Luigi Pirandello -...
Transcript of Luigi Pirandello -...
La poetica: l’umorismocrisi del positivismo
crisi della ragione umana
crisi della realtà
© Luca Pirola
contrasto tra forma (ciò che appare) e vita (ciò che è):la realtà è inconoscibile, perché è un perenne mutare dominato dal caso
contrasto tra ciò che sembriamo e la ciò che affermiamo di essere; la personalità della persona non è univoca, perché l’anima si muove e si fonde
contrasto tra istituzioni storiche e convenzioni sociali
si traduce nell’umorismo, cioè la capacità di cogliere le contraddizioni del reale; è sentimento del contrario, che scompone, disordina, discorda.
generano
l’arte diventa specchio per la vita
nell’individuo nella società nell’arte
Romanzi e novelle
© Luca Pirola
incidenza del caso sulla vita
tematichelotta dell’individuo contro le conven-zioni sociali
inutile ribellione alla “forma”
incomunicabilità tra “maschere” e forme”
disperazione per una vita sospesa nel “vuoto”
sconfittapazzia, suicidio, solitudine
lessico pirandelliano
forma = ciò che appare ai sensi
vita = ciò che è reale e vero (inconoscibile all’uomo che percepisce con i sensi)
maschera = ruolo che ogni individuo interpreta nella società
Il fu Mattia Pascal (1904)Dopo una gioventù dissipata, Mattia Pascal si trova costretto ad affrontare una vita matrimoniale che si rivela un inferno e nella quale sente annullata la sua dignità di uomo. Quando dispera di realizzare una vita autentica, vince una somma esorbitante al casinò; sul treno del ritorno legge sul giornale che i familiari lo hanno identificato col cadavere di un suicida rinvenuto nel suo podere: coglie l’occasione per rifarsi una vita, cambiando generalità , vita, connotati. Si trasferisce a Roma, dove come Adriano Meis, si fa operare l’occhio strabico e si innamora di una ragazza, ma non può sposarla, né difendersi dai ladri (gli hanno rubato un’ingente somma). Inscena un altro finto suicidio e ritorna dalla moglie; lei tuttavia si è risposata. Escluso ancora una volta a Mattia Pascal non rimane che la consolazione di visitare la propria tomba e ritrovare un’identità alla rovescia: “io sono il fu Mattia Pascal”.
© Luca Pirola
analisi e descrizione del mutarsi della personalità al cambiare delle circostanze
incongruenza della vita con le sue forme
senza una forma non è possibile essere accettati nel consorzio civile
Novelle
© Luca Pirola
raccolta di 32 racconti
pazzia
nevrosi
esplosione di sofferenza e nausea intellettuale
piccola follia quotidiana
la carriola: l’avvocato di successo, contemplando un paesaggio naturale dal finestrino del treno, si accorge della vacuità della propria forma, perciò evade da essa, chiudendosi nel proprio ufficio ogni giorno e facendo “la carriola” con la sua cagnetta.
l’eresia catara: il prof. Bernardino Lamis vede come unico suo scopo di vita l’indagine sul catarismo; i suoi discorsi si perdono nel remoto passato.
ingenua fissazione intellettuale
Soffio: il protagonista ritiene di essere in possesso del magico potere di vita o di morte perché gli basta soffiare sulle dita unite per far morire le persone. Dopo aver sperimentato il potere dell’onnipotenza si quieta, ma dopo due settimane vuole dimostrare agli increduli il proprio dono: non accade nulla, perché il suo “soffio” corrispondeva in realtà alla contemporanea e casuale diffusione di un morbo mortale.
Uno, nessuno, centomila (1925)
© Luca Pirola
Vitangelo Moscarda ha scoperto un giorno, in conseguenza dell’osservazione della moglie, di avere un naso diverso da come pensava. Di lì comincia il suo male e inizia a chiedere a chiunque come lo vede; roso dalla disperazione, cerca di rompere le forme che gli hanno imposto gli altri e trovare la sua vera identità. Dona la casa a un inquilino che aveva sfrattato, regala i suoi beni, mette in crisi il matrimonio. Un’amica, seguendo le sue fissazioni, impazzisce e tenta di ucciderlo. Ritenuto folle, è rinchiuso nell’ospizio dei poveri, dove raggiunge la felicità: nel giardino del ricovero cercala vita “non più in sé, ma in ogni cosa fuori”, negli alberi, nelle nuvole, nel vento ...
“noi pensiamo di essere uno, ma gli altri come ci vedono? Ciascuno a modo suo, e noi non siamo uno, ma centomila: il che significa essere nessuno” (Vitangelo Moscarda)
l’io senza identità, disgregato, torva unità al di fuori di sé
opere teatrali
© Luca Pirola
Sei personaggi in cerca d’autore - 1921 - il rifiuto di una forma non significa trovarne un’altra
Così è (se vi pare) - 1917 - relatività e inconoscibilità del vero
Enrico IV - 1922 - simulazione della pazzia per fuggire all’ipocrisia della società
assunzione di una maschera consapevole da contrapporre alle maschere quotidiane
paradosso: è meglio essere personaggi, definiti di volta in volta dall’autore, piuttosto che persone
il dramma dell’individuo è il dramma del personaggio: non c’è più distinzione tra finzione scenica e realtà: l’individuo non è uno, perciò non può essere rappresentato
trama: sul palcoscenico di un teatro, dove si sta rappresentando un dramma di Pirandello, irrompono sei personaggi che, rifiutati dall’autore, cercano qualcuno che li rappresenti sulla scena, che dia loro “consistenza”. Ciascuno di loro (padre, madre, figlio, figliastra, giovinetto, bambina) racconta un torbido dramma familiare, finché la bambina annega e il giovinetto si spara. Ma questi fatti potevano essere, ma non sono avvenuti, in quanto l’autore ha rifiutato di dare una forma ai personaggi, perché la forma non rispecchia la vita.
Stile e linguaggio
© Luca Pirola
stile Linguaggio
sintassi disarmonica, c o n t i n u a m e n t e spezzata da parentesi e incisi
disarmonico, crudelmente icasticovolutamente deformante per descrivere il lato grottesco e tragico dell’uomo moderno
colgono le situazioni di una realtà lacerata e non descrivibile