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Tariffa R.O.C. – Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. Postale – 353/2003 - 20/B (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) - art.1 comma 1 DCB Roma La Madonna del Divino Amore Anno 82 - N° 2 - Giugno 2014 - 00134 Roma - Divino Amore Bollettino mensile

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La Madonna del Divino AmoreAnno 82 - N° 2 - Giugno 2014 - 00134 Roma - Divino AmoreBollettino mensile

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TELEFONISANTUARIOTel. 06.713518 - Fax 06.71353304www.divinoamoreroma.itwww.santuariodivinoamore.itE-mail:[email protected]:[email protected]

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APERTURA DEL SANTUARIO Giorni feriali: 6.30-20.00 Giorni festivi: 6.00-20.00 (ora legale 5.00-21.00)

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL DIVINO AMOREVia del Santuario, 10 (Km. 12 di Via Ardeatina) - 00134 Roma - Italy

ORARIO SANTE MESSEAntico Santuario Feriale ore 7.00-8.00-9.00-10.00-11.00-12.00-17.00-18.00-19.00 (ore 17.00 sospesa nell’ora legale);Festivo ore 6.00-7.00-13.00 (ora legale anche ore20.00)Nuovo SantuarioSabato ore 17.00-18.00 (ora legale 18.00-19.00)Festivo (ore 5.00 dalla domenica dopo Pasqua all’ulti-ma di ottobre)ore 8.00-9.00-10.00-11.00-12.00-16.00-17.00-18.00-19.00Chiesa “Santa Famiglia”Festivo ore 10.00 per bambini e ragazzi della ParrocchiaBattesimi Sabato ore 17.00 - Domenica ore 11.30 Matrimoni in cripta

LITURGIA DELLE OREGiorni feriali ore 7.30 Lodi mattutine, 19.45 VespriGiorni festivi ore 9.15 Lodi mattutine, 12.15 Ora Sesta,15.00 Ufficio delle Letture e Adorazione Eucaristica,17.15 Vespri

ALTRE FORME DI PREGHIERANuovo Santuario - Cappella del SantissimoAdorazione Eucaristica continuata (ore 6.00-24.00)Domenica ore 19.00 Processione EucaristicaAntico SantuarioGiorni feriali ore 16.00 (ora legale 17.00)Adorazione Eucaristica e Santo RosarioGiorni festivi ore 10.15, 11.15, 16.15 Santo Rosarioore 12.00 Ora media, Angelus e Coroncina allaMadonna del Divino Amore

CONFESSIONI Cappella Antico Santuario Giorni feriali ore 6.45-12.45 e 15.30-19.30 Giorni festivi ore 5.45-7.45CONFESSIONI Cappella Nuovo Santuario Sabato ore 15.30-19.45Giorni festivi ore 7.45-12.45 e 15.30-19.45

VEGLIA Dl PREGHIERA PER LEVOCAZIONI Ore 21.00 di ogni giovedì.

PELLEGRINAGGIO NOTTURNO A PIEDI Ogni sabato dal 1° dopo Pasqua all’ultimo di ottobre.Partenza ore 24.00 da Roma, piazza di Porta Cape-na, davanti alla FAO. Ore 5.00 della domenica arrivoe Santa Messa. Pellegrinaggi notturni straordinari: il 7 dicembre per l’Immacolata, la vigilia di Pentecostee il 14 agosto per l’Assunta.

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Per la preghiera personale, la meditazione e momenti di silenzio, sono sempre disponibili le cappelle del Santurio e spazi all’aperto

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Ex voto, segni di riconoscenza

Cari Amici,

se fosse possibile visualizzare l’intensità emotiva, la passione, la sofferenza, le aspet-tative dei pellegrini che frequentano il nostro Santuario, vedremmo stagliarsi davantia noi un arcobaleno fatto di mille colori: i colori tenui della pace ritrovata, quelli cupidelle preoccupazioni, quelli vivaci della gioia e dell’amore per il Signore e per suaMadre.

L’uomo, tuttavia, per le sue caratteristiche peculiari, non può accontentarsi solo diciò che alberga nel cuore, scrigno riservato ed invisibile. Egli deve poter visualizzareper sé e per gli altri quello che sente dentro e per questo motivo ha bisogno di rappre-sentarlo attraverso segni sensibili.

Alla grazia richiesta deve corrispondere qualcosa che possa essere visto sulla terra edal Cielo. Molti ritengono che vi sia superstizione nel cero acceso ai piedi dell’altare,o nella migliore delle ipotesi un segno di devozionismo e nulla più. Questo pensieroappartiene solo a chi vive accecato dal materialismo e non è capace di gettare unosguardo puro all’interno del mistero. Quel cero è il segno di un legame creato, unponte che vuole essere il luogo di un appuntamento affinché la grazia si concretizzi.

Per un animo abbandonato alla Provvidenza e per uno riconoscente, alla grazia rice-vuta, e perché no, anche al miracolo, non può non corrispondere un gesto che dicaanche ad altri che si è sperimentata la grandezza dell’Amore di Dio e della sollecitu-dine materna di Maria. Questo è il motivo per cui da due secoli schiere di devotihanno lasciato il segno della propria gratitudine con quelli che noi chiamiamo “ex-voto”.

Proviamo un attimo a pensare, in risposta a chi dà facili giudizi: se riteniamo cheanche tra le persone che si vogliono bene non bastano solo le parole ma sono necessaridei gesti concreti che lo rappresentino, perché questo non dovrebbe valere anche inquel rapporto intimo con Colui e Colei che in ogni momento ci danno il segno di unincomparabile amore? Riflettiamoci!

Ave Maria!

Vostro don Fernando

Lettera del Parroco Rettore

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La Madonna del Divino AmoreBollettino N. 2 - Giugno 2014

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Bollettino N. 2 - Giugno 2014

La Madonna del Divino AmoreDirettore responsabileGiuseppe DaminelliAutorizzazione del Tribunale di Roma n. 56 del 17.2.1987

DIVINO AMORE ROMA.it

EditriceASSOCIAZIONE “DIVINO AMORE” ONLUSdel Santuario della Madonna del Divino AmoreN. 46479 - 07-06-06 - CF 97423150586Via del Santuario, 10 - 00134 RomaTel. 06 713518 - Fax 06 71353304C/C Postale N. 76711894

Redazione Sacerdoti Oblati e Suore“Figli della Madonna del Divino Amore”Stampa System Graphic s.r.l.Via di Torre S. Anastasia, 61 - 00134 RomaFoto Fotostudio Romadi Piero ZabeoAbbonamentoSpedizione gratuita ai soci

BOLLETTINO N. 2/2014 - FINITO DI STAMPARE MAGGIO 2014

La Gioia del Vangelo

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La Madonna del Divino AmoreAnno 82 - N° 2 - Giugno 2014 - 00134 Roma - Divino AmoreBollettino mensile Questa seconda puntata di incontro con la

Esortazione Apostolica Evangelii Gaudiumdi Papa Francesco, ed il Vangelo della Mi-sericordia, la iniziamo commentando pro-prio i primi 3 numeri della Esortazione,che hanno dei toni molto forti:

La prima parola dirompente: la GIOIA cheviene dal Vangelo, e la seconda: la TRI-

STEZZA dei cuori degli uomini che si chiudono e si isolano.

1. La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloroche si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Luisono libera ti dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dal-l’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. Inquesta Esortazione desidero indirizzarmi ai fedeli cristiani, per in-vitarli a una nuova tappa evangelizzatrice marcata da questa gioiae indicare vie per il cammino della Chiesa nei prossimi anni.

2. Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice edopprimente offerta di consu mo, è una tristezza individualista chescaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di pia-ceri superficiali, dalla coscienza isolata. Quan do la vita interioresi chiude nei propri interessi non vi è più spazio per gli altri, nonentrano più i poveri, non si ascolta più la voce di Dio, non si godepiù della dolce gioia del suo amore, non palpita l’entusiasmo difare il bene. Anche i cre denti corrono questo rischio, certo epermanen te. Molti vi cadono e si trasformano in persone risentite,scontente, senza vita. Questa non è la scelta di una vita degna epiena, questo non è il desiderio di Dio per noi, questa non è la vitanel lo Spirito che sgorga dal cuore di Cristo risorto.

In copertina: 11 settembre1944, la Madonna lasciaSant’Ignazio per rientrare alSantuario

Lettera del ParrocoRettore1

La Gioia del Vangelo2 – 3

Li̓tinerario di una vocazione4 – 5

Quando la vita quotidianadiventa preghiera 6 – 7

Cronaca9 – 10

Ex voto. Testimonianzadʼamore10 – 11

Papa Bergoglio.Alcuni pensieri del Papasulla Misericordia12 –13So

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3. Invito ogni cristiano, in qual-siasi luogo e si tuazione si trovi,a rinnovare oggi stesso il suo in-contro personale con Gesù Cri-sto o, almeno, a prendere ladecisione di lasciarsi incontrareda Lui, di cercarlo ogni giornosenza sosta.

Ci facciamo aiutare dal com-mento di Papa Francesco ad unpasso del Vangelo di Giovanni alCap. 5: “Vi è a Gerusalemme,presso la porta delle Pecore, unapiscina, chiamata in ebraico Betzatà…. Si trovavalì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesùvedendolo disteso e, sapendo che da molto tempostava così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli risposeil malato: «Signore, io non ho nessuno che mi im-merga nella piscina quando l’acqua si agita. Men-tre infatti sto per andarvi, qualche altro scendeprima di me». Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuolettuccio e cammina…. E adesso che sei guarito,non peccare più».

La rassegnazione e la tristezza di questo malatoche e’ da 38 anni alla piscina ma non entra maiperchè dice che non ce la fa da solo e nessunolo aiuta, e’ amareggiato e si lamenta, rappresentala rassegnazione e la tristezza di tanti cristianisenza entusiasmo, senza gioia. Amarezza e ras-segnazione che sono occasione del proprio pec-cato di accidia, e chiusura alla Grazia di Dio. Unatteggiamento che e’ paralizzante dello zelo

apostolico, che fa dei cristianidelle persone ferme, chiuse,vuote. L’accidia e’ una tristezza,ci trasforma in persone negative.E davanti a questa tristezza, da-vanti “a quell’ospedale da campolì, che era simbolo della Chiesa”(espressione tanto cara a PapaFrancesco) , davanti a “tantagente ferita”, Gesù si avvicina echiede solo: “Vuoi guarire?” e“gli dà la grazia. La grazia fatutto”. E poi, quando incontradi nuovo il paralitico, gli dice di

“non peccare più”: “Le due parole cristiane:vuoi guarire? Non peccare più. Ma prima lo gua-risce. Prima lo guarì, poi ‘non peccare più’. Pa-role dette con tenerezza, con amore.La Parola di Gesu’, la consolazione che derivadal Suo perdono e dalla Sua guarigione delcuore, portano alla GIOIA, la vera gioia delVangelo. Il cristiano che chiede perdono e vuoleguarire dalla sua pigrizia, dalla sua accidia, daquei blocchi del suo cuore, che lo fanno rima-nere nel peccato del rancore, della vendetta, del-l’odio, della maldicenza, chiede al Signore lagrazia della guarigione. Riconciliarsi con Dio e’chiedere la guarigione del cuore, e ricevere quelcuore nuovo che batte forte di GIOIA. Sia que-sta la nostra resurrezione in questo tempo di Pa-squa: risorgiamo alla vita nuova della GIOIA.

Luca Centurioni

Bollettino N. 2 - Giugno 2014

DIALOGHI SPIRITUALI CON [email protected] il tuo cuore alla Madonna del Divino Amore, scrivile e Lei farà sentire il Suo amore per te.Tutti i messaggi sono privati e personali e saranno trattati con totale e doverosa riservatezza.

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La Madonna del Divino Amore Bollettino N. 2 - Giugno 2014

L’ITINERARIO DI UNAVOCAZIONE

“Prima di formarti nel grembo materno, ti ho co-nosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho con-sacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni”. (Ger 1,5)

Sono sicura del fatto che è nel grembo della miafamiglia che il Signore ha posto il seme della miavocazione, già nella culla della mia casa il Signoremi aveva scelto per stare con Lui. Fin dall’iniziola mia famiglia mi ha amato e mi ha cresciuto coni principi religiosi e morali che sono essenziali peruna persona. Fin da bambina ho partecipato ai vari gruppidella mia parrocchia e della mia comunità dellaCappella di “San José Obrero”, soprattutto algruppo della “Catechesi della perseveranza”(dopo la prima comunione), al gruppo degli ac-coliti, al gruppo giovani, al gruppo dell’anima-zione musicale dell’Eucaristia, ho guidato duegruppi di danza liturgica, uno per i giovani e un

altro per le bambine, poi ho iniziato a parteciparealla catechesi per la Confermazione.Durante questo periodo di cammino di fede, stu-diavo e avevo una vita normale, sono semprestata un po’ “tremenda” e vivace, ma allo stessotempo anche timida. Mentre frequentavo questigruppi sentivo che il Signore mi voleva per qual-cosa d’altro, ma non osavo approfondire o inte-ressarmi al tema per paura. In questo periodosono arrivate nella mia parrocchia le Suore dellaMadonna del Divino Amore, era il 1999 quandocominciai a conoscerle ed erano in tre.Mentre partecipavo a questi gruppi e alla cate-chesi per la Cresima, dove sr. Edivane M. Patro-cinio era una delle catechiste, alcune ragazze mihanno invitata a partecipare a un incontro voca-zionale (gruppo vocazionale) gestito dalle Suoredel Divino Amore, io ero un po’ contraria a que-sto tipo d’incontri e rifiutavo sempre l’invito, maun giorno Suor Edivane M. insieme con Suor M.Grazia Mena mi ha invitata a conoscere il gruppo,dopo qualche resistenza ho accettato, ma poi nonsono andata. Ma questa “piccola bugia” mi hamessa in crisi, perché avevo mentito ad una reli-

giosa, allora ho deciso di parte-cipare all’incontro del mesesuccessivo, ma già con l’inten-zione che sarebbe stato il primoe l’ultimo, perché volevo to-gliermi quel peso che mi portavosulla coscienza per aver mentito.Sono convinta che il Signore usatutto, anche un peso sulla co-scienza, per realizzare il suopiano, così come ha fatto conme, mi ha chiamata da sempre emi ha conquistata, ma io me nesono resa conto solo dopo,avevo più o meno 14 anni

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Bollettino N. 2 - Giugno 2014

quando tutto cominciò. Studiavo e partecipavotutti i mesi agli incontri. Guidato da sr. EdivaneM. e da sr. M. Grazia, eravamo un bel gruppo di15 ragazze sempre impegnate in varie attività diogni genere. È in questo periodo che ho cono-sciuto maggiormente il carisma e la spiritualitàdella Congregazione e mi affascinava molto la fi-gura di don Umberto Terenzi, quanto lui avevadetto e fatto e mi chiedevo se anch’io potevo es-sere una Figlia della Madonna del Divino Amoresecondo il sogno di don Umberto. Dopo tantidubbi e incertezze mi decisi a dire alle Suore chedesideravo fare un’esperienza più approfonditaper conoscerle meglio, fui molto incoraggiata emi fu detto che se era un’opera umana sarebbesvanita nel nulla, ma se era opera di Dio sarebbeandata avanti. Oggi posso dire che, nonostantele imperfezioni e i limiti, Dio mi vuole lì dovesono e come sono, per essere quel “fuoco” cheha sempre arso in me. Di tempo ne è passato, hofatto tante esperienze che mi hanno maturatacome donna e come consacrata. Dopo un lungocammino formativo che dal mio paese natale, ilBrasile, mi ha portata in Colombia, finalmente il9 febbraio scorso, con tanta gioia ed emozione,ho potuto dire il mio sì a Colui che da sempre miha chiamata e questo l’ho potuto realizzare pro-prio nella mia Parrocchia, il Santuario di NossaSenhora da Conceição a Recife. Oggi come Figlia della Madonna del DivinoAmore, consacrata a Lui, posso dire che la se-quela di Gesù Cristo Sposo è una decisione pertutta la vita, è preziosa, è una grazia, un dono dacoltivare, ma non è facile, bisogna lottare molto,soffrire, rimboccarsi le maniche per essere unesempio vivente dell’amore che Lui ci dà.Il “cammino si fa camminando”, ho dovuto cam-minare molto per essere qui, posso dire che ne èvalsa la pena.

La vita non è facile, ci sono molti ostacoli da af-frontare, che possono rallentare il cammino, maper esperienza posso sostenere che però non èimpossibile vivere. Con l’aiuto di Dio e della Ver-gine Maria, con il nostro impegno e semplicitàpossiamo fare molte cose, basta amare e lasciarsiguidare dallo Spirito Santo, il Divino Amore,poiché è Lui che fa tutto, noi siamo uno stru-mento nelle sue mani, bisogna essere come la no-stra Madre Maria, che è stata uno strumentoperfetto nelle mani di Dio. Lei è un esempio vivoper la nostra consacrazione a Dio. In modo par-ticolare, Lei mi insegna ad essere una personasemplice con il suo esempio di donazione incon-dizionata alla volontà di Dio, Lei mi aiuta a diredi sì quando faccio fatica a tacere, a obbedire.Per me non è solo un’amica di cui mi posso fi-dare, Lei è mia madre a cui posso confidare lemie ansie, i miei dolori e le mie gioie. Lei mi ac-coglie sempre tra le sue braccia e mi dà coraggioper andare avanti nel seguire il suo Figlio Gesù.Sono contenta e devo tutto al mio Dio che mi hascelto fin dal seno materno, per consacrarmi to-talmente a Lui!

Suor M. Matilde da Silva Santana

Ave Maria e coraggio! Ave Maria e avanti!

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Bollettino N. 2 - Giugno 2014

IL VOTO NELLA FEDEDELLA CHIESA

Cos’è, chi lo fa, come e perché si fa

Partiamo dal diritto canonico: Il voto è una “pro-messa deliberata e libera fatta a Dio di un benepossibile e migliore”. Per capire questa realtà delcuore dobbiamo partire da molto lontano, dallalegge della Chiesa. Non solo: ma dobbiamo stu-diarla come si fa all’Università, cioè parola perparola. Niente sembra più lontano dalle folle deipellegrini di un’aula universitaria, ma prose-guendo nella nostra ricerca vedremo che le cosein realtà stanno diversamente. Per ora, chinia-moci sul Codice con santa pazienza.

Il voto è una promessa deliberata: ossia fatta conl’intenzione precisa di impegnarsi seriamente, dilegare la propria volontà al compimento di unadeterminata azione. Un voto non si fa per vago ogenerico sentimentalismo, o per un’idea improv-visa. Ci si pensa bene, sia che si tratti di donarsia Dio stabilmente nella vita religiosa, sia che sidecida di chiedere aiuto in modo straordinario inuna difficoltà grave. Insomma, si riflette.

Il voto è una promessa libera: ossia senza costrizioni,senza pressioni per paura, per minaccia o simili. Ri-cordiamo tutti il voto fatto da Lucia nei PromessiSposi mentre era prigioniera dell’Innominato. Pro-mise che se si fosse salvata avrebbe vissuto in castitàperfetta per tutta la vita; ma padre Cristoforo lespiegò che una promessa del genere, fatta in statodi necessità e per paura, era del tutto nulla, proprioperché non era stata fatta nella libertà. Insomma,si sceglie con calma, sennò non vale.

Il voto è una promessa fatta a Dio; o anche aGesù, alla Madonna o ai Santi; in ogni caso, alle

persone divine o a Maria, o ai battezzati nella glo-ria; una promessa fatta a un altro uomo o ad unadonna viventi ha un altro significato: non menoserio e profondo, ma essenzialmente diverso. In-somma, da un cuore umano a un Cuore santo: diGesù, di Maria, di un beato ...

Il voto è la promessa di un bene possibile: non si pro-mette al Signore di volare o di vivere sott’acqua,perché questo è impossibile alla natura umana. Perlo stesso motivo i sacerdoti che confessano i fedelidevono essere molto prudenti con le penitenze; de-vono essere certi che il penitente le faccia, che nonsia troppo gravosa. Anche la penitenza, infatti, unavolta accettata è in qualche modo un voto. In-somma, ad impossibilia nemo tenetur.

Il voto è una promessa di un bene migliore: Nonsi promette di andare a Messa la domenica o didire le preghiere tutti i giorni, perché questo lodevono fare tutti i battezzati: la vita ordinaria delcristiano non è oggetto di voto. Ciò che si pro-mette è qualcosa di più; magari piccolo, ma un“dippiù”: né troppo, né troppo poco … In-somma, di bene in meglio.

Questo per quanto riguarda cos’è un voto. Ora ve-diamo chi lo può fare. Prima di tutto il singolo bat-tezzato, ma non solo: può anche essere un gruppodi persone, un paese, addirittura un popolo, unacittà o una nazione intera che promette a Dio, aMaria, a Gesù o a un Santo di compiere una deter-minata azione in circostanze particolari, per raffor-zare un legame esistente o per crearne uno nuovo.La cosa importante, da parte di chi fa questa pro-messa è capire bene che essa stabilisce una relazionepersonale tra la creatura ed il Creatore, o un Santo,o la Vergine Maria. Papa Francesco – grande ammi-ratore della pietà del popolo – lo spiega molto bene:

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“Le forme proprie della religiosità popolaresono incarnate, perché sono sgorgate dall’incar-nazione della fede cristiana in una cultura popo-lare. Per ciò stesso esseincludono una relazionepersonale, non con ener-gie armonizzanti ma conDio, con Gesù Cristo,con Maria, con unsanto. Hanno carne,hanno volti. Sonoadatte per alimentarepotenzialità relazionali enon tanto fughe indivi-dualiste. (EG 90).

E’ facile disprezzarequeste forme semplici eda volte ingenue della re-ligiosità popolare. Ma sesi perde questa consuetudine ecco che tantagente va a cercarsi altre “realtà” per stabilire que-ste “relazioni del cuore”: e così al giorno d’oggipullulano le pratiche orientali (il tai-chi, lo zen,la “meditazione” (non si sa bene di cosa), gliesercizi più o meno pseudo-psicologici (la “con-sapevolezza”, il “training autogeno”), e le settepiù stravaganti (i raeliani, i vegani, i dianetici,quelli di “Scientology” e compagnia cantando).Tutti impegnati a sfamare quel bisogno umanodi relazione personale con il Cielo che per secolila Chiesa ha promosso, incrementato e in molticasi disciplinato e corretto attraverso umili pra-tiche di fede come il pane di sant’Antonio, la pre-ghiera per la gola di S. Biagio, la benedizionedelle uova e del salame il giorno di Pasqua e dellecandele alla candelora, eccetera eccetera.

Proprio per alimentare questa relazione incar-nata nascono le immagini dei santi, le statue, gliaffreschi. E anche i voti, le promesse. E’ l’idea di

una relazione diretta, perso-nale, immediata, che vincola ilcuore, che impegna i senti-menti e la volontà prima an-cora dell’intelletto: e non versouna divinità qualunque, un“Cielo” indistinto, ma verso ilDio di Gesù Cristo: un Dio cheappunto “ha carne e ha volto”.Papa Francesco spiega:

“Per capire questa realtà c’èbisogno di avvicinarsi ad essacon lo sguardo del Buon Pa-store, che non cerca di giudi-care, ma di amare. Solamente a partire dalla con-

naturalità affettiva che l’amore dà possiamo ap-prezzare la vita teologale presente nella pietà deipopoli cristiani, specialmente nei poveri. Penso alla fede salda di quelle madri ai piedi delletto del figlio malato che si afferrano ad un ro-sario anche se non sanno imbastire le frasi delCredo; o a tanta carica di speranza diffusa conuna candela che si accende in un’umile dimoraper chiedere aiuto a Maria, o in quegli sguardidi amore profondo a Cristo crocifisso. Chi ama il santo Popolo fedele di Dio non puòvedere queste azioni unicamente come una ri-cerca naturale della divinità. Sono la manifesta-zione di una vita teologale animata dall’azionedello Spirito Santo che è stato riversato nei no-stri cuori (cfr Rm 5,5: EG 125).”

(Continua nel prossimo numero)Federico Corrubolo C.S.T.

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29 marzo Pellegrinaggio deglistudenti della scuoladi Passy di Parigi

18 aprile Venerdì SantoSolenne via crucis alDivino Amore: la Crocifissione

CRONACA

25 aprile Festa di Primavera e1° MiracoloProcessione eBenedizione dei campi

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3 maggioLa Madonna delDivino Amore è stataproclamata patronadei tramvieri di Roma

22 maggio, festa per lachiusura dell'annoscolastico delle ScuoleSalesiane di Roma

CRONACA

21 maggio Fiaccolata ai giardini vaticani dove dal 10maggio 1999 è stato collocato un mosaicodella Madonna del Divino Amore

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La Madonna del Divino Amore Bollettino N. 2 - Giugno 2014

EX VOTO:TESTIMONIANZAD’AMORE

Fin dal 1740 la devozione e l’attaccamento allaMadonna del Divino Amore da parte di semprepiù crescenti numerosissimi pellegrini, non solo diRoma e del Lazio ma d’Italia e di tutto il mondo,sono attestati da centinaia di migliaia di testimo-nianze di riconoscenza e di gratitudine per aiuto,protezione e grazie ricevute, rappresentate dai co-siddetti “ex voto”. Fino agli anni ‘70 le paretidell’Antico Santuario erano totalmente tappezzatedi migliaia di cuori, per lo più d’argento, di tuttele dimensioni, su cui spiccava la sigla “GR” (Gra-zia Ricevuta), mentre le pareti della Cappella di S.Giuseppe e delle altre stanze attigue, sempre fa-centi parte dell’Antico Santuario,erano piene di exvoto quali: protesi di ogni tipo, stampelle, fuciliscoppiati e malfunzionanti e spade di ogni tipoportati da militari per pericoli scampati durante leguerre grazie alle preghiere rivolte alla Madonnadel Divino Amore, vestine di neonati e bambinima anche di spose, quadri e fotografie attestantibruttissimi incidenti stradali e di lavoro, trofei epremi di uomini dello sport, della cultura, dellapolitica e dello spettacolo. A seguito dei vari inter-venti di ristrutturazione e di restauro dell’AnticoSantuario, per custodire e mostrare meglio ai pel-legrini e ai visitatori del Santuario tutte queste te-stimonianze, si è ritenuto opportuno dedicareun’apposita sala mostra-museo di ex voto.Molti sacerdoti e prelati, in particolare cardinali,prima di affrontare impegni e missioni importantidella loro vita consacrata, quali Concilio, Conci-storo, Conclave, Sinodo, sono passati al Santuariodel Divino Amore per chiedere alla Madonnaaiuto, protezione e ispirazione per contribuire al-l’efficace diffusione del Vangelo nel mondo.

Anche molti uomini politici dai Presidenti dellaRepubblica e delle Regioni, ai Parlamentari, ai Sin-daci e ai semplici Consiglieri, nel corso degli ultimi60 anni, hanno fatto visita al Santuario per otte-nere dalla Madonna aiuto e illuminazione per svol-gere nel miglior modo possibile il loro impegnoistituzionale e sociale o per ringraziare del buonlavoro svolto sia pure in mille difficoltà, lasciandotangibili segni di gratitudine. In particolare si evi-denzia che anche due grandi Pontefici, GiovanniPaolo II (tre volte) e Benedetto XVI, hanno volutovisitare il Santuario, entrambi la prima volta ilprimo maggio (1979 e 2006), per affidare alla Ma-donna il loro pontificato. Sono tantissimi gli ex voto che rappresentano“Grazie Ricevute” veramente toccanti ed elo-quenti, per cui si ritiene in questa fase di rilevare,ricordare e descrivere, almeno in questo primo ar-ticolo, soltanto le tre principali testimonianze chehanno contribuito a porre basi solide per la diffu-sione della devozione alla Madonna del DivinoAmore (Primo Miracolo, Don Umberto Terenzi,Nuovo Santuario).Il primo importante ex voto è sicuramente la stessaImmagine della Madonna, ora sull’altare dell’An-tico Santuario. Tale Immagine è quella che nel1740 era affissa sulla Torre d’ingresso del vecchioCastel di Leva, alla quale un viandante, sentitosicircondato e minacciato da cani randagi, si ingi-

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nocchiò in preghiera per chiedere aiuto e salvezza.Fu esaudito. La notizia del miracolo si diffuse ra-pidamente nelle campagne circostanti e a Roma,da dove a piedi e su carri accorsero numerosi alla“Torre del Miracolo” per venerare ed acclamarela Madonna del Divino Amore. Dopo qualcheanno, nel 1744, detta Immagine venne trasferitanell’attuale Antico Santuario dove da allora mi-gliaia di persone ogni anno pregano e chiedonoprotezione e aiuto.Il più significativo ex voto, che ha segnato l’avviodi una nuova era del Santuario, è certamente la co-lonnina-edicola in tufo, situata sulla via Ardeatinaall’altezza della curva a poca distanza dal Santua-rio dove sosta normalmente un chiosco con por-chetta e panini. Questa colonna in tufo conl’immagine della Madonna del Divino Amore èstata eretta dal primo Rettore-Parroco don Um-berto Terenzi, quale testimonianza della grazia ri-cevuta dalla Madonna per essere uscito illeso daun bruttissimo incidente stradale nel 1931, cap-pottandosi con la propria automobile mentre an-dava a Roma, risoluto a non voler tornare più alSantuario, proprio in quella curva dove poi scom-pariva la visuale del Santuario. Il giovane prete ro-mano era stato nominato parroco e designato dalVicario di Roma ad avviare la nuova Parrocchiadella Madonna del Divino Amore a Castel di Leva.Don Umberto, che proveniva dal suo primo impe-gno pastorale di vice parroco in una parrocchia delcentro di Roma già ben avviata ed organizzataquale quella di S. Eusebio, nel vedere l’abbandonoe il degrado estremo in cui versava il luogo dellanuova parrocchia del Divino Amore, si spaventò esalì in fretta in macchina per tornare a Roma e direal Cardinale Vicario di non voler assolutamentefare il parroco a Castel di Leva. Ma in quella curvala Madonna, con il suo intervento sia pure in ma-niera dura e decisa ma con benevolenza, ha voluto

rappresentare un nuovo “Quo Vadis”, facendocomprendere al giovane prete don Umberto che ilsuo posto e la sua missione era ed è al DivinoAmore. Da allora tutta la sua vita terrena, e non solo, l’hadedicata totalmente alla diffusione in tutto ilmondo della devozione alla Madonna del DivinoAmore, attraverso anche la realizzazione di opereterrene per accogliere i numerosi devoti e pelle-grini e lasciare segni tangibili quali testimonianzed’amore alla Madonna. La sua più grande aspira-zione e sogno è stata sempre quella di realizzare ilvoto fatto dai Romani per la Salvezza di Roma (4giugno del 1944) e cioè di costruire un nuovoSantuario. Purtroppo tale desiderio, pur avendonegettato le basi, non ha potuto conseguirlo nelcorso della sua vita, ma dal cielo il Servo di Diodon Umberto Terenzi ha contribuito sicuramentecon la sua intercessione al completamento delNuovo Santuario. Infatti, il 4 luglio 1999, addirittura Papa GiovanniPaolo II, nel corso della sua terza visita al DivinoAmore, ha voluto personalmente presenziare lacelebrazione della Dedicazione del Nuovo San-tuario, voluto a scioglimento del Voto dei Romaniper la Salvezza di Roma (rappresenta il terzo prin-cipale ex voto), donando il quadro della Madonnaaffisso sull’altare.Il Servo di Dio don Umberto Terenzi ha lasciatoun’altra grande testimonianza che è quella dellafondazione della Congregazione delle Figlie dellaMadonna del Divino Amore e degli Oblati Figlidella Madonna Divino Amore per proseguire lamissione da lui stesso iniziata: diffondere a Roma,in Italia e nel Mondo l’amore per la Madonna, in-coraggiandoli con la locuzione “Ave Maria…e co-raggio!” ma anche “avanti”.

Antonio Marzia

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Bollettino N. 2 - Giugno 2014La Madonna del Divino Amore

Noi guardiamo il cielo, tante stelle, tante stelle; ma quando viene il sole, al mattino,con tanta luce, le stelle non si vedono. E così è la misericordia di Dio: una grande lucedi amore, di tenerezza. Dio perdona non con un decreto, ma con una carezza, carez-zando le nostre ferite del peccato. Perché Lui è coinvolto nel perdono, è coinvoltonella nostra salvezza.

Papa Francesco

Dio sempre vuole la misericordia e non la condanna verso tutti. Vuole la misericordiadel cuore, perché Lui è misericordioso e sa capire bene le nostre miserie, le nostredifficoltà e anche i nostri peccati. Dà a tutti noi questo cuore misericordioso! Il Sa-maritano fa proprio questo: imita proprio la misericordia di Dio, la misericordia versochi ha bisogno.

Papa Francesco - Angelus 14 luglio 2013

Dio è pura misericordia! “Metti Cristo”: Lui ti aspetta anche nell’Eucaristia, Sacra-mento della sua presenza, del suo sacrificio di amore, e ti aspetta anche nell’umanitàdi tanti giovani che ti arricchiranno con la loro amicizia, ti incoraggeranno con la lorotestimonianza di fede, ti insegneranno il linguaggio dell’amore, della bontà, del servizio.Anche tu caro giovane, cara giovane, puoi essere un testimone gioioso del suo amore,un testimone coraggioso del suo Vangelo per portare in questo nostro mondo un po’di luce. Lasciati cercare da Gesù, lasciati amare da Gesù, è un amico che non delude.

Papa Francesco - Brasile 25 luglio 2013

Alla misericordia di Dio - lo sappiamo - nulla è impossibile! Anche i nodi più intricatisi sciolgono con la sua grazia. E Maria, che con il suo “sì” ha aperto la porta a Dioper sciogliere il nodo dell’antica disobbedienza, è la madre che con pazienza e tene-rezza ci porta a Dio perché Egli sciolga i nodi della nostra anima con la sua misericor-dia di Padre.

Papa Francesco - Preghiera Mariana 12 ottobre 2013

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Basta la tua firma e il nostro Codice Fiscale n. 97423150586

Senza alcuna spesa da parte tuadestina il 5 x 1000 alla OnlusAssociazione Divino Amore

LA MISERICORDIACAREZZA DI DIO

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Bollettino N. 2 - Giugno 2014 La Madonna del Divino Amore

Non siate mai uomini, donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non lasciateviprendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che nasce dal posse-dere tante cose, ma dall’aver incontrato una Persona: Gesù, dal sapere che con Luinon siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vitasi scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti!Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, ma soprattutto sappiamo che Lui ci accompa-gna e ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo por-tare in questo nostro mondo. Portiamo a tutti la gioia della fede!

Papa Francesco

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ACCOMPAGNA UN SEMINARISTA

Sentiamoci corresponsabili nel promuovere e sostenere le vocazioni; ogni fedele può dare il suo con-tributo alle spese necessarie per lo studio e i bisogni materiali dei seminaristi. Proponiamo agli amici edai devoti del Santuario di prendersi a cuore un seminarista ed accompagnarlo con la preghiera e con unaiuto materiale fino all' ordinazione sacerdotale. Per il vostro contributo potete usare Banca di CreditoCooperativo di Roma Agenzia 119 - IBAN: IT73 Z08327 03241 0000 0000 0550.

Per ulteriori informazioni 06 71351123 - 06 71351202E-mail: [email protected]

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Al SantuarioDOMENICA 1° GIUGNO

CELEBRAZIONE DEL 70° ANNIVERSARIODEL VOTO DEI ROMANI - 4 GIUGNO 1944

ORE 12,00SANTA MESSA PRESIEDUTA

DA S.E. MONS. SCHIAVON

SEGUIRÀ LA BENEDIZIONEDELLA STATUA BRONZEA

DI PAPA PIO XII COLLOCATA SUL PULPITO DA CUI

FU PRONUNCIATO IL VOTO

SABATO 7 GIUGNO ORE 21,00

SOLENNE VEGLIA DI PENTECOSTEAL NUOVO SANTUARIO

DURANTE TUTTO IL MESE DI GIUGNO È VISITABILE PRESSO LA SALASEMICIRCOLARE UNA MOSTRA

SUL VOTO DEL ROMANI