Luccaincammino 19 - 25 10 2014

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Le parole di Gesù: «date a Cesare quel che è di Ce- sare e a Dio quel che è di Dio» sono divenute simbolo del- la laicità della politica, fondata sulla distinzione e sulla reci- proca autonomia dei poteri della Chiesa e dello stato. Con un minimo di riflessione ci accorgiamo però che, sia il contesto più immediato sia quello appena più largo del «date a Cesa- re», indicano che il senso originario del passo non ha nulla a che fare con la divisione dei poteri. Gesù fu messo alla prova in relazione a un problema di rapporti tra romani ed ebrei; si trattava di vedere se era lecito o meno pagare, con una moneta che aveva infissa l'im- magine (tendenzialmente idolatrica) di Cesare, il tributo all'autorità imperiale. Gesù doveva rispondere con nettezza, senza cadere nel tranello di schierarsi in modo manifesto per l'una o per l'altra opzione. Rispondendo, Gesù fa riferimento a Dio, che va amato con tutto noi stessi, ma questo non comporta un rimando a un'autorità spirituale. La chiave di volta dell'episodio si trova nel verbo. Non si parla di «dare», bensì «rendere» o meglio di «dare indietro», «restituire». La moneta del tributo è i- dentificata dall'immagine di Cesare, per questo è sua e gli va restituita. Se la si trattiene, ci si compromette. Nella risposta di Gesù l'accento è spostato soprattutto sulla seconda parte della frase: cosa bisogna restituire a Dio? Secondo l'antropologia biblica l'uomo è creato a immagine di Dio (Gen 1,27; 5,1-3): siamo chiamati, perciò, a restituire a Dio noi stessi, amandolo con tutto il cuore, l'anima e la mente (Mt 22,37). L'immagine di Dio è impressa in noi. Il rife- rimento a lui non è chiamato né a fondare, né a delimitare alcun potere, sia esso spirituale o temporale. Tutto è di Dio. Qui non si tracciano confini su quando si debba essere laici e quando persone di fede. Si deve essere, contempora- neamente, l'una e l'altra cosa, restituendo a Cesare e a Dio quanto è loro proprio. Lo scopo principale del brano sta nell'indicare la diversità dei modi in cui, nei due casi, si dà in- dietro. Dio ti chiede di amarlo; lo stato solo di pagare le tasse RESTITUIRE A DIO 19 ottobre 2014 29a Domenica del Tempo Ordinario IN CAMMINO Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio 19 ottobre GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE Oggi c'è ancora moltissima gente che non conosce Gesù Cristo. Rimane perciò di grande urgenza la missione ad gentes, a cui tutti i membri della Chiesa sono chiamati a partecipare, in quanto la Chiesa è per sua natura missionaria: la Chiesa è nata "in uscita". Papa Francesco IN CAMMINO Anno 09 Numero 07 Piazza S. Pierino 0583. 53576 S. Leonardo in Borghi 0583. 493187 [email protected] luccaincammino.blogspot.com

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Foglio parrocchiale di collegamento della Comunità del centro storico di Lucca.

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Le parole di Gesù: «date a Cesare quel che è di Ce-sare e a Dio quel che è di Dio» sono divenute simbolo del-la laicità della politica, fondata sulla distinzione e sulla reci-proca autonomia dei poteri della Chiesa e dello stato. Con un minimo di riflessione ci accorgiamo però che, sia il contesto più immediato sia quello appena più largo del «date a Cesa-re», indicano che il senso originario del passo non ha nulla a che fare con la divisione dei poteri. Gesù fu messo alla prova in relazione a un problema di rapporti tra romani ed ebrei; si trattava di vedere se era lecito o meno pagare, con una moneta che aveva infissa l'im-magine (tendenzialmente idolatrica) di Cesare, il tributo all'autorità imperiale. Gesù doveva rispondere con nettezza, senza cadere nel tranello di schierarsi in modo manifesto per l'una o per l'altra opzione. Rispondendo, Gesù fa riferimento a Dio, che va amato con tutto noi stessi, ma questo non comporta un rimando a un'autorità spirituale. La chiave di volta dell'episodio si trova nel verbo. Non si parla di «dare», bensì «rendere» o meglio

di «dare indietro», «restituire». La moneta del tributo è i-dentificata dall'immagine di Cesare, per questo è sua e gli va restituita. Se la si trattiene, ci si compromette. Nella risposta di Gesù l'accento è spostato soprattutto sulla seconda parte della frase: cosa bisogna restituire a Dio? Secondo l'antropologia biblica l'uomo è creato a immagine di Dio (Gen 1,27; 5,1-3): siamo chiamati, perciò, a restituire a Dio noi stessi, amandolo con tutto il cuore, l'anima e la mente (Mt 22,37). L'immagine di Dio è impressa in noi. Il rife-rimento a lui non è chiamato né a fondare, né a delimitare alcun potere, sia esso spirituale o temporale. Tutto è di Dio. Qui non si tracciano confini su quando si debba essere laici e quando persone di fede. Si deve essere, contempora-neamente, l'una e l'altra cosa, restituendo a Cesare e a Dio quanto è loro proprio. Lo scopo principale del brano sta nell'indicare la diversità dei modi in cui, nei due casi, si dà in-dietro. Dio ti chiede di amarlo; lo stato solo di pagare le tasse

RESTITUIRE A DIO

Nome società

19 ottobre

2014

29a Domenica

del Tempo

Ordinario

IN

CAMMINO

Rendete

a Cesare

quello

che è di

Cesare e

a Dio

quello

che è

di Dio

19 ottobre GIORNATA

MISSIONARIA MONDIALE

Oggi c'è ancora

moltissima gente che

non conosce Gesù Cristo.

Rimane perciò di grande urgenza la

missione ad gentes, a cui tutti i

membri della Chiesa sono chiamati a

partecipare, in quanto la

Chiesa è per sua natura missionaria:

la Chiesa è nata

"in uscita".

Papa Francesco

IN CAMMINO

Anno 09 Numero 07

Piazza S. Pierino 0583. 53576

S. Leonardo in Borghi 0583. 493187

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del Centro Storico di Lucca

PER INFORMAZIONI richiesta di Documenti e

celebrazione di Sacramenti contattare il parroco

don Agostino Banducci P.za S. Pierino 11 tel. 0583 53576

S. Leonardo 0583 493187 E-mail: [email protected]

BLOG PARROCCHIALE

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LUCCAinCAMMINO

S. MESSA FESTIVA VIGILIARE: (sabato e vigilie delle feste)

ore 17,30: S. Frediano ore 19,00: Chiesa Cattedrale

S. MESSA FESTIVA:

ore 09,00: S. Leonardo ore 10,00: S. Pietro Somaldi ore 10,30: Chiesa Cattedrale ore 11,00: S. Michele in Foro

ore 12,00: S. Frediano ore 18,00: S. Leonardo ore 19,00: S. Paolino

S. Messa nei giorni festivi

nelle chiese rette da Religiosi ore 07,00: Barbantini,

ore 07,30: Comboniani, ore 08,30: Benedettine, ore 08,30: Visitandine,

ore 10,00: S. Maria Nera.

S. MESSA NEI GIORNI FERIALI S. Giusto: ore 10,00

S. Leonardo in Borghi: ore 9,00 e 18,00.

Cattedrale: ore 9,00 e 18,00

CONFESSIONI Cattedrale ore 09,30-11,30

sabato ore 17,00-19,00 Comboniani: ore 16,00-17,00

S. Leonardo in Borghi: ogni venerdì ore 8,30-10,00;

dalle ore 16,30 alle 18,00

AGENDA PARROCCHIALE dal 19 settembre 2014

————————————————————————————Ogni sera ore 21,00: S. Rosario presso Giorgina Baroncelli

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19 Domenica GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE Preghiera e offerta per le chiese missionarie ore 16,00 in S. Leonardo: incontro con le famiglie dei bambini di 2a elementare che

desiderano iniziare la catechesi parrocchiale. Si presenta un nuovo progetto di catechesi. E’ necessaria la presenza di tutti 21 Martedì ore 17,00 nella Chiesa di S. Michele: Concerto musicale 22 Mercoledì ore 14,30-18,00 nei locali di S. Leonardo: Oratorio per i ragazzi 23 Giovedì ore 18,30 e ore 21,00 in S. Leonardo: Ascolto e riflessione sulla Parola di Dio domenicale ore 21,00 in S. Paolino incontro per le famiglie dei ragazzi del gruppo di 1a media 25 Sabato ore 15,00: iniziano gli incontri di catechesi per i ragazzi. A S. Tommaso i ragazzi di 3a e 4a elementare. A S. Paolino 1a e 2a media ore 15,30 in S. Paolino: incontro con le famiglie e i ragazzi del gruppo Emmaus (5a elem.) ore 21,00 in S. Paolino: Itinerario dello Spirito con letture bibliche, canti e danze sul tema della missionarietà

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Domenica 23 novembre:

Giornata nazionale per il sostentamento del clero,

Sarà improntata a uno stile solidale, di solidarietà biuni-voca. “Ogni Offerta in più raccolta dall’Istituto Centrale Sostentamento Clero - ricorda il responsabile del Servizio Promozione Sostegno Economico alla Chiesa - è impor-tante almeno per due motivi: perché contribuisce in mo-do concreto e perequativo al sostentamento dei 37 mila sacerdoti diocesani, ma soprattutto perché testimonia u-na comunità che non è totalmente sorda a quel senso di partecipazione e corresponsabilità che va anche oltre la propria comunità ecclesiale”. L'obolo di ciascuno con-tribuisce ad assicurare una remunerazione mensile tra 883 euro netti al mese per un sacerdote appena ordinato, e 1.380 euro per un vescovo ai limiti della pensione.