MAGGIO-LUGLIO 2010 - iveco.com · ness dei veicoli per la difesa. Nel segmento dell’Antincendio,...

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R I V I S T A D E L L A U T O T R A S P O R T O ANNO 14 - NUMERO 96 - MAGGIO - LUGLIO 2010 - e 0,52 - POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN A.P. 70% - N. 96/2010 ECODAILY 7 T ECODRIVE TEST IVECO E L’INNOVAZIONE WWW.CAMION-SERVIZI.IT MAGGIO-LUGLIO 2010 RICEVI MAGGIORI INFORMAZIONI

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ECODAILY 7 TECODRIVE TEST

IVECOE L’INNOVAZIONE

WWW.CAMION-SERVIZI.IT

MAGGIO-LUGLIO 2010

RICEVI MAGGIORI INFORMAZIONI

prodotto primo pianofocus

& 2 NUMERO 96 MAGGIO-LUGLIO 2010

Intervistaa Paolo Monferino

L’Amministratore Delegato Ivecoillustra i quattro pilastri su cui si basa il piano industrialeIveco fino al 2014

8 E3: Energia, Efficienza, Ecologia

32 A Scuola di Guida Economica

ECODrive Test in Germania

Oltre 200 km nella Foresta Neraper provare Stralis, Eurocargo ed ECODaily con i cambiautomatizzati ZF

20 Stralis “Fiat Yamaha TeamLimited Edition”

ECODaily 7 t: il Multimission

La gamma leggera Iveco si completa con un nuovomodello che offre maggiore carico utile per svariate mission

26 Overland 12: la più dura

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DIRETTORE RESPONSABILE SILVIA BECCHELLI COMITATO EDITORIALE FRANCO MINIERO, MARCO MONTICELLI, OTTAVIO GIOGLIO,FRANCESCO ORIOLO COMITATO DI REDAZIONE ALBERTO MONDINELLI (REDAZIONE), ALESSANDRA CELESIA, FEDERICO GAIAZZI, MARCO MONACELLI, MAURIZIO PIGNATA COLLABORATORI BARBARA BARBIERI, MIHAI RADU DADERLAT, BRUNO GIANOLLA, GIUSEPPE LISO,MARIA VITTORIA LOI, DOMENICO NASTASI, ELISA PIANO, LUCA SRA EDITORE SATIZ SRL, VIA POSTIGLIONE, 14, 10024 MONCALIERI (TO)REDAZIONE THE EDITOR, VIA SAN MAURIZIO 48, 24065 LOVERE (BG), TEL. 035.961.868, FAX 035.509.6958, E-MAIL [email protected] ILTE - MONCALIERI (TO) REGISTRAZIONE TRIB. DI TORINO N. 5446 DEL 10/11/2000È VIETATA LA RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE DI QUANTO PUBBLICATO SENZA AUTORIZZAZIONE

sommarioMAGGIO-LUGLIO 2010

Rubriche30 Iveco Customer Service36 Protagonisti

Pe.Tra SrlTCT SpaPalletways Italia Spa

42 News

Camion & Servizi

& 3NUMERO 96 MAGGIO-LUGLIO 2010

editoriale L’innovazione è stato il tema portante di un evento stampa internazionale Iveco perpresentare l’intera gamma di modelli ecologi di cui dispone, dimostrando la grandevitalità nello sviluppo di trazioni alternative e veicoli tecnologicamente avanzati per untrasporto sostenibile. Un impegno concreto che si protrae fin dagli anni Ottanta quellodi Iveco; ma per far decollare il mercato dei veicoli a basso impatto ambientale e renderliaccessibili è opportuno che le Istituzioni diventino finalmente parte attiva nel processodi rinnovamento di un parco circolante estremamente inquinante. È questo il messaggio

di fondo lanciato durante l’incontro.L’impegno di Iveco si traduce anche in importanti obiettivi strategici, come spiega nella nostra intervistal’Amministratore Delegato Paolo Monferino che, in linea con la strategia di Gruppo Fiat, anticipa con lamassima trasparenza il piano industriale dell’azienda fino al 2014. Uno sguardo al futuro, con idee molto chiare e precisi riscontri immediati. Come il lancio di ECODaily 7 t,una nuova soluzione di trasporto per tutte quelle mission in cui è necessario un veicolo robusto, agile e,allo stesso tempo, con maggiore carico utile. La tutela dell’ambiente ha portato allo svolgimentodell’ECODrive Test in Germania, svoltosi in partnership con ZF, fra fitti boschi e verdi vallate della ForestaNera e il Lago di Costanza, un evento per il quale le emissioni di CO2 generate sono state compensatecontribuendo alla tutela delle aree boschive del Parco Rio Vallone in Lombardia aderendo al progettoImpatto Zero® di Lifegate. Economia ed ecologia sono quindi i due must della strategia Iveco che ponesempre il cliente al centro del suo mondo. In questo contesto si inseriscono i corsi di guida economicaorganizzati e proposti per autisti e operatori del trasporto che vogliano migliorare lo stile di guida,ottimizzando consumi e redditività nella totale sicurezza. A tutela del cliente infine Iveco adotta un nuovosistema per garantire l’originalità dei propri ricambi, indispensabili per una corretta gestione del veicolo.Completano questo numero le storie di aziende leader in Italia e all’estero che, con i loro successi, apronospiragli di ottimismo a fronte di una situazione economica in lenta ripresa. All’insegna dell'innovazione, la copertina e alcuni articoli di Camion & Serviziospitano il QR Code, un codice bidimensionale per il trasferimento rapido delleinformazioni a tutti i possessori di smartphone, un nuovo modo scelto da

Iveco per comunicare con i propri clienti.Silvia Becchelli

rete

Concessionaria ATL Spa: un presidiomontano

Incastonata tra le Alpi e il lago di Como, il dealer di Colico provvede al presidio di un vasto territorio

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focus<INTERVISTAA PAOLO MONFERINO, AMMINISTRATORE DELEGATO IVECO

La stampa internazionale ha incontrato recente-mente l’Amministratore Delegato Iveco PaoloMonferino nell’ambito di un importante eventoche ha messo in luce le strategie di un’aziendafortemente impegnata nello sviluppo dei suoiprodotti e nella tutela dell’ambiente all’insegnadell’innovazione.

C&S. Iveco ha programmi molto importanti per il futuro manon possiamo ignorare la pesante crisi mondiale che ha avutoinvestito anche l’autotrasporto dalla seconda metà del 2008.Innanzitutto come ha reagito Iveco?Monferino. Con pochissime eccezioni, i nostri mercati hannoregistrato purtroppo una contrazione senza precedenti, che ciha costretto a utilizzare tutte le possibili leve di flessibilità,semplicemente per sopravvivere. Dal 2004 al 2008 abbiamoraggiunto o superato tutti i target finanziariche ci eravamo dati, con la sola eccezione del2009. Fra i nostri concorrenti europei tuttaviaabbiamo fatto registrare una delle miglioriprestazioni e sono stati gli analisti internazio-nali a dire che ciò ha dimostrato quanto Ivecosia “strutturalmente” solida.

C&S. Quali strategie pensate di mettere inatto per i prossimi anni?Monferino. L’ampiezza del nostro portafoglioprodotto è uno degli elementi che ci hanno consentito di sop-portare meglio di altri l’impatto della crisi e rappresenta ilpunto di partenza del nostro nuovo viaggio verso un obietti-vo di redditività a due cifre.Per gli sviluppi futuri al 2014 abbiamo identificato “4 pilastri”. Il nostro obiettivo primario è quello di incrementare ulteriormen-te la nostra competitività sia in Europa Occidentale sia in EuropaOrientale, con un portafoglio prodotto migliorato, e in parte rin-novato, sfruttando al massimo i benefici del programma WorldClass Manufacturing, in attopresso tutti i nostri Sta bi li -menti, finalizzato a ridurre ognitipo di difetto o spreco nellenostre aree industriali congrande coinvolgimento e impe-gno del personale addetto. In secondo luogo, continue-remo a sviluppare le nostreattività in America Latina e,terzo pilastro, il business deiveicoli speciali e le nostre at -tività legate agli autobus. In -fine, sfrutteremo al meglio ilnostro posizionamento di ec -cellenza sul mercato cinese.

C&S. Assunto che gradata-mente, entro il 2014, la situa-zione dei Mercati europeipossa tornare ai livelli dellapre-crisi, quali sono le strate-gie di Iveco?Monferino. Siamo convinti

che nell’arco temporale del piano al 2014 la domanda di tra-sporto stradale in Europa, notoriamente correlata all’anda-mento del PIL, riprenderà a crescere e i volumi di mercatotorneranno a un livello prossimo a quello precedente alla crisieconomica. In altre parole, siamo convinti che il trasportostradale, grazie alla propria flessibilità, continuerà a esserel’asse portante del trasporto europeo. La domanda di veicoli commerciali e industriali sarà positiva-mente influenzata dalla necessità di rinnovare il parco circo-lante, anche per motivi ambientali, e dall’introduzione diEuro VI, il nuovo standard di emissioni che entrerà in vigorea partire dal 2014. Tra i fatti rilevanti del nostro futuro, c’èsicuramente un’ulteriore concentrazione degli operatori deltrasporto, dei nostri clienti, anch’essi sottoposti a forti pres-sioni sui costi e alla ricerca di economie di scala. Tutto ciòrichiederà ai costruttori di migliorare i propri standard di ser-

vizio, anche con l’introduzione di cambia-menti rilevanti nell’assetto delle reti distribu-tive e di assistenza. Ci aspettiamo perciò una graduale ripresadella domanda di veicoli commerciali, pertornare approssimativamente ai volumi del2008 nel 2014, senza però raggiungere ilpicco storico toccato dal nostro settore nel2007. Secondo le nostre previsioni, ciòavverrà sia in Europa Occidentale sia inEuropa Orientale, seppure a ritmi diversi. La

crescita media annua che abbiamo previsto per l’EuropaOccidentale tra il 2009 e il 2014 è infatti intorno all’8%, men-tre per l’Europa Orientale è del 12%. Questi livelli di crescitasono in linea con le previsioni degli analisti e dei nostri con-correnti. In questa prospettiva di mercato, il nostro obiettivo è di rigua-dagnare quota, grazie al rinnovo del portafoglio prodotto e aun sempre più elevato livello qualitativo dei nostri prodotti eservizi. Il nostro target è di tornare alla quota di mercato che

IVECO2010-2014Ripresa del mercato e nuovi prodotti in Europa, crescita in America Latina, sviluppo di Bus e Special Vehicles e la presenzasempre maggiore in Cina: ecco i quattro pilastri su cui si basa il piano industriale dell’azienda

di Maurizio Pignata

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“Ci aspettiamo unagraduale ripresadella domanda,per tornare aivolumi del 2008nel 2014”

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focus<INTERVISTAA PAOLO MONFERINO, AMMINISTRATORE DELEGATO IVECO

Iveco aveva fatto registrare nel 2007 sia in EuropaOccidentale sia in Europa Orientale, con la sola eccezione delsegmento dei medi in Europa Orientale, nel quale intendiamomantenere la nostra già importante quota attuale in un merca-to fortemente competitivo. L’allargamento dell’offerta di prodotto e della presenza neimercati africani e mediorientali è importante nella nostrastrategia di sviluppo. La previsione è che questi mercati cre-scano con un ritmo superiore alla media. Abbiamo già pro-grammato importanti investimenti nella rete distributiva diquest’area, con l’obiettivo di aumentare del 60% i punti ven-dita nei paesi per noi più importanti. Dal lato della produzione, saremo in grado di raggiungere ivolumi previsti con le attuali capacità produttive disponibili,senza bisogno di investimenti aggiuntivi, nei nostri stabili-menti in Italia, Spagna e Germania. Grazie al pieno sfrutta-mento dei benefici del programma World ClassManufacturing ci aspettiamo efficienze medie annue pari al7% in ogni anno del Piano. Di conseguenza, manterremo icosti fissi al livello del 2009 incrementando di due volte emezzo i volumi produttivi da oggi al 2014.

C&S. Secondo pilastro, crescita in America Latina, quali i pro-grammi?Monferino. L’America Latina è diventata uno dei mercatistrategici per Iveco. Il Brasile è un Paese decisamente pro-mettente nel nostro settore, anche graziealle sue favorevoli prospettive macroeco-nomiche. In uno scenario di sostanzialecrescita, Iveco ha pianificato quindi l’intro-duzione di importanti cambiamenti allapropria attuale offerta di prodotto, l’unicagià oggi allineata con quella europea. Illine-up prodotto sarà completamente rin-novato, verranno importati nuovi veicolidalle joint venture cinesi e sarà sviluppatolocalmente un nuovo veicolo di gammamedia, il Vertis, basato anch’esso su una

particolare nei business della Difesa edell’Antincendio, per consolidare la pre-senza sui nostri mercati tradizionali e persvilupparla in nuovi. Il contratto siglato loscorso dicembre con il Ministero dellaDifesa brasiliano è, a questo proposito,particolarmente significativo: con un volu-me di vendita di 2 miliardi e mezzo dieuro, rappresenta una pietra miliare perlo sviluppo della strategia del nostro busi-ness dei veicoli per la difesa. Nel segmento dell’Antincendio, l’obiettivoè di mantenere la nostra leadership nellafornitura di scale e, con l’allargamentodella nostra gamma con veicoli specializza-ti per gli interventi di emergenza negliaeroporti, vogliamo conquistare un nuovo segmento, consoli-dando la nostra leadership globale in questo settore. Inoltre, ilsettore Astra dei veicoli cava cantiere e per le costruzionibeneficerà dalla ripresa prevista del settore. La razionalizzazione della gamma prodotto è essenziale peril business degli autobus nei prossimi anni. Il nostro obietti-vo è quello di standardizzare i nostri prodotti e di ridurnesignificativamente il costo. L’attuale configurazione dell’as-setto produttivo di autobus necessita di un ribilanciamento,in modo da poter ottenere il massimo dell’efficienza attra-verso l’applicazione del programma World ClassManufacturing anche a tutti gli stabilimenti autobus del -l’Iveco. Nuovi Citybus saranno inoltre introdotti per compe-tere nei mercati “non domestici”. Per rispondere in manieraefficace ai bisogni dei clienti stiamo infine pianificando larealizzazione di canali di vendita diretti in alcuni mercatiimportanti. L’obiettivo esplicito di queste azioni è quello di guadagnare quota di mercato in Europa occidentale, raggiungendo una penetrazione intorno al 20% in ognigamma prodotto.

C&S. Quarto pilastro: quali sono le opportunità offerte dallaposizione di leadership di Iveco in Cina?Monferino. Saic, uno dei tre più grandi produttori cinesi nelsettore automotive, è nostro partner nell’implementazionedella nostra strategia. Iveco può contare su di una gammaveicolare e su un’offerta competitiva di motori completamen-te prodotti in Cina.Naveco, di cui deteniamo il 50% delle azioni e che è statacostituita oltre quattordici anni fa, offre il Power Daily e lagamma dei veicoli leggeri e medi Yuejin. Nel settore dei pesanti, Saic-Iveco Hongyan CommercialVehicle, di cui Iveco e Saic detengono insieme il 67% delcapitale, è in grado di offrire una gamma di prodotto com-pleta, inclusi chassis di veicoli rigidi ed articolati. Saic-IvecoFPT Hongyan, consolidata linea per linea da FPT, è stata infi-ne costituita per produrre motori diesel high-tech a basseemissioni nel mercato cinese. La Cina giocherà un ruolo importante nel nostro piano pertre diversi motivi. In primo luogo per le crescenti dimensionidel mercato interno: praticamente tutte le previsioni conver-gono su una stima di volumi superiori ai 3 milioni di veicolinel 2014. Secondo, per la possibilità di espandere la nostraattuale offerta di prodotto, soprattutto per l’esportazione sui

piattaforma cinese. Sfruttando le significative opportunità dicrescita in un mercato in fase espansiva, Iveco ha l’obietti-vo di migliorare la propria quota di mercato in tutti i seg-menti, grazie al completo rinnovo dell’offerta di prodotto, adun miglior posizionamento del brand e portando a termine

il piano di sviluppo della rete di distribuzio-ne lanciato nel 2007, che prevede di farcrescere del 50% i nostri punti di venditae assistenza sul territorio entro il 2014.

C&S. Terzo pilastro, rafforzamento di SpecialVehicles e Autobus, come? Monferino. Insieme agli autobus, i veicolispeciali rappresentano un settore impor-tante nella nostra strategia di specializza-zione di prodotto. Intendiamo far leva suisuccessi di prodotti lanciati di recente, in

mercati internazionali. Terzo, per la possi-bilità di sfruttare un’importante base difornitori localizzati intorno alle nostre jointventure il cui obiettivo è di vendere più di200 mila veicoli nel 2014 generando unfatturato superiore ai 3 miliardi di euro.

C&S. In conclusione, quali sono gli obiettivieconomici di Iveco da oggi al 2014?Monferino. Per quanto concerne il contoeconomico di Iveco, l’obiettivo è quello diraggiungere una redditività a due cifre nel2014 con un fatturato intorno ai 12 miliardi dieuro. Le condizioni di mercato previste ciconsentiranno di passare dall’1,5% di ritornosulle vendite del 2009 al 3-3,5% nel 2010 in

un mercato ancora in crisi, per arrivare nel 2014 al 10%. Ho detto all’inizio che Iveco, dal 2004 fino ad oggi con lasola eccezione del 2009, ha sempre raggiunto o superato itarget che ci eravamo dati e ho piena fiducia che farà lo stes-so con quanto previsto dal nuovo piano.

Nella pagina precedentelo Stralis, qui l’Eurocargoe sotto il Vertis, veicolodi gamma mediasviluppato dal Centro diprogettazione brasilianodi Sete Lagoas Nella pagina a fianco,sopra, il modello cineseGenlyon e, sotto,l’ECODaily Electric

“L’obiettivo èguadagnare quotedi mercato, grazie alrinnovo del prodottoe un sempre

più elevato livelloqualitativo”

“Iveco, dal 2004 finoad oggi con la solaeccezione del 2009,ha sempre raggiuntoo superato i targetche ci eravamo dati e ho piena fiducia che farà lo stesso con quanto previstodal nuovo piano”

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focus<INCONTRO STAMPA INTERNAZIONALE A TORINO

La tutela dell’ambiente e la red-ditività dei propri clienti fannoparte del DNA di Iveco.L’azienda fin dagli anni Ottantasviluppa nuove tecnologiemirate alla riduzione delleemissioni inquinanti con inve-

stimenti importanti ad ampio spettro. «Iveco ha sempre anticipato le normativeimposte dall’Unione Europea introducendonuove tecnologie per l’ambiente - ha spie-gato Marco Monticelli, Iveco Vice PresidentExternal Relations, alla platea di giornalisticonvenuti da tutta Europa per conoscere leiniziative dell’azienda sul tema dell’innova-zione -. Nel corso degli ultimi vent’anniIveco ha contribuito allo straordinariomiglioramento degli standard ecologici deimotori diesel. Se confrontiamo le emissioniEuro VI con i valori del 1992, il balzo èincredibile: -95% di NOx e -97% di partico-lato. L’azienda è stata pioniere anche nelcampo delle trazioni alternative presentan-do nel 1986 il primo Daily Elettrico. Già inquegli anni la strategia era quella di dareuna dimensione sostenibile al trasporto ealla mobilità».Iveco dispone oggi di un’offerta completa diveicoli ecologici per l’intera gamma prodot-to con motorizzazioni diesel EEV, a metano etrazioni elettrica e ibrida. Non semplici pro-totipi, ma modelli a listino, quindi commer-ciabili dopo aver superato field-test pressoclienti internazionali quali FedEx o CocaCola, che li hanno utilizzati per mesi nei loronormali servizi distributivi.«Come sappiamo bene, riduzione del CO2significa efficienza energetica - ha prosegui-to Monticelli -: questo fa sì che ancora unavolta il fattore chiave sia il cliente, da sempreal centro dell’attenzione Iveco. È il clienteinfatti a decidere il successo, l’idoneità e lasostenibilità economica di una tecnologia odi un prodotto. Dato che il trasporto è unbusiness altamente esposto alla concorren-za, il fattore decisivo è il costo totale di pos-sesso. Un nuovo scenario che sta ridefinen-do il concetto stesso di trasporto e dise-gnando così le linee guida del suo futuro».

“IL MOTO È CAUSAD’OGNI VITA”Dalla citazione di Leonardo da Vinci prendespunto l’intervento con la stampa di FrancoMiniero, Iveco Senior Vice President Sales &Marketing. «Un principio che è alla base ditutta l’azione di Iveco - spiega -, il trasportodelle persone e delle merci è l’energia vitaleche fa muovere il mondo. Crediamo che allabase della crescita economica ci sia sempre

l’energia, in senso materiale e metaforico:energia positiva, pulita e sostenibile. La mobilità sostenibile è al tempo stesso unfattore di sviluppo e un fattore competitivo.Iveco ha precorso i tempi in questo campo,e in questo modo sta ottenendo risultatiimportanti, in termini di impatto ambientalee di vendite. Sempre più clienti richiedono inostri veicoli ecologici. Le nostre proiezionidicono che a fine 2010 un terzo dei veicolimedio-pesanti e circa il 20% del totale ven-

E3Iveco sottolinea il suo impegno a fianco dei propri clienti per una mobilità sicura, ecologica ed efficiente sviluppando soluzioni tecnologiche all’insegna dell’innovazione

di Silvia Becchelli

ENERGIA, EFFICIENZA, ECOLOGIA

Sotto, Franco Miniero,Iveco Senior VicePresident Sales &Marketing. Sopra, loschieramento dei veicolia trazioni alternativeIveco. Nella pagina afianco, lo StralisAD260S27/PS CNGalimentato a metano

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focus<INCONTRO STAMPA INTERNAZIONALE A TORINO

dite Iveco in Europa Occidentale sarà rap-presentato da veicoli EEV (EnhancedEnvironmentally Friendly Vehicles) ovvero illivello di normativa ecologica più severooggi presente in Europa. I veicoli sostenibiliconfermano il loro valore nel tempo, e que-sta è una ragione di più per scegliere Iveco.L’ecologia è uno dei fattori alla base dellanostra buona performance in un mercatoancora difficile, sempre in Europa Occidentale,a fronte di un calo delle vendite del 10% nelprimo quadrimestre, Iveco tiene più dellamedia di mercato, e cresce di quasi un puntodi quota rispetto allo stesso periodo del 2009. Ancora una volta, protagonista è l’ECODailyche ha superato i 56 mila ordini a un annodal suo lancio. Un veicolo che deve i suoibuoni risultati anche alle nuove versioni“superecologiche” 3,0 litri Natural Power ediesel EEV. Tutto questo dimostra che l’indu-stria automotive ha un ruolo fondamentalenello sviluppo di un mercato sostenibile».

VANTAGGI PER IL CLIENTE «Ma che cosa serve per far decollare il mer-cato dei veicoli ecologici e (in prospettiva)delle trazioni e delle alimentazioni alternati-ve? - si è chiesto Miniero - Una scelta dicampo astratta non basta: per dare slancioalle nuove tecnologie ecologiche occorrecreare vantaggi concreti per il cliente. E ivantaggi devono essere di tre tipi: devepoter scegliere in una gamma di offertaquella più adatta al suo ambito di business;

deve avere a disposizione una tecnologiaevoluta, affidabile e accessibile e infine, manon meno importante, non deve pagare dasolo il maggior onere di una scelta che èdesiderabile per tutta la collettività. Qui leistituzioni nazionali ed europee possono edebbono contribuire creando incentivi evantaggi fiscali.È necessario innescare un circolo virtuosotra aumento dei volumi prodotti, riduzionedei costi industriali e maggiore accessibilitàdei veicoli ecologici. L’innesco di questoprocesso potrebbe essere aiutato da unintervento del legislatore, in qualche casoanche “a costo zero”. Per esempio: un veico-lo ibrido o a metano oggi è penalizzato dallamaggior tara rappresentata dal motogenera-tore elettrico, dalle batterie o dalle bombole.Se la normativa escludesse questo pesoaggiuntivo dal conteggio della massa totalea terra, si aumenterebbe istantaneamentel’appeal commerciale dei veicoli ibridi. Unalegge di questo genere è già in vigore inFrancia, ed è allo studio in altri Paesi comel’Italia e la Spagna, ci auguriamo che diventipresto una norma europea. La legislazione dovrebbe allinearsi a unprincipio molto semplice: non ci può esseresostenibilità ambientale senza sostenibilitàeconomica. Da parte sua, Iveco sta lavoran-do con impegno sugli altri due fattori: l’am-piezza dell’offerta e la sperimentazione “alargo raggio” di tecnologie ecologichediverse. Iveco è l’unico costruttore con uncosì ampio spettro di soluzioni disponibili,tutte verificate sul campo in situazioni d’usoreale. Le nostre motorizzazioni diesel EEVsono disponibili su tutte le gamme di veico-li, compresi gli autobus, e lo stesso vale perle versioni Natural Power (CNG e bi-fuelCNG/benzina). Su ECODaily stiamo speri-mentando anche un’inedita soluzione aidrometano, in grado di utilizzare fino al30% di idrogeno in un sistema di combu-stione tradizionale. Per quanto riguarda l’ibrido, abbiamo adotta-to la soluzione parallela per i veicoli da trasporto commerciale (come l’Eurocargo) ela soluzione ibrida seriale per missioni urba-ne come il trasporto pubblico di linea.L’anno scorso è stato lanciato l’ECODailyElectric che è a listino, acquistabile attraver-so la rete Iveco. Iveco è l’unico produttore a offrire una gammadi soluzioni eco-friendly ampia, versatile ecapace di rispondere ai bisogni concreti deiclienti. Una gamma di cui da oggi fa parte atutti gli effetti l’Eurocargo Hybrid, un veicolonuovo, ma già ampiamente spe rimentato contest in condizioni operative reali».

EUROCARGO HYBRID:ESEMPIO DI APPROCCIOPRAGMATICO«Iveco ha un approccio pragmatico - ha pro-seguito Miniero -. Non sono state fatte scel-te “a priori” per questa o quella tecnologia:misuriamo tutte le soluzioni in base a tre cri-teri oggettivi: vantaggio per il cliente e per ilsuo business, risparmio energetico e miglio-ramento reale dell’ambiente. Per esempio,Eurocargo Hybrid consente una riduzione diconsumi del 25% con corrispondente dimi-nuzione delle emissioni di CO2. Il mercato risponde al nostro stimolo, le ven-dite di Eurocargo Hybrid sono già iniziate epoche settimane fa la municipalità diBarcellona ha ordinato una flotta di questoveicolo da adibire ai servizi della città spa-gnola. Iveco crea e mette sul mercato pro-dotti ad alto contenuto di innovazione percontribuire all’evoluzione di nuovi paradigmidi trasporto. Lavoriamo per costruire il futu-ro. Riteniamo che per il nostro settore laripresa sia già iniziata. E che sia guidata dadue fattori: l’aumento della crescita globale

CRF: INNOVAZIONE PER MESTIERE«Da chi fa innovazione per mestiere ci siaspetta una raffinata capacità di previsio-ne di tutte le conseguenze e di tutti glisviluppi delle tecnologie - ha spiegatoNevio Di Giusto, CEO & General Directordel Centro Ricerche Fiat (CRF) -. Quasiuna “sfera di cristallo” tecnologica dove leggere il nostro futuro. Il compitodell’innovazione è “rendere visibile l’invisibile per spiegare l’inspiegabile”. Inrealtà, all’innovazione si chiede anche qualcosa di molto concreto: darerisultati. A maggior ragione per il Centro Ricerche Fiat, uno dei più grandicentri privati del mondo e il più grande in assoluto nel settore automotive.Il nostro compito è rendere l’innovazione disponibile, portarla sul mercatoe farla diventare un fattore competitivo per tutto il mondo Fiat.La sfida di oggi è fare innovazione in modo sempre più efficiente in lineacon i valori del Gruppo Fiat: attenzione per l’ambiente, sicurezza e respon-sabilità sociale. Come Centro Ricerche Fiat abbiamo un ruolo difficile eambizioso che svolgiamo con il contributo di 800 persone, grazie al nostrolegame strategico con tutti i Settori del Gruppo Fiat e alla nostra partner-ship con oltre 1.000 realtà industriali e accademiche. Un patrimonio che ciha portati a firmare come CRF oltre 900 invenzioni e a detenere 2.800diritti di brevetto in tutto il mondo».

Sopra, l’ECODaily Electricper le vie di Torino e, nella pagina a fianco,

l’Eurocargo Hybrid, il nuovomodello di Iveco a trazionemista diesel ed elettrica

UNA GAMMA COMPLETA A BASSO IMPATTO AMBIENTALE

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Da queste proiezioni vengono definite dellestrategie di ricerca, definite Roadmap diinnovazione e da qui le Priorità di intervento.Una roadmap è quindi un piano che raggrup-pa gli obiettivi a breve, medio e lungo termi-ne e include specifiche soluzioni per raggiun-gere tali obiettivi». Le roadmap sviluppate dal ComitatoInnovazione affrontano gli argomenti piùimportanti dello scenario tecnologico: dallasicurezza al comfort degli interni dei veico-li, dall’estetica esteriore alle tecnologie tele-matiche, dai lubrificanti ai combustibili.«Per esempio la Roadmap dei Combustibili -ha ricordato Fioretti - assume il Diesel comeriferimento perché continuerà anche neiprossimi decenni a essere il carburanteprincipale. Per questo motivo il primo obiet-tivo è sviluppare soluzioni per il DieselPulito. Il Metano rimarrà per anni l’alternati-va più concreta al Diesel, soprattutto per leapplicazioni cittadine. Inoltre, le politiche per la gestione dei rifiutiurbani renderanno il Biometano progressiva-mente disponibile per la mobilità delle perso-ne e delle merci, avviando così una praticanon solo sostenibile, ma anche virtuosa. IlBiodiesel ha dato prova dei suoi limiti e pre-

(anche se ancora contenuto) genera unamaggiore domanda di trasporto e di conse-guenza riprende la sostituzione del parcocircolante, prima ritardata dalla crisi. Neiprossimi anni, l’introduzione della normativaEuro VI accelererà questo processo.Rendere il trasporto più ecologico ed effi-ciente è la sfida del secolo e, come Iveco ecome Gruppo Fiat, abbiamo già fatto moltastrada. Ab biamo fiducia che tutto questovenga riconosciuto dai clienti e dagli opinionleader, per prendere ancora più slancio eaccelerare ulteriormente».

ANTICIPARE I BISOGNI «L’obiettivo dell’innovazione è anticipare ibisogni del cliente - ha spiegato Gian -domenico Fioretti, Responsabile Innovazione eTrazioni Alternative -. Attra ver so l’analisi delloscenario in cui opera il mondo del trasportoè possibile ipotizzare gli avvenimenti futurinel medio-lungo pe riodo. In questa fase distudio si affrontano, per esempio, temi qualiil cambiamento climatico, la disponibilitàdelle risorse, l’evoluzione della mobilità, inuovi bisogni, l’evoluzione della concorrenza,le regolamentazioni, la domanda del clientee le nuove tecnologie.

sto verrà superato dai Biocombustibili diSeconda Generazione che derivano da unavarietà più ampia di materie prime (qualialghe e rifiuti) non in conflitto con la filiera ali-mentare: possono ridurre le emissioni di gasserra fino al 95% e hanno caratteristiche chi-mico-fisiche persino superiori al Diesel di ori-gine fossile. L’idrogeno puro rimane, invece,una soluzione di lungo periodo che riguarde-rà le generazioni future».

Dall’ECODaily allo Stralis a metano, passando per la novitàEurocargo Hybrid, tutta la gamma Iveco è disponibile contrazioni alternative a basso impatto ambientale, addiritturazero per gli elettrici. ECODaily Electric è alimentato a batterie con un motore elet-trico di tipo asincrono trifase comandato da un inverter cheha il compito di muovere direttamente il veicolo e recupera-re energia durante la fase di frenata. È disponibile nelle ver-sioni 35S (furgone, combi o cabinato) e 50C (furgone e cabi-nato), equipaggiate con due motorizzazioni differenti: 30kWnominali per il modello 35S e 40kW nominali per il modello50C. Il veicolo è equipaggiato da due e fino a quattro batte-rie e raggiunge una velocità massima di 70 km/h per un’au-tonomia che varia da 90 km a 130 km, in base al numero dibatterie e alla mission. Il sistema adottato dall’ECODaily Hybrid è invece ad architet-tura parallela: il motore diesel e il generatore elettrico ven-gono utilizzati contemporaneamente o indipendentementesotto la supervisione di un computer di controllo. Il motoretermico è il più piccolo della gamma, in caso di richiesta dicoppia aggiuntiva entra in funzione anche il generatore elet-trico. Il motore diesel è il 2,3 litri di 116 CV e quello elettri-co è da 32 kW, il cambio è l’automatizzato Agile. Il più richiesto dal mercato è però l’ECODaily a metano dovel’offerta è molto ampia: si può scegliere tra ruote singole ogemellate con diverse soluzioni di passo e di tetto e massatotale a terra da 3,5 a 6,5 t. Oltre a furgoni e cabinati, sono

in gamma anche versioni con cabina 6+1. Comune a tutti imodelli è il motore F1C CNG: 3 litri turbo con intercooler, 4 cilindri e 16 valvole, che può essere abbinato a un cambiomanuale a sei marce o automatizzato Agile. Il motore, derivato direttamente dalla versione diesel, assicu-ra 140 cavalli, una coppia di 350 Nm praticamente co stanteda 1.500 a 2700 giri/min e un’elevata affidabilità. Presentato recentemente anche il prototipo dell’ECODaily 35S14a idrometano dotato di un motore da 3,0 litri e 136 CV che haconfermato la bontà di questa soluzione con prestazioni ditutto rispetto in ogni condizione.A listino, quindi acquistabile da poche settimane, è l’EurocargoHybrid, offerto nella versione da 7,5 o 12 t di MTT, entrambeequipaggiate con un propulsore a 4 cilindri in linea Euro 5 dellagamma Tector da 118 kW. Il motore termico è accoppiato a unmotore elettrico da 44 kW, in grado di erogare una coppia mas-sima di 420 Nm. La catena cinematica è completata da uncambio robotizzato Eaton a 6 rapporti, utilizzabile sia in moda-lità totalmente automatica che con funzione sequenziale. Unodegli aspetti più interessanti di questo veicolo è la riduzione deiconsumi, in particolare sui percorsi urbani a basse velocità confrequenti fermate e ripartenze. Merito del motore elettrico, uti-lizzato nelle fasi di partenza da fermo (fino a 5-10 km/h) e perl’accelerazione fino a 30-40 km/h, nonché del sistema automa-tico “start & stop” che permette, senza l’intervento del condu-cente, lo spegnimento dell’unità Diesel in corrispondenza deisemafori o degli ingorghi stradali. A tutto questo si aggiunge il

Nella pagina a fianco,L’ECODaily 35S14 aIdrometano e, qui sopra,il modello 50C14G a metano. Sotto, lo schieramento dei veicoli in prova

focus<INCONTRO STAMPA INTERNAZIONALE A TORINO

dispositivo di recupero energetico in frenata, che provvede allaricarica delle batterie. Come già ricordato prima, il veicolo èstato oggetto di un lungo e impegnativo field test presso le flot-te TNT e Coca Cola. Una citazione anche per lo Stralis AD260S27/PS CNG dotato

del motore FPT Cursor 8 di 272 CV alimentato a metano e cambio automatico Allison, certamente la soluzionemigliore nelle mission di distribuzione urbana. Con le bom-bole in dotazione l’autonomia è di circa 270 chilometri, suf-ficienti per un tour distributivo giornaliero.

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prodotto<ECODRIVE TEST IVECO-ZF IN GERMANIA

Iveco fin dagli anni Ottanta si è sempredimostrata sensibile alla tutela dell’am-biente, investendo ingenti risorse nellosviluppo di veicoli ecocompatibili. Il suoimpegno rientra nell’ambito delle strate-gie del Gruppo Fiat che ha fatto della“crescita sostenibile” uno dei pilastri del

suo approccio al mercato ottenendo proprio afine dello scorso anno l’importante riconosci-mento di entrare negli indici Dow JonesSustainability World e Dow Jones SustainibilityStoxx, i due prestigiosi indici borsistici riserva-ti alle aziende sostenibili.

Iveco dispone oggi di una gamma di veicoliecologici a basso impatto ambientale senzaequivalenti in Europa con soluzioni tecnologi-che che vanno dall’ecodiesel, al metano, dallatrazione elettrica a quella ibrida senza conta-re il miglioramento aerodinamico e la riduzio-ne dei livelli di rumorosità, l’uso di tecnologieall’avanguardia per la sicurezza attiva e i siste-mi intelligenti di trasporto.In questo contesto strategico si inserisce anchela partnership con ZF, azienda leader del setto-re automotive, per quanto riguarda l’utilizzo diuna drive-line ottimizzata e innovativa. ZF con la

sua gamma completa di cambi automatizzatiAgile ed EuroTronic e dei rallentatori Intarderfornisce infatti un valido contributo nella riduzio-ne, non soltanto dei consumi e delle emissionidi CO2, ma anche di polveri derivanti dall’usuradi freni e frizioni. Il tutto all’insegna della massi-ma redditività e soddisfazione del cliente finale.Da questa storica e consolidata partnershipnasce l’idea dell’ECODrive Test, voluto dalle dueaziende con una flotta EEV (EnhancedEnvironmentally friendly Vehicle, la direttiva cheidentifica “i veicoli amici dell’ambiente“, i cui para-metri si avvicinano alla futura normativa Euro 6 e

Oltre 200 km nella Foresta Neraper provare Stralis, Eurocargo ed ECODailycon i cambi automatizzati ZF EuroTronic 2

e Agile. In evidenza la loro praticità,affidabilità, rapidità e precisione,

il completamento ideale per l’intera gamma Iveco.

Il tutto a impatto ambientale zerodi Marco Bianchi

COMODI, SICURI, PERFORMANTI

La carovana dei veicoli Iveco con cambi automatizzati ZF nella Foresta Nera durante l’ECODrive Test

STRALIS, IL GIGANTE BUONOPrendiamo la guida del pesante Iveco aTuttlingen, nel tratto meno facile di tutto il per-corso: la strada statale B31 è interrotta per lavo-ri di manutenzione e dobbiamo affrontare unalunga deviazione con l’attraversamento di alcunicentri abitati dove solitamente gli autoarticolatinon sono am messi. Prima di farlo abbiamo peròmodo sui saliscendi della Foresta Nera di verifi-care la bontà della drive-line Iveco-ZF. Il Cursor 13 del nostro Stralis AS440S50, quindinella versione da 500 CV, quella più apprezzatadal mercato, si conferma il campione di potenzache abbiamo già più volte descritto. Sulle salitetedesche la sua generosa coppia (2300 Nm) èdi notevole aiuto al cambio EuroTronic 2 a 12rapporti che può ridurre il numero delle cambia-te, nonostante il percorso alterni salite e discesecon pendenze non proprio agevoli. Facile eintuitivo l’utilizzo dell’automatizzato con il classi-co comando a tre tasti bianchi al centro dellaplancia per le posizioni Drive, Neutral e Reversee la possibilità, premendo per più di due secon-di, di attivare la modalità di manovra, sia avantiche in retro, che consente spostamenti di preci-sione a bassa velocità. Viaggiamo al limite della velocità consentita,70 km/h, tra la decima e undicesima marcia esolo raramente il cambio riesce a inserire ilrapporto più alto. Utilizziamo il cruise controlper brevi tratti, la sua taratura è molto sempli-ce grazie al “bilanciere” posto all’estremità deldevio guida a destra del volante, per disinserir-lo basta sfiorare il pedale del freno e per rein-serirlo c’è il pratico bottone sulla leva. In un paio di occasioni sentiamo il bisogno di“consigliare” un cambio di marcia, anche se lalancetta del contagiri è sempre all’interno dellafascia verde che indica il regime di lavoro piùeconomico, non facciamo neppure in tempo apensarlo che già l’EuroTronic lo fa di suo, conuna velocità di cambiata che pensiamo sia ine-guagliabile anche dall’autista più esperto.Quando poi si tratta di riprendere, basta schiac-ciare a fondo l’acceleratore e il “kick-down”provvede a scalare la marcia e dare più sprintalla ripresa. Determinante nelle discese èl’Intarder a ben sei posizioni, la prima con il solofreno motore e poi con un incremento del 25%del potere rallentante, praticamente si può nonricorrere mai ai freni.Entriamo nei centri abitati e qui letteralmentebenediciamo il cambio automatizzato che ciconsente di concentrarci sui passaggi millimetri-ci tra balconi sporgenti, rotonde pensate soloper le vetture, deviazioni continue e strettoie. Un’ultima nota di merito al complessivo comfortdi bordo, ma siamo su uno Stralis Active Spacee lo davamo per scontato.

che quindi garantiscono emissioni inquinantiancora più basse rispetto all’Euro 5, ndr) equi-paggiata da cambi automatizzati ZF (e Intarderper la gamma pesante), che sottolinea la volontàcomune di massima attenzione e salvaguardiadell’ambiente. Il percorso studiato si snoda fra fittiboschi e verdi vallate che si aprono fra i morbidirilievi del Parco Naturale della Foresta Nera perproseguire lungo il Lago di Costanza fino aFriedrichshafen e raggiungere poi Ulm semprenella regione nel Baden-Württemberg. L’appuntamento è a Titisee il paesino che sorgesull’omonimo lago naturale immerso nel verde elungo solo due km. È definito la perla dellaForesta Nera e basta un’occhiata per in tuirne ilmotivo. In questa specie di paradiso terrestre èsubito chiaro come l’attenzione all’ambiente siaun obiettivo primario da cui iniziare un test all’in-segna dell’ecologia. Il percorso del primo giornosi snoda da Titisee Neustadt a Friedrichshafensu strade extraurbane, spesso a due corsie, conandamento mon tagnoso e collinare per untotale di 142 km; nel secondo gior no daFriedrichshafen si è raggiunto Ulm percorrendo105 km su strade sem pre extra urbane, ma piùscorrevoli e con ampi tratti di pianura.

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prodotto<ECODRIVE TEST IVECO-ZF IN GERMANIA

Sopra, lo Stralis AS440S50dotato di cambioautomatizzato ZF

EuroTronic 2 a 12 rapportidi cui, in piccolo, vediamo i

tre comandi in plancia

Il gruppo dei giornalisti con il management Iveco e ZF. Sopra, un’altra fasedell’ECODrive Test

UN TEST A IMPATTO ZERO®

L’ECODrive Test Iveco-ZF è un eventoa Impatto Zero®, le emissioni di CO2generate sono state compensate con-tribuendo alla creazione e tutela diaree boschive.

La stima delle emissioni effettuata daLifeGate ha preso in esame ilmateriale di comunicazionee marketing, gli sposta-menti tra voli, trasferimen-ti individuali e collettivi e ilconsumo di carburantedei veicoli utilizzati.

La compensazione delleemissioni è effettuata parteci-

pando alla conservazione e tutela alungo termine dei boschi all’interno delParco del Rio Vallone in Provincia diMilano. Gli interventi periodici di monitoraggiosono affidati da LifeGate a enti e partneraccreditati. Volendo riassumere:• Kg di CO2 prodotti: 2.328• Mq necessari per compensare i kg diCO2 prodotta: 2.330• Dettagli periodo assorbimento: 2 anni

prodotto<ECODRIVE TEST IVECO-ZF IN GERMANIA

della velocità consentita in quarta e quintamarcia e mai sentiamo la necessità di inter-venire manualmente per suggerire unacambiata. Appena è possibile si inserisceanche la sesta, molto raramente però asottolineare come il percorso non sia deipiù agevoli. Lo verifichiamo anche nei trat-ti in discesa, con il freno motore comanda-to dalla solita leva alla destra del volante,abbiamo a disposizione due posizioni, laprima lo inserisce automaticamente quan-do si tocca il pedale e la seconda ne rin-forza l’azione. In discesa viene selezionatala terza marcia e procediamo in grandesicurezza.

ECODAILY COME UNA BERLINAIl giorno seguente completiamo il trittico met-tendoci alla guida del leggero di gammaIveco a Friedrichshafen fino a Bad Waldseesulla statale B30 che presenta, soprattutto nelprimo tratto, numerosi attraversamenti urbani.Alla guida di un ECODaily è come esseresu una vettura di classe. Non solo per lanuova e bella plancia e i comodi sedili, maanche per la facilità di guida e la sensazio-ne di grande maneggevolezza. Il contributodel cambio automatizzato Agile è fonda-mentale, anche se all’inizio si può restaresorpresi della presenza della cloche alposto dei tre tasti acui ci avevano abi-tuato Stralis edEurocargo. Solo unattimo e poi si capi-sce che cambiapoco, tanto più cheil comando è inplancia e quindinon inficia minima-mente l’attraversa-mento della cabina,operazione fre-quente du rante lemission di stributive.I co mandi sono bendescritti sulla som-mità della leva: adestra Neutral eRetro, al centroDrive con la possi-bilità di salire oscendere di un rap-porto manualmentee, a sinistra, il selet-tore per sceglieretra la funzione inte-ramente automaticae quella manuale.

I tasti di comando dell’EuroTronic sonosempre i tre dello Stralis, ma qui le marcesono “solo” sei, più che sufficienti, comevedremo, per il sei cilindri Tector da 217 CVe 680 Nm di coppia. La cabina è quellabassa e quindi la salita con un solo gradinoè molto agevole e poi ci possiamo mettereper strada in tutta tranquillità go dendoci losplendido panorama. Infatti l’Eurotronic faappieno il suo dovere, viaggiamo al limite

UN EUROCARGO TUTTO BRIOSalire alla guida dell’Eurocargo ML120EL22/Pe sentirsi subito a proprio agio è una cosasola. Lo immaginiamo impegnato in mission didistribuzione urbana e non possiamo propriopensare a una soluzione migliore. Per guidarloscegliamo il tratto finale con arrivo aFriedrichshafen che costeggia il lago diCostanza ed è quindi abbastanza sinuoso.

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L’ECODaily 65C17V/P con il cambioautomatizzato ZF Agile a 6 rapporti che ha il comando in plancia con una leva simile a quella dei cambi manuali

GLI AUTOMATIZZATI ZFPer prima cosa si deve sgombrare il campo da un possibile equi-voco: i cambi automatizzati non sono cambi automatici, infatti iprimi sono trasmissioni meccaniche con automazione della frizione edell’innesto marce, mentre i secondi sono trasmissioni idrauliche con

convertitore di coppia e una serie di gruppi epicicloidali. Ne consegue che le affinità nella struttu-ra e nel funzionamento dei cambi automatizzati e di quelli tradizionali manuali siano molte, con alcu-ni vantaggi come l’eliminazione dei sincronizzatori, infatti la gestione elettronica garantisce semprecambi in condizioni ottimali, con immaginabili benefici in affidabilità e durata. In altre parole i cambi automatizzati garantiscono una serie di vantaggi in termini di ottimizzazione dei consumi (3-5%), maggiore sicu-rezza di guida, elevata protezione della drive-line, utilizzo semplice e intuitivo e massimo comfort.Nello specifico, per i veicoli pesanti,l’elevata integrazione di tutta la catena cinematica porta a un’ottimizzazione dei sistemi frenanti, con innesti marcia rapidi e precisi, cosìla frizione può durare oltre il 75% in più e la capienza dell’olio è ridotta del 15%. In particolare, l’integrazione con il rallentatore idrauli-co ZF Intarder, oltre alla riduzione delle emissioni della polvere dei freni, ne riduce l’usura dell’80-90%, con un incremento della velo-cità media e della sicurezza di guida grazie anche all’adozione del cruise control integrato. La famiglia di cambi ZF automatizzati, Agileper i veicoli leggeri ed EuroTronic per i medi e pesanti, è composta da quattro modelli: AS Tronic a 12 marce per Stralis e a 12/16 marceper Trakker e AS Tronic mid a 12 marce per gli Stralis Cursor 8 non sincronizzati; AS Tronic Lite a 6 marce sincronizzato per la gammamedia Eurocargo; infine eTronic a 6 marce sincronizzato per ECODaily.

L’Eurocargo ML120EL22/P

dotato di cambioautomatizzato ZF

EuroTronic 2 a 6 rapporti

Grazie al nuovo software il comfort di guida èaumentato consentendo anche in modalitàautomatica di scalare una marcia senza doverpassare alla modalità manuale. Schiacciandocon decisione il pedale dell’acceleratore, ilcambio automaticamente scala di un rappor-to per dare più brio alla ripresa e sfogare tuttala potenza della turbina a doppio stadio e ai 170 CV e 400 Nm di coppia del 3,0 litri a4 cilindri.Con tutte queste premesse la guida si svilup-pa nel massimo relax con la piena sicurezzadi avere ogni situazione sotto il pieno con-trollo. Anche in questo caso non sentiamomai la necessità di ricorrere a interventimanuali sul cambio e ci possiamo concen-trare sulla strada.Peccato che ormai siamo quasi a Ulm e ilnostro test è agli sgoccioli, con tre veicolicosì ci sentiremmo pronti a ma cinare moltialtri chilometri.

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prodotto<PRESENTATO A MISANO LO STRALIS “FIAT YAMAHA TEAM LIMITED EDITION”

Iveco, sulla scia della suarecente collaborazionecon il Fiat Yamaha Teamdi cui è sponsor ufficiale,lancia una serie specialeStralis in edizione limitataper i professionisti del

trasporto a lungo raggio. Si tratta di una versione supe-raccessoriata che riprende icolori della squadra corse diValentino Rossi e JorgeLorenzo della quale vengonoprodotti solo 46 esemplari.Il primissimo debutto delnuovo modello questa volta èavvenuto in forma virtuale attraverso i social network, comeFacebook e Twitter, seguendo le leve del marketing virale, del pas-saparola quindi, sottolineando la volontà di Iveco di un contattosempre più diretto, immediato e al passo coi tempi.Il veicolo è poi stato esposto in forma statica a Misano Adriaticodurante il Weekend del Camionista, la kermesse ideale per unasua presentazione ufficiale a un folto pubblico di appassionati.Volendo addentrarci nella descrizione del veicolo, ecco che lacabina di questo Stralis AS 560 CV Euro 5 è quanto di più lus-suoso, confortevole e accattivante si possa pensare! Offre inter-ni con sedili in pelle bianca pieno fiore, con la parte centrale inmicrofibra blu che riprende i tessuti delle tute dei piloti, volantein pelle, pannelli porta sempre in pelle bianca pieno fiore emicrofibra blu, dello stesso colore dei tappetini. Il Logo FiatYamaha Team troneggia oltre che all’esterno sulla calandraanche all’interno, nella parte inferiore del secondo lettino inmicrofibra, al centro del quale spicca in colore giallo il numeroche caratterizza la serie limitata. Lateralmente la cabina presen-ta un fregio decorativo che evidenzia il finestrino ed accentual’aspetto racing che è alla base del concept di questo modello.Il veicolo è equipaggiato con il potente motore FPT Cursor 13Euro 5 da 560 CV, il più potente della gamma, cambio Eurotronicautomatizzato ZF a 12 marce,cerchi in lega Alcoa e sistemielettronici di sicurezza attiva epassiva disponibili nell’offertatop di gamma Iveco.Si tratta quindi di una versionedavvero speciale, moltoappealing, di sicuro interesseper gli autisti che amano ilcomfort e nutrono sentimentidi simpatia e passione per ilmondo della MotoGP.Il legame di Iveco al mondodello sport e della Moto GPda cui nasce questa iniziati-va, in sintonia con la suaforte identità internazionale,dimostra inoltre la grandevitalità ed energia dell’azien-da che da sempre ha avvici-nato il suo nome a partnerd’eccellenza.

IL DEBUTTO A MISANO ADRIATICO La raccolta ordini di Stralis Fiat Yamaha Team Limited Edition èiniziata all’autodromo Santamonica di Misano Adriatico duranteil Weekend del Camionista dove il nuovo veicolo di gammapesante in versione speciale è stato presentato in forma statica. L’accoglienza è stata straordinaria. Si calcola che nei 400 mqdello stand Iveco siano passati nei due giorni della manifesta-zione oltre 4 mila persone, mille delle quali hanno voluto visi-tare l’esclusivo Stralis. Il palcoscenico offerto dall’autodromo romagnolo è statoeccezionale, un vero bagno di folla che ha invaso lo spazioespositivo di Iveco dove c’erano anche due Stralis HospitalityTrailer per l’accoglienza degli ospiti e dei visitatori. Proprioin queste strutture era possibile avere nozioni di guida eco-nomica grazie alle consolle virtuali che, come in un videogio-co, permettevano a tutti di provare a guidare un camion,oppure avvicinarsi al mondo della Customer Service Ivecocon l’ampio ventaglio di offerta dei suoi servizi. Inoltre unoStralis AS 500 era stato messo a disposizione della rivistaTuttotrasporti che, nell’apposito spazio, aveva organizzatodelle prove dinamiche con i suoi lettori e i numerosi appas-sionati presenti sul circuito.

NEL SEGNO DELLA MOTO GPLa versione limitata di 46 Stralis AS 560 nell’esclusiva livrea del Fiat Yamaha Team, un’occasione da non perdere per avere un veicolo unico ed esclusivo

di Olga LattuadaQui, la calorosa accoglienza che lo Stralis “Fiat Yamaha Team Limited Edition” ha avuto all’autodromodi Misano. Sopra, due immagini che evidenziano gli esclusivi allestimenti degli interni

& 21NUMERO 96 MAGGIO-LUGLIO 2010

SCOPRI DAL VIVO IL NUOVO STRALIS

IN EDIZIONE LIMITATA

UN’OFFERTA PRODOTTO COMPLETAIl line-up dell’ECODaily 7 t prevede un ampio ventaglio di modelli.Il cabinato e la versione con doppia cabina 6+1 dispongono diquattro passi: 3450, 3750, 4350 e 4750 mm; mentre il van ha unpasso di 3950 mm e il tetto alto H3 (2100 mm) per una volume-tria di 17,2 mc. ECODaily 7 t è anche l’unico modello di questosegmento a offrire la versione furgone “di fabbrica”. La tara è di2.245 kg, la più bassa del segmento e consente la portata di oltre4.700 kg, oltre il triplo di quella del 3,5 t di MTT.Due le motorizzazioni, con il turbodiesel 3,0 litri EEV dotato di tur-

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primo piano<PRESENTATO IL NUOVO ECODAILY 7 T

si mantenendo una guida di tipo automobilistico - prosegue -.È una novità assoluta sul mercato, dietro al quale c’è unaprofonda conoscenza dell’autista e del suo lavoro.ECODaily 7 t non entra in un segmento: lo crea. E subito sipropone come leader con ben sette primati assoluti in que-sta categoria. È l’unico con le versioni furgone e scudato,quello che ha le minori emissioni (con il motore a metano),l’unico con una cabina avanzata di impostazione automobi-listica, ha l’altezza filo telaio e la tara più bassa ed è l’unicocon ESP di serie».

«ECODaily 7 t è frutto di un percorsoprogettuale sviluppato in questi annitenendo sempre come focus il clien-te, una versione che amplia ulterior-mente il ventaglio di offerta Iveco».Così esordisce Ottavio Gioglio,General Manager del Mercato Italia

presentando il nuovo modello ai giornalisti di stampa specia-lizzata riuniti sul lago d’Orta. «Un veicolo pensato per chi deve trasportare carichi gravo-

IL MULTIMISSIONECODAILY 7 TIveco ha ampliato l’offerta della gamma ECODaily con un nuova versioneda 7 t di MTT, sviluppata per soddisfare la necessità di trasportarecarichi gravosi con un veicolo maneggevole e versatiledi Silvia Becchelli

bina a doppio stadio con potenze da 140 e 170 CV (coppia mas-sima rispettivamente 350 Nm da 1250 a 2810 g/min e 400 Nmda 1250 a 2990 g/min) e DPF di serie. Per i soli cabinati sonodisponibili anche due motori Euro 4 turbodiesel 3,0 litri da 146 e176 CV e coppia massima rispettivamente di 350 Nm da 1400 a2600 g/min e 400 Nm da 1250 a 3000 g/min. Tutti i motori si avvalgono della collaudata tecnologia EGR(Exhaust Gas Recirculation) che riduce le emissioni di NOxattraverso il ricircolo di una quantità controllata di gas di scari-co refrigerati e reimmessi nella camera di scoppio. Alle moto-rizzazioni diesel si aggiunge la versione a metano dotata del 3,0 litri per 136 CV di potenza, con una coppia di 350 Nmda 1.500 a 2.730 g/min, che fa dell’ECODaily 7 t il veicolo piùeco logico della categoria.Per il cambio si può scegliere tra il modello manuale a 6 marce e il modello automatizzato, sempre a 6 rapporti, ZF AGile che, grazie al software di gestione avanzato, aumenta ilcomfort di guida. In particolare rispetto al passato migliora la par-tenza da fermo e consente di scalare manualmente le marce purrimanendo in modalità automatica. La sospensione pneumatica garantisce il piano di carico piùbasso della categoria, un migliore comfort di marcia e una mag-giore versatilità nella distribuzione del carico. Così come la cabi-na semiavanzata è un ulteriore elemento di sicurezza oltre a ele-vare la qualità della vita a bordo. Infine, l’ECODaily 7 t è anchel’unico veicolo della sua categoria a disporre della versione scu-dato, ideale per gli allestimenti a camper e furgone negozio.

I “PLUS” DI ECODAILY 7 TECODaily 7 t sfrutta la lunga esperienza maturata sul campoe la continua ricerca che ha fatto del veicolo commercialeleggero Iveco il leader in Europa. Un successo legato alnuovo design, all’ergonomia e comfort della cabina maanche ad alcuni punti di forza da sempre patrimonio delcommerciale leggero Iveco. Robusto, affidabile e attento a ogni tipo di esigenza,ECODaily 7 t adotta il conosciuto e apprezzato telaio a lon-gheroni che assicura rigidezza strutturale, resistenza allafatica e durata nel tempo.Un altro punto di forza è costituito dalla motricità, grazie alla

Qui a fianco, Ottavio Gioglio,General Manager del Mercato Italia Iveco.Sotto, una fase dei test sul lago d’Orta

SCOPRI DAL VIVO IL NUOVO

ECODAILY 7 T

& 25NUMERO 96 MAGGIO-LUGLIO 2010& 24 NUMERO 96 MAGGIO-LUGLIO 2010

LE “MISSION” DI ECODAILY 7 TINFATICABILE IN CANTIEREECODaily 7 t è la risposta ottimale per gli allestimenti concassone, fisso o ribaltabile, e per tutti gli impieghi che preve-dono l’esigenza di avere un veicolo in grado di garantireampie portate all’interno dei limiti di legge e utilizzi gravosi.L’allestibilità del telaio a longheroni, unita al modulo di espan-sione elettronico per il collegamento con l’interfaccia CANdel veicolo, il controllo della PTO, ne fanno il modello prefe-rito dai carrozzieri per il montaggio di ogni modello di casso-ne, sia questo fisso o ribaltabile, e delle gru retrocabina.

“RSU” UN’AMPIA OFFERTA DI SOLUZIONI La raccolta dei rifiuti solidi urbani (RSU) è una mission chela gamma ECODaily, proprio con l’estensione al modello 7t, è in grado di offrire al mercato con più soluzioni. La mag-giore portata permette l’allestimento con minicompattato-ri e cassonetti scarrabili costituendo una valida comple-mentarietà sia all’Eurocargo, a seconda del territorio in cuioperare e della operatività nell’ambito della stessa mission,sia allo Stralis, già veicoli leader per questo utilizzo. Peresempio, laddove esigenze dimensionali o di limitati quan-titativi di rifiuti, condizioni sempre più frequenti con l’affer-marsi della raccolta differenziata, consigliano allestimentipiù compatti e agili, l’ECODaily 7 t è la risposta ideale.

GENEROSO E AGILE NELLA DISTRIBUZIONE URBANAMuoversi agilmente e nel pieno rispetto dell’ambiente nei cen-tri storici è un altro impiego per il quale l’ECODaily 7 t è lasoluzione ideale. Più leggero dei veicoli di gamma media,potente, assecondato dal cambio automatizzato Agile,ECODaily 7 t unisce a tutto questo possibilità di carico inegua-gliabili per gli altri furgoni che non dispongono di un modello“di fabbrica” a listino. La soluzione ideale quindi per ottimizza-re i carichi, ridurre i veicoli in circolazione determinando unminore impatto ambientale, massimizzare l’efficienza e miglio-rare la redditività del suo proprietario.

VERSATILE CON BOX O CISTERNALa maggiore portata rende ideale la versione cabinato diECODaily 7 t per l’allestimento con box isotermici per traspor-ti a temperatura controllata e refrigerata, mentre con unacisterna risulta ottimale per la distribuzione di prodotti petroli-feri in medio-piccole quantità, le cosiddette “botticelle”, e perla raccolta del latte da conferire ai caseifici.

FURGONE NEGOZIO PER I MERCATI RIONALIGrazie alla maggiore portata e alla eccellente carrozzabilitàl’ECODaily 7 t scudato può essere la soluzione ottimale ancheper l’allestimento dei furgoni negozio che costituiscono lagrande maggioranza dei veicoli utilizzati nei mercati rionali edi paese. Si tratta ovviamente di una piccolissima nicchia Daricordare che il veicolo può circolare la domenica quando vigeil limite a 7,5 t di MTT.

Nella versione furgone, ECODaily 7 t offre un sistema partico-larmente efficiente di chiusura delle porte posteriori con, diserie, l’apertura fino a 270° con arresti automatici a 90°, 180°e 270° senza tiranti, rendendole così più comode da usare.ECODaily 7 t dedica molta attenzione anche alla sicurezza, unodei valori fondamentali per Iveco. Di serie su tutte le versioni èmontato il sistema ESP, oltre all’ABS, il HBA (Hydraulic BrakeAssist: assistente idraulico di frenata) per aumentare la capacitàfrenante al rilevamento di frenate da “panico” in situazioni diemergenza e l’Hill Holder che evita l’arretramento del veicolo incaso di partenze da fermo in salita. Grazie al LAC (LoadAdaptive Control) sistema dinamico per la gestione del carico siidentificano le variazioni nella massa e nel baricentro del veico-lo lungo il suo asse longitudinale, adattando gli interventi deglialtri sistemi di sicurezza ABS, ASR ed ESP in base al carico. Inquesto modo vengono ottimizzati la frenata, la trazione e la sta-bilità, riducendo anche il rischio di ribaltamento, con un miglio-re utilizzo del sistema anti-ribaltamento (Roll Over Mitigation) eminimizza l’usura delle pastiglie dei freni ottimizzando la distri-buzione delle forze di frenata. Anche nel campo dell’innovazio-ne, Iveco si pone al l’avanguardia, offrendo su tutta la gammaECODaily il sistema Blue&Me, la soluzione hardware ideata daFiat Group e Microsoft per garantire il massimo dei servizi dicomunicazione per chi è al volante, e il Blue&Me Fleet, il pac-chetto telematico, realizzato in collaborazione con Qualcomm,per chi gestisce le flotte. Questa soluzione è sviluppata sullapiattaforma di comunicazione mobile FleetViso di Qualcommper fornire un sofisticato sistema di gestione basato su Internet.

IL DAILY ANFIBIOMolta curiosità ha suscitato l’arrivo del Daily Anfibio con-dotto dal suo costruttore Maurizio Zanisi. Navigandosulle acque del lago d’Orta il veicolo è approdato allariva risalendo uno scivolo e riaffermando così la grandeversatilità del Daily. Questo prototipo e il suo driver sonostati protagonisti nel 2008 dell’impegnativa traversatada Bastia, in Corsica, a Viareggio. Realizzato sulla base diun Daily 4x4, il veicolo è dotato di un motore turbodie-sel 3,0 litri abbinato, quando naviga, a un idrogetto.

trazione posteriore e ai propulsori ad alte prestazioni edecologici (disponibili in versione diesel EEV e metano). Laprima garantisce il massimo di spinta in corrispondenza delpunto di maggiore carico, mentre i secondi assicurano cop-pia e potenza da sempre ai vertici della categoria. Il tutto sitraduce in aderenza e performance insuperabili in ogni con-dizione di carico, di terreno e di fondo stradale. Per quanto riguarda gli allestimenti, le connessioni sonofacilitate dal modulo di espansione elettronico opzionaleche rappresenta l’elemento di collegamento essenziale conl’interfaccia CAN del veicolo. Le uscite includono controllodi PTO multiple, gestione luci supplementari/luci intermit-tenti, avviamento/spegnimento del motore a fronte di undeterminato evento e gestione allarme antifurto.

Nella pagina a fianco, la versione ECODaily 7 t Van, unica “di fabbrica” in questo segmento. Sotto, un esempio di allestimento per la raccolta rifiuti. Qui sopra, il Daily anfibio

primo piano<PRESENTATO IL NUOVO ECODAILY 7 T

IDEALE PER IL CAMPERPer l’allestimento a camper Iveco arricchisce e completa lagamma ECODaily che ora va da 3,5 t di MTT, con telaio alleg-gerito, fino a 7 t. Con ECODaily 7 t Iveco rafforza la propriaposizione nella fascia alta del mercato camper europeo in cuiè leader. Iveco ha lavorato molto negli ultimi anni per questosettore per mettere a disposizione un prodotto, l’ECODaily 7 t,che consentirà ai clienti che vorranno il top di gamma di poterrealizzare allestimenti sempre più ricchi e confortevoli.

SOCCORSO STRADALE PER LE “MAXI CAR”L’affermazione commerciale dei SUV (Sport Utility Vehicles, ifuoristrada di lusso sempre più di moda) e, più in generale, ilmaggior peso delle vetture di ultima generazione, ha creato lanecessità di avere veicoli di soccorso stradale con portate piùelevate. La maggiore portata e la disponibilità di passi lunghiconsente quindi all’ECODaily 7 t di essere complementare aiveicoli di gamma media. Inoltre, grazie alla versione con cabi-na doppia 6+1, ECODaily 7 t risponde alle future norme cheimporranno al veicolo soccorso di avere la capacità di ospita-re i passeggeri delle vetture in panne.

PRODUTTIVO PER GLI ARTIGIANIGli artigiani possono trovare nell’ECODaily 7 t la risposta otti-male alle loro esigenze per la sua portata e la volumetria (17,2mc) della versione van. Il cabinato si fa invece apprezzare perla sua versatilità di allestimento che lo rende ideale per unavasta gamma di personalizzazioni sulle esigenze della piccolaimpresa artigiana.

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primo piano<OVERLAND 12 AL TRAGUARDO DI ROMA

DURALA PIÙ

La cerimonia al Ministero degli Affari Esteria Roma ha sancito la conclusione anchedi Overland 12 . “È stata la spedizione piùdifficile della nostra lunga esperienza diraid”. Non ha dubbi Beppe Tenti, nel ripen-sare al tragitto di ritorno attraverso l’AfricaCentrale molto più improbo di qualsiasi

altra esperienza, dalla Siberia alle Ande.

UN’IMPRESA EPICA«Non si poteva prevedere - spiega Tenti -, che la stagionedelle piogge anticipasse di due mesi il suo arrivo e noi cisiamo trovati nel bel mezzo. Nelle precedenti spedizioninon avevamo mai incontrato difficoltà di questa portata,fortunatamente l’esperienza accumulata, l’affidabilità egrande robustezza dei veicoli, lo straordinario equipaggiotemprato in tante missioni ci hanno permesso di affronta-re queste difficoltà che hanno un po’ ritardato il nostrorientro. In passato avevamo vissuto le più disparate situa-zioni: sabbia e ghiaccio, gelo e climi torridi, avevamo por-tato i nostri veicoli per terra, sulle gru, persino sull’aereoper superare lo stretto di Bering durante la prima spedizio-ne, ma mai mi era successo di incontrare tanto fango etanta furia degli elementi come in questa occasione. Possosenza tema di smentita affermare che Overland 12 è statadavvero un’impresa epica. Se pensavi di attraversare unponte regolarmente riportato dalle carte geografiche, sco-

A Roma si è conclusala dodicesima avventuradi Overland. Il tratto dal Sudafrica verso l’Egitto è stato molto più difficile del previsto a causa delle pioggeanticipate cha hanno messo a strenua prova gli inarrestabiliveicoli Iveco arancioni e il lorostraordinario equipaggio

di Maurizio Pignata

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primo piano<OVERLAND 12 AL TRAGUARDO DI ROMA

privi che era ancora in costruzione e sarebbe stato inaugura-to fra cinque anni, pensavi di arrivare a un traghetto e inveceera affondato da un anno e non c’era nulla per passare. E aquesto si devono aggiungere le piogge torrenziali che hannocancellato le strade e creato enormi voragini che ci costringe-vano a costruire ponti di fortuna per poter proseguire. Ci sarebbero mille aneddoti da raccontare, come quando siamorimasti senza gasolio e sono andato a comprarne 4 mila litri amonte del fiume Omo, in Etiopia, e per farli arrivare alla spedi-zione non ho trovato niente di meglio che affidarli alla correntee poi ingaggiare dei locali che, con il nostro equipaggio, li atten-devano a valle per portarli a riva. È solo un esempio di quanta fatica è costata questa spedizio-ne, tutto ripagato però dal grande calore umano che le popo-lazioni che abbiamo incontrato sul nostro cammino ci hannoriservato. Non solo le istituzioni, ma anche la gente dei villag-gi ci ha sempre mostrato una grande simpatia, nonostante inmolti paesi le guerre civili avrebbero potuto far nascere neilocali una naturale prevenzione nei confronti dei visitatori stra-nieri. Un’esperienza umana straordinaria, ma anche una mis-sione di solidarietà che ha centrato gli obiettivi che si era pre-fissata, portando aiuti e facendo conoscere le realtà localiattraverso le trasmissioni televisive mandate in onda daRaiUno (trasmesse a fine luglio mentre il giornale è in stampama saranno replicate in autunno in date da definire, ndr).Anche questa volta Overland ha centrato il suo obiettivo».

ALLUVIONI E GUERRE CIVILIÈ in Congo che si capisce quanto il viaggio di ritorno sarà benpiù difficoltoso dell’andata: le piste sono un misto di acquitri-ni e polvere che mettono a dura prova i mezzi e le abilità diguida degli autisti. Ma la situazione continua a peggiorare e i

arrestati per aver ripreso i posti di controllo consideratiobiettivi militari sensibili. Ma anche in nazioni più vicine allerotte turistiche, come il Kenia, l’entroterra può riservare dellesorprese, come i pastori quasi tutti armati per difendere ilproprio gregge, ma che spesso puntano i fucili anche versoi veicoli. Questa è Overland, un viaggio avventura dai millerisvolti!

LA FESTA A ROMAA Roma tutti questi episodi costituiscono un indelebile ricordoper tutti i partecipanti alla spedizione capitanata da Beppe Tentie composta da un nucleo di 16 persone divise su quattro turni,per un totale di oltre 40 partecipanti che si sono alternati sui seiveicoli messi a disposizione da Iveco. A fianco dei due mitici330.30 ANW “musoni”, che dal 1995 portano Overland in giroper il mondo, c’erano i veicoli della gamma attuale: un Daily 4x4destinato ad accogliere il personale medico, un Trakker 6x6 alle-stito come officina mobile e due Massif 4x4.Ma Overland, come sempre, è stata anche molto attentaall’aspetto umanitario e, per quanto possibile, ha sempre cerca-to di aiutare le popolazioni che incontrava sul proprio tragitto. Perquesto un mezzo della spedizione era interamente dedicato alpersonale medico selezionato dal l'Azienda OspedalieraUniversitaria e Università di Parma, l’Iveco Daily era attrezzato ditutto punto e qui si sono alternati quattro medici dell’area riani-mazione e pronto soccorso che hanno raccolto dati statistici eportato nuove conoscenze, grazie anche ad avanzate tecniche ditelemedicina. In questo modo è stato possibile aiutare i tantiavamposti medici incontrati sia nel corso della spedizione, magettando le basi anche per il futuro.

Foto di Filippo Tenti, www.overland.org, www.overland.tv

camion si trovano immersi in quelle che più che piste si pos-sono definire paludi. Si deve procedere a rilento affrontandospesso impegnativi guadi perché i ponti non esistono.L’acqua raggiunge di frequente il metro e mezzo e i Massifspariscono quasi completamente, ma se la cavano sempresenza problemi. È toccato poi a uno dei due gloriosi 330.30 ANW 6x6, chehanno partecipato a tutte le spedizioni di Overland, restarebloccato a causa del terreno sempre più morbido con le ruoteche affondavano in profondi ammassi di argilla: così si “inabis-sa” inclinandosi di oltre 45 gradi. Ma neppure questo inciden-te ferma la carovana anche se, dopo aver recuperato il veico-lo, è necessario costruire un ponte di tronchi per consentireagli altri veicoli di passare l’enorme buca creata dal “musone”. Fortunatamente in aiuto della spedizione arrivano anche leautorità locali, come in Katanga sulle rive del grande lagoMweru, oltre 5 mila kmq di superficie. Qui non ci sono stradee l’unica possibilità è l’attraversamento del lago stesso doveperò non esiste un servizio di chiatte, ma il governatore MoiseKatumbi Chapwe ne reperisce una e trova anche il carburan-te per la traversata. Come se le piogge non bastassero anche i problemi relativialla sicurezza si fanno pressanti. L’area è funestata da numero-se guerre civili e, per esempio, quando si tratta di raggiunge-re il Burundi sono i comandanti che hanno in carico la sicurez-za della Forza di pace ONU a sconsigliare un passaggio chesulla carta sembrava il più rapido: la zona è impervia masoprattutto pericolosa, loro stessi sono mesi che non vi siavventurano via terra sorvolandola solo in aereo e, in caso dipericolo, non sarebbero in grado di portare nessun aiuto. All’ordine del giorno anche le lungaggini burocratiche alledogane, dove, in alcuni casi, i cineoperatori sono stati anche

Nelle due pagine precedenti, il contrasto tra le difficoltàincontrate lungo il percorso e il caloroso entusiasmo che le popolazioni locali, specialmente i bambini,

hanno riservato alla carovana.Qui sopra, il musone 330.30 ANWimpegnato in un difficile passaggio

e, sotto, un guado particolarmente impegnativo. A destra, lo schieramento

dei veicoli che suggella la fine della spedizione davanti al Ministero degli Affari Esteri a Roma

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customer service<

L’ORIGINALEUNA SCELTA PREZIOSA

I ricambi originali sono una garanziaper il cliente e tutelano l’affidabilità e la sicurezza del veicolo e dei suoioccupanti. Iveco si èavvalsa delle più recentitecnologie per assicurarela tracciabilitàdell’originalità

Iveco ha sempre voluto tutelare i propriclienti dai rischi connessi all’utilizzo diricambi non originali con campagnecome “Origin 100% Iveco” che illustra ilpercorso di eccellenza esclusivo deiricambi originali o con brochure istituzio-nali come “Zoom” che, comparando due

prodotti, spiega quali sono i rischi derivanti dal-l’utilizzo di ricambi diversi da quelli originali.Purtroppo la falsificazione è un malcostume acui abbiamo fatto l’abitudine in vari ambiti. Senel settore, per esempio, dell’abbigliamento leconseguenze non implicano necessariamentedei rischi, non è così per l’automotive. Qui l’uti-lizzo di ricambi contraffatti può avere ricaduteanche gravi sulla sicurezza e sulla durata delveicolo, oltre naturalmente a far decadereimmediatamente tutte le garanzie del costrut-tore e far perdere valore al veicolo. È statodimostrato che, se sottoposti a test specifici,questi ricambi possono rompersi e provocaregravi incidenti, anche mortali, come ben spie-ga il sito del Ministero per lo SviluppoEconomico www.noallacontraffazione.it: nes-sun prodotto contraffatto ha mai superato leprove di sicurezza e di omologazione.Naturalmente non ci stiamo riferendo ai ricam-bi equivalenti, che la normativa permette divendere, anche a tutela della libera scelta delconsumatore.

LE GARANZIE DI IVECOPer evitare ai propri clienti di correre questirischi, Iveco ha adottato una serie di disposi-tivi a tutela dei suoi ricambi: tracciabilità delprodotto e sistemi di etichettatura non con-traffabili che permettono di identificare confacilità un prodotto non originale, oltre a unamassiccia campagna di informazione. Quindiè fondamentale che i clienti controllino i pro-dotti che acquistano, avvalendosi delleConcessionarie e Officine Autorizzate Iveco. Inoltre, nel generale processo di integrazionedei flussi di distribuzione dei ricambi, laCustomer Service di Iveco ha sviluppatonuove metodologie per avere il massimo con-trollo delle giacenze e poterle mettere rapida-mente a disposizione di tutti i clienti. E l’esi-genza di creare una tracciabilità del ricambioè anche il sistema migliore per essere certidella sua originalità. La soluzione è arrivata dalla tecnologia svilup-pata per combattere proprio le frodi e le imi-tazioni. Si tratta di un sistema nato negli StatiUniti per contrastare la contraffazione deimedicinali, ma impiegato anche nel campodella moda e degli apparecchi elettronici.Questa tecnologia consente di passare dalricambio indifferenziato, contraddistinto da unsemplice numero di codice, a un ricambioche oltre a quel numero ne ha un secondoche lo identifica “personalmente”.

COS’È L’RFID La rintracciabilità del ricambio è garantita dauna tecnologia denominata RFID, acronimo diRadio Frequency Identification (identificazio-ne a radio frequenza, ndr). In pratica si tratta di un’etichetta applicatasulla confezione o sul ricambio che portaall’interno un piccolissimo chip (grande circadue millimetri) e un’antenna (un quadratino diun paio di centimetri di lato). Nel chip èmemorizzato un codice che identifica inmodo unico quella targhetta e, quindi, quelpezzo. Attraverso il segnale inviato dal tra-smettitore RFID, il processore riceve un’ondaelettromagnetica e risponde comunicando ilsuo numero. In parte sono informazioni giàpresenti sul codice abarre, il quale però nonha i numeri “personaliz-zati”. L’RFID, a differenzadel codice a barre, nondeve passare sotto unlettore ottico: basta chesi trovi nel raggio dicirca due metri da unapparecchio ricevente,in qualsiasi posizione siacollocato l’oggetto, an -

Qui sopra, un esempiodella nuova etichetta con il piccolo chip: attraverso il segnaleinviato dal trasmettitoreRFID, il processore riceveun’onda elettromagneticae risponde comunicando il suo numero. Nella pagina a fianco,l’immagine di un magazzino Iveco

che se è chiuso in una scatola, e senza biso-gno di aprirla. Dal momento in cui un particolare entra nelmagazzino Iveco di Torino, il primo ad averadottato la tecnologia RFID, viene etichettatoe così si può seguirne tutto il ciclo di vita. Cisono delle “porte” elettroniche che identifi-cano i pezzi nel loro attraversamento esegnalano all’operatore l’eventuale errore ditransito o di collocazione dello scaffale. Lostesso avviene al momento della spedizionedel carico, se si sta inviando un collo a uncliente sbagliato, viene immediatamentebloccato mediante una segnalazione lumino-sa, quindi con un abbattimento significativoanche degli errori. Attualmente i particolari “marchiati” RFIDsono circa 3 mila, privilegiando i pezzi dielevato valore e voluminosi, come motori,cambi, radiatori, parabrezza, serbatoi, spoi-ler e paraurti; altri 2500 lo saranno entro la fine dell’anno. Il prossimo anno, oltre adaumentare il numero dei componenti inte-ressati dall’etichettatura elettronica, Ivecoattrezzerà anche altri magazzini europei con l’RFID. Il sistema dà la certezza che i ricambi sianousciti da un magazzino Iveco, ogni etichetta èinizializzata da un codice criptato al momentodell’ingresso nel magazzino e registrata dalsistema informatico. Anche nel caso in cui leetichette vengano rubate, se non sono inizia-lizzate, non garantiscono la provenienza delricambio da Iveco. In questo modo il cliente eil suo veicolo sono tutelati.

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focus<IVECO DRIVER TRAINING

Iveco offre a tutti gli autisti l’opportunità di migliorare lapropria guida, riducendo i consumi e aumentando lasicurezza di marcia. Vari studi hanno confermato che lostile di guida può influire sul risparmio di carburante finoal 12%, e sappiamo quanto questo incida sui costi digestione. Una “guida economica” è quindi fondamenta-le per il miglior utilizzo del proprio veicolo.

Per questo da sempre Iveco ha fatto della “cultura dei consumi”un suo punto di forza. Infatti, a differenza di altre componentifisse della gestione del veicolo, sui consumi si può e si deveintervenire: solo così è possibile ridurre sensibilmente i costi. Il progresso, la tecnologia e il ricorso all’elettronica hanno con-tribuito alla loro ottimizzazione, ma non basta. Solo una partedell’energia prodotta dalla combustione si trasforma in forzamotrice, mentre il resto si disperde prima di giungere alleruote. La forza motrice, a sua volta, non viene totalmente uti-lizzata per lo spostamento del veicolo poiché entrano in giocoulteriori elementi di assorbimento, quali per esempio la resi-stenza al rotolamento degli pneumatici o del fondo stradale, ela resistenza all’avanzamento per l’impatto con l’aria. Al fine di massimizzare l’utilizzo dell’energia disponibile è pertan-to necessario adottare alcuni accorgimenti: utilizzare il rapporto

Iveco conferma di essere a fianco dei propri clienti con i corsi di guida economica, uno strumento concreto per aumentare le competenze dell’autista, approfondire la conoscenza del veicolo,usufruire di una formazione avanzatadi Marco Bianchi

al ponte più idoneo alla mission del veicolo; adottare misure perridurre la resistenza aerodinamica del veicolo (spoiler, deflettorilaterali, carenature laterali); impiegare pneumatici con ridottoassorbimento d’energia. Senza dimenticare però lo stile di guidache, con un veicolo moderno ottimizzato in tutte le sue compo-nenti, assume un ruolo determinante.

IMPORTANZA DELLO STILE DI GUIDACondurre correttamente un veicolo è un aspetto molto impor-tante perché è uno dei fattori che maggiormente incide sulconsumo di combustibile. Inoltre è una variabile facilmentemodificabile avendo l’accortezza di rispettare alcune norme(riassunte nel box). È fondamentale, per esempio, che l’autista mantenga il regi-me di giri nella zona verde del contagiri dove il motore svi-luppa la coppia massima. Quindi usare con attenzione ilpedale dell’acceleratore e sfruttare, dove possibile, l’inerziadel veicolo. Determinante si rivela il cambio automatizzato,specialmente in situazioni di traffico congestionato. E poi,evitare accelerate a vuoto quando si spegne il motore o si èin coda, scalare le marce soltanto quando il motore scendesotto il regime di coppia massima, evitare frenate energiche

e bruschi rallentamenti, quindi tenere una guida regolare efluida, inserire sempre la marcia più alta appena possibile eutilizzare il cruise control per una guida rilassata nei percor-si pianeggianti.

I CORSIL’offerta Iveco Driver Trainingsi basa su due corsi indirizzatia due precise tipologie di auti-sti: coloro che già conosconolo Stralis e desiderano ottimiz-zarne il rendimento e gli auti-sti che necessitano una for-mazione di base sull’utilizzodel pesante Iveco. Ne conse-gue anche che, almeno perora, i corsi sono mirati esclusi-vamente alla gamma pesantee allo Stralis nello specifico.Gli obiettivi sono chiari: forni-re le competenze necessarieper un utilizzo ottimale delveicolo e sviluppare l’abilità diguida in termini di riduzionedei consumi, sicurezza erispetto per l’ambiente. Perchi non conosce Stralis, si fa provare il veicolo su strada fornen-do indicazioni pratiche sul funzionamento dei comandi di bordo.I contenuti sono comuni e riguardano gli aspetti normativi el’evoluzione tecnologica dei veicoli, l’utilizzo corretto dei dispo-

A SCUOLA DI GUIDAECONOMICA

sitivi di ausilio alla guida, le tecniche di conduzione in economiae di sicurezza attiva e passiva. Resta da ricordare che per i “neo-fiti” dello Stralis la prova dinamica sarà solo una, senza il con-fronto dei consumi, ma solo di presa di contatto con il veicolo. Icorsi sono aperti a tutti, anche al singolo autista che vuole

migliorare la sua competenzaprofessionale, così come perla flotta o la Concessionariache può raccogliere un certonumero di clienti. Anche lalocation si adatta alle singoleesigenze: può essere aTorino, presso il Centro IvecoPolifunzionale di Lungo SturaLazio, presso il cliente sevuole fare un corso collettivoper i suoi autisti oppure, comegià detto, nella sede dellaConcessionaria. Anche l’usodei veicoli è libero e verràdeciso di volta in volta in basealle diverse situazioni, si puòsvolgere con il camion di pro-prietà dell’autotrasportatoreoppure con i veicoli Iveco. Inogni caso ci sarà sempre un

demodriver Iveco a bordo così come i corsi saranno tenuti dapersonale specializzato Iveco. “Tornare a scuola” se può servirea ottimizzare i consumi, e quindi a risparmiare, può essereun’eccellente opportunità per molti.

LE DIECI REGOLE BASE DELLA GUIDA ECONOMICA

1. Tenere il regime motore il più possibile nella zonaverde del contagiri.

2. Evitare frenate energiche e bruschi rallentamenti.3. Tenere una guida regolare e fluida.4. Inserire sempre la marcia più alta appena possibile.5. Utilizzare il cruise control per una guida rilassatanei percorsi pianeggianti.

6. Usare con attenzione il pedale dell’acceleratore.7. Sfruttare sempre dove possibile l’inerzia del veicolo.8. Scalare le marce soltanto quando il motore scendesotto il regime di coppia massima.

9. Sfruttare le potenzialità dell’automatismo di Eurotronicspecialmente in situazioni di traffico congestionato.

10. Evitare accelerate a vuoto quando si spegne il motore.

Alcune fasi dei corsi presso il Centro Polifunzionale di Torino.A sinistra, i tre Stralis utilizzati e, qui a fianco, la fase di presadi contatto con il veicolo

MAGGIORI INFORMAZIONI SUI CORSI DI GUIDA ECONOMICA

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rete<ATI SPA

“soli” 140 km, mentre un’ora e mezza serve perraggiungere Mozzate. Risultato: quattro ore perandare da un capo all’altro della nostra area.Noi siamo abituati a confrontarci con questo, enon poteva essere altrimenti per una conces-sionaria che si estende per tutta Sondrio e lasua provincia, risalendo la Valtellina fino aLivigno, e poi per una parte consistente delleprovince di Lecco e Como. Per poterla presi-diare al meglio siamo operativi, oltre che nellasede centrale di Colico, in provincia di Lecco,anche con tre unità commerciali, rispettiva-mente a Oltrona San Mamette (Como), aOlginate (Lecco) e a Teglio (Sondrio), conun’Officina Autorizzata di proprietà recente-mente inaugurata a Grandate (Como) e conaltre 10 Officine Autorizzate che garantisconol’assistenza 24 ore su 24».

La storia della ATL inizia negli anni Ottanta edè strettamente legata alla figura di PatrizioDono che, giovanissimo, gestiva l’Autotecnicadel Lario, Concessionaria Magirus con sede aColico. In quegli anni Magirus faceva già partedel Gruppo Iveco ma manteneva il Marchioseparato. All’inizio degli anni Novanta sorserole prime necessità di ampliamento dell’attivi-tà, che venne così trasferita in un nuovo e piùampio insediamento, sempre a Colico, l’attua-le sede. La struttura, che sorge nell’area indu-striale proprio all’uscita della superstrada checollega Milano a Sondrio, è stata recentemen-te ampliata e sviluppata creando una sedemolto più moderna di 22 mila mq di cui5.600 mq coperti. Di questi 3.500 mq sonodestinati all’area assistenziale con 25 posta-zioni di lavoro, tutte dotate delle strumenta-zioni diagnostiche di ultima generazione,1.140 mq al magazzino ricambi che gestisce20 mila voci di ricambi originali e circa 1.000 mqagli uffici commerciali, dotati di un ampio sho-wroom, e agli uffici amministrativi.«Oggi siamo il punto di riferimento nell’ambi-to del mercato dei veicoli commerciali e indu-striali nel territorio - riprende Dono -, ma nonper questo ci consideriamo soddisfatti, voglia-mo essere sempre di più vicini alle esigenzedei nostri clienti. Nei programmi futuri c’èl’obiettivo di creare una maggiore collabora-zione alla vita delle Officine Autorizzate,anche con una partecipazione diretta.Puntiamo ad avere un network, non solo benconsolidato e professionale, ma che possainteragire al meglio al suo interno e con inostri clienti. Siamo certificati ISO 9002 dal1998 e ISO9001:2000 dal 2009 e anche larete delle Officine è impegnata su questofronte, tanto che tutte hanno già raggiunto lacertificazione di qualità. Anche le 58 personeche costituiscono l’organico della Con -cessionaria sono tutte molto competenti eprofessionali: la formazione è uno degliaspetti a cui dedichiamo grande attenzionein azienda».«Solo lavorando così potremo continuare arecitare un ruolo da protagonisti - concludeDono -. Il nostro non è solo un territorioampio e disomogeneo, ma presenta ancheuna tipologia di clienti molto diversificata.Non esistono grandi flotte, ma solo operatoridel trasporto di medie e piccole dimensioni,con una forte presenza di trasporti in contoproprio, legata al laborioso tessuto imprendi-toriale di queste valli. Essere vicini alle loroistanze, pronti a rispondere alle loro esigenzeè il nostro obiettivo principale. Abbiamo adisposizione una struttura ben articolata euna gamma prodotto che non teme concor-renza. Infatti, anche come tipologie di veicoli

venduti, presentiamo una segmentazione sututta l’offerta: l’ECODaily fa ovviamente laparte del leone con circa il 50% dei veicoli dinuova immatricolazione, lo Stralis conquistaun lusinghiero 25%, 15% al Trakker e il restosono Eurocargo per la gamma media. Dopo labattuta d’arresto dello scorso anno legata allacrisi internazionale, il mercato sta dandosegni di ripresa e siamo quindi fiduciosi per ilfuturo».

«Tra Livigno e Mozzate, chesono un po’ gli estremi delnostro territorio, ci sonoquasi 300 km, dei qualisolo una minima parte disuperstrada, il resto è tuttastatale spesso molto tor-

tuosa». Non poteva scegliere esempio migliorePatrizio Dono, Amministratore Delegato dellaConcessionaria Iveco ATL Spa, per esemplifica-re in poche parole le difficoltà di operare su unterritorio così ampio come estensione, maanche con notevoli limiti alla circolazione, detta-ti dalla sua conformazione e dalla cronicacarenza infrastrutturale, che caratterizza un po’tutta la Lombardia.«Raggiungere Livigno da Colico - prosegueDono - richiede due ore e mezzo per coprire

Incastonata tra le Alpi e il lago di Como, la Concessionaria Iveco di Colico provvede al presidio di un vasto territorio caratterizzato da limiti infrastrutturali e geograficidi Alberto Mondinelli

UN PRESIDIO MONTANO

Qui a fianco, Patrizio Dono,Amministratore Delegatodi ATL Spa. Sotto, un’immagine delloshowroom e, a sinistra, una vista della Concessionaria Iveco

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protagonisti<

Fin dalle sue origini l’azienda bergamasca ha guardato all’Europacome suo naturale bacino di utenza. Una scelta che ha garantito un progressivo e continuo sviluppo

OLTRE I CONFINI

PE.TRA SRL

All’inizio erano in tre: Gianandrea Pellegrinelli,sua moglie Mariella Zambetti e il fratelloMassimo Pellegrinelli. Tutti avevano esperien-ze precedenti nel mondo dell’autotrasporto.Fu così che all’inizio degli anni Ottanta decise-ro di fondare Pe.Tra, acronimo di PellegrinelliTrasporti.

LA SCELTA INTERMODALEOggi in azienda è già attiva la seconda generazione ed è pro-prio Simone Pellegrinelli, figlio di Gianandrea e Mariella, a rac-contarci la storia dell’azienda di famiglia. «All’inizio il camion erauno solo: un glorioso Iveco 190.35 - racconta -. È con quelloche sono stati fatti i primi viaggi in Francia per il trasporto inandata di reti metalliche elettro saldate per l’edilizia e al rientro

di tronchi per l’industria del legno. Negli anni le rotte si sono poiallargate alla Germania e la tipologia dei trasporti si è ampliata,privilegiando sempre le tratte internazionali. La crescita è statacostante grazie alla nostra professionalità, commessa dopocommessa, camion dopo camion, con una certa accelerazionenegli ultimi 10 anni. Possiamo far coincidere questa svolta posi-tiva con il cambio di sede, dall’originaria Nembro a Brembate,sempre in provincia di Bergamo, in un insediamento più grande,con oltre 7 mila mq coperti che ci hanno consentito di amplia-re l’offerta anche ai servizi logistici. Così come la scelta di svilup-pare l’intermodalità che ha sicuramente dato maggiore slancioai nostri traffici. Oggi utilizziamo regolarmente sia la nave sia iltreno e ne siamo molto soddisfatti. Proprio per potenziare que-sta scelta ci siamo strutturati con una filiale in Spagna, un’altranazione con cui intratteniamo ormai da tempo frequenti colle-

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gamenti, utilizzando il porto di Barcellona. Una seconda sede èinvece nelle immediate vicinanze di Francoforte, in Germania.Verso la penisola Iberica è privilegiata la modalità marittima, conimbarchi a Genova e Livorno. Per la Germania, scalo merci/hubda cui ci allarghiamo verso tutto il resto dell’Europa Nord-orien-tale, invece è più utilizzata la rotaia con partenze da Novara,Milano Certosa e Busto Arsizio. Da Novara i veicoli sono carica-ti “completi”, rimorchio e trattore, mentre la quasi totalità deirestanti viaggi viene effettuata dal solo semirimorchio che trovaall’arrivo un nuovo trattore».Negli anni anche la tipologia dei trasporti si è evoluta.«Trasportiamo un po’ di tutto - prosegue Simone Pellegrinelli -, la maggioranza dei nostri semirimorchi sono telonati e quin-di possiamo caricare da groupage a carichi completi di pro-dotti finiti, semilavorati e materie prime. In particolare per que-ste ultime abbiamo attrezzato una serie di rimorchi ribaltabili.Serviamo importanti multinazionali, tra cui Iveco, e per moltedi queste garantiamo anche i servizi di approvvigionamentodei ricambi anche per le emergenze, per le quali utilizziamodei furgoni. L’obiettivo è sempre quello di realizzare per ogni

cliente un servizio ottimale su misura , adatto alle sue esigen-ze, mettendo a frutto tutta la nostra esperienza e la nostraorganizzazione».

LA FLOTTAOggi la flotta della Pe.Tra si compone di 150 veicoli di gammapesante e di 300 semirimorchi. «La scelta intermodale ci haimposto di avere un maggior numero di semirimorchi perché,come dicevo, molti viaggiano imbarcati su treni o navi senzatrattore - spiega Simone Pellegrinelli -. Recentemente abbiamoacquistato 65 Stralis Active Space da 450 CV e 500 CV, tutticon cambio automatizzato ZF Eurotronic 2. Una scelta motivatadagli ottimi riscontri avuti con i veicoli automatizzati in termini diconsumi e di affidabilità oltre che di comfort per molti autisti. Unbuon autista riesce a ottenere buone performance anche conun cambio manuale, ma di autisti bravi ce ne sono sempremeno e così noi ci tuteliamo sui due fronti: risparmiamo carbu-rante e la meccanica è più protetta. Tutti i veicoli hanno contrat-ti di manutenzione e riparazione programmata così ovunque sitrovino in Europa possiamo contare sulla ampia e provata reteassistenziale Iveco».La fornitura è stata curata dalla Concessionaria AutoindustrialeBergamasca Spa di Dalmine, alle porte di Bergamo. «Con loroabbiamo un legame storico - ricorda Simone Pellegrinelli - cherisale addirittura al primo camion. Negli anni abbiamo sempreapprezzato la loro disponibilità e professionalità nel soddisfare lenostre esigenze e la recente fornitura è la migliore confermadell’ottimo rapporto che ci unisce».Per finire uno sguardo al futuro. «Di questi tempi è difficile fareprevisioni - conclude Simone Pellegrinelli -. Sicuramente l’obiet-tivo primario è consolidare quanto costruito finora e poi supera-to il momento critico che incombe in tutta Europa ritornare alpiù presto ai livelli di un paio di anni fa. Le premesse ci sono, ei 65 nuovi Stralis sono la migliore conferma di quanto noi cre-diamo nel nostro futuro».

A fianco, i nuovi veicoli della flotta. Qui sopra, da sinistra, SimonePellegrinelli di Pe.Tra Srl con Paolo Zanardi della ConcessionariaIveco Autoindustriale Bergamasca Spa

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AntonioCatielloquasi sischerni-sce, perun perso-n a g g i o

dinamico e spesso esube-rante come lui, gli anniversa-ri non sono cose abituali,meglio parlare di camion e ditrasporti eccezionali. «La TCT,acronimo Trasporti Celeri Torinesi, è stata fondata nel 1960 eio l’ho acquisita nel 1978, dopo averci lavorato sette annicome autista - racconta Catiello con orgoglio -. Allora la sedeera a Torino, in via Tirreno, e da lì partii per il mio primo viag-gio in Inghilterra con un Lancia Esagamma per ritirare unabarca in un cantiere inglese. Poi nel 1989 ci siamo trasferiti aCascine Vica, frazione di Rivoli, alle porte di Torino, dove ope-riamo tutt’ora. In questi anni i nostri camion hanno percorso70 milioni di chilometri, abbiamo realizzato dei trasporti digrande importanza come quelli per il CERN, e abbiamo por-tato il fatturato dai 220 milioni di lire del 1978 ai 15 milioni dieuro dello scorso anno. Tutti numeri importanti che hannocome denominatore comune il nostro lavoro che non si limi-ta al solo trasporto. Non c’è solo l’abilità nel saper sempreportare a termine anche la consegna più complessa, puntan-do sull’estrema professionalità e celerità con cui sappiamoorganizzare i viaggi, ottenere i permessi, le scorte, passareuna frontiera o imbarcarci su un traghetto, la TCT è in gradodi sollevare i propri clienti da ogni problema. Per esempio,siamo in grado di smontare e rimontare apparecchiaturecomplesse e trasferire impianti industriali».

LA STORIAÈ il 1971 quanto il ventenne Antonio Catiello, appena rientrato dalservizio militare, chiede di essere assunto alla TCT, forte della tradi-zione di famiglia con il padre Terino, arrivato a Torino da Beneventoproprio per fare l’autista.«Mi ricordo ancora il primo viaggio - prosegue Catiello -. LasciaiTorino per andare verso il Monte Bianco e, una volta in Francia,mi diressi verso il porto di Le Havre. A quei tempi non c’era anco-ra l’autostrada per il tunnel del Bianco, ma bisognava affrontaretornanti stretti che si susseguivano senza soste. In Francia, doveinvece le strade erano larghe, sbagliai direzione e mi trovai inpieno centro di Parigi, prima davanti all’Arco di Trionfo e poi agliChamps Elisées. Invece in Inghilterra nessuno mi aveva detto chesi viaggiava a sinistra così, dopo qualche brivido, preferii seguireun altro camion. Arrivai a Norwick per caricare una barca che misembrò enorme, era lunga 15 metri e larga 4,5 metri. Non mipersi di coraggio, neanche quando, sulla via del ritorno, fui fer-mato per ben tre volte dalla polizia e non capivo cosa volessero.Comunque alla fine arrivai a Chiavari e, a distanza di anni, questoè ancora il nostro spirito: l’obiettivo va raggiunto, ogni ostacolodeve essere superato».Pilota d’auto per passione, prima con una Fiat 500 Giannini e poicon una Fiat 128 Dallara, Antonio Catiello accetta la sfida quandogli viene offerto di rilevare la società che lo aveva assunto al primoimpiego solo pochi anni prima. «Ai tempi TCT aveva solo due veicoli: l’Esagamma e un Tigrotto.

Mezzo secolo all’insegna del lavoro

e della crescita per l’azienda torinesedi Antonio Catiello,

che ha fatto dei trasporti eccezionaliil suo ambito operativo

privilegiato

Mi impegnai giorno e notte, il lavoro iniziò subito a “girare”, arri-varono i primi clienti importanti: Fiat Allis/New Holland e Comaue da quel momento è stata una crescita continua, difficile indivi-duare un momento particolare rispetto ad altri, ogni commessaè stata fondamentale e utile per fare un passo in più».Non contento Antonio Catiello dà vita all’Aite (AssociazioneItaliana Trasporti Eccezionali) per difendere tutta la categoria,tutti coloro che ogni giorno devono affrontare la sfida di traspor-tare un carico eccezionale con norme complesse e diverse neivari Paesi.

UNA FLOTTA INTERNAZIONALEGli eccellenti risultati conseguiti sul fronte associazionistico nonhanno impedito ad Antonio Catiello di continuare a sviluppare lapropria azienda superando i confini nazionali.«Oggi siamo presenti in Francia con la TCT France, con sede adAoste nelle vicinanze di Chambery, e in Spagna, a Barcellona, conuna joint-venture - spiega Catiello -. Proprio questo respiro inter-nazionale ci ha consentito di realizzare alcuni trasporti di prestigioe grande responsabilità, su tutti quello che abbiamo eseguito peril CERN: portare a Ginevra i particolari più grandi e ingombrantidell’acceleratore di particelle, dall’Ansaldo di Genova, dallaSiemens di Berlino e dalla Ashtom di Belfort, nell’Est della Francia. Nel suo complesso la flotta è composta oggi da 63 trattori Stralise 120 semirimorchi distribuiti fra le tre sedi. Dal 1990 ho acqui-stato sempre veicoli Iveco e, proprio recentemente, ho ritiratosette nuovi Stralis Active Space con motore Cursor 13 da 500 CV.Una collaborazione che mi ha sempre garantito grande affidabili-tà, dimostrando un’attenzione particolare alle mie esigenze». Al fianco di Antonio Catiello sono operativi da tempo i figli:Marco, 36 anni, Direttore commerciale e Stefano, 32 anni,Direttore amministrativo. Il futuro è già iniziato.

TCT SPA

50 ANNI“ECCEZIONALI”

Nella foto sotto il titolo, al centro, Antonio Catiello con i figliMarco e Stefano. Qui sopra, il primo trasporto e uno recente per conto del CERN

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Inumeri parlano chiaro: Palletways è illeader europeo nella movimentazioneespressa di merce palletizzata con oltre270 concessionari in Europa, otto centridistributivi in 11 Nazioni e oltre 20 milapallet movimentati ogni notte. Nel nostroPaese, Palletways Italia è operativa dal

2002 e oggi la sua struttura si sviluppa attra-verso 75 concessionari che coprono capillar-mente il territorio, come testimoniano gli oltre3 mila pallet movimentati ogni giorno.L’organizzazione logistica prevede un “hub”centrale a Bologna e uno regionale ad Avellinoper meglio servire le regioni meridionali.

UN SERVIZIO COMPLETO«Nell’offerta di un servizio espresso di mercepalletizzata - spiega Roberto Rossi, Presidente diPalletways Italia Spa -, è il pallet l’unità di misurae non le tradizionali fasce di peso e il rapportopeso/volume. Il nostro “full pallet” è 1000 kgper 2,20 m di altezza, con una base di 1x1,20m, e il prezzo è fisso. È inoltre possibile acqui-stare frazioni di pallet: il Quarter (un quarto) el’Half (metà) pallet, poi il Miniquarter (quarter di60 cm per 150 kg) e il Light (550kg). Tutto ciò sitraduce in una fatturazione semplificata e servi-zi accessori ridotti al minimo. La nostra offerta siposiziona tra i trasportatori generici di groupage

e con il nostro modello ci espandiamo prevalen-temente dove gli altri non sono presenti perchépoco competitivi.“Next Day” è il servizio espresso con consegnain 24/48 ore e rappresenta oltre il 50% circadel no stro traffico. Poi, c’è “Economy” che im -piega 72 ore. Il servizio Palletways è inoltreomogeneo su tutto il territorio nazionale, il chesignifica che funziona non solo da Milano aRoma e da Bologna a Pescara, ma anche da unpiccolo centro a un altro. Infine offriamo un ser-vizio di tracciabilità delle spedizioni online». Interessante conoscere la tipologia delle merci.«Con questi servizi ci rivolgiamo a molti clienti -prosegue Rossi -, anche se c’è chi ha una mag-giore propensione al nostro tipo di offerta. Peresempio, il calzaturiero è un settore importanteche utilizza Palletways non soltanto per spediregli “urgenti”, ma anche per la normale produzio-ne. Per loro abbiamo un prodotto specifico chesoddisfa le esigenze di chi ha spedizioni volumi-nose ma leggere, il “Light pallet”. Poi siamo deglispecialisti della GDO (Grande DistribuzioneOrganizzata) offrendo, fra l’altro, il servizio “GDOTimed” con consegne in una fascia oraria stabi-lita. Abbiamo introdotto un servizio ADR cherisponde a tutti i requisiti normativi per il traspor-to di merce pericolosa, incontrando immediata-mente il gradimento del mercato. Infine, il setto-re vinicolo sfrutta molto bene il nostro servizio,perché garantiamo non solo la rapidità, maanche l’integrità del prodotto e l’accesso allaGrande Distribuzione. In questo mercato, cheincide sul 20-25% del nostro fatturato, servia-mo dalla piccola cantina che manda il “bancali-no” al ristorante con stella Michelin, al grandeproduttore che fornisce i supermercati.Lo scorso anno abbiamo lanciato “Pan Europeo”.Forti della nostra presenza capillare a livellolocale, abbiamo voluto collegare i nostri networksu scala internazionale per offrire un nuovo ser-vizio ai clienti e una nuova opportunità di svilup-po ai concessionari. In una anno abbiamo rag-giunto standard equivalenti a quelli dei migliori“road network” che operano in Europa».

LA FLOTTA«Come la maggior parte degli operatori logisticiPalletways non ha mezzi di proprietà, ma utilizzaquelli dei suoi 75 concessionari - spiega Rossi.Complessivamente possiamo dire che i veicolidedicati alle nostre mission sono un centinaio alivello nazionale, ma i nostri partner dispongonocomplessivamente di una flotta di almeno 1.500veicoli. Ci sono trasportatori tradizionali con tuttiveicoli di proprietà, altri che utilizzano piccoliimprenditori anche monoveicolari, altri ancora,ma sono una piccolissima minoranza, che sonoa loro volta subappaltatori. Quanto alla tipologia dei veicoli, la prevalenza di

quelli di gamma pesante è nettissima. Per i ritirie le consegne può succedere di utilizzare unDaily per alcuni servizi in centri storici, ma ingenerale i nostri carichi sono molto pesanti equindi utilizziamo motrici dotate di spondaidraulica, se non addirittura i bilici per casi par-ticolari. Tutti i nostri concessionari hanno poil’obbligo di conferire al centro di Bologna - perquelli del Centro Sud e Sud,anche al centro diAvellino- le merci raccolte e per questo traspor-to sono usati trattori con semirimorchi e, menofrequentemente, motrici con rimorchio per letrazioni corte». «Quello che ho voluto creare con il MercatoItalia Iveco - concludeRossi -, è quanto ave vosperimentato con suc-cesso quando ero Am -ministratore Delegatodi TNT Traco, cioè unaccordo che consen-tisse al nostro networkdi avere un rapportoprivilegiato con la retecommerciale e assi-stenziale Iveco. Ov -viamente stia mo par-lando di operatori chesi conoscono già be -nissimo, ma la novitàche abbiamo creato traPalletways e il IvecoItalia è quella di avereun interlocutore direttoa Torino che metta incontatto il nostro con-cessionario con il dealer Iveco della sua zona esegua centralmente le trattative. Naturalmente ilrapporto non si chiude con la vendita, ma inve-ste tutti gli aspetti di vita del veicolo, quindi icontratti di manutenzione programmata e l’assi-stenza in genere. Siamo all’inizio, ma i primi frut-ti già si vedono. Da parte mia ho la soddisfazio-ne di aver creato un circuito virtuoso tra i nostripartner e Iveco, e so bene quanto avere veico-li affidabili, redditizi e rispettosi dell’ambiente siaimportante per il nostro business».

AL PALLETCIPENSOIO

Palletways è il sistema

di “trasportoespresso”

per le mercipallettizzate.Un successo

internazionalegrazie

a tariffe chiare e competitivee una gamma

di servizi per rispondere

a tuttele esigenze dei clienti

PALLETWAYS ITALIA SPA

Qui, Roberto Rossi,Presidente diPalletways Italia Spa. A sinistra e sopra,alcuni veicoli dellaflotta nel centrodistributivo di Bologna

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MESSAGGERIE DEL GARDASCEGLIE IVECO

PIRELLI MOTORSPORT VIAGGIA CON STRALIS AS500

Sono stati recentemente consegnati alle Messaggerie delGarda, importante operatore logistico con sedi a Mantova,Brescia, Bergamo e Milano, nove Stralis, quattro Eurocargo edue ECODaily che vanno ad ampliare una flotta di oltre 100veicoli. La fornitura è stata curata dalla Pasino & Azzoni Srl diPorto Mantovano, da oltre trent’anni Concessionaria Ivecoper Mantova e la sua provincia. In particolare si tratta diquattro trattori Stralis AT440S45T/P , tre cabinati StralisAT260S45Y/FS-CM con motore Cursor 10 da 450 CV, un cabi-nato Stralis AT260S42Y/PS con motore Cursor 10 da 420 CV e un cabinato Stralis AT260S31Y/FS-CM con moto-re Cursor 8 da 310 CV. Tutti gli Stralis sono dotati di cabi-na Active Time a tetto alto,cambio ZF meccanico a 16 marce, allestimento ADR(trasporto merci pericolose),botola a comando elettrico,fari fendinebbia e di profon-dità integrati, lavaproiettori agetto, riscaldatore supple-mentare cabina ad aria, auto-radio con lettore CD ecomandi al volante. Per quanto concerne la gam -ma media due Eurocargosono ML180E28/P e monta-no il motore Tector 6 da279 CV, mentre due sonoML120E22/P con motoreTetctor 6 da 217 CV. Tutti i vei-coli sono dotati di cambiomanuale ZF a 9 rapporti e delPack Comfort che prevede,tra l’altro, cruise control,quadro strumenti High Line,autoradio con lettore cd eluci diurne. A completamentodel la fornitura infine due fur-

goni ECODaily 60C15 con motore da 3,0 litri e 146 CV dipotenza.Messaggerie del Garda è un primario operatore dell’autotra-sporto e della logistica che opera da più di 50 anni su tutto ilterritorio nazionale attraverso le quattro sedi già citate, lepiattaforme operative in Emilia Romagna, Lazio, Puglia,Sardegna e Sicilia, oltre alla partecipazione a circuiti comePalletways e CDS. Certificata Iso 9001 dal 1995, l’azienda lombarda è anche ingrado di garantire l’esecuzione di spedizioni internazionali attra-verso la partnership con primari operatori esteri selezionati inbase a rigorosi standard operativi.

Nella foto della consegna: Guerrino Mazzocchini (terzo da sinistra) Amministratore Delegato dellaConcessionaria Iveco Pasino & Azzoni consegna le chiavi a Mario Beschi, Presidente delleMessaggerie del Garda. Presenti anche Diego Moreschi della Pasino & Azzoni (primo a sinistra),Alessandro Oitana, District Manager Vendite Iveco Mercato Italia (quarto da sinistra), e RobertoConfalonieri, Responsabile Acquisti Messaggerie del Garda.

Il nuovo Show Trailer Hospitality di Pirelli Motorsport è trainato dauno Stralis Active Space 500 CV personalizzato nei colori dellaCasa produttrice di pneumatici, fra i leader del settore.Il veicolo è stato consegnato presso la sede dello stabilimentoPirelli di Settimo Torinese, alle porte di Torino. Lo Stralis è equipag-giato con motore FPT Cursor 13 Euro 5 da 500 CV e monta uncambio automatizzato ZF EuroTronic 2 con rallentatore idraulico ecerchi in lega Alcoa Dura Bright. La cabina Active Space, top digamma, accessoriata secondo l’elevato standard di fornitura Iveco,è arricchita con il riscaldatore supplementare e presenta esterior-mente lo spoiler superiore e quello laterale, insieme alle carenatu-re laterali mobili, personalizzati - come si è detto - con il colore gial-lo della Casa produttrice di pneumatici.Lo Show Trailer è stato realizzato per ospitare piloti e invitati vipdurante le prove europee, oltre a quelle in Giordania e Turchia, delCampionato Mondiale Rally e gli appuntamenti del Campionato diFormula GP3 che si svolgono in concomitanza con le prove euro-pee del Mondiale Formula 1. Il nuovo Stralis AS 500 CV è destinato quindi a percorrere migliaia di chilometri per raggiungere circuiti elocation in tutta Europa al seguito degli eventi sportivi dove Pirelli è il fornitore ufficiale di pneumatici. Particolarmente entusiasta è il suoautista Luciano Cigarini (nella foto sopra, il secondo da destra, ndr), 66 anni da 34 alla guida di un camion, quasi tutti passati al serviziodelle competizioni motoristiche. «Lavoro come autista alla Pirelli Motorsport da 17 anni, mentre prima ero al Reparto Corse Abarth cheallora faceva correre le auto da rally Fiat e Lancia. In tutti questi anni ha guidato molti camion Iveco, dal mitico 190.48 all’Eurostar, madevo dire che il comfort di questo Stralis è davvero ineguagliabile, anche rispetto al precedente 480, assai piacevole, che ho avuto finoallo scorso anno. La nuova cabina Active Space, l’eccellente posizione di guida e il cambio automatizzato rendono la guida molto rilas-sante. È importante perché le trasferte sono lunghe e quindi avere un compagno di viaggio così affidabile e comodo è fondamentale». La consegna suggella la costante partnership fra Iveco e Pirelli che da sempre collaborano e condividono valori di eccellenza rivolti allasoddisfazione del cliente.

Nella foto in basso, da sinistra: Luca Sra, Responsabile Vendite di Iveco Mercato Italia e Andrea Bottini, Fleet Manager BU Trucks Italia di Pirelli Tyre.

GUARDA LA CERIMONIA DI CONSEGNA

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Una presenza forte e articolataalla principale fiera mondialedei veicoli da cantiere e dellemacchine movimento terra, inun momento di svolta in positi-vo del mercato. Questo, in sin-tesi, lo spirito con cui Iveco hapartecipato alla 29ª edizionedel Bauma di Monaco diBaviera, svoltasi lo scorso aprile.Malgrado la crisi del settore edi-lizio del 2009, qualche presen-za in meno rispetto al recordassoluto del 2007 e le nonpoche difficoltà del trasportoaereo causate dalla nube delvulcano islandese, la fiera tede-sca ha fatto ancora una voltacentro. Con oltre 3.150 esposi-tori provenienti da 53 paesi epiù di 415.000 visitatori, chehanno setacciato le novità diprodotto, in mostra sui 555.000 mq dell’area espositiva. Ma quel che piùconta, al di là dei numeri, è il cambiamento del mood degli operatori, tor-nati a pensare in termini di crescita del comparto e di acquisti di veicolie di attrezzature. Il tutto confortato dalle previsioni moderatamente al rial-zo della VDMA, l’associazione tedesca delle aziende dei macchinari perl’edilizia. Da costruttore full-range, Iveco ha proposto sul proprio stand enelle aree esterne l’intera gamma di prodotto. Che spazia dall’ECODaily55S17WD con doppia cabina a trazione integrale, all’Eurocargo 80E18Kda appoggio al cantiere di 7,5 tonnellate di peso totale, allestito con cas-sone ribaltabile e gru retro cabina della Palfinger. Entrambi i veicoli sonostati presentati in versione EEV, con motori ecologici a bassissime emis-sioni: l’ECODaily, con un motore 3,0 litri da 170 CV e l’Eurocargo con ilmotore FPT Tector da 3,9 litri, in grado di sviluppare 177 CV. Tutto ciòtestimonia, ancora una volta, l’attenzione di Iveco verso le problematichedel rispetto ambientale e del trasporto sostenibile, anche nello specificocomparto del cantiere. In quest’ottica, erano in versione EEV anche imotori degli altri veicoli presenti sullo stand: uno Stralis AS260S42Y/PS6x2 con gancio scarrabile della Meiller e un trattore Trakker AT400T45WT/P 4x4, equipaggiato con un Cursor 13 da 450 CV. Accanto aimodelli da cantiere tradizionali, è stato esposto quale novità il cabinato6x6 HHD8 dell’Astra, brand del gruppo Iveco con un’ampia offerta diveicoli off-road, stradali e dumper. L’HHD8, adatto per impieghi partico-larmente gravosi, ha una massa totale a terra di 50 tonnellate. È mossoda un motore FPT Cursor 13 da 480 CV, abbinato a un cambio automa-tico Allison HD 4700, munito di convertitore di coppia. La gommaturastandard prevede dei 24.00 R 20.5. Non meno interessanti, dal punto divista tecnico-operativo, sono risultate le realizzazioni su telai Iveco espo-ste in alcune aree esterne. Ne basta una per tutte: la nuova pompa percalcestruzzo 6RZ65 della Sermac con braccio di distribuzione da 65 min 6 sezioni, abbinata a un cabinato Trakker a 5 assi da 500 CV. Chiconosce le sollecitazioni in gioco quando il gruppo pompante del calce-struzzo è in funzione o quando viene dispiegato il braccio articolato, sirende conto di quanto robusto e resistente debba essere il telaio del vei-colo. Ma tutto ciò, per Iveco, non costituisce un’eccezione. È il criterioadottato per tutti i mezzi da cantiere. M.I.

Iveco ha partecipato all’edizione 2010 di SEP che si è svolta aPadovaFiere con un’area espositiva di 300 mq e un’areaall’aperto per le prove dinamiche. SEP è il salone dedicatoall’ambiente e focalizzato sulle tecnologie antinquinamento edei servizi pubblici che si occupa di temi quali la raccolta deirifiuti, l’igiene urbana, le tecnologie acqua-aria-suolo-rumore, lefonti energetiche tradizionali e alternative. L’occasione per riba-dire come Iveco sia l’unico costruttore a offrire motorizzazioniecologiche sia diesel, sia a metano per tutte le missioni e intutte le gamme. Novità assoluta eral’Eurocargo ML80EL18 pen-sato specificamente per laraccolta rifiuti sulla base delleesigenze degli operatori delsettore e degli allestitori dicompattatori. Un prototipoche, rispetto al modello diserie, si caratterizza per unpasso ridotto di soli 2790 mmgarantendo un minoreingombro e quindi una supe-riore maneggevolezza permeglio districarsi negli angu-sti centri storici delle nostrecittà. La modifica ha richiestoun attento lavoro di ingegne-ria per trovare spazio allavoluminosa marmitta cataliti-ca e al serbatoio dell’ureache caratterizzano i veicoli diultima generazione. Inoltre èstato adottato anche lo scari-co verticale. Sempre perrispondere alle esigenzedegli operatori della raccoltarifiuti si è ritenuto opportunodotare questo EurocargoRSU di sospensione pneuma-

AL SEPDEBUTTO PER L’EUROCARGO RSU

tica sull’asse posteriore per ottenere un piano di carico piùbasso e controbilanciare eventuali sbilanciamenti.Oltre all’Eurocargo sullo stand erano esposti anche l’ECODaily35C14G/P Natural Power e lo Stralis AD260S31Y/PS-RSU EEV. ECODaily Natural Power presenta valori nettamente inferiorialle norme EEV. Il particolato è 0,004 g/kWh contro 0,02 g/kWh richiesto dal legislatore e anche l’NOx è 0,380 g/kWhcontro i 2,00 g/kWh. In compenso le prestazioni sono identi-che a quelle dei veicoli diesel: 136 CV e 350 Nm di coppia si

collocano nella fascia altadelle motorizzazioni proposteper i veicoli commerciali.Mentre il risparmio rispettoalla motorizzazione diesel èdi circa il 30% sul costo delcarburante.Anche lo Stralis esposto eraspecifico per gli allestimentidestinati alla raccolta rifiuticon cabina corta Active Daye un passo di 4800 mm. Ilmotore è il sei cilindri FPT Cursor 8 da 7790 cc e310 CV (228 kW) accoppiatoa un cambio automaticoAllison 3200, già da tempoindividuato come la soluzioneideale per ogni veicolo daraccolta rifiuti soggetto anumerosi stop&go. Ancheper questo modello le emis-sioni rispettano le restrittivenorme EEV.Nell’area all’aperto per leprove dinamiche erano dispo-nibili quattro ECODaily: il50C14G a metano, il 65C17/Pdiesel EEV e i modelli Hybrided Electric.

IVECO AL BAUMA DI MONACO

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Con l’inaugurazione del primo Truck Station, avvenuta adHannover in Germania, nasce in Iveco una nuova iniziativadedicata al mondo del trasporto internazionale: realizzare unaserie di centri di assistenza specializzati, interamente rivolti alpesante stradale, sulle principali rotte internazionali europee.Le principali caratteristiche dei nuovi Truck Station sono l’assi-stenza garantita 24 ore su 24, strumenti di diagnostica avan-zata in grado di consentire l’intervento contemporaneo su piùveicoli, tecnici con formazione specifica, magazzino dedicatoe assistenza ai rimorchi con i prodotti della gamma Bullder (ilbrand Iveco per i ricambi dei trailer). In particolare questa atti-vità consentirà ai Truck Station di diventare un punto di riferi-mento importante, di configurarsi come dei “one-stop” servi-ce-point in grado di rispondere a tutte le esigenze dell’autotra-sportatore con una sola fermata. «Quello inaugurato ad Hannover - ha dichiarato EnzoGioachin, Senior Vice President Customer Service Iveco - èil primo di un network di 400 officine specializzate, comple-tamente dedicate al trasporto internazionale a lungo raggio,che Iveco si appresta a creare in tutta Europa. Veri e propricentri di servizio riservati ai veicoli pesanti, e selezionati inbase a criteri di qualità e di posizionamento geografico, ingrado di garantire il più alto livello di assistenza sulle piùimportanti rotte di comunicazione in Europa».Considerando che circa due terzi del traffico a lungo raggio tran-sitano in Germania e Francia, le tappe di sviluppo del progettodaranno la priorità a questi due Paesi, in cui si realizzeranno 140nuovi Truck Station, Iveco Truck Station è il punto di arrivo di unprocesso di perfezionamento del servizio che Iveco ha sviluppa-to con tutti gli strumenti a sua disposizione - dal technical trai-ning allo sviluppo dei “tool” di diagnostica locali ai teleservizigestiti da remoto. È stato creato inoltre un sistema chiamatoVOR log (acronimo di Vehicle off Road - veicolo fermo in panne)che permette di monitorare la situazione dei veicoli presso ipunti di assistenza Iveco, in modo tale da rendere visibile adognuno in azienda, secondo il proprio grado di responsabilità, itempi e le modalità di intervento per ogni singolo veicolo fermoin officina. L’obiettivo è quello di mantenere alto il “commitment”al raggiungimento dell’obiettivo di ogni Truck Station: rimettere ilveicolo su strada nel più breve tempo possibile. Dal responsabile della logistica a quello del magazzino centraledi Iveco, dal responsabile della formazione e diagnostica al sin-golo meccanico di una specifica officina, tutta l’azienda è, intempo reale, collegata e intenta a risolvere qualsiasi problemapossa arrivare ai propri clienti.

In occasione della giornata nazionale dell’innovazione, è stato consegnato a Iveco il “Premio dei premi”, nell’ambito di una ceri-monia che si è svolta a Roma nel palazzo del Quirinale, alla presenza del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Si tratta di unriconoscimento assegnato dal Ministero per la pubblica amministrazione e l’innovazione, istituito dalla Presidenza del Consigliosu mandato del Presidente della Repubblica, il cui obiettivo è quello di valorizzare e sostenere le migliori capacità innovative ecreative di aziende, università, amministrazioni, enti o singoli ideatori, anche al fine di favorire la crescita della cultura dell’inno-vazione nel Paese. Il premio ha lo scopo di mettere in evidenza le migliori esperienze di innovazione, nei settori dell’industria,servizi e design, università, pubblica amministrazione e terziario. Con esso, viene riconosciuta la capacità di trasformare un’ideain un prodotto vendibile o in un processo operativo nel commercio, nell’industria ma anche in un servizio sociale.A ritirare il “Premio dei premi” per Iveco sono stati l’Amministratore Delegato, Paolo Monferino, e Sergio Bracco, responsabiledella Funzione Product Porfolio & Innovation. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato a Iveco nell’ambito della catego-ria Industria e servizi - grandi imprese, in quanto l’azienda, come si legge nella motivazione ufficiale, “grazie all’innovazione, hasaputo contenere meglio della concorrenza gli effetti della contrazione del mercato, migliorando nel contempo la propria posi-zione competitiva”.«L’innovazione è sempre stata un fattore imprescindibi-le per la nostra azienda - ha commentato PaoloMonferino - e oggi, in un mondo del trasporto checambia rapidamente e che deve far fronte a richiestesempre più diversificate e complesse dei clienti, lo èancora di più. L’evoluzione dei nostri prodotti ha vistouno sviluppo continuo sia dei nostri veicoli Diesel tra-dizionali sia dei nostri veicoli a trazione alternativa, conil chiaro obiettivo di condurci sul percorso virtuosodella mobilità sostenibile e dell’efficienza, nella pienaconsapevolezza del nostro ruolo per lo sviluppo di unsistema di trasporto più efficiente, sicuro e a bassoimpatto ambientale».

Nella foto, la cerimonia di consegna: da sinistra,Paolo Monferino, Amministratore Delegato Iveco;

Renato Brunetta, Ministro per la pubblicaAmministrazione e Innovazione e il Capo dello

Stato, Giorgio Napolitano.

Iveco ha partecipato alla 12° Conferenza ed Esposizione internazionaledei veicoli a metano che si è svolta alla Fiera di Roma. Una partecipazio-ne che rientra nell’ambito delle strategie del Gruppo Fiat, sponsor del-l’evento, per affermare il proprio impegno sulla mobilità sostenibile, con-tribuire a diffondere la cultura del metano e presentare le soluzioni piùecologiche che già oggi propone al mercato. Nello spazio esterno, adia-

cente al padiglione espositivo era presente un ECODaily Natural Power, la versione alimentata a gas naturale venduta in oltre due milioni diesemplari, insieme a un autobus Irisbus Citelis CNG. Sullo stand c’era invece un ECODaily Natural Power Idrometano, uno dei più recenti frut-ti delle attività di ricerca e sviluppo del Gruppo Fiat nell’ambito della mobilità sostenibile. Il veicolo è dotato di un motore bifuel alimentato a idro-metano (una miscela di idrogeno e metano) e benzina. Iveco è stata coinvolta anche nella Conferenza Internazionale NGV Roma “Creating arevolution in transport”, nella sessione dedicata a motori e veicoli OEM a metano, con l’intervento di Franco Villa, Iveco-Irisbus Product Marketing.«Sin dagli anni Ottanta, Iveco rivolge attenzione alla propulsione CNG e oggi è leader europeo nella ricerca e produzione di veicoli alimentati agas naturale, con oltre 10 mila unità nel parco circolante di privati e pubbliche amministrazioni che hanno percorso sinora più di 600 milioni dichilometri - ha dichiarato Franco Villa -. Oggi la nostra azienda può vantare la gamma più completa e moderna di veicoli a metano del mercato».

LA FIERA MONDIALE DEI VEICOLI A GAS NATURALE DI ROMA

IL PRIMO IVECOTRUCK STATIONAD HANNOVER

MISSIONE UMANITARIA INKOSOVO SU STRALISIl Kosovo è probabilmente la regione più povera d’Europa ma,nonostante questo, è anche esclusa dai principali flussi di aiutiumanitari. La triste situazione non è sfuggita alla tedesca ServicePoint, spesso impegnata a fornire generi di conforto alle popolazio-ni bisognose, decidendo di organizzare una consegna in questoPaese così difficile da raggiungere. Iveco è subentrata in questaoperazione umanitaria mettendo a disposizione un trattore Straliscon un autista d’eccezione: il giornalista del “Truck of the Year”Oliver Willms (a sinistra nella foto con Manfred Kuchlmayr, P.R.Iveco) che ha accettato con entusiasmo l’invito. La merce da con-segnare era costituita prevalentemente da attrezzature ospedalie-re (dai letti a macchinari radiologici) e da arredi per le scuole. Lacarovana umanitaria partita da Hannover era formata da una flottadi sei camion. Fino in Croazia non ci sono stati problemi, poi al con-fine con la Serbia si sono dovute affrontare un po’ di trafile burocra-tiche, mentre dal Montenegro all’Albania sono state le strade stret-te e sconnesse a mettere a dura prova veicoli e autisti. Proprio inqueste difficili condizioni Oliver Willms è stato conquistato dallamaneggevolezza dello Stralis messo a disposizione e dalla prati-cità del cambio automatizzato ZFEuroTronic 2: in ogni condizione sipoteva sempre concentrare sulla stra-da. Le sospensioni erano confortevoli el’isolamento acustico perfetto, un belconforto perché, a causa delle stradedissestate e della bassa velocità, inmedia le ore di guida erano più di 10 algiorno. Il tutto è stato però ripagato dal-l’arrivo in Kosovo e dalla felicità e grati-tudine della gente in attesa degli aiuti.

A IVECO IL “PREMIO DEI PREMI” PER L’INNOVAZIONE

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“Muoversi tutti i giorni senza inquinare”. I cittadini aderenti allaAssociazione Porta Doranea della Zona Centro di Torino, insie-me alla Fondazione Telios Onlus, si sono chiesti come potesse-ro contribuire alla riduzione dell’inquinamento atmosfericonelle Aree Urbane, proponendosi di collaborare con le Autoritàpubbliche per integrare e rafforzare le iniziative già intraprese.Così, partendo dalla constatazione che la riduzione delle emis-sioni di CO2 è indispensabile per abbattere l’inquinamentoentro limiti accettabili negli agglomerati urbani, hanno organiz-zato Eco Mobility EventTorino con l’appoggio dellaCittà e della Provincia diTorino nonché della RegionePiemonte. L’iniziativa si pro-poneva di portare a cono-scenza del pubblico le possi-bilità che già oggi sonodisponibili per una mobilitàsostenibile, mediante la rea-lizzazione di un programma

ECO MOBILITY A TORINOPER RIDURRE L’INQUINAMENTO

MOTOGP DI ASSEN: L’ECODAILY OSPITA LE MOTO DI GIACOMO AGOSTINI

Oltre il 70% degli automobilisti italiani sarebbe disponibile a comprare un’auto elettrica. Lo rileva una ricerca di SWG per conto diFederutility, la federazione delle aziende locali di acqua, gas ed energia. In occasione del Festival dell’Energia di Lecce, organizzato pro-prio da Federutility, si sono riuniti per la prima volta tutti i soggetti interessati alla mobilità ecosostenibile in un convegno presso il CastelloCarlo V della splendida città del Salento. Nel messaggio di benvenuto, il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani hainvitato a un orientamento a medio termine che rafforzi la competitività dell’industria automobilistica, relazionandola con le tecnologiepulite, in attesa delle linee guida UE previste per settembre, quando saranno stabilite modalità e tariffe per fare “un pieno di elettricità”.L’Onorevole Agostino Ghiglia, della Commissione Ambiente Territorio Lavori pubblici, primo firmatario della mozione sulle infrastruttu-re di ricarica, ha annunciato che presenterà a breve un progetto di legge per la trazione elettrica “con precise direttrici in favore dell’in-frastrutturazione territoriale e di un piano di incentivi”. Per Adolfo Spaziani, Direttore Generale di Federutility, “oggi c’è una maggiore con-sapevolezza dell’importanza dei veicoli elettrici a beneficio dell’ambiente e dell’ecomobilità. Per sfruttarne le potenzialità bisogna faresistema tra enti locali, aziende dell’energia, case automobilistiche e concentrarsi nella standardizzazione tecnica e nell’impatto sulla reteelettrica nazionale” Iveco era presente al Convegno ed esponeva un ECODaily Elettrico, esempio concreto dell’impegno del costrutto-re nello sviluppo delle trazioni alternative, premiato come miglior veicolo commerciale al Salone Internazionale per la Mobilità ElettricaeCarTec 2009 di Monaco. Giandomenico Fioretti, Responsabile Innovazione e Trazioni Alternative, ha descritto il ruolo pionieristico diIveco nel campo dei veicoli ibridi ed elettrici. Infatti, il primo autobus ibrido risale al 1987, mentre le prime flotte presso clienti al 1992.Dopo i cenni storici, Fioretti ha descritto lo scenario futuro e la visione di Iveco, da cui derivano gli attuali progetti strategici. Tra questi,il Daily Ibrido che è in grado di ridurre il consumo di combustibile e le emissioni di CO2 del 30% nelle missioni urbane. Il Daily Ibridoè oggi nella fase di sperimentazione sul campo in collaborazione con grandi clienti quali FedEx, che impiega una flotta di dieci furgoniper la distribuzione delle merci a Milano, Parigi e Francoforte, e ATM che opera tre minibus in un utile servizio di bus-navetta notturnoa Milano. Un altro progetto importante è Eurocargo Ibrido, che ha completato la sperimentazione con TNT a Torino e con Coca-Colaa Bruxelles e Vienna, con piena soddisfazione da parte dei clienti e una flotta di veicoli è stata ordinata dalla Municipalità di Barcellona.Completa il quadro la soluzione di Iveco per il trasporto urbano delle persone, il Citelis Ibrido, un autobus di dodici metri che a far datadalla seconda metà del 2010 arricchirà l’offerta di prodotti a minimo impatto ambientale di Iveco.Il lungo applauso che ha seguito la presentazione è stato la migliore conferma di quanto l’innovazione di Iveco sulle trazioni alterna-tive sia stata apprezzata da tutti i congressisti e rappresenti una vera eccellenza italiana.

FESTIVAL DELL’ENERGIAA LECCE

articolato di conferenze e una esposizione di veicoli elettrici. Iveco era presente con un ECODaily a trazione elettrica e con l’in-tervento di Fabio Nicora di Iveco Altra, la società specializzatanella progettazione e produzione di veicoli Iveco con trazionialternative, ovvero trasmissioni elettriche, ibride diesel-elettriche efuel cell. Nicora ha ribadito il forte impegno Iveco nello sviluppodelle trazioni alternative, come quella elettrica, soluzione ottimaleper la distribuzione urbana di merci e il trasporto persone a impat-to zero, soffermandosi sulla versatilità dei modelli, le ampie possi-

bilità di allestimento e le pre-stazioni in termini di autonomiae velocità. Una parte specificadell’intervento è stata dedicataalla tecnologia delle batterieZebra che non hanno bisognodi manutenzione, sono eco-compatibili, hanno una lungadurata combinata a una altaaffidabilità e sono totalmentericiclabili.

CERIANI GROUP E PIRELLI PER ASEA

All’edizione del Gran Premio MotoGP di Assen erapresente anche il pluricampione iridato degli anniSettanta Giacomo Agostini. Per l’occasione unECODaily semivetrato, in dotazione al “Fiat YamahaTeam” del nove volte Campione del MondoValentino Rossi e del suo compagno di squadraJorge Lorenzo, ha ospitato anche le moto del miti-co centauro. Su questo veicolo sono state traspor-tate la celebre Yamaha YZR500 OW23, con laquale Giacomo Agostini vinse il suo quindicesimo eultimo titolo mondiale, e l’attuale YZR-M1 2010, inuna versione specifica a lui dedicata, nei colori delFiat Yamaha Team ma con il famoso numero “1”. AdAssen il leggendario campione bergamasco primadella gara della MotoGP si è cimentato con entram-be in alcuni giri di pista nell’ambito delle celebrazio-ni per gli 80 anni del circuito olandese.Il furgone semivetrato utilizzato per il trasporto dellemoto è una della tante versioni dell’ECODaily, il leg-gero Iveco venduto in oltre due milioni di esemplari.

Grazie al contributo dalla Con cessionaria IvecoCeriani Group Spa e di Pirelli Tyre Spa, quest’annoil Consiglio di Amministrazione di ASEA(Associazione degli Spedizionieri e Auto -trasportatori della provincia di Varese) ha organiz-zato l’annuale incontro con i propri associati pres-so il Campo Prove Pirelli di Vizzola Ticino (Va),offrendo ai partecipanti la possibilità di provare inpista alcuni veicoli Iveco gommati Pirelli. L’evento si è aperto con i saluti da parte di ManuelaBertoni, Presidente di ASEA, e le presentazioni diprodotto da parte di Iveco e Pirelli, entrando poi nelvivo con l’inizio delle prove: un ECODaily 35S14furgone e tre Stralis AS, di cui uno con semirimor-chio Acardi, si sono alternati in pista su un percor-so misto, a tratti bagnato, dando la possibilità aipartecipanti di testare le prestazioni di veicoli epneumatici in diverse condizioni di fondo stradale. Il bilancio è stato decisamente positivo: circa 70imprese associate e un centinaio di presenze traclienti e operatori del settore, i quali hanno potutovisionare, oltre ai veicoli in pista, anche altri model-li messi a disposizione dalla Concessionaria IvecoCeriani Group, tra cui un Trakker allestito con cas-sone ribaltabile e alcuni furgoni ECODaily.

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“IVECO DRIVER TRAINING” OPPORTUNITÀ DA COGLIERE AL VOLO!

Gli operatori del trasporto che hanno scelto Iveco Stralis hannoun’ulteriore occasione per migliorare la propria redditività.Iveco è ancora una volta al fianco dei suoi clienti con uno strumento concreto: Iveco Driver Training.L’offerta formativa si articola su due tipologie di corsi:– Tecnologia del Veicolo destinato ad autisti che desideranouna formazione di base sull’utilizzo di Iveco Stralis

– EcoDrive rivolto a coloro che hanno già una buona conoscenza del veicolo e desiderano ottimizzare la gestionee lo stile di guida. In questo caso sono previste un numeromaggiore di sessioni di prove su strada.

L’addestramento si svolge presso il Centro Polifunzionale Ivecodi Torino, presso le aziende di autotrasporto che ne fannorichiesta oppure le Concessionarie della rete Iveco.

Il costo per ogni autista parte da 250 euro per il CorsoTecnologia del Veicolo e da 450 euro per il CorsoEcoDrive.

Per ulteriori informazioni e dettagli inviare una e-mail [email protected] oppure chiamare il numero verde800.800.288, sarete contattati al più presto.

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Iveco ha scelto di utilizzare un nuovo modo veloce e innovativo per essere più vicina ai propri clienti e per comunicarecon loro. Il QR Code, acronimo di Quick Response (letteralmente “risposta rapida”), è una sorta di “copia e incolla” fra

carta stampata e digitale, il trait d’union tra il mondo cartaceo e quello multimediale di Internet, una porta d’ac-cesso a contenuti aggiuntivi che per la loro natura digitale non troverebbero spazio sulla carta e che invece arrivano, via web, diret-tamente sullo schermo di uno smartphone ovvero un telefonino dotato di telecamera e connessione Internet.Ecco come funziona: inquadrando con l’obiettivo delcellulare, il QR Code “prende vita” e racconta tutto: suldisplay arrivano infatti video e pagine internet preparate ad hocper approfondire l’argomento a cui è legato.Il programma di lettura del QR Code è disponibile gratuitamentee, dopo aver scaricato il software sul proprio cellulare, bastainquadrare i codici con la fotocamera: il software legge il codicee connette istantaneamente lo smartphone. Grazie ai QR Code che trovate sulla copertina e su alcune pagi-ne di Camion & Servizi sarete connessi al sito web Ivecowww.iveco.it. Dalla copertina si accede a una schermata checonsente di chiedere informazioni a Iveco, mentre gli altri QR Codepermettono di scaricare filmati relativi agli articoli correlati.

IVECO E IL QR CODENOV

ITÀ!

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