MarcheDomani_n 1_gennaio2011

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ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVI - N. 1 - GENNAIO 2011 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: [email protected] [email protected] Nostro speciale GIOVANNI ZINNI GIAN MARIO SPACCA Parliamo di politica Cultura La parola a: Gianluigi Bersani, Francesco Massi, Antonio Tajani Così fan tutte: con Mozart si inaugura la nuova Stagione lirica della Fondazione Muse Il lago dei cigni: un grande classico apre il cartellone invernale di “Civitanova danza” Sport • Atletica - I campionati italiani indoor al Banca Marche Palas di Ancona • Ciclismo - La storia di Fausto Coppi: il racconto di Alceo Moretti Sostegno all’occupazione e rilancio dell’economia. Le principali misure anticrisi nella nostra regione sono state concertate con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Quali sono le risposte più significative che il metodo del confronto aperto ha individuato rispetto alle situazioni di difficoltà che si sono manifestate anche nelle Marche? Quali le linee direttrici da seguire per la competitività del sistema industriale locale? Uno scenario di previsione sul crinale dell’anno nuovo: i punti di maggiore criticità, le prospettive più promettenti, le azioni da intraprendere 2011, obiettivo lavoro Sono intervenuti: GIAN MARIO SPACCA, PAOLO ANDREANI, CLAUDIO PAGLIANO, NANDO OTTAVI, GIUSEPPE CASALI, GIANNI VENTURI, ANDREA SANTORI, STEFANO MASTROVINCENZO, GRAZIANO FIORETTI, RENATO PICCIAIOLA, UGO BORGHI, IGINO CACCIATORI, MASSIMILIANO POLACCO, VALTER SCAVOLINI, ENRICO CAPPANERA, ADOLFO GUZZINI, SERGIO SCHIAVONI, CLETO SAGRIPANTI domani

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il periodico marchigiano di cultura, politica, economia e sport

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ALCEO MORETTI DIRETTOREPeriodico di Cultura - EconomiaInformazione - Politica - SportAnno XXVI - N. 1 - GENNAIO 2011Spedizione in A.P. 70%Filiale di AnconaPubblicità non superiore al 50%Distribuzione gratuitaE-mail: [email protected]@alceomoretti.191.it

Nostro speciale

GIOVANNIZINNI

GIAN MARIOSPACCA

Parliamo di politicaCultura

La parola a:

Gianluigi Bersani,Francesco Massi,Antonio Tajani

����� Così fan tutte: con Mozartsi inaugura la nuova Stagionelirica della Fondazione Muse

����� Il lago dei cigni: un grandeclassico apre il cartelloneinvernale di “Civitanova danza”

Sport• Atletica - I campionati

italiani indoor al BancaMarche Palas di Ancona

• Ciclismo - La storiadi Fausto Coppi: ilracconto di Alceo Moretti

Sostegno all’occupazione e rilancio dell’economia. Le principalimisure anticrisi nella nostra regione sono state concertate con leassociazioni di categoria e le organizzazioni sindacali.Quali sono le risposte più significative che il metodo del confrontoaperto ha individuato rispetto alle situazioni di difficoltà che si sonomanifestate anche nelle Marche?Quali le linee direttrici da seguire per la competitività del sistemaindustriale locale?Uno scenario di previsione sul crinale dell’anno nuovo: i punti dimaggiore criticità, le prospettive più promettenti, le azioni daintraprendere

2011,obiettivolavoro

Sono intervenuti:GIAN MARIO SPACCA, PAOLO ANDREANI, CLAUDIO PAGLIANO,NANDO OTTAVI, GIUSEPPE CASALI, GIANNI VENTURI,ANDREA SANTORI, STEFANO MASTROVINCENZO, GRAZIANO FIORETTI,RENATO PICCIAIOLA, UGO BORGHI, IGINO CACCIATORI,MASSIMILIANO POLACCO, VALTER SCAVOLINI, ENRICO CAPPANERA,ADOLFO GUZZINI, SERGIO SCHIAVONI, CLETO SAGRIPANTI

domani

MARCHEdomani 26 GENNAIO 2011PAGINA 2

GIAN MARIO SPACCA

“Forte progettualitàper catturare le risorse”

MORETTI – Buonaseracari amici; come ormai tradi-zione, concludo l’anno con unospite molto interessante, che,come sapete, seguo con gran-de attenzione, perché è unuomo che vale: Gian MarioSpacca, Governatore delleMarche, persona che ama direle cose come stanno e che in-nanzitutto ringrazio per dareseguito a questa tradizione divenire periodicamente a fareun bilancio della situazionecon i miei telespettatori. Spac-ca risponde sempre volentieriquando lo interrogano: cosebelle o brutte, lui ne parla con

assoluta tranquillità, e con noisa che può dire quello chevuole. Allora, Gian Mario, inoccasione della sesta Giorna-ta delle Marche, che ha avutoun bel successo, lei ha lancia-to tre grandi obiettivi: uno fariferimento ad una visioneproiettata al futuro della no-stra regione, ed è la sfida chia-mata “Marche 2020”; un al-tro è un progetto di domoti-ca, la “Casa intelligente” peruna longevità attiva; il terzo,che poi è il primo, il più im-portante per la regione, ri-guarda la ricerca dei mezzifinanziari. Parto proprio daquest’ultimo: (in tono ironico)lei ha la fortuna di un gover-no centrale che mette in lucele sue qualità, considerato chei trasferimenti, attraversovari tagli, l’ultimo proprio diquesti giorni, sono stati decur-tati di ben 170 milioni… comefa a reggere la baracca?

SPACCA – Intanto buona-sera a tutti i telespettatori; a lei,Alceo, grazie per questa oppor-

tunità d’incontro, che consentedi approfondire questioni chesono di interesse per nostriascoltatori. Credo che una del-le questioni di maggior interes-se sia proprio questa a cui leiadesso si riferiva, cioè la pro-grammazione finanziaria per il2011 a fronte dei tagli enormiche sono stati fatti dal Gover-no nazionale nei confronti del-le Regioni: di tutte le Regioni,

di centrodestra e di centrosini-stra. E’ stato tagliato l’80% del-le risorse che lo Stato assicura-va alla Regione, e l’80% èun’enormità. Il taglio era di 150milioni di euro rispetto al tra-sferimento consueto che am-montava a 220; adesso, conl’ultimo aggiustamento fatto dalMinistro Tremonti, il taglioammonta addirittura a 170 mi-lioni, quindi rimaniamo con 50milioni, quest’anno, rispetto ai220 dello scorso anno.

MORETTI – Le posso ri-ferire che, ad una mia obie-zione ad un amico che è aRoma, mi è stato detto: “Mavoi avete un presidente bra-vo!”.

SPACCA – Tutti hanno deibravi presidenti, perché i presi-denti delle Regioni vengonoselezionati con molta cura:l’elezione è diretta -non dun-que con il metodo della Came-ra dei Deputati-, un’elezioneche consente ai cittadini diesprimere le proprie preferen-ze, quindi c’è un processo di

valutazione molto puntuale daparte dei cittadini. Ma, al di làdi questo, è indubbio che iltaglio è straordinario, e la cosache più ci dispiace è che que-sto taglio il Governo non l’hafatto nella stessa proporzionesu se stesso: di fatto ha mante-nuto inalterate le proprie dispo-nibilità, facendo finta di taglia-re ai Ministeri e contempora-neamente mettendo le risorse

su dei fondi presso la Presiden-za del Consiglio.

MORETTI – (in tonoscherzoso) …fanno i loro in-teressi, non sono mica stupi-di…

SPACCA – …quindi i ta-gli sono stati fatti sugli Entilocali, sulle Regioni in manie-ra pesante, come le ho detto.Però noi non ci vogliamo la-mentare; con tutti gli altri pre-sidenti delle Regioni stiamocerto facendo una protesta vi-brante presso la ConferenzaStato – Regioni, ma, a partequesto aspetto, dobbiamo rim-boccarci le maniche per trova-re le soluzioni, come lei ricor-dava all’inizio. Noi abbiamocominciato a farlo con delle ri-strutturazioni ponderose all’in-terno della macchina regiona-le, tagliando alcune spese, rior-ganizzando delle competenze,spegnendo alcune funzioni: al-cune attività la Regione le hasospese per quanto riguarda il2011. Con questa azione dicontenimento, di ristrutturazio-ne del bilancio, abbiamo tro-vato 25 milioni, ma da qui adarrivare ai 170 che mancanoce ne passa. Abbiamo dunquefatto un bilancio a base zero,cercando di concentrare le ri-sorse laddove pensiamo ci siamaggiore bisogno per i cittadi-ni. Salute, educazione, prote-zione dei lavoratori e supportoalle nuove forme di imprendi-torialità, o meglio a quell’im-prenditorialità che dà sostegnoall’occupazione e al reddito:abbiamo concentrato le risorsesu queste aree, e contempora-neamente abbiamo cercato diincrementare le nostre disponi-bilità, catturando risorse laddo-ve era possibile. Quindi siamoandati a bussare come al solitoalla porta della Banca europeadegli investimenti …

MORETTI – …a questopunto credo che il maggioronere spetti al “rabdomantedei finanziamenti”, come lachiamano a Bruxelles…

SPACCA – …no, adessonon è più come in passato: aquesto punto occorre che tuttigli assessori della Giunta, ov-vero tutti i membri del Gover-no regionale, si trasformino inrabdomanti; non lo fa più soloil presidente, lo fa ogni singoloassessore…

MORETTI – …riesce inquesto?

SPACCA – E’ questa lamissione che è stata a loro af-fidata: bisogna che ciascun as-sessore -ma non soltanto loro,anche i dirigenti della Regio-ne- pensi non soltanto ad otti-mizzare l’impiego delle risorseche vengono trasferite, perchéquelle non ci sono praticamen-te più, ma soprattutto ad orga-nizzarsi per cercare risorse nel-

le pieghe del bilancio europeo,del bilancio statale: le risorsefinanziarie libere, ovvero quel-le che vengono assegnate nonsulla base di trasferimenti au-tomatici, ma di progetti chesono in competizione tra diloro -tra Regioni, tra Regioni esoggetti privati-, quindi risorseche vengono assegnate a chipresenta il miglior progetto.Questa diventa la nostra sfida,

la sfida degli assessori e di tuttii dirigenti della Regione, oltreche del presidente: lavoraresulla progettualità, in modo daandare a catturare quelle risor-se che consentiranno di miti-gare i tagli che ci sono stati.Inoltre, dobbiamo aumentare lacollaborazione con i privati,così che anche i soggetti priva-ti, le imprese che vanno benenonostante una fase di con-giuntura economica negativa -e sono quelle che hanno inter-

nazionalizzato, che hanno sa-puto conquistare quote di mer-cato in aree che sono in svi-luppo-, ci aiutino con opere dimecenatismo, di sponsorizza-zione, a fare le cose che neces-sitano alla comunità. Quest’an-no ci sono stati imprenditoriche hanno regalato scuole allanostra comunità regionale, chehanno sostenuto progetti cultu-rali; speriamo ce ne siano an-che altri nel futuro. Un’altra li-nea di azione per trovare risor-se sarà nel modificare i rappor-ti tra maggioranza e minoran-za: occorre che anche la mino-ranza, che è minoranza in que-sta Regione ma che è maggio-ranza nel Governo nazionale,aiuti rispetto a questo obiettivodi reperire risorse, quindi fac-cia valere le proprie ragionipresso il Governo centrale perottenere le risorse che ci ne-cessitano, soprattutto quelle chesono libere nel bilancio delloStato. E questo vale anche peri nostri parlamentari, che si de-vono collegare maggiormente

ai nostri amministratori locali,aiutandoli a trovare le risorse…

MORETTI – …mi permet-ta a questo punto un’interru-zione: i parlamentari aiutanonel lavoro di ottenere che re-altà come la Fincantieri, perfare un esempio, riescano asuperare la crisi?

SPACCA – I parlamentarisono preziosi per la loro azio-ne di lobby a Roma, un’azione

di lobby, in realtà, sul princi-pio della rappresentanza, ma daquest’anno si cambia: la mis-sione per tutti diventa quella ditrovare le risorse nelle pieghedel bilancio statale –per i par-lamentari europei nelle pieghedel bilancio europeo-, perchétutti insieme dobbiamo costru-ire progetti possibili, credibili,grazie ai quali arrivino le risor-se necessarie alla nostra comu-nità.

MORETTI – Questa bat-

taglia riesce già a dare deisegni positivi?

SPACCA – Un segno po-sitivo c’è stato proprio qualchegiorno fa, riguardo alla difesadel suolo: con il Ministro al-l’Ambiente, Stefania Prestigia-como, abbiamo fatto un accor-do per poter mettere in sicu-rezza, con un meccanismo dico-finanziamento, alcune areedell’entroterra e alcune aree co-stiere: pensiamo al fenomenodell’erosione che riguardaFano, alla spiaggia di Sasso-nia, su cui si è intervenuto at-traverso questa azione. Nonsono risorse trasferite, ma ri-sorse che erano nel bilanciodello Stato e che sono state col-te per mezzo di un progetto so-stenuto anche con il contributodi conoscenze molto evolute,che lo hanno accreditato rispet-to a quelli di altre Regioni.Quindi la necessità di catturarerisorse, anche quelle della Ban-ca europea degli investimenti,come dicevamo prima, cosìcome le risorse che derivano

dall’VIII Programma Quadrodell’Unione europea, che è ilprogramma più sofisticato,quello che riguarda la ricerca elo sviluppo e dove quindi simisura la qualità della nostracapacità di progettazione: en-trare nell’VIII Programma Qua-dro significa prendere la lau-rea, significa essere capaci diattirare l’attenzione dell’Unio-ne europea sulla frontiera di

maggior significato, sulla fron-tiera d’avanguardia…

MORETTI – …in propo-sito avete dimostrato molta ef-ficienza in passato…

SPACCA – …siamo stati laprima Regione ad entrare nelVII Programma Quadro di ri-cerca e innovazione con il pro-getto della domotica che svi-lupperemo ancora di più que-st’anno.

MORETTI – Senta, in tut-ta questa battaglia che lasciainsonne molta gente, come sicomporta, in genere, il datoredi lavoro, l’imprenditore mar-chigiano?

SPACCA – Ci sono com-portamenti molto differenziati:alcuni sono di tipo meridiona-lista, con riferimento a chi pre-tende assistenza e quindi scari-ca sulle istituzioni un’incapaci-tà di adattamento alle dinami-che del mercato; ci sono peròanche imprenditori che condi-vidono le difficoltà di questomomento, quindi disponibili acostruire progetti insieme. Al-tri imprenditori, come dicevoprima, vivono momenti di gran-de fulgore, di grande crescita,soprattutto quelli che sono an-dati nei mercati dell’est e pre-sentano nel 2010 bilanci stra-ordinari, che non si vedevanoda molti anni, pur in un perio-do di crisi. Questi imprenditoripossono dare un contributo dimecenatismo particolarmentesignificativo in un periodomolto difficile per le istituzionia causa dei tagli del Governo.

MORETTI – Per fortunanoi abbiamo in questo campodegli uomini di grosso valo-re…

SPACCA – …sì, c’è unatradizione di bilancio socialenelle imprese delle Marche, percui gli imprenditori sono moltolegati al territorio, anche se nonbisogna generalizzare: ce nesono alcuni molto legati al ter-ritorio, quindi molto generosicon il territorio, e ce ne sonoaltri che non sono su questalunghezza d’onda, come in tut-te le cose, del resto.

MORETTI – Mi viene inmente che lei è stato il primoa credere nella Cina, quandoriunì, molto tempo fa, unaventina di industriali che ap-punto portò in Cina, ottenen-do, con la meraviglia e nel-l’incredulità di tutti, già allo-ra un grande risultato. Per-ché lei già molti anni fa cre-deva nella Cina?

SPACCA – Le prime mis-sioni significative in Cina, persviluppare l’economia marchi-giana internazionalizzandola inquella realtà, noi le abbiamofatte nel 1998. A quell’anno ri-sale la sigla di un accordo cheoggi avrebbe un significatostraordinario: l’accordo tra la

Ricerca di mezzi finanziari nellepieghe del bilancio statale e di quello

dell’Unione europea, continuando arispondere nella maniera più

adeguata alle esigenze dei cittadini.Sulla scia di molti virtuosi esempi

che vengono dalle Marche, una dellesfide lanciate dal presidente dellaRegione per mitigare gli effetti dei

pesanti tagli ai trasferimenti da partedel Governo nazionale (170 milioni di

euro in meno per il 2011, rispettoallo ‘storico’ che ammontava a 220).

Altra linea di azione, unacollaborazione più stretta tra

istituzioni e privato, dice Spacca agli“Incontri” di Alceo Moretti.

Chiamando gli imprenditori ad operedi mecenatismo

MARCHEdomani26 GENNAIO 2011 3PAGINA

Trasmissione del16 dicembre 2010

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Marche domani - Anno XXVI Numero 1 - Gennaio 2011

Protezione del lavoro,creando intanto le condizioniper una ripartenza. Dunque

supporto a forme di intrapresa checreano occupazione e danno sostegno

al reddito. Nella greeneconomy una possibilità per

rilanciare lo sviluppo

Le nostre prime missioni inCina sono del 1998. L’anno

cui risale la sigla di unaccordo che oggi avrebbe un

significato straordinario: quello conla città di Shanghai, che adesso non

firma più intese con nessuno. Ilsuccesso riscosso dalla mostra

dedicata a Padre Matteo Ricci è laconsacrazione di un percorso

iniziato a quel tempo

Regione Marche e la città diShanghai, che adesso non fir-ma più intese con nessuno.Perché credevo già allora nellaCina? E’ fin troppo facile dirlooggi: bastava guardare le per-formance di crescita dell’eco-nomia cinese per capire che laCina sarebbe diventata, comesta diventando, la prima eco-nomia del mondo. La Cinausciva da una situazione moltosimile a quella dell’Italia deglianni Cinquanta, con una strut-tura del lavoro tutta legata al-l’agricoltura, quindi avrebbeconosciuto un processo di in-dustrializzazione molto rapido,con crescita di reddito e dina-miche di mercato velocissimeche avrebbero avvantaggiato,com’è accaduto nell’Italia de-gli anni Sessanta e Settanta, gliimprenditori che coglievano leopportunità legate a quei pro-cessi di crescita. Abbiamo dun-que cercato di collocare i no-stri imprenditori là perché po-tessero incrementare le quotesu quel mercato e soprattuttoportare qui, nelle Marche, flus-si di cassa impossibili da rea-lizzarsi in un’economia sta-gnante come quella dell’Euro-pa degli anni Duemila. L’Eu-ropa cresce a tassi dello 0,5-0,6,-0,7%, là si cresce a tassidichiarati formalmente al di so-pra del 10%, ma che sostan-zialmente, in alcune regioni, su-perano anche il 20% e in alcu-ni punti il 30%. Quindi è chia-ro che là ci sono più possibilitàdi inserimento, di fare affari. Equando questi affari risultanoutili per migliorare il reddito el’occupazione dei cittadini del-le Marche sono i benvenuti.

MORETTI – Ricordo che

quando incontrai, al loro ri-torno, alcuni dei partecipantia quel primo viaggio in Cina,ascoltai delle cose che mi im-pressionarono: a Shanghai, miraccontarono, riuscivano avendere le scarpe in un gran-de supermercato a cinque vol-te il massimo prezzo che otte-nevano in Europa, e questo adimostrazione della fame cheavevano là di belle cose…

SPACCA – …adesso si èulteriormente evoluta la cosa,perché la fascia di cinesi chesono considerati ricchissimi èintorno agli 80 milioni e la fa-scia di cinesi che vengono con-siderati ricchi -quelli, per inten-derci, che hanno come redditopersonale annuo tra i 150 milaeuro e i 300 mila euro in Eu-ropa- sono circa 150 milioni:la metà di tutti i cittadini d’Eu-ropa, in sostanza, possono es-sere considerati ricchi e ricchis-simi in Cina, quindi c’è un’at-tenzione particolare ai prodottimolto belli e noi, puntando sullaqualità, riusciamo a vendereloro calzature, fashion, anchemeccanica molto sofisticata,mobili di grande qualità. Tuttoquello che è made in Italy lorolo riconoscono e lo compranoanche a prezzi molto alti, pur-ché sia autenticamente made inItaly; il problema, paradossal-mente, è certificare i nostri pro-dotti ai loro occhi, perché lorovogliono il made in Italy au-tentico, non contraffazioni.

MORETTI – Com’è anda-ta la famosa mostra dedicataa Padre Matteo Ricci che leiha proposto in Cina?

SPACCA – Basta dire cheè stata visitata dal Presidentedella Repubblica, Giorgio Na-politano, il quale, nonostante

gli avessero proposto delle so-luzioni alternative -l’esercito diterracotta di Xian o il polo in-dustriale di Suzhou-, ha appun-to voluto visitare la mostra diPadre Ricci a Macao. Una mo-stra che ha avuto un grandissi-mo successo e che credo siastata la consacrazione di quelpercorso iniziato a Shanghaidodici anni fa: oggi le Marchein Cina hanno una grande cre-dibilità; le nostre imprese chevogliono internazionalizzaresono assicurate dal prestigiodell’istituzione regionale.

MORETTI – Ho visto chealla sua attenzione abbina unaltro paese, il Brasile...

SPACCA – …sono già di-versi anni che siamo in Brasi-le, anche lì in maniera conti-nua, costante, per testimoniarela nostra affidabilità, la nostraserietà. Operano là i nostri cen-tri di ricerca, i distretti indu-striali che sono sostenuti addi-rittura dall’agenzia di sviluppobrasiliana appunto per svilup-pare in Brasile attività collega-

te alle imprese della nostra re-gione. Il Brasile sta vivendo lastessa situazione della Cina: for-tissima crescita, un mercato chesi sta formando, quindi la pos-sibilità di conquistare quote inuna realtà che è in espansio-ne…

MORETTI – … una spa-ventosa ricchezza sotterra-nea…

SPACCA – …spaventosaricchezza sotterranea, ma an-che grande capacità imprendi-toriale: il Brasile è un paesevitale che vuol essere protago-nista dei futuri destini del mon-do come la Cina.

MORETTI – Ho letto del-le cose molto interessanti incontrasto con il riposo del bra-siliano sulle spiagge di Rio: illavoratore brasiliano ha rag-giunto un rendimento orariomolto alto...

SPACCA – …non bisognageneralizzare perché dipendedalle regioni: d’altra parte an-che l’Italia, che pure è una re-altà molto più piccola del Bra-sile, registra tra una regione el’altra una differenza di produt-tività molto elevata.

MORETTI – Senta, comeva il rapporto tra Regione esindacati?

SPACCA – E’ positivo,molto positivo.

MORETTI – So che avetefirmato degli accordi moltoimportanti...

SPACCA – …beh, non èun mistero che la nostra Re-gione, il Governo regionale,mette al centro della sua azio-ne la protezione del lavoro, lo

sviluppo del lavoro, quindi inun anno di crisi è nato un rap-porto di grande fiducia con leorganizzazioni dei lavoratori,

perché non era facile assicura-re la protezione a 35 mila la-voratori come in questo mo-mento sta avvenendo nelleMarche, attraverso gli ammor-tizzatori sociali o attraverso al-tre forme di tutela delle fami-glie dei lavoratori che sono staticolpiti da problemi di occupa-zione. L’averlo fatto in manie-ra concreta ha dato fiducia allanostra comunità e coesione allastessa. Il problema, adesso, èrilanciare lo sviluppo, perchénon si può tenere sotto prote-zione un così grande numerodi lavoratori per tanto tempo,nonostante l’aiuto dell’Unioneeuropea: gran parte degli am-mortizzatori sociali, soprattuttoquelli in deroga che riguarda-no i lavoratori delle piccole emicro imprese, sono stati co-perti dal Fondo sociale euro-peo; l’Europa ci ha consentitodi farlo anche per quest’anno,ma non so fino a quando loconsentirà, quindi sono neces-sarie le condizioni per una ri-partenza, ritrovando un lavoro

a quelli che oggi non ce l’han-no.

MORETTI – A propositodi crisi, come vede lei la si-tuazione della Fincantieri?

SPACCA – A gennaio èprevisto l’arrivo dell’ammini-stratore delegato, vedremo quel-lo che ci dirà; io spero che neldisegno strategico della Fincan-tieri il ruolo del cantiere di An-cona sia forte…

MORETTI – …perché èun cantiere che gode di stimatecnica notevole…

SPACCA – …sì, gode distima tecnica notevole: il can-tiere ha un buon livello di pro-duttività, e nello stesso tempoè complementare rispetto aquello che si ritiene essere ilcore business di Fincantieri: leunità produttive del nord, diMonfalcone e di Marghera.

MORETTI – E l’AntonioMerloni?

SPACCA – Siamo nellafase decisiva: ci sono diversemanifestazioni di interesse, pe-raltro tutte provenienti dall’areaasiatica; speriamo che una siasufficientemente importante perrisolvere una parte dei proble-mi occupazionali. Contempo-raneamente stiamo lavorandoanche con imprenditori chesono al di fuori delle procedu-re della legge Marzano, impren-ditori che vorrebbero fare in-vestimenti nella nostra regioneper portarli su Fabriano inmodo che, oltre all’applicazio-ne della legge Marzano, si pos-sa anche con nuovi investimen-ti dare una risposta ad un nu-mero soddisfacente di lavora-

tori rispetto al problema dell’oc-cupazione.

MORETTI – Senta, ho vi-sto che c’è stato un infortunioiniziale riguardo al Cup, mapoi il tutto è stato sistemato.

SPACCA – Sì, c’è stato unerrore, peraltro prevedibile eprevisto, nel senso che era sta-

to deciso che questo Centrounico di prenotazioni conosces-se una fase di sperimentazio-ne: forse per l’eccessiva sicu-rezza di chi doveva gestire laprocedura, e cioè l’OspedaleSan Salvatore di Pesaro, la fasedi sperimentazione è statabypassata, partendo direttamen-te con l’applicazione di questonuovo sistema su tutto il terri-torio regionale. Da qui l’impaz-zimento di una settimana, mapoi tutto è stato risolto congrande determinazione grazie alServizio Salute della Regione,che, con il coordinamento deldottor Ruta, ha in poco temposistemato tutto. Questo fa an-cora più rabbia, perché se cifossero state più prudenza e piùaccortezza, e dunque se avesse

avuto svolgimento la fase disperimentazione, non avremmocreato tanti disagi ai cittadinidelle Marche.

MORETTI – Ho visto che,in generale, la sanità marchi-giana in tutte le statistiche ita-liane è ai primi posti.

SPACCA – Sì, e alcunenon sono neanche uscite; vera-mente si tratta di indicatori eperformance molto significati-vi, soprattutto è significativo ildato sulla malasanità, cioè sul-la sanità che non funziona, chevede in testa le regioni del SudItalia e che pone le Marche nel-l’ultimo posto della classifica.Quindi abbiamo una sanità ad-dirittura migliore delle regioniche noi prendiamo a riferimen-to, come l’Emilia Romagna, laToscana: questo ci fa veramen-te onore e bisogna ringraziareanche tutti i dipendenti, i diri-genti del sistema sanitario regio-nale -sia il personale medico chequello amministrativo-, perchéeffettivamente si sono sottopo-sti ad un trend di crescita enor-me: eravamo l’ultima sanità del-l’Italia soltanto nel 2001, sonopassati nove anni e oggi siamoal primo posto.

MORETTI - L’Assemblealegislativa ha appena approva-to il Piano casa; che cos’è?

SPACCA – E’ un piano checonsente di mettere in moto ilsettore dell’edilizia, che ha par-ticolarmente sofferto in questoperiodo di crisi, perché i nostriimprenditori edili sono molto le-gati al mercato interno, moltospesso al mercato locale. Quin-di sono state create le condizio-

ni per liberare una dinamica po-sitiva della domanda, in mododa aumentare le possibilità perchi opera nel settore. Nello stes-so tempo sono stati introdotti deicriteri che consentono l’appli-cazione di migliori tecnologieper la casa, soprattutto orientateal risparmio energetico, alla si-

c u r e z z adelle abita-zioni -sia-mo in terri-torio sismi-co- e ancheper cercaredi renderemigliori lenostre peri-ferie, chemolto spes-so sonostate co-struite inuna fase digrande fret-ta e non

corrispondono a dei criteri este-tici dignitosi.

MORETTI – La battagliache lei conduce richiede moltocoraggio, ma anche una certadose di ottimismo.

SPACCA – L’ottimismo èla base: se uno non crede…

MORETTI – …lei ci cre-de?

SPACCA – Assolutamentesì: se uno non è un po’ sogna-tore, un po’ visionario, e credeche gettando il cuore oltre l’osta-colo le cose si realizzino dav-vero, non farebbe nulla.

MORETTI – Parliamoadesso dell’Iniziativa Adriati-co Ionica: in questi giorni è sta-to sottoscritto l’atto costituti-vo della fondazione…

SPACCA – …questo è un

percorso, un progetto che ormaiha delle scadenze e delle tappedefinite: nel 2014 l’Italia avrà lapresidenza dell’Unione europea,in quell’anno nascerà la Macro-regione adriatica –con Anconacome capoluogo di riferimento-a cui l’Unione europea guarde-rà con una particolare attenzio-ne, perché la programmazionedell’Europa si svilupperà attra-verso le macroregioni. Grandiprogetti infrastrutturali, alta ve-locità, Corridoio adriatico, siste-mazione integrata dei porti: tut-to passerà attraverso una macro-regione, e noi saremo titolari diuna delle poche macroregioniche saranno definite in Europa.Finora sono quattro: quella del

Baltico, quella del Danubio, laMacroregione adriatica e proba-bilmente quella del Mar Nero.

MORETTI – Passiamo allagreen economy: si tratta diuna grande risorsa per la no-stra regione?

SPACCA – Assolutamentesì: green economy significa qua-lità della vita, migliorandola intutti i settori del nostro sistema.Significa utilizzazione delleenergie rinnovabili a basso im-patto ambientale, con bassaemissione di gas climalteranti,quindi significa migliorare laqualità dell’aria e contempora-neamente incrementare le per-formance per la nostra crescitae il nostro sviluppo, in manieradiffusa sul territorio. Green eco-nomy significa un’agricolturaqualitativamente sempre più ele-vata, che rispecchia la biodiver-sità, che non omogeneizza, chenon standardizza. Quindi la pos-sibilità per i cittadini di svilup-pare la propria attività in manie-ra originale, senza dover cederealle logiche delle economie discala, e di realizzare un rappor-to positivo in termini dimensio-nali organizzandosi in rete, purmantenendo inalterata la dimen-sione della propria impresa. Equesta è una cosa molto impor-tante.

MORETTI – Gian Mario,siamo arrivati agli auguri.

SPACCA – AuguriamoBuon Natale a tutti i nostri ascol-tatori, numerosi, come lei soli-tamente dice.

MORETTI – Io mi associonaturalmente a questi auguri,e la ringrazio perché ho consi-derato un gesto veramenteamichevole che lei trovasse iltempo di partecipare alla miatrasmissione in queste giorna-te che ha così faticose…

SPACCA – …è un piacereessere qui, conversare con lei.

MORETTI – (Scherzando)Uno dei miei problemi è inse-guirla; quando la cerco, mi di-cono: “E’ partito per la Cina…è tornato ma è andato a Bar-cellona… adesso è a Bruxel-les”… se ci fosse il premio pun-ti per i viaggi aerei…

SPACCA – …però a Nata-le restiamo a casa, quindi buonNatale a tutti i nostri ascoltatori.

MORETTI – (Rivolto ai te-lespettatori) Molti auguri a tut-ti voi, e sempre grazie per laforte audiance; arrivederci agennaio.

Parliamodi politica4PAGINA 26 GENNAIO 2011MARCHEdomani

INCONTRO CON PIERLUIGI BERSANI, SEGRETARIO NAZIONALE PARTITO DEMOCRATICOElezioni anticipate: “Noi siamo pronti, ma rappresenterebbero il definitivo fallimento di Berlusconi”Referendum Mirafiori: “Questione complessa, rispettiamo il risultato; adesso investimenti dall’azienda”

“Alleanze alternative al Governo”

Unioncamere Marche, FabrizioSchiavoni nuovo segretario generale

“Un sistemapiù funzionale”

F a b r i z i oSchiavoni, 48anni, fanese,è il nuovo se-gretario gene-rale diUnioncamereMarche. So-stituisce Fa-bio Brisighel-li, in pensio-ne dall’iniziodel nuovoanno, e diri-gerà la strut-tura regiona-le cameraledal primog e n n a i o2011, per unperiodo tran-sitorio finoalla selezionedi un nuovosegretario generale (leprocedure sono in corsodi svolgimento e il bandodel concorso è pubblica-to sul sito dell’Unionca-mere, ndr.).

Schiavoni, che è segre-tario generale della Came-ra di commercio di Pesaroe Urbino dal 1998 e del-l’Associazione interregio-nale delle Camere di com-mercio del Centro Italia,non è nuovo ad esperienzea livello regionale, avendodiretto per un triennio ilCentro estero delle Cameredi commercio delle Mar-che, ora Sezione per liIn-ternazionalizzazione diUnioncamere.

Schiavoni affiancherà ilpresidente dell’Unioncame-re Marche Alberto Drudi egli altri presidenti delleCamere di commercio mar-

chigiane, in un anno, comeil 2011, che vedrà il siste-ma camerale marchigianoimpegnato al fianco delleimprese per rilanciarel’economia della nostra re-gione.

“Lavorerò -ha dichiara-to Schiavoni- in strettacollaborazione con i col-leghi segretari generalidegli enti camerali dellaregione per completare,nel più breve tempo pos-sibile, le procedure perdare all’Unione regionaleuna segreteria generalestabile e dedicata; avvie-remo anche la riorganiz-zazione dei servizi del-l’Unione per renderli sem-pre più funzionali agli in-teressi del sistema camera-le ed imprenditoriale,come previsto dalla recen-te legge di riforma”.

“Aumentandola popolazione

anzianacrescono,purtroppo,

anche le patologie,e le strutture

prepostedovranno

essere attive, dinamichee dotate di personale esperto

e qualificato”

L’obiettivo del Comitato Marche verso il Partito della Nazione

La sede dell’Inrca di Ancona

Per affrontare tutte lepatologie dell’anziano ènecessario un maggior co-ordinamento a livello na-zionale, oltre a un poten-ziamento dell’attività del-la ricerca e di quella sani-taria all’interno dellestrutture per anziani. Insostanza, l’Inrca e l’Agen-zia per la terza età dovran-no lavorare per la tuteladella vita con uguale im-portanza e massima atten-zione alla qualità dellavita stessa. Quindi,l’Agenzia per la terza età,sollecitata dal Governato-re Spacca e dal MinistroFazio, dovrà essere urgen-temente costituita e resaoperativa il prima possi-bile”. E’ quanto ha di-chiarato Aldo Tesei, pre-sidente del Comitato dicoordinamento Marcheverso il Partito della Na-zione, in relazione al con-vegno che si è tenuto direcente all’Hotel City diAncona, imperniato sultema “La Terza Età-Dal-le Marche, dall’Inrca edalla costituenda AgenziaMarche”, organizzato dalpartito Unione di centroe dal Comitato di coordi-namento Marche verso ilPartito della Nazione.“Aumentando la popola-zione anziana crescono,purtroppo, anche le pato-logie –ha precisato Tesei-, e le strutture preposte,dovranno essere attive, di-namiche e dotate di per-sonale esperto e qualifi-cato. La nostra preoccu-pazione, come partito, èche gli aiuti necessari ed

indispensabili nei confron-ti delle persone e soprat-tutto delle famiglie nonsiano all’altezza della si-

tuazione”. “Alcune patolo-gie legate all’anzianità –ha proseguito Tesei- se se-guite nel modo dovutopossono allungare la vita achi ne soffre. E ci auguria-mo che l’Agenzia della ter-za età sia in grado di com-piere il tanto atteso saltodi qualità. La nostra spe-ranza è che tale Agenzianon sia solo un discorso diimmagine. E, secondo ilnostro punto di vista, perrendere l’Agenzia funzio-nante servirà uno staff al-tamente professionale.Come partito assumeremoiniziative in Regione e inParlamento affinché l’Inr-ca sia chiamata ad operarecon sollecitudine per l’at-

tuazione dei programmi edei progetti a sostegno del-la persona”. “Mettere inrete esperienze e conoscen-

ze tecnico-scientifiche –hasottolineato Tesei- sonoelementi fondamentali davalorizzare. Come è altret-tanto importante un sempremaggiore orientamento ver-so un’attività di ricerca ap-plicata e non più solo sem-plicemente di laboratorio”.

“L’approvazione del nuo-vo Piano sanitario, la scel-ta per il manager dell’Inr-ca, la costituzione del-l’Agenzia per la terza età –ha rimarcato Tesei-, sonostati i punti focali del con-vegno. Quello delle politi-che per gli anziani, in par-ticolare per gli anziani nonautosufficienti, è un temapoco dibattuto. L’anzianomerita tutte le nostre atten-zioni, sia perché è una par-te fondamentale della no-stra società, sia per il valo-re intrinseco che esso rap-presenta come individuo ecome componente fonda-mentale delle famiglie”.Nelle Marche gli ultra65enni oggi sono 352milapersone e rappresentano il22% della popolazione etra 20 anni il numero arri-verà a 450mila unità.

“L’Agenzia per la Ter-

za Età -ha concluso Tesei-sarà un punto di riferimen-to di ricerca per il Paese,con la finalità di offrire in-dirizzi terapeutici precocie validi, proseguendo e mi-gliorando quanto è statofatto negli ultimi anni”.

Roberto I. Rossi

Tesei: “Realizzare l’Agenzia dellaterza età il prima possibile”

In visita adAncona ha parlatodi crisi politica, di

personalismi epopulismo del

Premier. L’auspiciodi una riscossa

democraticache porti ad una

riforma repubblicana e ad unnuovo patto sociale

Partito e democrazia:due parole, sancite nelnome stesso del Pd,

che fanno l’orgoglio diPierluigi Bersani. “Le ab-biamo scelte perché abbia-mo in testa una certa ideadi democrazia. Se abbia-mo ragione, avremo unpunto di vantaggio suglialtri partiti, attardati sui per-sonalismi”. Così ha com-mentato il segretario nazio-nale del maggior partito diopposizione, nei giorniscorsi ad Ancona per la pri-ma volta in tale veste. Intanti ad accoglierlo all’Au-ditorium della Fiera dellapesca, e ad applaudirlo nonappena ha accolto i presen-ti con “cari amici e compa-gni”. “Qui ognuno è insie-me amico e compagno –hasottolineato Bersani– e sia-mo sulla buona strada perarrivarci concretamente”. Afare gli onori di casa, unsoddisfatto Palmiro Uc-chielli, segretario regiona-le dei democratici, che halanciato un appello: “Dob-biamo tutti volere un po’più bene a questo Pd. Ognu-no di noi deve fare unosforzo, ricalcando quellostraordinario che sta facen-do Bersani, soprattutto inun periodo problematico

come questo”. E la visita delsegretario nazionale nellaDorica è caduta proprio inun momento di forti critici-

tà, a poche ore dall’infuo-cato incontro di direzionedel partito e dall’esito delreferendum di Mirafiori. Unincontro in cui sono statitoccati diversi aspetti dellavita politica e sociale delnostro Paese, compresa an-che la vicenda della Fiat.“Una questione complessa–ha detto Bersani-, su cuisiamo stati accusati di nonaver assunto una posizione.

Ora dobbiamo rispettare ilrisultato. Adesso aspettiamoche l’azienda faccia l’inve-stimento”. Parole alle quali

ha aggiunto l’auspicio che,entro i tempi di applicazio-ne dell’accordo sancito dalreferendum, si faccianonuove regole di rappresen-tanza e rappresentatività.Riforma repubblicana enuovo patto sociale i caval-li di battaglia che hannoportato allo snocciolamen-to dei punti fondamentali diintervento: liberalizzazionedei prezzi, politica indu-

striale riveduta e nuovopatto fiscale, aumento deltasso di ricerca ed innova-zione (con tanto di freccia-ta alla riforma Gelmini,ndr.), legislazione sul lavo-ro, regolarizzazione del-l’immigrazione. Il tutto nel-l’ottica di una concreta pro-posta di alternativa al go-verno, perché “nei prossi-mi mesi si potrebbe deci-dere il futuro dei dieci annia venire, ovvero se indiriz-zare il Paese verso una fasedi riscossa o verso un ulte-riore scivolamento”. Ed èproprio a capo di una ri-scossa nazionale che il Pd,nelle parole di Bersani,deve porsi, mantenendosi“largo con la testa”, apertoad ampie alleanze con altripartiti che siano “stanchidel populismo berlusconia-no” e che vogliano “scon-giurare un altro decennio diquesto governo”. Pur nellodare il modello marchi-giano e nell’augurarsi unasua estensione al naziona-le, il segretario si è mante-nuto cauto sulle alleanze,così come non ha accenna-to alla questione primarie.Non sono, però, mancateparole dure nei confrontidel capo del Governo, cuiBersani ha imputato la re-

sponsabilità dello stravolgi-mento dell’agenda civile epolitica. “Berlusconi è unuomo in fuga dal governoe da sé stesso –ha tuonatoil leader democratico-. Lacrisi del centrodestra èchiarissima, tanto da averdato luogo ad aperte con-traddizioni in seno allamaggioranza stessa. Il pre-mier non ha risposto politi-camente alla crisi politica,ma l’ha disconosciuta, in-gaggiando una compraven-dita di deputati e perseve-rando nel suo personali-smo”. Condanna secca an-che in merito alla vicendaRuby, su cui il segretario hacommentato: “Noi in questomomento ci vergogniamodavanti al mondo, e se sop-portiamo anche questo ilmondo fa bene a vergognar-si di noi”. Ed è guardandoal mondo che Bersani hamarcato le differenze nellescelte politiche e strategichedegli altri Paesi rispetto al-l’Italia, sottolineando comegli altri capi di governo nonabbiano negato la crisi, ma sisiano dati da fare per risolle-vare le sorti delle proprie na-zioni. Impietoso il quadrotratteggiato sulla situazionedel nostro Paese, “sempre piùin basso in tutte le classifi-

che, e con sempre maggiordifferenza tra Nord e Sud”.Una difficoltà che, secondoBersani, lega il declino poli-tico a quello sociale, portan-do alla attuale forte crisi digovernabilità. “Non è dettoche si arrivi alle elezioni an-ticipate –ha spiegato il leaderPd-, ma qualora ciò accades-se, deve essere chiaro che saràil definitivo fallimento di Ber-lusconi. Noi non abbiamopaura di tale eventualità, manon saremo noi a toglierglile castagne dal fuoco”. Pa-role al vetriolo che si sonoaccompagnate ad un mes-saggio di speranza, di cui ilPartito democratico vuolefarsi portavoce, prometten-do di avvicinarsi maggior-mente alla gente. “Vorreiche il Pd si caricasse nondell’elemento quotidiano orecente, ma della storia diun decennio –l’auspicio delsegretario-, così da acqui-sire la forza per pensare adun governo futuro che vadaoltre Berlusconi”. E, in con-clusione, prima dell’incon-tro con una delegazione dilavoratori di Fincantieri, laproposta di una conferenzanazionale di tutti i circoli,per “fare un tagliando dopoi tre anni”.

R.M.

Parliamodi politica 5PAGINA26 GENNAIO 2011 MARCHEdomani

INCONTRO CON L’ONOREVOLE ANTONIO TAJANI, VICEPRESIDENTE COMMISSIONE EUROPEAPeriodo di crisi: “Il tessuto imprenditoriale locale rappresenta la carta vincente per questa regione”Altri temi trattati: “Non c’è competitività senza innovazione; la Dorica luogo ideale per lo sviluppo”

“Le vostre pmi modello in Europa”Le piccole e medie im-

prese al centro del di-battito, svoltosi nei gior-

ni scorsi nella sala Europa diConfindustria Ancona. Da-vanti a un numeroso pubbli-co di imprenditori e autorità,il vicepresidente della Com-missione europa AntonioTajani ha affermato che “l’in-dustria e l’impresa restano ilcuore pulsante dell’economiae delle attività produttive inEuropa”. E parlando di que-sto periodo di crisi in cuioccorre rimettere al centrol’economia reale ha detto che“il tessuto imprenditorialelocale, costituito da una dor-sale di piccole e medie im-prese innovative e di succes-so a livello internazionale,rappresenta la carta vincenteper le Marche e costituisceun modello di riferimento perl’intera Europa”.

Del tessuto industrialedella provincia di Ancona haparlato Giuseppe Casali, pre-sidente di Confindustria An-cona, definendo “un sistema‘millepiedi’, dove poche gran-di e medie imprese sono statee sono il corpo e le tantegambe sono state e sono lamiriade di piccole e piccolis-sime imprese. Un sistemad’impresa che dal dopoguer-ra e, in particolare, in que-

Il presidente diConfindustria

Ancona, GiuseppeCasali:“Oggi è

importanteinterrogarsi su

come attivare unnuovo rapporto tra

piccole e grandiaziende, affinché insieme possano

cogliere le nuove sfide dei mercati”

AntonioTajani

La classifica 2010 curata da Ipr Marketing per il Sole 24 Ore, “Governance Poll”,conferma il giudizio dei cittadini sul buon governo delle Marche. Tiene il gradimento neiconfronti del presidente della Regione (53%): “Sondaggio dopo sondaggio -commenta GianMario Spacca-, con una continuità perfino sorprendente in un arco temporale così lungo, ilconsenso resta invariato, a testimonianza dell’apprezzamento della maggioranza dei cittadinimarchigiani. Aver poi confermato gli stessi valori delle precedenti classifiche, in una faseparticolarmente difficile nel pieno della crisi economica, riempie di grande soddisfazione:vengono premiati gli interventi a tutela del lavoro e a sostegno dell’occupazione, a vantaggiodelle imprese. In un tempo in cui la fiducia dei cittadini è messa a dura prova dalla situazioneeconomica e dai tagli attuati dal Governo centrale –continua Spacca-, il riconoscimento deimarchigiani ci spinge a proseguire con sempre maggiore convinzione”. In crescita la fiduciadei cittadini nei confronti dei presidenti delle Provincia marchigiane; per Patrizia Casagran-de, presidente della Provincia di Ancona, il consenso aumenta dell’1,5% rispetto allo scorsoanno e la colloca al 27° posto della classifica nazionale (prima in graduatoria tra i marchi-giani). Un consenso che supera dell’1,9% quello raggiunto durante le elezioni del 2007.

st’ultimo ventennio ci ha as-sicurato benessere vero e dif-fuso, con elevata qualità divita e pace sociale”. “Oggi è

però importante –ha continua-to Casali- interrogarsi su comesviluppare un nuovo rappor-to piccola e grande impresaaffinché insieme possano co-gliere le nuove sfide dei mer-cati”.

Spiega a tal propositoTajani che “la nuova Diretti-va si tradurrà in una boccatad’ossigeno per l’intera eco-nomia europea, dando mag-giore protezione alle pmi e

chiedendo alle Amministra-zioni pubbliche di pagareentro il termine di 30 giorni,prorogabile a 60 per il settore

sanitario o in presenza di casieccezionali. Per quanto ri-guarda i tempi di recepimen-to, il limite di due anni per latrasposizione della normati-va negli ordinamenti interni,non sono il frutto di una con-cessione unilaterale, bensìsono di un negoziato con gliStati membri, al termine delquale abbiamo ottenuto l’in-derogabilità sui tempi di li-quidazione delle fatture en-

tro 60 giorni”.Tajani ha poi affrontato la

questione delle azioni voltea favorire il clima imprendi-toriale, spiegando che “entrola fine del mese sarà presen-tato l’aggiornamento delloSmall business act (Sba): unvero e proprio arsenale dipolitiche e misure a favoredelle piccole e medie impre-se che sarà imperniato su al-cuni temi cruciali, quali: l’ac-cesso al credito, l’internazio-nalizzazione, la semplifica-zione amministrativa”.

In tema di accesso al cre-dito Tajani ha citato “lo SmeFinance forum, istituito per

controllare attentamente lasituazione del flusso di credi-to e per promuovere buonepratiche e incoraggiare nuoviapprocci. Questo Forum per-manente riunisce i rappresen-tanti delle pmi, delle banchee delle istituzioni finanziarie,compresa la Banca europeadegli investimenti (Bei), alfine di rimuovere i vari osta-coli pratici che le pmi incon-trano quotidianamente per ot-tenere l’erogazione di credi-to”.

Tanti altri i temi trattatida Tajani nella sua lunga re-lazione: dall’innovazione:“Non c’è competitività senza

innovazione; innovazione eindustria sono due facce del-la stessa medaglia”, alle retid’impresa, dall’internaziona-lizzazione alla stretta colla-borazione con la Bei fino adarrivare alla nostra provinciae in particolare alla città diAncona che Tajani definisce“luogo ideale per l’incontroe il dialogo in materia di svi-luppo euro-balcanico edeuro-mediterraneo”. Grandeattenzione va data però alleinfrastrutture, ovvero porto,aeroporto e interporto chesono già stati destinatari dicontributi da parte della Com-missione Europea.

Governance Poll 2010; Spacca: “Riconoscimentoper il buon governo delle Marche”

Parliamodi politica6PAGINA 26 GENNAIO 2011MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Un giudizio sul cam-biamento della coa-lizione di centrode-

stra a livello regionale.“Due consiglieri eletti

nelle liste del Pdl, Roma-gnoli e Silvetti, sono passa-ti a Fli. Ci dispiace moltoma, almeno secondo le lorodichiarazioni, la ‘coalizione’di centrodestra che è scatu-rita dalle elezioni regionali2010 e che svolge il ruolodi opposizione al centrosi-nistra rimane di 15 consi-glieri, Pdl-Lega-Fli”.

Come sono i rapportinelle Marche tra Pdl, Futu-ro e Libertà e Udc?

“Tra Pdl e Fli, come so-pra, si lavora insieme perl’opposizione. Con l’Udcopposizione! Corretta e co-struttiva, ma opposizione!Oggi si trova nel centrosini-stra”.

Come vede il futuro delcentrodestra nella nostraregione?

“La base elettorale e po-litica del centrodestra supe-ra di poco il 50 per cento.Tuttavia, dal 1995 il centro-sinistra governa la Regionea causa della particolare

‘anomalia’ di quello che iochiamo ‘fattore Spacca-Mer-loni’; questa è l’unica Re-gione d’Italia in cui una

grande parte dei dirigentidella destra Dc è passata conil centrosinistra. Tuttavia,ciò non esime noi del cen-trodestra dal fare la giusta‘autocritica’ per le carenzeorganizzative e funzionaliche ci hanno caratterizzato.Se le correggeremo, l’alter-nativa sarà possibile nel2015”.

Nelle Marche ci sonosegnali di ripresa econo-mica?

“A macchia di leopar-do, senza omogeneità dizone e settori, ma i segnalici sono per una ripresa pro-

duttiva. Rimane statica lasituazione occupazionale,nella quale ritengo grave ladisoccupazione di laureatie diplomati”.

Come si sta muovendoil Pdl per offrire una manoal mondo economico regio-nale per uscire dalla crisi?

“Facendo battaglie suquelli che erano gli obietti-vi del nostro programma:per liberare le risorse a so-stegno dell’impresa occor-

re dimagrire l’apparato im-ponente ed anacronisticodel personale; razionaliz-zare l’organizzazione, laRegione deve fare leggi eprogrammi e non più ‘spor-tello’; accorpare e associa-re i servizi comunali; apri-re alla sussidiarietà moltiservizi regionali come laformazione e i Centri perl’impiego; razionalizzare lagestione della sanità”.

Green economy: comevaluta questo settore sulquale si sta puntando peruscire dal tunnel della cri-si?

“Contraddittorio! Primail nostro Governatore ha lan-ciato appelli ad investire sulfotovoltaico (maggio 2010),poi ha frenato (luglio 2010)!La propensione all’investi-mento sul contenimentoenergetico e sulle fonti rin-novabili è positiva; tutta-via non dimentichiamoche, anche per un Pear(Piano energetico ambien-tale regionale, ndr.) sba-gliato, tutto questo settoreci darà, al massimo, un 25per cento di quello che ciserve. Per guardare al fu-turo con ottimismo serveben altro. Noi siamo favo-revoli a verificare la pos-sibilità di una grande cen-trale turbogas e di un ri-

gassificatore in zone turi-sticamente non rilevanti”.

Il suo punto di vistasul Piano scuola.

“Buono nella parte incui consolida le miglioriofferte esistenti e innovacon i corsi più vicini almondo del lavoro e con ilicei linguistici e coreuti-co-musicali”.

Infrastrutture: su che

cosa sta puntando il Pdl?“Sull’accelerazione de-

gli investimenti e dei la-vori in atto, Quadrilatero,sostenendo l’aeroporto re-gionale, programmandoeliporti e metropolitane disuperficie”.

Federalismo: come si

modificherà, politica-mente e burocraticamen-te, l’Italia se tale proget-to andrà in porto?

“Politicamente aumen-tano le responsabilità deipolitici regionali e locali;scelte amministrative e fi-scali più trasparenti e con-trolli; la burocrazia piùsnella è inevitabile”.

Federalismo fiscale;quali i punti fondanti daattivare?

“La fiscalità comunale:più vicina, più verificabi-le, anche per evitare ingiu-stizie; poi la ‘leva’ del fi-sco dovrà essere usata se-condo le peculiarità e gliobiettivi di sviluppo diogni Regione”.

Come pensa abbia re-agito la Regione a segui-to dei tagli del Governocentrale ai trasferimenti?

“Per ora ha reagito, conqualche vittimismo ditroppo, tagliando, final-mente, molte spese super-flue. Questa ‘austerità’dovrà continuare. Tutta-via, ritengo che solo conuna grande apertura allasussidiarietà sarà possibi-le risparmiare risorse pub-bliche, attraendo quelledei soggetti privati nellaerogazione dei servizi edelle funzioni pubbliche”.

“Noi alternativa possibile nel 2015”

INTERVISTA CON FRANCESCO MASSI, CAPOGRUPPO PDL CONSIGLIO REGIONALE MARCHEIl futuro politico: “Dobbiamo migliorare le nostre funzioni organizzative”Crisi: “I segnali della ripresa sono a macchia di leopardo, senza omogeneità di aree e settori”

“Green economy:è un comparto

che valutocontraddittorio.

Noi siamofavorevoli averificare la

possibilità di unagrande centrale

turbogas e di un rigassificatore inzone turisticamente non rilevanti”

I taglidel

Governo?Ritengo che solo

conun’apertura alla

sussidiarietàsi potranno

risparmiarerisorse

pubbliche

7PAGINA26 GENNAIO 2011 MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Regione, conferenza di fine anno: dopo il consuntivo 2010, il presidente Gian Mario Spacca haillustrato i punti salienti per il futuro: lavoro, sviluppo, progetto domotica e “Marche 2020”

“Un 2011 all’insegna della ripresa”Le principali infrastrutture: “Completamento entro il 2014”

Un momento della presentazione in Regione da parte della Giunta guidata daGian Mario Spacca

Il Governatore: “Correggerela manovra dello Stato”

“Il bilancio di previsione2011 è il più duro dei 40 annidi storia della Regione Marche.Dover affrontare il prossimoanno, che si annuncia ancoradifficile per l’economia, conquasi l’80% di risorse nazio-nali in meno, ha imposto allaGiunta regionale scelte corag-giose. Il Governo nazionale hatagliato per il 2011, 170 milionidi euro rispetto al trasferimen-to consueto che ammontava a220: 50 milioni residui sonostati concentrati sul lavoro, sullepolitiche sociali, sulle nuove for-me di impresa e sulla greeneconomy. L’azione di risparmio,la lotta all’evasione fiscale, unpiù intenso ricorso all’Unioneeuropea, una più forte collabo-razione tra istituzioni e con ilprivato, hanno consentito dicorreggere solo parzialmente i

tagli ai trasferimenti dello Stato.Per il lavoro si conferma così ilpacchetto anticrisi che nel 2010ci ha consentito di proteggere35 mila lavoratori con ammor-tizzatori sociali in deroga e so-stenere le imprese. Per il socia-le, capitolo letteralmente cancel-lato dal Governo nazionale, nonsolo si confermano le risorse2010, ma si stanzia un fondoaggiuntivo a favore degli enti lo-cali. Per il trasporto pubblicolocale si mantengono tutte le ri-sorse per sostenere la mobilitàdi cittadini e imprese. E mentrelo Stato azzera i fondi per losviluppo, la Regione dedica alsostegno alle imprese importantirisorse, perché sa perfettamen-te che senza investimenti su in-novazione, ricerca, nuovi setto-ri e supporto al credito non c’èripresa e non c’è futuro. Siamo

consapevoli che tutto questonon basterà per compensareuna manovra nazionale chemina dalle fondamenta la ca-pacità gestionale delle risorse,che scarica sugli enti locali e,cosa più grave, sui cittadini, lacrisi economica e il debito pub-blico. Ma siamo certi che ilbilancio 2011 consentirà alleMarche non soltanto di resi-stere alla crisi, ma anche diaffrontare con fiducia e con glistrumenti più idonei un annocomplicatissimo. Tutti noi cisentiamo impegnati comunquea correggere la manovra fi-nanziaria dello Stato, nel cor-so del 2011, e a ricercare ri-sorse libere nel bilancio del-l’Unione europea per rispon-dere nella maniera più ade-guata ai bisogni dei cittadinimarchigiani”.

Approvato il bilancio di previsione 2011 della Provincia di Ancona;Maiolini: “Investimenti significativi”; l’inciso della Casagrande

“Rilancio del modello di crescita”

Bilancio “a base zero”e 26 milioni di eurodi risparmi, per soste-

nere quattro priorità: coesio-ne e politiche sociali, a tu-tela di ogni forma di fragili-tà per compensare i tagli na-zionali agliEnti locali;tutela del la-voro e rilan-cio dell’oc-c u p a z i o n e ,con la confer-ma del siste-ma di misuredi protezionedei lavoratorie delle fami-glie colpitedalla crisi;sviluppo eco-nomico, congreen eco-nomy, domo-tica e liquidi-tà per le pmi;cultura e turi-smo, con lapromozione,la tutela el’attrattività del territorio.Sono i punti salienti dell’at-tività della Giunta regiona-le per il 2011 esposti e spie-gati dal Governatore GianMario Spacca nel corsodella rituale conferenzastampa di fine anno nellasede della Regione Marche.“Gli impegni 2011 –ha det-to Spacca- sono la cattura dirisorse nazionali ed europee,la realizzazione della primacasa intelligente, domotica,per la longevità attiva entroil 2015, e il progetto ‘Mar-che 2020’, con istituzioni,fondazioni, centri di ricercae formazione, università checollaboreranno per realizza-re una visione al 2020 dellasocietà e dell’economia re-gionale, offrendo alla pro-grammazione a breve-mediotermine dei policy-maker,con questo progetto ‘Mar-che 2020’, un orizzonte stra-tegico delle prospettive del-la nostra Regione”. Tra gliinterventi operativi in pro-gramma nel 2011, “la con-ferma delle politiche sociali–ha precisato Spacca- e fon-di aggiuntivi per compensa-re tagli nazionali agli Entilocali; l’incremento del fon-do annuale per la non auto-sufficienza; la garanzia delpacchetto di interventi 2010a protezione del lavoro el’utilizzo dei finanziamentiattraverso il Fondo socialeeuropeo per garantire gli am-mortizzatori sociali in dero-ga”. Non solo, anche “l’atti-vazione del progetto casa in-telligente per anziani; l’av-viamento della green eco-nomy, soprattutto nellescuole e negli ospedali; ilmiglioramento dell’accessoal credito per le pmi, oltreai finanziamenti Bei per losviluppo delle spesse picco-le e medie imprese”. Spaccaha poi specificato come ver-ranno effettuati i risparmidelle spese amministrativedi 26 milioni di euro: “At-traverso tagli di Cda di Entie Società partecipate; ridu-zione di emolumenti, rim-borsi, dirigenti, organismi,retribuzioni; incarichi a in-

terim per gestione unica dipiù strutture; eliminazionedelle auto blu; modifiche dialtre strutture con relativicosti amministrativi da di-minuire”. Un altro aspettoche continuerà ad essereseguito con particolare at-tenzione è quello legato alla“lotta all’evasione fiscale –ha evidenziato il Governa-tore-, con l’obiettivo di re-

cuperare 22 milioni di euronel 2011 che andranno adaggiungersi ai 110 milionigià recuperati nella scorsalegislatura”. Tra i dati emer-si, la riduzione del debitonell’ordine del 38 per centorispetto al 2009; la diminu-zione delle tasse del 46 percento, addizionali regionaliIrap e Irpef; e il calo deltasso di disoccupazione,passato dal 6,6 per cento delterzo trimestre 2009 al 5,6per cento de terzo trimestre2010, un valore che a livel-lo nazionale, invece, è an-dato incrementandosi dal 7,3al 7,6 per cento; il manteni-mento dell’occupazione,649 mila unità nelle Mar-che, terzo trimestre 2010,dato in calo a livello nazio-nale; la diminuzione dellacasa integrazione, il cui va-lore è diminuito dell’8,9 percento nel periodo gennaio-novembre 2010, mentre inItalia la Cig è cresciuta del7,9 per cento rispetto allostesso periodo del 2009; ladiminuzione degli infortunisul lavoro e la gestione di-retta delle crisi relative allaFincantieri, all’Antonio Mer-loni, alle diverse aziende delPiceno (ex-Sgl Carbon, Ma-nuli, Alhstrom, Pfizer e No-vico). “Il 2010 –ha aggiun-to Spacca- è stato un annoparticolare, quello delle ele-zioni, che per la prima voltanella storia di questa Regio-ne sono state gestite auto-nomamente con un sistematecnologico di raccolta, ela-borazione e diffusione deirelativi dati. Abbiamo avvia-to la creazione della regio-ne Macro-adriatica, le cuiprocedure stanno andandoavanti, un progetto che saràcompletato e realizzato en-tro il 2014. Un aspetto im-portante del bilancio 2010è relativo alla riorganizza-zione sanitaria, con un nuo-vo profilo che definiscel’Asur quale unico soggettoper la pianificazione dellasanità nelle Marche. Il 2011sarà un anno difficile doven-do declinare i tagli di 80milioni di euro sulla sanità

a seguito dei tagli previstidal Patto di stabilità, exlegge finanziaria, tagli chenel complesso saranno al-l’incirca di 220 milioni dieuro riguardo ai trasferimen-ti dei finanziamenti dalloStato alla Regione. Uno deipunti critici, relativo allasanità, è stato il Cup-Cen-tro unico di prenotazione,un modello che ci consen-

tirà di avere un maggiorecontrollo sullo stato di sa-lute dei marchigiani. La

nostra è una delle migliorisanità del Paese, non a casocome Marche siamo all’ul-timo posto nella graduato-ria specifica della malasa-nità. Un altro aspetto posi-tivo è legato alle scelte fattesull’attivazione e sulla dif-fusione della green economy,

che è stata fortemente condi-visa da tutti. La nascita di‘Italia longeva’, rete nazio-nale di ricerca sull’invecchia-mento e la longevità attiva,è un altro punto positivo”.Sulle infrastrutture, il Gover-natore ha evidenziato “i 5miliardi di euro di investi-

Offrire risposte alle emer-genze del lavoro e, allo stes-so tempo, porre attenzionealle occasioni di rilancio chesi presenteranno con la ri-presa economica. Questa lacornice entro cui si iscrivo-no le priorità del bilancio diprevisione 2011 approvatodal consiglio provinciale diAncona.

“Una cornice –inciso del-l’assessore al Bilancio Elia-na Maiolini– definita insie-me al territorio attraverso lostrumento del bilancio par-tecipativo, che ha portato laProvincia a incontrare innumerose occasioni i rappre-sentati istituzionali dellecomunità locali, le associa-zioni di categoria, i sinda-cati. Fondamentale è statoanche il ruolo svolto dalConsiglio provinciale, chegià lo scorso mese di no-vembre aveva tracciato lelinee guida sulle quali si èmossa la Giunta. Tra questela cantierabilità delle operepubbliche, l’efficacia delleazioni di formazione, la co-struzione della rete di wel-fare sussidiario, la valoriz-zazione del patrimonio deibeni culturali, la razionaliz-zazione delle partecipazio-ni ad altri enti”. Numeri si-gnificativi per gli investi-menti: ai 67,6 milioni dieuro impegnati dal 2007 adoggi, si aggiungono altri32,7 milioni previsti daquesto bilancio di fine con-sigliatura che portano adoltre 100 milioni di eurogli investimenti dell’interomandato. Al centro soprat-tutto gli interventi previstidal Piano annuale delle ope-

PatriziaCasagrande

Eliana Maiolini

re pubbliche 2011 su viabi-lità (6,7 milioni di euro),edilizia scolastica (12,1) e

demanio idrico (4,6). Tral’altro, com’è ormai consue-tudine dell’Ente presiedutodalla presidente PatriziaCasagrande, l’approvazionedel bilancio entro il 20 di-cembre consente di rendereimmediatamente eseguibile

il Piano stesso.Aumenta poi ilp a t r i m o n i oc o m p l e s s i v opro capite (da388 euro a477, + 15%) ecala la pressio-ne tributaria(da 108 euro a99 - 8%). Ri-spettato, nono-stante normesempre più se-vere, il Patto distabilità, ma so-prattutto è sta-to centratol’obiettivo ditenere sottocontrollo il li-

vello del debito, tanto cheil rapporto rispetto alle en-trate correnti è ben al disotto sia della media nazio-nale (85% contro il 114%)che di quella regionale(103%) e ha permesso allaProvincia di ottenere nellaprimavera scorsa il ratingA+ da parte di Standard &Poor’s, con un innalzamen-to delle prospettive da ne-gative (2009) a stabili(2010). In tale prospettiva,il livello del debito passeràdagli attuali 87 milioni ai74 previsti nel 2013.

Un bilancio, comunque,su cui pesano fortemente itagli contenuti nella mano-vra del governo e la crisieconomica, con una riduzio-ne delle entrate pari a 3,5milioni di euro: 1,7 milionidi euro per ciò che concer-ne i trasferimenti statali,1,8 per quanto riguarda ilprevisto calo delle entrateprovenienti dal mercato (rc

auto, Ipt, addizionale sul-l’energia elettrica). Tagliche hanno coinvolto quasitutti i settori amministrativi,ma per i quali, soprattuttoper il sociale, ci si è già at-tivati per reperire risorse at-traverso canali di finanzia-mento europei, ministerialie regionali. E proprio sui tra-sferimenti erariali è previstoun ulteriore taglio di 1,9 mi-lioni di euro per il 2012.

“I tagli del governo –dice l’assessore Maiolini–non hanno tenuto contodelle gestioni virtuose e im-prontate al rigore come quel-la del nostro Ente. L’obiet-tivo che ci siamo posti, al-lora, è stato quello di razio-nalizzare e riqualificare laspesa corrente in modo daminimizzare l’impatto suiservizi offerti ai cittadini. Cisiamo riusciti razionalizzan-do la spesa della gestioneordinaria per 2,4 milioni dieuro”. “Un bilancio corag-gioso e nell’interesse delterritorio –afferma la presi-dente Patrizia Casagrande–;responsabilmente, in un pe-riodo di profonda difficoltàeconomica, la scelta di im-mettere sul mercato investi-menti, anziché tenere nelcassetto i progetti. Program-mare il bilancio diventa sem-pre più difficile, ma ciò nondeve farci dimenticare le no-stre responsabilità, chesono quelle di supportare eguidare tutte le componen-ti economiche e sociali nel-l’uscita dalla crisi e nel ri-lancio del nostro modellodi crescita, evitando lacera-zioni e mantenendo la coe-sione sociale”.

menti per la realizzazione eil completamento del Qua-drilatero entro il 2014, dellaterza corsia A-14, che saràcompletata lungo tutto iltratto marchigiano entro il2014, della Fano-Grosseto edell’Uscita ad Ovest per ilporto di Ancona”.

MARCHEdomani 26 GENNAIO 20118PAGINA

9PAGINA26 GENNAIO 2011 MARCHEdomani

Sostegnoall’occupazione e

rilancio dell’economia.Le principali misureanticrisi nella nostra

regione sono stateconcertate con le

associazioni di categoriae le organizzazioni

sindacali.Quali sono le rispostepiù significative che ilmetodo del confronto aperto ha individuato

rispetto alle situazioni di difficoltà che si sonomanifestate anche nelle Marche?

Quali le linee direttrici da seguire per lacompetitività del sistema industriale locale?

Uno scenario di previsione sul crinaledell’anno nuovo: i punti di maggiore criticità,

le prospettive più promettenti, le azioni daintraprendere

2011,obiettivolavoro

“Condivisione strategicadi priorità ed interventi”

Gian Mario Spacca, presidente Regione Marche

Il 2011 sarà l’anno piùduro per il bilancio re-gionale: i prossimi

mesi saranno ancora dif-ficili, a livello generale,

per l’economia e le Mar-che dovranno affrontarlicon quasi l’80% di risor-se in meno. Il Governo na-zionale ha infatti tagliatoper il 2011 170 milioni dieuro rispetto al trasferi-mento consueto che am-montava a 220, arrivandoa colpire, com’è facile in-tuire, la carne viva deiservizi per i cittadini. Inquesto scenario la Regio-ne ha dovuto compiere,nel suo bilancio di previ-sione, scelte coraggiose. Elo ha fatto coinvolgendo,come e più che in passato,le categorie produttive, i

sindacati, gli altri enti lo-cali, per definire una pro-grammazione finanziariain grado non dico di com-pensare, ma di attenuare

le ricadute della drasticariduzione di risorse stata-li, continuando a salva-

guardare lavoratori, fami-glie, imprese, sviluppo. E’per questo che abbiamosottoscritto con Cgil, Cisle Uil, con Confindustria e

associazioni arti-giane, altrettantiprotocolli d’inte-sa per la condivi-sione strategicadelle misure con-tenute nel bilan-cio 2011. Il meto-do del confronto,che da anni carat-terizza con ottimirisultati l’azionedi governo regio-

nale -numerose le intesein vari campi sottoscrittenella passata legislatura

Speciale a cura diSilvana Coricelli e

Roberto I. Rossi

NUMERO DI OCCUPATI AL III TRIMESTRE(ultimo dato disponibile) (fonte: Istat)

Confronto tra 2008 (anno di inizio della crisi) e 2010

MARCHE ITALIAIII trimestre 2008 649.000 23.518.000

III trimestre 2010 649.000 22.789.000 (=) (-729.000)

ANDAMENTO TRIMESTRALE DEL TASSODI DISOCCUPAZIONE: MARCHE (fonte: Istat)

I trimestre 2009 6%II trimestre 2009 6,3%III trimestre 2009 6,6%IV trimestre 2009 7,5%I trimestre 2010 5,6%II trimestre 2010 5,4%III trimestre 2010 5,6%

TASSO DI DISOCCUPAZIONE(fonte: Istat, Rapporto del

21 dicembre 2010)

MARCHE ITALIA

III trimestre 2009 6,6% 7,3%III trimestre 2010 5,6% 7,6%

(-1,0%) (+0,3%)

Nel terzo trimestre 2010 le Marche regi-strano un tasso di disoccupazione di 2

punti percentuali inferiore a quello del-l’Italia (5,6% contro il 7,6%)

ANDAMENTO DEGLI INFORTUNISUL LAVORO NELLE MARCHE

(Periodo 2005-2009) (fonte: Inail)

2005 2006 2007 2008 200934.532 33.590 32.178 30.419 26.239

-24% TRA IL 2005 E IL 2009

CASSA INTEGRAZIONE STRAORDINARIAVariazione % delle ore di cassa integrazione straordinaria.

Gennaio-novembre 2010 rispetto al 2009(fonte: Orml)

MARCHE ITALIA+40,3% +140,6%

CASSA INTEGRAZIONE TOTALEVariazione % delle ore complessive di Cassa integrazione guadagni

(Cig). Gennaio-novembre 2010 rispetto al 2009(fonte: Orml-Osservatorio regionale mercato del lavoro)

MARCHE ITALIA-8,9% +7,9%

con i soggetti at-tivi della comuni-tà regionale-, èstato preziosoper individuarepriorità e obietti-vi della program-mazione finanzia-ria. Difesa del la-voro, coesionesociale e soste-gno allo sviluppo,con interventi per15,5 milioni dieuro a tutela deilavoratori e so-stegno al redditoper 20 mila lavo-ratori, in aggiun-ta a misure peroltre 60 milioni

già previste, sono al cen-tro dell’accordo con i sin-dacati. Competitività, in-novazione e ricerca, rilan-cio dell’economia marchi-giana attraverso una se-rie di misure a sostegnodelle pmi (facilitazionedell’accesso al credito,semplificazione burocrati-ca, finanziamenti agevola-ti per l’innovazione e lacompetitività, sostegno at-tivo al tessuto produtti-vo): questi i cardini delleintese con industriali e ar-tigiani. Il 2011, si diceva,sarà un anno ancora dif-ficile, ma i segnali di fi-ducia emersi nella secon-da metà del 2010 sonoconfortanti: scende nelle

Marche il tasso di disoc-cupazione, con un calorecord al confronto con lealtre regioni per quellagiovanile; il numero deglioccupati resta stabile; leore complessive di Cig siriducono mentre in Italiacrescono. Dobbiamo sapercogliere, tutti insieme,questi segni di crescita.

Da parte nostra, accantoalle misure per affrontarele difficoltà che pure per-mangono, vogliamo conti-nuare ad ampliare l’oriz-zonte progettuale al di làdello scenario contingen-te, per proseguire con for-za e nuove prospettive ilnostro cammino di cresci-ta. E’ per questo che unodei progetti sui quali in-vestiremo nei prossimianni a partire dal 2011 è‘Marche 2020’: offrirealla programmazione abreve e medio termine deipolicy makers regionali unorizzonte strategico delleprospettive delle Marche,attraverso il coinvolgi-mento di Istituzioni, Fon-dazioni, Centri di ricer-ca e formazione, Univer-sità, per costruire una vi-sione al 2020 della socie-tà e dell’economia mar-chigiane”.

2011,obiettivo lavoro MARCHEdomani 26 GENNAIO 201110PAGINA

Paolo Andreani, presidente Confindustria Marche

“Gli impegni per unsostegno allo sviluppo”

“In occasione delBilancio regionale diprevisione 2011, Confindu-stria Marche e la Giuntaregionale hanno attivato unconfronto aperto, volto adidentificare lo stato del-l’economia regionale e leazioni da intraprendere peraffrontare e superarequesta fase congiunturaleancora difficile. Confindu-stria Marche ha evidenziatoche, nonostante la Finan-ziaria 2011 disponga, nelcomplesso delle risorse divaria fonte, di circa il 6%in più rispetto al 2010,l’area maggiormentepenalizzata è risultataquella dello sviluppoeconomico, non emergendocome la privilegiata fra lepriorità. Consapevole deglieffetti della manovranazionale in termini diriduzione delle risorsetrasferite alle Regioni, hadato atto al Governoregionale dell’oculatezzanel recuperare delle risorse,ma ha auspicato che questaazione prosegua e miglioriin futuro e che queste

ulteriori risorse venganodestinate allo sviluppoeconomico. Questo perConfindustria Marche èstato l’elemento fondamen-tale dell’accordo sottoscrit-to con la Regione, in cuivengono sanciti impegnipolitici e misure per il2011 coerenti con l’obietti-vo di un sostegno attivo altessuto produttivo. Inparticolare, la Giunta si èimpegnata ad incrementarele risorse destinate alsettore industriale, persostenere gli investimentiin innovazione, ricerca edinternazionalizzazione,prevedendo entro il primosemestre 2011 la revisionedei Programmi comunitari edel Par Fas. Si è impegnatainoltre a mantenere integroil Fondo unico incentivialle imprese, destinandouna quota parte dellerisorse per gli strumenti afavore del settore industria-le più richiesti e strategici,così come a rafforzare ilsistema della garanzie diprimo livello che operano afavore del compartoindustriale, con un’azionepiù marcata di semplifica-zione per le imprese.Nell’accordo é stato ancheprevisto il coinvolgimento

di Confindustria Marchenella realizzazione deldistretto della domotica.Confindustria e Giuntaregionale hanno poiconcordato di istituire untavolo di confronto inter-settoriale, per rafforzare ilcoinvolgimento di Confin-dustria Marche nellepolitiche regionali, su tuttele principale tematiche, gliatti di programmazione ebilancio, come già sotto-scritto nell’accordo delgiugno 2010 .

Riguardo alle lineedirettrici da seguire per lacompetitività del sistemaindustriale ed agganciarevelocemente la ripresa, èimportante che la Regioneconcentri le scarse risorsesugli strumenti che inquesti ultimi anni si sonodimostrati più efficaci perla crescita e lo sviluppodelle imprese. Non vadimenticato il ruolofondamentale ricopertodall’industria nella nostraregione ed il peso rilevan-te del valore aggiuntocreato, pari al 30,1%,superiore di oltre 5 puntipercentuali rispetto allamedia nazionale.

Adesso lo scenario diprevisione: l’Europa e

l’Italia vivono un momen-to molto difficile, perchéstanno facendo i conti conla coda della peggiorecrisi del dopoguerra. NelleMarche, dove pesanti sonostate le ripercussioni dellacrisi, prosegue la fase direcupero che interessal’industria manifatturieradai mesi precedenti lapausa estiva, anche sepermangono difficoltàstrutturali e forti criticitàin alcune aree, quali ilFabrianese ed il Piceno,dove l’impatto della crisi èancora pienamente in attocon forti preoccupazionisul versante di tenutadell’economia territoriale esul versante occupazionale.Le direzioni verso le qualiagire sono ormai moltochiare e cioè l’innovazionee ricerca, l’internazionaliz-zazione, la crescita dimen-sionale e l’innalzamentodella qualità del capitaleumano, lo sviluppo dellagreen economy. E’ neces-sario inoltre rafforzare edampliare le fonti di finan-ziamento e di capitalizza-zione delle piccole e medieimprese anche attraversoun continuo rafforzamento,patrimonializzazione deiConfidi, anche industriali”.

Claudio Pagliano, presidenteConfindustria Pesaro Urbino

“Ricerca diazioni efficaci”

“La crisi occupazio-nale, la dimensione delleimprese, le forme diaggregazione per progettiall’estero, la ‘fiscalitàlocale’ all’insegna di unalleggerimento dellapressione fiscale sulleimprese, la sburocratizza-zione della macchinaamministrativa, unamaggiore collaborazionetra il sistema delleformazione e le impresesono i principali titolinell’agenda 2011. Tuttoruota all’insegna delrilancio della nostraeconomia, evitando lastrada dell’inutile assi-stenzialismo per percorre-re quella della ricerca diazioni condivise edefficaci. La concertazio-ne, soprattutto nel nostroterritorio, è arrivata damolto tempo: ha portatoa diversi risultati positivi,ma altre volte si èarenata di fronte ablocchi ideologici che,soprattutto in una situa-zione di crisi, nonpossono più esistere. Miriferisco, ad esempio, allaquestione dell’addiziona-le Irap, alla legge sullavalutazione di impattoambientale, ai problemi

infiniti legati ai pianiregolatori. Va fatto unosforzo comune di responsa-bilità, tenendo conto delruolo delle imprese e delrischio serio che la morìadi aziende e di posti dilavoro possa andare avantianche quest’anno. E’ vero,esistono gli ammortizzatorisociali, che pure meritereb-bero una riforma, mabisogna guardare oltre,bisogna mettere in moto ilmotore di questa regionefatto da migliaia di piccolee piccolissime imprese che,se si dovesse giocare soloin difesa, rischierebbero discomparire. Ecco perché civogliono ottimismo,coraggio e una più ampiacondivisione delle cose dafare”.

Nando Ottavi, presidente Confindustria Macerata

“Importanti le scelteche farà la politica”

“E’ l’industriache crea

ricchezza nelterritorio, in

specialmodo il

manifatturieroche garantisceforti livelli dioccupazione”

“Diciamo subito che nel2010 i nostri imprenditorihanno fatto i salti mortaliper resistere alla crisi e allafine, dati alla mano, hannoresistito meglio degli altri.Purtroppo, però, la situazio-ne economica internazionale,quella europea in particolare,continua ad essere difficile.Le prospettive di realeripresa sono state rinviateaddirittura al 2012 perquanto riguarda il nostroPaese. Anche nel maceratesecominciano ad essere moltigli anni in cui le impresehanno dovuto fare i conticon un contesto generalefortemente penalizzato dalcrollo dei mercati interni edinternazionali. In questoquadro non idilliaco glisforzi dell’impresa sono statititanici. In un territorio comequello maceratese, doveforte è il legame tra gliimprenditori e la societàcivile, si è tentato in tutti imodi di reagire, puntando aquelle soluzioni che potesse-ro garantire una crescitadelle attività.

Le realtà più sane hannotentato di migliorare i cicliproduttivi, difendere imercati, riorganizzare iprofili aziendali, tutto questoper non bloccare la crescitaed anzi sperare che con laripresa si possa riassorbirequella manodopera che èpatrimonio di questoterritorio manifatturiero,manodopera che va difesafino all’ultimo perchédisperderla significherebbeperdere definitivamentevalore in termini di competi-tività. Non è un mistero chenel nostro territorio moltisono stati gli imprenditoriche si sono sacrificatiproprio per non perdere ipropri collaboratori: tenuta,

quindi, dei posti di lavoro e,allo stesso tempo, fiducia nelfuturo con nuovi investimen-ti, nonostante la crisi abbiaprovocato anche una strettacreditizia. La provincia di

Macerata, proprio per la suavocazione manifatturiera eper la forza che questatradizione ha nel contenutodei prodotti, è fra quelle cheresistono meglio alla crisirispetto ad altre aree delPaese. Tutto quello chepoteva essere fatto è statofatto; adesso la classepolitica deve dare degliorientamenti. Il segnale piùimportante deve arrivaredalla politica, perché leimprese hanno fatto il loro

dovere. A nostro avvisonon bastano interventi afavore della green eco-nomy, agevolazioni per lacultura ed altri palliativi:in realtà è abbondante-mente dimostrato, guardia-mo alla Germania e allasua veloce ripresa, che èl’industria che crearicchezza nel territorio edè in special modo ilmanifatturiero che garanti-sce forti livelli di occupa-zione e mantenimentodelle conoscenze tecnichee delle tradizioni diproduzione.

In questo contesto laRegione Marche fa unosforzo importante, ma nonè sufficiente dal momentoche la crisi colpisce noncon un criterio selettivoper settore o prodotto: lacrisi ha aggredito unsistema intero. Per contoproprio solo l’azienda bencapitalizzata, ben gestitaed internazionalizzata hadimostrato di sapereandare avanti; la piccolaimpresa non può certoandare avanti allo stessomodo. Per fare un esem-pio, le grandi aziendesopportano meglio dellepiccole anche il peso diburocrazia, che è diventatoinsopportabile. Quindil’anno nuovo si presentacon situazioni non decifra-bili soprattutto riguardoall’impatto che la crisicontinuerà ad averesull’occupazione; noi ciattendiamo segnali impor-tanti dalle scelte di politicaeconomica che si faranno.Abbiamo grandi margini direcupero, pensiamosoltanto a quanto sipotrebbe fare con larazionalizzazione dellaspesa pubblica”.

Giuseppe Casali, presidente Confindustria Ancona

“Internazionalizzazione,un tema cruciale”

“Le aziendeche oggiintravedono laripresa sonoquelle chehannocontinuato adinvestire ininnovazione etecnologia”

“E’ vero: tutti gliindicatori lasciano presagireuna possibile uscita dallacrisi. E’ altresì vero, però,che la complessità delmomento è straordinaria, diconseguenza il livello diattenzione deve restare alto.I segnali di ripresa ci sono,ma sono ‘disordinati’:riguardano singole aziende,non filiere produttive oterritori, e non diliegano lapaura di ulteriori tensionisul fronte occupazionale esu quello finanziario/creditizio. Riguardo alprimo bisogna fare i conticon il probabile esaurimen-to degli ammortizzatorisociali, che porrà inevitabil-mente le aziende di fronte ascelte strutturali e organiz-zative. In secondo luogoaumenta la tensione sulfronte del credito. Siallungano i tempi deipagamenti, non solo conriferimento alla Pubblicaamministrazione, benlontana da quei 60 giorniche la direttiva comunitariaha sancito, ma anche nelprivato, tra aziende, indi-pendentemente dalledimensioni delle stesse.

Un’altra criticità riguar-da la pressione fiscale:auspichiamo una riorganiz-zazione della Pubblicaamministrazione e conse-guentemente della spesapubblica, perché da lì partauna diversa imposizionefiscale per il futuro. Già unariduzione di qualche puntodi tasso potrebbe fare ladifferenza per le aziende.

Ciò nonostante nonvogliamo avere una visionepessimistica, ma mantenereun approccio realistico eresponsabile: crediamo cheil 2011 possa effettivamentecaratterizzarsi per qualche

segnale di miglioramento.Le aziende che oggiintravedono la ripresa sonoquelle che hanno continuatoad investire in innovazionee tecnologia, hanno riorga-nizzato le proprie realtàproduttive recuperandoefficienza e hanno avuto ilcoraggio e le capacità di

rimettere in discussioneanche le proprie strategiecommerciali, spesso facen-do dell’Italia un mercatomarginale rispetto almondo. Dobbiamo ammette-re che il nostro Paese èancora fermo rispetto aglialtri, soprattutto per quantoriguarda la produttività. E la

grande sfida di oggi passaattraverso due fattori: laproduttività del sistema,appunto, e la competitività.Ma non solo: la ripresapassa anche attraverso laconsapevolezza che alcunimodelli del passato necessi-tano di essere rivisitati: inquesta logica, come associa-zione, riteniamo che vadaprestata la massima attenzio-ne al tema delle reti traimprese. Oggi più che maiun sistema come il nostro,fatto di tantissime piccoleimprese, ha bisogno di faremassa critica in modostrutturato per rafforzare ilproprio peso sul mercato eaffrontare i temi crucialidell’internazionalizzazione edella ricerca e sviluppo.

Ribadisco che non si puòabbassare la soglia diattenzione verso il credito ela finanza. In proposito ènecessario agire su duefronti: rafforzare la collabo-razione con il sistemabancario, ricercando recipro-ca e maggiore trasparenzaoltre all’immediatezza dirapporto; cogliere le nuoveopportunità che si affaccianosul territorio, ad esempio intema di finanza strutturata ilFondo italiano di investi-mento per le pmi.

In ultimo, tengo asottolineare l’impegno cheConfindustria Ancona staportando avanti sul territorioattraverso il progetto ‘Nullapiù come prima’: un ciclo diincontri volti ad aprire unconfronto strutturato efranco sul nuovo modello disviluppo della nostraprovincia. Non è più iltempo di stare alla finestra,se vogliamo agganciare laripresa servono azioni edecisioni tempestive. Daparte di tutti”.

2011,obiettivo lavoro 11PAGINA26 GENNAIO 2011 MARCHEdomani

Gianni Venturi, segretario generale Cgil Marche

“La disoccupazione ilproblema numero uno”

Andrea Santori, presidente facentefunzioni Confindustria Fermo

“Migliore gestionedel credito”

“Nella nostra provincia,Confindustria Fermo e leorganizzazioni sindacali deilavoratori, per la necessitàdi intervenire presto asostegno dell’economia etentare il governo dellacongiuntura dell’occupazio-ne, hanno individuatoappunto come azioneprioritaria il massimosupporto ad imprese elavoratori nelle ‘crisioccupazionali’, con utilizzodei diversi ammortizzatorisociali a disposizione. Afronte della grave situazio-ne è necessario preservarel’integrità dell’apparatoproduttivo e con essol’occupazione e il patrimo-nio professionale rappresen-tato dai lavoratori. Altreproblematiche da affrontarecon urgenza per delinearele linee direttrici da seguireper la competitività riguar-dano una migliore e piùdiffusa gestione del creditoa favore delle impreselocali; il pieno consolida-mento e ruolo delle istitu-zioni locali.

La crisi finanziaria e ladifficile congiunturaeconomica evidenzianopreoccupanti profili chevanno interessando semprepiù il sistema produttivo eche si aggiungono aifenomeni di accorpamentibancari (che restringono lacapacità di credito delleimprese di piccole dimen-sioni) e all’applicazione deicriteri di Basilea 2 e 3.

E’ necessaria anchel’assunzione di responsabi-lità da parte delle istituzio-ni, perché siano assicuratecondizioni che consentanouna stabilità maggiore atutto il sistema, un rilanciodella fiducia e degli investi-menti. I governi territorialidevono impegnarsi perporre sul tappeto risorsefinalizzate alla garanzia disecondo grado, per lapatrimonializzazione deiConfidi che sostengono leimprese industriali; vannofavoriti strumenti di agevo-lazione creditizia e sostegno

al capitale di rischio;occorrono strumenti integra-ti di sostegno agli investi-menti con contributi inconto interessi da abbinarealla garanzia .

In sintesi, ecco leprevisioni di ConfindustriaFermo per il 2011. Maggio-ri criticità: le istituzionipubbliche locali nonmanifestano un’attenzionerispondente alle esigenzedelle imprese verso laqualificazione del capitaleumano disponibile (occu-pato o disponibile sulmercato del lavoro); lascarsa collaborazione traimprese, università, mondoscolastico.

Le prospettive piùpromettenti e le azioni daintraprendere riguardano inspecie: formazione e lavoro,ricambio generazionale,innovazione per la competi-tività, internazionalizzazione,infrastrutture e gestione delterritorio.

Per coordinare la mole dilavoro da porre immediata-mente in essere dovrà esserecreato, di comune intesa,una sorta di tavolo dicoordinamento generalesulle problematiche dicrescita economica dellaprovincia di Fermo, conl’autorevole partecipazionedi tutti gli attori, istituzionalie sociali. Il 28 gennaio suitemi dei giovani, dell’occu-pazione, del lavoro e dellosviluppo avrà luogo a Fermoun convegno coordinato daiGiovani con Luca Paolazzi,direttore del Centro studi diConfindustria”.

Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche

“Formazione continua:a sistema le risorse”

“L’intesasiglata con la

Giuntaregionale:

rilevanti mezzidestinati agli

ammortizzatori;promozione edincentivazione

dell’occupazione,in particolare

quellagiovanile”

Graziano Fioretti, segretario generale Uil Marche

“Accordo per la difesa del lavoroe la coesione sociale”

“Nonostante i timidisegnali di ripresa, in questoavvio di nuovo annopermangono prospettive diforte difficoltà. Anche il2010, così come l’annoprecedente, è stato caratte-rizzato da un utilizzoparticolarmente elevatodella cassa integrazione, siaordinaria, sia straordinariache in deroga, per renderemeno ‘devastanti’ gli effettidella crisi internazionaleche ha colpito il nostrosistema manifatturiero conpesanti ripercussionisull’occupazione. Moltedelle imprese marchigiane,infatti, proprio grazie aquesti ammortizzatori, sonoriuscite a reggere sotto icolpi della crisi e, oltretut-to, in questi ultimi mesi sistanno manifestando alcuni

segnali positivi. Segnaliche, però, non si traduco-no, almeno per il momento,in un incremento dell’occu-pazione, né in una diminu-zione degli ammortizzatorisociali. E ciò, a causadell’aumento della produt-tività, di cui, comunque, ilnostro sistema ha bisognoe sul quale dobbiamoinvestire.

In questo quadro,quindi, riteniamo partico-larmente importante ilprotocollo d’intesa ‘per ladifesa del lavoro, lacoesione sociale, il soste-gno allo sviluppo’ cheabbiamo siglato ad iniziodello scorso mese didicembre con la Giuntaregionale delle Marche,perché questo ci consentiràdi poter continuare acontare su rilevanti risorsedestinate agli ammortizza-tori sociali e di promuove-re ed incentivare l’occupa-zione, in particolare quella

giovanile. Vorrei ricordare,inoltre, che la stessa intesaprevede anche interventidestinati al sociale. Oltre aprodurre benefici per lefasce più deboli a partiredalla popolazione anzianae non autosufficiente,contribuendo peraltro asgravare le famiglie di unimpegno finanziariotalvolta insostenibile, questiinterventi potranno favorireanche l’occupazione inquesto specifico settore.Riguardo alla sanità,inoltre, gli obiettivi fin quiraggiunti sono importanti,ma non ancora sufficienti eil nuovo piano sanitariodovrà dare soluzione aidiversi nodi strutturali,consegnandoci una sanitàpiù moderna, oltre cheefficiente, efficace evirtuosa.

Per il 2011, infine,poniamo grande attesaanche sulla riorganizzazio-ne del sistema istituziona-

le, poiché di fronte altaglio delle risorse pubbli-

che occorre pensare aduna ulteriore regolamenta-zione della macchinaburocratica dei vari livelliistituzionali –Regione,

Province, Comuni. Equesto, nell’ottica, oltretut-to, di un miglioramento deiservizi al cittadino, parten-do dal trasporto pubblico,l’acqua e i rifiuti. Centralesarà, in questo senso, latipologia di gestione deiservizi, una gestione chesia economicamentesostenibile e per la qualesarà indispensabile ovviarealla fragilità di un sistemaeccessivamente frammenta-to con una logica diorganizzazione gestionalesu base regionale, ancherealizzando le necessariesinergie. E’ su questiargomenti, quindi, oltre aquelli su cui è tradizional-mente impegnato, che ilsindacato intende svolgerela propria azione nei varitavoli istituzionali affinchénell’anno che si è appenaaperto possa maturare erealizzarsi una politicasempre più vicina alcittadino e al territorio”.

“Anche nel 2010, nelleMarche, a segnali di attenua-zione degli effetti negativi dellarecessione si alternano preoc-cupanti segnali di stagnazionee di rallentamento dellacrescita; la ripresa delle attivitàmanifatturiere e produttive èancora debole e lontana dalgarantire un rapido riassorbi-mento dello stock di disoccu-pazione; la fragilità dellaripresa è testimoniata anchedalle tipologie contrattuali checaratterizzano l’andamento delmercato del lavoro. Senza diredella riduzione di redditodisponibile anche in ragione diun massiccio ricorso agliammortizzatori sociali e laconseguente contrazione deiconsumi che, recentemente,un’indagine della Cgia diMestre ha collocato per il

2010 all’8,1% nelle Marche: laflessione più forte tra le regioniitaliane. Di qui il rischio cheuna porzione significativa deiproblemi del mondo del lavoromarchigiano assuma un profilostrutturale o comunque dilunga durata: la disoccupazioneresterà per tutto il 2011 ilproblema numero uno.Occorre allora individuarealcune priorità e su quelleconcentrare risorse che sonostate drammaticamente tagliatedalla manovra di correzione diconti pubblici operata dalGoverno centrale.

Pacchetto anticrisi, politichesociali, sostegno all’innovazio-ne delle e nelle imprese,promozione nei settori dellacultura del turismo e dell’am-biente sono appunto prioritàcondivise che non esauriscono,ovviamente, lo spettro delconfronto regionale, checontinuerà su temi particolar-mente delicati come quello deltrasporto pubblico locale e

della sanità. Nel pacchettoanticrisi alcune di queste prioritàsi sono necessariamenteintrecciate fra loro, in particolarel’esigenza di tenere insiemel’azione di contrasto alleprecarietà dei rapporti di lavorocon una condizione, quellagiovanile, che tende semprepiù a coincidere con unacondizione sociale: anziverrebbe da dire che la nuovaquestione sociale è in realtà laquestione giovanile, anchenella nostra regione.

Una condizione chel’accordo incrocia sia quandosi rivolge alle imprese con gliincontri per la stabilizzazionedei rapporti di lavoro, siaquando sostiene le assunzionia tempo indeterminato digiovani laureati, sia quandosostiene gli studi di figli dilavoratori in disoccupazione,in mobilità, in cassa integra-zione, sia quando recuperarisorse per finanziare le borsedi studio, anche queste ridotte

dei due terzi dal Governocentrale.

Tutte queste misurehanno un carattere difensi-vo, ma allo stesso tempocontengono elementi dipotenziale innovazione,soprattutto se riferiti ad unquadro di integrazione trapolitiche di sviluppo delleimprese e politiche attive dellavoro: quadro che Cgil,Cisl, Uil delle Marchevanno delineando ancheattraverso un contributocondiviso con Confindustriae che vorremmo estendereall’insieme della rappresen-tanza della imprese.

La Regione deveavviare un’iniziativa cheabbia un approccio sistemi-co in cui inquadrare glistrumenti; si tratta disostenere e favorire unprocesso di ridefinizionedel modello di sviluppo edil rapporto tra i suoi assifondamentali”.

“Un quadro di ombre eluci quello sulla situazionesocio economica marchi-giana: l’utilizzo robusto diammortizzatori e altremisure anticrisi ha conte-nuto il calo occupazionale,che poteva essere maggio-re, visto il -5.4% del Pilregionale nel 2009. Nono-stante qualche segnalepositivo del 2010 (ripresaproduzione industriale,meno lavoratori posti inmobilità, minor utilizzodella Cig ordinaria), c’èperò incertezza per l’im-mediato futuro: la crescitadella Cig in deroga nellepiccole imprese e dellaCig straordinaria si lega acrisi non transitorie diaziende le cui difficoltàhanno dirette ripercussionisull’indotto, oppure ariposizionamenti sulmercato di aziende mediograndi con ristrutturazioniche potrebbero sfociare inriduzioni di personale. Ilsettore pubblico, nellascuola, nella sanità, stalasciando a casa lavoratorioccupati finora concontratti a termine; nelcommercio si riduconodrasticamente le consueteassunzioni stagionali, leimprese industriali chestanno ripartendo benesono molto prudentinell’assumere; il 90% delleassunzioni nel 2010 sonostate a termine o concontratti atipici.

Pur in presenza didrastici tagli dei trasferi-menti statali, il bilancio2011 della Regione siconcentra su prioritàcondivisibili e concordateanche col sindacato e leassociazioni imprenditoria-li: misure a tutela, promo-zione e stabilizzazione dilavoro specie per i giova-ni; interventi su nonautosufficienza e famigliepiù in difficoltà; innova-zione, integrazione suiterritori tra le ‘vocazioni’culturale, turistica, agro-ambientale, sostegnoall’economia verde.

Sarebbe anche opportu-

no mettere a sistema lerisorse per la formazionecontinua, sia pubblicheche dei fondi interprofes-sionali, qualificare ilrapporto tra politichepassive (ammortizzatori) epolitiche attive (formazio-ne, orientamento, ricollo-cazione), sostenere conmisure apposite la nascitadi imprese nel terziarioavanzato, poco presentenella nostra regione.

L’impegno comune diistituzioni, parti sociali eistituti di credito dovràsostenere la soluzione dialcune delle più importantivertenze aziendali apertenella nostra regione,favorendo anche la loca-lizzazione di nuovi inve-stimenti privati.

Chiediamo più corag-gio agli imprenditori nelvalutare nuove assunzionie più disponibilità, ovepossibile, alla contrattazio-ne aziendale, strumentoper accrescere qualità eproduttività e dare risposteai lavoratori.

A livello di Regione edenti locali credo si possafare ancora di più per larazionalizzazione dellespese e per evitare fram-mentazione e dispersionedell’azione pubblica:riduzione di alcuni costidella politica, stimoloall’associazione e persinoalla fusione tra Comuni,urgente aggregazione delleaziende di servizi pubblicilocali, rafforzamentodell’integrazione sociosa-

nitaria.Dal governo centrale

sarebbe (il condizionaleè d’obbligo vista lasituazione) lecito atten-dersi l’elaborazione diuna politica per losviluppo, finora assente;misure a sostegno dellavoro giovanile; unariforma complessivadegli ammortizzatorisociali; più tasse surendite e patrimoni;minor carico invece sulavoratori e sulle impre-se che investono,innovano e creanonuovo lavoro”.

2011,obiettivo lavoro MARCHEdomani 26 GENNAIO 201112PAGINA

Renato Picciaiola, presidente Cna Marche

“Valorizzare levocazioni del territorio”

Ugo Borghi, presidenteAssoimprese Marche

“Un pianoper i giovani”

“Il sistema industrialedelle Marche si presentaad inizio di quest’anno incondizioni estremamentepreoccupanti. Il tasso didisoccupazione, facendoun raffronto tra terzo esecondo trimestre 2010, èaumentato per le notecrisi di aziende importantinei settori metalmeccani-co, cantieristica, edilizia,chimica ed altri minori. Cisono segni di migliora-mento nel settore tessileabbigliamento, nell’agroa-limentare, nel turismo. Iservizi sono strettamentelegati all’andamentodell’economia reale, percui stanno registrando uncalo. Gli interventi anti-crisi proposti dallaRegione Marche e con-certati con le organizza-zioni di categoria esindacali sono, a nostroavviso, ‘pannicelli caldi’che non possono guarirela piaga grave delladisoccupazione e dellacrisi strutturale dellepiccole e medie imprese.Le risorse sono scarse,per i tagli del Governocentrale, e per la mancan-za di coraggio da partedella Regione di tagliarele spese superflue nelproprio bilancio. Leggen-do la scheda tecnicadell’accordo con leassociazioni artigiane nonsi notano, a nostro parere,interventi di particolarespessore: è un documentodi buone intenzioni chechiude con l’istituzione diuna cabina di regiapreliminare ai principaliasset di scelta strategicacon l’assessore e ilpresidente. Vorremmosapere ora a che cosaserve l’istituzione delCrel –Consiglio regionaleeconomia e lavoro- che siè insediato a fine anno2010, presidente GrazianoFioretti, composto da tuttele rappresentanze delmondo della produzione edel lavoro, oltre allebanche ed alle Camere dicommercio: venticinquerappresentanti del mondoeconomico e del lavoro(non a caso il presidenteè espressione del sindaca-

to), chiamati ad esprimerepareri sui provvedimenti dibilancio, sugli atti diprogrammazione regionaleeconomica e finanziaria,sugli atti di indirizzo dellaGiunta nelle materieeconomiche e su tutti iprovvedimenti di naturaeconomica e sociale. TaleCrel è stato istituito conLegge regionale del 2008.Possiamo dedurre che si staprocedendo per tentativisenza visione globale eprogrammazione organica.Perché non è stato sottopo-sto al Crel l’accordostipulato con i dirigentiregionali delle associazioniartigiane? Per motivi diprotagonismo delle orga-nizzazioni che hannonecessità di apparire con ipropri associati per mante-nere consenso?

In una situazionedifficile tutte le componentieconomiche e socialidovrebbero fare quadrato,spingendo la Regione e ilGoverno centrale a provve-dimenti strutturali. L’azioneda intraprendere conurgenza è un piano perl’occupazione dei giovaniattraverso la promozionedell’apprendistato neilavori tradizionali dell’arti-gianato e non solo. Leimprese artigiane sarebberodisponibili ad assumererivedendo però gli studi disettore, in quanto sul pianofiscale ogni dipendenteassunto, con le normevigenti, aumenta il livellodi tassazione. La Regione,per la sua parte, puòintervenire con incentiviper favorire l’ingresso deigiovani nelle bottegheartigiane, commerciali,agricole, turistiche”.

Igino Cacciatori, presidente Confcommercio Marche

“Boccate d’ossigenopiù a lungo termine”

“Sostegno all’occupazionee rilancio dell’economiamarchigiana. Tra le principalirisposte che la Regione,concertandole con le forzesociali, ha voluto dare percontrastare la crisi, vi sono inprimo luogo quelle orientate almantenimento della coesione edella competitività tra iprotagonisti dell’economiaregionale: le piccole e medieimprese e i loro lavoratori. Lacrisi ha portato ad un nettoridimensionamento dei livelli difatturato e dei margini diredditività ma le nostre piccolee medie imprese hannomantenuto i livelli occupaziona-li e, soprattutto, si sonomantenute in attività, pronte anuove opportunità, interessate atutte le ipotesi efficaci di uscitadalle difficoltà. I problemi deiridotti margini di redditivitàimposti dalla crisi e dallacrescente concorrenza sonostati amplificati da quellifinanziari legati ai tempi

sempre più lunghi di riscossio-ne dei crediti e alla necessitàdi non allungare invece i tempidi pagamento dei fornitori,perché quando si tratta di altrepiccole imprese interviene ilsenso di lealtà nei confronti dichi soffre degli stessi proble-mi, e quando si tratta di grandiimprese o di Enti locali,interviene lo svantaggio deirapporti di forza a danno dellenostre imprese. Così, ledifficoltà finanziarie, i minorimargini di redditività e leprospettive ancora moltoincerte sull’uscita dalla crisi,hanno portato ad un abbassa-mento degli investimenti e adun loro minore diffusione, conil rischio che le nostre impresesi troveranno a fronteggiare lenuove opportunità di mercatoche si potranno affacciare e giàsi profilano, senza le tecnolo-gie e gli strumenti organizzativipiù adeguati e aggiornati.

Per la competitività delsistema industriale locale,occorre combattere la concor-renza sleale dei Paesi in cui idiritti dei lavoratori sonoignorati (e che spesso coinci-dono con quelli a basso costo

della manodopera), contrastarela tendenza all’accrescimento dipotere della sfera finanziaria adanno del mondo dellaproduzione reale di beni eservizi, rafforzare il cambia-mento in atto dell’offerta dibeni e servizi realizzata inmodo sostenibile e per unmodello di consumo piùattento all’ambiente e allecompatibilità sociali e etiche:queste sono le linee di fondoche porteranno agli interventisu un nuova e più decisavalorizzazione delle risorseterritoriali tramite il rilancio delturismo, dell’apertura ai mercatiesterni (extraregionali einternazionali), della ricerca edell’innovazione. Sono lenostre risorse il punto diforza per rilanciare la competi-tività e tra esse noi poniamoin primo luogo quelle impren-ditoriali, la capacità diorganizzare fattori umani etecnologici per dar vita aprogetti di produzione o diservizio volti ad accrescererealmente la ricchezza e ilbenessere della nostra colletti-vità. Per il 2011 le prospettivedi sviluppo sono legate alle

dimostrate capacità dellenostre imprese di capire inbrevissimo tempo quali sonole nuove opportunità e direalizzare al proprio interno inecessari mutamenti percogliere tali opportunità: ledinamiche demografiche(invecchiamento della popola-zione e attese di vita crescentianche per gli anziani), lanuova consapevolezza dellanecessità di stili di vita attentiall’ambiente e alla sua qualità,l’apertura all’esterno che inuovi strumenti di comunicazio-ne e di spostamento consento-no, sono le linee lungo le qualisi sta già muovendo l’offertadelle nostre piccole e medieaziende manifatturiere, dellecostruzioni e dei servizi allepersone e alle imprese. Insintesi, l’economia verde, ladomanda delle fasce anziane dipopolazione, la richiesta di unacrescente qualità della vita e diuna riduzione dei consumi nonsostenibili (degli sprechi, dellaproduzione di rifiuti) sonoaltrettanti linee lungo le qualigià si muove la riorganizzazionedi molte delle nostre impresepiù dinamiche”.

“Certamente il metododel confronto è semprepagante, poiché dà lapossibilità di individuare lemetodologie di interventopiù mirate, così com’è stataquella degli ammortizzatorisociali in deroga, attivatidalla Regione Marche. Sonodunque sicuramente apprez-zabili gli sforzi posti inessere dalla stessa Regione,ma anche dalla Provincia edalle varie istituzioni localiper sostenere, favorire estabilizzare l’occupazione,però tutto questo non èstato e non è sufficiente,quanto meno per il territo-rio della provincia di AscoliPiceno, e vanno individuatenuove azioni su più fronti.Sono anni ad esempio chesi parla di ‘zone franche’,‘crediti d’imposta’ ed altristrumenti di sostegno e diincentivazione che peròcontinuano ad interessare ilsolo e solito Mezzogiorno,ignorando ancora che laprovincia di Ascoli Picenosta vivendo una situazioneeconomico occupazionaleben più grave di alcunerealtà dello stesso Mezzo-giorno. Non sappiamo sequesti meccanismi disostegno possano davverorisolvere il problema, maquanto meno potrebberorappresentare quella realeboccata di ossigeno di cuinell’immediato il Piceno habisogno. Ciò comunquegioverebbe sicuramente allacompetitività del nostrosistema industriale, chetuttavia necessita di benaltre boccate di ossigeno, apiù lungo termine, ugual-mente da tempo attese,prima fra tutte quella delleinfrastrutture, che continua-no ad essere insufficientinel sud delle Marche.

L’anno che è appenainiziato non sembra poipoter garantire significativeevoluzioni in positivo,sebbene da più parti si

continui a profetizzareun’imminente ripresa; anostro avviso si rischiapiuttosto che il 2011 siaancora un anno di ‘convale-scenza’ e dunque di diffi-coltà. Le maggiori criticitàpossono essere rilevateproprio nei nostri settori delcommercio e del turismo,settori punteggiati diimprese che se costrette achiudere, tra l’altro, nonfanno notizia, né creanoallarmismi sociali comequando si registra lachiusura di una medio-grande industria, puringenerando disoccupatiche, tra l’altro, a differenzadei lavoratori dipendenti, inquanto imprenditori, nonpossono beneficiare dialcun ammortizzatore

sociale. Queste considera-zioni vanno doverosamenteesternate per rimarcare cheil problema lavoro èproblema di tutti ed dunqueanche delle imprese delterziario.

Le prospettive piùpromettenti non possonoche provenire dal turismo,anzi dai ‘turismi’ che, intutte le diverse specificità,rappresentano la veravocazione del territoriopiceno e vanno dunquesostenuti e sviluppati, conl’impegno di tutti, poichépossono favorire occasionidi occupazionae e nuoverisorse economiche.

Noi della Confcommer-cio abbiamo molto apprez-zato che la Regione Marcheabbia riunito in un unico

assessorato istruzione,formazione e politiche dellavoro: sono le basi per lacrescita del capitale umano,da cui si deve ripartire persconfiggere la crisi. A tuttociò vanno ovviamenteaggiunti l’accelerazione el’intensificazione, in unclima disteso, di tutte leazioni, le politiche, leriforme utili al rafforzamen-to della crescita e dellacompetitività. In questocontesto va necessariamentead integrarsi l’attesa,progressiva e compatibile,riduzione della pressionefiscale complessiva”.

Massimiliano Polacco, coordinatore regionale Confcommercio

“Il made in Marche ci porteràall’equilibrio economico”

“Nel 2010 sono stateposte basi importantissi-me per lo sviluppo delcommercio, che è statooggetto di nuova norma-zione con l’approvazionedel Testo unico e deiregolamenti alcuni deiquali di imminenteemanazione. La Con-fcommercio Imprese perl’Italia Marche è stataprotagonista di questasvolta innovativa ed èstata sempre partecipedelle scelte fatte neitavoli decisionali. Lanostra è stata unapresenza determinante inun’ottica di indirizzo

della riforma e di garanziaper il rispetto di queiparametri economicoimprenditoriali fondamenta-li per la tenuta e per losviluppo del settore. Inquesto senso va evidenzia-ta la posizione muscolaredi Confcommercio sullaquestione delle aperturenella grande distribuzione.I nuovi modelli di riferi-mento saranno in nettadiscontinuità rispetto ad unpassato che ha purtroppovisto approvate troppeoperazioni speculativesfuggite tra le maglielarghe della legislazione.Un intervento deciso ed unfreno a questi arrembaggidovevano essere attuati. LaConfcommercio è stata inprima linea ed ha fattofronte comune con l’ente

regionale per guidarequesta alleanza contro leaperture selvagge chepunta anche a tutelare e adesaltare il lavoro svolto daicommercianti dei centricommerciali naturalicittadini del nostro territo-rio. Sono queste realtàpulsanti il fulcro dellaripresa socio economicadel nostro territorio. Da quidovrà partire quella spintache porterà le nostreimprese in un nuova eraeconomica di riscoperta deiluoghi naturali del com-mercio e di trazioneturistica grazie allo svilup-po delle potenzialità socioculturali del territorio. A talfine serve uno sforzocollettivo che abbia comeobiettivo il superamentodella singola questione

locale per realizzare unarete provinciale e regionalein grado di competere contempi e regole dellaglobalizzazione. Dobbiamoaffrontare le sfide esteredell’internazionalizzazionedei mercati in terminisistemici e in termini direte di impresa lasciandocialle spalle gli individuali-smi. E’ il ‘made in Marche’che dobbiamo spingere eche ci deve traghettare inun nuovo equilibriomacroeconomico di filiera.Per far questo servesoprattutto una nuovacultura del valore agrourbanistico cittadino nellaquale devono esserecoinvolti i sindaci in primisquali nuovi difensori delterritorio e promotori dellabellezza anche in termini

imprenditoriali. Se questesono le nuove frontiere, ilpresente è un’inevitabiletransizione che passa per ilmantenimento delle politi-che passive del lavoro daparte della Regione. Inquesto modo si potràtenere l’argine del livelloeconomico anche nellefamiglie più colpite daquesta dannata crisi dallaquale ci muoveremo solose l’affronteremo sistemica-mente e con un intelligenteutilizzo delle miglioririsorse a nostra disposizio-ne. Di grande importanza,nell’approccio ad un’eco-nomia turistico commercia-le, sarà la cultura dell’ac-coglienza, rispetto allaquale serve un significativopasso in avanti da parte ditutti”.

2011,obiettivo lavoro 13PAGINA26 GENNAIO 2011 MARCHEdomani

Valter Scavolini, presidente Gruppo Scavolini

“Etica d’impresa,attenti alla comunità”

Cleto Sagripanti,Ad Manas

“Fare retefra i marchi”

Adolfo Guzzini, presidente iGuzzini Illuminazione

“I tempi difficili sonoforieri di grandi idee”

“L’Italia è l’unico Paeseche, nonostante il duro impattodella crisi economica del 2008-2009, continua a presentare saldicommerciali positivi in tutti icomparti della moda. Lacreatività e il talento –tuttoitaliano– non produrrebberoeffetti positivi se non supportatidalla tenacia e dal saperedell’imprenditore tipo. Lapassione e la voglia di investirehanno fatto sì che il sistemamoda Italia rimanesse uno deicomparti economici piùimportanti per il nostro Paese eche, si prevede, permetterà unaripresa veloce di tutti i mercati,a partire dagli Stati Uniti edalla Russia. L’imprenditorecapace è colui che non scommet-te solamente su se stesso bensìsu tutta la vasta rete diorganizzazioni e associazioniche ruotano attorno a lui.Associazioni d’imprese comeConfindustria o tante altreassociazioni di categoria cioffrono una varietà di strumentiche un imprenditore lungimiran-te deve cogliere. Le retid’impresa, i consorzi di acquistoall’estero possono facilitare il

“E’ innegabile che tuttal’economia mondiale stavivendo un momento unico,una trasformazione che èanche geopolitica e che unavolta stabilizzatasi nonlascerà più niente comeprima. Basta fare un girodall’altra parte del mondo, inOriente chiaramente, percomprendere che cosa stacambiando, quale granderivoluzione è in atto. Tuttoquesto però non devespaventarci, soprattutto nonpuò spaventare noi marchi-giani che più degli altriitaliani abbiamo imparato aconfrontarci con i mercatiinternazionali. Restarecompetitivi e il più possibileallineati alle esigenze delmercato è sempre e comun-que la nostra priorità disistema regionale ed anchemaceratese. In tale ottica, enonostante il rallentamentoimposto negli ultimi annidalla crisi dei mercatiinternazionali, noi abbiamocontinuato a dare grandeslancio al processo diinternazionalizzazione, allaconquista di nuove quote dimercato, alla ricerca di nuoviluoghi in cui esportare lanostra cultura di impresa. E,naturalmente, ai nuoviprodotti, in particolare aquelli votati alla riduzionedei consumi energetici.

Si è detto che le aziendein questa fase difficiledovevano puntare adesasperare la loro vocazioneinternazionale; noi l’abbiamofatto di recente a New York,in Svezia e in Finlandia.Queste recenti aperturesono il naturale prosieguodi un processo che nell’ulti-mo quinquennio ci ha vistoinaugurare anche una filialee uno stabilimento produtti-vo a Shanghai, una sedecommerciale a Pechino, unafiliale a Singapore e una aDubai. Dopo oltre cin-quant’anni dalla fondazionedella nostra azienda, abbia-mo maturato l’esperienza perdire che spesso i tempidifficili sono forieri di grandiidee, inaspettate soluzioni,fortunate sinergie. E con

questo spirito ci prepariamoal futuro che verrà. Certa-mente le aziende nonpossono fare tutto da sole;c’è un sistema Paese che ledeve aiutare ma soprattuttodeve garantire le condizionimigliori perché si possacontinuare a fare industria,creare occupazione, ridistri-buire sul territorio laricchezza. Se non si sostienela ricerca e lo sviluppo saltatutto. Spetta alla politicaaffrontare le riforme struttu-rali di cui il Paese habisogno per rilanciarel’economia. Il sistema devecostare meno ma con piùservizi. E i costi tolti alle

imprese non possonoricadere in un restringimentodelle retribuzioni, perché ilavoratori con le lorofamiglie devono avere tuttoil necessario per viverebene. Le imprese nonpossono continuare apagare costi indiretti che adesse non competono.Bisogna tagliare i costi dellapolitica e della burocrazia espostare sulla produttivitàl’aumento retributivo. Cosìle aziende diventano piùflessibili.

Da alcuni anni insistopoi sul valore della forma-zione: in Italia non dobbia-mo solo essere bravi a

Sergio Schiavoni,presidente Gruppo Schiavoni

“Cultura dellaflessibilità”

Enrico Cappanera,Ad Energy Resources

“Innovare percompetere”

“Il maggior difettodell’Italia è che mancanodelle vere politiche diincentivazione all’innova-zione. Ciò perché amonte manca la relativacultura e forma mentale.Lo dico senza polemica,ma i tavoli di confrontonon portano ai fatti.Invece noi dobbiamoagire concretamente epartire dall’analisi delbisogno, imparando dachi è più bravo di noi.Non parlo della Cina,dove non vengonorispettati gli standard digaranzia nel lavoro, ma diPaesi come l’America e laGermania, dove alleparole seguono i fatti. Gliimprenditori italiani,insieme con le istituzionie le università, devonoimparare a ragionare inun’ottica di medio-lungoperiodo, e puntare moltosull’innovazione per nonperdere il vantaggiocompetitivo. Questo èquello che ha fattoEnergy Resources, primacon il fotovoltaico,quando ancora molti nonlo consideravano promet-tente, ed ora con iveicoli elettrici. Senzainvestire nei giovani esvecchiare i verticiaziendali e politici, senzaabbandonare i vecchischemi di ragionamento,l’Italia non ha futuro.Perché nel nostro Paesenon esistono venturecapital? Perché il sistemabancario è troppo protettoed è così difficile per unimprenditore ottenere deifinanziamenti? La rispostaalla crisi passa anche perl’investimento nel marke-ting, che molte aziendetendono erroneamente aridimensionare. A mioparere, invece, è proprioin periodi come questoche bisogna fare piùpubblicità, potendo

“Sindacati e lavoratoridevono capire che il mondo ècambiato: ora siamo tuttiprecari, imprenditori compresi,e, tramontata l’idea del postofisso, dobbiamo entrare inun’ottica di forte flessibilità.Inoltre, a non rendercicompetitivi con le aziendeestere è anche il forteassenteismo che si registranelle imprese italiane. Dobbia-mo capire che non possiamoarroccarci sui vecchi principi,ormai non più validi in unmercato globale. La competi-zione si fa sempre più forte ebisogna rispondere constrategie concrete: i tavoli diconfronto tra rappresentantidell’imprenditoria e deilavoratori di fatto non hannoportato a nessuna soluzionepratica. A mio parere, allacrisi, tutt’altro che conclusa,bisogna reagire con lacapacità di internazionalizza-zione, scovando nuovimercati esteri ed offrendoprezzi più bassi e più compe-titivi. C’è necessità diinvestire sull’organizzazionecommerciale, di dotarsi di

“La situazione attualedell’economia italiana einternazionale in generale hasicuramente coinvolto lanostra regione, un territorioche ha sempre rappresentatol’esempio di un’economiaattiva e di un mercato dellavoro dinamico. Colpitesono state in modo particola-re le realtà più piccole. Perquanto ci riguarda, abbiamocontinuato ad investire inogni ambito aziendale, dallaricerca e sviluppo di nuoviprodotti, tecnologie e materia-li, alla distribuzione nazionalee internazionale, agli investi-menti in comunicazione. Piùche subirla, abbiamo affronta-to la crisi e questo ci haevitato risultati negativi.

I momenti come quelloattuale, infatti, possono

trasformarsi in una possibilitàper tutte le aziende dirivedere il modo di ‘fareimpresa’ con un’attenzionesempre più importqanteall’etica e all’innovazione,facendo lavorare insiemepersone motivate e consape-voli delle proprie responsabi-lità. In quest’ottica è ovvia-mente importante anche ilsupporto e la collaborazioneaperta con le istituzioninazionali e locali.

Penso alla nostra azienda,dove ho formato un team didirigenti, impiegati, tecnici eoperai che lavorano in pienoaccordo, fieri di far parte diuna squadra che finora hasempre vinto e sono orgo-glioso di poter affermare cheil nostro Gruppo, che hacirca 650 dipendenti distribui-ti tra i marchi Scavolini eernestomeda, non ha maifatto un’ora di cassa integra-zione, oltre a mantenere lacrescita costante.

Fedeli ad uno stile, adun modo di essere marca, diprogrammare con meticolosi-tà ogni mossa per guidare lacrescita senza squilibri,senza compromessi sullaqualità, sul servizio e neiconfronti della collettività. Idipendenti rappresentano dasempre per noi un valorefondamentale e abbiamovoluto affrontare il momentodifficile del mercato con tuttiloro.

Non solo, siamo moltoimpegnati nella tutela dellanostra forza lavoro. Adesempio, a dicembre 2008abbiamo ottenuto, comeprimo gruppo industriale nelsettore cucine in Italia, lacertificazione Ohsas 18001sui Sistemi di gestione dellasalute e della sicurezza sullavoro.

La salute e la sicurezzadei lavoratori, il rispettodell’ambiente, la qualità, lagestione d’impresa e l’atten-

zione ai bisogni dellacomunità locale rappresen-tano le fondamenta dellanostra filosofia, da sempreorientata all’individuo, chesiano i nostri dipendenti oi partner commerciali.

Siamo un’aziendaimpegnata e sensibile neiconfronti della nostra cittàe del territorio dove siamonati e cresciuti.

Altro nostro valore è ilfatto che, a differenza dialtre aziende, abbiamoscelto di mantenere inItalia tutta la nostraproduzione: non abbiamomai delocalizzato e nonintendiamo farlo, mante-nendo quindi tutti i postidi lavoro del Gruppo nelnostro territorio. Anchemolti nostri fornitori sonolocali e l’indotto da essicostituito si è rivelatonegli anni una realtàfondamentale ed importan-te per il nostro territorio”.

ovviamente contare su unprodotto innovativo, diqualità, competitivo sulmercato, esclusivo.

Fondamentali per superarela crisi, inoltre, la capacitàdi internazionalizzare e dilavorare sinergicamente inrete, concetto non moltodiffuso tra gli imprenditorimarchigiani ed italiani ingenerale. Anche perquesto è importante chesi diffonda una culturanuova, che ci renda ingrado di affrontare glialtri mercati. Penso adesempio al nostro settore,quello delle rinnovabili,settore che ha bisogno dicrescere anche in terminidi conoscenza da partedei clienti, perché ilnuovo non deve farpaura”.

produrre cose belle madobbiamo pensare a crearebei cervelli. Il mio impegnoper l’Istao sarà ancora piùforte, perché sono convintoche l’impresa ha anchequesta responsabilità:contribuire ad elevare unterritorio non solo con laridistribuzione della ricchezzama anche con l’aiuto allaricerca ed alla cultura ingenerale. Questo è quelloche vogliamo fare per gliuomini di domani”.

cammino verso l’apertura anuovi mercati o a mercaticosiddetti ostici, come potrebbesembrare apparentemente laCina. Su questo punto guardocon favore ai nostri ‘cugini’ cheoperano nel campo dell’abbiglia-mento, dai quali potremmoprendere spunto: fare rete framarchi significa capire più afondo i gusti e le necessità deiconsumatori e intervenire pereventuali aggiustamenti nellecollezioni. Il settore calzaturieroitaliano è, spesso ed erronea-mente, ancora considerato uncomparto dell’accessoristicaquando i dati e i sondaggi suiconsumatori ci dimostranoinequivocabilmente il contrario.Il settore calzaturiero confermauna struttura capillare fortemen-te radicata nel territorio, conoltre 82 mila addetti e 6.028calzaturifici, dagli ultimi datidel 2009. L’Italia, infatti, contaben 240 distretti, di cui 30dislocati nel territorio marchigia-no: il 14% del totale nazionale.Di questi 30, 11 sono a vocazio-ne calzaturiera, un numeroconsistente considerandol’estensione del territorio e le

personale qualificato e diinstillare nei dipendenti unacultura della flessibilità e diun più convinto impegnolavorativo. Necessitiamo, perla ripresa, di un maggioreaiuto da parte delle banche edi credere, così come fa ilGruppo Schiavoni, chel’innovazione giochi un ruolofondamentale nella competi-zione globale. Una raccoman-dazione va fatta anche alleistituzioni, Governo, Regioni,Comuni ecc., che frenanol’economia con leggi assurdee autorizzazioni che siottengono con giorni, mesi oaddirittura anni di ritardo”.

scarse risorse disponibili. E’proprio partendo da questoingente patrimonio locale chedobbiamo lavorare per colmare ilgap che si è venuto a creare conil passare del tempo tra losviluppo della fase manifatturieradel distretto, la mancanzad’innovazione e valorizzazionedelle idee e le altre fasi legate alcommercio, al marketing, allalogistica e alla distribuzione.Oggi, rispetto al passato,prevalgono i fattori intangibilisu quelli materiali, e aggregarsisignifica creare delle sinergie pertrasferire all’esterno la nostracultura d’impresa, sfruttando lenuove tecnologie della comunica-zione e rinnovando, così, il knowhow e le risorse a disposizione.E’ dunque finito il ciclodell’economia dei soggetti ed èiniziato il ciclo delle relazionidei soggetti, dove l’attenzionealle risorse umane e la manage-rializzazione dell’aziendagiocheranno un ruolo chiave”.

“La rispostaalla crisi passa

anche perl’investimento

nel marketing,che molte

aziendetendono

erroneamente aridimensionare”

MARCHEdomani 26 GENNAIO 2011PAGINA 14

GIOVANNI ZINNI

“Il dovere diinterrogarci, masenza perdere di

vista il nostropercorso”

“Essere il più grande partito della storia della Repubblicaitaliana ci impone umiltà”. Nessun timore di mettere a nudo

le criticità, però -l’inciso- mantenendo la rotta: “Saperinterpretare fino in fondo la voglia di centrodestra che c’èstata negli ultimi anni nel Paese e in Europa”. Ospite degli“Incontri” di Alceo Moretti è il consigliere regionale del

Pdl Giovanni Zinni: il distacco della costola Futuro eLibertà al centro di un’analisi di ampio respiro, dallo

scenario nazionale a quello locale; “Non siamo ancorariusciti a far comprendere al territorio che la nostra può

essere una dignitosa e capace classe dirigente. Credo moltonel bipolarismo, dunque penso che prima o poi i

marchigiani ci metteranno alla prova. E il nostro compito èquello di farci trovare pronti quando il treno passerà”

MORETTI – Buonaseracari amici; la scorsa settimanaho intervistato Daniele Silvettiper parlare del distacco di Fu-turo e Libertà dal Pdl; in que-sta trasmissione, per par con-dicio e perché mi piace che imiei telespettatori conoscano i

vari punti di vista, ho ospiteGiovanni Zinni, consigliere re-gionale del Popolo della Liber-tà. Grazie di aver accettato l’in-vito.

ZINNI – Buonasera, graziea lei direttore.

MORETTI – A me fa mol-to piacere. (Rivolto ai telespet-tatori) Allora, Giovanni Zinniè nato a Ravenna, figlio di uncolonnello dei Carabinieri, esiccome i genitori incidononella vita dei figli, ha fatto ilservizio militare come carabi-niere ausiliario. Com’è arriva-to ad Ancona, lei che è nato aRavenna?

ZINNI – Sono nato a Ra-venna, ma la famiglia di miamadre è un’antica famiglia mar-chigiana: Colucci, originaria diColleluce, frazione di San Se-verino Marche.

MORETTI – Colucci…suo nonno era…

ZINNI – …il commendato-re Dino Colucci: è stato segre-tario dell’Associazione degli in-dustriali fino ai primissimi anniSettanta, poi andò in pensione.Comunque, siamo venuti qua afine carriera di mio padre, per-ché appunto le radici della fa-miglia di mia madre sono mar-chigiane.

MORETTI – (Rivolto ai te-lespettatori) Poi Giovanni haconosciuto la signora Stefania,che è di Siracusa, ed insiemehanno avuto una splendidabambina che si chiama MariaVittoria. Senta, lei si è laurea-to in Giurisprudenza con unatesi sul diritto del lavoro…

ZINNI – …sì, sulla parteci-pazione dei lavoratori nell’im-presa.

MORETTI – Poi, ad undato punto, è stato un calcia-tore…

ZINNI – …molto scarso,peraltro (ridono).

MORETTI – Ha giocato invarie squadre…

ZINNI – …sì, ho fatto qual-che anno, però mi sono fermatoalla terza categoria.

MORETTI – In che ruoloha giocato?

ZINNI – Ero portiere...MORETTI – ...come l’as-

sessore Canzian, che ho avutoospite ultimamente. Senta, leiha cominciato la sua attivitàpolitica giovanissimo, se nonsbaglio con il Fronte della Gio-ventù.

ZINNI – Esattamente.MORETTI – Questo mi ri-

corda il periodo della Resisten-za: io sono stato membro delComitato di Liberazione delleMarche in periodo clandesti-no, il rappresentante del Fron-te della Gioventù, ed è congrande soddisfazione che ricor-do questo perché, in un’elezio-

ne tra l’altro svolta in un cam-po di grano, fui eletto io, unicodel Partito d’Azione, presiden-te del Fronte della Gioventùche era in mano ai giovani co-munisti...

ZINNI – ...il Fronte dellaGioventù del quale ho fatto parteio fa invece riferimento all’or-ganizzazione giovanile del Mo-vimento Sociale Italiano deglianni Settanta.

MORETTI – Lei diventòsubito presidente del Frontedella Gioventù di Ancona…

ZINNI – …sì, ricoprendonel tempo tutte le massime cari-che giovanili: segretario provin-ciale, poi segretario regionale.In seguito abbiamo vissuto lagrande fase della nascita di Al-leanza Nazionale, quindi ilFronte della Gioventù e il Mo-vimento Sociale Italiano diede-ro vita alla nuova organizzazio-ne giovanile, Azione Giovani,e al partito Alleanza Nazionale,appunto, dove ho proseguito lamia attività giovanile.

MORETTI – A 27 anni, senon sbaglio, lei diventò consi-gliere comunale ad Ancona perAlleanza Nazionale…

ZINNI – ...esattamente; fuiil consigliere di Circoscrizionegià del Movimento Sociale Ita-liano, poi diventai consiglierecomunale di Alleanza Naziona-le.

MORETTI – Mi spieghiadesso in che rapporto è lei conAlemanno: so che collabora-te…

ZINNI – …diciamo cheAlemanno è il mio punto di ri-ferimento storico politico: è sta-to uno degli ultimi segretarinazionali del Fronte della Gio-ventù e quindi uno dei famosidirigenti che, con GianfrancoFini, Maurizio Gasparri ed altri,hanno dato vita al grande pro-getto di Alleanza Nazionale. Iocollaboro con Alemanno daquando ho iniziato a fare politi-

ca: è un punto di riferimento nonsolo come dirigente di partito,essendo lui un animatore di unacomponente culturale della de-stra italiana che ha sempre avu-to come punti fermi la ricercadell’identità, delle tradizioni,delle radici, anche coniugate conun elemento sociale forte. Il cheindica forse il percorso di unadestra un po’ atipica, nel sensoche a destra si pensa sempre alliberal capitalismo; ecco, dicia-mo che Alemanno è riuscito afar capire al popolo del centro-destra, ma in particolare al po-polo della destra, che oltre alliberal capitalismo c’è anche lanecessità di un’economia socia-le di mercato.

MORETTI – E’ un grinto-so Alemanno, mi sembra.

ZINNI – Senza dubbio.

MORETTI – Una grinta dicui ha dato prova anche ulti-mamente, quando ha detto chese mettono quella tassa sull’au-

tostrada, lui va e sbaracca tut-to. Com’è andata a finire?

ZINNI – Credo che sia an-cora in atto una fase di concer-tazione fra enti locali e gover-no, trattandosi di argomenti unpo’ delicati in quanto toccanole tasche dei cittadini. Comun-que posso confermare che, ol-tre ad essere grintoso, Aleman-no è anche un personaggio checerca sempre di migliorare sestesso: studia molto, e in politi-ca difficilmente si riesce a tro-vare il tempo per farlo.

MORETTI – Documentan-domi su di lei, ho visto che nelsuo percorso ha avuto dellegrandi soddisfazioni: nelle ele-zioni del maggio 2006, adesempio, lei è stato il consiglie-re comunale più votato di Al-leanza Nazionale...

ZINNI – …e del centrode-stra.

MORETTI – Addirittura!ZINNI - Mi pare proprio di

sì, o comunque uno dei più vo-tati.

MORETTI – Poi nel 2010lei viene eletto consigliere re-gionale delle Marche per ilPopolo della Li-bertà ed entranella Commissio-ne Finanze.

ZINNI –Esattamente.

MORETTI –Adesso devo dir-le, non so se pos-so permettermi,che io non sonod’accordo con leiquando dice chela Regione, ri-

guardo ai tagli ai trasferimen-ti da parte del Governo cen-trale, fa piagnistei: io invecesono dell’opinione che hanno

fatto tanto, tantissimo, special-mente il presidente Spacca. Iolavoro molto anche a Bruxel-les e quando parlo di Spaccami dicono: “Ah, il rabdomantedei finanziamenti!”, perché èriuscito a trovare risorse perdare una mano alle Marche nonsolo in Europa ma in tutto ilmondo.

ZINNI – Guardi, io credoche nelle Marche si debba cam-biare filosofia politica; il federa-lismo ormai è una realtà, ma èuna realtà che va declinata con-cretamente: sappiamo che esi-stono dei provvedimenti chehanno istituito il principio delfederalismo, ma ci sono ancorale partite dei decreti attuativi,parliamo dunque di come il fe-deralismo andrà di fatto a con-cretizzarsi negli enti locali e

nella Regione. Io credo cheanche in termini di dialetticapolitica si debba superare la fasestorica dell’assistenzialismo, del-la finanza derivata -quindi tra-sferimento dei fondi dal Gover-no alle Regioni-, e si debba en-trare in una fase in cui la poli-tica usi un linguaggio diverso,

di tipo federale. Per questo hodetto che bisogna finirla con ipiagnistei: perché quando il pre-sidente Spacca dice che il Go-verno fa dei tagli dice una veri-tà di cui sappiamo tutti, maquando dice che questi taglisono drammatici io non sonod’accordo. Sono d’accordo neldire che si tratta di tagli signifi-cativi, però vorrei ricordare chei tagli non sono pari al 67% delbilancio, ma sono il 67% (pri-

ma del recente aggiustamento dimanovra, ndr.) di quelle risorsedisponibili che sostanzialmenteincidono per una cifra inferioreal 15% complessivo del bilan-cio. Il fondo sanitario avrà ef-fettivamente la mancanza di au-mento che era stata prevista, mada qui a dire che i fondi sanitariscompaiono… insomma, nonsono d’accordo. Aggiungo unacosa: c’è una grande partita inatto sul federalismo ed è quelladell’individuazione del costostandard rispetto alla spesa sto-rica, un costo medio rispetto acui è possibile ad esempio indi-viduare le Regioni più virtuosed’Italia nella sanità e in base ap-punto alla virtuosità complessi-va verranno destinati i fondi.Questo vuol dire che la Regio-ne Marche, se effettivamente ha

questa virtuosità che pare ci siadal punto di vista dei conti pub-blici della sanità, avrà magaripiù fondi.

MORETTI – E’ una delledue Regioni più virtuose d’Ita-lia in questo settore.

ZINNI – Sì, anche se vadetta una cosa ad onor del vero:

la Regione Marche non utiliz-za, a differenza di tutte le Re-gioni d’Italia, il fondo sanitarioper le spese socio-sanitarie. Ilche vuol dire che per quellafascia di interventi che riguar-dano sostanzialmente le caseprotette nei Comuni o altre strut-ture socio-sanitarie non vengo-no utilizzati fondi della Regio-ne, ma vengono utilizzate le ri-sorse destinate ai Comuni. Quin-di c’è anche un po’, come pos-so dire, di furbizia legittima nellacostruzione dei conti del bilan-cio regionale.

MORETTI – Quando l’as-sessore regionale al BilancioMarcolini è stato ospite dellamia trasmissione ha detto tut-t’altre cose: siete tutte e duepersone rispettabili, quindi avoi lascio la responsabilità diquello che affermate. Senta, ieriCiccioli ha detto una cosa in-teressante: che l’uscita di Fu-turo e Libertà ha avuto nelleMarche un’accoglienza signi-ficativa. Questo vi porta scom-piglio o no?

ZINNI – Senza dubbio unpartito che aveva due consiglie-ri regionali in più ha il doveremorale di interrogarsi del per-ché sia nato Futuro e Libertànon solo a livello nazionale, maanche a livello marchigiano.Devo dire che però questa usci-ta significativa non è stata suf-fragata da nessuna capillaritàlocale: il paradosso è che in altreregioni d’Italia Futuro e Libertànon ha magari acquisito nuoviconsiglieri regionali, ma ha avu-to una buona capillarità riguar-do a consiglieri comunali e clas-se dirigente. Nelle Marche è ac-caduto il contrario; il Popolodella Libertà ha comunque ildovere di interrogarsi circa quel-lo che nei prossimi mesi questanuova realtà politica sarà nelleMarche.

MORETTI – Senta, comenasce la sua passione per ilmodellismo?

ZINNI – E’ una passioneche ho da sempre: venendo dauna famiglia militare, ho unapassione per la storia militareche nel corso del tempo ho tra-sformato dal classico gioco deibambini con i soldatini ad unapassione anche artistica, che rie-

MARCHEdomani26 GENNAIO 2011 15PAGINA

Trasmissione del25 novembre 2010

Federalismo: “Si tratta ormai di unarealtà, che va declinata

concretamente.Bisogna superare,anche in termini

di dialetticapolitica, la fase

dell’assistenzialismo,della finanza

derivata”

Università:“Riforma

necessaria: unpo’ di sana

meritocrazia vareintrodotta nellascuola, cercando

di incanalarvi deicammini concreti

di vita”

Nuove energie: “Sono favorevoleal fotovoltaico, sono

altresì favorevolea studiare ipotesi

capacidi una riflessione

seria e nondemagogicaanche sulnucleare”

sco a coltivare poco ma è la miavalvola di sfogo; partecipo adun club in incognito, senza po-litica…

MORETTI – …so che par-tecipa anche a delle esposizio-ni con i suoi modelli.

ZINNI – Partecipo con imiei modelli a tre, quattro mo-stre l’anno, ma rigorosamentesenza politica.

MORETTI – Quali sono imodelli particolari?

ZINNI – Io ricostruisco sce-ne di guerra in scala 1:35 atti-nenti alla Seconda guerra mon-diale, episodi dove gli italianihanno…

MORETTI – …è rilassan-te per lei questa attività?

ZINNI – E’ un buon eser-cizio, perché ci vuole pazienza:io sono una persona irruente, equesto hobby mi obbliga alla ri-flessione, quindi...

MORETTI – …senta, lei èstato molto attivo politicamen-te riguardo ai problemi dellascuola: come giudica la situa-zione creata dal Governo conqueste forti restrizioni che han-no messo in subbuglio univer-sità, scuole medie, eccetera?

ZINNI – Io innanzitutto cre-do che in Italia ci siano dei ri-tualismi politico antropologiciche vanno superati: uno di que-sti è il classico corteo studente-sco contro il ministro di turnoalla Pubblica Istruzione…

MORETTI – …però pro-blemi ce ne sono.

ZINNI – Certamente, pro-blemi ce ne sono, eccome: unodei primi, sono convinto, è sta-to causato dalla grandissimapresa in giro della riforma delcentrosinistra circa le categorieSsis (Scuola di specializzazioneall’insegnamento secondario,ndr.), per cui agli aspiranti pro-fessori è stato promesso, annifa, senza fare concorsi, che conquesta graduatoria avrebbero po-

tuto fare i professori nella vita.Quella è stata una grande presain giro per tanti giovani, perchénessuno ha mai avuto il corag-gio di dire che forse le risorseper prendere molti professorinelle scuole non c’erano. Unariforma della scuola è necessa-ria: in Italia va reintrodotta unpo’ di sana meritocrazia nellescuole, nelle università, proprioper cercare di incanalarvi deicammini concreti di vita. E’ undisagio, è vero, però se non siha il coraggio di fare delle rifor-me la scuola italiana rischia diimplodere definitivamente.

MORETTI – Senta, l’altrasera il ministro La Russa hadichiarato alla Berlinguer cheadesso è necessario dedicarsia ridare stabilità ad un partitoche non la ha: una dichiara-zione suicida, mi è sembrata;che cosa ne pensate qui, dicia-mo in periferia, di questo scon-quasso nazionale?

ZINNI – Innanzitutto vadetto che il ministro La Russada sempre è persona moltospontanea e sincera…

MORETTI – … ma forsea volte dovrebbe contare finoa dieci …

ZINNI – …forse dovrebbecontare fino a dieci per conqui-stare magari qualche volto inpiù, però la sua sincerità intel-lettuale va apprezzata. Il piùgrande partito che lo Stato ita-liano ha avuto, cioè il Popolodella Libertà, nasce dalla fusio-ne di due grandi partiti, maanche di una serie di partiti mi-nori e non per questo meno di-gnitosi: ciò ovviamente ha com-portato una fusione di classidirigenti che ha vissuto un mec-canismo difficile, un po’ farra-ginoso, un percorso che non èdel tutto compiuto. La verità èche quando in un grande parti-to ci sono tanti galli a cantare è

assolutamente normale che qual-cuno abbia del mal di pancia.Ora io approfitto della sua do-mande per fare un appello a chifa parte della classe dirigente delPopolo della Libertà, affinchési abbia la forza di superare imal di pancia personali, perchéquesto partito sta avviando unastagione congressuale che nonsarà facile, nel senso che saràuna stagione congressuale lun-ga, con un tesseramento che por-terà appunto a dei congressi.Una stagione congressuale che

comporterà una selezione dellaclasse dirigente e, come sempresuccede, ci saranno delle perso-

ne contente ed altre scontente.Però non dobbiamo perdere divista il percorso: quello di farein modo che il più grande par-tito della storia della Repubbli-ca italiana sappia veramente in-terpretare fino in fondo la vo-glia di centrodestra che c’è statanegli ultimi anni nel nostro Pa-ese e in Europa. E noi, per

quanto ci riguarda, non dobbia-mo avere il timore, secondo me,di mettere a nudo, come che fail ministro La Russa, le nostrecriticità: dobbiamo essere umili,perché essere il più grande par-tito in Italia ci impone umiltà.

MORETTI – Indubbia-mente. Ma a che cosa attribu-isce questo stato, diciamo, diconfusione, cui contribuisceanche il premier, che ha pervoi dei grandissimi meriti, mache fa delle dichiarazioni stra-ne, incomprensibili, come quan-do dice di non accorgersi se cisono dimostrazioni contro di lui–e intanto i fatti riportati dallastampa, dalle televisioni, sono

lì a testimoniarlo- oppurequando promette di rimetterecerte cose a posto e continua adare scadenze. Io credo che sia

difficile per voi che siete i diri-genti, che avete delle grosse re-sponsabilità e rappresentate in

una regione questo partito, ave-re al centro personaggi chehanno avuto, ripeto, dei gran-di meriti per voi, ma che forse

in questo momento vi mettonoappunto in difficoltà. Per esem-pio, se adesso andaste ad uncongresso lei sarebbe contentoo no?

ZINNI – Io senza dubbiosì, sarei molto contento, perchéun congresso non è un luogodove solamente si confrontanole classi dirigenti -anche dura-mente e con processi selettivi-,ma anche il luogo dove si cercadi fare emergere una piattafor-ma di programma da portare aglielettori e quindi si tratta di unmomento di riflessione e diun’occasione che non va per-duta e che deve servire. Io ledico la verità: l’imbarazzo piùgrande io non ce l’ho quandoBerlusconi fa una dichiarazio-ne, ma ce l’ho nel vedere, ve-nendo a parlare delle Marche,che non siamo ancora riusciti a

far comprendere al territorio chela nostra può essere una digni-tosa e capace classe dirigentedella regione.

MORETTI – Da che cosadipende?

ZINNI – Dipende innanzi-tutto da una scelta storico strate-gica, a mio avviso, da parte diuna grossa fetta della Democra-zia Cristiana delle Marche. Leidirà: che cosa c’entra questo? Pa-radossalmente c’entra, perchéquando nasce il bipolarismo infase post-tangentopoli la granparte del mondo cattolico mar-chigiano sceglie come interlocu-tore, legittimamente, l’ex PartitoComunista, il Pds, dando vita ad

un centrosinistra. Da quel mo-mento in poi, diciamo, la mag-gior parte degli elettori ha trova-to sufficientemente affidabile

questo tipo di governance. Quin-di noi paghiamo un piccolo prez-zo di pregiudizio di affidabilità;poi, evidentemente, non abbia-mo avuto la capacità fino in fon-do di costruire, non solo di co-municarla, una governance alter-nativa che dimostri che noi sia-mo in grado di governare, di di-rigere i processi socio-economi-ci del nostro territorio.

MORETTI – Noto che leiha una dialettica notevole...

ZINNI – …la ringrazio…MORETTI – …che ha for-

ti capacità esplicative; perchétrova difficoltà a far vincere isuoi pensieri, le sue opinioni?Ci sono ostacoli anche all’inter-no del partito?

ZINNI – No, devo dire dino: nel Popolo della Libertà hoanzi trovato lo spazio dove poterportare avanti le mie idee e vei-

colarle, quindi da questo puntodi vista sono fortunato. Il Pdl èun partito molto più democraticodi quello che dicono le personeche ci criticano dall’altra parte.Devo dire che c’è un elementosostanziale della politica marchi-giana -più incentrato nelle pro-vince di Pesaro e Ancona chenelle province di Macerata, Fer-mo e Ascoli- che è un po’ unelemento conservatoristico nelmodo di votare. Faccio un esem-pio: Ancona è una città che hauna grande tradizione di sinistracomunista e, nonostante le pre-cedenti amministrazioni abbianopalesemente dimostrato il falli-mento totale della loro linea -oggibasta vedere come il sindacoGramillano sia veramente impos-sibilitato a governare-, nonostantequesto c’é ancora un po’ di dif-fidenza a votarci anche da partedi un elettorato magari post-co-munista. Credo che nella politi-ca marchigiana sia un po’ diffi-cile il fattore novità, però biso-gna tener conto delle nuove ge-nerazioni, dei nuovi processi eco-nomici: non possiamo far fintache la globalizzazione non abbiainciso in questi anni nel nostromodo di vivere. Credo molto nelbipolarismo, dunque penso cheprima o poi i marchigiani ci met-teranno alla prova. E il nostrocompito è quello di farci trovarepronti quando il treno passerà.

MORETTI – Io ho sentito

un appello del premier: “Bastacon i personalismi nel partito”;penso che questo sia anche unodei motivi interni...

ZINNI – …questa è unabella domanda, che merita peròuna risposta più approfondita ri-spetto a quello che potrebbe sem-brare di per sé il presupposto.Anche in questo caso c’è unelemento antropologico nellacostituzione dei partiti del cen-trodestra; mentre i partiti di cen-trosinistra nascono, da un lato,con la Margherita, da un certocollegamento con le parrocchie,e, dall’altro, con il Pds, dallavecchia e gioiosa macchina daguerra del Partito Comunista, ANe Forza Italia nascono soprattut-to dalla percezione individualedi avere un centrodestra, quindimolte sono le anime che lo com-pongono e molte sono le perso-ne fisiche che dimostrano di es-sere dei leader. Tuttavia non ca-diamo nell’errore di non accetta-re i dibattiti interni o il fatto chepossano esistere più anime; iosono favorevole a componenticulturali, non al correntismo, cioèall’esasperazione di queste com-ponenti solo per le poltrone.Sono ottimista, comunque: il Pdllo vedo molto più unito di quel-lo che erano AN e Forza Italia.

MORETTI – Ah sì?ZINNI – Senza dubbio.MORETTI – Lei è impe-

gnato nella Commissione Fi-nanze della Regione; che cosapensa delle nuove energie?

ZINNI – Della green eco-nomy? Innanzitutto è una gran-de opportunità per educare i cit-tadini riguardo ad una certa per-cezione dell’ambiente. Ovvia-mente bisogna stare molto at-tenti a come si declina questamateria, innanzitutto perché perquanto riguarda il fabbisognoenergetico non dobbiamo pren-derci in giro: da una parte, sap-piamo che l’eolico e il fotovol-taico non saranno sufficienti acolmare il vuoto lasciato dallacaduta del petrolio; dall’altra,non è pensabile che il fotovol-taico distrugga le nostre campa-gne. Sono molto favorevole alfotovoltaico sui tetti, sono altre-sì favorevole, però, a studiareipotesi energetiche alternative aquelle canoniche e moderne, ca-paci di una riflessione seria enon demagogica anche sul nu-cleare; ritengo che tutta la poli-tica marchigiana lo debba fareper poi arrivare a prendere del-le decisioni…

MORETTI – … ed è pos-sibile?

ZINNI – Nelle Marche cisono molti comitati che hannodubbi anche legittimi, come sul-la questione dei rigassificatori equant’altro, però è necessarioche ci interroghiamo seriamen-te. Faccio un esempio: se do-mani mattina la Raffineria Apichiude, noi mandiamo a casa 5mila famiglie nel mondo dellavoro, come indotto e comenumero di persone collegate aquello che l’Api produce. Dun-que bisogna avere la capacitàdi fare sviluppo sostenibile: tu-teliamo l’ambiente, sì, però nonportiamo il cervello all’ammas-so, perché il lavoro è sacro eogni famiglia ha il diritto di vi-vere.

MORETTI – Io la ringra-zio molto; lei ha espresso conassoluta onestà i suoi punti divista. Grazie ai telespettatorie arrivederci alla prossima set-timana.

MARCHEdomani 26 GENNAIO 201116PAGINA

Avviati in Algeria i lavori del sistema fotovoltaico progettato dalGruppo Schiavoni per garantire energia elettrica all’impianto Saipem

Gasdotto con il… soleEnergy Resources, crescita del

fatturato del 400 per cento

Bilancio 2010da record

C’è un po’ di ingegnomarchigiano nel gran-de impianto per il trat-

tamento del gas che Saipem(Gruppo Eni) sta costruendoin Algeria. Sono stati appe-na avviati i lavori per la re-alizzazione dell’innovativosistema fotovoltaico che ilGruppo Schiavoni ha pro-gettato a servizio del gasdot-to collegato al giacimentoMenzel Ledjmet East. LaSaipem ha infatti affidatoalla Imesa spa, società delGruppo Schiavoni, la proget-tazione e la fornitura di unsistema capace di garantirecontinuativamente l’energiaelettrica alle stazioni di re-golazione anche in condizio-ni particolarmente avverse: ilgasdotto, che unisce il giaci-mento al sito di lavorazione,si sviluppa lungo 128 km inun’area desertica, dove lecondizioni climatiche e geo-logiche sono particolarmen-te difficili e dove sarebbemolto costoso installare cavielettrici.

“La soluzione era nel sole–spiega Sergio Schiavoni,presidente del Gruppo Schia-voni–, abbiamo progettato unsistema di tredici impianti fo-tovoltaici indipendenti cheassicurano l’energia elettri-ca ad ogni stazione in modoautonomo e senza interruzio-ni. Abbiamo effettuato unostudio specifico, insieme conSaipem, e progettato un si-stema sperimentale, effet-

tuando test di collaudo peralcuni mesi. Il sistema si èdimostrato estremamenteefficace”.

Gli impianti lungo lacondotta, posti a 10 km cir-ca l’uno dall’altro, sono do-tati del sistema “stand–alo-

ne”, ovvero sono provvistidi batterie che accumulanoenergia dal sole, assicuran-do l’alimentazione delle ap-parecchiature anche in as-senza della luce necessaria,come accade di notte o du-rante una tempesta di sab-

“Il 15 gennaio 1921 unsocialista della provinciapesarese, nato a Belforteall’Isauro il 7 marzo 1857,assunse la presidenza delXVII Congresso nazionaledel Partito socialista ita-liano che si svolse a Li-vorno, fino al 21 gennaio,e che sancì la scissionedell’ala massimalista chefondò il Partito comunista

d’Italia”. Era Giovanni Bac-ci, che, nella ricorrenza del90° anniversario del Con-gresso socialista di Livor-no –in cui si determineran-no avvenimenti dalle rile-vanti ripercussioni nelle vi-cende della sinistra e nellastoria del nostro Paese- il pe-sarese Giuseppe Righetti, giàsenatore della Repubblicaitaliana, ricorda in uno scrit-

to fatto pervenire al nostrogiornale: una nota illustra-tiva dell’attività politicadell’onorevole Bacci (an-cora giovane, seguì la fa-miglia che per ragioni dilavoro si trasferì a Como),che fu anche segretario na-zionale del Partito sociali-sta italiano e direttore delquotidiano socialistaL’Avanti.

Bacci, un pesarese presidente del Congresso di Livorno

Energy Resources, azien-da leader nel panorama delleenergie rinnovabili, ha chiusoil 2010 all’insegna di una cre-scita impetuosa. Il fatturatodell’anno appena concluso siattesta a 120 milioni di euro,dato che rispetto alla chiusuradel 2009, pari a 30 milioni dieuro, riporta una crescita del400 per cento. Nel corso del2010 sono stati installati econnessi alla rete elettrica piùdi 200 impianti fotovoltaici,per un totale di 58 MWp, cheportano il totale dal 2006 a70 MWp fotovoltaici e 7MWp geotermici, circa il 40per cento del totale della po-tenza degli impianti connessinel territorio regionale e il treper cento a livello nazionale.

“Abbiamo concluso unanno straordinario –commen-ta Enrico Cappanera, ammi-nistratore delegato dell’azien-da marchigiana– grazie all’im-pegno incredibile di tutte lepersone che lavorano con noi,a partire dai collaboratori finoai clienti, ai fornitori e agliistituti di credito che credonoin noi e ci seguono nei ritmiche il mercato richiede. Le pre-visioni per il prossimo annosono rosee, abbiamo già oggiacquisito commesse per un to-tale di 20 MWp di impianti(fotovoltaici e geotermici),solo per il primo quadrimestredell’anno, che corrispondonogià ora a circa 60 milioni dieuro di fatturato”.

La crescita dimensionale è

stata accompagnata da un im-portante consolidamento fi-nanziario. Energy Resourcessi è trasformata da Società aresponsabilità limitata (Srl) inSocietà per azioni (Spa), conun capitale sociale pari a duemilioni di euro, interamenteversati.

“Gli utili prodotti negli ul-timi anni sono stati semprereinvestiti all’interno del-l’azienda –aggiunge Giovan-ni Emidi, presidente di Ener-gy Resources–, rafforzando ilpatrimonio e incrementando lepossibilità di sviluppo futuro.In particolare, gli investimen-ti fatti in Ricerca e Sviluppoci hanno permesso di deposi-tare solo nel 2010 la bellezzadi otto brevetti, che fanno diEnergy Resources una delleaziende più all’avanguardianel mondo delle energie rin-novabili, che siano fotovol-taico o geotermico, e nelmondo della mobilità soste-nibile, con la società ElettraSrl, produttrice di veicoli elet-trici ed ER Green Mobility,distributrice di mezzi e siste-mi integrati per la mobilità azero emissioni”.

L’azienda si avvale dellaprofessionalità di 116 dipen-denti e 14 collaboratori, conuna particolare presenza digiovani (il 65 per cento deltotale ha meno di 35 anni), didonne (il 45 per cento deltotale) e di tecnici (ben 110su 130 sono laureati o spe-cializzati).

bia. In questo modo vienegarantito il funzionamentodelle valvole che regolanoil flusso del gas e dei siste-mi di trasmissione dati, chevia rete forniscono informa-zioni sul gas in transito. Ilsistema di impianti fotovol-taici sarà completato entroun anno circa.

Un contratto da un mi-lione di euro che il GruppoSchiavoni ha acquisito gra-zie ad un’esperienza qua-rantennale nel settore del-l’energia elettrica e alle ele-vate capacità nell’ingegne-rizzazione. Un segnale diforte vitalità del Gruppomarchigiano che, anche nelgenerale contesto di crisi,fa registrare ottimi tassi dicrescita: per il 2010 il fat-turato si aggira intorno ai119 milioni di euro, con unpiù 36 per cento rispetto al2009.

Is. T.

Pannelli fotovoltaici dello stabilimento Imesa a Jesi (fotoFrancesco Silvi)

26 GENNAIO 2011 MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

Aeroporto delle Marche – Una struttura in crescita: oltre 520 mila passeggeri nel 2010, bilancio chiuso in attivo conuna quota di 250 mila euro e indebitamento ridotto a 15 milioni. Bene il settore merci: 7 milioni di chili movimentati

Il Sanzio ha ripreso a volare

Cleto Sagripanti Marco MorrialeL’Aeroporto delle Marche

L’Aeroporto delleMarche? Un punto diriferimento importan-

te per la regione, e non solo,in costante crescita. Il nu-mero dei passeggeri è inprogressivo incremento:alla fine del 2010 sono sta-ti oltre 520 mila, con unaumento del 20 per centorispetto allo stesso periododel 2009; il bilancio, del2010, è stato chiuso in at-tivo con una quota di 250mila euro, con un margineoperativo lordo nell’ordi-ne di due milioni e mezzodi euro. L’indebitamento èsceso a 15 milioni di euro(erano 20 milioni nel 2007con l’arrivo del nuovo di-rettore generale dello sca-lo regionale, Marco Mor-riale). Non solo passegge-ri ma anche merci: ben ol-tre i 7 milioni di chili dimerce movimentata regi-strati nel 2010, con un au-mento del 23 per cento ri-spetto al 2009. Voli e de-stinazioni sempre più nu-merosi. Oltre a Roma, Al-ghero e Trapani, le nuoveaperture a Madrid, Buca-rest e Pristina, e i raddoppidi Tirana, Bruxelles e Dus-seldorf, l’incremento dellerotte con Londra e il nu-mero sempre maggiore di

passeggeri a bordo dellelinee Roma e Monaco, sonoi risultati di un 2010 chiu-so in positivo. “In questiultimi tempi –ha dichiara-to il presidente di Aerdori-ca (87 dipendenti), CletoSagripanti- siamo riusciti

a portare l’aeroporto in unasituazione di maggioretranquillità, ora possiamoguardare al futuro con otti-mismo. Il 2010 si è chiusocon un andamento positi-vo su tutti i fronti. I nume-ri del bilancio sono miglio-

rati rispetto al passato; po-sitivo anche lo sviluppodelle attività no-fly, conopportunità per le aziendedi attrarre un turismo dishopping relativo alle ec-cellenze locali. Il discorsorelativo alla privatizzazio-ne è un capitolo ancoraaperto e l’eventuale ingres-so in azienda di un socioprivato può essere un’op-portunità per la crescitadella nostra struttura”. “Il

mio ruolo –ha precisatoSagripanti- è di avvicinareAerdorica alle realtà localidel turismo. L’Aeroportodelle Marche è l’unica in-frastruttura in grado di cre-are un valore aggiunto perl’economia regionale. IlCda attuale, composto ol-

tre al sottoscritto, anchedai consiglieri Ugo Calzo-ni e Giampaolo Giampoli,sta lavorando con molta at-tenzione riguardo a tutti gliaspetti sui quali interveni-re”. A sottolineare le affer-mazioni di Sagripanti, il di-rettore generale di Aerdo-rica, Marco Morriale: “Il2010 è stato un anno posi-tivo, sotto tutti i fronti. Trale altre cose, va evidenzia-to l’ottimo lavoro che sta

effettuando Alitalia nel no-stro scalo. Uno degli obiet-tivi che ci stiamo prefig-gendo di raggiungere èquello di diventare uno deiprincipali scali-merci dellacosta adriatica ed anche na-zionale. Nei prossimi mesicreeremo strutture adegua-

te nella vecchia strutturadel terminal per favorire illavoro delle società di tra-sporto merci, quali Usp,Dhl e Fedex, che operanonel nostro aeroporto, conun investimento di un mi-lione e mezzo di euro, deiquali 800 mila sono legatiaiu fondi europei Fas. Nel2011 contiamo di superarela quota di 620 mila pas-seggeri e per le merci i 10milioni di chili, oltre a re-

alizzare un utile di bilan-cio nell’ordine dei 500mila euro con un amrgineoperativo lordo intorno ai3 milioni di euro. E perquanto riguarda i voli cistiamo adoperando per atti-vare il prima possibile i con-tatti con Mosca e Parigi”.

Alla guida dell’istitutodel Gruppo Intesa Sanpaolo

Banca Adriatico,Pilla direttore

Dario Pilla è il nuovo di-rettore generale di Banca del-l’Adriatico, istituto del GruppoIntesa Sanpaolo che opera con206 sportelli lungo la dorsaleadriatica nel territorio di Mar-che, Abruzzo e Molise. La de-cisione è stata presa dal Consi-glio di amministrazione di Ban-ca dell’Adriati-co presiedutoda Giandome-nico Di Sante.Il nuovo diret-tore sostituiscene l l ’ inca r i coR o b e r t oTroiani, chepassa alla dire-zione regionaleLazio di IntesaSanpaolo. Cin-q u a n t ’ a n n i ,sposato, due fi-glie, Pilla hasviluppato lasua esperienzaprofessionaleinteramente all’interno delGruppo Intesa Sanpaolo condiversi incarichi di responsabi-lità nella rete commerciale del-la banca, dove ha ricopertoruoli direttivi via via sempre piùrilevanti fino ad assumere laguida ed il coordinamento di retiterritoriali di sportelli. L’ulti-mo incarico ricoperto è statoquello di responsabile del-l’Area Milano Città di IntesaSanpaolo. “Il nuovo direttore–ha dichiarato il presidente DiSante– punterà a rafforzare an-cor più il ruolo che Banca del-l’Adriatico già oggi svolgecome banca del territorio delladorsale adriatica, consolidan-do il radicamento nelle tre re-gioni Marche, Abruzzo e Mo-lise e mantenendo la stretta vi-

cinanza alle famiglie, al mon-do delle piccole e medie im-prese, agli enti locali e alle as-sociazioni, forte anche deglistrumenti operativi e finanziaridi un grande gruppo bancariointernazionale come IntesaSanpaolo”. Pieno sostegno aPilla per l’importante impegno

che l’attende, a Troiani il rin-graziamento del presidente “perl’intenso lavoro svolto in que-sti cinque anni alla guida diBanca dell’Adriatico, consen-tendo alla stessa -inciso di DiSante- di affermarsi sempre piùcome protagonista nel mercatodel credito locale”. Bancadell’Adriatico gestisce attivitàfinanziarie della clientela per 7,7miliardi ed ha in corso finan-ziamenti ad imprese e famiglieper 5 miliardi (dati al 30/9/10).Con circa 1.550 dipendenti, labanca ha una presenza capillarenelle Marche (78 sportelli),Abruzzo (94) e Molise (21).Sono inoltre attive 13 filiali Im-prese che hanno un’operativitàspecialistica mirata alle realtàimprenditoriali.

Il nuovo Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera dicommercio di Ancona; sul programma la presidente Adriana Brandoni

“Cellule portatrici di valori”

Dario Pilla, nuovo direttore generale diBanca dell’Adriatico

Dieci componenti, tut-te new entry con eccezio-ne della rappresentantedelle organizzazioni sin-dacali già presente nellaprecedente formazioneguidata da Cristina Go-rajski, che ha lasciato ilposto ad Adriana Bran-doni, rappresentante Cna.E nelle parole della neopresidente Brandoni, sa-ranno in particolare due itemi all’attenzione delnuovo Comitato per l’im-prenditoria femminiledella Camera di commer-cio di Ancona , dandosil’obiettivo di “promuove-re azioni e politiche digenere che permettano ilsuperamento delle proble-matiche legate alla conci-liazione dei tempi di vitae di lavoro, al credito, allaformazione e all’innova-zione e alla cooperazioneinternazionale”. Due itemi, si diceva: “Il ricam-bio generazionale qualestrumento per non disper-dere valori e saperi e qua-le opportunità per la cre-azione di nuova occupa-zione; la Carta dei valoridelle imprese femminili”.L’inciso della Brandoni, aquest’ultimo proposito,sulla responsabilità socia-le dell’impresa nei con-fronti del territorio in cuiopera, della persona edell’ambiente: “Impresaintesa non solo come bu-siness ma come cellulaportatrice di valori fonda-mentali per lo sviluppoeconomico e sociale”.Con la presidente, a pre-sentare componenti e pro-

gramma del nuovo Comi-tato, la vicepresidenteGail Hagglund -rappre-sentante Confartigianato evincitrice del premio “Im-pronta Innovazione” nel2008- e il timoniere dellaCamera di commercio do-rica Rodolfo Giampieri.Ciascuna delle dieci im-prenditrici è inoltre inter-venuta: Carmen Carote-nuto; rappresentante or-ganizzazioni sindacali;Donatella Bolletta, rap-presentante ConfindustriaAncona, anche consiglie-ra camerale; Fiorella Del-la Ceca , rappresentanteAssociazione bancariaitaliana; Francesca Giro-ni , rappresentanteColdiretti; Giuditta Poli-ti, rappresentante Confe-derazione italiana agricol-tori; Roberta Albonetti,rappresentante Confeser-centi; Serena Aguzzi, rap-presentante Confcommer-cio. Tra le componenti delComitato Aurora Cerce-nelli, rappresentante Con-fcooperative. Con il pro-gramma di mandato è sta-to illustrato anche il ban-do di concorso che il Ta-volo di lavoro sull’im-prenditoria femminile delForum delle Camere dicommercio dell’Adriaticoe dello Ionio -in collabo-razione con la Cameradell’Economia croata, laCamera di commercio diAncona e la Provincia diAncona- ha promosso perla concessione di premialle imprese femminili in-novative dell’Adriatico edello Ionio e volto a rico-

noscere e valorizzare lepotenzialità delle impre-se femminili dell’area. Ilconcorso, che ha ottenutoil patrocinio di Unionca-mere, intende in partico-lare premiare le impresefemminili che si siano di-stinte per l’originalità e

l’innovazione dell’attivi-tà, per la messa in atto dibuone pratiche in ambitosociale e ambientale e perla valorizzazione dellerisorse umane anche at-traverso la conciliazionedei tempi di lavoro e divita.

Sagramola vicepresidenteAssociazione “Città dell’olio”

Giancarlo Sagramola, vicepresidente e assessore all’Agricol-tura della Provincia di Ancona, è stato eletto, di recente, a Sienavicepresidente dell’Associazione “Città dell’olio”, durante la riu-nione del direttivo nazionale. “Siamo orgogliosi –ha dichiarato lapresidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande- dellanuova carica attribuita a Giancarlo Sagramola. Un riconoscimen-to importante, frutto del proficuo lavoro nell’Associazione di cuifacciamo parte. Di fatto, nello scorso dicembre, proprio Anconaè stata scelta come sede della tappa conclusiva della manifestazio-ne Gir’Olio e dell’assemblea nazionale delle ‘Città dell’Olio’. Farparte di una grande Associazione, che conta in Italia oltre 350soci, significa aprirsi al confronto produttivo con le altre realtà delPaese e ottimizzare l’impegno del nostro ente nel divulgare lacultura dell’olio d’oliva di qualità, promuovendo nel contempo ilpaesaggio olivicolo e l’intero territorio provinciale”.

COMUNE DI ANCONAAVVISO DI

AGGIUDICAZIONE APPALTO

IL DIRIGENTESETTORE LEGALE

(Dott.ssa Beatrice Honorati)Ancona, 15/12/2010

SEZIONE I: I.1) Comune di Ancona, Settore Legale,Piazza XXIV Maggio 1, 60121 Ancona, Italia; a) SettoreLegale, Piazza Cavour 13, 60121 Ancona;[email protected]; TEL+390712222424; FAX +390712222477; b) U.O. Bandi eGare, Piazza XXIV Maggio 1, 60121 Ancona; TEL+390712222592; FAX +390712222591;[email protected]; http://www.comune.ancona.it/ankonline/it/uffici/avvisiconcor-si/index.html; 1.2) autorità locale, servizi legali; SEZIO-NE II: II.1.1) servizio di gestione sinistri da R.C.T. 01/01/2011-31/12/2013; numero gara 567842; C.I.G.0517327FBA; II.1.2) allegato II A D.Lgs.163/2006, cate-goria di servizi 6; Ancona; codice NUTS ITE32; II.1.5)CPV: 66510000-8; II.1.6) AAP: NO; II.2) € 210,00 oltreI.V.A. per gestione singolo sinistro, oneri sicurezza paria zero; SEZIONE IV: IV.1.1) procedura aperta; IV.2) of-ferta economicamente più vantaggiosa; SEZIONE V:V1) 24/11/2010; V.2) 3; V.3) INTERCONSULT S.r.l. diMilano, Italia; V.4) €191,00 - € 210,00; subappalto: NO;SEZIONE VI: VI.1) NO; VI.3.1) Tribunale AmministrativoRegionale Marche, Via della Loggia 24 - 60121 Ancona,TEL +39 071 206946 / 206956 / 206979 / 206978, FAX+39 071 203853, posta elettronica (non abilitata alla ri-cezione di atti processuali) [email protected] VI.3.2) termini di cui al-l’art.120 commi 1 e 5 D.Lgs. 02/07/2010 n.104.

MARCHEdomani 26 GENNAIO 201118PAGINA

Un primo bilancio delle iniziative del progetto europeo ideato da Svim

AsviLoc Plus: l’innovazionepassa per lo scambio

Premio “Gocce d’argento”

Vip incantatidalle Grotte

Visita di studio nel mobilificio Libertatea in Romania

Notte di gala all’insegnadella musica e dello spettaco-lo per la seconda edizionedel Premio internazionale“Gocce d’argento”, che si èsvolta nella suggestivacornice delle Grotte diFrasassi. Una grande vetrinaper il territorio marchigiano,vedendo la partecipazione dinumerosi big del cinema edella televisione: agli attoriMaria Grazia Cucinotta,Michele Placido, VanessaGravina, il direttore di RaiUno Mauro Mazza e ildirettore del Tg 1 AugustoMinzolini, tutti destinatari delPremio. Presenti all’incontroall’interno delle cavitànaturali di Genga molti voltinoti dell’industria, dellacultura, delle istituzioni edella politica della nostraregione tra cui l’onorevoleCarlo Ciccioli, il Questore diPesaro Italo D’Angelo, lapoetessa Francesca Merloni.Tanti gli applausi perl’evento, organizzato dallaRegione Marche, dallaProvincia di Ancona e dallaConfcommercio della cittàdorica con l’obiettivo dilanciare un nuovo progetto dipromozione turistica delleGrotte, progetto ideato daLegambiente insieme con ilConsorzio Frasassi e curatodal promoter VladimiroRiga. “E’ stata veramenteuna grande festa –ha sottoli-neato quest’ultimo-, unavetrina significativa per il

nostro territorio: chi nonaveva mai visitato il com-plesso di Genga, e la Cuci-notta tra questi, è rimastoaffascinato dalla bellezzadelle Grotte, scenarioimponente e paradiso deglispeleologici di tutto ilmondo. Una grande occasio-ne di promozione perFrasassi –inciso di Riga- eper tutta la regione: alcuniservizi girati sul postosaranno trasmessi durante ‘Lavita in diretta’ e in altriprogrammi di Raiuno, oltreallo stesso Tg 1”. Lo spettaco-lo, condotto da StefanoMasciarelli, ha visto momentidi poesia, di musica e laconsegna del Premio interna-zionale “Gocce d’argento”anche ad altri personaggi chesi distinguono da anni nelpanorama nazionale edinternazionale per il grandetalento; a consegnare ilriconoscimento al sindaco diSant’Angelo in Vado, SettimioBravi, è stato GiorgioMoretti, in rappresentanza di“Marche domani”. La regiadella serata è stata curata daMelissa di Matteo, personalitàpoliedrica e che vanta presti-giose esperienze come attrice eregista teatrale, nonché comecantante. Direttore artisticoMichele Pecora, cantante,autore e direttore d’orchestra.Ad allietare l’appuntamento lasplendida voce del giovanetenore Jacopo Mengoni.

Martina Alliney

Innovazione. Sembra que-sta la parola più indicatadagli imprenditori come

antidoto alla crisi. Ma qualè l’effettiva situazione delleimprese marchigiane e qua-li processi di cambiamentosono in atto? A fare il puntosulla questione, un dettaglia-to report stilato nell’ambitodelle attività di AsviLocPlus (Agencies SupportingValue of Innovation systemsin regional and LOCal eco-nomies), il progetto europeoideato e coordinato da Svim,la società di sviluppo dellaRegione Marche, avviato nelsettembre 2009 proprio conlo scopo di accrescere lacapacità di innovare nelleeconomie locali, in un’otti-ca di relazioni internaziona-li. Il report consegna i risul-tati di un’indagine effettua-ta in collaborazione conl’Università Politecnicadelle Marche, referentescientifico di AsviLoc Plus,sui fabbisogni delle pmi, laloro capacità di innovare,l’efficacia e la qualità deisistemi regionali e dei ser-vizi a supporto dell’innova-zione. Se da un lato è emer-so un quadro piuttosto sco-raggiante che ha dipinto lanostra regione come pocoincline a facilitare la diffu-sione e il recupero di infor-mazioni circa l’innovazionee poco attenta nell’indagarele esigenze ed i mutamentidel mercato, dall’altro lato

lo svolgimento dell’indagi-ne stessa ha segnato un pun-to di svolta verso una mag-giore attenzione a queste te-matiche, indicando la volon-tà di inserirsi proattivamen-te nel panorama internazio-nale, grazie anche alla siner-gia con altri interventi. L’in-tero progetto AsviLoc Plus,che coinvolge otto Paesi eu-ropei (Italia, Austria, Grecia,Bulgaria, Ungheria, Roma-nia, Croazia e Slovenia), hainfatti intrapreso, in poco piùdi un anno di attività, nume-rose iniziative segnate dascambi con i partner europei.Esemplari in tal senso sonostati i gemellaggi con altreAgenzie di sviluppo del-l’area del Sud Est Europa,esperienze che hanno per-

messo lo scambio di knowhow per aumentare il livellodi competenze e di conoscen-ze sulle tematiche dell’inno-vazione. Nelle Marche il ge-mellaggio ha interessato lalocale Svim e l’Agenzia re-gionale di sviluppo del Nord-Ovest della Romania, con ri-spettive visite a centri tecno-logici, università ed impre-se. E proprio il confronto elo scambio di best practicesè stato il leit motiv anche dialtre iniziative del progetto,come le visite di studio al-l’Area Science Park di Trie-ste, il principale parco scien-tifico e tecnologico multiset-toriale d’Italia, all’Aws,l’agenzia nazionale austria-ca di erogazione di servizi adaziende innovative, e al-

l’Ecoplus, agenzia per la pro-mozione economica nellaRegione della Bassa Austria.A completare la fase di for-mazione delle Agenzie disviluppo partner del proget-to, anche una tre giorni diseminari, workshop e focusgroup, organizzata a Rovigodall’Agenzia di sviluppo delNord-Est della Romania. MaAsviLoc Plus non è termina-to: il progetto è infatti trien-nale ed ha in previsione al-tre iniziative. All’interno diquesto network per l’innova-zione, Svim continuerà a rap-portarsi con le altre Agenziedi sviluppo partner, anche at-traverso i laboratori regionaliin cui si condivideranno i ri-sultati.

Rosemary Martarelli

culturaMARCHEdomani26 GENNAIO 2011 19PAGINA

“Art”, debutto nelle Marche

Haber e Boni:“Solari? Un mito”

Giampiero Solari; sotto,dall’alto: Gigio Alberti,Alessio Boni e AlessandroHaber

“Solari è veramenteforte: un mito. E nelleMarche l’accoglienza èstata fantastica”.Alessandro Haber èuno dei tre attori sullescene di “Art”: da parsuo veste i panni diYvan, uno dei treamici protagonistidella nota commedia diYasmina Reza, succes-so internazionale chevarrà alla drammaturgafrancese il prestigiosopremio Molière per ilmiglior autore. Direttoda Giampiero Solaril’allestimento italiano:

interpreti, con Haber, altri due professionisti delpalco come Alessio Boni (Serge) e Gigio Alberti

(Marc). Tre personalità dispicco, azzeccata la scelta per irispettivi ruoli: un “triumviratopsicologico”, come lo chiamaBoni, che molteplici significaticonsegna alla grande metaforadell’uomo “che occupa unospazio bianco e poi scompare”.

Completamente bianco è ilquadro che Serge acquista:

un dipinto vuoto etuttavia

molto costoso, motivo di un vivodibattito che mentre in- daga, conaccenti di satira, i si- gnificatidell’arte astratta esplo- ra lecomplesse dinamiche dell’amici-zia. Anteprima nazio- nale dellospettacolo nelle Marche(ad Ascoli Piceno, tappesuccessive a Seni- gallia e aMacerata), terra didebutti per Solari(con Panariello, tra gli altri, Fiorel-lo, e recentemente la Hunziker),regista che Alessio Boni definisce“straordinario”: la pièce, godibilis-sima, modula con ironia la riflessio-ne su temi che si intersecano nellemaglie dei rapporti umani emolto raccontano della contem-poraneità.

Silvana Coricelli

Muse, inaugurazione della Stagione lirica il 21 gennaio con Cosìfan tutte; nuova produzione, l’allestimento firmato Pier Luigi Pizzi

Mozart in aperturaCarmela Remigio nel ruolo di Fiordiligi

Serigrafato a mano e a tiratura limitata l’originale libro di disegni di Allegra Corboe Andreco; dopo la presentazione di Ancona, doppio appuntamento a Bologna

Aletheia, giù la maschera

Su il sipario conMozart. La Stagionelirica della Fondazio-

ne Teatro delle Muse siapre il 21 gennaio (ore20.30)–replica il 23 (ore16)- con l’opera Così fantutte del genio di Salisbur-go. Regia, scene e costumidi Pier Luigi Pizzi, nuovoallestimento produzionedella Fondazione Muse incollaborazione con loSferisterio Opera Festivaldi Macerata, una propostache segna il rinnovarsidella collaborazione traFondazione Muse, Sof eForm - Orchestra Filar-monica Marchigiana,fissando, dopo il DonGiovanni dello scorsoanno, un nuovo appunta-mento con Mozart.

Direttore d’orchestraDaniel Kawka, gli inter-preti dell’opera cheinaugura il cartellonelirico 2011 del Massimodorico sono CarmelaRemigio Fiordiligi,Ketevan KemoklidzeDorabella, MarkusWerba Guglielmo, PaoloFanale Ferrando, Giacin-ta Nicotra Despina,William Shimell DonAlfonso.

Così fan tutte, ossia Lascuola degli amanti èun’opera lirica in due atti,la terza ed ultima delle treopere italiane scritte dalcompositore salisburghesesu libretto di Lorenzo daPonte. La prima rappre-sentazione ebbe luogo alBurgtheater di Vienna il26 gennaio 1790. Così fantutte, dopoLe nozzedi Figaro(1786) eDonGiovanni(1787), èanchel’ultimaoperabuffamozartia-na: segui-ranno ilSingspielDie Zau-berflöte el’operaseria Laclemenzadi Tito. Fucommissio-natadall’imperatore GiuseppeII in seguito al successodelle riprese viennesi diDon Giovanni (maggio

Pier Luigi Pizzi, in alto Carmela Remigio

1788) e delleNozze diFigaro(agosto-novembre1789). Nellibretto sonofuse variefonti: lavicendasembra

originale, ma un fittointreccio di citazionichiama in causa Ovidio,Boccaccio, Ariosto,

Marivaux e Goldoni. Latrama è sotto certi aspettiun gioco scandaloso:gentildonne, e non serveo servette, che si conce-dono l’adulterio e l’erosextraconiugale.

La seconda opera incartellone è il DonPasquale di GaetanoDonizetti, in programma il4 e 6 marzo.

Biglietteria Muse tel.:071/52525

www.teatrodellemuse.org

Ponte tra Culture eCompañía Errante (Colom-bia) presentano “Nonni Avi.Emigrante di Mezzo”, di econ Salvatore Motta, regiadi Motta e GianlucaBarbadori, il 20 gennaio

(ore 21) ad Ancona, nellaCasa delle Culture in viaVallemiano, all’interno dellarassegna Linee di Resistenza.Il sogno americano di Turi(Salvatore), emigranteitaliano a cavallo del terzo

millennio, nello spettacoloautobiografico del cataneseMotta, classe 1974: l’attoreterrà, nei giorni 28-29-30gennaio, uno stage diperfezionamento per attori.Info 346 5006099.

Turi, emigrante di mezzo: lo spettacolo di SalvatoreMotta ad Ancona il 20 gennaio

Disegno di Allegra Corbo tratto dal libro “Aletheia, the state of not being hidden”

A volte, per mettere anudo la verità, bastano pochicolori, così intensi da rapirela mente, così sfrontati daagghiacciarel’animo. Lacromia cheinscena lepassioniumane, conle vibrazioniavvolgentidel rosso, losplendorepuro dell’oroe dell’azzur-ro, l’inquietu-dine miste-riosa delnero. Uncolore chenon ammantale sfaccetta-ture dell’esi-stenza, mache pulsaproprio perportarle allo scoperto, che cipiacciano o no. Ha lapurezza dei disegni deibambini il libro che racco-glie i lavori serigrafati amano di Allegra Corbo eAndreco, artisti moltoapprezzati nel panoramacontemporaneo. Che didisvelamento si tratta loconferma il titolo dell’opera,“Aletheia” (è parola grecatradotta con “verità”, ma il

significato letterale è “ciò chesi sottrae dal nascondimen-to”), sottotitolo: the state ofnot being hidden. Un monito

a calare la maschera, amostrarsi per come si è,dentro e fuori. Un lavorooriginale anche nellafattezza, con i disegnipiegati ad organetto perricordarci che la vita è unavvicendarsi di episodi nonslegati tra loro. E, a benvedere, nemmeno i confiniinterpersonali sono tracciatinettamente, finendo persfumare e compenetrarsi in

quella sorta di Giano bifronteche appare quando spieghi illibro e ti accorgi che ilcartoncino può essere

approcciato da qualsiasi lato,perfino chiuso ad anello, perraccontare una perennecontinuità. Dopo la recentepresentazione dell’opera adAncona (da Librare, in viaSan Pietro, dove è possibilereperirla), il volume resteràesposto a Bologna fino al 22gennaio, in un doppioappuntamento: alla LibreriaModo Infoshop di viaMascarella e nello spazio

espositivo Fragile Continuodi vicolo dei Facchini. Unlavoro raffinato a tiraturalimitata, (Strane Dizioni), un

libro che ha impegnato alungo i due artisti, quasi asimboleggiare il difficoltosoiter di una maieutica svela-trice. Le linee fluide diAllegra Corbo sfocianonell’apertura di bocche,orecchie ed occhi tesinell’impeto della rivelazione,che a volte non riesce atrattenere il testo. E’ unonirico lucido e chiarificato-re, dove vita e morte si

compenetrano, dove il trattomette nero su bianco unflusso di coscienza catartico.Un “discorso intimo”, come

l’ha definitoAllegra: “Nonuna veritàgiuridica, mauno sguardospirituale allaluce presentenelle cose eche deveessere mante-nuta viva”.Poesia che siaccosta alsimbolismomagico deltratto visiona-rio di Andreco,noto per averrealizzato lagrossa balenache campeggiaal mercatoittico al porto

di Ancona. L’artista proponefigure antropomorfe flut-tuanti, in un passaggiofluido verso sembianzeanimali, dove i corpi,trasparenti, rivelano gliorgani interni. Pinocchi chetolgono la maschera, ma chein fondo ne rivelano un’al-tra, perché non si smette maidi giocare sulla scena dellavita.

Ro. Ma.

Resterà allestita fino al3 febbraio, all’Art GallerySanta Teresa di Fano, lamostra, curata da LoretaLarkina, Creatività cerami-ca italiana. Tante tradizionie pratiche in una, che vederaccolte opere di oltrequaranta ceramisti attivi inItalia. L’esposizione

rappresenta l’esito di unpiù ampio progetto che havisto uno scambio ineditotra Italia e Lituania in cuil’arte è stata punto d’incon-tro tra culture diverse, unitedall’internazionalità delruolo tecnico e linguisticodella materia plasmabile. Inmostra oltre quarantapezzi che fondono colore,forma e materia nell’intentodi mettere a fuoco ilfenomeno plastico-scultoreodell’arte ceramica nelnostro Paese.

Catalogo a cura di GianCarlo Bojani; orari: lunedì16-19.30; martedì – sabato9- 12.30/ 16- 19.30;ingresso gratuito

Opera di Mirta Morigi

Ceramicaa Fano

cultura MARCHEdomani 26 GENNAIO 2011 20PAGINA

Resterà esposto fino al 30gennaio, nella Sala deiBanchetti del Palazzo Ducaledi Urbino, lo straordinariocapolavoro di Caravaggio ilSan Francesco in meditazio-ne, già nella Chiesa di SanPietro a Carpineto Romano,oggi depositato nella GalleriaNazionale di Palazzo Barbe-rini a Roma, insieme alla

Caravaggio e Barocci: capolavori a confronto ad Urbinoversione del medesimosoggetto nella Chiesa dellaConcezione dei Cappuccinidi Via Veneto. L’eccezionalepresenza ad Urbino di questidue incunaboli della pitturaseicentesca offre lo spuntoper un confronto incrociatocon il grande contemporaneourbinate di Caravaggio, ecioè Federico Barocci, anche

lui alle prese con temifrancescani, un maestro chedal canto suo re-inventa untema caro alla pittura diControriforma e si cimentatanto con l’Invenzione delleStimmate (come vuole unarecente, affascinante letturadi Chiara Frugoni) già nellaChiesa dei Cappuccinid’Urbino, che con il Perdo-

no di Assisi, il grandequadro per i Francescanid’Urbino di cui il PalazzoDucale conserva il vivacissi-mo bozzetto dei colorirealizzato a preparazionedella pala chiesastica.

A cura di VittoriaGaribaldi, Claudia Caldari eAlessandro Marchi, unamostra ‘piccola’ ma di

capolavori eccellenti; unospaccato breve ma intensodella pittura fra Cinque eSeicento che a Urbino enelle Marche attende diessere riscoperta tanto neisuoi valori locali quantonelle componenti cheaffacciano sulla grande arteeuropea del Barocco.Orario: lunedì 9-13, damartedì a domenica 9-18:30. Info: 0722/322625

Cinque appuntamenticompongono ilcartellone di Civitano-

va danza tutto l’anno2010.2011, stagioneinvernale della danza dellacittà di Civitanova Marchegiunta alla sua quattordice-sima edizione su iniziativadel Comune di CivitanovaMarche, dei Teatri diCivitanova, dell’Amat, delMinistero per i Beni e leAttività culturali e dellaRegione Marche.

L’inaugurazione, il 20gennaio al Teatro Rossini,è affidata ad un grandeclassico, Il lago dei cigni,danzato dalla Compagniadi Balletto del Teatrodell’Opera della Macedo-nia (foto sopra). Lecoreografie di Petipa-Ivanov sono riviste daViktor Yaremenko,direttore artistico delBalletto, il quale riportaalla luce un’antica versionedell’opera che inizia conun sogno per procedere poinella tradizionale narrazio-ne. Appuntamento successi-vo il 28 gennaio al TeatroAnnibal Caro con Butter-fly, una trasposizionecontemporanea dell’operadi Puccini realizzata daErsiliadanza su coreogra-fie di Laura Corradi emusiche originali di EnricoTerragnoli e Fabio Basile.

Il 27 febbraio il TeatroRossini ospita la Compa-

gnie Käfig -una delle piùimportanti compagnie dihip-hop in Francia ches’impone per il suo stile

unico– con il dittico Agwa/ Correria. Dal 1996Mourad Merzouki, coreo-grafo e direttore artisticodel gruppo, non smette dirinnovare il linguaggiodell’hip-hop; la frizzante esorprendente compagniafranco-magrebina presentaa Civitanova danza unanuova creazione natadall’incontro tra Merzoukicon i ballerini della Com-panhia Urbana de Dançadi Rio. Il vissuto nellefavelas degli undici balleri-ni brasiliani in scena rivelauna singolare affinità con

le storie di emarginazionedei ragazzi della Compa-gnie Käfig e con la lorovoglia di esprimersi con

energia e gusto del gioco.Due sono i brani dellaserata: Correria, una corsatrepidante, frenetica,ispirata al ritmo ossessivoche scandisce la vita nelmondo occidentale, incontinua lotta contro il

tempo, e Agwa, in cui iballerini cariocas “diluisco-no” e mescolano armonio-samente hip-hop, capoeira,samba, musica elettronica ebossanova, per far emerge-re una danza dalle acroba-zie sbalorditive, piena dienergia e di inventiva.

Si prosegue il 4 marzoal Teatro Rossini con ilBalletto di Roma inContemporary Tango,affascinante spettacolo sucoreografie di MilenaZullo e musiche di AstorPiazzolla, Lucio Demare,Anibal Troilo, JuanD’arienzo, OsvaldoPugliese, FranciscoCanaro, Angel Villoldo.L’opera esplora una nuovacontaminazione tra illinguaggio contemporaneoed il “minimalismo”dell’incontro tra corpi cheparlano di tango. Lospettacolo narra l’abbrac-cio del tango, dentro ilquale si colmano bisogni,aspettative, sogni, desiderie oblii.

La conclusione èaffidata, il 1° aprile alTeatro Cecchetti, aEresia. [Nera] [Rossa] [ ][ ]. Visioni non dogmati-che del mondo di Sine-glossa, gruppo che faparte di “Matilde. Piatta-forma della nuova scenamarchigiana”, un progettodi Regione Marche eAmat. Eresia è un lavorobiennale attorno a Gio-vanna D’Arco: un numeroimprecisato di indaginidistinte per colore. Cia-scuna è il pretesto perlavorare a partire dagliindizi che la santa,amazzone, contadina,vergine, eroina, maschiet-ta, suggerise.

Info: Teatro Rossini0733 812936, Amat 0712072439,www.amat.marche.it,www.civitanovadanza.it.

Una grande classiconella città della danza

Civitanova, il cartelloneinvernale si inaugura il 20

gennaio con “Il lago dei cigni”della Compagnia di Balletto

del Teatro dell’Operadella Macedonia

“ContemporaryTango”

Sette appuntamenti,tracciando un segno dipassione civile nel contempo-raneo. È la nuova stagionedei Teatri d’inverno diEstEuropaOvest, progettoartistico di Giorgio Felicetti.Si parte il 22 gennaio daLoro Piceno con lo scrittore enarratore Maurizio Maggiani,che proporrà il suo Risorgi-mento senza memoria: discena le piccole storie umanee le gesta di due generazionidi giovani uomini che nelcuore del XIX secolo hannoconsumato le proprie vite aun’idea; la banda musicale delpaese guiderà il pubblico inquesto viaggio attraverso i150 anni della nazioneitaliana.

Il 30 gennaio al TeatroMugellini di Potenza PicenaSimone Cristicchi presenterà il

il suo Edipo Re - da Sofoclea Pasolini; consulenza artisticadel grande regista russoAnatolij Vasil’ev.

Il 26 febbraio al Teatrodelle Logge di Montecosaroarriverà Flavio Oreglio con ilsuo Recital per attore echitarra: un grande contenitorecomico in cui raccontare eanalizzare il tema dell’igno-ranza rispetto alla filosofia,alla scienza e alla religione.

Dedicati alla cronaca dalmondo gli ultimi due appunta-menti: il 12 marzo approderàa Montecosaro dalla BoliviaCèsar Brie con il suo ultimolavoro Albero senza ombra,che racconta di un 11settembre molto particolare:nel 2008, in Bolivia, deicontadini che si dirigevano auna manifestazione venneroaggrediti e uccisi da gruppi

EstEuropaOvest nel segno della passione civilesuo nuovo spettacolo teatraleLi Romani in Russia: unassolo emozionante, diverten-te, drammatico, tratto dal-l’omonimo poema in versi delgrande poeta romanesco EliaMarcelli.

Il 5 febbraio sarà unconcerto d’autore ad aprire lastagione del Teatro delleLogge di Montecosaro:Mimmo Locasciulli presenteràun progetto speciale in trio,per voce e pianoforte,sassofono e contrabbasso; dueore di concerto, con arrangia-menti e atmosfere jazz, ballateblues, venature swing, e conproposta delle canzoni piùfamose, da quelle scritte conDe Gregori a quelle conEnrico Ruggeri.

Il 20 febbraio ritorno aPotenza Picena con UldericoPesce, affabulatore lucano, ed

squadristi; un delicato epoetico spettacolo omaggio aicampesinos. Il 16 marzol’appuntamento è a Monteco-saro con Ottavia Piccolo(una mostra all’attrice dedicatanel foyer del teatro) e il suoDonna non rieducabile,epiteto che il governo di Putinaveva affibbiato ad AnnaPolitkovskaja, una giornalistache portava avanti, contenacia e determinazione, ilproprio mestiere e per questoè stata uccisa. Ottavia Piccolodà voce allo smarrimento, alladignità e all’ironia delpersonaggio, con la forza e ilcoraggio di una grande attriceche in quei valori di libertà siidentifica fino in fondo.

Info e prenotazioni:[email protected] -www.esteuropaovest.it - tel.347 3665927

Non un semplice fotografo. Non lui, che del mondoimmortalava l’anima e le pulsioni più intime. Nemmenoun semplice reporter, lui che amava ripetere che lafotografia “non è cronaca della realtà, ma sua creazione”.Forse uno psicologo dell’immagine, questo sì: un artistache sapeva farti vedere le cose sotto ogni angolatura, maiscontata, e che le emozioni sapeva scovarle. Ancor più:crearle. Benedetto Trani, scomparso in questi giorniall’età di 91 anni, ci ha lasciato un’eredità di preziosafantasia, della poesia lieveche venava anchel ’ i n s e g n a - mento delgeneroso ma- estro, lui cheha saputo condividerela sua arte mettendosi adisposizione, all’Universi-tà della terza età, di chimostrasse in- teresse neiconfronti del- la fotografia.Un uomo che ha fatto lastoria di An- cona, amatacittà di ado- zione inmolti modi raccontata.Lo studio al centrostorico, lì dove perso-ne e paesaggi hannotrovato l’eter- nità, essenzedisvelate davanti all’obiettivo. Perché Trani era così:con uno scatto sapeva raccontare, emozionare, scoprire.Aveva il raro dono della comprensione, quella autenti-ca, che gli permetteva di scomporre la realtà e rico-struirla sondando complessità inesplorate. Grande ilsenso dell’umanità, come ebbe a commentare il filoso-fo Giancarlo Galeazzi: un’umanità oggettiva e soggetti-va che lo ha guidato verso “un’opera profondamenteunitaria, pervasa da un forte sentimento di partecipazio-ne”. Trani ha fotografato scorci cittadini dando un’aurearegale a mura corrose dal tempo, ha ritratto donne(molte, una costante nel suo lavoro) che davanti al-l’obiettivo hanno offerto allo sguardo le proprie emozio-ni con la forza dirompente dei loro corpi. Una delleultime esposizioni dell’artista, quella allestita la scorsaestate nella laziale Sperlonga (Sperlonga quasi unprolungamento di Fondi, dove Trani nacque): “Opera inDo(nna). Armonie e dissonanze” il titolo della mostra(sopra una delle opere esposte in quell’occasione),dove la celebrazione del corpo femminile faceva tut-t’uno con la sperimentazione artistica, restituendo immaginidi forte impatto emotivo e cromatico. Benedetto Trani erauno sperimentatore, pioniere della fotografia a colori,prima, e delle tecniche digitali, poi, regista di documentari:ha saputo innovarsi mantenendo le radici nella tradizione,e questa sua peculiarità gli è valsa numerosi riconoscimen-ti, come il recente premio “Senigallia io fotoreporter 2010”,con il quale la città rivierasca ha onorato una collabora-zione pluridecennale con l’artista, più volte sfociata inesposizioni al Musinf. L’ultimo dei tanti omaggi ad unindimenticabile sognatore.

Ro. Ma.

La scomparsa del fotografoBenedetto Trani

L’intima essenzadi una realtà creata

21PAGINA26 GENNAIO 2011 MARCHEdomani

Il momento dell’esultanza dell'Ancona 1905 per la conquista della CoppaItalia campionato di Eccellenza Marche

ROBERTO I. ROSSI

L’atletica indoor torna arecitare un ruolo daprotagonista al Banca

Marche Palas di Ancona,struttura che diventerà il ful-cro dell’attività nazionale alcoperto. Per la seconda sta-gione consecutiva l’impian-to di via della Montagnola èstato designato quale unicasede di tutti i Campionatiitaliani indoor. L’evento piùatteso del periodo invernaleè in programma nel week-end del 19-20 febbraio coni Campionati italiani assolu-ti, sarà l’occasione anche perdefinire la squadra azzurrache parteciperà ai Campio-nati europei indoor in pro-gramma a Parigi dal 4 al 6marzo 2011. Nelle settima-ne precedenti il Banca Mar-che Palas di Ancona saràteatro dei Campionati italia-ni di prove multiple, 29-30gennaio, seguiti dai Campio-nati italiani giovanili, 12-13febbraio, con tre categoriecoinvolte (Promesse, Allie-vi, Juniores), per arrivare aiCampionati italiani master,4-6 marzo, che vedrannoanche l’assegnazione delTrofeo Romcaffè. Oltre aivari Campionati italiani, ilbanca Marche Palas ospite-rà in ogni week-end deimeeting e riunioni di carat-tere nazionale oltre a mani-festazioni promozionali, inparticolare, il Banca MarcheMeeting di domenica 6 feb-braio. Intanto è già stata at-tivata l’intensa serie di ra-duni tecnici federali, con imigliori specialisti italianidelle prove multiple che sisono allenati nella strutturadorica. La stagione indoor alBanca Marche Palas si con-cluderà nel fine settimanadel 12-13 marzo, con i Cam-pionati italiani paralimpiciFispes. “Confidiamo in unanno, il 2011, da record ericco di soddisfazioni –hadichiarato Giuseppe Scorzo-so, consigliere nazionale Fi-dal, nel corso della presen-tazione della stagione-, a se-guito di quanto è stato fattodall’avvio dell’attività inquesta struttura, nel 2005.Sono stati sei anni che han-no prodotto numeri impor-tanti: 60 mila atleti in gara,210 manifestazioni organiz-zate, una edizione dei Cam-pionati europei master, nel2009, 4 Campionati italianiassoluti, 5 Campionati italia-ni giovanili, 5 Campionatiitaliani master, 5 Campionatiitaliani di prove multiple, 6Campionati italiani per di-sabili, un incontro interna-zionale assoluto, 2 incontriinternazionali Juniores, unaedizione di Campionati ita-liani di ginnastica ritmica,una Coppa Italia Csen dikarate e un incontro interre-gionale di taekwondo”.“L’ultimo anno, il 2010 –ha

precisato Scorzoso- è statauna stagione da record: ab-biamo registrato la parteci-pazione di 10.396 atleti in

gara su 29 appuntamentiagonistici, tra cui ben 5 Cam-pionati italiani, con un incre-mento di presenze del 7,40

per cento rispetto all’annoprecedente ed assegnando labellezza di 349 titoli italianiper tutte le specialità e in

tutte le categorie. Intensoanche il calendario, nel 2010,dell’attività tecnica e scien-tifica: dai raduni nazionali ai

corsi di aggiornamento pergiudici di gara e operatoriSigma e di formazione pergiudici di marcia e di parten-za, fino alla seconda edizio-ne della ‘Convention nazio-nale’, con tre giornate di la-vori a cui hanno partecipatocirca 500 tecnici e relatoriprovenienti anche dall’este-ro”. “Durante tutta la scorsastagione –ha precissato Scor-zoso- il Palaindoor è stato adisposizione per gli allena-menti degli atleti agonisti, deicentri giovanili delle Societàmarchigiane e degli studentidelle scuole di Ancona, male porte si sono aperte allacittadinanza per merito del-l’iniziativa ‘Tutti in forma alPalaindoor’, una struttura chesi è trasformata in una gran-de palestra per tutti gli sport:corsi di ginnastica e attivitàmotoria per tutte le età, conal fianco sempre la compe-tenza di professionisti laure-ati in Scienze motorie”.

Il Palaindoor Banca Marche Palas di Ancona

Atletica – Il consigliere nazionale Fidal, Giuseppe Scorzoso, ha presentato il calendarioindoor che si disputerà al Banca Marche Palas di Ancona, a partire dal 29 gennaio

”Il 2011? Stagione da record!”“Nel 2010 abbiamo registrato la partecipazione di 10.396 atleti; assegnati 349 titoli tricolori”

Volley – All’Itas Diatecil Trofeo Città di Loreto

E’ la Itas Diatec Trentino la regina del Torneo inter-nazionale giovanile Under 16 “Memorial Serenelli e Car-dinali-X Trofeo Città di Loreto”, targato Banca Marche.I trentini hanno superato nella finalissima la MarcegagliaRavenna per 2-0 (25-13, 25-14). Il premio di Mvp è finitoa un giocatore trentino: lo schiacciatore Davide Danesedella Itas Diatec. Semifinali: Ravenna ha superato al tiebreak Treviso, mentre Trento ha avuto vita facile, 2-0, conPerugia. Nella finalina per il terzo posto la Sisley Trevisoha battuto 2-0 la Rpa Perugia. Quinto posto per la Selezio-ne Italia, che ha superato la Lube Banca Marche Mace-rata, sesta, mentre il settimo posto è andato ai tedeschidell’Arge Baden Wuttemberg che hanno sconfitto l’AnkonVolley, ottava. Infine, nono posto per la Energy CariloLoreto, vincente sul Volley Forlì, decimo.

Calcio a 5 – Coppa Marche: al RealFabriano il trofeo di serie C

Real Fabriano e Au-dax Sant’Angelo, per ilsettore maschile, CantineRiunite Tolentino edJesina, per quello femmi-nile, sono le squadre chehanno conquistato i varititoli della Coppa Mar-che di calcio a cinque,nel corso delle finali di-sputatesi nei giorni scor-si al Centro federale del-la Figc “Paolinelli” diAncona.

Il Real Fabriano ha

vinto il trofeo di serie C,superando in f inale i lGrande Toro per 5-4;l’Audax Sant’Angelo si èaggiudicato la v i t tor ianella categoria Juniores:6-2 al Grande Toro; i lCantine Riunite di Tolen-tino si è cucita sul pettola coccarda femminile diserie A, dopo aver battu-to il Real Filottrano per4-2; infine, la Jesina habattuto 9-1 la Gemina, fe-steggiando la Coppa fem-

minile di serie B. L’in-tera manifestazione del-la Coppa Marche ha vi-sto la disputa di sedicipartite, con un totale dioltre cento gol siglati, difronte a qualche miglia-io di spettatori.

Una fase finale cheha riscosso un partico-lare successo, sia a livel-lo di risultati e di riscon-tri tecnici che di parte-cipazione da parte delpubblico.

Scuola regionale dello sport – Corso sulla comunicazione didattica“Comunicazione didattica”, è il titolo del corso in programma venerdì 21 gennaio, nella sala riunioni del Coni

Marche al PalaRossini di Ancona, curato dalla Scuola regionale dello sport delle Marche. Sarà Laura Bortoli,psicologa e docente della Facoltà di Scienze motorie di Chieti, a tenere tale corso: un aggiornamento per formatori sullacomunicazione didattica, muovendo dalla considerazione che il compito di un educatore non sia unicamente quello ditrasmettere conoscenze, teoriche o pratiche, aggiornate o approfondite ma anche di favorire, nello stesso tempo,l’acquisizione di competenze relative alla trasmissione di informazioni. La lezione avrà la durata di quattro ore, dalleore 15 alle ore 19.

Calcio, Eccellenza, finale regionale – Battuto il Tolentino per 6-5 ai calcidi rigore, 1-1 i tempi regolamentari; gol decisivo di Cercaci

Ancona 1905, una Coppa storicaL’Ancona 1905 ce l’ha

fatta! Ha conquistato la suaprima Coppa Italia relativaal campionato di EccellenzaMarche, battendo, in un’ac-cesa ed emozionante finale,la formazione del Tolentinocon il risultato di 6-5 dopo icalci di rigore. A segnare ilgol decisivo, dopo che i tem-pi regolamentari e quelli sup-plementari si sono chiusi sulrisultato di 1-1 (45’ Genchi–Ancona-, 55’, Melchiorri –Tolentino), è stato il bianco-rosso Cercaci, autore del se-sto rigore battuto dall’Anco-na 1905. La conquista del-l’ambito trofeo è stata segna-ta anche dal palo colpito daltolentinate Marcoaldi nel-l’ultimo rigore tirato. Nelcomplesso è stata una bril-lante partita, con l’Ancona1905 di mister Marco Lelliche ha dominato il primotempo, creando ben cinquepalle gol, andando in rete alloscadere della prima frazione

di gioco con l’arrembanteattaccante dorico Genchi.Nel corso del primo tempoil Tolentino ha subìto laforza del team biancorosso,riuscendo ad avvicinarsi al-l’area dell’Ancona una solavolta, al 40’, in contropiede

con Tonici, autore di unforte tiro centrale, che hasfiorato la traversa. Nella ri-presa la squadra di misterRoberto Mobili si è impe-gnata nella ricerca del pa-reggio, che è giunto al 10’(55’), grazie ad un colpo di

testa di Mel-chiorri. Prontala reazione del-l’Ancona condue occasionida rete, entram-be mancate daMattia Santonial 13’ (58’), dia-gonale termina-to fuori di pocodal primo palodella porta dife-sa da Caracci,e al 26’ (71’),colpo di testa sucross dalla sini-stra di Cercaci.N e l l ’ u l t i m oquarto d’ora delmatch è stato il

Tolentino a… rischiare divincere, con tre incredibilioccasioni fallite, prima daCasoni, al 28’ (73’), poi daMelchiorri, al 40’ (85’), edancora da Casoni al 48’ (93’),con una situazione, quest’ul-tima, tipo rigore, con il tiro di

Casoni finito, incredibilmen-te, a fondo campo. Nei duetempi supplementari è statal’Ancona a mancare per bensei volte la rete della vittoria.Questa la sequenza dei suc-cessivi rigori: Pesaresi (A) 2-1; Iacoponi (T) 2-2; Genchi(A) 3-2; Iommi (T) 3-3; Be-lelli (A) 4-3; Melchiorri (T) sifa parare il tiro da Recchi;Mattia Santoni (A) 5-3; Ca-soni (T) 5-4; Caracci (T) parail tiro di Malavenda (A);Tonici (T) sigla il 5-5; Cerca-ci (A) va in gol e Marcoaldi(T) colpisce il palo. Dunque:Ancona 1905 batte Tolenti-no 6-5. Ora per la Lelli-bandsi apre la strada delle fasi na-zionali: prima triangolare, poieventuali quarti, semifinale efinale a Roma, vinta la qualesi otterrebbe la promozionediretta in serie D, indipenden-temente dal risultato nel pro-prio campionato di Eccellen-za regionale.

Roberto I. Rossi

MARCHEdomani 26 GENNAIO 201122PAGINA

ROBERTO I. ROSSI

Chi fu a passare la fa-mosa borraccia d’ac-qua durante una tappa

del Tour de France (era il 4luglio 1952), tra Losanna e Alped’Huez, in una durissima salitasul passo del Galibier, FaustoCoppi, che conduceva la garain maglia gialla, a Gino Bartalio il contrario? La fotografia, scat-tata da Carlo Martini dellaOmega Fotocronache, divenneda subito un simbolo della riva-lità sportiva e cavalleresca dellasfida tra galantuomini e del fairplay che ha caratterizzato neglianni il rapporto tra i due cam-pionissimi, ma la verità sullo scat-to è sempre stata in discussio-ne.

Per avere una risposta diquesto storico dubbio, che re-sterà tale per sempre, abbiamosentito il nostro direttore AlceoMoretti, in occasione dei cin-quant’anni della scomparsa delCampionissimo di ciclismo, Fau-sto Coppi, avvenuta il 2 genna-io 1960 a Tortona, nella provin-cia piemontese di Alessandria,all’età di quasi 41 anni, essen-do nato, Coppi, il 15 settembre1919 a Castellania, in provinciadi Alessandria. “Ho avuto l’oc-casione di chiederlo ad entram-bi –afferma Alceo Moretti-, Fau-sto mi disse: ‘Gliel’ho dataio…’, e poi Gino: ‘Alceo, sivede, l’ho data io…’”. “Ho co-nosciuto Fausto Coppi in unristorante a seguito di un in-contro con un giornalista esper-to di ciclismo, Cesare Facetti.E Facetti era arrabbiato: ‘Ab-biamo un campione come Fau-sto che non ha una squadra!’.E allora consigliai al reporter diorganizzare una riunione con

Coppi. E la mattina successivaci vedemmo, sempre nello stes-so ristorante. All’epoca ero al-l’inizio della mia carriera profes-sionale ed ero direttore com-merciale della Tricofilina. Micolpì molto il suo modo di fare,sul piano umano Fausto era ve-ramente un signore, e gli chiesi:‘perché non facciamo noi unasquadra?’, e Coppi mi rispose:‘Sa, il problema sono gli spon-sor’, e io gli ribattei: ‘guardi chelo sponsor ce l’ha davanti asé’; nel mio budget ci stava laspesa e creai la Tricofilina Cop-pi, era il 1958. Si avviò così unrapporto stupendo sul pianoumano. Iniziai come sponsor poidivenni general manager delteam”. Lui era un mago dell’or-ganizzazione tecnica della squa-dra –spiega Moretti-, la capita-nava, in corsa era uno studiosodi tutte le tattiche, guidava isuoi compagni di squadra in unamaniera signorile con un polsofermo. Nel tempo ho curato tuttele sue sponsorizzazioni che tro-

vava abbinate al suo cognome.Era uno scienziato del ciclismo.Passava ore e ore con i suoimeccanici a studiare tutto ciòche era legato alla bicicletta”.

Coppi è stato un precursore deitempi: “Una volta –prosegueMoretti- mi sbalordì: aveva unacorsa a cronometro e non riu-sciva a trovare un maglificio cheproducesse una maglia di seta,in quanto generava meno atri-to, e stiamo parlando di cin-quant’anni fa. Dovunque anda-vamo era un trionfo di gloria”.Fausto Coppi, un atleta dal fisi-co strano e incredibile, gambefine e poco muscolose e untorace unico nel genere: “In ef-fetti –ricorda Alceo Moretti-aveva una capacità di respira-zione nettamente superiore aglialtri ciclisti, inoltre creava ungrande fascino sul pubblico”.Un episodio: “Eravamo appenatornati da un corsa in Campa-nia –racconta il direttore diMarche domani-, avevo miafiglia Francesca a Falconara, eci siamo fermati, come tappa, a

Falconara prima di ripartire perMilano. Nell’occasione mia fi-glia chiese a Fausto: ‘Ma tufabbrichi le biciclette?’, lui ri-spose di sì, e Francesca repli-cò: ‘Peccato che non le fai perle donne…’. Fausto non dissenulla e dopo qualche giornoFrancesca ricevette una bicitramite un corriere con scritto‘Una Faustina per Francesca’.Fu un segnale della particolaresensibilità dell’uomo FaustoCoppi”. Altro episodio: “Sem-pre in quel viaggio di ritornodalla Campania – rivela Moret-ti-, eravamo a Venafro. Era mez-zanotte inoltrata, stavamo cer-cando un bar, ne trovammouno con un signore che stavaabbassando la serranda, e glichiesi: ‘Scusi possiamo avereun’aranciata?’, e il signore mirispose con un’aria un po’ sec-cata: ‘No, sto chiudendo’, nelfrattempo vide la scritta Trico-filina Coppi e lui dall’emozioneurlò: ’Coppi!’, ed alzò la ser-randa; nell’arco di pochi minu-

ti, a seguito del suo urloestremamente comunica-tivo, tutto il paese si pre-sentò davanti a quel bar,attirato dalla incredibilepresenza del Campionis-simo, con il sindaco chegiunse in pigiama!”.Tecnicamente Coppi èstato un grande scalato-re… “I risultati che haconseguito sono statistupendi. Era dotato diuna grande forza di pe-dalata e di un particola-re intuito nel capire se lacorsa era la sua oppureno”. Non solo Coppi…“Ho avuto la fortuna diattivare ottimi rapporti dilavoro con il suo grande

avversario, Gino Bartali (natoa Ponte a Ema, piccolo centrotoscano, frazione del Comunedi Firenze, il 18 luglio 1914, spen-tosi il 5 maggio 2000, all’età di86 anni, a Firenze, ndr.). Eranodue personaggi stupendi. Nelcorso di una intervista a SaintVincent, prima della partenzadi un Giro d’Italia, eravamo se-duti ad un tavolo ed io avevoa sinistra Bartali e a destraCoppi, e un giornalista chiesea Coppi che cosa ne pensassedel doping, e Fausto: ‘Ah, èuna cosa da evitare’, e Ginomi disse, ironizzando, ad unorecchio: ‘Senti che cosadice…’, e poi il giornalista aBartali: ‘E qual è a tal propo-sito il suo pensiero?’ e Gino:‘E’ una cosa obbrobriosa, ionon prendo nulla, solo qual-che tazzina di caffè’, e Faustoreplicò avvicinandosi al mio

orecchio: ‘Senti che cosa pren-de…’; fu un momento moltosimpatico”. Coppi e Bartali co-m’erano? “Più che amici eranorispettosi l’uno dell’altro”. Unavita, quella di Coppi, segnatada una decisione che gli costòla vita, quando andò in Africacon un suo amico a praticare la

caccia… “Al suo ritorno in Ita-lia subì una devastante trascu-ratezza dei medici che lo curaro-no come se invece della malariasoffrisse di una grave forma diinfluenza”. E poi, il 2 gennaio1960 Fausto Coppi salì in cielo.E qui c’è un altro singolare epi-sodio: “Nella vecchia casa deigenitori di Fausto venne allesti-ta la camera mortuaria e mi tro-vai a risolvere un problema: evi-tare che la moglie Bruna(Ciampolini, ndr.) incontrassein quel momento particolare lacompagna di Fausto, la famosaDama Bianca (Giulia Occhi-ni, ndr.). Fu una situazione digrande disagio, con varie ma-novre per non farle incontrare”.Ma la Dama Bianca che tipo didonna era? “E’ stata molto at-taccata a Fausto, con il proble-ma di condurre Fausto ad untipo di vita economicamentemolto impegnativa. Fausto, puravendo una gran bella villa aNovi Ligure, andò in Africa, oltreche per trascorrere un periodoparticolare con un suo amico,anche per trovare altri ingaggiin grado di risolvere tutte le ri-chieste della vita sfarzosa dellasua Dama Bianca; e il viaggioin Africa gli cambiò la vita”.Fausto Coppi deteneva una pe-culiarità: capire i particolari scien-tifici nella sua carriera: “Avevoun’assistente, Marinella Bor-toluzzi, campionessa italiana disalto in alto, e il marito era Ful-

co Rossi, un medico universi-tario di Roma, e Fulco mi disse:‘Sai Alceo, all’università abbia-mo studiato un prodotto chepotrebbe risultare utile ai cicli-sti, mi fai avere un parere daCoppi?’. E quando Fausto arri-vò a Roma, il professor Rossitirò fuori il prodotto con una

serie di fogli che spiegavano lesue caratteristiche e diede tut-to a Fausto, il quale affermò:‘No professore, questo prodot-to non produce nessun van-taggio, l’abbiamo studiato seimesi fa…’”. Oltre al gran rap-porto con Coppi anche quellocon Bartali, con il quale lei hacreato un’altra squadra, la Elio-lona… “Bartali ha sempre de-stato una grande simpatia. Fa-mosa la sua frase ‘L’è tutto darifare’. Lui incontrò Alcide DeGasperi (politico democristia-no, all’epoca era il presidentedel Consiglio dei ministri delGoverno italiano, ndr.) alla sta-zione di Parigi, dopo aver vintola tappa del Tour de France nel1948, da Cannes versoBriançon, ad un passo dal con-fine con l’Italia, nel giorno incui, era il 15 luglio, l’Italia sem-brava precipitare verso la guer-ra civile a seguito delle prote-ste di una parte del popolo,quella di stampo comunista, illeader del Pci era Palmiro To-gliatti, e De Gasperi gli disse:‘La ringrazio perché lei ha sal-vato l’Italia’, perché in quel mo-mento il popolo italiano seguìBartali piuttosto che le prote-ste che stavano per attivareun’autentica rivoluzione nel no-stro Paese, e io dissi a Bartali:‘Quindi è contento di quantole ha riferito De Gasperi…’, elui: ‘Sì, ma De Gasperi continuaa farmi pagare le tasse!...”.

Alceo Moretti con a fianco, alla sua destra, Fausto Coppi,nel corso della presentazione di una sponsorizzazione

Alceo Moretti con Gino Bartali nella presentazione dellanuova squadra Eliolona

Intervista con Alceo Moretti,in occasione dei cinquant’annidalla scomparsa delCampionissimo, 2 gennaio 1960

Lo storico passaggio di borraccia con Gino Bartali:“Entrambi mi dissero che l’uno l’aveva data all’altro…”

“Fausto Coppi?Uno scienziatodel ciclismo”

su

Giovedi 20 gennaio - ore 23,20Giovedi 20 gennaio - ore 23,20Giovedi 20 gennaio - ore 23,20Giovedi 20 gennaio - ore 23,20Giovedi 20 gennaio - ore 23,20Domenica 23 gennaio - ore 13,10Domenica 23 gennaio - ore 13,10Domenica 23 gennaio - ore 13,10Domenica 23 gennaio - ore 13,10Domenica 23 gennaio - ore 13,10

Aldo TeseiPresidente comitato Marche

Udc Casini

32° anno

Il leggendario passaggio di borracciatra Gino Bartali e Fausto Coppi

23PAGINA26 GENNAIO 2011 MARCHEdomani

Il commento

Stop...al tirodellemaglie!

PAOLO PAPILICombattere la furbizia,

caratteristica… eccellentedella maggioranza degli ita-liani, è una battaglia moltodifficile e ricca di insidie.Ma chi ha coraggio, nelcuore e nell’anima, deveprovarci, attivando, secon-do le proprie possibilitàprofessionali, le modalità ingrado di vincere tale con-flitto. Un discorso generico,questo, che, entrando nellospecifico rende il contenutomolto forte. Ci riferiamo aquei calciatori, purtropposempre più numerosi, neldettaglio i difensori ed icentrocampisti, che non riu-scendo a fermare l’attaccan-te avversario si attivano ti-rando le maglie e i panta-loncini degli avversari. Ungesto che oggi, con le divi-se basate su tessuti studiatiad hoc per le varie discipli-ne sportive, consente di ti-rate tali divise fino a quasiun metro, rendendo talegesto di furbizia del difen-sore o del centrocampistatalmente visivo da parte delpubblico presente nelle cur-ve, nelle gradinate e nelletribune degli stadi, tanto daelevare al massimo la per-centuale di adrenalina pre-sente nei cuori dei tifosi,scatenando giuste ire diprotesta, sia nei confrontidel calciatore, che attua taleingiustificato fallo, che del-l’arbitro, nel caso in cui nonammonisca od espella talecalciatore, reo e non con-fesso. Un atteggiamento,quello dei calciatori che sipropendono a tirare le divi-se degli avversari pur difermarli, che va contestatoe se possibile eliminato. Uncompito, questo, che spettaagli allenatori. Perché sonoi trainer a far crescere tec-nicamente ma anche moral-mente ed umanamente i cal-ciatori. E sono loro, i tecni-ci, che devono trasmettere iveri valori dello sport. E lafurbizia è un aspetto chedeve essere estromesso dalquadro dei fondamentaliche vengono insegnati aigiovani atleti. Un vero di-fensore per riuscire ad ave-re la meglio su un attac-cante deve impegnarsi adallenarsi quanto più possi-bile, migliorando le propriecaratteristiche atletiche etecniche. Se l’avversario diturno risulta più veloce nonè giusto imprimergli un altprendendolo per la maglia.A vedere certi comporta-menti, purtroppo ormai di-venuti di routine, i com-menti negativi nei confron-ti di chi li attua diventano,giustamente, negativi. Se-condo il nostro punto divista, si dovrebbero modi-ficare le regole arbitrali,infliggendo da subito il car-tellino rosso a chi si ap-propingua a fermare l’av-versario tirandolo per lamaglia o per i pantalonci-ni.

Roberto I. Rossi

Pallamano, Under 21Italia fuori dallafinale dei Mondiali

L’Italia non ce l’hafatta. La Russia Under 21ha battuto il team azzurroper 34-25 nella fase diqualificazione per la fasefinale dei campionati mon-diali di pallamano, cate-goria Under 21, che si di-sputeranno a luglio in Gre-cia. La nazionale russa,

nella gara giocata al Pala-Veneto di Ancona, si è di-mostrata superiore a quellaitaliana, ma gli azzurrininon hanno demeritato, nonarrendendosi mai nel corsodel match, cercando di con-trastare fino alla fine lo stra-potere, soprattutto fisico,degli avversari.

Calcio, serie B – Ascoli: situazione ingarbugliataBufera in casa Ascoli. Se il tecnico Fabrizio Castori al momento del suo arrivo era riuscito a riportare una ventata di aria fresca, in società

le cose sono clamorosamente precipitate. Al punto che il primo cittadino Guido Castelli ha deciso, nei giorni scorsi, d’intervenire ufficialmente,inoltrando un comunicato molto duro nei confronti del presidente Roberto Benigni. Che cosa si chiede? In sintesi, viene posto il quesito sela famiglia Benigni sia disposta dopo tante retromarce a mettere per iscritto la propria volontà di cedere l’Ascoli. Inoltre, il sindaco ha chiestoufficialmente di sapere a quanto ammonta con esattezza la massa debitoria del club. La risposta della proprietà non è stata perentoria, ma lepolemiche di sicuro non mancheranno. Sul campo la squadra cerca di rimanere in piedi, ma, inevitabilmente, barcolla. I due ceffoni subiti aTrieste prima e dal Grosseto in casa poi, non aiutano a migliorare una situazione sempre più ingarbugliata. (P.P.)

Calcio, Eccellenza Marche – Dopo la conquista della Coppa Italia e della vittoria per 3-0contro l’Urbino al Del Conero, il presidente dell’Ancona 1905 si dimostra ottimista…

Marinelli: “Avanti così!”Il ds Andreucci: “Un torneo molto equilibrato da non sottovalutare mai”

Un momento del match Ancona-Urbino, 3-0

Alla ripresa degli al-lenamenti, l’immagi-ne più bella era sta-

ta guardare il centrocampi-sta Giammarco Malaven-da presentarsi sul dischet-to per un’improbabile ripe-tizione del tiro sbagliatonella finalissima di Civita-nova col Tolentino. Dopola partita vinta in campio-nato con l’Urbino (3-0), in-vece, la scena più bella èstata vedere lo sguardo diMarco Lelli osservare lanuova classifica. Una gri-glia che dopo il primo stopin campionato a Senigal-lia con la Biagio Nazzaro(2-1) è tornata a sorridere,grazie alla larga vittoria deibiancorossi anzitutto, maanche al successo di misu-ra del Tolentino sulla Fer-mana. In tre (a quota 47punti) sulla stessa poltro-na. Ricucire subito lo strap-po sulla Fermana è stato unrisultato importante perl’Ancona. “Certamente lavittoria della Coppa Italiaregionale -spiega il diret-tore sportivo Donato An-dreucci-, ha avuto il pre-gio di ricreare l’entusiasmonecessario per ripartire an-che in campionato. Un tor-neo molto equilibrato danon sottovalutare mai”.Anche perchè le insidieerano dietro l’angolo vistele assenze: alla lista si èaggiunto anche MattiaSantoni… “Eravamo inemergenza per questa gara,è vero. L’infermeria, pur-troppo, continua ad esseresempre molto affollata, mala nostra rosa è talmenteampia che chi gioca è tal-mente bravo da non far rim-piangere il compagno as-sente”. Il torneo è senz’al-tro molto equilibrato, vin-cere la Coppa però ha lasua importanza… “Assolu-tamente vero. Tra l’altro, cigarantirà anche l’iscrizionegratuita al prossimo torneodi Eccellenza o serie D, perun risparmio di oltre 20mila euro. Ma per rispon-dere completamente alladomanda, noi crediamomolto a questa competizio-ne. Vincere a livello regio-nale, come ho spiegato, èstato soddisfacente, prove-remo senz’altro ad affermar-ci anche a livello naziona-le, nonostante rappresentiun grosso impegno, senzatrascurare il campionato cheper noi rimane un obietti-vo primario”. Anche il pre-sidente Andrea Marinelliha detto la sua: “I risultatifinalmente ci hanno aiuta-to, avanti così”. Che novi-tà per la cittadella sporti-va? “Entro la fine del meseprenderemo una decisione.Spero che i lavori partiran-no in breve tempo, l’oppor-tunità è ghiotta. Finalmen-

te potrebbe essere la voltabuona per realizzare unqualcosa d’importante chein passato nessuno è riu-scito a sviluppare. Nell’ul-tima riunione ho ricevuto

il consenso di tutti i soci,mi auguro che possanomantenere la parola e miaiutino ad avviare questoprogetto”. Alla luce del ver-tice che si è tenuto in Co-

mune, quando dovrebberopartire i lavori? “C’è una dif-ferenza di quattro o cinquemesi. Stiamo facendo tutte levalutazioni del caso ma sia-mo fiduciosi, finalmente si è

creata una certa sintonia.Siamo riusciti anche a trova-re un accordo sui costi per lagestione del ‘Del Conero’,ora aspettiamo la convenzio-ne”. Trasformerà tutto in so-cietà di capitali? “I primi socisaranno i tifosi di Sostenia-molancona”. A tal proposi-to, l’associazione comunicache venerdì 21 gennaio, nel-la sede della I Circoscrizio-ne, in via Battisti 11, “verràformalmente presentata laproposta di Sosteniamolan-cona per la partecipazionealla costituzione della nuo-va società Us Ancona 1905.La proposta conterrà le indi-cazioni che l’associazioneintende come fondamentaliper creare i presupposti diuna partecipazione dei tifosiattraverso il versamento diuna quota, rappresentata dal-l’associazione al momentodella costituzione dell’UsAncona 1905 come societàdi capitali”.

Atletica – Il secondo week-end di gare della stagione indoor al BancaMarche Palas di Ancona. Ottima prestazione del pesista piceno

L’acuto di Lorenzo Del GattoEntra nel vivo la stagione

indoor del Banca MarchePalas di Ancona, con il se-condo week-end di gare. Nelmeeting di sabato, l’acuto vie-ne dal pesista Lorenzo DelGatto, che diventa il terzo ita-liano di sempre tra gli under18 con l’attrezzo da 5 kg. Ilvicecampione tricolore (argen-to di categoria all’aperto) mi-gliora a ripetizione il primatopersonale: inizia subito con17.57, poi 17.95 al quarto tur-no e infine 17.97 nel sesto eultimo lancio. L’allievo diMontegiorgio, che vanta an-che un 18.34 outdoor, firmacosì il debutto stagionale conil nuovo settore maschile del-la Tecno Adriatletica Mar-che, un sodalizio che, oltre allaSangiorgese Tecnolift e allaCollection Sambenedettese,vede il coinvolgimento del-l’Atletica Osimo. Le gare divelocità celebrano il doppiosuccesso di Francesca Rami-ni (Sport Atl. Fermo): 7”62 infinale sui 60 metri, a due solicentesimi dal suo primato re-gionale, dopo aver corso il

turno eliminatorio in 7”64. Perlei il bis nei 200 di domenicacon 24”75. Sempre sui 60metri, secondo posto di Ro-berta Del Gatto (7”81), allie-va della Sport Atl. Fermo, da-vanti al 7”90 della sammari-nese Martina Pretelli (Olim-pus), autrice in batteria delnuovo record nazionale per laRepubblica del Titano con7”77 (abbassando il suo 7”83di un anno fa). Quarta l’allievaMartina Buscarini (Sef Sta-mura Ancona), 7”99. Sui 400metri, 54”27 per l’azzurraChiara Bazzoni (Esercito): latoscana, primatista italianadella staffetta 4x400, precedela forestale Giulia Arcioni, se-conda in 54”88. Chiusura digiornata con il mezzofondoprolungato e il nuovo primatoregionale juniores sui 3000maschili di Stefano Massimi(Asa Ascoli Piceno), che correin 8’24”36 migliorando netta-mente il precedente limite(8’47"51 di Davide Nandi adAncona, il 23 gennaio 1988).Altro meeting nazionale nelpomeriggio di domenica, con

il successo del campione ita-liano assoluto John MarkNalocca sui 60 ostacoli: 8”17per il carabiniere marchigiano(8”18 in batteria), mentre sui200 metri si mette in evidenzalo junior pesarese Lorenzo An-gelini (Atl. Avis Macerata),primo in 22”09. Nel pentathlon

femminile, buona apertura diJennifer Massaccisi (TecnoAdriatletica Marche) con 8”84sui 60 ostacoli, poi nel salto inalto la compagna di squadraEnrica Cipolloni sale fino a1.78, anche se poi entrambenon completano la gara con-clusiva sugli 800 metri.

COMUNE DI ANCONAAVVISO DI

AGGIUDICAZIONE APPALTO

IL DIRIGENTE SETTORESERVIZI MANUTENTIVI

E MAGAZZINO(Ing. Luciano Lucchetti)

SEZIONE I: I.1) Comune di Ancona, Area Lavori Pubbli-ci, Piazza XXIV Maggio 1, 60121 Ancona, Italia; a) Dire-zione Area Lavori Pubblici, Piazza XXIV Maggio 1,60121 Ancona; [email protected];TEL 071222.22584/2533; FAX 071222.2566; b) U.O.Bandi e Gare, Piazza XXIV Maggio 1, 60121 Ancona;TEL 0712222592; FAX 0712222591;[email protected];http://www.comune.ancona.it/ankonline/it/uffici/avvisiconcorsi/index.html; I.2) autorità locale; NO;SEZIONE II: II.1.1) lavori di manutenzione straordinariastrade e marciapiedi anno 2010, contratto aperto; nume-ro gara 577994; C.I.G. 053161703A; II.1.2) esecuzione;Ancona; codice NUTS ITE32; II.1.5) CPV: 45233141-9;II.1.6) AAP: NO; II.2.1) €768.924,69 oltre I.V.A. di cui€33.346,43 per oneri sicurezza; SEZIONE IV: IV.1.1)procedura aperta; IV.2) prezzo più basso; SEZIONE V:V1) 25/11/2010; V.2) 132; V.3) SINTEXCAL S.p.A. diFerrara; V.4)€ 997.811,55 oltre I.V.A. di cui •33.346,43per oneri sicurezza; V.5) subappalto 30%;SEZIONE VI: VI.1) NO; VI.3.1) Tribunale AmministrativoRegionale Marche, Via della Loggia 24 - 60121 Ancona,TEL 071 206946 / 206956 / 206979 / 206978, FAX 071203853, posta elettronica (non abilitata alla ricezione diatti processuali) [email protected]) termini di cui all’art.120 commi 1 e 5 D.Lgs. 02/07/2010 n.104.

Ancona, 14/12/2010

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