Madonna del soccorso

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La Madonna del soccorso Opera di Filippo Bellini da Urbino (1550-1603) Originariamente era la pala di altare di una chiesa cinquecentesca che ora non esiste più. Attualmente è collocata nel transetto destro della Collegiata. Un documento ritrovato presso l’Archivio di Gubbio ci dice che l’opera doveva essere completata per la Pasqua del 1603.

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La Madonna del soccorsoOpera di Filippo Bellini da Urbino (1550-1603)Originariamente era la pala di altare di una chiesa cinquecentesca che ora non esiste più.Attualmente è collocata nel transetto destro della Collegiata.

Un documento ritrovato presso l’Archivio di Gubbio ci dice che l’opera doveva essere completata per la Pasqua del 1603.

Il messaggioLa vittoria del bene sul male.La madonna in alto tiene il bambino per proteggerlo da satana che scaccia con un con un randello. Satana sta accovacciato per terra e cerca di andare via.

In questa immagine di Maria ci si può identificare qualsiasi madre.

Il messaggio della vittoria del bene sul male è evidente anche nell’atteggiamento agli angioletti che congiungono le mani in segno di tripudio.

La parte inferiore del dipintoNel livello inferiore sono rappresentati quattro personaggi, caratterizzati da specifici attributi iconografici:San Gerolamo, rappresentato con il teschio, simbolo di meditazione e di penitenza;San Sebastiano, riconoscibile dalle frecce conficcate nel corpo;San Pietro, rappresentato con le chiavi;San Vito reca in mano la miniatura del castello di Monte San Vito e la presenta alla Madonna.Con questo gesto implora per il paese protezione dal male.San Vito infatti guarda in alto verso la Madonna.

MINIATURA DEL CASTELLO DI MONTE SAN VITO, UNICA TESTIMONIANZA ICONOGRAFICA RELATIVA ALL’ASPETTO URBANO DEL COMUNE NEL 1500.Dove oggi c’è l’arco di accesso al palazzo comunale (Palazzo Malatesta) c’era anticamente un ponte levatoio.Tutto attorno era presente un fossato a protezione del castello.Il campanile visibile dietro faceva parte della chiesa cinquecentesca nella quale era collocato originariamente il dipinto.