Lorgna pindemonte Ottobre 2015 NOI, LA SCUOLA · Lorgna pindemonte Ottobre 2015 Il linguaggio...

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Lorgna pindemonte Ottobre 2015 In questo numero: Io, quasi cittadina Italiana Ma in Italia ci sono anche i gelati con le palline? “Il linguaggio segreto dei fiori" di Vanessa Diffenbaugh Unbroken” diretto da Angelina Jolie Augurio della preside ..e altro NOI, LA SCUOLA “L'informazione del cammello non ha gobbe.” E’ l’alba di un nuovo anno scolastico e noi usciamo con il nostro primo numero Non solo perché si usi per tenere fermi i tavoli, ma anche per lasciare uno spazio bianco dove chiunque, nella nostra scuola, possa avere qualcosa da dire e per cercare, con le parole, di fare notizia, svelare curiosità e distrarvi per qualche minuto. Buon anno scolastico a tutti! La redazione (Fotografia di Alberto Spagna)

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Lorgna pindemonte Ottobre 2015

In questo numero:

Io, quasi cittadina Italiana

Ma in Italia ci sono anche i

gelati con le palline?

“Il linguaggio segreto dei

fiori" di Vanessa Diffenbaugh

“Unbroken” diretto da

Angelina Jolie

Augurio della preside

..e altro

NOI, LA SCUOLA

“L'informazione del cammello non ha gobbe.”

E’ l’alba di un nuovo anno scolastico e noi usciamo con il nostro primo numero Non solo perché si usi per tenere fermi i tavoli, ma anche per lasciare uno spazio bianco dove chiunque, nella nostra scuola, possa avere qualcosa da dire e per cercare, con le parole, di fare notizia, svelare curiosità e distrarvi per qualche minuto.

Buon anno scolastico a tutti!

La redazione

(Fotografia di Alberto Spagna)

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E’ sempre straniero

chi parte e va

lontano, io so

quello che ero.

Quello che sono è

invano.

Io, quasi cittadina Italiana

La cittadinanza è uno status del cittadino e

dimostra l'appartenenza ad uno stato ... " Ma

chi è il cittadino? Giuridicamente è colui che

partecipa ai diritti e ai doveri sanciti dalla legge

di uno stato, ma fuori dalla legge, chi è?

Basta pensare che, in una piazza italiana, tra i

cittadini italiani, ci sono turisti, rifugiati politici,

extracomunitari e, poi, un notevole numero di

ragazzi e ragazze che sono come un bicchiere

mezzo pieno/mezzo vuoto. Io sono una di loro

o, meglio dire, lo ero. Magari, da piccoli ,si

ignora il lato della diversità, ma crescendo ci si

rende conto che effettivamente non possiamo

considerarci Italiani, anche se dentro di noi le

abitudini, le idee, i sogni, appartengono più alla

terra nella quale siamo cresciuti che a quella

dalla quale proveniamo.

Non sono mai stata molto interessata alla vita politica Italiana, nemmeno di

carattere generale, forse perché sentivo di non essere parte di quello che mi

stava attorno, ma più cresco, più mi rendo conto che anche io sono un tassello

di questo grande puzzle che crea il futuro di una nazione, e che posso

contribuire, nel mio piccolo, a migliorarla. Credo che acquisire la

cittadinanza, per quelli come me, sia una conquista molto importante:

permette anche a noi ragazzi stranieri (non poi così stranieri) di poter

partecipare in modo positivo al bene comune e di vedere, una volta per tutte,

la luce in fondo ad un tunnel di tanta burocrazia.

Angelica (Anjalika Wijesinghe)

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Continua…

Ma in Italia ci sono anche i gelati con le palline?

-L'ho acchiappata!

Mihai ha appena acchiappato un'altra ape e le sta

strappando le ali. Io non so se le api sentono il

dolore.

- Alex, come si dice ''stronza'' in italiano?

Io non lo so come si dice stronza in italiano anche

se il mio papà lavora in Italia, solo che non ha fatto

in tempo ad insegnarmi quella lingua e allora io mi

invento le parole così i miei amici mi parlano di

più.

- Si dice ''palta''!

-Ecco, adesso che non puoi volare, la smetterai di pungere le persone, brutta

palta che non sei altro!

Questa mattina la nonna mi ha dato delle monete che io faccio vedere a Cristina e allora corriamo via

velocissime verso il bar dove compriamo quelle chewingum che non sono molto buone ma che però hanno

gli adesivi che si

incollano sulla pelle.

- Tu dove te la appiccichi?

Sulla parete del bar c'è un calendario di due persone che fanno del sesso.

- Ma secondo te, i tuoi genitori, lo fanno anche loro?

- No! Ma cosa dici? I miei sono brave persone e non fanno quelle cose schifose!

Usciamo dal bar, perchè noi bambini per bene non possiamo guardare quelle cose. Sento la voce di nonna

che grida il mio nome. Sarà già ora di pranzo? Hmm, il solo pensare alla tavola di nonna mi porta a correre

subito da lei. Non mi ricordo come cucina la mia mamma però lei ha un odore buonissimo ed è bella bella.

Tutti dicono che le assomiglio e quando lo dicono io sorrido così tanto che sembro scema. Corro forte forte

così quando arrivo ho tanta fame e faccio contenta la nonna mangiando tutto quanto. Aspetta, ma di chi è

questa macchina?

- La mia bambina!

Gli occhi della mia mamma sono pieni di lacrime e anche le sue guance. Io però riesco a piangere solo

quando qualcosa mi fa male e poi perchè dovrei piangere se la mia mamma è tornata? Io sono felice, e

siccome mi sento stupida perchè sono l'unica che non ha la faccia bagnata dalle lacrime salto al collo della

mamma perchè agli adulti piace tanto quando fai così, soprattutto quando sei una bella bambina pulita ed

educata come me. La nonna lo dice sempre. Apro le narici più che posso e poi le affondo nel suo collo per

prendere il più possibile il suo profumo.

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Consectetuer:

- Da oggi staremo insieme per sempre pulcini miei!

Cosa significa? che la mamma resterà ad abitare qui? Non lo so se mi piace questa cosa perchè se lei resterà

con me tutti i giorni allora mi sgriderà come fanno le mamme di tutti gli altri bambini. E poi mi vorrà sempre

bene? Anche quando tornerò a casa tutta sporca perchè ho giocato a saltare nelle pozzanghere oppure quando

le vicine mi porteranno a casa, tirandomi per le orecchie perchè ho giocato a lanciare le palline di fango che

poi finiscono sulle finestre di quelle vecchie bacucche!

- Vi ho portato tanti regali, in Italia ci sono dtante cose belle. Guarda ti ho portato le arance rosse.

- Le arance rosse? Wow!

Sembra bella questa Italia. Ci sono gli alberi con i kiwi, i melograni e poi ci sono anche le arance rosse che io

non voglio assaggiare perchè non mi piace come sono dentro, è un rosso questo che sembra marcio.

- Ma, in italia, ci sono anche i gelati con le palline, come quelli della TV?

- Certo tesoro! Ce ne sono dappertutto!

- E si gira con i cavalli oppure solo con la macchina?

-Con la macchina e con la bicicletta, ne avrai una tutta per te. Allora, le arance rosse, i melograni, il gelato quello bello e niente puzza di cacca di cavallo! Mi piace sempre

di più questa Italia..

- Cristina può venire con noi?

- No amore, Cristina deve restare qui con la sua famiglia. Io non l'ho mai capito perchè io posso passare tanto tempo senza la mia famiglia mentre tutti gli altri devono

restare con la loro nel loro paese. Tutti dicono che io devo capire anche se io non ci capisco mai niente, però

faccio sempre finta di capire così la mia mamma non pensa di avere una figlia stupida.

Chissà come sarà questa Italia, però è tanto lontana perchè sono tante ore che io sto in questa macchina per

arrivare lì. Ma se è così bella come dicono, perchè ci sono tutte queste macchine che tornano indietro? Forse

vanno a trovare la loro nonna e il loro bisnonno come farò io quando mi mancheranno troppo.

Alexandrina Scoferta

Seri bisogna esserlo, non dirlo, e

magari neanche sembrarlo! Seri si è o

non si è: quando la serietà viene

enunciata diventa ricatto e terrorismo!

Pier Paolo Pasolini, Il caos, 1979

Disegno di Alberto Natile

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Il linguaggio segreto dei

fiori" di Vanessa Diffenbaugh

Victoria è una ragazza che ha vissuto

un'infanzia difficile: abbandonata alla

nascita e sballottata da una famiglia

affidataria all'altra, si è creata una corazza

impenetrabile che solo due persone sono riuscite a scalfire.

La prima è Elizabeth, l'unica madre affidataria che non si è arresa davanti alla

facciata di ragazzina ribelle, ma che ha voluto scavare fino a raggiungere il cuore

di Victoria, e che le ha donato un mezzo per incanalare ed esprimere le proprie

emozioni: il linguaggio segreto dei fiori. La seconda è Grant, unico vero amico

d'infanzia e figlio della sorella di Elizabeth, con la quale Elizabeth ha cessato i

rapporti molti anni prima. Ad oggi una Victoria ha paura del contatto fisico, di

fidarsi di chi le sta attorno, ma soprattutto di amare e di farsi amare. Solo nel suo

giardino segreto, il parco pubblico di Portero Hill, si sente a suo agio. Un giorno

incontra un ragazzo misterioso di nome Grant, che sembra quasi sapere tutto su

di lei, ma non sospetta che sia proprio quel bambino con il quale giocava molti

anni prima. I due ragazzi decidono di riallacciare i rapporti e la loro amicizia si

evolve in qualcosa di più profondo, ma Victoria recide inaspettatamente questo

legame perchè il suo cuore è oppresso da una colpa segreta legata proprio a lui.

Il romanzo è stato elogiato dalla critica per la capacità e la bravura della scrittrice

nell'inventare un personaggio così complesso e difficile da capire, ma ancor più

da trasmettere al pubblico. "É una storia molto intima fatta di sofferenza, sensi di

inadeguatezza e paura, che nessuno avrebbe potuto descrivere con la giusta

intensità, se non proprio chi l'ha vissuta".

Consiglio vivamente la lettura di questo splendido libro, che narra una storia

molto commovente e, purtroppo, anche verosimile, perchè descrive situazioni

che nascono spesso nel sistema di affidamento statunitense, fitto di tragedie e di

orrori: è una storia che porta il lettore a riflettere seriamente e a fondo e, di

conseguenza, a sensibilizzarsi in certe circostanze.

Laura Pacheco Arango

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“Unbroken” diretto da Angelina Jolie

“Se resisto, posso farcela" la frase con cui Louis

Zamperini, americano d'origini italiane, si dà forza

nel suo viaggio, cercando di non perdere mai la

speranza e di rimanere forte. Louis era un

promettente corridore che ha partecipato alle

olimpiadi del 1939 a Berlino, ma che sognava di

partecipare a quelle del '43 di Tokyo, e di

raggiungere il primo posto. Ma, a causa della guerra,

le Olimpiadi vengono cancellate e Louis è costretto

ad arruolarsi nell'esercito, presso Air Force, dove rimane per anni. Durante un 'giro di

controllo' il suo aereo viene attaccato e precipita nel mare, solo la metà dell'equipaggio

si salva. Per 47 giorni il protagonista sopravvive cibandosi di pesci. Il

quarantasettesimo giorno il gommone arriva in un’ isola abitata da soldati giapponesi,

che tengono Louis e il suo compagno in prigionia per poi spedirli in un campo di

concentramento dove vengono trattati con violenza e sadismo. A Louis viene chiesto

di lavorare per 'radio Tokyo' dove, in cambio della garanzia di venire trattato come una

persona civile, avrebbe dovuto recitare discorsi scritti da giapponesi sull'America.

Louis, piuttosto di tradire il suo paese, si fa riportare al campo di concentramento dove

viene preso di mira dal generale Watanabe a causa della sua forza e del suo coraggio

che lo stesso generale ammira e costantemente cerca (invano) di abbattere.. Con la

regia di Angelina Jolie, la sceneggiatura dei fratelli Coen, la fotografia di Roger

Deakins e la musica Alexandre Desplat, questo film è un mix di pura meraviglia che ti

fa incollare allo schermo e restare con il fiato sospeso per tutta la durata di

centotrentasette minuti. La forza di Luois e il suo coraggio sono di grande spunto

perché dimostrano come, anche quando tutto sembra perduto, con tenacia e forza di

volontà è possibile ottenere ciò che si vuole. È una storia violenta, piena di dolore,

disperazione e umiliazione. Le uniche parti di dolcezza si hanno nei vecchi flashback

che Luois ha della sua giovinezza e quando interagisce con i suoi compagni

dell’esercito, la cui maggior parte muore. Angelina Jolie non ha scelto la solita strada

facile confezionando una storia fatta di clichè che il grande pubblico è abituato a

guardare nelle sale, ma ha rappresentato una parte della storia cruda come veramente è

stata, rendendola allo stesso temo forte e intensa. Parte del merito per la grandiosità del

film va anche data al cast, tra questi, il protagonista Jack O’Connel (conosciuto per

aver interpretato James Cook nella serie ‘Skins’) ha dimostrato di avere un enorme

talento, come anche Takamasa Ishihara e Domhnall Gleeson. In conclusione, consiglio

vivamente a tutti di andare a guardare questo film e di prestare attenzione ad ogni

dettaglio lasciandosi così coinvolgere dal messaggio che c’è dietro questa fantastica

storia.

Erika Doss

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Come tradizione vuole, all’inizio dell’anno scolastico, la redazione del nostro giornalino mi ha invitata a

scrivere un messaggio per gli studenti e per le loro famiglie. Non so perché, ma quest’anno non riuscivo a

trovare le parole giuste per augurarvi un anno ricco di soddisfazioni per aver raggiunto buoni risultati

scolastici e per il successo nelle vostre attività sportive, artistiche, sociali. Il mio timore era di scrivere frasi

retoriche, quelle che spesso caratterizzano i discorsi inaugurali di eventi importanti. Sicuramente gli anni

scolastici sono tappe importanti per la vostra formazione culturale e relazionale, anni che ricorderete con

nostalgia nel futuro, anche se avete fatto fatica, se avete incontrato ostacoli e insuccessi.

La scorsa settimana abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare nella nostra Aula Magna cinquanta ex-

alunni del Lorgna, tutti pieni di energia e entusiasmo, ragionieri diplomatisi negli anni 1950 – 1960, che

hanno ricordato con sincero affetto i loro professori e hanno espresso una forte gratitudine insegnamenti

ricevuti. Molti di loro hanno raggiunto i vertici della loro carriera, rivestendo ruoli direttivi.

Nell’ascoltare le loro testimonianze ho ulteriormente constatato la grande importanza che ha la scuola nella

vita delle persone, la responsabilità di formare non solo le menti ma anche l’anima degli studenti, in un clima

di grande libertà di pensiero e attenzione per le diverse sensibilità. Una scuola che deve garantire il rispetto

delle tradizioni e che allo stesso tempo sia aperta alle trasformazioni della società, proceda al passo con i tempi

e non abbia timore ad essere anche innovativa.

Giovedì 1° ottobre sono stata a Roma, al Ministero dell’Istruzione, per partecipare ad un convegno sulla

“internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca”. Dirigenti scolastici di varie regioni italiane

hanno assistito alla presentazione del VII Rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulla formazione e le

esperienze internazionali di studenti che hanno frequentato un quadrimestre o un intero anno all’estero.

La sessione più interessante è stata la testimonianza diretta delle esperienze nelle scuole europee, asiatiche e

americane di alcuni ragazzi appena rientrati in Italia, che hanno saputo adattarsi a nuovi sistemi scolastici,

talvolta molto diversi dal nostro e hanno ottenuto buoni risultati anche in discipline che non avevano mai

affrontato. La loro testimonianza è stata per noi ancora più preziosa quando, nel confronto con la loro

esperienza all’estero, hanno dato un giudizio globale positivo della scuola italiana.

Mentre scrivo, alla televisione va in onda il programma “Capitani coraggiosi” e mi sono fermata ad ascoltare

le parole della canzone “Si può dare di più” . Riflettendo sul loro significato mi è apparso chiaro che quello

è proprio l’augurio che intendevo fare a tutti Voi, diventare capitani e capitane coraggiosi/e, metterci impegno,

entusiasmo, passione in ogni cosa che fate, se cadete, rialzatevi subito e con più grinta di prima, ma allo stesso

tempo siate rispettosi verso gli altri, confrontatevi con lealtà, esercitate la vostra capacità di comprendere

situazioni e sentimenti di chi vi circonda, in modo empatico, ascoltate i consigli di chi vi vuol bene, sognate

di raggiungere alti traguardi e se non ci riuscite, almeno avrete la soddisfazione di aver fatto molti passi avanti

in attesa di altre buone occasioni che certamente arriveranno.

Infine invio i miei migliori auguri di buon anno scolastico a tutti i docenti, il personale scolastico, i genitori

e gli enti e associazioni che collaborano con noi.

Olga Romagnoli

“Ma se afferri un'idea

che ti apre una via

e la tieni con te o ne segui la scia

risalendo vedrai quanti cadono

giù

e per loro tu poi fare di più

In questa barca persa nel blu

noi siamo solo dei marinai

tutti sommersi non solo tu

nelle bufere dei nostri guai

Perché la guerra la carestia

non sono scene viste in TV

e non puoi dire lascia che sia

perché ne avresti un po colpa

anche tu.

Si può dare di più perché é dentro

di noi

si può dare di più senza essere

eroi

come fare non so non lo sai

neanche tu

ma di certo si può...dare di più

Perché il tempo va sulle nostre

vite

rubando i minuti di un eternità

E se parlo con te e ti chiedo di più

E' perché te sono io non solo tu”

“Si può dare di più” di U. Tozzi