Magazine Vol VIII

16
vol. 8 Il magazine online della lega basket femminile - uscita quindicinale 2 gironi. 12 squadre. Solo due raggiungeranno la serie A1 Inizia la Poule Promozione Il basket femminile di A1 è su

description

 

Transcript of Magazine Vol VIII

Page 1: Magazine Vol VIII

vol. 8Il magazine online della lega basket femminile - uscita quindicinale

2 gironi. 12 squadre. Solo due raggiungeranno la serie A1Inizia la Poule Promozione

Il basket femminile di A1 è su

Page 2: Magazine Vol VIII
Page 3: Magazine Vol VIII

pg.3vol.8

SOMMARIOPOULE PROMOZIONE A/1

Torino e Genova

POULE PROMOZIONE A/2Vicenza e Crema

POULE PROMOZIONE A/3 Santa Marinella e Castel S. Pietro

POULE PROMOZIONE B/1Geas S.S. Giovanni e Broni

POULE PROMOZIONE B/2Alpo e Ferrara

POULE PROMOZIONE B/3Bologna e Ariano Irpino

CABFComunichiamo il Basket Femminile

INSTAGRAM#LBFlive

6

7

8

10

11

12

14

15

Page 4: Magazine Vol VIII
Page 5: Magazine Vol VIII

pg.7

POULE PROMOZIONEGIRONE D

Page 6: Magazine Vol VIII

pg.6 vol.8

GENOVA, ADESSO VIENE IL BELLOSe non è l’allenatore più in forma della Poule Promozione di A2, poco ci manca. L’anno scorso, sulle orme del Giro d’Italia, ha anticipato il percorso della tappa da Rapallo a Savona, e il tratto finale della Milano-Sanremo lo ha visto più volte scattare sulla celebre salita del Poggio.

Per Andrea Grandi, da poco più di un mese al timone dell’aLmore Genova, accanto alle due ruote ed alla palla a spicchi, l’altra grande pas-sione è la pallanuoto, come da migliore tradizio-ne ligure. «Mi serve tantissimo anche per quando alleno - spiega il coach ruentino - non è da tanto tempo che gioco, e quando sono in vasca è un tuffo nel passato, capisco l’importanza di spiegare bene i concetti. Comprendere dove mettersi durante una superiorità numerica non è poi così diverso dall’imparare a spostarsi efficacemente sul parquet, e spe-rimentare in prima persona mi aiuta a ricordare di essere chiaro, far vedere le cose senza troppe parole».

Bicicletta e pallanuoto sono sport di resistenza: quanta ne servirà per affrontare ancora un mese senza - numeri alla mano - la miglior realizzatrice e rimbalzista della squadra? «Prima di tutto voglio sottolineare come, se siamo alla Poule Promozione, il bottino di punti che ci ha permesso di arrivare fin qua sia stato accumulato da coach Vittorio Vac-

caro, cui va riconosciuto il merito. Detto questo, dovremo sopperire all’assenza di Alessandra Visconti e cercheremo di cambiare pelle un’altra volta. Useremo spesso quattro pic-cole, perderemo qualcosa in chili e centimetri, ma saremo più veloci e pericolose dal perimetro».

Da dove i numeri, nelle ultime uscite, sono mi-gliorati. «Abbiamo fatto tanto lavoro psicologico, fisico e tecnico (in-sieme al vice Andrea Brovia e alla preparatrice Manuela Pie-tronave): siamo più tranquille, tiriamo meglio, e andiamo a cercare di costruire più soluzioni da fuori con maggiore continuità».

Cosa ti aspetti nella seconda fase dalla tua squa-dra? «Nella partita contro Torino siamo state in vantaggio fino a un paio di minuti dal termine, giocando un bel basket. Se prendiamo quella gara come riferimento, potremo di-vertirci. Loro hanno una rosa molto profonda, che permette di affrontare diverse situazioni, possibili in un campionato tutto nuovo come le dieci partite che ci aspettano, in cui si ricomincia tutti da zero. Anche se personalmente non sono favorevole alle aggiunte in un gruppo rodato, ritengo Torino la più seria candidata alla vittoria finale».Detto da uno juventino doc, che di primati in classifica se ne intende, suona quasi come una sentenza. Di sicuro, sarà

un banco di prova che dovrà essere affrontato già alla pri-ma giornata: l’augurio è che il pubblico del PalaDonBosco possa almeno in parte aiutare a sopperire all’assenza di Visconti.

Andrea Grandi, allenatore

IL GRANDE BASKET TORNA AI PIEDI DELLA MOLELo avevano annunciato ad inizio stagione il General Mana-ger della A2 Mario Soriente e il Presidente Gianni Garro-ne: «L’obiettivo per quest’anno è fare meglio della scorsa stagione giocando sempre con il sorriso sulle labbra». Una frase che le ragazze di coach Petrachi sembrano aver appli-cato alla lettera nel corso della prima fase del campionato. Tredici vittorie su quattordici partite che hanno regalato alle torinesi il primato e la storica qualificazione alle Fina-li di Coppa Italia di serie A2. Le torinesi, dunque, faranno compagnia a Rimini ai loro “colleghi” della Manital PMS Torino che proveranno a conquistare il trofeo per la serie A2 maschile.«E’ una manifestazione prestigiosa - spiega coach Petrachi, al secondo anno sulla panchina della Pallacanestro Torino - e puntiamo sicuramente a far bene. Stiamo lavorando molto intensamente in palestra e nelle ultime settimane ab-biamo aggiunto due giocatrici che impreziosiscono il nostro roster e ci permettono di colmare i nostri punti deboli».

Madelene Ntumba, da Napoli, e Ada Puliti da La Spezia sono le ultime arrivate sotto la mole e si stanno inserendo con grande umiltà e voglia di sacrificio in un gruppo già ro-dato. Torino infatti può contare su otto giocatrici torinesi di nascita e di formazione cestistica che si conoscono da tempo e costituiscono l’ossatura della squadra. Un telaio sul qua-le a settembre si sono aggiunte la play italo statunitense Brianne O’Rourke (classe 1987, Penn State University) e Ele-

na Riccardi che proprio l’anno scorso aveva battuto Torino con la maglia di Battipaglia. «I nuovi innesti si sono inserite subito benissimo nel gruppo - spiega la capitana Dalila Do-mizi - portando grande esperienza e aiutandoci a crescere sempre di più non solo da un punto di vista tecnico, ma anche mentale».

«E’ un momento particolarmente felice per il basket tori-nese - racconta Gianni Garrone, presidente della Fixi Pira-mis Torino - attorno la squadra si sta creando un grande entusiasmo che in città mancava da tanto tempo. L’ultima volta che Torino ha disputato un campionato nella massima serie femminile era a metà degli anni Ottanta e quest’anno abbiamo una grandissima opportunità. Non stiamo improv-visando, ma il nostro pilastro è quello dell’organizzazione e della pianificazione». Una scelta che si traduce nel tentativo di allargare la base societaria della Pallacanestro Torino attraverso l’ingresso di nuovi soci: il modello è quello del mondo PMS Basketball, a sua volta ispirato dai grandi club europei. Una struttura che permette non solo di sopravvivere, ma di rilanciare in un momento di crisi generale. L’entusiasmo attorno alla squa-dra allenata da coach Petrachi sta crescendo e il palazzetto si sta riempiendo sempre di più a partire proprio dalle tante atlete che fanno parte del vivaio PMS. «Il settore giovanile è la linfa vitale del mondo PMS Basketball - spiega il direttore sportivo PMS Alessio Miceli -

ogni giorno in palestra si allenano centinaia di piccole atlete dal minibasket fino alla serie A2. Una crescita che non è solo quantitativa, ma anche e soprattutto qualitativa».Organizzazione e settore giovanile sembrano essere le paro-le d’ordine del mondo PMS Basketball. Senza dimenticare ovviamente il sorriso che come abbiamo visto fino a qui non è mai mancato.

Madelene Ntumba e Ada Puliti

Page 7: Magazine Vol VIII

pg.7vol.8

VICENZA VUOLE TORNARE PIAZZA GLORIOSA La Poule Promozione è un punto di arrivo o di partenza per la Velco?«La Poule Promozione era senza ombra di dubbio il nostro obiettivo stagionale. - spiega coach Barbiero - Siamo riusci-ti ad arrivarci con merito e, soprattutto, con largo anticipo nonostante abbiamo sofferto numerosi infortuni nell’arco di questa prima parte di stagione. Adesso, ovviamente, speriamo per il meglio anche perché, proprio a causa degli infortuni, non siamo mai riusciti, finora, a giocare a ranghi completi».

Quali sono le sue considerazioni sul vostro giro-ne?«Il nostro girone è un girone indubbiamente difficile dove ci sono due squadre, Magika e Torino, che hanno sulla carta un roster meglio attrezzato delle altre e che hanno provve-duto a rinforzarlo ulteriormente nella finestra di mercato invernale. Sicuramente loro godono dei favori dei prono-stici ma, poiché ora si riparte da zero, ognuno avrà modo di dire la sua».

Quali sono i punti di forza di Vicenza?«I nostri punti di forza dobbiamo dimostrarli sul campo. Dobbiamo far vedere di essere una squadra più unita e compatta delle altre ma questo non è mai facile. Vicenza è una squadra che è stata costruita in ritardo rispetto alle al-tre formazioni. Ha confermato lo zoccolo duro della passata

stagione su cui ha inserito in leggero ritardo 4 giocatrici: due giovani come Zuin e Scaramuzza, un’esperta come Pieropan e la straniera che l’anno scorso la Velco non ha avuto».

E’ soddisfatto del lavoro svolto da allenatore a Vicenza?«Sono soddisfatto di quanto fatto finora perché la Velco è una società che sta entrando in un virtuoso processo di cre-scita. Le mie precedenti esperienze in A1 mi hanno permes-so di portare un valore aggiunto a questa squadra».

Diverse squadre si sono dotate di giocatrici con passate esperienze in serie A1. Può essere questo il valore aggiunto indispensabile per ottenere la promozione?«Non è indispensabile ma può essere molto importante - esordisce la capitana, Laura Benko - nel momento in cui queste giocatrici riescono a porsi come traino per le altre. Per rendere possibile tutto ciò serve una programmazione strutturata in modo tale che queste giocatrici non siano le uniche responsabili della squadra».

Cosa significa per te, vicentina doc, cercare di riportare la squadra della tua città in serie A1?«Ho iniziato a giocare a minibasket all’età di 7 anni perché mi ero innamorata di Vicenza. Seguivo tutte le partite della

prima squadra al palazzetto e alla radio durante le trasferte.Porto Vicenza nel cuore e sogno di aiutarla a tornare la so-cietà gloriosa che era».

Che giudizio ti senti di dare sul tuo primo anno da capitana?«Forse un po’ presuntuosamente posso affermare di aver protetto le mie compagne con forza in momenti importanti. Ciò che più mi soddisfa è riuscire a dire la mia nonostante i rapporti personali stretti che ho con le mie compagne di squadra. Ciò che mi dispiace di più è non aver potuto dare il mio contributo in campo solo per più di mezza stagione a causa dell’infortunio che mi ha costretta a saltare tutto il girone di ritorno».

Quali squadre vedi favorite nelle due Poule Pro-mozioni?«Avevamo incontrato Torino l’anno scorso e mi aveva già fatto una bella impressione perché si è dimostrata una squadra molto compatta. Magika con Ballardini, e ora Brunetti, ha reso ancora più chiare le sue intenzioni di raggiungere la serie A1. Nell’altro girone penso che Ferrara sia una squadra molto equilibrata nonostante Mini emerga comunque come la vera trascinatrice. Infine, sono curiosa di vedere all’opera Broni che, se supera il problema infortuni può tornare in ottima forma grazie anche al supporto di un pubblico eccezionale che può fare la differenza ai playoff».

CREMA, QUANDO IL GRUPPO FA LA DIFFERENZAChiediamo a coach Visconti quali considerazioni ci può dare alla luce dei risultati ottenuti e quali sono le prospettive e gli obbiettivi in chiave Pou-le Promozione.«Il secondo posto alle spalle di Ferrara con 13 vittorie su 16 partite e la conquista di un posto tra le 12 migliori della categoria sono innanzitutto motivo di grande soddisfazione per la mia squadra, per me e i miei collaboratori oltre che per la società. Non partivamo con particolari pronostici a favore ma eravamo convinti nei nostri mezzi e il risultato ottenuto dobbiamo consideralo come il raggiungimento di un traguardo che è frutto di una programmazione mirata partita dalla dirigenza nella costruzione della squadra e nel lavoro iniziato insieme lo scorso anno e portato avanti in questa prima parte della stagione. Ma grande merito biso-gna naturalmente riconoscerlo alle ragazze che rappresen-tano in maniera determinante il segreto su cui si basano i risultati ottenuti». E’ dunque il gruppo uno dei segreti del Basket Team Crema?«Sicuramente. Nella coesione e nell’unità che c’è nello spo-gliatoio e nella capacità delle ragazze di portare poi tutto questo sul rettangolo di gioco sta un po’ la forza di questo gruppo.Guardando le classifiche di rendimento praticamente tro-viamo tutte le nostre ragazze ma pur se significative non sono questi i dati che interessano. Questo non toglie che ci

sono individualità che hanno dimostrato di essere di primo livello e così come lo possono dimostrare le convocazioni di tre di loro con le rispettive nazionali. Ma personalmente nel nostro caso mi piace pensare che sia il gruppo ad esaltare la singola e viceversa». Ora inizia la poule promozione. Quali le aspetta-tive e gli obiettivi?«Il girone è senza dubbio molto tosto ma non poteva essere altrimenti. Come vincitrici dei loro gironi troveremo Torino e Castel S.Pietro, formazioni che, considerando i risultati ottenuti, i roster a disposizione e i rinforzi dell’ultima non possono nascondere le proprie ambizioni in chiave pro-mozione. Genova soprattutto ma anche Santa Marinella hanno organici importanti e rappresentano campi difficili per tutti. Completa il “quintetto” delle avversarie Vicenza di cui abbiamo già sperimentato il proprio valore e che ci è costata l’accesso alle finali di Coppa Italia. Noi come sempre partiamo in sordina. I pronostici di vertice sembra che non ci riguardino. Una cosa certa, però, è che non ci tireremo indietro cercando di essere, come è già successo in passato, quella mina vagante capace di arrivare il più avanti possibile e capace di prolungare un sogno il più a lungo possibile».

Per concludere, un parere lo chiediamo alla ca-pitana Paola Caccialanza l’anziana (1989) del gruppo cresciuta in questa Società come vede il

futuro prossimo.«Intanto esprimo quella che è la sensazione generale di tutta la squadra. Dopo le sofferenze dello scorso anno dove ci è successo di tutto è molto bello poter tornare a respira-re l’atmosfera di una “Poule Promozione”. Due stagioni fa arrivando dal ritorno in A2 ci siamo fermati in semifinale in gara 3 con Sanga Milano. Prima sempre in gara 3 ad una finale all’ultimo secondo contro la Geas. Che dire. Eravamo sempre poco considerate. Delle outsider. Anche oggi ci pia-ce rivestire gli stessi panni. Abbiamo fatto un’ottima prima fase. Ci troviamo bene come gruppo e abbiamo giocato un buon basket. Possiamo migliorare e siamo fiduciose di po-ter essere un ostacolo per qualsiasi avversaria. Siamo un gruppo giovane ma ritengo che abbiamo l’esperienza ne-cessaria per fare ancora bene».

Luca Visconti, allenatore

Page 8: Magazine Vol VIII

pg.8 vol.8

CASTEL SAN PIETRO, ORA SI SOGNA IN GRANDELa Magika-Alfagomma, dopo aver ottenuto il primo posto nel girone C e la conseguente qualificazione alle Final Four di Coppa Italia, è pronta a ricominciare da zero per cercare di essere protagonista anche nella Poule Promozione che vedrà la squadra termale debuttare a Santa Marinella il prossimo 31 gennaio Coach Seletti non nasconde la soddisfazione per i risultati fino ad ora conseguiti.«Siamo partiti con due grossi punti interrogativi - esordice Seletti - nessuna giocatrice della rosa aveva mai giocato in A2 e poi c’era la scommessa Ballardini. Simona ha avuto un impatto straordinariamente importante su tutte le ragazze. Lei è un valore aggiunto. E’ arrivata con grande entusiasmo e con un’atteggiamento positivo ed è subito diventata il punto di riferimento di tutta la squadra». All’inzio avete sempre dichiarato che il vostro obiettivo era la salvezza ed ora?«Ci siamo resi conto, con il passare delle settimane, di po-tercela giocare alla pari con tutte le squadre, e nella Poule Promozione cercheremo di vincere più partite possibili in quanto il nostro sogno è arrivare nelle prime due posizio-ni».

La società vi ha fatto un’altro bel regalo dopo Ballardini, Matic e Panella firmando Federica Brunetti.«Federica l’abbiamo cercata, senza riuscirci, per tutta l’esta-te, poi ora sono maturate le condizioni e non ci siamo fatti sfuggire l’occasione. Federica è una brava rimbalzista ed è dotata di buona mano: ci sarà molto utile». In un raro momento di pausa blocchiamo Marti-na Santucci il capitano della squadra.«Lo scorso anno- esordisce Martina Santucci (classe ‘91) con tanta storia ed esperienza (tre scudetti giovanili conqui-stati, il debutto in serie A a 16 anni a Bologna, convocata in Nazionale, poi a Milano, Ferrara e infine a Castel San Pietro in A3 dove vince il campionato e quest’anno ricopre il ruolo di capitano)- ho accolto con piacere l’invito della Magika in quanto molto allettata dall’idea di giocare con la mia so-rellina pestifera che già vestiva questa maglia. Sono molto legata a Mariella nonostante il nostro rapporto di odio-a-more-folle». (Guai, infatti, a chi le tocca “Lella”. Martina è sempre pronta a prendere le difese di Mariella soprattutto quando le avversarie usano le maniere forti è la prima ad intervenire per proteggerla)

Come ti sei trovata in provincia, tu che vieni da squadre di città?«Sono molto contenta della società, il cui motore è l’entu-siasmo, composta da persone preparate e competenti. Sen-za il super lavoro di Maria Pia (ndr. la d.ssa Maria Pia Torri fisioterapista) di Cristian Franceschi e Marialisa Petrucci le mie pluri-operate ginocchia non mi permetterebbero di entrare in campo». Tanto lavoro e tanta fatica per essere pronta alla chiamata del coach?«Il duro lavoro fisico e tecnico sul campo hanno subito dato i suoi frutti. Credevo avremmo pagato la bassa età media e quindi l’inesperienza e invece abbiamo ottenuto degli ottimi risultati facendo vedere anche un bel gioco».

La Poule Promozione?«Era il nostro obiettivo. Penso che la coesione in campo e fuori sarà la chiave di questa annata e io per la prima voltoa in veste di capitano cercherò di essere il collante di que-sto gruppo anagraficamente molto allungato. Non parlo di obiettivi ma mi sento di dire che siamo un gruppo ambizio-so che lotterà a testa alta, stiamo lavorando bene, siamo sui binari giusti non perderemo il nostro treno».

LA GRINTA DI SANTA MARINELLAA Santa Marinella, un piccolo paese alle porte di Roma, si vive da molti anni (dal 1958, per essere precisi) la passione per lo sport che, per noi cestisti, é il più bello del mondo.Io sono testimone di questo amore dal 2003, precisamen-te da quando ho iniziato a frequentare il Pala DeAngelis e l’ambiente dove, soprattutto sotto la guida di coach Precetti, sono cresciuta fino ad oggi.Anno dopo anno si é perfezionato il prototipo di squadra vincente, che potesse fare qualcosa di grande, seguendo concetti e ideali ben precisi. L’impegno di tutti coloro che hanno vissuto e si sono sentiti parte di questa squadra ha portato i frutti sperati. Con grande cuore, il gruppo degli ultimi due anni, ha raggiunto la Serie A2.

Abbiamo iniziato la nuova avventura sempre con Coach Da-niele Precetti in cabina di regia e siamo partite proprio da dove eravamo arrivate (che non è poi così scontato come può sembrare..). Eravamo consapevoli del cambiamento che avremmo dovuto affrontare ma, allo stesso tempo, sa-pevamo e sappiamo che le nostre carte vincenti non sareb-bero cambiate in questo nuovo campionato: fatica, cuore, gruppo e tanta, tanta difesa. A dare una mano al quintetto dello scorso anno sono ar-rivate Ieva, Carolina e Costanza che si sono uniformate al gruppo. Allenamento dopo allenamento e partita dopo partita sono diventate una parte integrante e fondamentale della squadra.

Io sono il capitano di questa squadra, un capitano giovane che esordisce proprio quest’anno in questa serie. Il mio orgoglio è la mia squadra ed è sempre un onore poterla rappresentare.La pallacanestro mi ha insegnato molte delle cose che so, mi ha formato dentro e fuori dal campo. Anche adesso, osservando ogni giorno il modo di vivere ed amare questo sport che le mie compagne mettono in campo, mi sento fortunata e mi rendo conto che nessuna di noi potrebbe davvero farne a meno.Posso dire, a quasi un anno e tante partite di distanza dalla promozione, che la mia squadra ha già raggiunto il primo grande obiettivo: la Poule Promozione.

Ora inizia per tutti un nuovo campionato e si riparte alla pari. Questo secondo girone non è assolutamente un punto di arrivo, ma solo l’inizio di una nuova strada da percorrere: lunga, ricca di emozioni e di soddisfazioni.

Daniele Precetti, allenatore

Elisa Del Vecchio, capitano

Page 9: Magazine Vol VIII

POULE PROMOZIONEGIRONE E

Page 10: Magazine Vol VIII

pg.10 vol.8

IL VIVAIO DELLA NAZIONALE GIOVANILEIl Paddy Power Geas ci riprova: dopo il sogno A1 svanito l’anno scorso dopo una stagione memorabile, le ragazze terribili di coach Cinzia Zanotti si sono qualificate alla pou-le promozione come seconde dietro Torino nel girone A, cogliendo anche la qualificazione alla Final Four di Coppa Italia quale miglior seconda classificata dei tre gironi.

È proprio la coach rossonera, unica capo allena-trice donna a contendersi con la sua squadra la promozione in A1, a fare un bilancio della stagio-ne regolare e una previsione sulla prossima fase. «Di certo abbiamo giocato una buonissima prima parte di stagione, in cui le due sconfitte non ci hanno impedito di conquistare i due obiettivi che ci eravamo preposte. Siamo una squadra composta quasi interamente da gioca-trici del nostro vivaio, molte delle quali hanno già vestito le maglie delle varie Nazionali, che in questa stagione hanno un anno di esperienza in più a questo livello: questo ci sarà certamente utile per non sbagliare sul più bello, cosa suc-cessa lo scorso anno, e per vivere un sogno per il quale non ci poniamo limiti. È vero, abbiamo un gruppo decisamente giovane, ma molte delle nostre giocatrici sono state cercate anche da squadre di A1, fattore che ne certifica il livello. In più abbiamo Arturi, Laterza e ora Tognalini, giocatrici di ca-tegoria che oltre al contributo in campo danno equilibrio a tutto il gruppo. Insomma, gli ingredienti ci sono tutti: l’obiettivo sono i

playoff, da li in poi vedremo. Il girone è molto lungo, do-vremo incontrare squadre nuove e super attrezzate, ma le ragazze sono pronte e sanno che per raggiungere i nostri obiettivi da adesso in poi non possiamo più mollare un attimo».

A dare la carica ci pensa anche la capitana del Geas, Giulia Arturi, arrivata alla 13° stagione in maglia rossonera, l’unica indossata nella sua car-riera. «Affrontiamo un girone difficile, impegnativo anche a livello mentale e decisamente lungo. Gli stimoli però sono dav-vero importanti, anche perché il nostro è un gruppo nato nel nostro vivaio, molte giocatrici solo due anni fa erano all’esordio in A3 e ora sono cresciute molto. È sempre bello giocare e lottare per obiettivi così importanti, farlo con un gruppo forte e molto unito come il nostro è ancora più spe-ciale. Ora non resta che iniziare e giocare ogni pallone come se fosse quello decisivo, mantenendo sempre la calma e la concentrazione».

Cinzia Zanotti, allenatrice

Giulia Arturi, capitano

I VIKING AL FIANCO DI BRONI PER IL SOGNO«È stata una prima fase tutto sommato positiva! -spiega coach Roberto Sacchi - Obiettivo raggiunto in un girone dif-ficilissimo contando tutto quello che ci è successo a partire dall’infortunio di Arianna Zampieri (out tutta la stagione) e i problemi di Pavia, Bona e Corradini. Potevamo soffrire meno per qualificarci ma così è stato an-cora più bello! Il girone di Poule Promozione che affrontere-mo e’ bello tosto: Ferrara e Geas su tutte ma anche Ariano e Bologna sono squadre super attrezzate, non dimentico Alpo Verona che è arrivata in questa fase con merito. Noi ce la giocheremo comunque con tutte, se poi in queste settimane riusciamo a lavorare con tutte le effettive e siamo a posto fisicamente possiamo dire la nostra in questo girone. È chiaro che la squadra pensata in estate è orfana di un elemento chiave come Zampieri ma più volte in questa sta-gione abbiamo dimostrato di giocare alla pari anche con le più forti… Il fattore campo non penso ci crei dei problemi - continua coach Sacchi - anche perché dovunque andiamo sembra sempre di giocare in casa con i nostri supporters Viking che ci seguono sempre più numerosi e sono meravigliosi. Ora giocando senza pressioni possiamo toglierci molte soddi-sfazioni».

Che prima fase è stata per Broni?«Penso sia stata una prima fase positiva soprattutto perché abbiamo raggiunto l’obiettivo della qualificazione. - esordi-sce Licia Corradini - Non è stato sicuramente un percorso semplice, abbiamo avuto alti e bassi che potevano costarci molto, ma siamo stati bravi (squadra, staff e società) a re-stare uniti e a superare le difficoltà: sia gli infortuni, primo fra tutti quello di Zampieri, che le sconfitte maturate in al-cuni frangenti».

Il girone di Poule Promozione è ufficiale, che ne pensi delle altre squadre che andremo ad incon-trare?«Le nostre avversarie nel girone credo sinceramente sia-no tutte buonissime squadre, arrivati a questo punto non esistono partite semplici per nessuno ed è sicuramente stimolante».

Dove può arrivare questa Broni?«Non mi sento di fare pronostici, la formula non fa sconti ed arrivare tra la prime due è impresa ardua in un girone così equilibrato. Ci giocheremo le nostre carte, con serenità, cercando di continuare a crescere come gruppo».

Roberto Sacchi, allenatore

Licia Corradini, capitano

Page 11: Magazine Vol VIII

ALPO, UNA STAGIONE OLTRE LE ASPETTATIVE L’Ecodent Alpo al suo primo anno di A2 compie l’impresa di raggiungere la salvezza già nel mese di gennaio: la conquista della Poule Promozione rappresenta un traguardo inaspet-tato per la società del presidente Renzo Soave. La scelta della società veronese di dar fiducia alle ragazze che hanno conquistato l’A2 lo scorso anno si è rivelata azzeccata. «Ci sembrava giusto proseguire con il gruppo dello scorso anno – rivela il coach biancoblù Nicola Soave – A inizio sta-gione abbiamo aggiunto soltanto Chiara Terenzi e le giovani‘98 Zanardelli e Toffali. Abbiamo faticato un po’ all’inizio, so-prattutto in trasferta: la vittoria con l’imbattuta Ferrara ci hadato consapevolezza nei nostri mezzi e abbiamo risalito la classifica sino a raggiungere il quarto posto, che non abbia-mo più mollato».Siete partiti con l’obiettivo di ottenere la salvezza e l’avete ottenuta già a gennaio. «Non ce l’aspettavamo di raggiungerla così presto: per noi è una grande soddisfazione e una gioia pari a quella della promozione che abbiamo conquistato soltanto otto mesi fa». Ora non vi accontentate, naturalmente, e vorre-te dire la vostra anche nella Poule Promozione: «Ovvio che per noi sia un sogno quello di poter partecipare alla Poule Promozione. Può essere che perderemo tutte le partite di questa seconda fase, ma di sicuro non ci sentiamo appagati di averla raggiunta. Le nostre avversarie sono di

caratura nettamente superiore alla nostra, noi siamo gli ul-timi arrivati ma vogliamo vedere che distanza c’è tra noi e le altre e vogliamo mettere in campo tutto il nostro orgoglio».

Anche la capitana Anna Rossi non nasconde la propria gioia. «Volevamo mantenere questa categoria che ci siamo con-quistati lo scorso anno: la società ha puntato sulle giovani e la scelta ha pagato. Nella Poule Promozione vorremmo ave-re il ruolo della squadra rompiscatole: non avremo niente da perdere, siamo nella condizione migliore, direi». Qualcuno parla di alzare l’asticella o addirittura di doppio salto. «Non esageriamo, le formazioni che affrontiamo da sabato prossimo hanno obiettivi diversi dal nostro: ciò non toglie che ci proveremo, al di là di chi ci troveremo di fronte». Chi meglio della capitana può descrivere la realtà Alpo. «Questo è il mio sesto anno all’Alpo Basket: devo dire che la società è notevolmente cresciuta, ha fatto un passo per volta, magari ha commesso qualche errore nei primi anni, ma ora è una realtà conosciuta e stimata, che sa quello che vuole. Noi sappiamo che vogliamo continuare a giocare e a divertirci: del resto, non si dice che sognare non costa nulla?».

Nicola Soave, allenatore

Anna Rossi, capitano

pg.11vol.8

IL CAMMINO QUASI PERFETTO DELLA PFFCapolista del girone B di A2, la Pff Group è allenata da Francesco Iurlaro, brindisino di nascita ma ormai pesarese d’adozione. Alla vigilia dell’esordio nella poule promozione gli chiediamo notizie dello stato di salute della propria squadra. «Stiamo vivendo un momento di grande fiducia nei nostri mezzi, dovuto alla costante applicazione negli allenamenti. Le vittorie hanno esaltato la forza di una gruppo che riesce a offrire protagoniste diverse in ogni partita». Ora arrivano i match “chiave”, Coppa Italia com-presa, come affrontate questa decisiva parte di stagione? «Come una nuova sfida! Sappiamo che il livello tecnico si alzerà ulteriormente e dovremo essere pronti per compe-tere con squadre ambiziose. Per quanto riguarda la Coppa Italia siamo molto contenti visto che era il nostro obiettivo primario e ci ha dato quella motivazione in più per rimanere concentrati anche nelle partite sulla carta più agevoli».Nonostante il percorso quasi “immacolato” (15 vinte su 16) non mancano gli aspetti da migliora-re, sia individuali che di squadra, vero? «Si, infatti di solito la mattina lavoriamo per migliorare i fon-damentali delle giocatrici, con esercizi specifici e maggiore attenzione per la mano debole e il tiro dalla lunga distanza. Come squadra dobbiamo ancora limitare le palle perse e lavorare meglio a rimbalzo».

Il giro di boa della stagione arriva anche al mo-mento giusto per fare un primo bilancio del tuo anno biancorosso. «Bè sono molto contento della scelta fatta in estate. Allena-re in una società seria e ambiziosa ti porta a voler ricambia-re gli sforzi fatti e a migliorarti sempre». E la tua Pff Group? «Se resteremo affamati potremo dire la nostra anche nella poule promozione, mentre in coppa Italia, essendo partite secche, potrà davvero succedere di tutto!».

Alla sua quarta stagione in biancorosso Chiara Mini, play-maker ventottenne bolognese è sempre il faro della ma-novra della Pff Group Ferrara. La sua energia e carica è decisamente trascinatrice per le compagne e l’investitura come Capitano all’inizio di questa stagione ne è stata logica conseguenza. Al termine della prima fase è inevitabile chieder-le un opinione sul girone appena concluso. «Sicuramente chiudere il girone da prima in classifica e con una sola sconfitta ci rende piene di orgoglio e siamo più consapevoli dei nostri mezzi, però dobbiamo rimanere assolutamente con i piedi per terra. Siamo in un momento di difficoltà a livello fisico (out nelle ultime gare proprio lei e Miccio, ndr) e stiamo cercando perciò di lavorare sull’a-spetto mentale, grazie anche alla coesione tra giocatrici e

staff tecnico». Insomma, il gruppo è carico al punto giusto? «Decisamente, siamo euforiche per aver raggiunto fin qui tutti i traguardi prefissati (ammissione alla F4 di Coppa Italia e alla poule promozione): poter giocare partite importanti come quelle che ci aspettano è il sogno di ogni giocatrice». Visto che arrivano le gare “clou”, dove pensi deb-ba migliorare questa Pff Group? «Come dicevo prima, l’aspetto mentale fondamentalmente, cosi come l’approccio difensivo alle partite. Il gruppo c’è e le giocatrici di qualità anche, bisogna solo crederci tutte insieme». E tu dove pensi di dover migliorare? «Effettivamente mi rimproverano di essere troppo testarda, quindi maggiore elasticità non guasterebbe!». Per te, capitano, una responsabilità doppia. «Questa è la quarta stagione per me a Ferrara, la prima in quel ruolo, e finora il bilancio è più che positivo. Ferrara e la Bonfiglioli sono ormai la mia seconda casa. Vorrei finire la mia carriera qui e penso questo dica tutto su quanto mi trovi bene!» Vabbè, ormai ci siamo e sono d’obbligo i prono-stici per poule promozione e Coppa Italia. «In realtà non mi piace farli, anche solo per scaramanzia. Cercheremo di essere pronte. Intanto incrociamo le dita, e poi ce la metteremo tutta e proveremo a lottare fino in fondo ad ogni partita!».

Page 12: Magazine Vol VIII

pg.12 vol.8

ARIANO IRPINO, PALADINE DEL SUD ITALIATerzo anno in A2, terza post season. Una confer-ma per il sodalizio del presidente Mario Cirillo che in estate ha voluto puntare su Iris Ferazzoli promossa da assistente a capo allenatore. «Siamo tra le prime quattro del nostro girone, lì dove avevamo programmato di trovarci. A livello personale non posso che essere soddisfatta. Allenare in serie A è sempre un privilegio».

Il nucleo resta quello storico, capitan Maggi alla sesta sta-gione in rossoblù, Domiguez, Micovic, Narviciute, Mancinel-li, Santabarbara e Chesta. A loro si sono aggiunte Madonna e Vargiu, ma anche le arianesi doc, Albanese, Cifaldi, e le ultime arrivate De Michele e De Luca. Tay Madonna è sicuramente l’elemento più progredito ri-spetto alla scorsa stagione. Una giocatrice che ha compiuto un deciso salto di qualità come testimoniano le cifre. Il segreto del passaggio da un ruolo da compri-maria o di “panchinara” di lusso è tutto nelle sue parole. «Sono serena e riesco a dare il massimo. Mi piace la squa-dra e il modo con cui riesco a relazionarmi. Potevamo ambi-re a qualcosa in più in termini di punti in classifica. In tutta sincerità, però, devo riconoscere che ogni sgambetto ci sia servito per crescere».

L’altra grande esplosione tecnica è quella di Elisa Mancinel-li. Nel segreto della perugina, come del resto delle compa-gne, c’è il rapporto speciale il quotidiano arianese anche in cucina. Nella sua “eat parade” c’è la mbosta arianese. «Sono enormi panini a forma di mezzaluna con ogni ben di Dio all’interno. Che dire? Ho assimilato subito la tradizione locale…».

La grande conferma è quella di Gabriè Narviciute che non teme cali di concentrazione nella poule promozione. «In realtà una volta che scendi in campo vuoi vincere. Altri-menti non vale la pena far tutte quelle lavatrici per lavare la divisa. Sarà molto difficile, sia per le trasferte lunghe, sia perché affronteremo formazioni importanti. La pressione di sicuro salirà». E per smaltirla quale idea migliore che dedicarsi alla scrit-tura? L’estro della cestista arianese non è confinato al solo parquet. L’ultima chicca è un concorso per racconti, ma an-che per fiabe e storie per bambini.

Una spinta è arrivata dalle compagne di squadra, amiche e colleghe che conoscono l’inventiva di Gabriè. «Ci proverò. E’ bello aver le persone intorno che ti sostengo-no quando non hai il coraggio per certe cose».

Tra le giganti, la più minuta è quella che natural-mente attira le maggiori simpatie di tutti: Marta Vargiu da Cagliari è l’altra piacevole sorpresa. «Ho dovuto ambientarmi e capire il nuovo sistema di gioco. Venivo da due anni a Cagliari trascorsi con un tipo di lavoro diverso. Mi sono ripresa poi ho avuto un calo anche a causa di un problema ad un piede. Adesso sto meglio. Entro in campo con più serenità e tranquillità». L’acquisto per la Poule Promozione potrebbe essere quello di Marija Micovic. L’intervento al menisco è alle spalle ed il suo rientro è prossimo.

Ma c’è un piccolo grande desiderio per il futuro. «Sebbene sia presto, mi piacerebbe chiudere la carriera qui. Ho un rapporto straordinario con la città, l’ambiente e la società».

Elisa Mancinelli e Tay Madonna

LA LIBERTAS TRA VIRTUS E FORTITUDO Coach Mattero Lolli, nel corso delle 16 giornate la tua squadra dove è cresciuta maggiormente? «Siamo migliorati in attacco e nella concentrazione difen-siva».Una giocatrice avversaria che hai affrontato e che ti ha colpito? Tra le giovani? «Valentina Maggi dell’Mcs Ariano Irpino e Roberta Denta-maro della Carpedil Salerno».Ora la Poule Promozione con Geas, Broni, Fer-rara, Ariano ed Alpo. Chi ti preoccupa maggior-mente? «Ariano Irpino e Ferrara che credo si rinforzeranno, Geas ha appena aggiunto una giocatrice del calibro di Tognalini, saranno belle sfide».Tante ex rossoblù del recente passato torneran-no per cercare di battere la tua Libertas.«Valeria De Pretto sta facendo un grandissimo campionato, se lo merita dopo l’infortunio, credo però che Chiara Mini sia troppo importante per la sua squadra».Chi vedi favorito per la Coppa Italia A2? «Dico Torino perché credo sia la squadra più attrezzata, an-che alla luce dei recenti rinforzi».Quali formazioni vedi maggiormente pronte per la corsa finale alla Serie A1? «Ci sono tante squadre forti, molte ambiziose; la differen-za la farà l’amalgama, le condizioni fisiche e spero anche… l’allenatore!»

Siamo a metà stagione, tempo delle prime pagel-le, che voto stacca sin qui la tua Meccanica Nova? «Dico 8 perché dobbiamo ancora migliorare in difesa, ma ci stiamo lavorando».

Alla fine fa la differenza la sconfitta a Viterbo, e dire che dalla lunetta l’avevi riagguantata…«Purtroppo devo ammettere che quella sconfitta ha fatto la differenza, però questo è il bello del basket! In un cam-pionato così positivo possono capitare anche questi piccoli ostacoli.. e si vince o si perde tutte insieme».Nel corso delle settimane siete cresciute sia come costanza di risultati che come qualità di gioco, cosa è cambiato?

«La consapevolezza di essere una squadra con le motivazio-ni giuste e voglia di fare bene».La rivalità con Castel San Pietro è un traino im-portante per il movimento della pallacanestro Femminile a Bologna. «Da tifosa Fortitudo ho sempre vissuto con tanta emozione il derby maschile.... ora c’è anche quello femminile, farne parte mi entusiasma, mi carica tantissimo. Vedere i due palazzetti gremiti di pubblico mi ha dato una motivazione in più per divertirmi e dare il massimo. Mi piacerebbe però vedere tutto questo pubblico anche nelle altre partite..».Al tuo primo anno da capitano, sono più le sod-disfazioni di guidare questa Meccanica Nova o glioneri del ruolo? «Sicuramente le soddisfazioni. Devo dire che oneri pesanti non ne ho avuti, questo grazie ad un gruppo di ragazze con buonissimi caratteri, si è creata una buona sinergia fra di noi da subito».Pensi che Bologna sia pronta per fare un altro passo in avanti? «Certo che si, siamo cariche ed agguerrite. Servirà Continu-ità, Cuore e la giusta Aggressività».Due sole promozioni, tante squadre ambiziose e recentemente rinforzate. «Noi stiamo già facendo un passo misurato alla gamba... e perchè no..... come tutte le squadre sogniamo la promo-zione!»

Arianna Landi, capitano

Page 13: Magazine Vol VIII

pg.13vol.8

Page 14: Magazine Vol VIII

pg.14 vol.8

AMIAMO IL BASKET IN ROSA

Passione. Professionalità. Progettualità. Pallacanestro. Femminile.com. Si ab-brevia CaBF, si legge ComunichiAmo il Basket Femminile. La a minuscola o maiuscola, a seconda dei casi, non sono un caso. Ogni dettaglio è importante. Nonostante un mondo frenetico. Anche e forse soprattutto nella comunicazione online, a così rapida diffusione. Potenzialmente globale.

Qualità, ingredienti e la continua ricerca della formula giusta. Informazione, comunicazione, social. Con un focus ben specifico. Il Basket Femminile. La sua valorizzazione programmata. Parlare di visibilità sarebbe infatti limitativo e fuorviante. E troppo spesso questa parola viene ripetuta a caso. Parola di uno che ha sempre giocato a calcio, e fino al 2003 la pallaca-nestro femminile, praticamente ignorava cosa fosse.

Nasce quell’anno infatti questa passione. Portato da una giocatrice di basket a vedere un al-lenamento, in un campo cagliaritano. Poi sono iniziate le partite. Spettatore sempre più fre-quente. E una cosa tira l’altra. Arriva la laurea in Lingue e Comunicazione. Tanta teoria, poca pratica. Ci avrebbe pensato ancora la “casualità”. Durante un viaggio a Sassari per vedere la Dinamo, degli amici mi spingono a mettermi alla prova. E iniziò così la collaborazione con IsolaBasket, una testata giornalistica online locale. Una vera scuola, soprattutto per la cura del dettaglio. Una collaborazione grazie alla quale posso dire di essere diventato giornalista.

Primo match da “inviato sul campo”, Sandalia CUS Cagliari - Cellularmania Milano. Da lì tanti incontri, la maggior parte di basket femminile. Dalla Promozione alla serie B. Dall’A2 all’A1. Letteralmente. Sì perché al termine della stagione, arrivò la chiamata della squadra universitaria, pronta a esordire in A1. Cercavano un addetto stampa, e lo trovarono. Ricordo ancora il primo approccio con la massima serie: rapportarmi con l’area comunicazione del Famila Schio, campione in carica. Due anni di esperienza formativi, durante i quali ho avuto modo di imparare e sperimentare, conoscere stimati colleghi (su tutti, voglio segnalare due donne: Manuela Picariello e Alessandra La Gioia) e il mio idolo cestistico femminile con l’8 sulle spalle (Ballardini, ndr). E tante persone, addetti ai lavori e tifosi. Essere stato avversario solo durante i 40 minuti di gioco con gli alcamesi, i cui destini con Cagliari si sono incrociati più volte, credo sia l’emblema dei bei rapporti che si possono costruire con lo sport.

Nel frattempo, sono cambiate molte cose. Squadre (ahimè, anche con la sparizione di realtà blasonate) e per forza di cose anche il target di riferimento. È cambiata la comunicazione. E in questo contesto, si inserisce ComunichiAmo il Basket Femminile. Nato come una pagina Facebook, in un momento di morìa dei media che vi si dedicassero. Proseguito come proget-to finale del “Master in Management dei prodotti e servizi della comunicazione” di Cagliari, durante il quale l’ho sviluppato, anche con contributi e spunti altrui. Credo che osservare quanto di buono viene fatto nel settore comunicativo-sportivo, possibilmente aprendo i pro-pri orizzonti al resto del mondo, sia fondamentale.

Nessuno ha la formula magica. Servono idee, obiettivi, pianificazione. Per questo prima ho detto che riempirsi la bocca con la parola visibilità ritengo sia inutile. Il sottotitolo della tesi che ho presentato lo riassume: “Dalla credibilità social alla realtà offline”. Con quella per

forza di cose ci si deve confrontare. Fan, follower, “mi piace” sono il primo step. Bisogna fare i conti (anche economici) con il mondo reale. Per questo serve un discorso strutturale. Un impegno quotidiano. Un gioco di squadra, dentro e fuori dal campo, nel quale penso sia necessario il contributo di tutti, compreso un maggior coinvolgimento delle protagoniste: le giocatrici.

In questi anni ho avuto la fortuna di partecipare, vivere e descrivere diversi eventi. 3 Ope-ning Day, le gioie di una promozione e di una salvezza, due campionati europei giovanili (Cagliari e Udine) e due medaglie Azzurre (con le varie Penna, Tagliamento, Zandalasini all’opera), un Trofeo dell’Amicizia a Quartu (nel quale c’era un talentino di nome Angela Salvadores…), una Coppa Italia di A2. Vinse la Libertas Bologna. E vista l’occasione, non posso che chiudere con un assist: dopo Napoli, secondo voi chi vincerà questa edizione?

Andrea Lancellotti Ideatore e curatore di ComunichiAmo il Basket Femminile

L’esperimento di Andrea Lancellotti che con passione e dedizione cerca di dare il suo contributo al movimento del basket femminile. Nell’epoca del web 2.0 la comunicazione è un fattore chiave anche e soprattutto in ambito sportivo.

eleonora._.n 18.1.15 silviagottardi 21.1.15 familaschio 26.1.15 vikingbroni 26.1.15

estrosapfumbertide 25.1.15

umanareyer 18.1.15

lbfnews 27.1.15

basketparma 26.1.15

martyvia 28.1.15 gpgroma 29.1.15

umanareyer 19.1.15

cesare_ama 27.1.15

vikingbroni 25.1.15

cico88 23.1.15

basketparma 25.1.15

gpgroma 17.1.15

samu_b90 18.1.15

lbfnews 19.1.15

#LBFliveIl prossimo sarai tu

Page 15: Magazine Vol VIII

eleonora._.n 18.1.15 silviagottardi 21.1.15 familaschio 26.1.15 vikingbroni 26.1.15

estrosapfumbertide 25.1.15

umanareyer 18.1.15

lbfnews 27.1.15

basketparma 26.1.15

martyvia 28.1.15 gpgroma 29.1.15

umanareyer 19.1.15

cesare_ama 27.1.15

vikingbroni 25.1.15

cico88 23.1.15

basketparma 25.1.15

gpgroma 17.1.15

samu_b90 18.1.15

lbfnews 19.1.15

#LBFliveIl prossimo sarai tu

Page 16: Magazine Vol VIII

pg.16 vol.8

CREDITSEDIZIONE A CURA DI

Nicolò Dalle Molle

COORDINAMENTO E GRAFICAStudio375

HANNO COLLABORATOAndrea Etrari

Davide SignoriEdoardo Gnudi

Elisa Del VecchioFabio Andreotti

Fabio SacchiJacopo CattaneoMassimo Roca

Paolo ManclossiRenato Merighi

Simone Bauducco