MANUTENZIONE - Ing. Luca Ferrari...di pulizia e igienicità dei canali, oltre che di manutenzione....

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58 RCI OTTOBRE 2016 MANUTENZIONE L CONSIDERATE SPESSO COME UN COMPONENTE SECONDARIO DELL’IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO O VENTILAZIONE, LE RETI AERAULICHE RAPPRESENTANO IN TROPPI CASI PUNTI DI CRITICITÀ DELL’IMPIANTO, SOPRATTUTTO DAL PUNTO DI VISTA IGIENICO E SANITARIO. Luca Ferrari La manutenzione igienica dei canali d’aria a progettazione di una rete di condotte aerau- liche pone tutta una serie di problematiche tra le quali le più importanti si rivelano: lo spa- zio disponibile, le perdite di carico, la velocità dell’aria, il livello di rumorosità, lo scambio termico, le perdite dovute alla non perfetta tenuta e, non meno importante in talune cir- costanze, l’aspetto estetico. L’impiantistica aeraulica moderna non deve però solo garantire il massimo comfort ter- mo-igrometrico ambientale e di risparmio energetico, ma deve anche assicurare la

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    MANUTENZIONE

    LCONSIDERATE SPESSO COME UN COMPONENTE SECONDARIO DELL’IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO O VENTILAZIONE, LE RETI AERAULICHE RAPPRESENTANO IN TROPPI CASI PUNTI DI CRITICITÀ DELL’IMPIANTO, SOPRATTUTTO DAL PUNTO DI VISTA IGIENICO E SANITARIO.

    Luca Ferrari

    La manutenzione igienica dei canali d’aria

    a progettazione di una rete di condotte aerau-liche pone tutta una serie di problematiche tra le quali le più importanti si rivelano: lo spa-zio disponibile, le perdite di carico, la velocità dell’aria, il livello di rumorosità, lo scambio termico, le perdite dovute alla non perfetta tenuta e, non meno importante in talune cir-costanze, l’aspetto estetico. L’impiantistica aeraulica moderna non deve però solo garantire il massimo comfort ter-mo-igrometrico ambientale e di risparmio energetico, ma deve anche assicurare la

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    massima qualità e pulizia dell’aria. Da que-sta considerazione si è sviluppato il concetto di “igiene aeraulica”, cioè di quel ramo della scienza medica che studia le interazioni esi-stenti tra salute umana e impianti aeraulici. In altri parole rappresenta quella disciplina che si occupa degli effetti che si producono sulla salute umana in ragione dell’utilizzo di impianti che trasportano e diffondono l’aria negli ambienti confinati.

    Le normative igieniche e di manutenzioneLe specifiche tecniche con valenza di legge che indicano le operazioni di manutenzione e di pulizia nelle condotte aerauliche sono defi-nite dagli accordi Stato – Regioni del 5 ottobre 2006 attraverso le “Linee Guida per la defi-nizione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione” e dalla “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento dell’aria” del 7 feb-braio 2013. Ulteriori leggi concorrenti sono poi determinate dalle regioni Liguria (2003), Lombardia (2009) e Molise (2011).La normativa tecnica europea, recepita dall’UNI, ha invece promulgato la UNI EN 12097 (2007) “Ventilazione degli edifici - Rete delle condotte - Requisiti relativi ai com-ponenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte” che specifica i requisiti relativi a dimensioni, forma e criteri di collo-cazione delle botole d’accesso per la pulizia e la manutenzione nei sistemi di reti delle condotte e la più specifica UNI EN 15780 (2011) “Ventilazione degli edifici – Condotti - Pulizia dei sistemi di ventilazione” che si applica a sistemi di ventilazione e condizio-namento sia nuovi sia esistenti, precisando i criteri di valutazione e le procedure di pulizia di questi sistemi.Mentre la prima norma, la UNI EN 12097 rappresentata una revisione di una prece-dente norma del 1999, dove sono scomparsi gli accenni generali e particolari alla manu-tenzione igienica e sono rimaste soltanto le indicazioni relative all’accesso all’interno delle reti e a come posizionare le portine d’accesso alle condotte, la seconda risulta invece molto più estesa e particolareggiata dal punto di vista delle operazioni di controllo e pulizia. Di fatto la norma UNI EN 15780 ha intro-dotto tre distinte procedure che influenzano

    in modo sensibile le operazioni di manuten-zione, cosi definite:■ Le tempistiche per l’ispezione tecnica■ I livelli accettabili di pulizia per gli impianti ispezionati ■ Il risultato delle operazioni di pulizia.Sempre dalla medesima norma vengono altresì definite tre classi di qualità di pulizia dell’aria differenziate a seconda della desti-nazione d’uso dell’ambiente climatizzato, e indicate in:■ Qualità bassa: locali occupati soltanto in modo intermittente, come archivi, locali tec-nici.■ Qualità media: uffici, alberghi, ristoranti, scuole, teatri, civili abitazioni, aree commer-ciali, edifici per mostre, edifici per attività sportive, aree comuni negli ospedali, aree comuni nelle industrie.■ Qualità alta: laboratori, aree di trattamento negli ospedali, uffici di alta qualità.L’appendice A della norma definisce inoltre i livelli accettabili di pulizia nei canali di man-data e di ricircolo (tabella 1) e del massimo contenuto tollerato di particolato (tabella 2).

    La contaminazione delle reti aeraulicheLa contaminazione dell’aria nell’ambiente climatizzato può essere causata da un siste-ma aeraulico che risulti in un cattivo stato

    manutentivo. In generale vengono individuati due differenti “rischi” di contaminazione, a seconda del tipo di trasmissione indotta:■ Il pericolo di contaminazione chimica, dovuto all’accumulo nelle apparecchiature di particelle inquinanti provenienti dall’e-sterno (attraverso la presa d’aria esterna) e dall’interno dell’edificio (attraverso il circuito di ricircolo). In particolare, è statisticamente significativa la presenza all’interno di tali im-pianti di polveri sottili (PM 10 e PM 15) tra le quali si possono annoverare il solfuro di carbonio, il monossido di carbonio, l’acido solforico, il biossido di zolfo, il biossido di azoto, l’ozono, i Contaminanti Volatili Organici (VOC, quali il benzene, toluene, etilbenzene, xilene), ecc.■ Il pericolo di contaminazione microbiologi-ca, provocato dalla proliferazione all’interno degli apparati di microrganismi animali (batteri e virus) e vegetali (muffe e lieviti) in particolare batteri, virus e miceti.

    La programmazione della manutenzione igienica La manutenzione igienica di un circuito ae-raulico, e le relative problematiche connesse, devono essere innanzitutto “programmate” già in sede progettuale e poi di seguito in tut-te le fasi che si incontrano fino alla messa in opera del nuovo impianto. In particolare

    TAB 1 LIVELLI ACCETTABILI DI PULIZIA NEI CANALI AERAULICI. Fonte: UNI EN 15780CLASSI DI QUALITÀ

    DELL’ARIALivello accettabile di pulizia Livello accettabile di pulizia

    Condotte di mandata Condotte di ricircolo o secondarie

    BASSA ≤ 4,5 g/m2 ≤ 6 g/m2

    MEDIA ≤ 3 g/m2 ≤ 4,5 g/m2

    ALTA ≤ 0,6 g/m2 ≤ 3 g/m2

    Gli impianti di estrazione dell’aria con espulsione diretta in atmosfera si considerano puliti fino a quando non si registra una riduzione di portata superiore al 15%. Qualora si misurasse con campionamenti gravimetrici, il valore limite di particolato deve risultare inferiore a 9,0 g/m2

    TAB 2 LIVELLI ACCETTABILI DI PARTICOLATO PER CONDOTTE DI NUOVA COSTRUZIONE. Fonte: UNI EN 15780

    CLASSI DI QUALITÀ DELL’ARIA

    Livello accettabile di pulizia Livello accettabile di pulizia

    Condotte di mandata Condotte di ricircolo o secondarie

    BASSA ≤ 0,9 g/m2 ≤ 1,8 g/m2

    MEDIA ≤ 0,6 g/m2 ≤ 1,8 g/m2

    ALTA ≤ 0,3 g/m2 ≤ 0,9 g/m2

    Dopo l’intervento di pulizia, il livello accettabile di particolato deve essere di 0,3 g/m2

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    si deve poter prevedere una manutenzione igienica nella:■ Progettazione.■ Costruzione.■ Posa in opera.Tralasciando le fasi della costruzione vera e propria, che avrebbero bisogno di un ap-profondimento dedicato, ma che non trova-no spazio per i fini di questo articolo, delle operazioni di manutenzione si analizzano la procedure di progettazione e messa in opera.

    La progettazioneDa diversi anni la progettazione deve tenere conto anche delle problematiche introdotte dalla manutenzione igienica degli impianti aeraulici. I dettami specificati in questo sen-so sono sostanzialmente riconducibili alle due norme europee sopra citate, la UNI EN 12097 e la UNI EN 15780.La UNI EN 12097 promuove numerose pre-scrizioni di buon senso, tra cui giova ricor-dare la richiesta che la tenuta meccanica e pneumatica delle condotte sulle quali si operano delle aperture rimanga la stessa pre-

    tesa per le condotte stesse (EN 12237 – EN 1507 – EN 13403), cosi come la tenuta degli staffaggi deve essere conforme alla UNI EN 12236.In ogni caso, le portine d’accesso ai canali devono essere comunque di tipo rigido. Inoltre viene vivamente consigliato, in sede di ispezione oppure di pulizia vera e propria, di rimuovere i tubi flessibili dalle aperture di stac-co, a meno che di non essere sicuri di ottenere un livello soddisfacente di pulizia in cantiere. Ulteriori raccomandazioni importanti della norma consigliano che i componenti di linea dovrebbero possedere delle proprie istruzioni per l’uso, onde evitare che una scorretta ma-nipolazione durante la pulizia ne pregiudichi il funzionamentoNella costruzione delle condotte poi devono essere preferibili i rivetti piuttosto che le viti, an-che se vengono tollerate viti di lunghezza fino a 13 mm. La UNI EN 15780 risulta anch’essa, e forse più, di fondamentale importanza per tutti gli operatori e le aziende che esercitano nel settore della pulizia e sanificazione di im-pianti. L’appendice A della norma, anche se

    soltanto informativa, definisce come elementi da minimizzare:- i residui di oli lubrificanti derivati dalla lavo-razione delle condotte; - le polveri accumulate durante la lavorazione e la posa in opera o residui della lavorazione;- le polveri accumulate durante la manipo-lazione; - la formazione di microrganismi, in modo particolare in presenza di specie tossiche e quando le condizioni sono favorevoli per la loro sopravvivenza e crescita durante lo stoc-caggio, la manipolazione e la posa in opera.

    La posa in operaDi grande importanza, nell’analisi del rapporto tra condotte e manutenzione igienica, è quella della posa in opera. La fase di posa in opera andrebbe innanzitutto distinta tra trasporto e stoccaggio temporaneo in cantiere e mon-taggio dei componenti. Ciascuna di queste operazioni ha influenza sul livello di pulizia delle condotte nella fase di posa in opera. Va inoltre ricordato che le condotte che neces-sitano di una particolare tenuta è bene che

    I canali sandwich pre isolatiLe società che producono in Italia canali realizzati in pannelli sandwich pre isolati, alternativi a quelli in lamiera d’acciaio per intenderci, hanno realizzato nel tempo prodotti in linea con le richieste sempre più stringenti di pulizia e igienicità dei canali, oltre che di manutenzione.La società P3 di Padova ha sviluppato il prodotto P3ductal careplus (figura A), canale ad effetto autopulente e antimicrobico.P3ductal careplus, grazie a un innovativo rivestimento nanostrutturato a base di vetro liquido, realizza il cosiddetto “effetto loto” ovvero riduce i possibili accumuli di polvere e particolato solido grazie alla minimizzazione dell’area di contatto tra le particelle di polvere e la superficie interna del canale.Questa nuova soluzione assicura un’azione di pulizia della superficie trattata dovuta alla semplice movimentazione dei tronconi di canale durante l’installazione e al passaggio dell’aria, soprattutto in fase di collaudo, assicurando una riduzione del particolato solido pari al 50% rispetto alle soluzioni standard e pari al 90% rispetto alle soluzioni tradizionali in lamiera zincata.Sul fronte della qualità dell’aria la soluzione P3ductal careplus risponde ai dettami

    delle Linee Guida Ministeriali del 2006 che definiscono come per tutti gli impianti aeraulici in caso di nuova costruzione il primo controllo deve avvenire contestualmente all’attivazione dell’impianto (collaudo iniziale), ritenendo pulito il canale qualora il particolato depositato sia non superiore a 0,075 g/m2, mentre nel caso di canali in esercizio le ispezioni devono essere condotte ogni 12 mesi

    e portare alla bonifica del canale qualora si superi il limite di contaminazione di 1 g/ m2.Il canale P3ductal careplus, inoltre, soddisfa i criteri stabiliti dalla norma UNI EN 15780 anche per le classi si pulizia più alte previste per gli ambienti quali camere bianche e industrie farmaceutiche. La riduzione degli impatti della soluzione P3ductal è stata misurata seguendo i dettami della norma

    Fig. A - Il prodotto P3ductal careplus è stato dotato di un rivestimento nanostrutturato a base di vetro liquido. Questa pellicola permette alla condotta di “autopulirsi” e ridurre i possibili accumuli di polvere e di particolato solido (P3).

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    siano comunque completate direttamente in fabbrica. Lo stoccaggio dei pezzi di canale, operazione questa spesso trascurata - spesso si trovano cataste di canali sistemati in can-tiere alla bell’è meglio -, e dalla quale deriva come risultato quello dell’accumulo di polvere e altre sostanze indesiderate sui componenti che, se non rimosse, possono rappresenta-re un pericolo all’avvio dell’impianto in grado di compromettere tutte le altre operazioni di igienicità e pulizia delle condotte. Il mon-taggio dei componenti, che rappresenta il cuore dell’attività di posa in opera, risulta spesso un operazione critica, anche perché è il momento in cui viene effettuato l’ultimo controllo prima di fare affidamento sulle reali condizioni operative; dopo questa fase, infatti il montaggio, ormai quasi scontato dei contro-soffitti, renderà difficile qualunque intervento. Va poi sottolineato che in moltissimi impianti, parte dell’inquinamento deriva proprio dalle condotte, che venendo lasciate in stato di abbandono totale una volta posate, senza un adeguato piano manutentivo annuale, posso-no diventare molto pericolose indipendente-

    mente da quanto correttamente si possa o si sappia gestire la manutenzione dei filtri sulle UTA. Questo avviene perché le condotte per essere posate e collegate tra di loro, hanno bisogno di numerose giunzioni che si ripeto-no con intervalli anche inferiori ad 1 metro. Purtroppo però, ogni giunzione rappresenta un punto in cui per effetto venturi la condotta è in grado di “aspirare”, sul circuito di man-data, una quantità non controllata di partico-lato oltre alla sua componente di composto biologico. Al trascorrere degli anni e senza un adeguato piano di manutenzione delle condotte con cadenza prestabilita, nessuno è più in grado di sapere quanto quel condot-to e/o impianto stia diventando pericoloso in termini di proliferazione della carica micro organica che inevitabilmente verrà poi vei-colata dal flusso d’aria in transito.

    Il controllo e la prevenzione della contaminazione aeraulica Il sistema di sorveglianza introdotto dalle Li-nee Guida del 2013 specifica le operazioni di ispezione visiva e di ispezione tecnica.

    L’ispezione visivaL’ispezione visiva, preceduta dal sopralluogo tecnico di valutazione e censimento degli impianti e componenti, oltre alla consulta-zione della documentazione, ha il compito di evidenziare i potenziali problemi che vengo-no poi analizzati durante l’ispezione tecnica successiva. Ciò vale anche nel caso dei con-trolli periodici schedulati dopo gli interventi di bonifica.L’incaricato all’ispezione è un manutentore ordinario che abbia adempiuto agli obblighi formativi previsti dalle Linee Guida del 2006 (Categoria B), con il compito di rilasciare un registro degli interventi effettuati sull’impian-to ed una apposita check list per l’ispezione visiva. Viene consigliata una periodicità annuale dell’ispezione, ma incrementabile in dipen-denza di condizioni esterne (usura, fonti di inquinamento temporanee), per la presenza di sistemi di umidificazione adiabatica, per l’ubicazione in zone con clima ad elevata umidità o semplicemente per i risultati delle precedenti ispezioni.

    ISO 14040 (LCA – Life Cycle Assessment) e validata dall’ottenimento (prima azienda nel settore dei canali aria) della dichiarazione ambientale di prodotto (EPD). La sostenibilità del canale permette, altresì, di rispondere al nuovo quadro normativo introdotto con il Collegato Ambientale 2016 (Legge 221/2015) che prevede l’avvio del cosiddetto Green Public Procurement, ovvero dell’orientamento della Pubblica Amministrazione a premiare in fase di appalto le aziende in grado di dimostrare una reale attenzione all’ambiente.In modo differente, ma con i medesimi scopi e risultati, la società bergamasca ALP ha sviluppato la soluzione definita “condotte pre isolate antimicrobiche a ioni d’argento in zeolite ALPactive” (figura B). Gli ioni di argento in zeolite rappresentano un principio attivo riconosciuto sicuro da tutti gli enti internazionali (FDA, EPA, ecc.), che non ha controindicazioni, e che permette industrialmente, con un processo coperto da brevetto mondiale, di diventare parte integrante dell’alluminio che ricopre la parte interna delle condotte. Un gruppo di studio promosso dal Ministero della Salute italiano ha constatato che su 8 ceppi campione selezionati (scelti tra i

    600 su cui il principio attivo è operativo) gli abbattimenti registrati internamente alla condotta hanno avuto un valore medio del 99,9998% di abbattimento su tutti i ceppi e la riduzione in ambiente della carica aerotrasportata si ridotta di valori che vanno da minimo 23% fino a valori del 77%.ALPactive (risulta così un prodotto la cui

    condizione igienica della condotta viene garantita grazie alla capacità di uccidere con un sistema tri-modale qualsiasi contaminante biologico si annidi nel tempo al proprio interno, senza più dipendere solo dalla manutenzione programmata secondo le disposizioni normative. In questo modo la sostenibilità dei costi di manutenzione si riducono drasticamente rispetto a quelli necessari per la gestione di un impianto tradizionale in quanto il prodotto non dovrà mai essere sanificato (garanzia 15 anni rilasciata da ALP). Il concetto di salubrità delle condotte è stato inoltre riconosciuto a livello internazionale dal Hygenic Institute secondo norma VDI 6022.La classe energetica ed igienica con un sistema brevettato di giunzione/flangiatura, in classe di tenuta C, permette non solo di rientrare nelle specifiche delle prestazioni energetiche dell’edificio, ma di ridurre drasticamente anche l’effetto venturi per cui una condotta nel tempo si sporca.

    Fig. B - Condotte pre isolate antimicrobiche a ioni d’argento in zeolite ALPactive. Qui nella sempre delicata fase di trasporto e stoccaggio in cantiere (ALP, Ospedale Santa Chiara, Trento).

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  • TAB 3 FREQUENZA (MESI) DELLE ISPEZIONI TECNICHE IN FUNZIONE DELLE TRE CLASSI DI PULIZIA RICHIESTE (A, B, C). FONTE: UNI EN 15780

    Classi di qualità dell’aria Uta Filtri Umidificatori Condotte Terminali

    BASSA 24 12 12 48 48MEDIA 12 12 6 24 24ALTA 12 6 6 12 12

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    L’ispezione tecnicaL’ispezione tecnica va eseguita soltanto dopo il sopralluogo tecnico, come descritto nel pro-tocollo. Il sopralluogo tecnico non va confuso con l’ispezione visiva, che è una parte fon-damentale, ma non esaustiva, dell’ispezione tecnica complessiva. Anche in questo caso deve essere svolta da personale specializzato che abbia adempiu-to agli obblighi formativi previsti dalle Linee guida del 5 Ottobre 2006 (Categoria A). Il manutentore deve rilasciare il registro degli interventi effettuati sull’impianto ed un ap-posito rapporto di prova di ispezione tecnica. La frequenza dell’ispezione tecnica è da pro-grammarsi sulla base dell’esito dell’ispezione visiva e dei i risultati forniti dalle precedenti ispezioni tecniche (tabella 3). L’ispezione tecnica deve prendere in conside-razione diversi scenari, come quelli impian-tistici, tra i quali ricordare il posizionamen-to della presa aria esterna, l’efficienza e lo stato degli apparati filtranti, le caratteristiche costruttive dell’impianto e la manutenibilità stessa degli impianti. Sono da valutare anche gli aspetti microbiologici quali ad esempio la presenza di agenti patogeni, di muffe e di cariche batteriche elevate. Allo stesso modo

    Le condizioni igieniche di molte condotte aerauliche sono spesso al di là del limite della tolleranza sanitaria, oltre che fonte di spreco energetico. Le operazioni di manutenzione andrebbero schedulate fin dal collaudo dell’impianto e riscontrate da più soggetti (Immagine Pulistyl).

    Non è difficile portare esempi di componenti aeraulici ridotti in queste

    condizioni. Va da se che queste in condizioni di esercizio, le condotte

    non possono fare altro che propagare le eventuali contaminazioni, anche

    patogene, all’intera struttura.

    va monitorato il particolato depositato all’in-terno degli impianti e quello aerodisperso dagli impianti negli ambienti indoor. Anche l’aspetto visivo riveste la sua importanza con l’esame dello sporcamento interno delle unità di trattamento aria, delle condotte aerauliche e degli apparati accessoriLe operazioni da effettuare in fase di ispezio-ne tecnica sono descritte di seguito.

    La video-ispezioneDeve essere fornita una documentazione filmata e/o fotografica, su supporto replica-bile, rappresentativa delle condizioni igieni-che dell’impianto. Tale video-ispezione deve essere condotta su un campione statistico significativo dell’impianto stesso (nel NADCA ACR 2006 è previsto il 40% dell’intero circuito a servizio di una unità di trattamento dell’aria).

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    A questo proposito si ricorda che l’impianto aeraulico tipo è composto di norma da 4 ti-pologie di circuiti (presa dell’aria esterna, di immissione, di ripresa o di estrazione e di espulsione) e che le immagini devono dun-que rappresentare:- ciascun punto di accesso con lo stato inter-no delle condotte;- tutte le unità di trattamento aria con i loro apparati interni; i punti critici di ciascuna UTA che vanno specificamente documentati sono: serranda di regolazione, sezione filtrante, se-zione ventilante, camera di miscela, batterie di scambio termico e di umidificazione;- un numero statisticamente significativo dei terminali aeraulici;- un numero statisticamente significativo dei componenti aeraulici di linea.

    Prelievi microbiologici di superficieI prelievi microbiologici da eseguire si divi-dono in:- campionamenti microbiologici delle superfici interne di tutte le unità di trattamento aria, sulle UTA deve essere effettuato almeno un campio-namento sull’ultima batteria di scambio termico prima dell’innesto della condotta aeraulica di mandata e sul lato della batteria rivolto verso quest’ultima e in ciascun punto critico dell’UTA che appare in cattive condizioni igieniche;- campionamenti microbiologici delle superfici interne alle condotte aerauliche, secondo un campione statistico significativo della totale estensione delle condotte di mandata e di ripresa dell’aria;

    - campionamenti microbiologici delle su-perfici interne di un numero statisticamente significativo delle unità di condizionamento dei locali (unità locali a pavimento, soffitto e/o canalizzabili).

    Prelievi microbiologici dell’aria immessa I campionamenti microbiologici devono esse-re effettuati sull’aria immessa dai terminali di diffusione ed in corrispondenza della presa dell’aria esterna.Le operazioni di prelievo per aspirazione van-no effettuate ad impianto acceso. I contaminanti da ricercare sono i seguen-ti: - carica batterica mesofila e psicrofila;- carica micetica totale.

    Prelievi microbiologici dell’acquaL’acqua interessata dai processi di umidifi-cazione/condensa deve essere controllata per determinare eventuali cariche batteriche (mesofila e psicrofila), micetiche totali e della specie patogena Legionella. Tali campiona-menti devono essere effettuati all’interno delle vasche di raccolta dell’acqua di umidificazio-ne/condensa e nei circuiti di umidificazione di tutte le UTA interessate dall’Ispezione Tecni-ca. Le operazioni di prelievo dell’acqua vanno effettuate ad impianto spento.

    Schema semplificato delle operazioni e delle apparecchiature utilizzate per la manutenzione igienica delle condotte aerauliche (Entasys).

    E’ indubbio che le operazioni di manutenzione igienica e di pulizia risultino più complesse nelle strutture del terziario e dei servizi, in

    quanto la quasi certa presenza dei controsoffitti complica notevolmente l’agibilità ispettiva e di

    manutenzione.

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    Prelievi fisici o particellariViene campionato il particolato depositato all’interno delle condotte aerauliche. La mi-surazione delle polveri depositate all’interno delle condotte dovrà essere eseguita attra-verso il metodo gravimetrico (NADCA Vacu-um test). Il risultato dell’analisi deve essere espresso in g/m.Le operazioni terminano con un ispezione funzionale degli impianti, che pur non es-sendo oggetto specifico del manutentore di pulizia, tale ispezione è finalizzata all’indivi-duazione delle anomalie impiantistiche e di eventuali malfunzionamenti degli impianti.Tutto il processo di ispezione deve essere supportato dalla documentazione di progetto degli impianti, di cui la più importante è la planimetria del circuito delle condotte e degli apparati installati. L’analisi delle planimetrie consente di individuare con facilità i punti di ispezione e di campionamento.

    Misure correttive di sanificazioneLe misure correttive di sanificazione degli im-pianti aeraulici risultati in cattive condizioni igieniche sono definite sempre dalle Linee Guida del 2006 (Linee Guida per la defini-zione di protocolli tecnici di manutenzione predittiva sugli impianti di climatizzazione),

    che in proposito distinguono tra:■ Sanificazione, come il “processo atto a rendere igienicamente sano l’ambiente e le attrezzature”; consiste di fasi distinte, ma interdipendenti: pulizia, disinfezione, steriliz-zazione, disinfestazione.■ Pulizia, quale parte integrante del processo di sanificazione, che deve sempre precedere qualsiasi intervento di disinfezione, disinfesta-zione e sterilizzazione. ■ Disinfezione, quale procedura atta ad eliminare o distruggere i microrganismi patogeni, ma non necessariamente tutte le forme microbiche, su oggetti inanimati,

    mediante l’applicazione di idonei agenti fisici o chimici.■ Sterilizzazione, quale processo chimico o fisico finalizzato alla distruzione stocastica di ogni forma microbica vivente, in forma sia vegetativa che sporale. Il livello di sicurezza di sterilità (SAL) corrisponde alla probabilità teorica ≤1 su 1 milione (SAL ≤ 10) di rilevare un microrganismo sopravvivente all’interno di un lotto di sterilizzazione. Il piano operativo di sanificazione deve cosi comprendere:■ La descrizione accurata dell’impianto da sanificare in tutte le sue parti ed il relativo elaborato tecnico (originale o ricostruito du-rante l’ispezione tecnica).■ La precisa definizione dei punti di accesso alle parti interne dell’impianto e la descrizione dei portelli di ispezione che saranno installati. ■ L’elenco dettagliato delle procedure di pu-lizia e disinfezione che saranno applicate ad ogni elemento dell’impianto. Le procedure pulizia ad umido sono applicabili unicamente a UTA, fan- coils, anemostati e griglie, tor-ri evaporative. Alle condotte aerauliche e ai loro componenti in linea (deviatori di flusso, serrande, cassette di miscelazione, ecc.) sono applicabili unicamente le procedure di pulizia a secco. La presenza della coibenta-zione interna impone una pulizia basata su aspirazione per contatto ed un successivo incapsulamento, se vi è pericolo di aerodi-spersione delle fibre. Le superficie non coi-

    Confronto tra una condotta aeraulica prima e dopo il processo di pulizia e sanificazione. Le immagini valgono sempre più di mille parole (Immagine ARS).

    Lo stoccaggio e la messa in opera dei canali hanno notevole influenza sulla qualità di pulizia e di igiene delle condotte. Queste operazioni sono spesso trascurate e risultano fonte di accumulo di residui inquinanti che si riverberano anche dopo la messa in opera degli impianti (Fiera di Roma).

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    bentate possono essere pulite e disinfettate con una pluralità di metodologie: elettrospaz-zole, robot filoguidati, sonde o fruste ad aria compressa, ecc. Il tutto in abbinamento ad un aspiratore munito di filtro HEPA.■ La precisa definizione del timing dei lavori, con l’indicazione delle tempistiche di occu-pazione delle aree dell’edificio e dei percorsi che saranno utilizzati per accedere alle di-verse zone.■ Il piano e le modalità di informazione del personale coinvolto e (se necessario) di quel-lo che risiede stabilmente nei locali.■ I controlli di ingegneria ambientale che sa-ranno posti in essere per prevenire fenome-ni di cross-contamination. Tra questi vanno certamente annoverati:- il mantenimento di una corretta pressuriz-zazione delle condotte;- la gestione dei differenziali di pressione tra locali adiacenti;- il confinamento dei luoghi teatro delle ope-razioni di sanificazione;- la corretta decontaminazione delle attrez-zature;- le procedure di smaltimento dei rifiuti e dei materiali di risulta.

    La bonifica delle condotte aeraulicheLa bonifica delle condotte di distribuzione dell’aria deve essere svolta con impianto spento, o nei casi in cui sia fondamentale garantire un afflusso di aria in determinati lo-cali bisogna provvedere a sezionare la parte di impianto oggetto della bonifica. Le operazioni devono incominciare partendo dalla distribuzione di ricircolo (se presente), passando poi alla presa aria esterna per ter-minare alla distribuzione di mandata (parten-do dall’UTA e muovendosi verso gli apparati terminali). In questo modo, nel momento in cui sarà necessario riattivare l’impianto al termine del turno di lavoro, il flusso dell’aria forzata si muoverà sempre da un tratto “pu-lito” ad uno “sporco” non intaccando il lavoro appena svolto. La bonifica dei canali deve essere ripartita su sezioni di lunghezza non superiori ai 30 m, ma che possono sensibil-mente diminuire nel caso in cui siano presenti curve, impedimenti o componenti installati in linea sul circuito. Una volta individuato il tratto di condotta, si procede mettendo in atto tutte le misure di ingegneria ambientale previste e

    riportate nel progetto di bonifica e preparando l’area di cantiere. Il tratto di condotta in ogget-to deve essere accessibile a monte ed a valle. Nel caso in cui non siano già presenti degli accessi adeguati, è necessario provvedere all’installazione di portine d’ispezione, come specificato nella parte di questo documento a loro dedicata. Il tratto di condotta deve poi essere sezionato ai due estremi con appositi palloni gonfiabili o con spugne pulite (questa operazione permetterà di garantire una mi-gliore depressurizzazione del tratto stesso). Si procede poi al collegamento di un aspirato-re dotato di filtro HEPA ad uno dei due acces-si in modo da creare una pressione negativa all’interno del tratto di condotta in oggetto ed evitare fenomeni di cross-contamination. All’altro estremo si inserisce l’apparecchiatura che si ritiene in grado di provvedere ad ap-plicare una azione meccanica sulle superfici interne, favorendo la movimentazione ed il distacco dei depositi e del particolato che vengono così attirati e trattenuti dall’aspiratore installato all’altro estremo. Nel caso di utilizzo di spazzole, il diametro delle stesse deve essere scelto con cura e non deve eccedere il 20% delle dimensioni della condotta trattata. Anche la scelta della rigidità e della tipologia delle setole utilizza-te deve tenere in considerazione la tipologia di materiale della condotta e la tipologia di sporco. In base alla sezione della condotta è necessario utilizzare macchine più o meno

    potenti. In commercio esistono particolari accessori in grado di facilitare la pulizia di sezioni particolari come possono essere quel-le in cui una dimensione è molto maggiore dell’altra (ad esempio, condotta di notevole larghezza e di relativa piccola altezza). La pulizia dei tratti di condotte deve essere effettuata a secco e non può in alcun modo prevedere il lavaggio. ^

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    Si ringrazia l’Ing. Temperini (P3 S.r.l.) per le nu-merose informazioni fornite, riprese in più parti nel presente articolo. Un analogo ringraziamento anche al dr. Librizzi di Alp S.r.l. sempre per il sup-porto fornito. Approfondite informazioni, manuali e linee guida sono reperibili sui siti internet della AIISA (Asso-ciazione Italiana Igienisti dei Sistemi Aeraulici, www.aiisa.it) e AS.APIA (Associazione Nazionale Aziende Produttrici di Condotte e Componenti per Impianti Aeraulici, www.asapia.it). In campo internazionale si segnala l’associazione specifica NADCA (National Air Duct Cleaners Association, www.nadca.com).

    Le operazioni di pulizia e sanificazione seguono i diversi metodi esclusivi a seconda delle società specializzate incaricate. L’utilizzo più frequente è quello di speciali elettrospazzole e sonde ad aria compressa. L’aerosolizzazione di un disinfettante all’interno delle condotte conclude la disinfezione. In questo caso vengono impiegate attrezzature specifiche che nebulizzano su tutta la superficie interna delle condotte una soluzione acquosa di sali d’ammonio quaternario in grado di uccidere germi e batteri.

    [email protected] 65 21/09/16 11:43