Lunedì 6 Agosto 2012 STUDI & CARRIERE ItallaOggl7 Non ... · Italia. «Quindi tutte le realtà ......

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II Lunedì 6 Agosto 2012 STUDI & CARRIERE ItallaOggl7 Anche se nelle lawfirm non ci tòno practice specifiche, il terzo settore viene seguito a 360° Non profit, un settore complesso che ha bisogno di consulenti globali Pagine a cura DI Dumo Lui 1 1 mercato delle Ipo sostan- zialmente fermo, l'm&a che rallenta in attesa di capire come evolverà lo scenario macroeconomico (in tanti at- tendono il calo dei multipli per acquistare) e l'energy che ha subito una brusca frenata in seguito all'incertezza creata dalle nuove norme. Per gli studi legali non si trat- ta certo di un grande momento e questo spiega la ricerca di nuove opportunità in settori a lungo trascurati. È il caso del non profit, che non coinvolge solo attività fornite prò bono, ma, che per le dimensioni as- sunte nell'economia italiana, presenta molti aspetti simili a quelli di altre pratiche: dal con- tenzioso alla consulenza ammi- nistrativa, dall'ottimizzazione fiscale ai rapporti di lavoro. Le specificità del settore «II mondo imprenditoriale è uno dei principali finanziato- ri del settore», riflette Giulio Ponzanelli, socio di Bonetti Erede Pappalardo e profes- sore di Istituzioni di diritto privato alla Cattolica di Milano. «Negli ultimi anni, si è assistito Giuliano Ponzanelli a una generale riscoperta della forma giuridica degli enti non profit, visti come in grado di superare la crisi del mercato e dello Stato. In particolare, è stata riscoperta la forma giuri- dica fondazionale, indipendente e priva di finalità lucrative, che consente di gestire e valorizzare al meglio il patrimonio». Inoltre gli enti del terzo settore, fermo il divieto di distribuzione degli utili, possono anche svolgere attività d'impresa, «benché strumentale e accessoria al perseguimento degli obiettivi istituzionali», precisa Ponza- nelli, che inquadra l'assistenza legale in questo contesto: «Può rivelarsi determinante per con- ciliare esigenze di tipo commer- ciale con le peculiarità de] non profit». «Le normative di set- tore impongono com- petenze specifiche per la consulenza legale», spiega Maria Cleme Bartesaghi, partner di Sfl. «Le forme giuridiche delle attività connotate dall'assenza di scopo di lucro sono molte: la scelta del modello non deve essere dettata dalle mode del momento, ma va attentamente vaglia- ta nell'ottica dell'opera- tività futura». Sfl, che tra le altre cose ha lavorato alla creazione della Fon- dazione Acquario di Ge- nova e alla ricollocazione della Collezione Lunardi, oggi ospitata dal Museo genovese del Castello d'Albertis, segue il settore inmaniera parallela sul versante.legale e fiscale. Ovvia- mente non si tratta di un set- tore core per lo studio: «Copre una nicchia, ma comunque in- teressante perché da una parte si può trattare di un prodotto da affiancare alla gestione di un ci- clo imprenditoriale, e in questo caso agiamo per i nostri clienti tradizionali», spiega l'avvocato, «mentre dall'altro consente di seguire iniziative con finalità sociali sul territorio». «Il comparto sta crescendo molto e offre opportuni- di lavoro, anche per i consulenti, considerato che molti degli enti, pur non perseguendo fina- lità di lucro, gestiscono attività economiche di dimensioni importanti con numerosi addetti», sottolinea Maria Tere- sa De Lorenzo, partner della sede di Padova di LS Lexjus Sinacta. «Quindi queste realtà de- vono essere organizzate, gestite e controllate con gli stessi criteri di pro- duttività, efficienza, effi- cacia e trasparenza che devono caratterizzare le aziende che distribuisco- no utili ai propri soci. Infatti, una gestione virtuosa fa sì che tutti i risparmi possano essere utilizzati per migliorare i servi- zi, inparticolare se le attività si svolgono nell'ambito del welfa- re, con ricadute positive sulla qualità di vita delle persone». Quanto alle specificità del settore, De Lorenzo le lega in primo luogo al fatto che il non profit comprende «enti comple- tamente diversi tra loro, per natura giuridica e dimensioni: sotto la stessa denominazione di non profit possiamo trovare sia i patronati che le Fondazioni Maria Cleme Bartesaghi di origine bancaria». Inoltre, il terzo settore non ha mai trovato in Italia un inqua- dramento giuridico unitario. «I vari interventi legislativi che si sono susseguiti hanno regolato alcune componenti del settore, ma senza fare chiarezza in ma- niera definitiva. Così, per esem- pio, imprese sociali stentano a decollare perché non sono mai state previste agevolazioni di ca- rattere fiscale a bilanciamento dei vincoli previsti dalla norma», aggiunge l'avvocato di LS. Sul tema della programma- zione insiste anche Francesca ULTIM'ORA Supplemento acura di ROBERTO M ILI ACCA rmiliacca@class. it Detraibilità fiscale più ampia Elevata la soglia di detraibi- lità delle donazioni alle on- lus. La legge n. 96/12 (Norme in materia di riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti e dei movimenti politici, nonché misure per garantire la trasparenza e i controlli dei rendiconti dei medesimi. Delega al gover- no per l'adozione di un testo unico delle leggi concernenti il finanziamento dei partiti e dei movimenti politici e per l'armonizzazione del regime relativo alle detrazioni fisca- li), all'articolo 15, ha infatti previsto alcune modifiche ri- spetto alle donazioni liberali agli enti e alle associazioni non profit, uniformando le procedure che riguardano le onlus a quelle già vigenti per le donazioni liberali ai parti- ti. Nello specifico, il provve- dimento andrà a sostenere onlus, iniziative umanitarie, religiose o laiche, fondazioni, associazioni e comitati innal- zando le percentuali fiscal- mente detraibili, passando dall'attuale 19% al 24% nel 2013, per poi salire ulterior- mente al 26% dal 2014, sem- pre nel tetto dei 2.065 euro all'anno. Muserra, partner di Sts Deloitte: «Questo setto- re richiede più di altri una pianificazione molto accurata. Il compito del professionista è guidare le scelte dei soggetti che intendono investire in enti non lucrativi, illu- strando i prò e contro dei risvolti civilistici e tribu- tari connessi alle diverse forme giuridiche utiliz- zabili per realizzare un progetto non profit, come associazioni, fondazioni, comitati e così via». Così, sotto il profilo giuridico è necessario, per esempio, «tener conto dei vincoli di destinazione del patrimonio ap- portato, delle problematiche re- lative alla struttura proprietaria e alla governance imposti dalla legge con riferimento a ciascuna specifica tipologia, oltre che delle limitazioni alla distribuzione di utili o alla liquidazione del pa- trimonio stesso». Il ruolo delle fondazioni e delle Ong Sante Ricci, partner di Nctm, ci tiene a ricomprende- re nel non profit anche realtà diverse da enti e associazioni, Francesca Muserra ma con problematiche giuri- diche simili come le fonda- zioni bancarie, le finanziarie etiche, gli enti ecclesiastici e le Ong estere operanti in Italia. «Quindi tutte le realtà che dispongono di un atto di costituzione formale che ne delimita giuridicamente i con- fini soggettivi e l'operare in ambienti spesso normati spe- cificamente; che sono basati sull'autogoverno, con tutte le problematiche di governance che ciò comporta; infine che gestiscono un patrimonio per finalità istituzionali avendo Failla (Lablaw), non è esente dalla conflittualità sul lavoro In linea di massima le organizzazioni del terzo settore si basano sul lavoro volontario dei loro membri, eppure non mancano a volte controversie simili a quelle che si riscontrano all'interno delle aziende. «Il non profit è un settore in forte crescita e molto complesso proprio per le specificità che lo caratterizzano», osser- va Luca Failla, socio fondatore di Lablaw. «Innanzitutto ci sono frequenti richieste di^ supporto legale sul piano amministrativo, considerato che mol- te delle realtà attive nel comparto hanno in essere convenzioni con il settore pubbli- co. In secondo luogo perché, pur essendo molte delle prestazio- ni fornite dai membri delle organizzazioni di tipo gratuito, possono sorgere complicazioni nella gestione dei rap- porti. L'esempio tipico è legato alla turnazio- ne del personale». E per la consulenza legale che cosa cambia? Anche su questo fronte Failla vede delle specificità settoriali. «La carenza di fondi con cui la maggior parte delle organizzazioni non profit si trova a fare i conti impedisce loro di dotarsi di professio- nalità legali interne», riflette l'avvocato. «Così a noi consulenti legali manca una persona con cui interfacciarsi e siamo chiamati a svolgere attività più ampie del solito, pur nella consapevolezza che le politiche tariffarie, laddove l'assistenza non è fornita gra- tuitamente, non sono paragonabili a quelle applicate al mondo delle imprese». ——© Riproduzione riservata Luca Failla \J

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I I Lunedì 6 Agosto 2012 STUDI & CARRIERE ItallaOggl7

Anche se nelle lawfirm non ci tòno practice specifiche, il terzo settore viene seguito a 360°

Non profit, un settore complessoche ha bisogno di consulenti globali

Pagine a curaDI Dumo Lui

11 mercato delle Ipo sostan-zialmente fermo, l'm&a cherallenta in attesa di capirecome evolverà lo scenario

macroeconomico (in tanti at-tendono il calo dei multipli peracquistare) e l'energy che hasubito una brusca frenata inseguito all'incertezza creatadalle nuove norme.

Per gli studi legali non si trat-ta certo di un grande momentoe questo spiega la ricerca dinuove opportunità in settori alungo trascurati. È il caso delnon profit, che non coinvolgesolo attività fornite prò bono,ma, che per le dimensioni as-sunte nell'economia italiana,presenta molti aspetti simili aquelli di altre pratiche: dal con-tenzioso alla consulenza ammi-nistrativa, dall'ottimizzazionefiscale ai rapporti di lavoro.

Le specificità del settore

«II mondo imprenditoriale èuno dei principali finanziato-ri del settore», riflette GiulioPonzanelli, socio di BonettiErede Pappalardo e profes-sore di Istituzioni di dirittoprivato alla Cattolica di Milano.«Negli ultimi anni, si è assistito

Giuliano Ponzanelli

a una generale riscoperta dellaforma giuridica degli enti nonprofit, visti come in grado disuperare la crisi del mercatoe dello Stato. In particolare, èstata riscoperta la forma giuri-dica fondazionale, indipendentee priva di finalità lucrative, checonsente di gestire e valorizzareal meglio il patrimonio». Inoltregli enti del terzo settore, fermoil divieto di distribuzione degliutili, possono anche svolgereattività d'impresa, «benchéstrumentale e accessoria alperseguimento degli obiettiviistituzionali», precisa Ponza-nelli, che inquadra l'assistenzalegale in questo contesto: «Puòrivelarsi determinante per con-ciliare esigenze di tipo commer-ciale con le peculiarità de] nonprofit».

«Le normative di set-tore impongono com-petenze specifiche perla consulenza legale»,spiega Maria ClemeBartesaghi, partner diSfl. «Le forme giuridichedelle attività connotatedall'assenza di scopodi lucro sono molte: lascelta del modello nondeve essere dettata dallemode del momento, mava attentamente vaglia-ta nell'ottica dell'opera-tività futura». Sfl, che trale altre cose ha lavoratoalla creazione della Fon-dazione Acquario di Ge-nova e alla ricollocazionedella Collezione Lunardi, oggiospitata dal Museo genovesedel Castello d'Albertis, segue ilsettore in maniera parallela sulversante.legale e fiscale. Ovvia-mente non si tratta di un set-tore core per lo studio: «Copreuna nicchia, ma comunque in-teressante perché da una partesi può trattare di un prodotto daaffiancare alla gestione di un ci-clo imprenditoriale, e in questocaso agiamo per i nostri clientitradizionali», spiega l'avvocato,«mentre dall'altro consente diseguire iniziative con finalitàsociali sul territorio».

«Il comparto sta crescendomolto e offre opportuni-tà di lavoro, anche per iconsulenti, consideratoche molti degli enti, purnon perseguendo fina-lità di lucro, gestisconoattività economiche didimensioni importanticon numerosi addetti»,sottolinea Maria Tere-sa De Lorenzo, partnerdella sede di Padova diLS Lexjus Sinacta.«Quindi queste realtà de-vono essere organizzate,gestite e controllate congli stessi criteri di pro-duttività, efficienza, effi-cacia e trasparenza chedevono caratterizzare leaziende che distribuisco-

no utili ai propri soci. Infatti,una gestione virtuosa fa sì chetutti i risparmi possano essereutilizzati per migliorare i servi-zi, in particolare se le attività sisvolgono nell'ambito del welfa-re, con ricadute positive sullaqualità di vita delle persone».

Quanto alle specificità delsettore, De Lorenzo le lega inprimo luogo al fatto che il nonprofit comprende «enti comple-tamente diversi tra loro, pernatura giuridica e dimensioni:sotto la stessa denominazionedi non profit possiamo trovaresia i patronati che le Fondazioni

Maria Cleme Bartesaghi

di origine bancaria».Inoltre, il terzo settore non ha

mai trovato in Italia un inqua-dramento giuridico unitario. «Ivari interventi legislativi che sisono susseguiti hanno regolatoalcune componenti del settore,ma senza fare chiarezza in ma-niera definitiva. Così, per esem-pio, imprese sociali stentano adecollare perché non sono maistate previste agevolazioni di ca-rattere fiscale a bilanciamentodei vincoli previsti dalla norma»,aggiunge l'avvocato di LS.

Sul tema della programma-zione insiste anche Francesca

ULTIM'ORA

Supplemento a curadi ROBERTO M ILI ACCA

rmiliacca@class. it

Detraibilitàfiscale più ampiaElevata la soglia di detraibi-lità delle donazioni alle on-lus. La legge n. 96/12 (Normein materia di riduzione deicontributi pubblici in favoredei partiti e dei movimentipolitici, nonché misure pergarantire la trasparenza ei controlli dei rendiconti deimedesimi. Delega al gover-no per l'adozione di un testounico delle leggi concernentiil finanziamento dei partiti edei movimenti politici e perl'armonizzazione del regimerelativo alle detrazioni fisca-li), all'articolo 15, ha infattiprevisto alcune modifiche ri-spetto alle donazioni liberaliagli enti e alle associazioninon profit, uniformando leprocedure che riguardano leonlus a quelle già vigenti perle donazioni liberali ai parti-ti. Nello specifico, il provve-dimento andrà a sostenereonlus, iniziative umanitarie,religiose o laiche, fondazioni,associazioni e comitati innal-zando le percentuali fiscal-mente detraibili, passandodall'attuale 19% al 24% nel2013, per poi salire ulterior-mente al 26% dal 2014, sem-pre nel tetto dei 2.065 euroall'anno.

Muserra, partner di StsDeloitte: «Questo setto-re richiede più di altriuna pianificazione moltoaccurata. Il compito delprofessionista è guidarele scelte dei soggetti cheintendono investire inenti non lucrativi, illu-strando i prò e contro deirisvolti civilistici e tribu-tari connessi alle diverseforme giuridiche utiliz-zabili per realizzare unprogetto non profit, comeassociazioni, fondazioni,comitati e così via». Così,sotto il profilo giuridico ènecessario, per esempio,«tener conto dei vincoli didestinazione del patrimonio ap-portato, delle problematiche re-lative alla struttura proprietariae alla governance imposti dallalegge con riferimento a ciascunaspecifica tipologia, oltre che dellelimitazioni alla distribuzione diutili o alla liquidazione del pa-trimonio stesso».

Il ruolo delle fondazionie delle Ong

Sante Ricci, partner diNctm, ci tiene a ricomprende-re nel non profit anche realtàdiverse da enti e associazioni,

Francesca Muserra

ma con problematiche giuri-diche simili come le fonda-zioni bancarie, le finanziarieetiche, gli enti ecclesiasticie le Ong estere operanti inItalia. «Quindi tutte le realtàche dispongono di un atto dicostituzione formale che nedelimita giuridicamente i con-fini soggettivi e l'operare inambienti spesso normati spe-cificamente; che sono basatisull'autogoverno, con tutte leproblematiche di governanceche ciò comporta; infine chegestiscono un patrimonio perfinalità istituzionali avendo

Failla (Lablaw), non è esentedalla conflittualità sul lavoroIn linea di massima le organizzazioni del terzo settore si basanosul lavoro volontario dei loro membri, eppure non mancano avolte controversie simili a quelle che si riscontrano all'internodelle aziende. «Il non profit è un settore in forte crescita e moltocomplesso proprio per le specificità che lo caratterizzano», osser-va Luca Failla, sociofondatore di Lablaw.«Innanzitutto ci sonofrequenti richieste di^supporto legale sulpiano amministrativo,considerato che mol-te delle realtà attivenel comparto hannoin essere convenzionicon il settore pubbli-co. In secondo luogoperché, pur essendomolte delle prestazio-ni fornite dai membridelle organizzazioni ditipo gratuito, possonosorgere complicazioninella gestione dei rap-porti. L'esempio tipicoè legato alla turnazio-ne del personale». E per la consulenza legale che cosa cambia?Anche su questo fronte Failla vede delle specificità settoriali. «Lacarenza di fondi con cui la maggior parte delle organizzazioni nonprofit si trova a fare i conti impedisce loro di dotarsi di professio-nalità legali interne», riflette l'avvocato. «Così a noi consulentilegali manca una persona con cui interfacciarsi e siamo chiamatia svolgere attività più ampie del solito, pur nella consapevolezzache le politiche tariffarie, laddove l'assistenza non è fornita gra-tuitamente, non sono paragonabili a quelle applicate al mondodelle imprese».

— — © Riproduzione riservata

Luca Failla

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itallaOggi7 STUDI & CARRIERE Lunedì 6 Agosto 2012 ffl

stakeholder indistinti».L'evoluzione degli ultimi

anni, tra la maturazione delsettore e la crisi economica,fa sì che il sistema del nonprofit non sia più esclusiva-mente incentrato sulle elargi-zioni liberali, ma che dipendaanche dalle attività di impre-sa svolte dalle organizzazionidel settore. «Questo fa sì chesi presentino tutte le proble-matiche e le esigenze di as-sistenza tipiche dell'impresa,oltre a quelle derivanti dallaparticolare normativa di set-tore applicabile a ciascunainiziativa», sottolinea Ricci.Una tendenza destinata arafforzarsi in futuro, consi-derando la contrazione delwelfare pubblico, alla qualesi contrappone una maggiorerichiesta di servizi da partedella cittadinanza.

Su questa linea si muoveanche il pensiero di LauraBellincini, responsabile indu-stry non profit di Cba StudioLegale e Tributario, che haseguito molte realtà nel cam-

po medico scientifico come ilCampus Ifom Ieo di Milano e laFondazione per il Tuo Cuore diFirenze, oltre che enti culturalicome il Teatro Litta di Milano.«Il mondo occidentale tenderà

Corrado Rosario

a un crescente impoverimentoe questo incentiverà l'assunzio-ne di responsabilità da partedi soggetti diversi dallo Stato,

oramai privo di risorse. Si cre-ano quindi spazi per le associa-zioni che riescono a far frontealla necessità di unire gli sforziper soddisfare bisogni comunio collettivi e per le fondazioni,

che si occupano del fi-nanziamento di speci-fici progetti di utilitàgenerale».

Corrado Rosano,socio dello StudioNunziante Magro-ne (che tra gli altriha seguito la Fonda-zione Museo Nazio-nale della Scienzae della Tecnologia),sottolinea che «laprivatizzazione dienti e istituti pubbli-ci ha portato all'in-gresso di nuovi ma-nager che richiedonoconsulenza giuridicaper l'instaurazione dinuove prassi gestio-

nali e per affrontare alcunearee delicate come i rapportidi lavoro». Altri ambiti emer-genti sono il fund-raising e

I TIMORI FISCALI

Impatto dirompente per PImuUno dei temi più caldi per il settore riguarda l'esenzionedall'Irou per gli enti non commerciali relativamente agli im-mobili utilizzati esclusivamente per lo svolgimento di alcuneattività ritenute meritevoli di tutela dalla legge, come quelleassistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive eculturali. «Ci sono casifrequenti di contenziosorelativamente al ricono-scimento dell'esenzioneper le sole attività svol-te secondo modalità noncommerciali», spiegaFrancesco Facchini,

! co-fondatore di Facchi-ni Rossi Scarioni. Untema sul quale il legi-slatore è intervenuto direcente (con l'art. 91-bisdel di n. 1/2012), fissandouna serie di paletti. «Insostanza la nuova normaconsente di accatastareseparatamente parte diun immobile utilizzatoda un ente non commer-ciale per svolgervi unaattività commerciale eassolvere l'Imu su questaporzione», spiega Facchini. «Se invece l'unità immobiliare vie-ne utilizzata promiscuamente sia per le attività istituzionali,sia per quelle commerciali, i criteri stabiliti dal decreto di pros-sima emanazione e attestati nella dichiarazione che gli entinon commerciali dovranno predisporre costituiranno la baseper determinare la proporzione su cui applicare l'imposta».

Francesco Facchini

l'accesso alle dotazioni dellefondazioni per valorizzare ilpatrimonio a disposizione. «Inquesti casi», spiega Rosano, «èrichiesta una specifica cono-scenza del modus operandianglosassone, in cui all'av-vocato viene a volte richiestoanche di fungere da media-

tore culturale nella gestionedelle diverse istituzioni coin-volte, come istituzioni estere,privati esteri e istituzionipubbliche o privati italiani,spesso tra loro molto distantiper esperienza ma anche perlinguaggio giuridico».

©Riproduzione riservata Hj

L'ESPERIENZA DELLE LAW FIRM

LathamSc Watkins puntasulle attività prò hono

SECONDO UN RAPPORTO UNICREDIT-IPSOS, OCCUPA 650 MILA PERSONE

Un settore da 67 miliardi di fatturato

Emanuela Basso Petrino

L e attività prò bono sono molto frequenti nel cam-po del non profit. Il network internazionale diLatham&Watkins può contare su alcuni pro-fessionisti che si dedicano in maniera esclusi-

va a questo ambito, vagliando le richieste che arrivanodai vari uffici sparsi nel mondo, considerato che ciascunprogetto seguito dallo studio deve rispondere a requisitidi merito per poter beneficiare dei nostri servizi legaligratuiti.

«Non lo facciamo per avere un ritorno di immagine,né per beneficenza, ma perché riteniamo utile dedicareuna parte del nostro tempo e delle nostre competenzealla comunità di cui facciamo parte», spiega EmanuelaBasso Petrino dello studio di Milano.

Che rileva: «Anche il terzo settore soffre la crisi che stacolpendo tutti i comparti del nostro paese, riscontrando,in particolare, sempre maggiori difficoltà nella raccoltafondi, attività essenziale per le sue finalità».

© Riproduzione ; i&et uaia-

La rilevanza raggiunta dal terzo settorenel contesto socio-economico italiano trovaconferma in una recente ricerca realizzatada UniCredit Foundation e Ipsos. Lo studio,intitolato «II valore economico del Terzo set-tore in Italia», stima in 650 mila persone gliaddetti del comparto (il 37,3% delle organiz-zazioni censite conta su personale retribui-to, con una mediadi 14 persone atesta), che svilup-pa un giro d'affariintorno ai 67 mi-liardi di euro. Perdare un'idea, ildato è superiore aquello della modamade in Italy.

Dall'indagineemerge che oltre itre-quarti delle re-altà attive nel ter-zo settore fa capo almondo associativo:le organizzazioni divolontariato rap-presentano il 39%del totale, quelledi promozione so-ciale il 16%, mentre le cooperative e le im-prese sociali contano per il 19%. Completanoil quadro, con circa Fl% a testa, fondazioni,comitati, enti ecclesiastici e organizzazioninon governative.

I dati spingono il direttore generale diUnicredit, Roberto Nicastro, a rilevareche «Lo sviluppo del non profit è una delle

poche e bellissime risposte concrete alla cri-si, con un aspetto di anticiclicità. Si trattaprobabilmente dell'unico settore rivolto almercato interno nel quale gli occupati nondiminuiscono». Lo stesso dirigente del grup-po bancario sottolinea, poi, che il compartoporta un contributo di modernità nella so-cietà: «Basti pensare al peso della compo-

nente femminilee al rapporto vir-tuoso con il terri-torio».

Analizzando piùa fondo lo studiosi scopre che ilsettore è nel pie-no di un processodi cambiamento,con un calo sen-sibile dei fondiprovenienti dallapubblica ammini-strazione (37% deltotale), alle presecon una riduzionegeneralizzata deitrasferimenti allaluce delle politi-che di austerity

in voga sia a livello centrale, che degli entilocali, a vantaggio di un ruolo crescente daparte dei finanziatori privati: il 30% deifondi arriva da donazioni, il resto è divisotra il 19% imputabile alla vendita di beni eservizi a privati, 1*11% all'autofinanziamen-to e il 4% ad altre fonti.

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