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Mario Melino: La scuola n ella società dei consumi 1 BARI – 12/02/2008 SCUOLA E FORMAZIONE NELLA SOCIETÁ DEI CONSUMI

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Mario Melino: La scuola nella società dei consumi

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BARI – 12/02/2008

SCUOLA E FORMAZIONE

NELLA

SOCIETÁ DEI CONSUMI

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I E R I«Poiché le lezioni non erano molte, restava un po’ di tempo per leggere e pensare da sé. Ai sentimenti di libertà, di patria, di generoso sacrificio, che spirano dai classici, si dava sfogo in componimenti di soggetto per lo più eroico e retorico, che si facevano una o due volte la settimana e i migliori leggevano in classe, in mezzo al silenzio dei compagni, il premio più ambito. Non si saranno acquistate molte cognizioni; anzi addirittura se ne acquistavan poche (…) ma infine si adoperava bene o male la propria testa, si prendeva amore al bello, si formava il cuore ed era pur qualche cosa»

Aristide GABELLI, 1888

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O G G I

«Da anni saccheggio libri in cerca di idee che mi aiutino a fare l’insegnante, anche se so bene ormai che le idee, una volta uscite dai libri, una volta trasferite nelle aule, perdono forza come Sansone dopo il taglio dei capelli. C’è, nella scuola, un veleno che le indebolisce e le fa morire. Forse è la cattiva luce in cui la scuola mette tutto ciò che viene dai libri»

Domenico STARNONE, 1995.

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La scuola tradizionale

• Educare ai valori civili e morali socialmente condivisi• Formare una cultura generale adeguata all’inserimento

sociale produttivo

• Preparare per le attività professionali

La scuola cambia perché cambia il pubblico e la sua funzione

La rivoluzione scientifica e l’evoluzione della società democratica hanno cambiato il quadro di riferimento

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DUE MODELLI DI SCUOLA E DI DIDATTICA

MODELLO BORGHESE MODELLO DEMOCRATICO

VIRTU’VIRTU’

Lavoro Tempo libero

Obbedienza Libertà

Subordinazione Parità

Rinuncia e risparmio Spreco e consumo

Riserbo Clamore

Operosità Pigrizia

Senso del dovere Autodeterminazione

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DUE MODELLI DI SCUOLA E DI DIDATTICA

MODELLO BORGHESE MODELLO DEMOCRATICO

SCUOLASCUOLA

Futuro Presente

Istruzione Socializzazione

Formazione cognitiva Benessere

Competizione Sintonia relazionale

Investimento culturale Investimento psichico

Adattamento o espulsione

Permanenza e custodia

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DUE MODELLI DI SCUOLA E DI DIDATTICA

MODELLO BORGHESE MODELLO DEMOCRATICO

DIDATTICADIDATTICA

Insegnamento Apprendimento

Sforzo Interesse / motivazione

Programma Alunno

Contenuto Metodo

Rigidità Flessibilità

Docente Tutor

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La società dei consumi• Tutto cominciò con il Purgatorio • Il Paradiso in terra• La civilitas e la cittadinanza• Utopia, progresso, futuro aperto• Lavoro produzione consumo• La società dei consumi e il consumismo – il

Paradiso in casa• La società antinomiana e demotica• Lo sciame inquieto e la crisi dell’umanesimo

civile

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LA DEPEDAGOGIZZAZIONE DELLA SCUOLA

L’educazione e l’istruzione sono mezzi per pianificare il FUTURO

L’infanzia e l’adolescenza sono i luoghi di questo progetto

La scuola di massa “qualifica”sempre meno per il futuro.Accentua il suo ruolo di custodiae si mostra più interessata al presente che all’avvenire dei giovani:la parola chiave è socializzare.

LA R

ESPO

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PARADIGMI INTERPRETATIVI DELLA CRISI DELLA SCUOLA

1. - Paradigma comunitario/collegiale 2. - Paradigma tecnicistico/didattico (la pedagogia per obiettivi)

3. - Paradigma economicistico/tecnologico4. - Paradigma autonomistico 4.1. - decentramento 4.2. - federalismo5. - Paradigma personalistico/consumeristico

PARADIGMA DEI DIRITTI DI CITTADINANZA E DEL CAPITALE SOCIALE

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CONTINUITA’ E DISCONTINUITA’ DEI PROCESSI INNOVATIVI - 1

ISTANZE SOCIALIELABORAZIONI

pedagogico-didatticheTEORIE DELLA SCUOLA

scuola popolare

generalizzazione dell’obbligo

ATTIVISMO

PAIDOCENTRISMO

PARADIGMAMETODOLOGICO

metodologismocentralità del programma

dicotomia istituzionale

democratizzazione

partecipazione

SOCIOCENTRISMOdecondizionamentodescolarizzazionesistema formativo integratodidattica della ricerca

PARADIGMACOMUNITARIO COLLEGIALE

comunità educante

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CONTINUITA’ E DISCONTINUITA’ DEI PROCESSI INNOVATIVI - 2

ISTANZE SOCIALI TEORIE DELLA SCUOLA

qualificare gli apprendimenti

elevare gli standard

alfabetizzazione tecnologica

PARADIGMATECNICISTICO

DIDATTICOautonomia curricolare

PARADIGMAECONOMICISTICO

TECNOLOGICOtecnologie comunicativedall’ambiente al mercato

ELABORAZIONI pedagogico-didattiche

STRUTTURALISMO

EPISTEMOCENTRISMO

PEDAGOGIA X

OBIETTIVI

TEORIEDELL’ORGANIZZAZIONE

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CONTINUITA’ E DISCONTINUITA’ DEI PROCESSI INNOVATIVI - 3

ISTANZE SOCIALI TEORIE DELLA SCUOLA

PARADIGMAECONOMICISTICO

le 3 “I” – impresa, internet, inglese

PARADIGMA AUTONOMISTICO

decentramentofederalismo

Sistema pubblico integrato

PARADIGMAPERSONALISTICOCONSUMERISTICO

ELABORAZIONI pedagogico-didattiche

Pedagogia critico-ermeneutica

Verso la società conoscitiva (1995, E.

Cresson/Flyn)

funzionalismo

UNESCONell’educazione un tesoro (1997, J. Delors)

antropocentrismo

globalizzazionelocalizzazione

società della conoscenza

internet

dimensione civilecittadinanza planetaria

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La cooperazione europea nel settore istruzione

1957 – Trattato di Roma (artt. 3, 128)

1976 – Primo programma d’azione:La formazione culturale e professionale dei cittadini degli stati membri;Il miglioramento della corrispondenza tra i sistemi educativi;L’elaborazione di documenti e statistiche;La cooperazione nel settore dell’istruzione superiore;Il potenziamento dell’insegnamento delle lingue straniere;Lo sviluppo dell’uguaglianza delle opportunità.

Iniziative e programmi: Eurydice, Lingua, Erasmus, Comett…

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La cooperazione europea nel settore istruzione

1992: Trattato di Maastricht, art. 149

2004 – Costituzione europea art. II – 141. Ogni individuo ha diritto all’istruzione e all’accesso alla formazione professionale e continua.2. Facoltà di accedere gratuitamente all’istruzione obbligatoria.3. Libertà di creare istituti di insegnamento nel rispetto dei principi democratici; i diritti dei genitori di provvedere all’educazione e all’istruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche, sono rispettati secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l’esercizio. Art. I- 16 - l’istruzione rientra nei settori nei quali l’Unione può esercitare “un’azione di coordinamento, di integrazione o sostegno”.

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FORMAZIONE E POLITICHE SOCIALI

Libro Bianco della Commissione suCrescita, competitività, occupazione: le sfide e le vie da percorrere per entrare nel XXI secolo(Jacques DELORS, 1993)

Lavoro, risorse umane, coesione sociale

Jeremy RIFKIN, La fine del lavoro (1995)Viviane FORRESTER, L’orrore economico (1996)Robert M. SOLOW, Lavoro e Welfare, (1998)Ulrich BECK, Il lavoro nell’epoca della fine del lavoro (1999)

L’ IRRUZIONE DELLA PRECARIETA’

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Verso la società conoscitivaLibro Bianco dell’Istruzione (Edith CRESSON, 1995)

3 shock trainantiLa permeabilità sociale delle tecnologie informatiche

La pressione del mercato mondialeLa civilizzazione scientifico/tecnologica

Il campo problematico1. Le competenze chiave2. Il mutamento delle imprese in “organizzazioni che apprendono”3. La formazione dei formatori4. I progetti di mobilità5. L’educazione permanente6. Il riconoscimento delle qualifiche

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Verso la società conoscitivaLibro Bianco dell’Istruzione (Edith CRESSON, 1995)

LE INIZIATIVE PRINCIPALI

Incoraggiare l’acquisizione di competenze nuoveAvvicinare la scuola e l’impresaLottare contro l’esclusioneConoscere tre lingue europeeTrattare sullo stesso piano l’investimento materiale e l’investimento nella formazione

Disegno curricolare

MERCATO Profilo d’uscita Determinazioni e scelte culturali e didattiche

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UNESCO: Nell’educazione un tesoroJ. Delors, 1997

I quattro pilastri dell’educazione:Insegnare ad apprendere a fare a vivere a convivere

Disegno curricolare

PERSONA SOCIETA’ COMPETENZE

H. GARDNER: Sapere per comprendere L’educazione continua a

ruotare intorno a tre soli che hanno illuminato la storia

dell’umanità:VERITA’ BELLEZZA

MORALE

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IL PROCESSO DI LISBONA (2000)

Consiglio europeo di Lisbona (2000): Trasformare l’Unione europea nell’economia basata sui saperi,

più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti

di lavoro e una maggiore coesione sociale.METODO APERTO DI COORDINAMENTO

Consiglio europeo di Stoccolma (2001):aumentare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e formazione;facilitare l’accesso ai sistemi di istruzione e formazione;aprire i sistemi di istruzione e formazione al mondo esterno.

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IL PROCESSO DI LISBONA (2000)

Consiglio europeo di Barcellona (2002):“rendere entro il 2010 i sistemi d’istruzione e di formazione dell’UE un punto di riferimento di qualità a livello mondiale”

6 maggio 2003 il Consiglio (istruzione) dell’UE determina alcuni parametri di riferimento per il 2010:1. Riportare gli abbandoni scolastici entro il 10%.2. Aumentare del 15% i laureati in matematica, scienze e tecnologie e ridurre lo squilibrio in materia tra i sessi.3. Scolarità secondaria all’85%.4. Ridurre del 20% rispetto al 2000 l’analfabetismo funzionale.5. Portare nell’educazione permanente il 12,5% della popolazione adulta in età lavorativa.

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LA TERZA VIA

ECOMICISMOcapitale umano, prodotto,

produttività, efficacia, efficienza, leadership, flessibilità, offerta,

debiti, crediti, spendibilità, contratto, capitalizzazione, il principio della prestazione, la soddisfazione del cliente…

TECNICISMOnella versione

pedagogico-didattica

nella versione tecnico-scientifica

Il paradigma dell’aggeggio

IL CIVILE diritti di cittadinanza e capitale sociale

Edgar Morin: saperi poliscopici – Amartya Sen: dal PIL alle capacità (la dignità) – Marta Nussbaum: la capacità di sorridere (il progetto di vita); Serge Latouche: sopravvivere allo sviluppo.

LA SCUOLA INTERCONNETTIVA

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SCUOLA E FORMAZIONE

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