Manzotti Responsabilità Sociale 28

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ecoandequo 2009 - Ancona Ai sensi dell’Art. 1 della Legge n. 580 del 1993 e del suo Statuto, la Camera di Commercio è un “Ente autonomo di diritto pubblico che svolge nell'ambito della circoscrizione territoriale di competenza, funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali ” ed è espressione dell’intero sistema economico provinciale. Agli enti camerali sono attribuiti, in particolare, le seguenti funzioni: funzioni di tipo anagrafico e certificativo (Registro delle Imprese ed altre…) funzioni di regolazione del mercato funzioni di promozione e di sviluppo economico Accanto alle tradizionali attività di tipo amministrativo-anagrafico, sono state sempre più sviluppate nuove funzioni orientate a incentivare, valorizzare e supportare il sistema delle imprese e quello economico in generale. La Camera di Commercio La Camera di Commercio

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Ai sensi dell’Art. 1 della Legge n. 580 del 1993 e del suo Statuto, la Camera di Commercio è un “Ente autonomo di diritto pubblico che svolge nell'ambito della circoscrizione territoriale di competenza, funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali” ed è espressione dell’intero sistema economico provinciale. Agli enti camerali sono attribuiti, in particolare, le seguenti funzioni:

funzioni di tipo anagrafico e certificativo (Registro delle Imprese ed altre…)

funzioni di regolazione del mercato

funzioni di promozione e di sviluppo economico

Accanto alle tradizionali attività di tipo amministrativo-anagrafico, sono state sempre più sviluppate nuove funzioni orientate a incentivare, valorizzare e supportare il sistema delle imprese e quello economico in generale.

La Camera di La Camera di CommercioCommercio

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La Camera di Commercio si configura, pertanto, come ente pubblico chiamato a promuovere lo sviluppo economico del territorio, facendo sintesi tra interessi del mondo imprenditoriale ed associazioni, istituzioni pubbliche, mondo del lavoro, consumatori e comunità locale.

L’ente ha puntato, pertanto, ad un modello di gestione che tenga conto dei grandi e attuali temi dell’economia, come la Responsabilità Sociale dell’impresa e la sostenibilità. Essere consapevoli della responsabilità del proprio operato rappresenta uno dei nuovi fattori di competitività su cui puntare per distinguersi e far distinguere l’imprenditorialità locale all’interno del sistema economico nazionale e internazionale in un quadro di forte coesione sociale.

La sostenibilità è diventata uno dei principi ispiratori delle scelte gestionali ed organizzative, nonché delle politiche di promozione e sviluppo del sistema economico del territorio

La responsabilità o sostenibilità La responsabilità o sostenibilità come principio guidacome principio guida

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Lo sviluppo sostenibile:Lo sviluppo sostenibile:La Responsabilità Sociale dell’Impresa La Responsabilità Sociale dell’Impresa

La Commissione Europea definisce la Responsabilità Sociale d'Impresa (o Corporate Social Responsibility – CSR) come “l’integrazione su base volontaria da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle loro interazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate” (Libro Verde, Commissione Europea, luglio 2001)

La “strategia di Lisbona” (2000) secondo la quale l'UE deve, entro il 2010, "diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale " rappresenta l’imprescindibile quadro di riferimento nel quale collocare le politiche pubbliche (fondata su un pilastro economico, sociale, ambientale)

La Responsabilità Sociale (o, in senso più ampio, la Sostenibilità) è un nuovo approccio strategico alla gestione d'impresa, fondato su una visione relazionale che restituisce all’impresa il suo ruolo di istituto economico-sociale il cui scopo è quello di produrre ricchezza / valore in maniera duratura nel tempo.

Promuovere la CSR o la sostenibilità è parte integrante delle politiche dell’ente per la promozione dell’economia locale

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2002 - istituzione della Scuola EMAS per la formazione di consulenti e revisori ambientali EMAS

2005 – apertura dello Sportello CSR (a seguito di protocollo d’intesa tra Unioncamere e Ministero del Welfare) per la diffusione della cultura e delle pratiche di Responsabilità Sociale tra le PMI;

2006 – approvazione della Politica Etica e della Carta dei Valori dell’ente

2006 – certificazione qualità ISO 9001 dei Servizi Amministrativi (R.I.)

2007 – istituzione del Servizio / Funzione Sviluppo Sostenibile

2007 – pubblicazione del primo Bilancio Sociale (periodo 2003 / 2006)

2007 – certificazione ISO 14001 e convalida della prima Dichiarazione Ambientale

2008 – Registrazione EMAS (prima CCIAA in Italia)

2009 – pubblicazione del Bilancio di Sostenibilità

Il percorso verso la sostenibilitàIl percorso verso la sostenibilità

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Servizi per lo sviluppo sostenibile: Servizi per lo sviluppo sostenibile: Principali attivitàPrincipali attività

azioni di informazione, sensibilizzazione (workshop, seminari, ecc.)

partenariati e progettualità in comune con le associazioni di categoria

collaborazione e progetti con centri specializzati (CISE di Forlì, Centro Space Bocconi di Milano)

attività formative strutturate (sistemi di gestione, certificazioni, energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, ecc)

azioni promozionali (partecipazione collettiva a manifestazioni fieristiche, rilevazione e valorizzazione delle buone prassi, premi e concorsi, promozione del network tra imprese, ecc.)

politiche di incentivazione (contributi per certificazioni ISO / EMAS / SA8000)

attività di orientamento ed assistenza tecnica

attività di sensibilizzazione del consumatore, del mondo della scuola, ecc;

promozione della cultura brevettuale e dell’innovazione, lotta alla contraffazione;

ed altre in fase di progettazione (Sportello Energia)

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Responsabilità sociale d’impresa:Responsabilità sociale d’impresa:alcune riflessioni alle luce della nostra alcune riflessioni alle luce della nostra

esperienza esperienza La Responsabilità sociale d’impresa nasce come “impegno” o “approccio

strategico” volontario della singola impresa

Le imprese che si “impegnano” o che scelgono questo approccio strategico chiedono che ciò avvenga in un contesto “favorevole”, “incentivante” o, quantomeno, “coerente”.

Quali strumenti?

politiche di incentivazione

riconoscimento del mercato: premialità nei rapporti con la P.A. (acquisti verdi)

riconoscimento del mercato: politiche promozionali

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Responsabilità sociale d’impresa:Responsabilità sociale d’impresa:alcune riflessioni alle luce della nostra alcune riflessioni alle luce della nostra

esperienza esperienza

Quali strumenti?

politiche di incentivazione probabilmente ancora necessarie (minacce / opportunità di tali politiche) In ogni caso, se si ritengono utili, è fondamentale il monitoraggio, che implica la costruzioni di relazioni durature tra P.A. ed imprese ed organizzazioni.

dati sulle certificazioni della Provincia di Ancona / paragone con l’Italia

riflessioni sulla conoscibilità / orientamento

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Responsabilità sociale d’impresa:Responsabilità sociale d’impresa:alcune riflessioni alle luce della nostra alcune riflessioni alle luce della nostra

esperienza esperienza Quali strumenti?

riconoscimento del mercato: premialità nei rapporti con la P.A. ll GPP (Green Public Procurement) è definito dalla Commissione europea come “... l’approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull’ambiente lungo l’intero ciclo di vita”.

Disposizioni in tema di tutela dell’ambiente e di promozione dello sviluppo sostenibile contenute nel D. Lgs 12 aprile 2006, n. 163 «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”

Adozione del Piano Nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione con D.M. del 11/8/2008

Gli strumenti cominciano ad esserci e sono ormai tante le esperienze di successo, eppure ancora gli “Acquisti Verdi” della PA sono ancora poco sviluppati. Se da un lato non vi è dubbio che l’attuale legislazione ammetta l’inserimento di requisiti sociali ed ambientali nelle gare d’appalto pubbliche, non è altrettanto chiaro come ciò sia praticabile in concreto e quali siano i relativi limiti tecnico-legali. In effetti, vi è un certo grado di incertezza nell’applicazione della normativa di riferimento ed inoltre, la legislazione che disciplina la contrattistica pubblica nazionale ed europea è divenuta, nel corso degli anni, un coacervo di norme e giurisprudenza di non facile interpretazione ed applicazione. Nel settore degli acquisti pubblici sostenibili si avverte poi una forte carenza di competenze tecniche. Considerato che poche sono le Pubbliche Amministrazioni che annoverano esperti ambientali e sociali tra i propri dipendenti. Peraltro, un genuino interesse verso queste tematiche è, in parte, mitigato dal timore di molte stazioni appaltanti di far lievitare considerevolmente i costi dei propri contratti, qualora contenessero stringenti clausole di natura ambientale e sociale.

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Responsabilità sociale d’impresa:Responsabilità sociale d’impresa:alcune riflessioni alle luce della nostra alcune riflessioni alle luce della nostra

esperienza esperienza Quali strumenti?

riconoscimento del mercato: politiche promozionali anche pubbliche che facciano leva su criteri di sostenibilità.

Esempi:

promozione delle “buone pratiche”

promozione del turismo sostenibile o accessibile (Marchio ISNART)

azioni di marketing relative a marchi territoriali e a “filiere controllate o certificate”

sostegno pubblico alla partecipazione a manifestazioni fieristiche nazionali o internazionali

sostegno pubblico a iniziative promozionali delle produzioni agro-alimentari o tipiche legate al territorio (filiera corta, prodotti a Km 0, biologico, ecc);

iniziative per la tutela del “made in” o del prodotto “100% italiano”

Sempre più spesso le esigenze di tutela, promozione o sviluppo di settori produttivi vanno di pari passo con obiettivi di sostenibilità (sicurezza del consumatore, tutela dell’ambiente, tracciabilità delle filiere, ecc)

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Una Responsabilità di sistema o di territorioUna Responsabilità di sistema o di territorio

La “coerenza” del contesto: il passaggio da una "responsabilità singola e/o individuale" ad una "responsabilità collettiva" ha l'obiettivo di accompagnare le istituzioni e le organizzazioni (PA e imprese, associazioni, mondo profit e non profit) in un percorso di costruzione condiviso;

Il fattore centrale è la gestione delle relazioni tra i soggetti che devono confrontarsi in modo costruttivo e pensare ad un interesse che può diventare comune, capace di far convivere economia, ambiente e rispetto per la persona (capitale sociale, coesione sociale di un territorio fondati sulle relazioni);

La sostenibilità diventa un elemento, un fattore di qualità della governance (network tra istituzioni, la CSR promuove alleanze inedite e logiche di filiera) nuova centralità dei territori

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La sostenibilità come risposta alla crisi?La sostenibilità come risposta alla crisi?

Non c’è dubbio che nella struttura produttiva del nostro territorio sono presenti eccellenze produttive che hanno saputo e potuto innovare le strategie del passato. La presenza diffusa di artigianato e piccola impresa, le filiere produttive e lo sviluppo industriale dei territori hanno dato un contributo innegabile e insostituibile a determinare i punti di forza del nostro sistema economico. Nell’attuale contesto competitivo gli stessi punti di forza rischiano di trasformarsi in debolezze strutturali: l’eccessiva frammentazione e il prevalente individualismo delle imprese, la diffusa sottocapitalizzazione, la forte specializzazione produttiva in settori “labour intensive” a minore incidenza di innovazione, ricerca, trasferimento tecnologico, la diffusa mancanza del presidio dei mercati finali, sono problemi irrisolti.

In questo contesto generale le politiche pubbliche in tale ambito dovrebbero puntare, oltre che a tentare di ammortizzare i “costi” che si stanno pagando sul fronte della ridotta capacità competitiva, ad accompagnare il sistema produttivo nella difficile trasformazione incoraggiando il cambiamento e sostenendo le spinte più innovative del sistema produttivo locale, tutto ciò senza perdere di vista le peculiarità del modello locale di sviluppo. Alla base delle politiche di rilancio dell’economia provinciale, in presenza ed in risposta al mercato globale, deve restare l’idea forza dello sviluppo locale, ispirata agli orientamenti comunitari e ancorata a due concetti fondamentali

l’assunzione del territorio (nuova centralità dei territori) come risorsa essenziale per lo sviluppo, che diventa valore in sé, sempre più centrale nelle dinamiche produttive perché è riconosciuto come l’ambiente nel quale nascono e si affermano i fattori della competizione ma anche quale fattore di attrazione di economie e investitori esterni. La competizione territoriale implica la necessità di un superamento degli individualismi e della frammentazione a favore di un modello che faccia della cooperazione ed aggregazione tra le imprese un fattore di sviluppo;

la diffusione della consapevolezza che non sia possibile ragionare di sviluppo economico senza coniugarlo con la coesione sociale, che si pone come il “prodotto” del rapporto di collaborazione fra gli attori sociali: amministrazioni pubbliche, autonomie funzionali, università e centri di ricerca, associazioni di categoria, sindacato e forze del privato sociale (la responsabilità come relazione)

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La Responsabilità Sociale come risposta alla crisi La Responsabilità Sociale come risposta alla crisi quali evidenze oggettive?quali evidenze oggettive?

Le politiche di CSR si stavano già sviluppando, ma non c’è dubbio che la crisi internazionale ha impresso una fortissima accellerazione i temi in questione sono ormai usciti dalla nicchia degli specialisti e sono diventati parte integrante del ragionamento sulle politiche di sviluppo a livello macro e micro (strategie competitive delle imprese)

lo sviluppo dei settori legati alle energie rinnovabili” (diverse indagini empiriche ne danno conto, con significative ricadute in termini di creazione di posti di lavoro)

lo sviluppo del mercato del “green” e dei prodotti a valenza “sociale” e crescita della sensibilità del consumatore (diverse ricerche di mercato a livello internazionale e nazionale lo dimostrano)

sviluppo della consapevolezza delle imprese: superamento della logica del vincolo e approccio in chiave strategico sempre più pubblicamente dichiarato (anche in un’ottica di marketing)

competitività, qualità, innovazione e sostenibilità vanno sempre più di pari passo (testimoniane dirette: le imprese più innovative sono anche più responsabili)

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Per concluderePer concludere

L’affermazione della Responsabilità sociale a tutti i livelli L’affermazione della Responsabilità sociale a tutti i livelli implica la necessità della relazione (economia relazionale)implica la necessità della relazione (economia relazionale)

L’affermazione della Responsabilità sociale promuove L’affermazione della Responsabilità sociale promuove alleanze del tutto ineditealleanze del tutto inedite

Importanti i momenti di confronto anche per il superamento Importanti i momenti di confronto anche per il superamento di approcci eccessivamente settoriali o tecnicistici a favore di di approcci eccessivamente settoriali o tecnicistici a favore di di approcci interdisciplinaridi approcci interdisciplinari