Manuale Del Bosco

download Manuale Del Bosco

of 22

description

Manuale per tutti coloro che vogliono andare nei boschi.

Transcript of Manuale Del Bosco

  • MANUALE DEL BOSCO

  • Consorzio Forestale Valle Allione

  • N ellambito dellattivit di assistenza tecnica fornita ai Co-muni, il Consorzio Forestale Valle Allione ha ritenuto op-portuno predisporre per chi lavora in bosco un opuscolotascabile di pronta e semplice consultazione delle norme vigentiper il corretto governo della foresta.Il bosco occupa una considerevole porzione del nostro territorio edattualmente la sua utilizzazione per la produzione di legname daopera e di legna da ardere risulta essere modesta sia per motivieconomici che infrastrutturali. Inoltre, il bosco non deve essere visto

    come una semplice riserva della materia primalegno, ma gli devono essere riconosciute altrefunzioni come quella ambientale, paesaggisti-ca e ricreativa, pertanto risulta di primaria im-portanza il suo buon mantenimento.Il Consorzio Forestale Valle Allione, istituitonellestate del 1996, comprende le proprietsilvo-pastorali dei Comuni di Capo di Ponte,Cerveno, Malonno, Ono San Pietro, Paisco-Loveno e Sellero, nonch dellAzienda Re-gionale delle Foreste, limitatamente allaForesta Demaniale di Legnoli, territorio

    compreso nella Valle dellAllione; fra i suoi Soci, oltre agli enti sopramenzionati, presente anche la Comunit Montana di ValleCamonica.Scopo del Consorzio la gestione, la tutela e la valorizzazione delterritorio (7.711 Ha) attraverso interventi diretti (realizzazione di stradee sentieri, tagli e diradamenti dei boschi) ed indiretti (educazioneambientale ed assistenza tecnica a privati e Comuni).Per questi motivi si ritiene il Consorzio uno strumento versatile e diadeguato valore tecnico-operativo idoneo a recepire e risolvere iproblemi legati alla gestione corretta del territorio montano.

    IL PRESIDENTE IL DIRETTORESIG. CAV. GIOVANNI VERGA DOTT. FOR. CHRISTIAN DONATI

    3

    Presentazione

  • L Ekoclub International, Associazione ambientalista riconosciutacon Decreto Ministeriale e componente il Consiglio NazionaledellAmbiente, propone su tutto il territorio nazionale la conoscenza,la salvaguardia ed il miglioramento del patrimonio naturale.Ekoclub International , altres, Associazione Benemerita del ComitatoOlimpico Nazionale Italiano (CONI), persegue le proprie finalit in

    sintonia con gli indirizzi del CIO circa il rapporto sport-natura-uomo e collabora, sul piano tecnico attuativoe consultivo, con il CONI, le Federazioni SportiveNazionali, gli Enti di Promozione e le AssociazioniBenemerite dallo stesso riconosciute. Essendoiscritta nellelenco delle Organizzazioni di Volontariatodel Dipartimento della Protezione Civile,lAssociazione promuove una convinta attivit divolontariato; in questottica lassociazione hacostituito Nuclei Ekoclub, le cui finalit riguardano

    la prevenzione e la repressione degli incendi boschivi,oltre che il ripristino ambientale ed i soccorsi nei casi di calamitnaturali.In attuazione alle proprie finalit lEkoclub International ritiene importantepromuovere ogni attivit tesa alla difesa del patrimonio ambientaleed in particolare di quello boschivo.Le future generazioni si troveranno infatti di fronte ad una grandesfida: quella dello sviluppo sostenibile. Uno sviluppo in cui i rifiutiverranno considerati come risorse da riutilizzare in maniera corretta,uno sviluppo attento alla cosiddetta riconversione ecologica delleattivit industriali pi pericolose, uno sviluppo che segua il programmaenergetico, uno sviluppo in cui le attivit allaria aperta, il ruolodellagricoltura e luso di tutte le ricchezze dei boschi e della naturasiano fondamentali nelle scelte economiche e di progresso. Ovviamentesar fondamentale il ruolo delleducazione ambientale e della ricercascientifica. La conoscenza dei diversi habitat e in particolare delleforeste, delle zone umide, dei fiumi e dei laghi, delle montagne e dellecolline sar basilare, cos come la conoscenza delle abitudini deglianimali e delle possibilit del loro allevamento e del loro uso ai finituristici e sportivi.Da questo punto di vista torner ad essere importante il ruolo di unamoderna agricoltura e dei rapporti tra la stessa e lindustria, la produzionedi energia ed il turismo.I boschi e le foreste tutta la vegetazione, naturale e coltivata che

    4

  • sia- continuano da millenni a catturare lenergia del Sole ed a trasformarlain cibo, in fibre, in materiali, in lavoro, dando allintera biosfera lapossibilit di vivere.A questo proposito con grande piacere che Ekoclub Internationalvede la realizzazione del manuale del bosco che potr essere un utilestrumento per tutti coloro che dovranno gestirlo e conservarlo per legenerazioni future.

    IL PRESIDENTEPROF. UGO MATTEOLI

    EKOCLUB INTERNATIONAL00196 ROMA - Via Donatello, 71 - Tel. 063233655 - Fax 036244403E-mail: [email protected] www.ekoclubinternational.com

    5

  • Dal 1989 la Regione Lombardia ha affidato alle ComunitMontane tutte le competenze in materia forestale ad esclusionedella vigilanza, compito del Corpo Forestale dello Stato.Pertanto, le Comunit Montane provvedono alla gestione dei boschie ad autorizzare le utilizzazioni forestali sul proprio territorio, programmanoed eseguono interventi di miglioramento forestale, redigono i piani diassestamento dei beni silvo-pastorali e gestiscono numerosi altriinterventi in questo settore.La Comunit Montana di Valle Camonica, con i suoi 127.251 ha disuperficie, la pi grande della Regione (pi del 12% della superficiemontana lombarda).Al fine di facilitare e migliorare la gestione di un territorio cos vasto,a partire dal 1995 la Comunit Montana di Valle Camonica ha lavoratoper la nascita dei Consorzi Forestali che, in ossequio alla specificanormativa regionale e nazionale, intervengono sul patrimonio forestalein ambiti territoriali pi ridotti ed omogenei.Attualmente la maggior parte dei Comuni della Valle fa parte di 5Consorzi Forestali (Alta Valle Camonica, Valle Allione, Pizzo Camino,Bassa Valle Camonica e Presolana), ed un sesto nella media Valle in costituzione.I risultati ottenuti in questi anni sono confortanti e pertanto nonpossiamo che accogliere favorevolmente ogni iniziativa finalizzataad una migliore conoscenza delle nostre foreste, che coprono circa50.000 ha di superficie, pari al 40% circa del totale.Questa pubblicazione, a cura del Consorzio Forestale Valle Allione,ha il merito di andare in questa direzione, colmando una certa carenzadi informazioni che spesso emerge tra coloro che eseguono utilizzazioniboschive. Infatti, la normativa specifica (Regolamento Regionale 1/93)contiene spesso dei termini tecnici di difficile interpretazione che opportuno che vengano compresi anche dai non addetti ai lavori.

    6

  • Inoltre, ponendosi i Consorzi Forestali quali riferimento sul territorioper la gestione dei boschi ed essendo la fruizione turistica dellenostre valli molto intensa, questo manuale pu contribuire ad unamigliore conoscenza del nostro patrimonio forestale anche per chiproviene da fuori, conoscenza che sta alla base anche di un maggiorerispetto verso le risorse offerteci dalla natura.

    IL DIRETTORE DEL SERVIZIOAGRICOLTURA E BONIFICA MONTANA

    DOTT. FOR. GIAN BATTISTA SANGALLI

    7

    PROVINCIADI BRESCIA

    ASSESSORATOAGRICOLTURA

    ED AGRITURISMO

    ASSESSORATOCACCIAE PESCA

  • Il bosco per luomo un bene prezioso ed indispensabile per lavariet di servizi e prodotti che fornisce: produzione di legno,bacche, frutti e funghi, ricovero per insetti ed animali, protezionedellambiente (regimazione delle acque piovane) e fonte indiretta direddito attraverso lattivit ricreativa ed il turismo; comunque unbene fragile la cui esistenza viene continuamente minacciata daforze naturali e da eccessive attivit antropiche.Risulta quindi necessaria una gestione corretta ed oculata chepermetta la coesistenza delle tre funzioni: produttiva, protettiva ericreativa ed proprio lintento di valorizzare in modo armonico edequilibrato queste tre funzioni che ci ha spinto a stendere questebrevi e semplici note tecniche e giuridiche per chi nel bosco vive elavora.

    Per tagliare un bosco cosa si deve fare?

    1. Verificare se si tratta, dal punto di vista giuridico, effettivamentedi un bosco; infatti la Legge Regionale 22 dicembre 1989, n. 80d una precisa definizione di bosco che si pu riassumere insuperficie di almeno 2.000 mq ricoperta da vegetazione arboreao arbustiva o anche superficie inferiore purch sita a meno di 100mt da un bosco.

    2. Accertato che trattasi di bosco occorre inoltrare denuncia di tagliobosco alla Comunit Montana avvalendosi di appositi moduli. Seil taglio interessa un bosco ceduo di estensione compresa fra 2,5e 7,5 ettari o un bosco dalto fusto da cui si intende trarre da 25 a100 mc lordi, occorre presentare anche una relazione di tagliocompleta di un piedilista delle piante da abbattere ed una cartografiacatastale; in caso di interventi su boschi cedui con superficiesuperiore a 7,5 ettari o di utilizzazioni di boschi dalto fusto superioria 100 mc. lordi, occorre invece presentare oltre la denuncia di

    8

    Manuale del bosco

  • taglio anche il progetto di taglio che consta di relazione, piedilistadelle piante da abbattere, relazione sui metodi di esbosco, cartografiacatastale e corografia. Il progetto di taglio deve essere redatto dalaureati iscritti allOrdine dei Dottori Agronomi e Forestali.

    Qual lepoca di taglio dei boschi cedui?

    Per i boschi cedui il periodo di taglio in funzione della quota altimetricae pi precisamente: Dal 15 ottobre al 31 marzo sino a 600 mt. s.l.m. Dal 1 ottobre al 15 aprile da 600 a 1.000 mt. s.l.m. Dal 15 settembre al 15 maggio oltre i 1.000 mt s.l.m.

    Come devono essere eseguiti i tagli?

    Il taglio deve essere eseguito in prossimit del colletto ed in mododa: Non lasciare slabbrata la corteccia; Risultare inclinato verso lesterno della ceppaia (a fette di salame).

    A che et (turno) pu essere tagliato un bosco ceduo e comedeve essere eseguita loperazione?

    Il turno minimo del bosco ceduo in funzione dellaltitudine e dellaspecie, e pi precisamente: Per nocciolo, robinia, salice, pioppo, ontano e castagno di 10anni sotto i 600 metri, mentre di 15 anni sopra i 600 metri;

    Per le altre specie di 20 anni sotto i 600 metri e di 25 anni soprai 600 metri.

    9

  • CEDUO SEMPLICE E MATRICINATOIl taglio pu essere eseguito senza rilascio di matricine (cio di pianteportasemi) nei cedui di nocciolo, ontano verde, ailanto, Prunus serotinaed acero americano (Acer negundo), mentre deve essere eseguitorilasciando almeno 50 matricine per ettaro della stessa et delceduo nei boschi di castagno, ontano bianco e nero, robinia, carpino,orniello, pioppo e salice; per tutte le altre specie devono essererilasciate almeno 90 matricine per ettaro di cui almeno 2/3 delletdel turno ed 1/3 di et minima pari al doppio del turno.Le matricine vanno scelte fra le piante migliori.

    10

    SI

    NO

    NO

    Taglio basso spiovente a fetta di salame

    Taglioalto

    Taglio doppioconvergentea bocca di lupo

    IL TAGLIO

  • 11

    CEDUO MATRICINATO

    CEDUO A STERZOIl taglio possibile ad intervalli non inferiori a 10 anni e quando ipolloni di maggiori dimensioni hanno raggiunto il diametro di 15 cm.

    CEDUI COMPOSTIDovranno essere rilasciate almeno 180 matricine per ettaro, 100dellet del turno e 80 ripartite fra le piante di et superiore a quelladel turno.

    Qual lepoca per tagliare i boschi dalto fusto?Il taglio consentito in qualsiasi periodo dellanno.

    Come devono essere eseguiti i tagli del bosco dalto fusto?Il taglio raso vietato. I diradamenti, che dovranno interessareunicamente le piante deperenti, dominate, danneggiate e soprannumerarie,non dovranno asportare pi del 50% dei fusti.

  • FUSTAIE COETANEEIl taglio di preparazione dovr essereeseguito quando il bosco prossimo allamaturit e si potr tagliare sino al 25%dei fusti; il taglio di sementazione, daeseguirsi almeno dopo 5 anni dal tagliodi preparazione, potr interessare unnumero di fusti sino al massimo del 50%e si dovranno rilasciare le piante migliori;i tagli secondari ed il taglio di sgomberopotranno essere effettuati solo se larinnovazione affermata.

    12

    IL BOSCO COETANEO

  • FUSTAIE DISETANEESi potr tagliare ad intervalli minimi di10 anni tra una utilizzazione e lasuccessiva.Le piante da abbattere dovranno esseredistribuite omogeneamente fra tutte leclassi diametriche favorendo la disetaneite diversit di composizione.

    13

    IL BOSCO DISETANEO

  • Come e quando si possono eseguire le potature?Devono essere eseguite senza lasciare monconi n slabbrature. La potatura dei rami secchi pu essere effettuata in qualsiasi periododellanno, quella dei rami verdi solo nel periodo di riposo vegetativo(indicativamente da fine ottobre ad inizio marzo) e solo sino al termineinferiore della chioma. Sono comunque vietate le capitozzature e lasgamollatura tranne per le piante di salice e per le piante gi soggettea tali interventi. Le potature possono essere eseguite senza richiederealcuna autorizzazione.

    Si possono fare le ripuliture nei boschi?Si, senza richiedere alcuna autorizzazione.

    14

    LA POTATURA

    NOpotatura

    zona di potaturamt.0

    mt.5

    mt.15

    SI

  • 15

    Si possono tagliare piante morte o sradicate?Si, senza richiedere alcuna autorizzazione.

    Si pu raccogliere lo strame in bosco?Si, a condizione che la raccolta sia esclusivamente per uso familiaree che venga effettuata ad intervalli di almeno 3 anni nello stesso luogo.Non necessario richiedere alcuna autorizzazione.

    Una volta eseguito il taglio, come ci si deve regolare perlabbattimento e lo sgombero e cosa si deve fare della ramaglia?Terminato il taglio, si ha 30 giorni di tempo per lallestimento e losgombero del legname e queste due operazioni devono essereeffettuate senza causare alcun danno alla vegetazione esistente esoprattutto alla rinnovazione.La ramaglia ed ogni residuo di utilizzazione di diametro inferiore a 15cm., deve essere, previo depezzamento a 1.50 mt., ammucchiato inluoghi tali da non ostacolare la rinnovazione e soprattutto non deveessere accatastato al piede delle piante.I mucchi devono avere distanze non inferiori a 5 mt. da sponde dicorsi dacqua, sentieri e mulattiere, e non inferiori a 15 mt. dal bordodi strade, piste di accesso e viali tagliafuoco.

    Come si devono eseguire le operazioni di concentramento edesbosco?Il concentramento e lesbosco devono essere eseguiti preferibilmenteutilizzando le strutture e la viabilit esistente e senza causare alcundanno alle stesse, alla vegetazione ed a corsi dacqua. Il concentramentoa strascico consentito, senza causare danni a suolo e soprassuolo,dal letto di caduta sino alla pi vicina via di esbosco.

    Per realizzare una infrastruttura forestale, cosa si deve fare?Le infrastrutture a carattere temporaneo, se non richiedono movimentiterra superiori a 50 mc. e se hanno larghezza inferiore o pari a 2,50mt., possono essere realizzate, previa dichiarazione dellEnte delegato,con limpegno a riportare lo stato dei luoghi alloriginale entro 30 giornidalla data di ultimazione dei lavori e comunque entro un anno dalliniziodegli stessi.

  • LEnte delegato pu entro 30 giorni prescrivere specifiche modalitdi esecuzione ed imporre un deposito cauzionale. La realizzazione di infrastrutture a carattere definitivo soggetta adautorizzazioni rilasciate dagli Enti delegati.

    Si possono fare interventi di manutenzione e consolidamento diinfrastrutture forestali esistenti?Si, senza alcuna autorizzazione in caso di ordinaria manutenzione econsolidamento; si e con autorizzazione dellEnte competente in casodi straordinaria manutenzione; si consiglia comunque di contattarelEnte delegato o il Comando Stazione del C.F.S. prima di iniziare ilavori.

    Per installare una gru a cavo (durata inferiore a 6 mesi) perlesbosco di prodotti forestali, cosa si deve fare?Occorre inoltrare richiesta di autorizzazione al Sindaco del Comuneinteressato allegando: Caratteristiche e durata dellimpianto (se laltezza dal suolo o dallachioma superiore a 20 mt. obbligatorio un cavo di guardia conpalloni di segnalazione);

    Assenso dei proprietari dei fondi interessati, se reperibili; Assicurazione per la responsabilit civile valida per tutto il periododellimpianto.

    Il Sindaco, sentito il parere dellEnte delegato, rilascia lautorizzazione,inviandone copia anche allufficio competente della Provincia di Brescia Assessorato allAgricoltura, al Comando Stazione del C.F.S., alCoordinamento Provinciale del C.F.S., al Comando della 1 RegioneAerea ed allAzienda Autonoma di Assistenza al Volo.Nei boschi si ricorda che i varchi per il passaggio delle linee potrannoavere larghezza massima di 8 mt e le spaziature potranno avere unadistanza non inferiore a 70 metri. Le linee non possono attraversarestrade a transito ordinario e nel caso attraversino piste, strade diservizio, mulattiere o sentieri dovranno essere posizionati cartellimonitori ben visibili.

    16

  • E possibile accendere fuochi nei boschi?Evietato accendere allaperto fuochi nei boschi o a distanza da questiinferiore a 100 mt. E possibile solo al di fuori dei periodi di gravepericolosit e solo nei seguenti casi:a)fuochi di ripulitura della ramaglia;b)per soddisfare le necessit di chi, per motivi di lavoro, deve permanerenei boschi.

    I periodi di grave pericolosit vengono resi pubblici mediante avvisiesposti nei Comuni e nelle sedi degli Enti delegati.I turisti possono accendere fuochi solo nelle apposite aree attrezzatee solo al di fuori dei periodi di grave pericolosit.

    E quando il bosco bruciato?Nei boschi danneggiati dal fuoco o da altre avversit il proprietariodeve provvedere entro un anno allo sgombero delle piante irrimediabilmentecompromesse. Nei boschi di latifoglie percorsi dal fuoco, previadenuncia di taglio e non oltre la successiva stagione silvana, dovreseguire la ceduazione delle ceppaie compromesse (riceppatura,succisione o tramarratura).E vietato per almeno 15 anni qualsiasi mutazione della destinazioneduso del bosco e del pascolo; la caccia e la cattura di volatili, se lasuperficie percorsa superiore a 100 ettari, vietata per un periodominimo di 2 anni.

    E possibile estirpare piante e ceppaie in bosco?No, vietato; le estirpazioni sono tuttavia ammesse in casi particolarie sempre previa autorizzazione rilasciata dallEnte delegato, sentitoil parere della Provincia di Brescia, Assessorato allAgricoltura.

    CASTAGNETI DA FRUTTOInterventi che si possono eseguire senza chiedere alcuna autorizzazione:a) potatura di ringiovanimento delle piante vecchie per rinvigorire la

    chioma;b) potature delle piante giovani per prepararle allinnesto;

    17

  • c) estirpazione delle infestazioni cespugliate (come ad esempio i rovi)che rendono difficoltosa la raccolta; si suggerisce di evitare taglioed estirpazione della vegetazione non interferente con le pratichecastanili;

    d) formazione, al piede delle piante, di ripiani sostenuti da muri asecco;

    e) lavorazione dei ripiani di cui al precedente punto d) allo scopo diinterrare foglie ed altre materie fertilizzanti; questa pratica previstadalla legislazione si ritiene comunque sconsigliabile nei nostricastagneti;

    Interventi che richiedono autorizzazione dellEnte delegato:a) estirpazione delle ceppaie e sostituzione con nuove piante di

    castagno o con altre specie forestali;b) interventi elencati ai punti precedenti in castagneti da frutto

    abbandonati o in quelli in cui si sia gi insediata vegetazione arboreao arbustiva invadente.

    Cosa si deve fare per commercializzare gli alberi di Natale?Le piante ed i cimali provenienti da terreni boscati devono esseredotati di apposito sigillo apposto da personale della Comunit Montanao del Consorzio Forestale; opportuno che le piante intere venganoprelevate in luoghi non idonei allo sviluppo dei boschi (alvei, prati,pascoli, ecc.). Le piante e i cimali provenienti da vivaio devonopossedere un cartellino della ditta produttrice per ogni soggetto.

    Per produrre alberi di Natale che cosa si deve fare?In terreni non boscati ed in Comuni non montani necessarialautorizzazione regionale ad impiantare e gestire vivai ( R.D. 18giugno 1931, n. 987); in Comuni montani necessario anche inviareapposita dichiarazione con estratto mappa allEnte delegato.

    Le capre possono pascolare nei boschi?No, vietato. Per poter pascolare le capre in terreni non boscati dipropriet comunale necessario chiedere autorizzazione al Sindaco.

    E gli altri animali domestici possono pascolare nel bosco?No, se il bosco in rinnovazione, se il bosco giovane cio con piante

    18

  • sino a circa 3 mt. di altezza e se il bosco deperente o percorso dalfuoco. In questi boschi anche vietato il transito degli animali al difuori della viabilit esistente.

    Il pascolo in bosco deve essere custodito?Si e da personale appositamente incaricato; comunque ammessalutilizzazione di opportuni mezzi di contenimento come le recinzionielettriche mobili.

    in conclusioneSi ricorda che il taglio di piante non poste in bosco (piante isolate,piante di giardini o parchi) non richiede denuncia taglio boschi; siconsiglia comunque, per la eventuale presenza di vincoli, di rivolgersial C.F.S. o al Consorzio Forestale sul cui territorio insistono tali piante.Tutto quanto sopra esposto non vale o vale parzialmente per i territoripresenti in zone protette (Parchi Nazionali, Parchi Regionali, RiserveNaturali, ecc.); in queste aree valgono le disposizioni dei Piani Territorialidi Coordinamento (P.T.C.) ed in loro mancanza le norme di salvaguardiastabilite dalle leggi istitutive delle singole aree protette. In caso di nonosservanza delle norme contemplate dalla legislazione regionale inmateria, si incorre nelle sanzioni previste dal Regolamento regionale23 febbraio 1993 n.1.

    Per ulteriori delucidazioni si suggerisce di contattare: Consorzio Forestale Valle Allione Via Nazionale, 21 Paisco Loveno (BS) Tel. e fax 0364.636160

    Comunit Montana di Valle Camonica Via Tassara, 3 Breno (BS) Tel. 0364.324011

    Provincia di Brescia Assessorato allAgricoltura, Zootecnia ed AgriturismoUfficio Territoriale di Breno (BS) - Tel. 0364.22321

    Corpo Forestale dello StatoStazione di Capo di Ponte Tel. 0364.42154Stazione di Cedegolo Tel. 0364.630219Stazione di Edolo Tel. 0364.71103

    19

  • Al fine di chiarire alcuni termini precedentemente esposti, si ritiene utilespiegare quanto segue:

    BOSCO CEDUO: il bosco costituito da piante rinnovatesi in modo agamicoe cio mediante polloni (fusti che si originano dalle ceppaie di latifogliedopo il taglio) si suddivide in:a) ceduo semplice: se vengono tagliati tutti i polloni presenti sulla ceppaiae senza rilascio di matricine; il soprassuolo che ne risulta quindi coetaneo;b) ceduo a sterzo: se vengono tagliati solo i polloni pi vecchi e quellisoprannumerari presenti sulla ceppaia; il soprassuolo che ne risulta quindidisetaneo;c) ceduo matricinato: se al momento del taglio vengono rilasciate un certonumero di piante provenienti da semi o da polloni con lo scopo di disseminaree sostituire le ceppaie esaurite.

    BOSCO COETANEO: bosco formato da piante della stessa et o pocodiversa.

    BOSCO DALTO FUSTO: il bosco costituito da piante nate esclusivamenteda seme e quindi rinnovatesi per via gamica. Pu essere formato a prevalenzada conifere e da latifoglie.

    BOSCO DISETANEO: bosco formato da piante di et diversa. CAPITOZZATURA: operazione di potatura con la quale si recide il fustoad una certa altezza. E vietata in bosco, fatto salvo i casi riportatiprecedentemente. E sconsigliata fortemente fuori bosco per motivi di stabilitfutura della chioma, per motivi fitosanitari e per motivi estetici.

    CEDUO COMPOSTO: bosco dove troviamo contemporaneamente le dueforme di governo: alto fusto e ceduo e cio piante in parte nate da semeed in parte da polloni.

    CEDUO INVECCHIATO: ceduo lasciato invecchiare e che non sottopostoa taglio da almeno 40 anni.

    CONCENTRAMENTO: quelloperazione consistente nel raccogliere inuno o pi punti del bosco la legna e/o il legname onde procedere successivamenteallesbosco.

    CONVERSIONE: intervento selvicolturale che consente di passare da unaforma di governo del bosco ad una altra (ad esempio da ceduo ad altofusto).

    CURE COLTURALI: tutti quegli interventi volti ad assicurare laffermazionee lo sviluppo del bosco come ad esempio:

    20

    Glossario

  • 21

    a) ripuliture: allontanamento della vegetazione infestante (rovi, felci, ecc.)che ostacolano il regolare sviluppo de bosco;b) risarcimenti: sostituzione di piantine morte;c) sfolli: asportazione giovani piantine quando sono presenti in un luogo adensit eccessiva.

    ENTI DELEGATI: sono le Comunit Montane, i Consorzi Parchi Regionali,gli Enti Gestori di Riserve Naturali, lAmministrazione Provinciale.

    ESBOSCO: trasporto della legna e/o del legname al di fuori del bosco inluogo o in luoghi in cui pu essere prelevato o caricato su mezzi di trasportoordinari.

    GOVERNO: sistema di rinnovazione del bosco. INFRASTRUTTURE FORESTALI: sono cos definite le strade e le pisteforestali, le condotte permanenti per lesbosco, i piazzali di deposito e diprima lavorazione collegati a strade, piste forestali ed i viali tagliafuoco.

    MATRICINA: pianta rilasciata in un bosco ceduo dopo il taglio, con lo scopodi disseminare in modo da ottenere nuove ceppaie che sostituiscono quellevecchie ormai esaurite. Le matricine vanno scelte fra le piante migliori, dimaggior diametro (prossimo almeno ai 17,5 cm), nate preferibilmente daseme e distribuite in modo uniforme o a gruppi. Matricine filate o malformatenon potranno essere computate. Le conifere non sono matricine.

    PIANO DI ASSESTAMENTO FORESTALE: il Piano Regolatore delbosco; un piano in cui vengono descritti i boschi comunali ed in cui vengonodettate norme da seguire obbligatoriamente per le modalit ed i tempi ditaglio, le cure colturali e la gestione delle malghe. Lo scopo di conservaree migliorare il bosco ed i pascoli: ha valore di legge.

    POLLONE: fusto che si sviluppa dalla base del tronco di latifoglie dopo iltaglio.

    POPOLAMENTI ARBOREI DA NON CONSIDERARE BOSCO: piante sparse, filari e fasce alberate con larghezza inferiore a 25 mt.misurata dalla proiezione degli estremi della chioma; appezzamenti boscati di superficie inferiore a 2000 mq. e posti a pi di100 mt. da un bosco; appezzamenti arborati che abbiano una superficie delle chiome a maturitinferiore al 20%; terreni destinati ad altra qualit di coltura in cui sia in atto un processodi colonizzazione da parte di specie arboree ed arbustive da meno di 3anni; colture a rapido accrescimento e cio impianti di origine esclusivamenteartificiale, piantumate su terreni precedentemente non boscati, con turnoinferiore a 50 anni, soggetti a lavorazioni annuali o periodiche che limitino

  • lo sviluppo della vegetazione arbustiva od arborea invadente, entro unmassimo del 20% della superficie complessiva dellimpianto e che nondiano luogo per motivi di origine biologico ed ecologico, ad apprezzabilerinnovazione naturale della specie coltivata; pioppeti ed arboricoltura di latifoglie pregiate come il noce (Juglansregia), il ciliegio (Prunus avium), lacero montano (Acer pseudoplatanus),il frassino maggiore (Fraxinus excelsior), la farnia (Quercus robur), la rovere(Quercus petraea); parco o giardino, cio soprassuolo anche arborato in cui gli interventi dimanutenzione impediscono qualsiasi tipo di rinnovazione naturale.

    RICEPPATURA: taglio della ceppaia con abbassamento della sua altezzafuori terra.

    SGAMOLLATURA: operazione di potatura con la quale si recidono i ramilaterali lasciando intatta la parte superiore della chioma.

    SUCCISIONE: taglio della pianta raso terra. TAGLIO RASO (denominazione giuridica): consiste nel tagliarecontemporaneamente tutte le piante presenti su una superficie superioreal quadrato della statura ed avente larghezza superiore allaltezza dominante.Questo tipo di taglio vietato, salvo autorizzazione dellEnte delegato.Quindi, in un bosco con statura uguale a 20 mt. ed altezza dominanteuguale a 15 mt., un taglio sar definito giuridicamente taglio raso se interessauna superficie maggiore di 400 mq ed avr una larghezza superiore a 15mt.

    TRAMARRATURA: taglio della ceppaia sotto il livello del terreno. TRASFORMAZIONE: intervento selvicolturale che consente di passare dauna forma di trattamento del bosco ad unaltra ( ad esempio da ceduocoetaneo a ceduo disetaneo).

    TRATTAMENTO: indica la modalit con cui si taglia un bosco. TURNO: numero di anni che intercorrono tra un taglio del bosco ed ilsuccessivo.

    22

    Redazione a cura del Dott. For. Christian Donati; disegni del P.A. Antonio Cagna. Un ringraziamento particolare alla SELCA S.p.A. ed alla Banca di Valle Camonica S.p.A.

    per la sponsorizzazione.Stampa e grafica: Tip. Camuna S.p.A. - Breno/Bs - Giugno 2000