L'ULTIMA BEFFA DEL PRINCIPE DI SANSEVERO, TUTTA LA VERITÀ SUI MISTERI SVELATI DALLE INDAGINI...

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Il Principe “nero” di Sansevero, Raimondo di Sangro (1710-1771), torna a far parlare di sé. Questa volta, accade in sordina – fino a ora – anche se dalle colonne di una delle più accreditate pubblicazioni di medicina al mondo, la rivista americana AJMG, American journal of Medical genetics, sulle quali è comparsa la prima ricerca scientifica effettuata su alcune enigmatiche e famosissime opere del nobile alchimista e scienziato del Settecento napoletano. Un articolo che, se da una parte sembrerebbe scrivere la parola fine su alcuni dubbi secolari, dall’altra apre una ulteriore voragine di mistero sul Principe e sulle sue cosiddette Macchine Anatomiche. Infatti, è proprio di queste che ancora una volta si parla e, dopo l’attuale rivelazione, senz’altro il fuoco interpretativo amico e nemico riprenderà a incrociarsi come non mai.L’indagine è stata svolta da una équipe di dieci medici campani, tutti specialisti in materia cardiologica, vascolare e genetica composta da Domenico Galzerano, Diana Lama... http://www.youtube.com/watch?v=dPzEqM1UOsECon il fondo del direttore di FENIX, ADRIANO FORGIONE, sulla Conferenza Stampa del 12 febbraio 2014 al Gambrinus di Napoli, pubblicato sulla rivista di marzo 2014.

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    Il Principe di Sansevero, Raimondo di Sangro(1710-1771), torna a far parlare di s. Questa vol-ta accade in sordina per ora - anche se dalle co-lonne di una delle pi accreditate pubblicazionidi medicina al mondo, la rivista americana AJMG,American journal of Medical genetics, sulle quali comparsa la prima ricerca scientifica effettuata su alcu-ne enigmatiche e famosissime opere del nobile alchi-mista e scienziato del Settecento napoletano. Un arti-colo che, se da una parte sembrerebbe scrivere la paro-

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    ItaliaMisteriosa

    di Maurizio Ponticello

    LUltima Bef fa del Principe Nero

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    la fine su alcuni dubbi secolari,dallaltra apre una ulteriore voragi-ne di mistero sul Principe e sullesue cosiddette Macchine Anato-miche. Infatti, proprio di questeche ancora una volta si parla e, do-po lattuale rivelazione, senzaltroil fuoco interpretativo amico e ne-mico riprender a incrociarsi co-me non mai.Lindagine stata svolta da unaquipe di dieci medici campani,tutti specialisti in materia cardio-logica, vascolare e genetica compo-sta da Domenico Galzerano, Dia-na Lama, Matteo Della Monica,Fabio Acquaviva, Fortunato Lo-nardo, Francesca Scarano, Gioac-chino Scarano, Giovanni Grego-rio, Francesca Sguazzo e Sara DiMichele. In sintesi, eccone i risul-tati: la struttura dei due corpi to-

    talmente scarnificati e mummifi-cati, con ossa e sistema circolato-rio in bella vista, esposti nella ca-vea sotterranea della Cappella diSangro di Napoli, in parte au-tentica e in parte ricostruita; lana-lisi svolta sul sistema vascolare del-le Macchine ha identificato alcu-ne anomalie per le quali, almenouna delle due, non avrebbe maipotuto vivere. Ma, laltra...

    La storia delle macchineCerchiamo di capire di cosa si trat-ti e per quale motivo siamo con-vinti che lintera vicenda abbia tut-ta laria di essere lennesimo sber-leffo che Raimondo di Sangro haconsegnato ai posteri. Nella Brevenota di quel che si vede in Casadel Principe di Sansevero D. Rai-mondo di Sangro nella citt di

    Napoli, data allestampe nel 1766 dietro il cuianonimato congrande probabi-lit si cel lostesso di Sangro le MacchineAnatomiche so-no descritte cos:In una stanzadun altro Ap-partamento, chechiamano dellaFenice, il qualesta tutto in fab-brica, per ren-derlo meglio di-viso e comodo,si veggono dueMacchine Ana-tomiche, o, permeglio dire, duescheletri dunMaschio, e du-na Femmina, nequali si osserva-no tutte le vene,e tutte le arteriede Corpi uma-ni, fatte per inie-zione, che, peressere tuttinteri,e, per la diligen-za con cui sonostati lavorati, sipossono diresingolari in Eu-ropa. Oltre atutte le visceri e

    le parti interiori del corpo, collaapertura del cranio, si osservanotutti vasi sanguigni della testa; ecollaprirsi la bocca, si veggono al-tres i vasi sanguigni della lingua.Mirabile poi la dilicatezza, collaquale stato lavorato il corpic-ciuolo dun Feto, che mor in uncolla Madre, di cui lo Scheletrodella Femmina suddetta: giacequesto accosto la Madre, la qualesta in piedi e si fa girare dogni in-torno, per osservarsene tutte leparti. Vicino al detto bambino vi la sua placenta aperta, dalla qua-le esce lintestino ombelicale, cheva ad unirsi al Feto nel suo pro-prio luogo. Anche il cranio diquesto picciolo corpicciuolo siapre, e se ne osservano i vasi san-guigni. Le dette due Macchine, osieno Scheletri, son opera del Si-gnor D. Giuseppe Salerno, Medi-co-Anatomico Palermitano.In queste parole tratte dalla primastesura del libretto-guida alla visitadella Cappella S. Maria della Piet detta anche Cappella di Sangroo della Pietatella ci sono da no-tare alcuni passaggi di rilievo. Idue apparati anatomici non eranosituati nella cripta, bens nella saladella resurrezione dun altro Ap-partamento, che richiama il no-me del mitico uccello risorto dalleproprie ceneri, simbolo di immor-talit. In secondo luogo, il corpofemminile, per poterlo osservareda tutte le angolazioni, doveva es-sere posizionato su un basamentomobile. Ai piedi della Femminacera il corpicino di un feto colle-gato alla madre tramite cordoneombelicale, trafugato negli anni60, si dice da occultisti che avreb-bero, col tempo, sottratto ancheframmenti di vene alle estremitdei piedi per lo svolgimento delleloro pratiche di psicomanzia conpezzi speciali e dautore. Infine,la descrizione degli apparati con-cepita ad arte per indurre il lettore-visitatore a credere che si tratti didue autentici cadaveri ai quali,per iniezione, furono fissati icircoli venosi. Ed da qui, som-mando le altre leggende con ildiabolico Principe protagonistadi inquietanti storie negromanti-che, che si addensato il miste-ro delle due Macchine tenebrosetratte da corpi umani. La favola

    Nella paginaa fronte, Rai-mondo DiSangro, Prin-cipe di Sanse-vero.Al centro, ledue macchi-ne anatomi-che oggettodi questarti-colo. A sini-stra quellamaschile, a destra quella femminile.Foto Mu-seo CappellaSansevero.

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    In pagina,il primo piano

    della macchinaanatomica femminile.

    Foto De Gregorio

    ITALIA MISTERIOSApi popolare, raccolta e rilanciataanche da Benedetto Croce, rac-conta che si trattasse di due servidi casa di Sangro ai quali lin-carnazione napoletana del dottorFaust fece iniettare una dose le-tale di un composto alchemicoche metallizz solidificandolo il complesso circolo dei vasi etutto il flusso sanguigno: Per lie-ve fallo, fece uccidere due suoiservi, un uomo e una donna, eimbalsamarne stranamente i cor-pi in modo che mostrassero nelloro interno tutti i visceri, le arte-rie e le vene, e li serb in un ar-madio.Da queste storie macabre si sca-tenato un putiferio di indaginiper smentire, avvalorare e poisconfessare di nuovo. Nel casospecifico, si arrivati a definireche lintreccio che costituisce ilsistema cardiocircolatorio del Ma-schio e della Femmina, sarebbestato minuziosamente assemblatocon fil di ferro, cordini e resine ecolorato con nero fumo, azzurri-te, porporina e cinabro. I cuori dientrambi, le vesciche e i testicoli

    del maschio sarebbero stati inve-ce riprodotti con uno speciale ri-trovato del Principe: una cerasenza il naturale soccorso delleapi, estratta da varie comunalierbe e fiori bollite in acqua pre-parata con alcuni sali, cos datirar fuori una spezie di grasso,che, raccolto e tornato pi voltea ricuocere, viene in consistenzadi cera vergine e come essa ma-nipolabile.Fin dalla Breve nota, si dichiaraapertamente che le mummieesposte nella Cappella sono ope-ra di Giuseppe Salerno, un me-dico e sacerdote, originario di Pa-lermo, specializzato in anatomiaed esperto nella dissezione e nel-limbalsamazione di cadaveri. Idocumenti rinvenuti di recente,tuttavia, raccontano una storiadifferente da quella conosciuta.Infatti, lesemplare anatomico delMaschio parrebbe gi arrivato aNapoli nel 1756. Nella sede del-lAccademia Medica Palermitana,il 5 maggio dello stesso anno, al-la presenza del vicer di Sicilia ilmarchese Giovanni Fogliani Sfor-

    za dAragona, era stato appenapresentato dallanatomista Saler-no uno scheletro elaboratissi-mo da ogni parte. Questo, co-struito con impegno e con artedi opere meccaniche, mostravalosteografia e langeologia del-luomo, per un numero totale di261 ossa. Re Carlo di Borbone,stimolato dalla notizia che gli fuimmediatamente riferita, invit aNapoli il medico sacerdote con ilsuo straordinario artificio anato-mico per vederlo di persona emostrarlo ai nobili letterati di cor-te. Alla riunione che si tenne il27 novembre alla Camera delleConclusioni partecip pure ilPrincipe di Sangro, cavaliere del-lOrdine di San Gennaro (1740),primo Gran Maestro della LiberaMuratoria (1751) nonch amicodel sovrano. Durante quella con-ferenza, Raimondo di Sangro, af-fascinato dalla tecnica di realizza-zione, avanz una doppia propo-sta al ricercatore siciliano: lacqui-sto dei modelli anatomici e di la-vorare per lui lontano da occhiindiscreti, presso il laboratorio ri-cavato da una cava di pietra sottoil suo palazzotto sulla collina delVomero. Alcune prove documen-tali, quindi, tenderebbero a di-mostrare che le due Macchine fu-rono acquistate dal Principe esuccessivamente esposte senzache di Sangro ci mettesse mano obocca. Eppure, tra lincontro aNapoli del medico sacerdote conil Principe e linizio della lorocollaborazione professionale cisarebbe un buco di sette anni,poich le notizie, attestate da fedidi credito e da un contratto nota-rile, risalgono ad alcuni anni do-po, al febbraio 1763: Avendo ilSignor Principe escogitato la ma-niera di costruire in corpo reti-colare il cammino dellArterie edelle Vene simile alla natura for-mate, ossia una Macchina Anato-mica di un sommo utile per lu-mana societ, la suddetta Mac-china circolatoria delle Arterie edelle Vene verr eseguita a pun-tino con cera, la quale esso Prin-cipe apprester in modo che tut-ti i professori potranno esamina-re e studiare le Metamorfosi del

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  • In pagina, la placentadel feto tra ipiedi dellamacchinaanatomicafemminile,oggi scom-parsa.Foto DeGregorio.

    corpo umano. Nel 1763, Raimondo di Sangro, no-nostante i creditori gli facessero pressione per ottene-re il saldo degli ingenti debiti maturati, vers allana-tomista palermitano centocinquanta ducati come ac-conto per il primo anno, fino alla soddisfazione diducati 2.000. Nulla vieta, ed una delle ipotesi pos-sibili, che lapparato che il Principe avrebbe acqui-stato il condizionale dobbligo, poich a quantopare non c traccia del relativo pagamento sia quel-lo effettivamente esposto attualmente nella cavea del-la Cappella, ma altrettanto probabile e verosimileche entrambe le Macchine siano state realizzate exnovo dal Salerno dal 1763 in avanti, sotto la direzio-ne e con la collaborazione del Principe stesso, cheavrebbe suggerito una tecnica innovativa e limpiegodi materiali rivoluzionari. Di tutto ci, quasi certa-mente, non si arriver mai a capo. Tuttavia, se leci-to supporre che su Raimondo di Sangro ci sarannoper leternit immensi buchi neri sui quali indagare,periodicamente la scienza mette sotto esame le sueinvenzioni alimentando, paradossalmente, propriolaspetto leggendario e occulto del Principe. Oggettodi particolare attenzione, da sempre, sono proprio leMacchine Anatomiche, da tutti, e per lungo tempo,considerate incredibilmente perfette. Nel 1973, per,arriv una prima mezza smentita dalla scienza mo-derna. In quellanno, dalla rivista Medicina nei Se-coli, edita dallUniversit La Sapienza di Roma,Gu-glielmo Lutzen dichiar che la dimensione del cuo-re era inconsueta in entrambi gli impianti riprodottie che ci avrebbe potuto derivare o dal pompaggiodi sostanze chimiche attraverso il cuore, oppure daalterazioni patologiche preesistenti alla morte deidue soggetti.

    Lultima ricerca scientificaOggi, con un titolo altisonante, Science, Art, and Mi-stery in the Statues and in the Anatomical Machinesof the Prince of Sansevero: The Masterpieces of theSansevero Chapel, la pubblicazione a stampa sulperiodico americano American Journal of Medicalgenetics, e cos la svolta: il dicembre 2013, data incui sono stati resi pubblici i risultati ufficiali dellul-tima inchiesta che smonta tutto. O quasi.Alcuni membri dellquipe medica che hanno par-tecipato alla recentissima indagine, avevano gi svoltoin precedenza una ricerca sulle Macchine e sono sta-ti i primi a studiare la loro anatomia in dettaglio. Ilmistero finisce qui, avevano sentenziato in una in-tervista apparsa sulle pagine del Corriere del Mezzo-giorno. Era il 2006 e affermarono che: non si trat-ta di una forma di mummificazione, perch quel si-stema arterioso e venoso non poteva appartenere aun essere umano in quanto non avrebbe potuto vi-vere con le anomalie riscontrate. Insomma, dopoaver ottenuto le necessarie autorizzazioni dalla Fon-dazione del Museo della Cappella di Sansevero, ven-ne fuori ci che gli esperti avevano gi annotato suipropri taccuini: una gravissima malformazione con-genita del sistema arterioso polmonare, tale da nonconsentire la vita. La favola fosca del Principe-Frankenstein del XVIII secolo, antesignano dellostesso personaggio creato dalla penna di Mary Shel-ley, sembr crollare in modo conclusivo. Dal puntodi vista scientifico rimaneva in piedi una serie mino-re di perplessit, come la natura delle ossa degli sche-letri, delle quali si sempre detto che il Principe sele fosse procurate a un ossario comune tra i morti af-famati dalla carestia, o tra le vittime dellepidemia di

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    nar-si-o-tevael-die,

    fuailo-er-illeil

    el-0),raon-af-a-o-ui-a-hiri-toeln-di-u-e

    zaoanrocini,dita-o-il

    ma-ti-e

    or-o-u-ac-en-n-

    ut-na-el

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    btumncosanCgrrichSsiproppcrdscripqd2nncachrisepStistmEbla

    quegli anni che uccise quaranta-mila napoletani. In ambedue i

    casi, presumibilmente gli schele-tri furono asportati dal cimiterodelle Fontanelle.Per il nuovo capitolo dello studio,il principale ricercatore sulle ori-gini delle Macchine Anatomiche,Domenico Galzerano, si unitocon il genetista beneventano Mat-teo Della Monica, la squadra hacambiato formazione ed diven-tata un team multidisciplinare didieci membri, pronta a lanciare ilguanto di sfida con la pubblica-zione degli esiti su una delle piselettive riviste scientifiche inter-nazionali. Nella relazione ufficia-le si legge: I due modelli pre-sentano una rete complessa e de-licata di arterie, di vene e di ca-pillari di diversi spessori, colori elunghezze. Le ossa sono tenuteinsieme da perni metallici, chiodie fili. Entrambe le figure presen-tano la maggior parte delle ossache costituiscono normalmenteil corpo umano. Le ossa del cra-nio sono separate e tenute insie-me da cerniere; questo non per-mette di aprirle ed esaminarle alloro interno e sono altres coper-te da un complesso intreccio dipiccoli vasi. Laspetto del grembosuggerisce che la donna potrebbeessere morta durante o dopo ilparto. Sono state valutate la for-ma e le dimensioni del cuore ed stato effettuato un esame detta-gliato della morfologia, della po-sizione e delle dimensioni dei se-guenti vasi principali: aorta, arte-ria polmonare, vena cava superio-re e inferiore, giugulari e altre ve-ne innominate o brachiocefali-che. Gli esami hanno rilevatoche i cuori delle Macchine sonoprivi del pericardio, le loro basisono rivolte verso lalto, allindie-tro e a destra, mentre i vertici pun-tano verso il basso, in avanti e ver-so sinistra, per cui la forma, ledimensioni e la posizione sonoparagonabili a quelli di un nor-male cuore umano adulto. Lostesso discorso vale per i grossi va-si polmonari: per il modello disesso maschile, la struttura compatibile con una arteria pol-monare normale. Ma le cose sicomplicano per quello femmini-

    le: si possono distinguere tre ve-ne che si diramano dal cuore an-zich due. Quella anteriore, po-sizionata sulla sinistra rispetto al-le altre, colorata di nero ed di-retta verso lalto e a sinistra, visi-bile parzialmente solo per un bre-ve tratto perch coperta da unacomplessa rete di piccole veneche rappresentano i vasi linfatici,la biforcazione dellarteria polmo-nare e le sue ramificazioni destrae sinistra non sono presenti.Questo modello tipico di unaatresia polmonare, una condizio-ne che non permette la sopravvi-venza nellet adulta: a causa diuna malformazione cos, il san-gue dal lato destro del cuore nonpu raggiungere i polmoni perprendere ossigeno, precisa Do-menico Galzerano, a capo degli

    esperti, medico dellunit operati-va di Cardiologia dellospedaleSan Gennaro di Napoli, insiemecon Diana Lama, ricercatrice del-la Seconda Universit degli Studidi Napoli, specialista in cardio-chirurgia ed ecocardiografista, ol-tre che nota scrittrice di gialli: ilsuo ultimo thriller, Lanatomista,non a caso omaggia il Principe diSansevero con alcune pagine.Mentre la Macchina del maschio pi corrispondente alla realt,per laltra sono stati accertati mag-giori problemi e anomalie alcu-ne compatibili con la vita e altre

    no e alcune stranezze: La di-stanza tra la sommit dellarcoaortico e la clavicola sicura-mente pi lunga del normale.Questa anomalia compatibilecon la vita, ma non ce ne trac-cia nella letteratura medica.Unaltra particolare anomalia ri-guarda lanalisi della vena cava su-periore e inferiore: nella facciaanteriore cardiaca del modelloanatomico femminile, tre vasiemergono dalla base del cuore.Quello posteriore, colorato innero, origina dallatrio destro. diretto verso lalto e verso destrae, dopo essere risalito per un bre-ve tratto, si piega verso destra epoi scende sullo stesso lato dellaspina dorsale. La posizione, il co-lore e lorigine corrispondono aquelli della vena cava superiore.

    Malgrado ci, normalmente lavena cava superiore formata dal-la giunzione delle vene innomi-nate, non si dirige ad arco poste-riormente e non si congiunge al-la vena cava inferiore. Anche setale anomalia non viene segnalatain letteratura medica, dovrebbeessere compatibile con la vita nel-let adulta.Per quanto riguarda le arterie co-ronarie, nel Maschio e nella Fem-mina, la riproduzione perfetta,tranne che per lemergenza dellearterie dellapparato maschile: ledue Macchine sembrano scam-

    In pagina,particolare del

    cuore dellamacchina

    anatomica maschile.

    Freccia gialla:singola emer-

    genza dell'arteria coronaria.

    Freccia bianca:coronaria

    destra. Freccia rossa:

    discendente an-teriore dell'arte-

    ria coronaria.AO: aorta, PA:arteria polmo-nare, RAA: ap-pendice atriale

    destra.Le foto di que-ste due pagine

    sono state pub-blicate da

    AJMG, AmericanJournal of

    Medical Genetics.

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  • In alto, mac-china femmi-nile: cuore e arterie coronarie. Freccia gialla:arteria pol-monare. Frec-cia bianca: ar-co della venacava superio-re sinistra.Freccia rossa:vena cava su-periore sini-stra; AO: aor-ta. RA: atriodestro. Frec-cia bianca bi-direzionale:distanza tral'apice delladell'arco aor-tico e clavico-la. Frecce ver-di: vene inno-minate.Freccia azzur-ra: la vena ca-va inferiore.Freccia blu:arteria coro-naria discen-dente ante-riore sinistra;freccia viola:coronaria destra.In basso, DomenicoGalzerano e Diana Lama.

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    biarsi le imperfezioni. Questa volta, difatti, larchitet-tura del sistema circolatorio femminile appare nor-male, mentre lorigine singola delle coronarie dal se-no di Valsalva destro del Maschio ha una anomaliacongenita, sebbene sia compatibile con la vita e pos-sa essere del tutto asintomatica, aggiunge Galzera-no.Combinando lesame visivo anatomico del cuore, deigrossi vasi e dellalbero coronarico con la ricerca sto-rica nella letteratura medica, i risultati finali sonochiarissimi: i difetti di fabbrica delle Macchine diSansevero sono per lo pi circoscritti ai grossi vasi delsistema circolatorio del sangue e alcuni addiritturapotrebbero essere la conseguenza di banalissimi er-rori, a causa della scarsa conoscenza dellepoca che,per quanto concerne il sistema vascolare, era incom-pleta. Una svista sufficiente a far s che si possa de-cretare senza appello che, almeno per quanto riguar-da la donna, non avrebbe potuto sopravvivere. Ma lascoperta sensazionale che balza fuori dallesito dellaricerca, a nostro avviso, non questa. E, a renderseneper primo conto, lo stesso Domenico Galzerano, ilquale afferma che il risultato complessivo para-dossale. Dato che, per un precedente studio del2012, dal sistema circolatorio dei due apparati furo-no prelevati soltanto alcuni campioni bioptici in zo-ne diverse, ma non in tutte le regioni del sistemacardiovascolare, non possibile scartare lipotesiche per la preparazione dei diversi distretti circolato-ri siano state utilizzate tecniche differenti: sulla ba-se dei nostri risultati, non possiamo escludere che ilprincipe Raimondo e il suo assistente anatomista,Salerno, abbiano iniettato, almeno in alcuni distret-ti, cera liquida o altre sostanze per riprodurre in que-sto modo con ulteriore precisione e dettagli il siste-ma vascolare, compresi gli effetti tridimensionali.E non finita: le anomalie pi gravi e non compati-bili con la vita sono state rintracciate nei grossi vasi,la cui struttura nel 1763 era ben conosciuta, mentre

    il distretto coronarico, che la parte perfettamente ri-prodotta, a quel tempo non era nota cos in dettaglioed stata descritta dallanatomia topografica soltantoun secolo pi tardi, in pieno XIX secolo. Questo, anostro avviso, pu voler dire solamente due cose: oche il Principe e Salerno iniettarono veramente qual-che sostanza sconosciuta metallizzante nel sistema dialmeno uno dei due corpi umani e che perci Rai-mondo di Sangro e lanatomista sarebbero ascrivibilicome anticipatori di tecniche iniettive per la ripro-duzione del sistema cardiovascolare oppure che lacoppia di scienziati era a conoscenza di cose che al-tri avrebbero scoperto soltanto il secolo successivo.

    Lultimo messaggioLa cosa ancora pi sorprendente che, al di l dellastoria incompiuta delle Macchine Anatomiche, dalPrincipe che notoriamente amava burlarsi del pros-simo e lanciare provocatori guanti di sfida sembrasia pervenuto un ulteriore messaggio in codice da de-cifrare. E fino a un certo punto vero, come scrisseGiuseppe Maria Galanti, che tutti i suoi segretio sono morti con lui, o giacciono ignoti in qualcheangolo della sua casa: non si deve dimenticare, in-fatti, che leccentrico di Sangro usava comunicare lapropria scienza segreta per allegorie e per simboli eche spesso le sue invenzioni rappresentano moltopi di un manufatto straordinario in quanto sonopure una tappa della conoscenza ermetica, dellArsRegia. La Cappella di Sangro, allora, secondo questachiave di lettura, diventa il compimento dellOpera alnero del Principe e il raggiungimento della Pietra Fi-losofale: il suo vero lume perpetuo. Tutto il com-plesso monumentale una camera sepolcrale in cuisi rappresentano catabasi e anabasi, morte e rinascita,una fucina in cui gli elementi della vita devono pas-sare per la morte per trasmutarsi in Oro alchemico,nella seconda nascita. Le forme del labirinto con lagreca propiziatoria (uno svastika) del pavimento del-la Cappella e la caverna funeraria (la cavea sotterranea,che lui defin una spce de caveau), hanno unastretta relazione in quanto sono entrambi collegati al-la stessa idea di un viaggio segreto durante il quale

    di-cora-le.ileac-a.ri-u-

    cialloasire.in

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    mi-te-al-setabeel-

    o-m-ta,lele

    m-

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    In pagina, la Cappella Sansevero,

    a Napoli.

    bisogna lasciare andare le passioni umane; daltraparte, c una evidente complementariet pure tra ilsimbolo della caverna e quello del cuore. Il labirinto il passaggio al quale accedono le nature qualifica-te, impedisce laccesso ai profani e ha la mansionedi imbrigliare e tenere a distanza le forme psichicheinferiori. Il cuore il punto pi intimo e interno del-lessere umano, simbolo di Centro nascosto, ed gra-ficamente espresso con un triangolo con la puntaverso il basso, che anche il segno della coppa delGraal che accoglie il sangue regio. Il sangue il co-siddetto veicolo del calore animatore, la funzionevitale che parte dal cuore che, pompandolo, lo irrigaper tutto lorganismo e a circolo terminato torna al-lorigine. Nel caso delle Macchine, abbiamo duecorpi pietrificati, con il sistema circolatorio imbal-samato e il sangue simbolicamente coagulato, in par-te ricostruito e in parte sebbene con scarse proba-bilit autentico, dettaglio che, a questo punto, sot-to laspetto ermetico non cambierebbe pi di tantole cose. Un uomo e una donna scarnificati, scolpitinel sangue fissato, il primo con anomalie che gliavrebbero consentito comunque di vivere normal-mente; e la seconda palesemente falsa, affetta da ano-malie congenite che non le avrebbero concesso di vi-vere, e con un circolo venoso addirittura improbabi-le, sbagliato quasi sicuramente di proposito. I duecorpi spolpati rappresentano rispettivamente lele-mento fuoco vivo e lelemento acqua spento, intor-bidato dallerrore; solfo e mercurio, yang e yin che,uniti nelle nozze sacre, non avrebbero mai potutocostituire il Rebis, il Signore dalla doppia natura. Peril Principe alchimista, questa morte rappresentatadallorrore delle Macchine Anatomiche, forse, fu

    considerata semplicemente umana, troppo umana.Ovvero, il coagula senza alcun solve. O come i terri-ficanti Guardiani della Soglia.

    Il Museo Cappella Sansevero si trova a Napoli inVia Francesco De Sanctis, 19/21 Tel./fax: +39081.5518470. Per ogni informazione:www.museosansevero.it

    ITALIA MISTERIOSA

    Chi Maurizio Ponticello

    Giornalista e scrittore, stato corrispondente di te-state radiofoniche e televisive, redattore di vari quoti-diani e cronista de Il Mattino. autore di diversilibri, tra i quali Napoli, la citt velata e I misteri diPiedigrotta (entrambi Controcorrente Edizioni), edel best seller scritto a quattro mani con Agnese Pa-lumbo Misteri, segreti e storie insolite di Napoli(Newton Compton, 2012). Ha avuto vari riconosci-menti tra cui il premio Domenico Rea. Nel 2013ha pubblicato il saggio I Pilastri dellanno. Il signifi-cato occulto del Calendario (Edizioni Mediterra-nee/Arkeios, 2013) e il thriller esoterico La nona ora(Bietti Edizioni, 2013). vicepresidente della storicaassociazione Napolinoir. Il suo sito www.maurizioponticello.it

    I MAGNIFICI DIECI, LQUIPE DI MEDICICHE HA EFFETTUATO LE RICERCHE:

    Domenico Galzerano, Unit Operativa di Cardio-logia, Ospedale San Gennaro, Napoli.Diana Lama, ricercatrice della Seconda Universitdegli Studi di Napoli, specialista in cardiochirurgiaed ecocardiografia.Sara Di Michele, Dipartimento del Cuore e deiGrossi vasi, Universit La Sapienza, Roma.Giovanni Gregorio, Unit Operativa di Emodina-mica e Terapia Intensiva Cardiologica, Ospedale SanLuca, Vallo della Lucania, Salerno.Francesca Sguazzo, Unit Operativa di MedicinaDurgenza, Ospedale San Luca, Vallo della Lucania,Salerno.Matteo Della Monica, Fabio Acquaviva, Fortu-nato Lonardo, Francesca Scarano, GioacchinoScarano, Unit Operativa di Genetica Medica,Ospedale Gaetano Rummo, Benevento.

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    FenixfondoForgione_marzo_2014