squola mia_4

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anno I1 numero I1 periodico fatto dai ragazzi delle IV-V elementari, I-II-III medie dei Castelli Romani e Prenestini. so’ mario guerre 3/5 peperoncini amorosi 8/9 io recensisco 10/11 MIA squola Obama ti ama 2 La guerra rappresenta per i bambini un dramma onnipresente. Non basta la celebra- zione della Giornata della memoria. Le guerre sono tragicamente presenti nel quotidiano, quasi a voler significare l’abitudine. Meno che mai l’eccezionalità. Le uccisioni di massa, le di- struzioni e i tragici effetti di bombe “intelli- genti” colpiscono l’immaginario giovanile, deprimono le aspirazioni e segnano la mente, proprio come i proiettili che passano sibi- lando. I bambini hanno provato a descrivere la guerra. In alcune immagini, poste a corredo degli articoli, gli scenari bellici sembrano un videogioco. In qualche caso i combattimenti sono visti dall’alto, come si fosse sulla posta- zione del computer. Ci sono, però, anche i di- segni di bambini stranieri che le guerre le hanno vissute davvero. Hanno visto le case cadere, i cadaveri per strada e i loro padri combattere con pietre e bastoni. In primo piano le invincibili forze di “Pace”, sempre me- glio equipaggiate. In tutti i casi i nostri ragazzi esprimono dolore e il disagio di chi non in- tende rassegnarsi. Il libero sfogo ha favorito un “diluvio” di interventi: i massacri del Dar- fur, la Striscia di Gaza e le guerre dimenticate. La denuncia contro il male incurabile della so- cietà mondiale è tra le più sincere. I nostri ra- gazzi vogliono capire. Attendono da noi risposte chiarificatrici. Certamente sono molto seri e non vogliono meravigliare. Luigi Jovino La giuria è al lavoro. Articoli, interviste, pubblicità, video, reporta- ges, disegni, racconti, inchieste, poesie, foto, di tutto, insomma, e da tutte le parti d’Italia, nord, sud, centro, isole. Opere di bambini di 5 anni come di “free lance” appena maggiorenni, di singoli, di fra- tellini, di gruppetti di amici, di classi e di intere scuole italiane. Anche qualche partecipante alla sezione internazionale. La terza edizione di Giornalisti nell’Erba, il concorso nazionale per piccoli reporter ambientalisti che ha ottenuto il riconoscimento della Presidenza della Repubblica e dell’Ordine nazionale dei Gior- nalisti, si sta rivelando un successo strepitoso. Il tema di que- st’anno, RinnovabiliSSSimo, ha sollecitato l’attenzione di piccoli GnE liguri e siciliani, pugliesi e sardi, trentini e toscani, umbri e marchi- giani... e anche castellani. Pure dalla grande redazione di SQuola- mia parecchi partecipanti al concorso, tutti adesso sotto il “giudizio” dei 17 noti giornalisti e direttori che, uno ad uno, valu- teranno ogni singolo lavoro. Novità a proposito della premiazione: la data è quella del 23 mag- gio, a Villa Vecchia a Monte Porzio Catone, alla presenza della giu- ria, delle autorità, di un rappresentante dell’Ordine dei Giornalisti, che conferità 5 medaglie, di inviati delle televisioni e dei giornali che seguiranno l’evento. Il pacchetto dei premi, confezionato dal Refuso grazie anche al sostegno degli sponsor (al momento, Banca Credito Cooperativo del Tuscolo, Creativamente. Svolta Solar, Collina di Collevalenza), è ricco e “rinnovabiliSSSimo”. In bocca al lupo a tutti i GnE. La redazione di Zagarolo ha deciso di lavorare sulle disabilità. A modo loro, per esperienza diretta, per capire a fondo, per non par- lare a frasi fatte, i ragazzi hanno sperimentato una giornata in car- rozzella, a scuola. Scuola a norma, scuola attenta, rispetto a tante altre. Eppure... E’ perché non si prova di persona, dicono i ragazzi. Un esperimento, il loro, che dovrebbero fare tutti, amministratori e legislatori. il videogioco della guerra Prove di sbarramento a pag. 15 GnEEEEEEEEEEE

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giornale dei ragazzi delle scuole dei castelli romani e prenestini edito dalla comunità montana

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anno I1 numero I1

periodico fatto dai ragazzidelle IV-V elementari, I-II-III mediedei Castelli Romani e Prenestini.

so’mario

guerre

3/5 pepero

ncini a

moros

i

8/9

io rece

nsisco

10/11

MMIIAAsquola

Obam

a ti am

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2

La guerra rappresenta per i bambini undramma onnipresente. Non basta la celebra-zione della Giornata della memoria. Le guerresono tragicamente presenti nel quotidiano,quasi a voler significare l’abitudine. Meno chemai l’eccezionalità. Le uccisioni di massa, le di-struzioni e i tragici effetti di bombe “intelli-genti” colpiscono l’immaginario giovanile,deprimono le aspirazioni e segnano la mente,proprio come i proiettili che passano sibi-lando. I bambini hanno provato a descrivere laguerra. In alcune immagini, poste a corredodegli articoli, gli scenari bellici sembrano unvideogioco. In qualche caso i combattimentisono visti dall’alto, come si fosse sulla posta-zione del computer. Ci sono, però, anche i di-segni di bambini stranieri che le guerre lehanno vissute davvero. Hanno visto le casecadere, i cadaveri per strada e i loro padricombattere con pietre e bastoni. In primopiano le invincibili forze di “Pace”, sempre me-glio equipaggiate. In tutti i casi i nostri ragazziesprimono dolore e il disagio di chi non in-tende rassegnarsi. Il libero sfogo ha favoritoun “diluvio” di interventi: i massacri del Dar-fur, la Striscia di Gaza e le guerre dimenticate.La denuncia contro il male incurabile della so-cietà mondiale è tra le più sincere. I nostri ra-gazzi vogliono capire. Attendono da noirisposte chiarificatrici. Certamente sonomolto seri e non vogliono meravigliare.

Luigi Jovino

La giuria è al lavoro. Articoli, interviste, pubblicità, video, reporta-ges, disegni, racconti, inchieste, poesie, foto, di tutto, insomma, eda tutte le parti d’Italia, nord, sud, centro, isole. Opere di bambinidi 5 anni come di “free lance” appena maggiorenni, di singoli, di fra-tellini, di gruppetti di amici, di classi e di intere scuole italiane.Anche qualche partecipante alla sezione internazionale. La terza edizione di Giornalisti nell’Erba, il concorso nazionale perpiccoli reporter ambientalisti che ha ottenuto il riconoscimentodella Presidenza della Repubblica e dell’Ordine nazionale dei Gior-nalisti, si sta rivelando un successo strepitoso. Il tema di que-st’anno, RinnovabiliSSSimo, ha sollecitato l’attenzione di piccoli GnEliguri e siciliani, pugliesi e sardi, trentini e toscani, umbri e marchi-giani... e anche castellani. Pure dalla grande redazione di SQuola-mia parecchi partecipanti al concorso, tutti adesso sotto il“giudizio” dei 17 noti giornalisti e direttori che, uno ad uno, valu-teranno ogni singolo lavoro. Novità a proposito della premiazione: la data è quella del 23 mag-gio, a Villa Vecchia a Monte Porzio Catone, alla presenza della giu-ria, delle autorità, di un rappresentante dell’Ordine dei Giornalisti,che conferità 5 medaglie, di inviati delle televisioni e dei giornali cheseguiranno l’evento. Il pacchetto dei premi, confezionato dal Refusograzie anche al sostegno degli sponsor (al momento, Banca CreditoCooperativo del Tuscolo, Creativamente. Svolta Solar, Collina diCollevalenza), è ricco e “rinnovabiliSSSimo”. In bocca al lupo atutti i GnE.

La redazione di Zagarolo ha deciso di lavorare sulle disabilità. Amodo loro, per esperienza diretta, per capire a fondo, per non par-lare a frasi fatte, i ragazzi hanno sperimentato una giornata in car-rozzella, a scuola. Scuola a norma, scuola attenta, rispetto a tantealtre. Eppure... E’ perché non si prova di persona, dicono i ragazzi.Un esperimento, il loro, che dovrebbero fare tutti, amministratorie legislatori.

il videogioco della guerra

Prove di sbarramento

a pag. 15

GnEEEEEEEEEEE

2UUnn’’aammiiccaa aallllaa CCaassaa BBiiaannccaaE’ stato eletto il nuovo presidente Barack Obama negli Stati Uniti d’Ame-rica. Il primo presidente di colore. Obama dice che suo padre sessantaanni fa non avrebbe potuto essere servito in un ristorante perché eranero. Barack Obama ha una moglie di nome Michelle e due figlie di nomeMalia e Sasha. Durante la campagna elettorale, Obama ha fatto un discorsoche ha commosso il suo paese e il mondo dicendo che si può vincerecontro il disprezzo verso ogni valore o sentimento umano. Io spero cheBarack Obama non si scordi delle sue idee. Io voglio che resti per tantotempo presidente degli Stati Uniti d’ America. Un giorno vorrei andarealla Casa Bianca a visitare il palazzo e le stanze, vorrei anche conoscere ilpresidente, la moglie e le sue due figlie. Malia ha la mia stessa età, è natail 4 luglio del 1998, chissà se riuscirò a contattarla su MSN. Le vorrei chie-dere come si sente ad essere la figlia del presidente, se le interessa avereun’amica italiana, se guarda anche lei Camp Rock su Disney Channel etante altre cose. Valeria A.

V C Istituto Comprensivo di Gallicano

BBaarraacckk:: ssppeerraannzzaa ddii ppaacceeIn questi ultimi giorni si parla tanto dell’elezione delnuovo presidente degli Stati Uniti : Barak Obama. Que-sta è a prima volta che in questo Stato viene eletto unpresidente di colore. Il giorno del suo arrivo alla CasaBianca è stato offerto un ricevimento in suo onore e lamattina dopo il Presidente si è subito messo al lavoronella Sala Ovale. Ha telefonato ai Capi di Stato di Israelee Palestina per ritrovare la pace, poiché in queste re-gioni si sta combattendo per impadronirsi della Strisciadi Gaza. Obama poi, ha dichiarato che la famosa pri-gione di Guantanamo sarà chiusa entro un anno. Se-condo me, come primo giorno il Presidente, ha fatto ungesto molto importante preoccupandosi di far ritro-vare la pace.

Linda Di Vito V C Istituto Comprensivo di Gallicano

WWee ccaann?? YesBarak Obama è il quarantaquattresimo presi-dente degli Stati Uniti d’America ed è il primodi colore. Il suo mandato durerà fino al 20gennaio 2013. E’ sposato con Michelle Robin-son, avvocato; solo grazie all’aiuto di suanonna (morta pochi giorni prima della sua ele-zione) è riuscito a studiare ed ha coronato ilcosiddetto “sogno americano”. Il suo motto è” yes we can” la cui traduzione in italiano è :“sì, noi possiamo.”Il discorso dell’insediamento ha inizio così: “Lafine di un viaggio storico, l’inizio di un altro”,che segue la nascita di un nuovo pensiero inAmerica, che si rivolge ad un’idea Pacifista eLiberalista nei confronti degli attuali problemi

che preoccupano gli americani. A festeggiarel’insediamento di Obama erano presenti oltredue milioni di elettori ed anche svariate Starinternazionali della musica , come Bruce Sprin-Steen (che lo ha accompagnato con la sua co-lonna sonora per l’intera campagnaelettorale), Beyonce (afro-americano comeObama), gli U2 (gruppo irlandese) e molti altri.Al giuramento si è dichiarato come Barak

Houssein Obama II, e durante il giuramento siè verificato un errore, da parte del giudice cheaveva sbagliato a fare le domande al presi-dente; il giuramento è stato poi rifatto informa privata. I festeggiamenti sono durati perquasi tutta la settimana successiva con i cor-tei per le strade. Obama ha deciso quali sa-ranno i primi punti del suo mandato: la

chiusura del carcere di Guantanamo, la riabi-litazione della Banca d’America come cassa difondo centrale del mondo. Una cosa che haincuriosito molto tutti noi è stato l’abbiglia-mento del neopresidente e di sua moglie.Molti hanno criticato e molti, come me, lihanno giudicati molto eleganti. Matteo L. .

V A Istituto Comprensivo di Gallicano

il nuovoQuest’anno è stato eletto ilnuovo Presidente degli StatiUniti d’America. Per laprima volta nella storia ilPresidente è un uomo di co-lore. Questa cosa è moltoimportante perché, in unpassato molto lontano, lepersone di colore in Ame-rica erano considerate”schiavi senza alcun dirittocivile”. Quindi questo è unsegnale che il mondo stacambiando. In un mondodove “ tutti gli uomini hannogli stessi diritti”.

Giacomo Colagrossi V B

Istituto Comprensivo di Gallicano

RRaazzzziissttiiQuando una persona se ne va dal pro-prio Paese, dove ha lasciato i suoi ricordi,i suoi giochi, le sue origini per affrontareuna nuova città, delle tradizioni diverse,dei giochi diversi, il mondo ti cade ad-dosso e non sai come fuggire da questasensazione! I razzisti prendono in giro gliemigranti senza pietà e senza pensare aquello che hanno passato per arrivare inItalia. Mi chiamano emigrante, “terrone”,e io non posso fare niente, triste tornoalla mia casa:una baracca inmezzo allacampagna.

Matteo Curiale I A

I.C. di Colonna

EmigrazioneProvo dolore, sto dando un ultimo addio allamia città. Ho paura!Dilaga la tristezza nel mio cuore; in questoistante ho solo una confusione nellamente, un lungo viaggio mi aspetta.Sono qui in questa nuova città.Il pensiero del distacco mi addolora, laLontananza dai miei cari mi rende infelice.Dentro di me c’è solo solitudine.Davanti ai miei occhi scorrono i ricordi,sento la rabbia salire sino al mio cuore per ciò che ho per-duto.Nostalgicamente ripercorro il passato nelsilenzio del buio.La speranza sarà la porta aperta verso ilCambiamento.

Silvia B. V B Istituto Comprensivo di Colonna

OBAMA, mister president

3Che sorpresa! Il 44° presidente degli Stati Uniti d’America non èbianco, ma nero! E pensare che in America tutti i neri sono statiemarginati e trattati male per tanti anni, da quando furono portaticon le navi negriere in America per lavorare nei campi. Da allora peranni e anni hanno vissuto separati dai bianchi.Nella poesia “JIM CROW”si parla proprio di questo:Non c’è posto per Jim Crow sui cavalli della giostra?Sui cavalli della giostra? Un signore mi domanda!-Perché ne hai tanta voglia?-Io vengo dal Sud, dove al negro e al biancolaggiù nel Sud non è permesso di sedere accanto.C’è un vagone per Jim Crow,un vagone a parte sul treno,laggiù nel Sud.E nell’autobus ci mettono dietro, nell’autobus.Ma la giostra è rotondaE non possono mettermi dietro.Dov’è dunque un posto a cavalloper un ragazzo negro?Jim Crow chiede di salire sulla giostra dei cavalli, perché è rotonda,quindi nessuno è primo e nessuno è ultimo e lui per una volta èuguale agli altri!La nostra opinione è che, eleggendo Barak Obama, gli americaniabbiano voluto dimostrare voglia e coraggio di cambiare per can-cellare gli sbagli del passato! Caterina Capecci e Enrica Scoletta

Scuola primaria Centro Urbano, IV B Istituto Comprensivo di Rocca di Papa

compiti al BUIONella terra in cui è nato Gesù c’è la guerra! Sono morti più di 1000 persone: bambini, adulti e anziani. Il giorno è pertutti tremendo e spaventoso, ma lo è soprattutto per i bambini.I palestinesi e gli israeliani combattono per la striscia di Gaza. Il contrastoè iniziato 60 anni fa, ma il giorno 2 gennaio 2009 c’è stato un nuovo scon-tro perché gli israeliani vogliono quella piccola striscia di terra lunga 40 chi-lometri e larga 10 . Sono state distrutte tante case e alcune scuole, quellerimaste hanno le finestre murate per proteggere i bambini dai proiettili va-ganti che devono studiare a lume di candela. Le popolazioni nella striscianon hanno ospedali per curare le persone ferite, non hanno cibo e néacqua, gli Israeliani non fanno entrare gli aiuti umanitari.E’ nostra opinione che la guerra deve finire per non far morire altri in-nocenti.NON BISOGNA DARE VOCE ALLE ARMI, MA USARE LE PAROLE!

Riccardo Acciari, Maria Adela Cicau, Sophia Di Filippo, Claudia De Marzi e Marco Salmoni

IV A Istituto Comprensivo di Rocca di Papa

senza paceE’ possibile che nel 2009 si parli di guerra nel territorio dove ènato Gesù? E’ incredibile ma vero: ci sono bombardamenti. Gliisraeliani combattono contro i palestinesi per riprendersi la Stri-scia di Gaza, un territorio senza pace in cui vivono più di un mi-lione di palestinesi. Questa guerra dura da sessanta anni, il 2gennaio le truppe israeliane sono entrate nella striscia di Gazaper disarmare Hamas. I palestinesi da giorni lanciavano razzi con-tro le città israeliane, uno di questi ha ucciso due civili, così letruppe israeliane hanno risposto uccidendone più di 1000 trabambini, donne e anziani. I territori sono completamente de-vastati è impossibile all’ONU accedere per gli aiuti umanitari,anche il Papa ha detto BASTA COMBATTERE!!! Ma vi pare giu-sto che palestinesi e israeliani lottano per un pezzo di terra? E’giusto che i bambini debbono vivere la guerra? NO! NOI PEN-SIAMO CHE NON SIA GIUSTO TOGLIERE AI BAMBINI LAFANTASIA E IL GIOCO. I BAMBINI NASCONO PER CRE-SCERE E NON PER MORIRE!

Camilla Cetroni, Sergiu Mitreanu, Manuel Sorrenti,Francesco Gatta e Eleonora De Santis

IV B Istituto Comprensivo di Rocca di Papa

Guerra, War, Guerre, Kireg, برحلاla lingua internazionale

40 km di prigioneNella terra dove è nato Gesù c’è la guerra! Gli israeliani e i palestinesi, in Medio Oriente, sono più di 60 anniche combattono fra loro per un pezzo di terra chiamata “STRISCIADI GAZA”, il territorio che anticamente fu abitato dagli assiro-ba-bilonesi. Il 2 gennaio del 2009 sono ricominciati i bombardamenti.Due morti israeliani ma più di mille palestinesi. La guerra ha portatol’uccisione di molte persone tra cui tanti papà e tante mamme; di-struzione delle scuole e degli edifici “distributori”di cibo. Un ragazzo palestinese di nome Tamer ha mandato la sua testimo-nianza alla BBC, raccontando le sue paure sulla guerra. Lui scrive :“Se mi affaccio alla finestra vedo carri armati avvicinarsi, ho paura per-sino di uscire di casa e per dormire facciamo i turni per avvertire i nostriparenti in caso di bombardamento”. La storia di questo bambino comequella di tanti altri, che vivono in Palestina, è tristissima! Per noi laguerra è ingiusta! Ed è ingiusto “rinchiudere” in una prigione lunga40km oltre un milione di persone! Bambini come noi non devonoavere un’infanzia indecente!

Flavia Carnevali, Cristiano Silvestrelli,

Massimiliano Gipsi, Alessandro Gatta,

Fabio Massimo De Scalzi IV A I.C. di Rocca di Papa

Gaza e IsraeleQuesto articolo che ho letto parla di una bambina ricoverata inospedale di Gaza per un bombardamento di Israele a Gaza, hanove anni, chiede di suo cugino ma nessuno riesce a trovarlo, duesuoi fratelli e il padre sono morti e forse suo cugino è sotto lemacerie del magazzino crollato dopo il bombardamento. Un’altrasignora si trova all’ospedale con il suo bambino di nove mesi cheha perso tre dita di una mano. Questo è solo un fatto accadutoun giorno, ma tutti i giorni il telegiornale parla molto di Gaza edella guerra che c’è tra Israele e Gaza. Io ho visto delle foto moltobrutte ed ho pensato: “perché gli israeliani uccidono le personeinnocenti?” Ma tra Israele e palestinesi è tanto tempo che c’è laguerra. Alla fine di questo articolo Ula si chiede chi li vendicherà.Questo vuol dire che non vogliono smettere di uccidersi. Io michiedo perché bisogna fare tutte queste guerre, non servono aniente, la vendetta non porta alla pace. Perché non riusciamo asalvare questi bambini da queste guerre continue?

Valeria Albanese V C Istituto Comprensivo di Gallicano

Il 31 dicembre mentre ci preparavamo a salutare il vecchio anno che fi-niva e il nuovo che iniziava, in un’altra parte del mondo, a Gaza in MedioOriente, era scoppiata la guerra. A mezzanotte noi gioivamo al rumoredei fuochi d’artificio che ruminavano il cielo. A Gaza c’era rumore eluci, ma erano le esplosioni dei razzi che venivano lanciati e colpivanole case dove i bambini come noi tremavano di paura. Il giorno dopo leimmagini del telegiornale ci hanno mostrato lo stridente contrasto trale nostre città e il pianto inconsolabile della popolazione che ha persofamiliari e amici, c’erano persone che correvano tenendo in braccio ilbambino ferito per portarlo all’ospedale perché le ambulanze per pauradi essere colpite non andavano a soccorrerli, altri che cercavano tra lemacerie le proprie cose. I nostri pianti in quei giorni riguardavano i re-gali di Babbo Natale che magari erano diversi da quelli che volevamo. Ri-flettendoci, la differenza tre noi e i bambini di Gaza non è solo in questoperiodo ma sempre. La vita per i bambini di Gaza è molto triste perché,mentre noi siamo a scuola per imparare a leggere ed ha scrivere, lorostanno imparando a fare la guerra. Noi ci lamentiamo, facciamo capriccie loro non hanno scelta. Io vorrei che almeno i bambini potessero an-dare a scuola, potessero imparare a leggere e scrivere e non parteci-passero alla guerra. Noi dovremmo imparare a non lamentarci perchésiamo veramente fortunati con tutto ciò che abbiamo. Daniel

V A Istituto Comprensivo di Gallicano

In questi giorni si sono viste in televisione molte im-magini di guerre che vengono dalla striscia di Gaza.Purtroppo ho capito che sono rimasti feriti o mortimolti bambini e donne innocenti. Questo perché iterroristi avevano nascosto le armi e le bombesotto le case di persone civili, Gli israeliani nonhanno tenuto conto di questo e hanno bombardato.So che sono molti secoli che questi due popoli sifanno la guerra, ma, spero che un giorno i bambinipalestinesi e quelli israeliani possano giocare insieme.

M.P. V A Istituto Comprensivo di Gallicano

LE GUERRE IN MEDIO ORIENTEIn tutto il mondo migliaia di civili inno-centi vengono uccisi. Non è una novità,è sempre successo nella storia; la logica èsempre la stessa: chi governa, non avendoaltri argomenti a disposizione, chiama ilpopolo contro un nemico esterno e, allafine, chi ci rimette sono sempre le po-polazioni, mentre i governanti di tutte leparti aumentano solo il loro potere. Leguerre in Iraq e Afganistan hanno il soloeffetto di rafforzare il potere dei vecchi enuovi governanti di molti stati nei con-fronti delle popolazioni. Chi si sta arric-

chendo in questa situazione sono sem-pre gli stessi: miliardari, politici, integrali-sti, generali, mentre i civili vivono semprepiù nella miseria e nella paura. Tutte leguerre hanno il loro apparato ideologicoe di propaganda che viene nascosto die-tro “nuove missioni di pace”. L’unica viad’uscita è l’unità fra i popoli, il disarmo ditutti gli stati e degli eserciti regolari oclandestini, l’autogestione, la comunica-zione e l’informazione orizzontale.

Manuel Pitolli II B

Istituto Comprensivo di Montecompatri

Repubblica Centro AfricanaOgni giorno sentiamo notizie di uomini che muoiono per difendere lapropria religione o i propri territori. Nel mondo sono in corso più 30guerre ma il loro numero potrebbe essere molto più alto perché ci sonoguerre dimenticate. Avete mai sentito parlare della guerra civile nellaRepubblica Centro Africana? La capitale di questa repubblica è il Ban-gui, sappiamo che a nord confina con il Ciad, ad est con il Sudan e a sudcon la Repubblica Democratica del Congo. Le immigrazioni che hannocolpito questo paese hanno portato forti movimenti di vari popoli dietnie diverse. Tra il 1996 e il 1997 ci sono state violente rivolte popo-lari contro il governo e nel 1998 si sono svolte le elezioni in cui ha vintoil Presidente Kalingba, grazie al forte sostegno della popolazione. Ma sicrea, nel 1999 , un forte scontro tra il partito del Presidente e il partitoopposto di Patassé che porta alla guerra civile. Le truppe federali di Pa-tassé si alleano con una temibile “Compagnia della vendetta” che si sca-glia contro la popolazione della Repubblica Centro Africana, connumerosi atti di violenza, incendi e omicidi. Così il paese diventa la terradi nessuno, dato il forte scontro. Al di là della facciata politica, ci sonomorti, feriti e continue violazioni dei diritti umani senza che nessunointervenga.

Giulia Sabatino II B Istituto Comprensivo di Montecompatri

Nonostante il progresso del ventunesimo secolo i conflitti e leguerre sono ancora tante, troppe per la verità. Alcune delleguerre in atto sono quella in Afghanistan e la guerra civile nellastriscia di Gaza.Nel 1979 l’URSS (Unione Sovietica) dichiara guerra all’Afghani-stan e lo invade. In suo aiuto intervengono, segretamente, gli USAfornendo armi e materiale. In Afghanistan combattevano le truppedi occupazione, i mujaheddin, formazione di guerriglieri ribelli. Nel1987 l’URSS si ritira dall’Afghanistan e al potere salgono i muja-heddin, a capo dei quali c’era, fino a pochi anni fa, il Mullah Omar.La Repubblica Islamica teocratica, cioè basata sulla religione, durafino al 7 ottobre del 2001, anno in cui gli Stati Uniti iniziano unaguerra contro l’Afghanistan, ancora in atto, a cui partecipa anchela NATO. In questa guerra vengono coinvolti anche gli Italiani, inquanto parte della NATO.Nel 1948 Israele era divisa in tre parti: due di queste sono arabee sono la striscia di Gaza e la Cisgiordania. Queste due parti dellaPalestina vogliono ottenere l’indipendenza e per questo motivoci sono state continue guerre. La forma di governo, l’Autorità Na-zionale Palestinese, è capeggiata da Abu Mazen. Per fermare gliattentati a Israele è stato costruito un muro al confine con la Ci-sgiordania. L’ultimo atto di questa guerra contemporanea è statachiamata “Operazione Piombo Fuso”, in cui Israele ha mandato lesue truppe nella striscia di Gaza.

Noemi Tedeschi II B Istituto Comprensivo di Montecompatri

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troppi conflitti

Speciale guerra

guerre dimenticateLe guerre, si sa, ci sono semprestate e ci sono anche ai giorni no-stri. Ma le guerre attuali non sonosolo quelle ben in vista sui gior-nali, oppure quelle raccontate neiTG: molte, infatti, sono le guerreche non vengono rese note daiservizi d’informazione, e questoperché i media spesso non sonoliberi di raccontarle, o perché nonhanno interessi nel farlo. Così gliunici a sapere dell’esistenza diqueste guerre sono i popoli coin-volti. Fortunatamente nel mondodel web ci sono notizie che pos-sono compensare l’informazionedi scarsa qualità o totalmente as-sente dei media: si tratta soprat-tutto di siti di organizzazioni

ONLUS. I Paesi dove questeguerre hanno luogo sono soprat-tutto quelli più poveri e meno svi-luppati, che sono spesso nellamorsa di attacchi terroristici o ditensioni politiche. Sono state in-dividuate venti aree di crisi, chehanno vissuto o vivono ancora alloro interno situazioni di conflitto:sette si trovano in Africa: Algeria,Burundi, Uganda, Rwanda, Liberia,R.D. del Congo e Sudan; altri seiin Asia: India (Kashmir), Nepal, Fi-lippine Myanmar ,Sri Lanka e Pa-kistan; quattro in Medioriente:Iraq, Afhanistan, Israele-Palestinae Turchia; altri due nel continenteamericano: Colombia e Perù; uno,infine, in Europa: Russia (Cecenia).Inoltre, se nelle guerre delloscorso secolo i militari erano la

maggior parte delle vittime, oraquasi tutti coloro che perdono lavita sono civili. Secondo il sitoweb www. conflittidimenticati.it cisono 25 guerre in corso, moltedelle quali sono dimenticate.Ognuna ha la sua tragica storia eil suo carico di morte, distruzionee disperazione che rende peg-giore la vita delle popolazionicoinvolte nei conflitti, come senon fossero già abbastanza neiguai. E ovviamente dietro a que-ste guerre ci sono gli interessidelle multinazionali e di uominisenza scrupoli che prima vendonole armi agli eserciti, contribuendocosì in qualche modo alla distru-zione di quei Paesi, poi con le loroaziende vanno sul posto a rico-struire, guadagnando così miliardi

di dollari a dispetto dei popoli cheinvece muoiono di fame. Quindise il pianeta è stravolto da questiconflitti, è anche colpa anche deipaesi occidentali che, attenti anon farsi la guerra, la favorisconofuori dal loro territorio. Guerre dimenticate nel 2008 e2009: Congo, Somalia, Somaliland-Puntland, Nord Sudan - SudSudan, Darfur-Sudan, Turchia-Kur-distan, Sri Lanka-Tamil, Colombia-Farq, Spagna-Eta, India-Kashmir,Pakistan-Baluchistan, Eritrea-Gi-buti, Moldavia-Transnistria

Corrado Alessandrini e Luca VeronesiIII G Istituto Comprensivo

di Gallicano

La guerra è inutile. Lo sappiamooggi, lo sapevamo ieri e lo abbiamosempre saputo. Eppure, conti-nuiamo a vivere e a organizzarle.Durante il tempo, le guerre si sonofatte sempre più cruente, si è pas-sati in poco tempo dalle guerre incampo aperto a quelle in trincea,sperimentate per la prima voltanella 1° Guerra Mondiale, oGuerra Totale, un ricordo atroceper coloro che l' hanno vissuta.IlPapa di allora la definì un'inutilestrage ed un'orrenda carneficinache danneggiava l'Europa. Aveva ra-gione. La guerra non è mai stata afavore di nessuno. Le guerre par-tono dal nulla e non portano nulla,anche a coloro che hanno vinto. La1° Guerra Mondiale portò peròun altro bruttissimo avvenimento:la 2° Guerra Mondiale. Ancoraoggi sono in corso molte guerreche stanno lasciando un segnoprofondo nella vita di molte per-sone. Oggi sentiamo citare “laguerra in Iraq”, “la guerra in Afgha-nistan” e negli ultimi tempi quellache coinvolge, ancora una volta, ipalestinesi e gli israeliani, per laStriscia di Gaza. Citerò ancora leparole del Papa Benedetto XV, laguerra, può essere fatta anche pergli scopi più nobili, ma è sempre

dolore per tutti. Forse, molti sisono dimenticati del valore dellapace. “Pace”, una parola che nonva oscurata né dimenticata e ne-anche sostituita. Sono circa 70anni che i palestinesi e gli israelianinon vivono in pace. È come staregran parte della vita in prigione enon riuscire mai a vedere il sole.Di sicuro tutte le guerre hannofatto diventare più poveri i poveristessi. Ogni guerra, ogni colpo dimitragliatrice, ogni persona mortainvano è un passo indietro nellastoria, sono errori che non rimar-gineranno le ferite delle famiglieche hanno perso i propri cari. Nonci si rende conto che la guerraporta altra guerra, il dolore portaaltro dolore. C'è una frase che miha colpito molto “Non so conquali armi si combatterà la 3°Guerra Mondiale, ma la 4° sicura-mente con le pietre”(Albert Ein-stein), per dire che la guerra nonporta avanti, ma indietro. La guerranon va combattuta con altraguerra. È un qualcosa che le per-sone devono capire, ma temo chenon si smetterà mai di farla.

Caterina Leone III C I.C. di Grottaferrata

Chi vuole la guerra?I primi responsabili sono coloro che la guerra la creano ma nonvi partecipano attivamente: i capi di stato ed i governanti. Spessoquesti sono sospinti da motivi economici; gruppi imprenditorialiche hanno interessi a controllare l’economica di un paese o adavere materie prime a basso costo.. Non bisogna dimenticare, in-fatti, che la guerra innesca in giro di affari non indifferente: le in-dustrie belliche per prime ma anche quelle che costruisconomezzi di trasporto, le industrie tessili e tute quelle che produ-cono per il consumo dei soldati. Insomma un vero giro d’affariultra miliardario e per questo molti industriali non possono chevedere con favore la guerra. Ovviamente nessuno lo dice chiara-mente perché si attirerebbe le critiche dei cittadini che nonhanno nessun interesse a combattere una guerra del genere. Unaltro motivo ricorrente per scatenare le guerre sono le questionireligiose ossia far credere alle persone che sono minacciati daaltri popoli di differenti culture. Protagonisti delle guerre sono,poi, i soldati. Tra questi è probabile che ci siano persone chehanno subito il fascino della divisa, vogliono un ruolo di prestigioper sentirsi importanti o realizzati. Altri hanno fatto questa sceltaper il bisogno di servire lo stato, per sincero amore di patria. In-dubbiamente valori nobili che fanno onore a queste persone mase io fossi un soldato vorrei essere certo delle motivazioni per cuirischiare la vita. Gabriela Trifan

II G Istituto Comprensivo di Zagarolo

Nella storia dell’uomo ci sono state sempre delle guerre perchéc’è sempre chi vuole conquistare le terre e le ricchezze altrui oper motivi religiosi. La cosa più tragica è che nelle guerre nonmuoiono solo i soldati ma vengono coinvolte persone innocenti:donne, vecchi e bambini. I bambini, durante i conflitti, non pos-sono vivere la loro infanzia perché sono costretti a stare nei ri-fugi con la paura che da un momento all’altro un missili possacolpirli. Inoltre in alcuni stati poveri i bambini vengono arruolatistrappandoli dalle loro famiglie e costretti a combattere comeadulti. Io penso che le guerre siano veramente inutili perché por-tano morte e sofferenze e sono uno spreco di soldi che,invece,potrebbero essere usati per aiutare i paesi poveri o salvaguar-dare l’ambiente del nostro pianeta.

Davide Perrone II G Istituto Comprensivo di Zagarolo

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Sogni mai realizzatiAndare via, essere trattati da persone,vivere felici e sereni……Sogni, che sei milioni di Ebreihanno rincorso invano,vedendo finita la vita,soffrendo sulla loro pelle,vedendo con gli occhi,toccando con le manila vera sofferenza!

Letizia Monti VC Istituto Comprensivo di Grottaferrata

ShoahUna volta un uomo di nome Hitlersterminò sei milioni di Ebrei,

ora lui è morto e sepolto.Una volta una bambina di nome Anna Frankviveva felice,ora di lei rimane solo un vecchio diario.Una volta esistevano le leggi razziali.ora per noi sono solo un ricordo.Una volta molti avevano paura della vita,ora è la cosa più bella che ti possa capitare!

Giordana Mori VC Istituto Comprensivo di Grottaferrata

MisteroSe tu me lo permetti,ti chiedo cos’è la pace,ma sento solo la pioggia sui tetti

e tutto tace.Nessuno sa cosa sia questo misterosconosciuto sulla Terra,ma molto, molto curioso;forse non lo conosciamo,perché siamo sempre in guerra.E adesso noi bambiniai grandi dobbiam parlare:-La guerra è troppo brutta e non si deve fare!-

Gaia Paltrinieri V C Istituto Comprensivo di Grottaferrata

pioggia di guerraEra una giornata molto cupa e grigia, pioveva continuamentesenza interruzione. Tutti erano ormai rintanati nelle propriedimore; tutti tranne un ragazzo di circa ventitré anni.Capelli lunghi almeno fino all'orecchio, arricciati, color biondoslavato e due piccole orecchie sporgenti da lunghi basettoni.Sopracciglia rade, labbra sottili, sormontate da un naso a pa-tata. Indossava una camicia a righe sottili bianche e celesti,con colletto alto e rosso. Era abbandonato a terra come unpovero cane del tutto inconsapevole della pioggia radioattivache lo inzuppava. Era stata causata dall'esplosione dell'ultimabomba nucleare di quella guerra. Io ricordo solo che mentreera lì sotto l'acqua chiudeva piano piano gli occhi godendosigli ultimi istanti di vita.

Valerio Sollazzo II G Istituto Comprensivo di Zagarolo

La ricordo come fosse ieri, quella festa, erovestita stupendamente, quell'abito l’avevafatto mia nonna, la sarta migliore del mondo,per me confezionava sempre gli abiti migliori.Ogni anno ne avevo uno diverso, li adoravotutti, ma quel carnevale si era impegnata piùdel solito, il mio vestito era da invidia. Quel-l’anno, era stato più difficile decidere il vestitoda cucire, perché la festa era a tema, biso-gnava vestirsi in modo specifico: da “ali-mento”, un qualsiasi alimento tra i più buoni.Nella ricerca avevo escluso le verdure, all’ini-zio era stato difficile sceglierlo, ma poi, l’ ideami era venuta (me l’aveva suggerita miamadre), avevo scelto la fragola, il mio fruttopreferito. Avevo un costume rosso a pallinineri, al collo tenevo un pezzo di stoffa verdee come cappello indossavo una piccola cupolasempre in verde, ero truccata in rosso, tuttala mia faccia era coperta di questo colore, le

scarpe rosse ed . . . ecco il costume perfettoper quella festa. Arrivata, vidi cibi di tutti i tipi,sembrava di essere piombata in un super-mercato, persone vestite da bottiglia, azzurrein corpo, una striscia con scritto “acqua” o“coca cola”, un cappello a forma di tappo eveniva voglia di aprirle e bere. Mi era venutafame, per fortuna vidi un tavolo con cibi e be-vande vere, stavo per addentare un panino,quando arrivò accanto a me una ragazza ve-stita da biscotto di cioccolato che mi fece ve-nire l’acquolina in bocca, sembrava vero,marrone e a forma di fiorellino, come quelliche si mangiano con il tè. Mentre parlavo conil “biscotto” arrivò un ragazzo vestito da taz-zina, insieme facevano una bella coppia: Tè eBiscottino. Mi allontanai, mi sentii toccare suuna spalla, urlai dalla paura, mi girai e rico-nobbi in quel barattolo di nutella la mia amicaGiorgia; sembrava vera, un cappello bianco

come coperchio e un costume marrone, sulpetto la striscia bianca con scritto “ NU-TELLA”. “Ciao Giorgia, finalmente ti ho tro-vato, hai visto le altre?” chiesi alla mia amica,per un attimo non mi rispose, poi si scansò edietro di lei vidi Francesca e Margherita, ve-stite rispettivamente da torta e da scatola dicereali. Non feci in tempo a salutarle che sen-timmo una voce, era la padrona di casa checon un microfono annunciava la vincitrice o ilvincitore…..…“ La ragazza uva” disse, all’inizio non capii,ma vidi sul palco un costume fantastico, tantipalloncini viola intorno ad una ragazza, questierano gli acini e per cappello aveva un pezzodi stoffa marrone, meritava davvero di vincere,anche se io rimasi un po’ male, giurai che avreivinto l’anno successivo….

Livia Flammini 1C “G.Falcone” Grottaferrata

6 Narrativa e Poesia

Festa di

Carnevale

Delitti fiabeschiChi è stato ad avvelenare il fuso della Bella Addormentata?Quale potente pozione è stato usata per avvelenare la meladi Biancaneve? Come ha fatto il lupo a convincere Cap-puccetto Rosso che era la nonna? Parte l’indagine: ma-scherato il colpevole, saremo inflessibili con le streghe, ilupi malvagi, le matrigne e i draghi: così dichiarano le for-midabili investigatrici, sulle tracce dei “cattivi” delle fiabe. Ilcaso è aperto: abbiamo delle prove schiaccianti per inca-strare le prime colpevoli. Sappiamo infatti chi ha avvelenatoil fuso… Strega in nero, infuriata per non essere stata invi-tata al banchetto, ha lanciato una serie di maledizioni, tracui la peggiore è stata quella di far dormire la principessaper cento anni! Tutto è stato ricostruito, grazie alle provedel DNA, dalla squadra investigativa ed il caso è… risolto.

Giulia, Florina, Serena, Carola, Pamela, Camilla e Carlotta I C e I D

Istituto Comprensivo di Rocca Priora

The best pig in the worldSensazionale! Il lupo colpevole di molti delitti (ricordatequando si è ingoiato nonna e Cappuccetto Rosso tutte in-tere?) smascherato da tre giovani porcellini! Il fatto, avve-nuto in campagna in un giorno d’estate, è stato reso notoda un testimone che, mentre passeggiava, ha visto dietrouna siepe un lupo che fuggiva con la coda in fiamme…I nostri lettori vorranno sapere cosa è successo: il fatto èche ai lupi piacciono i porcellini e quel lupo si era messoin testa di farsene una scorpacciata proprio quel giornoma… non aveva fatto i conti con il Porcellino “the best”, ilpiù intelligente del mondo. Si sa che i porcellini abitanonelle fattorie con i tetti di paglia ma il nostro eroe, cheaveva due fratelli un po’ più ingenui da proteggere, ha pen-sato di costruirsi una casa in cemento, che inutilmente illupo ha cercato di distruggere, sprecandoci tutto il suofiato. Come ultima risorsa il malvagio ha tentato di entrarenella casa dal camino, ma “the best” ha acceso il fuoco!!!

Leonardo, Cristiano e Matteo I C Istituto Comprensivo di Rocca Priora

Hansel e Gretel, due giovani fra-telli di un paese di montagna,sono scampati ad un rapimentoad opera di una strega dalle abi-tudini cannibalesche… Ma tor-niamo un attimo indietro neltempo… I due bambini vivono in-sieme al padre e alla sua secondamoglie, che non ha avuto nessunoscrupolo a cacciarli di casa con lasperanza che non facessero più ri-torno! Eccoli infatti camminare

nel bosco, di notte, affamati…finoa che non avvistano una casettache sembrava un sogno! Una casafatta di dolciumi, dove entrano fe-lici. Ma dentro li attende unabrutta sorte: una strega cattivasotto le mentite spoglie di gentilevecchina, e per di più a digiuno dasvariati giorni… Voi cosa pensateche faccia una strega ai bambini,quando se li vuole mangiare? Lei liha messi all’ingrasso come cap-

poni! I due fratelli, ignari, si abbof-fano di torte, cioccolate, zuccherofilato e noccioline tostate pertutta la notte, fino a cadere ad-dormentati. E’ allora che entra inazione la diabolica “vecchina”: Im-prigiona Hansel e costringe Gre-tel a servirla. Hansel, però, è untipo “tosto”… si fa aiutare da unpollo arrosto! Sapete come? Uti-lizzandone un semplice ossicino,che fa tastare alla megera al posto

del suo dito grassottello. Uno,due, tre giorni e poi Gretel ap-profitta di un momento di distra-zione per spingere la strega nelforno bollente, dove incontra dueo tre zombi che il nostro compa-gno Davide dissemina in ognitesto!Davide, Luca, Daniele e Leonardo

I C e I D I.C. di Rocca Priora

Uomo in mare!Oggi, in mare aperto, un burat-tino di nome Pinocchio è statomangiato da una balena. L’incre-dibile fatto richiede una spiega-zione, e noi dobbiamo fare unpasso indietro per scoprirne lecause. Prima di tutto, Pinocchioun burattino speciale: infatti urla,beve e mangia come un bambinovero, e come tutti i bambini deveandare a scuola, anche per far fe-lice il papà , Geppetto. Ma, cometutti noi (ragazzi) non ci pensavaper niente e così preferiva an-dare in giro per il mondo.Quante avventure! Scampato allafame crudele di Mangiafuoco esfuggito ai due crudeli assassini (i famigerati Gatto e Volpe), conl’aiuto di Mister Grillo Parlantee la protezione della missmondo delle fate, Miss Fata Tur-china, era arrivato sano e salvofino al fatidico momento: checaro prezzo da pagare, finire nelventre della balena, per rinun-ciare alla scuola! Eppure il burat-tino Pinocchio aveva già detto diessersi pentito, e si era messo incerca del papà per farsi perdo-nare e ricominciare da capo. Chesfortuna raggiungerlo propriomentre Geppetto era già andatoper mare! Vederlo e tuffarsi fu unmomento: ma qui è entrata inscena la terribile balena, che selo è mangiato in sol boccone.

Giorgio, Luca, Gabriele C. e Gabriele F.

I C Istituto Comprensivo di Rocca Priora

InvernoVento che canta, freddo che gela,cristalli di ghiaccio come limpidipensieri, lasciano una malinconiadi emozioni. Alberi spogli, sta-gione di piante dormienti, dineve che cade lenta e copretutto come un mantello bianco, custodisce il seme che sboccerà.Tempo di pochi sentimenti, dibrividi forti, di fronde spezzate espoglie. Si resta lì stupiti a guar-dare questa bellezza senzasuono che spinge un gatto nellabottega del fornaio, e un “senzatetto” in chiesa davanti alle can-dele accese. Tra un giro di tom-bola e mercante in fiera siprepara l’abete per un giorno difesta così delicato, quando il ca-minetto è acceso. Grazie alvento forte e violento, riesco avolare. E’ inverno, anima … è in-verno.

Classe II CIstituto Comprensivo di Grottaferrata

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Un rapimento finito bene

L’ amore… l’ amore è un sentimento bel-lissimo. È uno dei sentimenti più belli,ma… è difficile da esprimere. Una per-sona capisce di essersi innamorataquando la prima volta che incontra lui olei sente una stretta allo stomaco e, dopouna settimana o un paio di giorni, lo/lasogna. Dopo quel giorno non se la togliepiù dalla testa, pensa continuamente allapersona amata e a nient’altro, tutto èconcentrato intorno all’amore…Quando arriverete alle medie (e chi già ciè arrivato concorderà sicuramente conme) vi accorgerete che sarà molto facileprovare questo sentimento: ci sarannotante, tantissime persone con le quali en-trerete in contatto, e comincerete a pro-vare emozioni molto più profonde diquelle che provavate alle elementari per-ché state crescendo e entrando vortico-samente nel modo dei grandi, anche perquanto riguarda la sfera affettiva. Questolancio in un mondo emotivo del tuttonuovo per voi vi farà sentire agitati econfusi e, soprattutto, vi provocherà di-strazione, distrazione, distrazione e di-strazione! Che porterà i vostri piedilontano da terra. Io, che sono semprestato sfortunato, ho scritto questo arti-colo per darvi alcuni consigli:Se volete iniziare ad approfondire questo

sentimento, potreste avere una delu-sione, ma anche un/a nuovo/a compa-gno/a ; mi raccomando, però, comunquevadano le cose di essere sempre voistessi. Starete di sicuro pensando: “me lodicono TUTTI!” Beh ! E’ vero, perché vipotreste ritrovare ad essere quello chenon siete per sempre, solo per conti-nuare a piacergli/le; allora sapete che vidico? Ogni persona ha un modo perso-nale di essere, di vestirsi, di parlare, difare ecc… Quindi se il vostro essere nongli/le piace è lui o lei che non vi merita,voi siete unici e non vi dovete far smi-nuire da nessuno, perciò cercate altrove:prima o poi troverete il pezzo mancantedel vostro puzzle. Se poi troverete il veroamore siete molto fortunati e io saròmolto contento per voi, ma se avretedelle delusioni ricordate che la personache vi ha rifiutato non sarà né la primané l’ultima, che siete ancora giovani, avetetanto tempo per trovare la vostra veraanima gemella, e che non vale la pena disoffrire così tanto per una persona chenon ci vuole!!! Tenete duro che i giornidi sole arriveranno!! Spero di esservistato di aiuto, un saluto a tutti.

Gabriele Marra I A Istituto Comprensivo di Monte Porzio

All’incirca un anno fa è uscito questonuovo sito interattivo chiamato Face-Book che permette alle persone di tuttoil mondo di conoscersi e di stringereamicizie virtuali. Circa 5.000.000 di per-sone attualmente sono iscritte a Face-Book, ma io mi chiedo dove sia finita lavoglia di uscire di giocare di stare alparco e in piazza. Per alcune persone però FaceBook nonè solo un sito dove conoscere nuovagente, ma dove rafforzare delle amicizie.Queste cose di solito succedono allepersone molto timide che hanno pro-blemi ad esprimersi con gli altri quindiusano questi programmi FaceBook,MSN,Bearshare, skin… come una mac-china che parla al posto loro. È logico cheda dietro il monitor del computer una

persona si senta più sicura e disinvolta,questo a volte però si può ritorcere con-tro perché se accade di discutere conqualcuno è più facile dire di tutto perchénon c'è il pudore che si può averequando si è faccia a faccia con una per-sona. Io credo quindi che i veri amicinon saranno mai quelli di FaceBook per-ché i veri amici sono quelli con cui passiattimi importanti della tua vita, sonoquelli con cui ti diverti, quelli con cuisperi di passare la vita. Invece su Face-Book le persone sono in cerca di amicivirtuali solo per occupare il tempo.

Francesco Avenia I C

Istituto Comprensivo di Monte Porzio

Agli occhi degli amici

Dicono di meAmare Luca è facile, perché lui ama tutti disinteressata-mente.Luca è una persona meravigliosa, fa stare bene chi gli staintorno.È un ragazzo sempre solare, ha sempre il sorriso in fac-cia, lui non è mai triste.Lui dice la maggior parte delle volte la “P” al posto della“V” e a me piace.E’ simpatico e dolce, capisce quando è l’ora di scherzaree quando non lo è.Ci chiama ad alta voce, ci dà dei nomi buffi, inverte i nomicon i cognomi, fa battute simpatiche.Coglie i sentimenti degli altri ragazzi e impara a crescere.Stare in classe con Luca è una cosa indescrivibile, pensoche aggettivi per descrivere queste emozioni non esi-stano.Lui è spontaneo, simpatico, socievole e in classe porta al-legria a tutti quanti.Io lo ritengo una persona meravigliosa e penso sia un ra-gazzo come tutti.Passiamo molto tempo insieme e ci vogliamo bene a vi-cenda.È un ragazzo tranquillo con tanta voglia di imparare cosenuove, sta insieme a noi e con noi impara.È un ragazzo molto vivace, la prima volta quando l’hovisto non sapevo che cosa fare, come comportarmi.Anche nei momenti in cui noi siamo tristi, possiamo es-sere certi che ci sarà sempre lui a consolarci.Si affeziona molto facilmente alle persone. Luca è un ragazzo sensibile ma nello stesso tempo alle-gro, è felice di conoscere nuovi amici e cerca sempre difare nuove amicizie.L’energia che sprigiona, la grinta, la felicità, è una cosa me-ravigliosa e adesso vedo Luca come il mio compagno diclasse, ogni volta che lo vedi sorridere ti senti dentro unasensazione di… di benessere, di felicità.Ti senti una palla di felicità quando lo vedi giocare a palla,correre, ridere e andare vicino alle ragazze e fare il gen-tiluomo.È venuto con noi al camposcuola, è stato bellissimoaverlo con noi, ci siamo divertiti molto.Secondo me l’handicap non è assolutamente un osta-colo. Nessuno per me, deve essere definito”handicap-pato” perché si può esserlo anche se si è “normali”.Puoi essere normale, autonomo, intelligente e tuttoquello che ti pare, ma se non hai la cosa più importantesei “handicappato” anche tu. Se ti manca la cosa più im-portante: un cuore.A volte questi ragazzi possono sorprenderci, perchésanno fare più di quello che si crede!Ho notato che spesso siamo più dispiaciuti noi a vederlocosì che lui, e infatti è quasi sempre sereno e molte voltefa delle battute e ci fa ridere.”Gli alunni di III E dell’Istituto Comprensivo di Zagarolo (e l’assistente di Luca)

8 L' AMORE E’

I veri amici non sono in Rete

Fragole e... peperoncino

IL BULLISMOUno dei tanti problemi dei ragazzi è il bullismo.Il sindaco di una cittadina, vicino a noi, insieme al procuratorecapo, sono andati in una scuola superiore, ad indagare sul pen-siero e sul comportamento dei ragazzi nei confronti di questoproblema. Hanno fatto delle domande ad un gruppo dei 359 ra-gazzi intervistati. Il Procuratore capo ha dichiarato che, di frontealla frequenza di questi fatti, serve più attenzione da parte dellapolizia, ma purtroppo non ci sono abbastanza poliziotti per con-trollare, perciò occorre la collaborazione degli studenti e dichiunque si accorga di quanto sta accadendo. La maggior parte deiragazzi ha risposto alle domande affermando che se avessero as-sistito o fossero stati vittima di bullismo avrebbero chiesto aiutoai compagni o avrebbero riferito ai professori. Alcuni, di loro, in-vece, hanno detto che si sarebbero fatta giustizia da soli.La preside dell’Istituto ha spiegato che è stata fatta questa inda-gine per capire la reazione degli studenti davanti a questo feno-meno, anche se in quella scuola, ancora, non erano avvenuti fattidel genere. Questa indagine è molto interessante, secondo me, eil parlarne in classe aiuta i ragazzi a capire meglio come compor-tarsi davanti a questo problema, a saperlo affrontare e risolvere.A me non è mai capitato di assistere o di essere protagonista diepisodi di “bullismo” e credo e spero che nella mia scuola non av-vengano mai.

Giorgia Ferraglioni V B Istituto Comprensivo di Gallicano

i sentimenti degli adolescentiL’ adolescenza è un’età nella quale i ragazzi cambiano; vogliono diven-tare indipendenti, ma nello stesso tempo hanno bisogno di protezionee dei loro spazi; si staccano dai genitori, che cominciano a diventare peri loro gusti molto antiquati. In realtà, gli adolescenti non sono ancorapronti ad assumersi le loro responsabilità. Vogliono essere capiti, so-stenuti o criticati, ma non ignorati. Agli adolescenti piacerebbe tro-vare degli spazi dove nessun adulto possa disturbarli. Certe volte sichiudono in camera oppure nel bagno dove si guardano alla specchio,volendo cambiare il loro aspetto fisico per vedersi più belli, per piacereagli altri e a se stessi. Infatti, nell’età dell’infanzia non ci si preoccupatroppo di quello che pensano gli altri, ma crescendo ci si rende contoche piacere agli altri sia un dovere. Diventa un’ossessione. Anche peri genitori è una fase difficile perché hanno paura di perdere per sem-pre i loro figli, di vederli allontanarsi sempre più da loro ma pensanoanche di non doverli tenere sempre sotto le loro protezioni.

Andreea BarcaiacIstituto Comprensivo di Gallicano

Avete mai conosciuto un cac-ciatore di sensazioni? Certa-mente sì, e parlo ai genitori, aglioperatori della scuola e più ingenerale al mondo degli adulti,di quegli adulti significativi chehanno occhi aperti sul mondoadolescenziale, tanto fragile esensibile quanto affascinante. E già, perché sono proprio al-cuni di loro i sensation seeker,i cacciatori di emozioni forti.Sono quei ragazzi che fannodel rischio, del pericolo del-l’abuso, il punto cardine delloro agire.Zuckermann, negli anni 70, hadefinito la sensation seekingcome "il bisogno di varie,nuove e complesse sensazionied esperienze e perciò la pro-pensione ad assumere rischi fi-

sici e sociali al solo fine di taleesperienza”Il rischio fa parte dell’adole-scenza anzi, “non esiste adole-scenza senza rischio”;attraverso l’agire i ragazzi af-frontano le loro difficoltà omeglio la loro sofferenza, per-ché l’adolescenza è sofferenza,è difficoltà, è salita. Si tratta diun agire trasgressivo, a voltespericolato, sostenuto da unottimismo ingiustificato tipicodi questa età. Ma occorre distinguere tra ri-cerca del limite e ricerca del-l’eccesso. Nel primo casol’obiettivo del comportamentorischioso è quello di mettersialla prova, di conoscere, di ap-prendere codici sociali enorme morali. Nel secondo

caso invece i comportamentitrasgressivi diventano supera-mento del limite e in quantotali non arricchiscono masono finalizzati solamente adun appagamento temporaneo.Rientrano in tali condotte ilbere, il fumo, la guida sperico-lata, il vandalismo, il bullismo.Così, indifferenti alle regole einosservanti della sicurezzapropria e altrui, nei comporta-menti a rischio i nostri caccia-tori di sensazioni rimangonointrappolati e, nel ricercarel’autonomia, si ritrovano in-vece in una nuova dipendenza.E noi, gli adulti, dove siamo?Noi non possiamo bloccarli,non possiamo arrestare il lorobisogno di scoperta, non dob-biamo impedir loro di speri-

mentare, ma contemporanea-mente dobbiamo rinforzarlinella loro percezione di ade-guatezza e di competenza at-traverso la costruzione dilegami forti con loro. Senzasottovalutare. Senza negare.Solo se crediamo in loro pos-siamo aiutarli nella individua-zione delle proprie potenzialitàma anche dei propri limiti.Questa è prevenzione.

prof.ssa Laura MicocciIstituto Comprensivo diMonte Porzio Catone

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I cacciatori di sensazioni

Twilight i Vampiri belliQuando Isabella Swan lascia la calda e arida Phoenix per andare nella più piovosa cittadinadi tutti gli Stati Uniti ossia Forks non sa cosa l’aspetta. Quando mette piede nell’aula di bio-logia Bella si imbatte in Edward, un ragazzo dall’aria misteriosa. Da subito Bella si sente im-paurita,ma allo stesso tempo attratta da lui. Cosa nasconde questo ragazzo dal viso d’angeloe dagli occhi di ghiaccio? E perchè Edward respinge Bella nonostante lui ne sia fortementeattratto? Quando Bella riuscirà a scoprire il segreto sarà ormai troppo tardi. Twilight è unodei film più visti di recente al cinema, la cosa fenomenale è come è riuscitoil protagonistadel film, Edward Cullen, interpretato da Robert Pattinson, a conquistare il cuore di quasitutte le donne, sia ragazze che mamme, ma non solo del film, anche nel libro. C’è da direperò che la produttrice cioè Catherine Hardwicke non è stata fedele al libro perchè moltescene del film non corrispondono al romanzo di Stephanie Mayer, come ad esempio lascena del bacio. Ma il film ha avuto ugualmente successo. Le riprese del secondo film ver-rano girate in parte qui in Italia, in particolare a Volterra. Inizieranno a Marzo e inizieràanche la caccia all’ albergo dove alloggerà il cast di Twilight. Quello che ci dispiace è che nelsecondo film la regista non sarà Catherine Hardwicke come nel primo ma sarà Chris Witzche promette un’atmosfera molto simile a quella del primo. Questo libro è stato moltoscorrevole nella lettura, prendeva il lettore dall’inizio alla fine perchè più si andava avanti epiù la storia si faceva entusiasmante.

Benedetta Conte e Alice Filecci Istituto Comprensivo di Monte Porzio Catone

La Lampada di AladinoLa mattina di lunedì 16 febbraio noibambini delle classi quarte dei plessi“A. M. Lupacchino” e “A. Tudisco”siamo andati al teatro di Villa Soradi Frascati. Lì abbiamo assistito aduna divertente rappresentazioneteatrale della fiaba “La Lampada diAladino”, realizzata dall’Associa-zione “Sipario Aperto 2M”. Tornati ascuola abbiamo disegnato quelmondo di fantasia.

CASpiAn di nArniAIl regno di Narnia e’ stato conquistato dagli uomini. Il perfido re Miraz ha usurpato il tronodel legittimo erede, il principe Caspian, e i suoi soldati costringono gli antichi abitanti-gnomi,fauni, folletti, ninfe, giganti buoni e animali parlanti- a vivere segregati nella foresta. Ma il gio-vane principe e’ deciso a lottare e a guidare la riscossa del popolo nascosto per riportarela pace nel regno. E solo i quattro ragazzi che un tempo erano stati saggi sovrani di Narniapossono aiutarlo nella battaglia contro il tiranno. Così Peter, Susan, Edmund e Lucy, che nelfrattempo sono tornati in Inghilterra, d’ improvviso vengono catturati da una forza miste-riosa che li riporta nel magico regno. Re Miraz e’ pronto a sferrare l’ attacco contro ilgruppo di ribelli, e il suo esercito sembra davvero invincibile… Questo libro mi e’ piaciutomolto, è una storia bellissima e consiglio a tutti di leggerlo.

Sarah Grilli V C Istituto Comprensivo di Gallicano

Ma dai gascar 2Uno degli ultimi film che ho visto è stato Madagascar 2 e mi è piaciuto tantissimo. I prota-gonisti, Alex, Marty, Melman, Gloria, si erano adattatii alla vita in Madagascar, ma in fondovolevano tornare a New York. Per fare questo organizzano il viaggio con l’unico aereo a di-sposizione, “ Air Penguin,” sistemato dalla banda dei pinguini. Purtroppo, però l’aero è costretto ad un atterraggio di emergenza, in una riserva del con-tinente africano. Alex conosce la sua famiglia e gli altri animali vedono alcuni esemplaridella propria specie. L’Africa, per loro, sembra un posto interessante, ma… ripensano connostalgia alla loro casa in Central Park. E’ un film divertente, dove quattro amici rafforzanoi loro legami di amore e amicizia. Consiglio a tutti di andare a vedere questo film.

Giorgia Vittucci V C Istituto Comprensivo di Gallicano

il BAMBINO nel VENTOC’è la guerra e noi Ebrei dobbiamo andare nei campi. Sono morto e le mie ceneri sononel vento. Sono morto e ancora non riesco a sorridere. Tante persone ad Auschizt, mafuori solo silenzio! C’è la neve e il fumo sale lento. Mi hanno marchiato, imprigionato,gasatoe polverizzato. Mi chiedo come………. possa succedere!!! Come,come?? Eppure siamomilioni, in cenere nel vento. Ancora non è contenta la belva umana del sangue che sparge.I cannoni tuonano ancora. Mi chiedo quando l’uomo imparerà a non uccidere. L’uomo sicomporta ancora come le belve. Si può sempre fare la guerra?? Si può fare questo? Io credoche dobbiamo cambiare. A Gaza, per esempio, perché stanno facendo la guerra????? Per-ché muoiono tanti bambini??? Ed altri perché sono orfani??????????

Francesco IV C Istituto Comprensivo di Gallicano

10recensioni

Nel mese di gennaio a scuola con le no-stre insegnanti abbiamo visto il film “Si-ster Act 2”.La protagonista è la famosa cantanteDeloris che nel bel mezzo di uno spet-tacolo rivede alcune sue amiche suore,che la convincono ad andare a San Fran-cisco per aiutarle nell'insegnamento aragazzi difficili della loro scuola. Deloris,in nome dell’amicizia, lascia il suo lavoroaccettando di indossare le vesti di SuorMaria Claretta. Così inizia ad insegnarenella classe di musica, nella quale peròincontra l'ostilità dei suoi alunni, chesono molto indisciplinati. Lei fa capire airagazzi che rispettando le regole e so-prattutto condividendole si può staremeglio insieme. Riesce a convinceretutti, tranne una ragazza di nome Rita,che lascia la scuola. Con il tempo i ra-gazzi diventano molto bravi a cantare e

un giorno Rita passa davanti all’istitutoe, vedendo i suoi compagni, decide di en-trare e di far parte del gruppo.Deloris scopre che a causa della scarsitàdei fondi la scuola sta per chiudere, cosìprepara i ragazzi a diventare un coro perpoter salvare l’istituto, partecipando adun concorso nazionale, che in anni pas-sati la loro scuola aveva sempre vinto. Quando arrivano ad Hollywood i ragazzivedono esibirsi dei gruppi molto espertie si scoraggiano un po’, ma quando ini-ziano a cantare la loro bravura colpiscela giuria e così vincono il primo premio.A questo punto del film anche noiavremmo voluto essere lì ad applaudireper loro. Le emozioni che ci ha fatto vi-vere questo film sono numerose e belle,ma forse quella più forte l’abbiamo pro-vata quando i ragazzi sono riusciti a ri-spettare le regole, il loro cambiamento

ci è piaciuto molto. La parte più entu-siasmante è stata quella in cui i ragazzihanno cantato ad Hollywood e hannovinto, anche grazie alla fiducia in se stessi,che Deloris aveva insegnato loro adavere. Il film è una commedia e quindi faanche ridere e c’è tanta musica. Inoltreè un film speciale, perché ci insegna cherispettare le regole è importante pertutti e che non bisogna scoraggiarsi. Poiè bello stare in gruppo e non isolare glialtri. Quindi abbiamo capito che per co-struire qualsiasi attività si ha bisogno delrispetto reciproco ed impegnandosi afondo si ottengono degli ottimi risultatie si è felici.

Gli alunni delle classi IV Istituto Comprensivo di Frascati

Il libro “Il Piccolo Principe”, che stiamoleggendo in classe, è molto bello, per-ché è un racconto verosimile e parla diun pilota che cade nel deserto del Sa-hara e incontra il Piccolo Principe. Que-sto è un tipo strano e il libro parla dellesue avventure. La storia è piena di inse-gnamenti, di morali e di frasi moltobelle che se venissero rispettate si po-trebbe vivere meglio. Con le sue avven-ture il Piccolo Principe fa capire che igrandi pensano solo ai numeri e nonalle cose più importanti quali il valoredella amicizia, di un tramonto e di unfiore. Un giorno si mette a viaggiare perle asteroidi vicine: la prima è abitata daun re; la seconda da un vanitoso; la

terza da un ubriacone, ce ne sonoaltre… Comunque da queste visite e daquesti incontri con i personaggi ab-biamo imparato molte cose. Ad esem-pio nel primo pianeta, quello del re, cidice che bisogna dare ordini ragionevoliper essere ascoltati; nel secondo, quellodel vanitoso, ci dice che non si è soli nelmondo ma ci sono pure gli altri; nelterzo, quello dell’ubriacone, ci dice chese uno ha vergogna di una cosa non lodeve fare più. Questo libro mi incurio-sisce molto e non vedo l’ora di arrivarealla fine.

Paolo Salomone V E Istituto Comprensivo di Frascati

Un giorno a scuola con Sister Act

il PICCOLO principe

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Questa storia dei sette colori dell ar-cobaleno parla di un topolino di nomeArturo che è sordo e vive con la sua fa-miglia sotto le fessure del legno del pa-vimento. Ha paura del buio e di stareda solo però amava molto i colori per-ché per lui ogni colore era una parola.Un giorno la mamma lo porta dal me-dico e allora lui scopre che le sue orec-chie hanno un problema. Sofia, la

dottoressa topina, riesce a guarire Ar-turo mettendogli degli apparecchi e luipotè finalmente sentire, parlare ed an-dare a scuola. Però a scuola qualche to-pino lo prende in giro, fino a quandocapiscono che anche se sono uno di-verso dall’altro il mondo è interessanteproprio per questo, come i colori che simescolano e fanno nascere tante sfu-mature diverse come nell’arcobaleno.

i 7 colori dell’arcobalenoStefano Morici re-censisce I sette co-lori dell’arcobalenodi Piera Ventre,dono di Edizioni Associate

Per gli Assenti c’è MSN!La gioventù odierna ha molti più mezzi per comunicare rispettoal passato… ed uno in particolare che imperversa è msn. Oramaitutti i ragazzi, già a partire dalle medie, ce l’hanno ma non sem-pre ne fanno buon uso! Invece in una classe dell’Istituto Com-prensivo Don Milani, msn viene usato per passare i compiti a chiè stato assente o a chi ha qualche dubbio. Ogni mese viene sceltauna persona che aggiorna il proprio messaggio personale con icompiti del giorno seguente per far sì che chi è interessato lipossa vedere.Alcune ragazze hanno addirittura pensato di farsi un contatto co-mune dove solo la classe possa accedere e controllare i compitiche sono stati aggiornati dal ragazzo prescelto.

Alessia Tonin II B Istituto Comprensivo di Monte Porzio Catone

Vacanza alla RaiAppena rientrati a scuola, dopo le vacanze di Natale, siamo andativisitare gli studi televisivi di “Saxarubra “. All’ingresso degli studic’erano due carabinieri che ci hanno dato una tessera per en-trare, ci ha accolti una signorina che ci avrebbe accompagnati pertutta la visita, si chiamava Vania. Per prima cosa ci ha accompa-gnato alla mensa, poiché era ora di pranzo.Usciti dalla mensa siamo andati su un’aiuola verde e abbiamo re-gistrato lo “ZIP ...ZAP…” che rappresenta il finale del programmadei ragazzi. Dopo siamo andati a vedere il plastico che rappre-senta tutta la città di Saxarubra, abbiamo visitato gli studi del tg2e ci hanno illustrato come si costruisce un servizio televisivo: re-gistrando le varie parti del programma in cassette chiamatebecam. Siamo entrati nello studio del tg1, qui ci hanno fatto ve-dere come trasmettono il telegiornale e come si comportano igiornalisti nel parlare agli ascoltatori. Infine, siamo entrati neglistudi del tg3, dove dovevamo partecipare alla trasmissione del“GTragazzi” alle ore 16. Siamo entrati in una stanza con tanti ban-chetti colorati e ci hanno assegnato i posti a sedere, hanno spie-gato di non guardare le telecamere altrimenti ci saremmoemozionati. La presentatrice Tatiana ha iniziato a presentare iservizi programmati e poi ha dato la linea al Colonnello Moricoaffinché annunciasse le previsioni meteorologiche, inoltre il co-lonnello ha posto tre domande a noi bambini e tre nostri com-pagni hanno risposto. E’ stata una bella esperienza ed ho capito illavoro che c’era dietro ad ogni trasmissione.

Classe V CIstituto Comprensivo di Gallicano

OORRIIGGAAMMII dAYLa scuola media “E.Fermi” di Monteporzio Catone propone perla primavera un giorno dedicato alla tecnica di piegare la cartapiù comunemente chiamata “ORIGAMI”. Quest’evento coin-volgerà le classi quinte della scuola primaria e la scuola secon-daria.I ragazzi delle medie faranno da “tutor” agli alunni di quinta, gui-dandoli nella realizzazione di vari, ma semplici oggetti di cartaquali girandole, animali, fiori.

Sara Lorusso III D Istituto Comprensivo di Monte Porzio Catone

Colomba di cartaL’origami è l’arte che insegna a piegare un foglio di carta senza ta-gliarlo o incollarlo per realizzare modelli di carta, decorazioni,fiori, animali, elementi geometrici: non occorre altro. Da un fo-glio di carta quadrato o rettangolare si possono realizzare tan-tissime forme tridimensionali e non occorre aggiungere colori,colla, cartoncino... occorre solo un po’ di fantasia.Poiché sono tantissime le forme che possiamo ottenere dal fogliodi carta opportunamente piegato, si può utilizzare questa tecnicaad esempio per le decorazioni delle festività annuali più impor-tanti. In occasione della Pasqua vi proponiamo l’esecuzione di unaCOLOMBA che può, essere usata come decorazione o comeun piccolo dono, ed è di facile realizzazione.

Sara Lorusso III D Istituto Comprensivo di Monte Porzio Catone

12 Primi Banchi

progetto scacchi

che pASSione Come è ormai consuetudine da alcunianni gli alunni della scuola primaria ”Eva-risto Dandini” hanno partecipato nei mesidi novembre, dicembre e gennaio nellevarie classi ad un corso di scacchi orga-nizzato in collaborazione con il Circolo“Frascati Scacchi”.Al termine del corso anche quest’annosono stati organizzati piccoli tornei all’in-terno delle classi partecipanti che hannopermesso di evidenziare gli alunni più ca-paci in questo gioco, con i quali è stataformata la squadra della scuola.Tutti gli alunni si sono divertiti ed hannomostrato interesse verso questo giocoformativo per la loro età. Il giorno 16 febbraio presso ITS “ArangioRuiz” di Roma si è svolta la fase provin-ciale dei GSS (Giochi Sportivi Studente-schi) promosso dal MIUR per la sezionescacchi che ha visto per il quarto annoconsecutivo la partecipazione della ScuolaPrimaria “Evaristo Dandini”.Accompagnata dall’insegnante referenteLUPARDINI ANTONELLA la squadradella scuola formata da: ARNULFOMANFREDI, QUARANTA GABRIELE,CROCE FEDERICA, PICCIRILLO DA-NIELE, DANESE ANDREA MANUEL, DIVIRGILIO GIULIO anche quest’anno haben figurato e dopo una lunga giornataagonistica si è piazzata ad un meritatis-simo 3° posto su 14 scuole di Roma eprovincia, sfiorando ancora una volta laqualificazione al torneo regionale. Tutti icomponenti della squadra a fine giornataanche se stanchi erano entusiasti del ri-sultato ottenuto.Bravi ragazzi continuate così!! Un ringraziamento particolare va dai ra-gazzi agli istruttori FSI Rosario Lucio Ra-gonese e Carla Mircoli che li hanno seguitidurante tutto il corso e con i quali sonoin programma altre iniziative per prossimimesi. Antonella Lupardini

Istituto Comprensivo di Frascati

Finalmente il giorno della partenza arrivò..Nessuno di noi aveva mai messo piedesugli sci, ed eravamo tutti impauriti…C’era tanta neve bellissima e soprat-tutto… altissima!! Che bello lasciarvisi an-dare, anche a costo di tanti capitomboli: losapete che la neve propone sempre deci-sioni da prendere, ed in fretta? Così cihanno detto i maestri di sci... era bellopersino essere presi un po’ in giro quandosi cadeva! Sul pullman…Che viaggio! In fondo c’era l’inferno dellestonate che cantavano a squarciagola,prese in giro dai maschi che chiedevanopietà, con le mani premute sulle orec-chie… Certe curve impressionanti chenon erano niente, però, per le matte si-stemate là dietro...Tempo da lupi!!

Vento… impossibile sciare! Veramentenon si riesce nemmeno a camminare...dobbiamo sfidare le raffiche cammi-nando… vicini vicini!!! E alla fine abbiamovinto noi: I D – Vento: 1 a 0 !!!La garaL’ultimo giorno è stato per la gara crono-metrata: il cuore batteva a mille… primavolta sugli sci… prima volta in competi-zione… Paura e felicità!Cinque giorni sono volati…Siamo già sulla strada del ritorno: stanchie affamati, alla prima sosta ci divoriamo unintero autogrill!!! E poi a casa, che ciaspettano le pagelle fresche fresche diconsegna!

Sofia,Claudia, Andrea, Eleonora, Carlotta,Claudio e Rebecca

I D Istituto Comprensivo di Rocca Priora

24 gennaio 2009, ore 15.00;Palazzo Rospigliosi - Salone delle Bandiere,Zagarolo.

Giornata fredda e piovosa: la II A dell’isti-tuto comprensivo “Albio Tibullo” di Za-garolo,con la professoressa Andreola Rufo,autrice e regista del nostro spettacolo tea-trale, si riunisce nella Sala delle Bandiere diPalazzo Rospigliosi per la prova finale conluci e suoni, e per lo spettacolo offerto alpubblico a nome del comune di Zagaroloe della Provincia, che avrà luogo alle ore17. Dopo tante prove, con l’adrenalina amille, siamo finalmente giunti al grandemomento: saremo veri attori per tutti.Il pubblico è molto numeroso: nostri amici,i nostri genitori, gente sconosciuta attiratadai manifesti riguardanti la settimana dellamemoria.Il titolo del nostro spettacolo è: “La me-moria delle offese - essere bambini non èsempre facile”. Il testo si inserisce nel ri-cordo della Shoah, ma non soltanto. Infatti,dall’olocausto ebraico,attraverso il ricordo

di Berlino in fiamme, si giunge ad Hiro-shima, Nagasaki: alla bomba atomica. Se-guono le immagini del Vietnam, le foibe,l’Afganistan con i bambini guerrieri, la Thai-landia: immagini di oceani sconfinati, graf-fiati dall’innocente apparizione di unafanciulla vestita di bianco, con in mano unfiore: è una candela,la luce della speranzain un mondo migliore.E poi mille fuochi d’artificio, la musica di“Mission Impossible” e la scritta: “Ma noinon dimenticheremo”.Non sono certo mancati gli applausi, se-guiti dai complimenti del nostro DirigenteScolastico, prof. Roberto Cirulli, e dal ViceSindaco, Assessore alla P.I., Marco Pacifici.Timori ed ansie ci hanno accompagnatofino al termine dello spettacolo. Poi feli-cità, emozione, ma soprattutto il grandedesiderio di ricominciare.

Classe II AIstituto Comprensivo di Zagarolo

scuolaneve

La memoria delle offese

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Sono un’insegnante di italianodell’I.C. Don Milani. Questa let-tera è rivolta a tutti. A “ tti i rgzike nn prln l’itlno”, ai genitoriche sempre più assomigliano aisuper eroi: ormai senza i poteri èimpossibile destreggiarsi tra la-voro, scuole, palestre e corsi vari.E anche a quei colleghi convintiche insegnare l’italiano sia sem-plice, e a tutti quelli che con tantoimpegno, in questi ultimi anni cihanno RIFORMATO gettandociin uno stato che ondeggia tra ras-segnazione, rabbia, senso di im-potenza e disperazione. Infatti, seprima periodicamente l’inse-gnante doveva fronteggiare il luttoda obiettivi, oggi veste quotidia-namente di nero! Insegnare la lin-gua italiana è diventata ormai unacrociata: bisogna combattere con-tro il linguaggio ermetico degliadolescenti, contro la mancanza dicomunicazione tra ragazzi edadulti. Anche perché: dopo unagiornata di lavoro o in un mo-mento che si vorrebbe di interorelax, è difficilissimo ascoltare dueo magari tre bambini che parlanocontemporaneamente e riuscire adare a tutti la stessa importanza ela risposta giusta nel momentogiusto! A volte la soluzione è unbel cartone animato, un Nintendo,una Play Station 2 o 3 e infinequando il bimbo è cresciuto, unbel computer dove possa chat-tare. Il dramma però sono le con-seguenze. Assodato che oggi èindispensabile che i giovani sap-piano utilizzare la tecnologia, èanche vero però che questo si-stema di comunicazione cripticonon viene mai alternato con l’uti-

lizzo di un pensiero compiuto odella lingua italiana nella sua com-pletezza e correttezza, come lalettura di qualche pagina di unlibro o un bel dialogo con unadulto. Con il passare degli annimi viene sempre più la curiositàdi spiare, durante il sonno, i sognidei ragazzi: come si sviluppe-ranno? Non avranno una se-quenza logica e, come neivideogiochi,, andranno per so-vrapposizioni di immagini e situa-zioni; il dialogo sarà sostituito dacontinue consonanti che si alter-neranno con punti esclamativiche ballano, baci che ruotanoe via dicendo. Parlo con cogni-zione di causa perché, oltre ad in-segnare agli adolescenti, ho ancheun figlio adolescente. Nel corso diquesti anni però mi sono ritrovataa constatare che tutto questo hamodificato non solo il linguaggio,ma anche il pensiero dei giovani:nei loro scritti è sempre più faciletrovare pensieri tipo “Alle ele-mentari avevo un amico che poiquando è cresciuto DIVENTO’maleducato”, oppure “Dopo es-sere uscito ho incontrato i mieiamici, che siccome siamo insepa-rabili …” La cosa che più mi pre-occupa è questa: i verbi per iragazzi non hanno più un valoretemporale, ma assumono unruolo a seconda della gravità odell’importanza del concetto; adesempio diventare maleducati èda passato remoto. Altro pro-blema è che il soggetto dell’azionenon è mai chiaro e forse ho ca-pito il perché: i ragazzi quandochattano o messaggiano non sonomai in un rapporto uno a uno e

anche quando parlano in classe siverifica la stessa cosa, di conse-guenza il soggetto dell’azionevaria con tale velocità che è im-possibile individuarlo. Un capitoloa parte poi meriterebbero le Hche essendo mute sono scom-parse dal linguaggio dei giovani osono state sostituite dalla più mo-derna K. Ma la cosa ancora piùpreoccupante è l’utilizzo di un vo-cabolario sempre meno vario e lacompleta scomparsa, anche dallatelevisione, del congiuntivo e delcondizionale. Don Milani diceva aisuoi ragazzi : “Ogni parola ita-liana che non conoscete è uncalcio nel … che prenderetedomani”. Io in genere aggiungoai miei alunni: “ …e un congiun-tivo o un condizionale che sba-glierete sono dei calci cheprenderete un domani”. Poi peròa volte mi chiedo, ma sarà vero???Molti personaggi televisivi nonsanno neanche cosa significhiusare il congiuntivo, per non par-lare poi di tutti quei ragazzi but-tati davanti gli schermi conl’illusione di diventar famosi, chetutto possono essere tranne ched’esempio. Ad ogni modo, oggiuna madre che non voglia in casaun figlio studioso e bamboccionesi sente quasi legittimata a pen-sare che qualche comparsata inTV possa risolvere ogni problema.Molti di questi giovani guada-gnano più di me, ma saranno maiin grado di realizzarsi ed essererispettati per la loro individualitàe per i loro ideali? Come ultimogrido di disperazione voglio poicitare un articolo del mensile Vi-versani del 23 gennaio 2009 : “Le

prove scientifiche sul valore cura-tivo della scrittura non mancano.Un famoso esperimento è quellodi Pannebaker, il professore uni-versitario americano che invitòdue gruppi di ragazzi delle scuolesuperiori a scrivere, per 20 minuti,un testo, senza badare a ortogra-fia e sintassi. Al primo gruppochiese di raccontare un eventotraumatico, al secondo di descri-vere la stanza. Alla fine, dall’analisidella saliva dei ragazzi emerse chechi aveva narrato un trauma avevaun sistema immunitario più reat-tivo, mentre nell’altro gruppo i va-lori erano immutati.” Anchequesto??? Un insegnante di ita-liano con un briciolo di coscienzasa benissimo che spesso nei temii ragazzi trovano l’occasione perconfidare le loro ansie, paure eangosce. Allora vi chiedo: in ciòche ormai rimane delle nostre mi-sere ore di insegnamento dob-biamo favorire la scritturaCREATIVA quella che ha fatto diPennac e di molti altri degli scrit-tori o dobbiamo insegnare la pu-rezza della lingua italiana comeormai richiesto dalle proveI.N.V.A.L.S.I. inserite, dall’ultimoDecreto Ministeriale, tra le provescritte dell’esame di terza media?In 5 o 6 ore di italiano a settimanachi secondo voi è in grado di in-culcare la lingua italiana nella testadei giovani lottando contro tuttoquanto ho elencato e molto altro?E’ vero che bisogna essere otti-misti, ma siamo sicuri che si possaancora credere nelle favole?

FirmatoUna Prof.

Gentile Avvocato,volevamo sapere da Lei se il Piano regolatore deicomuni DEVE prevedere spazi dedicati ai giovani,come spazi a verde e strutture sportive

Gli alunni dell’Istituto Comprensivo di Monte Porzio Catone

Il piano regolatore generale (solitamente indi-cato con la sigla PRG) è lo strumento urbani-stico con cui il comune dà le direttive disistemazione di tutto il territorio comunale,imponendo anche vincoli/ restrizioni alla pro-prietà privata per garantirne quella “funzionesociale” prevista espressamente dall’ art. 42della Carta Costituzionale. Con esso il Co-mune individua la più idonea composizionedegli insediamenti in proiezione verso il futuro,salvaguardando nel contempo le risorse terri-

toriali, il tutto in armonia con le previsioni edi limiti più generali previsti dalle normativesovra comunali di più ampio respiro.Si presuppone che allorquando gli Ammini-stratori del Comune di apprestano a predi-sporre il PRG, debbano ben conoscere lostato del territorio, le attività che vi sono in-sediate…e debbano essere ben consapevolidelle tendenze di sviluppo in atto e di quelleeventualmente da imprimere in funzione di unfuturo socialmente più aperto ed economica-mente più valido. Deve trattarsi ovviamente diproiezioni ragionevolmente realistiche; diver-samente, sarebbero soltanto fumo. Da qui laprevisione di collegamenti stradali interni edesterni, di insediamenti civili con determinatecaratteristiche, di aree per l’industria, artigia-nato e l’agricoltura; la previsione dell’incre-

mento demografico; la previsione di elementie strutture in vista di una consona vivibilità nelterritorio, con spazi pubblici, edifici pubblici,parchi e quant’altro per la pubblica utilità, nonescluse strutture per lo sport e spazi verdi, dicui una comunità moderna non può fare ameno perché socialmente uniscono e perchécon essi più facilmente si raggiunge lo sviluppoarmonico dei singoli e della collettività.La risposta al quesito è quindi nel senso che ilPiano Regolatore Generale del Comune deveprevedere spazi e strutture di utilizzazionepreminente per i giovani. Gli amministratoricomunali, poi, dovrebbero ben sapere che igiovani di oggi saranno gli artefici della societàdel domani! Avv. Adolfo Roiati

Difensore Civico Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini

Caro DIFENSORE CIVICO

ANCHE LA LINGUA CORRE

14io vorrei

Cosa sono le barriere architet-toniche? All’ennesima domandadella prof di italiano sul significatodelle parole che non diamo segno diconoscere, abbiamo risposto conl’ennesimo “BOH!!!” Non l’avessimomai fatto! Via ad una serie di appro-fondimenti: dettatura appunti, ricer-che sul vocabolario, e soprattuttoun’esperienza diretta sull’esistenza omeno di barriere architettoniche ascuola. Questa è stata, però, la sor-presa che non ci aspettavamo: pro-vare in prima persona acondurre una sedia a rotelle. Ab-biamo percorso in lungo e largo tuttala scuola dall’ingresso ai laboratori,servizi igienici e aule. Ci siamo ac-corti che esistono molti ostacoli peruna persona disabile (a proposito di-sabile e disabilità sono parole moltorecenti della lingua italiana e sononate dall’unione del prefisso dis- con-trazione di diversamente- e abile eindicano la condizione di una per-sona che compie le azioni quotidianedella vita utilizzando abilità diverse).Abbiamo compilato una scheda perrilevare la presenza di barriere e, spe-rimentando concretamente con lasedia a rotelle, abbiamo notato che cisono tantissimi ostacoli anche dovesi pensa di averi aboliti. La scuolastata “messa a norma” secondo lalegge 13 del 1989 che prevede l’ade-guamento di tutti gli edifici pubblici,tuttavia alla prova dei fatti non tuttoè veramente accessibile per un disa-bile, soprattutto carrozzato e dasolo. Muoversi da soli è molto piùcomplicato di quanto si possa pen-

sare: la rampa, aggiunta al lato dellascalinata di accesso all’edificio, è piut-tosto ripida, sebbene rispetti le mi-sure indicate dalla legge, in salita condue curve e, al contrario, veloce indiscesa (per fortuna c’è un corri-mano da tutte e due le parti). I bagniper disabili sono quattro in tuttol’edificio ma sono usati come riposti-gli, soprattutto quello del piano terrae quello della palestra. Le porte delleaule sono a due battenti e da soli conuna sedia a rotelle non si può entraree nemmeno riuscire ad aprire il bat-tente chiuso. Il palco del teatro hagradini insuperabili. Dal cortile allapalestra non si può passare perché cisono le soglie su cui si può salire solocon una ripida impennata!! Nelle aulenon è quasi possibile circolare conuna carrozzina perché lo spazio èquasi tutto occupato dai banchi, lesedie, gli zaini e le cartelline. La cilie-gina sulla torta è rappresentata dal-l’ascensore, aggiunto da qualcheanno per accedere ai piani superiorima sulle porte si staglia un bel car-tello con scritto “NON FUN-ZIONA”. Questa esperienza ci hamolto cambiato perché abbiamo ca-pito che un disabile, oltre ad avereproblemi propri, ha anche il pro-blema delle barriere architettonichee suggeriamo ai nostri amministra-tori e legislatori di provare prima difare nuove leggi anche salendo, comeabbiamo fatto noi, su una sedia a ro-telle. Non a caso il proverbio dice“PROVARE PER CREDERE”.

Gli studenti della I E e della I FIstituto Comprensivo di Zagarolo

Nel disegno la rappresentazione delle funzionidella fiaba “Il principe Granchio” dei fratelliGrimm, attraverso i disegni delle carte di Vladi-mir Propp. L’autore, Marco Gerosi della I E del-l’Istituto Comprensivo di Zagarolo, è riuscitoa compendiare con uno stile personale il signifi-cato delle varie funzioni.

15prove di sbarramento

DIRE ORE //////////Luigi JovinoCAPOREDA ORE //////////Paola Bolaffioprog G�FICO //////////Marco Morici

cura REDAZIONALE ////////// Ilaria Romanocoord. PROGE O //////////Hélène DuvalSEGRETERIA //////////Federica Lavalle

EDITORE //////////Comunità Montana Castelli Romani e PrenestiniDISTRIBUZIONE //////////Lorenzo Vanzo

STAMPA //////////Teos Gra2ca, via Ardeatina 786, Romatu3i i diri3i sono riservati, vietata la riproduzione anche parziale

ogni collaborazione è a titolo gratuito, foto e articoli non verranno restituiti anche se non pubblicatiautorizzazione tribunale di Velletri n. 18 del 21 luglio 2008

GINKGO BILOBAE’una pianta arborea che raggiunge un’altezza di 30-40 m conchioma larga fino a 9 m, piramidale nelle giovani piante e ovale negliesemplari più vecchi. Il tronco presenta rami sparsi da giovane, piùfitti in età adulta, ha un legno di colore giallo ed una corteccia lisciae di color argento nelle piante giovani e di colore grigio-brunastrofino a marrone scuro e di tessitura fessurata negli esemplari maturi.È originaria della Cina, dove sono stati rinvenuti fossili che risal-gono all’era mesozoica. La ginkgo biloba è una gimnosperma e perquesto non presenta fiori, ma foglie che variano a seconda dell’etàdella pianta. Le foglie della ginkgo biloba contengono terpeni, poli-fenoli, flavonoidi, che avrebbero un’azione vasodilatatrice con atti-vità sulle funzioni cerebrovascolari, viene anche utilizzato per idisturbi di memoria, nella sordità, nei ronzii, vertigini, emicranie, ce-falee, emorroidi dove appare molto utile. Le foglie inoltre attuanoun’azione regolatrice sulla circolazione e rallentano i fenomeni diossidazione. In cosmetica viene utilizzato per ripristinare il giustoequilibrio lipidico nelle pelli secche e screpolate.

Beatrice Vinicola II C Istituto Comprensivo di Monte Porzio Catone

Riciclare oggetti è un’abitudine an-tica, universale: il sasso raccoltolungo il fiume diventa ferma-carte,il fondo di una bottiglietta di pla-stica tagliato a metà può diventareun porta-penne, e il suo tappo puòdiventare un’originale porta-can-dele Vi spieghiamo come si realizza :1- Si taglia la parte superiore dellabottiglia (che contiene il tappo);2- Con le forbici si eseguono deitagli equidistanti tra di loro; 3- Con il calore di una candela siscalda e si modella la plastica, pen-sando di realizzare un fiore;4- Si fa raffreddare il modellino, econ le forbici si aggiustano i “pe-tali”;5- Si può infine colorare con unabomboletta spray .(N.B. il tappo può contenere le co-muni candele)

Sara Lorusso III D Istituto Comprensivo di Monte Porzio Catone

Un progetto scolastico pereducare ad una sana alimenta-zione, partendo dai processiproduttivi e dalle coltivazionitipiche del nostro territorio:con “la Coltura ci Nutre “ laComunità Montana CastelliRomani e Prenestini lavora incollaborazione con i docenti egli istituti per la creazione diuna coscienza del proprio ter-ritorio e della giusta alimenta-zione. “A tutti i bambini –spiega Aldo Morana, assessorealle Produzioni agro-alimentaridell’Ente montano – vengonodistribuiti grembiule e cappel-lino come dei veri fornai, cer-cando di rivestire così l’attivitàdidattica di un’aura di giocoche rende il tutto più facil-mente comprensibile.Partito dall’autunno scorso, ilprogetto ha messo in moto unmeccanismo di conoscenza,che passa anche per la visita diaziende produttive dell’area. Il10 novembre scorso, le terzeelementari dell’Istituto Rosa deFeo di Grottaferrata hannosperimentato un uscita digruppo in una azienda olivicolalocale, su cui hanno scritto deItemi. Leggiamo qualche branodal loro racconto:“Questa mattina il sole era lim-pido. Soffiava un po’ di venti-

cello. A scuola eravamo eufo-rici contenti, gioiosi e non ve-devamo l’ora di andare nelpullman a Pietra Porzia. Sic-come i pulmann sono alti, dasopra si poteva vedere benis-simo un panorama stupendo emeraviglioso. Finalmente siamoarrivati al frantoio e abbiamocamminato in mezzo ad unastradina con ai margini i ci-pressi. Salendo ancora più sunon c’erano i cipressi, ma si no-tavano degli uliveti con iltronco storto. Pendevano deirami intrecciati e cadenti condelle olive mature, viola, verdicon le sfumature gialle... Poi cisiamo inoltrati nell’oliveto dovesi notavano delle donne e degliuomini che con l’abbacchiatorefacevano vibrare i rami da cuicadevano le olive. In seguito cisiamo spostati dentro il fran-toio e da una parte abbiamovisto un contenitore dove den-tro c’erano tutte le olive pol-pose, con sotto attaccato untubo lungo che collegava ad unaltro recipiente grosso, da lìformava l’olio……”

il CESPUGLIO

LA CoLTUrA Ci nUTrele testimonianze delle scuole

errata corrigel’articolo sulla carta riciclata a pagina 13 di Squo-lamia 3 è stato scritto dalla V A primaria di Co-lonna, e non dalla scuola primaria di Gallicano, cheè invece autrice del disegno nella stessa pagina.