#Malati di squola · dall’asteroide B612; anche lui aveva viaggiato tanto e incontrato molte...

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1 TEMPO D’ESTATE … TEMPO DI LETTURE Care ragazze/ cari ragazzi, le vacanze estive sono un tempo propizio per riposarsi dalle fatiche della scuola, ma anche per dedicarsi alla lettura. Non è sempre facile scegliere che cosa leggere. Per questo io, d’accordo con le mie colleghe Cati Bregoli ed Anna Pedersini, ho chiesto agli alunni di tre classi della scuola Leopardi di proporvi alcuni suggerimenti, frutto di un compito contestualizzato. I ragazzi della 1D dovevano scrivere un “Libro condensato” (riassunto originale) di un libro letto, in un massimo di 300 parole, mentre i ragazzi di 3B e di 3C una più impegnativa recensione. In questo numero speciale del nostro giornalino, ci sono i testi meglio riusciti. Buona estate e … buone letture! Professoressa Anna Milani #Malati di squola Giornale della scuola secondaria Giacomo Leopardi di Castel Mella N° 1 ANNO 2 GIUGNO 2018

Transcript of #Malati di squola · dall’asteroide B612; anche lui aveva viaggiato tanto e incontrato molte...

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    TEMPO D’ESTATE …

    TEMPO DI LETTURE

    Care ragazze/ cari ragazzi,

    le vacanze estive sono un tempo

    propizio per riposarsi dalle fatiche

    della scuola, ma anche per dedicarsi

    alla lettura. Non è sempre facile

    scegliere che cosa leggere. Per

    questo io, d’accordo con le mie

    colleghe Cati Bregoli ed Anna

    Pedersini, ho chiesto agli alunni di

    tre classi della scuola Leopardi di

    proporvi alcuni suggerimenti, frutto

    di un compito contestualizzato. I

    ragazzi della 1D dovevano scrivere

    un “Libro condensato” (riassunto

    originale) di un libro letto, in un

    massimo di 300 parole, mentre i

    ragazzi di 3B e di 3C una più

    impegnativa recensione.

    In questo numero speciale del

    nostro giornalino, ci sono i testi

    meglio riusciti.

    Buona estate e … buone letture!

    Professoressa Anna Milani

    #Malati di squola

    Giornale della scuola secondaria

    Giacomo Leopardi di Castel Mella

    N° 1 ANNO 2

    GIUGNO 2018

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    IL PICCOLO PRINCIPE

    Antoine De Saint-Exupéry

    Questo libro parla di un ragazzino di sei anni che desiderava fare il pittore

    , ma dopo che il suo primo disegno non era stato compreso, ha abbandonato il suo

    sogno e si è dedicato al giro del mondo su un aeroplano.

    Un brutto giorno, il suo mezzo precipitò nel deserto del Sahara. Il ragazzo, ormai

    divenuto un uomo, cercò di ripararlo, ma senza successo. La prima notte dormì sulla

    sabbia e il giorno dopo fu svegliato dal Piccolo Principe, un bambino che proveniva

    dall’asteroide B612; anche lui aveva viaggiato tanto e incontrato molte persone su altri

    pianeti: uno strano re , un vanitoso, un ubriacone, un uomo d’affari che continuava

    a fare calcoli, un lampionaio, un vecchio signore che scriveva degli enormi libri e infine

    aveva visitato la terra.

    All’inizio aveva incontrato solo una volpe che poi ha addomesticato, quindi, aveva

    incontrato anche un controllore ed un mercante … ma torniamo a noi.

    L’uomo e il bambino, con il

    passare del tempo,

    diventarono grandi amici,

    ma il Piccolo Principe iniziò

    a sentire la mancanza del

    suo minuscolo pianetino e

    del suo bellissimo fiore (una

    rosa).

    Un giorno incontrò un

    serpente che gli disse che

    se voleva tornare a casa

    doveva farsi mordere; il

    IN QUESTO NUMERO

    Il piccolo principe p. 2 Il nazista e la bambina p. 16

    Se tu fossi qui. P. 4 Ho sognato la cioccolata p. 18

    Cocktail della buonanotte … p. 5 Il sentiero dei nidi di ragno p. 19

    La casa delle rondini p. 7 Peppino Impastato p. 22

    Filastrocca di cristallo p. 9 La bomba p. 23

    Miss Mina p. 10 La ragazza dei lupi p. 25

    Io e Sara. Roma 1944 p. 11 Don Chisciotte p. 26

    Se questo è un uomo p. 12 Il segreto delle tre caravelle p. 27

    Le farfalle nella gabbia p. 13

    Le imprese del campione p. 15

    Il nazista e la bm

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    ragazzino decise allora che quella sera sarebbe tornato a casa ma l’uomo non voleva, gli

    voleva troppo bene per lasciarlo andare e allora per convincerlo il Piccolo Principe gli

    disse:

    ”Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò su una stella , visto

    che io riderò su essa, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu

    solo, delle stelle che sanno ridere “

    L’uomo allora lo lasciò andare e ogni volta che si affacciava alla finestra le stelle si

    mettevano a ridere.

    Alice 1D

    IL PICCOLO PRINCIPE

    Le avventure di un bambino e le sue amicizie

    Il libro parla della storia fantastica di un bambino che, viaggiando tra i vari pianeti, cade sul Pianeta

    Terra. Lì incontra varie persone, tra cui una Volpe e un Serpente che gli danno consigli sull'amicizia;

    un Mercante che gli chiede cosa facesse; e infine un pilota precipitato con il suo aereo e con cui il

    bambino passa gran parte del suo tempo.

    La prima cosa che il bambino chiede al pilota è di disegnargli una pecora, perché ne ha una sul suo

    pianeta; il signore disegna una scatola dicendo che dentro c'è l'animale da lui richiesto. I due fanno

    conoscenza e il bambino racconta di venire da un pianeta molto piccolo con tre vulcani sulla

    superficie, con una pecora e con una rosa: lui è il principe di quel pianeta. Il bambino poi aggiunge

    che prima di atterrare sulla Terra ha visitato altri pianeti: in uno ha conosciuto un Geografo che gli

    ha consigliato di venire proprio lì.

    Dopo un po' di tempo, il pilota si accorge che il bambino è rimasto senza acqua e decide di andare

    alla ricerca di un pozzo o di un'oasi; dopo ore di cammino trovano quello che cercano e riempiono

    le borracce di acqua. Mentre cala la notte, il bambino racconta che gli manca il suo pianeta e che,

    se un giorno il pilota avesse guardato in cielo e avesse visto una stella sorridente, avrebbe capito

    che quella stella era lui.

    I due si addormentano e il giorno dopo provano ad aggiustare l'aereo, ma senza successo; la sera,

    mentre il pilota dorme, il bambino incontra di nuovo il serpente che gli promette di riportarlo sul

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    suo pianeta e la cosa lo entusiasma. Il serpente allora gli viene vicino e lo morde alla caviglia; il

    principe si accascia a terra e muore. Il pilota si sveglia e, non trovando il bambino, pensa che sia

    tornato da dove era venuto, guarda verso il cielo, vede una stella brillare e pensa che sia lui.

    Il romanzo è indicato sia per i giovani che per gli adulti, perché parla di sentimenti e di valori come

    l'amicizia, i legami verso il proprio paese, la voglia di esplorare luoghi lontani dal nostro.

    Il libro, il cui autore è Antoine De Saint-Exupéry, edito da Bompiani, è illustrato con i disegni dello

    stesso autore.

    Alessandro 3B

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    SE TU FOSSI QUI. UN VIAGGIO VERSO LA SPERANZA

    La storia di Best Questo libro di Davide Rondoni, poeta e scrittore nato nel 1964 a Forlì, ha vinto il premio Andersen

    nel 2015, anno anche della sua seconda pubblicazione.

    In queste 149 pagine l’autore parla di Best, un undicenne che vive con lo zio Tomlison vicino alla

    palude, luogo fisico e simbolico che lo divide dal padre, il guardiano del faro, mentre la madre e il

    fratello sono morti quando è lui era piccolo.

    Il ragazzo si trova ad affrontare vari ostacoli, ad esempio deve affrontare qualche ragazzo che lo

    odia e gliene fa passare di tutti i colori, la malvagità di uomini che vogliono distruggere la casa dove

    vive con lo zio … Ma Best non rinuncia all’obiettivo di raggiungere il padre al faro e, nonostante le

    mille difficoltà, ce la fa, accompagnato dall’amica Rosa.

    Secondo Best i cuori delle persone potevano essere “tristi come sacchi di patate abbandonati o

    animati come aiuole di fiori sempre vivi”.

    Rondoni con questo racconto vuole analizzare la situazione di un bambino solo, lontano dagli affetti

    familiari, che non conosce né sua madre né suo padre, ma che si sente legato a loro e ne avverte la

    mancanza. Vuole, quindi, far capire quanto per un bambino siano comunque importanti i genitori e

    come sia naturale che voglia sapere più cose possibili su di loro.

    Best ce la fa a proteggere e custodire questo legame nonostante tutto: attraversa la palude e la gioia

    quando rivede il padre (che si ricordava del figlio per la sua prima e unica visita, quando Best aveva

    qualche anno) è immensa. L’autore illustra bene quel momento indimenticabile per entrambi i

    personaggi.

    Questo libro mi è piaciuto molto perché l’argomento è molto interessante e la storia avvincente.

    La parte che ho preferito di più è quella in cui si racconta il viaggio di Best verso il padre attraverso

    la palude, piena di pericoli: ciò nonostante la affronta, convinto a ricongiungersi con l’unico affetto

    che gli è rimasto.

    Se tu fossi qui è un romanzo di formazione e ne consiglio la lettura non solo ai ragazzi, ma a tutti

    perché insegna a seguire con tenacia i propri sogni per cercare di raggiungere la felicità.

    (Davide Ronconi, Se tu fossi qui, Editore San Paolo )

    Camilla 3C

    https://www.ibs.it/libri/editori/San%20Paolo%20Edizioni

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    COCKTAIL DELLA BUONANOTTE PER BAMBINE RIBELLI

    Per fare il “Cocktail della buonanotte per bambine ribelli” di Elena Favilli e Francesca

    Cavallo servono i seguenti materiali:

    -Un limone di Coco Chanel bianco e nero come i pezzi dei vestiti delle suore che

    metteva addosso alle bambole durante la sua vita (19 agosto - 10 gennaio 1971 in

    Francia).

    -Un’ arancia di Frida Kahlo contro la poliomielite e gli incidenti d’ autobus che fanno

    rischiare di morire e che sia artistica come la coppia Frida e Diego Rivera ovvero la

    colomba e l’elefante che dipingevano benissimo dal 6 luglio 1907 fino al 13 luglio 1954

    in Messico.

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    Alcune fragole di Coy Mathis che era un maschio a cui piacevano le cose rosa e allora

    diventò trance dopo il 2007, ottenendo il permesso di andare nei bagni delle femmine

    e non in quelli dei maschi o dei disabili come prima le ordinavano.

    -Aggiungere un po’ di schiuma dolce di Amelia Earhart, aviatrice che ha sfidato la

    morte con coraggio con il suo aereo giallo, il “Canarino”, cercando di essere la prima

    donna a fare il giro del mondo in aereo e morendo senza mai atterrare sull’ isola

    Howland. Il viaggio della sua vita fu dunque corto: durò dal 24 luglio 1897 al luglio

    1937 negli Stati Uniti.

    -Infine aggiungere un po’ di acqua di Rosa Parks che disse “No!” all’ autista

    dell’autobus, ribellandosi contro i bianchi razzisti e passando una notte in prigione.

    Fece cambiare alcune leggi. Lei venne rimpianta alla sua morte, ovvero il 24 ottobre

    2005. Se si vuole, aggiungere 95 millilitri di altre 95 donne straordinarie.

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    La Ragazzina ha

    scoperto tutto!!!!

    #Disastrototale

    Questo libro narra le storie di 100 donne straordinarie che fecero qualcosa di

    impensabile ribellandosi contro il volere di altre persone più potenti di loro ma non più

    importanti …

    Francesco 1D

    LA CASA DELLE RONDINI

    Sono una rondine

    Per anni sono vissuta in questa casa grandissima

    E guarda un po’ oggi sono venuti a farmi visita … una ragazzina e un uomo

    Quella ragazzina assomiglia tanto a Nella … Dopo 4 ore circa …

    Oh no! La ragazza ha scoperto il nascondiglio del diario di Nella

    Lo posto subito!!!!

    Oh no!!! Lo ha appena finito di leggere!!!!!!!

    Dopo 2 giorni circa …

    La ragazza ha la febbre così per ora non lo dirà a nessuno …

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    Ed è ricoperta di puntini rossi …dovrebbe essere la varicella

    Aspetta, chi suona il campanello???!!!

    Un’altra ragazza che le assomiglia terribilmente …

    Credo le stia parlando del diario!!!!

    Lo posto, devo avvisare tutti!!!

    Credo si chiami Cecilia …

    Sì, confermo si chiama così …

    Le ragazze sono andate su in soffitta e hanno preso un

    quadro di Nella …

    Ora Cecilia se n’è andata ed è tornato il papà che le sta raccontando di Nella.

    Le ha anche spiegato perché ha litigato con suo cugino. Una storia triste che ha

    preferito finire presto.

    Ho saputo che Ilaria e Cecilia stanno organizzando un piano per riunire i cugini

    Dopo 1 mese …

    Alla fine i due cugini hanno risolto i loro problemi parlando e ora sono più cugini

    che mai!!

    E io … parto per i paesi caldi ora che tutto è risolto, alla prossima primavera

    Martina D. 1D

    È arrivata un’altra

    ragazza che le

    assomiglia troppo!!!!!

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    FILASTROCCA DI CRISTALLO

    Se all’avventura vorrai partecipare

    tieniti forte, sta per cominciare!

    Attraverso le righe di Bambini di Cristallo unisciti a noi in questo sballo!

    Incontrerai fantastici personaggi,

    come Billie, Aladdin e Simona.

    Kristina Ohlsson ha scritto

    una fantastica storia del brivido,

    non adatta per chi è timido.

    Nella casa di Billie entrerai

    E, ti avverto, che avrai parecchi guai.

    Di notte, si sente sopra il tetto

    qualcuno che fa un passetto.

    Di giorno non stare tranquillo:

    ti sembrerà di essere un po’ brillo!

    Il lampadario della cucina dondola:

    controlla pure, ma la finestra è chiusa …

    Non è il vento,

    né il terremoto,

    sverrai dallo spavento,

    …stai attento!

    In quel paesino nulla è sicuro,

    ti cimenterai in storie e leggende,

    ma stai attento alle bugie

    e… alle agonie.

    Non farti ingannare dalle apparenze,

    devi solamente contare le evidenze.

    Attraverso statuette di cristallo scoprirai

    segreti e misteri vedrai!

    E … il resto tocca a te scoprirlo.

    Ciao, ciao! Sofia 1D

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    MISS MINA

    Il fratellino Manuel la sfidò e Fàtima la gara di corsa accettò. Ma purtroppo sotto terra c’eran delle mine E, se ci posi sopra un piede, succedono cose per niente carine … Ma la bambina purtroppo una ne schiacciò: la mina, senza pietà, scoppiò e Fàtima in aria si trovò. Infine in ospedale a Luanda fu portata e quando si risvegliò era un po’ spaventata. Poi una dura verità sopraggiunse, e Fàtima per molto tempo la felicità perse. Nello scoppio aveva perso molto sangue, e per salvarla dovettero amputarle una delle due gambe. Fàtima pensava che la vita fosse finita: d’altronde, chi la vuole una ragazza mutilata? Nel frattempo conobbe Teresa: anch’essa era una ragazza amputata, ma lei la protesi l’aveva ricevuta! Fàtima chiese come, perché era incuriosita, e scoprì che la speranza non era ancora finita! Infatti la protesi Teresa per la vittoria di un concorso l’aveva presa! Tutto sul concorso di bellezza Teresa a Fàtima raccontò, e, dopo aver lottato per iscriversi, partecipò. Purtroppo non vinse e l’ultima speranza per la protesi perse! Ma imparò molte cose da quella esperienza e ormai della protesi poteva fare anche senza. Vi consiglio questo libro perché insegna molte cose che forse potrebbero sembrarvi noiose, ma in realtà - vi garantisco- che è un’ottima lettura, quindi provate a leggerlo senza paura!!!!

    Ludovica 1D

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    IO E SARA ROMA 1944

    Cari ragazzi,

    Buongiorno a tutti! Mi chiamo Isabella, per i parenti Isa, oppure Isa Osa la Furiosa.

    Questa è la mia storia di quando avevo 6 anni, nel 1936. Questo periodo me lo

    ricorderò per il resto della mia vita.

    Tutto iniziò quando i tedeschi invasero Roma. Essi volevano rapire gli Ebrei per

    metterli nei campi di concentramento. Io e la mia famiglia non eravamo Ebrei, ma la

    mia migliore amica, l’unica vera amica che ho avuto, era per metà Ebrea. Io e la mia

    famiglia abbiamo passato 8 anni nella paura che la casa ci esplodesse, con la paura

    che mio papà non tornasse più a casa dai suoi viaggi di lavoro, che mio fratello fosse

    stato beccato che non era un prete, con la paura che suonasse la sirena dell’allarme

    e che quindi ci dovevamo nascondere dal piccolo rifugio.

    Nel rifugio venivano a nascondersi anche le suore, che arrivavano di corsa dal

    collegio che si trovava nella nostra stessa via.

    Nel 1943/1944 Roma venne liberata dai Tedeschi, grazie agli Americani.

    Molti di voi penseranno che la guerra è un periodo bruttissimo, infatti lo è, ma per

    me e la mia famiglia è stato un punto di riferimento, per essere molto più uniti.

    Grazie per la vostra attenzione.

    Arrivederci, e speriamo che le guerre non ci siano più.

    Beatrice 1D

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    SE QUESTO E' UN UOMO

    Deportato in un campo di concentramento, in questo libro Primo Levi parla

    della sua terribile esperienza.

    “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, dice Primo Levi

    riguardo agli orrori avvenuti nei Lager.

    Racconto autobiografico pubblicato nel 1958 da Einaudi, Se questo è un uomo narra dell'esperienza

    di Primo Levi nel campo di concentramento di Monowitz, dipendente da Aushwitz. Il protagonista

    fu deportato nel 1944; ai tempi egli aveva 24 anni ed era un Italiano di religione ebraica, residente

    a Torino.

    Il libro si apre con una poesia delle stesso autore che ha lo stesso titolo del libro, rivolta a tutti noi a

    cui egli “ordina” di ricordare, “scolpendo” queste parole nel nostro cuore perché non si cancellino.

    Nei primi capitoli del romanzo viene descritta la cattura e il viaggio in treno che porterà i prigionieri

    al campo. Qui Levi comincia a rendersi conto degli orrori che lo spettano. Il romanzo procede poi

    con una descrizione della vita del campo e dei vari momenti della giornata: l'ora del pasto, i lavori

    forzati, la rete di scambi illegali che i prigionieri usavano per sopravvivere.

    Nel capitolo “I sommersi e i salvati” Levi esprime le sue idee sui prigionieri e la prigionia, mentre ne

    “Il canto di Ulisse” recita ad un ragazzo conosciuto lì i versi della Divina Commedia, trovando molte

    analogie con la vita del campo, soprattutto nella frase: “Considerate la vostra semenza: fatti non

    foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. I prigionieri del lager, ormai ridotti a

    numeri, non possono essere più considerati uomini: sono stremati e privati di ogni curiosità ed

    interesse.

    Il libro arriva alla disfatta della Germania nel 1945. Il campo viene abbandonato dai Tedeschi, i

    prigionieri malati, tra cui anche Primo Levi, vengono abbandonati a loro stessi, mentre quelli sani

    sono obbligati a marciare per chilometri al freddo, e quindi destinati a morire, come Alberto, il

    grande amico del protagonista. La narrazione si conclude con il racconto dei dieci compagni rimasti

    a lottare per la sopravvivenza, fino all'attesa liberazione da parte dei Russi.

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    Si potrebbe credere che questo sia un libro triste, ma non è così, perché più che altro fa riflettere.

    Da consigliare a tutti noi ragazzi, sia perché scritto bene, sia perché aiuta molto a capire fatti

    avvenuti durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Anna 3B

    LE FARFALLE NELLA GABBIA

    UN LIBRO CHE SA EMOZIONARE

    Titolo: La repubblica delle farfalle

    Autore: Matteo Corradini

    Casa editrice: Rizzoli

    Anno di pubblicazione: 2012

    Numero di pagine e prezzo: 281 pagine, 11,90€ o 14 €

    Innanzitutto questo libro è tratto da un’orribile storia vera, la storia dei milioni d i ebrei che hanno

    sopportato la vita nei ghetti e nei Lager.

    La narrazione comincia dal marzo 1943 quando gli otto protagonisti, Zappner, il bambino con la

    barba, Edison, il più grande, Jiri, Zdenek, Embayo, Josif e il narratore, sono già internati da circa un

    anno e mezzo nel ghetto di Terenzìn, in Cecoslovacchia.

    Loro non sono come tutti gli altri prigionieri, hanno creato una forma di ribellione contro i nazisti:

    ogni venerdì notte scrivono il “Vadem”, il giornale del ghetto. È illegale, ma loro lo fanno

    comunque per sentirsi vivi, per non diventare come tutti gli altri, cadaveri ambulanti.

    L’unico di loro che deve lavorare è Edison, gli altri vanno nella scuola clandestina, dove ricevono il

    materiale per il giornale dal loro maestro. In questo settimanale si raccolgono gli omicidi dei

    nazisti, gli eventi nel ghetto, le soffiate che ricevono, ma anche i disegni e i racconti scritti dagli

    altri ragazzi.

    Nel ghetto venne davvero girato anche un film, dal titolo “Il fuhrer regala una città agli ebrei”, una

    pellicola propagandistica la quale trasmetteva addirittura immagini di ebrei felici nel ghetto.

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    Con questa finzione i nazisti riuscirono persino ad impressionare positivamente gli ispettori della

    Croce Rossa.

    Durante il periodo dell’occupazione nazista transitarono 155 mila persone a Terezìn. Ne

    sopravvissero solo circa tremila. I protagonisti saranno tra loro?

    Il narratore è interno ed è uno dei ragazzi della redazione del Vadem. La storia comincia nel marzo

    del 1943 e termina a novembre del 1944. I personaggi non sono caratterizzati a tutto tondo, di

    loro si capiscono solo alcune caratteristiche, secondo me è una scelta dell’autore che non voleva

    concentrare troppo l’attenzione sui personaggi, ma sulle tematiche, che l’autore conosce molto

    bene essendo un ebraista e avendo studiato approfonditamente la storia di quegli anni.

    Un tratto particolare della narrazione è l’atmosfera onirica di molti passi del libro: spesso sono veri

    e propri sogni durante i quali il narratore sogna la sua vecchia vita a Praga o immagina come

    sarebbe se non vivesse a Terezìn, ma in altri casi sono delle allucinazioni dovute alla prigionia.

    Lo stile è molto fluido, secondo me, non essendo io né uno scrittore né un critico letterario. Il

    registro è quasi sempre medio.

    Vengono trattati molti temi importanti, non sempre espliciti, come la perdita della fede da parte di

    un popolo estremamente religioso, l’adolescenza e l’amore, l’amicizia, ma anche la rassegnazione

    al proprio “destino”. Gli ebrei infatti non erano e non saranno mai violenti.

    Ho apprezzato moltissimo questo libro, l’unica pecca che ho trovato è stata l’eccessiva lentezza di

    certi passi: ci sono alcuni capitoli dove non succede quasi niente.

    Mi ha, però, trasmesso bene i sentimenti che hanno provato quelli che quella situazione l’hanno

    vissuta, la disperazione, l’ansia, ma anche la gioia e la spensieratezza dei protagonisti.

    Anche l’elemento del Vadem lega bene la storia, ne è il fulcro; quasi ogni azione dei ragazzi è per

    poter scrivere cose nuove sul giornale. Ho apprezzato la coerenza storica.

    Il finale, che non rivelerò, è scritto con molta cura, è coinciso, ma molto emozionante ed è un

    chiaro grido di condanna verso quel crimine sovrumano.

    Lo consiglio a tutti, indipendentemente dall’età, per le sue molteplici chiavi di lettura che ne fanno

    scaturire un’interpretazione leggermente diversa. Lo rileggerò sicuramente in futuro per trovare le

    altre interpretazioni di lettura.

  • 16

    “Degli incubi possiamo anche non avere paura; il guaio a Terezìn comincia quando apri gli occhi”.

    Luca 3C

    LE IMPRESE DEL CAMPIONE

    Gino Bartali, campione e molto altro: vince gare e salva persone

    Questo avvincente romanzo è stato scritto da Antonio Ferrara e pubblicato nel 2014 dalla casa

    editrice Coccolebooks.

    Il libro racconta la storia della vita di Gino Bartali che fu un campione sia in ambito sportivo, sia in

    umanità.

    Nacque da una famiglia molto povera, e per guadagnarsi da vivere lavorava in una bottega nella

    quale aggiustava biciclette. La bici era la sua unica passione, infatti, quando riuscì ad averne una,

    cominciò a far vedere la sua tenacia, padroneggiando le salite delle montagne come se fossero sue,

    e vincendo ogni gara che disputava. Queste corse furono però interrotte dall'inizio della Seconda

    Guerra Mondiale, durante la quale Bartali fu arruolato nell'esercito italiano come portaordini.

    Quando al ciclista furono spiegate le cattiverie che Hitler stava infliggendo agli Ebrei, capì subito che

    tutto ciò era sbagliato e cercò di aiutarli, mettendo in mostra il suo animo generoso ed il suo grande

    cuore. Mentre era in servizio, si faceva procurare da un amico dei documenti falsi da portare alla

    popolazione ebraica: con quelli i rifugiati avrebbero potuto fuggire in luoghi sicuri ed erano al riparo

    dai soprusi voluti dal Fuhrer.

    Ogni giorno Bartali correva in sella alla sua bicicletta per molti chilometri, rischiando la sua vita ma

    salvando quella altrui; così facendo riuscì a salvare milioni di Ebrei e, grazie a questa impresa, nel

    2014 fu nominato “Giusto tra le nazioni”, il maggior riconoscimento da parte dello Stato di Israele

    per i non Ebrei.

    Consiglierei questo meraviglioso libro ai lettori appassionati di sport e di storia, poiché il ciclista

    Bartali è un esempio di sacrificio, coraggio e passione, caratteristiche di ogni fuoriclasse, e, nel

    contempo, dimostra una grande sensibilità nei confronti della più grande tragedia del passato.

    Giovanni 3B

  • 17

    IL NAZISTA E LA BAMBINA

    Il viso di una bambina che ha fatto la differenza. Scampata dalla morte

    con tre pallottole nel corpo e una caviglia rotta.

    "Il nazista e la bambina" di Liliana Manfredi è un romanzo biografico pubblicato dall'editore

    Aliberti nel 2008 a Milano. Sono 91 pagine al costo di €10.

    Il romanzo è ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale.

    Liliana Manfredi, scrittrice e protagonista del libro ora ha 85 anni, abita a Montecavolo, è sposata

    e ha due figlie.

    Liliana nel suo romanzo narra di una strage nazista avvenuta nel giugno 1944; in quell'anno Liliana

    aveva undici anni e in quella terribile notte in cui avvenne la strage della Bettola, sulle colline di

    Reggio Emilia, vennero uccisi all'incirca trentacinque civili innocenti.

    Liliana, però, ha una storia che la rende unica: venne fucilata insieme a sua madre e ai suoi nonni,

    ma -per grazia di Dio- nonostante le pallottole in corpo riuscì ad avere la forza di buttarsi dalla

    finestra e anche se si ruppe una caviglia riuscì a raggiungere il fiume.

    La mattina seguente un nazista, incaricato di trucidare qualsiasi civile della Bettola ancora vivo,

    trovò in uno stato di semi incoscienza l'unica superstite, Liliana, che stranamente non uccise e che

    anzi portò in braccio fino alla strada principale per permetterle di essere salvata.

    Fortunatamente Liliana venne poi salvata e curata per poi essere data in affido a suo zio Galileo

    che la tenne con sé e che iscrisse a scuola; ma dopo un mese di lezioni Liliana venne data in affido

    ad un'altra famiglia che, al contrario di suo zio, era ricca.

    Liliana appena arrivò nella nuova famiglia capì subito di che pasta erano fatti i suoi nuovi genitori:

    erano vecchi, freddi e guardinghi. Liliana iniziò una nuova scuola e conobbe una fantastica maestra

    che la aiutò profondamente, avvisando suo zio della situazione: immediatamente lo zio Galileo

    arrivò a prendere Liliana che, anche stavolta decidendo di tenerla con sè, mise in un orfanotrofio;

    nemmeno qui Liliana trovò affetto, ma almeno era protetta. Al compimento dei diciotto anni

    Liliana iniziò a farsi una vita e tornò a sorridere.

  • 18

    Nella parte finale del libro c'è l'epilogo in cui Liliana descrive la sua vita attuale fatta di serenità e

    amore. I messaggi del romanzo sono principalmente due:

    - descrivere i momenti di terrore in quel periodo passati da molte persone comuni; il dolore e la

    paura di perdere i propri cari, l'ingiustizia che si svolgeva nei confronti di migliaia di civili e

    soprattutto testimoniare in prima persona, come unica superstite, la strage nazista della Bettola.

    -la forza, la forza di ritornare a vivere serenamente nonostante tutto: questo è l'ultimo messaggio

    di speranza che Liliana esprime nel suo libro, perché lei ce l'ha fatta ed è ritornata a sorridere.

    Questo è un romanzo avvincente scritto con semplicità ed estrema chiarezza.

    Lo consiglio a qualsiasi persona che voglia farsi un'idea sul nazismo.

    Non è il solito testo banale, perché non parla dei campi di concentramento e delle violenze verso

    gli Ebrei, ma testimonia di una strage di semplici civili.

    Personalmente il libro mi ha anche emozionato in certi tratti e soprattutto i messaggi sono

    veramente da costudire, da ricordare e tenere nel cuore e nella mente.

    Mi hanno colpito particolarmente queste frasi, per la loro intensità:

    ."...La mia famiglia era cenere e fumo.

    Ma non era dolore ciò che provavo.

    Era stupore, incredulità. Anzi proprio perché avevo visto e vissuto tutto,

    e tutto si stagliava davanti a me con tragica evidenza, continuavo a non credere che una

    cosa simile potesse essere successa davvero. Non solo a me, ma all'umanità intera..."

    La scelta del nazista di salvare Liliana mi sembra molto giusta e coraggiosa, non tutti l'avrebbero

    fatto, soprattutto se l'ordine dato dai gerarchi nazisti era di fare l'opposto.

    Laura 3C

    HO SOGNATO LA CIOCCOLATA PER ANNI

    Un libro che fa riflettere

  • 19

    Questo libro, pubblicato dalla casa editrice Piemme Poket, racconta l'esperienza di una ragazzina

    ebrea di nome Trudi che ha vissuto sulla sua pelle le conseguenze dell’odio nazista.

    A cinquant'anni di distanza dal tragico avvenimento, l’autrice ha avuto il coraggio di ripercorrere e

    scrivere l'esperienza che le ha sottratto cinque anni di infanzia e adolescenza, che le ha portato via

    gran parte della famiglia e che le ha lasciato un segno indelebile sul braccio, nel cuore e nell'anima.

    La ragazza passerà dalle persecuzioni alla difficile vita nel ghetto, dalle umiliazioni, alle

    deportazioni, fino all’internamento nei campi di concentramento, dove fame e dolore si faranno

    sempre più forti. Trudi viveva, con la sua ricca famiglia a Francoforte, essa era composta dalla

    cuoca, la cameriera, la governante, la protagonista,

    sua madre Rosel, con cui aveva un legame particolare e suo padre, Philip, un industriale di

    successo, un uomo intelligente, severo e sicuro di sé.

    La loro presenza le permetteva di vivere in un’atmosfera, sicura e piena d’amore.

    La sua vita viene però stravolta quando viene portata nel ghetto di Kovno, in Lituania, e da lì lei e

    sua famiglia conosceranno le pene della deportazione e dell'internamento al campo di

    concentramento di Stutthof.

    Il libro parla quindi della tragica esperienza di questa ragazza, della sua voglia di tornare alla

    normalità quando invece in quel periodo anche mangiare un pezzo di cioccolata era solo un sogno,

    ma narra anche del rapporto madre-figlia, un legame veramente indissolubile, un amore per il

    quale entrambe rischiano più volte la vita e si sa che bastava una piccolezza per essere massacrati

    in quelle situazioni.

    E’ un libro scritto in maniera semplice ma in realtà il concetto al suo interno è completamente il

    contrario, infatti non credo ci sia niente di più difficile da capire di quest’odio immotivato.

    L’autrice riesce perfettamente a farti sentire come parte della storia, a farti vivere gli stessi stati

    d’animo descritti; mi stupisce molto anche la forza di Trudi, accade facilmente a chi ha perso tutto

    di perdere anche se stesso ma questo non è di sicuro il caso dell’autrice. Consiglio a chiunque

    questo libro perché, come disse Primo Levi, l’olocausto è una pagina del libro dell’umanità a cui

    non dovremmo mai togliere il segnalibro della memoria.

    Elisa 3B

  • 20

    IO CONTRO LA GUERRA

    La guerra dal mio punto di vista

    Edizione:1964

    Casa editrice: Mondadori

    Città di pubblicazione: Milano

    Genere letterario: Romanzo

    Titolo: ”Il sentiero dei nidi di ragno”

    Autore: L’autore del libro è Italo Calvino (Santiago de Las Vegas de la Havana 15 ottobre 1932-

    Siena 19 settembre 1985) che è stato uno scrittore partigiano italiano. Calvino era un intellettuale

    di grande impegno e uno dei narratori italiani più importanti del Secondo Novecento.

    Calvino seguì molte tendenze letterarie a lui coeve, dal Neorealismo al Postmoderno, svolgendo

    percorsi di ricerca personale coerente.

    Numero pagine:159

    Trama

    Questo primo romanzo di Italo Calvino racconta la storia di Pin, un bambino ligure di dieci anni che

    vive in un paesino della Riviera di Ponente. È orfano di madre e suo padre è un marinaio ormai

    irreperibile. Il bambino cerca l’amicizia degli adulti del vicolo e di quelli che frequentano l’osteria,

    che lo prendono in giro per sua sorella, una prostituta che intrattiene i militari tedeschi ed è

    conosciuta come la Nera di Carruggio Lungo.

    Un giorno Pin, provocato dagli adulti dell’osteria, viene sottoposto ad una prova di fedeltà: ruba la

    pistola di servizio, una P38, a Frick, un marinaio tedesco e la sotterra in luogo di campagna

    segreto,dove i ragni fanno i loro nidi.

    Questo furto sarà la causa del suo arresto e del suo internamento in prigione, dove verrà a

    contatto con la durezza della vita da carcerato e qua ritroverà Pietromagro, il ciabattino di cui era

    garzone, ma conoscerà soprattutto Lupo Rosso, un giovane coraggioso partigiano, che aiuterà Pin

    ad evadere di prigione, ma che lo poi dovrà abbandonare nel bosco contro la sua volontà. Qui in

    incontra Cugino, un partigiano solitario alto, grosso dall’aria mite, che lo condurrà da un gruppo di

  • 21

    militanti partigiani a cui appartiene il distaccamento del comandante Dritto, formato da: Pelle,

    Carabiniere, Mancino, sua moglie Giglia e altri.

    Un giorno Dritto appicca il fuoco all’accampamento e tutti sono costretti a scappare; Pelle, però,

    dopo un litigio con il Dritto racconta tutto ai tedeschi.

    I comandanti Kime e Ferreira impartiscono gli ordini per la battaglia con i tedeschi, alla quale,

    però, Pin, Dritto e Giglia non parteciperanno. Pin- dopo che scopre la relazione amorosa tra Dritto

    e Giglia ed esser stato picchiato -va nel posto dove aveva nascosto la pistola. Non ritrovandola più

    capisce che colui che l’aveva trovata era Pelle. Pin torna al villaggio e scopre che Pelle ha

    consegnato la pistola a sua sorella. A questo punto della storia Pin si reca nel bosco e capisce che il

    vero unico amico adulto è Cugino.

    Cugino però gli chiede di sua sorella perché dopo tanto tempo fra i monti voleva “andare” con una

    donna. Cugino si incammina verso il paese con la P38 e lascia a Pin il suo mitra.

    Pin sente degli spari provenire dal paese e subito dopo torna Cugino. Probabilmente la sorella di

    Pin è stata uccisa da Cugino, ma Pin non collega gli spari all’immediato ritorno di Cugino...

    Personaggi principali

    Pin: è il protagonista del racconto ed è un bambino di bassa estrazione sociale, spesso maleducato

    e ribelle, orfano di madre e con il padre che è un marinaio di cui si sono perse le tracce.

    Cugino: è descritto come un uomo imponente, un uomo possente alto e curvo, che poi si rivelerà

    buono e gentile.

    Lupo Rosso: è un ragazzo sedicenne alto e grosso che riesce ad evadere con Pin di prigione.

    Dritto: comandante che si fa rispettare e impartisce gli ordini con consapevolezza.

    Pelle: ragazzo sempre raffreddato e irascibile che racconterà tutto ai tedeschi.

    Personaggi secondari

    Rina: sorella di Pin.

    Frick: marinaio tedesco.

    Giglia: moglie di Mancino e amante di Dritto.

  • 22

    Mancino: marito di Giglia

    Questo primo romanzo di Calvino è molto scorrevole e i dialoghi si alternano a descrizioni

    minuziose dei personaggi. I dialoghi sono spesso caratterizzati da un linguaggio quotidiano,

    scurrile e sulla bocca di alcuni personaggi, si possono notare forme dialettali.

    Il libro è narrato in terza persona ed il narratore è esterno. Calvino sceglie di raccontare tutto dal

    punto di vista di Pin, un bambino che è costretto ad assistere a scene “forti” per un bambino della

    sua età, per cui non può nulla. I personaggi sono descritti molto bene, infatti Calvino riesce ad

    evidenziare tutti gli aspetti fisici e morali dei singoli individui.

    Valutazione

    Questo libro mi è piaciuto perché Calvino riesce ad alternare scene della vita quotidiana a

    momenti storici.

    Questo libro è quindi un’ottima “fonte” per informarsi al meglio sul periodo della Resistenza in

    Italia, in maniera non troppo stancante e talvolta pure coinvolgente.

    Come ho detto prima, il suo linguaggio semplice e scorrevole lo rende leggibile anche ad un

    pubblico più giovane, nonostante i fatti narrati non siano sempre molto adatti ai più giovani.

    Il personaggio che più preferisco è Cugino, perché è l’unica persona che ascolterà Pin

    dimostrandosi davvero interessato ai suoi problemi. Tra Pin e Cugino si formerà un legame

    talmente forte che Pin gli svelerà dove si trovano i nidi di ragno.

    Anche se non è il mio preferito, Lupo Rosso secondo me ha aiutato moltissimo Pin, infatti, oltre ad

    avergli fatto compagnia in prigione, l’ha aiutato ad evadere.

    Il valore che il romanzo vuole trasmettere è l’aiuto verso il prossimo che considero molto

    importante insieme alla lealtà e all’amicizia. Per quanto riguarda quest’ ultimo valor, il libro

    dimostra pure che l’amicizia non ha età. Infatti, Pin riuscirà a stringere comunque legami di fedeltà

    e di lealtà anche con adulti.

    Sergio 3C

    Un eroe contro la mafia: Peppino Impastato.

  • 23

    “MA FORSE IL VENTO STA CAMBIANDO...”

    “Coraggio non significa non avere paura. Coraggio significa farsela sotto e andare avanti lo stesso”

    pensò Totò.

    L’autore del libro “Peppino Impastato una voce libera” è Davide Morisotto, nato a Camposampiero,

    in provincia di Padova, nel 1980. Attualmente abita a Bologna, dove lavora come autore per libri per

    ragazzi, giornalista e traduttore di videogiochi. Il libro è stato pubblicato nel 2017 a Torino dalla casa

    editrice Einaudi ragazzi. Il libro ha 126 pagine e costa 10 €.

    La storia racconta di Totò, un ragazzino di dodici anni che abita a Cinisi, una piccola località vicino

    Palermo. Vive in una grande famiglia con zii, cugini, fratelli e sorelle.

    La vicenda inizia il giorno del matrimonio della cugina di Totò, Luisa. Durante i festeggiamenti si

    presenta al banchetto Don tano (il boss mafioso di Cinisi) con i suoi uomini. Questi portano al padre

    dello sposo, Don Nino, una cravatta come regalo e gli raccomandano di non stringerla troppo, se no

    si potrebbe strozzare. Questo è un chiaro avvertimento mafioso che turba molto Totò e lo porta

    pian piano a scoprire che cosa significa la parola “mafia” e che cosa sta comportando per la città di

    Cinisi. Con l’aiuto dei suoi cugini, Michele e Maria, riesce a conoscere Peppino Impastato, un attivista

    di sinistra intenzionato a denunciare i mafiosi. Totò inizia a frequentare, anche se i suoi genitori sono

    contrari, il circolo “Musica e cultura” e l’ambiente di Radio Aut. E’ da qui che Peppino critica Don

    Tano e gli altri mafiosi. Totò rimane affascinato da questa voce che parla di libertà, coraggio e verità.

    Una sera però Peppino non si presenta al Circolo e tutti, preoccupati, si mettono alla sua ricerca.

    Che cosa sta dietro alla sua scomparsa?

    Il messaggio che l’autore ci vuole trasmettere è che la mafia è ovunque e non bisogna nasconderla

    o proteggerla, ma con forza e coraggio bisogna denunciarla. Non è una cosa facile, non è una cosa

    da tutti, ma è indispensabile per vivere in una società migliore, senza ingiustizie. Lo scopo di questo

    libro è quello di rendere chiaro che la mafia va contrastata. Sono pochi, i cosiddetti eroi, riescono in

    questa impresa. La maggior parte delle persone, avendo paura delle conseguenze, subisce e “copre”

    i soprusi. La mafia sa dove colpire (affetti e cose care delle persone). La fragilità degli individui la

    rende potente e presumibilmente invincibile.

    il libro “Peppino Impastato una voce libera” mi è piaciuto particolarmente. E’ emozionante e

    avvincente e riesce a far vivere certe situazioni al lettore. Parla con un linguaggio molto chiaro e

    semplice. Morosinotto ha raggiunto l’obiettivo cioè di farci capire e riflettere sul tema della mafia.

  • 24

    Secondo me è riuscito a parlare di un argomento molto importante in modo diretto. E’ riuscito anche

    a far comprendere la difficoltà di compiere certe scelte. Come per esempio quelle di Peppino che lo

    hanno portato ad un brutto epilogo. Peppino ho avuto molto coraggio ed è questo che lo rende

    speciale. Per paura e per timore, pur riconoscendo che la mafia è una piaga da eliminare, io non

    sarei mai riuscita a criticare o denunciare i soprusi.

    E’ un libro scorrevole e veloce da leggere, ma che ti trasmette allo stesso tempo tanti sentimenti.

    Mi è piaciuta molto la figura di Totò, oltre a quella di Peppino, un ragazzo che capendo che cosa stia

    realmente accadendo nel suo paese, non esita a schierarsi contro la sua famiglia per appoggiare

    Peppino e liberare Cinisi dalla mafia. Questo libro lo consiglio a tutti lettori (vista l’importanza

    dell’argomento!) dai 10 ai 12 anni, perché ci insegna a rispettare i giusti valori della vita.

    Giulia 3 ^ C

    LA BOMBA: DOPPIA VISUALE DI UN ADOLESCENTE

    Cosa accadrebbe alla vita di un comune adolescente se esplodesse una

    bomba atomica?

    Il romanzo La bomba di Todd Strasser, pubblicato nel 2013 dalla casa editrice Rizzoli, parla di un

    adolescente che si ritrova ad immaginare la sua vita se esplodesse una bomba atomica.

    Le vicende narrate avvengono intorno al 1962, in una città come tante e, per questo, non ben

    specificata.

    Il protagonista, Scott, è un ragazzo comune, che vive in tranquillità con la sua famiglia formata da

    lui, i suoi genitori e suo fratello Sparky.

    Spesso sta con i suoi due migliori amici, Gordon e Ronnie, con i quali vive parecchie avventure, a

    volte facendo qualche marachella tipica dei ragazzi della sua età.

    Nella casa di Scott si trova un rifugio antiatomico, che ha l'ingresso posto all'interno del suo armadio;

    il padre lo ha fatto costruire per proteggere la sua famiglia in caso di pericolo, dato che una guerra

    era ormai molto probabile.

  • 25

    Il protagonista comincia così a pensare a che cosa accadrebbe se una bomba nucleare dovesse

    esplodere veramente, dando vita a numerose paranoie e dubbi sulla sua vita, e al modo in cui

    verrebbe sconvolta. Immagina il terrore, l'ansia, e, considerando che i suoi pensieri sono alimentati

    dalla paura, nella sua mente si delineano scenari che riguardano le persone a lui più vicine, come la

    madre che viene ferita nell'entrare nel rifugio da un branco di persone disperate in cerca di riparo.

    Alla fine, però, Scott riesce ad affrontare le sue paure e le sue debolezze, rendendosi conto di come

    sia realmente la vita, e del fatto che la guerra non sarebbe mai finita perché gli uomini avrebbero

    sempre continuato a combattersi.

    Il libro alterna capitoli che parlano della vita quotidiana di Scott a quelli in cui si raccontano i fatti

    immaginati. La lettura è particolarmente scorrevole, piacevole, semplice e coinvolgente, e fa

    riflettere molto sui temi trattati: le guerre, l'odio, le armi che possono portare l'uomo

    all'autodistruzione – come dice in uno dei passaggi del libro il protagonista da adulto: “Sono passati

    cinquant'anni da quella settimana dell'ottobre 1962, quando il mondo arrivò ad un passo dalla

    distruzione totale. Eppure siamo ancora in guerra. Impareremo mai?”- .

    La lettura è adatta ad ogni tipo di lettore, ma è consigliata soprattutto agli amanti del romanzo

    adolescenziale per il modo in cui i temi vengono narrati nella storia.

    Chiara 3B

    LA RAGAZZA DEI LUPI

    3,2,1 …

    Ciao ragazzi,

    oggi sono qui per consigliarvi uno dei migliori libri della biblioteca di Castel Mella, La

    ragazza dei lupi, un libro scritto da Khatherine Rundell. Questo libro deve averlo in

    mano solo chi è avventuroso e ha del vero coraggio, ma senza esagerare fino ad avere

    un cuore di ghiaccio.

  • 26

    A vederlo, una persona a cui non piace leggere non lo prenderebbe mai … Chi

    leggerebbe un libro di 227 pagine, dai! Con il tempo, però, ho capito che leggere è

    molto importante. Credeteci, ve lo dice una persona che non è proprio forte in italiano.

    Per iniziare, vi racconterò una piccola parte della storia, ma state tranquilli, non sono

    una spoiler di libri, solo di film, non riesco farne a meno!!!

    Ora torniamo al libro …

    Immaginate: i soffia lupi sono quasi impossibili da trovare. Visti da fuori, sembrano

    persone normali, tralasciando qualche piccolo particolare: un soffia lupi è il contrario

    di un domatore. Accoglie un lupo cresciuto in cattività e gli insegna a vivere ancora nei

    boschi. Feo è una di loro, come la sua mamma, e vive nei boschi. Non tutti, però, amano

    i lupi, così, quando la mamma di Feo viene incarcerata ingiustamente, la ragazza non ci

    sta e decide di correre a salvarla.

    Ragazzi, questa è solo una piccola parte, tranquilli.

    Secondo me, questo libro è molto bello e mi ha insegnato cose nuove. Spero vi piaccia e

    diverta anche voi.

    Prendetelo e scoprirete tutto.

    Credeteci.

    Erika 1D

    DA DIEGO A GABBO

    DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA

    Ciao Gabbo,

    ho letto un libro che potrebbe piacerti: il titolo è Don Chisciotte della Mancia.

  • 27

    E’ ambientato nella Mancia, in Spagna ed è scritto da Miguel De Cervantes, famoso

    romanziere spagnolo.

    Ti chiederai perché dovrebbe piacerti… Ti piacerà perché tu, come me, ami immergerti

    nella fantasia per estraniarti dalla realtà.

    Il libro tratta del proprietario terriero Alonso Quijana, che si appassiona ai libri di

    cavalleria, tanto che decide di diventare il cavaliere errante Don Chisciotte della Mancia

    ed il suo ronzino diviene il suo destriero Ronzinante. Per affrontare le sue avventure,

    convince il contadino Sancio Panza a diventare il suo scudiero. Tra le loro fantasiose

    imprese c'è uno scontro tra Don Chisciotte e dei mulini a vento, una battaglia con un

    corteo funebre, un duello con un leone e, la mia preferita, quando Don Don Chisciotte si

    mette tra una mandria di montoni e un gregge di capre, prima di perdere lo scontro con

    il diplomato Carrasco ed essere costretto a ritirarsi dalla cavalleria.

    E' vero, le esperienze di Don Chisciotte finiscono sempre male, però resteranno per

    sempre la fantasia di Don Chisciotte, la sua voglia di vincere e la comicità delle sue

    avventure. Quindi, Gabbo Pedro, se deciderai di leggere questo libro, riuscirai ad

    evadere dai tuoi problemi ed entrare in un mondo che non c'è.

    Diego 1D

    IL SEGRETO DELLE TRE CARAVELLE

    Questo libro parla della Terra, di Cristoforo Colombo e della sua scoperta.

    Il navigatore cerca di dimostrare che la Terra è rotonda e, per continuare le ricerche,

    suo figlio ha abbandonato nel monastero di Palos.

    Diego Cristoforo passa molti guai per scoprire il piano del cattivo priore.

  • 28

    Ma con l'aiuto dei suoi amici, la regina riesce ad aiutare e suo padre a dimostrare

    che la Terra non è piatta.

    Tutto questo avviene in Spagna.

    Vi consiglio molto Il Segreto Delle Tre Caravelle scritto da Daniela Morelli, perché

    durante le vostre vacanze vi potrà portare molte avventure che vi faranno divertire

    giocando, imparando o comunque vi farà passare il tempo quando vi annoiate o quando

    non giocate.

    Mentre gli altri dormono e voi parlate così nessuno vi sente e nessuno capisce come

    questo libro vi fa entrare in un altro mondo.

    Io non voglio raccontarvi tutto perché voglio lasciarvi leggere il libro senza farvi

    conoscere i particolari, ma io vi dico: “Scopritelo ed entrate all’interno del libro come

    se fosse un sogno”.

    Michela 1D