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I I Lunedì 6 Agosto 2012 STUDI & CARRIERE ItallaOggl7

Anche se nelle lawfirm non ci tòno practice specifiche, il terzo settore viene seguito a 360°

Non profit, un settore complessoche ha bisogno di consulenti globali

Pagine a curaDI Dumo Lui

11 mercato delle Ipo sostan-zialmente fermo, l'm&a cherallenta in attesa di capirecome evolverà lo scenario

macroeconomico (in tanti at-tendono il calo dei multipli peracquistare) e l'energy che hasubito una brusca frenata inseguito all'incertezza creatadalle nuove norme.

Per gli studi legali non si trat-ta certo di un grande momentoe questo spiega la ricerca dinuove opportunità in settori alungo trascurati. È il caso delnon profit, che non coinvolgesolo attività fornite prò bono,ma, che per le dimensioni as-sunte nell'economia italiana,presenta molti aspetti simili aquelli di altre pratiche: dal con-tenzioso alla consulenza ammi-nistrativa, dall'ottimizzazionefiscale ai rapporti di lavoro.

Le specificità del settore

«II mondo imprenditoriale èuno dei principali finanziato-ri del settore», riflette GiulioPonzanelli, socio di BonettiErede Pappalardo e profes-sore di Istituzioni di dirittoprivato alla Cattolica di Milano.«Negli ultimi anni, si è assistito

Giuliano Ponzanelli

a una generale riscoperta dellaforma giuridica degli enti nonprofit, visti come in grado disuperare la crisi del mercatoe dello Stato. In particolare, èstata riscoperta la forma giuri-dica fondazionale, indipendentee priva di finalità lucrative, checonsente di gestire e valorizzareal meglio il patrimonio». Inoltregli enti del terzo settore, fermoil divieto di distribuzione degliutili, possono anche svolgereattività d'impresa, «benchéstrumentale e accessoria alperseguimento degli obiettiviistituzionali», precisa Ponza-nelli, che inquadra l'assistenzalegale in questo contesto: «Puòrivelarsi determinante per con-ciliare esigenze di tipo commer-ciale con le peculiarità de] nonprofit».

«Le normative di set-tore impongono com-petenze specifiche perla consulenza legale»,spiega Maria ClemeBartesaghi, partner diSfl. «Le forme giuridichedelle attività connotatedall'assenza di scopodi lucro sono molte: lascelta del modello nondeve essere dettata dallemode del momento, mava attentamente vaglia-ta nell'ottica dell'opera-tività futura». Sfl, che trale altre cose ha lavoratoalla creazione della Fon-dazione Acquario di Ge-nova e alla ricollocazionedella Collezione Lunardi, oggiospitata dal Museo genovesedel Castello d'Albertis, segue ilsettore in maniera parallela sulversante.legale e fiscale. Ovvia-mente non si tratta di un set-tore core per lo studio: «Copreuna nicchia, ma comunque in-teressante perché da una partesi può trattare di un prodotto daaffiancare alla gestione di un ci-clo imprenditoriale, e in questocaso agiamo per i nostri clientitradizionali», spiega l'avvocato,«mentre dall'altro consente diseguire iniziative con finalitàsociali sul territorio».

«Il comparto sta crescendomolto e offre opportuni-tà di lavoro, anche per iconsulenti, consideratoche molti degli enti, purnon perseguendo fina-lità di lucro, gestisconoattività economiche didimensioni importanticon numerosi addetti»,sottolinea Maria Tere-sa De Lorenzo, partnerdella sede di Padova diLS Lexjus Sinacta.«Quindi queste realtà de-vono essere organizzate,gestite e controllate congli stessi criteri di pro-duttività, efficienza, effi-cacia e trasparenza chedevono caratterizzare leaziende che distribuisco-

no utili ai propri soci. Infatti,una gestione virtuosa fa sì chetutti i risparmi possano essereutilizzati per migliorare i servi-zi, in particolare se le attività sisvolgono nell'ambito del welfa-re, con ricadute positive sullaqualità di vita delle persone».

Quanto alle specificità delsettore, De Lorenzo le lega inprimo luogo al fatto che il nonprofit comprende «enti comple-tamente diversi tra loro, pernatura giuridica e dimensioni:sotto la stessa denominazionedi non profit possiamo trovaresia i patronati che le Fondazioni

Maria Cleme Bartesaghi

di origine bancaria».Inoltre, il terzo settore non ha

mai trovato in Italia un inqua-dramento giuridico unitario. «Ivari interventi legislativi che sisono susseguiti hanno regolatoalcune componenti del settore,ma senza fare chiarezza in ma-niera definitiva. Così, per esem-pio, imprese sociali stentano adecollare perché non sono maistate previste agevolazioni di ca-rattere fiscale a bilanciamentodei vincoli previsti dalla norma»,aggiunge l'avvocato di LS.

Sul tema della programma-zione insiste anche Francesca

ULTIM'ORA

Supplemento a curadi ROBERTO M ILI ACCA

rmiliacca@class. it

Detraibilitàfiscale più ampiaElevata la soglia di detraibi-lità delle donazioni alle on-lus. La legge n. 96/12 (Normein materia di riduzione deicontributi pubblici in favoredei partiti e dei movimentipolitici, nonché misure pergarantire la trasparenza ei controlli dei rendiconti deimedesimi. Delega al gover-no per l'adozione di un testounico delle leggi concernentiil finanziamento dei partiti edei movimenti politici e perl'armonizzazione del regimerelativo alle detrazioni fisca-li), all'articolo 15, ha infattiprevisto alcune modifiche ri-spetto alle donazioni liberaliagli enti e alle associazioninon profit, uniformando leprocedure che riguardano leonlus a quelle già vigenti perle donazioni liberali ai parti-ti. Nello specifico, il provve-dimento andrà a sostenereonlus, iniziative umanitarie,religiose o laiche, fondazioni,associazioni e comitati innal-zando le percentuali fiscal-mente detraibili, passandodall'attuale 19% al 24% nel2013, per poi salire ulterior-mente al 26% dal 2014, sem-pre nel tetto dei 2.065 euroall'anno.

Muserra, partner di StsDeloitte: «Questo setto-re richiede più di altriuna pianificazione moltoaccurata. Il compito delprofessionista è guidarele scelte dei soggetti cheintendono investire inenti non lucrativi, illu-strando i prò e contro deirisvolti civilistici e tribu-tari connessi alle diverseforme giuridiche utiliz-zabili per realizzare unprogetto non profit, comeassociazioni, fondazioni,comitati e così via». Così,sotto il profilo giuridico ènecessario, per esempio,«tener conto dei vincoli didestinazione del patrimonio ap-portato, delle problematiche re-lative alla struttura proprietariae alla governance imposti dallalegge con riferimento a ciascunaspecifica tipologia, oltre che dellelimitazioni alla distribuzione diutili o alla liquidazione del pa-trimonio stesso».

Il ruolo delle fondazionie delle Ong

Sante Ricci, partner diNctm, ci tiene a ricomprende-re nel non profit anche realtàdiverse da enti e associazioni,

Francesca Muserra

ma con problematiche giuri-diche simili come le fonda-zioni bancarie, le finanziarieetiche, gli enti ecclesiasticie le Ong estere operanti inItalia. «Quindi tutte le realtàche dispongono di un atto dicostituzione formale che nedelimita giuridicamente i con-fini soggettivi e l'operare inambienti spesso normati spe-cificamente; che sono basatisull'autogoverno, con tutte leproblematiche di governanceche ciò comporta; infine chegestiscono un patrimonio perfinalità istituzionali avendo

Failla (Lablaw), non è esentedalla conflittualità sul lavoroIn linea di massima le organizzazioni del terzo settore si basanosul lavoro volontario dei loro membri, eppure non mancano avolte controversie simili a quelle che si riscontrano all'internodelle aziende. «Il non profit è un settore in forte crescita e moltocomplesso proprio per le specificità che lo caratterizzano», osser-va Luca Failla, sociofondatore di Lablaw.«Innanzitutto ci sonofrequenti richieste di^supporto legale sulpiano amministrativo,considerato che mol-te delle realtà attivenel comparto hannoin essere convenzionicon il settore pubbli-co. In secondo luogoperché, pur essendomolte delle prestazio-ni fornite dai membridelle organizzazioni ditipo gratuito, possonosorgere complicazioninella gestione dei rap-porti. L'esempio tipicoè legato alla turnazio-ne del personale». E per la consulenza legale che cosa cambia?Anche su questo fronte Failla vede delle specificità settoriali. «Lacarenza di fondi con cui la maggior parte delle organizzazioni nonprofit si trova a fare i conti impedisce loro di dotarsi di professio-nalità legali interne», riflette l'avvocato. «Così a noi consulentilegali manca una persona con cui interfacciarsi e siamo chiamatia svolgere attività più ampie del solito, pur nella consapevolezzache le politiche tariffarie, laddove l'assistenza non è fornita gra-tuitamente, non sono paragonabili a quelle applicate al mondodelle imprese».

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Luca Failla

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itallaOggi7 STUDI & CARRIERE Lunedì 6 Agosto 2012 ffl

stakeholder indistinti».L'evoluzione degli ultimi

anni, tra la maturazione delsettore e la crisi economica,fa sì che il sistema del nonprofit non sia più esclusiva-mente incentrato sulle elargi-zioni liberali, ma che dipendaanche dalle attività di impre-sa svolte dalle organizzazionidel settore. «Questo fa sì chesi presentino tutte le proble-matiche e le esigenze di as-sistenza tipiche dell'impresa,oltre a quelle derivanti dallaparticolare normativa di set-tore applicabile a ciascunainiziativa», sottolinea Ricci.Una tendenza destinata arafforzarsi in futuro, consi-derando la contrazione delwelfare pubblico, alla qualesi contrappone una maggiorerichiesta di servizi da partedella cittadinanza.

Su questa linea si muoveanche il pensiero di LauraBellincini, responsabile indu-stry non profit di Cba StudioLegale e Tributario, che haseguito molte realtà nel cam-

po medico scientifico come ilCampus Ifom Ieo di Milano e laFondazione per il Tuo Cuore diFirenze, oltre che enti culturalicome il Teatro Litta di Milano.«Il mondo occidentale tenderà

Corrado Rosario

a un crescente impoverimentoe questo incentiverà l'assunzio-ne di responsabilità da partedi soggetti diversi dallo Stato,

oramai privo di risorse. Si cre-ano quindi spazi per le associa-zioni che riescono a far frontealla necessità di unire gli sforziper soddisfare bisogni comunio collettivi e per le fondazioni,

che si occupano del fi-nanziamento di speci-fici progetti di utilitàgenerale».

Corrado Rosano,socio dello StudioNunziante Magro-ne (che tra gli altriha seguito la Fonda-zione Museo Nazio-nale della Scienzae della Tecnologia),sottolinea che «laprivatizzazione dienti e istituti pubbli-ci ha portato all'in-gresso di nuovi ma-nager che richiedonoconsulenza giuridicaper l'instaurazione dinuove prassi gestio-

nali e per affrontare alcunearee delicate come i rapportidi lavoro». Altri ambiti emer-genti sono il fund-raising e

I TIMORI FISCALI

Impatto dirompente per PImuUno dei temi più caldi per il settore riguarda l'esenzionedall'Irou per gli enti non commerciali relativamente agli im-mobili utilizzati esclusivamente per lo svolgimento di alcuneattività ritenute meritevoli di tutela dalla legge, come quelleassistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive eculturali. «Ci sono casifrequenti di contenziosorelativamente al ricono-scimento dell'esenzioneper le sole attività svol-te secondo modalità noncommerciali», spiegaFrancesco Facchini,

! co-fondatore di Facchi-ni Rossi Scarioni. Untema sul quale il legi-slatore è intervenuto direcente (con l'art. 91-bisdel di n. 1/2012), fissandouna serie di paletti. «Insostanza la nuova normaconsente di accatastareseparatamente parte diun immobile utilizzatoda un ente non commer-ciale per svolgervi unaattività commerciale eassolvere l'Imu su questaporzione», spiega Facchini. «Se invece l'unità immobiliare vie-ne utilizzata promiscuamente sia per le attività istituzionali,sia per quelle commerciali, i criteri stabiliti dal decreto di pros-sima emanazione e attestati nella dichiarazione che gli entinon commerciali dovranno predisporre costituiranno la baseper determinare la proporzione su cui applicare l'imposta».

Francesco Facchini

l'accesso alle dotazioni dellefondazioni per valorizzare ilpatrimonio a disposizione. «Inquesti casi», spiega Rosano, «èrichiesta una specifica cono-scenza del modus operandianglosassone, in cui all'av-vocato viene a volte richiestoanche di fungere da media-

tore culturale nella gestionedelle diverse istituzioni coin-volte, come istituzioni estere,privati esteri e istituzionipubbliche o privati italiani,spesso tra loro molto distantiper esperienza ma anche perlinguaggio giuridico».

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L'ESPERIENZA DELLE LAW FIRM

LathamSc Watkins puntasulle attività prò hono

SECONDO UN RAPPORTO UNICREDIT-IPSOS, OCCUPA 650 MILA PERSONE

Un settore da 67 miliardi di fatturato

Emanuela Basso Petrino

L e attività prò bono sono molto frequenti nel cam-po del non profit. Il network internazionale diLatham&Watkins può contare su alcuni pro-fessionisti che si dedicano in maniera esclusi-

va a questo ambito, vagliando le richieste che arrivanodai vari uffici sparsi nel mondo, considerato che ciascunprogetto seguito dallo studio deve rispondere a requisitidi merito per poter beneficiare dei nostri servizi legaligratuiti.

«Non lo facciamo per avere un ritorno di immagine,né per beneficenza, ma perché riteniamo utile dedicareuna parte del nostro tempo e delle nostre competenzealla comunità di cui facciamo parte», spiega EmanuelaBasso Petrino dello studio di Milano.

Che rileva: «Anche il terzo settore soffre la crisi che stacolpendo tutti i comparti del nostro paese, riscontrando,in particolare, sempre maggiori difficoltà nella raccoltafondi, attività essenziale per le sue finalità».

© Riproduzione ; i&et uaia-

La rilevanza raggiunta dal terzo settorenel contesto socio-economico italiano trovaconferma in una recente ricerca realizzatada UniCredit Foundation e Ipsos. Lo studio,intitolato «II valore economico del Terzo set-tore in Italia», stima in 650 mila persone gliaddetti del comparto (il 37,3% delle organiz-zazioni censite conta su personale retribui-to, con una mediadi 14 persone atesta), che svilup-pa un giro d'affariintorno ai 67 mi-liardi di euro. Perdare un'idea, ildato è superiore aquello della modamade in Italy.

Dall'indagineemerge che oltre itre-quarti delle re-altà attive nel ter-zo settore fa capo almondo associativo:le organizzazioni divolontariato rap-presentano il 39%del totale, quelledi promozione so-ciale il 16%, mentre le cooperative e le im-prese sociali contano per il 19%. Completanoil quadro, con circa Fl% a testa, fondazioni,comitati, enti ecclesiastici e organizzazioninon governative.

I dati spingono il direttore generale diUnicredit, Roberto Nicastro, a rilevareche «Lo sviluppo del non profit è una delle

poche e bellissime risposte concrete alla cri-si, con un aspetto di anticiclicità. Si trattaprobabilmente dell'unico settore rivolto almercato interno nel quale gli occupati nondiminuiscono». Lo stesso dirigente del grup-po bancario sottolinea, poi, che il compartoporta un contributo di modernità nella so-cietà: «Basti pensare al peso della compo-

nente femminilee al rapporto vir-tuoso con il terri-torio».

Analizzando piùa fondo lo studiosi scopre che ilsettore è nel pie-no di un processodi cambiamento,con un calo sen-sibile dei fondiprovenienti dallapubblica ammini-strazione (37% deltotale), alle presecon una riduzionegeneralizzata deitrasferimenti allaluce delle politi-che di austerity

in voga sia a livello centrale, che degli entilocali, a vantaggio di un ruolo crescente daparte dei finanziatori privati: il 30% deifondi arriva da donazioni, il resto è divisotra il 19% imputabile alla vendita di beni eservizi a privati, 1*11% all'autofinanziamen-to e il 4% ad altre fonti.

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