Luiz Ruffato - Lo Straniero

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m loru l'nà r RELLo, TTLBRASTLL ll discorso di Francoforte di Luiz Ruffato a cura dÌ Giorgio De Marchis Nell'ombito di und più generale ascesa politica e culturale dei paesi emeryenti, verso la fine degli onni novanta del secola scorso, ossia circa una ventina d'onni fa, il Brasile ha avvioto und serie di misure tese a imporrc e livello nondiale uno nuova imnagine del paese. Oggi, tutto senbra indi carc che gLi abiettívi principalidella diplonazio brosiliano nelbreve terníne siano ilconsolida nenta delBrasile a!l'interna delG2o e, nel 2o15,l'attribuziane olpaese di un seggio permanen. te nelConsiglia di Sicurezza de 'Anu. Glì accordi con lo Cina (oggi il principale portner commer ciale del Brasile),lo Russia, I'lndio e il Sudafrica espressi ottraverso gLiornai celebi acranimi Bic e lbs - mastrono obbastanzo chiaromente in che modo i brosiliani intendano consolidare il pro- pìo ruola sullo scena intenazionole. llBtosile una potenzo econonica che da 40 onní non si lascia coinvalgere in conflitti miLitorì con nessuno dei dieci paesi confrnanti e che, priva di orma menti nuclearí, si deve per questo considerare un'assoluto ecceziane nell'anbito delle cinque nazionicontinentoli pi[1 densanente popolate (Stlti lJniti, Cino, Russio, lndia e, appunto, Bt7sile) - non poteva, però, che affrdare al sofÍ power un ruolo predaninante ne!!e propie strategie poli- tiche. llcinena, I'arte contempordnea, lo musica, la letteruturo, ma anche l,orgqnizzazione, gru, vosissino per le frnonze pubbliche, di nanifestazioni ad altissino vísibititò internazionale hensa alLa Gíornata nandiale dello giaventìt dello scarso luglio, no onche ai Campionati deLmonda di caLcio del2014 e alle Alinpiadi di Rio de laneira del 2a16) sono stati, quindi, subito identificati, non solo cane efficaci strunenti per disegnare uno nuovq nappo delL'intratteninento globale - in cui I'industrio culturale brosiliana, ornai definitivomente emersa, potesse titagliorsi un siqnifi, cativo spozio aLL'interno dei nuovì flussiconnerciali ma anche cane preziosialleltti nell'attica di un'affermaziane poLitico internozianale. Mai cone oggi, si potrebbe dire, gli attisti brasiLiani hanno ilcompito di ticordare aL mondo che Deus é brasileiro e che, ovunque vadano, arrivano semprc da un paese benedetto da questo ìllustre connazionale... Da un lato, quindi, iLvertiqinosa aunento del potere d'ocquisto di una pafte significativa dei cit tadini brasilioni ha imposta ilpaese come mercota privilegíato di prodatti culturali: Río de laneiro e SAo PauLo sano, del resto, ormoi tappe obbligate di quatunque tournée mondiole e, non a caso, I irl ? À: 6 9q 1

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Discurso de Luiz Ruffato publicado na revista italiana Lo Straniero, edição XVII, 162/163, dezembro 2013/janeiro 2014 (pp. 40-49)

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loru l'nà r RELLo, TTLBRASTLL

ll discorso di Francoforte di Luiz Ruffato

a cura dÌ Giorgio De Marchis

Nell'ombito di und più generale ascesa politica e culturale dei paesi emeryenti, verso la fine degli onninovanta del secola scorso, ossia circa una ventina d'onni fa, il Brasile ha avvioto und serie dimisure tese a imporrc e livello nondiale uno nuova imnagine del paese. Oggi, tutto senbra indicarc che gLi abiettívi principalidella diplonazio brosiliano nelbreve terníne siano ilconsolidanenta delBrasile a!l'interna delG2o e, nel 2o15,l'attribuziane olpaese di un seggio permanen.te nelConsiglia di Sicurezza de 'Anu. Glì accordi con lo Cina (oggi il principale portner commerciale del Brasile),lo Russia, I'lndio e il Sudafrica espressi ottraverso gLiornai celebi acranimiBic e lbs - mastrono obbastanzo chiaromente in che modo i brosiliani intendano consolidare il pro-pìo ruola sullo scena intenazionole. llBtosile una potenzo econonica che da 40 onní non silascia coinvalgere in conflitti miLitorì con nessuno dei dieci paesi confrnanti e che, priva di ormamenti nuclearí, si deve per questo considerare un'assoluto ecceziane nell'anbito delle cinquenazionicontinentoli pi[1 densanente popolate (Stlti lJniti, Cino, Russio, lndia e, appunto, Bt7sile)

- non poteva, però, che affrdare al sofÍ power un ruolo predaninante ne!!e propie strategie poli-tiche. llcinena, I'arte contempordnea, lo musica, la letteruturo, ma anche l,orgqnizzazione, gru,vosissino per le frnonze pubbliche, di nanifestazioni ad altissino vísibititò internazionale hensaalLa Gíornata nandiale dello giaventìt dello scarso luglio, no onche ai Campionati deLmonda dicaLcio del2014 e alle Alinpiadi di Rio de laneira del 2a16) sono stati, quindi, subito identificati, nonsolo cane efficaci strunenti per disegnare uno nuovq nappo delL'intratteninento globale - incui I'industrio culturale brosiliana, ornai definitivomente emersa, potesse titagliorsi un siqnifi,cativo spozio aLL'interno dei nuovì flussiconnerciali ma anche cane preziosialleltti nell'atticadi un'affermaziane poLitico internozianale. Mai cone oggi, si potrebbe dire, gli attisti brasiLianihanno ilcompito di ticordare aL mondo che Deus é brasileiro e che, ovunque vadano, arrivanosemprc da un paese benedetto da questo ìllustre connazionale...

Da un lato, quindi, iLvertiqinosa aunento del potere d'ocquisto di una pafte significativa dei cittadini brasilioni ha imposta ilpaese come mercota privilegíato di prodatti culturali: Río de laneiroe SAo PauLo sano, del resto, ormoi tappe obbligate di quatunque tournée mondiole e, non a caso,

I irl? À:6 9q

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le due negalopoli brosiliane stanno nadÌficando il proprio aspetto, con un susseguirsi frenetico d'ínougurozioni di spozi espositivi e centri culturali; salo a Rio, per dire, ilMar (l\4useo d'ofte diRia), la Caso Daros, lo Fundagao Cidade das artes (Fondazione Cittò delle artì) - il naggior polo cu!

turale brasiliano, un impressionante complesso di cinena, sale da concerti, sale conferenze e

musei disegnato dall'architetto francese Christian de Pottzonporc e, presta, anche il Aluseu do

anonha (il Museo deLdomani) delLo spagnolo Santiaga Calotravo. Doll'altro, si assiste all'arnaievidente tentativo di inporre iprodotti culturali brasiLiani nelnando, associandolio un'inno-gine positiva di quelLa che si vuoLe presentore come la più solida denocrazia neLcontesto dei

Brics. ln quest'ottica, si potrebbero citarc innunerevali esempi, trc i quoli mi linito o segnalare ilpotenziamento, da patte deLministero degLi Esteri, delcanole radiofonico internazionale The bra-

z:tlian haur (nww.brazilÌonhour.arg), che trasnette quatidianomente e in cinque lingue (inglese,

portoghese, spagnoLo, francese e cinese) sala programmi sulla culturu e la musica brasiLiano e

il riloncio della prcduzione cinenatografrco nozionale - inizialnente realìzzato attraverso una

serie di facilitaziani fiscali e, in un secondo momento, mediante La creozione dí un'agenzia gover"

nativo (Ancine) e di un fonda destinato a finanziare la reolizzazione di filn brasilioni (Funcine).

Per quanto riguarda lo letteratura, il princìpale contributo statole olla pronaziane degli autorinozionali si esprime nell'imponente "Programma dÌ sastegno alla traduzione e pubblicozÌane diautori brasÌliani all'estera" allestita dol ministero dello Culturo. Un píano decennale (zoto-zozo)

con un investinenta delgoverno brasiliano dì circa otto milioni di dollari, generosamente desti

nati aLle case editricistranierc che pubbLicheronno traduzioni diopere inedite oppure nuove edi

zioni di outori brasiLioní. Atutto questo si oggiungono ulteriori finonziamenti stonziati per incen-

tivore I'invita di sctittori brasiLionia fiere e festivoL letterati internozionali e bo6e di studio pet

ospitarc ín BrasiLe traduttari stronieri.

Allo luce diquanto detto, è evidente, quindi, che la presenza delBtasile cone paese ospÌte olla Fiera

del Libro di Francoforte delLo scorso ottobre, non si passa considerore né cosuale, né episodica.

ll governo brasiliano vaLeva che Francofotte fosse La sfarzosa vetrino deL nuovo Brasile e, onche in

questo caso, lo dispanibilità difandiè stata impressionante (diversi nilionidi doLlari), con unq dele-

gazione che ha poftato in Gernonia un contingente di settonta scrittori brosilianí, arrivati aFroncoforte per sedurre giornalisti ed editori del mondo interc.

La conferenzo d'operturu è stato, però, affidata o Luiz Ruffota. Nan, quindi, ol più noto e tradotta

scrittore brasiliano contemporanea, Paulo CoeLho che, d'altro parte, in polemica con gli orga-

nizzatori delpadiglione brosiliano, oveva Ìmpravvisamente decisa di non prendere parte aLla

manifestazione -, ma neonche o uno tra gli autori più nati e autorevoli prcsenti nella delegazione(looo Ubaldo Ribeira, NéLido Píion o CarLos Heitor Cony, tro gli aLtri). L'invito o tenete Ia confe-

renzo è stato, invece, rivolto o un esponente, foBe iLpiù interessante, di quelLa "Generazione 90"che, negLi uLtini anni, ha visto conbiore iLpaese satto i prapri acchi.

Chiunque avesse letto anche solo poche pagine delL'autore dilnferno provisórÌo sapevo che Luiz

Ruffato non avrebbe pranunciato un discorso encomiastico sullo nuava societò brasiLiono. Tutto

I'apera di questo scrittate tiflette, infatti,la convinziane che ilpresente brusiliano non sia deL

tutto inedito, no gonfio dí passato e, saprattutto, di erra commessi in pqssato. Paese dì estre-

ni, lo conplessitò brasiliano è la conseguenzo di secolari pracessi di esclusione sociale alterna-

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N,orrÍ.r,uo'

ti a brevi fosi d'apertura in cui, come negli anni cinquanto del desenvolvime ntis m o, spesso sl è

però perseguita una modernizzazione senzo emancipazione. Uno sbaglio senbro dire Ruffoto o

Froncoforte, giò conmessa piìl volte in passato. Un errore che prabobiLmente è iltimore mag-

giore di chi oggi protesta per le strade delle città brosÌliane, guardando magori con tinore e dif'

fidenza al benessere delproprio paese. (gdm)

Cosa significa essere uno scrittore in un paese atla periferia deL mondo, un [uogo dove I'e-

spressione "capitalismo selvaggio" decisamente non è una metafora? Per me, scrivere è

impegno. Non posso fare a meno di vivere atl'atba delXXl secoLo, di scrivere in portoghese,

di abitare in un territorio chiamato Brasile. Si parla di glo ba lizzazion e, ma le frontiere sono

cadute per le merci, non per il passaggio delle persone. Proclamare la nostra individualÌtà

è un modo per resistere all'autorÌtario tentativo di appianare le differenze.

llmaggior dìlem ma dell'essere u mano è stato sempre questo, doversi confrontare con la

dicotomia Ìo altro. Perché, sebbene l'affermazione della nostra soggettività si realizzi

attraverso iL riconoscimento dell'altro è l'aLterità che ci conferisce il senso dell'esisten-

za -, I'altro è anche colui che può annichilirci.,. E se l'Umanità si costruisce attraverso que-

sto movimento oscillatorio tra aggregazione e dispersione, La storia del Brasile si è fon-

data quasi esctusivamente sulla negazione esplicita detL'altro, attraverso [a viotenza e

l'indifferenza.

Siamo nati sotto l'egida del genocidio. Deiquattro miLioni di ind;geni de[15oo, ne rimango-

no oggi circa novecentomila, parte dei quali in condizionidivita miserabiti in accampamen-

ti ai rnarginidelle strade o nelLe favelas delle grandicittà. Si fa sempre riferimento, come

prova della tolleranza nazÌonale, alla cosiddetta democrazia razziale brasiliana, un mito che

atferma che non cì sarebbe stata decimazione, ma assimÌlazione delle popolazionì autocto-

ne. Questo eufemismo, però, serve solo a nascondere un fatto indìscutibiLe: se [a nostra

popolazione è meticcia, questo si deve aLl'incrocio di uomini europei con donne indigene o

afrìcane ossia, I'assimilazione sÌ è data attraverso Lo stupro di donne indigene e nere a

opera dei colonizzatori bianchi.

Fìno alla metà deLXlX secolo, cinque milioni di africani neri sono stati fatti prÌgionieri e tra

sportatia forza in Brasile. Quando, nel 1BBB, è stata abotita la schiavitù, non si è fatto alcu-

no sforzo per dare condizionidi vita dignitose agli ex-schiavi. Cosi, ancora oggi, trascorsi

125 anni, la maggÌor parte degli afrodiscendenti continua c0nfinata alla base della plrami-

de sociale: raramente sivedono neritra medici, dentisti, awocati, ingegneri, dirigenti, gior-

ral st;. drti,'li pldsli( i. c neasti. scrillo i.

lnvisibile, messa alle strette da bassi salari e privata delle prerogative minÌme di cittadinanza diritto alla casa, mezzi ditrasporto, svaghi, istruzÌone e un sistema sanitarìo di qua-

lità ,la maggior parte dei brasiliani è sempre stata irrilevante nell'ingranaggio che muove l'e

conomia: it75olo ditutta la ricchezza sitrova nelle mani delloo/o della popolazione bianca e

appena 46mita persone possiedono metà deLle terre del paese. Storicamente abituati ad

avere solo dei doveri, maì dei diritti, ci siamo rassegnati a una strana sensazione di non

appartenenza: in Brasite, ciò che è ditutti non è di nessuno...

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A stretto contatto con una terribile sensazione di impunità, dato che la galera funziona soLo

per chi non ha soLdi per pagarsi dei buoni awocati, ['intolleranza affìora. Quantì, nello sconfor-

to di una vita ai margini, non sivedono riconosciuta dalla società la condizione di essere

umano, reagíscono negando agli altri quelta stessa condizione. così come noi non vediamo

L'altro, l'altro non ci vede. E in questo modo accumuliamo i nostri odi - il nostro simiLe diven-

ta il nemico.

lltass0 di omicidi in Brasile raggiunge i venti assassinii ogni loomila abitanti, il che equiva-

le a 37mila persone uccise ogni anno, un numero tre volte superiore alla media mondiale.

E chi è maggiormente esposto alla violenza non sono i rìcchi - che si sono rinchiusi dietro

attè mura in residence dì lusso, protettida recintì elettrificati, sorveglianti privati e vigilanza

elettronica , ma ipoveri conflnati in favelas e quartieri periferici, alla mercé dei narcotraffl

canti e dei poiiziotti corrotti.

lMaschilisti, occupiamo iìvergognoso settimo posto tra i paesi con il maggior numero di vit-

time diviolenza domestica, con un saLdo, nell'ultimo decennio, di 45mila donne assassina-

te. VigLiacchi, nel 2otz abbiamo accumulato più dÌ rzomila denunce per maltrattamentì con-

tro bambini e adolescenti. Ed è noto che, tanto per quanto riguarda le donne come per quan-

to riguarda barnbini e adolescenti, questi datisono sempre sottostimati.

lpocrili, icasi di intolLeranza nei confronti deLl'orientam ento sessuale rivelano, in maniera

esemplare, la nostra natura. llluogo dove si realìzza ta più grande parata gay del mondo,

che arriva a riunire più ditre milionidi partecìpanti, la Avenida Paulista, a Sào Paulo, è lo

stesso dove si concentra iL maggior numero di attacchi omofobi detla città.

E qui tocchiarno un punto nevralgico: non è casuaLe che [a popolazione carceraria brasiliana,

circa 55omila persone, sia costituita princÌpalmente da giovani tra i r8 e i 34 anni, poveri,

nerì e con un basso Livello di istruzione.

Storicamente, iIsìstema scolastico è stato uno degli strumenti più efficaci per ì1 manteni-

mento dell'abisso tra ricchi e poveri.Occupiamo gli ultimi posti nella classifica che valuta

la qualità dell'insegnamento nel mond0: circa iL9% delLa popolazione è ancora analfabeta e

il 20% dei brasiliani sono classificati come analfabeti funzionali- ossia, un brasiliano adul-

to su tre non è in grado di leggere e comprendere itesti più semptici.

La perpetuazione detl'ignoranza come strumento di dominazione, marchio registrato dell'é-

lite al potere flno a poco tempo fa, si può quantificare. ll mercato editoriale brasiliano muove

ogni anno circa 2,2 niliardi di doltarì, il 35% dei quali sono acquisti da parte del governo fede-

rale, per rifornire biblioteche pubbliche e scoLastiche. Eppure, continuiamo a leggere poco, in

media mefo diquattro titoli L'anno, e in tutto ilpaese c'è meno di una Libreria ogni 63mita abi-

tanti, concentrate, per di più, nelle capitalidegli Stati e nelLe grandi città delt'interno.

[ppure. sliamo fd, enqo dei Drogreqsi.

La più grande vittoria detla mia generazione è stata il risiabilìmento delta democrazia sono

28 anni consecutivi, pochi, è vero, ma si tratta deL periodo più lungo in cui è stato rnantenuto

in vigore Ìo stato di diritto nella storia del Brasile. Con la stabilità politica ed economica segui-

ta alla fine delta dittatura miLitare, abbiamo accumulato conquiste socialÌ e La più signifìcativa,

senza alcun dubbio, è stata L'evidente diminuzione della miseria: un numero impressionan'

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te di 42 milioni di persone è asceso socialmente nell'ultimo decennio. lnnegabile, poi, I'im-portanza deLl'istituzione di meccanismidi ridistribuzione della ricchezza, come le,,borse-fami-gIia",0 di integrazìone socÌale, come le quote razzìali per l'accesso alL'università pubblica.Purtroppo, però, nonostante tuttigli sforzifatti, è irnmenso il peso dell'eredità di 5oo anni dÌ

ingìustizie. Siamo ancora un paese dove la casa, lo studio, la salute, la cultura e lo svagonon sono diritti per tutti, ma privilegi di aLcuni. ln cui la possibilità di andare e venire, Ìn qua

lunque momento e a qualunque ora, non può essere esercitata, perché mancano condizìonidi pubblica sicurezza. ln cuianche il bisogno di lavorare, in cambio di un salario minimoequivalente a circa 3oo doìlari mensilÌ, si scontra con ostacoli elementari come la mancanza

di trasporti adeguati. ln cui il rispetto per l'ambiente non esiste. In cui ci abituiamo tutti a

prenderci gioco delle leggi.

Noisiarno un paese paradossale.

ll Brasile è una terra esotica, dalle spiagge paradisiache, dalLe foreste edeniche, il paese delcarnevale, delta capoeÌra, del calcio; ma è anche un luogo esecrabile, pieno diviolenza urba-

na, di sfruttarnento della prostituzìone infantÌle, diviolazione dei diritti umani e disprezzoper la natura. Celebrato come uno dei paesi megLio preparati per poter rivestire un ruolo da pro-

tagonista nel mondo ampia disponibilità di risorse naturali, agricoltura, allevarnento, indu-stria diversificata, enorme potenziale dicrescita della produzione e del consumo;appareanche destinati a un eterno ruolo secondario, difornitore di materie prime e prodotti fabbri-cati c0n mano d'opera a basso costo, a causa dell'incapacità digestire la propria ricchezza.

ln questo momento, siamo la settima economia del pianeta. E rimaniamo alterzo posto per

disuguaglianze sociali...

Torno, allora, alla domanda iniziale: cosa vuol dire abitare in questo luogo alla periferia delmondo, scrivere in portoghese per lettori quasÌ inesistenti, lottare, jnsomma, ogni giorno,per costruire, tra le avversità, un senso da dare alla vita? lo credo, magarj anche ingenuamente, nella forza trasformatrice della letteratura. Figlio di una lavandaia analfabeta e dÌun venditore di pop corn semianalfabeta, io stesso venditore di pop corn, barista, com-messo in una merceria, operaio tessiLe, tornitore meccanico, gestore di una tavola calda,ho avuto ildestino cambiato dalcontatto, per quanto fortuito, con i librj. E se la lettura di un

libro può alterare iIsenso della vita di una persona e la socjetà è formata da persone, allo-ra la letteratura può cambiare la società. in questo tempo, diesacerbato narcisismo e diestremo culto dell'individualismo, tutto ciò che ci è estrafeo, e che pertanto dovrebberlsvegliare iLfascino per il reciproco riconoscimento, più che mai viene visto come minaccioso.

Voltiamo le spal[e all'altro - l'immigrato, il povero, il nero, ['indigeno, la donna, l,omosessuaLe

- nel tentativo di preservarci, dimentÍcandoci che in questo modo facciamo implodere ta

nostra stessa esistenza. Cì arrendiamo aLla solitudine e all'egoismo, negando noi stessi.Per contrappormi a tutto questo scrivo: voglio colpire il lettore, modificarlo, per trasfor-mare ilmondo. Si tratta di un'utopia, lo so, ma io mi nutro di utopie. perché penso che ildestino ultimo di ogniessere umano dovrebbe essere solo questo, raggiungere ta felicità sullaterra. Quie ora.

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Paradossi brasiliani di Luiz Ruffuto

incontro con Giorgio De Marchis

sinceramente, ti aspettlvi che iltuo discorso a Froncoforte 0vrebbe suscit1to cosi tante poLemiche

in Brosìle? Eri consapevole che la tuo conferenza sul"poradosso brosiliqno" sarebbe stotq

considerata un'oggressione al tuo poese?

lo sapevo, sin dall'inìzio, sin da quando gli organizzatori mi proposero ditenere iLdiscorso d'a-

pertura, che non potevo evitare di proporre una riflessione sul Brasile; e, in questo senso,

sa.pevo che avrei suscitato qualche reazione, perché è sempre polemico mettere a nudo

punti di vista che contraddicono l'immagine di noi stessi che in BrasiLe coltiviamo. Quello

che, però, non potevo prevedere erano le dimensionidetLa poLemica. Non immaginavo che le

mìe considerazionisarebbero state interpretate come critiche al governo brasiliano, visto

che mi sono Limitato a esporre fatti e dati della storia del Brasile. Non potevo supporre che

sareÌ stato attaccato da alcuni dei miei colleghi scrittori, talvotta con attacchi anche moLto

offensivi. Non pensavo che una critica di natura fondamentaLmente costruttiva si potesse

interpretare come un discorso contro il Brasile È un vero peccato' perché ancora una volta

abbiamo perso I'opportunità di discutere serìamente su che Brasile vogliamo per ilfuturo.

Quello che mi ha sorpreso è che le critiche sono arrivote da diversi punti del ponoroma poli

tico e non solo da parte della destra pii! conservatrice. ll ministro della Cultura, ^4orto

Suplicy,

un'esponente del Partido dos trabolhodores, ha espresso, per esempio' il suo ramnarico

per il fatto di non aver ritrcvato nel tuo discorso "un Brosile píù magico e letterario". Vorrei

che facessi uno sforzo e provassÌ a dirmi che immogine del Brasile avrebbe voluto veder raf

figurota nel tuo discorso il ministro?

ln Brasite, purtroppo, le persone confondono iconcetti di stato e di governo, di pubbLÌco e di

privato-.. llruoLo delt'intellettuale è quelto di proporre detle riflessioni. Sinceramente non

so quate Brasile sivotesse mostrare a Francoforte. Penso anche che non cisia una sola paro-

ìa del mio discorso contraria alte riflessioni dello stesso Partido dos trabalhadores...

Conoscendo lo tuo opera - penso d come tanti cavalli, mo onche ollo pentalogia lnfe"no

Provisório , trovo un'evidente coerenza tra lo tuo scritturo e le idee che la permeono: ossio,

non ho trovoto sorprendenti le tue porole perché conoscevo lo scrittore Luiz Ruffoto D'altra

porte, è onche vero che hai ricevuto sostegno e solÌdarietà do un gron nume'ro di scrittori e

i nt e llett u ali b rasi lian i...

Lo stesso presidente deLla Fiera dellibro di Francoforte, Júrgen Boos, in un'intervista collet-

tiva dichiusura delLa Fiera, ha dichiarato che un lettore dei miei libri non si sarebbe mai sor-

preso deLla mia proposta di riflessione... La maggior parte dei miei colleghi mi ha sostenuto,

la maggior parte si è sentita rappresentata dal mio discorso. Gti attacchisono arrivati da

una minoranza dei miei cotleghi, appartenenti a settori nazionalisti di sÌnistra e di destra, e

da parte di rappresentati del nuovo fascismo brasìliano.

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Lo portecipazione ollo Fiera è stota comunque nalto polemica sin dall'inizìo. penso alla decisione di Poula Coelho di non prendervi parte come protesto per I'esclusione di alcuni scrittoribrasiliqnì. Anche tu, come Coelho, ritieni "l'attuale gaveno brosiliano un disastro, che ho

fotto grandi promesse che non sono state mantenute"?La nostra democrazia ha appena 28 anni e, sebbene sia un breve periodo, è jl pjù lungo dellastoria brasiliana. Stiamo ancora imparando a gestire ciò che non conosciamo bene. Moltecose sono state fatte, dalpunto divista politico ed economico, questo è innegabile, ma ilfatto è che ci aspettavamo di più, ci aspettavamo passi avanti più rapidi e duraturi, che nonci sono stati. E tutto questo provoca frustrazione.,. lo sono critico soprattutto per quantoriguarda I'istruzione e la sanità, che sono rimasti ai IivelLi vergognosi di sempre, e criticoanche in merito aìle riforme polÌtiche, che avrebbero poiuto portarci a un esercizio pìù djgni-toso della cittadinanza.

Sei considerato uno dei piit interessanti scrittorÌ della cosiddetto "6enerazione 90" e, nellatuo conferenza, hoi affermoto "stiamo facendo progressi", accunulanda canquíste socioli e permettenda a un numero impression0nte di brasilioni di ascendere sociolmente. Se prendiomocome punto dÌ partenza gli anni del tuo tr1sferimento a Sao paulo e la tuo ottivitÒ cone gior-nolisto nei primi anni novanta, come pensi che la letterotura abbia offrontato (e descritto) tetrosformazioni rodicali vissute dol p0ese nei quasi 25 onni que vanno do Collor fino a Dilma?

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Mi sembra che oggi abbiarno una Letteratura plurale, rappresentativa delle più diverse clas-

si sociali, sebbene senza dubbio si awerta ancora la mancanza di una presenza più signifi

cativa di scrittori afrodiscendenti e indigeni. Con la cosiddetta "letteratura marginale", defÌ-

nizione che non mi piace, per la prima volta abbiamo avuto scrittori che sono nati e vivono nelle

periferie delle grandi città.Oggi ci sono rappresentanti dìtutte le regioni del paese e mi sem-

bra che questa somma di voci formì un concerto interessante. Non è ancora sufficiente per

comprendere la complessità del paese, ma è già qualcosa.

Senzs dubbio, come tu stesso afferni, lo più grande vittorio deLla tua generozione è stato

il ùstabilinento dello denocrozia. ln temini di compramesso sociale, non ti sembro com'

plessa onche lo posizione dell'artista che sitrova o denunciore i malidello societò quando tutto

sembro andare bene, benissimo. Come si mette ildito nella pÌaga di uno società democratica

in piena espansiane economica?

llruolo deLl'intelLettuale è non essere d'accordo. La mia proposta di riflessione è la proposta

di qualcuno che riconosce ipassi avanti, ma desidera maggiori cambiamenti.

Ciò che sorprende, quardando il Brosile da lontano, sano le manifestozioni di pratesta degli

ultimi mesì. Studenti universitqri, professionisti, classe medio e figure sociali che, apparen'

temente, stanno beneficiondo del boom economico del poese scendono in strado e protestono

contto il governo. Come si spiega questa insoddisfazione in un monento di euforia economicq,

stabilitò politica e progressi socioli?

Le manifestazioni sono abbastanza confuse. Cisono molte rivendicazioni, alcune anche con

traddittorie e insolìte. Sembra che 0ggi, in Brasite, tutti abbiano motivi a suffÌcienza per

scendere in strada e protestare. Per le ragioni più diverse. Secondo me, riusciremo a otte-

nere qualcosa solo nel nomento in cui queste rivendicazioniconvergeranno su aìcuni punti

specifici, diventando così proposte di cambiamento.

Potresti indicare alcune opere - non sola letterarie che, o tuo avviso, negli ultimi onni

honna descritto ilBrcsile in modo prablematico e interessante?

Credo che chivoglia conoscere la complessità brasiliana oggi abbia a disposizione in nume-

revoli opere che raffigurano seriamente le diverse classi sociali. È daLl'insieme dÌ queste

opere che si può tracciare un profilo più completo del Brasile.

I lettori italianÌ conoscono lo tua apera grozie a come tanli cavalli (Bevivino zooj) e Sono

stato a Lisbona e ho pensato a te (La Nuovo Frontiera zo11). Purtroppo non sono stationco'

ro tradottÌ i voluni del clclo lnferno provisório è evidente, però, che c'è uno notevale coerenzo

nella tuo opero, che, nel suo insieme, mi sembra un tentativo di cartografare i cambiomenti

della societò brasiliano, passata nolto rapidomente da uno società prevolentemente rurole

q un'economia ormoÌ past-industriale. Potresti provare a definire iltuo progetta letterario?

Per quanto riguarda I'ltalia, posso dìre che l'edizione italiana d1 Come tanti cavollÌè slala

la prima traduzione dì un mÌo libro all'estero ed è uscita nel zoo3, meno di due anni dopo la

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Page 10: Luiz Ruffato - Lo Straniero

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pubbUcazione dei libro in BrasiLe. Attualmente il romanzo è esaurito. L,edizione italjana diSono stato a Lisbona e ho pensato a te ha avuto, invece, una seconda edizione appena duemesi dopo la pubbLicazione della prima. È lnferno provisório, peró. il m io progetto più ambi-zioso. ln realtà, io soIo diventato uno scrittore solo grazie a quel pr0getto. euand0 all,iniziodegli aÌrni settanta cominciai un corso dl giornalismo, mj accorsi di un fatto imbarazzante: [a

Letteratura brasiliana non rappresentava nelle sue pagine il mondo del lavoratore urbano...E io, che vengo da una famiglia proletaria e sono stato io stesso operaio tessile e tornjtoremeccanico, decisì discrivere su questo argomento. llprobtema a quel punto era di caratte-re estetico: non miè mai piaciuta la maniera naturaLista con cui pochiscrittori hanno affron-tato la questione. Ho passato quasì vent'annia riflettere su questo aspetto. VoLevo risol-vere ilparadosso: non potevo usare la forrna del romanzo borghese, biografico, totalizzan-te, per descrivere il mofdo del lavoro, perché in fin dei conti ilcontenuto è la forma. Altora ho

sctillo Come tonti cavalli, una sorta di esercjzio formale, in cui sperimento vari Linguaggi.

Solo a quel punto mi sono sentito in grado di iniziare il progefto lnfema Provisóio, che con-

siste in cinque volumi, per un totale dì circa mille pagine, dove si cerca di raccontare la sto,ria recente del Brasile, attraverso la discussione sugli effetti causatl nell'individuo da unprocesso brutaLe di industrializzazione. ln cinquant'annisiamo passatidall'essere un paese

ruraÌe a una società post-industriale. Ho cercato, allora, di capovotgere I'equazione: costrui-re un romanzo collettivo senza pregiudicare come faceva ilrealismo socialista le esperienze

individuali, ma mettendo in rilievo la soggettività dei personaggi in qualcosa che io chiamorealismo capitalista. Sono frammentidi storie, sono momenti neLla vita dei personaggi, sono

epifanie... lJna storia costruita a partire dalLe rovine, la forma segue ilcontenuto...

Presto uscirà L'edizione it1liano di Di me ormai neanche ti ticotdi. Come definìrestì questo

libro?

Come tanti covqlli eta un esercizio formale necessario alla sc tilfwa di tnferno provisório. Ci

sono, però, due libriche, sebbene non appartengan0 effettivamente a quelciclo, pubblicatotra il 2oo5 e il 2011, ne rappresentano una sorta di appendice; Di me ornai neanche ti ricor-di, originariamente pubb[icato ne[ 2006, e Sono stato a Lisbona e ho pensato a te, deI2oog.Sono titoli compleme nlari a lnferno pravisório: Sono stato o Lisbonq e ho pensoto a te affton-ta un fenomeno avvenuto negli ultirni anni della dìttatura militare, quando molti brasiliani,costretti dalla brutaLe recessione economica, emigrarono alÌ'estero, in particolar modo negti Stati

Uniti, in Giappone e in Europa (soprattutto in Portogallo, Spagna e ltalia). lI libro descrive ilviaggio di un personaggio in PortogaLlo, dove siscontra con la dura vita dell'immigrato pove,

rc. Di me ormoi neonche ti ricordi,invece, affronta il periodo della dittatura militare. Nel 2o01,

il narratore irova, dopo la morte della madre, delle lettere inviate dal fratello, un tornitoremeccanico emigrato a Sào Paulo, nelle qualisi racconta la quotidianità di un adolescente che

diventa adulto in un mondo completamente diverso daLsuo. Le lettere raccontano i piccolj

drammidiquaLcuno che scopre ibrutalicambiamentieconomicidelLa società e come queste

trasformazioni corrodano un indjvìduo legato ai vaLori tradiziona li. Le lettere, in fondo, si nutro-no di questo, del confronto tra ilvecchio e il nuovo, tra un rnondo rurale e iL mondo urbano.

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