Manovra fantasma piØ sparate di Lega e Ue: lo spread va a 300 · Fondazione Eyu (Pd): Gdf prende...

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Mercoledì 3 ottobre 2018 – Anno 10 – n° 272 e 1,50 – Arretrati: e 3,00 Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 y(7HC0D7*KSTKKQ( +{!#!"!z!% L’INEDITO La moglie: “Così rifiutarono il libro” “Il Nemo del mio Tabucchi” » SILVIA D’ONGHIA “N on ci possia- mo fidare di tutto quello che di- cono gli scrittori”. E per fortuna, verrebbe da dire. Il prossimo 25 ot- tobre, a sei anni e mezzo da una scomparsa che ha lasciato orfa- na la letteratura internaziona- le, usciranno due volumi de I Meridiani Mondadori con le o- pere complete di Anto- nio Tabucchi. A cu- rarli sono stati Paolo Mauri e Thea Rimi- ni, “tabucchiani doc. Sarà molto bello, ne sono felice”, racconta da Lisbona, Maria José de Lancastre, traduttrice, docente di Letteratura portoghese a Pi- sa e moglie, anzi compagna di vita dello scrittore. A PAG. 21 p Fuga dal debito italiano: la differenza di rendimento con i titoli tedeschi torna al 2014, prima dell’intervento della Bce di Draghi. Salvini dà dell’ubriaco al presiden- te della Commissione Ue: “Parlo solo coi sobri” q DI FOGGIA E FELTRI A PAG. 2 - 3 p Da ieri è ai domiciliari il primo cittadino del comune calabrese divenu- to “modello” di accoglienza e simbolo. Nelle intercetta- zioni ammetteva le irrego- larità per riqualificare il borgo grazie agli stranieri q FIERRO E MASSARI A PAG. 4 - 5 MIMMO LUCANO Finti matrimoni per migranti e appalti senza gara Riace, sindaco agli arresti: “fuorile g ge” a fin di bene Mimmo Lucano Ansa q MUSOLINO A PAG. 4 OLTRE IL 2,4%? Scontro a Palazzo Chigi sul vero deficit, Borghi evoca l’addio all’euro Manovra fantasma più sparate di Lega e Ue: lo spread va a 300 IL REPORTAGE Il paese è diviso: “Viva Mimmo” “Basta africani” I gonzi di Riace » MARCO TRAVAGLIO D omenico Lucano, il sin- daco ribelle di Riace da ieri agli arresti domici- liari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento di- retto del servizio di raccolta ri- fiuti, è un fuorilegge onesto. Pa- re un ossimoro, ma è proprio co- sì: fuorilegge, perché è lui stesso a definirsi orgogliosamente così nelle sue conversazioni inter- cettate; onesto, perché anche il gip che l’ha arrestato riconosce che non ha mai agito per inte- resse personale e ha svolto un gran lavoro per integrare i mi- granti e riqualificare il suo co- mune spopolato. Da anni ci sgo- liamo a ripetere che un conto è la questione penale, che attiene al rispetto delle regole; un altro è la questione morale, che riguarda i principi etici, i quali non sem- pre coincidono col codice pena- le. Quando noi giornalisti venia- mo processati e magari condan- nati per aver ecceduto (secondo un giudice) in una critica o sba- gliato in buona fede, pubblican- do una notizia che sul momento pareva vera e verificata e poi si rivela falsa o inesatta, non di- ventiamo per ciò stesso disone- sti. Se la legge è uguale per tutti, fissa e immutabile (almeno fin- ché non viene cambiata), il giu- dizio morale varia a seconda dei princìpi, della cultura, dell’edu- cazione, della sensibilità di cia- scuno, ma anche del ruolo che ricopre l’autore della condotta. Se è un eletto o un pubblico ufficiale, oltreché alle regole dell’etica deve obbedire all’art. 54 della Costituzione, che ri- chiede l’esercizio di pubbliche funzioni “con disciplina e ono- re”. E soprattutto richiede il buon esempio: se a violare una legge è colui che per primo do- vrebbe rispettarla, perché ha giurato di adempiere a quel do- vere o perché addirittura la leg- ge l’ha scritta lui, salta il patto sociale che ci tiene tutti uniti e a quel punto vale tutto. Cioè si precipita nell’anarchia, nel caos, nel Far West. Ma c’è un problema: se una legge è ritenu- ta ingiusta, disumana, immora- le, che si fa? Si prova a cambiarla. Ma, se poi non ci si riesce, c’è una scelta estrema: quella della di- sobbedienza civile nonviolenta. Quella di Gandhi e dei suoi epi- goni, giù giù fino a Pannella. Che divennero “fuorilegge” per con- testare leggi che non condivide- vano: Gandhi si ribellò a quelle di un regime autoritario (la do- minazione britannica in India) e finì in carcere, Pannella a quelle di uno Stato democratico come l’Italia (per esempio, su droga, aborto ed eutanasia) e finì tante volte denunciato e qualcuna condannato. Nessuno ha mai pensato che questi “fuorilegge” fossero disonesti: Gandhi è pas- sato alla storia come padre dell’indipendenza dell’India, Pannella come alfiere dei diritti civili in Italia. SEGUE A PAGINA 24 CASTA La presidente batte il Senato Vitalizi, la Casellati incassa 200 mila euro di arretrati Palazzo Madama Elisabetta AlbertiCasellati Ansa q PROIETTI A PAG. 10 IL DOSSIER Fondazioni liriche in crisi nera. Isotta: “Stop per 5 anni” q GROSSI A PAG. 22 - 23 BLITZ PER I PM DI ROMA Fondazione Eyu (Pd): Gdf prende le fatture sospette per Parnasi q PACELLI A PAG. 6 - 7 Camera: urgenza per anticorruzione, acqua pubblica, pensioni d’oro e blocco dei fondi a mine anti-uomo. Sì di M5S, Lega e LeU, astenuto il Pd : senza parole La cattiveria Cauto ottimismo sullo spread italiano a 300 punti. I dinosauri si sono estinti a 700 WWW.SPINOZA.IT CERVELLI ANCORA IN FUGA: DOV’È IL CAMBIAMENTO? q SALVATORE SETTIS A PAG. 11 Mannelli INTERVISTA A TONINELLI “Genova, altri milioni pronti. Terzo Valico, decisione in ottobre” q DE CAROLIS A PAG. 9 Tutti contro tutti Juncker, il premier Conte, Claudio Borghi (Lega)

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Mercoledì 3 ottobre 2 01 8 – Anno 10 – n° 272 e 1,50 – Arretrati: e 3 ,0 0Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)

tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

y(7HC0D7*KSTKKQ( +{!#!"!z!%

L’I N E DI TO La moglie: “Così rifiutarono il libro”

“Il Nemo del mio Tabucchi”» SILVIA D’ONGHIA

“Non ci possia-mo fidare di

tutto quello che di-cono gli scrittori”. Eper fortuna, verrebbeda dire. Il prossimo 25 ot-tobre, a sei anni e mezzo da unascomparsa che ha lasciato orfa-na la letteratura internaziona-le, usciranno due volumi de IMeridiani Mondadori con le o-

pere complete di Anto-nio Tabucchi. A cu-rarli sono stati PaoloMauri e Thea Rimi-ni, “tabucchiani doc.

Sarà molto bello, nesono felice”, racconta

da Lisbona, Maria José deLancastre, traduttrice, docentedi Letteratura portoghese a Pi-sa e moglie, anzi compagna divita dello scrittore.

A PAG. 21

p Fuga dal debito italiano:la differenza di rendimentocon i titoli tedeschi torna al2014, prima dell’inter ventodella Bce di Draghi. Salvinidà dell’ubriaco al presiden-te della Commissione Ue:“Parlo solo coi sobri”

q DI FOGGIA E FELTRIA PAG. 2 - 3

p Da ieri è ai domiciliariil primo cittadino delcomune calabrese divenu-to “m o d e l l o” di accoglienzae simbolo. Nelle intercetta-zioni ammetteva le irrego-larità per riqualificare ilborgo grazie agli stranieri

q FIERRO E MASSARIA PAG. 4 - 5

MIMMO LUCANO Finti matrimoni per migranti e appalti senza gara

Riace, sindaco agli arresti:“fuorile g ge” a fin di bene

Mimmo Lucano Ansaq MUSOLINO

A PAG. 4

OLTRE IL 2,4%? Scontro a Palazzo Chigi sul vero deficit, Borghi evoca l’addio all’e u ro

Manovra fantasma più sparatedi Lega e Ue: lo spread va a 300

IL REPORTAGE

Il paese è diviso:“Viva Mimmo”“Basta africani”

I gonzi di Riace

» MARCO TRAVAGLIO

D omenico Lucano, il sin-daco ribelle di Riace daieri agli arresti domici-

l iari per favoreggiamentod el l’immigrazione clandestinae fraudolento affidamento di-retto del servizio di raccolta ri-fiuti, è un fuorilegge onesto. Pa-re un ossimoro, ma è proprio co-sì: fuorilegge, perché è lui stessoa definirsi orgogliosamente cosìnelle sue conversazioni inter-cettate; onesto, perché anche ilgip che l’ha arrestato riconosceche non ha mai agito per inte-resse personale e ha svolto ungran lavoro per integrare i mi-granti e riqualificare il suo co-mune spopolato. Da anni ci sgo-liamo a ripetere che un conto è laquestione penale, che attiene alrispetto delle regole; un altro è laquestione morale, che riguardai principi etici, i quali non sem-pre coincidono col codice pena-le. Quando noi giornalisti venia-mo processati e magari condan-nati per aver ecceduto (secondoun giudice) in una critica o sba-gliato in buona fede, pubblican-do una notizia che sul momentopareva vera e verificata e poi sirivela falsa o inesatta, non di-ventiamo per ciò stesso disone-sti. Se la legge è uguale per tutti,fissa e immutabile (almeno fin-ché non viene cambiata), il giu-dizio morale varia a seconda deiprincìpi, della cultura, dell’e d u-cazione, della sensibilità di cia-scuno, ma anche del ruolo chericopre l’autore della condotta.

Se è un eletto o un pubblicoufficiale, oltreché alle regoledell’etica deve obbedire all’art.54 della Costituzione, che ri-chiede l’esercizio di pubblichefunzioni “con disciplina e ono-re”. E soprattutto richiede ilbuon esempio: se a violare unalegge è colui che per primo do-vrebbe rispettarla, perché hagiurato di adempiere a quel do-vere o perché addirittura la leg-ge l’ha scritta lui, salta il pattosociale che ci tiene tutti uniti e aquel punto vale tutto. Cioè siprecipita nell’anarchia, nelcaos, nel Far West. Ma c’è unproblema: se una legge è ritenu-ta ingiusta, disumana, immora-le, che si fa? Si prova a cambiarla.Ma, se poi non ci si riesce, c’è unascelta estrema: quella della di-sobbedienza civile nonviolenta.Quella di Gandhi e dei suoi epi-goni, giù giù fino a Pannella. Chedivennero “fuorilegge”per con-testare leggi che non condivide-vano: Gandhi si ribellò a quelledi un regime autoritario (la do-minazione britannica in India) efinì in carcere, Pannella a quelledi uno Stato democratico comel’Italia (per esempio, su droga,aborto ed eutanasia) e finì tantevolte denunciato e qualcunacondannato. Nessuno ha maipensato che questi “fuorilegge”fossero disonesti: Gandhi è pas-sato alla storia come padred e ll ’indipendenza dell’I n di a ,Pannella come alfiere dei diritticivili in Italia.

SEGUE A PAGINA 24

C A S TA La presidente batte il Senato

Vitalizi, la Casellati incassa200 mila euro di arretrati

Palazzo Madama Elisabetta AlbertiCasellati Ansa

q PROIETTI A PAG. 10

IL DOSSIER

Fondazioni lirichein crisi nera. Isotta:“Stop per 5 anni”

q GROSSI A PAG. 22 - 23

BLITZ PER I PM DI ROMA

Fondazione Eyu (Pd):Gdf prende le fatturesospette per Parnasi

q PACELLI A PAG. 6 - 7

Camera: u rge n z a per anticorruzione, acqua pubblica, pensioni d’oro e bloccodei fondi a mine anti-uomo. Sì di M5S, Lega e LeU, a ste nuto il Pd : senza parole

La cattiveriaCauto ottimismo sullo spread italiano a 300 punti.I dinosauri si sono estinti a 700

WWW.SPINOZA.IT

CERVELLI ANCORAIN FUGA: DOV’ÈIL CAMBIAMENTO?

q SALVATORE SETTIS A PAG. 11

Mannelli

INTERVISTA A TONINELLI

“Genova, altri milionipronti. Terzo Valico,decisione in ottobre”

q DE CAROLIS A PAG. 9

Tutti contro tutti Juncker, il premier Conte, Claudio Borghi (Lega)

Page 2: Manovra fantasma piØ sparate di Lega e Ue: lo spread va a 300 · Fondazione Eyu (Pd): Gdf prende le fatture sospette per Parnasi qPACELLI A PAG. 6 - 7 Camera: u rge n z a per anticorruzione,

2 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 3 Ottobre 2018

OK ALL’ALIQUOTA AL 5%

Ecofin, via liberaalla riforma sull’I vadei libri elettronici

qVIA LIBERA al taglio dell’Iva per gli e-book e alla parità di trattamento con il

libro prodotto su carta. L’aliquota potrà essereportata al 5% e in alcuni casi anche a zero. Iministri economici Ue riuniti a Lussemburgohanno dato l’ok alla riforma del regime fiscaleper i libri in formato elettronico. Finora la regolavoleva un’aliquota minima del 15% per gli e-book e una del 5% per i libri di carta. Adesso chi

vorrà potrà equiparare i prodotti e imporre unastessa base imponibile di imposta. Addiritturatariffe ridotte sugli e-book (meno del 5% di I-va) o tariffe a tasso zero potranno essere pra-ticata da quegli Stati membri che attualmentegià prevedono analogo regime per le pubbli-cazioni fisiche. Nuove regole in via provvisoria,in attesa della riforma del sistema Iva a livelloUe, su cui la Commissione europea sta lavo-

rando. In Italia, l’ex ministro ai Beni CulturaliDario Franceschini aveva imposto un’aliquotadel 4% sui libri elettronici dall’1 gennaio 2015.L’accordo sull’equiparazione era stato rag-giunto in Ecofin già a maggio, ma RepubblicaCeca e Romania avevano posto il veto. “È unagrande vittoria per l’Italia e per i lettori euro-pei”, ha detto ieri il presidente dell’Associazio -ne Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi.

“Il sussidio parte a maggio” AI proprietari verrà imputato un “affitto virtuale”

Reddito di cittadinanza, il ruolo della casaLA MISURA

Forse la versione correttacon il deficit al 2,4 per

cento del Pil arriverà oggi,ma le tensioni interne allamaggioranza sono notevoli,tanto che ieri sera c’è statobisogno di un vertice a Pa-lazzo Chigi per discuterequanto in teoria era già statoapprovato giovedì dal Con-siglio dei ministri. Cioè i nu-meri della legge di Bilancio. ICinque Stelle continuano aessere preoccupati dalleclausole di salvaguardia sul-la spesa: i tagli automatici incaso di sforamento della so-glia del 2,4 per cento del de-ficit. La misura più esposta aeventuali riduzioni è pro-prio quella più cara al Movi-mento 5 Stelle, il Reddito dicittadinanza.

IL CAPOGRUPPO della Legaalla Camera, Riccardo Mo-linari, ha smentito la fraseriportata dalle agenzie distampa che stava già accen-

dendo gli animi: “Tutto ilcaos dei mercati nasce dalreddito di cittadinanza cheancora non si sa cosa sia”.Ma è vero che sulla misurabandiera c’è ancora parec-chia confusione. Il vicepre-mier Luigi Di Maio annun-cia ogni giorno qualche

dettaglio, non sempre coe-rente con quelli già noti econ la proposta di legge del2013, l’unico testo ufficialedisponibile.

DI MAIO HA CHIARITO che ilsussidio dovrebbe andareanche agli stranieri, purchéresidenti in Italia da 10 anni,e poi che ci sarà una differen-za tra i poveri che abitano inuna casa di proprietà e quelliche pagano un affitto: “Se siha la casa di proprietà verràstornato nel caso l'affitto im-putato”. Non è un dettaglio.Come ha avvertito più voltel’ex presidente dell’Ist atGiorgio Alleva, non conside-rare la cosa farebbe lievitareil costo potenziale del reddi-to di cittadinanza da 15 a ol-tre 30 miliardi. Funziona co-sì: a chi abita in una casa diproprietà viene imputato unreddito virtuale pari all’affit -to risparmiato. Così un pove-ro a reddito zero che ha casa

di proprietà con un affittovirtuale imputato di 500 eu-ro potrà ricevere solo 280 eu-ro, mentre un povero semprecon reddito zero ma in affittoriceverà l’ammontare mas-simo, 780 euro. La precisa-zione di Di Maio, che man-cava nella proposta di leggedel 2013, rende il progettopiù sostenibile ma implicache molte persone che si a-spettano di ricevere 780 eu-ro invece ne otterranno mol-ti meno.

Si annuncia molto piùcomplicato tradurre in con-creto un altro degli annuncifatti ieri da Di Maio: il red-dito di cittadinanza deve “re -stare in Italia”. Il capogrup-po del M5S alla Camera, Ste-fano Patuanelli, intervistatoda Radio2, risponde: “Colreddito di cittadinanza si po-trà comprare anche su Ama-zon? Non vedo perché non sidovrebbe”. Anche se il red-dito di cittadinanza sarà ero-

gato su una carta elettronica–come oggi è già il Rei, il red-dito di inclusione introdottodal governo Gentiloni – saràmolto difficile stabilire un li-mite all’utilizzo senza incor-rere in proteste degli esclusio violazioni della normativacomunitaria.

Il viceministro dell’E c o-nomia dell’Economia LauraCastelli (M5S) annuncia cheil progetto di reddito di cit-tadinanza del governo “vale10 miliardi, con la riformastrutturale a regime dal pri-mo di gennaio, più 1 miliardoper la riforma dei centri perl’impiego”. E che cominceràa essere erogato “da aprile”.Giusto un mese prima delleelezioni europee. Anche nel2014 il governo Renzi riuscì afar partire il bonus 80 euro amaggio, con le elezioni ingiugno. E il Pd conquistò il40,8 per cento.

STE. FEL.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Panico da spread, il governolitiga ancora sul vero deficit

301 PUNTI La differenza con la Germania torna ai livelli del 2014, primadegli aiuti della Bce. Salvini insulta Juncker: “Parlo soltanto coi sobri”

» CARLO DI FOGGIA

Il governo gialloverde nonmolla. La Commissioneeuropea nemmeno, anzi,conferma che la Nota di

aggiornamento al Def, cheporterà il deficit al 2,4 per cen-to per i prossimi tre anni violale regole europee. Un testo pe-raltro fantasma su cui non sitrova la quadra nemmeno do-po un nuovo vertice a PalazzoChigi. E nell’incertezza gli in-vestitori vendono i titoli diStato italiani. E così dopo l’im -pennata di lunedì, innescatadalla bocciatura di Bruxelles,ieri lo spread è salito ancora.Ha chiuso a 301 punti, ai mas-simi dal 2014. Lo scontro ha insostanza riportato indietro lelancette a prima del quantita -tive easing, il massiccio pro-gramma di acquisti di debitipubblici lanciato dalla Bce amarzo 2015 per tenere in piedil’eurozona. I timori sull’Italiahanno fatto chiudere in rossotutte le Borse europee.

LA GIORNATA scorre in uncontinuo botta e risposta traBruxelles e i due alleati di go-verno. “L’Italia è il Paese cheha più beneficiato della flessi-bilità. Ora, il problema è che lediscussioni sulla bozza di ma-novra vanno in una direzioneche oltrepassa questa flessibi-lità, e Juncker ha detto chedobbiamo essere rigidi ed equie applicare le regole”, ribadi-sce il vicepresidente dell’ese -cutivo comunitario, ValdisDombrovskis. “Andiamo a-vanti, se ne faranno una ragio-n e”, attacca Salvini. Per DiMaio “se serve spiegheremo lamanovra nelle piazze”. Lospread apre subito ben sopra300. Calerà di poco durante lagiornata per poi continuare asalire ad ogni nuova uscita. Letensioni salgono anche dopo leparole del leghista ClaudioBorghi, presidente della Com-missione bilancio della Came-ra: “L’Italia con una propriamoneta risolverebbe gran par-te dei propri problemi. Ma l’u-scita dall’euro non è nel con-tratto di governo”. Per Bloom -berg sono la causa del rapidocalo dell’euro sul dollaro che siregistra poco dopo.

Il problema più grosso, pe-rò, il governo ce l’ha al suo in-terno. A sei giorni dall’appro -vazione della Nota di aggior-namento al Def, base per la ma-novra, ancora non c’è il testo.Dovrebbe, forse, arrivare oggi.Una forzatura legislativa chefinora non si era mai verificata.Nel pomeriggio viene convo-cato un vertice a Palazzo Chigi

tra il premier, i due vice e il mi-nistro dell’Economia Giovan-ni Tria. La riunione slitta per-ché Conte vede prima Salvini eDi Maio. Il vertice fa peraltrosaltare la prima riunione dellacabina di regia sugli investi-menti prevista sempre a Pa-lazzo Chigi. “Confermiamo leriforme annunciate, che parti-ranno nel 2019”, rassicuraConte all’uscita. La realtà peròpiù complessa. Tria infatti sipresenta con numeri peggioridelle previsioni, soprattuttoper le coperture sul 2020 e2021 che mostrano un deficit aserio rischio di superare il 2,4e forse perfino il 3 per cento delPil con tutte le misure annun-ciate (reddito e pensioni di cit-tadinanza, quota 100 e tagli fi-scali alle partite Iva che “cifra -no” a 20 miliardi).

PER IL 2019 il problema preoc-cupa meno. Il 2,4 per cento dideficit è molto superiore allo0,8 per cento previsto al gover-no Gentiloni, ma col rallenta-mento della crescita allo 0,9per cento (la stima era di un Pila +1,4%) e il disinnesco degliaumenti Iva si parte già dal 2per cento. In sostanza il gover-no si prenderebbe 0,4 punti dideficit. Se fosse confermata lacrescita annunciata da Triadell’1,6 nel 2019 e dell’1,7 nel

2020 – stima l’eco nom is taFrancesco Daveri - con un’in -flazione all’1 per cento si potràmostrare un calo del debi-to/Pil. “Sarà rilevante”, assi-cura Conte. Ed è su questa ga-ranzia che si chiude il vertice,che ricomincerà stamattina.

Il problema è se non verran-no centrati gli obiettivi di cre-scita, anche perché la spesaper le misure, specie quelle perle pensioni, salgono nel tempoe nel 2020 gli aumenti dell’Ivada disinnescare salgono da12,4 a 20 miliardi. Per questo il

Tesoro studia un meccanismoper tagliare automaticamenteil deficit se non viene centratala “scommessa della crescita”,come l’ha definita Tria. Invecedi usare gli aumenti automa-tici dell’Iva, verrebbe automa-ticamente ridotta la spesapubblica. Una misura che peròaggraverebbe la recessione. Inpratica la proposta di Tria èpresentare a Bruxelles redditodi cittadinanza e quota 100 co-me misure garantite solo per il2019 da prorogare solo se ci sa-ranno le risorse.

Ieri lo scontro con l’Ue si èchiuso con Salvini contro ilpresidente Jean Claude Jun-cker, che aveva paventato larottura dell’euro se venisseconcesso all’Italia di violare ilfiscal compact: “Parlo solo conpersone sobrie”. “È inadatto aquel ruolo”, attacca Di Maio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’i ncont roa PalazzoC h ig iIl premierConte ha riu-nito i ministricoinvolti nellamanovra Ansa

Le stime di TriaAl vertice di Palazzo Chigi ancoraincertezze sulle coperture dellemisure per gli anni 2020 e 2021,rischio di sfondare quota 2,4%

Sonopiù checo n v i n t oche l’Italia ,con unasuamoneta ,s a rebb ein gradodi risolverei suoip roble m i

C L AU D I OB O RG H I

( L EG A)

Vice Laura Castelli (M5S) Ansa

Mercoledì 3 Ottobre 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 3

IL POST DAL SUDAMERICA

Di Battista: “Prontoa tornare in piazza perspiegare la manovra”

qALESSANDRO Di Battista confer-ma che potrebbe tornare presto in I-

talia e anche alla politica attiva, fatta dipiazze e cittadini, per aiutare il M5S a farcapire la manovra agli italiani. “In vista del-la sfida decisiva per l'approvazione dellalegge di Bilancio abbiamo bisogno di tutto ilsostegno popolare possibile. Dagli editoridi quei giornali che rispondono più ai Ro-

thschild che ai lettori è partito l’ordine ri-volto ai sicari della libera informazione: ‘Di-videte il popolo italiano come avete sem-pre fatto’”, ha detto l’esponente del Movi-mento 5 Stelle, in un post pubblicato su Fa-cebook. “Adesso spetta al popolo ignorarli,spetta al popolo smettere di leggerli, spet-ta al popolo incartare un pezzo di caciottacon le prime pagine di questi giornali mo-

renti. Ho letto che Luigi (Di Maio, ndr) hadetto che se necessario andremo a spie-gare la manovra nelle piazze d’Italia. Lui evoi sapete che in tal caso ci sarei anche io”,ha concluso l’ex deputato che da diversesettimane è in viaggio in Centro e Sud A-merica per osservare e studiare da vicinorealtà diverse insieme alla sua compagna eal figlio.

PANICO I timori di analisti e grandi fondi

La paura dell’It alexitPerché i mercatitemono i giallo-verdiNon è solo il disavanzo, ma l’incertezza sui veri pianidella Lega, come si vede dalle reazioni alle frasi di Borghi

» STEFANO FELTRI

Ma cosa c’è nella testadegli investitori cheieri hanno spinto lospread, cioè il diffe-

renziale di rischio tra titoli di Sta-to italiani e tedeschi, fin sopra lasoglia dei 300 punti? Come è pos-sibile che un deputato leghista

importante, ma non certo unleader come il presidente dellaCommissione Bilancio dellaCamera Claudio Borghi - che e-

voca l’uscita dall’euro - possa in-fluenzare tutta la giornata di

Borsa? Rispondere non èfacile perché, come sem-pre, si mescolano ele-menti razionali e irra-zionali, valutazioni suipochi numeri dispo-nibili e intuizioni.

LE VALUTAZIONI r a-zionali: il deficit al 2,4per cento non è arri-vato come una sor-presa. Le analisi di va-

ri grandi investitori,come Amundi, da setti-

mane si aspettavano an-che di peggio. Sia perché la

crescita del Pil nel 2019 saràsotto l’1,4 per cento previsto, sia

perché avevano letto il contrattodi governo e sapevano che certespese ci sarebbero state. Erik Niel-sen, il capo economista di Unicre-dit, spiegava domenica che l’im -patto sui conti di questo e-xtra-deficit sarà limitato: la ridu-zione corrispondente del saldo

primario (le entrate meno le u-scite al netto degli interessi suldebito) sarà dall’1,7 all’1,3 percento del Pil, cui corrispondeun debito aggiuntivo netto da

vendere sul mercato di 57 miliardiinvece dei 50 di quest’anno. “Dicosa vi preoccupate?”, chiedeNielsen, visto che quei 7 miliardicosteranno interessi aggiuntiviche, al momento, sono ancora bas-si, 1,3 per cento di media.

Ma le banche sono le prime a vo-ler trasmettere messaggi rassicu-ranti perché l’aumento dellospread riduce il valore dei loro ti-toli di Stato in portafoglio e dun-que il loro patrimonio di vigilanza.Gli altri investitori guardano allapolitica, più che ai numeri di bi-lancio. Tra i macro hedge fund cheinvestono e scommettono sul no-stro debito continua a circolare ilsospetto che la Lega abbia un pia-no non dichiarato di uscired al l’euro, per ragioni tattiche egeopolitiche (rapporti con la Rus-sia), per questo vengono monito-rate su base quotidiana le dichia-razioni di Claudio Borghi e Alber-to Bagnai (presidente della Com-missione finanze del Senato) e perquesto vengono considerate irri-levanti le rassicurazioni del pre-mier Giuseppe Conte (“L’euro èirrinunciabile”). Ogni indizio checonferma questa teoria, diffusadopo il 15 maggio con la rivelazio-ne della bozza di contratto checontemplava una possibile uscitadalla moneta unica, viene ampli-ficato e muove il mercato. E di in-

dizi gli investitori credono di a-verne visti parecchi: le risposteviolente di Luigi Di Maio e MatteoSalvini ai pur irrituali attacchi delcommissario Ue Pierre Moscovi-ci, il ministro dell’Economia Gio-vanni Tria che annuncia clausoledi salvaguardia che taglieranno laspesa se il deficit supererà il 2,4per cento come possibile viste lemisure annuncia-te (ma così il Pilscenderebbe e ilpeso del deficit sa-r e b b e a n c o r amaggiore), la crisiistituzionale stri-sciante tra gover-no e il Quirinaleche tenta, senzasuccesso, di farsigarante degli im-pegni europei. “Echi va in tv a direche il risparmioprivato degli ita-liani compensa ildebito fa ancora più paura perchéimplicitamente fa capire che pri-ma o poi ci sarà una patrimoniale”,spiega un banchiere che avverte:“Il livello dei tassi supera la cre-scita del Pil e siamo ormai su unadinamica instabile sui mercati, lebanche sono in tilt e non prestanopiù, è una tempesta perfetta”. Salelo spread, scende il valore dei titolidi Stato in bilancio alle banche, au-menta la spesa per interessi che ri-duce i margini di spesa effettiviper il governo che quindi non avràl’effetto desiderato sulla crescitadel Pil e il debito al 131 per centodel Pil risulterà ancora meno so-

stenibile, quindi i mercati chiede-ranno ancora più interessi in uncircolo vizioso.

QUESTA TEMPESTAperfetta è tut-ta italiana. Mentre nel 2011 la cri-si era di tutta l’eurozona e l’Italiasoffriva per la credibilità dellamoneta unica, oggi il problema èsolo politico, come dimostra il

fatto che la Spa-gna ha ancora unospread poco so-pra i 100 punti, laFrancia a 36 men-tre noi ci avvici-niamo pericolo-samente al livellod e l l a G r e c i a(390). C’è un’a l-tra grande diffe-renza rispetto al2 0 1 1 : f i n o r a igrandi investitoristranieri detento-ri di debito pub-b l i c o i t a l i a n o

hanno smesso di comprare manon hanno cominciato a vendere.Sette anni fa la notizia che Deut-sche Bank aveva ridotto la sua e-sposizione per 7 miliardi nel girodi sei mesi scatenò la fuga dal de-bito italiano. Questa volta nessu-no ha ancora tirato il grilletto ma,assicura un alto funzionario eu-ropeo, “è solo questione di tempoe non si può neanche escludereche la vendita ci sia già stata, cosìda avere poi la possibilità di fareun po’ di speculazione con ven-dite allo scoperto al momento incui sarà comunicata”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

R I M AS U G L I

La distanza tra commentoe realtà: deficit e politica» MARCO PALOMBI

R icapitoliamo. Il governo, in colpevole ritardo,sta per presentare il suo programma triennalesui conti pubblici: il Def dovrebbe fissare il de-

ficit della P.A. al 2,4% del Pil per i prossimi tre anni, cioèpiù o meno al livello del 2017 e pochi decimali in più ri-spetto al 2018. Un po’di disavanzo che dovrebbe servire ad avviareil programma di governo e a controbilanciare la frenata della cre-scita mondiale (la spesa pubblica, infatti, incide sul Pil): per questavia si pensa di stabilizzare, se non ridurre, il rapporto debito-Pil.Come e in che misura questo avverrà, ovviamente, dipende anchedalla manovra di ottobre, ma una cosa certa c’è e l’ha spiegata ilTesoro ai tempi di Padoan: se procedessimo al pareggio di bilancioai ritmi Ue quel rapporto peggiorerebbe. Una manovra simile,quella di Monti, ci costò 300 miliardi di Pil in 4 anni e un aumentodel livello del debito di 13 punti in due anni (senza contare i dannialle persone). Ora, a fronte di questa modesta manutenzione deiconti pubblici, le reazioni sono: “Arriva il Venezuela” (Renzi ealtri), “la Grecia” (Brunetta e altri), “le porte dell’abisso” (Repub -blica), “la fine dell’euro” (Juncker), “una serie di downgrade sulrating” (Goldman Sachs) e via così. Il mondo è bello perché è a-variato, per carità, ma va notata una cosa: se il problema non è lateoria economica, e non lo è, allora c’entra la politica. Breve pro-memoria: imporre un modello di società con la clava (del mercatoo d’altro genere) non s’è mai rivelata una buona idea; attenti a quelche desiderate, amici benpensanti d’ogni rito, perché lo avrete.

Il livello dei tassisupera la crescita delPil, c’è una dinamicainstabile sui mercati,le banche sono in tilte non prestano più. Èuna tempesta perfetta

I numeri

0, 4la riduzionedel saldoprimario perl’extra deficit,dall’1,7 all’1, 3% del Pil, cuico r r i s p o n d e ,s e co n d oil capoe co n o m i s t adi Unicredit,un debitoa g g i u n t i vonetto di 57m i l i a rd i

50miliardi: ild e b i toaggiuntivo diquest’a n n o.S e co n d oNielsen, i 7miliardi in piùa ss o r b i ra n n orisorse per gliinteressi, alm o m e n toancora bassi,1,3% in media

Page 3: Manovra fantasma piØ sparate di Lega e Ue: lo spread va a 300 · Fondazione Eyu (Pd): Gdf prende le fatture sospette per Parnasi qPACELLI A PAG. 6 - 7 Camera: u rge n z a per anticorruzione,

2 » POLITICA | IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 3 Ottobre 2018

OK ALL’ALIQUOTA AL 5%

Ecofin, via liberaalla riforma sull’I vadei libri elettronici

qVIA LIBERA al taglio dell’Iva per gli e-book e alla parità di trattamento con il

libro prodotto su carta. L’aliquota potrà essereportata al 5% e in alcuni casi anche a zero. Iministri economici Ue riuniti a Lussemburgohanno dato l’ok alla riforma del regime fiscaleper i libri in formato elettronico. Finora la regolavoleva un’aliquota minima del 15% per gli e-book e una del 5% per i libri di carta. Adesso chi

vorrà potrà equiparare i prodotti e imporre unastessa base imponibile di imposta. Addiritturatariffe ridotte sugli e-book (meno del 5% di I-va) o tariffe a tasso zero potranno essere pra-ticata da quegli Stati membri che attualmentegià prevedono analogo regime per le pubbli-cazioni fisiche. Nuove regole in via provvisoria,in attesa della riforma del sistema Iva a livelloUe, su cui la Commissione europea sta lavo-

rando. In Italia, l’ex ministro ai Beni CulturaliDario Franceschini aveva imposto un’aliquotadel 4% sui libri elettronici dall’1 gennaio 2015.L’accordo sull’equiparazione era stato rag-giunto in Ecofin già a maggio, ma RepubblicaCeca e Romania avevano posto il veto. “È unagrande vittoria per l’Italia e per i lettori euro-pei”, ha detto ieri il presidente dell’Associazio -ne Italiana Editori (AIE) Ricardo Franco Levi.

“Il sussidio parte a maggio” AI proprietari verrà imputato un “affitto virtuale”

Reddito di cittadinanza, il ruolo della casaLA MISURA

Forse la versione correttacon il deficit al 2,4 per

cento del Pil arriverà oggi,ma le tensioni interne allamaggioranza sono notevoli,tanto che ieri sera c’è statobisogno di un vertice a Pa-lazzo Chigi per discuterequanto in teoria era già statoapprovato giovedì dal Con-siglio dei ministri. Cioè i nu-meri della legge di Bilancio. ICinque Stelle continuano aessere preoccupati dalleclausole di salvaguardia sul-la spesa: i tagli automatici incaso di sforamento della so-glia del 2,4 per cento del de-ficit. La misura più esposta aeventuali riduzioni è pro-prio quella più cara al Movi-mento 5 Stelle, il Reddito dicittadinanza.

IL CAPOGRUPPO della Legaalla Camera, Riccardo Mo-linari, ha smentito la fraseriportata dalle agenzie distampa che stava già accen-

dendo gli animi: “Tutto ilcaos dei mercati nasce dalreddito di cittadinanza cheancora non si sa cosa sia”.Ma è vero che sulla misurabandiera c’è ancora parec-chia confusione. Il vicepre-mier Luigi Di Maio annun-cia ogni giorno qualche

dettaglio, non sempre coe-rente con quelli già noti econ la proposta di legge del2013, l’unico testo ufficialedisponibile.

DI MAIO HA CHIARITO che ilsussidio dovrebbe andareanche agli stranieri, purchéresidenti in Italia da 10 anni,e poi che ci sarà una differen-za tra i poveri che abitano inuna casa di proprietà e quelliche pagano un affitto: “Se siha la casa di proprietà verràstornato nel caso l'affitto im-putato”. Non è un dettaglio.Come ha avvertito più voltel’ex presidente dell’Ist atGiorgio Alleva, non conside-rare la cosa farebbe lievitareil costo potenziale del reddi-to di cittadinanza da 15 a ol-tre 30 miliardi. Funziona co-sì: a chi abita in una casa diproprietà viene imputato unreddito virtuale pari all’affit -to risparmiato. Così un pove-ro a reddito zero che ha casa

di proprietà con un affittovirtuale imputato di 500 eu-ro potrà ricevere solo 280 eu-ro, mentre un povero semprecon reddito zero ma in affittoriceverà l’ammontare mas-simo, 780 euro. La precisa-zione di Di Maio, che man-cava nella proposta di leggedel 2013, rende il progettopiù sostenibile ma implicache molte persone che si a-spettano di ricevere 780 eu-ro invece ne otterranno mol-ti meno.

Si annuncia molto piùcomplicato tradurre in con-creto un altro degli annuncifatti ieri da Di Maio: il red-dito di cittadinanza deve “re -stare in Italia”. Il capogrup-po del M5S alla Camera, Ste-fano Patuanelli, intervistatoda Radio2, risponde: “Colreddito di cittadinanza si po-trà comprare anche su Ama-zon? Non vedo perché non sidovrebbe”. Anche se il red-dito di cittadinanza sarà ero-

gato su una carta elettronica–come oggi è già il Rei, il red-dito di inclusione introdottodal governo Gentiloni – saràmolto difficile stabilire un li-mite all’utilizzo senza incor-rere in proteste degli esclusio violazioni della normativacomunitaria.

Il viceministro dell’E c o-nomia dell’Economia LauraCastelli (M5S) annuncia cheil progetto di reddito di cit-tadinanza del governo “vale10 miliardi, con la riformastrutturale a regime dal pri-mo di gennaio, più 1 miliardoper la riforma dei centri perl’impiego”. E che cominceràa essere erogato “da aprile”.Giusto un mese prima delleelezioni europee. Anche nel2014 il governo Renzi riuscì afar partire il bonus 80 euro amaggio, con le elezioni ingiugno. E il Pd conquistò il40,8 per cento.

STE. FEL.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Panico da spread, il governolitiga ancora sul vero deficit

301 PUNTI La differenza con la Germania torna ai livelli del 2014, primadegli aiuti della Bce. Salvini insulta Juncker: “Parlo soltanto coi sobri”

» CARLO DI FOGGIA

Il governo gialloverde nonmolla. La Commissioneeuropea nemmeno, anzi,conferma che la Nota di

aggiornamento al Def, cheporterà il deficit al 2,4 per cen-to per i prossimi tre anni violale regole europee. Un testo pe-raltro fantasma su cui non sitrova la quadra nemmeno do-po un nuovo vertice a PalazzoChigi. E nell’incertezza gli in-vestitori vendono i titoli diStato italiani. E così dopo l’im -pennata di lunedì, innescatadalla bocciatura di Bruxelles,ieri lo spread è salito ancora.Ha chiuso a 301 punti, ai mas-simi dal 2014. Lo scontro ha insostanza riportato indietro lelancette a prima del quantita -tive easing, il massiccio pro-gramma di acquisti di debitipubblici lanciato dalla Bce amarzo 2015 per tenere in piedil’eurozona. I timori sull’Italiahanno fatto chiudere in rossotutte le Borse europee.

LA GIORNATA scorre in uncontinuo botta e risposta traBruxelles e i due alleati di go-verno. “L’Italia è il Paese cheha più beneficiato della flessi-bilità. Ora, il problema è che lediscussioni sulla bozza di ma-novra vanno in una direzioneche oltrepassa questa flessibi-lità, e Juncker ha detto chedobbiamo essere rigidi ed equie applicare le regole”, ribadi-sce il vicepresidente dell’ese -cutivo comunitario, ValdisDombrovskis. “Andiamo a-vanti, se ne faranno una ragio-n e”, attacca Salvini. Per DiMaio “se serve spiegheremo lamanovra nelle piazze”. Lospread apre subito ben sopra300. Calerà di poco durante lagiornata per poi continuare asalire ad ogni nuova uscita. Letensioni salgono anche dopo leparole del leghista ClaudioBorghi, presidente della Com-missione bilancio della Came-ra: “L’Italia con una propriamoneta risolverebbe gran par-te dei propri problemi. Ma l’u-scita dall’euro non è nel con-tratto di governo”. Per Bloom -berg sono la causa del rapidocalo dell’euro sul dollaro che siregistra poco dopo.

Il problema più grosso, pe-rò, il governo ce l’ha al suo in-terno. A sei giorni dall’appro -vazione della Nota di aggior-namento al Def, base per la ma-novra, ancora non c’è il testo.Dovrebbe, forse, arrivare oggi.Una forzatura legislativa chefinora non si era mai verificata.Nel pomeriggio viene convo-cato un vertice a Palazzo Chigi

tra il premier, i due vice e il mi-nistro dell’Economia Giovan-ni Tria. La riunione slitta per-ché Conte vede prima Salvini eDi Maio. Il vertice fa peraltrosaltare la prima riunione dellacabina di regia sugli investi-menti prevista sempre a Pa-lazzo Chigi. “Confermiamo leriforme annunciate, che parti-ranno nel 2019”, rassicuraConte all’uscita. La realtà peròpiù complessa. Tria infatti sipresenta con numeri peggioridelle previsioni, soprattuttoper le coperture sul 2020 e2021 che mostrano un deficit aserio rischio di superare il 2,4e forse perfino il 3 per cento delPil con tutte le misure annun-ciate (reddito e pensioni di cit-tadinanza, quota 100 e tagli fi-scali alle partite Iva che “cifra -no” a 20 miliardi).

PER IL 2019 il problema preoc-cupa meno. Il 2,4 per cento dideficit è molto superiore allo0,8 per cento previsto al gover-no Gentiloni, ma col rallenta-mento della crescita allo 0,9per cento (la stima era di un Pila +1,4%) e il disinnesco degliaumenti Iva si parte già dal 2per cento. In sostanza il gover-no si prenderebbe 0,4 punti dideficit. Se fosse confermata lacrescita annunciata da Triadell’1,6 nel 2019 e dell’1,7 nel

2020 – stima l’eco nom is taFrancesco Daveri - con un’in -flazione all’1 per cento si potràmostrare un calo del debi-to/Pil. “Sarà rilevante”, assi-cura Conte. Ed è su questa ga-ranzia che si chiude il vertice,che ricomincerà stamattina.

Il problema è se non verran-no centrati gli obiettivi di cre-scita, anche perché la spesaper le misure, specie quelle perle pensioni, salgono nel tempoe nel 2020 gli aumenti dell’Ivada disinnescare salgono da12,4 a 20 miliardi. Per questo il

Tesoro studia un meccanismoper tagliare automaticamenteil deficit se non viene centratala “scommessa della crescita”,come l’ha definita Tria. Invecedi usare gli aumenti automa-tici dell’Iva, verrebbe automa-ticamente ridotta la spesapubblica. Una misura che peròaggraverebbe la recessione. Inpratica la proposta di Tria èpresentare a Bruxelles redditodi cittadinanza e quota 100 co-me misure garantite solo per il2019 da prorogare solo se ci sa-ranno le risorse.

Ieri lo scontro con l’Ue si èchiuso con Salvini contro ilpresidente Jean Claude Jun-cker, che aveva paventato larottura dell’euro se venisseconcesso all’Italia di violare ilfiscal compact: “Parlo solo conpersone sobrie”. “È inadatto aquel ruolo”, attacca Di Maio.

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L’i ncont roa PalazzoC h ig iIl premierConte ha riu-nito i ministricoinvolti nellamanovra Ansa

Le stime di TriaAl vertice di Palazzo Chigi ancoraincertezze sulle coperture dellemisure per gli anni 2020 e 2021,rischio di sfondare quota 2,4%

Sonopiù checo n v i n t oche l’Italia ,con unasuamoneta ,s a rebb ein gradodi risolverei suoip roble m i

C L AU D I OB O RG H I

( L EG A)

Vice Laura Castelli (M5S) Ansa

Mercoledì 3 Ottobre 2018 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA » 3

IL POST DAL SUDAMERICA

Di Battista: “Prontoa tornare in piazza perspiegare la manovra”

qALESSANDRO Di Battista confer-ma che potrebbe tornare presto in I-

talia e anche alla politica attiva, fatta dipiazze e cittadini, per aiutare il M5S a farcapire la manovra agli italiani. “In vista del-la sfida decisiva per l'approvazione dellalegge di Bilancio abbiamo bisogno di tutto ilsostegno popolare possibile. Dagli editoridi quei giornali che rispondono più ai Ro-

thschild che ai lettori è partito l’ordine ri-volto ai sicari della libera informazione: ‘Di-videte il popolo italiano come avete sem-pre fatto’”, ha detto l’esponente del Movi-mento 5 Stelle, in un post pubblicato su Fa-cebook. “Adesso spetta al popolo ignorarli,spetta al popolo smettere di leggerli, spet-ta al popolo incartare un pezzo di caciottacon le prime pagine di questi giornali mo-

renti. Ho letto che Luigi (Di Maio, ndr) hadetto che se necessario andremo a spie-gare la manovra nelle piazze d’Italia. Lui evoi sapete che in tal caso ci sarei anche io”,ha concluso l’ex deputato che da diversesettimane è in viaggio in Centro e Sud A-merica per osservare e studiare da vicinorealtà diverse insieme alla sua compagna eal figlio.

PANICO I timori di analisti e grandi fondi

La paura dell’It alexitPerché i mercatitemono i giallo-verdiNon è solo il disavanzo, ma l’incertezza sui veri pianidella Lega, come si vede dalle reazioni alle frasi di Borghi

» STEFANO FELTRI

Ma cosa c’è nella testadegli investitori cheieri hanno spinto lospread, cioè il diffe-

renziale di rischio tra titoli di Sta-to italiani e tedeschi, fin sopra lasoglia dei 300 punti? Come è pos-sibile che un deputato leghista

importante, ma non certo unleader come il presidente dellaCommissione Bilancio dellaCamera Claudio Borghi - che e-

voca l’uscita dall’euro - possa in-fluenzare tutta la giornata di

Borsa? Rispondere non èfacile perché, come sem-pre, si mescolano ele-menti razionali e irra-zionali, valutazioni suipochi numeri dispo-nibili e intuizioni.

LE VALUTAZIONI r a-zionali: il deficit al 2,4per cento non è arri-vato come una sor-presa. Le analisi di va-

ri grandi investitori,come Amundi, da setti-

mane si aspettavano an-che di peggio. Sia perché la

crescita del Pil nel 2019 saràsotto l’1,4 per cento previsto, sia

perché avevano letto il contrattodi governo e sapevano che certespese ci sarebbero state. Erik Niel-sen, il capo economista di Unicre-dit, spiegava domenica che l’im -patto sui conti di questo e-xtra-deficit sarà limitato: la ridu-zione corrispondente del saldo

primario (le entrate meno le u-scite al netto degli interessi suldebito) sarà dall’1,7 all’1,3 percento del Pil, cui corrispondeun debito aggiuntivo netto da

vendere sul mercato di 57 miliardiinvece dei 50 di quest’anno. “Dicosa vi preoccupate?”, chiedeNielsen, visto che quei 7 miliardicosteranno interessi aggiuntiviche, al momento, sono ancora bas-si, 1,3 per cento di media.

Ma le banche sono le prime a vo-ler trasmettere messaggi rassicu-ranti perché l’aumento dellospread riduce il valore dei loro ti-toli di Stato in portafoglio e dun-que il loro patrimonio di vigilanza.Gli altri investitori guardano allapolitica, più che ai numeri di bi-lancio. Tra i macro hedge fund cheinvestono e scommettono sul no-stro debito continua a circolare ilsospetto che la Lega abbia un pia-no non dichiarato di uscired al l’euro, per ragioni tattiche egeopolitiche (rapporti con la Rus-sia), per questo vengono monito-rate su base quotidiana le dichia-razioni di Claudio Borghi e Alber-to Bagnai (presidente della Com-missione finanze del Senato) e perquesto vengono considerate irri-levanti le rassicurazioni del pre-mier Giuseppe Conte (“L’euro èirrinunciabile”). Ogni indizio checonferma questa teoria, diffusadopo il 15 maggio con la rivelazio-ne della bozza di contratto checontemplava una possibile uscitadalla moneta unica, viene ampli-ficato e muove il mercato. E di in-

dizi gli investitori credono di a-verne visti parecchi: le risposteviolente di Luigi Di Maio e MatteoSalvini ai pur irrituali attacchi delcommissario Ue Pierre Moscovi-ci, il ministro dell’Economia Gio-vanni Tria che annuncia clausoledi salvaguardia che taglieranno laspesa se il deficit supererà il 2,4per cento come possibile viste lemisure annuncia-te (ma così il Pilscenderebbe e ilpeso del deficit sa-r e b b e a n c o r amaggiore), la crisiistituzionale stri-sciante tra gover-no e il Quirinaleche tenta, senzasuccesso, di farsigarante degli im-pegni europei. “Echi va in tv a direche il risparmioprivato degli ita-liani compensa ildebito fa ancora più paura perchéimplicitamente fa capire che pri-ma o poi ci sarà una patrimoniale”,spiega un banchiere che avverte:“Il livello dei tassi supera la cre-scita del Pil e siamo ormai su unadinamica instabile sui mercati, lebanche sono in tilt e non prestanopiù, è una tempesta perfetta”. Salelo spread, scende il valore dei titolidi Stato in bilancio alle banche, au-menta la spesa per interessi che ri-duce i margini di spesa effettiviper il governo che quindi non avràl’effetto desiderato sulla crescitadel Pil e il debito al 131 per centodel Pil risulterà ancora meno so-

stenibile, quindi i mercati chiede-ranno ancora più interessi in uncircolo vizioso.

QUESTA TEMPESTAperfetta è tut-ta italiana. Mentre nel 2011 la cri-si era di tutta l’eurozona e l’Italiasoffriva per la credibilità dellamoneta unica, oggi il problema èsolo politico, come dimostra il

fatto che la Spa-gna ha ancora unospread poco so-pra i 100 punti, laFrancia a 36 men-tre noi ci avvici-niamo pericolo-samente al livellod e l l a G r e c i a(390). C’è un’a l-tra grande diffe-renza rispetto al2 0 1 1 : f i n o r a igrandi investitoristranieri detento-ri di debito pub-b l i c o i t a l i a n o

hanno smesso di comprare manon hanno cominciato a vendere.Sette anni fa la notizia che Deut-sche Bank aveva ridotto la sua e-sposizione per 7 miliardi nel girodi sei mesi scatenò la fuga dal de-bito italiano. Questa volta nessu-no ha ancora tirato il grilletto ma,assicura un alto funzionario eu-ropeo, “è solo questione di tempoe non si può neanche escludereche la vendita ci sia già stata, cosìda avere poi la possibilità di fareun po’ di speculazione con ven-dite allo scoperto al momento incui sarà comunicata”.

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R I M AS U G L I

La distanza tra commentoe realtà: deficit e politica» MARCO PALOMBI

R icapitoliamo. Il governo, in colpevole ritardo,sta per presentare il suo programma triennalesui conti pubblici: il Def dovrebbe fissare il de-

ficit della P.A. al 2,4% del Pil per i prossimi tre anni, cioèpiù o meno al livello del 2017 e pochi decimali in più ri-spetto al 2018. Un po’di disavanzo che dovrebbe servire ad avviareil programma di governo e a controbilanciare la frenata della cre-scita mondiale (la spesa pubblica, infatti, incide sul Pil): per questavia si pensa di stabilizzare, se non ridurre, il rapporto debito-Pil.Come e in che misura questo avverrà, ovviamente, dipende anchedalla manovra di ottobre, ma una cosa certa c’è e l’ha spiegata ilTesoro ai tempi di Padoan: se procedessimo al pareggio di bilancioai ritmi Ue quel rapporto peggiorerebbe. Una manovra simile,quella di Monti, ci costò 300 miliardi di Pil in 4 anni e un aumentodel livello del debito di 13 punti in due anni (senza contare i dannialle persone). Ora, a fronte di questa modesta manutenzione deiconti pubblici, le reazioni sono: “Arriva il Venezuela” (Renzi ealtri), “la Grecia” (Brunetta e altri), “le porte dell’abisso” (Repub -blica), “la fine dell’euro” (Juncker), “una serie di downgrade sulrating” (Goldman Sachs) e via così. Il mondo è bello perché è a-variato, per carità, ma va notata una cosa: se il problema non è lateoria economica, e non lo è, allora c’entra la politica. Breve pro-memoria: imporre un modello di società con la clava (del mercatoo d’altro genere) non s’è mai rivelata una buona idea; attenti a quelche desiderate, amici benpensanti d’ogni rito, perché lo avrete.

Il livello dei tassisupera la crescita delPil, c’è una dinamicainstabile sui mercati,le banche sono in tilte non prestano più. Èuna tempesta perfetta

I numeri

0, 4la riduzionedel saldoprimario perl’extra deficit,dall’1,7 all’1, 3% del Pil, cuico r r i s p o n d e ,s e co n d oil capoe co n o m i s t adi Unicredit,un debitoa g g i u n t i vonetto di 57m i l i a rd i

50miliardi: ild e b i toaggiuntivo diquest’a n n o.S e co n d oNielsen, i 7miliardi in piùa ss o r b i ra n n orisorse per gliinteressi, alm o m e n toancora bassi,1,3% in media