Marchedomani10_dicembre

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ALCEO MORETTI DIRETTORE Periodico di Cultura - Economia Informazione - Politica - Sport Anno XXVI - N. 10 - 1 DICEMBRE 2011 Spedizione in A.P. 70% Filiale di Ancona Pubblicità non superiore al 50% Distribuzione gratuita E-mail: [email protected] Parliamo di politica La parola a: Silvana Amati, Augusto Bugarini, Oriano Giovanelli, Dino Latini, Francesco Massi Cultura All’Omero come al Louvre: “Il movimento scolpito”, diciotto opere del museo parigino nel capoluogo dorico Le Marche sul grande schermo: nelle sale il nuovo film di Pupi Avati girato tra il Fermano e il Maceratese Le musiche le ali: un’orchestra e un coro giovanili parteciperanno al Concerto di Natale alle Muse Sport Vela - I Mondiali d’altura 2013 assegnati ad Ancona Motociclismo - Matteo Baiocco campione italiano Superbike Progetti sociali - A Buenos Aires accordo di cooperazione Nostro speciale Sono intervenuti : GIAN MARIO SPACCA, PAOLO ANDREANI, DAVID FAVIA, MATTEO RICCI, ROBERTO GRAMACCIONI, ADOLFO GUZZINI, FRANCESCO CASOLI, RENATO PICCIAIOLA, CLAUDIO PAGLIANO, RODOLFO GIAMPIERI, ANNARITA PILOTTI, LUCIANO GOFFI, DARIO PILLA, MICHELE AMBROSINI, MARCO PIGINI, PAOLO TOGNI, LAMBERTO TACOLI, IGNAZIO DROGHINI Macroregione adriatico-ionica Ha successo chi internazionalizza Focus Un progetto di respiro, suscettibile di ricadute positive per il territorio. Il Governatore Spacca: “Occasione unica per lo sviluppo della nostra comunità” domani LUIGI VIVENTI MARCO LUCHETTI PIETRO MARCOLINI I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE ore 20.20: Gli Incontri di Alceo Moretti I GIOVEDI DI TV CENTRO MARCHE ore 21.00: Servizio Pubblico di Michele Santoro

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il magazine di attualità, politica, cultura, economia e sport delle Marche

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ALCEO MORETTI DIRETTOREPeriodico di Cultura - EconomiaInformazione - Politica - SportAnno XXVI - N. 10 - 1 DICEMBRE 2011Spedizione in A.P. 70%Filiale di AnconaPubblicità non superiore al 50%Distribuzione gratuitaE-mail: [email protected]

Parliamo di politicaLa parola a:Silvana Amati, AugustoBugarini, Oriano Giovanelli,Dino Latini, Francesco Massi

Cultura����� All’Omero come al Louvre: “Il movimento scolpito”,diciotto opere del museo parigino nel capoluogo dorico

����� Le Marche sul grande schermo: nelle sale il nuovo film diPupi Avati girato tra il Fermano e il Maceratese

����� Le musiche le ali: un’orchestra e un coro giovaniliparteciperanno al Concerto di Natale alle Muse

SportVela - I Mondiali d’altura 2013assegnati ad AnconaMotociclismo - MatteoBaiocco campione italianoSuperbikeProgetti sociali - A BuenosAires accordo di cooperazione

Nostro speciale

Sono intervenuti:GIAN MARIO SPACCA, PAOLO ANDREANI, DAVID FAVIA, MATTEO RICCI,ROBERTO GRAMACCIONI, ADOLFO GUZZINI, FRANCESCO CASOLI, RENATOPICCIAIOLA, CLAUDIO PAGLIANO, RODOLFO GIAMPIERI, ANNARITAPILOTTI, LUCIANO GOFFI, DARIO PILLA, MICHELE AMBROSINI, MARCOPIGINI, PAOLO TOGNI, LAMBERTO TACOLI, IGNAZIO DROGHINI

Macroregioneadriatico-ionica

Ha successo chiinternazionalizza

Focus

Un progetto di respiro,suscettibile di ricadutepositive per il territorio.Il Governatore Spacca:

“Occasione unica per losviluppo della nostra

comunità”

domaniLUIGI

VIVENTIMARCO

LUCHETTIPIETRO

MARCOLINI

I GIOVEDI DITV CENTRO

MARCHEore 20.20:

Gli Incontri diAlceo Moretti

I GIOVEDI DITV CENTRO

MARCHEore 21.00:

Servizio Pubblicodi Michele Santoro

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Novanta milioni dieuro di capacità dispesa in arrivo per le

Province e i Comuni su unfabbisogno totale di 150 mi-lioni. La Giunta della Re-gione Marche ha approvato,di recente, la ripartizione diun plafond finanziario otte-nuto grazie al sacrificio diuna parte della propria ca-pacità di spesa, sulla basedei criteri previsti dal Pattodi stabilità regionale verti-cale. “Una vera e propriaboccata di ossigeno per la-voro e imprese che hannorealizzato opere e progettiper conto degli Enti locali,ormai sull’orlo del collassoa causa dei tagli dei trasfe-rimenti da parte del Gover-no nazionale –spiega il pre-sidente della Regione, GianMario Spacca–. Queste ri-sorse, recuperate grazie allasofferta rinuncia della Re-gione ad una significativaparte della propria capacitàdi spesa, serviranno infattiper pagare le imprese chehanno già eseguito operepubbliche sul territorio ohanno lavori in corso e co-stituiranno un volano fon-damentale per l’economiaregionale. In controtenden-za rispetto al Governo na-zionale, tutte le esigenzesono state classificate concriteri equi e oggettivi, al dilà delle appartenenze politi-che delle singole realtà”.

Alla Provincia di Anco-

La Regione trasferisce 90 milioni di euro a Province e ComuniSpacca: “Il massimo sforzo per ogni realtà in modo equo e concreto”

“Una boccata di ossigeno”na sono stati trasferiti 9milioni di euro sui 23 ri-chiesti, mentre la Provinciadi Ascoli ha ottenuto tuttol’importo di cui necessita-va, pari a 7,3 milioni di euro,azzerando il proprio fabbi-sogno complessivo. A Ma-cerata sono andati 8,7 mi-lioni di euro su 13,4 e allaProvincia di Pesaro e Urbi-no 9,5 su 15 milioni. Fermonon compare nella lista inquanto Provincia di nuovacostituzione e quindi fuoridal Patto di stabilità.

Per quanto riguarda iComuni sono stati trasferiti55,4 milioni di euro su unimporto di 94,1 milioni ri-chiesti con una differenzarispetto al fabbisogno paria 38,7 milioni di euro.

Per quanto riguarda i

Comuni delle Provincia diAncona, in particolare ilComune di Ancona riceve6,2 milioni su 6,6 e Falco-nara, Filottrano e Maiolatiazzerano il loro fabbisogno.Non prendono niente, per-ché già rispettosi dei limitidel Patto di stabilità, Arce-via, Corinaldo e Fabriano.

Concreta e sistematical’attenzione nei confrontidel Piceno. Viene sottoli-neato come sia azzerato ilfabbisogno di Grottamma-re, Folignano e in partico-lare di San Benedetto delTronto, a smentire l’allar-me lanciato dal sindaco Ga-spari. Ascoli riceve 4,3 mi-lioni di euro.

Attenzione particolareanche per il Fermano, deva-stato dall’alluvione del mar-

zo scorso, e, unico caso inItalia, senza nessun ristoroda parte del Governo na-zionale: azzerano il propriofabbisogno Montegranaro eSant’Elpidio a Mare, e Fer-mo prende 4,7 milioni sui 6richiesti. Nell’area del Ma-ceratese risulta evidente losforzo enorme per la sicu-rezza messo in campo neiconfronti di Porto Recanaticon 419 mila euro e l’azze-ramento del fabbisogno perCamerino, Macerata (1,1milione di euro richiesti),Tolentino. Nel Pesaresevengono trasferiti 4,1 mi-lioni a Pesaro su 8 milionirichiesti e 2 milioni su 4,3a Urbino. Azzerano il fab-bisogno Tavullia, ma ancheCagli, Cartoceto, Fossom-brone, Gabicce ed Urbania.

Appalto per la sededi Indesit Company

Cat Impiantivince a Milano

La Cat Impianti di Jesi si èaggiudicata i lavori di riqualifi-cazione degli impianti tecnolo-gici (riscaldamento/condiziona-mento e ricambio aria) dellasede di Milano di Indesit Com-pany e di Merloni Progetti.L’intervento consiste nel rifaci-mento completo degli impiantidi climatizzazione e ricambioaria nei due palazzi adibiti auffici in viale Certosa a Milano,costituiti da due edifici in ac-ciaio e vetro di 4 piani da 400metri quadrati ciascuno, per unasuperficie complessiva di 3.200metri quadrati. “Si tratta di unsegnale importante, a dimostra-zione della sensibilità della In-desit di dare lavoro alle aziendedel territorio marchigiano an-che per le sedi fuori regione –spiega Mirko Panzarea, am-ministratore di Cat Impianti–.La particolarità dell’interventoconsiste anche nel fatto che ese-guiremo l’opera senza dismet-tere le normali funzioni dell’at-tività, quindi a uffici aperti. Perquanto riguarda l’impianto, giàin fase di realizzazione, la pecu-liarità invece consiste nel per-mettere di garantire il riscalda-mento e il condizionamento incontemporanea a seconda del-l’esposizione solare. Trattando-si di palazzine in acciaio e ve-tro, alcune zone sono all’ombrae altre in pieno sole, pertantodevono essere gestite in manie-ra separata allo stesso tempo”.L’impianto sarà pertanto del tipoad acqua a quattro tubi, chepermettono la gestione contem-

poranea di riscaldamento e con-dizionamento, e sarà dotato diun sistema di termoregolazionea gestione telematica con ven-tilconvettori terminali incassatinei mobili a completa scompar-sa, per una estrema pulizia visi-va degli ambienti. Il produttoreper l’acqua di raffreddamentoestivo sarà di una potenzialitàpari a 800 Kw, con 12 com-pressori ad inverter in versio-ne ad alta efficienza Aermec,mentre il ricambio aria saràgarantito da una macchina ditrattamento aria da 12 milamc/h sempre Aermec, dotatadi recuperatore di calore en-talpico, che garantisce un re-cupero del calore pari al 90%,abbassando quindi notevol-mente i consumi di energia.La scelta delle macchine haprivilegiato il made in Italy,come ulteriore segnale di at-tenzione alla qualità e all’eco-nomia italiane. Il progetto de-gli impianti tecnologici è sta-to redatto da Andrea Carsettidi Fabriano.

Mirko Panzarea,amministratore di CatImpianti

Imprese marchigiane, missione in Cina“Un’importante opportu-

nità da cogliere”. Così il pre-sidente della Regione Mar-che, Gian Mario Spacca, hapresentato la missione che uncentinaio di imprese marchi-giane e umbre compierannoprossimamente in Cina. Duele tappe previste: la provinciadi Hunan -dal 27 al 30 no-vembre-, riservata alle azien-de della meccanica e la muni-cipalità di Dalian (dal 1 al 3dicembre) dedicata alle impre-se della moda. Per program-mare gli appuntamenti, Spac-

ca ha ricevuto in Regione unadelegazione della città di Da-lian, guidata dal vicesindaco,signora Cao Aihua, accompa-gnata dall’ambasciatore in Ita-lia della Repubblica popolarecinese, Ding Wei, e dal mini-stro consigliere economico del-l’ambasciata cinese in Italia, si-gnora Zhang Junfang. L’in-contro è servito per definire ilprogramma della missione aDalian, una città di 6,7 milionidi abitanti e principale portodella provincia di Liaoning. “Èuna missione importante –ha

commentato Spacca- perchérientra negli accordi sottoscrit-ti tra il nostro governo nazio-nale e quello cinese, per rie-quilibrare lo scambio commer-ciale tra Italia e la Cina e quin-di favorire le esportazione ita-liane verso quel Paese. Leimprese che parteciperannoavranno un supporto straor-dinario nel ministero delcommercio dell’ambasciatacinese in Italia perché è laprima volta che presenzieràa una missione delle Regio-ni italiane”.

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I pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politici

Pagine a cura di Roberto I. Rossi

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Le domande 1 – In questo particolare periodo, quanto si rischia di cadere nella recessione?2 – Gli interventi che lei assumerebbe per uscire dalla crisi.3 - Come dovrebbe muoversi la politica per migliorare la situazione generale?4 - Pensioni: qual è il suo punto di vista?

Silvana AmatiSenatrice Partitodemocratico

Dino LatiniConsigliere

regionaleApi-Alleanza per l’Italia

“Puntare sui nostri settori”“Servono interventi concreti”1. “Ogni timore è fonda-

to, se teniamo conto che soloil 1° novembre sono stati bru-ciati 22 miliardi di euro nellapeggiore seduta a Piazza Affa-ri, dopo il crac del 2008 dellaLehman. La Casa europea habase e pareti solide, ma è senzaun tetto vero, dato che mancaun governo comune credibile,indispensabile per gestire pro-cessi così gravi e complessi”.

2. “Servono sempre piùurgentemente interventi con-creti e credibili che ridiano fi-ducia ai mercati e facciano ri-partire la crescita. Servonopolitiche serie, come il Pd datempo propone. Un welfarecentrato sulla persona, un nuo-vo sostegno alle famiglie, unalegge-quadro sui diritti dell’in-fanzia e dell’adolescenza, nuo-ve politiche per l’invecchia-

mento attivo, un progetto perl’occupazione giovanile e fem-minile che utilizzi la leva fi-scale, estenda il part-time age-volato e volontario, defiscaliz-zi per un primo congruo peri-odo le imprese che danno la-voro ai giovani, il contratto diapprendistato incentivato in re-lazione alla formazione impar-tita, una nuova regolazione deitirocini e degli stage; ecco soloalcuni esempi delle propostedel Pd per l’Italia di domani”.

3. “Ancora una volta ilpresidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, vero pun-to di riferimento di tutti gliitaliani in questi mesi, è inter-venuto con una nota per chie-dere ‘decisioni efficaci impro-rogabili’, mentre in molti sol-lecitano un governo di rico-struzione nazionale che possa

avere la forza e l’autorevolez-za necessarie per frenare lacaduta del nostro Paese e ridar-ci una speranza. Di norma leelezioni sarebbero la via piùlimpida, come, peraltro, staavvenendo nella Spagna diZapatero”.

4. “Sulle pensioni sareiprudente. Soprattutto perché intempi di crisi bisogna trovarespazio per i giovani, anchequando i posti di lavoro si ta-gliano drasticamente e non siattivano concorsi, anzi si can-cellano purtroppo quelli pre-visti. Auspico la volontarietànella definizione dell’età diuscita, in particolare per ledonne che compiono un dop-pio lavoro, se si tiene contoche anche il quotidiano lavo-ro di cura ricade prevalente-mente su di loro”.

1. “Credo che siamo ormaidentro una recessione la cui lun-ghezza e intensità non si cono-scono. La cosa più grave è che ilsentimento di molti sia che la re-cessione e la crisi che viviamosiamo degli altri, di chi perde la-voro o entra in difficoltà, mentreè un problema di tutta la nazione.La recessione va colmata in fretta,facendo tanti e tanti sacrifici”.

2. “Non sono un economista,ma credo che la ricetta sia di pochiconcetti tutti legati ad un ritornosulla terra circa il livello della qua-lità di vita raggiunta, l’impegno ditutti a lavorare indipendentementedal tipo di lavoro, la capacità disnellire le procedure e di metterein condizione alle nostre attivitàdi essere sui mercati internaziona-li. Direi che la parola d’ordine ènon pensare più con i parametriche ci hanno accompagnato dal

dopoguerra perché quella fasestorica di crescita senza fine è ter-minata. Solo se rimoduleremo iltutto avremo speranza come co-munità di avere un futuro menopovero e meno felice di quelloche tutte le analisi stanno facendosu di noi. E poi puntare veramen-te su settori che sarebbero la no-stra forza: agricoltura, turismo ecultura ed eccellenze”.

3. “Le gerarchie cattolichehanno lanciato pochi giorni fa ilmessaggio dell’urgente necessi-tà del primato della politica. Nonvoglio apparire vecchio, ma oggiserve solo la politica, perché lacrisi generale è il frutto dell’ar-retramento della stessa per il fu-turo delle comunità internazio-nali occidentali a favore di fi-nanze di ogni dubbio genere. Lapolitica, però, è servizio e nonpersonalismo. La politica do-

vrebbe cambiare i canali di rap-porti con i cittadini, modificarela sue strutture, tornare in mez-zo alla gente, avere il coraggiodi proporre sacrifici e farli, to-gliere il concetto di vivere conla politica”.

4. “Tutti dicono che si deveelevare l’età pensionabile. Sonod’accordo fino ad un certo pun-to, perché così facendo si ridu-ce ancora lo spazio d’ingressoal lavoro per i giovani. Dob-biamo, invece, tenere il livellodelle pensioni in linea con icontributi versati e poi, soprat-tutto, evitare i doppioni di la-voro per chi già è in pensione.Accanto a ciò va rivisto com-pletamente il meccanismo del-la cassa integrazione guadagnie pensare ad una revisionedella baby pensioni e delle pen-sioni d’oro”.

Interviste del 4 novembre 2011

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I pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politici4PAGINA 1 DICEMBRE 2011MARCHEdomani

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Le domande

OrianoGiovanelliOnorevole Partitodemocratico

Augusto BugariniResponsabile noi

Ancona-Libertà eAutonomia noi Centro

“Verso elezioni anticipate” “Bisogna attivare le riforme”

1 – In questo particolare periodo, quanto si rischia di cadere nella recessione?2 – Gli interventi che lei assumerebbe per uscire dalla crisi.3 - Come dovrebbe muoversi la politica per migliorare la situazione generale?4 - Pensioni: qual è il suo punto di vista?

1. “Francamente io pro-vo un certo fastidio quandosento dire anche da autore-voli esponenti della politi-ca e della economia che sia-mo sull’orlo del baratro. Noistiamo già precipitando e laquestione che sta davantialle classi dirigenti oggi è:cosa si fa subito per arresta-re la caduta e cosa si mettein cantiere per uscire dal ba-ratro. I clienti non paganoper mancanza di credito, lapubblica amministrazionenon paga per il patto di sta-bilità, le banche non scon-tano i crediti vantati dalleaziende e l’economia quellareale e sana si ferma: le im-prese chiudono e i lavorato-ri perdono il lavoro”.

2. “Ci vuole un nuovoGoverno, meglio se frutto dielezioni anticipate. Poi, bi-

sogna decidere dove rompe-re il circolo vizioso e io sug-gerisco due punti in cui darela scossa: a) una patrimo-niale ordinaria bassa conampie fasce di esenzione; b)sbloccare il patto di stabili-tà per favorire un grandepiano di piccole opere im-mediatamente cantierabili,per pagare i debiti che lapubblica amministrazione hacon le imprese e incentivarefortemente l’economia eco-sostenibile, dall’agricolturaalle fonti energetiche, l’eco-nomia più ricca di innova-zione. Ma, soprattutto im-pegnarsi per una diversa po-litica europea che significasconfiggere le politiche del-la destra europea come quel-le della Merkel”.

3. “La politica deve darel’esempio e deve far capire

che niente sarà più come pri-ma, ma che se sapremo esse-re rigorosi e coraggiosi sen-tendoci tutti in gioco non èdetto che le cose debbanoandare peggio di prima, anzipotremmo cogliere l’occa-sione per rilanciare ideecome la giustizia sociale, laresponsabilità sociale, la so-lidarietà sociale che in tantianni di egoismo e liberismoimperante sono state anni-chilite”.

4. “Tutto deve esseremesso in discussione con co-raggio. Se guardo dentro alsistema previdenziale vedoche tanto è già stato fatto, iconti sono tendenzialmentein equilibrio: allora l’ideanon può essere quella di farecassa con le pensioni, maaprire un cantiere rigorosodi lavoro e di riforma”.

1. “Stiamo già attra-versando un periodo di re-cessione, dobbiamo vede-re quanto durerà e qualel ivel lo raggiungerà .Aspettiamo fiduciosi divedere provvedimenti fat-tibili con effetti concretied immediati”.

2. “Metter mano subi-to alle riforme strutturali-fiscale, lavoro, pensioni,magistratura, scuola, sani-tà- è fondamentale, atti-vando tali riforme con se-rietà, senza ideologie esenza sprechi”.

3. “Si dovrebbe ripor-tare l’essere umano al cen-tro della politica, ripar-tendo dalla base, dalle cir-coscrizioni, ascoltando iproblemi che i nostri con-cittadini incontrano quo-tidianamente, sviluppan-

doli e cercando la risolu-zione. Questo per unapolitica a livello comuna-le, ma se intendiamo lapolitica a livello naziona-le, dobbiamo pensare nona riparare i danni fatti dainostri predecessori e quin-di vivere alla giornata, mapensare, programmare esviluppare il futuro. Sideve perseguire l’interes-se generale e non come staavvenendo sia da destrache da sinistra -terminiormai obsoleti- l’interes-se particolare”.

4 . “Faccio par te d iquella categoria di cin-quantenni a cui hanno in-nalzato l’età anagraficaper l’uscita dal mondo dellavoro ed hanno abbassa-to la pensione che pren-derà, ma, come già detto,

dobbiamo perseguire uninteresse generale e cer-care di lasciare una spe-ranza alle generazioni fu-ture. Detto questo, per lepensioni la nostra idea èsemplice, togliere ogniagevolazione -fatte salvii fondi per malattie, inci-denti, handicap ed i 40anni di versamenti- uscitacon età anagrafica ugualeper tutti, uscita con unminimo di anni ugualeper tu t t i andrebbe g iàbene, l’uscita con un mi-nimo di 62 anni ed unversamento minimo di 35anni. Una volta in pos-sesso di questi requisitisi potrà accedere alla pen-sione, senza altri cavilli.La pensione sarà calcola-ta secondo i criteri dellacontributività”.

Interviste del 4 novembre 2011

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Le domande

Francesco MassiCapogruppo PdlRegione Marche

“Al via modifiche strutturali”

1 – In questo particolare periodo,quanto si rischia di cadere nella recessione?

2 – Gli interventi che lei assumerebbe per uscire dallacrisi.

3 - Come dovrebbe muoversi la politica per migliorare

1. “Non posseggo datimiei personali per valutarela concreta possibilità di talerischio. Pertanto, mi affidoalla recente dichiarazione diMario Draghi che parla diuna eventuale ‘recessioneleggera’. Non so se accoglie-re con un sospiro di sollievoe in modo ottimistico taleespressione, tuttavia, ritengoche il nostro Paese possafarcela, a condizione chemettiamo in pratica quelleriforme strutturali per le qua-li ci siamo impegnati inEuropa e che i mercati atten-dono da noi. Anche io auspi-co un Governo unitario del-l’economia”.

2. “I consigli, le richiesteo i ‘diktat’ provengono tuttidall’Europa. Purtroppo, c’èpoco da scoprire o da inven-tare! Occorre la forza di at-tuare le manovre: inasprire

la lotta all’evasione fiscale el’azione che ritengo più ur-gente e moralmente ‘dovu-ta’, e con ciò intendo la lottaall’evasione fiscale dei ‘fur-bi’ piccoli e grandi, anche sec’è da riconoscere che inquesti anni il recupero del-l’evasione ha dato buoni ri-sultati. Poi, tocca alle misu-re per la crescita e per esseintendo quelle che puntanoa far crescere i posti di lavo-ro: prioritario diminuire lapressione fiscale sul lavoroe sull’investimento delle im-prese che assumono a tem-po indeterminato”.

3. “In generale la politi-ca deve prendersi la respon-sabilità di parlare chiaro allagente, rinunciando alle de-magogie di parte e smetten-do di addebitare sempre lecolpe agli altri circa gli‘sprechi’ che ci sono stati in

questi anni e che, purtroppo‘pesano’ molto. Ora mi limi-to ad osservare il nostro li-vello regionale: certamentela Regione Marche si collo-ca su una posizione quanti-tativa e qualitativa medio-alta”.

4. “In modo del tutto ego-istico negli anni ’90 ci fu larivolta di certe ‘centrali’ sin-dacali e politiche contro unariforma delle pensioni che cichiedeva l’Europa e che sa-rebbe servita a garantire an-che le nuove generazioni.Non fu possibile per la de-magogia ‘di piazza’, che,purtroppo, resiste ancora oggiin modo trasversale aglischieramenti. Ritengo chel’età pensionabile debba es-sere progressivamente innal-zata verso i livelli europei,tutelando i lavoratori deisettori più usuranti”.

“I vitalizi vanno abroga-ti, anche con effetto retroatti-vo, una presa di posizionepolitica che vale per tutti,parlamentari, europei e nazio-nali, ed anche per i consiglieriregionali, oltre a tutte quellecategorie che hanno determi-nati privilegi”. E’ quanto hadichiarato l’onorevole Anto-nio di Pietro, Idv-Italia deivalori, nel corso dell’incontrosvoltosi, di recente, ad Anco-na. “Per l’Idv -ha aggiunto DiPietro- sarà una precondizio-ne per le candidature, comequella di far restare fuori chi èsottoposto a procedimentipenali. In merito al modelloMarche, la cui coalizione com-posta da Pd, Idv e Udv stafunzionando, come partito cistiamo impegnati e stiamocontinuando a farlo per atti-vare un’alternativa di gover-no nazionale”. In merito alledecisioni politiche dell’UdcDi Pietro ha detto che “non sose tale partito deciderà da cheparte stare, ma forse, proprioperché si chiamano terzo polo,resteranno… terzi! Nel siste-ma bipolare o si sta da unaparte o dall’altra. Pd, Idv e Seldevono rappresentare un’alter-nativa. L’Udc non lo so. L’in-tenzione è di riportare l’Udcnel sistema bipolare”. “Se riu-sciremo ad andare in Governo

L’intervento dell’onorevole Antonio Di Pietro,Idv-Italia dei valori, ad Ancona

“Abrogare i vitalizi”

-ha evidenziato Di Pietro- neiprimi cento giorni uno deiprovvedimenti da attivare sa-rebbe proprio quello dell’ab-battimento di tutti i costi edegli sprechi”. “Nelle Mar-

che -ha precisato Di Pietro-l’alleanza tra Idv e Udc è unsodalizio nato alle regionali2010, attorno alla figura diun presidente, Spacca, chemette d’accordo tutti. I costidella politica sono da rive-dere. La rinuncia ai vitalizidovrà essere una precondi-zione per tutti i nostri candi-dati al prossimo voto. Ri-guardo all’eventuale rinun-cia alle pensioni da parte deiconsiglieri regionali noi pro-poniamo l’abolizione dei vi-talizi”. Nel corso della riu-nione l’onorevole David Fa-via e l’assessore regionaleSerenella Moroder hannosottolineato il fatto di “abo-lire le doppie e le triple pen-sioni. B isogna tagliare le in-dennità, anche se siamo tra ipiù sobri d’Italia”.

la situazione ge-nerale?

4 - Pensioni:qual è il suopunto di vista?

“Le Marche ed Osimo saranno due laboratori per ilTerzo Polo”. E’ quanto ha dichiarato l’onorevole ItaloBocchino, Fli-Futuro e libertà per l’Italia, ospite delCircolo osimano di Fli nel corso di un recente incontrosvoltosi nella sala maggiore del Comune di Osimo, du-rante il quale ha lanciato la sfida “del neonato progettopolitico voluto da Gianfranco Fini. E potrebbero essercigrosse novità anche per la politica osimana, in vistadelle prossime elezioni per la Provincia di Ancona”.

Italo Bocchino, Fli, ad Osimo:“Le Marche laboratorio

per il Terzo Polo”

I pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politiciI pareri politici

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6PAGINA 1 DICEMBRE 2011MARCHEdomani

Presentata dalla Fondazione Aristide Merloni la XXV Classifica delle principali impresemanifatturiere marchigiane, riferita ai bilanci 2010. L’intervento del presidente Francesco Merloni

“Importantisegnali di ripresa”

Francesco Merloni

Con l’uscita dell’An-tonio Merloni(azienda entrata in

amministrazione straordi-naria nell’ottobre 2008)dalla XXV Classifica del-le principali impresemanifatturiere marchi-giane relativa al 2010,stilata dalla FondazioneAristide Merloni a cura diValeriano Balloni e Do-nato Iacobucci, le primetre posiz ioni r i sul tanosaldamente occupate dal-la Indesit Company, dal-la Ariston Thermo e dal-la Tod’s. Nella Classificaè presente il primo bilan-cio dell’Antonio MerloniClynders Ghergogroup,società nata per effettodell’acquisto di un ramod’azienda del l ’AntonioMerloni da parte del grup-po Ghergo.

Le consistenti varia-zioni, negative e positive,osservate nel 2009 e nel2010 hanno determinatodiversi passaggi di posi-zione fra il 4° e il 10°posto. Oltre al recuperodella 4a posizione da par-te dell’Elica, si segnala lanotevole performance dicrescita della Profilglass(+27,7%) che le consentedi passare dal 13° al 7°posto. Per quanto concer-ne la redditività, fra le im-prese manifatturiere Tod’ssi conferma il best perfor-mer con utili netti pari al14,1% delle vendite ed ol-tre 110 milioni di euro invalore assoluto. Seguonola Benelli Armi (12,7%delle vendite) e la Deate-ch (10,1%) le quali han-no, però, volumi di ricavidecisamente inferiori aquelli di Tod’s. Al di fuo-ri del comparto manifat-turiero la migliore perfor-mance reddituale è stataottenuta dalla Api Ener-gia. Oltre la 50a posizio-ne si segnalano per la red-di t iv i tà la Somacis , laRainbow e la GiGar. “Idati d’insieme delle oltreduecentotrenta impresecensi te –ha dichiara toFrancesco Merloni, presi-dente Fondazione Aristi-de Merloni, nel corso del-la presentazione del laClassifica- danno, per il2010, importanti segnalidi ripresa. Certo, ancoranon si chiude il gap aper-to nel nost ro svi luppodalla flessione dell’annoprecedente . Sono s ta t icorretti i dati negativi del2009, ma solo in parte.Tra il 2008 e il 2009, ilfatturato complessivo eracalato del 15%, mentrequest’anno è aumentatointorno al 10%. Come nelresto d’Italia le venditesono cresciute del 7% al-l’interno, le esportazionidel 13%. Importanti recu-peri si sono avuti nel ri-sultato economico, che,dopo la sensibile cadutatra il 2008 e il 2009, sonoritornati, nel 2010, ai va-lori di fine 2008. In que-sto stesso anno, le impre-se hanno avviato un con-sistente processo di razio-nalizzazione e di stabiliz-zazione della struttura fi-nanziaria. Nell’insieme, siè ridotto del 10% il capi-tale circolante. Come con-seguenza, si è realizzatauna stabilità dell’indebi-tamento. Le imprese mar-

chigiane sono andate me-gl io del la media del leimprese nazionali. Le pri-me indicazioni raccolteper il 2011 indicano unproseguimento della cre-scita per la prima metà

dell’anno, e un certo af-fievolimento negli ultimimesi. Comunque, i datiraccolti fanno pensare cheil sistema produttivo mar-chigiano abbia imboccatola strada giusta verso ilsuo rilancio”. “Certo –haaggiunto Merloni-, tuttisentiamo il peso della cri-si globale. Questa crisinon risparmia neanche leeconomie emergenti, ma siabbatte con maggiore du-rezza sui Paesi europei, e,oggi, in particolare, sul-l’Italia. La crescita dellanost ra economia, nel2011, è prevista fra lo 0,4e lo 0,6 %, contro quasiun 3% della Germania eoltre l’1,5% della Francia.Per le incertezze e i ritar-di dell’economia e il de-terioramento dell’azionepolitica, l’Italia continuaa perdere credibilità. Leagenzie di rating conti-nuano a toglierci punti. Lasfiducia si traduce in undifferenziale d’interessefra i tre e i quattro puntipercentuali rispetto allaGermania. Le nuove emis-sioni del debito pubblicodovranno offrire interessiquasi doppi di Germaniae Francia. Se la situazio-ne continuerà nel tempo,l’accumulo di questi inte-ressi abnormi avrà conse-guenze devastanti sul de-bito, che sarà destinatoinevitabilmente a cresce-re”. “Oltre al rilancio del-lo sviluppo –ha conclusoMerloni-, c’è la necessitàurgente di una rinascitamorale e di un recuperodel senso del bene comu-ne. Questo senso dellamorale è ancora forte nel-le nostre Marche. Abbia-mo saputo conservare i va-lori etici del lavoro, dellasolidarietà, della convi-venza civile. Su questebasi abbiamo già avviatoil recupero della nostraeconomia. Molte impresesi stanno orientando consuccesso su nuovi settori,come quelli dell’elettroni-ca avanzata, del design,della moda, dei serviziculturali. Su questa stradadobbiamo accelerare, fa-cendo conto, come sempre,sulle nostre forze e le no-stre capacità. Per noi mar-chigiani questa è una real-tà che viviamo da cin-quant’anni. Nel costruire ilnostro sviluppo passato ,abbiamo sempre fatto dasoli. E da soli costruiremoil nostro futuro”.

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7PAGINA1 DICEMBRE 2011 MARCHEdomani

Intervista al Governatore Gian Mario Spacca: “Riteniamo che la creazione della nuova realtàsia un’occasione unica e da non perdere per lo sviluppo della comunità marchigiana”

”Macroregione: opportunità di crescita”“A cittadini, enti ed imprese va spiegata soprattutto la concretezza del progetto”

L’Europa, lo scorso 11ottobre, ha approva-to, all’unanimità, il

parere sulla Macroregioneadriatico-ionica, che cosasuccede adesso?

“L’approvazione del pro-getto per la Macroregioneadriatico-ionica da parte delComitato delle Regioni, rap-presenta sicuramente un passodecisivo nel percorso, ormaiconsolidato, per il riconosci-mento della strategia macrore-gionale. Ora, però, altre deci-sive tappe ci aspettano, primadi vedere la nascita della Ma-croregione, nel 2014, quandosi avrà il passaggio di testi-mone dalla Grecia all’Italia allapresidenza dell’Ue. E’ questol’obiettivo finale per il qualecontinuiamo a lavorare: lo fac-ciamo avviando la fase opera-tiva, costituita dall’elaborazio-ne del ‘Piano di azione’, dicui dovranno occuparsi le isti-tuzioni regionali e locali, instretto partenariato con i livel-li nazionali. La strategia ma-croregionale, pur essendo pro-mossa dagli Stati, sulla basedel principio della sussidiarie-tà deve sorgere dal basso ecomportare un forte protago-nismo dei territori interessatiperché siano essi a svilupparei rapporti, gli accordi e le pro-cedure per rendere possibileuna effettiva cooperazione”.

Quali sono gli obiettivi diquesta strategia?

“Le attuali strategie eco-nomico-politiche europee ten-dono a bypassare sempre piùla regione adriatico-mediterra-nea, aggravate dalla divisionedi fatto dello spazio comuni-tario in due settori distinti, unoad alta e l’altro a bassa densitàdi azione. In questa fase l’areabalcanica è infatti esposta adun forte rischio di marginaliz-zazione se essa non potrà in-teragire completamente contutto il sistema adriatico-me-diterraneo. In questa area, dovesi stanno verificando impor-tanti incrementi di traffico ma-rittimi e commerciali, si regi-stra una carenza di concretiorientamenti di strategie par-tenariali, in quanto gran partedei soggetti interlocutori (Bal-cani, Turchia, Medio Oriente)non sono ancora inseriti in unprogetto politico-economicocoerente, sia rispetto alla di-mensione comunitaria nord-

Lettura del parere nella sede del Comitato delle Regioni

“E’ interesse diretto delle Marchee di tutte le regioni italiane che si

affacciano sull’Adriatico e sullo Ioniointervenire con forza e convinzioneper realizzare una sempre maggiore

integrazione, economica, socialee culturale tra i Paesi dell’area”

orientale, sia rispetto alla di-mensione euro-mediterranea.Quest’area, così, rischia nonsolo di chiudersi in una di-mensione economica avulsadalle traiettorie continentalinord-sud e da quella mediter-ranea est-ovest, ma anche di

essere sempre più vulnerabiledi fronte ai traffici criminosiprovenienti dall’est”.

Come si inseriscono leMarche in questo scenariointernazionale?

“E’ interesse diretto delleMarche e di tutte le regioniitaliane che si affacciano sul-l’Adriatico e lo Ionio, interve-nire con forza e convinzioneper realizzare una sempremaggiore integrazione, econo-mica, sociale e culturale tra iPaesi dell’area tale da creare una ‘massa critica’ in gradodi avere dimensione e autore-volezza per riportare su di essal’attenzione delle istituzionicomunitarie e degli attori del-l’economia europea ed inter-nazionale. Ricordo, infatti, chela prima Macroregione rico-nosciuta è stata quella del Bal-tico e che l’allargamento del-l’Ue determinerà, soprattutto

dopo il 2013, un processo for-temente selettivo nell’attrazio-ne delle risorse europee. D’al-tro canto, si tratta di dare unacornice compiuta alle tanteiniziative che hanno accomu-nano nel tempo i Paesi che siaffacciano sull’Adriatico, un

mare che per troppi anni è sta-to linea di confine, una sorta diprolungamento del muro diBerlino, ma che oggi si avviaa diventare finalmente un maredi pace”.

In pratica, quali saranno ivantaggi?

“Tecnicamente, molte e

importanti sono le innovazionilegate alla Macroregione ed in-teressano l’utilizzo dei fondi co-munitari nel prossimo periododi programmazione. Come perla strategia del Mar Baltico, leMacroregioni infatti possonoessere considerate prioritarie

nell’utilizzo di fondi comunitaricontenuti in particolari pro-grammi finanziari, come il Pro-gramma quadro ricerca e svi-luppo. Intercettare queste ri-sorse ci consentirà di migliora-

re, ad esempio, le reti di tra-sporto e dell’energia e di af-frontare sfide come la sosteni-

bilità ambientale, la tutela delmare e della costa, la mobilità,ma anche nuovi progetti per lacultura e il turismo, lo svilupporurale e i rapporti tra Universi-tà”.

La Macroregione porterànovità anche sul fronte delle

infrastrutture?“Sta già accadendo. Le stra-

tegie macroregionali del Bal-tico e del Danubio, insieme aquella adriatico ionica e allefuture strategie dell’Unioneeuropea, possono e debbonocreare interconnessioni e si-nergie, anche e soprattutto in-frastrutturali. Si tratta di costi-tuire un asse ideale fra nord esud dell’Europa e, in questocontesto, la Macroregioneadriatico-ionica può rivestirea ragione il ruolo di rafforza-mento e decongestionamentodell’accesso sudorientale del-l’Europa. Potrebbe farlo so-prattutto attraverso l’allunga-mento del Corridoio baltico-adriatico. E’ in questa logicache nel documento approvatoad ottobre dal Comitato delleRegioni si chiede il prolunga-mento del Corridoio -per ilquale la Commissione euro-

pea ha approvato a giugno unindirizzo, prevedendo che ilCorridoio stesso si estendafino a Ravenna- verso sud, in-teressando l’intera area adria-tica italiana compresi Anconae il suo porto”.

I cittadini marchigianihanno recepito l’importanzadi questo progetto?

“Siamo sulla buona stra-da. Riteniamo che la creazio-ne della Macroregione adria-tico-ionica sia un’opportunitàunica e da non perdere per lacrescita e lo sviluppo dellacomunità marchigiana. Comu-nità che deve, però, esserepartecipe del progetto conconsapevolezza, in modo dadare alle istituzioni europeequella spinta dal basso neces-saria per centrare l’obiettivo.A questo scopo a fine agostoabbiamo organizzato ad An-cona una grande esposizionesulla Macroregione. A cittadi-ni, enti ed imprese va spiegatasoprattutto la concretezza delprogetto, che non è sempliceesercizio di diplomazia, ben-sì, grazie all’intercettazione difondi europei, una strategiache si traduce in accordi eco-nomici, partnership tra impre-se, condivisione di servizi, co-struzione di infrastrutture estrutture sanitarie, sinergie cul-turali”.

Ancona e le Marche con-fermano quindi la loro voca-zione come porta d’Oriente?

“Il fatto che nella nostraregione abbia sede il Segreta-riato permanente dell’Iniziati-va adriatico ionica è dovutosia alla posizione geograficabaricentrica delle Marche, siaal forte spirito di cooperazio-ne che ne contraddistingue leistituzioni, le imprese e i cit-tadini. Altrettanto credo abbiainciso la capacità di ascolto,la naturale vocazione versoest, l’apertura, non solo geo-grafica ma anche culturale, sulmare Adriatico. Non seconda-rio è stato il ruolo di ‘ponte’che le Marche hanno svoltonel corso della guerra nella exJugoslavia per gli aiuti uma-nitari alle popolazioni così tra-gicamente colpite. Tutti que-sti fattori insieme, che unisco-no istituzioni, imprese e citta-dini, hanno fatto delle Mar-che una sorta di ‘capitale’delle iniziative legate all’areaadriatico-ionica”.

La sede del Parlamento europeo a Bruxelles

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Macroregioneadriatico-ionica

L a Macroregionea d r i a t i c o – i o n i c adiviene una realtà. Il

Comitato delle Regionid’Europa riunito in sedutaplenaria a Bruxelles l’11ottobre scorso, nell’ambitodegli “Open Days”, ha ap-provato in via definitiva al-l’unanimità il parere “Coo-perazione nel bacino delMediterraneo attraversola Macroregione adriati-co–ionica”. Relatore, ilpresidente della RegioneMarche, Gian Mario Spac-ca, che da anni sta lavo-rando alla riuscita del pro-getto che consiste nel rico-noscimento istituzionaledella Macroregione adria-tico-ionica da parte del-l’Unione europea entro il2014. Dopo il pronuncia-mento del Consiglio euro-peo nel giugno scorso,questo è un nuovo passofondamentale. Di seguito iltesto integrale dell’inter-vento del GovernatoreSpacca: “Credo si possa es-sere tutti concordi nel direche una buona governancesia decisiva per il processodi integrazione europea.L’Europa sarà un continen-te forte, con cittadini moti-vati, istituzioni legittima-te, politiche efficaci se sa-premo garantire una strettacollaborazione tra i diversilivelli di governo. L’Unio-ne europea potrà esseredavvero protagonista nello

Approvato il parere per l’avvio del progetto da parte del Comitato delle Regioni d’Europanel corso della seduta plenaria svoltasi a Bruxelles. Relatore il Governatore delle Marche, Gian Mario Spacca

“Dall’Ue via libera alla strategia”

Nel giugno 2008, in vir-tù della lunga tradizioned’impegno della RegioneMarche nell’area dell’Est

Europa e del Mediterraneoe della vocazione del ca-poluogo dorico come por-ta d’Oriente, è stato inau-gurato ad Ancona il Segre-tariato permanente dell’Ini-ziativa adriatico ionica.Scopo del Segretariato èquello di garantire la con-tinuità nel passaggio tradue presidenze e di dareall’Iniziat iva un taglioproject oriented, operandocome catalizzatore di pro-poste da parte dei Paesimembri. Il Segretariato per-manente dell’Iniziat ivaadriatico ionica -alla qualeaderiscono Albania, Bosnia

Le proposte di lavoro, dal giugno 2008, vengono elaborate nella sede del capoluogo doricoUna struttura che opera per l’organizzazione delle attività d’incontro

Le iniziative del Segretariato permanente

La sede del Segretariato permanente dell’Iniziativa adriatico ionica nel capoluogo regionale

Spacca durante la conferenza stampa dopo la seduta plenaria del Comitato delle Regionid’Europa tenutasi a Bruxelles

scenario mondiale, se an-che Enti locali e regionalisapranno agire ed interagi-re dentro una governancein grado di rispondere dauna parte alle esigenzedella globalizzazione edalle emergere di un mondomultipolare, dall’altra dal-

l’avanzare dell’integrazio-ne europea che eliminafrontiere, unisce mercati,avvicina i cittadini nel ri-spetto delle sovranità na-zionali. La governancemultilivello rafforza la di-mensione democratica del-la Ue ed accresce l’effica-cia dei processi per rag-giungere obiettivi essen-ziali come: l’Europa deicittadini-crescita economi-ca e sociale-sviluppo soste-nibile. La strategia europeadelle macroregioni nasceper raggiungere questiobiettivi. Le due macrostra-

tegie già avviate per Balti-co e Danubio, quella adria-tico-ionica, e le altre (Maredel Nord, Manica, ArcoAlpino, Arco Atlantico,Mar Nero e Mediterraneo)potranno tutte favorire in-terconnessioni infrastruttu-rali, sinergie e governancemultilivello condivise.Inoltre, la strategia macro-regionale, rafforzerà la po-litica di coesione, renden-do tra loro funzionali gran-di spazi europei, aiutandoa superare la debolezza deisingoli quadranti comequello attualmente rappre-sentato dal fianco sud esteuropeo, dove nasce l’ini-ziativa adriatico ionica.Questa Iai è particolarmen-te importante e significati-va perché riconcilia i terri-tori intorno a questi duemari, riscoprendo valori cheda secoli univano le duesponde interrotti soltantodal lungo periodo di ‘guer-ra fredda’. Inoltre, la Ma-croregione adriatico-ionicaoltre ad integrare questiterritori promuoverà un’ac-celerazione nei processi deiPaesi che sono in fase dipreadesione. Infine, è daconsiderare la spinta che lastrategia Ai potrebbe offri-re alla politica mediterra-nea, oggi caratterizzata inmolti Paesi da diffusi pro-cessi di democratizzazionedelle istituzioni a cui l’Ueguarda con grande attenzio-

ne. Tecnicamente, comesappiamo, molte e impor-tanti sono le innovazioni,che interessano l’utilizzodei fondi comunitari nelprossimo periodo di pro-grammazione: l’urgenza e ilvalore aggiunto di una stra-tegia macroregionale, risie-de proprio nei benefici diuna forte integrazione tra leprogrammazioni tematiche equelle realizzate su scalanazionale, regionale e lo-cale, nonché degli investi-menti sostenuti dalla Bei,

dal sistema creditizio loca-le e dagli attori privati. Unsimile processo non può li-mitarsi ad una logica inter-governativa, ma necessitadi un’attuazione di maggio-re sintesi della leva politi-co-istituzionale in una pro-spettiva di governance con-divisa. In termini pragma-tici l’attuale ‘no’ a nuovifondi va risolto con l’ini-zio della programmazionemacroregionale per il2012–2013, in modo da ga-rantire la più ampia coe-

renza con le priorità delprossimo quadro finanzia-rio pluriennale 2014–2020dei relativi quadri strategi-ci comuni e programmioperativi per evitare pro-blemi di disallineamentodi una strategia sovrappo-sta a fondi già pre-alloca-ti. Il parere attualmente indiscussione si chiude conun invito sia nei confrontidel Parlamento europeoperché assuma un’iniziati-va forte a favore di questastrategia.

“Credo si possaessere tutti

concordi nel direche una buonagovernance siadecisiva per il

processo diintegrazione

europea”

Il palazzo delle sedi delle Regioni italiane a Bruxelles (a destra nella foto)

Erzegovina, Croazia, Grecia,Italia, Montenegro, Serbiae Slovenia- è stato istitui-to alla Cittadella di Anco-

na, ed è la sede dove siconfrontano periodicamen-te i rappresentanti dei Pa-esi dell’area, dove si met-tono a punto le strategieed i programmi di sviluppoeconomico, infrastruttura-le e sociale; è la strutturache lavora per l’organizza-zione delle attività di incon-tro e di elaborazione diproposte progettuali comu-ni. Il Segretariato facilitaun approccio sistemico aiproblemi dell’area, in cui lediverse dimensioni relazio-nali fra Paesi e Regioniadriatiche e ioniche (a li-vello economico, culturale,

sociale, istituzionale) tro-vino una armonizzazione, fi-nalizzata allo sviluppo deiterritori coinvolti. La costi-

tuzione del Segretariatopermanente ad Ancona, haaperto nuove prospettivedi lavoro e di elaborazionecomune: comuni sono in-fatti i problemi di pace,stabilità e sicurezza, dife-sa dell’ambiente e lotta al-l’inquinamento, sviluppoeconomico e garanzia di li-bertà degli scambi e deitransiti commerciali tra iPaesi che si affacciano suidue Mari. La cooperazio-ne nell’ambito dei Pro-grammi europei ed interna-zionali attuata dalla Regio-ne Marche ha favorito neltempo il consolidamento

di relazioni tra territori ela creazione di reti parte-nariali, generando un nu-mero elevato di iniziative;in alcuni casi sono statirinsaldati rapporti iniziatigià nei decenni passati esono state capitalizzateesperienze e competenzeacquisite dagli enti terri-toriali. Le Marche, insiemea tutte le Regioni italianeche s i af facciano sul-l’Adriatico e lo Ionio, in-tervengono con convinzio-ne per rafforzare una sem-pre maggiore integrazione,economica, sociale e cul-turale tra i Paesi dell’area,al fine di creare una ‘mas-sa critica’ che abbia le di-

mensioni e l’autorevolez-za per riportare su que-st’area l’attenzione delleistituzioni comunitarie edegli attori dell’economiaeuropea ed internazionale.Per raggiungere tali obiet-tivi si sono condotti pro-getti su molteplici direttri-ci: favorire una maggioreinternazionalizzazione delsistema adriatico; metterein rete i territori locali; mi-gliorare il flusso delle in-formazioni e dei rapportitra i territori del bacinoadriatico ionico e realizza-re un network delle diver-se reti già esistenti; inse-rire il sistema adriatico io-nico in strutture politiche

e di opportunità più am-pie, guardando in primoluogo al Mediterraneo.Terminata la fase di spintadal basso fra Enti locali ecittà dell’Adriatico per isti-tuire e avviare il Segreta-riato, che ha prodotto unaserie di interventi di so-stegno comunitario (comedal Programma Interreg) indiverse direzioni, dalla sa-nità ai servizi sociali, dal-l’agricoltura alla gestionedel territorio e all’urbani-stica, fino al turismo e allepiccole imprese , oggil’obiettivo è insistere peravere riconosciuto il ruolodi macroregione da partedell’Unione europea.

MARCHEdomani 1 DICEMBRE 20118PAGINA

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Macroregioneadriatico-ionica 9PAGINA1 DICEMBRE 2011 MARCHEdomani

Il primo è l’emendamento in materia di infrastrutture che ha avuto il sì dall’Assemblea delle Regioni europee e cheprevede il prolungamento a sud del Corridoio baltico-adriatico Helsinki-Ravenna, con l’inserimento delle Marche

Pianificazione e risultati concretiInfrastrutture, ambien-

te, politica marittimaintegrata, sicurezza, tra-

sporti: queste alcune dellearee su cui interverrà il‘piano di azione’ che na-sce dalla Macroregioneadriatico-ionica. Non solostrategie, dunque, ma an-che risultati concreti. Ilprimo è l’emendamento al-l’indirizzo della Commis-sione in materia di infra-strutture inserito nello stes-so parere, approvato dal-l’assemblea delle Regionieuropee, che prevede ilprolungamento a sud delCorridoio baltico-adriaticoHelsinki-Ravenna, con l’in-serimento delle Marche edi Ancona e il suo portonel tracciato. Le strategiemacroregionali del Baltico,del Danubio insieme aquella adriatico ionica ealle future strategie dell’Ue-è scritto nel documento-possono creare intercon-nessioni e sinergie, ancheinfrastrutturali. Esse do-vrebbero costituire un asseideale fra nord e sud del-l’Europa e, in questo con-testo, la Macroregioneadriatico-ionica rafforze-rebbe e decongestionereb-be l’accesso sudorientaledell’Europa, potendo com-prendere anche l’area delMediterraneo centro orien-tale attraverso l’allunga-mento del Corridoio balti-co-adriatico, previsto dalla

comunicazione della Com-missione del 29 giugno2011, e la sua connessionecon le reti intermodali. L’ap-provazione del parere in se-duta plenaria era stato prece-

duto in mattinata da unworkshop organizzato dallaRegione Marche sulla Macro-regione, al quale hanno presoparte, tra gli altri, il presiden-te Spacca; Josè Palma Andres,

direttore delle Politiche regio-nali della Commissione euro-pea; Zeljka CviJanovic, mi-nistro delle Relazioni econo-miche della Bosnia-Herzego-vina; Nebojsa Ciric, ministro

dell’Economia della Serbia;il segretario generale della Iai,ambasciatore Fabio Pigliapo-co, e Alberto Petrangeli, inrappresentanza del Ministerodegli Esteri italiano.

SchedatecnicaAREA INTERES-

SATA: Marche, FriuliVenezia Giulia, Vene-to, Emilia Romagna,Abruzzo, Molise, Pu-glia, Basilicata, Cala-bria, Sicilia, Slovenia,Croazia, Bosnia-Her-zegovina, Serbia,Montenegro, Albania,e Grecia.

S O G G E T T ICOINVOLTI: Forumdelle città, networkdelle Camere di com-mercio, rete delle Uni-versità Uniadrion, Eu-roregione adriatica.

POPOLAZIONE:59.022.506 abitanti

S U P E R F I C I ET E R R I T O R I A L E :519.658

La cartina della nuova Macroregione adriatico-ionica, con in evidenza la regione Marche

Partendo dal 1989, con la caduta del muro di Berlino, la storia, attraverso un percorso a tappe,del territorio relativo alla struttura geopolitica che a breve diventerà realtà

Il contesto storico e l’impegno della Regione1989 - Caduta del

muro di Berlino1991 - 2000 - Conflitti

nell’area balcanica1991 - 2000 - La Re-

gione Marche realizza pro-getti di cooperazione in-ternazionale, in collabora-zione con il ministero de-gli Affari esteri, per la ria-bil i tazione del tessutoeconomico, sociale e cul-turale a favore delle po-polazioni stremate daiconflitti.

19 maggio 2000 - An-cona - Conferenza per loSviluppo e la Sicurezzadell’Adriatico e dello Io-nio. Adozione da parte deiministri degli Esteri di Al-bania, Bosnia Erzegovina,Croazia, Grecia, Italia eSlovenia della Prima Di-chiarazione di Anconache lancia l’Iniziat ivaadriatico ionica al fine dipromuovere i legami tra lepopolazioni dell’area e fa-vorire gli scambi di espe-rienze e la comprensionereciproca.

Agosto 2000 - Esten-sione dei Programmi euro-pei di cooperazione tran-sfrontaliera (Interreg IIIA)ai territori che si affaccia-no sull’Adriatico

2000 - 2010 - La Re-gione Marche realizza ol-tre 100 progetti di coope-razione territoriale europeanei settori dello sviluppoeconomico, dell’ambiente,dell’energia, della cultura,della mobilità sostenibilee del turismo mirati al raf-forzamento dei rapporticon i partner dell’area bal-canica.

19 Giugno 2008 - Inau-gurazione della sede delSegretariato permanentedell’Iniziativa adriaticoionica presso la Cittadel-la di Ancona. Per la primavolta una Regione italia-na ospita un’organizzazio-ne con compiti di politicaestera propri del Governonazionale.

2009 - 2010 - Presiden-za italiana dell’Iniziativaadriatico ionica: sottoscri-

zione di importanti proto-colli d’intesa tra gli Statimembri Iai relativi allosviluppo economico, al tu-rismo, allo sviluppo rura-le. Viene lanciato il temadelle Macroregioni euro-pee.

05 maggio 2010 -Evento di chiusura dellapresidenza italiana del-l’Iniziativa adriatico ioni-ca - Seconda Dichiarazio-ne di Ancona, sottoscritta

dai ministri degli Esteridegli otto Stati membridell’Iai, che lancia l’obiet-tivo del riconoscimento daparte dell’Ue della Strategiadella Macroregione adriati-co-ionica entro l’anno 2014.

23 maggio 2011 - Di-chiarazione di Bruxelles - Iministri degli Esteri degliotto Stati membri dell’Ini-ziativa adriatico ionica con-fermano l’obiettivo priorita-rio del riconoscimento da

parte dell’Ue della Strategiadella Macroregione adriati-co-ionica.

23/24 giugno 2011 -Nelle sue conclusioni ilConsiglio d’Europa “invitagli Stati membri a continua-re la collaborazione con laCommissione per possibilifuture strategie macroregio-nali con particolare riferi-mento alla regione adriati-co-ionica”.

04 luglio 2011 - Appro-

vazione da parte della Com-missione territoriale (Coter)del Comitato delle Regioni(Cdr) del parere “Coopera-zione territoriale nel baci-no Mediterraneo attraversola Macroregione adriatico-ionica” presentato dal pre-sidente della Regione Mar-che.

11-12 ottobre 2011 - IlComitato delle Regioni eu-ropee approva il parere al-l’unanimità.

I ministri degli Esteri all’evento chiusura presidenza italiana Iai ad Ancona

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Macroregioneadriatico-ionica10PAGINA 1 DICEMBRE 2011MARCHEdomani

Ad Ancona grande successo per il percorso espositivo sulla Macroregione; allestimenti a tema

I popoli dell’Adriatico si raccontanoIl grande progetto denomi-

nato Macroregione adria-tico-ionica è ormai in dirit-

tura d’arrivo. Per rendere omo-genea l’azione di tutti i sog-getti istituzionali coinvolti eper raccontare i principi dibase, le condizioni di parten-za ed i traguardi futuri, in con-comitanza con il FestivalAdriatico Mediterraneo, laRegione Marche il 27 agostoscorso ad Ancona ha inaugu-rato l’evento dal titolo “LaMacroregione adriatico-ionicaper lo sviluppo dell’Europa”iniziative e allestimenti a tema.Alla cerimonia hanno parteci-pato i soggetti interessati allosviluppo della Macroregione,sia sul versante italiano chedell’faltra parte dell’Adriatico,con particolare riferimento allereti dei Forum, delle agenziedi sviluppo, dei segretariatiche si occupano della coope-razione nonchè dei rappresen-tanti di Stati e Regioni che siaffacciano sull’Adriatico. An-che il Ministro degli Esteri,Franco Frattini, ha voluto in-viare il suo saluto ribadendoche l’Italia individua nellosviluppo della strategia adria-tico ionica una priorità dellapropria politica estera. Al ta-glio del nastro erano presenti,tra gli altri, anche l’ambascia-tore della Farnesina e segreta-rio Iai, Fabio Pigliapoco e Ja-dranka Radovanic, presidentedel Forum Camere di commer-cio. Il percorso espositivo, co-stituito dai totem delle Regio-

ni coinvolte e dalle installa-zioni delle Reti, si è snodatoda piazza Cavour, nel cuoredella capoluogo dorico, attra-verso il viale della Vittoria, esi è concluso in piazza IVNovembre, al Passetto, di fron-te al mare, luogo della visionefutura. Qui la costituzionedella Macroregione è diventa-ta reale con un’installazionespettacolare e dinamica e unarosa dei venti che oltre ad in-

dicare i punti cardinali e iventi, segnalava l’esatta ubi-cazione di ogni Paese dellaMacroregione. Dove puntal’ago, lì, c’è una terra amica.Le Marche, in questo scena-rio, rappresentano il baricen-tro geografico. Il percorso delvisitatore oltre che fisico èstato dunque temporale e con-cettuale. “Il coinvolgimentoche si ottiene attraverso laspiegazione e l’approfondi-

mento di quello che si sta fa-cendo -spiega il presidentedella Regione, Gian MarioSpacca- è prezioso per la riu-scita di qualsiasi iniziativa.Abbiamo fortemente volutoquesta esposizione perché rite-niamo che la creazione dellaMacroregione adriatico-ionicasia un’opportunità unica e danon perdere per la crescita elo sviluppo della comunitàmarchigiana. Comunità che

deve, però, essere partecipe delprogetto con consapevolezza,in modo da dare alle istituzio-ni europee quella spinta dalbasso necessaria per centrarel’obiettivo. Per questo nellamostra non si è parlato di con-cetti astratti, ma si sono evi-denziati i progetti concretirealizzati in collaborazionecon i Paesi al di là dell’Adria-tico per la protezione e con-servazione dell’ambiente,l’energia, i cambiamenti cli-matici, la ricerca e l’innova-zione, la tutela delle aree sot-tomarine, le risorse culturali,la competitività e la creazionedi posti di lavoro, il commer-cio, i trasporti e la logistica. Icittadini hanno immediata-mente colto il valore dell’ini-ziativa dimostrando una gran-de apertura nei confronti delletematiche internazionali e del-lo scambio culturale tra popo-li. Questa risposta così positi-va ci spinge a continuare conancora più entusiasmo il no-stro lavoro a Bruxelles”.

ll Governatore: “Statuadi Lisippo: ci stiamo

attivando per riaverla”Il logo dell’iniziativa è un disegno stilizzato dell’At-

leta vittorioso, la statua di bronzo attribuita a Lisippo,ripescata nelle acque di Fano, e da quasi 50 anni contesaal Museo Getty di Malibù che l’acquistò illegalmente. “Lastatua viaggiava dalla Grecia a Roma -ha detto Spacca-,stiamo facendo di tutto per riaverla, rappresenta al megliol’anima culturale della Macroregione adriatico-ionica”.

I contenuti dell’Euroregione, un’associazione costituita da enti territoriali di sei Paesi: Albania,Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Montenegro

Città, Camere di commercio e Università al lavoroL’Euroregione adriatica

è un’associazione costitui-ta da enti territoriali di li-vello regionale e comuna-le di 6 Paesi situati lungole coste del mare Adriati-co: Albania, Bosnia-Erze-govina, Croazia, Grecia,Italia, Montenegro e com-prende:

il Forum delle Cameredi commercio dell’Adriati-co e dello Ionio, che è unarete transnazionale nata nel2001 e che riunisce 36 Ca-mere di commercio sia ita-liane che estere, da Triestea Brindisi e dalla Sloveniaalla Grecia e 2 membri so-stenitori, la Provincia diAncona e l’Assonautica –Roma;

il Forum delle Città del-l’Adriatico e dello Ionio,che nasce il 30 aprile 1999su iniziativa del Comunedi Ancona e dell’Anci na-zionale (Associazione na-zionale dei Comuni d’Ita-lia) con l’approvazionedella “Carta d’Ancona”.Questa associazione riuni-sce le città costiere deisette Paesi che fanno partedel bacino adriatico-ioni-co: Italia, Slovenia, Croa-zia, Bosnia-Erzegovina,Montenegro, Albania eGrecia;

l’Iniziativa adriatico-io-nica (Iai), che nasce ad An-cona il 19-20 maggio 2000in seguito ad una Confe-renza Intergovernativa su“Sviluppo e sicurezza delMar Adriatico”, cui hannopartecipato le delegazionidi Albania, Bosnia-Erzego-vina, Croazia, Grecia, Ita-lia e Slovenia. Agli origi-

Inaugurazione esposizione Macroregione

Installazione interattiva e rosa dei venti al Passetto di Ancona

nali sei membri si sonoaggiunti, nel 2002 e nel2006, Serbia e Montenegro.Sede dell’organizzazione èil Segretariato permanente,ad Ancona;

Uniadrion conta 36Università di 9 Paesi: Al-bania, Bosnia-Erzegovina,Croazia, Grecia, Italia, Ma-cedonia, Montenegro, Ser-bia e Slovenia. Nasce nel2000 nell’ambito dell’Ini-ziativa adriatico-ionica(Iai).

Alcuni esempi di pro-getti.

Forum Camere dicommercio: Itac-Innova-

zione tecnologica per lacompetitività dell’Areaadriatica; Adriatic econo-mic cluster club-Rete dicooperazione in area adria-tica fra i distretti/cluster deisettori meccanica-legno-gomma/plastica, tessile,compresa la subfornitura;Adriontour-Adriatic ioniantouristic routes- Sviluppodi prodotti turistici multi-paese prevedendo una se-rie di iniziative promozio-

nali e di percorsi formati-vi; Osservatorio adriaticodella pesca-Sistema di rile-vazione e monitoraggio didati ambientali ed econo-mici del settore ittico;Marinas- Per un’offerta tu-ristica integrata nell’Adria-tico rivolta alla domandadi servizi innovativi in rete,rafforzandone la visibilitàe qualificando gli standarddi erogazione nell’interobacino; Retaj-L’Euroregio-ne adriatica come base perla nascita di una regioneturistica adriatico-ionica.

Forum delle Città del-l’Adriatico e dello Ionio:

Act–Elaborazione di “pia-ni di adattamento locale”per prevenire e limitarel’impatto del cambiamentoclimatico in alcune cittàeuropee; Easy-Propone unmodello di sistema energe-tico locale per aree urbanedecentralizzate delle regio-ni mediterranee di piccolee medie dimensioni e perlo sviluppo di comunitàsostenibili.

Uniadrion: Master, cor-

si di forma-zione, corsi dispec ia l i zza -zione, semi-nari realizzaticon i paesid e l l ’ a r e a ;“Creazione diun networkmulticulturalee multietnicobasato sullapreservazionedel patrimo-nio comunedi Trebinje ela sua inclu-sione nell’of-ferta turisticae culturaledella regionea d r i a t i c a ” ;studio dellacittà romana edel campusdella legionemilitare di Vi-minacium at-traverso la ri-cerca del pa-trimonio cul-turale dei suoiabitanti tra-mite l’uso dimoderne tec-nologie di ge-ofisica, digi-talizzazione evisualizzazio-ne 3d.

E u r o r e -g i o n e :Adri.eur.o.p.–Ha supportato l’edificazio-ne dell’Euroregione adria-tica attraverso attività diformazione, laboratori ,network, scambi di perso-nale, reti istituzionali, unastrategia di comunicazio-

ne ed informazione sul-l’Euroregione adriatica;Centro regionale di forma-zione e di assistenza tec-nica in Molise per l’Euro-regione adriatica-Costitu-zione in Molise di un Cen-

tro regionale europeo perl’alta formazione e lo stu-dio dello sviluppo localeattraverso il coinvolgimen-to di Eipa (European in-stitute of public admini-stration).

Il Forum delle Città dell’Adriaticoe dello Ionio nasce il 30 aprile 1999

su iniziativa del Comune doricoe dell’Anci nazionale (Associazione

nazionale dei Comuni d’Italia)con l’approvazione della

“Carta d’Ancona”

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Macroregioneadriatico-ionica 11PAGINA1 DICEMBRE 2011 MARCHEdomani

L’attività della Regione Marche - Obiettivo: promuovere in tutta l’area adriatica lo scambiodi conoscenze, tecnologie, esperienze e buone pratiche, oltre alla creazione di reti di cooperazione

Più di 100 progetti in 10 anniLa Regione Marche ne-

gli ultimi 10 anni hapartecipato a circa 100

progetti, strettamente siner-gici con la programmazioneregionale e nazionale, finan-ziati sui programmi di Coo-perazione territoriale euro-pea. Il fine è quello di pro-muovere in tutta l’area adria-tica lo scambio di conoscen-ze, tecnologie, esperienze ebuone pratiche, nonchè lacreazione di reti di coopera-zione. Nel corso di questotempo è maturata la consa-pevolezza che, attraverso lenumerose attività avviate nelperiodo del conflitto nellaex-Jugoslavia e proseguitecon iniziative di riabilitazio-ne del tessuto socio-econo-mico e culturale rivolte allepopolazioni colpite daglieventi bellici, si stava con-cretizzando la Macroregioneadriatico-ionica. La ricostru-zione dell’ospedale di Mo-star (Bosnia-Erzegovina),l’avvio di imprese femmini-li, il recupero dei centri sto-rici di Girocastro e Berat (Al-bania), la realizzazione diAdriatico-Mediterraneo,grande evento culturale cheinteressa l’area balcanica ele Marche, sono l’esempiodell’impegno profuso nellacostruzione di un modello dicooperazione concreta. Lasfida dei prossimi anni con-siste nell’intensificare la co-operazione sostenendo la cre-scita e favorendo lo svilup-

po delle aree interessate. Ilriconoscimento da parte del-la Ue di una strategia macro-regionale per l’area adriati-co-ionica è un’importanteoccasione per condividere lepolitiche di sviluppo, pertradurre nel concreto il con-cetto di coesione territoriale,

protezione ambientale, cre-scita economica e sociale so-stenibile.

Alcuni esempi di proget-ti: realizzazione di una gui-da turistica della città diValona (Albania); formazio-ne professionale e assistenzatecnica nel settore della pe-sca e dell’acquacoltura nellaPrefettura di Valona (Alba-nia); professionale e assisten-za tecnica nel campo dellosmaltimento dei rifiuti nellacittà di Durazzo (Albania);creazione di microimprese,formazione e orientamentoper nuove imprenditrici a

Mostar (Bosnia-Erzegovina);primo concerto realizzatoall’interno della biblioteca diSarajevo (Bosnia-Erzegovi-na); Vito-Sviluppo urbanointegrato di centri storici.Austria-Croazia-Grecia-Italia-Slovacchia-Slovenia-Roma-nia-Ungheria; Innovazione e

sviluppo nell’area Med. Gre-cia-Francia-Italia-Spagna;Bioforenergy-Sviluppo dimodelli energetici per la va-lorizzazione delle biomasse,Bosnia-Erzegovina-Croazia-Italia-Serbia; Thermalis-Azio-ni di sostegno per lo svilup-po del turismo termale, Al-bania-Bosnia-Erzegovina-Ita-lia-Serbia; Pase-Politichepubbliche ed imprese socia-li, Francia-Germania-Italia-Polonia-Romania-Spagna;Mmove-Modelli di mobilitàin Europa, Bulgaria-Germa-nia-Grecia-Inghilterra-Italia-Polonia-Spagna-Svezia.

Le iniziative più rappresentative per la costruzione della Macroregione adriatico-ionica sono legateall’aspetto economico ed al potenziamento delle attrattive turistiche della zona interessata

Le priorità: sviluppo e innovazione

I progetti più rappre-sentativi delle Regioni perla costruzione della Ma-croregione adriatico-ioni-ca riguardano in partico-lar modo lo sviluppo eco-nomico, il potenziamentodelle attrattive turistichedell’area interessata attra-verso l’attivazione di si-nergie tra le coste, l’inno-vazione nelle pmi e la tu-tela dell’ambiente.

Regione Abruzzo: pro-getto Mem-Monitoraggioelettro magnetico. Il pro-getto Mem ha dato vita aduna rete di rilevamentodei campi elettromagneti-

Hanno detto…“Non vi è mai stato un

momento più adatto di questoperché i Paesi dei Balcani oc-cidentali si uniscano comepartner nei processi di pace ericonciliazione”. (servizi-italiani.net)

Vuk Jeremic, presidentedi turno Iai e ministro EsteriSerbia

“Per realizzare un vero sal-to di qualità abbiamo bisognodi una strategia europea perl’Adriatico e lo Ionio, una stra-tegia che comprenda tutti i paesidella regione e in sintonia conl’approccio dell’Ue alle Macro-regioni, una filosofia con cuil’Italia è pienamente d’accor-do”. (www.esteri.it)

Franco Frattini, ministrodegli Esteri Italia

“All’unanimità l’Assem-blea ha riconosciuto questa Ma-croregione come una prioritàstrategica per il prossimo peri-

odo di programmazione. Orachiediamo subito un tavolo dilavoro interistituzionale”. (Ansa)

Mercedes Bresso, presi-dente Comitato delle Regioni Ue

“Siamo stati i pionieri dellarealizzazione dell’Euroregioneadriatica e adesso dobbiamopuntare ad avere un mare d’ami-cizia che non divide, ma uni-sce”. (Ansa)

Ivan Jacovcic, vicepresi-dente Euroregione adriatica

“I traguardi raggiunti inquesti mesi danno la misuradella nostra crescita e dellanuova percezione della Macro-regione adriatico-ionica, comeunicum territoriale, turistico,economico. Uno delle nostrepriorità sono progetti mirati peri nostri imprenditori, oltre unmilione”.

Jadranka Radovanic, pre-sidente del Forum Camere dicommercio dell’Adriatico

ci ambientali nella banda0.001 Hz-100 kHz, in ter-ritori caratterizzati da bas-so rumore antropico ed incui il rilevamento dei de-bolissimi segnali elettro-magnetici associati a feno-meni tettonici e dei segna-li di risonanza magneticaplanetaria era particolar-mente favorevole.

Regione Emilia-Roma-gna: progetto Fareadri-Facilitare il rafforzamen-to e l’estensione dei par-ternariati adriatici .L’obiettivo principale diFareadri è stato quello diaccelerare il processo di

stabilizzazione nell’areadi cooperazione adriaticae quindi di facilitarne ilpercorso verso la coesioneeconomica e sociale.

Regione Friuli Vene-zia Giulia: progetto Ama-mo-Attraverso il mare e imonti. Azioni pilota dimo-strative transfrontalierenel quadro della nuovastrategia per il turismorurale. Il progetto Ama-mo ha avuto come finalitàla valorizzazione, nel mer-cato turist ico europeo,delle risorse territoriali deipartner in ambito rurale,marittimo e montano.

Regione Marche: pro-getto Aderi-Links-Network adriatici locali einternazionali per la con-divisione delle conoscen-ze. L’obiettivo specifico diAdri-Links, nell’ambitodelle attività volte a favo-rire la stabile cooperazio-ne tra gli operatori del-l’area adriatica, è statoquello di rafforzare il ruo-lo di Mada, agenzia di svi-luppo delle aree montanealbanesi, con particolareattenzione alla sua capa-cità di catalizzare l’inte-resse dei soggetti econo-mici e di erogare servizi

alle piccole e medie im-prese del territorio albane-se.

Regione Marche: pro-getto Asviloc-Azioni diintegrazione delle Agen-zie di sviluppo economi-co. Il progetto Asviloc hacontribuito allo sviluppoeconomico e sociale dellearee costiere dell’Adriati-co con la creazione di unsistema di cooperazionetra pmi adriatiche basatosulla promozione e l’inte-grazione delle Agenzie diSviluppo economico loca-le dell’area transfrontalie-ra adriatica, quali agenti

di connessione fra saperi,pratiche e servizi a favoredel territorio e strumentofondamentale per l’orien-tamento e la promozionedel sistema delle pmi lo-cali.

Regione Marche: Pro-getto Itac-Innovazionetecnologica per la com-petitività dell’area adria-tica. Lo scopo del proget-to è stato quello di raffor-zare il ruolo delle Cameredi commercio nei Paesidell’Area adriatico-ionicaal fine di sostenere l’inno-vatività delle piccole emedie imprese.

Qui sopra e sotto, due momenti dell’esposizione ad Ancona

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MARCHEdomani 1 DICEMBRE 2011PAGINA 12

MARCO LUCHETTI

“La culturadel lavoro ci

salverà”

Solo un’Europa unita riusciràad affrontare tematiche

completamente nuove rispettoa quelle cui eravamo abituati e acompetere con realtà che cresconomolto più velocemente di prima. Ilvecchio continente è chiamato ad

affermare le proprie radici,corrispondendo allo sviluppo della

propria gente. Ecco perché dobbiamomantenere la speranza: se lastoria ha un senso, prima o

poi troveremo una sintesi

Il momento è complesso e lo scenario internazionale preoccupa.Responsabilità e solidarietà sono le parole d’ordine con cui la Regione sta

cercando di dare risposte ad una situazione delicata come l’attuale. Treassessori agli “Incontri”: Marco Luchetti, Pietro Marcolini, Luigi Viventi.

Tre puntate della trasmissione di Alceo Moretti dedicate ad altrettantefigure in prima linea nel tentativo di fronteggiare i pesantissimi tagli ai

trasferimenti, indicando una direzione unitaria nell’impegno perrazionalizzare gli interventi e recuperare risorse: sforzo corale, seguendo

una tabella di marcia dettata dalle priorità

Strategiedi resistenza

MORETTI – Buonase-ra cari amici; è questo unmomento in cui il Paese vivein una confusione terribile,percependo un senso dimancanza di governo cen-trale: anche questa volta hodunque pensato di invitareun personaggio che, essen-do uno specialista del mon-do del lavoro, un uomo abi-tuato alle battaglie, può dar-ci qualche indicazione, qual-che giudizio assennato. Par-lo di Marco Luchetti, cheha lunghi ed importanti tra-scorsi nella vita di sindaca-to: ha cominciato a 22 annia Falconara, ha fatto uncammino notevole arrivan-do a diventare segretariogenerale della Cisl nelleMarche e ad assumere mol-ti incarichi nazionali. Poi,per nostra fortuna, ha avu-to il buon pensiero di candi-darsi alla Regione: è statoeletto, e, avendo operatobene, ha avuto rielezionifino a tre volte. (In tonoscherzoso) Adesso, comepremio, deve confrontarsicon le grane, tante. Dicevoall’inizio della situazionedel Paese; ieri sera, ancheun uomo vicino a Berlusco-ni diceva che manchiamo diuna guida: a che cosa pos-siamo, allora, appigliarcinoi, oltre che alle nostrecapacità di lavoro, alla no-stra dedizione al dovere, noiche ancora crediamo nelfuturo per le nostre fami-glie, che abbiamo punti fer-mi? Per esempio, lei diceche crede ancora nell’Eu-ropa: perché?

LUCHETTI – Credo nel-l’Europa perché, secondo me,

per il vecchio continente c’èsolo una speranza: quella dirimanere unito per affrontaretematiche completamentenuove rispetto a quelle cuieravamo abituati. Soloun’Europa unita potrà riusci-re ad affermare la cultura diun mondo che oggi si trova

a dover competere con realtàche crescono molto più ve-locemente di prima; soloun’unità di tutta l’Europapotrà corrispondere allo svi-luppo della propria gente. Ionon credo che la cultura siaun fattore ininfluente: saran-no proprio le radici culturalidi un continente come quel-lo europeo a salvarci, proba-bilmente, riuscendo a fareuna sintesi. E se oggi tuttiparlano di una carenza diuomini di statura europea,prima o poi ne nasceranno:ecco perché dobbiamo man-tenere la speranza. Se la sto-

ria ha un senso, prima o poitroveremo una sintesi.

MORETTI – Io devo su-bito, purtroppo, metterla afronte di questi grandi pro-blemi che lei ha come as-sessore regionale al Lavo-ro: tutti i giorni vediamo lebattaglie per la Fincantieri,

per la vecchia Antonio Mer-loni, per la Berloni. Comeusciremo da certe situazio-ni? Quello della Fincantie-ri, ad esempio, è un proble-ma nazionale; come si può,lei che fa di questa batta-glia un’attività giornaliera,intravedere un futuro?

LUCHETTI – Intantodobbiamo renderci conto diun dato: il settore della can-tieristica è in crisi, perchéquello della costruzione del-le navi è un mercato che pur-troppo si è contratto enor-memente, e non solo per laconcorrenza dei Paesi del

sud-est asiatico, che costrui-scono navi a prezzi moltobassi rispetto ai nostri. Certole navi più belle si costrui-scono ancora da noi; resta ilproblema della caduta delladomanda del mercato dellenavi, caduta che naturalmen-te incide sulla possibilità dicontinuare a costruirle. L’of-ferta del nostro Paese, chepresenta nove cantieri sullacosta –e tenga conto che laGermania ha un cantiere, nondi più- fa riferimento a que-sto dato, che è un dato disovraofferta, per cui è neces-saria una riorganizzazionedella cantieristica nazionale.E la ristrutturazione dellacantieristica deve trovaresponda in una politica indu-striale che dia delle rispostealternative al ridimensiona-mento che purtroppo il com-parto dovrà subire. Per quan-to riguarda il cantiere diAncona, la proprietà è diFincantieri, che è proprieta-ria degli altri sette cantieri…

MORETTI – …che sonoquasi tutti in ebollizione…

LUCHETTI – …chesono in ebollizione perchéhanno carenza di lavoro.Così come il nostro, purtrop-po: sono due anni che noisoffriamo la cassa integrazio-ne, abbiamo consegnato unanave poco più di un anno fa;adesso, attraverso quello chela Regione è riuscita a farecon Fincantieri, ci sono stateassegnate due commesse,che in questo momento sonoperò in discussione perchéFincantieri vuole obbligareil cantiere di Ancona ad unridimensionamento struttura-le. Questo è l’elemento di di-

scussione. Io spero che sipossa trovare una mediazio-ne tra il sindacato e Fincan-tieri, perché due commessenon possono essere lasciatecadere così. Se Fincantieridice che ci sono 180 ecce-denze -così le chiama- di la-voro in questo cantiere, do-vremo trovare una soluzionesia con riferimento al ridi-mensionamento di queste ec-cedenze, sia ad alternativeeventuali....

MORETTI – …perchénon si può lasciar caderequesta…

LUCHETTI – …no, nonsi può. E a riguardo dobbia-mo fare un richiamo comeRegione -lo dico perchè cre-do di interpretare anche ilsentimento dell’Amministra-zione comunale di Ancona edi quella della Provincia- af-finché le parti trovino unaquadra rispetto a questa di-scussione, sia Fincantieri nelridimensionare le proprieidee, sia, dall’altra parte, ilsindacato che deve trattare,così come abbiamo fatto intante fabbriche, una soluzio-ne che consenta la riparten-za del lavoro.

MORETTI – Passiamoall’Antonio Merloni e allaproposta, che mi sembraconcreta, di Porcarelli: que-sta è una cosa positiva…

LUCHETTI – …la solu-zione Porcarelli va accoltain termini positivi; sicura-mente non è la proposta checi aspettavamo da parte deicommissari dell’AntonioMerloni: si pensava di riu-scire a fare di più, sia con gliinterlocutori cinesi che ira-niani che erano disponibili,

così avevano fatto pensare,alla rilevazione di tutti gliimpianti…

MORETTI – …sonoipotesi cadute…

LUCHETTI – …ormai,nonostante le cose che sidicono, credo che non ci siapiù nulla da fare, per cuidovremo trovare soluzionialternative a più di 1.500 la-voratori e a questo tutte leistituzioni ma anche gli im-prenditori devono fare inmodo di dare una risposta.Noi supporteremo questavertenza in tutti i modi esperiamo di trovare soluzio-ni ulteriori a quella di Porca-relli, che accettiamo e cheva…

MORETTI – …per laBerloni c’è qualche soluzio-ne?

LUCHETTI – Quelladella Berloni è anch’essa unasituazione delicata perché c’èuna riorganizzazione delgruppo; si abbandona unsettore produttivo, e quandosi abbandona un settore pro-duttivo se non c’è l’alterna-tiva è un guaio. Anche inquesto caso dovremo fare inmodo che le maestranzeespulse dal ciclo produttivopossano trovare alternative,che non possono essere sologli ammortizzatori sociali:dobbiamo trovare soluzionidi produzioni alternative, an-che nell’ambito del distrettodel mobile per cercare di ri-dare lavoro a tante famiglie.Una situazione, quella dellaBerloni, che era un po’ an-nunciata, e dove, purtroppo,carenze di managerialità han-no inciso; anche nell’Anto-nio Merloni c’è stato un di-

Page 13: Marchedomani10_dicembre

MARCHEdomani1 DICEMBRE 2011 13PAGINA

“Noi abbiamo imprese che vanno in giro per il mondoe che sono riuscite, grazie alla qualità delle proprie

produzioni, ad affermarsi. Questa è dunque la strada:qualità e capacità di internazionalizzazione”. Sotto i

riflettori degli “Incontri” di AlceoMoretti, l’ampia disamina

dell’assessore al Lavoro MarcoLuchetti: le linee direttrici per

un’azione di contrattacco alla crisi;il confronto, intanto, con le

situazioni di maggiore criticità.Sulla cantieristica un inciso: “Lanecessità di una ristrutturazione

deve trovare sponda in una politicaindustriale capace di risposte

alternative al ridimensionamentoche il comparto, nel nostro Paese,

dovrà purtroppo subire”

Direttore responsabile Alceo Moretti

Marche domani - Anno XXVI Numero 10 - Dicembre 2011

Trasmissione del 6 ottobre 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

Gestione editorialeGruppo Alceo Moretti Comunicazione S.r.l.

C.so Mazzini, 64 - 60121 Ancona - Tel. 071/205115 - Fax 071/53082E-mail: [email protected]

Presidente: Alceo Moretti Vicepresidente: Giorgio Moretti

Consiglio: Sergio Moretti

StampaRotopress International srl - Via Brecce - 60025 Loreto (AN)

Tel. 071-7500739 - Fax 071 - 7500570 - E-mail: [email protected] in tipografia il 15 novembre 2011

PrestampaEdiga s.a.s. - Via Abbruzzetti, 2A - Jesi (AN)

Reg. tribunale di Ancona n. 5 del 14/02/87 Pubblicazione periodicaSpedizione in Abbonamento Postale Pubblicità inferiore 50%

PubblicitàGRUPPO ALCEO MORETTI COMUNICAZIONE

Tel. 071/205115 (4 l. r.a.) E-mail [email protected]

La riorganizzazione volutadalla Gelmini ha estromesso

dal mercato della scuolamolti insegnanti che utilizzavano

le liste del precariato. Lecomplicazioni riguardano la

composizione della classe. E lanumerosità causata dai provvedimenti

presi mette fuori gioco moltepossibilità rispetto al percorso dicrescita dei ragazzi. Così come

l’abbattimento di ore di laboratorionegli istituti professionali mette arepentaglio le possibilità

della stessa istruzioneprofessionale

fetto di managerialità. Sottoquesto aspetto io richiamoad un impegno più forte l’im-prenditorialità marchigiana,perché le crisi che stiamo at-traversando impongono unanuova cultura imprenditoria-le: quella individualistica,che ci ha accompagnato pertanti anni, non serve più.

MORETTI – Ho vistoche la disoccupazione nelleMarche è inferiore rispettoal dato nazionale, anchequella giovanile (il riferi-mento è ai dati del II trime-stre 2011, ndr.). Tra l’altro,Unioncamere Marche pre-vede 23.490 assunzioni en-tro la fine dell’anno, di cuiil 35,2% di giovani conmeno di 30 anni; questo èun segno di resistenza delleMarche?

LUCHETTI – Diciamoche questo è un dato in qual-che modo coperto dalla si-tuazione che si profila nellacassa integrazione straordi-naria: il nostro tasso di di-

soccupazione, cioè, risultainferiore grazie alla capacitàproduttiva che ancora man-teniamo. Abbiamo delle bel-le imprese che stanno uscen-do dal periodo di crisi e stan-no riemergendo in manierapositiva: non possiamo di-menticare questo aspetto.Noi abbiamo imprese chevanno in giro per il mondo eche sono riuscite, grazie allaqualità delle proprie produ-zioni, ad affermarsi: questoci difende rispetto ad unacondizione piuttosto preca-ria che si registra nel restod’Italia. L’aspetto su cui,però, dobbiamo concentrar-ci oggi è che molte produ-zioni che noi facevamo nel-la nostra regione si sonospostate, per cui non pos-siamo aspettarci una ripre-sa nelle produzioni che nonsi potranno fare più: noidobbiamo fare in modo diprocedere verso altre solu-zioni produttive, di quali-tà, alzando appunto la qua-lità della nostra produzio-ne. Un insegnamento vienedal distretto del calzaturie-ro: la crisi del 2004-2005ha indotto ad una riorga-nizzazione produttiva, ele-vando la qualità. Certo par-liamo di un prodotto su cuiera possibile lavorare daquesto punto di vista; fattosta che il distretto del cal-zaturiero si è abbastanza di-feso durante la crisi e oggiquelle imprese sono in ri-presa. Questo è dunque ildato: la qualità delle nostreproduzioni e la nostra ca-pacità di internazionalizza-zione.

MORETTI – Mi è pia-ciuta molto la risposta, cheho letto proprio questamattina, di un dirigente delsettore calzaturiero a unpolitico, il quale ironizza-

va chiamando gli operato-ri del settore ‘ciabattini’:il dirigente ha dato una le-zione a questo signore di-mostrando come i ‘ciabat-tini’ riescono a conquista-re mercati, a dare lavoro,a battere le concorrenzeinternazionali…

LUCHETTI – …manon ci sono più ciabattininel Fermano…

MORETTI – …però miè piaciuta molto la rispo-sta a questo villano...

LUCHETTI – …unavolta si parlava di ‘scarpa-ri’, oggi sono ‘scarpari’ dilusso.

MORETTI – Lei è an-che assessore all’Istruzio-ne; (scherzando) certo laGelmini non é una sua am-miratrice, perché ha ta-gliato 3.424 posti. Comefate a riassestare questisettori così mutilati dagliincompetenti che ci guida-no?

LUCHETTI – Purtrop-

po la riorganizzazione sco-lastica voluta dalla Gelmi-ni ha messo fuori dal mer-cato della scuola -usiamoquesta espressione, per ca-pirci- molti precari, moltiinsegnanti che utilizzavanole liste del precariato perlavorare. Oggi ci ritrovia-

mo con classi molto nume-rose, con classi in difficol-tà, perché la difficoltà dellascuola non è solamentequella numerica –il passag-gio, ad esempio, da 27 a 30alunni nella classe-: le com-plicazioni della scuola oggiriguardano la composizio-ne della classe. Pensiamoalle famose pluriclassi del-la montagna, quando nellastessa aula c’erano studentidi vari corsi; oggi la pluri-classe è quella normale per-ché vi abbiamo l’immigra-to, il ragazzo che magari hadifficoltà di apprendimen-

to, vi abbiamo anche i figlidei divorziati, dei separati,che purtroppo costituisco-no una novità nel panora-ma educativo. Ecco che lanumerosità dovuta a questiprovvedimenti mette fuorigioco molte possibilità dicrescita dei nostri ragazzi equesto è un dramma. Cosìcome l’abbattimento di oredi laboratorio dei nostri isti-tuti professionali mette incrisi le possibilità dell’istru-zione professionale stessa.Non vanno bene per il si-stema scolastico provvedi-menti di questo genere, percui l’avvio dell’anno sco-lastico, quest’anno, è un av-vio complicato e difficile.

MORETTI – Lei è tra ifirmatari di un protocollod’intesa sull’educazione fi-nanziaria; di che cosa sitratta?

LUCHETTI – E’ un’ini-ziativa che abbiamo rea-lizzato insieme alla Bancadelle Marche e ad un con-

sorzio nazionale che si in-teressa di questa novità del-l’educazione finanziaria,perché riteniamo che unadelle questioni di fondodella nuova realtà giovani-le sia quella di comprende-re bene come si usa il dena-ro. Dobbiamo ripensare cul-turalmente anche a questodato: cioè come usiamo ildenaro e qual è il valoredello stesso.

MORETTI – E’ inte-ressante questo.

LUCHETTI – Purtrop-po rincorriamo una culturadove il denaro è tutto e in-

vece noi diciamo che il de-naro non è tutto, e soprat-tutto che bisogna saperlousare. E’ il punto di parten-za di questo protocollo cheabbiamo firmato con l’Uffi-cio scolastico regionale;Banca delle Marche ci aiu-ta proprio ad andare nellescuole e a parlare con i do-centi per una loro forma-zione anche rispetto a que-sta materia; insomma, ten-tiamo di dare un contributoin questo senso.

MORETTI – Che cosapensa lei dell’intervento diDiego Della Valle, che hafatto irruzione in manieraveramente poderosa nellacomunicazione nazionale?

LUCHETTI – Siccomeè una persona molto scaltrae molto intelligente, DiegoDella Valle ha colto il sen-tire comune di questi tem-pi: utilizzando i canali del-la comunicazione, ha segna-lato questa sua posizione,che, francamente, è abba-stanza diffusa, abbastanzacondivisa dall’opinionepubblica. Dunque un atteg-giamento nei confronti del-la politica sicuramente ge-neralizzato. Di questi tem-pi, secondo me, bisognereb-be tuttavia tentare, per ria-nimare un briciolo di spe-ranza, di dare valore allecose positive, perché se in-sistiamo nella negativitàprobabilmente non faccia-mo passi avanti. Questonon significa che non sianocondivisibili le posizioni diDella Valle: in questo mo-mento, però, la classe diri-gente di cui Della Valle faparte –perché, al di là delfatto che sia un grande im-prenditore, sicuramente nonè l’ultimo arrivato- deve farela propria parte: occorre chetutti facciano la propria par-te e si sporchino le mani,nel senso che tenersi fuorie poi criticare è facile, staredentro è ben più complica-to.

MORETTI – Com’è ilcollegamento tra il mondodel lavoro e l’università?

LUCHETTI – E’ uncollegamento difficile, èsempre stato difficile, equando dico difficile vogliodire che è un collegamentoabbastanza asettico, per ca-pirci. Per la verità, da qual-che tempo a questa partetutte le università marchi-giane si stanno dando inquesto senso da fare, poi-ché hanno capito che ilcollegamento con il territo-rio è vincente e va a favoredei ragazzi che frequentanol’università. Ed è dalle esi-genze dei ragazzi che biso-gna partire, dai bisogni dei

diretti interessati: attraver-so un forte collegamentocon il mondo del lavoro sipuò contribuire a restituireimportanza, piena credibi-lità ad un mondo che forsefino ad oggi è stato un po’distante dalle problemati-che del futuro dei giovani.In una sua canzone RenatoZero diceva che non bastala cultura, non basta il sa-pere, ma bisogna avere an-che la saggezza per capiredove stia il nostro futuro.Dunque la necessità chel’università si colleghi sem-pre più adeguatamente conil territorio; in questo sen-so, ripeto, si stanno facen-do molte cose positive.

MORETTI – Conside-rata la sua bi-esperienza,l’esperienza del mondosindacale e l’esperienzadel mondo regionale, co-m’è il rapporto odiernotra i sindacati e il governoregionale?

LUCHETTI – E’ unrapporto positivo, costrut-tivo, e non solo a livelloconfederale, con Cgil, Cisle Uil, ma anche con i rap-presentanti delle varie ca-tegorie, con cui quotidia-namente mi rapporto. Lacosa importante che possia-mo affermare qui nelleMarche è riguardo al crite-rio che abbiamo tenuto:quello di non dividere ilmondo del lavoro ma anzidi tenerlo unito, perchè so-prattutto nei momenti didifficoltà il mondo del la-voro deve essere unito. Sesi spacca il fronte, questonon fa bene a nessuno; danoi il fronte del sindacato è

sempre stato unitario e que-sto è un bene per la nostracomunità: guai a toccarel’unità dei lavoratori. Cre-do che siamo una regioneche fa la differenza rispettoal dato nazionale; abbiamole nostre difficoltà, sicura-mente, però, tutto somma-to, i rapporti sono semprestati costruttivi e abbiamolavorato soprattutto per lagente in difficoltà: disoc-cupati, cassaintegrati, fascefragili rispetto a cui le no-stre politiche, condivise conil sindacato, hanno datoqualche risultato.

MORETTI – Hannodato parecchi risultati.Debbo farle una domandache mi è nata spontaneanel raccogliere materialeed idee per questa trasmis-sione, quindi nell’esamina-re il suo lavoro e assume-re una visuale più vicinarispetto alle problematichecon cui lei deve confron-tarsi. La domanda che mipermetto di farle, data lavecchia amicizia, è questa:ma non le è mai venuto inmente di chiedersi chi glie-lo abbia fatto fare?

LUCHETTI – No.MORETTI – Quindi

continua in questa sua bat-taglia tranquillamente…

LUCHETTI – …chi fapolitica deve avere la pas-sione necessaria per farla;se non hai la passione, devilasciar perdere la politica.

MORETTI – Lei è an-cora aperto alla speranzache questa nostra regione,costellata in tutti i campida vecchi lottatori, riusci-rà a farcela?

LUCHETTI – Certo chece la faremo: noi dobbiamocontare sui marchigiani e imarchigiani hanno una bel-la fibra. Certo dobbiamo ra-gionare sui nostri difetti, maio dico che ce la faremo,perché, lo sottolineavo pri-ma, la cultura non è acqua.E la nostra cultura del la-voro ci salverà.

MORETTI – E poi ipregi dei marchigiani sonotalmente soverchianti ri-spetto ai difetti che ce lafaremo sicuramente. Gra-zie Luchetti, grazie ai te-lespettatori e arrivedercialla prossima settimana.

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PIETRO MARCOLINI

“Missioniesplorative

per aiutare losviluppo”

La ricetta adottata a livellonazionale rischia di

aggravare le conseguenzedella crisi, perché una cosa è ridurrela spesa pubblica, cercare di operarein maniera molto responsabile anchesui settori sensibili della previdenza,

oppure con riferimento ad attività nonstrettamente necessarie; cosa ben

diversa è abbandonare completamentela linea di sostegno

all’economia, bloccando gliinvestimenti

MORETTI – Buonaseracari amici; ospite di questatrasmissione è Pietro Mar-

colini, super assessore re-gionale perché il presidenteSpacca, intelligentemente,gli ha rifilato (il tono èscherzoso) almeno dieci as-sessorati, tanto, ha conside-rato il governatore, Marco-lini è bravo e li porta avantibene. Ecco dunque le dele-ghe al Bilancio, alle Finan-ze, al Credito e, tra le tantealtre, anche quella alla Cul-tura, essendo la cultura unodegli aspetti più importantidella nostra regione, che sideve però sempre confronta-re con il problema dei mezzifinanziari. Dunque se unassessore al Bilancio haanche la delega alla Cultu-ra, risolve meglio questecose. Spacca è persona in-telligente, eh!

MARCOLINI – Assolu-tamente sì.

MORETTI – (Rivolto aitelespettatori) Allora, Mar-colini è nato a Macerata; siè laureato in Scienze politi-che con una tesi...

MARCOLINI – ...sul mo-dello marchigiano, con Mas-simo Paci...

MORETTI – …poi hasvolto attività politica comeconsigliere comunale e con-sigliere regionale; nomina-to assessore nel 2005, nel2010 è stato riconfermato.La cosa che mi ha colpitotra i suoi incarichi, che sonotanti, quello con l’Ocse,come consulente…

MARCOLINI – …delProgramma di sviluppo loca-le...

MORETTI – …anche lìsi sono accorti che Marcoli-ni è bravo. Adesso, a propo-sito, ho paura che dobbiatemetterla tutta la bravura;(spiega, rivolto ai telespet-tatori) il Governo italiano haritenuto ad un certo puntoopportuno di tagliare fero-cemente, perlomeno alla no-stra regione, delle cifre paz-zesche, continuando poi a ta-gliare brutalmente tutto. Soche avete salvato molti ser-

vizi, so che avete dato aiutiper salvare il lavoro, perdare sostegno alla piccola emedia industria, so dellalotta per salvare la sanità,eccetera. Allora le devo fareuna domanda: come avetefatto?

MARCOLINI – Intanto,c’è un prima e c’è un dopo:fino ad oggi, con il lavoro diefficientamento, anche di uti-lizzo delle opportunità sulpiano comunitario -oltre chesu quello nazionale conl’azione rivolta nei confrontidei Ministeri per i programmidi opere pubbliche-, siamo

riusciti a difendere e a con-solidare interventi di note-vole rilevanza per la regione.Con estrema franchezza devopurtroppo dire che la pro-spettiva non ci conforta nel-la possibilità di rassicurarela comunità regionale, di es-sere di appoggio, perché lemanovre che si sono susse-guite negli ultimi 12 mesisono di una tale portata, diuna tale vastità, che purtrop-po non é possibile …

MORETTI – …(rivoltoai telespettatori) infatti unodei titoli giornalistici che mihanno colpito di più negliultimi anni è proprio il tito-lo di un’intervista all’asses-sore Marcolini: “Il Governoci ha annichilito”. Un titolopreciso, deciso, rivelatore. Ea conferma di questo ricor-do gli effetti dei tagli ai tra-sferimenti per le Marche:già nel 2011 176 milioni inmeno, che salgono a 190 nel2012 e nel 2013.

MARCOLINI – Esatta-mente.

MORETTI – Quindi ri-peto la domanda: come fate aresistere?

MARCOLINI – Ripeto,una parte di queste riduzionialla spesa pubblica era pro-

grammata nella manovra del-lo scorso anno: a quella ab-biamo cercato di far fronte inparte con le razionalizzazio-ni, in parte con l’aumentodella lotta all’evasione -e aquest’ultimo riguardo voglioricordare che noi riusciamo arecuperare, silenziosamentema efficacemente, circa 30 mi-lioni l’anno- e poi con la ri-duzione della spesa per i no-stri dipendenti, per i nostridirigenti: in pochi anni sia-mo passati da oltre 90 diri-genti a poco più di 50; ab-biamo bloccato il turn over.Nella sanità, che è la voce

principale, siamo riusciti adevitare che la spesa esplo-desse e l’abbiamo fatto mo-dernizzando una buona par-te degli impianti e garanten-do un miglioramento dei ser-vizi. Il problema, come dice-vo prima, è la prospettiva,perché mentre fino ad oggila possibilità era quella diuna severa sistemazione del-le voci tradizionali delle en-trate e della spesa, con laprospettiva noi ci troviamo

di fronte a tagli che riguar-dano i 4/5 punti della dota-zione ordinaria: siamo a taglisuperiori all’80% e quandosi tratta dell’80% non c’è ef-ficientamento che tenga. Sitratta di ridefinire le stessefunzioni, le stesse mansionidelle nostre istituzioni, Co-muni, Province e Regioni: senon cambia il quadro -e temoche una riflessione sul pianonazionale ed anche su quel-lo europeo debba essere fat-ta-, i servizi a cui siamo statiabituati nel corso degli ulti-mi trent’anni di allargamentodei diritti che vengono chia-mati di cittadinanza, dellasalute, dei servizi sociali, maanche di accompagnamentoallo sviluppo economico,quindi sostegno alla piccola

impresa…MORETTI – …sono in

pericolo i servizi sociali fon-damentali?

MARCOLINI – Assolu-tamente sì. Voglio dare tredati, perché l’esempio è piùilluminante di qualsiasi ragio-namento. Per il fondo allapiccola e media impresa ab-biamo avuto cifre tra i 25 e i30 milioni negli ultimi anni;ebbene, questo fondo è sta-to portato a 0. Il fondo cheriguarda la manutenzionestradale, le strade Anas chehanno in gestione adesso leProvince, fondo di circa 26-

28 milioni, è stato azzerato. Ilfondo per i servizi socialicome gli asili nido, le scuolematerne, la non autosuffi-cienza, è stato azzerato peruna parte e fortemente ridot-to per l’altra. Ecco che adessere messa in discussioneè l’idea stessa dello Statonella società e nell’economia.Ora, se è possibile una con-siderazione di carattere ge-nerale, un conto è pensareche la battaglia contro glisprechi non sia mai finita eche le ragioni della crisi nonrisiedano prevalentemente incampo nazionale, il che, congrande onestà, va riconosciu-to. Il problema è che la ricet-ta adottata sul piano nazio-nale rischia di aggravare leconseguenze della crisi, per-ché una cosa è ridurre laspesa pubblica, cercare dioperare in maniera molto re-sponsabile anche sui settorisensibili della previdenza,oppure dell’impiego pubbli-co, oppure del sostegno adattività non strettamente ne-cessarie; cosa ben diversa èabbandonare completamentela linea di sostegno all’eco-nomia, bloccando gli inve-stimenti.

MORETTI – Voglio par-lare di una cosa che mi suo-na strana: mentre le Mar-che e altre Regioni hannodovuto contenere ferocemen-te le spese, lo Stato ha au-mentato del 3% la spesapubblica; perché?

MARCOLINI – Purtrop-po è una delle dimostrazioniche il senso di solidarietànazionale è venuto meno; ilcaso più clamoroso riguardal’alluvione (il riferimento, ov-viamente, non è agli ultimidrammatici avvenimenti chehanno riguardato la Liguriae la Toscana, ndr.): da unaparte si interviene a favoredegli amici e della propria ca-pacità di spesa in una ma-niera, come dire, molto larga,quando…

MORETTI – … (rivolto

ai telespettatori) l’assesso-re parla del Veneto, che haavuto 360 milioni di euro;(all’ospite) a voi, invece, conun sorriso sulle labbra han-no detto di mettere delle tas-se.

MARCOLINI – Questo èstato peraltro confermatocon l’ultimo decreto, quellodi agosto, in cui sono statitrovati i soldi per un’altra Re-gione o per il Comune diRoma, che, sull’unghia di unarichiesta, ha ottenuto circa100 milioni. Le Marche, chepure hanno avuto 650 milio-ni di danni, certificati dalla

Protezione civile, fino ad oranon hanno avuto un euro ela condizione è quella di au-mentare le tasse, il che si-gnificherebbe aggravare lagià difficile situazione dellaparte più fragile della popo-lazione. Noi le tasse le ab-biamo tenute a zero per circai 2/3 della popolazione; sot-to 15 mila euro, e parliamodel 60% dei marchigiani, nonc’è addizionale Irpef, quindiil nostro margine di manovrariguarderebbe purtroppo sol-tanto la parte più esposta.D’altro canto, con riferimen-to all’Irap, colpire l’impresain un momento di seria diffi-coltà economica potrebbeessere addirittura un’aggra-vante.

MORETTI – Voglio ana-lizzare ancora più dettaglia-tamente le cose. Voi vi datemolto da fare per salvarel’occupazione: con qualimezzi?

MARCOLINI – La levaprincipale, in considerazionedel fatto che abbiamo pur-troppo oltre 30 mila cassain-tegrati iscritti alle liste dimobilità, sono gli ammortiz-zatori sociali, che gestiamoin parte con fondi statali e inparte con fondi comunitari eregionali, quelli della forma-zione professionale che ab-biamo deciso di convertirein sostegno ai sussidi di di-soccupazione oppure a so-stegno della cassa integra-zione guadagno e liste dimobilità. Sono cifre di alcu-ne decine di milioni ognianno quelle che indirizziamoalla difesa del lavoro. E sulversante del lavoro, fino adoggi abbiamo potuto soste-nere anche politiche di svi-luppo che riguardano l’inno-vazione tecnologica, la ricer-ca scientifica e il creditoagevolato, che, in situazionidi difficoltà, è una delle leveprincipali a sostegno dellosviluppo. In questi mesi incui, con il rialzo del costodella provvista finanziaria, lebanche si adeguano rapidis-simamente a questa situazio-ne, c’è una doppia stretta:una stretta in assoluto, la ri-duzione della liquidità, e unaumento del costo dellaprovvista. Quindi anche leimprese che potrebbero in-vestire vengono riportate in

una posizione più prudente,su cui cerchiamo in qualchemaniera di intervenire.

MORETTI – Una notizia,che ho appreso ieri, mi hafatto molto piacere: il fattoche abbiate potuto stanziare2 milioni e 400 mila europer le piccole e medie im-prese.

MARCOLINI – Purtrop-po il Governo ha cassatocompletamente il Fondo uni-co regionale: una delle com-ponenti riguardava il co-fi-nanziamento di un fondo ro-tativo che prima era appog-giato su Artigiancassa e

adesso dovrebbe andare sul-la Cassa depositi e prestiti.Abbiamo pensato, facendoappunto un lavoro di ripuli-tura e di riorientamento dellaspesa, che tra l’altro ha unmoltiplicatore elevato, per-ché quei 2 milioni e 400 milaeuro attivano quasi 25 milio-ni di investimenti…

MORETTI – (Scherzan-do) …lei per caso ha fattol’esploratore? Perché devodire che siete bravi ad esplo-rare per trovare sostegni, ri-sorse. Altra buona notiziadi queste ore, l’approvazio-ne, a Bruxelles, della Ma-croregione adriatico-ionica,relatore del parere al Comi-tato delle Regioni il nostrogovernatore Spacca. Questodovrebbe portare dei vantag-gi...

MARCOLINI – …è unparere importante rispetto alquale il presidente Spacca eraappunto relatore e che ri-guarda la costituzione dellaMacroregione adriatico-ioni-ca, una sorta di area econo-mica che al momento attualenon ha un fondo di dotazio-ne, ma che, sulla scorta diquesti passaggi faticosi chesi stanno facendo -tra l’altroprossimamente sarà ad An-cona anche il ministro degliEsteri-, va proprio nella dire-zione di assecondare la ne-cessità di sostenere program-mi di sviluppo. Sul piano eu-ropeo, il tema dell’integrazio-ne è particolarmente sentito,quindi parliamo di una dellemissioni esplorative volte acercare finanziamenti aggiun-tivi.

MORETTI – C’è un’al-ternanza di notizie discretee di notizie purtroppo pessi-me. Fincantieri, ad esempio,è in una situazione veramen-te dolorosa: i dipendenti nonvogliono accettare che 170persone vengano considera-te esuberi, quindi fanno op-posizione, però le notiziesono cattive anche nelle al-tre sedi italiane di Fincan-tieri: quella di Sestri Po-nente ieri è stata militar-mente occupata dai dipen-denti. Si può fare qualchecosa? C’è qualche possibili-tà?

MARCOLINI – Io pensoche la preoccupazione deilavoratori sia assolutamente

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MARCHEdomani1 DICEMBRE 2011 15PAGINA

Ricerca di finanziamenti aggiuntivi. Di fronte adecurtazioni che riguardano i quattro quinti della dotazioneordinaria, d’obbligo utilizzare al meglio gli strumenti chepossano fornire una chiave per uscire dall’impasse della

situazione attuale. “Siamo a tagli superiori all’80%, equando si tratta dell’80%, non c’è

efficientamento che tenga”. In gioco èl’erogazione di ciò che è essenziale ai

cittadini, soprattutto alle fascepiù deboli, sottolinea l’assessore

al Bilancio Pietro Marcoliniagli “Incontri” di Alceo Moretti.

Forte richiamo all’esigenza diridisegnare una prospettiva fatta di

priorità e di possibilità.Attenzione alle opportunità che

vengono dall’Europa conil via libera alla Macroregione

adriatico-ionica

Trasmissione del 13 ottobre 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

Per la piccola e mediaimpresa abbiamo avuto cifretra i 25 e i 30 milioni negli

ultimi anni; ebbene, questo fondo èstato portato a 0. Azzerato anche ilfondo che riguarda la manutenzionestradale; quello per servizi come gliasili nido, le scuole materne, la nonautosufficienza, è stato azzerato peruna parte e fortemente ridotto per

l’altra. Ecco che ad essere messa indiscussione è l’idea stessadello Stato nella società

legittima e che difendere finoall’ultimo posto di lavoro siaun’esigenza insopprimibile.Detto questo, bisogna an-che, come dire, avere co-scienza del percorso che si èriusciti a fare dall’inizio dellavertenza: da un azzeramentodelle prospettive occupazio-nali di lavoro ad una pro-spettiva di lavoro, almeno perdue anni e per un certo nu-mero di lavoratori. E’ unabase ovviamente non suffi-ciente, ma bisogna valorizza-re anche questo risultato,perché la cantieristica e lanavalmeccanica sono settori

dichiarati sensibili sul pianoeuropeo, a rischio da oltrevent’anni, e inoltre, come ri-cordava lei prima, ci sonoaltre sedi della cantieristicain Italia e bisogna evitare chel’attenzione possa essere di-rottata altrove, se altrovehanno magari un potere po-litico contrattuale maggioredel nostro, visto che noi sia-mo una piccola regione e sulpiano governativo neanchetanto, come dire, riguardata.Quindi c’è il rischio di unaguerra fra poveri; il risultatoche nella vertenza è statoconseguito dai lavoratori conla mobilitazione, con il coin-volgimento delle istituzioni,non è sufficiente, ma va giu-dicato positivamente alla lucedi quanto detto.

MORETTI – A Fabriano,nello specifico all’AntonioMerloni, sembra invece chele cose, almeno in parte, pos-sano essere sistemate, no?

MARCOLINI – Sì, sapen-do che purtroppo a Fabrianoc’è una tensione altissima eche i sacrifici occupazionalisono stati veramente pesan-ti. La soluzione di cui si stadiscutendo in queste settima-ne va nella direzione positivaper una quota interessante dilavoratori, ma, ripeto, la si-tuazione fabrianese è unadelle più acute su base regio-nale.

MORETTI – Lei è ancheassessore alle Finanze -comefarà a seguire tutte questedeleghe, poi me lo spieghe-rà-; com’è il rapporto con lebanche? Sono vicine a voi?

MARCOLINI – Le ban-che sono molto sensibili aquello che sta accadendo sulpiano generale e io devo direche notiamo una differenzatra le banche che hanno man-tenuto radici locali e quelleche invece sono magari sol-tanto una filiale di conglome-razioni internazionali. Questaè una prima differenza chenotiamo: le banche con radi-camento locale sono più at-

tente nell’accompagnamento,nel dialogo, nell’accesso alcredito.

MORETTI – Sono più vi-cine alle situazioni e sento-no…

MARCOLINI – …sì, co-noscono e riescono ad ap-prezzare anche il curriculumdell’impresa e dell’imprendi-tore: il merito di credito nonè soltanto quello fissato daBasilea, ma c’è anche unqualcosa di più che vieneapprezzato. Certo è che quan-do si passa in pochissimotempo ad un differenziale neirendimenti di titoli di Stato di

meno di un punto, i primi diluglio, agli oltre 3 punti emezzo attuali, il costo dellaprovvista sale alle stelle e lestesse banche che devonofare provvista finanziariastringono i rubinetti. Purtrop-po le nostre imprese ne pa-gano le conseguenze.

MORETTI – Senta, unadelle voci più importanti, for-se la più importante, del bi-lancio regionale è la sanità:in proposito come stiamo?

MARCOLINI – La sanitàrappresenta al momento at-tuale oltre il 65% del bilanciocomplessivo: siamo intorno a2 miliardi e 700 milioni su pocopiù di 4 miliardi …

MORETTI – …bilanciomolto attivo dal punto di vistaqualitativo, perchè abbiamouna buona sanità nelle Mar-che…

MARCOLINI – …ovvia-mente, come si dice, dentrocasa ognuno vede i proprilimiti, quindi che ci siano delledifferenze nella fornitura deiservizi, che ci siano problemidi aggiornamento in alcunearee, questo è indubbio, peròconsidererei la situazione intermini assoluti e relativi. Intermini relativi, siamo tra le 4-5 regioni che hanno i bilanciin regola e una buona qualità(spesa sanitaria inferiore allamedia nazionale e qualità deiservizi alla popolazione tra lemigliori in Italia: è la perfor-mance per le Marche di re-cente emersa dal Rapportopubblicato su Panorama-Sa-nità, ndr.)...

MORETTI – …il che èmolto importante…

MARCOLINI – …abbia-mo delle eccellenze che mi-gliorano i propri comporta-menti e che addirittura attrag-gono …

MORETTI – …lo si notadalla forte presenza di per-sone con provenienza extra-regionale...

MARCOLINI – …esatto;e poi non c’è soltanto il pre-sente, c’é la prospettiva.

Vorrei ricordare in propositoil Patto sulla salute che èstato firmato dal presidentedel Consiglio, dai presidentidi tutte le Regioni, e che pre-vedeva per il 2013 e per il2014 un aumento delle risor-se rispettivamente del 4% edel 3,6%. Ebbene, questoaccordo è stato stracciatocon un tratto di penna, tra-sformando gli aumenti, rispet-tivamente, nello 0,5 enell’1,4%: si tratta di 8 miliar-di in meno in due anni, il cheper le Marche significheràcirca 200 milioni in meno.Ecco allora che anche il lavo-

ro di razionalizzazione, di con-versione degli ospedali dal-l’acuzie alla lungodegenzache abbiamo preparato in unquadro di sostenibilità, vienefortemente scosso da questaprospettiva, perché se vienea mancare un finanziamentocosì rilevante e se nel frat-tempo, da qui al 2013, noncambiano le regole generali,siamo di fronte alla prospet-tiva di un impatto violento.

MORETTI – Senta Mar-colini, che ne pensa dellagreen economy?

MARCOLINI – La greeneconomy non è soltanto unvincolo: dico questo perchémolto spesso l’economia ver-de, la sostenibilità ambienta-le, il risparmio energeticovengono intesi come un limi-te allo sviluppo. Invece pro-prio gli economisti più tradi-zionali -penso a studiosicome Spaventa- e i grandicentri di ricerca hanno certi-ficato che le imprese e i siste-mi d’impresa che si sonomessi nell’ottica di dover ri-spettare il tema della sosteni-bilità ambientale hanno intro-dotto sistemi di innovazionetecnologica e di ricerca scien-tifica che hanno aumentatola competitività delle impresestesse, quindi quello che eraun vincolo è diventato ungrado comparato di competi-zione. In più, l’economia ver-de è un settore in pienaespansione di investimento...

MORETTI – …è un bel-l’aiuto per la nostra econo-mia...

MARCOLINI – … il foto-voltaico, l’economia basatasull’energia più pulita costi-tuiscono risparmi per i con-sumatori e per i produttori edanche un nuovo settore diintervento. Sull’economiaverde, che è una delle quat-tro priorità su cui è incentra-to il programma di governo

del presidente Spacca, abbia-mo indirizzato risorse comu-nitarie e regionali ad altissi-mo rendimento: è quindi unodei settori che non in nomedi un ambientalismo di fac-ciata, ma in nome della ne-cessità di inseguire traietto-rie di sviluppo e di crescitarimarrà al centro dell’atten-zione.

MORETTI – C’è moltointeresse da parte dellaCina, di organizzazioni in-dustriali, finanziarie cinesinei confronti della nostraregione; come vede lei que-sta cosa?

MARCOLINI – In partesono preoccupato, in parteinvece interessato. Preoccu-pato perché abbiamo saputoproprio in questi giorni chein alcuni fogli che si leggo-no ad Hong Kong ci sonodei veri e proprio annunci incui si dice che l’Italia si puòcomprare a poco prezzo: nonsoltanto le azioni, ma anche

gli immobili, i terreni; nellasottovalutazione generale, inquesti fogli di quella che erala colonia inglese e che è unodei punti più avanzati del ca-pitalismo di stato cinese, c’èl’invito a venire in Italia acomprare. Ciò in parte, ov-viamente, ci preoccupa, mapuò trattarsi di un’opportu-

nità se questo non significasoltanto svendita, per inten-derci, ma significa invece in-tegrazione di mercato, inte-grazione di produzione, pun-ti di appoggio per la distri-buzione dei nostri prodottipiù importanti...

MORETTI – …quandosignifica rapporto con le in-dustrie nostre è un vantag-gio...

MARCOLINI – …e i no-stri imprenditori anche di re-cente lo hanno sperimenta-to; in questi giorni si svolgeun’esposizione sulla musicae da questo punto di vistaabbiamo dei riscontri: quindinon soltanto sul calzaturie-ro, sulla meccanica, ma an-che sulla musica…

MORETTI – …lei miparla di musica, è assessorealla Cultura: siamo moltoattivi nella nostra regioneriguardo alla cultura: Rof,Sferisterio e quant’altro; leiè soddisfatto?

MARCOLINI – Fino adoggi noi siamo riusciti a so-stenere, addirittura ad am-pliare gli stanziamenti per lacultura, in controtendenzanazionale.

MORETTI – Come avetefatto? Dove li trovate i mez-zi?

MARCOLINI – Finoadesso siamo riusciti a farloqualificando la cultura comeun settore prioritario. La cul-tura è in buona parte cine-ma, musica, danza, teatro,percorso lirico sinfonico esono molte le istituzioni diprestigio nelle Marche; c’èperò un settore, che è quellosu cui abbiamo concentratoil differenziale di risorse, chea mio avviso va altrettanto

sottolineato, perché è quelloche può giustificare ancheun intervento strategico dilungo periodo e che riguar-da la cultura come sostegnoall’innovazione. Penso allamostra “La bellezza dellecose”: lì art, design, disegnoindustriale, informatica…

MORETTI – …è propen-

sione verso il futuro…MARCOLINI – …come

si difende un grande corpomanifatturiero superiore allamedia nazionale e superioreancora molto di più alla me-dia europea? Introducendoinnovazione, istruzione, qua-lificazione nelle produzioni enell’arte; da questo punto divista, in senso lato, parliamodi un elemento competitivo,una sorta di infrastrutturacivile, perché cultura non èsoltanto un popolare o unpiù o meno snobistico biso-gno di andare a teatro, di

andare al cinema o di sentirebuona musica. Ecco che tut-to questo, insieme al sistemadell’istruzione, innalza il pa-vimento che invece favori-sce la ricerca scientifica el’innovazione tecnologica.

MORETTI – Lei insegnaall’Università di Urbino; checosa insegna?

MARCOLINI – Econo-mia politica e economia sani-taria; a dire il vero, ho ridot-to molto la mia attività pro-

prio per il miocompito ammini-strativo...

MORETTI –...come giudica igiovani di oggi?

MARCOLINI– Io penso che inquesto ultimo pe-riodo ci sia unagrande ripresa diattenzione, so-prattutto ad im-boccare profili distudio professio-nalizzanti, perchéc’è stato un mo-mento in cui l’uni-versità è sembra-ta, come dire, la ri-cerca di un pas-saggio piacevole,transitorio, manon legato alleprospettive di la-voro. Certamentestudiare è impor-tante di per sé, al-trimenti non ci sa-rebbero gli studi

filosofici, gli studi umanisti-ci in generale. Resta il fattoche gli studi devono essereanche più strettamente col-legati alle prospettive di la-voro: in tal senso il presi-dente e il collega Luchettistanno organizzando unaconferenza regionale sulleuniversità, anche per orga-nizzare e sintetizzare l’offer-ta formativa universitaria epost-universitaria evitandodoppioni, integrando, spe-cializzando e qualificando lastessa. Io ho partecipato aduna selezione delle presen-tazioni dell’offerta formativaa Macerata e ad Urbino, edevo dire che la rispostadegli studenti è notevole,così come anche da partedelle imprese. Quando que-sto avvicinamento, non deltutto strumentale, viene pre-sentato bene, c’è una rispo-sta da parte dei ragazzi edelle famiglie e c’è anchel’eliminazione di qualchespreco che nell’università,nel passato, c’è stato.

MORETTI – Fortunata-mente abbiamo delle univer-sità d’alto livello nelle Mar-che. Assessore io la ringra-zio, grazie soprattutto perquello che fate, e so benecon quali sforzi lo facciate.Spacca a Bruxelles è chia-mato il “rabdomante dei fi-nanziamenti”; so che lei faparte, con il governatore, diquesta coppia sempre alla ri-cerca di risorse. E devo direche mi meraviglio sempre;ogni volta che realizzatequalcosa, mi chiedo: “Macome avranno fatto a trovarei mezzi?”. Grazie, grazie aitelespettatori e arrivedercialla prossima settimana.

(Foto Rillo)

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MARCHEdomani 1 DICEMBRE 2011PAGINA 16

LUIGI VIVENTI

“Scatto di reniquando la crisi

morde”

La Macroregione adriatico-ionica è un progetto di

grande respiro, suscettibile diricadute positive sul territorio. Bene

ha fatto il presidente Spacca aspingere in questa direzione: una

visione strategica, perché, per comestanno andando le cose in Italia, i

prossimi finanziamenti per legrandi infrastrutture potranno

venire solo da Bruxelles

Foto Rillo

MORETTI – Buonaseracari amici; continuando nelmio intento di far conoscereai telespettatori quello cheviene fatto negli uffici degliassessorati regionali, ho in-vitato in questa trasmissioneLuigi Viventi, di cui non stoad elencare le deleghe -per-ché se ne andrebbe così tuttoil tempo, tante sono e tra-sversali a diversi settori-, maa cui chiederò quali sono ifronti di lavoro più impegna-tivi per lui in questo momen-to, le preoccupazioni mag-giori che ha. Dunque, LuigiViventi è nato a Fabrianodove vive con la famiglia:consorte e figlia. E’ stato di-rettore del personale di unagrande industria marchigia-na; ti sei laureato all’Univer-sità di Roma in che materia?

VIVENTI – Scienze poli-tiche, con indirizzo economi-co giuridico.

MORETTI – Hai avutoun grande maestro che sichiama Aldo Moro; ha inci-so nella tua vita?

VIVENTI – Sicuramentesì; con il senno del poi, credodi non essere stato capace al-l’epoca, essendo molto giova-ne, di apprezzarne appieno lequalità umane, però indubbia-mente un fascino straordina-rio su di me l’ha esercitato,influendo anche nelle miescelte: probabilmente nonavrei mai fatto politica se nonavessi conosciuto Aldo Moro.

MORETTI – Com’era?Severo? Dedicava attenzio-ne agli allievi?

VIVENTI – Il primo inse-gnamento era questo: lui era acapo del Governo eppure ve-niva all’Università di Romaregolarmente, settimanalmen-te, a fare lezione.

MORETTI – Quando eraa capo del Governo?

VIVENTI – Sì, e arrivavamagari anche cinque minutiprima di noi, per cui questo èstato il primo grande insegna-mento. E poi una capacità…

MORETTI – …tu avevicome compagno di studi ilgovernatore Spacca? Anchelui mi ha parlato di Moro.

VIVENTI – Gian Mario

era un anno avanti a me neglistudi; è stato lui a parlarmi perla prima volta del professorMoro e a consigliarmi di se-guirne le lezioni perché que-ste avrebbero rappresentato uninsegnamento anche di vita.

MORETTI – (Rivolto aitelespettatori) Viventi è statoun dirigente della Democra-zia cristiana, vicesindaco diFabriano, poi è entrato nel-l’Udc…

VIVENTI – …sì, succes-sivamente…

MORETTI – … e attual-

mente è assessore: (in tonoscherzoso) il suo compagnodi studi Gian Mario Spacca,non so se per cattiveria o peramicizia o per stima, gli ha‘rifilato’ una quindicina dideleghe, tutti settori che Vi-venti deve sovrintendere, vi-gilare, promuovere, eccete-ra. Come fai?

VIVENTI – Diciamo chesono riassumibili sostanzial-mente in 4-5 grandi settori…

MORETTI – …c’è chi si

esaurisce perché ne ha uno...VIVENTI – …sono que-

sti momenti particolari in cuil’impegno che si richiede èancora maggiore rispetto alpassato, perché non c’è argo-mento che si affronti che siaargomento semplice: tutto èdiventato terribilmente diffi-

cile, per cui, ripeto, l’impegnoè ancora maggiore. D’altraparte, quando si assumono re-sponsabilità, bisogna agire conserietà, con professionalità.

MORETTI – (Rivolto aitelespettatori) Una delle pri-me cose che mi colpì dellafigura, della preparazione,del piglio di Luigi Viventi, fuquando lui, al cospetto deigrossi problemi del Quadri-latero, prese l’automobile eandò a Roma, dove si mise apicchiare i pugni sui tavolidi quegli uffici e così riuscen-

do ad ottenere dei riscontri.Continua con questa manie-ra?

VIVENTI – Proprio recen-temente, come governo dellaregione abbiamo dovuto af-frontare grossi problemi inmerito ai lavori del maxi lotton. 2 –quello, per intenderci,del raddoppio della SS 76dell’Ancona – Perugia-, do-vendo far fronte alla richiestadi concordato di preventivoda parte della ditta che stava

gestendo i lavori, cioè la BTP.Nostra idea quella di chiedereche ci fosse uno scorporo, unacessione del ramo d’aziendarelativo ai lavori pubblici perevitare di doverci trovare nelbel mezzo di un enorme, pos-sibile fallimento di una dittasul cantiere…

MORETTI – …adesso c’èuna grossa novità, no?

VIVENTI – Sì, una novitàche è di pochi giorni fa: lasocietà Impresa di Roma èsubentrata alla BTP proprionella gestione di questo gran-

de lavoro che per noi è fonda-mentale, perché il collegamen-to con Roma –dunque Anco-na - Roma, Ancona – Perugia– Roma- è uno degli investi-menti clou per rafforzare equalificare le infrastrutturedelle Marche.

MORETTI – Questa so-cietà che è subentrata è im-portante?

VIVENTI – Ovviamentenon abbiamo scelto noi, per-ché è la Quadrilatero che trat-

ta direttamente; noi come Re-gione Marche siamo soci diminoranza -così come la Re-gione Umbria- di questa so-cietà. Certo ci auguriamo cheabbia le capacità, la struttura,la solidità necessarie per por-tare a termine un lavoro cosìimpegnativo.

MORETTI – So che hagià portato benefici: ha pa-gato tutti i dipendenti...

VIVENTI – …intanto sia-mo riusciti a risolvere il pro-blema dei pagamenti arretratiai dipendenti e in questi gior-

ni ci auguriamo che si risolva-no anche tutti i problemi de-gli arretrati con le varie socie-tà subappaltatrici.

MORETTI – C’è la pos-sibilità di recuperare il tem-po che si era perso?

VIVENTI – Di tempo neè stato perso molto -credo chesu questo lotto ci sia un ritar-do stimabile in un anno, unanno e mezzo-: non so se riu-scirà a recuperarlo interamen-te, però il nostro obiettivo è

quello di poter gestire nelmiglior modo possibile que-sto lavoro, dal momento checi troviamo in una condizioneeconomico finanziaria cosìcomplicata che ci sono deiproblemi anche per quantoriguarda il completamento delfinanziamento dell’intera ar-

teria.MORETTI – La situazio-

ne è molto diversa riguardoalla Foligno – Muccia, misembra.

VIVENTI – Sulla SS 77 lecose sono andate e stanno

procedendo in maniera miglio-re, in maniera regolare: si starispettando completamente ilcronoprogramma dei lavori.

MORETTI – So che visiete dati molto da fare perla terza corsia della A14...

VIVENTI – …i lavori cheriguardano la terza corsia del-l’autostrada rappresentano dallato della costa l’investimen-to più grande e, se vogliamo,anche necessario per la nostraregione. La situazione del traf-fico chiedeva già da anni unaterza corsia; il nostro ramma-rico è che ci fermiamo, di fat-to, a Porto Sant’Elpidio e nonpossiamo completare il tutto,perchè all’epoca due Comuni,Fermo e Porto San Giorgio,non condivisero, non compre-sero appieno la validità diquesta scelta della terza cor-sia. Comunque i lavori stannoandando bene, in alcuni casisiamo addirittura in anticiposui tempi.

MORETTI – Addirittura!Ho visto che tra l’altro aveteaperto la terza corsia tra Se-nigallia e Fano…

VIVENTI – …in direzio-ne nord Senigallia – Fano;adesso si sta lavorando…

MORETTI – …quindisiamo una delle poche regio-ni dove i lavori proseguo-no…

VIVENTI – …proseguo-no e direi che sulla terza cor-sia dobbiamo essere veramen-te soddisfatti perché abbiamo…

MORETTI – …in tutte leregioni ci sono lamenteleperché i lavori non vanno,perché i lavori sono fermi,invece vedo che da noi, forseperché ogni tanto arrivi tuche dai...

VIVENTI – …no, no, as-solutamente: questo è fruttodi un lavoro, di una program-mazione fatta anche preceden-temente e che adesso noi dob-biamo gestire con efficienza.

MORETTI – Dalla docu-mentazione ho visto che ri-guardo alla Fano – Grossetoc’è una novità importantecon riferimento ad un rag-gruppamento di imprese.

VIVENTI – Diciamo chesulla Fano – Grosseto le novi-tà sono due. La prima veragrande novità è che stiamopassando da un’enunciazionegenerica di una volontà di faread una situazione in cui si parladi un progetto effettivo: è sta-to istituito un tavolo tecnicopresso il Ministero delle Infra-strutture a Roma, un tavolo alquale partecipano sia la Re-gione Marche che la RegioneUmbria che le Province inte-ressate, e le riunioni di questotavolo tecnico stanno produ-cendo delle proposte, oltre ladefinitiva realizzazione delprogetto stesso dal punto divista tecnico. Senza entrare inparticolari forse troppo com-plicati, troppo tecnici, possia-mo dire che si stanno studian-do delle soluzioni di partena-riato pubblico-privato, solu-zioni che cercano di intercet-tare i finanziamenti europei, ein merito c’è stato ultimamen-te un interessamento da partedi un raggruppamento di im-prese importanti, la Astaldi, laCMC, la Strabag che sta ge-stendo tra l’altro i lavori sullaSS 77: si tratta di imprese chehanno una grande solidità euna grande capacità proget-tuale, per cui se ci chiedono,così come in effetti è accadu-to, di poter presentare una pro-posta, un progetto, evidente-mente la Fano – Grosseto sista indirizzando nella direzio-ne giusta.

MORETTI – Molto im-portante è la piattaforma lo-gistica delle Marche: questotema richiede molta attenzio-ne?

VIVENTI – Diciamo cheè un tema delicato: se ne parlada qualche anno, adesso noistiamo cercando di dare una

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MARCHEdomani1 DICEMBRE 2011

“Sono questi momenti particolari in cui l’impegno che sirichiede è ancora maggiore rispetto al passato. Non c’èargomento che si affronti che sia argomento semplice:

tutto è diventato terribilmente complicato”. L’effetto deipesanti tagli inferti e la prospettiva di tempi ancor piùduri: “Non bisogna dimenticare che le manovre ultime

sono aggiuntive, non sostitutive, rispetto a quelleprecedenti”. Il 2012 e il 2013 anni straordinariamente

complessi, dice l’assessore alla Viabilità e Trasporti LuigiViventi agli “Incontri” di Alceo Moretti. L’inciso: “Noi

nel frattempo abbiamo cercato di fare di necessità virtù, e,soprattutto, abbiamo cercato di razionalizzare al massimo

la spesa, di controllarla, senza far mancarele risorse ai settori strategici”

Trasmissione del 27 ottobre 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

Piattaforma logistica delle Marche: nel raggio dipochi chilometri, tre grandi realtà come il porto,

l’aeroporto e l’interporto. Quest’ultimo l’elementocatalizzatore, attraverso cui utilizzare al meglio le

possibilità di trasferimento delle merci. Alcune condizionisono però indispensabili per l’effettivo funzionamento di

questa struttura: mi riferisco in particolare alcollegamento con l’autostrada dello scalo dorico.

Per quanto riguarda l’Uscita Ovest, piccoli masignificativi passi in avanti

L’Aeroporto delle Marche

concretizzazione a questa ideae a questi progetti. Piattafor-ma logistica significa che noinel raggio di 15, massimo 20chilometri, abbiamo tre gran-di strutture: il porto, l’aero-porto con a fianco l’autostra-da e l’interporto di Jesi. Que-st’ultimo deve essere l’ele-mento catalizzatore, attraver-so cui si cerca di utilizzare almeglio le possibilità di movi-mento delle merci con un tra-sferimento anche da gommasu rotaia, quindi su ferro, diuna certa mobilità. Sono statifatti dei lavori importanti, siaall’interno del porto di Anco-na, sia, con l’utilizzo di fondiFas, all’interno dell’aeroportoed anche nell’interporto diJesi: il collegamento con lasuperstrada, una stazione fer-roviaria interna. Poi, per poterdare effettiva possibilità difunzionamento a questa strut-tura, noi abbiamo seguito al-cuni progetti che sono indi-spensabili per dare un futuroalla stessa ed anche al porto,alla città capoluogo di regio-ne: mi riferisco al collegamen-to con l’autostrada del portodi Ancona, collegamento sen-za il quale difficilmente po-tremmo pensare ad uno svi-luppo del porto. Per quantoriguarda la cosiddetta UscitaOvest, abbiamo fatto dei pic-coli, ma significativi passi inavanti: finalmente il Cipe haapprovato anche lo schema diconvenzione; noi abbiamoscritto una lettera, come asses-sorato, anche due, tre giornifa, per sollecitare i Ministeri,perché quello che accade inItalia a volte è inspiegabile:dall’approvazione del 5 mag-gio, da parte del Cipe, delloschema di convenzione, adoggi noi non siamo ancorariusciti ad avere la pubblica-zione sulla Gazzetta Ufficiale,tant’è che a me è venuto dapensare che forse…

MORETTI – …roba datrogloditi…

VIVENTI – …stranissimo,insomma. Questi sono i ritardiveri della politica italiana, que-sti sono i costi occulti: non celo possiamo permettere; anchein settimana saremo a Romaper verificare queste situazio-ni.

MORETTI – (Scherzan-do) Ci vai armato o…

VIVENTI – …armato dibuone intenzioni, sempre.

MORETTI – Ho letto chetra l’altro è necessario ilcompletamento delle opereportuali, cosa c’è da fare alporto?

VIVENTI – Al porto cisarebbe da fare molto…

MORETTI – …le cosepiù importanti.

VIVENTI – …anche inquesto caso sono avvenuti duefatti importanti. Il primo: l’ap-palto dei lavori per la costru-zione del molo sopraflutto,una struttura indispensabileper assicurare gli ormeggi, l’in-gresso delle navi nel porto,insomma per dare sicurezza.L’altro fatto riguarda la cosid-detta banchina lineare: siamoin procinto di appaltare la re-alizzazione di altri 300 metridi banchina. Quindi, pur tratante difficoltà finanziarie,stiamo cercando di portareavanti, anche grazie ad unbuon rapporto con l’Autoritàportuale, questi investimenti.

MORETTI – Parliamoadesso della galleria di Cat-tolica; so che è importante…

VIVENTI – …direi che ri-guardo alla galleria di Catto-lica ormai il lavoro è pratica-mente eseguito ed è un fattoimportante perché l’amplia-mento di questa galleria con-sente ad ogni tipo di merce, equindi di vagone, di poterarrivare direttamente a Falco-nara e da lì andare per l’inter-porto di Jesi, proprio per quel-l’interscambio di cui diceva-mo prima. La realizzazionedella galleria di Cattolica, in-

sieme all’Uscita ovest, insie-me ai lavori che stiamo facen-do all’interno dell’interportoe del porto, potrà consentirciun inserimento, nel futuro, perquanto riguarda lo sfruttamen-to di finanziamenti a livelloeuropeo per la realizzazionedi collegamenti ferroviari, stra-dali, eccetera.

MORETTI – Questo ri-guarda il famoso networkdelle reti europee…

VIVENTI – …io non vo-

levo utilizzare questo termineperché poi chi ascolta magarinon capisce di che cosa siparla; come dicevo prima, si

tratta della possibilità di ag-ganciare finanziamenti euro-pei per investimenti da realiz-zare sulle nostre arterie. E’chiaro che senza le infrastrut-

ture viarie l’interporto nonpoteva avere un futuro; noi,come Regione, possiamo im-pegnarci per fornire l’interpor-to di tutte le infrastrutture ne-cessarie, ma va anche aggiun-to che poi è il mercato -cioègli operatori, gli industriali-che deve capire l’importanzadi questa struttura.

MORETTI – Anche l’ae-roporto entra nelle materiedi tua competenza, no?

VIVENTI – Sì.MORETTI – Ho visto

che l’aeroporto va bene, que-st’anno...

VIVENTI – ...per quantoattiene al bilancio, direi chec’è una gestione soddisfacen-te; c’è stato un incremento perquanto riguarda il numero deipasseggeri, per ciò che con-

cerne il movimento merci,quindi direi che possiamoparlare di una crescita di circail 20 per cento di movimento.

MORETTI – Ho vistoche perfino ai finanzieri ar-gentini interessa l’aeroportodi Ancona...

VIVENTI – ...sì, c’è uninteressamento in corso chestiamo valutando. Non siamopiù con l’acqua alla gola perciò che concerne Aerdorica,per cui valuteremo bene: se

questi signori che voglionointeressarsi del nostro aero-porto garantiscono un valoreaggiunto dal punto di vista

commerciale, dal punto di vi-sta della movimentazione,possono essere ben accetti. Sesi trattasse di un’acquisizio-ne sic et simpliciter per sosti-

tuire una maggioranza delsocio pubblico a privato nonsarebbe granché interessante,anche perché una regionecome la nostra, che già hagrandi difficoltà di collega-mento con il resto del Paesee dell’Europa per quanto ri-guarda strade e ferrovie -ungap che noi stiamo cercandodi recuperare-, non può fare ameno di avere un bell’aero-porto funzionale.

MORETTI – Purtroppoho visto che il Governo cen-trale ha ritenuto opportunoscomparire e prima di scom-parire ha fatto dei disastri:vi ha tolto l’81% dei finan-ziamenti. Come fate a conti-nuare tutte le attività, conquesti enormi tagli dal cen-tro?

VIVENTI – Noi abbiamoavuto, come del resto tutte leRegioni italiane, dei pesantitagli che saranno ancora piùdifficili da gestire il prossimoanno, perché non bisogna di-menticare che le manovre fi-nanziarie ultime sono ag-giuntive rispetto a quelle pre-cedenti, non sono sostitutive,per cui credo che il 2012 e2013 saranno due anni diffi-cilissimi. Noi nel frattempoabbiamo cercato di fare di ne-

cessità virtù, ma, soprattutto,abbiamo cercato di raziona-lizzare al massimo la spesa,di controllarla, ridurla ove ov-

viamente possibile, però nonabbiamo fatto venir meno, al-meno fino ad oggi ci siamoriusciti, le risorse ai settoristrategici.

MORETTI – Parlavocon amici di grandi giornaliitaliani che conoscono benele varie situazioni e sonosbalorditi nel vedere comele Marche riescono a cam-minare bene; uno ricordavala disparità di trattamentocon riferimento all’alluvio-ne in Veneto: a quella regio-ne 360 milioni di euro, a noil’invito a mettere le tasse.Questo è indicativo.

VIVENTI – Purtroppo cisono stati trattamenti così di-versi che non depongono afavore del Governo naziona-le. Proprio in questi giorni noiabbiamo dovuto deciderel’aumento dell’accise sullabenzina, perché questo ciimpone di fare il decreto Mil-leproroghe del Governo se

vogliamo avere un co-finan-ziamento statale. Altrimenti,non c’è un euro per le Mar-che: questa è, se vogliamo,anche una specie di ricatto,una pressione pesante, peròdobbiamo subirla per evitareche i nostri territori -in parti-colare il Fermano, che è laprovincia più colpita, o ilMaceratese- possano rimane-re indietro nei lavori sulleinfrastrutture viarie in parti-colare, ma anche sugli edifi-ci, eccetera, ciò che domanipregiudicherebbe anche unadecente vita per gli abitanti.Quindi dobbiamo intervenirecon un principio, che è quel-lo della solidarietà, per cuiall’interno del territorio mar-chigiano tutti sono chiamatia contribuire anche se nontutti hanno subito danni par-ticolari dall’alluvione…

MORETTI – …ho senti-to che hai fatto qualche cosadi importante nel campo del-l’edilizia; che cosa hai fat-to?

VIVENTI – Due cose ab-biamo fatto come Giunta inquesto anno di attività. Laprima, quando abbiamo ri-messo in moto il Piano casa,e ne parlammo anche in un’al-tra occasione: abbiamo appro-vato una buona legge per ilPiano casa. Ultimamente, ab-biamo proposto una legge cheora è all’esame della commis-sione competente e che giànel mese di novembre do-vrebbe essere in aula per l’ap-provazione definitiva, leggeche riguarda il recupero dellearee degradate dei centri ur-bani. Abbiamo pensato dipoter mettere mano a questamateria, inserendo nella pro-posta alcuni principi ispira-tori della nuova legge urba-nistica, perché è ormai ora chele Marche si dotino di unanuova legge urbanistica. Que-sta consentirà di avere deglistrumenti molto snelli riguar-do all’approvazione, moltoagili, in pratica come se fos-sero dei piccoli piani partico-lareggiati che possono essereattivati sia dai Comuni chedai privati per costruire, que-sto è lo slogan, sul costruito:non occupare nuovo suolopubblico, ma ristrutturare, ri-qualificare delle zone chesono a volte anche abbando-nate, in degrado.

MORETTI – Una cosache mi ha un po’ lasciatoperplesso: perché hai fattola proposta sulla linea fer-roviaria Fano – Urbino?

VIVENTI – Più che unaproposta, noi praticamenteabbiamo preso atto che dal1987 la ferrovia che collega-va Fano ad Urbino era dismes-sa. Abbiamo provato in di-verse occasioni -hanno pro-vato prima di me, l’ultimosono stato io- a parlare con leFerrovie dello Stato per ve-dere se era possibile un ripri-stino serio della linea, unafunzionalità da questo puntodi vista, ma avendo accertatol’impossibilità in merito, ci è

sembrato giusto accogliere larichiesta della Provincia diPesaro-Urbino di potersi inte-ressare a questo problema epoter realizzare degli impor-tanti investimenti sulla stessaex linea, chiamiamola così,ferroviaria dal punto di vistaturistico.

MORETTI – Quindi unaproposta che veniva dal bas-so, diciamo…

VIVENTI – …sì, una ri-chiesta che viene dalla Pro-vincia stessa; loro pensanoanche di poter realizzare unabella pista ciclabile.

MORETTI – A Bruxel-les Spacca ha ottenuto l’ap-provazione della Macrore-gione adriatico-ionica; por-terà dei vantaggi al nostroterritorio

VIVENTI – Sicuramentesì; certo immediatamente nonè che possiamo aspettarcigrandi cose, però questo è unprogetto di grande respiro ebene ha fatto il presidenteSpacca a spingere in questadirezione, anche perché, one-stamente, con l’aria che tirain Italia, i prossimi finanzia-menti per le grandi infrastrut-ture potranno venire solo daBruxelles. Quindi è stata unavisione strategica…

MORETTI – …direi chetutta l’équipe di Spacca èmolta brava ad andare acercare finanziamenti in Eu-ropa.

VIVENTI – Direi di sì,nel senso che bisogna esserein questo senso ‘imprendito-ri’.

MORETTI – Un amicoche è nel governo a Bruxel-les mi ha chiesto, duranteuna recente telefonata chegli ho fatto, come stesse il‘rabdomante dei finanzia-menti’. Io, lì per lì, non sa-pevo a chi si riferisse: “Machi è?”, gli ho chiesto. Elui: “Come chi è? Il tuopresidente, Spacca: a Bru-xelles lo chiamano il rab-domante dei finanziamen-

ti”. Bene, il tempo è vola-to. Io ti ringrazio, Luigi,per l’intensa, intelligenteattività che dedichi alla no-stra regione: in genere nonè facile trovare delle per-sone che si interessano dicose non proprie, invece tulo fai con entusiasmo, conpassione e con competen-za.

VIVENTI – Grazie.MORETTI – Grazie ai

telespettatori e arrivedercialla prossima settimana.

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18PAGINA 1 DICEMBRE 2011MARCHEdomani

ROBERTO I. ROSSI

I dieci anni di vita della So-cietà Prometeo di Anconasono stati ‘festeggiati’, tele-

visivamente, dall’intervista alpresidente Giacomo Roscionida parte di Alceo Moretti nelcorso della trasmissione degli“Incontri”, andata in onda, direcente, sulle frequenze di TvCentro Marche. Prometeo -laprincipale Società di venditadi prodotti energetici delleMarche: gas metano ed ener-gia elettrica- nasce nel 2001,grazie alla sinergia tra alcunedelle più importanti aziendemultiutilities della regione e unpartner industriale di livello in-ternazionale. “Noi –affermaRoscioni- stiamo festeggiandola riuscita di un progetto chenasce da una intuizione di al-cune persone le quali capisco-no che il gas entrando nel mer-cato libero andava gestito inmodo diverso”. Amante dellavela –ha partecipato a tre cam-pionati del mondo, in Scozia,in Svezia e in Norvegia- edanche delle mostre dei quadri,del teatro, della prosa e dellalirica. “Autentiche passioni –sottolinea Roscioni- che misono state tramandate dai miei

genitori. Nello specifico, dagiovane ho imparato che pri-ma di andare a vedere un’ope-ra lirica si doveva leggere unlibretto su tale opera e poiandarla a vedere, il modo mi-gliore per godersi l’opera”.Roscioni, in qualità di inge-gnere, è anche costruttore e nelcorso della sua carriera ha fattoparte del Consiglio direttivodel Collegio dei Costruttori edè stato anche membro dellaGiunta degli Industriali. Pro-meteo, dopo il primo decenniodi vita, ha centocinquatamila

clienti, servendo 135 mila fa-miglie, 15 mila piccole e me-die imprese oltre a 75 impor-tanti clienti industriali, distri-buendo 280 milioni di metricubi di gas all’anno, con unfatturato intorno ai 140 milio-ni di euro all’anno. “ed ora –aggiunge Roscioni- stiamocercando di incrementare talequota attraverso il lancio sulbusiness dell’energia elettrica,un settore, quest’ultimo, cheper noi rappresenta un fortemotivo e una considerevolepossibilità di espansione. Pos-

siamo fare un ottimo lavoroavendo davanti una potenzia-lità enorme. L’avvio sul cam-po dell’elettricità sta portandoalla nostra società una forzaeconomica di un certo spesso-re. Per noi questo nuovo lavo-ro rappresenta una sfida, essen-do il mercato dell’energia elet-trica non facile come lo è quel-lo del gas”. “Prometeo –evi-denzia Roscioni- nelle Mar-che è riconosciuta comeun’azienda di casa, seria, delterritorio. Noi siamo una socie-tà nata da un’intuizione delle

Municipalizzate della zona cheavevano capito che il gas do-veva essere gestito in manieraprivata e all’epoca entrò nellanostra società la Edison comesocio privato, portando unknow how iniziale importante,oggi Edison continua ad esse-re un socio al 17%. Nonostan-te la presenza di tali soci. Comesoci abbiamo anche diversi Co-muni e Municipalizzate dellanostra regione. Prometeo ha im-postato una struttura capace digestirsi ed organizzarsi da sola,in modo autonomo”. “Siamouna bella realtà –sostiene Ro-scioni-; stiamo proseguendocon una conduzione molto fa-miliare, con l’affetto della fa-miglia ma con le capacità tec-niche e professionali di altissi-

mo livello. Stiamo ottenendodegli utili da record, utili chenon sono a discapito del clien-te, perché noi su ogni bollettamediamente abbiamo un’inci-denza mensile. Il nostro utileammonta a 90 centesimi suogni bolletta, quindi l’utile èuna cosa minima, quasi imper-cettibile, ma sul gran numero,sulla gestione aziendale atten-ta, oculata, volta al risparmio,riusciamo ad ottenere degliottimi utili. Utili che poi ven-gono destinati ai nostri soci”.“In questo momento di diffi-coltà internazionale –rimarcaRoscioni- Non abbiamo nes-sun tipo di preoccupazioni peril rifornimento del gas”. Unaltro aspetto attivato dalla Pro-moteo è stato il recente legamesportivo, in qualità di sponsor,con la squadra Fabi ShoesSutor Montegranaro, militantenel campionato di serie A dibasket e che disputa tale cam-pionato al PalaRossini di An-cona. Un accordo triennale.“Un progetto – dichiara Ro-scioni- con l’obiettivo di otte-nere risultati importanti e quin-di non può che essere un pro-getto di media scadenza”.

Festeggiati i dieci anni di vita di Prometeo. Il presidente Giacomo Roscioni ospite della trasmissione“Incontri” condotta da Alceo Moretti. “Siamo una bella realtà con degli utili record”

“La nostra Società? Una famiglia”“Oltre al gas metano stiamo puntando sull’energia elettrica”

Un momento degli “Incontri”, con Alceo Moretti e il presidente di Prometeo,Giacomo Roscioni

Trasmissione del 20 ottobre 2011www.youtube.com/GruppoAlceoMoretti

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Ha successo chi internazionalizza

Promozione integrata di risorsee territorio: identità

unica per un brand esportabile

Gian MarioSpaccaGovernatoreRegione Marche

PAGINA1 DICEMBRE 2011 MARCHEdomani 19

Nella stretta della crisi, la strada maestra è consolidare inostri punti di forza. Un perno nella capacità di intrapresa

di un modello di sviluppo che ha fatto scuola e che oggisa restituire casi imprenditoriali capaci di risposte efficacialle difficoltà del cambiamento, intercettando le esigenze

delle aree in forte crescita. Significativo che a questaregione sia stato affidato il coordinamento nazionale dellamissione in Brasile nel 2012. Mentre ancor più necessaria

diventa una spinta verso forme di associazionismoe cooperazione tra aziende, perché si raggiungano

le dimensioni utili per andare all’esteroSpeciale a cura diSilvana Coricelli e

Roberto I. Rossi

Maggiore massacritica per affrontarei mercati più lontani

PaoloAndreaniPresidenteConfindustria Marche

“Promozione integratadelle risorse produttive, delterritorio, della cultura e delturismo che si traduce inun’unica identità, un brandesportabile che offre un’im-magine di solidità e pro-spettiva al sistema Marche.Con questa strategia laRegione Marche ha avvia-to ormai da molti anni –conuna visione che può esseredefinita ‘pionieristica’– unaforte e decisa politica di in-ternazionalizzazione. Obiet-tivo primario, creare le con-dizioni per l’apertura delleimprese marchigiane, so-prattutto le micro e le pic-cole, ai mercati esteri, inparticolare a quelli con lemaggiori prospettive di cre-scita: un processo determi-nante per sostenere la no-

stra economia in uno sce-nario di crisi mondiale an-cora severa. Non è un casose oggi le aziende che regi-strano performance straor-dinarie in termini di fattura-to sono quelle che più han-no internazionalizzato, quel-le che più hanno puntatosull’export in particolare neiPaesi in forte crescita. I ri-sultati di questa visionestrategica si confermano perle Marche di anno in anno.Solo qualche dato: nel pri-mo semestre del 2011l’export marchigiano è cre-sciuto del +12% rispetto allostesso periodo del 2010,con performance particolar-mente lusinghiere nei PaesiBric (Brasile Russia India eCina) con un +21%, in quel-li dell’America centromeri-

dionale con un +69%, del-l’America settentrionalecon un +16%, degli EmiratiArabi Uniti con un +11% eancora Vietnam (+36%) eGiappone (+20%). Una stra-da, si diceva, aperta già datempo. Dieci anni fa erava-mo dinanzi ad un processodi globalizzazione che sem-brava ad esclusivo appan-naggio delle grandi impre-se, con il rischio che le pic-cole dimensioni del nostro

sistema produttivo fosse-ro escluse. Il governo re-gionale ha allora avviatouna strategia di presenzaproduttiva -e non solo dipromozione commerciale-in alcuni mercati in fortesviluppo e che oggi sonotra le principali potenzeeconomiche mondiali. Lostrumento: la realizzazionedi sistemi e reti di impresegrazie al supporto dei Cen-tri servizi e la creazione di

relazioni strutturali tra laRegione Marche e Regionibrasiliane, cinesi, russe,indiane e di altri Paesistrategici. Nostro obietti-vo era ed è entrare nelprocesso di cresci ta diquesti Paesi, spingendo lenostre imprese a superarei limiti dimensionali trami-te l’organizzazione in retee l’aggregazione. Una sfi-da che vogliamo continua-re a cogliere”.

“Il miglioramento degliscambi internazionali sta in-fluenzando in modo seletti-vo il percorso di recuperodel sistema manifatturieromarchigiano, generando ef-fetti positivi molto differen-ziati tra le imprese, in relazio-ne alle loro capacità di se-guire la domanda internazio-nale. Molte imprese hannoinfatti capito da tempo l’im-portanza, anzi, la necessitàdi operare su mercati esteri el’hanno sfruttata. Sono peròconsapevoli che un’impresa,specie se piccola, non puòrispondere da sola alla sfidaglobale. Solo presentandosiin forma aggregata, consor-ziata o di filiera, infatti, a mioavviso, le nostre impresepossono riuscire oggi a co-stituire una maggiore massacritica per affrontare consuccesso i mercati più lonta-ni. In un momento difficilecome l’attuale, credo che leimprese che rappresentiamoa livello nazionale e regiona-le abbiano più che mai biso-gno di individuare nuovimercati di sbocco per i pro-pri prodotti, nuove opportu-nità che consentano ad esse

di recuperare il terreno per-duto durante la crisi, di tor-nare a crescere continuandocosì ad assicurare posti dilavoro, sviluppo e benesse-re.

Ricordo che le Marche,nel corso dei primi sei mesidel 2011, hanno registrato unincremento delle esportazio-ni dell’11,9%, anche se infe-riore sia alla media della ri-partizione dell’Italia centrale(+14,7%), sia alla media na-zionale (+15,8%), e che taleincremento ha riguardatosoprattutto i mercati extraUe27 (+20%), mentre i mer-cati dell’Unione europea han-

no registrato un aumento del7,3%. Nella graduatoria deiprimi 20 Paesi di destinazio-ne troviamo al primo postola Francia (+7,7%), seguitadalla Germania (+10,5%), dalBelgio (-2,4%) e dalla Russia(+18,8%). Spicca il risultatodella Turchia (+48,7%) e del-la Cina (+42,8%), anche se ivalori assoluti restano moltocontenuti.

Per questo, come sistema

Confindustria, dobbiamo ac-compagnare e sostenere tut-te le imprese associate nelloro percorso di internazio-nalizzazione avviando pro-getti immediatamente realiz-zabili, concertando le azionida intraprendere. Altrettantoimportante è promuovere unmaggior coordinamento tratutti i soggetti, a vario titoloimpegnati nei processi diinternazionalizzazione, comeassociazioni di categoria, isti-tuzioni, consorzi all’esporta-zione, Camere di commercio,ecc., sia per raggiungere unadimensione di ‘rappresentan-za istituzionale’ idonea ad

affrontare certi mercati, siaper proporsi con un adegua-to appeal commerciale, sia percontenere i costi.

Sono convinto che è que-sta la strada giusta per supe-rare il difficile momento etornare a crescere, perchédinamismo ed impegno delsingolo non sono più suffi-cienti a garantire il successo:dobbiamo unire le forze perrisultare ancora vincenti”.

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SpecialeInternazionalizzazione MARCHEdomani 1 DICEMBRE 201120PAGINA

“Guardare all’estero peresportare e cercare nuovimercati ai quali attingere econ i quali confrontarsi.Penso alla Cina e alla Rus-sia, ma anche alle nuoveprospettive in India e Bra-sile, Paese, quest’ultimo,con cui le Marche hannogià realizzato importantiprogetti, come quello rea-lizzato nel settore del legno-mobile dal Centro serviziCosmob e quello nel setto-re della meccanica in cui haoperato il Centro serviziMeccano facendo nascereulteriori 10 joint-venture traimprese marchigiane e bra-siliane. Ma in Brasile avre-mo un ruolo da protagoni-sti e potremo mettere in lucele nostre imprese e la no-stra bravura, anche consi-derando che le Marchesono state scelte quale re-gione di coordinamentonazionale della Missione diSistema Governo-Regioni-

sistema camerale in Brasilenel marzo 2012. Missioneorganizzata dal MinisteroAffari sull’impegno per losviluppo internazionale delproprio sistema. Guardareall’estero, quindi, e ai mer-cati in espansione peresplorarli con coraggio: inquesto momento di crisi lavia più sicura è sicuramen-te quella di aprirsi all’este-ro e alle nuove economie.Ma l’internazionalizzazioneè un concetto ampio che, amio avviso, comprende an-che lo sguardo a nuoveforme di finanziamento e diauto sostentamento, consi-derando che il Governonazionale ci lascia spesso apiedi. E allora credo che lavisione provinciale checontraddistingue un po’noi italiani andrebbe svec-chiata anche dal punto divista dei rapporti conl’Unione europea che tantopuò offrire, ma che vienerichiamata alla mente cosìpoco. Forse, impigriti dallamentalità opportunistica diquesto Governo, non ciaccorgiamo che basterebberimboccarsi le maniche e,invece di piangersi addos-so, mettere in campo pro-getti seri e di qualità chesarebbero finanziati subitoe con piacere dall’Unioneeuropea. Nuovi mercati,quindi, poi la rete di soste-gno dell’Europa che peròva guadagnata con serietà

e infine puntare sul merca-to interno e sui prodotti diqualità che ci contraddistin-guono in tutto il mondo. Aquesto scopo credo che ilconcetto di Macroregione,dove con questo termine siintende l’unione e il con-sorzio di più realtà con lostesso scopo, possa essereefficace e lungimirante. Giàtanto se ne parla nella no-stra Regione, ma credo cheancora non sia stato dato ilgiusto spazio a quest’im-portantissima iniziativa vo-luta con forza dal nostropresidente Gian Mario Spac-ca e appoggiata soprattut-to da noi dell’Idv che con illavoro in consiglio regiona-le, e penso alle numeroseiniziative di Paola Giorgi,abbiamo sempre riportato inprimo piano il concetto diMacroregione Adriatico Io-nica. Unione culturale, eco-nomica, sociale. Un puntodal quale ripartire per co-noscere altre realtà simili efare lavoro di squadra inmodo da raggiungere di-mensioni utili a penetrare imercati. Perché in fondo‘l’unione fa la forza’, e no-nostante i numerosi passiavanti compiuti e all’ottimolavoro della Regione, abbia-mo bisogno di molta grintae molto aiuto per uscire dalguscio e tornare ad essereleader internazionali contutta la qualità del nostromade in Marche”.

“In un contesto mondia-le competitivo, la scelta stra-tegica delle imprese non puòche essere indirizzata versol’internazionalizzazione. Lagestione di un’azienda orien-tata al mercato globale pone,sicuramente, sfide inedite peril nostro territorio rispetto aimodelli del passato, che sonostate evidenziate anche nellelinee di indirizzo del nostropiano strategico ‘Provincia2020. Progetti per una comu-nità più felice’. Il tema è chia-ramente un’opportunità se lastruttura organizzativa e am-ministrativa aziendale vieneadeguata alle nuove necessi-tà mondiali. Altrimenti si ri-schia la perdita del vantaggiocompetitivo rappresentatodalla qualità del prodotto.Servono, dunque, competen-ze specifiche, che nella mag-gior parte dei casi devonoessere il patrimonio dei gio-vani che escono dalle scuolesuperiori e dalle università,

oppure possono essere favo-rite da strutture di servizio.In tal senso, il sostegno diagenzie e laboratori comequello del Centro tecnologi-co per il settore legno-arredo,per il relativo distretto, è unelemento determinante per ac-compagnare le aziende versoprocessi di innovazione lega-te alle problematiche ambien-tali, trasformandole in fattoridi competitività. Allo stessomodo la Provincia, di concer-to con il sistema camerale,può favorire la competitivitàdel sistema economico localesui mercati esteri. Con il no-stro Piano strategico, nono-stante le difficoltà causatedalla crisi economica, non ri-

nunciamo a progettare il fu-turo, evidenziando i settori sucui abbiamo deciso di scom-mettere. Il mobile, la meccani-ca e il tessile sono i compartitrainanti e tradizionali delnostro sistema produttivo, neiquali siamo impegnati a resi-stere insieme, in questo par-ticolare momento. E su ciò cisiamo concentrati, con azionimirate, fin dall’inizio della le-gislatura. Le strade dell’inno-vazione passano invece perlo sviluppo della green eco-nomy, intesa anche comenuovo modo di concepire laproduzione, insieme alla riqua-lificazione dell’offerta turisti-ca e alla valorizzazione delruolo dell’università. Per in-tercettare i mercati, dobbiamoessere pronti, inoltre, a ri-spondere anche ai nuovi temidel futuro. Come sul designdegli impianti per le rinnova-bili, dove si possono creareopportunità occupazionali.Sono convinto che il made inMarche abbia tutte le poten-zialità e la qualità necessariaper conquistare ancora mag-giore competitività, anche conenergie e risorse in grado dimisurarsi con la costruzionedi un nuovo modello di svi-luppo basato, tra l’altro, suforme di cooperazione tra leimprese e metodi su cui im-plementare l’innovazione nelnostro sistema manifatturie-ro. E gli esempi positivi nelterritorio, in questo senso,non mancano”.

Tornare leadercon l’eccellenza del

made in Marche

DavidFaviaOnorevole,coordinatore Italiadei valori Marche

Competitività:favorire il sistema locale

sui mercati stranieri

MatteoRicciPresidente ProvinciaPesaro Urbino

“La gestionedi un’azienda

orientata almercatoglobale

pone,sicuramente,sfide inediteper il nostro

territoriorispetto

ai modellidel passato”

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SpecialeInternazionalizzazione PAGINA1 DICEMBRE 2011 MARCHEdomani 21

Puntare su unaqualità totale: all’estero

vince l’italianità

RobertoGramaccioniExport Sales ManagerScavolini

Interculturalità,lasciando emigrare

i nostri prodotti

AdolfoGuzziniPresidente IGuzziniIlluminazione

“Fedeltà aivalori

aziendali, maidimenticata la

mission dipartenza: bellecucine, solide,

affidabili, ingrado di

soddisfare lerichieste di un

mercatoestremamente

ampio”

“La nostra è una dellerealtà aziendali leader del set-tore e una delle più cono-sciute in tutto il mondo. Al-l’estero vince l’italianità eScavolini è da sempre apprez-zata e riconosciuta come per-fetto esempio di made in Italy.Da sempre crediamo che sidebba puntare su una qualitàtotale. Per noi è un valorefondamentale ed è per que-sto che abbiamo scelto diprodurre interamente in Ita-lia, secondo le più rigide nor-mative del settore, senza maidimenticare la nostra missiondi partenza: produrre bellecucine, solide, affidabili, ingrado di soddisfare le richie-ste di un mercato estrema-mente ampio. Questa fedeltàai valori aziendali ha conferi-to a Scavolini il ruolo di am-basciatrice del made-in-Italy,proponendo ‘la cucina piùamata dagli italiani’ anche suipiù importanti mercati stranie-ri, che hanno dimostrato di

apprezzare lo straordinariorapporto tra design, qualità eprezzo. Molto importante perScavolini è sicuramente la di-stribuzione, infatti grande at-tenzione viene posta al po-tenziamento e alla qualifica-zione continua della nostrarete. Dal primo punto venditaestero, inaugurato in Grecia20 anni fa, abbiamo fattomolta strada. Oggi circa il 15%del fatturato proviene daimercati esteri, dove siamo

presenti in modo riconoscibi-le con una rete di oltre 350punti vendita, quasi tuttimonomarca, per comunicare

in modo costante e puntualecon il consumatore finale.Attualmente siamo presenti intutti i continenti, dall’Europa,in particolare Spagna e Rus-sia dove siamo molto forti,fino ad arrivare ai Paesi emer-genti del Far East e dell’Afri-ca. Particolarmente rilevanteè anche la presenza nelleAmeriche, con una rete dicirca 40 punti vendita, dal-l’America Latina fino agli Sta-ti Uniti, dove l’anno scorsoScavolini Usa ha inauguratola Scavolini Soho Gallery, ilprimo flagship store, ad oggiil più grande punto vendita dicucine di Manhattan. Di im-mediata apertura anche gliStore di Vancouver e Calgary(Canada) ed importantishowroom a San Diego, LosAngeles (Usa), Santiago (Cile)e Lima (Perù). Siamo fiduciosie proseguiamo con entusia-smo, ad un ritmo di circa 30nuove aperture all’anno neiPaesi esteri –quest’anno sonostati inaugurati alcuni store trai quali segnaliamo San Pietro-burgo, Casablanca, Bahrein,Tel Aviv, Zhongshang (Cina),Singapore–, confortati dal gra-dimento che le nostre cucine,orgogliosamente prodotte in-teramente nelle Marche, in-contrano all’estero. Andiamoavanti con rigore e tenacia,come abbiamo fatto in Italia,con l’obiettivo di costruireinnanzitutto un rapporto difiducia e trasparenza con inostri rivenditori stranieri”.

“Viviamo anni ‘velo-ci’. Siamo sempre più in-terconnessi. Ci muoviamoda una parte all’altra delmondo, cercando nuoveispirazioni, nuovi trend,nuovi mercati. Il web, isocial network, il 3D cimost rano in an tepr imaparti di mondo -reali o vir-tuali che siano- mai imma-ginate. Abbiamo accoltoil meltin pot e imparato aguardare alla differenzaquale elemento di cresci-ta. È in questo scenarioche la nostra azienda per-segue il suo processo diin te rnaz iona l izzaz ione ,leva strategica di uno svi-luppo nella quale da sem-pre crediamo, e che, atti-va già dalla metà deglianni ’70, ci ha consentitodi ampliare il nostro am-biente imprenditoriale e didiffondere il brand iGuz-zini in tutto i l mondo.Basti pensare che solo il

2010 segnava una quotaexport del 70%. Il bino-mio ‘luce e architettura’ci ha in qualche modoagevolato nell’esportazio-ne del nostro saper fare esaper pensare: operandocon architetti del calibrodi Renzo Piano, NormanFoster, Steven Holl, Da-niel Libeskind, Paul An-dreu -solo per citarne al-cuni-, abbiamo abbraccia-to l’interculturalità tipicadell’architettura e lascia-to emigrare i nostri pro-dotti affinché illuminasse-ro progetti di grande pre-stigio, a New York come aDubai, in Israele come aShanghai. Possiamo con-dividere una medesima ri-flessione anche per quel-le collaborazioni avviatecon i grandi nomi del fran-chising e dei marchi dellusso i tal iani: gl i shopKiko, le boutique di Patri-zia Pepe, Max Mara, Geoxo Loro Piana, le gioielle-rie Bulgari. Anche questo,a mio avviso, è un modoper fare sistema e pro-muovere una qualità glo-bale del made in Italy.Certo, le complessità nonmancano: ci sono aspettidi natura normativa di cuitenere con to , s t andarddifferenti e il tutto ha unaricaduta diretta sul nostrocore business -la produ-zione di apparecchi di il-luminazione architetturale

per gli interni e per gliesterni– e di conseguen-za sull’offerta di prodottiesportabili. Non sono dameno tutti quegli aspettilegati alla comprensionedel mercato e delle giustestrategie da adottare infase di eventuale start up.Porto ad esempio l’espe-rienza ormai quinquenna-le con la Cina rispetto alresto del Bric. Il mercatocinese ha metabolizzato laqualità del made in Italy.Le grandi metropoli comePechino o Shanghai sonosempre più occidentali nelmodo di vivere e organiz-zare il lavoro e in un cer-to qual modo, nonostantela matrice differente, si èriusciti a trovare un lin-guaggio comune. La pe-netrazione in Paesi comel’India o il Brasile inveceè più lenta. Entrambi imercati vivono una tra-sformazione culturale cheporterà ad una inevitabileevoluzione sociale ed eco-nomica, ma sia le risorsea disposizione che i desi-deri di innovazione cheemergono sono ancoracontenuti. Naturalmente,cavalcando l’onda di que-sta persistente crisi deimercati europei, stiamospingendo ancora di piùlo scouting e potenzian-do la presenza nei mercatiemergenti così da coglie-re tutti i segnali utili”.

Nel mondo, senzamai perdere il legame

con il territorio di origine

FrancescoCasoliPresidenteElica

“La storia del Gruppo Eli-ca è iniziata negli anni ’70quando mio padre, Ermanno,decise di partire da Fabriano,dal cuore delle Marche, versoParigi per presentare a Philipsla sua idea: il primo aspiratored’aria, progenitore dell’attua-le cappa aspirante. In questi40 anni di storia Elica è cre-sciuta, si è evoluta. E si èinternazionalizzata, senza maiperdere il proprio legame conil territorio di origine. Elica èuna realtà multinazionale eappartiene sicuramente ai suoiazionisti ma prima di tutto èun patrimonio della collettivi-tà e del territorio: per me e perl’azienda il legame con il terri-torio originario è fondamenta-le. Oggi Elica è leader assolu-ta a livello mondiale: siamopresenti in Europa, Americacentrale, in Asia e in Cina.

Valutiamo sempre con in-teresse la possibilità di espan-derci in nuovi mercati: l’inter-nazionalizzazione è la chiavedel successo per le imprese.E’ necessario guardare al difuori dei propri confini, capirecosa c’è fuori e avere curiosi-tà per tutto quello che è diver-so, che è altro. Nel corso de-gli anni i modelli competitivisono radicalmente cambiati esiamo passati da una fase incui il driver era il costo dellavoro e delle materie prime auna in cui la competizione èstata guidata dalla capacità diinvestimento per arrivare auna fase caratterizzata daivalori intangibili. Le impreseitaliane e più in generale eu-ropee per vincere devono,oggi più che mai, investire suaspetti intangibili quali l’in-novazione e il capitale uma-

no. Nello stesso tempo ècambiato il contesto in cui citroviamo ad agire e la compe-titività è diventata globale. Inpassato si ragionava per Re-gioni, poi per Paesi.Oggi la sfida sono imercati internazio-nali: non si puòprescindere daquesta nuovageografia eco-nomica, altri-menti si perde.Non si può resta-re fermi, altrimentisi perde. Oggi lacompetitività internazio-nale ci pone in una situa-zione nuova: i rapporti diforza si sono modificati e ilquadro di riferimento è cam-

biato. In un contesto similesono le persone che lavoranoogni giorno con passione afare la differenza tra le azien-

de, sono loro che costituisco-no il vero fattore competitivo.Il capitale umano rappresenta

Incontro tra Confindustria regionale e Politecnica delle Marche sulle opportunitàdel credito d’imposta: gli interventi di Paolo Andreani e di Marco Pacetti

Il Rettore:“L’intento

è di farconoscere

le potenzialitàche sonopresenti

all’internodelle nostre

Facoltà”

“Per far ripartire leaziende, in questo parti-colare periodo di crisi eco-nomica, bisogna puntaresulla ricerca e sull’innova-zione. Il nuovo creditod’imposta, finanziato dal-lo Stato con 484 milionidi euro nel quadriennio2011-2014, sta fornendo eproseguirà a fornire unaiuto alle imprese”. E’quanto ha dichiarato Pao-lo Andreani, presidente diConfindustria Marche nelcorso della conferenzastampa , svoltasi, di recen-te, nella sede dell’associa-zione industriale del ca-poluogo marchigiano, or-ganizzata per presentare leopportunità derivate dalrecente intervento opera-tivo nazionale per il cre-dito d’imposta sulla ricer-

ca, alla quale ha partecipa-to, tra gli altri, il Rettoredell’Università Politecnicadelle Marche, Marco Pacet-ti. “Una legge –ha sottoli-neato Andreani- che risultaparticolarmente vantaggiosaper le aziende che non han-no mai investito in questocomparto. Per loro, infatti,il risparmio d’imposta giun-gerebbe fino al rimborso diuna parte della somma inve-stita. “Puntare sulla ricercae su nuovi prodotti –ha evi-denziato Andreani consen-tirà alle imprese di incremen-tare la crescita. Il creditod’imposta a favore della ri-cerca è utilizzabile dalloscorso 10 settembre, creditoche spetta alle imprese cheaffidano progetti di ricercaalle Università o ad Entipubblici di ricerca. Saranno

agevolati gli investimentieffettuati a decorrere dalperiodo d’imposta successi-vo a quelli in corso dal 31dicembre 2010 e fino allachiusura del periodo d’im-posta in atto fino al 31 di-

cembre 2012. Il creditod’imposta, spalmato su treanni, sarà applicato sull’im-porto agevolabile relativo aimaggiori investimenti effet-tuati negli anni 2011 e2012, e rispetto alla mediadei progetti finanziati neltriennio precedente”. Ladotazione delle risorse peril periodo 2011-2014, di484 milioni di euro, è cosìsuddivisa: 55 milioni dieuro per il 2011, 180,9 peril 2013, 157,2 per il 2013 e91 per il 2014. “Se le Mar-che hanno la metà del valo-re investito –ha affermatoPacetti- per restare compe-titivi bisogna essere inno-vativi. L’importante è atti-vare investimenti da partedelle imprese, coinvolgen-do le Università e i variCentri di ricerca. Il nostro

scopo è di far conoscere edivulgare le potenzialitàinnovative presenti all’in-terno delle nostre Facoltà.E con Confindustria è giàda tempo che abbiamoavviato una proficua col-laborazione improntatasulla ricerca e sullo svi-luppo. Negli ultimi annista crescendo la necessitàdi trovare una maggiore si-nergia fra il mondo indu-striale e quello universita-rio come un nuovo elemen-to di competitività del si-stema economico territoria-le, anche attraverso la cre-azione di nuovi strumentisui quali costruire vantag-gi competitivi durevoli, ba-sati sulla capacità di inno-vazione di prodotto, di pro-cesso ed organizzazione”.

Roberto I. Rossi

“Puntare su ricerca e innovazione per una ripartenza”

il vero valore aggiunto. L’Ita-lia, insieme agli altri Paesi checostituiscono l’Europa, devevincere sfide importanti concolossi quali America e i più

recenti Asia e Cina. Per-ché la Vecchia Euro-

pa possa continua-re a vincere nonbasta più solol’impegno delleaziende ma serveche tutto il Pae-se faccia sistema

e che intervenga-no anche la politica

e soprattutto gli stru-menti finanziari. Il mio so-

gno, da imprenditore e da po-litico, è vedere l’Italia vincerele sfide dei mercati internazio-nali”.

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SpecialeInternazionalizzazione MARCHEdomani 1 DICEMBRE 201122PAGINA

Favorire e rilanciarei processi

d’innovazione

RenatoPicciaiolaPresidente Cna Marche

Aggregazione: unaleva strategica

per la competitività

ClaudioPaglianoPresidenteConfindustria Pesaroe Urbino

Allargare la plateadelle aziende

che internazionalizzano

RodolfoGiampieriPresidente Camera dicommercio di Ancona

Alla scoperta dei Paesiemergenti che sono

interessati al made in Italy

AnnaritaPilottiVicepresidenteConfindustria Fermo

“Dimostrare lamassima

professionalitàper

guadagnare lafiducia di chi

decide diinvestire”

“Secondo l’OsservatorioTrendMarche, le imprese conmeno di 20 addetti hanno per-so per effetto della crisi fino al20% del fatturato e la ripresaavviata alla fine del 2009 è ri-sultata troppo lenta per riu-scire a riportarsi anche solovicino ai livelli anti-crisi. Nellostesso periodo, però, il fattu-rato realizzato direttamente suimercati esteri da queste no-stre imprese è cresciuto rapi-damente, portandosi a livelli

più che doppi rispetto a quel-li della fase precedente la cri-si. Nonostante questa perfor-mance, tuttavia, la quota delfatturato realizzata diretta-mente all’estero dalle impre-se sotto i 20 addetti è rimastatroppo piccola, inferiore al4% del totale del giro d’affa-ri. E, quindi, incapace di tra-scinare le vendite complessi-ve verso livelli meno depres-si di quelli attuali. Ma noisappiamo che le nostre micro

e piccole imprese lavoranoper i mercati esteri non solo enon tanto direttamente, quan-to piuttosto indirettamente,attraverso le produzioni e lelavorazioni specializzate for-nite alle imprese più grandiche esportano e si avvantag-giano della dinamica del com-mercio estero, che dalla crisiè stato soltanto sfiorato. Ladomanda interna stagnante,l’assenza di politiche adegua-te per il sostegno dei redditidi ampie fasce della popola-zione, in primo luogo i gio-vani, stimolano le nostre mi-cro e piccole imprese a sosti-tuire parte della domanda in-terna con le esportazioni e acercare l’accesso diretto ai mer-cati esteri, anche per aggiudi-carsi quote della catena delvalore più elevate di quelle

alle quali accedono ora trami-te le filiere produttive di cuifanno parte. E’ per questo chela Cna si è attivata per fornirealle imprese servizi e consu-lenze di livello adeguato, daun lato, per sensibilizzare estimolare le imprese artigianee le Pmi ad aprirsi verso nuovimercati; dall’altro, per affian-carle e accompagnarle con ser-vizi di export management peraffrontare tali mercati con pie-na consapevolezza e adegua-ta pianificazione. Tra le altreiniziative, la Cna ha creato‘Cna Export Box’, per offrireuna gamma di servizi integra-ti e su misura che permettonoalle imprese di operare sui mer-cati esteri, assieme ad un Teamdi professionisti che lavora afianco dell’impresa, fornendo-le le competenze di cui ha bi-

sogno. Studi e ricerche indi-cano che le imprese che espor-tano direttamente o ricorronoad accordi di collaborazionecon imprese estere riescono agenerare maggiore innovazio-ne rispetto alle imprese ope-ranti solo nei mercati nazio-nali, e questo grazie all’im-piego più massiccio degliinput relativi alla conoscenzae alla possibilità di accedere amaggiori flussi di informazio-ni ed idee da fonti esterne.L’internazionalizzazione costi-tuisce, dunque, non soloun’opportunità per superare lastagnazione economica loca-le e nazionale, ma anche perrilanciare i processi di inno-vazione che stentano a prose-guire per effetto della man-canza di riferimenti, oltre chedelle difficoltà finanziarie”.

“In un contesto econo-mico mondiale sempre piùdifficile, con l’Italia che af-fronta la duplice problema-tica del ripianamento deldebito pubblico e dell’esi-genza di crescita, il proces-so di internazionalizzazionedelle nostre imprese è unanecessità vitale ed inevita-bile per poter affrontare consuccesso le nuove sfide deimercati. Le industrie pesa-resi sono impegnate per tro-vare soluzioni che possanocontribuire a farle uscire dal-la crisi che continua ad op-primerle. Lo sforzo che stan-no facendo lo si riscontranei dati forniti dall’Istat re-lativi alle esportazioni delprimo semestre 2011 nella

nostra provincia: + 16% che,pur essendo migliore dellamedia regionale, rappresen-ta tuttavia un passo indie-tro rispetto ai primi tre mesidell’anno. Anche i datiquantitativi fotografanoun’attività economica ‘anco-ra sotto stress’: nel periodogennaio-giugno 2011:l’export ha raggiunto quota937,8 milioni (era 973,8 nellostesso periodo del 2006). Persostenere le imprese asso-ciate è scesa in campo an-che la nostra Associazione,che ha firmato con Cna eConfartigianato un accordo,‘Insieme si può’. Il progettonasce da una constatazionedi fondo. Al giorno d’oggiper una competizione, che

diventa giorno dopo giornosempre più selettiva, è indi-spensabile sostenere l’inno-vazione favorendo, da unlato le opportunità di aggre-gazione –limitando così ildeficit dimensionale del no-stro sistema imprenditoria-le– e, dall’altro, prospettaree sostenere un modello diimpresa che ponga al centrodella sua azione quei pro-cessi tecnologici e produtti-vi in grado di imporsi suimercati mondiali. E l’accor-do con le associazioni degliartigiani ha proprio questoscopo: favorire l’attivazionedi processi di aggregazione,che possano aiutare le im-prese ad acquisire maggiorecompetitività, condividendo

e quindi incrementando leproprie potenzialità di ricer-ca ed innovazione, svilup-po commerciale ed ottimiz-zazione delle risorse. L’im-prenditoria industriale edartigiana, tessuto portantedell’economia provinciale,hanno quindi uno strumen-to in più per affrontare lesfide dei mercati in unacompetizione senza frontie-re, e, spesso, senza regoleuguali per tutti i competito-

ri. Il che comporta il supe-ramento della dimensioneindividualistica, che nonpaga più, e la possibilità dilavorare in sinergia per ave-re maggior potere contrat-tuale e per realizzare pro-getti volti ad accrescere lereciproche capacità innova-tive. L’aggregazione è,quindi, una leva strategicasu cui puntare per innova-re e competere a livello in-ternazionale”.

“Insieme per l’interna-zionalizzazione delle impresemarchigiane. Secondo il si-stema camerale marchigianosolo unendo le forze dei varisoggetti regionali che si oc-cupano di internazionalizza-zione e favorendo la forma-zione di reti d’impresa saràpossibile consolidare la pre-senza del nostro sistema pro-duttivo sui mercati interna-zionali. Da anni lavoriamo inquesta direzione. L’interna-

zionalizzazione è al centrodegli obiettivi del Sistemacamerale Marche, di cui fan-no parte Unioncamere eAziende speciali delle Came-re di commercio, nella con-sapevolezza che lo sviluppodell’economia marchigianadipenderà sempre più dallasua capacità di intercettarenuovi flussi della domandainternazionale ed attrarrenuovi investimenti. In que-sto momento di profonda

crisi economico-finanziaria, ilSistema camerale è fortemen-te impegnato a formare ungruppo di lavoro sempre piùconsolidato, condividendo iprogetti e le strategie, conun dialogo utile con la Re-gione Marche. Ciò porterà adindividuare e sviluppare im-portanti Progetti congiuntiche coinvolgeranno l’econo-mia regionale, con forte im-patto sul territorio. Verrannorafforzati i mercati esistenti(Europa, Russia, Macroregio-ne adriatica), verrà data con-tinuità a quelli avviati da nonabbandonare (Eau, Austra-lia, Usa, Nord Africa) e sti-molata la presenza delleaziende in quelli complessima con una forte crescita

economica in atto (Brasile,Cina, India, Paesi arabi). Leimprese marchigiane che at-tualmente mostrano chiaripunti di forza e stanno rea-gendo all’attuale congiuntu-ra, sono quelle che operanocon l’estero, che hanno buo-na propensione all’internazio-nalizzazione, e quindi piùcompetitive e reattive, non-ché quelle che hanno inve-stito nella ricerca e nell’inno-vazione. Uno degli obiettividel Sistema camerale regio-nale e nazionale è quello diallargare la platea delle azien-de che vanno all’estero conil supporto operativo e finan-ziario dei soggetti camerali; atal fine, oltre a dare continui-tà alle iniziative promozionali

tradizionali, quali le fiere, gliincoming, le missioni istitu-zionali ed economiche, verràanche sviluppata un’attivitàdi sostegno per la creazionedi reti di imprese, promuoven-do la cultura dell’aggregazio-ne con l’obiettivo di aumen-tare la capacità d’accessodelle piccole e medie impresemarchigiane verso i mercatiesteri più grandi e difficili. Iprossimi anni saranno moltodifficili per il nostro sistemaeconomico. L’internazionaliz-zazione, insieme all’innovazio-ne, all’economia della cono-scenza e alla green economy,sarà un elemento fondamen-tale di valorizzazione del ter-ritorio e del sistema produtti-vo marchigiano”.

“Nessuna tessera fe-deltà: internazionalizzaresignifica aprirsi verso nuo-vi Paesi. E’ questa la filo-sofia di Annarita Pilotti,vicepresidente di Confin-dustr ia Fermo e f igurachiave del marchio Lori-blu di Porto Sant’Elpidio,che ha inventato le scarpegioiello. Un marchio perla cui crescita è stato fon-damentale il rapporto conl’estero. “La nostra strate-gia è stata di non fossiliz-

zarci nei mercati principa-li di riferimento, siano essil’Italia, l’Europa o la Rus-sia. Bisogna andare allascoperta di quelli che sonoi nuovi Paesi emergenti eche possono essere interes-sati al prodotto made inItaly ed alla sua altissimaqualità”. La Pilotti portal’esempio della Cina: “Ba-sta guardare com’era la si-tuazione cinque o sei annifa: nessuno avrebbe mai

immaginato che si potessevenire a creare un interes-se così alto per il made inMarche e che si aprisseronumerose opportunità. In-vece, in un batter d’oc-chio, la Cina è diventatauno dei Paesi simbolo del-l’internazionalizzazione ingrado di offrire numeroseoccasioni. Non più unaminaccia che copia le col-lezioni ma un’opportuni-tà. Il made in Italy e lecalzature del distretto fer-mano sono ambite da co-loro che in Cina voglionodimostrare di avercela fat-ta, di avere successo e untenore di vita elevato. Sia-mo ancora una volta il si-nonimo di eccellenza”. In-ternazionalizzazione chenon è solo per la calzatura:“Ci sono altri comparti –continua la Pilotti- che sistanno facendo valere al-l’estero come quello dellameccanica, come l’agroali-mentare, il tessile, il cap-

pello. Ci sono infinite pos-sibilità”. Quali saranno,dopo la Cina, i nuovi mer-cati in crescita che posso-no rappresentare un’oppor-tunità per le nostre impre-se? “Il prossimo Paese sucui investire è l’India, unmercato in grado di offriremolte possibilità di svilup-po. Qualcuno parla anchedel Brasile ma secondo meci vorrà ancora del tempo.Discorso simile per gli Sta-ti Uniti, dove, dopo la cri-si, la situazione è ancoramolto chiusa, una sorta distandby”. Aprirsi dunqueverso nuovi mercati portan-do non solo la qualità deinostri prodotti, ma anchela garanzia di correttezzaverso i nuovi clienti: “E’fondamentale fidelizzare irapporti che si vengono acreare e dimostrare la mas-sima professionalità e se-rietà per potersi guadagna-re la fiducia di chi decidedi investire”.

su

NUOVI ORARI NUOVI ORARI NUOVI ORARI NUOVI ORARI NUOVI ORARI per i giovedi di TVCM:Incontri di Alceo MorettiIncontri di Alceo MorettiIncontri di Alceo MorettiIncontri di Alceo MorettiIncontri di Alceo Moretti

ore 20.15ore 20.15ore 20.15ore 20.15ore 20.15Servizio PServizio PServizio PServizio PServizio Pubblico di Michele Santoroubblico di Michele Santoroubblico di Michele Santoroubblico di Michele Santoroubblico di Michele Santoro

ore 21.00ore 21.00ore 21.00ore 21.00ore 21.00

PaoloPetrini

Vicepresidente Regione Marche

32° anno

Giovedi 17 novembre ore 20.15Giovedi 17 novembre ore 20.15Giovedi 17 novembre ore 20.15Giovedi 17 novembre ore 20.15Giovedi 17 novembre ore 20.15Domenica 20 novembre ore 13.05Domenica 20 novembre ore 13.05Domenica 20 novembre ore 13.05Domenica 20 novembre ore 13.05Domenica 20 novembre ore 13.05

Page 23: Marchedomani10_dicembre

SpecialeInternazionalizzazione

Abbattere tutti gliostacoli che frenano

la produttività

LucianoGoffiDirettore generaleUbi-Banca Popolaredi Ancona

PAGINA1 DICEMBRE 2011 MARCHEdomani 23

Una spintaad esplorare nuovimercati di sbocco

DarioPillaDirettore generaleBanca dell’Adriatico

Le imprese piùbrillanti sono quelle più

votate all’export

MicheleAmbrosiniPresidente Bancadelle Marche

“Le Marchesono una terraricca di queste

realtà, bastipensare alle

nostreeccellenze nelcalzaturiero”

Fondamentale investire all’estero, facendo ricerca

e garantendo la qualità

MarcoPiginiResponsabile Centro-Sud Italia PM Service

“Per il nostro Paese lacrescita è la via obbligata.Senza crescita il debito nonè sostenibile. Per com’è fatta

l’Italia non vi può esserecrescita se non attraverso ilruolo fondamentale dell’in-dustria; l’errore epocale chenoi, come altri, abbiamo com-messo nei decenni passati èstato quello di aver subito –senza reali capacità di inno-vazione– la spinta verso ladelocalizzazione delle attivi-tà manifatturiere o di buonaparte di esse; alla competi-zione da costi non siamo staticapaci –nelle prime fasi dellaglobalizzazione– di reagirepuntando alla qualità e allaproduttività. La produttivitàdei fattori, e del lavoro inprimis, è anzi diminuita negli

ultimi 10/15 anni, ed inmancanza dell’effetto com-pensativo della svalutazio-ne del cambio, abbiamoperso quote di mercato e insostanza non siamo cresciu-ti. Senza industria, o conpoca industria, pensando dicompensare sviluppando iservizi, non si cresce abba-stanza; ci si illude di cre-scere, aumentando il debitoe alimentando continue bol-le speculative, ma prima opoi i nodi vengono al petti-ne. Gli Stati Uniti insegna-no. Ma indietro purtropponon possiamo tornare; alpunto in cui siamo le impre-

se italiane possono cresceresolo internazionalizzandosi,e per poterlo fare debbonosaper innovare e collaboraretra di loro. Di aziende che sistanno internazionalizzandone abbiamo; sono esempieccellenti di imprese aperteal mondo, capaci di coglie-re le opportunità offerte daimercati in forte sviluppo.Sono aziende di media-gran-de dimensione, che hannosaputo agire sulle leve delmarketing, investire sul ca-pitale intellettuale, mantene-re l’anima del made in Italynei loro prodotti. Ma basta-no queste aziende per farcrescere il Paese? La rispo-sto è no, perché si tratta ilpiù delle volte di impreseche in Italia hanno una ca-pacità produttiva largamen-te in eccesso, che puntanoanzi a ridurre; la capacitàproduttiva la cercano altro-ve, dove costa meno o doveè più agevole raggiungere i

mercati di sbocco. I nuoviinvestimenti e la nuova oc-cupazione non la fanno inItalia. Crescono loro -e me-ritano comunque per questoapprezzamento- ma non fan-no crescere una ricchezzadiffusa nel Paese, che è quel-la fatta di salari, di consu-mi, di famiglie che nascono,che comprano casa, che fan-no figli ai quali si sa dareun futuro. Abbiamo un pa-trimonio straordinario di ca-pacità imprenditoriale, manon è qui che gli imprendi-tori possono fare impresa inmodo competitivo. Occorreabbattere con forza tutti gliostacoli che frenano la pro-duttività e quindi la compe-titività della manifattura ita-liana. Sburocratizzare, nor-malizzare la tassazione, ren-dere flessibile il mercato dellavoro, spingere le banche anon fermarsi ai soli numerima a premiare il potenzialedi crescita, rendere concor-

renziali i servizi e le profes-sioni, riportare la giustizia ariconoscere rapidamente idiritti… in altre parole, oc-corre far ritornare possibileper gli imprenditori produr-re in Italia. In sostanza, perfar tornare a crescere il Pae-se c’è bisogno di aziende ingrado di internazionalizzarela propria presenza sui mer-cati, ma che possano mante-nere i piedi produttivi sal-damente ancorati al territo-rio. Gli imprenditori, per farciò, li abbiamo: a loro, e so-prattutto ai più piccoli, vachiesto lo sforzo di sapersiaggregare e saper collabora-re. Ma è a tutti noi –allapolitica in primis, ma anchealle strutture pubbliche, alleprofessioni, alle banche, aisindacati– che spetta il com-pito più gravoso: quello, cioè,di mettere i nostri imprendi-tori in condizione di essereancora il motore della cresci-ta del Paese”.

“Per il Gruppo IntesaSanpaolo, a cui appartieneBanca dell’Adriatico, l’in-ternazionalizzazione del si-stema imprenditoriale italia-no è un tema talmente im-portante che a fine 2010 halanciato il Servizio interna-zionalizzazione imprese(Sii) che, insieme ad unapiattaforma di prodotti adhoc, favorisce e stimolal’accesso ai mercati esteridelle imprese, in particola-re le pmi che rappresenta-no la maggior parte delleaziende italiane. Le impre-se clienti di Banca del-l’Adriatico che intendonoaffacciarsi sui mercati in-ternazionali possono con-tare su di una presenza al-

l’estero del Gruppo in oltre40 Paesi: nel centro-estEuropa e nel Bacino delMediterraneo attraverso leproprie banche retail e -intutto il mondo- con le ban-che, le filiali e gli uffici dirappresentanza. In partico-lare con il Sii, le impresehanno a disposizione deglispecialisti in grado di indi-viduare le migliori soluzio-ni -nelle varie fasi del pro-cesso- per consentire allaclientela imprese di trovarenuove opportunità di cre-scita o di consolidamentoall’estero. Con cinque deskgeografici special ist ici(Cina, Americhe, Asia, Eu-roMed-Africa, Est Europa),il Servizio è attivo nella ri-

cerca sui mercati esteri,nella pianificazione di uninvestimento diretto al-l’estero, nella realizzazionedi un investimento direttoall’estero e nella gestionedelle controllate all’estero.

Le Marche hanno unabuona vocazione all’exporte come banca del territoriodobbiamo assolutamentesostenere le imprese chevogliono internazionaliz-zarsi per agganciare la ri-presa che in alcuni Paesiall’estero è già cominciata,con tassi di crescita dell’8-10%. Nella nostra regionele esportazione a fine giu-gno 2011 sono state rile-vanti in alcuni distretti, inparticolare le calzature di

Fermo (+14,6%), la pellet-teria di Tolentino (+18,9%),seguiti dalle cucine di Pe-saro (+8,4%). Resta alto ilritmo di crescita nei nuovimercati, dove l’aumentodell’export dei distrettimarchigiani ha toccato il20% tendenziale. Bene, inparticolare, la Russia, laLibia e la Turchia. La no-stra banca ha sempre cer-cato di valorizzare le risor-se locali, sostenendo nel

tempo le imprese manifat-turiere marchigiane e spin-gendole ora ad esplorarenuovi mercati di sbocco, apuntare su qualità ed in-novazione, a crescere di-mensionalmente e patrimo-nialmente, favorendo la tra-duzione di idee in attivitàimprenditoriali e la nascitadi nuove imprese, dando intal modo continuità allosviluppo del sistema eco-nomico regionale”.

“Le chiamano ‘multinazio-nali tascabili’, le medie impreseitaliane, spesso a controllo fa-miliare, che sono riuscite a con-quistarsi una presenza forte alivello internazionale. Le Mar-che sono una terra ricca diqueste aziende, basti pensarealle nostre eccellenze nel set-tore calzaturiero, oppure a unasocietà come la Rainbow, cheè diventata in pochi anni uncaso di scuola a livello mon-diale. Sono imprese che sanno

unire una presenza mondiale aun forte radicamento e attac-camento al territorio del qualesono espressione, dove il pro-cesso di innovazione è naturale,considerato l’essenza stessa del-l’essere impresa. Si tratta di azien-de che fanno capo, di norma, auna famiglia imprenditoriale nondi prima generazione, anche sespesso è stata proprio l’ultimagenerazione a dare l’impulsodecisivo verso l’internazionaliz-zazione.

Andare a conquistare nuovimercati all’estero non è più unascelta, come poteva essere untempo, ma una necessità persopravvivere. L’esperienza ciinsegna che, in un momento dicrisi come questo, le aziende più

brillanti sono quelle più votateall’export, che hanno investitodi più in innovazione e ricercaper rimanere competitive suimercati internazionali. Sono quel-le società che hanno avuto lalungimiranza di investire in nuo-ve tecnologie, cercando di inno-vare la produzione e diversifica-re dal core business tradizionale.Continuano a soffrire, invece,quelle aziende che sono rimasteancorate ai vecchi modelli d’im-presa, che non hanno fatto in-vestimenti in ricerca e sviluppoe si trovano in portafoglio pro-dotti poco innovativi e quindinon competitivi. Certo, le impre-se hanno bisogno, oggi più chemai, dei finanziamenti del siste-ma bancario per affrontare lesfide lanciate dalla globalizzazio-

ne. Ma le banche non possonoessere lasciate da sole in questocompito, soprattutto in un mo-mento di difficoltà finanziariacome quello che sta vivendo inquesto momento l’Europa. Per-ché in Italia le banche sonospesso gli unici soggetti chemettono capitali nelle imprese,molto più degli stessi imprendi-tori. Le aziende italiane non solosono di piccole dimensioni, masono anche sottocapitalizzate esi finanziano principalmente conil credito bancario. Le due carat-teristiche sono collegate tra loro:la scarsità di mezzi propri è unodegli ostacoli alla crescita delleaziende del nostro Paese. E’ benericordarlo, perché le sfide lancia-te della globalizzazione non am-mettono tentennamenti”.

“Il successo della nostraazienda, la PM Service, è lega-to ad un lavoro molto precisoe dettagliato in tutti gli aspettiimprenditoriali, un lavoro i cuirisultati ci hanno permesso diavviare un processo di interna-zionalizzazione di tutto rilie-vo, cresciuto con costanza nelcorso degli anni, tanto da per-

metterci l’avviamento in Paesiquali il Brasile e l’India. LaPM Service è un’azienda com-posta di forze giovani, grinto-se, ambiziose e ben preparate,rivolta al futuro e con una pre-cisa logica aziendale. La PMService non è solo alla ricercadella vendita e del miglior prez-zo di mercato, ma segue, passopasso, il cliente che intendeinvestire: progetto tecnico, scel-ta dei prodotti, realizzazioneimpianto, consegna, logistica,assicurazione e relativa assi-stenza post vendita. Gli stessimarchi distribuiti dalla PMService seguono una logicacommerciale di qualità ed effi-cienza piuttosto che di prezzo,soprattutto per gli sviluppi dinuovi progetti ed innovazionitecnologiche che impegneran-no le aziende in collaborazio-ne con la PM Service per al-

meno altri 20 anni. L’investi-mento che ogni azienda siadopera a fare nel settore dellaricerca e dell’innovazione,puntando alla qualità ed effi-cienza dei prodotti, posizional’azienda stessa ai migliori li-velli produttivi e commercialie la qualità si ottiene selezio-nando i prodotti che si pro-pongono ai clienti. Purtroppo,però, la mancanza di regole enormative precise per il nostrosettore, soprattutto per il foto-voltaico, non è sicuramenteuna preziosa e rassicurantegaranzia per le aziende cheintendono investire e puntaresulla ricerca ed innovazione,e tanto meno stimolano ed in-vogliano i potenziali clienti arealizzare impianti di energiaalternativa. Questo tipo di mer-cato cambia molto velocemen-te, vedi, ad esempio, il recente

cambiamento di allocazionedegli impianti fotovoltaici chetrasferiscono la loro installa-zione dai terreni ai tetti perevitare l’impatto ambientale,quindi con diverse progetta-zioni, ricerca e sviluppo inge-gneristico, tecniche di mon-taggio, diversità di materialeda installare. Solo con unacontinua e costante ricerca diinnovazione e tecnologiaavanzata si può sperare di ri-manere ad alti livelli, affian-cati da ingegneri e progettistipreparati all’evoluzione ecambiamento che richiede ilmercato. La professionalità eaffidabilità sono le caratteri-stiche principali della PMService ed importantissimedoti per la conquista del mer-cato, soprattutto in un perio-do di perdurante crisi econo-mica”.

Un’iniziativa densa di impegni, momenti di approfondi-mento, confronto e ultimo, ma non da meno, di occasionidi business per le imprese presenti. E’ il bilancio del vice-presidente della Giunta regionale, Paolo Petrini, sulla mis-sione economico istituzionale marchigiana conclusasi direcente a New Delhi. Un evento organizzato da RegioneMarche, Svim-Sviluppo Marche Spa e il sistema delleCamere di commercio marchigiane, in concomitanza conl’iniziativa nazionale organizzata da Ice, Confindustria, Abie promossa dal Ministero per lo Sviluppo economico e dalMinistero per gli Affari esteri. Un modo per fare sistemae consentire anche alle imprese più piccole di affrontare almeglio un mercato grande e complesso come quello india-no. “L’India appartiene a pieno titolo al club dei Bric, iPaesi di nuova industrializzazione che con tassi di crescitada tempo sconosciuti nel vecchio continente rappresen-tano una grande opportunità commerciale per le produ-zioni di qualità del sistema marchigiano. Gli esperti pre-vedono che tra questo e il prossimo anno il 40 per centodel Pil mondiale deriverà da Brasile, Russia, India e Cina.Occorre tenerne conto per cogliere appieno le opportuni-tà che questo comporta. La missione che abbiamo realiz-zato mira a far sì che anche le imprese di più piccoledimensioni possano vincere la sfida dell’internazionaliz-zazione. La missione governativa in India e la missioneeconomica della Regione Marche sono accomunate da unobiettivo condiviso: quello di incrementare i rapporti trai due Paesi, non solo sotto un profilo istituzionale maanche e soprattutto a livello economico”.

Missione in IndiaIl bilancio di Petrini

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SpecialeInternazionalizzazione MARCHEdomani 1 DICEMBRE 201124PAGINA

Orientarsi semprepiù verso mercati

dinamici e in crescita

PaoloTogniAmministratoredelegatoTogni Spa

La cultura del madein Italy nella nautica

a livello globale

LambertoTacoliPresidente CrnChief Sales & MarketingOfficer Gruppo Ferretti

“Per noi parlare di in-ternazionalizzazione vuoldire pensare al futuro,pensare a nuovi mercatiche hanno grandi poten-ziali di crescita e di svi-luppo. La nostra aziendaha lavorato con costanzae successo nel mercato in-terno al fine di creare deimarchi importanti nel set-tore del beverage (Spu-manti Rocca dei Fort i ,Vini CasalFarneto e Ac-que Minerali Gocciablu eFrasass i ) e ques to hacomportato grande impe-gno mentale, economico efinanziario. Visti gli impor-tanti risultati conseguitinel mercato nazionale, nelcorso dell’ultimo decennioabbiamo dato vita ad unprogetto strategico di me-dio-lungo termine legatoallo sviluppo dei mercatiinternazionali . Ad oggipossiamo dire che questascelta è stata vincente e

di successo e, vista an-che la recente crisi deimercati occidentali, abbia-mo deciso di rilanciare a360 gradi un importantepiano di sviluppo soprat-tutto rivolto ai nuovi mer-ca t i emergent i dove i lmade in Italy comincia arappresentare un faro diattrazione sempre più stra-tegico e importante. E’ inquesto contes to che leMarche, con la loro im-

prenditorialità, esperien-za e know how, rappre-sentano concretezza, af-fidabilità e voglia di svi-luppo. Quindi, in momen-ti come questi, dove neimercati tradizionali re-gnano l’incertezza, le dif-ficoltà e uno stallo per losviluppo economico, lanostra volontà sempre piùè quella di orientarci ver-so mercati emergenti, di-namici e in crescita”.

“L’Italia è da tempo trai leader mondiali della can-tieristica da diporto, essen-zialmente perché possiedeun know how di grande va-lore costituito da un mix dialta tecnologia, design uni-co e artigianato ai massimilivelli. Tutti elementi proprianche di Crn, che hannocontribuito a diffondere lacultura del made in Italynella nautica a livello glo-bale. Queste caratteristichesi ritrovano anche nel pano-rama del distretto nauticomarchigiano, costituito darealtà industriali competiti-ve e di tutto rilievo, di cuiCrn, marchio del GruppoFerretti, costituisce uno deibrand di punta. Crn è oggiuno dei pochi cantieri dimegayacht con numeri increscita e con un portafo-glio ordini completo fino atutto il 2014. Ci piace pen-sare che questi risultati sia-no stati raggiunti anche, esoprattutto, perché abbiamovoluto mantenere tutte lefasi dell’attività produttivain questo territorio, dallaprogettazione fino al varo,esportando unicamente ilprodotto finito, anche attra-verso campagne di marke-ting mirate. L’ ‘estero’ perCrn non è mai stato intesocome ricerca di nuove sediproduttive a basso costo dimanodopera, ma di ‘mercatidi riferimento’. In generale,comunque, la maggior parte

della nostra attività si con-centra su un target di perso-ne con un’età media tra i 40ed i 65/70 anni con un pa-trimonio superiore ai 30milioni di euro e che posso-no arrivare dal qualsiasiparte del mondo, Europa,Middle east, Europa dell’Estcome aree geografiche di ri-ferimento, mentre tra i Paesiemergenti includiamo ilMessico, il Brasile e l’Asia.Stiamo registrando comun-que con interesse anche unritorno della clientela ame-ricana e russa, quest’ultima,quasi scomparsa qualcheanno fa, oggi di nuovo af-facciatasi nella nautica di lus-so, ma con un approccio piùrazionale. Siamo partiti daAncona nel 2000 con la vo-lontà di farla diventare unodei siti produttivi leader a li-vello mondiale nel settoredella nautica custom. Abbia-mo deciso di focalizzare il no-stro core business, impegnan-doci nella realizzazione di im-barcazioni in acciaio e allu-minio tra i 44 e gli 80 metridi lunghezza: quella scom-messa ci ha dato oggi ragio-ne, tanto che in cantiere cisono 17 barche in costruzio-ne, nove Crn e otto CustomLine. Un megayacht Crn chenaviga per il mondo vieneoggi associato automatica-mente ad Ancona e agli inve-stimenti che abbiamo fattoqui, che oggi possiamo direessersi rivelati vincenti”.

Aria cosmopolita nel Gruppo Loccioni Il Gruppo Loccioni si po-

siziona in nicchie di mercatodove con le proprie competen-ze e soluzioni punta a miglio-rare l’efficienza, la qualità e lasostenibilità dei processi e deiprodotti dei propri clienti. Dasempre la scelta è stata quelladi lavorare con grandi gruppimultinazionali leader nei setto-ri dell’elettrodomestico, del-l’auto, dell’ambiente, dell’ener-gia e del medicale. Oggi ilGruppo di Angeli di Rosora,nato nel 1968 dalla visione im-prenditoriale di Enrico Loccio-ni, fattura circa il 45% sui mer-cati esteri contando installazioniin 43 nazioni. L’internaziona-lizzazione del Gruppo comin-cia preparando i propri giova-ni con formazione managerialee linguistica e facendoli intera-gire con grandi clienti interna-zionali. L’interazione quotidia-

na con giovani ricercatori pro-venienti da atenei nazionali edesteri, con clienti e visitatori pro-venienti da ogni parte del mon-do, contribuisce a far respirareun’aria cosmopolita nel piccolocentro marchigiano. Da questeesperienze nascono progetti diinternazionalizzazione ‘cuciti sumisura’ per i mercati di riferi-mento come quello che ha vistoMatheus Furlan, brasiliano diCampinas, lavorare per circa treanni presso il Gruppo Loccioniper poi decidere di tornare inpatria ed agire come avampostocommerciale e di supporto tec-nico al mercato brasiliano. Lastessa formula è stata applicataper presidiare i mercati del-l’estremo Oriente, dove il Grup-po Loccioni conta di giocare unruolo importante nel prossimofuturo. Si punta sui giovani, adesempio con il progetto Resi-

dent Engineer, grazie al quale icollaboratori che lo desideranohanno l’opportunità di trascor-rere un periodo di lavoro pres-so clienti e partner nelle diver-se parti del mondo. Così è suc-cesso negli Stati Uniti, dove apartire da questo progetto si ar-riva nel 2009 alla nascita dellaLoccioni Usa Inc, prima filialeestera del Gruppo, che contaad oggi tre collaboratori e curagli interessi dei clienti nel mer-cato Nafta. “Il mercato nordamericano –spiega IgnazioDroghini, amministratore dellaLoccioni Usa- è da sempre digrande importanza per il no-stro Gruppo, sia per il fatturatoche ne deriva, sia perchè è unterritorio all’avanguardia in ri-cerca e innovazione. Un grup-po come il nostro qui può ven-dere, ma anche importare nuo-ve soluzioni e tecnologie”.

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“Fit & wellness village”,marzo 2012, ad Ancona

Primo evento peril benessere

Estetica, salute, alimenta-zione, attività fisica: sono itemi del primo evento nelleMarche interamente dedicatoal benessere, proponendosicome un grande palcosceni-co dove mostrare il megliodell’industria marchigiana nelsettore fitness & wellness.

Fit & wellness village,questo il nome dell’evento,che, organizzato da FirstClass, si terrà nei locali dellaconcessionaria Delta Motorsdi Ancona dal 23 al 25 mar-zo 2012. “Il sistema econo-mico locale ripone la sua fi-ducia nel settore privato pertrovare nuovo slancio e vita-lità -afferma Elena Baldas-sarri, responsabile del pro-getto di First Class-, soprat-tutto alla luce delle recentivicissitudini della Fiera diAncona, con conseguentispostamenti a Pesaro o chiu-sure di manifestazioni. Noivogliamo dare un messaggioche già oggi, a diversi mesidall’evento, sta riscuotendomolto interesse. Abbiamo giàmolte adesioni, di aziendelocali e nazionali, a dimostra-zione che quando ci sonoprogetti e impegno il sistemaprivato delle Marche rispon-de. Il “villaggio del benesse-re” è un’occasione importan-te per il territorio, il suo tes-suto produttivo e i suoi pro-tagonisti, perché offre loro unmomento esclusivo per espor-re e presentare i nuovi pro-dotti e i diversi trend di un

settore in crescente espansio-ne che stimola sempre più l’in-teresse di esperti e consuma-tori.

L’evento-esposizione, inlinea con la richiesta attualedel grande pubblico di uncrescente bisogno di armonia,benessere ed equilibrio fisicoe mentale, nasce per offrirevisibilità, per ampliare le con-nessioni tra domanda ed offer-ta nel territorio marchigiano,e, contemporaneamente, crea-re un appuntamento gradito eoriginale per gli operatori delsettore, per i cultori del benes-sere o per i semplici curiosi.Un allestimento su una super-ficie di 850 metri quadrati, inuna location d’impatto e diforte appeal che gode di unaposizione strategica rispetto alpolo commerciale di Ancona,accoglierà molti eventi edespositori che caratterizzeran-no l’iniziativa nelle diversearee tematiche, a partire daquella del benessere-estetica(trattamenti estetici, prodotticosmetici, attrezzature e cen-tri estetici, spa, macchinari,resort & relais) passando perlo sport, l’alimentazione e lamedicina naturale (tecniche in-novative, omeopatia, yoga,shiatsu, reflessologia plantare,massaggi ayurvedici). Nonmancheranno momenti di ap-profondimento a caratterescientifico e dimostrativo cheimplicheranno la dimostrazio-ne di tecniche estetiche emacchinari medici specifici.

Grande successo per la prima giornata di Appassimenti apertiDomenica 20 novembre la seconda e ultima tappa della manifestazione

Assalto a SerrapetronaIl paese di Serrapetrona

trasformato per una do-menica per la 6a edizio-

ne di Appassimenti aperti,la manifestazione dedicataalla valorizzazione dellaVernaccia di Serrapetronadocg e del Serrapetrona doc.Affluenza imponente, risto-ranti e cantine super affolla-ti, grazie anche alla giorna-ta di sole che ha stimolatola gita fuori porta. “Un gran-de successo –il commentodi Adriano Marucci, sinda-co di Serrapetrona–; ognianno che passa Appassimen-ti aperti si conferma comemanifestazione enologicasempre più importante e diprimissimo piano a livellonazionale. Grazie all’impe-gno di tutti i produttori edella Pro loco abbiamo ga-rantito un servizio di altoprofilo alle migliaia di visi-tatori, che sono venuti daogni parte d’Italia. Le canti-ne, il mercatino di prodottidel territorio, la mostra diartigianato artistico e anchetutti gli agriturismi e i risto-ranti della zona hanno regi-strato il tutto esaurito. Dipiù proprio non potevamofare”. Domenica 20 novem-bre la seconda e ultima gior-nata della manifestazione:dalle ore 11 alle ore 19 nel-la piazza della deliziosa cit-tadina nel cuore del Mace-ratese sarà possibile degu-stare negli stand dei produt-tori le eccellenti qualità ot-

tenute dal vitigno autocto-no Vernaccia Nera. Per le viedel centro saranno allestitianche una mostra-mercatodelle tipicità agroalimentaridella provincia di Maceratae il mercato dell’artigianatoartistico. Come ogni anno,grazie ad un servizio navet-ta gratuito, si potranno rag-giungere le cantine e gli ‘ap-passimenti’, dove le uve ven-gono lasciate per mesi adappassire. Appassimentiaperti nasce per raccontarela storia affascinante di unodei vini simbolo delle Mar-che e del suo profondo le-game con il territorio. L’ini-ziativa è organizzata dal Co-

mune di Serrapetrona, daiComitati di tutela delle duedenominazioni e dall’Istitu-to marchigiano di Tutelavini, in collaborazione conBanca Marche, Camera dicommercio di Macerata,Regione Marche e con laProvincia di Macerata cheha inserito Appassimentiaperti nel cartellone di “…as-saggi di Raci”. Appassimen-ti aperti promuove la cono-scenza di vini inconfondi-bili ottenuti da vitigno au-toctono, dunque inestrica-bilmente legati alla loro ter-ra e non riproducibili altro-ve. L’appuntamento di Ser-rapetrona rappresenta un’oc-

casione unica per ammirarele bellissime ‘pareti di grap-poli’ appesi ad appassire, edascoltare dai produttori stes-si una storia antica: apparte-neva infatti alla civiltà con-tadina l’usanza di mettere adappassire l’uva per assicu-rarsi buon vino, superandole difficoltà che la natura op-poneva; oggi quella neces-sità è diventata un’eccellen-za, simbolo di un territorioche basa su enogastronomia,cultura e tradizioni il suosviluppo.

Info:www.appassimentiaperti.it

tel 0733 908321 Comune diSerrapetrona.

Una delle affollate cantine di Serrapetrona alla prima giornata di “Appassimenti aperti”

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27PAGINA1 DICEMBRE 2011 MARCHEdomani

D ai microfoni d i“Radio Londra”,durante gl i anni

della Seconda guerra, lavoce di Umberto Calos-so. Giornalista, politico edocente , nel la capi ta le

inglese Calosso fondò,con altri emigrati italia-ni, l’associazione “FreeItaly”, collaborando an-che alle trasmissioni perl ’ I t a l i a de l l a f amosaemittente radiofonica. Lasua opposizione al regi-me gli era costata, anniaddietro, l’estromissioneda l l ’ i n segnamen to : l adecisione di lasciare i lproprio Paese lo vedràprima in Francia, poi aLondra , i n Spagna , a

Mal ta , e d i nuovo aLondra. Caduto il fa-scismo, nell’ottobre del1944, il ritorno in Ita-lia: dove Umberto Ca-losso l’anno successi-vo pubblica, per i tipi

d i AlceoM o r e t t i ,“La l eggedegli impe-ri”, corpo-so s agg iodi 144 pa-g ine . Duenomi legatid a l l ’ i m p e -gno ne l l alotta antifa-scista e dal-l a comunee s p e r i e n z ane l l e f i l ede l l a r e s i -stenza. Mo-retti ha solo24 ann i

quando pubblica il li-b ro d i Ca los so , g i àautore di scritti come“L’anarchia di VittorioAl f i e r i ” o “An ton ioGramsc i e l ’Ord ineNuovo”, e collaborato-re di punta del quoti-diano l’ “Avanti!”. Uneminente giornalista escrittore in sodalizio dilettere con il giovanissi-mo Moretti, futuro edi-tore di riviste quali “Li-beralsocialismo”, diretta

Sodalizio di lettere

Quando Alceo Moretti“incontrò” Umberto Calosso

“La legge degli imperi”, il frontespizio del libro scritto daUmberto Calosso e pubblicato da Alceo Moretti nel 1945; pergentile concessione della Fondazione Gramsci di Bologna

da Guido Calogero e conCar lo Azeg l io C iampicome collaboratore. “Lalegge degli imperi” è una

Il saggio pubblicato nel 1945

lucida disamina delle po-litiche di colonizzazionee delle linee di sviluppodegli imperialismi in unexcursus storico che se-gue la marcia dei popolidesiderosi d i “ impero”ve r so l a decadenza .“Tru f f a musso l i n i ana”pa r l a r e de l l ’Ab i s s in i acome colonia di popola-mento: i l contral tare ècon una “viva, fresca, li-bera nazione”. A riguar-do, un impegno che ve-drà Calosso, nel 1946,deputato alla Costituen-te, e Alceo Moretti, dopola lo t t a par t ig iana de l’43, membro del governoprovvisorio del Comita-to di liberazione nazio-nale delle Marche.

S.C.

L’economista Giacomo Vaciagoospite di “ER Academy”

“Dieci anniper cambiare”

L’economista Giacomo Va-ciago, già consulente del go-verno ed editorialista del Sole24 Ore, ha inaugurato gli ap-puntamenti di “ER Academy”,

progetto di Energy Resourcesper creare momenti di condivi-sione di idee e di proposte, discambi di opinioni e di appro-fondimenti, aperto a tutti colo-ro che sentono di partecipareal progetto di pianeta sosteni-bile che il gruppo ha posto allabase della sua azione.

Una platea affollata ha in-teragito per oltre due ore conVaciago sul tema “Eurozona emancata crescita dell’Italia”, tragli altri anche il direttore gene-rale di Ubi Banca Popolare diAncona, Luciano Goffi. Moltigli argomenti affrontati, dallastretta attualità nazionale agliscenari internazionali di lungoperiodo, con un grande filoconduttore: la pressante richie-sta di impegno per la crescita elo sviluppo.

“Fondamentale la crescita:se vogliamo salvare il Paese –ha spiegato il professor Vacia-go– bisogna produrre redditoper ripagare il debito. Nonpossiamo adottare misure re-strittive nei confronti delleaziende e della parte sana del-l’Italia, servono politiche perlo sviluppo delle aziende. Ri-cordiamoci che la crisi non èmondiale, è una crisi europea eitaliana. Chi opera all’estero

L’autunno del relax è que-sto: gusto e tradizioni, genuini-tà e natura, declinati in un salu-tare “vivere lento”. Per fuggiredal traffico e dalla routine quo-tidiana e concedere ad anima ecorpo una rigenerante pausa perricaricarsi, niente di meglio del-l’accogliente abbraccio di unpaesaggio montano che sa stuz-zicare con la sua quiete e con laparticolarità dei suoi sapori. DaMaraviglia Travellers’ Com-pany una proposta raffinata ecoinvolgente, per una sette gior-ni da vivere intensamente allascoperta dell’entroterra marchi-giano. “La dolce vita nei Sibil-lini” è il pacchetto proposto dalnoto tour operator: ospiti di unadimora storica, in trattamentodi mezza pensione, si verràguidati alla scoperta di un ter-ritorio dalle mille sorprese, daassaporare con ogni senso. De-lizierà il gusto la visita guidatadi due laboratori artigianali diformaggi e salumi, cui seguiràuna piacevole degustazione.Tatto ed olfatto saranno solle-

Autunno ai Sibillini

Alceo Moretti

riesce comunque a crescere,essere internazionali è una con-dizione di successo, le nostreaziende lo devono diventare perforza. Nonostante la crisi, ci

sono territori che crescono an-che in Italia: vedi il Trentino,che attua politiche per lo svi-luppo e l’attrazione di aziendeestere ed eccellenze mondiali”.Per finire, un messaggio di spe-ranza e di urgenza: “Nessun Pa-ese è condannato per sempre.L’Italia è stata ai vertici delmondo diverse volte nel corsodella propria storia, dai roma-ni al Rinascimento. Anchequando eravamo poveri abbia-mo sempre saputo riprenderci,prima o poi torneremo a cre-scere. L’importante è farlo ora:sappiamo cosa bisogna fare eche ci vorranno dieci anni persistemare il Paese, bisogna co-minciare da ora. Soprattuttobisogna essere credibili, nonsi risolve in sei mesi ciò chenon si è fatto in trent’anni”.Positivo il commento di Enri-co Cappanera, amministratoredelegato di Energy Resources:“Vaciago ci ha fornito moltissi-mi stimoli e indirizzi; un’occa-sione proficua per tutti i dipen-denti e gli amici che sono inter-venuti. Internazionalizzazione,professionalità, innovazione ecredibilità sono tutti temi su cuilavoriamo da anni e su cui con-tinueremo ad investire per ga-rantire il nostro futuro”.

ticati durante la lezione di cu-cina e nell’avventurosa spedi-zione alla ricerca del tartufoinsieme ad un esperto cavato-re che racconterà i segreti deltubero più famoso al mondo.Ma anche l’occhio avrà la suaparte, potendo spaziare dallemeraviglie naturali che sischiuderanno nel corso del-l’escursione guidata attraversoil paesaggio aperto ed incon-taminato dei Sibillini alle par-ticolarità architettoniche, cari-che di storia, del delizioso

borgo di Visso, cui si verrà ac-compagnati da una guida. Set-te giorni di emozionanti espe-rienze, di momenti rigenerantiche accompagneranno il visi-tatore anche al suo rientro incittà. Sette giorni da protagoni-sti, viziati da un tour operatorche ha fatto dell’eleganza e del-l’unicità il suo marchio di di-stinzione e che, per l’occasio-ne, ha previsto un omaggio asorpresa per i fruitori dell’offer-ta.

Rosemary Martarelli

Da Maraviglia Travellers’ Company unpacchetto ad hoc: tradizioni, gusto e natura

Giacomo Vaciago, nella foto il terzo da sinistra, al primoappuntamento di “ER Academy”; alla sua sinistra EnricoCappanera, amministratore delegato Energy Resources

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cultura MARCHEdomani 1 DICEMBRE 2011 28PAGINA

Rof, chiuso in pareggio il bilancio 2011“Nessun miracolo,

solo la capacità di nonfare il passo più lungodella gamba”; così ilsovrintendente delRossini Opera Festival,Gianfranco Mariotti(nella foto a lato),presentando il bilancio2001 del Rof: chiusurain pareggio, un dato di

E’ nelle sale cinematografiche “Il cuore grande delleragazze”, ultimo film di Pupi Avati (nella foto) giratoquasi interamente tra il Fermano e il Maceratese. Unomaggio all’Italia rurale degli anni Trenta, a quella

civiltà contadina di cui ilnostro entroterra conservaancora caparbiamente delletracce. “Ci unisce a questaterra il buonsenso”, hadetto il regista emiliano aFermo nei giorni scorsi perla presentazione del filminsieme al fratello Antonio,produttore dell’opera. Lapellicola narra la storiad’amore tra un giovanecontadino e una ragazza dibuona famiglia, ed èispirata alla vita dei nonnidel regista. A dare il volto

ai protagonisti, Micaela Ramazzotti e il cantanteCesare Cremonini, alla sua prima prova come attorecinematografico. Hanno espresso soddisfazione, inoccasione dell’anteprima fermana del film, le autoritàlocali, tra cui l’assessore regionale alla Cultura PietroMarcolini, il presidente della Provincia di Fermo Fabri-zio Cesetti, il sindaco della città Nella Brambatti e ilprefetto Emilia Zarrilli, che hanno sottolineato come ilfilm sia un’occasione preziosa per la promozione delterritorio marchigiano, sempre più frequentemente sotto iriflettori. “Nella vostra regione si torna volentieri”, hacommentato Avati, evidenziando la disponibilità e lacalda accoglienza del territorio in cui sono state girate leriprese, quattro settimane a cavallo tra il mese di febbraioe il mese di marzo scorsi. Molti i marchigiani che hannocollaborato alla realizzazione della pellicola: il 30 percento della troupe e il 50 per cento delle comparse (oltre200), infatti, proveniva dalla nostra regione.

Ros. Ma.

Le musiche le ali: lo spartitodell’acqua per il Concerto di Natalealle Muse

Riunire tanti giovani intorno alle tematiche dei dirittiumani, e farli riflettere attraverso una passione comune.La musica può farlo, come dimostra il progetto “Lemusiche le ali”, che, alla sua terza edizione, si ponel’obiettivo di creare un’orchestra ed un coro giovaniliche parteciperanno al Concerto di Natale previsto per il15 dicembre alle Muse. Coinvolte 14 istituzioni scolasti-che di 9 Comuni della provincia di Ancona, per untotale di 170 studenti dagli 11 ai 18 anni, il progetto,dedicato alla riflessione sul diritto all’acqua, è promossodalla Provincia di Ancona con Regione Marche, Comunedi Ancona, Form, Amici della Musica “Guido Michelli”,Fondazione Teatro delle Muse, in collaborazione conTeatro Stabile delle Marche, Istituto superiore di studimusicali “G.B. Pergolesi” e Rotary Club di Ancona (alprogetto, l’adesione del presidente della Repubblica). Unappuntamento, quello del 15 dicembre, che vedrà esibirsiinsieme giovani studenti e professionisti della Form: “Unmodo per far vivere ai ragazzi un’esperienza da verimusicisti”, sottolinea Annalisa Pavoni, curatrice delprogetto. Lo spettacolo si snoderà attraverso momentidiversi, con l’esecuzione di due composizioni di PaoloMarzocchi e di un brano di Toru Takemitsu, la letturadi una storia sul diritto all’acqua scritta da GuidoBarbieri, direttore artistico degli Amici della Musica e latestimonianza di Congo Lassané proveniente dal BurkinaFaso.

Rosemary Martarelli

Who’s Who in ItalyUn’edizione personalizzata è stata donata per celebra-

re il 150° dell’Unità d’Italia a tutti i presidenti e ministridell’Economia di oltre 180 Paesi del mondo, invitati dalpresidente Napolitano in occasione delle festa dellaRepubblica. La nuova edizione 2011 di Who’s Who inItaly darà il proprio contributo per una migliore cono-scenza a livello internazionale del nostro Paese, presen-tando oltre 7.500 profili biografici e 4.800 profili diimprese e istituzioni più rappresentativi in Italia. Laregione Marche, presente istituzionalmente ormai da varieedizioni, dà un immagine chiara e articolata del tessutoeconomico-imprenditoriale del territorio. Il ruolo di questostrumento quotidiano di lavoro è quello di comunicarel’energia vitale del Paese e metterne in luce le eccellenze.L’opera on-line è consultabile su www.whoswho.eu.

Pesaro, gli appuntamenti della stagione teatrale: temi d’attualità egrandi classici. Cartellone ricco per contenuti e presenze

Al Rossini tra finzione e realtàLe Marche sul grandeschermo: nelle salecinematografiche ilfilm di Pupi Avati

“Il raccontod’inverno” diShakespeare

Significativa per conte-nuti e presenze sceni-che, lo sguardo rivolto

alla drammaturgia di tuttitempi, con importanti classicia fare la parte del leone: laqualità a connotare la nuovastagione teatrale organizzataal Teatro Rossini dalComune di Pesaro e dal-l’Amat. Prossimo appuntamen-to, il 25, 26 e 27 novembre,con Paolo Poli e lo spettaco-lo Il Mare ispirato allenovelle della scrittrice AnnaMaria Ortese. Tema tra i piùattuali e delicati come quellodella violenza sulle donnecon lo spettacolo La donnache sbatteva nelle porte, inprogramma il 20, 21 e 22gennaio, tratto dal romanzodi Roddy Doyle; allestimentodi Giorgio Gallione, Marina

Massironi unica e sorpren-dente interprete. Il 10, 11 e12 febbraio sarà la volta diAntigone, mito della tragedia

greca di Sofocle messo inscena da Elena Bucci eMarco Sgrosso della

compagnia Le BelleBandiere con un linguag-gio teatrale vicino alnostro tempo. E’ invece

un’Otello senza Jago, unRomeo e Giulietta a lietofine, il bellissimo Il

racconto d’inverno diShakespeare messo in scenada Ferdinando Bruni edElio De Capitani, gli exragazzi dell’Elfo, cherestituiscono ad arte, con laloro Compagnia, le vicendedi una favola magica:appuntamento con questospettacolo cult il 24, 25 e 26febbraio. Seguirà la famosacommedia Cena dei cretinidi Francis Veber che il 16,17 e 18 marzo Zuzzurro &Gaspare porteranno in scena.Per finire, il 30-31 marzo e1 aprile, un grandissimo edivertente classico: Ilventaglio di Carlo Goldoni,portato in scena con lafantasiosa direzione diDamiano Michieletto, notoal pubblico pesarese per leapplaudite regie al Rof.

“Da qui riparte il nuovo Canguro”

In scena un gruppo diattori, sì giovani, ma giàlanciatissimi, che grazie aquesto lavoro hanno affronta-to la loro prima vera tournéeteatrale in compagnia e sottola guida di un maestro comeCarlo Cecchi, per unprogetto fresco e accattivan-te. Dopo il successo dellascorsa stagione è ripartita intournée la produzione delTeatro Stabile delle MarcheSogno di una notte d’estate

“Sogno di una notte d’estate”: secondo annodi tournée per la produzione dello Stabile

di William Shakespeare (fotoa lato) con la regia e lapresenza in scena di CarloCecchi e una compagnia diquindici giovanissimi attori;la traduzione è della poetessaPatrizia Cavalli, i costumisono di Sandra Cardini e laconsulenza musicale è diNicola Piovani. Lo spettacolo,con il patrocinio dell’Accade-mia nazionale d’arte dram-matica “Silvio D’Amico”,fino a marzo 2012 calcherà i

palcoscenici di 20 cittàitaliane; nelle Marche sarà inscena, dopo Macerata eFano, al Teatro Pergolesi diJesi il 21 e 22 gennaio 2012.Tra le tappe più importantiche saranno toccate: Napoli,Teatro Bellini, 18/27novembre; Firenze, Teatrodella Pergola, 6/12 dicembre;Genova, Teatro della Tosse,25/29 gennaio; Roma, TeatroVascello, 31 gennaio / 12febbraio.

“Voglio la luna”,Teatro Baku -Teatro Pirata

“Aperditad’occhio”

alla 31aedizione: ad

Anconaarticolata larassegna per

ragazzi

Il prossimo appuntamen-to è per il 27 novembre:“Storie appese a un filo”,firmate Teatro del Canguro.Che l’8 gennaio, sul crinaledell’anno nuovo, ad Anconadebutterà in prima nazionalecon la nuova produzione“La Bella e la Bestia”,sempreverde fiaba popolaredel ‘700, di cui lo spettacolosaprà esaltare l’aspetto piùmagico. Questa, d’altraparte, la mission di unarealtà di cui il nostroterritorio si pregia: finalitàribadita dal direttore artisticodel Teatro del Canguro,Lino Terra; “Mettere lanostra creatività al serviziodei più piccoli”. Alle derivedelle più frequentate formedi comunicazione, la con-trapposizione di un luogoche ha la fisicità stessa deisuoi “riferimenti culturali”.Un luogo “importante per lacrescita psicologica esociale del bambino”:“Tanto più avanza latecnologia e la comunicazio-ne diventa frammentata,schizofrenica, tanto più ilteatro offre occasioni diriflessione e di libertà”.Domeniche a teatro, e unnutrito carnet di matinée insinergia con il mondo dellascuola: sono i due grandifiloni in cui si articola

rassegna “A perditad’oc-chio”, che con questa 31aedizione saluta il rilancio delCanguro, istituzione cuiormai storicamente è legatanel capoluogo la stagione

per ragazzi. “Il passaggio,compiuto nei mesi scorsi, daStabile a Impresa di produ-zione si è rivelata un’effica-ce spinta propulsiva per laridefinizione delle nostreattività e dei progetti incantiere. Grazie alla maggioreflessibilità del nuovo status–inciso di Lino Terra-,abbiamo ritrovato l’entusia-smo degli inizi, il piacere disperimentare nuovi linguag-

gi, di fare quello chesappiamo fare meglio”. Intempi di crisi, quattro nuovigiovani assunti; immutati iprezzi dei biglietti, già moltocontenuti, e diverse le

agevolazioni: Rafforzatoinoltre il legame con lascuola, attraverso una serie diattività rivolte anche agliinsegnanti -proposte nelprogetto “Recitare con glioggetti”- e una maggiorearticolazione di quelleprogrammate nell’ambito delprogetto “Teatro educazio-ne”. Del Canguro come“eccellenza per il territorio”,“una delle più importantirealtà italiane di teatro perragazzi”, ha parlato l’assesso-re dorico Andrea Nobilidurante la presentazionedella nuova stagione. Nelcartellone degli spettacolidomenicali allo Sperimentale(inizio ore 17): “La bellaaddormentata”, TeatroVerde, 11 dicembre; “Vogliola luna”, Teatro Baku -Teatro Pirata, 29 gennaio2012, “Hansel e Gretel”,Progetto Zattera Teatro, 12febbraio; “Giocagiocattolo”,Teatro del Buratto, 4 marzo;“Brr…che paura!”, GliAlcuni, 25 marzo. Larassegna è organizzata incollaborazione con ilMinistero delle Attività e deiBeni culturali, Comune eProvincia di Ancona,Regione Marche e Amat.Info: 071/82805www.teatrodelcanguro.it

Silvana Coricelli

particolare rilievo nelcontesto di crisi in cuiversa la cultura. Nono-stante i tagli che dal2001 ad oggi hannoportato al dimezzamentodei fondi, da 10 a 5milioni e 300 mila euro,il festival di Pesaro hainoltre saputo mantenerela qualità dell’offerta.

Positivo anche il bilan-cio sociale 2010 del Rofche, a fronte di 5 milionie 225 mila euro dientrate, ha elargitoremunerazioni per 2milioni e 180 mila europer maestranze ed artisti,un milione e 200 milaeuro per le attivitàeconomiche, e un milio-

ne e 569 mila euro perla pubblica amministra-zione. “Un fenomenoeconomico e sociale”, ilRof, nelle parole dell’as-sessore regionale allaCultura Pietro Marcoli-ni: “Una potente leva disviluppo –ha aggiunto-grazie alla sua forzaattrattiva e turistica”,come confermato dal-l’edizione 2011, che ha

registrato oltre 16 milapresenze. Di granderichiamo il cartellone2012: oltre alle duenuove produzioni “Ciroin Babilonia” e “Ilsignor Bruschino” e allaripresa della “Matilde diShabran” firmata daMario Martone, il “Tan-credi” in forma diconcerto.

Ro.Ma.

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culturaMARCHEdomani1 DICEMBRE 2011 29PAGINA

Il filo conduttore dellasua carriera segue il tracciatostesso dei suoi segni neridecisi, nervosi ma sempreflessibili, che da quarant’annidanno il volto agli eroicomuni ma straordinari natidalla fantasia di grandi artistie sceneggiatori. GiancarloAlessandrini è così: una vitadi sfide ed avventure come

Gli eroi di Alessandrini in mostra nel capoluogoquella dei suoi personaggi,una curiosità innata, uncarattere volitivo che hamesso al centro del suomondo la passione per ildisegno ed il fumetto. Ed oraAncona gli dedica unapersonale dal titolo “Disegna-re eroi”, per celebrare ungrande conterraneo (Alessan-drini è nato a Jesi) di fama

internazionale e che proprionella Dorica ha maturato edaccresciuto la sua arte. Lamostra, visitabile fino al 27novembre, è stata organizzatadall’associazione culturaleGalleria Puccini, con il soste-gno degli assessorati allaCultura di Comune e Provinciadi Ancona, ed è stata allestitain due diversi spazi cittadini: la

Mole Vanvitelliana e laGalleria Puccini di viaBernabei. Oltre 250 tavole inesposizione, comprese opereinedite e vere e propriechicche. Una vita dedicata aldisegno fumettistico, quella diAlessandrini; una passionenata in tenera età e che haavuto una svolta professionalenel 1972, quando l’artista iniziò

la sua collaborazione con ilCorriere dei Ragazzi. Poi unsusseguirsi di successi,illuminati da nuovi eroi cheprendevano vita sotto le sueabili mani. Risale al 1982 il suopersonaggio più noto, MartinMystère, il detective dell’im-possibile di Alfredo Castelli, dicui Alessandrini è creatoregrafico. E ancora il moltiplicarsidelle collaborazioni con laSergio Bonelli Editore e la

parigina Bagheera, per cuidisegnò tre volumi della sagadi Indiana Jones e duevolumi del fantasy Outremer.Una passione per il lavoroche tuttora lo vede affamatodi nuovi spunti e guidatodalla curiosità; a GiancarloAlessandrini, ricordiamo,andò nel 1992 il prestigiosopremio Yellow Kid comemigliore disegnatore italiano.

Rosemary Martarelli

All’Omero come al Louvre“Il movimento scolpito”:18 opere del Museoparigino ad Ancona, nellestanze della prestigiosaistituzione di via Tiziano.Che per l’occasionepropone il primo nucleodella sua nuova sezioneitinerante

Tutti conoscono IlGladiatore Borghe-se, Lo Schiavo

ribelle di Michelangelo oil Mercurio di Giambolo-gna: si tratta di veri epropri simboli che rappre-sentano l’evoluzione dellinguaggio e delle formeartistiche, ma non solo. Edè il Museo del Louvre arealizzare una mostra cherappresenta questo itinera-rio storico-artistico e cheappunto è titolata “Lemouvement sculpté – Ilmovimento scolpito”. Sitratta di 18 opere delMuseo parigino, che hanno

già riscosso un grandesuccesso nel continenteasiatico fra Taiwan e laCina e che fino al 30aprile 2012 sarannoesposte al Museo Omerodi Ancona, nelle stanze divia Tiziano n. 50. Si trattadi pezzi di grande valore,copie al vero e rilievi ingesso e resina di celebrisculture. La mostra è acura di Geneviève BrescBautier, conservatoregenerale incaricato delDipartimento di sculturadel Museo del Louvre, edi Cyrille Gouyette,responsabile generale delle

attività del Museo delLouvre per il pubblicodiversamente abile;l’allestimento di MassimoDi Matteo, unitamente alcoordinamento del proget-to voluto dal compiantopresidente e direttore delMuseo Omero RobertoFarroni, scomparso direcente, e da Aldo Grassi-ni, ne fanno un’occasioneda non perdere. Adarricchire l’esposizione,“Bello e accessibile”:proposto in anteprima ilprimo nucleo della nuovasezione itinerante delMuseo Omero.

Da Fano un nuovopatto per lo sviluppodella cultura, frutto dellaconcertazione tra Regione,mondo della cultura edelle imprese. È questo ilrisultato più significativodel seminario “Impreseper la cultura in tempo dicrisi”, che si è svolto alTeatro della Fortuna,promosso dalla RegioneMarche. Nell’attualescenario di crisi la culturapuò far da traino allosviluppo economico,contribuendo a dare linfavitale alle imprese. Lo haribadito con convinzione

Un nuovo patto per lo sviluppo della cultural’assessore regionalePietro Marcolini: “Questainiziativa ci ha consentitodi chiamare a raccolta ilmondo economico produt-tivo e quello della cultura,per condividere di frontealle asprezze della crisi eai cambiamenti necessari,la possibilità di unarisposta comune checostituisca una concretapossibilità per nuoveforme di economia. LeMarche sono una regionedi cultura connotata dauna straordinaria diffusio-ne di beni culturali; unterritorio dove il ‘saper

fare’ e lo spirito imprendi-toriale si uniscono algenio dell’arte. Conquesto seminario si ècercato, per la primavolta, di far tesoro delleesperienze svolte nelterritorio in questi anni,per valorizzarle e peravviare un percorsocostruttivo di condivisio-ne di progetti e interventidestinati a qualificare iltessuto culturale regiona-le. Sulla scia dell’esempiostorico di Federico daMontefeltro che hapermeato la città diUrbino rendendola ricono-

scibile come simbolo delRinascimento, la Regioneè pronta condividere congli imprenditori e lefondazioni la nascita diun nuovo umanesimodelle arti e della culturache abbia come fulcro leMarche”. Dopo i salutidel sindaco di Fano,Stefano Aguzzi, dell’as-sessore alla Cultura dellaProvincia di PesaroUrbino, Davide Rossi, edel presidente dellaFondazione Teatro dellaFortuna, Giuseppe DeLeo, sono seguite lerelazioni del presidente

del Consorzio MarcheSpettacolo, Carlo Pesare-si, del presidente diConfindustria Marche,Paolo Andreani, e diMaurizio Cecconi, esper-to di politiche economicheper la cultura. Quindi, gliinterventi di FrancescoCasoli (presidente GruppoElica), Enrico Loccioni(presidente GruppoLoccioni), FrancescaMerloni (Ariston ThermoGroup), Gennaro Pieralisi(presidente GruppoPieralisi), GianfrancoSabbatini (presidenteFondazione Cassa di

Risparmio di Pesaro),Emanuela Scavolini(vicepresidente Scavolinispa), e Monia Polini(Faam Group).

Investire in cultura,inciso diMarcolini, vuoldire investire sulla qualitàe sull’eccellenza; per farquesto e affinché sicreino reali condizioni dicrescita e svilupposociale, identitario edeconomico, specialmentein questo periodo di crisi,occorre una nuovagovernance di sistemache risponda a una logicadi efficienza.

Jean Baptiste Pigalle, scorcio conMercurio che allacci ai sandali, 1744

Civitanova Marche èpronta ad accogliere la XVedizione della rassegnainvernale CivitanovaDanza tutto l’anno, uncartellone di cinqueappuntamenti da gennaioad aprile con quanto dimeglio presenta la scenaitaliana ed internazionale.L’inaugurazione, il 25gennaio 2012 al TeatroRossini, sarà affidata aGiselle -balletto romanticoper eccellenza- nell’elegan-te interpretazione delloSlovak National Theatre;coreografia di Ondej Šothe Juraj Kubánka, musica diAdolphe Charles Adam.

Il 3 febbraio il TeatroAnnibal Caro ospiterà lostudio di Parkin’son diGiulio D’Anna prima deldebutto all’Auditorium diRoma quale vincitore delprestigioso Premio Equili-brio. Giulio D’Anna -marchigiano di nascita eolandese di formazione-presenterà l’ultima tappa dilavoro, danzando con suopadre un brano di forteimpatto emotivo cheproprio a CivitanovaMarche è stato creatodurante una recenteresidenza nell’ambito delprogetto Civitanova Casadella Danza.

Serata imperdibile quelladel 24 febbraio, quandobrillerà il talento di SilviaAzzoni, vincitrice dell’ulti-

mo “Oscar del ballettomondiale” (il Benois de laDanse); con lei, nel Galapresentato al TeatroRossini, un gruppo difuoriclasse dell’HamburgBallett di John Neumeier,di cui è la prima ballerina.

Ancora la grande danzainternazionale protagonistail 16 marzo al TeatroRossini con la CompagnieLa Baraka di Abou Lagraae il Balletto Contempora-neo d’Algeri. Al pubblicodi Civitanova Danzapresenteranno Nya, grand

Prix quale coreografiadell’anno in Francia,spettacolo che coniugadiversi stili, dal contempo-

raneo all’hip hop, einsolite culture musicali,dal Bolero di Ravel ai

canti nordafricani. Lachiusura della rassegna, il13 aprile al TeatroCecchetti, con un ditticodella coreografia italianadi grande interesse chevede protagonisti due veritalenti della scena marchi-giana, in prepotente ascesasulle scene internazionali.Un dialogo poetico trapadre e figlia, in cui illinguaggio comune è ladanza, al cuore di Daddy’nme di Mara Cassiani. Unassolo di grande intensitàe intelligenza divertita, incui una figura sola cerca esi cerca, è Joseph diAlessandro Sciarroni.

La rassegna è promos-sa dal Comune di Civita-nova Marche, dall’Azien-da Speciale Teatri diCivitanova e dall’Amatcon il contributo diRegione Marche e Mini-stero per i Beni e leAttività culturali.

Inizio spettacoli ore21.15 - Carta Danza invendita dall’1 al 10 dicem-bre (prelazione abbonatiscorsa stagione) e dal 12dicembre vendita nuovecarte. Info: Teatro Rossini0733 812936, Amat 0712072439,www.civitanovadanza.it,www.amat.marche.it.

Civitanova, il meglio della danza

Rassegnainvernale concinque date in

cartellone: apre“Giselle”, delloSlovak National

Theatre

Silvia Azzoni

Stacca gli ormeggi e va. Salpa il vascello con il suo carico di umanità,seguendo le rotte di “virtute e conoscenza”. Lungo il viaggio, avverte capitanCapossela: “Del resto, in marina si firma per due anni anziché uno”. E per ilpubblico è come imbarcarsi, solcando le acque fonde di un’opera che trovaispirazione nei grandi libri di mare e echeggia i miti, la storia, informando disé tutta la struttura dello spettacolo. Ventre di balena il palco delle Muse,dove ha fatto tappa il tour di “Marinai, profeti e balene”, come titola

l’ultimo albumdi VinicioCapossela,cantautore-poeta-capitanoche invitaciascuno a“mettere sénell’alto mareaperto dellaletteratura”. DaMelville a

Conrad, da Omero a Dante, a Celine, la navigazione è in un luogo immagina-rio dove risuona il battito del mondo e la visionarietà si mischia conl’avventura. La “ciurma” dei musicisti alle spalle, l’inarrivabile Vinicio a pruadel veliero ottocentesco in cui si trasforma adesso la scenografia, che cambia,di volta in volta, e diventa abisso sottomarino, antro del ciclope, calottastellata. Le voci sono infinite: canto degli aedi e delle sirene, suoni ancestrali,tra suggestioni oniriche e apparizioni mitologiche. Sono canzoni che“presentano qualche rischio”, quelle di Capossela: si può incontrare il ciclope,la medusa e il Minotauro; si può anche finire impiccati o ingoiati dal grandeLeviatano. “Sul palco, del Leviatano, abbiamo messo soltanto le ossa, inmodo che si possa vedere, aspirare alla luce. Perché se è vero che al peggionon c’è limite, nemmeno al meglio c’è limite”. In piedi il pubblico delleMuse, il tributo ad un artista che nei ripetuti bis parla di Ancona e del suoporto: “Da qui si può partire per le terre da cui io sono attratto”. Il mare èmetafora del destino, è la frontiera aperta: quello che abbiamo attraversato conCapossela è l’Adriatico, “mare-lago” che unisce e rende prossima l’altrasponda. E da qui è facile raggiungerla.

Silvana Coricelli

Muse, standingovation percapitan Capossela

Vinicio Capossela(foto Elettra Mallaby)

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MOTOCICLISMOMOTOCICLISMOMOTOCICLISMOMOTOCICLISMOMOTOCICLISMOSuperbike – Titolo conquistato dal pilota osimano dopo la garadel Mugello. Il ricordo dell’amico Marco Simoncelli

Baiocco campione italianoLa stagione motocicli-

stica 2011 ha riserva-to belle soddisfazioni ai

piloti marchigiani e la nostraregione sta sfornando a gettocontinuo giovani piloti pro-mettenti. Quest’anno è stata lavolta del 14enne LorenzoBaldassarri di Montecosaro,che ha sbaragliato il camponella Red Bull Rookies Cup,prestigioso monomarca che sicorre parallelamente alle tappeeuropee del motomondiale. Afine stagione il 15enne ascola-no Romano Fenati ha vinto iltitolo europeo 125 ad Albace-te in Spagna, proprio in casadel vivaio notoriamente piùprolifico di questi ultimi anni.Sempre Fenati ha perso il tito-lo italiano al Mugello per 19millesimi di secondo in volatacon il romagnolo Niccolò An-tonelli. Per le categorie supe-riori è stata magnifica la sta-gione dell’italiano Superbike,dove Matteo Baiocco ed Ales-sandro Polita si sono contesiil titolo da compagni di squa-dra nel team mantovano Duca-ti-Barni. L’asso osimano, Mat-teo Baiocco, ha coronato allafine di ottobre 2011 il sogno

Il convegno organizzatodal Panathlon Club Pesaro

“Sport, eventie business”

Il rapporto con gli sponsored il ritorno ai territori degliinvestimenti fatti in occasionedei grandi eventi sportivi è sta-to il tema al centro della serataorganizzata dal PanathlonClub di Pesaro, in collabora-zione con Banca dell’Adriati-co, improntata su “Sport: even-ti e business”, svoltasi, di re-cente, nella sala convegni del-la direzione dell’Istituto di cre-dito in via Gagarin a Pesaro.Presenti alla riunione, coordi-nata da Alberto Iaccarino, pre-sidente Panathlon Club Pesa-ro, il vice presidente e il diret-tore generale di Banca del-l’Adriatico, Enrico Marchion-ni e Dario Pilla. In apertura,Iaccarino ha ricordato la scom-parsa del pilota Marco Simon-celli, al quale è stato dedicatoun ultimo affettuoso applauso.Ospite Angelo Zomegnan, di-rettore del Giro d’Italia nelleultime otto stagioni e attualedirettore del comitato organiz-zatore dei Mondiali di cicli-smo su strada previsti in To-scana nel 2013. Le sue capaci-tà comunicative e le esperien-ze maturate hanno attirato l’at-tenzione dei soci e degli ospiti

del Panathlon. Zomegnan hamotivato come gli investimen-ti legati alla massima competi-zione ciclistica italiana garan-tiscano un ampio ritorno eco-nomico. Articolato l’interven-to di Marchionni, incentratosulla vicinanza di Banca del-l’Adriatico allo sport della pro-vincia di Pesaro-Urbino e sullaricerca delle risorse e l’attualecrisi finanziaria. Sono inoltreintervenuti Enzo Belloni, asses-sore allo Sport del Comune diPesaro, che ha ricordato la figu-ra di Giorgio Marollo ed haillustrato le attività dell’Ammi-nistrazione comunale per incen-tivare il turismo sportivo; Ali-ghiero Omicioli, fautore dellerecenti tappe del Giro nella pro-vincia di Pesaro-Urbino, che hatrattato il tema della valorizza-zione del territorio attraverso glieventi sportivi, ed AlessandroBarbalich, già dirigente dellaVictoria Libertas Scavolini Pe-saro, che ha presentato il ‘pro-dotto’ Nba come esempio di bu-siness ad altissimo livello. Al-l’incontro hanno partecipatoanche Paolo Pizzi e TarcisioPacetti, presidenti del PanathlonClub di Senigallia ed Ancona.

Sottoscritto a Buenos Aires un accordo dicooperazione internazionale per i diritti umani

“Progetti sociali”Sono partiti lo scorso 29

settembre gli “ambasciatoridi diritti” che da Ancona ePesaro sono volati in Argen-tina per partecipare al gran-de evento sportivo “Los jue-gos” nella città di Mar DelPlata. I marchigiani, guidatidal presidente regionaleAnpis-Associazione naziona-le polisportive per l’integra-zione sociale, Roberto Grel-loni, sono stati invitati diret-tamente dal governatore del-la città argentina per portarel’esperienza italiana nel cam-po della salute mentale. Apartecipare, infatti, diversiutenti delle Polisportive “So-lidalea” di Ancona e dell’as-sociazione “Tipi Tosti” diPesaro, accompagnati daglioperatori. In totale sono stati12 i membri della delegazio-ne, di cui hanno fatto parteanche Edio Costantini, pre-sidente della FondazioneGiovanni Paolo II per losport e rappresentante delCsi-Centro sportivo italiano,Massimo Narcisi, vicepresi-dente Csi Marche, LauraPergolesi, consigliere di pa-rità della Provincia di An-cona. Durante i 10 giorni iragazzi hanno preso parte ediverse manifestazioni spor-tive nell’ambito dei “Los jue-gos”, partite di calcio, rugbye basket, e hanno fatto visitaal centro diurno “Libremen-te” nella capitale sudameri-cana. C’è di più, perché conl’occasione è stato anchesottoscritto un importanteaccordo di cooperazione trala Provincia di Ancona e laProvincia di Buenos Aires,unite per la tutela dei diritti:firmatari, lo scorso 3 ottobre,

Roberto Grelloni (delegatodalla presidente della Provin-cia Patrizia Casagrande) eAlejandro Rodríguez, Secre-tario de Deportes provincial(assessore allo Sport provin-ciale) di Buenos Aires, ilquale durante la conferenzastampa a Mar del Plata hadichiarato: “Lo sport per noiè un diritto fondamentale einalienabile, sullo stesso pia-no del diritto alla vita e allavoro. Vogliamo esaltare lapartecipazione, non la com-petizione, e l’evento Los Jue-gos, giunto alla ventesimaedizione, è una tappa fonda-mentale di questo percorso”.“Sono dieci anni che viag-gio in Argentina -ha afferma-to Grelloni- per portare quil’esperienza italiana dell’as-sociazione Anpis. E’ davve-ro possibile dare una vita piùdignitosa alle persone chesoffrono di problemi di salu-te mentale, in questo sensolo sport è uno strumento stra-

ordinario”. “Questo progettodi cooperazione tra le dueProvince è all’avanguardianel promuovere un modellodi sport educativo -ha sotto-lineato Edio Costantini- e ilCsi marchigiano è stato or-goglioso di partecipare. Losport è uno straordinario stru-mento educativo ma deve su-perare la mentalità competi-tiva e rimettere al centro lapersona umana e il valoredella vita. E’ importante piùche mai puntare sulla forma-zione, rivolta sia ai formato-ri sia agli educatori”. “Ab-biamo apprezzato molto l’ac-cordo di cooperazione tra ledue Province -ha affermatoPatrizia Casagrande-; nono-stante le difficoltà dettatedalla crisi economica, ritenia-mo importante continuare acollaborare a progetti di in-clusione sociale che miranoa tutelare i soggetti più svan-taggiati, abbattendo le bar-riere della discriminazione”.

Rispondere alle esigenze dei cittadini che pratica-no sport, valorizzare i progetti di promozione sporti-va e gli eventi ludico sportivi che si svolgono sulterritorio. Tutto in armonia con i contenuti delloStatuto regionale, con i principi della legislazionestatale e gli orientamenti dell’Unione europea: sonole finalità della proposta di legge, a iniziativa dellaGiunta regionale, “Disposizioni regionali in materiadi sport e tempo libero”. “Occorre ammodernare ecoordinare la legge regionale sullo sport che risale al1997 -dichiara l’assessore, Serenella Moroder- peradeguarla alla realtà e alle mutate esigenze del terri-torio regionale. La proposta di legge, per promuoveree favorire lo sport nel territorio, evidenzia con forzal’importanza del ruolo che lo sport svolge per lacoesione sociale”

Moroder: “Una legge perpromuovere il territorio”

Matteo Baiocco

di diventare Campione italia-no Superbike 2011 sui saliscen-di del tecnico e bellissimo cir-cuito del Mugello. Purtroppo,la giornata di domenica 23ottobre si è aperta con la brut-tissima e incredibile notiziaarrivata dalla Malesia, relativaall’incidente mortale occorso aMarco Simoncelli nella garadi MotoGp. Matteo, amico diMarco con il quale da bambi-no aveva corso insieme nelleminimoto, è partito per la garacon il cuore gonfio di dolore,ma da pilota professionista, alpari di tanti altri colleghi, ha

corso anche per ricordare losfortunato pilota di Coriano. AlMugello si è conclusa una sta-gione ricca di soddisfazioni perl’osimano e per il team berga-masco, dove nelle 8 gare delCiv Matteo ha ottenuto tresuccessi, altrettanti secondiposti, un quarto ed un sestoposto. “E’ stata una giorna-ta incredibile –raccontaMatteo Baiocco-, la tragicanotizia della scomparsa diMarco Simoncelli nella

MotoGp ha reso questagara impossibile. Oggi misono limitato a controllarela gara ed è stata la cosamigliore da fare. Essere ilnuovo campione italianoSbk mi riempie di gioia. Peril futuro non ho ancora nul-la di preciso. Ci tengo mol-to a ringraziare tutti i mieifans che mi hanno seguitoanche qui al Mugello e tuttii miei meccanici, perchésono stati i numeri uno”.

Mondiali di Velad’altura 2013assegnati ad Ancona

Assegnati ad Ancona i Mondiali di Vela d’altu-ra Orc-Offshore Racing Congress 2013. A deci-derlo è stato, di recente, il Comitato ufficiale deiMondiali di vela d’altura riunitosi in Porto Rico.Nel 2012 la gara sarà ospitata dalla Finlandia.Ancora in ballo il periodo dello svolgimento deiMondiali 2013, giugno o settembre i mesi più pro-babili. I campi di regata saranno due: il primo sisviluppa a nord-ovest di Ancona, a breve distanzada Marinadorica; il secondo si snoda, invece, lungola Riviera del Conero.

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