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Magazine di approfondimento Aletti Certificate – 04 marzo 2013

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PERFORMANCE DEGLI INDICI

IN EVIDENZA SUI MERCATI AZIONARI

Settimana positiva per i mercati azionari europei nonostante il mercato italiano sia statopenalizzato dalle incertezze politiche delle elezioni tenute lo scorso 24-25 febbraio che hanno sancitol’assenza di una chiara maggioranza parlamentare alimentando i timori sulla governabilità del paese. Aquesto proposito l’agenzia di rating Moody’s ha commentato con preoccupazione l’esito delle elezioni inItalia evidenziando come la situazione politica attuale possa aumentare il rischio di uno stallonell’implementazione di nuove riforme strutturali. L’agenzia di rating Standard & Poor’s dall’altra hacommentato come i risultati non abbiano implicazioni immediate per il rating in quanto si attendono inegoziati per formare un nuovo governo. Rimane quindi fondamentale per il giudizio sull’Italia quello chedeciderà il Presidente Napolitano, con l’elemento fondamentale che rimane il percorso di risanamento delbilancio dato l’elevato stock del debito. A sostenere i mercati europei invece le parole del Presidente dellaBce Mario Draghi che in un suo intervento tenuto mercoledì ha ribadito la lontananza dell’exit strategydalle misure straordinarie messe in atto per contrastare la crisi finanziaria e ha aggiunto come l’inflazionesia attesa al di sotto del 2% nel prossimo anno in quanto la liquidità fornita dalla Bce alle banche non sitrasforma in un aumento del credito e della circolazione della moneta. Contrastati invece i dati macrorelativi agli indici Pmi manifattura di febbraio per l’Italia a in calo a 45,8 dal precedente 47,8, il finale dellaFrancia a 43,9 da 43,6, Germania in aumento a 50,3 da 50,1 e quello di Eurozona praticamente stabile a47,9 da 47,8. Sul fronte societario prosegue in Europa la stagione della comunicazione dei dati di bilancioper il FY’12 con risultati complessivamente superiori rispetto alle attese con una sorpresa sugli utili del+8,7% e sui ricavi del +3%. Lo Stoxx600 ha così archiviato la settimana con un rialzo dello 0,2%,mentre EuroStoxx e EuroStoxx50 hanno registrato un calo. Per i singoli paesi il Dax ha chiuso lasettimana con un rialzo complessivo dello 0,6%, Ftse100 +0,7%, Cac invece in calo dello 0,2%, Smi+0,6% e Ibex spagnolo in leggero progresso dello 0,1%.

(Valori al 01 marzo 2013 - Variazioni dal 22 febbraio 2013 al 01 marzo 2013)

(*Valori al 04 marzo 2013 – Variazioni dal 25 febbraio 2013 al 04 marzo 2013)

FTSE MIB DAX30EURO STOXX

50

EURO STOXX

BANKS

EURO STOXX

OIL&GAS

Valore 15.675,37 7.708,16 2.616,75 171,15 316,61

Var % sett -3,44% 0,60% -0,51% -1,77% -0,24%

EURO STOXX

TELECOM

EURO STOXX

UTILITIESNASDAQ100 S&P500 NIKKEI225*

Valore 224,29 247,82 2.747,75 1.518,20 11.606,38

Var % sett 0,47% -0,57% 0,38% 0,17% 1,94%

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Per quanto riguarda i listini degli altri paesi periferici quello di Atene ha perso l’1,3%, Portogallo -2,9% e Irlanda invece in rialzo del +1,8%. Osservando i settori dello Stoxx600 i maggiori rialzisono stati registrati dal comparto dei trasporti +1,6%, Auto +1,4% e Costruzioni +1,3%. In caloinvece le banche -1,8% con gli istituti italiani in particolare flessione. Male anche le materie prime-0,95% penalizzate dalla comunicazione degli indici Pmi cinesi in calo rispetto alla rilevazione digennaio e i retailers -0,7%. Petroliferi in leggero calo dello 0,2%, solo Shell in rialzo del +1,5%, eRepsol +4,9% dopo l’annuncio dei dati di bilancio e la cessione delle attività legate al gas naturaleliquefatto a Shell, Total +0,7% e Eni -1,4%. Il FtseMib ha archiviato la settimana con un ribassopenalizzato dalle incertezze politiche con il rendimento del Btp a 10y in netto aumento di 34,4 bpsal 4,79% dal 4,45% della settimana precedente e con lo spread rispetto al bund di pari durata inaumento di 50,2 bps (337,96bps dai 287,8 della settimana precedente). Migliori titoli Prysmian+7,2% dopo la comunicazione dei dati di bilancio con l’aumento anche del dividendo proposto,Buzzi +6,5% e Luxottica +5,3% dopo la presentazione dei positivi dati di bilancio. Male inveceMediobanca -14%, A2a -11% e Banco Popolare -10,4%.

Settimana positiva per i principali indici azionari americani sostenuti dalla testimonianza delPresidente della Fed Bernanke alla Commissione Affari Finanziari e Bancari del Senato sulla politicamonetaria, che ha evidenziato il graduale miglioramento del mercato del lavoro, con modesteprospettive di inflazione. Sul piano di acquisti di assets il Presidente della Fed ha commentato comeabbia chiari benefici per l’economia fornendo un importante supporto alla ripresa economica.Mercati al momento poco influenzati dall’entrata in vigore dei tagli lineari della sequestration per$85 mld dopo il mancato accordo tra repubblicani e democratici per evitarli. A sostenere i listinianche i dati macroeconomici tra cui le vendite di case nuove, i compromessi relativi alle vendite dicase, la fiducia dei consumatori, gli ordini di beni durevoli al netto della componente trasporti, lerichieste iniziali di sussidi per la disoccupazione, l’indice Pmi di Chicago e infine l’indice Ismmanifattura relativo al mese di febbraio in aumento a 54,2 punti dai precedenti 53,1, con lacomponente dei nuovi ordini a 57,8 da 53,3, scorte a 51,5 da 51, lavoro in calo a 52,6 da 54 enuovi ordini all’esportazione a 53,5 da 50,5 punti. Sul fronte societario oramai si è praticamenteconclusa la stagione della comunicazione dei dati relativi al quarto trimestre con una sorpresacomplessiva sugli utili del +5,2% e sui ricavi del +0,6% che al netto dei titoli finanziari si riducerispettivamente al +3,4% e al +0,04%. Sul fronte della crescita invece il dato complessivo haevidenziato un aumento degli utili del +5,8% e dei ricavi del +3,7%. Tra i settori i maggiori rialzisono stati registrati dal biotech +2,4%, dai retailers +1,9% e costruttori edili +1,8% dopo i positividati macroeconomici. In calo invece i computers -3,6% con Apple che ha ceduto il -4,5% con ilmercato deluso dalla mancanza di indicazioni circa l’utilizzo dell’ingente cassa detenuta a bilancio,investment banks -2,9% con Morgan Stanley -4,9% e Goldman Sachs -2,3% e banche -0,7%.Petroliferi in leggero rialzo dello 0,3% con il greggio Wti in calo del -2,6% a $90,7 dalle precedenti$93,1 e con Exxon in rialzo dello 0,3% e Chevron dello 0,8%. Tra i titoli del Dow Jones i maggioririalzi sono stati registrati da Home Depot +5,3%, Hewlett-Packard +4,95% e Intel +2,9%. In caloinvece Alcoa -2,3%, UnitedHealth -1,7% e Bank Of America -0,9%.

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L’euro ha proseguito venerdì l’indebolimento iniziato ilgiorno prima scendendo sotto quota 1,30 vs USD per laprima volta da inizio anno, a causa del rimontare del risk-offmood e dell’incertezza generata dalle elezioni italiane.L’incertezza generata dalle elezioni italiane è riuscita adoscurare l’Humphrey Hawkins Testimony del ChairmanBernanke, in cui ha evidenziato come i benefici di nuovoeasing monetario siano superiori ai loro costi, senzaenfatizzare particolarmente il dibattito in atto all’interno delFOMC riguardo la Exit Strategy. Inizialmente, l’euro ha persoterreno nei confronti delle valute safe-haven come USD, JPYe CHF, ma, nel proseguimento della settimana, è riuscito arecuperare nei confronti dello yen dopo l’ufficializzazionedella nomina di Kuroda a prossimo governatore della BOJ.Tuttavia, nel proseguimento della settimana, si è indebolitoe ha chiuso venerdì a 93,59 contro USD (+1,1% nellagiornata), con il riemergere di aspettative di politicamonetaria ancora più accomodante da parte della BOJ sottola guida del nuovo governatore. A penalizzare l’euro sonoarrivati nella mattinata di dati finali dei PMI manifatturieri difebbraio, che hanno mostrato una contrazione del settore intutti i Paesi dell’area con l’unica eccezione della Germania edell’Irlanda.

(Valori al 01 febbraio 2013 – Variazioni dal 22 marzo 2013 al 01 febbraio 2013)

IN EVIDENZA SUL MERCATO DEI CAMBIEUR/USD EUR/CHF EUR/GBP EUR/JPY EUR/HKD

Valore 1,3022 1,2280 0,8660 121,87 10,0977

Var % sett -1,30% 0,14% -0,45% -1,10% -1,31%

Anche i dati sul mercato del lavoro di venerdì hanno contribuito alla debolezza dell’euro, con il tasso didisoccupazione per Eurozona che ha toccato un nuovo record a gennaio a 11,9%. Nei prossimi giorni dovrebbecontinuare a prevalere la cautela sul mercato dei cambi, in attesa sia del meeting della EBC di giovedì che diqualche chiarimento riguardo la possibilità di creare un governo in Italia. Infatti, il nuovo Parlamento italiano siriunirà per la prima volta il 15 marzo, con il Presidente della Repubblica Napolitano che nel frattempoproseguirà le consultazioni riguardo la possibilità di creare un nuovo governo. Un parziale sostegno all’europotrebbe arrivare dall’avvio dei negoziati per il bailout di Cipro dopo il ballottaggio delle elezioni presidenziali disettimana scorsa. Al momento le indiscrezioni che circolano sono per il raggiungimento di un accordo entrofine marzo. Settimana scorsa l’euro è risultato in indebolimento anche vs CHF, nonostante il Presidente dellaSNB Jordan abbia ribadito come la banca centrale sia lontana dal terminare la politica di porre un capall’apprezzamento del CHF. La sterlina ha perso lo 0,8% venerdì contro USD, chiudendo a 1,5038 e lo 0,6%contro euro chiudendo a 0,86600. Tuttavia, risulta in apprezzamento contro euro nella settimana nelcomplesso. Infatti, a penalizzare la sterlina è arrivato il dato del PMI manifatturiero inferiore alle attese.

-2,0% -1,0% 0,0%

Euro-Dollaro

Euro-Yen

Euro-Sterlina

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Grande attesa settimana scorsa per le aste italiane che sisono svolte a ridosso delle elezioni. Sono stati collocati CTZa 24 mesi con scadenza dicembre 2014 per 2.818 miliardi dieuro, 841 milioni del BTPei scadenza settembre 2021 e 309milioni del BTPei con scadenza settembre 2026. Ilrendimento registrato è stato 1,682% per il CTZ, 2,79% peril BTPei con scadenza settembre 2021 e 3,23% per il BTPeicon scadenza settembre 2026. La domanda ha risentito delclima d’incertezza dovuto alle elezioni in corso. Inoltre ilTesoro italiano ha collocato 4 miliardi del nuovo BTP 10y4,5% maggio 2023 ad un rendimento del 4,83% e 2.5miliardi di BTP 3,5% novembre 2017 al 3,59%. La domandaè stata buona in entrambi i casi, con cover ratios elevati(pari a 1,654 per il decennale e a 1,614 per il 5y),nonostante i rendimenti siano risultati in rialzo rispetto alleaste analoghe precedenti. In ogni caso le aste di bond inItalia sono supportate da una forte domanda domestica, inlinea con i dati pubblicati dalla BCE. Questi dati hanno infattimostrato come l’ammontare acquistato da banche italianenelle aste italiane di gennaio abbia raggiunto un livellorecord.

IN EVIDENZA SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI

TITOLO 2 ANNI 5 ANNI 10 ANNI 30 ANNI

REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP REND. (%) VAR BP

Btp 1,94 27 3,51 32 4,79 34 5,35 22

Bund 0,03 -10 0,40 -16 1,41 -16 2,27 -13

T-Bond 0,23 -1 0,74 -9 1,84 -12 3,05 -10

Gilt 0,20 -7 0,72 -13 1,87 -24 3,18 -19

JGB* 0,05 1 0,12 -1 0,66 -7 1,79 -13

(Valori al 01 marzo 2013 - Variazioni dal 22 febbraio 2013 al 01 marzo 2013)

(*Valori al 04 marzo 2013 – Variazioni dal 25 febbraio 2013 al 04 marzo 2013)

-18 -15 -12 -9 -6 -3 0

BUND

10 anni

T-BOND

10 anni

2 anni

2 anni

La Germania ha collocato 1.939 miliardi di euro dell’annuale, il clima di incertezza ha infatti spinto gli investitoria investire nel mercato tedesco. La Francia ha collocato la parte a breve della curva, 3.792 miliardi di euro deltrimestrale, 1.897 miliardi di euro del semestrale e 1.794 miliardi dell’annuale. La domanda è stata buona conl’interesse degli investitori che si è spostato verso la scadenza annuale. Per quanto riguarda il mercatosecondario, chiusura di settimana all’insegna del risk off mood. In particolare, lo spread BTP-Bund si è allargatodi 10 bp a 338 bp, con il rendimento del BTP a 10y che ha chiuso a 4,79%, in rialzo di 5 bp dopo il risultato dellasurvey PMI per febbraio che ha visto ancora una volta una contrazione della produzione del manifatturieroitaliano. La settimana è stata caratterizzata da forti rialzi dopo l’esito delle elezioni politiche che ha visto ilrealizzarsi del temuto rischio di ingovernabilità. Il fenomeno di fenomeno di fly to quality ha interessato anche lacurva francese, con il decennale che ha chiuso a quota 2,11% in ribasso di 6bp e il 5y in ribasso di 5 bp a 0,95%nonostante la survey PMI abbia confermato la condizione di debolezza del manifatturiero francese in contrastocon l’espansione della produzione tedesca che sta beneficiando della domanda estera in ripresa. Da segnalareanche la discesa dei rendimenti britannici, alimentando le attese di intervento della BOE a sostegno dell’economianella riunione prevista per giovedì. Il decennale statunitense ha chiuso in ribasso dopo i dati di venerdì chehanno visto sorprese al rialzo dalle survey, con l’indicatore di fiducia dell’Università di Michigan a 77,6 da 76,3della rilevazione precedente e l’ISM in rialzo per febbraio a 54,2 da 53,1.

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La survey PMI di Markit per febbraio relativa ad Eurozona nelle versione finale si stabilizza di 47,9 da 47,8della release preliminare. L’indice segnala quindi una contrazione del settore manifatturiero per ildiciannovesimo mese consecutivo. La stima finale conferma la contrazione sia dei nuovi ordini che dellaproduzione per Eurozona, con il netto miglioramento della domanda estera che è riuscito a controbilanciare ladebolezza della domanda interna solo parzialmente. In realtà vengono anche confermate le differenze tra i variStati. Infatti, la Germania si stabilizza con un’espansione della produzione manifatturiera mentre la Franciaconferma una contrazione del manifatturiero, con 43,9 anche se l’indice migliora leggermente rispetto allaversione preliminare. In particolare, i nuovi ordini destinati al mercato estero hanno riportato un ulterioredeclino, anche se al tasso più lento in sei mesi. Il manifatturiero italiano vede a febbraio un ulterioreaggravamento della contrazione, con l’indice che passa da 47,8 a 45,8. Il driver è la domanda interna, checontinua ad indebolirsi. Nel complesso in Eurozona i livelli occupazionali sono diminuiti per il tredicesimo meseconsecutivo, anche se ad un tasso leggermente più debole del mese precedente. Anche in questo ambito sisono evidenziate differenze regionali. In particolare, la Germania ha osservato un rallentamento del tasso dicontrazione dell’occupazione beneficiando della ripresa della domanda, mentre le altre nazioni hanno visto unaforte contrazione. Rimane debole la pressione sui prezzi a febbraio, con i prezzi medi di acquisto diminuiti per laprima volta in sei mesi, mentre i prezzi di vendita sono rimasti generalmente invariati.

La survey ISM per il manifatturiero statunitense a febbraio ha sorpreso al rialzo con 54,2 da 53,1 dellarilevazione precedente. L’indice relativo alla produzione osserva un forte rialzo, passando a 53,6 di gennaio a57,6 (forte l’incremento dei nuovi ordini). Da notare come la produzione sia supportata anche da un recuperodella domanda estera, con l’indice dei nuovi ordini diretti alle esportazioni in crescita a 53,5 da 50,5 dellarilevazione precedente. In aumento anche le importazioni (54,0, in rialzo da 50,0 di gennaio). L’indice relativoall’impiego arretra leggermente rispetto all’osservazione di gennaio (52,6 in calo da 54,0), restando comunquesui massimi da settembre scorso. Per quanto riguarda i prezzi pagati dalle imprese, l’indice registra un rialzo a61,5 da 56,5 registrando il quarto rialzo consecutivo. L’attività economica è migliorata in 15 dei 18 sotto-settoricoperti dalla survey, con la maggioranza degli intervistati che rimane ottimista, notando un miglioramento dellabusiness activity. Il reddito personale US a gennaio ha registrato una crescita in termini congiunturalifortemente negativa, riconducibile al rientro del forte effetto avuto a dicembre quando molte società avevanopagato dividendi straordinari e bonus prima del previsto in anticipazione di un aumento della tassazione agennaio nell’ambito del Fiscal Cliff. Si tratta del primo calo congiunturale nel reddito personale da novembre2011. Il BEA fa sapere che, al netto di questi fattori speciali, il reddito personale sarebbe salito dello 0,3% momsia a dicembre che a gennaio. A gennaio la dinamica dei salari risulta in calo dello 0,6% mom dopo il +0,7%mom di dicembre, in linea con quanto implicato dalla dinamica degli weekly earnings (-0,2% mom nel mese). Ilcalo così forte della componente salari è imputabile non agli hourly earnings, che sono effettivamente saliti agennaio (+0,3% mom), ma ad una riduzione della settimana lavorativa media, risentendo della generaledebolezza del mercato del lavoro, a cui le imprese cercano di far fronte in primo luogo tagliando l’orariolavorativo. I consumi personali sono saliti in linea con le nostre attese, +0,2% mom in termini nominali e 0,1%mom in termini reali. Con riferimento al tipo di spesa, il rialzo più consistente si registra per i consumi di serviziriflettendo principalmente il rialzo del prezzo delle Utilities nel mese. Il BEA fa inoltre notare come l’impatto dellafine della Payrolls Tax Holiday sul Reddito Personale sia -2% mom. A differenza dell’impatto temporaneo deidividendi e dei bonus, questo effetto è più duraturo e preoccupante alla radice del rallentamento nelle venditeal dettaglio che abbiamo osservato a gennaio e febbraio, con le famiglie US che devono fare i conti con unapaga netta più bassa. In particolare, ci aspettiamo consumi a febbraio ancora più deboli in termini reali, quandosaranno penalizzati anche dal rialzo del prezzo della benzina visto nelle ultime settimane. In questo modo, lenostre attese di crescita dei consumi reali in Q1 sono fra 1,0% e 1,5%, in netto rallentamento rispetto al 2,1%di Q4, per un GDP di Q1 nel complesso che ci aspettiamo intorno a 1,5% qoq, dovendo però ancora incorporarenelle nostre previsioni eventuali revisioni dovute all’avvio della Sequestration. A tale proposito, con il mancatoraggiungimento di un accordo fra i due partiti riguardo i tagli automatici alla spesa pubblica, da venerdì sono invigore i tagli automatici che riducono la spesa pubblica di 85 bln per FY 2013 e di 64 bln per CY 2013.

MACROECONOMIA

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4-mar 11.00 EC PPI zona euro m/m Jan 0,40% -0,20%4-mar 15.45 US ISM New York Feb -- 56,75-mar 2.45 CH HSBC Services PMI Feb -- 545-mar 9.45 IT Servizi PMI Feb 43,5 43,95-mar 9.50 FR Servizi PMI Feb F -- 42,75-mar 9.55 GE Servizi PMI Feb F 54,1 54,15-mar 10.00 EC Servizi PMI Feb F 47,3 47,35-mar 10.00 EC PMI Composite Feb F -- 47,35-mar 10.30 UK Servizi PMI Feb 51,3 51,55-mar 11.00 EC Vendite dettaglio zona euro m/m Jan 0,20% -0,90%5-mar 16.00 US ISM Composto non Feb 55 55,2

6-mar 11.00 EC Pil destagionalizzato zona euro 4Q P -0,60% -0,60%6-mar 11.00 EC Consumo famiglie zona euro t/t 4Q P -- -0,10%6-mar 11.00 EC Cap fisso lordo zona euro t/t 4Q P -- -0,60%

6-mar 20.00 US

U.S. Federal Reserve Releases

Beige Book7-mar 13.00 UK BOE annuncio tassi mar-07 0,50% 0,50%7-mar 13.45 EC BCE annuncio tassi mar-07 0,75% 0,75%7-mar 14.30 US Bilancia commerciale Jan -$43.0B -$38.5B7-mar 14.30 US Produttività non agricola 4Q F -1,50% -2,00%7-mar 14.30 US Nuove richieste disoccupazione mar-02 355K 344K7-mar JN Tasso target BOJ mar-07 0,10% 0,10%8-mar 0.50 JN Pil t/t 4Q F -- -0,10%8-mar 9.00 SP Produzione industriale WDA a/a Jan -- -6,90%8-mar 12.00 GE Produzione industriale m/m Jan 0,50% 0,30%

8-mar 14.30 US Variazione salari non agricoli Feb 151K 157K8-mar 14.30 US Disoccupazione Feb 7,90% 7,90%8-mar CH Bilancia commerciale (USD) Feb -$8.85B $29.15B

F = finale

P = preliminareS = seconda stima