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Sistemi per il contenimento dei consumi energetici e della ... · consumi energetici. Esempi di...
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Riccardo GoriDipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale
Università di Firenze
Sistemi per il contenimento dei consumi energetici e della carbon footprint negli impianti di trattamento delle acque reflue
Conferenza finale progetto LIFE BIOCLOC LIFE12 ENV/IT/000120Prato, 23 Febbraio 2017
Gli impianti di depurazione delle acque reflue consumano energia e sonoresponsabili di emissioni dirette ed indirette di gas serra (GHGs).
Gas serra prodotti ed emessi direttamente ed indirettamente (a causa dellaproduzione di energia) dagli impianti di trattamento delle acque reflue:
- CO2
- Protossido di azoto (N2O) con GWP di 300
- Metano (CH4) con GWP di 25
Le emissioni di GHGs ed il consumo di energia degli impianti di depurazione, chiaramente legati tra loro, dipendono da molte variabili, fra le quali giocano un ruolo di primo piano:
- età del fango (SRT);
- tipologia del processo di stabilizzazione dei fanghi;
- efficienza del sistema di trasferimento dell’ossigeno;
- temperatura nel reattore biologico.
Introduzione
CFP e eFP analisi
Trattamentipreliminari e
primari
Denitrificazione*Ossidazione/
nitrificazione*Sedimentazione
secondaria
Disidratazione
DAero
DAna
Sito di smaltimento
Fango secondarioFanghi
Fango primario
Recuperoenergia/
calore
Biogas
CO2,eq
emissioni dirette
emissioni indirette
CFP e eFP analisi
Ottimizzazione consumi energetici
Ottimizzazione dei costi operativi
Ottimizzazione delle emissioni di gas serra
In generale la condizione di ottimo nei 3 casi non coincide
Esempi di ripartizione dei consumi energetici
Esempi di ripartizione dei consumi energetici
Esempi di ripartizione dei consumi energetici
Rateo di trasferimento dell’ossigeno (kgO2/h)
dVCCakOTRV
SL )(
Forza
motric
e
Coefficiente
di
trasferimento
L’efficientamento energetico del sistema di aerazione è la principale azione che può essere intrapresa per ottimizzare
l’impianto da un punto di vista del consumo energetico
Trasferimento dell’ossigeno
Efficienza di trasferimento dell’ossigeno
I risultati sono devono essere riferiti a condizioni standard:
SOTE [%]
Trasferimento dell’ossigeno
Translating standard conditions toprocess conditions
It usually requires the use of several site-specificempirical parameters, such as:
cleanwaterL
erprocesswatL
ak
ak
)(
)(
SOTE
SOTE
Where αSOTE is the oxygen transfer efficiency in process water at standard conditions except for the effect of contaminants on the mass transfer coefficient.
For fine-bubble systems designer use often α=0.6
Trasferimento dell’ossigeno
15.0
20.0
25.0
30.0
35.0
40.0
45.0
200.00 250.00 300.00 350.00 400.00 450.00 500.00
CCOD (mg/l)
Air
Flo
w R
ate
(1000 m
3/h
)
0.20
0.30
0.40
0.50
0.60
Alp
ha
Relazione tra alfa e carico organico
Trasferimento dell’ossigeno
PULITOSPORCO
Photo courtesy of SYB Leu
Trasferimento dell’ossigeno
Bilancio di massa dell’ossigeno in fase gassosa
Ossigeno trasferito in fase liquida = Ossigeno rimosso dalla fase gassosa
Il metodo off-gas è una tecnica per il monitoraggio dell’efficienza di trasferimento dell’ossigeno in condizioni di processo di sistemi di aerazione ad aria diffusa(Redmon et al., 1983).
1. Cappa
2.Connessione
5. Analizzatore
3. Sonda ossigeno4. Ossimetro
Il metodo off-gas
5. Analizzatore off-gas
1. Sistema di raccolta off-gas 2. Tubo di collegamento
3. Sonda LDO 4. OssimetroS
T
R
U
M
E
N
T
A
Z
I
O
N
E
Il metodo off-gas
1. La misura viene effettuata su una serie di punti individuati in base allageometria della vasca e del sistema di aerazione
2. In ogni posizione si misura, alternativamente il contenuto di ossiogeno in aria (Reference) e nell’off-gas
3. Oltre alla misura del contenuto di ossigeno nell’off-gas si rilevano altriparametri (ad esempio la portata di off-gas e la concentrazione di ossigenodisciolto) necessari alle successive elaborazioni
Il metodo off-gas
La strumentazione sviluppata è stata collaudata mediante numerose prove su 8 impianti in gestione ai partner del progetto con differenti caratteristiche in termini di:
• Potenzialità dell’impianto;
• Tipologia di aeratori;
• Caratteristiche del refluo;
• Condizioni operative;
• Strumentazione e controllo
• Gestione della portata d’aria
Il progetto AERE
1
7
IMPIANTO TIPOLOGIAPOTENZIALITA’
Nominale[a.e.]
PORTATA TRATTATA[m3/d]
TIPOLOGIA AERATORIPROFONDITA’
[m]
Densità[m2 diff/m2
vasca]
AFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitro400.000 160.000
Dischi microforatia membrana
6 8.5-14.6
BFANGHI ATTIVI MBR
Denitro-nitro3.900 30
Pannelli amembrana
5.45 14.4
CFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitroDigestione aerobica
24.000 6.000Aeratore sommerso
pressurizzato4 /
DFANGHI ATTIVI
CICLI TEMPORIZZATInitro-denitro
3.500 900Pannelli a
membrana3.65 10.6
EFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitro80.000 20.000
Dischi microforatia membrana
5.25 10.8
FFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitro40.000 8.000 Diffusori a candela 4.75 15.1
GFANGHI ATTIVI
CICLI TEMPORIZZATInitro-denitro
30.000 6.000Dischi microforati
a membrana4 8.0
HFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitro25.000 5.000
Dischi microforatia membrana
4.5 9.8
IMPIANTI TESTATI:
Il progetto AERE
IMPIANTO TIPOLOGIA Gestione della portata d’aria*Tensioattivi*
[mg/l]SST*[g/l]
AFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitroIn funzione del valore di NH4 in uscita e del
DO in vasca/ 3.5
BFANGHI ATTIVI MBR
Denitro-nitro
Cicli fissi ON/OFF con regolazione automatica in funzione del DO in fase
aerobica/ 6.8
CFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitroDigestione aerobica
Nessuna regolazione / 15.6
DFANGHI ATTIVI
CICLI TEMPORIZZATInitro-denitro
Temporizzato ON/OFF(cicli alternati)
2.4 3.5
EFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitroTemporizzato ON/OFF 2.7 4.3
FFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitroRegolazione manuale in funzione del DO 5.0 2.6
GFANGHI ATTIVI
CICLI TEMPORIZZATInitro-denitro
Cicli fissi ON/OFF con regolazione automatica in funzione del DO in fase
aerobica2.6 6.0
HFANGHI ATTIVI CLASSICO
Denitro-nitroNessuna regolazione 6.15 7.8
IMPIANTI TESTATI:
* Valori riferiti ai giorni delle prove
Il progetto AERE
Claudio Lubello – University of Florence
Riccardo Gori – University of Florence