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36 FDS 251 Il Regno degli Ascolti di Gabriele Brilli luNga VIta al VINIle GIRADISCHI soNY pS-HX500 Una rivista specializzata, mooolti anni fa, apriva le proprie recensioni relative a giradischi, testine phono e quant’altro girasse attorno al mondo dell’analogico con un “il vinile non solo non è morto ma gode di ottima salute”. Erano gli anni in cui il cd sembrava (e prati- camente, allora, era) l’ultima frontiera nell’ambito della riproduzione musicale. Sono pas- sati gli anni, gli orizzonti si sono aperti, le frontiere della riproduzione oltremodo allargate, i formati moltiplicati ma il vinile è ancora qui. E la Sony, che negli anni della mia giovinezza rendeva la musica portatile ovunque con il suo Walkman, si presenta oggi con un “gira- dischi” il cui scopo è ancora quello di sei lustri fa: rendere la musica portatile e fruibile da tutti. Con (molto più) di un occhio di riguardo per la qualità dell’ascolto.

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36 FDS 251▼ Il Regno degli Ascolti

di Gabriele Brilli

lunga Vita al Vinile

GIRADISCHI

sonY pS-HX500

Una rivista specializzata, mooolti anni fa, apriva le proprie recensioni relative a giradischi,testine phono e quant’altro girasse attorno al mondo dell’analogico con un “il vinile nonsolo non è morto ma gode di ottima salute”. Erano gli anni in cui il cd sembrava (e prati-camente, allora, era) l’ultima frontiera nell’ambito della riproduzione musicale. Sono pas-sati gli anni, gli orizzonti si sono aperti, le frontiere della riproduzione oltremodo allargate,i formati moltiplicati ma il vinile è ancora qui. E la Sony, che negli anni della mia giovinezzarendeva la musica portatile ovunque con il suo Walkman, si presenta oggi con un “gira-dischi” il cui scopo è ancora quello di sei lustri fa: rendere la musica portatile e fruibile datutti. Con (molto più) di un occhio di riguardo per la qualità dell’ascolto.

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Tutto ciò premesso, ci avvici-niamo, con il rispetto che sideve ad un grande Marchio,

alla prova di un prodotto che po-tremmo definire entry-level (vedi ilprezzo di listino) se non fosse che lesue caratteristiche tecniche e soni-che lo rendono qualcosa di molto dipiù. Il PS-HX500 fa parte della fami-glia High-Resolution Audio, un rag-gruppamento di prodotti il cui scopodichiarato è quello cui la denomina-zione generale fa riferimento: ripro-duzione audio ad alta risoluzione.Vedremo poi se e attraverso qualistrade il nostro raggiunge lo scopo.

DESCRIZIONEIl Sony PS-HX500 è un giradischicon conversione audio ad alta riso-luzione. Esteticamente si caratterizzaper un linea classica, molto pulitaed un color nero che lo rende inseri-bile praticamente in ogni contestocasalingo. A prima vista, appenaestratto dalla scatola potrebbe anchedare l’impressione di un prodotto“banale”, nel senso di poco appari-scente; poi però lo guardi bene, lo

soppesi, lo analizzi e ti accorgi chepur dentro un costo abbordabilis-simo, Sony ha messo parecchio, intermini di qualità costruttiva ed ideetecniche. All’interno della scatolatroviamo (oltre al cavo di alimenta-zione) il cavo phono con relativo di-spersore (veramente basico), il cavoUSB da 2 m (come sopra), l’adatta-tore per i 45 giri, il bel coperchio e lerelative cerniere. Il piatto e la cin-ghietta di trasmissione sono da in-stallare una volta estratti dalla con-fezione (operazione facilissima) cosìcome sono da impostare manual-mente (seguendo l’esaustivo li-bretto) il bilanciamento del braccio,la pressione della puntina e la forzaanti-slittamento. Sul retro, l’uscitaUSB, l’uscita phono/line ed il rela-tivo switch ed il terminale di messaa terra.

TECNICALo togli dalla scatola e ti accorgi cheil peso non è esagerato, sicuramentela concorrenza in questa fasciaprezzo ti dà qualcosa che appare più“sostanzioso”: la struttura in MDF

da 30 mm è stabile ed il piatto in al-luminio pressofuso trasmette unabella sensazione di solidità, cui cer-tamente contribuiscono il tappetinoin gomma da 5 mm e quattro piediniveramente ben fatti e che, a mio av-viso, da soli sono responsabili dibuona parte del suono del PS-HX500. Da rilevare il braccetto drittoe la testina a “struttura integrata”che nelle intenzioni del costruttoredovrebbero migliorare, vista la leg-gerezza dell’ensemble testina-brac-cio, un suono “più corposo e mi-rato”. Il processore che sovraintendealle operazioni di conversione è unBurr-Brown PCM4202 che ovvia-mente supporta anche la codificaDSD a 5,6 MHz. Parliamo di un gi-radischi e quindi la presenza di un’uscita anche line farebbe storcere ilnaso ai più classici puristi analogici,ma parliamo anche di un prodotto“moderno”, il cui scopo è non solol’ascolto ma anche la portabilitàdella musica e quindi, visto il po-tenziale pubblico cui si riferisce,l’uscita “line” rappresenta un must.Voglio proprio vedere il potenziale

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acquirente del PS-HX500 che, unavolta compratolo, cerca poi di de-streggiarsi tra pre-phono o amplifi-catori con sezione phono... No nono, la facilità di messa in opera ed’uso del giradischi in questione,nonché la sua “mission” (codifica inPCM o DSD), cozzano inevitabil-mente con le complicazioni (a voltementali?) dell’audiofilo tutto d’unpezzo…

ASCOLTOVolendo (dovendo) passare ora a de-finire come suona il PS-HX500, micorre l’obbligo di avvertire il lettoreche chi scrive non solo NON È unaudiofilo tutto d’un pezzo, ma ne-anche è uso a troppo tecnicismi.Detto in soldoni è marginale, per me,sapere come è stato costruito uncerto apparecchio e che cosa ha den-tro. Certo, la tecnica conta, e anchemolto, e il dovuto ringraziamentova dato agli ingegneri e agli infor-matici che mettono insieme le mac-chine che poi noi ascoltiamo. Ma

quello che veramente dà valore (oglielo toglie) agli oggetti della no-stra passione sono le EMOZIONIche trasmettono quando li ascol-tiamo. In questa sede parliamo di un gira-dischi ben fatto, di un costo (lo ri-peto) abbordabile, grazie al quale inostri vinili preferiti possono se-guirci (ridotti in musica liquida)ovunque andiamo… quindi, sullacarta e vista la tipologia di prodotto,di emozione non dovrebbe proprioessercene traccia.Non è proprio così. Il PS-HX500 haun suo carattere, un suo suono pe-culiare. Che potrebbe anche non pia-cere ma che è il suo modo di ripro-durre la musica.Sicuramente complice la taratura cheil libretto di istruzioni ci invita a fare,il suono è, direi così, moderno. Bellopulito, limpido. Gamma alta piutto-sto evidente (a volte un po’ troppoinvasiva), gamma media rotonda elineare, scena ampia e profonda, so-lida e netta. Tutto bene? Ni. Tallone

d’Achille: i bassi. Se ne vanno perconto loro, rubano la scena, prevari-cano… molto molto bischeri. Suc-cede così un po’ in tutti i dischi cheho provato. Ed è un peccato, veniale,di sicuro e non imputabile all’appa-recchio in sé. Un utente anche solominimamente addentro i misteridella taratura del braccetto può tran-quillamente, in pochi tentativi, ov-viare a questa caratteristica. Poi,come ho detto sopra, il suono è mo-derno, impattante e magari al sud-detto utente medio questa articola-zione delle gamme di frequenzepotrebbe anche piacere e dargliquelle emozioni di cui cianciavopoco fa.Provo ad essere più chiaro, non èche a me i bassi dispiacciano, è chequando son troppi… Se ascolto “Pa-role d’amore scritte a macchina” diPaolo Conte (1992) mi piace sentirela sua voce, i cori che in alcuni pezzilo accompagnano o lo affiancano (IlMaestro), ma se il tappeto musicalenella sua parte di frequenze più

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Basta collegarlo a un PC tramite USB per convertire i dischi analogici in file DSD nativi a 5,6 MHz. DSD cattura ogni minimasfumatura dei brani d'epoca, compresa la rotondità di suono del vinile. Archivia i file su un server musicale, portali con te sulWalkman® o ascoltali in auto. Grazie all'amplificatore EQ fono integrato puoi ascoltare musica analogica su un sistema audiodi alta qualità.

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basse, invece che sottolineare le voci,tende a sminuirle, allora no.L’effetto l’ho ritrovato anche in altridischi ascoltati, come “The FinalCut” – Pink Floyd (The Fletcher Me-morial Home), che già di per sé nonè avaro di basse frequenze, o “Lapianta del tè”, di Fossati.Ripeto, nulla che non si possa cor-reggere o magari, anche, apprezzare:ognuno gestisce le emozioni a modosuo, naturalmente.Di base, dopo una prolungata ses-sione di ascolto, un po’ di stan-chezza, di effetto saturazione, si fi-nisce con l’averli. Di sicuro, inalcune registrazioni, anche una certatendenza a perdere il controllo deglialti non aiuta in questo senso.In linea generale, e sempre in consi-

derazione della classe di prezzo delprodotto, il suono è timbricamentecorretto, mai ruffiano; con la musicaclassica, nei passaggi orchestrali piùdensi, il PS-HX500 inevitabilmenteun pochino si smarrisce, arranca, fa-tica: svolge il suo lavoro, ci restitui-sce quanto i solchi contengono inmodo abbastanza preciso ma si senteche non è a casa sua. Comunque,sempre in considerazione dellaclasse del prodotto, si fa apprezzare.E poi non dimentichiamoci che purnel suo essere moderno, resta pursempre un giradischi analogico. Equi la magia e l’emozione, a mio av-viso ed anche se in decimali, ci sonosempre; allineate con il valore in-trinseco dell’oggetto, ma ci sono.Se avete a disposizione una buonasezione phono nel vostro ampli, usa-tela tranquillamente: suono caldo eanalogico nel senso nobile del ter-mine. Se invece ne siete sprovvisti,allora l’uscita line è d’obbligo ed inquesto caso rinuncerete ad una partedi calore ed analogicità ed andretead aumentare la sensazione, speciecon LP particolarmente puliti, di unsuono simil-CD. Non è detto che peralcuni quest’ultima cosa sia unmale…

Manca ancora qualcosa: la codificain digitale.Occorre scaricare l’apposito softwareproprietario dal sito Sony. E qui unapiccola nota di demerito: manca la

lingua italiana. Per carità, anche inquesto caso un piccolo peccato ve-niale, però una svista che salta al-l’occhio. Il programmino riconoscela sorgente, preventivamente colle-gata tramite USB, installa i drivernecessari ed in pochi minuti è ope-rativo. Semplice ed intuitivo ha pos-sibilità di personalizzazione pratica-mente inesistenti. Si può decidere inquale HD copiare i file definitivi pro-venienti dalla lettura dei solchi (edin alcuni casi si viene avvisati che

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IL MIO IMPIANTO

Sorgente digitale per musica liquida:PC AMD-FX6300 su Gigabyte GA-970A-DS3P SSD 250 GB Samsung + 2xHDD 1 TB Maxtor – Audio Asus Xonar192/24Sorgente digitale: Nad CDP 501Sorgente analogica: DKSSpectrosound MT 101Amplificatore integrato: MusicalFidelity A1Diffusori: Indiana Line Tesi 560Cavi di segnale: AutocostruitoCavi di potenza: Xindak SC-01B bi-wiring

CARATTERISTICHE TECNICHE

SONY PS-HX500Giradischi con conversione audio adalta risoluzioneVelocità 33 1/3 giri/minuto, 45giri/minutoSistema di trasmissione a cinghiaAmplificatore EQ phono integratoDoppia uscita phono/line selezionabileUscita USB tipo BConvertitore AD DSD nativo a 2,8/5,6MHzRegistrazione di file Wav registrati inPcm a 44.1/48/96/192 KHz a 16/24-bitApp “Hi-Res Audio Recorder”scaricabile dal sito ufficiale Sony

Prezzo: Euro 500,00

Distributore:SonySony Europe Limited - Sede SecondariaItaliana Via Rizzoli, 4 - 20132 Milanowww.sony.it

Nuova testina di lettura a struttura integrata: migliora la resistenza e stabilizza latestina per un suono più corposo e mirato, mentre la struttura leggera ne esaltala mobilità.

Sistema di trasmissione a cinghiaestremamente stabile: la progetta-zione ottimizzata con cuscinetti permandrini stabilizza la trasmissione acinghia, ottenendo una riproduzionedel suono naturale.

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l’unità scelta potrebbe non essere ab-bastanza veloce da garantire un cor-retto svolgimento delle operazioni) esi può scegliere in quale formatoavere le nostre tracce: PCM o DSD.Nel primo caso possiamo produrredei wav a 44,1/48/96/192 KHz a 16o 24 bit; nel secondo dei DSF a 2,8 o5,6 MHz, ovviamente a 1 bit. Il pesodei file risentirà, naturalmente, delformato scelto: maggiore qualità,peso in byte più grande. A 44,1 KHze 16-bit siamo sul minimo sindacalema nel campo della piena portabi-lità. Se la nostra necessità è quella difare il backup dei nostri vinili, allorale scelte saranno altre. Piccola anno-tazione: ci porteremo dietro il suonodei nostri dischi, non la loro magia. In tutte le prove che ho fatto, la ri-produzione è assolutamente fedeleall’originale ma, come detto, qual-cosa manca: l’emozione, appunto.Il decodificatore fa il suo lavoro be-nissimo, senza sbavature, senza in-toppi, in modo semplice ed intui-tivo; il Burr-Brown da un lato ed ilsoftware dall’altro sono proprio fattil’uno per l’altro ed il risultato è sem-pre eccellente. Ho preferito, dopo al-cune prove, i file DSD perché misono sembrati, al successivo ascolto,più caldi, più avvolgenti, più vicini

all’originale, magari un pochinotroppo “perfettini” ma comunquebelli dinamici (e non poteva esserealtrimenti visto che il formato è statosviluppato proprio da Sony in colla-borazione con Philips). Quelli inPCM mi sono sembrati, anche ad unriascolto non immeditato ma piùmeditato, leggermente più freddini,più “impastati”, come dire… neipassaggi più densi di alcune tracceho avvertito quella che definisco“sensazione da fallo di confusione”:non reggo il tanto che c’è, musical-mente, e me la sbrigo alla bell’e me-glio, cercando di passare il momen-taccio (sempre musicale, s’intenda).Non sono, come detto sopra, un tec-nicista ed un audiofilo rigoroso, maforse stavo cercando il classico pelonell’uovo…

CONCLUSIONINon l’ho riportato sopra, per ver-gona, ma il primo disco che ho vo-luto provare con il Sony PS-HX500 èstato, appena disimballato ed instal-lato, un 45 giri (orrore!): “Alive andkicking” dei Simple Minds. Mi èstato regalato, a mo’ di simpaticoscherzo, un paio di anni fa, scovatoin qualche mercatino natalizio. LatoA versione classica, lato B versione

“Instrumental” da 5’27’’: un delirio!Che volete farci, solo chi era adole-scente in quel 1985 può capire laridda di emozioni e ricordi chel’ascolto di un tal disco smuove e di-svela.Bene, il nostro Sony si è comportatobene anche con questo disco. Me loha reso in modo nitido ed essenziale,la piattezza della registrazione èsempre lì, in quei solchi, ma, in qual-che modo, il nostro l’ha, non vogliodire rivitalizzata, ché è cosa impos-sibile cavar sangue da una rapa, main qualche modo nobilitata.Ecco, le conclusioni partono da que-sto piccolo ascolto iniziale: un buonprodotto, ad un prezzo molto cor-retto, in grado di restituire smaltoalla nostra discoteca un pochino da-tata, di riprodurre correttamente inostri LP musicalmente più alti, masoprattutto in grado di trasporli inpochi e semplici passaggi in musicauniversalmente portatile e fruibile,ad un livello qualitativo moltobuono.

PRO- prezzo- contenuti tecnici- facilità di setup e di utilizzo

CONTRO- cablaggio di qualità molto “base”- migliorabile il controllo dei bassi

DISCHI UTILIZZATI:Alive & Kicking – Simple Minds – 1985VirginParole d’amore scritte a macchina –Paolo Conte - CGDLa pianta del tè – Ivano Fossati –1988 CBSThe Final Cut – Pink Floyd – 1983Harvest Records

Bello fuori, ma anche dentro. Il cabinet MDF spesso 30 mm vanta caratteristicheaudio superiori, che consentono un'accurata riproduzione del soundstage.