Lo straniero nella storia

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LO STRANIERO NELLA STORIA Lo straniero la faccia nascosta della nostra identità, lo spazio che rovina la nostra dimora, il tempo in cui sprofondano l'intesa e la simpatia. Riconoscendolo in noi, ci risparmiamo di detestarlo in lui. Lo straniero comincia quando sorge la coscienza della mia differenza e finisce quando ci riconosciamo tutti stranieri. Julia Kristeva

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LO STRANIERO NELLA STORIA

Lo straniero e la faccia nascosta della nostra identità,

lo spazio che rovina la nostra dimora, il tempo in cui

sprofondano l'intesa e la simpatia. Riconoscendolo in

noi, ci risparmiamo di detestarlo in lui. Lo straniero

comincia quando sorge la coscienza della mia

differenza e finisce quando ci riconosciamo tutti

stranieri.

Julia

Kristeva

IL LESSICOANTICA GRECIA

Xenos

Barbarus

Meteco

ANTICA ROMA

Barbarus

Hostis

Diversus

Advena

Alter

Xenos:

Usato dai Greci sia per indicare chi riceve e chi offre

ospitalità che per riferirsi genericamente ad uno

straniero, ospite o amico

Barbarus:

parola onomatopeica con

cui gli antichi Greci e, in

seguito, i Romani

indicavano gli stranieri,

ovvero coloro che non

parlavano la loro lingua.

Meteco:

significa essenzialmente

“straniero libero residente in

città”

Hostis:

indica lo straniero nel senso di

nemico (della patria o delle

istituzioni) che spesso si

combatte in guerra

TEMI

OSPITALITA’ E LEGGI DELLA XENIA

LO STRANIERO

LA PATRIA

ILIADE

Glauco e Diomede:

Due soldati, appartenenti a schieramenti opposti, si incontrano, ma prima di ingaggiare battaglia ricordano che i loro antenati erano stati ospiti l’uno dell’altro e,

anziché combattere, si scambiano le armi e gli auguri per il futuro.

Tersite:

È un uomo ripugnante sia nell’aspetto fisico che nel

modo di pensare. E’ il tipico esempio del “kalos kai

agathos”.

ODISSEA

Nausicaa e Alcinoo:Ulisse approda nella terra dei Feaci, dove viene trovato da Nausicaa, figlia del re Alcinoo, la quale lo porta nel palazzo

reale, lo fa lavare e ristorare, seguendo le leggi dell’ospitalità.

Polifemo:

Ulisse e i compagni si trovano nella caverna di un ciclope, che

rappresenta tutto l’opposto dei valori delle “xenia”.

Eumeo, Telemaco e i Proci: Ulisse ritorna a Itaca travestito da mendicante e viene

riconosciuto solo da Eumeo e successivamente dal figlio Telemaco. Insieme uccidono tutti i Proci, che da tempo si erano

impadroniti delle ricchezze di Ulisse, sperperandole.

ENEIDE

Nel momento in cui Enea arrivò nel territorio del Lazio

era già progredito rispetto alle popolazioni autoctone, che

in seguito lo integrarono e lo riconobbero loro capo e

questo fatto li portò alla vittoria, per via delle sue migliori

conoscenze sia nel campo militare che in quello sociale e

strategico.

LO STRANIERO NELLA

SOCIETA’ MODERNA

Nella maggior parte degli stati moderni lo straniero

viene generalmente accettato, anche se restano

in molte persone dubbi riguardo la loro moralitàOggigiorno essere

straniero non è associato all’estraneità in sé quanto

alle loro caratteristiche fisiche che differiscono

dalle nostre, come il colore della pelle.

SPARTA, ATENE E

PERSIASPARTA

Chiusura

Completa

esclusione

Grande

differenza tra

Spartiati e Iloti sul

piano giuridico e

sociale

ATENE

Minore

chiusura

Meteci come

principale forza

lavoro, ma

senza diritti

PERSIA

Libertà ai popoli

sottomessi,

dovuta alla

religione

LO STRANIERO A ROMA

Le parole che indicavano

gli stranieri erano spesso

accompagnate da termini

che ne sottolineavano la

negatività

I Romani erano soliti ad

essere clementi anche

contro i nemici che hanno

minacciato Roma e che

sono stati sottomessi

La “constitutio antoniniana” e un editto dell’imperatore

Caracalla che concedeva la cittadinanza romana, ambita

da chiunque, a tutti i cittadini dell’impero.

DISCORSO DI CLAUDIO

CONSTITUTIO ANTONINIANA

L’imperatore Claudio nel suo discorso afferma che la cittadinanza dev’essere concessa anche ai Galli, in quanto l’impero romano non sarebbe divenuto così

potente se si fosse chiuso in se stesso.

“Ciò che e vecchio per noi ora un tempo era nuovo”

LO STRANIERO NELL’ARTENELL’ARTE GRECA

NELL’ARTE ROMANA

Lo straniero era visto come una persona diversa, alla quale Zeus aveva dato proprio questa condizione con la quale si doveva

convivere forzatamente, anche se ciò non permetteva sempre una convivenza pacifica tra tutti gli uomini, a causa della possibile

lesione della libertà.

Come disse Aristotele: “L’uomo e un animale politico: per essere tale deve in ogni modo avere contatti, pacifici o meno, con altri

esemplari della stessa specie

Lo straniero era raffigurato specialmente durante le battaglie ed era rappresentato come rozzo e sempre nelle foreste,

indicanti la selvatichezza dell’individuo. Alcuni nemici potevano essere riconosciuti come valorosi, ma mai all’altezza degli

uomini dell’impero, migliori sia sul piano militare che spirituale.

IL PARTENONE

E’ un tempio costruito da

Fidia nel V secolo. Una delle

raffigura- zioni riguardante gli

stranieri è chiamata

centauromachia: secon- do

Fidia essa rappresenta la

battaglia tra i Greci (civili) e i

Persiani (incivili) identificati

con i centauri, ovvero mostri

con il busto di uomo e il corpo

di cavallo.

LA COLONNA TRAIANA

Questa colonna è stata costruita

nel 113 d.C. da uno scultore

anonimo, maestro delle imprese

di Traiano Per rappresentare le

vittorie di Traiano e le sue

vicende. I Romani erano sempre

rappresentati nelle fortezze

mentre i nemici all’interno delle

foreste, i primi segno della civiltà

e i secondi della barbarie; inoltre

i Romani sono sempre raffigurati

indenni o leggermente feriti

mentre i cadaveri sono sempre

dei nemici. In una scena viene

rappresentato l’imperatore al

timone di una nave, indicante

che l’imperatore era al “timone”

dell’impero.

PREGIUDIZIOAl giorno d’oggi la gente incolpa gli stranieri di rapine, delitti e delle varie infrazioni della legge ed essa è così

abituata a farlo che ormai associa tutti gli stranieri a persone di dubbia moralità ed etica. Ad esempio, nel libro “Stranieri come noi” di Zucconi, un racconto spiega come

i parigini vedono i marocchini come coloro che commettono solo atti illegali

Ciò accade molto spesso anche in Italia: infatti, dopo

aver sentito di atti illegali compiuti da alcuni immigrati, la

maggior parte degli abitanti pensa che questi siano tutti

quanti criminali ed essa rinnega la logica, che dice il

contrario

COME LA VISIONE DELLO

STRANIERO PUO’ PORTARE ALLA

PERSECUZIONE

Negli anni ‘40 gli stranieri, soprattutto gli ebrei, furono

perseguitati poiché la maggior parte della gente credeva

che rubassero il lavoro nonostante in realtà esercitassero

solo lavori importanti legati strettamente a ingenti somme

di denaro. Per questo molte persone davano a loro la

colpa della guerra e della conseguente sconfitta,

suscitando nell’intero popolo tedesco un odio smisurato

nei loro confronti che in pochi anni sfociò nella

costruzione di vere e proprie “macchine della morte” per

sterminarli

CHISSA’ SE VEDRO’ IL

MIRACOLO

Chissà se vedrò il miracolo,

Un mondo con una sola bandiera!

Ma or tutto sembra un inganno,

non c’e nemmeno il cielo azzurro di vetro

ed una margherita bianca da sfogliare.

Che fa l’uomo?

Si e perso nel progresso dell’illusione

ove i sentimenti non potranno cercarci.

Progetto di: Luca Cangioli, Domiziana Granatiero, Marte Mercuri,Beatrice Molteni, Elisabetta Villa