Luglio/Agosto 2016 Volume 4, Numero 5/6 -...
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E ditoriale Eu-Menu, al via il progetto
che fotografa le abitudini alimentari dei
cittadini Ue
Una vera e propria mappa dei consumi alimentari delle popolazio-
ni degli Stati membri al fine di orientare le politiche sanitarie e gli
stili di vita alla prevenzione delle patologie croniche. E’ questo in
sintesi Eu-Menu, il progetto europeo coordinato da Efsa e, per
l’Italia, dal Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’eco-
nomia agraria, che prevede la formazione di personale altamente
specializzato nella raccolta dati.
C inque domande sulla Next generation
sequencing
Sono conosciute col nome di Next generation sequencing tutte
quelle metodiche che permettono di analizzare interi genomi
attraverso la determinazione della sequenza nucleotidica. Abbia-
mo chiesto agli esperti dell’Iss, che collabora con Efsa ed Ecdc
all’applicazione di tali metodologie, di spiegarci come funzionano.
P arliamo di…Efsa e i social media: da qui
al 2020
L’attenzione e l’interesse dell’opinione pubblica verso i social me-
dia sono enormemente cresciuti negli ultimi anni e il loro potenzia-
le nell’ambito della comunicazione non è certo sfuggito ad Efsa. Se
ne è parlato, tra i vari argomenti all’ordine del giorno, nell’ultimo
incontro dell’Advisory forum communication working group.
SOMMARIO
Editoriale………………………………..………….……………...…..2
Cinque domande…………………………..…………..……….....3
Parliamo di…………………………………..…………………….....4
Sicurezza alimentare extra CE
Usa, regole più stringenti per i mangimi medicati…...4
News dalla comunità scientifica
Online la Relazione annuale al Piano nazionale inte-grato………………………...…………….…………………...…...…….5
Efsa, allo studio le micro e nanopalstiche…….……...5
Sperimentazione animale, al via l’indagine sui metodi alternativi…………………………………………………......……...….5
Cibi congelati, ancora tanti i miti da sfatare.…………...5
Nello specchio della stampa…………….…………..........6
Sicurezza alimentare: aggiornamenti da EUR-Lex.6
Aggiornamenti da Efsa…………………………..…………....6
APPUNTAMENTI
Food and Sustainability, An Environmental Justice Project, 18/20 luglio 2016 – Oxford (Gran Bretagna)
IAFP Annual Meeting – 31 luglio/3 agosto 2016 – America’s Center St. Louis, Missouri
IUFoST World Congress of Food Science and Techno-logy -21/25 agosto - Dublin, Ireland
International Conference on Sustainable Deve-lopment 2016 – 6/8 settembre 2016 - Kuala Lumpur, Malaysia
Animal epidemiology: past, present and future (AESA, 25° anniversario) – 7/9 settembre 2016 - Liegi (Belgio)
XXII Congresso nazionale S.I.P.A.O.C. (Società Italiana di Patologia e Allevamento degli Ovini e dei Caprini) – 13/16 settembre 2016 – Cuneo
Luglio/Agosto 2016
Volume 4, Numero 5/6
Editoriale u-menu, al via il progetto che fotografa le abitudini alimentari dei cittadini Ue
di Aida Turrini, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea)
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I dati che quantificano gli alimenti consu-
mati ogni giorno, con il portato di energia,
nutrienti e un complesso variabile di so-
stanze, possono essere raccolti utilizzando
metodi finalizzati a stime di lungo periodo
(questionari di frequenza) o attuali
(registrazione, ricordo recente), definendo
a priori le categorie alimentari (sezione
alimentare chiusa, tipica di questionari di
frequenza) o lasciando libera la registrazio-
ne (sezione alimentare aperta, tipica dei
diari o interviste sul ricordo delle 24/48
ore precedenti). Se l’obiettivo è quello di
confrontare profili nutrizionali nel lungo
periodo, il questionario di frequenza costi-
tuisce uno strumento idoneo, se l’obiettivo
è anche stimare l’esposizione a sostanze
diverse e a contaminanti, la grande varietà
di situazioni costringe ad un dettaglio che
la categorizzazione a priori non consente.
Ad esempio, sicuramente sarà presente
una categoria “pane”, ma dipenderà dagli
obiettivi dello studio riportare la divisione
tra pane integrale e pane con farina raffi-
nata, tra pane confezionato e sfuso, ecc.
Questa breve premessa consente di com-
prendere perché fino ad ora sia stato così
difficile armonizzare la raccolta dei dati
che, in epoca di informazione strutturata in
banca dati, rappresenta un problema, oltre
che per l’interpretazione dei risultati nel
confronto di studi diversi, anche per lo
scambio dei dati su piattaforme condivise.
Il programma Eu-Menu è stato avviato da
Efsa per supportare annualmente nel pe-
riodo 2011-2017 gli Stati membri nel rile-
vare i dati sulla dieta delle loro popolazioni
sulla base della metodologia messa a pun-
to dal comitato scientifico costituito per il
programma. La metodologia, nella sua
prima versione nel 2009, è stata oggetto di
due studi di fattibilità sui consumi dei bam-
bini (Pancake) e degli adulti (Pilot-Paneu),
e di due progetti pilota metodologici Emp-
Paneu e “Dietary monitoring tools for risk
assessment” per la messa a punto di stru-
menti fondamentali come le banche dati di
composizione degli alimenti, la quantifica-
zione delle porzioni, il software per gestire
il flusso informativo. Parallelamente, l’Efsa
ha lavorato alla messa a punto di un siste-
ma condiviso di codifica degli alimenti che
rappresenta un punto cruciale per l’analisi
dei dati di questa tipologia.
In Italia, studi sui consumi alimentari indi-
viduali di questo tipo sono stati realizzati
nelle tre decadi precedenti e, considerata
la necessità di aggiornare le informazioni, il
Crea – Consiglio per la ricerca in agricoltura
e l’analisi dell’economia agraria, con l’atte-
stazione di competenza del Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali - ha
partecipato alla call dedicata nel 2014. In
seguito all’assegnazione del finanziamen-
to, il Crea, grazie alle indicazioni dell’Italian
focal point, ha richiesto una collaborazione
con il Ministero della salute e l’Iss per la
formazione di personale specializzato che
ha come fine immediato la raccolta dati in
due cicli di indagine sui consumi alimentari
dei bambini (0-9 anni) e del resto della
popolazione, ma che ha come obiettivo di
lungo periodo la costituzione di una comu-
nità che dia continuità a questa attività,
fino ad oggi affidata alla disponibilità mo-
mentanea di fondi. Troppo poco per dati
così essenziali alla gestione del rischio ali-
mentare.
Cinque domande sulla Next generation sequencing
Rispondono Stefano Morabito e Valeria Michelacci (Iss)
1. Cosa è la Next generation sequencing?
L’espressione Next generation sequencing (Ngs) si riferisce ad un insieme di metodiche che
permettono di analizzare la sequenza nucleotidica del DNA di interi genomi con tempi di
esecuzione più brevi e costi più contenuti rispetto ai metodi di sequenziamento della gene-
razione precedente. La novità che contraddistingue i metodi Ngs consiste nell’isolamento e
nell’amplificazione di singole molecole di Dna in vitro mediante frammentazione del Dna e il
legame alle estremità di frammenti a sequenza nota. Le molecole sono poi fisicamente se-
parate le une dalle altre immobilizzandole su supporti solidi o disperdendole in micelle
(aggregati colloidali) in soluzioni oleose, infine sottoposte all’amplificazione in vitro e se-
quenziamento.
2. Quale ne è l'ultima evoluzione?
La ricerca tecnologica si sta concentrando sul cercare di produrre in maniera contigua se-
quenze di Dna sempre più lunghe. Questo avviene sia attraverso l’ottimizzazione delle chi-
miche esistenti, sia mediante lo sviluppo di sequenziatori basati su principi più innovativi.
Altre tecnologie impiegano rilevatori in grado di leggere l’incorporazione dei singoli nucleo-
tidi in tempo reale. Parallelamente sta procedendo anche l’affinamento degli strumenti
informatici necessari per analizzare i dati di sequenza ottenuti.
3. Quali i vantaggi di questa tecnica?
Il principale vantaggio è rappresentato dalla possibilità di ottenere la sequenza di interi ge-
nomi velocemente e a costi contenuti. Il sequenziamento di un genoma batterico con meto-
diche Ngs può essere ottenuto in meno di tre giorni con costi inferiori ai 100 euro. L’analisi
dei dati di sequenza di un genoma è poi in grado di rivelare una grande quantità di informa-
zioni quali la presenza di geni di virulenza e quella di geni responsabili della resistenza ad
antibiotici. Inoltre, i dati di sequenza dell’intero genoma permettono di caratterizzare gli
isolati a un livello di dettaglio corrispondente al singolo nucleotide.
4. Che applicazione trova in sicurezza alimentare?
Le metodiche Ngs trovano applicazione nella comparazione dei genomi di più isolati, che
può essere eseguita in modo automatico attraverso l’utilizzo di software dedicati. Questo
approccio può consentire di formulare ipotesi sulla correlazione tra i casi e le matrici ali-
mentari, facilitando l’identificazione delle sorgenti di infezione.
5. Quale il ruolo dell'Istituto in tale contesto?
L’Iss eroga formazione sull’utilizzo delle metodologie Ngs in microbiologia attraverso il pro-
gramma di lavoro del Laboratorio nazionale ed europeo di riferimento per E. coli (EU-RL
VTEC). L’EU-RL VTEC è tra i promotori del Comitato tecnico per la genomica in sanità pubbli-
ca veterinaria in seno alla Società italiana di diagnostica di laboratorio veterinaria e collabo-
ra con Efsa ed Ecdc allo sviluppo delle metodologie Ngs per la caratterizzazione di ceppi di
E. coli produttori di Shiga-tossina. Infine l’EU-RL VTEC, in collaborazione con il settore infor-
matico dell’Iss, ha sviluppato un web server (Aries) per l’analisi bioinformatica di dati Ngs
pubblicamente accessibile alle istituzioni scientifiche nazionali e internazionali.
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Parliamo di… Efsa e i social media: da qui al 2020
A cura di Carlotta Ferroni, Ministero della salute
4
Sicurezza alimentare extra CE
Usa, regole piu stringenti per i mangimi medicati
La Food and drug administration (Fda) è in procinto di rendere più severe le norme che
riguardano l’etichettatura e il marketing dei cosiddetti “medically important antimicro-
bials” usati negli alimenti e nell’acqua per gli animali, a causa delle evidenze che tali far-
maci possano portare a un incremento del fenomeno dell’antibioticoresistenza. In una
lettera ai distributori di farmaci veterinari, la Fda ha ricordato che dal 1 gennaio 2017 tali
farmaci non saranno più ‘over-the-counter’ ossia da banco, ma necessiteranno di una
prescrizione o di un’apposita direttiva veterinaria (Veterinary feed directive).
L’ultimo meeting dell’Advisory forum com-
munication working group di Efsa, che si è
svolto in Olanda a giugno 2016, ha dedicato
una parte del suo programma all’argomen-
to social media.
Anche il documento “Efsa strategy 2020”,
pubblicato nel 2015, prevede fra suoi
obiettivi fondamentali: “Dare priorità al
coinvolgimento del pubblico nel processo
della valutazione scientifica”. Una delle
azioni per perseguire questo obiettivo è
l’utilizzo del suo sito web rinnovato di re-
cente, incorporando i social media.
L’attenzione verso i social negli ultimi anni è
cresciuta in modo esponenziale, ma l’incre-
mento in termini di popolarità è solo uno
dei tanti aspetti, infatti è soprattutto l’au-
mento del tempo trascorso dalle persone su
queste applicazioni ad aver cambiato com-
pletamente le nostre abitudini di vita.
Anche Efsa ne è ben consapevole, e dopo
aver mantenuto, pur utilizzandoli, un atteg-
giamento prudente e conservativo, vuole
ora giocare un ruolo più attivo e influente
grazie al loro impiego.
Attualmente Efsa risulta attiva su tre canali:
Youtube, Twitter, Linkedin e facendo un
confronto anche con le altre agenzie euro-
pee, nel 2016 Efsa ha raggiunto 14.000 fol-
lowers su Twitter e 16.000 su Linkedin,
mentre le visualizzazioni dei suoi video su
Youtube hanno contato 420.000 visualizza-
zioni.
Fra i punti messi in luce da Efsa in riferimen-
to ai social, un ruolo importante rivestirà il
nuovo format delle interviste flash, girate
dopo meeting particolarmente importanti,
intervistando gli esperti di turno e comuni-
cando tempestivamente, in modo semplice
e chiaro al pubblico, i messaggi chiave sca-
turiti.
Altro aspetto riguarderà il maggior coinvol-
gimento in prima linea sui social degli scien-
ziati impiegati nell’Agenzia europea. Proprio
per raggiungere questo obiettivo verranno
probabilmente utilizzati account privati
Twitter dello staff, e anche dei livelli diri-
genziali più alti. Questo, se da una parte
espone lo staff in prima persona, dall’altra
potrebbe dare valore aggiunto ad Efsa e al
lavoro dei suoi esperti (aumento delle cita-
zioni, maggiore riconoscimento, ottimizza-
zione della loro rete professionale, ecc.).
Efsa, allo studio le micro e nanopalstiche
Sono descritte come “zuppe di plastica” quelle aree, a volte molto ampie, di rifiuti galleggianti nei mari che, col tem-
po, si frammentano in micro e nanoplastiche. Ed è su queste, considerate un rischio emergente, o meglio sulla loro
presenza negli alimenti (pesci e frutti di mare), che si è concentrato il gruppo di esperti di Efsa esaminando la lettera-
tura esistente in materia. Nella dichiarazione finale si legge che, data l’attuale insufficienza di dati, non è possibile
giungere ad una valutazione completa del rischio. Tuttavia, si può dire che, poiché le microplastiche sono presenti
nello stomaco e nell'intestino dei pesci, che di solito vengono eliminati, i consumatori non ne risultano esposti. Diver-
so il caso dei crostacei e dei molluschi bivalvi, il cui tratto digestivo viene invece consumato. Efsa raccomanda perciò
ulteriori ricerche per stimare l'assunzione media di tali alimenti e per produrre dati sulla tossicità delle micro e nano-
plastiche. e dei molluschi bivalvi, il cui tratto digestivo viene invece consumato. Efsa raccomanda perciò ulteriori ricer-
Online la relazione annuale al Piano nazionale integrato
Oltre 600 mila tra ispezioni e audit, circa 108 mila prelievi di campioni e, in seguito a tali controlli, 59.480 provvedimenti
amministrativi e 1.028 notizie di reato. Sono questi alcuni dei numeri relativi all’attività di controllo ufficiale sulla produzio-
ne, distribuzione e somministrazione di alimenti e bevande, svolta nel 2015 dai servizi veterinari e di igiene degli alimenti
delle Asl, contenuti nella Relazione al “Piano nazionale integrato 2015” del Ministero della salute. Sono, inoltre, descritti
38.914 controlli dei Nas per la verifica degli aspetti igienico sanitari e merceologici, che hanno evidenziato 12.321 non con-
formità, e le innumerevoli attività delle diverse forze di polizia giudiziaria (Capitanerie di porto, Carabinieri per le politiche
agricole e alimentari, Corpo forestale dello Stato, Guardia di Finanza etc.) per il contrasto alle frodi agroalimentari , a tutela
del consumatore.
News dalla comunita scientifica
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Sperimentazione animale, al via l’ indagine sui metodi alternativi
In attuazione del principio di sviluppo dei metodi alternativi alla sperimentazione animale, stabilito dalla Direttiva
2010/63/Ue, il Ministero della salute sta conducendo un’indagine per stabilire il livello di conoscenza, utilizzo e diffusio-
ne dei metodi alternativi negli enti di ricerca. Il “Tavolo tecnico sui metodi alternativi”, coordinato dal Ministero, ha
messo a punto due questionari disponibili on line per la compilazione fino al 31 luglio: il questionario denominato
“Ricerca”- e quello denominato “Didattica”. Per informazioni tecniche legate alla compilazione dei questionari si può
scrivere a: [email protected]
Cibi congelati, ancora tanti i miti da sfatare
Il 43% degli inglesi pensa che sia corretto surgelare i cibi solo il giorno del loro acquisto, il
38% ritiene pericoloso congelare la carne dopo averla cotta e il 36% crede che non sia
sicuro mangiare gli alimenti che teniamo nel freezer. Sono queste alcune delle false cre-
denze evidenziate da una ricerca della Food standard agency (Fsa), allo scopo di far com-
prendere ai consumatori che congelare bene il cibo significa sprecarne molto meno. In-
fatti, oltre i due terzi degli intervistati hanno ammesso di buttarlo nella spazzatura. Senza
sapere che surgelare gli alimenti (e se ne possono surgelare molti di più di quanto non si
creda) è come “spingere il tasto ‘pausa’ - ha spiegato Steve Wearne, dirigente della Fsa -
potendoli così conservare anche oltre la data di scadenza”.
La politica di sicurezza alimentare dell’Unione europea (UE)
mira a proteggere i consumatori, garantendo allo stesso tem-
po il regolare funzionamento del mercato unico.
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