L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO Indicazioni Nazionali I° Ciclo la valutazione ai fini del...
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L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Indicazioni Nazionali I° Ciclo
la valutazione ai fini del miglioramento
Mario MELINO
1Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
TEORIA DEI PROGRAMMI
LE DOMANDE FONDAMENTALI DI RALPH TYLER (1949)
1. – Quali finalità educative la scuola dovrebbe cercare di realizzare?
2. – Quali esperienze educative sono utili a realizzare tali finalità?
3. – Come si possono organizzare con Efficienza queste esperienze educative?
4. – Come possiamo stabilire se queste finalità sono state realizzate?
LOGICA DIDATTICA
Fini e Obiettivi
Contenuti e esperienze
Organizzazione e metodi
VALUTAZIONE
2Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
TEORIA DEI PROGRAMMI
OBIETTIVI
CONTENUTI
METODI
VALUTAZIONE
Ralph TYLER
1. Fini, TraguardiObiettivi
2. Selezione di esperienze di apprendimento
3. Selezione dei contenuti
4. Organizzazione e integrazione di contenuti ed esperienze di apprendimento 5. VALUTAZIONE
Il modello ciclico di WEELER
LA LOGICA CURRICOLARE
3Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Le funzioni della valutazione didattica
PROGNOSTICA (predittiva)L’alunno è idoneo ad affrontare un determinato percorso d’apprendimento?E’ al livello adeguato di apprendimento?
MISURATIVA
Controllo delle acquisizioniDimensione oggettiva – l’alunno viene confrontato con il programma svolto
Valutazione del progressoDimensione soggettiva – l’alunno viene confrontato con se stesso
Situazione dell’alunno in un dato momentoIn rapporto alla classe; nel gruppo di lavoro; nel sistema in rapporto agli standard…DIAGNOSTICA
Perché non si è prodotto un apprendimento perfetto? Cosa sa o non sa l’allievo? Quali sono i processi mentali in causa?...
A
B
C
4Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
La nuova valutazione
5
Principi generali
SCUOLA la valutazione consente
di comprendere l’efficacia della azioni messe in atto per garantire livelli adeguati di apprendimento; di ottimizzare gli ambienti di apprendimento e l’efficacia dell’insegnamento; di valorizzare la flessibilità didattica e organizzativa consentita dall’autonomia.
ALUNNIuna valutazione adeguatamente formativa e di qualità
non rileva solo gli esiti ma pone attenzione ai processi formativi, si correla agli obiettivi programmatici e considera il differenziale di apprendimento; richiede l’osservazione sistematica e continua dei processi di apprendimento formali e informali; descrive anche gli atteggiamenti sociali e i comportamenti di lavoro; documenta la progressiva maturazione dell’identità personale e degli apprendimenti; promuove l’autovalutazione dell’alunno sul proprio comportamento e sugli apprendimenti.
Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
La nuova valutazione
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Principi operativ
i
collegialità decisionale e pari dignità di tutti i docenti come garanzia della sintesi valutativa finale che attesti lo sviluppo integrale conseguito dall’alunno; anche se formulata con voti in decimi deve fare riferimento a indicatori e parametri di giudizio condivisi, a criteri e procedure di valutazione concordati e a descrittori di conoscenze e di competenze; nella pratica quotidiana è consentito l’uso dei voti decimali secondo criteri di coerenza e trasparenza e considerando la distinzione tra momenti di verifica e azione valutativa; la valutazione dei processi formativi e degli esiti degli apprendimenti è oggetto di adeguata informazione alle famiglie, in particolare, va curata l’informazione per le situazioni soggettive collegate al mancato raggiungimento degli obiettivi;
Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
La nuova valutazione
7
La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico complessivo degli alunni. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento previsti dal POF. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza della valutazione, nel rispetto del principio della libertà d’insegnamento. Al termine dell’anno conclusivo della scuola primaria, della scuole secondaria di primo grado, dell’adempimento dell’obbligo d’istruzione, nonché del secondo ciclo d’istruzione, la scuola certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno. Le istituzioni scolastiche assicurano alla famiglia un’informazione tempestiva.
finalità e caratteri
Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
La valutazione nella scuola autonoma l’esame di stato
Correttori CommissioneFemmine Maschi Totale Femmine Maschi Totale
LICEI Voto medio 10,6 10,5 10,6 12,5 12,1 12,3Insufficienze 36,0% 36,3% 36,1% 5,5% 7,1% 6,1%Eccellenze 8,4% 7,4% 8,0% 32,1% 22,6% 28,7%TECNICI Voto medio 8,6 8,9 8,8 11,7 11,5 11,6Insufficienze 70,8% 68,3% 69,4% 14,4% 18,1% 16,4%Eccellenze 0 0 0 23,8% 18,3% 20,8%PROFESSIONALI Voto medio 7,4 7,9 7,6 10,8 10,8 10,8Insufficienze 92,0% 81,4% 87,0% 21,0% 23,7% 22,3%Eccellenze 0 2,2% 1,0% 8,6% 14,1% 11,2%
Fonte: Invalsi 2010.
Differenze di valutazione della prova di Italiano. 8Mario MELINO: la valutazione ai fini del
miglioramento
Il ritorno della valutazione
VALUTAZIONE DEL
COMPORTAMENTO
VALUTAZIONEDEL
PROFITTO
Abilità sociali
Abitudini di lavoro
Abilità di studio
Apprendimentodelle discipline -
competenze
Personalità scolastica
Underachievement
9Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Nuovi impegni per le scuoleLa responsabilità dei risultati
Indicazioni nazionali per il curricolo I° ciclo(2007 e 2012)
«Alle singole istituzioni scolastiche spetta poi la responsabilità dell’autovalutazione, che ha la funzione di introdurre modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, ai fini del sul continuo miglioramento, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o dati che emergono da valutazioni esterne».
ACCOUNTABILITYmisurare – valutare – rendicontare
10Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Sistema Nazionale di Valutazione – SNVD.P.R. 28 marzo 2013, n. 80
SNVInvalsi – Indire
Contingente ispettivo
Controllo sugli indicatori di
efficienza e spinta al miglioramento
Informazioni utili al decisore politico
per la governance
Valutazione dei dirigenti
scolastici Rendicontazione alla società civile e ai portatori
d’interesse
11Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Il Sistema Nazionale di Valutazione – SNVD.P.R. 28 marzo 2013, n. 80
PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE
AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO
Rapporto di autovalutazione
Piano di miglioramento
VALUTAZIONE ESTERNA
Ridefinizione del piano di miglioramento
Rendicontazione pubblicaACCONTABILITY CONDIVISA
12Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Centralità e complessità della valutazione
Valutazione dell’alunno Valutazione della scuola
Comportamento Profitto Valutazione esterna
Autovalutazione
Abilità sociali
Abitudini di lavoro
Abilità di studio
discipline competenze
Dati oggettivi e sistematici sul profitto
Valore aggiunto
Standard localiDifferenza strategica
Valori intangibili
Personalizzazione degli apprendimentiLarsa – Laboratorio di recupero e
sviluppo degli apprendimenti
PIANO DI MIGLIORAMENTO
(Valutazione dei dirigentiValutazione dei docenti)
Documentazione didattica Certificazione delle competenze
RENDICONTAZIONE PUBBLICA Bilancio sociale
13Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Il vizio ontologico
UNA SCUOLA RESPONSIVAmisurazione – valutazione – rendicontazione
Qual è la fonte di legittimazione del servizio di istruzione ?A chi risponde la scuola?
STATO ? UTENZA?
AUTOREFERENZIALITÀ VALUTAZIONE
14Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Modello della responsabilità condivisa la partnership
COLLEGIALITÀ E PARTECIPAZIONEd.lgs. 233/1999 – riforma degli organi collegiali
Linee d’indirizzo: Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa Nota MIUR 22.11.2012 n. 3214
Genitorialità partecipante Nel quadro dell’ideologia consumeristica,
la partecipazione è ciò che consente all’utente di garantirsi che non vi siano scarti significativi tra il livello di prestazione dichiarato e quello
effettivamente reso e che la struttura erogatrice, in quanto servizio pubblico scelto, abbia agito con logiche di economicità ed efficacia
Il problema della responsività d.lgs. 20.12.2009, n. 198
introduce la Tutela contro i disservizi della pubblica amministrazione Class-action pubblica anche in materia scolastica (prima sentenza: Ricorso Codacons – TAR
Lazio, n. 06143/2010; Consiglio di Stato, n. 552 del 20 gennaio 2011).
15Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Le Indicazioni Nazionali
Nuovo scenario sociale Nuovo umanesimo
Nuova cittadinanza Centralità della persona
INDICAZIONI NAZIONALI
16Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Le teorie curricolari
Numerose matrici geneticheStrutturalismo (Bruner)Istruzione programmata (Skinner, Crowder …)Teoria degli obiettivi (Mager …)Sistemi tassonomici (Bloom, Guilford, Dave …)Impostazioni patetiche (Gilbert)Transdisciplinarità ….
Novak nel 1964raccoglie 98 definizioni di CURRICOLO
LA RAPPRESENTAZIONE DELLA FORMAZIONE PROGETTATA
17Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
La didattica di fine Novecento
Le innovazioni degli ultimi anni sembrano aver seguito un’originale dialettica degli opposti
Dall’individuale al collegiale Dalla classe alla scuola Dalla scuola alle reti di scuole Dal programma al curricolo (dalla rigidità alla flessibilità) Dalla scuola al territorio (dal formalismo all’esperienza) Dall’azione singola all’azione organizzata Dal centralismo all’autonomia Dalla linearità alla modularità Dallo specialismo disciplinare (saperi monoscopici) alla ricomposizione unitaria (saperi poliscopici)Dai saperi formali e standardizzati alle competenze
J. Meyer (1991) – La tesi della convergenza
18Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Le Indicazioni Nazionali scenario normativo e organizzativo
LEP (art. 117 Cost.
– L. n. 3 del 2001)
STANDARD Istituti Comprensivi
(art. 19, c. 4, L. 111/2011)
Curricolo verticale
Genitorialità Linee d’indirizzo:
Partecipazione dei genitori e corresponsabilità educativa
Nota MIUR 22.11.2012 n. 3214
INVALSIValutazione
esterna e interna
INDIREBuone pratiche
(GOLD)
Autovalutazione / bilancio sociale rendicontazione
Tutela contro i disservizi della pubblica amministrazione
Class-action pubblicad.lgs. 20.12.2009 , n. 198
19Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
IL CURRICOLO DI ISTITUTO
Il curricolo d’istituto è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica èsplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto è il processo che sviluppa e organizza la ricerca e l’innovazione educativa
Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del POFcon riferimento
al profilo dello studente al termine del primo ciclo d’istruzione ai traguardi per lo sviluppo delle competenze agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina
I docenti – partendo dal curricolo d’istituto – individuano le esperienze di apprendimento più efficaci le scelte didattiche più significative le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in “aree” (d.P.R. n. 275/1999).
20Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
Il curricolo d’istituto
POFCurricolodi scuola
LEPSTANDARD
Competenze chiave
Profilo delle competenze al termine del ciclo d’istruzione
Traguardi per lo sviluppo
delle competenze
Obiettivi specifici di apprendimento per ogni disciplina
21Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
IL CURRICOLO VERTICALEPE
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OBIETTIVI DELLA FORMAZIONE PERMANENTEIdentità – Autonomia – Competenza – Cittadinanza
Scuola dell’infanzia Campi di esperienza
Scuola primaria Ambiti disciplinari
Scuola secondaria di 1° gradoDiscipline di studio
Dimensioni verticali
22Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
I RIFERIMENTI DELLA LOGICA PROGETTUALE
CAPACITA’
CONOSCENZE
ABILITA’
COMPETENZEIntelligenza situazionale
23Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
COMPETENZA
E’ una caratteristica dell’agire umanoE’ un insieme di capacità singolari. E’ propria di un singolo individuo ed è inseparabile dalla sua storia e dalla sua personalità.
CAPACITA’ DI FAR FRONTE A UN COMPITO O AD UN INSIEME DI COMPITI, RIUSCENDO A METTERE IN MOTO E AD ORCHESTRARE LE PROPRIE RISORSE INTERNE, COGNITIVE AFFETTIVE E VOLITIVE, E A UTILIZZARE QUELLE ESTERNE DISPONIBILI IN MODO COERENTE E FECONDO (Pellerey)
Comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio – 23 aprile 2008 Quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente.
24Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
COMPETENZAaspetti soggettivi – oggettivi – intersoggettivi
RISORSE INTERNE(Patrimonio interiore)
RISORSE ESTERNE(Patrimonio ambientale)
• Interesse per il problema• Disponibilità e motivazione all’impegno• Attenzione e concentrazione sul compito• Capacità d’integrazione sociale• Capacità di mobilitare conoscenze e abilità.
• Il gruppo (competenze / conoscenze distribuite)• I materiali / gli strumenti• I supporti (i facilitatori)• La sfida problematica• Le conoscenze e le informazioni reperibili.
La didattica per competenzeimplica
• Un compito da svolgere• Una situazione da affrontare• La mobilitazione di tutte le risorse del soggetto e quelle utili dell’ambiente• L’interazione sociale e cooperativa • l possesso di abitudini di lavoro e di abilità di studio• Il laboratorio come luogo di didattica metacognitiva (apprendere ad apprendere)
25Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
L’alunno e il compito di apprendimento 1
Affrontare il compito d’apprendimento presuppone alcune abilità e abitudini di lavoro che l’allievo deve via via affinare con il crescere delle difficoltà.
1. – COMPREDERE IL COMPITO a) – analizzare il compito da svolgere:
ha fatto proprio l’obiettivo?ha compreso le consegne?sa distinguere gli elementi e le fasi del compito?ha contestualizzato il compito? b) – impostare (progettare il compito):
ha dato ordine alle fasi e alle sequenze operative?ha pianificato il lavoro?
26Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
L’alunno e il compito di apprendimento 2
2. – ESEGUIRE IL COMPITO
a) analizzare e regolare l’impostazione del compitosa esaminare il suo modo di lavorare?percepisce i suoi punti di efficacia e i suoi limiti?verifica la progressione delle sue azioni e la direzione?
b) impegnarsi nel compitosa adattarsi agli imprevisti?fa appello all’immaginazione?utilizza tutte le risorse esterne disponibili? sa perseverare nell’azione?
27Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
L’alunno e il compito di apprendimento 3
3. – PORTARE A TERMINE IL COMPITO
a) consapevolezza operativasa regolare l’azione secondo le necessità?usa le acquisizioni per avvicinarsi alle conclusioni?
b) sintesi e finalizzazionesa formulare le conclusioni del compito?sa valutare la qualità del lavoro che ha compiuto?prova soddisfazione per quanto ha fatto?
28Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
L’alunno e il compito di apprendimento 4
ELEMENTI DI VALUTAZIONE
•COMPRENSIONE DEL COMPITO•ANALISI E IPOTESI DI SVILUPPO•ESECUZIONE DEL COMPITO•PERSEVERANZA E CAPACITA’ DI ORGANIZZAZIONE •FORMULAZIONE DELLE CONCLUSIONI
29Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
GRIGLIA PER L’ELABORAZIONE DELLE UNITÀ DI APPRENDIMENTO
Compito di apprendimento
Competenza
Obiettivi specifici di
apprendimentoConoscenze
Abilità
1 2 3 … OBIETTIVO DI APPRENDIMENTO Verifica Contratto didatticoLARSA
AUTO
ETERO
Recupero Arricchimento
u. di t.
u. di t.
u. di t.
u. di t.
tempo dal…… al ………. documentazione documentazionevalutazione
certificazioneRaccordi interdisciplinari
Mezzi e strumenti
30Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO
Indicazioni Nazionali I° Ciclo
la valutazione ai fini del miglioramento
Mario MELINO
31Mario MELINO: la valutazione ai fini del miglioramento