Lodi Il dovere di riformare Numero 6...

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Lodi Numero 6 Dicembre 2014 Registrazione Tribunale di Milano n. 75 del 27/01/1999. Spedizione in abb post. 45% comma 2 art. 20b legge 662/96 Filiale di Milano - Euro 2,00 Direttore responsabile Erica Ardenti www.spicgillombardia.it Parte la sperimentazione prevista dalla Regione Lom- bardia sui Pot - Presidi ospe- dalieri territoriali – sono quattro in Lombardia, e uno di questi è l’attuale ospedale di Sant’Angelo Lodigiano. Questa sperimentazione, ri- guarda la cura dei malati cronici che in Lombardia so- no circa tre milioni di per- sone e che, con l’innalza- mento dell’età media, è un numero destinato ad incre- mentarsi notevolmente. Da molto tempo come Spi indichiamo che la cronicità delle malattie, merita un’at- tenzione ed interventi più mirati che consentano alle persone, di convivere con la malattia, in maniera più con- sapevole e dignitosa, attra- verso sistemi di cura e di controllo che superino l’at- tuale modello centrato sul ricovero ospedaliero. anche alla luce degli ultimi tagli previsti dalla legge di stabilità varata dal Governo, che per la Lombardia vo- gliono dire settecento milio- ni in meno di risorse. I tagli alla spesa, non posso- no tradursi in minori servizi per i cittadini o peggio an- cora, in una riduzione delle prestazioni oggi erogate sul territorio nelle varie modali- tà organizzative. A noi piacerebbe che il ter- ritorio venisse coinvolto maggiormente nelle speri- mentazioni previste, in mo- do da condividerne punti di forza e di debolezza e poter alla fine stabilire quali ef- fettivamente siano stati i ri- sultati ottenuti dalla speri- mentazione. Per finire, l’ospedale di Sant’Angelo stando al progetto dovrebbe preve- dere la disponibilità di po- sti letto per sub-acuti, cioè posti letto per dimis- sioni protette, ambulato- ri, dovrà mantenere ser- vizi specialistici quali: pronto soccorso, diagno- stica di laboratorio e non, restare nella rete territo- riale prevedendo la pos- sibilità di accogliere gli studi dei medici di base. Il centro delle cure non può essere sempre e comunque l’ospedale, va considerato sempre più il territorio e le sue reti, il luogo dove si pos- sono trovare le risposte più adeguate alle varie patolo- gie causa di cronicità. E se il centro deve diventare il territorio, il ruolo degli enti locali assieme alle categorie della rappresentanza so- ciale, devono far parte del sistema programmatorio attraverso i piani di zona, unico modo per garantire un’efficace integrazione tra fattori sociali e sistema socio-sanitario. La cura della cronicità delle malattie assorbe il 70% della spesa sanitaria lombarda, porci il pro- blema di come interveni- re, per razionalizzare me- glio tale spesa, mi pare una questione urgente Le ragioni della nostra azione negoziale A pagina 2 Disabili gravissimi in arrivo 33 milioni di euro A pagina 4 Ti stanno tagliando i diritti! A pagina 5 Diamo un asilo alla speranza è una realtà A pagina 6 Expo Milano A pagina 7 Tante sfide ci aspettano A pagina 7 Le ragioni di un impegno A pagina 8 Letti per voi A pagina 8 Sant’Angelo Lodigiano sperimentazione all’ospedale Sergio Pomari – Segretario generale Spi Lodi Buon Natale e sereno 2015 dalla redazione di Spi Insieme e dallo Spi Sciopero generale, indetto dalla Cgil, per il prossimo 5 dicembre. Sono state tante le manife- stazioni che hanno caratterizzato questi ultimi mesi. Dal milione di persone in piazza il 25 ottobre a Roma, alle 500mila del pubblico impiego, alla Fiom il 14 novembre a Milano, oltre alla grande mobilitazione del 5 novembre dei pensionati a Milano, Roma e Palermo. Tema al centro della protesta il lavoro e la mancanza di una seria politica che ridia slancio all’Italia A pagina 3 Il dovere di riformare l’Italia

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Lodi

Numero 6Dicembre 2014

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Spedizione in abb post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96

Filiale di Milano - Euro 2,00

Direttore responsabile Erica Ardenti

www.spicgillombardia.it

Parte la sperimentazioneprevista dalla Regione Lom-bardia sui Pot - Presidi ospe-dalieri territoriali – sonoquattro in Lombardia, e unodi questi è l’attuale ospedaledi Sant’Angelo Lodigiano.Questa sperimentazione, ri-guarda la cura dei malaticronici che in Lombardia so-no circa tre milioni di per-sone e che, con l’innalza-mento dell’età media, è unnumero destinato ad incre-mentarsi notevolmente.Da molto tempo come Spiindichiamo che la cronicitàdelle malattie, merita un’at-tenzione ed interventi piùmirati che consentano allepersone, di convivere con lamalattia, in maniera più con-sapevole e dignitosa, attra-verso sistemi di cura e dicontrollo che superino l’at-tuale modello centrato sulricovero ospedaliero.

anche alla luce degli ultimitagli previsti dalla legge distabilità varata dal Governo,che per la Lombardia vo-gliono dire settecento milio-ni in meno di risorse.I tagli alla spesa, non posso-no tradursi in minori serviziper i cittadini o peggio an-cora, in una riduzione delleprestazioni oggi erogate sul

territorio nelle varie modali-tà organizzative.A noi piacerebbe che il ter-ritorio venisse coinvoltomaggiormente nelle speri-mentazioni previste, in mo-do da condividerne punti diforza e di debolezza e poteralla fine stabilire quali ef-fettivamente siano stati i ri-sultati ottenuti dalla speri-

mentazione.Per finire, l’ospedale diSant’Angelo stando alprogetto dovrebbe preve-dere la disponibilità di po-sti letto per sub-acuti,cioè posti letto per dimis-sioni protette, ambulato-ri, dovrà mantenere ser-vizi specialistici quali:pronto soccorso, diagno-stica di laboratorio e non,restare nella rete territo-riale prevedendo la pos-sibilità di accogliere glistudi dei medici di base. ■

Il centro delle cure non puòessere sempre e comunquel’ospedale, va consideratosempre più il territorio e lesue reti, il luogo dove si pos-sono trovare le risposte piùadeguate alle varie patolo-gie causa di cronicità.E se il centro deve diventareil territorio, il ruolo degli entilocali assieme alle categoriedella rappresentanza so-ciale, devono far parte delsistema programmatorioattraverso i piani di zona,unico modo per garantireun’efficace integrazionetra fattori sociali e sistemasocio-sanitario.La cura della cronicitàdelle malattie assorbe il70% della spesa sanitarialombarda, porci il pro-blema di come interveni-re, per razionalizzare me-glio tale spesa, mi pareuna questione urgente

Le ragionidella nostra azionenegoziale

A pagina 2

Disabili gravissimiin arrivo33 milioni di euro

A pagina 4

Ti stanno tagliandoi diritti!

A pagina 5

Diamo un asiloalla speranzaè una realtà

A pagina 6

Expo MilanoA pagina 7

Tante sfideci aspettano

A pagina 7

Le ragionidi un impegno

A pagina 8

Letti per voiA pagina 8

Sant’Angelo Lodigianosperimentazione all’ospedale

Sergio Pomari – Segretario generale Spi Lodi

Buon Natalee sereno 2015dalla redazionedi Spi Insiemee dallo Spi

Sciopero generale, indetto dalla Cgil, per il prossimo 5 dicembre. Sono state tante le manife-

stazioni che hanno caratterizzato questi ultimi mesi. Dal milione di persone in piazza il 25

ottobre a Roma, alle 500mila del pubblico impiego, alla Fiom il 14 novembre a Milano, oltre

alla grande mobilitazione del 5 novembre dei pensionati a Milano, Roma e Palermo. Tema al

centro della protesta il lavoro e la mancanza di una seria politica che ridia slancio all’ItaliaA pagina 3

Il dovere di riformarel’Italia

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2Lodi

Nel mese di ottobre, è capi-tato a molti di leggere sullastampa locale che la tassa ri-

fiuti per il Comune di Lodi,da uno studio fatto da un cen-tro ricerche, risulti essere lapiù salata tra le provincielombarde.Noi non vogliamo diventaredifensori dell’amministra-zione di Lodi che ci risulta,abbia già chiarito la distor-sione del dato che non tieneconto, delle detrazioni pre-viste.Il nostro intervento lo fac-ciamo per rimarcare che ab-biamo contribuito, affinché cifossero detrazioni tali da nonpenalizzare alcune tipologiedi famiglie e che questo no-stro intervento, ha portatonel mese di luglio, alla sot-toscrizione proprio di un ac-cordo su vari aspetti della tas-sazione locale e l’erogazionedei servizi ai cittadini, con

l’amministrazione comuna-le di Lodi.Il sindacato dei pensionati –lo Spi Cgil – continuerà inquesta azione di negoziazio-ne, ritenendo fondamentale

Le ragionidella nostra azione negoziale

occuparci della tutela delreddito delle famiglie (nonsolo dei pensionati), chesempre più, è determinatadalla quantità e qualità del-l’imposizione fiscale e tarif-

faria definita a livello locale,lo stesso vale per i servizi ero-gati ai cittadini in stato di bi-sogno, il diritto allo studio, lestrutture per l'infanzia.Il nostro intervento, non siesaurisce nella sottoscrizio-ne degli accordi, tant'è checon il Comune di Lodi ab-biamo deciso di fare a fineanno una verifica delle cosefatte e dei risultati raggiunti.State certi che anche la tas-sa rifiuti, sarà oggetto di ve-rifica.In questi mesi abbiamo aper-to con altre amministrazionicomunali il confronto, con-sapevoli certo che la situa-zione economica che le am-ministrazioni devono af-frontare incontra delle dif-ficoltà avendo avuto delle re-strizioni.È proprio per questo che vo-gliamo, pur in una situazionedi scarsità di risorse, cerca-

re di prestare particolare at-tenzione alle fasce di popo-lazione più in difficoltà, cer-cando con questo, di crearepiù giustizia sociale e mag-giore coesione.Nel prossimo futuro cerche-remo di far diventare questiconfronti un momento di ap-profondimento e di discus-sione preventiva anche convoi, con la popolazione diquesti comuni, consapevoliche una maggiore parteci-pazione dei cittadini rendeancor più forte le nostre ri-chieste.Lo Spi, è sempre più co-sciente del fatto che se vo-gliamo tutelare le condizionidi reddito e sociali dei pen-sionati e pensionate, lavora-trici e lavoratori, il territoriola comunità in cui viviamo,devono diventare luoghi dinegoziazione sociale semprepiù diffusa e consapevole. ■

Da ormai un decennio il sin-dacato ha posto il tema del-la contrattazione sociale ter-ritoriale come uno degli assiportanti sui quali investireper innovare le proprie stra-tegie di azione. Se su questoterreno, infatti, è il sindaca-to dei pensionati che, perprimo, si è impegnato conmaggiore convinzione in que-sta esperienza a tutela dellapopolazione anziana, l’at-tenzione del sindacato nellasua azione confederale ver-so la contrattazione territo-riale, sia sui temi sociali, siasui temi di sviluppo locale èvia via fortemente aumenta-ta nel corso del tempo.È progressivamente cresciu-ta la consapevolezza del-l’importanza di affiancarealla tradizionale contratta-zione nei luoghi di lavoro ,quella territoriale, riconnet-tendo diritti nel lavoro e di-ritti di cittadinanza.Siamo all’inizio di un per-corso pieno di difficoltà edostacoli, che mette in di-scussione quelli che sonostati per molti anni i punti diriferimento dell’azione delsindacato.I profondi cambiamenti in

atto e la fase storica che stia-mo attraversando, connessiad una profonda crisi eco-nomica e sociale, richiedonoun salto di qualità nelle stra-tegie da assumere.Il Sindacato dei pensionati haapprofondito questo temamettendo a fuoco alcune ri-flessioni :Ogni cittadino deve sape-

re che: per migliorare lacondizione dei lavoratori, deipensionati e pensionate, areddito medio basso, lo Spi

e la Cgil non si limitano acontrattare nei luoghi di la-voro, ma sempre più nel ter-ritorio, Comuni, Provincia,Asl e RegioneInfatti è ripresa la nostra ini-ziativa unitaria che ha giàportato alla sottoscrizionedi alcuni protocolli d’intesanei Comuni di Tavazzano conVillavesco, Lodi, Casalpu-sterlengo, Zelo Buon Persico,San Martino in Strada, e invia di conclusione nel Co-mune di Lodi Vecchio, Co-dogno e Somaglia. Inoltre ri-chiederemo un confronto diverifica rispetto alle sceltefatte con l’approvazione delbilancio, nei Comuni di Ta-vazzano, Sant’Angelo Lodi-

Partiti gli incontricon i Comuni del Lodigiano

giano e Castiglione D’Adda.Entro fine anno si dovrebbetenere un incontro con ilComune di Lodi per verifi-care gli impegni previsti dal-l’accordo sottoscritto nel lu-glio scorso tra sindacato eamministrazione comunale.Dovrà essere l’occasione peresaminare, dal dato consun-tivo, l’impatto avuto sui cit-tadini riguardante laTasi–Tari e l’addizionale co-munale Irpef, che con la suaapplicazione doveva salva-guardare le fasce più deboli,con criteri di salvaguardia edi esenzione sulle imposteadottate.

Le piattaforme, costruite uni-tariamente, sono state pre-sentate nei principali Comu-ni della provincia e al fine dirispondere concretamentealle esigenze di lavoratori epensionati sono stati indivi-duate le seguenti tematiche:• patti antievasione con iComuni e le Agenzie delleEntrate;• esenzioni o agevolazionirelative ai servizi a domandaindividuale (mense scolasti-che, rette asili nido, traspor-to anziani e trasporto alunni-case di riposo);• Tasi–Tari: progressività del-la tassazione locale, con so-

glie di esenzione per le po-vertà estreme, introducen-do o mantenendo criteri diimposizione progressiva siaper le imposte sul reddito chesul patrimonio;• la compartecipazione conlo strumento Isee per le age-volazioni dei servizi e le mi-sure di controllo e vigilanzaper combattere evasioni edichiarazioni non veritiere;• intervenire sulle politi-che abitative, su progetti lo-cali per combattere la di-soccupazione, per l’inte-grazione dei soggetti svan-taggiati e un’attenzione spe-cifica su disabili e non au-tosufficienti.Per questi interventi biso-gna che si concretizzi mag-giormente su una diversa de-stinazione delle risorse deibilanci comunali utilizzandole maggiori entrate, derivan-ti anche dalla lotta all’eva-sione dei tributi fiscali.Realizzare accordi con que-sti contenuti fa la differenza,tra una gestione burocraticadell’emergenza sociale e lavolontà, di svolgere un ruo-lo attivo per contenere gli ef-fetti e favorire processi di ri-presa. ■

Pagina a cura di Vanna Minoia – Segreteria Spi Lodi

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3Lombardia

Il dovere di riformare l’ItaliaL’autunno caldo di lavoratori, giovani e pensionati

di Stefano Landini – Segretario generale Spi Lombardia

Rivalutare le pensioni pernon condannare i pensionatia un progressivo, inesorabileimpoverimento ingiusto per-ché dopo 40 anni di contributile nostre pensioni non sonoun regalo di nessuno.Estendere gli 80 euro perchésenza equità non c’è giustiziasociale e senza giustizia so-ciale la storiella dello staresulla stessa barca – omet-tendo il piccolo particolareche un conto è viaggiare nelsalone delle feste e un altroè stare in una cabina senzaoblò o peggio in sala mac-chine – non regge. Stessoviaggio, ma niente a che ve-dere nel paragone su chirema e chi gozzoviglia fa-cendosi trasportare.In un paese dove la ricchezzaprivata raggiunge l’apice inEuropa, sarebbe un atto diequità (se no i soldi dove liprendiamo?) introdurre unatassa sui grandi patrimoni ecome atto minimo, una no taxarea che salvaguardi coloroche non hanno più gli occhinemmeno per piangere.Rimane poi il tema dell’in-vecchiamento della popola-zione. Un tema scomodo, chesi fa fatica a mettere in agen-da, ma che pone la questionenodale sulla quale misurareuno stato sociale che non de-rubrichi il fatto che uno statomoderno lo si misura ancheda come si tengono in consi-derazione gli anziani.Dentro questo tema c’è lagrande questione della nonautosufficienza, che non è iltema dei vecchi. Si pensi alcosto delle rette delle Rsa, or-mai iperbolico, all’inciden-za che ha sulle condizionieconomiche delle famiglie eallo scombussolamento cheuna famiglia deve affrontarenel tirarsi su le maniche (senon lo fa nessun altro) per ge-

stire un proprio caro privo diautonomia.Tutti questi temi in Lombardiali mettiamo sul tavolo, cer-cando soluzioni nel confron-to negoziale con la Regione,costruendo attenzione allostato sociale nel territorio.Ben 360 accordi non sonopoca cosa, sono il frutto delcostante lavoro unitario delsindacato dei pensionati edel nostro protagonismo suitemi fondamentali della ne-goziazione sociale.Questa nostra manifestazio-ne non è un esperimento inprovetta, qui c’è quella feliceanomalia italiana che attraesempre più i nostri coetaneiin Europa, anomalia costi-tuita proprio dai sindacatidei pensionati. Qui c’è metàdel sindacato confederale e,a volte, mi domando se nonci sia, da parte delle rispetti-ve confederazioni, una sot-tovalutazione del nostro ruo-lo. Qui c’è anche un pezzo di

gruppo dirigente, diattivisti che la storiadegli ultimi quaran-t’anni non la devonoleggere sui libri, cisono molti protagoni-sti di lotte e conquisteche hanno cambiatoin meglio questo pae-se. Molti di noi sonostati in prima fila du-rante una stagione im-portante, a cui mi vo-glio riferire, non peruna senile nostalgia,ma per sottolineareche quel sindacato,che a metà degli anni’70 era lì a un passodall’unità organica,non smarrisce la me-moria del fatto che

proprio l’unità del sindacato,senza la quale non c’è unitàdei lavoratori, non è una va-riabile indipendente dai ri-sultati che si ottengono.Ecco allora, qui cambiamoverso. C’è un senso di re-sponsabilità collettiva. Ogginoi facciamo uscire l’unitàdai tatticismi che sbiadisco-no la necessità, proprio quan-do tutto si spezzetta, pro-prio quando chi governa cer-ca il nemico quotidiano, pro-prio quando la crisi inducenella rassegnazione, e spessonella disperazione, lavorato-ri e pensionati. Mentre tantiragazzi e ragazze abdicanoandando altrove a costruireil loro futuro.Proprio adesso, se non oraquando, ci vuole un impegnoverso quel monito, tanto caroa Bruno Trentin: “Uniti si vin-ce”. Riattualizzare ciò è ur-gente, non si può far finta dinon vedere che è in gioco ilruolo del sindacato, lo svuo-

tamento del suo perime-tro politico, fino a met-tere in discussione la no-stra rappresentatività.Siamo preoccupati dicolmare il divario obiet-tivi/risultati, ciò rap-presenta un banco diprova ineludibile per unsindacato.Pesante è l’incidenzadella più grave crisi cheabbiamo attraversato,dentro questa crisi nonha retto il gioco di con-tenimento dei corpi so-ciali intermedi. Il mitodella decisione e dellarapidità non può offu-scare il merito delle scel-te che si fanno. E le scel-te sbagliate non diven-tano giuste solo perché“decido io” e lo faccio inquattro e quattr’otto.

Ecco allora il merito. Le nostreproposte per ricollocare il sin-dacato e smontare l’idea cheha pervaso l’immaginario col-lettivo: il sindacato come osta-colo. Dobbiamo uscire e allasvelta da questa strettoia.Siamo noi che chiediamo diriformare questo paese ac-cartocciato su se stesso. Èper questo che le riformenon possono apparire comeuna minaccia.E poi c’è la direzione di mar-cia: dove si vuole andare?E la strada che si sceglie è iltutto. E lo dobbiamo fare non ab-bassando mai la guardia suuna nuova etica pubblica,senza la quale non ci sarà ri-pristino di credibilità tra go-vernanti e governati. Il conflitto indirizzato versole proposte è il sale della de-mocrazia. Le riforme, se trovano ilconsenso dal basso, sonovere, mentre la politica sen-

za il consenso si riduce a tec-nica e a espediente per il co-mando.Questo è lo spazio politicoper il sindacato confederalee oggi noi, con queste nostremanifestazioni, vogliamo ria-prire uno spazio senza ver-gognarci di fare il nostromestiere.Non è la prima volta che cidobbiamo far carico del pae-se, non abbiamo scorciatoie.Dobbiamo ottenere risultatiper cancellare disuguaglianzeimmorali, coi salari e le pen-sioni più basse e le rendite piùoscene. Aiutare il lavoro, chilo cerca e chi il lavoro locrea, farli incontrare. Questodeve essere il nostro impegno.Noi qui in questa importanteparte d’Italia, mettiamo incampo il nostro capitale uma-no, l’unità dei sindacati dei

pensionati. Questa unità nontoglie nulla alle nostre ri-spettive, orgogliose, appar-tenenze. Pierre Carniti, Lu-ciamo Lama, Antonio Pizzi-nato, Giorgio Benvenuto sonostati grandi dirigenti delle ri-spettive organizzazioni, senzacon ciò smettere mai di scom-mettere sull’unità.Nonostante le nostre carted’identità, noi ci sentiamoparte determinante del sin-dacalismo italiano e vogliamovivere i nostri anni conti-nuando a essere curiosi del-la vita, non siamo arruggini-ti e, quindi, non siamo rotta-mabili!Ci sono idee che non invec-chiano mai: uguaglianza edignità sono tra queste.Servono il pragmatismo, ilrealismo ma serve anche le-gare ciò alla nostra storia.Abbiamo percorso tanta stra-da e, state sereni, ne vogliamopercorrere ancora un pezzoimportante! ■

Carla Cantone con Stefano Landini

in piazza a Roma il 25 ottobre scorso

5 novembre piazza San Babila

5 novembre all’interno del teatro Nuovo,

oltre a centinaia di pensionati, anche i giovani

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4Lombardia

Giovani e pensionati: per lo Spi non è un rapporto che passasolo attraverso la trasmissione della memoria. Lo dimostra ilprogetto che Spi Lombardia e Cremona stanno mettendo a pun-to con Obiettivo Lavoro, agenzia privata di collocamento,cooperativa Il gabbiano e l’Istituto tecnico Luigi Einaudi

di Cremona. Interessate saranno due quinte a indirizzo so-cio-sanitario.“Sia Obiettivo lavoro che la cooperativa – commenta Clau-

dio Dossi, segreteria regionale Spi – sono entusiaste di que-sto progetto così come lo siamo noi perché, per la prima vol-ta, cercheremo di far incontrare domanda e offerta di lavoro,i ragazzi infatti avranno la possibilità di confrontarsi con chi,al termine del loro percorso di studio, potrebbe essere il re-ferente per l’entrata nel mondo del lavoro”.Il progetto si svolge nell’arco scolastico 2014-2015 e prevedevisite presso le residenze sanitarie come presso le case del-la salute già operanti in Emilia Romagna, l’obiettivo è quellodi analizzare gli aspetti legati alle professionalità che gravitanoattorno al mondo della non autosufficienza e al socio-sanita-rio più in generale, non ci si limiterà alla residenzialità ma cisaranno anche momenti di approfondimento sull’assistenzadomiciliare e il mondo delle badanti. “Cercheremo, inoltre, dicollocare questo progetto – continua Dossi – nell’ambito de-gli orientamenti previsti dal recente accordo con la RegioneLombardia sul futuro del sistema socio-sanitario. Vorremmo,così far conoscere ai ragazzi il contesto entro cui opereran-no, che sarà caratterizzato dal crescente invecchiamento del-la popolazione. Stiamo anche valutando con Cgil Lombardial’opportunità di un intreccio con le risorse di Garanzia giovani,il progetto regionale di inserimento nel mondo del lavoro.” ■

Cgil, Cisl e Uil insieme a Spi,Fnp e Uilp hanno sottoscrit-to un nuovo accordo conl’assessorato alla Famigliache permetterà di dare aiuticoncreti alle persone con

disabilità gravissima in

dipendenza vitale.Una volta recepito l’accordocon delibera, le risorse ver-ranno erogate attraverso leAsl a cui dovrà essere fattaapposita domanda e solodopo aver avuto la certifica-zione, rilasciata dall’apposi-ta commissione Asl, che ri-conosce lo stato di salute.Le risorse ammontano com-plessivamente a 33.271.300euro.I pazienti, a cui sia stata cer-tificata la situazione di graveo gravissima disabilità in di-pendenza vitale secondo icriteri stabiliti dal ministerodella Salute, avranno diritto

a un assegno mensile di 1000euro della durata di un anno.Sono interessati:• persone affette da malattiedel motoneurone in stato ve-getativo a prescindere dall’età,per esempio i malati di Sla;• persone con età inferiore a65 anni se affette da altre pa-tologie;• persone con più di 65 annise affette da altre patologie,ma con già attiva una misuradi aiuto.Su richiesta delle organizza-zioni sindacali la Regione haesteso il benefico dell’asse-gno dei 1000 euro anche allepersone con più di 65 anni af-fette da altre patologie co-munque in dipendenza vitale,ne ha però limitato l’appli-cazione in via prudenzialeper non creare false aspetta-tive a tutti coloro che nonhanno ancora compiuto 70

Oltre 33 milioni di europer i disabili gravissimiIl sindacato firma un accordo con la Regione

Come procedereIl famigliare di un paziente grave o gravissimo in dipendenza vitale assistito a do-micilio deve:• presentare una domanda alla mia Asl di competenza indicando la misura B1della delibera 740 del 2013• attendere la chiamata per la visita della commissione Asl, se il paziente non ètrasportabile si farà a domicilioSe si riceve parere positivo ci sarà l’erogazione del buono di 1000 euro integra-to con ulteriori 500 euro se la persona è un minore oppure di 360 euro se è mag-giorenne e assistito in Adi.Se si ha un parente con le stesse condizioni di dipendenza vitale ma con pato-logie diverse dal motoneurone o stato vegetativo e con età superiore ai 65 anni,si deve sempre presentare una domanda all’Asl di riferimento, ma l’erogazioneavverrà a carico del Comune di residenza.

anni, in questo caso la valu-tazione verrà sempre fattadall’Asl territorialmente com-petente, ma l’erogazione saràa carico dei comuni che ri-ceveranno risorse adeguate.Ai pazienti in dipendenza vi-tale con disabilità grave egravissima se minori spetta,inoltre, un assegno mensile di500 euro e se in Adi con la mi-sura prevista di un buono di360 euro.I pazienti potranno fare do-manda per ottenere aiuti an-che dai Comuni una voltadefiniti i criteri di accessodelle deliberazioni 740 (maper la misura B2) e per le mi-sure previste nella delibera856.Se avete bisogno di maggio-ri informazioni e chiarimen-ti potranno venite agli spor-telli sociali per la non auto-sufficienza dello Spi. ■

Studio, lavoroe solidarietà

Parte il progetto Spi

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5Lombardia

Ti stanno tagliando i diritti!Firma anche tu

Contro la riduzione del finanziamento pubblico dei patronati

Con la legge di stabilità 2015,in discussione alla Camera, sevenisse approvata nel testovarato dal Governo, verreb-

be di fatto impedito ai pa-

tronati di svolgere “un ser-

vizio di pubblica utilità”.Verrebbe messo in discussio-ne il funzionamento stesso deiPatronati e l’attività di tutelagratuita rivolta ai lavoratori,pensionati e giovani.All’art. 26 comma 10 è pre-vista infatti la riduzione delfondo patronati di 150 milioni(-35%), oggi pari a 430 milio-ni e costituito presso il mi-nistero del Lavoro. Si ricorda che negli anni dal2011 al 2013 con la legge distabilità del 2010, il finan-ziamento pubblico era giàstato ridotto di 30 milioniper ogni anno.Il taglio è ottenuto riducendo,dal 2014, l’aliquota di finan-ziamento (prelevata dal mon-te contributi dei lavoratori di-pendenti) dallo 0,226 per-cento allo 0,148 percento. Siamo di fronte a un ennesi-mo attacco al welfare, ai di-ritti dei cittadini, al senso piùprofondo della tutela gratui-ta. Il governo si appropria disoldi non suoi perché il Fon-do patronati è alimentato

dai contributi previdenzialidei 21 milioni di lavoratorimessi a disposizione di unservizio gratuito per 50 mi-lioni di persone.Se l’articolo 26 della legge distabilità dovesse essere ap-provato così come è scrittoora, avrebbe un effetto de-vastante in primo luogo suicittadini buttati in balia di unmercato selvaggio e di fac-cendieri senza scrupoli.La riduzione strutturale alFondo patronati previsto dal-la legge di stabilità non co-stituisce un risparmio per lecasse dello Stato e mina se-riamente l’uguaglianza di ac-cesso ai diritti sancita dallanostra Costituzione. A contifatti, se lo Stato volesse man-tenere lo stesso livello di as-sistenza garantito oggi dai pa-tronati, dovrebbe spenderemolti più soldi di quanti nesottrae al Fondo.A fronte di un fondo di 430milioni annui, si calcola in-fatti che il risparmio per glienti di previdenza in terminidi razionalizzazione delle at-tività e semplificazione deiservizi supera i 630 milioni,cui si aggiungono i risparmiderivanti al sistema dellePrefetture e delle Questure

per cui i patronati raccolgo eistruiscono grandissima par-te delle pratiche inerenti il di-ritto di soggiorno. Sono oltre cento le presta-zioni sociali e previdenzialiper le quali il patronato assi-ste gratuitamente il citta-dino, dalla presentazione del-la domanda al suo esito po-sitivo. Il rimborso pubblico copre

soltanto circa il 30 % del-

l’attività complessivamen-

te svolta, mentre per il re-stante 70% non è previsto al-cun finanziamento, pur per-manendo l'obbligo alla gra-tuità del servizio in capo ai pa-tronati con conseguente costodi servizio a carico dell’orga-nizzazione promotrice.Inoltre, a seguito del pro-cesso di telematizzazione to-tale avviato dall’Inps, i pa-tronati stanno gestendoun’affluenza straordinaria dicittadini che si sono rivolti aloro per avere assistenza. L’Inps, che di fatto ha chiusogli sportelli al pubblico, nonha tenuto nella giusta consi-derazione la scarsa alfabe-tizzazione informatica che ri-guarda il 50-55% della popo-lazione italiana. Non è basta-to fornire agli utenti un Pin

per mettere in condizioneautomaticamente milioni dipersone di interloquire conl’Istituto previdenziale. I Patronati stanno affrontan-do questo strutturale au-mento di richieste di inter-vento senza avere nessun ri-conoscimento economico,ma anzi hanno dovuto as-

sumere molto personale,

con conseguenti maggiori

oneri a carico delle orga-

nizzazioni promotrici.Nel 2013 Inca, il patronatodella Cgil, in Lombardia haottenuto da Inps e Inail a fa-vore di cittadini lombardi oltre400mila prestazioni tra previ-denza, sostegno al reddito,ammortizzatori sociali, serviziai migranti, tutela dei danni allasalute, con un servizio gratui-to e accessibile a tutti i citta-dini, lavoratori, pensionati, an-che non iscritti alla Cgil. ■

Sottoscrivi la petizioneper la tutela dei Patronati:

firma anche tu!Per l’abrogazione del comma 10 dell’art. 26 della leg-ge di stabilità, sono state avviate una serie di ini-ziative politiche per sensibilizzare, sulle negative con-seguenze del taglio, sia i parlamentari della nostraregione che i nostri utenti.È stata avviata anche una raccolta di firme a so-stegno di una petizione che si può firmare rivol-gendosi alle sedi del nostro patronato Inca pressotutte le strutture di Camera del Lavoro Territoria-le oppure presso le sedi Spi della Lombardia.La petizione si può anche firmare on-line colle-gandosi al sito www.inca.it ,cliccando sul link del-la home page “ti stanno tagliando i diritti-firma su-bito la petizione”.

Pensioni e costo della vitagennaio di ogni anno.Quindi la pensione di gen-naio subisce un aumento, ri-spetto a quanto è stato sti-mato, in via previsionale, perquell'anno, ma anche il con-guaglio, negativo o positivo,determinato dalla variazionedefinitiva.

La perequazioneautomaticadal 2012 al 2016Nel 2014 è terminato il bloc-co dell’adeguamento al costodella vita stabilito dall’art. 24,comma 25 legge 214/2011 (laMonti-Fornero), con la qua-le fu stabilito che, per glianni 2012 e 2013, la pere-quazione automatica spet-tasse soltanto alle pensioni diimporto complessivo non su-periore al triplo del tratta-mento minimo in vigore l’an-no precedente.Alla fine del blocco non è sta-to ripristinato il sistema pre-cedente. La legge di stabilità per il2014 ha introdotto misureche limitano l’efficacia della

La perequazione automatica– o rivalutazione automaticadei trattamenti pensionistici– è un aumento applicato an-nualmente dall’Inps a tutte lepensioni, sia private che delsettore pubblico, per ade-guarne l’importo agli aumen-ti del costo della vita (infla-zione) al fine di consentire alpensionato di conservare ilpotere di acquisto goduto du-rante la condizione attiva. Ilvalore assunto come riferi-mento è l'indice Istat dei prez-zi al consumo per le famigliedi operai e impiegati.

Come funzionaAlla fine di ogni anno, inbase alla variazione del costodella vita accertata dall’Istat,con un decreto del ministerodell’Economia e delle Fi-nanze, viene stabilita la va-riazione previsionale, stima-ta in via provvisoria, edespressa in percentuale, daapplicarsi per l’anno in cor-so sull’importo della pensio-ne mensile. Viene conte-stualmente determinata an-

che la percentuale di varia-zione definitiva, da applica-re per l’anno precedente, insostituzione di quella previ-sionale.La differenza tra la variazio-ne previsionale e quella de-finitiva comporta un con-guaglio, da applicare allepensioni, che può essere:• positivo, se la variazionedefinitiva è stata superiore,rispetto a quella previsiona-le; in questo caso, la diffe-renza viene corrisposta alpensionato in aggiunta allapensione;• negativo, se variazione de-finitiva è stata inferiore, ri-spetto a quella previsionale;in questo caso, la differenzaviene sottratta dall'importodella pensione percepita dalpensionato, in un'unica rata,per le pensioni Inpdap o indue rate, per quelle Inps.L’adeguamento delle pensio-ni, con la variazione defini-tiva per l’anno appena tra-scorso e con la variazioneprevisionale per l’anno nuo-vo produce effetto dal 1°

perequazione per altri treanni dal 2014 al 2016. In con-seguenza di queste disposi-zioni, il sistema di rivaluta-zione differenziata per fascedi importo all’interno dellastessa pensione viene ac-cantonato per i prossimi treanni. Dal 2012 al 2016 il danno

economico, al potere d’ac-

quisto delle pensioni, è

non solo evidente ma an-

che permanente.Le nuove regole prevedonoche l’aliquota di aumento,spettante a ogni pensione aseconda del gruppo in cui sicolloca, venga applicata al-l’intero importo della pen-sione.

L’aumento nel 2104Il valore previsionale di pe-requazione per il 2013, pari al3%, è stato confermato nellastessa misura, pertanto, agennaio 2014 non vi è statoalcun conguaglio.Le pensioni sono state au-mentate, sempre dal 1° gen-naio 2014, con il valore pre-

visionale di perequazionepari all’1,2%, tuttavia l’indicedei prezzi degli ultimi tremesi del 2013 ha avuto unadinamica inferiore, perciò ilvalore previsionale è stato ri-dotto all’1,1%.

E nel 2015?Proviamo a fare delle previ-sioni. A gennaio 2015 ci saràperciò sicuramente un con-guaglio a debito a seguito del-l’attribuzione di un importoprevisionale maggiorato di0,1 punto percentuale. Dai dati Istat emerge chel’inflazione nel 2014 si atte-sterà probabilmente intor-no allo 0,30%. Questo significa che le pen-sioni, beneficeranno (se cosìsi può dire) di un adegua-mento più che misero.Con l’incremento dello 0,30%,l’importo del trattamento mi-nimo salirebbe da 500,88 a502,38 euro al mese. ■

Nel prossimo numero di Spi

Insieme pubblicheremo tut-ti i nuovi importi per il 2015.

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6Lombardia

Redazioni locali:Romano Bonifacci, Silvia Cerri,Fausta Clerici, Simona Cremonini,Alessandra Del Barba,Lilia Domenighini, Lorenzo Gaini,Osvaldo Galli, Pierluigi Zenoni.Direttore responsabile

Erica Ardenti

Editore:Mimosa srl uninominaleAmministratore unico Valerio ZanollaVia Palmanova, 24 - 20132 Milano

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Sped. in abb. post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96Filiale di Milano

Euro 2,00Abbonamento annuale euro 10,32Abbonamenti tel. 022885831

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A&B - Besana in Brianza (MB)

Prestampa digitale, stampa, confezione:

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*Le quote indicate sono individuali e in camera doppia.

L’asilo di San Giovanni delDosso è diventato una realtà.È stato, infatti, inaugurato loscorso 18 ottobre con una bel-lissima e allegrissima ceri-monia cui hanno partecipatogenitori, bambini e anche inonni. L’asilo è frutto dellacollaborazione tra Spi, allaraccolta fondi avevano ade-rito tutti i comprensori, el’amministrazione comunale,un impegno voluto proprioper aiutare la popolazioneduramente provata dal terre-moto del 2012 nel segno diuna collaborazione tra pen-

Diamo asilo alla speranza è una realtà!

La struttura inaugurata lo scorso 18 ottobre a San Giovanni del Dosso

sionati e giova-nissimi, con unvero e propriosguardo rivolto alfuturo.In occasione del-l’inaugurazionedell’asilo il segre-tario generale del-lo Spi lombardo,

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Stefano Landini, ha scrittouna lettera al presidente delconsiglio Matteo Renzi.“Può apparire strano che unsindacato pensionati si siaimpegnato per dare unamano, nella ricostruzione,proprio per un asilo. Per loSpi è continuare a essere sestessi. Infatti, ogni mattina

migliaia di attivisti del no-stro sindacato nelle nostresedi, aiutano le persone ad ar-rabattarsi nei meandri dellavita di tutti i giorni. (…)Oggi a San Giovanni del Dos-so compiremo un bel gesto,un asilo è investire sul futuro.Gli abitanti di quel paese,colpiti nei loro affetti più cari,si sono dati da fare per rico-struire e per lo Spi è stato na-turale essere con loro. Sonosicuro che oggi qui c’è l’Italiache piace a Lei. Ecco perchénon mi capacito di questa si-tuazione paradossale: Lei cer-ca alleati nell’Italia migliore,senza presunzione questa Ita-lia trova nel sindacato una suarappresentanza. Quando,come giustamente Lei fa, vi-sita qualche azienda, si ritagliqualche minuto, venga in unsede Spi, ce ne sono in tan-tissimi comuni, la ospiteremovolentieri, conoscerà lo Spi esarà difficile che se ne vadasenza chiederci la tessera”. ■

Musicaper voiTanta buona musica inregalo per voi, anchequest’anno con la sta-gione di concerti diAtelier Musicale, or-ganizzati dall’associa-zione culturale Secon-do Maggio.Dopo i primi concertiche si sono tenuti traottobre e dicembre, siriprende il 17 gennaio,con Mattia Cigalini

ed Enrico Zanisi Duo

News generations.I concerti si tengono ilsabato pomeriggio alle17.30, presso l’Audito-rium Di Vittorio in C.sodi porta Vittoria 43. Lo Spi Lombardia el’Associazione cultu-rale Secondo Maggiomettono a disposizionedei lettori di Spi Insie-me degli abbonamentigratuiti.Come fare per averli?

Chiamate Spi Lom-

bardia 02.2885831. ■

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7Lodi

Tante sfideci aspettano

Segreteria Spi Lodi

Expo MilanoNutrire il Pianeta, Energia per la Vita

di Gianfranco Dragoni – Segreteria Spi Lodi

In breve

È quasi d’obbligo, approssimandosi la fine dell’anno, fare

un primo bilancio del lavoro fatto e di quanto accadu-to. L’anno che sta per finire è stato ricco e movimentato. Ri-cordiamo sommariamente gli eventi di maggior rilievo:• congresso• rinnovo segreteria• cambio del segretario generaleI primi due sono appuntamenti statutari che caratterizzanola vita di una organizzazione democratica come la nostra.A luglio c’è stato il cambio del segretario generale in quan-to Loris Manfredi è stato chiamato a coprire un incarico alivello regionale. Al suo posto il direttivo provinciale ha elet-to Sergio Pomari che già ricopriva la stessa carica nel com-prensorio di Lecco.La successione di eventi ha indubbiamente portato, oltrea una nuova riorganizzazione delle responsabilità operati-ve anche alla ridefinizione delle scelte politiche ed esecu-tive in conseguenza dell’assunzione dei deliberati con-gressuali.Le assemblee fatte sul territorio hanno evidenziato lo sta-to di disagio che vivono i nostri pensionati. La perdita delpotere di acquisto, derivante dalla mancata perequazione del-le pensioni nel 2012 e il solo parziale adeguamento nel 2013,dovuto alle lotte dei sindacati dei pensionati, stanno met-tendo in sofferenza il tenore di vita.Il perdurare della situazione di crisi economica del paese hacostretto il Governo a continui tagli di spesa che inevita-bilmente hanno inciso e incidono in modo significativo sul-la qualità della vita: i Comuni e le Regioni stanno interve-nendo in modo sempre più pesante sul sociale.Per sopperire a queste situazioni abbiamo dato avvio alla con-trattazione sociale con i Comuni. Riteniamo, infatti, sia fon-damentale sollecitare le amministrazioni comunali ad ap-plicare criteri di equità nel deliberare gli importi di tasse etariffe affinché i risultati abbiano una valenza economica.Ad esempio, intervenire sull’applicazione della Tari o sul co-sto dei trasporti, comporta dei risparmi da parte degli uten-ti di entità pari ad un rinnovo contrattuale o ad una pere-quazione della pensione.Sempre in tema di attività svolta nel corso dell’anno, un ruo-lo importante ha avuto la formazione dei nostri collabora-tori con un corso specifico riguardante il controllo delle pen-sioni. Pertanto un sempre maggior numero di nostri attivi-sti è in grado di svolgere questo lavoro.Con la convocazione della prima assemblea del coordina-mento donne si è dato avvio, anche nel nostro comprenso-rio, a progetti che siano in grado di portare al centro del-l’attenzione i problemi e i temi delle donne. Una forma or-ganizzata di partecipazione in grado di offrire una ricchez-za in più al nostro sindacato. Qualcuno oggi chiede dove era il sindacato in questi anni dicrisi: lo invitiamo a visitare le nostre sedi in modo che si pos-sa rendere conto del lavoro che ha sempre fatto e continuaa fare il sindacato.A fronte del continuo disimpegno da parte degli enti pre-videnziali che, in ossequio alla cosiddetta spending review,hanno sistematicamente tagliato i servizi (fornitura delle cer-tificazioni Cud e ObisM) il nostro sindacato si è fatto cari-co di dare assistenza ai pensionati per fornire loro le pre-dette certificazioni atte a consentire un minimo di controllodelle pensioni percepite.Per fare questo i nostri collaboratori sono stati dotati di cre-denziali per accedere agli archivi Inps, ma anche qui, pur-troppo, abbiamo dovuto scontare i continui rinvii e ritardiburocratici dell’Istituto. Infatti solo nel mese di maggio sia-mo potuti diventare operativi per lo svolgimento di questocompito che, non va dimenticato, è incombenza dell’ente pre-videnziale.Come si può vedere di lavoro ne è stato fatto: un anno mol-to impegnativo, carico di incombenze che abbiamo affron-tato con lo spirito proprio di chi crede nei principi della so-lidarietà, propri di un sindacato come il nostro.Altre sfide ci aspettano per il prossimo anno e ci stiamo pre-parando al meglio, consapevoli della responsabilità che ab-biamo nei confronti dei nostri iscritti. ■

Lega di Lodi VecchioLo scorso 27 ottobre il Di-rettivo della lega di Lodi Vec-chio ha eletto il nuovo se-gretario di lega. All’unanimi-tà è stata accolta la propostadi chiamare alla guida dellalega il compagno Vito Umi-

le in sostituzione di VannaMinoia eletta in segreteriaprovinciale. Vito ha voluto ringraziare icomponenti del Direttivo perla fiducia manifestata ed haassicurato il proprio impegnoper svolgere al meglio i com-piti che il ruolo datogli ri-chiede. Presentandosi, havoluto ricordare che, seppurda breve tempo collaboracon lo Spi, ha avuto modo diacquisire esperienza grazieagli insegnamenti avuti, so-prattutto, da Vanna e chenon gli manca la voglia di aiu-tare il prossimo così come ènella mission del nostro sin-dacato.A Vito gli auguri di buon la-voro da parte di tutta la no-stra organizzazione.

Permanenza Spia Castiglione d’AddaDal mese di novembre lapermanenza Spi si effettuail mercoledì pomeriggio,dalle ore 15 alle ore16, pres-so il Centro Madre Rachelevia Alfieri 6, e non più almattino.

Giochi LiberetàAnche quest’anno la parteci-pazione dei pensionati lodi-giani ai Giochi di Liberetà,svoltisi lo scorso mese disettembre a Cattolica, hadato grande soddisfazione. Ha ricevuto il diploma di ec-cellenza per la fotografiaVanna Minoia mentre sonostati premiati con la Coccar-da allo stile per il Ballo lacoppia Giuseppina Gelati eGianfranco Cordioli.Ricordiamo sempre a chi fos-se interessato a dare il pro-prio contributo volontarioall’organizzazione dei Gio-chi di contattare la segreteriadello Spi di Lodi.

Si svolgerà a Milano, con ini-zio dal 1 maggio 2015, l’Expo.Per sei mesi i paesi parteci-panti metteranno in mostranon solo le tecnologie e le in-novazioni ma, soprattutto, lacultura e le tradizioni del cibo.L’interesse suscitato da unamanifestazione di tale porta-ta, è molto grande e si pre-vede porterà nel nostro pae-se milioni di visitatori e si spe-ra, pertanto, possa essere oc-casione per creare nuovi po-sti di lavoro.Il tema della manifestazioneè Nutrire il Pianeta, Energia

per la Vita. La tematica hauna portata molto vasta e cisi chiede perciò fino a chepunto possono essere coin-volti i pensionati e in chemodo possono portare il lorocontributo dal momento chenel mondo milioni di personesoffrono la fame.I pensionati possono e devo-no dare testimonianze delloro passato. Si pensa so-prattutto a quelli più anzianiche hanno vissuto la tragediadella seconda guerra mon-diale quando il cibo era ra-zionato, la miseria imperver-sava ed i pochi alimenti di-sponibili, già al limite dellasussistenza, dovevano esseresuddivisi tra famiglie, alloranumerose.

Queste persone hanno nonsolo conoscenze dirette, mahanno vissuto il problema esanno cosa vuol dire la fame.Certo oggi le nuove genera-zioni non hanno tanta sensi-bilità sull’argomento, ne èprova il fatto che un terzo delcibo prodotto finisce in spaz-zatura. Anziché una sana eadeguata dieta alimentare, siva alla ricerca di prodottisempre più particolari o cheattirano l’attenzione per for-ma, colore o altre caratteri-stiche a volte solo apparenti.È all’ordine del giorno il pro-blema dell’obesità con tutte leconseguenze in termini di sa-lute e, naturalmente, con co-sti sanitari sempre più eleva-ti per riparare i danni causa-ti dalla sovralimentazione odall’alimentazione sbagliata.Ci si deve preoccupare sem-pre più di una sbagliata e in-giusta gestione delle risorsealimentari perché nel mondonon si muore di fame per ca-renza di cibo. Sulla terra di ge-neri alimentari ce ne sono ab-bastanza per nutrire tuttal’umanità: l’inadeguata di-stribuzione e gestione di que-ste risorse causa la sottoali-mentazione o malnutrizionedi intere popolazioni e, diconseguenza, fame, diffusio-ne di malattie e morte.

Nel nostro paese ci sono an-che persone che oggi sonoanziane e percepiscono dal-l’Ente previdenziale una pen-sione al minimo. Queste,dopo aver sofferto la fame ne-gli anni della loro infanzia,sono ancora costrette a ri-sparmiare sulla spesa ali-mentare.Il tema della nutrizione è,perciò, di forte attualità: bi-sogna trovare dei giusti equi-libri che consentano di dareuna corretta educazione, a co-minciare dalla scuola, affin-ché ci sia una equa e saluta-re distribuzione dei prodottialimentari.Ognuno di noi dovrebbe nonsolo fare queste riflessioni,ma dovrebbe raccontare leesperienze di vita passata aipropri figli, ai nipoti, ai piùgiovani affinché prendanoconsapevolezza che il cibo, ilmangiare è sì un diritto euna necessità naturale, ma bi-sogna farne un uso coscien-te, evitando gli sprechi. È ne-cessario, soprattutto, averesempre la consapevolezzache milioni di bambini, don-ne, uomini non hanno il mi-nimo indispensabile per poterdire di avere mangiato a suf-ficienza, per poter dire di vi-vere una esistenza degna diessere vissuta. ■

TicketLa Regione Lombardia ave-va ampiamente pubbliciz-zato, con una campagna dicomunicazione costosissi-ma, ad inizio anno il propriointervento sui costosi ticketlombardi, annunciando checon l’innalzamento del red-dito familiare fino a 18milaeuro, 800mila lombardiover 66 anni sarebbero sta-ti esentati dal pagamentosui farmaci di classe A.Secondo i dati messi a di-sposizione da Federfarmanei cinque mesi di applica-zione della nuova norma icittadini lombardi hannoversato nelle casse dellaRegione quasi 2 milioni dieuro in più.Sempre Federfarma forni-sce i dati relativi alla spesaper ticket nelle Regioni dacui si rileva che l’importopagato dai cittadini lom-bardi è il più alto d’Italiacon euro 3,17, a fronte diuna media Italiana di euro2,38. ■

SpiInsieme06.2014 Lodi 11-14-14:Layout 1 15-11-2014 14:55 Pagina 5

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8Lodi

Le ragioni di un impegnoIl lavoro dell’Auser di Tavazzano con Villavesco

Rossi Gianluigi – Lega di Lodi Vecchio

L’Auser Volontariato Tavaz-zano con Villavesco Onlusnasce a Tavazzano il 12 feb-braio 2007 rispondendo aduna serie di esigenze singo-lari e territoriali che andava-no maturando:• l’esigenza di mettere ordi-ne, da parte dell’ammini-strazione comunale, nel-l’espletamento di alcuni ser-vizi sociali, e nell’associa-zionismo volontario socialepresente nel Comune• una risposta concreta allaspingente volontà di molticittadini, per lo più pensio-nati, rivolta alla valorizza-zione del tempo libero eduna concreta risposta ai bi-sogni di molti cittadini• la necessità di organizzare ecollocare meglio tutta la l’at-tività del volontariato sociale,individuando associazionicon relativi Statuti di riferi-mento ed identità più definite.In quella giornata undici socifondatori, la grande maggio-ranza già collaboratori e atti-visti Spi, approvarono lo Sta-tuto di riferimento: l’autoge-stione dei servizi in una logicadi volontariato e solidarietà.Fu immediata la collabora-zione con l’amministrazionecomunale, in una logica disussidiarietà orizzontale, e

nello svolgimento di alcuniservizi sociali importanti(Legge 266/1991).Attraverso un manifesto pub-blico e un volantino distribui-to al mercato furono cercati etrovati altri soci volontari, an-che non strettamente colle-gati al sindacato pensionati, eraggiunto il numero di oltreventi soci attivisti e cinquan-totto soci ordinari (tessera-mento 2007-2008) furono sti-pulate due convenzioni conil Comune di Tavazzano conVillavesco, di anno in annovengono rinnovate, e sonoancora in atto mentre scrivoquesto articolo.Vediamo queste due con-venzioni poiché sono il cen-tro operativo, il cuore chepulsa e batte, in ogni nostroservizio quotidiano:• l’affidamento della gestio-ne del servizio di accompa-gnamento dei bambini iscrit-ti al servizio trasporto scola-stico. In termini più sempliciil servizio Scuolabus• l’affidamento della gestio-ne del servizio di accompa-gnamento e trasporto di per-sone bisognose, pasti caldia domicilio, di distribuzionedi materiali.Accanto a questi servizi, conl’aumento dei soci e dei vo-

lontari, sono sorte e si fannoaltre attività, ricreative, ditempo libero, di coesione so-ciale, gite turistiche, spetta-coli teatrali, corsi gratuiti e dibase per l’uso del computer,progetti per l’utilizzo socialedi alcuni profughi politici, lafornitura gratuita di materia-li necessari alle persone bi-sognose, in difficoltà, porta-trici di handicap (carrozzel-le, stampelle, deambulatori,materassi) e relativa manu-tenzioni con i ricambi, diffi-cilmente reperibili sul mer-cato. Nel 2011, l’Auser, conun progetto chiamato Nonni

con le gomme ottiene dallaFondazione della Banca Po-polare di Lodi un finanzia-mento per l’acquisto di unpulmino Nissan 9 posti. Ap-pena in possesso l’Auser lodota di dispositivo per il tra-sporto di carrozzelle e piat-taforma elevatrice. Ora il pul-mino è in piena azione, so-prattutto per il trasporto allescuole e ai centri lodigiani distudenti portatori di handi-cap e in carrozzella. Attual-mente l’Auser conta cento-quaruntuno soci di cui venti-nove soci volontari impegna-ti nei servizi sociali conven-zionati e nelle attività quoti-diane; gli organismi dirigenti,

comitato direttivo (sette con-siglieri) e collegio sindacale(tre sindaci effettivi e duesupplenti) sono in piena fun-zione, verbalizzano ogni voltache si riuniscono e delibera-no. L’Associazione redige unrendiconto di cassa (primanota di cassa) e di banca (c/cbancario) ogni anno, lo inviaa tutti i soci, all’amministra-zione comunale, allo Spi, allaCamera del Lavoro di Lodi,all’Auser lodigiano, e convo-ca ogni anno l’assemblea deisoci, aperta a tutti i cittadini.Rende conto della situazioneeconomica e finanziaria, le at-tività fatte, come sono stateutilizzate le risorse a disposi-zione. Appare quindi eviden-te che l’Auser di Tavazzanocon Villavesco non effettuaservizi privati, non ha rap-porti diretti con i cittadini, igenitori degli alunni e i pen-sionati fruitori dei servizi, ilfiltro è il Comune o l’assi-stente sociale comunale, noisiamo degli esecutori nellagestione dei servizi, infattiAuser vuol dire Autogestioneservizi e solidarietà. È quindichiara ed evidente la nostraconcretizzazione di quote dibenessere sociale (welfare)che difficilmente, potrebbe-ro essere eseguite da altri, se

non a costi impossibili.Infine mi permetto una do-manda personale e una ri-sposta sinceramente perso-nale. Come vorresti che fosseuna associazione Auser Ala(Associazione locale affilia-ta)? Io credo fermamente inun pianeta Auser solidaristicoe volontaristico. Formulo leseguenti considerazioni:• le Auser locali dovrebberoessere meno ballerine; si al-l’autonomia gestionale e or-ganizzativa, ma nel rispettodei relativi Statuti. La fanta-sia e la creatività individualenon può prevalere sulla col-legialità delle decisioni e de-gli obiettivi• nessuno dei nostri servizi oattività deve sostituire postidi lavoro; altra cosa è la valo-rizzazione dei pensionati, delvolontariato, disinteresse enon ricerca di un guadagno èla nostra etica• non dimentichiamo mai dadove proveniamo, chi sono inostri fondatori, quali sono inostri valori e ideali, quelliscolpiti negli Statuti e nondalla schizofrenia del volerfare da soli e tutto in unavolta, ricordando che il benevince adagio. Rispettare ilpassato per proseguire sicu-ri nel futuro. ■

Letti per voi di Erica Ardenti

Quanto costa la libertà a una donna?“A ben vedere si ammazzaper un furto, il furto più di-sonorevole, quello dell’og-getto che diventa persona erifiuta l’identità di cosa pos-seduta”. Sono parole di Vit-

torio Nessi, giudice civile epoi procuratore della Re-pubblica a Como, e le tro-viamo in un piccolo volumeStrani amori, edito da Robinedizioni, e da lui scritto. Èuna raccolta di casi, visti at-traverso gli occhi di un pro-curatore, della Legge quellachiamata a giudicare e pro-prio per questo molto inte-ressante. Infatti, io ho sco-perto che se per la morte diun essere umano la penanon può essere in-feriore ai ventunoanni, ho scopertoanche che si va daiventiquattro ai tren-ta se si uccide il co-niuge, ergastolo perchi fa fuori la madre,il padre o il figlio. Se,

dunque, l’uccisa è un’aman-te, una compagna convi-vente o un’amica queste val-gono meno di una moglie,una madre, una sorella. In-somma abbiamo donne siserie A e donne di serie B.Non solo, il tratto più ama-ro arriva quando Nessi cispiega in dettaglio in ap-pendice cosa comportinorito abbreviato, attenuanti,modulazioni della pena: colrito abbreviato si ottieneuno sconto di un terzo del-la pena, che nel caso di omi-cidio si traduce in una pen-na che passa dai 21 ai 14anni di reclusione senza chegiudice, pubblico ministero

o parte offesa pos-sano eccepire nulla.Se poi vengono ri-conosciute le atte-nuanti la pena puòessere ulteriormenteridotta ancora di unterzo… Non so sequalcuno di voi ha vi-

sto Divorzio all’italiana diPietro Germi, sembra quasiche non sia cambiato nulla.In Iran dove vige una ditta-tura teocratica una donna –Reyhaneh Jabbari – è sta-ta giustiziata forse più cheper aver ucciso il suo stu-pratore per aver rifiutato diritirare la denuncia di stupro,così come richiesto dalla fa-miglia della cosiddetta vitti-ma; pertanto a toglierle losgabello da sotto i piedi èstato il figlio della suddettavittima.In America l’attacco alla li-bertà delle donne viene, in-vece, in modo tecnologico eda aziende tecnologicamen-te all’avanguardia: Facebooke Apple hanno proposto alledipendenti di congelare gliovuli e rinviare la gravidan-za nel caso non vogliano es-sere frenate nella carrierain un momento in cui non lodesiderano, a pagare i costidi suddetto congelamento

saranno le aziende stesse.Non è una proposta femmi-nista, non è un’opportunità;come ai vecchi tempi questeaziende spingono le donne auna scelta che contrapponelavoro/carriera a materni-tà/famiglia. Nessuna do-manda su quali possono es-sere i rischi biologici, etici,demografici di scelte di que-sto tipo. E nessuna domandasul momento in cui questedonne vorranno scongelarei loro ovuli: dovranno la-sciare il posto che occupano?Nessuna domanda su unacompetizione basata sullanegazione di un diritto natu-rale. Perché non investonogli stessi soldi per finanziarecongedi o orari flessibili pergiovani madri e padri?Nella poverissima Cambogiaprospera l’industria del ses-so: le famiglie più indigentivendono la verginità delle fi-glie a uomini ricchi e poten-ti. In Tamil Nadu con 6 euro

si compra una piccola schia-va tra i 7 e i 12 anni, in tuttoil mondo 14 milioni di ra-gazze sono costrette a spo-sarsi prima dei diciotto anni,spesso a 11 o 12 anni. L’unica notizia bella è stataquella del Nobel per la

Pace assegnato a Malala

Yousafzai che nel Pakistandei taliban si è sempre bat-tuta per il diritto allo studio,all’istruzione delle donne eper questo è stata quasi uc-cisa. Oggi vive in Inghilterraed è la più giovane ad aver ri-cevuto un Nobel. In Pakistannon può tornare… quantocosta, dunque, la libertà del-le donne? ■

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