Manuale dell'Equipe per i seminari di vita nello Spirito - catholic edition

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Testo storico inizialmente messo a punto nel 1971, qui nella edizione cattolica del 1979

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  • MANUALE DELLEQUIPE PER I SEMINARI

    DI VITA NELLO SPIRITO

    CATHOLIC EDITION

    Sviluppato dalla Comunit The Word of God Ann Arbor, Michigan, USA

    Copyright 1973, 1979, The Word of God

    1 edizione, gennaio 1971 25000 2 edizione, gennaio 1972 25000 3 edizione, settembre 1973 80000 Edizione cattolica, gennaio 1979

    Imprimatur: Leo A. Pursley, D.D. Vescovo di Fort Wayne South Bend

    Servant Books Box 8617

    Ann Arbor, Michigan, 48107 - USA

  • INTRODUZIONE

    I seminari di vita nello Spirito sono stati largamente utilizzati in tutto il mondo. Essi sono stati tradotti in molte lingue. Numerosi gruppi di preghiera e comunit di diverse confessioni e in differenti situazioni (sia ecumenici che collegati alle proprie denominazioni o chiese) li hanno usati.

    In particolare essi sono stati usati da gruppi cattolici nel contesto del Rinnovamento della Chiesa Cattolica. Tale uso stato abbastanza frequente, e ci ha portato all'esigenza di avere una versione cattolica dei seminari stessi, cio pi adatta alla situazione dei gruppi cattolici di preghiera.

    Nella precedente versione dei seminari era stata espressa la possibilit di fare degli opportuni adattamenti, e molti gruppi cattolici hanno fatto di questi adattamenti, ognuno come conseguenza della propria situazione particolare. Lattuale versione ha ampiamente attinto a tali adattamenti e ai suggerimenti che ci sono stati inviati.

    Originariamente i seminari di vita nello Spirito erano destinati ad essere impiegati in una situazione di evangelizzazione: erano infatti stati sviluppati da una comunit che operava questa evangelizzazione negli ambienti pi diversi (a casa, sul lavoro, nelle situazioni sociali) ma non faceva riferimento ad un contesto ecclesiale nel senso pi completo della parola. Coloro cui erano destinati i seminari si trovavano nelle condizioni spirituali pi disparate, dai cristiani impegnati nelle loro chiese a quelli che lo erano solo di nome e che continuavano a frequentarle o avevano addirittura abbandonato la pratica, fino ad includere anche i non credenti.

    I seminari dovevano essere lo strumento destinato a raggiungere vasti strati di questo tipo di persone per aiutarli a trovare una nuova vita cristiana, pi piena e migliore ponendo (o nei casi migliori rafforzando) il fondamento.

    Molti altri si sono serviti dei seminari in situazioni che potevano essere meglio definite di "rinnovamento ecclesiale", pi che di evangelizzazione vera e propria. Sono stati infatti utilizzati nelle parrocchie o in altro contesto ecclesiale (esercizi spirituali, ritiri, gruppi di preghiera diocesani), e impiegati quindi in primo luogo con persone che avevano gi una chiara identificazione con una chiesa particolare, per portarle ad una pi piena esperienza della vita nello Spirito. E stato particolarmente in campo cattolico che i seminari sono stati usati in questo modo.

    La presente edizione dei seminari tiene presente proprio questa situazione, ed destinata alluso dei gruppi che si identificano come cattolici o

  • che si propongono di utilizzarla per il rinnovamento di ambiti e strutture cattoliche

    Anche in questi casi, in cui si vuole portare dei buoni cattolici ad una vita dello Spirito pi profonda i seminari di vita nello Spirito non perdono il loro carattere in primo luogo di evangelizzazione: hanno infatti lo scopo di prendere il messaggio base del cristianesimo e proclamarlo nuovamente affinch coloro che lo ascoltano possano rinnovare il loro impegno col Signore in modo da avere unesperienza pi piena dellopera dello Spirito nella loro vita.

    I seminari non sono destinati a costituire delle catechesi o dei corsi di istruzione per adulti e neppure aggiornamenti teologici sul Rinnovamento nello Spirito. L'esperienza insegna che coloro che desiderano adattare i seminari per l'uso tra i cattolici spesso inavvertitamente ne indeboliscono od oscurano la portata di evangelizzazione, riducendone di conseguenza l'efficacia e la forza che essi hanno nel portare la gente ad una esperienza pi profonda dell'opera dello Spirito Santo.

    Coloro che si servono dei seminari dovrebbero quindi tenere sempre presenti questi tre punti:

    1. La presentazione di base del nucleo centrale del Vangelo (in particolare questo avviene nel secondo seminario) non dovrebbe essere eliminata n dovrebbe essere in qualche modo attenuata. Infatti molti cattolici hanno bisogno di riascoltare la proclamazione del lieto annuncio della salvezza (il Vangelo o Kerigma) per poter rispondere con un impegno autentico e pi profondo a Cristo. Il secondo seminario, quello cio sulla Salvezza, deve quindi essere curato con la massima attenzione.

    2. L'insegnamento fondamentale su quello che Dio vuole fare per tutti coloro che vengono a Lui pu essere espresso in maniera piuttosto semplice, senza insistere o sorvolando (per quanto possibile) su questioni dogmatiche o teologiche. L'importante raggiungere direttamente il cuore della persona. Le questioni dogmatiche e teologiche hanno la loro importanza ma i seminari non sono il luogo migliore per affrontarle tutte.

    3. Le questioni teologiche serie potranno essere seguite meglio al di fuori dei seminari, e non negli stessi.

    La presente edizione si propone di integrare pi chiaramente il messaggio dei seminari nella vita cattolica dei partecipanti. Questo significa considerare in maniera esplicita i sacramenti e la vita liturgica della Chiesa, come pure situare con maggiore chiarezza la nuova vita nel contesto della vita della Chiesa Cattolica.

  • Sono stati anche aggiunti dei commenti per aiutare i membri dellequipe a essere pi chiari sul punto di vista cattolico a proposito delle questioni teologiche sollevate dai seminari.

    Il Concilio Vaticano II ha auspicato il rinnovamento della vita spirituale dei cattolici. da augurarsi che i Seminari di evangelizzazione secondo lo stile del Rinnovamento nello Spirito possano essere uno degli strumenti di questo rinnovamento e la risposta alla preghiera che papa Giovanni XXIII chiese di fare per il Concilio:

    "Signore, rinnova ai nostri giorni le tue meraviglie come in una nuova Pentecoste".

  • Parte I -- IL LAVORO DELL'EQUIPE

    Nella prima lettera ai Corinti, Paolo apostolo scrisse:

    "Dio mi ha dato il compito e il privilegio di mettere il fondamento come fa un saggio architetto. Altri poi innalza su di esso la costruzione. Ciascuno per badi bene a come costruisce." (1 Cor. 3,10)

    Paolo vedeva se stesso come un artefice, un artefice al servizio del Signore. Per poter essere apostolo, egli doveva acquistare abilit, lavorare attentamente. Egli era guidato dallo Spirito, sperimentava il Signore che operava segni e prodigi attraverso la sua persona, ma, nello stesso tempo, egli aveva anche acquistato l'abilit. Aveva imparato a costruire bene nello svolgere il compito di edificare il Tempio di Dio, la comunit cristiana di Corinto.

    Come fa il Signore ad addestrare coloro che Egli incarica perch si occupino della costruzione del suo regno? E come possono queste persone acquisire le capacit e le abilit necessarie? Nel cap. 35 dell'Esodo si legge di Mos che parl al popolo di Israele a riguardo degli artefici che avrebbero lavorato nel santuario del Signore:

    "Vedete, il Signore ha scelto Bezaleel, figlio di Uri e nipote di Cur, della trib di Giuda. Lo ha riempito del suo spirito e lo ha reso abile ed intelligente, capace di fare ogni genere di lavoro; egli sa fare progetti ed eseguirli in oro, argento e rame; egli sa intagliare le pietre da incastonare, scolpire il legno e compiere ogni genere di lavoro artistico. Il Signore gli ha anche dato la capacit di insegnare agli altri e cos ha fatto anche con Ooliab, figlio di Achisamach, della trib di Dan. Ha dato loro l'abilit di compiere ogni genere di lavoro di intaglio, di disegno, di tessitura e di ricamo in lana viola, rossa e scarlatta e in lino: essi sono veramente abili nel fare progetti e nel portarli a compimento. Perci Bezaleel, Ooliab e tutti gli altri artigiani che il Signore ha dotato di abilit, di intelligenza e di capacit per eseguire i lavori della costruzione del santuario, faranno ogni cosa secondo gli ordini del Signore" (Es. 35,30b-36,1)

  • Quando il Signore scelse artefici per costruire il suo santuario diede loro lo Spirito Santo, e, insieme con Esso anche l'abilit e la capacit di sapere come costruire bene. La loro abilit era un dono dello Spirito Santo e il Signore li ispirava ad ammaestrare e a dirigere gli altri nel lavoro. Per fare l'opera di Dio essi dovevano seguire la sua direttiva ed obbedire ai suoi comandi. Tuttavia dovevano, nello stesso tempo, ricevere dallo Spirito Santo l'abilit e l'arte, in modo da poter fare ci che dovevano nel modo giusto.

    La costruzione del Santuario era una figura della edificazione della Chiesa. "Questi fatti che sono accaduti a loro diventano un esempio per noi" (1 Cor. 10,11). Se lo Spirito Santo oper negli artefici del santuario in modo da dare loro l'abilit, la comprensione e la capacit di cui avevano bisogno per co-struire il santuario, lo stesso Spirito Santo operer in noi per darci l'abilit, la comprensione e la capacit di cui abbiamo bisogno per edificare il suo popolo. Lo Spirito Santo vuole operare in noi per renderci abili costruttori.

    Dal momento in cui cominciamo a lavorare nei Seminari di vita nello Spirito, dobbiamo essere pronti ad acquistare abilit: abilit spirituale. Dobbiamo rivolgerci al Signore e permettere allo Spirito Santo di darci la sapienza e l'abilit di cui abbiamo bisogno per costruire bene. Non possiamo essere trascurati o negligenti. Non possiamo aspettarci che il Signore supplisca alla nostra negligenza, dicendo: "il Signore si prender cura di ogni cosa". Certamente il Signore si prender cura di ogni cosa e si deve contare sul fatto che Egli far quelle cose che superano le nostre possibilit; tuttavia uno dei modi pi potenti in cui il Signore vuole prendersi cura delle cose dare a noi i doni spirituali che ci rendono capaci di condurre a lui le persone. Ora, sono doni spirituali profezia, lingue, guarigioni e miracoli, ma lo sono anche sapienza ed intelletto.

    DARE A NOI L'ABILIT UNO DEI MEZZI PRINCIPALI VOLUTI DAL SIGNORE PER PRENDERSI CURA DI OGNI COSA.

    Se qualcuno ci affidasse un miliardo di lire, noi avremmo moltissima cura di questo denaro. Probabilmente tremeremmo al pensiero di ci che ci stato affidato. Eppure ciascuna persona che il Signore affida alle nostre cure di maggior valore per lui di un miliardo di lire. Egli ci affida uomini e donne che vivranno eternamente, uomini e donne per i quali egli morto. Egli vuole che li serviamo con rispetto e con cura ancora maggiore di quella che avremmo per un miliardo di lire.

  • A. I SEMINARI

    Nel suo lungo discorso durante l'Ultima Cena Ges fece una promessa ai suoi discepoli:

    "Io pregher il Padre ed egli vi dar un altro difensore che star sempre con voi, lo Spirito della verit. Il mondo non lo vede e non lo conosce, perci non pu riceverlo. Voi lo conoscete, perch con voi e sar con voi sempre". (Gv. 14,16-17)

    Ges sapeva che una volta che Egli non fosse stato pi sulla terra i suoi discepoli non sarebbero stati capaci di vivere con le loro sole forze e capacit il tipo di vita alla quale li aveva chiamati. Sapeva che i cristiani avrebbero avuto bisogno di una fonte soprannaturale di forza, della forza e della potenza di Dio stesso, e cos promise ai suoi discepoli proprio lo Spirito di Dio; e nel giorno di Pentecoste quello Spirito scese su di loro per restare col popolo cristiano per sempre. Lo Spirito Santo produsse una trasformazione radicale nella vita dei discepoli i quali riuscirono a predicare il Vangelo di Ges con coraggio e con potenza. Le loro parole erano accompagnate da segni e miracoli. Essi si riunivano e vivevano in comunit nuove, unite in una sola mente e un solo cuore.

    Oggi i cristiani cattolici, come quelli di tutte le altre Chiese e denominazioni, stanno riscoprendo la potenza che Ges ha dato al suo popolo per mezzo dello Spirito Santo. Riscoprono il potere di vivere insieme nella pace e nell'amore, di guarire i malati, di confortare gli afflitti e di adorare Dio con una lode nuova e abbondante. Soprattutto, stanno riscoprendo una relazione pi profonda e personale con Ges Cristo quale loro Signore e Salvatore. La potenza dello Spirito Santo ha prodotto un cambiamento cos vitale e tangibile nella loro vita che un numero sempre maggiore di persone pu vedere quella potenza in azione e cominciare a desiderare per se stesse quella vita nuova. Dovunque la gente sta risvegliandosi a questa vita nuova nello Spirito, desidera conoscerla sempre di pi ed entrare in una relazione nuova con Ges.

    I seminari di vita nello Spirito hanno lo scopo di servire da introduzione ad una vita vissuta nella potenza dello Spirito Santo. Forniscono ai partecipanti l'opportunit di scoprire di pi riguardo a questo tipo di vita e di ricevere l'aiuto necessario per intraprendere i primi passi per giungere a questa nuova relazione col Signore. Per coloro che conducono una vita poco cristiana o per niente affatto cristiana i seminari possono essere una introduzione al cristianesimo e costituire un primo impegno con Ges Cristo. Per chi conduce

  • gi una vita cristiana impegnata essi offrono un valido aiuto per trovare una maggiore effusione dello Spirito Santo e vivere un cristianesimo pi profondo.

    I seminari sono costituiti da una serie di insegnamenti e di discussioni che si svolgono in un periodo di sette settimane. Alla quinta settimana la gente ha loccasione di ricevere una preghiera per essere battezzati nello Spirito Santo. Le quattro settimane che precedono questo momento sono dedicate alla spiegazione del messaggio cristiano di base della salvezza e che cosa significhi essere battezzati nello Spirito Santo. Nel corso delle ultime due settimane linsegnamento orientato verso una ulteriore crescita nella vita nello Spirito.

    Tuttavia pi che costituire una serie di corsi o di lezioni, i seminri di vita nello Spirito sono loccasione, per quei cristiani che hanno trovato una vita pi piena nello Spirito, di unirsi ed incontrarsi con altre persone che vogliono conoscere meglio quella vita, per condividerla con loro e aiutarle a fare i primi passi di quel cammino nuovo. Per questo motivo lquipe che presenta i seminari uno degli elementi pi importanti dei seminari stessi. Per fornire il giusto tipo di contatto con la gente che dovr frequentare i seminari dovrebbe esserci un membro dellquipe per ogni tre o quattro persone nuove.

    I seminari di vita nello Spirito hanno uno scopo molto limitato: costituiscono solo un inizio, il primo passo di una vita completamente nuova. Perch i partecipanti possano continuare a crescere e a svilupparsi in questa nuova vita, necessario che poi si riuniscano con altre persone che vivono la stessa esperienza, per riceverne sostegno ed altro insegnamento. Per questo motivo i seminari si dovrebbero presentare nel contesto di una comunit cristiana autentica o di un gruppo di preghiera nel quale la gente stia vivendo una profonda vita cristiana nello Spirito. Successivamente le persone che hanno completato i seminari dovrebbero essere introdotte pienamente nella vita di questi gruppi o comunit per ricevere la guida e il sostegno di cui hanno bisogno per proseguire in questa nuova vita.

    A.1. Scopo dei Seminari

    Lo scopo dei seminari quello di aiutare le persone che vi partecipano a trovare una nuova vita cristiana, pi piena e migliore, ponendo o rafforzando il fondamento di una vita veramente cristiana. "Il fondamento gi posto Ges Cristo. Nessuno pu metterne un altro" (1 Cor. 3,11). I seminari di vita nello Spirito sono cio interessati a ci che pi fondamentale nella vita cristiana, DARE AD UNA PERSONA COME FONDAMENTO GES CRISTO. Per raggiungere questo scopo i seminari cercano di fare quattro cose:

  • 1) aiutare coloro che vengono ai seminari a stabilire o ristabilire o approfondire una RELAZIONE PERSONALE CON CRISTO.

    2) aiutare coloro che frequentano i seminari ad ARRENDERSI ALL'AZIONE DELLO SPIRITO nella loro vita di modo che possano cominciare a sperimentare la sua presenza e possano cominciare a sperimentare lui che lavora in loro e per mezzo di loro.

    3) aiutare i partecipanti ad unirsi pi pienamente a Cristo diventando PARTE DI UNA COMUNIT O GRUPPO di cristiani con i quali essi possono condividere la loro vita cristiana e dai quali possano essere sostenuti nella loro vita cristiana.

    4) aiutarli a fare uso dei mezzi effettivi di CRESCITA nella loro relazione con Cristo.

    bene ripetere che i seminari hanno uno scopo molto limitato: aiutare una persona a fare il primo passo nella vita cristiana o a porre nuovamente il fondamento della vita cristiana. Senza dubbio ci sono molte altre cose di cui la gente ha bisogno ma meglio fare bene quello che si deve fare anzich cercare di fare troppe cose senza che nessuna di esse raggiunga il suo scopo.

    I seminari, se ben fatti, porteranno le persone a desiderare di avanzare nella vita cristiana. Esse hanno fatto la consacrazione (opzione) fondamentale, hanno sperimentato Dio e gli effetti della fede, hanno fame delle cose dello Spirito. Per andare avanti hanno bisogno di aiuto, ma ci che conta che essi stessi sono decisi ad andare avanti.

    A.2. Fasi progressive di svolgimento

    I seminari sono sviluppati secondo una progressione che ha come primo obiettivo la quinta settimana e va oltre. Nelle prime quattro settimane le persone che frequentano i seminari vengono preparate a una conversione pi profonda, a rivolgersi al Signore in un modo pi profondo e a stabilire una relazione pi effettiva con lui. Nella quinta settimana esse vengono guidate a fare la consacrazione a Cristo e si prega con loro per una nuova effusione dello Spirito. Nelle ultime due settimane vengono aiutate ad entrare in un processo di crescita nella nuova relazione che ora hanno con il Signore.

    I settimana: nel primo seminario tutti sono nuovi. Alcuni hanno bisogno di motivazioni per decidere di rimanere. Tutti hanno bisogno di essere istruiti in modo che possano trarre dai seminari il massimo frutto spirituale. Il primo seminario soprattutto introduttivo. L'insegnamento parla in modo semplice dell'amore di Dio e del suo desiderio di avere

  • una relazione personale con noi. La maggior parte dell'insegnamento utilizzata per spiegare il programma del seminario.

    II settimana: il secondo seminario mette in luce la necessit che le persone hanno di rendersi conto della seriet di ci in cui stanno per impegnarsi. Essere cristiani, essere ripieni dello Spirito, comporta un nuovo orientamento della vita che significativamente differente dalla mentalit ordinaria dell'uomo moderno. Si tratta infatti di una vera rivoluzione nelle prospettive sul mondo. L'insegnamento teso a spiegare il messaggio fondamentale del Vangelo in modo da permettere alle persone del seminario di vedere quanto sia grande la salvezza che offerta loro e come il passo che stanno per compiere le impegni a cambiare da un ordine sociale (un "regno") ad un altro, quello proposto da Ges.

    III settimana: il terzo seminario si impernia sulla promessa di una vita nuova. Esso aiuta i partecipanti a rendersi conto di quale cosa meravigliosa Dio offra loro, cosa il Signore desideri fare per loro. In questo seminario si spiega in che cosa consiste vivere una vita cristiana nello Spirito e che cosa significhi ricevere una nuova effusione dello Spirito.

    IV settimana: il quarto seminario prepara immediatamente alla consacrazione (o consegna) della propria vita a Cristo. Vengono spiegati i passi concreti da fare per incominciare a vivere da cristiani (o eventualmente ristabilire o approfondire la vita cristiana). Durante questa settimana deve effettuarsi il nuovo necessario orientamento della vita di una persona. Nell'insegnamento si spiegano i due atteggiamenti fondamentali con i quali ci si deve rivolgere al Signore (il pentimento e la fede) e che cosa comporta il ricevere l'effusione dello Spirito. Durante la settimana previsto un incontro personale di ogni partecipante con il membro della equipe che guida le discussioni settimanali (suddivise in piccoli gruppi). Durante tale incontro le persone possono affrontare ogni problema particolare e ricevere aiuto personalmente.

    V settimana: durante il quinto seminario i partecipanti vengono guidati a fare la consacrazione fondamentale della propria vita a Cristo e si prega con loro sia perch ricevano una nuova effusione dello Spirito sia perch ricevano il dono delle lingue. L'intero seminario destinato alla consacrazione a Cristo e alla preghiera per l'effusione.

    VI settimana: il sesto seminario il primo dedicato a come crescere nella vita cristiana. In esso le persone devono cominciare a prendere le decisioni e a fare i cambiamenti di vita necessari per progredire e preservare la

  • nuova vita che hanno incominciato a vivere. L'insegnamento di questa settimana incentrato sul tempo da dedicare alla preghiera personale e ai sacramenti e sulla comunit.

    VII settimana: il settimo seminario quello finale. orientato ad aiutare le persone ad avanzare nella vita dello Spirito, soprattutto ad aiutarle a fare i passi concreti necessari per diventare parte di una comunit particolare o di un gruppo di preghiera. L'insegnamento centrato sul lavoro dello Spirito Santo che ci cambia, sulle prove e difficolt che inevitabilmente verranno e sul modo di partecipare alla vita della comunit o del gruppo di preghiera.

    Le prime quattro settimane sono di evangelizzazione (kerigmatiche). Sono una spiegazione delle fondamentali verit del cristianesimo (le "quattro verit fondamentali" del cristianesimo possono essere eventualmente presentate brevemente in un "seminario di annuncio" sessione di presentazione o sessione esplicativa precedente ai seminari di vita nello Spirito veri e propri). Le prime quattro settimane hanno quindi lo scopo di guidare una persona a Cristo per la prima volta nella sua vita o a fare una consacrazione pi profonda.

    Le ultime due settimane potrebbero essere definite come l'inizio di una catechesi. Esse comportano un'istruzione su come vivere la vita cristiana, su come procedere sulla base del nuovo impegno. Si propongono di chiarire quanto sia necessario che nella vita delle persone debbano avvenire molti altri cambiamenti, perch quel nuovo inizio che stato sperimentato porti vera-mente ad una vita cristiana nuova ed autentica.

  • B. L'EQUIPE

    "Non siete voi che avete scelto me, ma io ho scelto voi, e vi ho destinato a portare molto frutto, un frutto duraturo" (Gv 15,16)

    Ges raggiunge gli uomini, attraverso le membra del suo corpo. Egli offre la nuova vita, che vuole donare, per mezzo di uomini e donne nei quali vive il suo Spirito. I seminari di vita nello Spirito, pi che essere un programma da svolgere, sono un incontro di cristiani che hanno trovato una vita pi piena nello Spirito con altri che non hanno ancora trovato per se quella vita. In questo ritrovarsi insieme i membri dell'equipe comunicano l'esperienza che hanno vissuto e la vita che a loro volta hanno ricevuto in dono.

    L'equipe soprattutto testimonianza. formata da uomini e donne che vivono la vita dello Spirito e che possono testimoniare con la propria vita della sua realt ed efficacia. Tuttavia, perch possano essere testimoni inoltre necessario che sappiano dire la verit in una maniera semplice. Non si dovrebbe cio solo vedere la vita cristiana autentica in loro, ma si dovrebbe anche imparare la vita da loro.

    L'unico che battezza nello Spirito Santo Ges e l'equipe non altro che una parte del suo corpo, alcune membra attraverso le quali Ges stesso opera. Egli ha affidato loro il suo Spirito perch essi siano canali attraverso e per mezzo dei quali Egli stesso possa parlare ed agire, affinch le altre persone possano incontrarlo in modo nuovo.

    Paolo scrisse a Timoteo descrivendogli come doveva essere un servo del Signore. L'esortazione di Paolo a Timoteo anche una esortazione che si applica nei confronti di coloro che lavorano nelle equipe dei seminari.

    "Nessuno deve avere poco rispetto di te perch sei giovane. Tu per devi essere di esempio per i credenti: nel tuo modo di parlare, nel tuo comportamento, nell'amore, nella fede, nella purezza. Fino al giorno del mio arrivo impegnati a leggere pubblicamente la Bibbia, a insegnare e a esortare. Non trascurare il dono spirituale che Dio ti ha dato, che tu hai ricevuto quando i profeti hanno parlato e tutti i responsabili della comunit hanno posato le mani sul tuo capo. Queste cose siano la tua preoccupazione e il tuo impegno costante. Cos tutti vedranno i tuoi progressi. Fa attenzione a te stesso e a quel che insegni. Non cedere. Facendo cos salverai te stesso e quelli che ti ascoltano" (1 Tim. 4,12-16)

  • L'equipe degli animatori dei seminari, come avviene per tutti gli altri servizi o ministeri in un gruppo di preghiera o comunit, presieduta da un coordinatore o responsabile. Descriveremo di seguito i requisiti, il ruolo e di quanto tempo necessita l'impegno per il membro dell'equipe e per il coordinatore o responsabile della equipe stessa.

    B.1. Il membro dell'equipe

    1) Requisiti

    San Paolo scrisse a Timoteo:

    "Ci che io ho detto alla presenza di molti testimoni, affidalo a persone fidate che siano in grado a loro volta di insegnarlo anche ad altre persone" (2 Tim. 2,2).

    San Paolo sapeva di non poter raggiungere da solo tutte le persone del mondo. I doni e le capacit che egli aveva dovevano essere partecipati ad altri di modo che l'opera di Cristo potesse dilatarsi su tutto il mondo. N poteva Timoteo aver cura di tutti i bisogni della comunit cristiana di Efeso. Il lavoro pastorale di un solo uomo inadeguato per quello che il Signore vuole fare.

    Quando Paolo diede ordine a Timoteo di scegliersi degli uomini per renderli partecipi del suo lavoro, indic come essenziali due caratteristiche: la FEDELT e l'ABILIT. La persona doveva essere fidata, cio degna di fiducia. Doveva essere una persona sulla quale si potesse contare. Se gli venisse affidato qualcuno ella farebbe del suo meglio per prendersene cura, avendone la responsabilit. La persona doveva inoltre avere abilit: doveva cio essere capace di svolgere il proprio compito. Doveva avere sia i doni spirituali sia le capacit naturali per fare ci che era necessario fare.

    Per essere fidata una persona deve avere alcune caratteristiche. Deve essere impegnata. Deve essere IMPEGNATA AL RINNOVAMENTO della Chiesa nel potere dello Spirito. Se una persona non ha creduto al messaggio dei seminari (o anche a parte del messaggio dei seminari) o se non si impegnato per il rinnovamento spirituale della Chiesa, oppure se non ha veduto l'importanza di aiutare una persona a stabilirsi fermamente in Cristo, non sar capace di essere fedele al lavoro dei seminari. Non avrebbe la motivazione per essere fedele. Non si potrebbe contare su di lui o di lei. Potrebbe persino essere un ostacolo per quelli che partecipano ai seminari.

    Il membro dell'equipe deve anche essere MOTIVATO NEL SUO LA-VORO NEL SEMINARIO. Prima di cominciare egli deve comprendere che cosa comporta l'essere membro dell'equipe e che tempo deve dedicare a

  • questo. Il responsabile dell'equipe deve concordare chiaramente con il membro dell'equipe, prima che questi cominci a lavorare nell'equipe stessa, che egli far il lavoro che gli verr affidato. Se una persona non comprende ci che gli viene richiesto di fare o se non acconsente ad esso sar molto difficile che possa essere fedele come membro dell'equipe.

    Il membro dell'equipe deve essere SANO ED EQUILIBRATO SPIRI-TUALMENTE ED EMOZIONALMENTE. Persone che non vivono una buona vita cristiana non possono fare il lavoro di membro dell'equipe. La cura pastorale di altre persone non la terapia giusta per chi non riesce ancora a trattare i propri problemi. Scarsa sanit spirituale ed emozionale avr come conseguenza una mancanza di fedelt al lavoro proprio di un membro dell'equipe.

    Il membro dell'equipe deve essere MATURO NELLA VITA CRISTIANA. Una persona deve vivere ci di cui parla. A qualcuno si deve dare la possibilit di raggiungere la maturit cristiana prima di lavorare nell'equipe di un seminario di preparazione all'effusione dello Spirito. E, in un certo senso, la maturit questione di tempo: si richiede tempo perch una persona diventi matura nella vita cristiana.

    Una persona pu, tuttavia, essere fedele e non essere capace di fare un compito particolare. Molta gente sana e matura nella vita cristiana e impegnata al rinnovamento spirituale della Chiesa e al suo lavoro nei seminari, ma non capace di compiere efficacemente il proprio lavoro.

    Per poter compiere il lavoro di animazione dei seminari come membro dell'equipe una persona deve AVERE I DONI PROPRI DI QUEL LAVORO. Alcuni doni sono naturali (e potrebbero essere posseduti anche da una persona non cristiana): la capacit di parlare con la gente senza eccessivo timore o timidezza, la capacit di parlare chiaramente e di spiegarsi bene, quella specie di forza personale che ispira rispetto. Altri doni sono pi cruciali. Si tratta dei doni spirituali o delle capacit che il Signore d: la capacit di parlare del Signore in modo da poter aiutare gli altri a sperimentare la sua realt, un discernimento che fa vedere il punto in cui una persona a livello spirituale (discernimento degli spiriti, cio dell'opera di Dio e dell'opera degli spiriti cattivi), una saggezza che offre un mezzo per comprendere ci di cui una persona ha bisogno.

    Nel capitolo 12 della lettera ai Romani Paolo scrive a riguardo di coloro che servono il Signore:

    "Per la grazia che mi stata data, dico a ciascuno di voi di non sopravvalutarsi, ma di valutarsi invece nel modo giusto, secondo la

  • misura della fede che Dio gli ha dato. In un solo corpo vi sono molte membra, ma non tutte hanno la medesima funzione. E cos noi che siamo molti, siamo tutti uniti a Cristo e siamo uniti agli altri come parti di un solo corpo. Secondo la capacit che Dio ci ha dato , noi abbiamo compiti diversi" (Rm 12, 3-6)

    Una buona equipe di animatori dei seminari non pu aversi senza che accettiamo l'insegnamento di Paolo, che cio, il Signore non ha dato ad ognuno i doni per fare bene ogni cosa. Ciascuno ha il suo posto nel corpo. Ci non significa che un cristiano migliore di un altro, ma significa che ciascun cristiano ha un posto differente nel lavoro di tutto il corpo cristiano. Molte persone sono buoni candidati per lavorare nei seminari, ma non tutti. Probabilmente non la maggior parte.

    vero che il maggior problema che incontriamo oggi non trovarci di fronte a gente che ha un alto concetto di s, ma piuttosto di fronte a gente troppo timorosa. Spesso alcuni hanno timore di lavorare nei seminari di Vita nello Spirito mentre il Signore ne ha dato loro realmente la capacit. Essi devono comprendere che "Dio non ci ha dato uno spirito che ci rende paurosi; ma uno spirito che ci d forza, amore e saggezza" (2 Tim 1,7). Tuttavia anche vero che molti non dovrebbero lavorare nelle equipes dei seminari e che tra loro ve ne sono alcuni che vogliono farlo. Chi deve scegliere i membri dell'equipe si deve convincere della necessit di scegliere coloro a cui il Signore ha dato la capacit, e non "semplicemente qualcuno".

    Oltre a possedere i doni, un membro dell'equipe deve anche aver avuto quell'esperienza che lo rende capace di aiutare gli altri a penetrare nella vita piena dello Spirito. Egli deve ESSERSI ARRESO PERSONALMENTE AL DONO DELLE LINGUE. molto difficile per chi non si arreso al dono delle lingue aiutare altri ad arrendersi. Molto spesso la partecipazione dell'esperienza aiuta una persona ad arrendersi e molto spesso il discernimento che ci aiuta a dire la parola giusta ad una persona per aiutarla ad arrendersi alle lingue viene dalla esperienza personale del dono delle lingue.

    Il membro dell'equipe deve anche ESSERE PASSATO EGLI STESSO ATTRAVERSO I SEMINARI DI VITA NELLO SPIRITO. difficile guidare gli altri attraverso i seminari nella maniera pi efficace senza averne fatto l'esperienza personale. Persino quelli che hanno fatto l'esperienza di aiutare altri ad essere battezzati nello Spirito con altri mezzi devono passare attraverso i seminari di Vita nello Spirito prima di lavorare nell'equipe. Infatti il modo in cui il Signore opera nei Seminari diverso da molti altri, e, per poter cooperare con ci che il Signore cerca di fare, una persona deve aver sperimentato prima ella stessa i seminari.

  • 2) Ruolo

    a) essere lievito nei seminari, contribuendo alla loro vitalit: - pregando attivamente - cantando con entusiasmo - seguendo prontamente le istruzioni del coordinatore della equipe - essendo gioioso - iniziando la conversazione: mostrandosi amico dei partecipanti - ascoltando attentamente gli insegnamenti b) guidare i gruppi di discussione dopo gli insegnamenti; c) aiutare, incoraggiare e consigliare i partecipanti ai seminari; d) pregare con i partecipanti durante la preghiera per l'effusione dello Spirito ed aiutarli ad abbandonarsi al dono delle lingue ed alla profezia; e) pregare per i seminari e per quelli che vi partecipano.

    3) Tempo

    a) venire ad ogni incontro della equipe degli animatori dei seminari; b) venire ad ogni seminario dal principio alla fine; c) incontrarsi con ciascun membro del proprio gruppo di discussione tra la quarta e la quinta settimana; d) talora, mettersi in contatto con quelli che mancano ai seminari e riunirsi con loro per seminari di recupero.

    B.2. Il responsabile o capo dell'equipe

    1) Requisiti

    Il capogruppo deve avere gli stessi requisiti di FEDELT e ABILIT degli altri membri dell'equipe; ma, nello scegliere un capogruppo scegliamo anche qualcuno che sia un pastore, una persona che sia capace di trasformare un gruppo in una comunit. Egli responsabile sia del seminario nel suo complesso sia del prendersi cura delle persone che lo frequentano. Ha il ruolo dell'anziano nella comunit cristiana. Scegliamo anche qualcuno che sia un maestro, una persona che possa istruire chiaramente e vigorosamente nuove persone nelle basi della vita cristiana. Essere pastore o maestro comporta averne il dono spirituale (Ef 4,11). Il Signore deve operare per mezzo della persona in questi modi, o la persona non pu assolvere il lavoro necessario.

    Nello scegliere un capogruppo, dobbiamo anche scegliere qualcuno che pi maturo e solido nella vita cristiana. Egli deve essere anche capace di

  • riscuotere il rispetto di quelli che partecipano al seminario. Le caratteristiche necessarie per un capogruppo dei seminari sono le stesse caratteristiche raccomandate in 1 Tim 3,1-7 e in Tito 1,7-9 per i "sorveglianti" (responsabili, vescovi, anziani):

    - non deve dare occasione a rimproveri (carattere impeccabile, di indubbia integrit); - non superbo (non arrogante, non ostinato, non presuntuoso); - non collerico (non attaccabrighe); - non ubriacone; - non violento, non uno che litiga facilmente (non impulsivo); - non avido di guadagno, non attaccato ai soldi (non tutto preso dal fare denaro); - generoso con chi chiede ospitalit, buono (un amico per quelli che non conosce, pronto ad accogliere gli ospiti); - amante del bene; - giusto, uomo di preghiera (santo); - saggio, capace di controllarsi (padrone di s, temperante); - gentile (sobrio, discreto); - integro nella fede, tenacemente attaccato alla parola degna di fede che gli stata insegnata; - fedele alla propria moglie; sappia governare bene la sua famiglia, i suoi figli siano ubbidienti e rispettosi; - prudente; - dignitoso; - capace di insegnare; - non deve essere convertito da poco tempo; - stimato anche da quelli che non sono cristiani.

    Ogni responsabile delequipe deve essere addestrato per operare nei seminari di vita nello Spirito, e la durata di un simile addestramento dipende dalla sua maturit nelle funzioni di guida e di operatore pastorale cristiano. Un operaio maturo che gi operi come guida pastorale in un gruppo di preghiera carismatica ha bisogno di imparare solo come funzionino i seminari di vita nello Spirito. Daltra parte, chi sta solo iniziando a crescere nella funzione di guida pastorale e di maestro avr bisogno di molta esperienza di lavoro nei seminari, prima di poter essere in grado di guidarne uno. Non solo deve imparare come funziona il programma, ma deve anche crescere e maturare nel servizio degli altri.

    2) Ruolo

    a) vigilare sui seminari e darsi da fare perch tutto proceda bene;

  • b) darsi da fare perch si abbia cura di ogni persona che frequenta il seminario; c) tenere la maggior parte delle conferenze nei seminari, forse tutte; dare sempre la conferenza introduttiva, guidare il seminario n. 5 (effusione) e fare almeno l'ultima parte della conferenza conclusiva; d) tener uniti i membri in modo da formare una vera equipe con unit di Spirito e capacit di lavorare insieme per il Signore; e) aver cura dei membri dell'equipe ed aiutarli ad imparare meglio come servire il Signore.

    Il ruolo del capogruppo un ruolo pastorale. il ruolo di un anziano nella comunit cristiana. Egli il responsabile del seminario nel suo insieme e della cura di ciascuno di quelli che vi partecipano. Il suo lavoro nel seminario evangelizzatore. Il seminario infatti deve arrivare a portare le persone al Signore.

    3) Tempo

    Lo stesso di quello dei membri dell'equipe, ma con la responsabilit in pi di preparare gli incontri dell'equipe e le conferenze.

    4) Formazione

    Ogni responsabile dell'equipe deve essere ADDESTRATO per operare nei seminari di vita nello Spirito. La durata di tale addestramento dipende dalla sua maturit nelle funzioni di guida e di operatore pastorale cristiano e nell'insegnamento.

    Un animatore gi maturo nel campo del lavoro pastorale e che gi operi come guida pastorale in un gruppo di preghiera carismatico ha bisogno di imparare solamente come funzionano i seminari di vita nello Spirito, quale cio il modo con cui si lavora in essi. D'altra parte chi solo agli inizi nella fun-zione di guida pastorale e di insegnamento avr bisogno di fare una pi lunga esperienza di lavoro nei seminari, prima di poter essere in grado di guidarne uno. Tale persona non solo deve imparare come si porta avanti il programma, ma deve anche crescere e maturare nel servizio degli altri. Avr bisogno quindi di pi tempo.

    I seminari di vita nello Spirito sono un posto eccellente in cui chi ha il dono pastorale e di insegnamento pu imparare a crescere nell'uso del dono. Essi offrono l'ambiente in cui una persona pu aiutare gli altri a mettere il fondamento della loro vita cristiana, e questo pertanto aiuta anche lui ad apprezzare pi chiaramente quella che deve essere la base della vita cristiana di ciascuna persona. Chi impara a lavorare come operatore pastorale

  • attraverso l'esperienza dei seminari di vita nello Spirito eviter pi facilmente il pericolo che corrono molti pastori oggi nella Chiesa, quello cio di cercare di costruire la crescita della vita cristiana delle persone senza mettere le fon-damenta.

    I seminari di vita nello Spirito forniscono anche un ambiente in cui una persona pu lavorare direttamente con gli altri e vedere il risultato dei suoi sforzi in un breve periodo di tempo. Egli pu vedere pi facilmente se ci che sta facendo porta frutto o no, e quindi pu imparare pi presto.

    Ogni capogruppo, anche il pastore pi maturo, ha bisogno di formazione attraverso periodi di tirocinio di lavoro nei seminari. Il tempo richiesto (cio a quanti seminari sia necessario lavorare) varia da persona a persona. Ordinariamente le tappe successive per poter assumere la responsabilit di un seminario come capogruppo sono le seguenti:

    a) partecipare ai seminari come un altro membro qualunque; b) lavorare come assistente del capogruppo, tenendo alcune delle conferenze ed aiutando a preparare gli incontri; c) fare da capogruppo nei seminari, assistito da un capogruppo sperimentato che lo aiuti ad imparare come essere un capogruppo effettivo; d) prendere realmente piena responsabilit come capogruppo.

  • C. LAVORARE INSIEME COME UN SOL CORPO

    Dall'unit nello Spirito scaturisce il potere spirituale. Pi l'equipe dei seminari pu congiungersi in unit e amore, pi potente sar l'effetto che essi avranno sulle persone che vi partecipano. L'unit e l'amore dell'equipe protegger il seminario dall'opera del maligno e sar un canale attraverso il quale il potere dello Spirito Santo toccher quelli che partecipano al seminario.

    L'unit dell'equipe viene dall'essere una sola mente e un solo cuore. Nella sua lettera ai Filippesi, Paolo li esorta a tale unit:

    "In ogni caso vivete la vostra vita comunitaria in modo degno, secondo il messaggio del vangelo di Cristo. Pu darsi che io possa venire da voi e vedervi, oppure che io debba solo avere vostre notizie da lontano; comunque, mi auguro di sentire che siete uniti saldamente in un medesimo spirito, e che lottiate in pieno accordo per la fede che nasce dal messaggio di Cristo". (Fil 1,27)

    Egli li pregava anche di mantenere l'unit:

    "Se vero che Cristo vi chiama ad agire, se l'amore vi d qualche conforto, se lo Spirito Santo vi unisce, se vero che tra di voi c' affetto e comprensione.. rendete completa la mia gioia. Abbiate gli stessi sentimenti e un medesimo amore. Siate concordi e unanimi!" (Fil 2,1-2)

    Tuttavia dietro l'unit di mente e di cuore vi un sentimento di amore e di umilt. I membri dell'equipe si amano a vicenda. Come Pietro si esprime nella prima lettera:

    "Ubbidendo alla verit, vi siete purificati e ora potete amarvi sinceramente come fratelli. Amatevi dunque davvero, intensamente." (1 Pt 1,22)

    L'espressione concreta di questo amore la propensione a servire. Essi devono umiliarsi l'uno di fronte all'altro e servirsi a vicenda, desiderosi di obbedire e di porre gli interessi dell'altro davanti ai propri. Paolo continua a dire nella lettera ai Filippesi:

    "Non fate nulla per invidia e per vanto, anzi, con grande umilt, stimate gli altri migliori di voi. Badate agli interessi degli altri e non soltanto ai vostri. Comportatevi come Cristo Ges:

    Egli era come Dio,

  • ma non pens di dover conservare gelosamente il fatto di essere uguale a Dio. Rinunzi a tutto; scelse di essere come servo e divent uomo fra gli uomini. Tanto che essi lo riconobbero come uno di loro. Abbass se stesso e fu ubbidiente a Dio sino alla morte, alla morte di croce. Per questo Dio lo ha posto al di sopra di tutto, e gli ha dato il nome pi grande che esiste". (Fil 2,3-9)

    L'unit e l'amore scambievole dei membri dell'equipe si esprime sia negli incontri dell'equipe sia nei seminari stessi. Esso si esprime in affetto fraterno. Gli apostoli, spesso, raccomandavano ai cristiani di abbracciarsi tra loro e di mostrare il loro amore scambievole (1 Tess 5,26; 1 Pt 5,14; Rom 16,16; 1 Cor 16,20; 2 Cor 13,12). Esso si esprime dicendo parole di esortazione e di incoraggiamento reciproco (1 Tess 5,11). Si esprime nell'ammaestrarsi a vicenda. Si esprime persino nell'ammonirsi e rimproverarsi a vicenda aiutandosi a vedere ci che non stato fatto nella maniera giusta (Col 3,16). Finalmente, esso si esprime nel pregare l'uno per l'altro, non solo a casa, ma anche insieme.

    L'amore deve scaturire ed esprimersi liberamente tra noi se dobbiamo avere l'unit spirituale e la forza che il Signore ci offre. Luomo contemporaneo nella nostra societ, spesso non sa esprimere bene l'amore e il sostegno reciproco. Lasciare che il Signore ci insegni queste cose fa parte della crescita nell'efficacia spirituale del nostro servizio al Signore.

    C.1. La comunicazione

    Alla fine della seconda lettera a Timoteo (4,9-22) Paolo parla di quello che potremmo chiamare un incontro dei quipe per lettera.

    "Fa il possibile per venire presto da me, perch Dema mi ha abbandonato: ha preferito le cose di questo mondo ed andato a Tessalonica. Anche Crescente e Tito sono andati via, uno verso la Galazia e l'altro in Dalmazia. Soltanto Luca rimasto con me. Porta con te anche Marco, perch mi sar utile nel lavoro a servizio di Dio. Tichico l'ho mandato a Efeso.

    Quando vieni, portami il mantello che ho lasciato a Troade, in casa di Carpo. Portami anche i libri, ma soprattutto le pergamene.

    Alessandro, il fabbro, si comportato molto male con me: il Signore lo ripagher in proporzione di quel che ha fatto. Non fidarti

  • di lui, perch si messo decisamente contro ci che noi abbiamo predicato". (2 Tim 4,9-15)

    Cogliamo qui un breve scorcio del modo in cui lavoravano insieme. Egli scrive a Timoteo intorno ad un certo numero di situazioni concrete. Gli dice dove sono i suoi cooperatori e quello che stanno facendo. Gli d istruzioni specifiche su ci che desidera egli faccia. Parla anche di una situazione specifica della quale Timoteo dovr occuparsi. Non discute le situazioni in ter-mini ampi e generali, n limita i suoi consigli a delle istruzioni ed esortazioni generali, ma discute con Timoteo su situazioni specifiche e su ci che si deve fare. Quello che Paolo scrive per lettera deve averlo fatto ancora di pi quando lavoravano insieme.

    Se l'equipe dei seminari di Vita nello Spirito deve arrivare a poter lavorare insieme efficacemente, i membri debbono comunicare tra loro e comunicare su situazioni concrete. Debbono discutere:

    - di ci che accaduto nel seminario della settimana passata o delle settimane passate;

    - di ci che sta accadendo a quelli che frequentano il seminario;

    - di ci che faranno insieme nelle settimane successive.

    Debbono arrivare all'unit di mente non solo circa i principi generali, ma anche circa la situazione specifica.

    Dovremmo comunicare gli uni gli altri le varie situazioni specifiche che ci si presentano: l'incidente della settimana scorsa, il problema che sta affrontando ora un partecipante al seminario, le cose da fare nella prossima settimana. Dobbiamo parlare in maniera assai concreta di ogni situazione specifica: Qual il problema di Giovanni? In che modo lo affligge? Come possiamo aiutarlo? L'equipe deve giungere a una vera unit di mente riguardo alle situazioni specifiche.

    Certamente si dovrebbe parlare in modo responsabile, con la giusta confidenza e fiducia, particolarmente quando lo si fa a riguardo di serie di errori gravi e di azioni sbagliate nella vita di qualcuno. Questo tipo di discussione e di comunicazione svilupper in noi il discernimento e il giudizio pastorale necessari per aiutare in maniera valida le persone che frequentano i seminari. Non saremo in grado di aiutare nessuno se ci limiteremo ad imparare tutti i principi generali senza poi saperli usare nelle situazioni reali.

  • Le persone che aiutano gli altri ad essere battezzati nello Spirito si rendono subito conto che, per poter aiutare gli altri a ricevere nuova vita nello Spirito, debbono parlare loro in un modo che edifica la fede. Spesso per molto difficile sapere se le parole che realmente diciamo loro edificano la fede o no. Ad un membro dell'equipe si dir subito che le persone timide hanno difficolt ad aprirsi allo Spirito e ricevere il dono delle lingue. Tuttavia pi facile imparare questo principio piuttosto che riconoscere effettivamente quando una persona timida. Se sappiamo che una persona timida pu avere delle dificolt ad aprirsi all'opera dello Spirito, ma non riusciamo a riconoscere chi timido, quella conoscenza non ci servir a nulla. Dobbiamo essere capaci di giudicare le situazioni e quindi di saperle risolvere, e il modo migliore per sviluppare questo tipo di giudizio pastorale discutere con gli altri su quello che noi pensiamo delle situazioni, discutere ciascuna situazione con il resto dell'equipe Il discorso che ho fatto ha aiutato a edificare la fede della gente? Giovanni ha il problema della timidezza?

    Quando cominceremo a discutere in termini concreti e specifici, probabilmente vi saranno disaccordi tra i membri dell'equipe, come di solito avviene. Ci normale, e non dobbiamo averne paura: il primo passo per aprirsi al Signore e per permettere a lui di darci il discernimento pastorale, significa che il Signore vuole mostrarci qualcosa.

    I membri di una equipe possono aiutarsi a crescere nella loro capacit di discernere ci che accade nelle situazioni. Se qualcuno dice: "Maria non pronta per ricevere l'effusione dello Spirito", spesso bene domandargli su quali basi fonda la sua affermazione. Talora pu capitare che una persona abbia ricevuto dal Signore una sensazione speciale, difficilmente esprimibile in parole. Questa non una cattiva risposta. Spesso sappiamo pi di quanto siamo capaci di esprimere subito a parole. Tuttavia pi spesso la persona pu spiegare i motivi del suo giudizio, specialmente se si pone da sola la domanda: "che cosa mi indica che questo cos?" Chiedere agli altri su quali motivazioni essi formulano dei giudizi circa ci che accade, spesso un modo di imparare o di aiutare l'altro ad imparare (aiutandolo a rendersi conto che egli non ha necessariamente buone motivazioni per il modo in cui vede la situazione). Potremo cos mantenere un punto di vista corretto su ci che sta accadendo.

    Per poter essere capaci di comunicare in maniera efficace, i membri dell'equipe debbono imparare ad osservare ci che accade. Negli Atti 19 abbiamo un esempio di come Paolo si adatta ad una situazione:

    "Mentre Apollo si trovava a Corinto, Paolo attravers le regioni montuose dell'Asia Minore e arriv alla citt di Efeso. Qui trov alcuni discepoli e domand loro: .

  • Gli risposero: .

    Paolo domand loro ancora: . Quelli risposero: ." (At 19,1-3)

    Allora Paolo prosegu parlando loro di Ges, battezzandoli e pregando per loro affinch ricevessero lo Spirito Santo. Quando Paolo li incontr deve aver percepito che c'era qualcosa non perfettamente a posto. Essi debbono essergli sembrati cristiani, ma doveva mancar loro qualcosa. Ci che egli fece fu rivolger loro una semplice domanda. La domanda rivelava che qualcosa non era perfettamente a posto. Cos egli li interrog circa il loro passato cristiano, circa ci che era accaduto loro. Una volta che questi ebbero detto la loro situazione, egli seppe che cosa fare.

    I membri dell'equipe dei seminari di vita nello Spirito debbono osservare costantemente quale la situazione reale. Oltre a comunicare con gli altri membri dell'equipe devono essere aperti alla comunicazione con i partecipanti ai seminari. Come Paolo debbono chiedere alle persone del seminario a che punto si trovano in relazione con il Signore e con ci che accade nel semina-rio. Debbono chiedere che cosa accaduto loro, in modo che sappiamo ci di cui hanno bisogno. Spesso il signore trattiene il membro dell'equipe dal fare ci. Egli teme di fare delle domande, almeno teme di fare delle domande specifiche. Talora si ha paura di offendere la persona. Tuttavia, le persone si offendono raramente per tali domande, se fatte con il genuino interesse. Talora si tratta di timore di non sapere che cosa dire o fare dopo che la persona avr risposto e sar emerso un problema. Questo timore pi frequentemente fondato, ma l'unico modo di aprirsi al Signore, che vuole insegnarci qualcosa, quello di scoprire che ci sono molte cose che non sappiamo e che non siamo capaci di trattare. Allora il Signore pu cominciare a mostrarci cose nuove.

    Talora uno schermo teologico ci impedisce di osservare ci che sta accadendo realmente: una falsa concezione della fede agisce da schermo. Talvolta si crede che se solo riusciamo ad avere fede nel Signore, possiamo starcene comodamente seduti sul sedile posteriore della macchina senza dover far nulla, perch il Signore si prender cura di ogni cosa nel seminario: poich si ha fede tutto riuscir bene, le persone che frequentano il seminario riceveranno tutto l'aiuto di cui hanno bisogno e pertanto non si deve fare niente. Ora, vero che il Signore vuole che si abbia fede che tutto riuscir bene, ma egli non vuole che questa fede ci renda ciechi e ci trattenga dall'osservare la situazione. Spesso vuole operare proprio mostrandoci una necessit e quindi insegnandoci come ovviare ad essa.

  • L'equipe dei seminari di vita nello Spirito deve comunicare efficacemente il suo lavoro che svolge per il Signore. Lo scopo della discussione insieme sui seminari quello di imparare a lavorare meglio in essi, di addestrarci ad essere dei provetti operai per Cristo. Discutere su quello che si sta facendo uno dei mezzi migliori per tale addestramento. Non dobbiamo aver paura della verit. Dobbiamo discutere insieme il nostro lavoro e i suoi risultati in modo da continuare a fare ci che stato fatto bene e da cambiare ci che non stato fatto bene.

    L'incontro dell'equipe il momento principale nel quale i suoi membri possono comunicare. Se non c' incontro dell'equipe o se esso soltanto un incontro "organizzativo", cio se esso interessato soltanto a cose pratiche (chi deve fare qualcosa, che cosa si deve fare) o se esso soltanto di istruzione, i seminari non saranno tanto efficaci. L'equipe deve spendere buona parte dell'incontro nel discutere ci che realmente succede e nel discutere situazioni particolari.

    Ecco una scaletta di un tipico incontro dell'equipe:

    1) rivedere il seminario dell'ultima settimana discutendo tutti i problemi emersi e su cosa si deve fare di essi;

    2) organizzare il seminario successivo, chiarendosi mete, scopi e obiettivi;

    3) discutere su ci che accaduto alle singole persone durante la settimana e su quello che si pu fare per aiutarle;

    4) pregare per il seminario e per le persone che lo frequentano.

    C.2. Uniti nella fede

    Paolo, descrivendo lo scopo che aveva quando cominci a lavorare tra i Corinzi, disse:

    Quando sono venuto tra voi, fratelli, per farvi conoscere il messaggio di Dio, l'ho fatto con semplicit, senza sfoggio di parole piene di sapienza umana. Avevo infatti deciso di non insegnarvi altro che Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi debole, pieno di timore e di preoccupazione. Vi ho predicato e insegnato non con abili discorsi di sapienza umana. Era la forza dello Spirito a convincervi. Cos la vostra fede non fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. (1 Cor 2,1-5).

  • Il suo scopo era di far si che la potenza di Dio operasse tra quei cristiani, e poich questo avvenisse c'era bisogno che si verificasse un cambiamento spirituale. Dio doveva fare per i Corinzi ci che nessuno di loro avrebbe potuto fare da se. Ci di cui i Corinzi avevano bisogno la stessa cosa di cui ha bi-sogno la gente che arriva a frequentare i seminari di viva nello Spirito: un cambiamento che pu essere prodotto solo da Dio.

    Perch Dio lavori attraverso di noi in questo modo fondamentale riconoscere questo fatto: ci che necessario fare non siamo in grado di farlo da noi. Solo Dio pu farlo. Come dice Paolo:

    cos, perch ho fiducia in Dio per mezzo di Cristo. Infatti io non posso pretendere di compiere da me stesso un'opera

    di questo genere. Solo Dio mi d la capacit di compierla. Lui mi ha reso capace di essere servo di una nuova alleanza che non dipende da una legge scritta, ma dallo Spirito: la legge scritta porta alla morte, ma lo Spirito d la vita.

    I seminari o sono un'opera dello Spirito o sono un fallimento. Solo Dio pu far si che ci sia possibile far entrare la gente in una vita nuova nello Spirito. Solo se siamo servi di ci che egli fa e se egli opera per mezzo nostro la gente pu sperimentare una nuova vita spirituale.

    Ebbene questo precisamente ci che Dio ci offre. Egli vuole operare per mezzo nostro. Possiamo aspettarci che egli sia al lavoro con noi, sia in noi, sia nelle persone del seminario. La base del nostro servizio, pertanto, deve essere la fede. Come Paolo disse nella lettera ai Galati: "Dio vi d lo Spirito e opera miracoli in mezzo a voi, perch avete ubbidito alla legge o perch avete ascoltato il messaggio della fede?" La risposta chiara: "perch abbiamo dato ascolto al messaggio della fede" (Gal 3,5). Dobbiamo sapere che il potere di Dio a nostra disposizione e che possiamo aspettarci di sperimentare questo potere all'opera per mezzo nostro. Abbiamo posto la nostra fede in lui, e non semplicemente come individui, ma come equipe. Ges ha promesso:

    E ancora vi assicuro che se due di voi, in terra, si troveranno d'accordo su quel che devono fare e chiederanno aiuto nella preghiera, il Padre mio che in cielo glielo conceder. Perch, se due o tre si riuniscono per invocare il mio nome, io sono in mezzo a loro. (Mt 18,19-20)

    Il nostro lavoro nella fede inizia con la preghiera. I seminari di vita nello Spirito sono edificati sulla preghiera. Dobbiamo sostenere i seminari con la preghiera, la nostra e quella di chiunque voglia aiutarci. E la nostra preghiera deve essere preghiera confidente. Sappiamo che Dio vuole operare per mezzo

  • nostro e che vuole operare nelle persone che vengono ai seminari. Sappiamo che vuole operare miracoli tra noi, che in mezzo a noi. "Noi ci rivolgiamo a Dio con fiducia, perch egli ci ascolta, se gli chiediamo qualcosa secondo la sua volont. Sapendo dunque che Dio ascolta le nostre preghiere, noi abbiamo la certezza di possedere gi quello che gli abbiamo chiesto" (1 Gv 5, 14-15).

    La fede essenziale, sia negli incontri dell'equipe, sia nelle stesse sessioni del seminario. Dobbiamo imparare a parlare nella fede e ad agire nella fede. Quando parliamo di problemi nel seminario, possiamo parlarne in modo ottimista o in modo pessimista. Quando parliamo con le persone che frequentano i seminari possiamo parlare in un modo che comunica loro la nostra sicurezza che Dio presente e che operer in loro o in un modo che comunica il dubbio e l'incertezza. Quando tutto il gruppo si riunisce, attraverso la nostra preghiera e la nostra conferenza possiamo creare un'atmosfera di fede o possiamo far si che il seminario resti privo di vita o meccanico.

    La fede si manifesta, infine, nei colloqui e nelle preghiere fatte con le persone che frequentano il seminario (ad esempio la preghiera di effusione). Il Signore ci sta offrendo dei doni spirituali. Possiamo aspettarci che egli parli per mezzo nostro in profezia, che ci dia il discernimento, che allontani gli spiriti del male e liberi dalla loro influenza quando lo invochiamo e glielo chiediamo, che risponda a preghiere specifiche quando preghiamo sulle persone, che ci guidi in ci che dobbiamo dire o fare, che ci dia la parola di saggezza o la parola di sapienza di cui abbiamo bisogno, che ci riveli fatti che riguardano certe si-tuazioni che non potremmo conoscere diversamente. I seminari di vita nello Spirito possono essere carismatici e se non lo sono non saranno cos efficaci. Ci sono poche situazioni in cui Dio tanto desideroso di mettere a nostra disposizione i doni dello Spirito come i seminari di vita nello Spirito (o come qualunque altra situazione nella quale Egli cerca di raggiungere persone che non lo conoscono). Possiamo attenderci l'attivit carismatica soprattutto nella quinta settimana, quando preghiamo con il popolo. La potenza di Dio pu essere l in un modo potente a condizione che lo lasciamo operare per mezzo nostro.

  • D. GLI ELEMENTI DEI SEMINARI

    Ogni seminario costituito da un incontro di equipe, una sessione (comprendente una conferenza e una discussione), contatto personale tra i membri dell'equipe e coloro che partecipano al seminario (sia durante la sessione sia fuori di essa), di servizi di sostegno e, talvolta, da sessioni di ricupero. Queste cose devono formare un tutto unico.

    D.1. INCONTRI D'EQUIPE

    Si pu dire che l'incontro dell'equipe sia quasi la sola opportunit in cui i membri dell'equipe del seminario possono discutere del loro lavoro. Dovrebbe essere un momento di sostegno e di incoraggiamento, che forma il tipo di unit, di fede e d'amore di cui abbiamo parlato nell'ultimo capitolo. Se la maggior parte dell'incontro verr dedicata ai dettagli amministrativi, esso non avr certo l'efficacia che potrebbe avere se quel tempo fosse dedicato alla discussione concreta dei problemi e delle situazioni che vanno affrontate.

    1) Scopo a) creare unit spirituale tra i membri dell'equipe; b) aiutare i membri stessi a imparare meglio a servire il Signore; c) comunicare ci che accade nei seminari; d) preparare ciascun nuovo seminario.

    2) Contenuto: a) preghiera per i seminari e per quelli che vi partecipano; b) revisione del seminario della settimana precedente: - discutere i problemi emersi e che cosa fare di essi; - percorrere la lista delle persone per vedere cosa stanno facendo; c) preparazione del seminario della settimana successiva: - comprendere lo scopo che si deve raggiungere; - esaminare scopo e contenuto. d) una discussione per imparare a servire bene nei seminari.

    D.2. CONFERENZE O INSEGNAMENTI

    Gran parte dell'insegnamento che si riceve nei seminari di vita nello Spirito ha luogo in queste esposizioni. una vera e propria catechesi. Sono discorsi corti (20-25 minuti), e tuttavia in ciascuno si devono esporre tre o quattro punti importanti. Se l'oratore si prende cura di preparare e presentare il

  • suo discorso seguendo le direttive degli schemi che seguono, potr mettere in chiaro quei punti con chiarezza e potenza, aiutando concretamente la gente a capirli e ad accettarli. Tutti i punti proposti sono necessari. Nel tempo di cui si dispone non se ne possono includere di pi.

    Il seminario raggiunge il suo scopo quando conduce il cristiano a un incontro personale con Cristo Signore. A tal fine, importanti sono gli insegnamenti, ma ancor di pi lo il modo con cui sono impartiti. Ciascuna esposizione dovr essere preparata tenendo conto in particolare delle persone che la ascolteranno. L'oratore dovrebbe essere sensibile ai diversi tipi di presone presenti, alle loro necessit e alle loro preoccupazioni, esprimendosi in modo chiaro e ben comprensibile da tutti. Dovr adottare un accostamento che sia per loro accettabile, usare esempi che possono essere capiti e impiegare un linguaggio semplice e corrente.

    Una particolare importanza ed utilit rivestita dalla testimonianza personale, di chi parla (come sono arrivato a interpretare questo punto, come ho trovato il modo di farlo da me, che significato ha tutto questo per me), in quanto non solo dimostra il significato pratico dell'insegnamento, ma fa vedere come l'oratore consideri quelle idee importanti per la propria vita. La testimonianza deve essere la comunicazione di un'esperienza. E l'esperienza abbraccia sempre tutta la persona: la mente, il cuore, la vita. Comunica la tua propria esperienza. Deve essere evidente che credi a quello che dici e che lo consideri importante per la tua vita. Usa esempi concreti. Racconta dei fatti.

    Ben quattro di queste conferenze includono una dettagliata testimonianza di come l'oratore si convertito pi profondamente al Signore e di come egli abbia trovato in Lui una vita pi profonda: la sessione di presentazione, quella di iscrizione, nonch i seminari n. 1 e 3. Pi avanti sono esposte alcune direttive che l'oratore dovr seguire in queste esposizioni.

    Oggi sembra che all'interno del cristianesimo siano presenti molte controversie, ed importante che l'oratore nel suo discorso eviti discussioni e dispute. Verso gli altri dovrebbe mantenere un atteggiamento di simpatia, non di critica. Questa va riservata solo al peccato e alle idee inadeguate. Le persone e i gruppi ecclesiali, le singole comunit e le chiese separate in particolare, il clero e le pratiche religiose, non dovrebbero mai essere oggetto di critica. Sii comprensivo degli altri.

    D'altra parte l'oratore non dovrebbe stare sulla difensiva n essere apologetico su quanto dice; dovrebbe invece manifestare il suo entusiasmo sull'argomento e dare agli altri questa idea generale: "quello che dico vero; qualcosa di grande che io stesso ho scoperto da poco e che anche voi dovreste voler conoscere".

  • Sopra ogni altra cosa egli dovrebbe ricordare di poter confidare nel Signore. Noi presentiamo il messaggio di Dio e diamo testimonianza di esso e non di noi stessi. Dio vuole che la sua Parola sia proclamata, vuole salvare gli uomini e ci dar le parole necessarie per farlo:

    Il Signore mi disse: - Io pensavo a te prima ancora di formarti nel ventre materno.

    Prima che tu venissi alla luce, ti avevo gi scelto, ti avevo consacrato profeta per annunziare il mio messaggio alle nazioni.

    Io risposi: - Signore mio Dio, come faro? Vedi che sono ancora troppo

    giovane per presentarmi a parlare. Ma il Signore mi disse: - Non preoccuparti se sei troppo giovane. V dove ti mander e

    riferisci quel che ti ordiner. Non aver paura della gente, perch io sono con te a difenderti. Io, il Signore, ti do la mia parola.

    Allora il Signore stese la mano, mi tocc la bocca e mi disse: - Io metto le mie parole sulle tue labbra (Ger 1,4-9).

    Altre cose da tenere in mente:

    - "Fa attenzione a te stesso e a quel che insegni. Non cedere. Facendo cos, salverai te stesso e quelli che ti ascoltano" (1 Tim 4,16).

    - Preparala. Prega su di essa.

    - "Quando sono venuto tra voi, fratelli, per farvi conoscere il messaggio di Dio, l'ho fatto con semplicit, senza sfoggio di parole piene di sapienza umana. Avevo infatti deciso di non insegnarvi altro che Cristo, e Cristo crocifisso. Mi presentai a voi debole, pieno di timore e di preoccupazione. Vi ho predicato e insegnato non con abili discorsi di sapienza umana. Era la forza dello Spirito a convincervi. Cos la vostra fede non fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio" (1 Cor 2,1-5).

    - Non moralizzare. D semplicemente testimonianza di un nuovo ideale e della potenza di Dio.

    - Sii esplicito. DI quello che stai dicendo. Non cercare di essere complicato o misterioso. In generale tuttavia impossibile essere troppo semplice o schietto.

  • - Usa un linguaggio semplice e chiaro, il tuo modo di parlare normale. Evita frasi pie, un parlare aulico, gergo ecclesiastico ("ministero", "edificare", "salvato"), ecc..

    - Cita le scritture. Se necessario parafrasale per chiarire il punto.

    - Cerca di convincere chi ti ascolta dei punti importanti, non delle questioni secondarie

    "Evita le discussioni stupide e disordinate: tu sai che provocano litigi. Invece uno che lavora per il Signore non deve essere litigioso. Si mostri gentile con tutti, capace di insegnare, paziente di fronte alle offese. Deve saper rimproverare con dolcezza quelli che gli si mettono contro, con la speranza che Dio dar anche a questa gente l'occasione di cambiar vita e di conoscere la verit" (2 Tim 23-25).

    - Non essere violento nella tua esposizione. La parola di Dio ha gi forza a sufficienza da se stessa.

    "Invece la saggezza che viene da Dio assolutamente pura; pacifica, comprensiva, docile, ricca di bont e di opere buone; senza ingiuste preferenze e senza alcuna ipocrisia. Le persone che creano la pace attorno a s sono come seminatori che raccolgono nella pace il loro frutto: una vita giusta" (Giac. 3,17-18).

    - Aspettati che il Signore operi per mezzo tuo. Lascia che egli ti guidi nel preparare la conferenza e nel tenerla. Rilassati e confida nel Signore.

    - Non pensare che chi ti ascolta debba credere per la tua persona.

    "Rifiutiamo ogni azione segreta e disonesta, non ci comportiamo con malizia e non falsifichiamo la parola di Dio. Anzi facciamo chiaramente conoscere la verit, e cos presentiamo noi stessi di fronte al giudizio di tutti gli uomini e dinanzi a Dio... Infatti noi non esaltiamo noi stessi: annunziamo che Ges Cristo il Signore. Noi siamo soltanto vostri servi a causa di Ges. E Dio che ha detto: Risplenda la luce nelle tenebre, ha fatto risplendere in noi la luce per farci conoscere la gloria di Dio riflessa sul volto di Cristo (2 Cor 4,2-6).

  • D.3. GRUPPI DI DISCUSSIONE

    incredibile l'importanza, per il successo del seminario, della giusta composizione e del giusto svolgimento dei gruppi di discussione. Ci liberiamo a vicenda per rispondere al Signore. Un gruppo pieno di calore, che si preoccupa dei partecipanti pu segnare una grande differenza nella capacit della gente di ricevere ci che il Signore offre e rendere le persone libere di rispondere al Signore in maniera nuova.

    Colui che incaricato di guidare le discussioni dovr curarsi particolarmente di stabilire questa atmosfera di interesse e di amore nel gruppo. Dovrebbe essere cordiale e caloroso, conoscere le persone e interessarsi visibilmente a loro ricordando i loro nomi e le cose che gli hanno detto. Dovrebbe ascoltare con attenzione ci che la gente gli dice, incoraggiando i timidi e i vergognosi a partecipare e a fare domande.

    Durante le discussioni il ruolo della guida-animatore quello di dirigere e di incoraggiare. Dovrebbe aiutare a mantenere la discussione in argomento, centrata sui punti principali dell'insegnamento, ma anche incoraggiare la partecipazione e le domande, incoraggiando i timidi e i timorosi. Egli non deve cercare di dominare. Quando necessario, non dovrebbe temere di spiegare o insegnare alcuni punti, sebbene non debba pretendere da se stesso di conoscere tutte le risposte. Sar caldo e socievole, mostrando interesse personale. Deve essere onesto, non sforzandosi di far vedere che sa rispondere a tutto. Gran parte delle direttive che sono state esposte nelle pagine precedenti per gli oratori si applicano anche alla guida della discussione: sensibilit alle svariate persone, modo di esprimersi concreto, condivisione dell'esperienza, entusiasmo, non moralizzare, evitare le controversie, parlare con naturalezza e nella fede.

    1) Dimensioni del gruppo:

    ciascun gruppo deve avere tre o quattro persone per ciascuna guida delle discussioni. Cinque sono troppi.

    2) Scopo del gruppo di discussione:

    a) Aiutare le persone a rispondere all'invito di Dio.

    b) Aiutarle a comprendere e assimilare quanto presentato nella conferenza.

    c) Dare loro l'opportunit di fare domande.

  • d) Permettere loro di esprimere il loro pensiero e i loro sentimenti.

    e) Procurare un'opportunit per trattare particolari problemi e concetti erronei.

    f) Sostenerli nei loro sforzi per cercare la verit.

    g) Fornire un luogo dove possano incominciare a sperimentare la comunit cristiana.

    h) Vedere se le conferenze sono state ben comprese.

    i) Sapere a che punto il gruppo.

    Il radunarsi come gruppo nel modo giusto di una enorme importanza per il successo del seminario. Ci liberiamo a vicenda per rispondere al Signore. Un gruppo caldo, interessato, pu segnare una grande differenza nella capacit di una persona di ricevere ci che il Signore le offre.

    3) Programma:

    - Il gruppo si forma e inizia la sua discussione dopo la conferenza. Breve invocazione dello Spirito.

    - Colui che guida la discussione introduce e fa sapere ai partecipanti che sono liberi di fare domande o di presentare problemi.

    - Ai primi gruppi egli dice che il principale modo di svolgimento (se non vi sono domande o problemi) sar per lui quello di fare una domanda come inizio della discussione, e che ciascuna persona del gruppo partecipi alla risposta.

    - Se il gruppo desidera rispondere alla conferenza, egli permette loro di farlo, senza preoccuparsi per l'inizio della discussione.

    - Talora nel corso della discussione egli incoraggia a rivolgere domande o a sollevare problemi.

    - Quando egli fa la domanda (inizio della discussione) risponde per primo ad essa; la sua risposta deve essere un modello di come desidera che sia la loro risposta.

  • 4) Formazione dei gruppi:

    Ovviamente la chiave per avere dei gruppi di discussione che portino frutto quella di mettere su dei gruppi buoni sin dall'inizio. Ci sono a questo proposito due importanti principi da seguire:

    mettere ciascuno con la guida della discussione che lo aiuter di pi, e accertarsi che ciascun gruppo possa agire esercitando un'azione

    reciproca degli uni sugli altri, come un insieme.

    Vi sono poi altri principi da ricordare, ma sono secondari rispetto ai due fondamentali ora espressi:

    - Preferibilmente gli uomini devono stare con un capogruppo, le donne con una capogruppo. Infatti la gente, in generale, si identifica meglio con una guida della discussione dello stesso sesso, e la guida pu individuare pi facilmente i problemi in una persona dello stesso sesso. Inoltre, molti uomini trovano che una donna alla guida della discussione sia per loro un impedimento e, dal momento che il seminario non necessariamente il luogo per affrontare questo problema, evitiamo ulteriori problemi mettendo al primo posto le cose pi importanti.

    - Le coppie di sposi dovrebbero essere messe, ordinariamente, in gruppi di discussione separati, sebbene sia meglio che frequentino lo stesso seminario. In questo modo, frequentando differenti gruppi di discussione possono spesso rispondere con maggior libert alle nuove cose che sono state dette, e frequentando lo stesso seminario possono anche discutere a casa di ci che hanno ascoltato e procedere insieme.

    - Le persone che abbiano problemi seri, o piuttosto difficili da trattare, non dovrebbero essere messe in gruppi con membri nuovi dell'equipe. Di solito meglio non mettere troppa gente che abbia problemi in un unico gruppo, sebbene talvolta possa valere la pena di formare un gruppo proprio per loro.

    - Infine, una persona che sembra abbia doti particolarmente promettenti per lavorare per il Signore, o che si trovi in una posizione particolarmente buona per raggiungere gli altri, deve essere messa con la guida di discussione che meglio potr incoraggiarla e conquistarla.

  • D.4. LE SESSIONI SUPPLETIVE O DI RICUPERO

    A ciascuna persona, prima che si preghi con lei per ricevere una nuova effusione dello Spirito, deve essere stato presentato tutto il contenuto dei seminari delle settimane che precedono tale preghiera. In realt anche molto importante che ognuno di loro sia effettivamente presente alle sessioni poich gran parte della crescita nella fede avviene nei seminari. Pertanto non dob-biamo permettere troppe assenze e tutte le assenze devono essere ricuperate. Non deve poi dispiacerci di dire a qualcuno che deve incominciare un altro seminario poich in quello che sta frequentando ha saltato troppe sessioni.

    Per le assenze e per le sessioni di ricupero sono raccomandate le seguenti direttive: - Se una persona assente alla seconda sessione, data la sua importanza fondamentale, dobbiamo suggerirle di ricominciare un altro seminario. In qualche caso anche possibile raccomandare alla persona di recuperare la sessione andando ad un altro seminario che alla sua seconda settimana (seminario che potrebbe svolgersi in qualche altro luogo). In tale eventualit dobbiamo avvisare il capogruppo del nuovo seminario avanti tempo e dargli tutte le informazioni che conosciamo sulla persona. La persona potrebbe eventualmente continuare a frequentare tale seminario se il caso. - Se la persona perde solo la terza sessione o solo la quarta sessione dobbiamo cercare di recuperare. Prima di recuperare la terza sessione con qualcuno dobbiamo spiegargli che se non pu partecipare anche alla quarta sessione dovr ricominciare da capo quando potr frequentarle tutte. - Per buone ragioni si possono sempre permettere eccezioni a queste direttive.

    Modo di introdurre le sessioni di ricupero: - Se c' una sola persona che deve recuperare (sessione individuale) la sessione di recupero dovr probabilmente essere tenuta da colui che guida ordinariamente il gruppo di discussione. Talora potrebbe invece essere necessario tenere una speciale sessione di gruppo se coloro che devono recuperare sono pi numerosi. - Se la persona che tiene la sessione di recupero non il capo dell'equipe, deve portare il nastro con la registrazione della conferenza, farla sentire alla persona e discuterla con lei. Tale procedura potrebbe essere buona anche se chi tiene la sessione di ricupero il capogruppo, in quanto spesso difficile fare una presentazione completa per una sola persona.

    Non dobbiamo tuttavia sentirci obbligati a tenere comunque sessioni di recupero per chiunque. Talora non ne abbiamo semplicemente la possibilit. Non irragionevole aspettarsi che la gente nella maggior parte dei casi si sforzi di essere presente a tutte le sessioni. Probabilmente dobbiamo essere

  • meno pronti a recuperare sessioni per quelle persone che hanno problemi seri (psicologici e/o spirituali) a meno che non abbiamo una certa fiducia che la sessione di ricupero o qualche altra cosa che possiamo fare ci permetter di apportare un cambiamento ai loro problemi. La loro assenza probabilmente una manifestazione del problema, ed esso si manifester pi tardi in un altro modo. D'altra parte, persone che hanno a loro volta la possibilit di aiutare altri (sacerdoti, religiosi o laici gi impegnati in qualche settore della vita ecclesiale, ecc...) potrebbero essere degni di sforzi extra, non per perch ne abbiano pi bisogno di altri, ma perch nell'aiutare loro aiuteremo pi persone.

    D.5. SERVIZI AUSILIARI

    Una persona dell'equipe deve essere designata come aiutante. Essa responsabile della preparazione dell'ambiente, della registrazione della frequenza, del trasferimento delle informazioni e della distribuzione e/o vendita delle pubblicazioni. L'aiutante pu anche essere una guida regolare delle discussioni.

    I servizi ausiliari possono sembrare secondari, ma hanno invece una parte importante per una buona riuscita dei seminari. Se la sistemazione dell'ambiente ben fatta la gente trover pi facile lasciarsi coinvolgere nei seminari, e sar loro pi facile convertirsi pi profondamente al Signore. Quando disponibile il giusto tipo di pubblicazioni, esse daranno ulteriori spiegazioni sull'insegnamento e costituiranno un valido aiuto a formare la fede delle persone.

    A. L'ambiente. L'ambiente in cui si svolgono i seminari di grande importanza. Pi l'ambiente in grado di facilitare ai partecipanti il sentirsi impegnati in ci che accade nei seminari, pi facile sar per loro rivolgersi al Signore. Le sedie dovrebbero essere messe in modo tale da permettere ai presenti di prestare attenzione al capogruppo e a ciascun altro. Per un piccolo gruppo la disposizione circolare la pi indicata. Per gruppi pi grandi pi indicata la disposizione a semicerchio. Si dovrebbero evitare file strette a meno che il gruppo non sia troppo grande da fare altrimenti. La stanza deve essere bene illuminata e ventilata. Ci dovrebbe essere una lavagna ad uso del conferenziere.

    B. Frequenza. L'aiutante ha la responsabilit di prendere le presenze, soprattutto quando il gruppo grande. Egli deve preoccuparsi che venga raccolta una lista di persone con i relativi indirizzi dopo la prima sessione. Se ci sono persone incaricate dell'accoglienza deve preoccuparsi di passare loro le informazioni.

  • C. La letteratura raccomandata. Libri cristiani, opuscoli e altro materiale possono costituire un aiuto importante per coloro che frequentano i seminari di vita nello Spirito. I membri dell'equipe possono aiutarli a scegliere il materiale pi valido presso il tavolo dei libri all'incontro settimanale di preghiera, oppure possono anche vendere i libri nel seminario stesso. Se le pubblicazioni sono a disposizione nei locali dove si svolge il seminario pi persone le compreranno. Tra i libri da vendere ci deve essere la Bibbia (anche copie economiche) e qualche libro introduttivo. meglio vendere un paio di libri, preferibilmente opuscoli e libri di contenuto narrativo che sono letti con maggiore facilit. pi probabile che le persone che frequentano il seminario leggano i libri appropriati se ne vengono raccomandati loro solo alcuni.

    Nel seminario ognuno dovrebbe usare la Bibbia e il libretto "Vita nuova nello Spirito. Questo libretto espone un programma di meditazioni quotidiane e di letture della scrittura per tutta la durata del seminario. Oltre a queste cose, la guida del seminario alla conclusione di ogni insegnamento dovrebbe raccomandare altri brani della Scrittura.

    Verso la fine dei seminar i membri dellquipe dovrebbero aiutare la gente a scegliere le letture che li aiuteranno a crescere nella vita cristiana.

    D.6. IL CONTATTO INDIVIDUALE CON LE PERSONE

    Ogni seminario di vita nello Spirito non costituito solo da una serie di insegnamenti e dall'equipe che li presenta. Esso fatto di persone, esseri individuali con personalit uniche e problemi particolari, che sono venuti da noi per scoprire qualcosa di pi sulla vita nuova che Dio offre. Possono essere venuti per tanti motivi, che vanno dalla fame autentica di una vita nuova alla semplice curiosit, ma qualunque sia il motivo, ognuno di loro ci stato affidato dal Signore. Egli li ama e desidera ardentemente vederli ricevere la sua vita nuova. Se desideriamo servire il Signore la nostra preoccupazione principale dovrebbe essere quella di dare a queste persone tutto l'amore e il sostegno di cui hanno bisogno.

    Nella sua prima lettera ai Tessalonicesi San Paolo spiega come lavor per aiutare a formare i cristiani della Tessalonica:

    Invece mi sono comportato tra voi con dolcezza, come una madre che ha cura dei suoi bambini. Mi sono affezionato a voi, e vi ho voluto bene fino al punto che vi avrei dato non solo il messaggio di salvezza che viene da Dio, ma anche la mia vita.

    Infatti, fratelli, voi ricordate la dura fatica che ho affrontato: ho lavorato notte e giorno per potervi annunziare la parola di Dio,

  • senza essere di peso a nessuno. Voi siete, con Dio, testimoni del mio comportamento. Potete dire quanto stato giusto, santo e corretto il mio modo di agire verso tutti i credenti. Sapete che ho agito verso ciascuno di voi, come fa un padre con i suoi figli. Vi ho esortati e incoraggiati, vi ho scongiurati di comportarvi in maniera degna di Dio, perch Dio vi chiama al suo regno e alla sua gloria. (1 Tess 2, 7-12).

    San Paolo era un grande predicatore e maestro: guariva le persone ed operava miracoli, riceveva rivelazioni da Dio e le comunicava al popolo. Tuttavia egli non trascur mai di prendersi cura di ciascun individuo, di parlare con ciascuno personalmente, di aiutare ognuno a servire Dio meglio e a fortificarsi nella vita cristiana.

    Nei seminari di vita nello Spirito noi non possiamo trascurare di aver cura di ciascuno individualmente. Di molte cose ci si pu prendere cura sia insegnando nei seminari, sia con l'esperienza di vita cristiana acquisita negli stessi seminari, nelle comunit e nei gruppi di preghiera, sia pregando con le persone che devono ricevere l'effusione dello Spirito. Tuttavia ci si deve prendere cura anche di ogni persona individualmente, parlando con essa ed aiutandola.

    Ci sono molte occasioni nei seminari nelle quali si pu esercitare l'attenzione individuale. Talora ci pu avvenire proprio nei gruppi di discussione. Spesso le discussioni danno una opportunit di parlare a persone singole e di aiutarle a risolvere problemi o ad applicare il messaggio ricevuto alla loro vita. Talvolta l'attenzione individuale deve essere manifestata nei contatti non ufficiali dopo i seminari o prima di essi. Lo stare attorno per alcuni minuti a parlare con qualcuno spesso pu fare una grande differenza per lui nella sua apertura a Dio. Talora si manifesta nell'incontrarsi con qualcuno in un altro momento per aiutarlo a risolvere qualche questione.

    I giorni successivi alla sessione della quarta settimana sono fondamentali per incontrarsi con i partecipanti al seminario per prepararli alla preghiera di effusione che avr luogo nella riunione che seguir. Tali incontri individuali sono previsti ufficialmente nell'organizzazione dei seminari; tuttavia, in altri momenti, un membro dell'equipe pu incontrarsi con qualcuno ogni volta che vede una necessit che potrebbe essere ovviata in tal modo o sente che il Signore lo guida a farlo.

  • D.7. GLI INCARICSTI DELLACCOGLIENZA

    Nelle comunit pi grandi l'ufficio di prendersi cura delle persone durante i seminari pu essere diviso tra i membri dell'equipe dei seminari e altri fratelli, incaricati di accogliere le persone. Questi si assumono la responsabilit di aiutare coloro che partecipano ai seminari ad integrarsi nella vita della comunit cristiana che li organizza. Ci avviene mettendosi in contatto con il nuovo venuto dopo la seconda settimana: cominciano ad invitarlo ai luoghi dove pu fare conoscenza con la vita della comunit o del gruppo di preghiera (gruppi di preghiera pi piccoli, rinfreschi, liturgie o servizi speciali, luoghi nei quali si riuniscono i membri della comunit). Essi spesso si adopereranno per presentare il nuovo venuto ai membri della comunit e per farlo eventualmente invitare a pranzo. La preoccupazione principale sar quella di far sperimentare alle persone nuove in che consiste la vita cristiana di ogni giorno e far loro vedere che non sono lasciati da parte.

    Ogni settimana l'incaricato dell'accompagnamento cercher di parlare con ciascuno di coloro di cui responsabile, non necessariamente per un lungo periodo di tempo. Egli deve avere cura che la persona non si senta smarrita e che ad essa non manchi l'aiuto di cui ha bisogno fino a quando non diventi parte della comunit o del gruppo di preghiera. soprattutto importante che egli si mantenga in contatto con la persona per un periodo di tempo anche dopo che i seminari sono finiti in modo che non si smarrisca in questa fase delicata.

    In un gruppo pi piccolo non c' strettamente bisogno di persone incaricate dell'accompagnamento ed il membro dell'equipe dei seminari che pu prendersi la responsabilit di aiutare le persone nuove a diventare parte della vita del gruppo. In un gruppo pi grande gli incaricati dellaccoglienza possono essere molto utili. Essi debbono lavorare con i nuovi venuti che vivono vicino a loro ed aiutarli a trovare contatti cristiani vicino a dove vivono (o lavorano, o vanno in Chiesa). Tuttavia, molto utile per gli incaricati dellaccoglienza e per i membri dellquipe essere in comunicazione tra loro. Possono aiutarsi molto a vicenda per comprendere ci che si deve fare per venire incontro ai bisogni delle persone che partecipano al seminario. Essi debbono lavorare in quipe: debbono riunirsi una volta alla settimana e discutere insieme come lavorare. Ci deve essere un legame regolare tra loro e i nuovi seminari.

    Teniamo sempre presente il monito di S. Paolo: "Al di sopra di tutto, ci sia la carit" (cf 1 Cor 13,13). A noi spetta fare tutto il meglio che possiamo, ma non dimentichiamo che: "c' chi ara, chi semina, chi irriga e chi miete, ma il Signore che fa crescere" (cf 1 Cor 3,6-7).

  • D.8. I PARTECIPANTI AL SEMINARIO

    Ogni seminario di vita nello Spirito costituito da altre cose oltre alla serie di insegnamenti e allquipe che lo presenta.

    Soprattutto fatto di persone, esseri individuali cn personalit uniche e problemi particolari, che sono venuti da noi per scoprire qualcosa di pi sulla vita nuova che il Signore sta offrendoci. Possono essere venuti per tanti motivi, che vanno dalla fame autentica di vita nuova alla semplice curiosit, ma qualunque sia il motivo, ognuno di loro ci stato afffidato dal Signore. Egli li ama e desidera ardentemente vederli ricevere la sua vita nuova. Se desideriamo servire il Signore la nostra preoccupazione principale dovrebbe essere quella di dare a queste persone tutto lamore e il sostegno di cui hanno bisogno.

    Ciascuna persona unica, ma il Signore pu darci molta sapienza circa il modo di trattare differenti tipi di persone che vengono da noi. Come San Paolo poteva dare a Tito ammaestramenti su ci che doveva fare per aiutare alcune categorie di persone (Tito 2,1-10), cos noi possiamo essere consigliati da Dio circa il modo migliore per aiutare differenti tipi di persone che vengono a noi. Quando prendiamo in esame ciascuna persona individualmente, dobbiamo avere un atteggiamento di preghiera, di apertura alla guida dello Spirito, ma non dobbiamo perdere la confidenza nella sapienza che abbiamo guadag