Dei Sepolcri. Deorum manium iura sancta sunto «carme» di 295 endecasillabi sciolti In forma di...

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Dei Sepolcri Dei Sepolcri

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Dei SepolcriDei SepolcriDei SepolcriDei Sepolcri

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Deorum manium iura Deorum manium iura sancta suntosancta sunto

Deorum manium iura Deorum manium iura sancta suntosancta sunto

«carme» di 295

endecasillabi sciolti

In forma di epistola poetica

indirizzata all’amico Ippolito

Pindemonte

Tipologia testuale

Epigrafe iniziale

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L’occasione L’occasione dichiarata dei dichiarata dei Sepolcri Sepolcri

L’occasione L’occasione dichiarata dei dichiarata dei Sepolcri Sepolcri

è l’applicazione anche in Italia (5 settembre 1806) dell’editto di Saint Cloud (12 giugno 1804), già operante in Francia

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l’editto prescriveval’editto prescriveval’editto prescriveval’editto prescriveva la sepoltura dei cadaveri e al di fuori dei

perimetri urbani norme molto severe per quanto

riguardava le iscrizioni tombali

in nome dell’egualitarismo rivoluzionario, non dovevano contenere alcun riferimento nobiliare

le eventuali lapidi commemorative (da non collocare sulle sepolture, in modo che potessero essere utilizzate per successive inumazioni).

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Foscolo ebbe occasione di discutere dell’editto nel salotto di Isabella Teotochi Albrizzi con Ippolito Pindemonte (a cui il carme sarà dedicato) che stava lavorando a un poemetto sui Cimiteri.

Isabella Teotochi Albrizzi

Ippolito Pindemont

e

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Le posizioni nella Le posizioni nella discussionediscussione

Le posizioni nella Le posizioni nella discussionediscussione

Pindemonte da un punto di vista cristiano,

sosteneva il valore della sepoltura individuale

Foscolo da un punto di vista materialistico,

aveva negato l’importanza delle tombe, poiché la morte produce la fatale dissoluzione dell’essere.

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Ma nell’opera….Ma nell’opera….Ma nell’opera….Ma nell’opera….

Foscolo riprese quella discussione, ribadendo inizialmente le tesi materialistiche sulla morte, ma aggiungendo ad esse altre considerazioni che rivalutavano il significato delle tombe.

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fu rapidissima il carme diventò a sua volta

modello per il poemetto di Pindemonte, che sarà pubblicato nel 1807

con dedica, in risposta, a Ugo Foscolo, e con un titolo, I sepolcri, indubbiamente debitore al carme foscoliano.

La stesura dei SepolcriLa stesura dei SepolcriLa stesura dei SepolcriLa stesura dei Sepolcri

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L’editio princepsL’editio princepsL’editio princepsL’editio princeps

Brescia, presso l’editore Bettoni, verso l’aprile del 1807.

La scelta di Brescia come luogo di stampa conferma il carattere provocatorio e polemico dei versi (il suo carattere antifrancese è tutt’altro che velato): probabilmente Foscolo pensava che in quella città avrebbe incontrato un’accoglienza meno ostile che a Milano.

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Ed è subito polemicaEd è subito polemicaEd è subito polemicaEd è subito polemica

l’opera è subito fatta oggetto di recensioni e prese di posizione contrastanti. A una di queste, scritta dall’abate Aimé

Guillon, Foscolo stesso risponderà con una Lettera a Monsieur Guillon su la sua incompetenza a giudicare i poeti italiani, pubblicata sempre a Brescia da Bettoni (1807).

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La tomba nei testi di La tomba nei testi di FoscoloFoscolo

La tomba nei testi di La tomba nei testi di FoscoloFoscolo

Ortis (dove il mito della tomba rappresenta un’ossessiva presenza)

sonetti (In morte del fratello Giovanni, a Zacinto).

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La funzione della tombaLa funzione della tombaLa funzione della tombaLa funzione della tomba

il carme ha al centro il motivo della morte

fondato sull’idea, derivante dal materialismo

settecentesco, che essa sia un «nulla eterno».

D’HolbachD’Holbach Helvetius La MettrieLa Mettrie

leggi

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La tomba La tomba La tomba La tomba

assume per Foscolo un valore fondamentale nella civiltà umana (dal dì che nozze, tribunali ed are…)

è il centro degli affetti familiari e la garanzia della loro durata dopo la morte,

è il centro dei valori civili, conservando le tradizioni di un popolo e stimolandolo a mantenersi fedele ad esse,

tramanda la memoria dei grandi uomini e delle azioni eroiche spingendo alla loro imitazione.

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Lettera a Monsieur Lettera a Monsieur Guillon 1Guillon 1

Lettera a Monsieur Lettera a Monsieur Guillon 1Guillon 1

Foscolo spiega l’ossatura logica dei Sepolcri Nella prima parte e si illustra come «i monumenti inutili ai morti giovano

a’ vivi perché destano affetti virtuosi lasciati in eredità dalle persone dabbene» (vv. 1-90);

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Lettera a Monsieur Lettera a Monsieur Guillon 2Guillon 2

Lettera a Monsieur Lettera a Monsieur Guillon 2Guillon 2nella seconda

si spiega come il culto delle tombe sia il fondamento della storia delle civiltà (vv. 91-150)specificando che l’Italia

contemporanea rappresenta uno dei punti più bassi di questa storia.

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Lettera a Monsieur Lettera a Monsieur Guillon 3Guillon 3

Lettera a Monsieur Lettera a Monsieur Guillon 3Guillon 3

Nella terza parte (vv. 151-212) si illustra come le «reliquie degli Eroi»

abbiano la funzione di destare a «nobili imprese»; Santa Croce, con le sue tombe dei grandi, è

il tempio delle virtù patrie che potrà ispirare agli italiani «l’emulazione agli studi e l’amor della patria».

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Lettera a Monsieur Lettera a Monsieur Guillon 4 Guillon 4

Lettera a Monsieur Lettera a Monsieur Guillon 4 Guillon 4

Nella quarta parte (vv. 2 13-295) dalla storia al mito e al carattere di

universalità che il culto delle tombe ha rivestito nel corso della civiltà umana di tutte le epoche; questa sezione dedicata al mito si

conclude con l’esaltazione della poesia e dei poeti: «Quantunque gli uomini di egregia virtù sieno perseguitati vivendo, e il tempo distrugga i loro monumenti, la memoria delle virtù e de’ monumenti rivive immortale negli scrittori, e si rianima negl’ingegni che coltivano le muse».

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SINTESI DEI CONCETTISINTESI DEI CONCETTISINTESI DEI CONCETTISINTESI DEI CONCETTILe tombe non giovano ai morti, perché non restituiscono la vita. L'aldilà non esiste.

(vv. 1-22)Le tombe sono utili ai vivi, perché alimentano la consolante illusione che anche dopo

la loro morte potranno comunicare con chi avrà raccolto l'eredità dei loro affetti (Corrispondenza d'amorosi sensi. Religione delle illusioni). La tomba è necessaria alla coscienza collettiva. Non se ne cura solo chi non merita d'essere ricordato. (vv. 23-50)Prescrivendo il livellamento delle sepolture, il decreto offende il senso comune della

giustizia, che vuole distinti, anche dopo la morte, le persone di valore da quelle comuni. Per l'iniquità di quel decreto, il Parini non aveva un proprio sepolcro. (vv. 51-

90)La religione del sepolcro è stata praticata da tutti i popoli civili. Gli inglesi hanno ripreso l'antica tradizione di collocare i morti in cimiteri-giardini per agevolare il

contatto coi vivi. Naturalmente ciò è possibile solo in quelle nazioni sensibili agli ideali della vita civile. Il Foscolo chiedeva di avere una propria tomba adeguata. (vv. 91-150)

Naturalmente i monumenti funebri dei grandi personaggi suscitano sentimenti profondi solo a chi si sente degno di loro. Gli italiani, in questo senso, dovrebbero

andare a meditare sulle tombe di Machiavelli, Michelangelo, Galilei e Alfieri, in Santa Croce a Firenze, per trovare la forza di far rinascere la patria. Così come gli antichi eroi greci dell'Iliade poterono ispirare alla vittoria i greci contro i persiani. (vv. 151-

212)

La tomba può anche promuovere azioni riparatrici a favore dei morti che in vita patirono ingiustizie (come p.es. Aiace, che, essendo il più valoroso, avrebbe dovuto

ereditare le armi di Achille, ma che Ulisse con l'astuzia gli sottrasse. Secondo il mito, quelle armi il mare le tolse alla nave di Ulisse e le riportò sulla tomba di Aiace). In ogni caso la funzione principale della tomba è quella di ispirare la poesia (p.es. sul sepolcro

di Ilo, fondatore di Troia, Omero trasse l'ispirazione dell'Iliade, con cui saranno per sempre ricordati il coraggio dei soldati greci e l'eroismo del troiano Ettore, caduto per

la sua patria).

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una concezione ciclica una concezione ciclica della storiadella storia

una concezione ciclica una concezione ciclica della storiadella storia

Principi di una scienza nuova di Giambattista Vico. Per Vico la storia dei popoli è soggetta a un

percorso ciclico: a una fase aurorale di barbarie e pura bestialità, in cui gli uomini «sentono senza avvertire», segue l’infanzia dei popoli, in cui gli esseri umani «avvertono con animo perturbato e commosso», immaginano favole (è l’età mitica della poesia), e infine la fase della maturità, nella quale gli uomini «riflettono con mente pura» e cercano la verità. Alla maturità segue una nuova fase di barbarie da cui il processo prende di nuovo avvio.

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atteggiamento fortemente atteggiamento fortemente polemico nei confronti del polemico nei confronti del

dominio napoleonicodominio napoleonico

atteggiamento fortemente atteggiamento fortemente polemico nei confronti del polemico nei confronti del

dominio napoleonicodominio napoleonico in Italia tradimento delle illusioni

rivoluzionarie servilismo del ceto intellettuale e del

gruppo dirigente del Regno d’Italia (ironicamente descritto con la formula di «bello Italo regno»).

per quanto aggrediti con sarcasmo, gli italiani sono gli interlocutori a cui Foscolo si rivolge. La prima metà dei Sepolcri, improntata a forte tensione etico-morale, si colloca dunque lungo la direttrice romantica della creazione di una patria.

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la parte conclusiva del la parte conclusiva del carmecarme

la parte conclusiva del la parte conclusiva del carmecarme

relativa alla distruzione di Troia e alla celebrazione di una storia umana reinterpretata alla luce della categoria della sconfitta

introduce un elemento di conflittualità ideologica

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possibilità dell’azione possibilità dell’azione politica nella storiapolitica nella storia

possibilità dell’azione possibilità dell’azione politica nella storiapolitica nella storia

introduce la prospettiva di un riscatto dell’Italia dalla miseria presente proprio grazie alla

funzione esercitata dalle memorie di un passato di grandezza,

tenute vive dal culto delle tombe.

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Il contenuto non è esposto in forma argomentativa, bensì attraverso una serie di figurazioni e di miti.

Foscolo stesso ci avverte, nelle note al carme, di voler offrire i suoi contenuti «non al sillogismo de’ lettori, ma alla fantasia e al cuore».

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i trapassi da un concetto all’altro i trapassi da un concetto all’altro avvengono in forma fortemente avvengono in forma fortemente

ellittica, lasciando nell’implicito molti ellittica, lasciando nell’implicito molti passaggi intermedi. passaggi intermedi.

Ciò rende ardua la lettura (Giordani lo definì «fumoso

enigma»)

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Lo spazioLo spazioLo spazioLo spazio

Studia il testo

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spazio ristretto ed appartato della tomba («all’ombra dei cipressi»)

a

prospettiva immensa della terra e del mare in cui la morte semina le «infinite ossa» degli uomini

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si succedono spazi aperti si succedono spazi aperti e spazi chiusie spazi chiusi

si succedono spazi aperti si succedono spazi aperti e spazi chiusie spazi chiusi

il desolato cimitero comune di Parini le chiese ammorbate dal fetore dei cadaveri i cimiteri simili a giardini della civiltà classica

e dell’Inghilterra le convalli di Firenze vestite della luce della

luna, l’interno di S. Croce la piana di Maratona il mare, «regno ampio dei venti » la «Troade inseminata» gli «antri secreti» delle tombe di Troia

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la prospettiva la prospettiva temporaletemporale

la prospettiva la prospettiva temporaletemporale

si passa dal mondo terreno all’al di là dall’età contemporanea al Medio Evo al mondo classicoalle età primitive che appena si

affacciano alla civiltà.

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Il linguaggioIl linguaggioIl linguaggioIl linguaggio

è estremamente elevato ed aulico

il lessico rimanda alla tradizione della poesia classicheggiante ed in particolare al modello di Parini e di Alfieri