LOCKE (Ragionevolezza del cristianesimo; Epistola sulla tolleranza )
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LOCKE(Ragionevolezza del cristianesimo; Epistola
sulla tolleranza )
Prof. Michele de Pasquale
il contenuto della rivelazione religiosa è razionale ed antidogmatico
ad esso si accede senza la mediazione di alcuna autorità religiosa o civile erettasi a depositaria della verità
solamente considerando il cristianesimo una religione razionale, esso potrà emendarsi dagli aspetti dogmatici
ed intolleranti
questa posizione rispecchia l’accettazione del deismo (l’operato di Dio può essere compreso mediante la sola ragione;
viene rifiutata la Rivelazione, l’autorità della Scrittura, della Chiesa)
il cristianesimo è una religione naturale-razionale
presupposto della distinzione del pubblico dal privato da cui discende la separazione dell’ambito religioso dal politico:
lo stato interviene solo quando la religione fuoriesce dall’ambito privato; poichè la sfera della coscienza è insindacabile, il culto non rientra nella
giurisdizione del magistrato
la tolleranza esprime l’atteggiamento liberale dello stato che non si immischia nelle modalità del culto ma esprime anche il carattere
distintivo di un cristianesimo autentico
la tolleranza è difesa con argomenti di tipo politico (chi detiene il potere in uno dei due ambiti - stato o chiesa - non l’ha nell’altro) e di tipo morale
(la carità comporta il rifiuto dell’esercizio della forza)
Locke pone due limiti alla tolleranza: quando i cattolici abusandone potrebbero imporre la propria intolleranza, e
quando gli atei, negando Dio e quindi la ragionevolezza, potrebbero mettere in discussione il patto sociale
in questi casi interviene il magistrato che non viola le coscienze, ma difende lo stato dal totalitarismo ideologico