maggio-giugno

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S ono molte le iniziative che nel corso dell’anno per- mettono ai castelnovesi e ai visitatori di percorrere le vie del centro storico osservando ora un palazzo medioevale, ora la facciata di una chiesa, ora una piazzetta… Nel periodo primaverile / estivo può capitare di imbattersi in una insolita “carovana”: tre, quattro, cinque e più mamme che, ora in fila indiana, ora più appaiate (non so se il codice della strada dice qualcosa in merito), con il relativo passeggino offrono ai loro bambini una tranquilla pas- Anno 92, n. 5 - 6 MAGGIO - GIUGNO 2006 MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA Un’inedita “opera d’arte” in Castelnuovo Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969 Spedizione in a. p. art.2 comma 20/c legge 662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale AL Direttore editoriale: il parroco Don Costantino Marostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto Carlo Delconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. - Castelnuovo Scrivia (AL) BOLLETTINO PARROCCHIALE segue a pag. 2

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PARROCCHIALE MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA A n n o 9 2 , n . 5 - 6 M A G G I O - G I U G N O 2 0 0 6 Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione segue a pag. 2 ono molte le iniziative che nel corso dell’anno per- mettono ai castelnovesi e ai visitatori di percorrere le vie del centro storico osservando ora un palazzo medioevale, ora la facciata di una chiesa, ora una piazzetta… Nel periodo primaverile / estivo

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Sono molte le iniziative chenel corso dell’anno per-mettono ai castelnovesi e

ai visitatori di percorrere le viedel centro storico osservandoora un palazzo medioevale, orala facciata di una chiesa, orauna piazzetta… Nel periodo primaverile / estivo

può capitare di imbattersi in unainsolita “carovana”: tre, quattro,cinque e più mamme che, ora infila indiana, ora più appaiate(non so se il codice della stradadice qualcosa in merito), con ilrelativo passeggino offrono ailoro bambini una tranquilla pas-

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI CASTELNUOVO SCRIVIA, ALZANO, GUAZZORA, OVA

Un’inedita “opera d’arte” in Castelnuovo

Giornale dell’Unità Pastorale S. Luigi Orione

Iscritto al Tribunale al n° 4/69 il 22 giugno 1969Spedizione in a. p. art.2 comma 20/c legge662/96 - Aut. Dir. Prov. P.T. Filiale ALDirettore editoriale: il parroco Don CostantinoMarostegan Direttore Responsabile: Dott. Roberto CarloDelconte Impaginazione e stampa: Dieffe s.n.c. -Castelnuovo Scrivia (AL)

BOLLETTINOPARROCCHIALE

segue a pag. 2

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seggiata. E’ per me uno spettacolo,una meraviglia, direi “un’operad’arte inedita” che personalmenteho visto, solo a Castelnuovo. E’ lameraviglia della vita che offre a chipassa un attimo di quiete, un sorri-so, una dolce parola con quellemamme. E’ una bella notizia, edoggi abbiamo proprio bisognoconoscere notizie che proponganobellezza e speranza.Ed allora con queste premesseben si colloca un altro evento.Nella notte di Natale è stato comu-nicato che l’Istituto don Orione, excasa Buda, non era più in vendita;ora se ne conosce la destinazionee l’opera che in esso si svolgerà. E’stata resa nota dal vescovo mons.Martino Canessa domenica 23aprile durante la celebrazione dellecresime dei nostri giovani. Per dareinizio, già dal mattino successivo,al Centro di ascolto, il vescovo habenedetto la targa da apporreall’ingresso dell’Istituto. Riprendela dicitura originale voluta da donOrione nel 1937: “Casa di acco-glienza Nostra Signora delRosario” a cui è stato aggiunto“per la vita e la famiglia”.Riprende quindi, secondo lo spiritooriginario, l’attività di questa casa aservizio dei bambini.Due sono le particolarità:1°- un’attenzione particolare albambino concepito e pertantol’adozione di ogni strategia umanae spirituale per prevenire l’abortoed accompagnare la maternità;2°- la stretta collaborazione tra ilvolontariato cristiano, la parrocchiae le suore di don Orione.Mi auguro che questa concreta ini-ziativa a favore della vita nascente,voluta dalla preghiera nascosta edumile di tante persone, possa tro-vare una generosa partecipazionee sostegno. La povertà tra gli uomi-ni resta, nonostante tutti i progres-si scientifici/tecnologici; cambiasolo il suo volto e le modalità concui si manifesta. La risposta restasempre la stessa: “E chi avrà datoanche solo un bicchiere di acquafresca a uno di questi piccoli, per-ché mio discepolo, in verità io vi

dico: non perderà la sua ricompen-sa” (Mt 10,42). Concludo invocan-do con fiducia e speranza, a nomedi tutti, la benedizione di don

Orione e della sua mammaCarolina, nostra concittadina.

don Costantino M.

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 2 Marzo - Aprile 2006

3 Oblò di R .C. D.

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Giuseppe Dossetti, politico anomalo di Gian Luigi Zeme

Lavori in corso di Lino Stella

XXI° Giornata Mondiale della Gioventù

S.O.S. Coro Beato Stefano Bandello

ECCOMI, MANDA ME!Celebrata la giornata dei bambini missionari

Festività Pasquali a Guazzora

I riti della Settimana Santa ad Alzano

Vittore Luraghi, fondatore dell’Asilo Infantiledi Lelio Sottotetti

Piano finanziario ed esecutivo dei lavori alla chiesaparrocchiale di Pier Luigi Zeme

Le vostre offerte dal 21 febbraio al 12 aprile

Ricordando Maurizio

pag.

S o m m a r i o

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Da sinistra: Silvia con Alice, Manuela con Rebecca, Elisa con Linda, Paolacon Greta, Grazia con Angelica, Laura con Marta

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 3Maggio - Giugno 2006

Questo brano è trat-to dalla primaEnciclica (“Deus

caritas est”, n° 35) di PapaBenedetto XVI. E, acominciare dall’argomentoscelto (Dio è amore),abbiamo una confermaulteriore che PapaRatzinger non è soltantoun profondo teologo ed unraffinato uomo di cultura, oun efficientissimo prelatotedesco, ma anche unuomo di profonda fede, digrande umiltà ed unpastore di lungimirantesaggezza, dal tratto per-sonale umanissimo.Proprio lui, per anni custo-de dell’ortodossia cattoli-ca, lungamente esercitato

allo studio della fede,pone, come primo attoufficiale del suo pontifica-to, il primato della carità. Ad ogni fedele spetta que-sto sevizio di carità, bensapendo che “la carità nonè per la Chiesa una speciedi attività di assistenzasociale che si potrebbeanche lasciare ad altri, maappartiene alla sua natu-ra, è espressione irrinun-ciabile della sua stessaessenza” (n° 25). L’amoreper il prossimo “è una stra-da per incontrare ancheDio” (n° 16); del resto, chinon ama il proprio fratelloche vede, non può amareDio che non vede (primaLettera di Giovanni 4,20).

Tuttavia, se è vero chesaremo giudicati sullacarità (“ogni volta cheavete fatto queste cose auno solo di questi miei fra-telli più piccoli, l’avete fattoa me” (Matteo 25,40), èaltrettanto vero che noiprestiamo il nostro servi-zio non soltanto per quelloche possiamo e finchéEgli ce ne dà la forza, madobbiamo compierlo conla giusta disposizione inte-riore, in quanto “la carità èsempre più che sempliceattività” (“Se anche distri-buissi tutte le mie sostan-ze e dessi il mio corpo peressere bruciato, ma nonavessi la carità, niente migiova”, prima Lettera ai

Corinzi 13,3). Dunque, non conteràtanto il risultato in sé delnostro servizio e dellanostra attività, ma l’impe-gno che vi abbiamomesso (in questo senso èstato detto: “l’uomo giudi-ca il cibo, Dio guarda ilcuoco”). Sarà tuttaviasempre fondamentalericordarsi che “è Dio chegoverna il mondo”, e nonnoi, attraverso la nostraattività. Ecco perché il grandegesuita Anthony De Mellodiceva spesso, con effica-ce ironia: “è da moltotempo che ho presentatole dimissioni da direttoregenerale dell’universo”!

Oblòdi R. C. D.

“Quanto più uno s’adopera per gli altri, tanto più capi-rà e farà sua la parola di Cristo: ‘Siamo servi inutili’(Luca 17,10). Egli riconosce infatti di agire non in basead una superiorità o maggior efficienza personale, maperché il Signore gliene fa dono. A volte l’eccesso delbisogno e i limiti del proprio operare potranno esporloalla tentazione dello scoraggiamento. Ma proprio allo-ra gli sarà d’aiuto sapere che, in definitiva, egli non èche uno strumento nelle mani del Signore; si libereràcosì dalla presunzione di dover realizzare, in primapersona e da solo, il necessario miglioramento delmondo… E’ Dio che governa il mondo, non noi”(Benedetto XVI).

Non mi interesso dipolitica, nelsenso che non

me ne occupoattivamente; ma miinteressa la politicapoiché ci coinvolge tutti.Sono rimasto colpito da

un aggettivo utilizzatodurante un dibattitotelevisivo: “dossettiano”.La mia età, anche se nonpiù tenera, non miconsente di avere ricorditali da comprendere ilsignificato di questotermine. Da qui lo spuntoper capirne di più. Dopouna ricerca, eccol’incontro con una figurache mi ha affascinato:

Giuseppe Dossetti.Leggendo articoli eapprofondimenti, mi sonoreso conto di trovarmi difronte ad una personaestremamenteimpegnata; alla ricercadella realizzazione di unprogetto politico, siapure discutibile, più omeno condivisibile, maassolutamente leale ecoerente. Leale con gli

alleati e con gli avversaripolitici e coerente con leproprie convinzionipersonali, frutto di studiapprofonditi e del credoal Vangelo.Per non danneggiare ilsuo partito ne uscirà nel1951, pur avendo unacorrente forte di unterzo. Quale politico,oggi, sarebbe cosìragionevole? Conduce la

G i u s e p p e D o s s e t t i , p o l i t i c o a n o m a l oGian Luigi Zeme

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lotta politica non persé stesso e per i propriinteressi maesclusivamente mossodall’urgenza, che sentefortissima, di portareun contributo positivoalla sua nazione e diaiuto alla gente.Ridurre unapprofondimento suDossetti in poche righeè cosa ingiusta (eimpossibile). Ma èancor più ingiusto nonricordarsi di lui; amaggior ragione in unmomento così “nero”per la politica in Italia(nero da destra e dasinistra, sia chiaro).Oggi, di fronte a tanteparole speseinutilmente percriticare in modo bassoe distruttivol’avversario, senzapreoccuparsi del benecomune, questa figuracosì distante e diversami consola. Anche se è

passata, mi fa sperareche il momento didecadenza possa finiree persone lungimirantie leali possano ancorainteressarsi di tutti noi.Invito i lettori a leggerequalcosa su Dossetti,senza dargli etichettepreconfezionate. Nonpotrà che giovare. Mala vera grandezza delsuo pensiero la trovonelle considerazioni ditipo religioso. Qui diseguito riporto alcunefrasi di un suo discorsosul cristianesimo e lacristianità. Egli è,certamente, una figuranon meramentepolitica. Il lettoreattento sarà spintoavanti verso orizzontidi vero rinascimentoculturale e religioso (itempi bui che viviamosaranno un giornorischiarati dalle svoltedi pensiero quiipotizzate?).

BiografiaGiuseppe Dossetti nasce a Genova il 13 febbraio1913. Dopo la laurea in giurisprudenza, a Milano,conosce il gruppo che sarà detto dei “professorini”(Lazzati, Fanfani e La Pira). Prende parte allaResistenza. Dopo il 25 aprile è chiamato aRoma,nella Democrazia Cristiana, e viene elettoall’Assemblea Costituente. Il suo contributo ai lavo-ri dell’Assemblea è fondamentale. Eletto deputato,diventa vicesegretario della DC degasperiana.Sono anni di intensa lotta politica. Dossetti cercauna via politica di tipo nuovo progettando la costru-zione di una democrazia “sostanziale” (non soloscritta sulla carta). Lo scontro all’interno della DC,con le correnti più realiste (che fanno capo a DeGasperi), diventa inevitabile. Nel 1951, dinanzi alleenormi difficoltà interne sorte attorno al suo proget-to politico, abbandona ogni forma di politica attiva.Dossetti rimprovera a De Gasperi di aver attuatouna politica dal “basso profilo” a scapito di una poli-tica caratterizzata da grandi slanci morali. E’ a que-sto punto che rivolge la sua attenzione alla riformadella Chiesa. Importante è l’incontro con il cardina-le Giacomo Lercaro (Cardinale, Arcivescovo diBologna). Da vita alla comunità monastica “La pic-cola famiglia dell’Annunziata” a Monteveglio (BO).Nel 1959 è ordinato sacerdote. Durante il ConcilioVaticano II è collaboratore di Lercaro.L’allontanamento di Lercaro da Bologna segna ilritiro di Dossetti nella sua comunità monastica, inparticolare in Israele (dove ha una casa religiosa).Dopo tangentopoli, con la comparsa sulla scenapolitica italiana di nuovi uomini politici, temendoimplicazioni anti-democratiche, rientra in politicaattiva. In questo ambito, che coincide anche conl’ultima fase della sua vita, non manca di ricordarequanto siano importanti non solo i valori compo-nenti la Costituzione ma la Costituzione stessa etenta di difenderne strenuamente i principi fondan-do i Comitati per la difesa della Costituzione. Muoreil 15 dicembre 1996.

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Dosset t i , a i sacerdot i de l la Dioces i d i Pordenone

La cristianità 1 è finita. Enon dobbiamo pensarecon nostalgia ad essa,

e neppure dobbiamo adogni costo darci da fare persalvare qualche rottamedella cristianità. Il sognodello storico Eusebio daCesarea 2 è finito, irrimedia-bilmente finito. È finito dap-pertutto. L’Italia ha conser-vato alcuni rottami fino adora, ma erano rottami, nonpiù ben giustificati neppurealla coscienza dei nostripolitici, tant’è vero che sualcuni valori che considera-vamo supremi — come ildivorzio e l’aborto — nonabbiamo saputo condurreuna linea di resistenzaveramente a livello storico eculturale e siamo stati scon-fitti. Come dovevamo

esserlo. Non perché i prin-cipi e i valori che difendeva-mo non fossero veri nellaloro sostanza ultima, maperché non potevano esse-re difesi in quel contesto ein quel frammento di pen-siero non organico, nonmotivato in maniera nuovae creativa. E così oggi sen-tiamo parlare di altri valori odi altre battaglie (l’omoses-sualità e così via), ma chidà un pensiero adeguato,che possa veramente, inmaniera nuova e creativa,smontare le obiezioni con-trarie? Qual è il tipo dinuova cultura che puòopporsi a questo? E se ci sioppone, come ci si oppo-ne? Con una resistenza chesa di retroguardia, che sa diimparaticcio, che sa di ripe-

tizione di luoghi comuni; eche invece bisogna comple-tamente reinserire nel qua-dro organico di una culturaadeguata. Se no, che cosasi fa? Si fa, si tenta di fareun regime di salvataggiodei residui della cristianitàsenza più l’integrazioneorganica del pensiero chela sorreggeva. E perciò si èdestinati sicuramente allasconfitta.Allora la convinzione pro-fonda è questa: che i nostrivalori debbano essere dife-si in nome di due cose. Diuna visione organica, vitale,creativa del cristianesimo disempre; e, in secondoluogo, in nome anche diuna nuova cultura vera-mente adeguata con lescienze umane contempo-

ranee. Non perché debbaassumerle nel loro contenu-to materiale, ma perchédeve essa rinnovarsi nelpensiero inquadrante.Come, per esempio, perTommaso d’Aquino, alrisveglio del pensiero ari-stotelico nell’Occidente loha inquadrato in un sistemaorganico, a quell’epoca pie-namente adeguato.Ci vuole una cultura creati-va: il cristianesimo forte, disempre.

(1): fare attenzione a distinguere il termi-ne “cristianità”, qui usato in senso diimposizione nel sociale dei valori cristia-ni, da “cristianesimo”, che è la realizza-zione concreta dei principi evangelici.(2): Eusebio da Cesarea sosteneva chetutta la storia e il pensiero dell’uomo nonerano stati che una sorta di preparazio-ne al cristianesimo.

17 Marzo 1994

Domenica dellaPalme. Nellamessa si legge la

Passione secondoMarco. La scena inizia-le vede Gesù, ospite aBetania, di un certoSimone. Mentre sedevaa mensa, appare unaragazza con un vaso diprezioso profumo, esenza dire parola loversa sul suo capo.Nello stupore generale,s’ode la voce di ben-pensanti: “Perché spre-care il profumo, cosìprezioso e costoso? Nonera meglio venderlo, edare il ricavato ai pove-

ri?” Alzo istintivamentegli occhi alla volta cen-trale della Chiesa.L’affresco illustra, inqualche modo, il conte-nuto della lapide postaa ricordo delle sua con-sacrazione, nel 1623(più precisamente,recita un’altra piccolalapide posta dietro l’al-tare maggiore, il 16luglio 1622). Il dipintoha quasi tre secoli inmeno, appartiene aquelle opere vecchienel raffronto con i con-temporanei, troppo gio-vane per essere compa-rata con i capolavoriantichi. Forse vuolepudicamente spiegare,a chi non sa il latino,che l’antica Pieve dedi-

cata a San Pietro hatrovato un secondosanto protettore,Paolo.Penso al disagio che lacomunità dovrà affron-tare per l’imminenterestauro alla volta. Mipare di udire altri ben-pensanti affermare:“Ma ne valeva la pena?Non si potrebbe impie-gare l’importo necessa-rio a…”Non è la prima volt checi si trova in sintoniacon i tempi evangelici.“La messe è molta, magli operai sono pochi”aveva osservato Gesù. Inostri sacerdoti, cheoggi devono farsi inquattro, per …sconten-tare tutti, sono per ora

l’ultima immagine deldetto evangelico? Sonopassati duemila anni.Torniamo agli imminentilavoro di completamen-to nella Chiesa parroc-chiale. Sono essenzial-mente due, la sistema-zione della volta cen-trale ed il completa-mento della Cappelladel SantissimoSacramento. Di fronte ad una sceltadi notevole importanzaci si trova, come comu-nità, divisi tra chi èfavorevole e chi vede iltutto non necessario,quando addiritturasuperfluo. Una certaesitazione è più chegiustificabile. Non ci sipuò rapportare al pas-

L a v o r i i n c o r s oL. Stella

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sato, quando il deci-sionismo era più appa-rente che reale. Si permetterà allacomunità di leggere

messaggi forti, intema di fede e di sto-ria. Il tempio, tutta-via, non si abbellisceper motivi estetici oturistici. Vogliamovivervi bene come cri-stiani, e meditare imessaggi che le opereartistiche trasmetto-no. Il resto non conta.Dl punto di vistadidattico la Chiesa diSan Rocco è più ricca,dopo aver raccoltoopere che le variechiese locali distruttela trasmettevano.

Così la Cappella delSantissimo Sacramentooffre l’occasione didotarsi di un pavimen-to adeguato, dopo la

bonifica dell’impiantodi riscaldamento,evento programmabilené prima, né dopo. Sipuò inoltre, con unautonomo impianto diriscaldamento, con-sentire certe funzionireligiose con notevolerisparmio di energianella stagione inverna-le. Il problema è estrema-mente semplice. Perla soluzione ha biso-gno di alcune condi-zioni essenziali:accettazione dei lavo-

ri, positiva da parte dichi ne vede l’opportu-nità, ma non negativae demolitrice di chinon ne vede la neces-

sità ed urgenza;soprattutto modestianell’esprimere pareri,e rifuggire da pococristiani insulti;

b) sovvenire conimpegni adeguati allarealizzazione. Non sitratta solo di offerte.Occorre tanta caritàn e l l ’ a s s e c o n d a r el’esecuzione, com-prendere che si pro-gramma qualcosa pertutti e contro nessuno.Arriverà Natale. Laparola fine ad unaserie di interventi più

che trentennale ciconsentirà di dire:” Ilnostro luogo di incon-tro rende più calde leassemblee, che devo-

no svolgersi comeimmaginarono queinostri antenati, che ,sotto Federico I ini-zialmente, e poi aglialbori del secolo XVIIvollero effonderenella loro casa comunetutto quanto era possi-bile per starvi meglio,per crescervi religio-samente. Alla finaleinaugurazione insie-me, Ut unum sint(meglio simus), ilmotto tanto caro di unindimenticato Parrocodel nostro passato.

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Sono trascorsi pochimesi dallaemozionante XX^

Giornata Mondialedella Gioventù aColonia che hacoinvolto migliaia digiovani provenienti datutto il mondo dove ilPapa ci aveva lasciatidandoci un nuovoappuntamento: la XXI^GMG di Sydney 2008.Ebbene, sabato 8Aprile, i giovani delladiocesi di Tortona sisono incontrati,insieme a S.E. Mons.Martino Canessa, nelSantuario dellaMadonna della Guardia,per preparare a livellolocale quel nuovoappuntamentoaustraliano.Il messaggio inviatocidal Santo Padre è statoprotagonista. Il temacentrale è tratto da unversetto del salmo 118che recita così:“Lampada per i mieipassi è la tua parola,luce sul tuo cammino”.Il messaggio continuacon un commento chefece Papa GiovanniPaolo II sulle parole diquesto salmo:“L’orante si effondenella lode della leggedi Dio, che egli adottacome lampada per isuoi passi nel camminospesso oscuro dellavita”.Il discorso procede conuna bellissima frase diPapa Benedetto XVIche recita: “Carigiovani, amate laparola di Dio e amatela Chiesa, che vipermette di accedere a

un tesoro di così altovalore introducendoviad apprezzarne laricchezza.” Il nostroPapa è una di quellepersone che ha ancorafiducia nei giovani,nelle loro scelte e fa ditutto perchè il suogiovane gregge riesca atrovare il vero amoredi Dio attraverso ilVangelo e l’Eucarestia,punti fondamentali delCattolicesimo.Un’altra frase che ciha toccato nelprofondo è stata: “Carigiovani, vi esorto adacquistaredimestichezza con laBibbia, a tenerla aportata di mano,perché sia per voicome una bussola cheindica la strada daseguire. Leggendola,imparerete a conoscereCristo.” A volte, laBibbia, viene vista dairagazzi come unlibrone pieno di paroleincomprensibili ma,Papa Benedetto, haproprio ragione nelconsigliarla ad ognigiovane come punto diriferimento. Infatti, sitratta dellefondamenta dellanostra religione, senzala Bibbia saremmopersi, proprio come unnavigatore senza la suabussola!Continua dicendo:“…invocate, carigiovani, lo SpiritoSanto, Spirito difortezza e ditestimonianza, perchévi renda capaci ditestimoniare il Vangelosino agli estremi

confini della terra.”Con questa frase cichiede di tenere contodello Spirito Santo,figura con la quale siha “meno confidenza”o forse un po' più di“timore” ma che vaaccettato e, perquanto possibile,compreso. Esso faparte della SantissimaTrinità (Padre, Figlio eSpirito Santo), ed ècapace di dare ungrande aiuto e forzanella vita di ognifedele.Infine conclude:“Maria, presente nelcenacolo con gliapostoli in attesa dellaPentecoste, vi siamadre e guida.” IlPapa mette in risaltoanche la figura diMaria, sottolineandoche è la “Madre” diogni credente e che,come ogni madre, cimostra ogni giorno ilsuo affetto nei nostriconfronti.Tornando alla seratatenutasi a Tortona, èstata molto espressivala processione inizialeaperta dalla croce chec’è stata affidata dalnostro vescovo inoccasione della GMG diColonia, seguita daundici lampade, segnodegli undici vicariatidella Diocesi. Perultimo, ma ovviamentenon meno importante,è stato portato ilVangelo e postosull’ambone, sul qualeerano posati quattrodrappi di colorediverso che sono statistesi per indicare la

luce che deve giungeread ogni fedele.Anche il momentodell’AdorazioneEucaristica è statointenso di emozioni ela presenza di Gesùnella forma dell’Ostia,ha reso a tutti unagioia immensa.Si è colta l’occasionedi questo incontroanche per unapreghiera diringraziamento per ildecennio del MinisteroEpiscopale di SuaEccellenza Mons.Canessa. Noi ragazzi gliabbiamo offerto undono non rilevante peril suo valore materiale,un testo della SacraScrittura, maimportante per duemotivi: primo perché èla parola di Dio esecondo perché in ognipagina c’è scritto dinostro pugno il nomedi uno di noi. In questomodo il nostro Vescovoci può semprericordare nelle suepreghiere.La serata si è conclusanel cortile dell’oratorioadiacente al Santuariocon un bicchiere diaranciata e una fettadi torta, scambiandodue chiacchiere con icoetanei dei diversipaesi della Diocesi.Come di solito cicapita, siamo tornati acasa soddisfatti earricchiti di quello cheè stato detto ecustodendolo nelnostro “bagaglio divita”.

Gli Animatori

XXI^ Giornata Mondiale della Gioventù

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 8 Maggio - Giugno 2006

Il quadro Madonna fra San Francesco daPaola e San Mauro è partito per il restauro(Nicola di Aramengo) il 13 aprile 2006 Il quadro Madonna fra San Francesco da Paola e SanMauro misura cm148 in larghezza e cm 240 in altezza.E’ circondato da una cornicetta dorata larga cm 5. Hadue tagli sulla figura del Bambino, in punti facilmentericuperabili. Qualche sfilacciatura qua e là.Il dipinto è posto sull’altare di San Mauro e venne com-missionato al pittore genovese Nicolao Gatto nel 1742.Costò lire 225 e sostituì una tela più antica, semprededicata a San Mauro, venduta alla Confraternita perlire 93. Nello spazio lasciato vuoto dal dipinto appare un affre-sco (Madonna con Bambino) databile verso la metà delCinquecento.Il costo complessivo del restauro ammonta a 4.000euro.Probabilmente la tela rientrerà in occasione dellaPasqua 2007.

La Confraternita di San Desiderio.

S . O . S . C o r o “ B e a t o S t e f a n o B a n d e l l o ”Ami la musica?Ti piace cantare?Hai già cantato nel nostro oin altri cori?Perché non ti unisci a noi?Più sono le voci, più il coro èsolenne.Cantare in coro è una bellaoccasione per aggregarsi, pertrascorrere in modo serenouna serata alla settimana, perrendere gloria al Signore:“Chi canta bene, prega duevolte”.Il coro ha bisogno di forzenuove.Il nostro paese ha una bella eantica tradizione in questo campo e il coro attuale è stato fondato da Don Bruno che gli ha anche scelto ilnome; avere coristi che vengono da fuori ci fa piacere e ci arricchisce, ma il nucleo deve essere castelnove-se, soprattutto per cantare nelle nostre chiese. Cantiamo in molte solennità e abbiamo alcune simpaticheoccasioni di esibirci fuori paese, in concerti che vengono molto apprezzati, per cui spesso ci richiamano.Non è un impegno gravoso!Puoi provare prima di decidere, per informazioni contatta questi numeri: Claudio 338 7601280 - Pierangelo 0131 826318.

La Corale durante il concerto al Teatro Civico di Tortona offerto alVescovo in occasione del decennale del suo ingresso in Diocesi.

D o m e n i c a 7 M a g g i o

Inaugurata la chiesettadi San Giacomo e Carlo

I n r e s t a u r o

Un contr ibuto per i l “ tuo” Bol let t inoIl nostro Bollettino, ormai giunto al suo novantatreesimo anno divita, si è molto rinnovato, sia nella veste grafica che nei contenu-ti. In particolare, la scelta di stamparlo parzialmente a colori hacomportato una maggiore spesa. Pertanto, per proseguire emigliorare il cammino intrapreso, è anche necessaria la vostrapartecipazione.

Se volete aiutare il Bollettino potete recarvi nell’UfficioParrocchiale, oppure utilizzare il conto corrente postale n°11692159, intestato alla Parrocchia S.S. Pietro e Paolo - viaM. D’azeglio n° 9, 15053 Castelnuovo Scrivia.

Vi preghiamo, inoltre, di segnalarci eventuali disguidi postali.

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 9Maggio - Giugno 2006

Alcune volte, soffer-mandoci ad ascol-tare i notiziari radio

o i fatti di cronaca di qual-che telegiornale, ci pos-siamo facilmente rendereconto di come il nostropaese, l’Italia, sia colpito,in modo particolare nel-l’ultimo periodo, da unaserie di fatti sconvolgentie vergognosi, sintomo dipazzia e di brutalità. Chinon ricorda l'uccisione delpiccolo Samuele aCogne! Ebbene, sembra-va solo un episodio, uncaso chiuso ed invece, apoco tempo di distanza,un altro bambino ha fattocommuovere l’Italia inte-ra, ha gettato su tutti noiun velo di indignazione: ilgiovanissimo Tommaso,rapito e ucciso da perso-ne senza pietà.Citeremmo anche tutte lestragi familiari registratenegli ultimi tempi a testi-monianza di quanto ilsenso civile dell’uomostia peggiorando. Ma selo facessimo, probabil-mente, cadremmo nellabanalità, perché questifatti,ormai, li sentiamotutti i giorni e alcunevolte, purtroppo, neancheci sfiorano, nemmeno cifanno riflettere. Ci sono,poi, addirittura degli epi-sodi che non solo non cisfiorano e non attirano lanostra attenzione, mache, addirittura non ven-gono presi in considera-zione dai mass media. Unesempio è costituito dagliinfanticidi commessi inalcuni Paesi dell’EstremoOriente oppure dallosfruttamento minorile cheavviene, tragicamente, inmolti Paesi sottosviluppa-ti. Alla base di quantoappena detto, si potrebbe

dedurre che il mondointero sia totalmente som-merso dalla violenza edalla crudeltà. In realtànon è così. Sì, perché apensarci bene un barlumedi speranza ancora esi-ste ed è costituito da tuttiquei bambini che oggivivono il mondo conspensieratezza e che undomani saranno il futurodella vita. Potrebberoessere loro, infatti, con lafantasia che da sempre licontraddistingue, a muta-re qualcosa in questodrastico mondo e a farregistrare qualche miglio-ramento. Ed è per questoche ai bambini e ragazzid’oggi vanno lanciatimessaggi forti, messaggidi speranza e di gioia,perché questa gioia pos-sano immagazzinarla,farla propria, e trasferirlanel loro modo di vivere.Messaggi carichi di signi-ficato, appunto, comequello trasmesso dalnostro Vescovo durantela Giornata dei bambinimissionari messaggeri disperanza, intitolata“Eccomi, manda me!” Aquesta iniziativa hannopartecipato le nostre clas-si del catechismo di terza,quarta elementare e diprima e seconda mediainsieme a molte altreParrocchie, non solo dellanostra zona, ma prove-nienti anche dalla Liguria.Nel corso di questa gior-nata, tenutasi a Tortona,sede della nostra Diocesi,il sabato primo Aprile, noicatechisti ed i nostri bam-bini abbiamo vissutomomenti di gioco e disvago, alternati ad incon-tri di riflessione propostidal nostro Vescovo edincentrati sempre sul

tema che ci eravamo pre-posti, ossia quello deibambini di oggi incaricatidi svolgere il ruolo di mis-sionari in tutti i Paesi delmondo. Rimanendo fedelia questo incarico ciascu-na le varie classi del cate-chismo sonostate suddi-vise in squa-dre diverse,c i a s c u n adelle qualirappresen-tava uno deicinque con-tinenti. Cosìripartiti, ivari gruppidi ragazzihanno svol-to, inizial-mente, una“Caccia altesoro” che,p a s s a n d oa t t r a v e r s ogiochi diver-tenti, preve-deva comepremio fina-le, oltre alla tanto attesamerenda, un rombo dilegno colorato. Su diesso, ciascuno dei com-ponenti della propriasquadra, ha posto unafirma, come segno indele-bile della sua presenza edella sua partecipazione.Al termine dei giochi, ognirombo, rappresentanteuno dei cinque continenti,è stato portato nelDuomo, dove, insiemeagli altri, è stato assem-blato a formare una stellacolorata, situata sull’alta-re della chiesa. L’unionedi questi rombi volevarappresentare la collabo-razione che, anche nellarealtà, dovrebbe esisteretra i cinque continenti.Questo gesto simbolico è

stato accompagnato dalleparole del Vescovo, che,attraverso il mandato, haaffidato ai bambini il com-pito di andare tutte ledomeniche a Messa epensare a tutti i bambinidel mondo, ogni volta che

recitano il Padre Nostro.E’ questo, infatti, unprimo passo dell’impor-tante missione di cui ibambini di oggi sarannoincaricati: quella di ripor-tare la pace e la fratellan-za in questo mondo sem-pre più diviso e contrad-dittorio, attraverso la loroallegria, la loro spensiera-tezza e la loro buonavolontà. Per far sì chequesto accada, però,lasciate, almeno, viveretutti questi bambini, nonsfruttateli, non uccideteli,non maltrattateli, ma fate-li agire con la loro inno-cenza, con la loro fanta-sia, con il loro sorriso.

I catechisti

“Eccomi, manda me!”Celebrata la giornata dei bambini missionari

Il Santo Protomartire Mons.Luigi Versiglia, missionarioin Cina e originario di OlivaGessi (PV)

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 10 Maggio - Giugno 2006

G u a z z o r a

AGuazzora, il tempodi quaresima cheprecede la

Pasqua, oltre alla Messadomenicale, è statoricordato ogni venerdìpomeriggio con il ritodella Via Crucis guidatodalla Prof.ssa PieraContardi, con lapartecipazione dinumerosi parrocchianiche in questo modo sisono predispostiall’evento dellaResurrezione.

La domenica dellePalme ha aperto i ritidella settimana santa edelle festività pasquali.La Liturgia solenne delleore 10,30 è statapreceduta dallabenedizione degli Uliviavvenuta in piazzaFausto Coppi da cui inprocessione il diaconocon i chierichetti,numerosi fedeli ed irappresentantidell’Amministrazionecomunale, hannoraggiunto la chiesaparrocchiale, animandocon canti il brevepercorso. La lettura deltradizionale Vangelodella Passione è statacondotta dal diaconoErnesto, da PierluigiAutelli e da FabrizioDamaschi. Nel pomeriggio delgiovedì santo il viceParroco Don Fulvio hacelebrato la messa inCoena Domini e alle ore21,00 il diacono Ernestoha guidato l’Adorazione

Eucaristica all’altaredella Reposizione,appositamente allestitocon cura dalle Signoredel Paese che condedizione si occupanodell’ornamento dellachiesa. Il Parroco donCostantino alle ore15,00 del venerdì santoha celebrato la liturgia inricordo della morte diGesù ed i fedeli da quelmomento hanno potutoadorare la Croce postaai piedi dell’altaremaggiore. Alla sera, alleore 21,00 all’internodella parrocchiale, si èsvolta la solenne ViaCrucis, animata dal corodell’assemblea dei fedelie guidata da PieraContardi e FabrizioDamaschi. Don Fulvio,che ha prestato ilservizio delleconfessioni, ha conclusoil rito con una riflessionesulla passione e mortedi Gesù. Prima delcongedo il Vice Parrocoha lodato i parrocchianidi Guazzora perl’impegno chedimostrano sia nelmantenere il decorodella Chiesa, sia per ladisponibilità dellediverse persone aguidare le variefunzioni, a animare conletture e canti, indicandol’esperienza parrocchialedi Guazzora qualeesempio positivo per ilruolo attivo che i laicidevono avere nellaChiesa, in integrazione ecollaborazione con i

sacerdoti ed i diaconi.Alla veglia pasqualeinterparrocchiale, svoltaa Castelnuovo la seradel Sabato Santo, lacomunità cristianaguazzorese erarappresentata daimembri del consigliopastorale e dai membridel consiglio economicoche hanno portato il ceropasquale e hanno ritiratol’acqua benedetta, l’olioed il crisma, questi dueultimi benedetti dalVescovo nella messacrismale del giovedìsanto, in cattedrale aTortona.

In una chiesa addobbataa festa con fiori eparamenti bianchi,colore liturgicopasquale, la messasolenne del giorno diPasqua, è statacelebrata da Don Fulvioaccompagnato dai trechierichetti BeatriceTrausi, Elisa Bellomo eSimone Currò, guidatidal sacrista GrazianoZorzetto. Al termine dellacelebrazione DonFulvio, nell’esprimeregli auguri pasquali alSindaco, ai rappresentidell’Amministrazione e atutti i parrocchiani, si ècongedato affermandoche, se la sera delvenerdì santo ha volutoesprimere le lodi aipresenti per lacollaborazione, in quelmomento si sentiva diporgere un vivo

ringraziamento a tutti,specie a chi -in diversomodo- partecipaattivamente allarealizzazione dei varimomenti della vita dellaChiesa.

Domenica 23 aprile,prima dopo Pasqua,tradizionalmentedenominata “in albis”,durante la Liturgia ildiacono Ernesto haricordato la festa dellaMisericordia, ricorrenzaistituita alcuni anni orsono da papa GiovanniPaolo II; inoltre haannunciato per lunedì 24aprile l’inizio dellabenedizione dellefamiglie, quale incontropasquale tradizionale inparticolare con glianziani e gli ammalati.La celebrazione, allapresenza del Sindaco,del vice Sindaco e dialtri amministratori, èstata caratterizzataanche dal ricordodell’Anniversario del 25Aprile, festa dellaLiberazione. Al terminedella liturgia i presenti sisono recati almonumento dove ilSindaco Piera Vignoli ,dopo aver ricordato ilparticolare significatodella ricorrenza, harichiamato alla memoriai nomi del caduti,affinché nel tempo, legiovani generazioni nonabbiano a dimenticare illoro sacrificio.

T.B.

F e s t i v i t à P a s q u a l iAnniversar io de l la L iberaz ione

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 11Maggio - Giugno 2006

A l z a n o

Itradizionali riti dellaSettimana Santa sonoiniziati solennemente

domenica 9 aprile con laprocessione che ricordal’entrata di Gesù inGerusalemme e che si èsvolta attorno alla piazzacui ha fatto seguito nellaparrocchiale lacelebrazione della SantaMessa da parte del viceparroco Don Fulvio.La sera del Giovedì Santodon Vittorino, sacerdoteproveniente dall’Africacentrale e a Roma permotivi di studio, hacelebrato la Messa inCoena Domini,accompagnata dal coroparrocchiale guidato allatastiera da StefanoGranata. Al terminel’Eucaristia è stata portataall’altare della reposizioneornato, come vuole latradizione, dai fiori offertidai parrocchiani. E’seguita l’adorazionecomunitaria. Venerdì pomeriggio ildiacono Ernesto hacelebrato la liturgia inricordo della passione emorte del Signore seguitadall’adorazione dellacroce. Alla sera alle ore21, nonostantel’inclemenza del tempo, siè svolta lungo le vie delpaese la solenne ViaCrucis. La partecipazionedegli alzanesi è statanumerosa come negli anniprecedenti ed il rito è statoparticolarmente toccante esuggestivo. La croce postaal centro della piazza,aveva a lato una scritta

tratta da una nota frasedel Santo Padre divenerata memoriaGiovanni Paolo II chediceva “ Non abbiate

paura: aprite, anzispalancate le porte aCristo”. Indi è iniziata lasolenne via crucis con lacroce portata dal diacono,animata dalle ragazzedell’oratorio e seguita congrande devozione eraccoglimento. Al termine,il diacono Ernesto hatenuto una breveriflessione ricordando chela luce della Pasqua diresurrezione passa per lavia della croce e ognunodeve seguire la croce di

Cristo e vedere in Essa lasperanza della nostrasalvezza.La veglia pasqualeinterparrocchiale a

Castelnuovo ha visto lapartecipazione deicomponenti il Consigliopastorale che hannoportato il cero pasquale eal termine hanno ritiratol’acqua benedetta, l’olio eil crisma questi ultimibenedetti dal vescovonella messa crismale delgiovedì santo in cattedralea Tortona.La Santa Messa delladomenica di Pasqua èstata celebrata da donVittorino con una

numerosa partecipazionedi fedeli che hannoascoltato le parolesemplici, ma toccanti, delcelebrante, con gli auguri

di una santa Pasqua e unarrivederci alla prossimaoccasione. La comunità alzaneseringrazia don Vittorino checon la sua presenza,anche in queste festività,ha supportato il clerodell’Unità pastorale SanLuigi Orione e hacontribuito a garantire allanostra parrocchia,unitamente al diacono,una parte significativadelle celebrazionipasquali.

I tradizionali riti della Settimana SantaV i a C r u c i s e S a n t a P a s q u a

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 12 Maggio - Giugno 2006

Il crollo del mercato del gual-do portò all’inizio del sette-cento grande disorientamen-

to economico in tutta la BassaValle Scrivia.Bisognava cercare coltivazionialternative alla famosa erbatintoria. Qualche grosso agri-coltore si orientò verso il mais.L’introduzione fu lenta e fatico-sa però la polenta al fine vinsela fame della povera gente.I Lazara che erano i più forticoltivatori di gualdo e che con ilgualdo avevano fatto la loro ric-chezza lasciarono Castelnuovoe grazie alle loro forti disponibi-lità finanziarie si stabilirono inaltri centri commerciali dellaFrancia e della Svizzera dedi-candosi prevalentemente alcommercio della seta.Gli Spaghi, altri importanti pro-duttori non lasciarono il paesee si organizzarono per aprireuna filanda a Castelnuovo.Per far funzionare una filandaoccorrevano maggiori quantitàdi bozzoli di quanto già non sene producesse.Si appellarono agli agricoltoridella zona affinché impiantas-sero dei gelsi onde produrre lafoglia necessaria per l’alimen-tazione dei bachi. Fu data lorofiducia, incominciarono avedersi nei nostri campi lunghefile di gelsi che sino agli annitrenta del novecento caratteriz-zarono la nostra pianura.La filanda funzionò a pienoritmo, gli agricoltori produsseroben presto bozzoli in quantitàsuperiore al fabbisogno dellafilanda.Anche alcuni grossi produttorinei rustici delle loro aziendeimpiantarono i cosiddetti filan-dini per lavorare i bozzoli diloro produzione.Venne così a crearsi un attivomercato di bozzoli e di seta.Alcuni dei vecchi commercianti

di gualdo si trasformarono inmercanti di bozzoli. DallaLombardia e dalla Liguria sistabilirono a Castelnuovo, ametà settecento, alcuni mer-canti e fra questi un certosignor Lurago della zona diVarese, nonno del nostroVittore Luraghi.Prese abitazione in Gualde-nazzo; lui commerciava mentrela moglie si dedicava alla con-duzione dell’osteria “Granda”dove due volte alla settimana sifermavano le diligenze perMilano.In fondo al cortile dell’osteria,fra le stalle e via “Possegra”(via Gattinara), anche luiimpiantò un filandino che dianno in anno aumentò nelnumero delle bacinelle per latrattura dei bozzoli.Nel frattempo la filanda Spaghiera diventata la più importantedi tutta la Bassa Valle Scrivia edel tortonese.A fine settecento, con l’arrivodella Rivoluzione FranceseSiro Spaghi, figlio di Carlo, fon-datore della filanda, si trasferìnell’America del Nord e cedettel’azienda a Vittore Luraghi,nonno del nostro Vittore.Verso la metà dell’ottocento, ilnipote, prese la direzione dellafilanda, e la potenziò. Oltre adessere un esperto uomo d’affa-ri, dimostrò di essere anche ungrande filantropo. Si sposò conla figlia di un filandiere delpavese. Non ebbe figli e poichéla sorella sposata al mercantedi stoffe Cavagnati ne ebbeuno che chiamò Vittore, questil’amò come un figlio, riponendoin lui affetto e speranze.Purtroppo quel ragazzo morì asoli 22 anni nel 1871; fu uncolpo terribile che lo zio cercòdi lenire con la grande fede chelo aveva sempre sostenuto econ opere di carità.I primi a beneficiarne furono isuoi dipendenti: donò ognianno ai loro figli i libri per lescuole, corredi per ragazze damarito bisognose, corredini ai

neonati, sussidi e medicinaliagli ex dipendenti in stato dinecessità.Accettando la volontà dei suoicompaesani servì il paesecome sindaco dal 1878 al 1881e dal 1884 al 1886.In un’epoca, nella quale, la

classe ricca veniva fortementeinfluenzata dalle idee liberali edalla massoneria, lui rimaseancorato al cristianesimo ope-rante, consapevole che per sal-vare l’anima bisognava ricono-scere Dio nei fratelli.Preso da spirito di umiltà, rite-nendo la casa dove abitava (expalazzo Spaghi) troppo signori-le andò ad abitare con la

moglie che condivideva con luila stessa fede, presso la sorel-la Cecchina cui, oltre all’unicofiglio, era morto anche il marito.Nel palazzo Spaghi istituì uncircolo di lettura.Nell’ala della filanda, di frontealla parrocchia, dove antica-

mente c’era il refettorio dellesuore Agostiniane, lo ristrutturòe lo trasformò in teatro perfavorire la cultura, “Il teatrodella filanda”. In questo locale isuoi dipendenti avevanoingresso libero.Istituì sempre a sue spese,scuole serali, scuole di arti emestieri, scuole di cucito e rica-mo. Essendosi creato in paese

Lelio Sottotetti

A ricordo del benefattoref o n d a t o r e d e l l ’ a s i l o i n f a n t i l e

Vi t tore Luraghi

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 13Maggio - Giugno 2006

un vuoto nel campo dell’istru-zione pubblica per il trasferi-mento dei Rosminiani dal colle-gio di Sant’Ignazio, aprì unascuola tecnica triennale. La sua magnanimità non finìqui. Quando i fratelli Balduzzicostruirono il grandioso ospe-dale che porta il loro nome,l’amministrazione del vecchioospedale dedicato ai santiGiacomo e Carlo, lo pose invendita, lui l’acquistò. Conl’aiuto del Principe Centurione,Maurizio Calcagni, De BonisAgostina, Fornasari Paolo, De

Angelis Domenico, Don PietroBertetti lo trasformò nell’impo-nente asilo infantile che icastelnovesi chiamarono “Asiloinfantile Luraghi”.Don Pietro Bertetti, successoredell’Abate Rosmini pose al ser-vizio dell’opera le suore del suoordine e ben presto i bambiniassistiti raggiunsero il numerodi trecento.Negli ultimi anni di vita pensòanche alla chiesa parrocchiale,alle varie chiese del paese edagli enti vari con diversi legatida adempiere dopo la sua

morte.Quando cessò di vivere il 24ottobre 1887, per far onore allesue volontà, essendosi nel frat-tempo verificata una crisi nel-l’attività serica che gli avevacomportato forti perdite, lamoglie e la sorella, oltre allafilanda (che vendettero aRichemback) e la cascinaCerro, misero a disposizioneanche le loro proprietà perso-nali.Ho pensato essere cosa buonaricordarlo in questi giorni neiquali si parla della avvenuta

trasformazione del suo asiloinfantile e al restauro dellachiesetta che era stata anchela cappella dell’antico ospeda-le.Quando fui sindaco a VittoreLuraghi dedicai una via, quellache lui spesso percorreva perraggiungere la sua cascina, ilCerro.L’attuale amministrazionecomunale si prenda cura dellasua cappella funebre che versain stato di abbandono, nonessendoci eredi, poichè con luisi estinse il casato dei Luraghi.

C a r i s s i m i C a s t e l n o v e s i ,finalmente abbiamo l’occasione per portare a termine i lavori di restauro della nostra bellissima ChiesaParrocchiale. La domanda inoltrata tempo fa alla Compagnia del Sanpaolo per avere un finanziamento afondo perduto ha avuto risposta favorevole e così abbiamo a disposizione una cifra pari a euro 70.000 perprocedere all’abbellimento della navata centrale. Ciò comporterà la chiusura della sola navata centrale dal1° maggio fino alla metà di dicembre con conseguente spostamento di alcune funzioni nelle altrettanto splen-dide chiese castelnovesi, ma con evidente disagio per la popolazione di cui ci scusiamo in anticipo.Si rendono necessari anche altri importanti lavori, da realizzare successivamente, quali: la pavimentazionedella Cappella Lunga dopo il ripristino dell’impianto di riscaldamento – la sistemazione a norma di sicurezzadella scala interna del campanile – la manutenzione del portale in pietra di magister Albertus nonché il restau-ro delle tre bussole con adattamento di almeno una di esse all’entrata da parte dei disabili.Tutto ciò comporterà per la nostra parrocchia un esborso notevole oltre al contributo della Compagnia delSanpaolo (di almeno altri euro 150.000) ma noi confidiamo, come sempre, nella proverbiale generosità deiCastelnovesi di cui abbiamo sempre avuto prova in altre svariate occasioni.Sappiamo di poter contare su ciascuno di voi, in base alle possibilità di ognuno, e troveremo certamente,insieme, il modo per realizzare tutti questi ambiziosi quanto necessari progetti.La Chiesa è di tutti, di tutti quelli che qui sono nati e di quelli che qui hanno trovato lavoro ed accoglienzama anche di quelli che qui sono appena arrivati e sperano di trovare una dignitosa sistemazione.Confidiamo sul vostro aiuto e così, al termine dei lavori, tutti insieme potremo affermare: “Anch’io ho dato ilmio contributo affinché tutto questo fosse possibile”.

Il parroco e il Comitato per i lavori straordinari

N e l l a n o s t r a c h i e s a p a r r o c c h i a l e d e i S . S . P i e t r o e P a o l oL AV O R I D I S T R A O R D I N A R I A M A N U T E N Z I O N E I N P R O G R A M M A

P i a n o f i n a n z i a r i o e d e s e c u t i v o

Verso la fine dello scorso mese di febbraio il Parroco, Don Costantino, ha predisposto un nutrito elenco di lavori di straordinaria manutenzionenecessari alla chiesa parrocchiale possibilmente da eseguirsi nel giro di circa tre anni: tutti lavori sottopostigli dalla Commissione Lavori la quale,con la consueta competenza e solerzia, ha identificato come i più necessari o urgenti fra i tanti che sono in predicato. Egli ha così dato il via allaprocedura per la verifica della loro opportunità, convenienza ed esecutività sottoponendo l’elenco all’ esame degli organi consultivi che lo affian-cano nella gestione della attività parrocchiale. Il Consiglio Affari Economici, in seduta del due marzo u.s., ha quindi preso in esame il seguenteelenco di lavori sottopostogli con le annotazioni ad esso relative.

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 14 Maggio - Giugno 2006

Tipologia, caratteristiche e costo preventivo dei lavori

TIPO A - Lavori in corso che devono essere portati a compimentoA1) Impianto di riscaldamento, importo previsto più IVA euro 56.100 A2) Lavori aggiunti (coibentazione) euro 5.775 A3) Manutenzione caldaia e bruciatore euro 1.500 A4) Ripristino pavimento di cotto Cappella Lunga euro 6.500 A5) Ripristino pareti con affreschi euro 3.000 A6) Posa serpentine calorifere sotto pavimento Cappella Lunga

da destinare a luogo di celebrazioni con ridotta partecipazionedi pubblico onde evitare necessità di riscaldare l’intera chiesaper almeno quattro giorni alla settimana con rilevante risparmio energetico euro 7.000

A7) Rifacimento muro dell’oratorio crollato per infiltrazione acquepiovane e riposatura grondaie e tubi di scarico euro 3.000

TOTALE 82.875

Così per un totale di Euro 82.875 dei quali euro 33.000 già pagatie quindi con un residuo di spesa di euro 49.875.

TIPO B – Lavori nella Chiesa e pertinenze che sono ormai indilazionabili e che devono essere iniziati almeno entro l’anno corrente:

B1) Decennale manutenzione al portale prin-cipale (Magister Albertus)……………………………….. E. 30.000

B2) Ripristino parte legno bussola grandee adattamento bussola piccola di sinistraper permettere ingresso handicappati…………... E. 20.000

B3) Rifacimento scala accesso cella campanariadel campanile ora inagibile………………………………... E. 30.000

Così per un totale di euro 80.000. (di cui euro 2.000 già stanziatidal Comune di Castelnuovo Scrivia per concorso spesamanutenzione decennale portale Magister Albertus).

TIPO C – Lavori_consigliabili_ma non urgenti e quindi solo consigliabili nel caso fossero reperibili i fondi

C1) Restauro affreschi navata centrale Chiesa parrocchiale e lavori annessi…………………………….euro 177.666

Il tutto come da computo metrico estimativo presentato a suo tempo alla Compagnia S. Paolo la quale ha stanziato un contributodi euro 70.000 elargibile solo se inizio lavori sarà entro il marzo c.a. e la fine lavori entro 24 mesi da inizio nonché erogabile in vari scaglioni percentuali. Così per un totale esborso a carico della parrocchia di netti euro 107.666.

Complessivamente pertanto il costo preventivato per eseguire tutti i lavori in programmazione risulta essere:

lavori di tipo A)_______________________E. 49.875lavori di tipo B)_______________________E. 80.000lavori di tipo C)_______________________E. 177.666per un totale di_______________________E. 307.541

I fondi già esistenti per i suddetti lavori sono:- Restante fondo per imp. riscaldamento………………………….. E. 8.000- Contributo stanziato da Comune……………………………………….. E 2.000

Contributo Compagnia S .Paolo…… ……………………… E. 70.000Per un totale di……………………………… ………………………………….. E. 80.000

Devono quindi essere reperiti fondi per euro .227.541 cioè pari alla differenza fra euro 307.541 ed euro 80.000 se si vuole realizzare quanto pro-grammato e stimato necessario ed indilazionabile rispetto alle necessità esistenti. Dal verbale della predetta seduta del C. A. E. si traggono le conseguenti relative considerazioni espresse dai Consiglieri:I lavori del gruppo A devono essere portati ovviamente a termine senza indugio; i lavori del gruppo B, per loro natura, non devono essere piùdilazionati proprio perché ogni indugio porterebbe ad aggravamenti sempre più dannosi; i lavori del gruppo C non sono urgenti per cui sarebbe-ro dilazionabili in attesa di ricerca dei fondi necessari alla loro realizzazione. Ciò porterebbe alla rinuncia della cospicua contribuzione dellaCompagnia S. Paolo da tutti stimata opportunità da non perdere. Proprio questa circostanza spinge ad affrontare senza indugi anche la realizza-zione di quest’opera venendo incontro,inoltre, alle apprezzabili ed impazienti aspettative della comunità la quale si sentirà senz’altro , perciò, mag-giormente stimolata a concorrere nella spesa.In questi trascorsi ultimi tredici anni per i quali sono a disposizione i dati necessari, risulta che, nei momenti di maggior richiesta per la esecuzio-ne dei molti lavori di straordinaria amministrazione portati a termine, la popolazione castelnovese si è sempre mostrata pronta e generosa per cuiè doveroso prestarle credito anche adesso. E’ da tener presente che la totale raccolta di offerte destinate specificamente ai lavori è stata (dal1993 al 2005) di euro 858.148 con una media annuale di euro 66.011.E’ pur vero che le offerte sono cosa aleatoria senza precisi termini di tempo mentre il pagamento dei fornitori non è rimandabile a future edincerte date: nasce da qui la necessità di un chiaro piano finanziario che permetta un regolare e sincrono andamento fra avanzamento lavori e

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B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 15Maggio - Giugno 2006

Le vostre offertedal 21 febbraio al 12 aprile 2006

RISCALDAMENTON.N. 50 euro – N.N. 200 euro – C.R.150 euro – Ada e Paola Isetta 50 euroin suffr. di Giuseppe Isetta – N.N. 50euro – N.N. 50 euro – Ester eArmando 150 euro.

N.N. 300 euro in suffr. defunti – N.N.25 euro in suffr. di Bruno – Civelli 15euro in suffr. defunti – N.N. 100 euro insuffr. defunti – La nonna 20 euro perFederico – I familiari 100 euro in suffr.di Cesarina Torre – N.N. 90 euro insuffr. defunti – N.N. 20 euro in suffr.defunti – Prandi Rosetta 30 euro insuffr. defunti – Rossi Anna 20 euro insuffr. defunti – Scacheri Rita 20 euro insuffr. defunti – Battaglia Vincenza 20euro in suffr. – Fam. Migliore 200 euroin occ. del battesimo di Pietro Migliore– N.N. 500 euro in mem. delle figlie –Giuseppe Civelli 20 euro in suffr.defunti – N.N. 50 euro in suffr. defunti– N.N. 100 euro in suffr. defunti Pietroe Emilio – Pastore Angelo 30 euro insuffr. defunti – Rolandi Luigina 10 euroin suffr. defunti – Aldo Gavio 40 euro insuffr. di Odino Mora – N.N. 30 euro insuffr. defunti – N.N. 50 euro in suffr.

defunti – Ferramosca Pompea 30 euroin suffr. defunti – Le amiche Teresa,Anna e Gianna 30 euro in suffr. Marinae Anna Maria – Fam. Coppa-Savi-Rossi 30 euro in suffr. defunti – Rossi20 euro in suffr. di Anna Maria –Rapetti 20 euro in suffr. defunti AnnaMaria e Marina – Cotroneo Carmela20 euro in suffr. defunti – Fam. Bertin30 euro in suffr. defunti – Zii Egidio eRita 100 euro in suffr. di Marina – N.N.50 euro in suffr. di Ottavio – Torti 20euro in suffr. defunti – Fam. Rolandi 30euro in suffr. defunti – N.N. 20 euro insuffr. defunti – I familiari 200 euro inocc. del funerale di Setti Adele – CorboLuigia 20 euro in suffr. defunti – I fami-liari 50 euro in occ. del funerale diVittorio Marini – N.N. 20 euro in suffr.di Arzani Pinetta – Setti-Curone 50euro in suffr. defunti - Bassi Giancarlo50 euro in suffr. defunti – I familiari 250euro in occ. del funerale di GaravelliInes – Scaffini Vincenzo 250 euro insuffr. di Gavio Maria – N.N. 100 euro inocc. del funerale di Diego Avalle – Ifamiliari di Setti Carlo 50 euro – ItaliaBettero 50 euro in suffr. defunti –Maria, Paolino e Pietro Curone 150euro in ric. di Lina Setti – La classe

1931 50 euro in suffr. di Vittorio Marini– Anna Gravelon 15 euro in suffr.defunti – Zerbinati 20 euro in suffr. diMano – Setti Mario e famiglia 100 europer la Madonna di Lourdes in mem. diLina Setti – Fam. Bassi Franco 50 euroin suffr. defunti – Fam. Carolla 40 euroin suffr. figlio Giovanni – Gatti 15 euroin suffr. Armida Quattrocchio – N.N. 15euro in suffr. defunti – Fam.Corbezzola 20 euro in occ. del battesi-mo di Clara – Fam. Zingarelli 50 euroin occ. del battesimo di Sara – Fam.Corbo 50 euro in occ. del battesimo diChiara – Fam. Musarò 30 euro perS.Messa – Cairo Ede 20 euro in suffr.genitori – Stella Renato 20 euro insuffr. di Stella Alfonso – Anna e Giorgio20 euro in suffr. defunti – Fam.Celegato 100 euro in occ. del funeraledi Anna Maria – Fasanaro Feliciano 50euro in suffr. defunti – Pinoni Lorena30 euro in suffr. Pattarini Giuseppe –N.N.50 euro in suffr. defunti – Bruno eMirella 150 euro in mem. di Lina e tuttii defunti – Mauro e Maria Grazia 100euro in ric. zie Lina e Rosanna –Gerardo Alfarano 50 euro in suffr.defunti – Antida Ardizzone 50 euro insuffr. defunti – Anna Sacco 70 euro in

pagamenti.Ne deriva la seguente deliberazione: “…di dare parere favorevole alla esecuzione dei lavori sopra elencati condizionandola alla predisposi-

zione di un apposito piano finanziario che comporti la contrattazione di un mutuo bancario atto ad assicurare un tranquillo e regolare svolgi-mento delle operazioni.”

Ottenuto il parere favorevole, il Parroco, ha quindi convocato il Consiglio Pastorale al quale ha sottoposto lo stesso elenco di lavori chieden-do di pronunciarsi in merito. Questo Consiglio, in seduta del sette marzo u.s. ha unanimemente accettato l’intero programma impegnandosianche a promuovere in sede parrocchiale una intensa campagna di sollecitazione per la raccolta delle offerte destinate a coprire, nell’arco dialcuni anni, l’esposizione finanziaria conseguente.

E’ stata avviata quindi l’attività per giungere alla più sollecita esecuzione delle opereComunicando alla Compagnia S:Paolo l’inizio della operatività e chiedendo, nello stesso tempo, al competente Ufficio Diocesano la debitaapprovazione nonché la autorizzazione alla assunzione di un congruo affidamento bancario secondo il piano finanziario proposto dal deliberatodel C.A.E.

Con immancabile e soddisfacente sollecitudine l’Ufficio Diocesano competente, ben diretto dal Diacono Stramesi Dr.Ernesto,ha accolto larichiesta formulata dal Parrocoe ha assicurato la massima assistenza ammettendo questa Parrocchia ai benefici della Convenzione esistente fra la Diocesi di Tortona e laBanca C. R. Tortona, convenzione che comporta condizioni particolarmente favorevoli nell’utilizzo di mutui destinati a soddisfare le varie neces-sità parrocchiali.

Ormai si è in piena fase esecutiva: la priorità è stata dato necessariamente alla conclusione dei lavori in corso per il ripristino della “CappellaLunga” e al restauro della “Navata Centrale” ed iniziando la progettazione esecutiva della “scala per il campanile”. Il muro dell’oratorio parzial-mente crollato per la infiltrazioni dell’acqua piovana (gruppo A) è già stato riparato. Dopo sarà provveduto alle altre opere meno urgenti maegualmente necessarie.

Il piano esecutivo funziona. Il piano finanziario è in atto. La buona conclusione è nelle mani dei fedeli parrocchiani, veri soli beneficiari ditante opere da loro stessi auspicate, i quali sapranno senza dubbio corrispondere, con la loro ben nota munificenza, alla generale aspettativa.

Veramente nota lieta è la notizia che in data 30 marzo 2006 è pervenuta in Canonica la prima offerta destinata alla esecuzione dei lavori:Euro 150,00. E’ stata una vera soddisfazione iscrivere in Bilancio la nuova colonna nelle entrate: ”Offerte per navata centrale ed altri lavori incorso” .

Z P L

Ci scusiamo per eventuali errori e omissioni

Page 16: maggio-giugno

suffr. defunti famiglia – Fam. Frattini 20euro in suffr. defunti – Fam. Cairo 50euro in suff.defunti – GrammaticoVittorio 30 euro in suffr. defunti – Ricci-Trovamala 15 euro in suffr. defunti –Medagliani Gabriella 100 euro in suffr.defunti – Olga De Malli 10 euro in suffr.defunti – Sandra Gavio 150 euro insuffr. defunti – Sandra Gavio 150 europer i lavori, affreschi – Fam. Balduzzi150 euro in occ. del funerale di Ernesto– Fam. Cirimele 30 euro in occ. del bat-tesimo di Martina – Fam. Bassi-Romano 200 euro in occ. del battesimodi Isabella Maria – Irene e Matteo 30euro in suffr. di Giovanni e RomoloDamiani – N.N. 100 euro in suffr. defun-ti - Baratto Antonietta 30 euro in suffr.defunti – N.N. 20 euro in suffr. defunti –N.N. 50 euro in suffr. defunti – N.N. 20euro in suffr. defunti – GrazianoDellacasa 50 euro in suffr. def. PietroDellacasa – Angela 30 euro in onoredella B.V. Maria – N.N. 50 euro in suffr.defunti – N.N. 270 euro in suffr. defunti– N.N. 15 euro in suffr. defunti – N.N. 20euro in suffr. defunti – Orsini 15 euro insuffr. defunti – Giaccari Maria 30 euro insuffr. defunti – I figli 30 euro in suffr.Musarò Ada – Lorenzo 50 euro in suffr.

del nonno Remo – Rolandi Giovannina20 euro in suffr. defunti – Avalle Sergio20 euro in suffr. defunti – I genitori 50euro in suffr. di Celegato Anna Maria –Gavio Piera 15 euro in suffr. defunti –Taverna Carla 50 euro in suffr. defunti –N.N. 20 euro in suffr. defunti – N.N. 150euro in suffr. defunti – Gabriella Angeleri20 euro in suffr. def. Teresio Angeleri –Maria Agata Alvise 25 euro in suffr.Attilio De Lia – Fam. Ballarin 100 euroin occ. del battesimo di Carola.

ORATORIOResidenza Biondi 20 euro –Condominio Iris 20 euro – ScaffinoMariuccia 50 euro – N.N. 50 euro nelric. della figlia e i nipoti – Fam. Lenti –Saggio 20 euro – I nipoti Irene, Matteoe Paolo 50 euro in suffr. di ArzaniGiuseppina - Fam. Tuccio-Pacquola 50euro per il compleanno di Alessandro –Animatori Oratorio 50 euro in occ. del-l’animazione del compleanno di TuccioAlessandro – Bensi 50 euro –Colombassi 15 euro – Simaz Maria 10euro.

CHIESA DI SAN DOMENICORossi Anna 30 euro – Scacheri Rita 50

euro – Ricci-Trovamala 10 euro.

BOLLETTINO PARROCCHIALEN.N. 20 euro – Coniugi Degiorgi 15euro – Tortora Pinetta 40 euro – CairoEde 10 euro – Fam. Setti 25 euro –Sacco Roberto 30 euro – Fam.Besuzzi 25 euro.

RICOVERO BALDUZZII familiari 100 euro in occ. del funeraledi Setti Adele.

CHIESA DELLA CROCEI familiari 100 euro in mem. diGaravelli Ines - Pietro Novelli 50euro.

SAN ROCCOLiliana, Giuseppina, Romana, Egle eAnna 100 euro in ric. di Lina Setti.

CARITA’Pinetta e fratelli 50 euro in ric. dei carigenitori per i bambini poveri.

ISTITUTO DON ORIONEN.N. 50 euro in ric. di Marina e AnnaMaria per il centro di aiuto alla vita efamiglia c/o Ist. Don Orione.

B o l l e t t i n o P a r r o c c h i a l e 16 Maggio - Giugno 2006

Il secondo anniversario èricordato con un po’ diritardo. Attingendo ad

una riflessione, che nonvenne totalmente riportataper mancanza di spazio.La trasposizione di datenon modifica il senso dellacommemorazione, dall’8settembre (festa dellevigne) al 25 aprile(Rogazioni di S. Marco).Centro del ricordo lachiesa di San Damiano,tanto cara a tutti icastelnovesi. La giornata èstata allietata da una lievepioggia primaverile. Sonoscomparse le siepi, non sisente più il profumo dibiancospino. Il progressovuole sacrifici: ma saràvero progresso?Quattro amici, fisicamentescomparsi, si ritrovanoinsieme a pregare, ascambiarsi qualche idea.Don Bruno, Giovanni

Bianchi, Agostino,Maurizio. Sta anchea loro merito ilrecupero dellachiesetta. Parlanodei nostro temposenza rimpianti.Bianchi ha davantiagli occhi l’orrore didue guerre, erammenta il temposemplice, felice,quando attorno eratutto una vigna, e laRogazione sisnodava lungo unastrada piena di fiori.Agostino nota conumiltà la suaricerca diperfezione in vita,da quando,operatorepirotecnico, spedivain cielo scintillemulticolori, alla suaultima missione inSant’Ignazio, che lo

faceva sentire l’ultimoGesuita laico diCastelnuovo. Maurizioscuote la testa: “Comecredere nella vita, se ilcontenitore dei valori è unsacco vuoto, e tutticercano di bucarlo, perchénessuno ve ne metta deinuovi? Può ancora unapersona seria, normale,seguire un’ideale politico,di servizio a tutto ilprossimo?” Don Brunoalza gli occhi , si prepara astabilire un collegamentotra cielo e terra, alla suamaniera così naturale…Ma tutto si dissolveall’inizio della messa

R i c o r d a n d o M a u r i z i o

Battesimi e Tornati al Padresul prossimo numero