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1 E anche questo numero finalmente è uscito: potrete andare in vacanza con il vostrò oblò, oppure anche no, preser- vandovi così il natale. Vi informiamo che il consiglio di istituto ci ha voluto concedere un finanziamento di 1575 euro per l’anno 2009, e che quindi con- tinueremo a tediarvi in misura ancora maggiore: infatti aggiungeremo ben 2 pagine a partire dal prossimo numero. Abbiamo pubblicato a pag. 2-3 un arti- colo, di grande spirito giornalistico, su quanto è stato discusso in consiglio di istituto il 2 dicembre. Un’altra iniziativa che speriamo non offenda l’autostima di nessuno è “Le Pagelle dei professo- ri”, che tutte le classi dovrebbero aver ormai compilato, e i cui risultati saran- no pubblicati sul numero di gennaio. Sommario 2 - Cronache Carducciane 3 - Cronache Carducciane - L’Agonia sul Cortile 4 - Autogestione 5 - Across The Universe - La Compolietion 6 - Regali di Natale 7 - Sudoku - I Sette Savi 8 - DèModè 30 ottobre 2008: Carducci Occupato. Le proteste contro i tagli sulla scuola continuano da parte di stu- denti, ricercatori e insegnanti pubblici. Il dissenso espresso da milioni di studenti e insegnanti non ha minimamente smosso il governo dalle sue decisioni per mesi. È stata invece sufficiente qualche polemica da parte del Vaticano riguardo alle scuole pri- vate cattoliche a fargli cambiare idea: subito ripristinati i fondi a questi istituti. E poi accusano noi di essere antidemocratici! Chiara Compagnoni Proteste al Carducci: Occupazione —> 30/10/08 Lezioni in piazza —> 29/10/08 Autogestione —>18,19,20/11/08 Numero 2 Dicembre 2008 L’Oblò sul Cortile LICEO CLASSICO CARDUCCI MILANO Importante avvenimento che ha segnato L’Oblò è stata l’ennesima scissione, di cui si parla a pag. 3, e che ha portato alla nascita di un nuovo giornalino: il “The Fool”, tradotto: lo sciocco/ il buffone, che speriamo possa animare una sana concor- renza a tutto vantaggio della qualità. Noi sul versante della buffonaggine abbiamo deciso di concedere pag. 6-7 all’eccezio- nale comicità di Dario Pierri, che affronta lo spinoso problema dei regali di natale e indaga sul mistero della fuga dei sette savi. Sul versante dei tagli alla scuola vorrem- mo ricordarvi una ormai non più tanto novità, che forse però non tutti conosco- no, cioè che il 5 dicembre, in seguito alle lamentele della CEI (Conferenza episcopa- le italiana), dei 130 milioni di tagli previsti ai finanziamenti alle scuole private 120 sono stati ripristinati subito. Evidentemen- te la crisi vale solo per la scuola pubblica. Vittorio Riva

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7 - Sudoku - I Sette Savi Numero 2 5 - Across The Universe - La Compolietion Proteste al Carducci: Occupazione —> 30/10/08 Lezioni in piazza —> 29/10/08 Autogestione —>18,19,20/11/08 3 - Cronache Carducciane - L’Agonia sul Cortile 2 - Cronache Carducciane 4 - Autogestione 6 - Regali di Natale 8 - DèModè 1

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E anche questo numero finalmente è uscito: potrete andare in vacanza con il vostrò oblò, oppure anche no, preser-vandovi così il natale. Vi informiamo che il consiglio di istituto ci ha voluto concedere un finanziamento di 1575 euro per l’anno 2009, e che quindi con-tinueremo a tediarvi in misura ancora maggiore: infatti aggiungeremo ben 2 pagine a partire dal prossimo numero. Abbiamo pubblicato a pag. 2-3 un arti-colo, di grande spirito giornalistico, su quanto è stato discusso in consiglio di istituto il 2 dicembre. Un’altra iniziativa che speriamo non offenda l’autostima di nessuno è “Le Pagelle dei professo-ri”, che tutte le classi dovrebbero aver ormai compilato, e i cui risultati saran-no pubblicati sul numero di gennaio.

Sommario

2 - Cronache Carducciane

3 - Cronache Carducciane - L’Agonia sul Cortile

4 - Autogestione

5 - Across The Universe - La Compolietion

6 - Regali di Natale

7 - Sudoku - I Sette Savi

8 - DèModè

30 ottobre 2008: Carducci Occupato. Le proteste contro i tagli sulla scuola continuano da parte di stu-denti, ricercatori e insegnanti pubblici. Il dissenso espresso da milioni di studenti e insegnanti non ha minimamente smosso il governo dalle sue decisioni per mesi. È stata invece sufficiente qualche polemica da parte del Vaticano riguardo alle scuole pri-vate cattoliche a fargli cambiare idea: subito ripristinati i fondi a questi istituti. E poi accusano noi di essere antidemocratici! Chiara Compagnoni

Proteste al Carducci: Occupazione —> 30/10/08 Lezioni in piazza —> 29/10/08 Autogestione —>18,19,20/11/08

Numero 2 Dicembre 2008

L’Oblò sul Cortile

L I C E O C L A S S I C O C A R D U C C I M I L A N O

Importante avvenimento che ha segnato L’Oblò è stata l’ennesima scissione, di cui si parla a pag. 3, e che ha portato alla nascita di un nuovo giornalino: il “The Fool”, tradotto: lo sciocco/ il buffone, che speriamo possa animare una sana concor-renza a tutto vantaggio della qualità. Noi sul versante della buffonaggine abbiamo deciso di concedere pag. 6-7 all’eccezio-nale comicità di Dario Pierri, che affronta lo spinoso problema dei regali di natale e indaga sul mistero della fuga dei sette savi. Sul versante dei tagli alla scuola vorrem-mo ricordarvi una ormai non più tanto novità, che forse però non tutti conosco-no, cioè che il 5 dicembre, in seguito alle lamentele della CEI (Conferenza episcopa-le italiana), dei 130 milioni di tagli previsti ai finanziamenti alle scuole private 120 sono stati ripristinati subito. Evidentemen-te la crisi vale solo per la scuola pubblica. Vittorio Riva

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Numero 2

Il Consiglio di Istituto è l'organo della scuola, preposto all'or-ganizzazione della vita e delle attività dell'Istituto. Parlando con alcuni insegnanti, abbiamo scoperto che nel corso della prima seduta dell'anno del Consiglio di Istituto sono emerse alcune questioni di grande interesse per tutta la comunità scolastica. Nell'impossibilità di esaurire in una sola serata tutti gli argomenti all'ordine del giorno, la seduta del Consi-glio è stata aggiornata a martedì 2 dicembre e l'Oblò sul Cortile era presente con un suo redattore. Abbiamo, perciò, deciso di cogliere questa occasione per soffermarci su alcuni problemi del nostro Liceo.

Lo stage di studio all'estero

Martedì 2 dicembre, ore 19, Liceo Carducci, vicepresidenza. La Preside del nostro liceo, ha appena revocato, davanti al Consiglio di Istituto, la sua disponibilità ad organizzare uno stage di studio all'estero nel 2009. Dal 1999 allo scorso anno gli studenti del Carducci hanno avuto la possibilità di perfezionare il proprio inglese diretta-mente nei paesi dove viene parlato. Gli stage di studio all'e-stero hanno sempre riscosso un grande successo e, in tutti questi anni, sono stati uno dei fiori all'occhiello del nostro Liceo. Perché modificare improvvisamente questa tradizione? Chi in Consiglio di Istituto ha posto questa domanda si è sentito rispondere che il viaggio di studio all'estero compor-tava da parte della Dirigenza l'assunzione di responsabilità, che non le competevano. Alcuni rappresentanti dei genitori hanno, allora, provato a chiedere che differenza ci fosse, in termini di responsabilità, tra un soggiorno di studio all'estero e un viaggio di istruzione effettuato nel corso dell'anno scola-stico. La Preside ha risposto che lo stage di studio all'estero sarebbe ricaduto fuori dal suo orario di servizio e, quindi, al di fuori delle sue responsabilità. Per comprendere la ragione di questa discussione, è neces-sario ricordare la storia degli stage di studio all'estero. Fino al 2007 la prof.ssa Piergallini, docente di Inglese nel nostro istituto, ha organizzato soggiorni in Irlanda per 45 studenti, ad un costo molto conveniente. Lo scorso anno scolastico, la Preside ha proposto al Consiglio di Istituto uno stage di stu-dio negli Stati Uniti, destinazione forse più intrigante dell'Ir-landa, ma, certamente, più costosa. E proprio sul prezzo, tanto il Consiglio di Istituto, quanto il Collegio dei Docenti, avevano espresso qualche perplessità: perché restringere una così interessante offerta didattica ad una limitata élite di studenti abbienti? Nonostante i dubbi espressi dai due organi della scuola, il viaggio si è, comunque, svolto lo scorso luglio. Alla Preside, dunque, non è piaciuta l'accoglienza che il sog-giorno negli Stati Uniti ha ricevuto all'interno della scuola. “E, comunque,” dice “gli altri licei affidano l'organizzazione degli stage ad agenzie esterne. I genitori potranno scegliere dove mandare i propri figli.” Sarà. Qualcuno, in Consiglio di Istituto, ha, poi, fatto notare che lo stage di studio all'estero è un'offerta didattica, legata allo studio della lingua inglese. Ha, quindi, senso che la scuola e il dipartimento di lingue si impegnino nell'organizzazione del viaggio, che ha sempre portato risultati rilevanti sul piano didattico. Continuiamo, dunque, a non capire perché dovremmo paga-re di più un viaggio, che la scuola aveva sempre organizzato in modo eccellente. Continuiamo a non capire perché lo sta-ge di lingua all'estero non possa essere organizzato sotto l'égida della scuola, come in passato.

“Cronache Carducciane” L'assemblea plenaria del 27 Novembre

Riassunto delle puntate precedenti. L'assemblea dei delegati delibera l'organizzazione di un'assemblea plenaria. Maria Terruzzi, presidente dell'assemblea dei delegati, presenta la richiesta al vicepreside, prof. Bonetti. Il prof. Bonetti non autorizza l'assemblea, perché “manca il verbale dell'elezione del presidente dell'assemblea dei delegati” (detto verbale non era mai stato richiesto prima di allora). Il giorno dopo, Maria Terruzzi presenta alla Preside il verbale della propria elezione e l'assemblea viene approvata. Ma al 27 mancano appena tre giorni, un preavviso insufficiente, secondo alcuni professori, che presentano alla Presidenza una petizione scritta per far revocare l'assemblea. La Preside accoglie le richieste dei professori di cui sopra, e, il 26 novembre, l'as-semblea viene rinviata a data da destinarsi. Ed eccoci al 2 Dicembre: i rappresentanti degli studenti chie-dono al Consiglio di Istituto spiegazioni sulle modalità di ri-chiesta delle assemblee plenarie. Il Consiglio risponde: il decreto del Presidente della Repubblica n°416/1974 prescri-ve che l'assemblea di Istituto debba essere richiesta dall'as-semblea dei delegati o dal 10% degli studenti, mediante raccolta firme. Nel decreto non si parla né di verbali di ele-zione né di preavviso al corpo docente (solo marginalmente è menzionato un “congruo preavviso al Dirigente Scolasti-co”). Gli insegnanti presenti hanno fatto notare che richiede-re un'assemblea plenaria dopo tre giorni di autogestione era piuttosto inopportuno. Probabilmente avevano ragione. Il problema delle regole di presentazione delle richieste, però, resta. La risposta dovrebbe venire dal regolamento di Istitu-to. Ma questo è un altro problema.

Il regolamento di Istituto: questo sconosciuto

Se andate in segreteria e chiedete il regolamento della scuola, vi verrà consegnato un breve, quanto sgrammatica-to, regolamento degli studenti. Vi diranno poi che esiste un regolamento degli insegnanti, uno del Consiglio di Istituto, uno del Collegio docenti. Ma del regolamento di Istituto, neanche l'ombra. Il dpr 416/1974 (vedi sopra) ne dispone-va la stesura; nel 1994, il Presidente della Repubblica ne chiedeva l'adeguamento allo “Statuto degli Studenti e delle Studentesse”.

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Ma al Carducci il regolamento di Istituto non c'è. O meglio, uno esiste, ma nessuno lo conosce né lo applica. Risale alla fine degli anni '70: più che vecchio, è inadeguato. Dopo tanti anni di “illegalità” il Consiglio di Istituto ha deciso di prende-re in mano la situazione: entro gennaio, per stilarlo, si riuni-rà una commissione, formata da docenti, genitori, studenti e dalla Preside. La commissione si occuperà anche di redigere il patto di corresponsabilità tra famiglie e scuola, previsto dal famoso “Decreto Fioroni” (e che, per inciso, doveva esse-re già pronto e consegnato ai nuovi iscritti all'inizio di quest'anno...) Riusciranno i nostri eroici Carducciani ad avere il loro regolamento, panacea dei loro mali?

Il sito Internet della scuola

Argomento a lungo dibattuto e cavallo di battaglia di più liste alle elezioni studentesche, il sito Internet del Liceo è rimasto inattivo per più di un anno, con grande disagio per genitori e studenti. Come molti sapranno, da qualche setti-mana, il sito è stato riattivato, con un look nuovo di zecca. Dopo le ripetute proteste ricevute per le disfunzioni del sito, la Preside ha spiegato al Consiglio che la società di gestione del sito aveva trascurato la manutenzione per tutto l'anno. “Allora,” dice “Ho preso in mano la situazione”: la Preside, infatti, dopo aver fatto eseguire ricerche (infruttuose) sulle ragioni del blackout, ha deciso di affidare la gestione del sito ad un'altra società. “Interessanti” i progetti per il futuro: la società ha proposto un'interfaccia di gestione con la quale si potranno inserire sul sito, tra le altre cose, i voti dei compiti in classe (ma la stessa Preside ha già detto di no) e le as-senze degli studenti.

Anche quest’anno l’Oblò sul Cortile dà mostra di tutto il suo fervore interno, che culmina in una nuova scissione della redazione. Se però la divisione del 2007, che portò alla nascià di Satura Lanx, fu ispirata da un desiderio di maggiore libertà di espressione, sentito da alcuni in seguito al veto posto dalla preside sulla pubblicazione di critiche nei suoi confronti, que-sta nuova meiosi è dovuta invece a tensioni interne alla reda-zione, riguardanti temi molto meno cruciali della censura e risolvibili in altro modo. 14 novembre 2008. I redattori si riuniscono per la consueta assemblea settimanale. Nell’aria si sente tensione. Viene data lettura di un comunicato, che annuncia le dimissioni di undici membri della redazione, tra cui uno dei due capi redattori. Le ragioni: in seguito all’elezione dei nuovi capi redattori il gior-nale è sprofondato in un vortice, la qualità è precipitata, ci sono stati ritardi imperdonabili nell’uscita del numero di otto-bre e il clima generale è caotico e dispersivo. Come è potuto accadere tutto ciò? Causa del disastro sarebbe l’altro capo redattore, quello che non si sta dimettendo, la cui incapacità avrebbe raggiunto livelli intollerabili, tali da spingere gli undici ad andarsene. Infatti, detto questo, prendono e se ne vanno. L’Oblò sul Cortile, testata di grande prestigio, vanta una soli-da tradizione di impeccabile puntualità, perciò l’umiliazione di aver tradito la fiducia dei suoi afficionados sarebbe forse sta-ta insostenibile. Si noti che erano già in programma per il 19 dicembre delle nuove elezioni dei capi redattori, perciò gli insofferenti avrebbero dovuto tollerare un simile stato di di-sorganizzazione ancora per la realizzazione di un solo nume-ro.

Già alle 8 e 30, i genitori, collegandosi al sito, potrebbero sa-pere se il proprio figlio si trova in classe o no. Già dal secondo quadrimestre la pubblicazione delle assenze potrebbe partire, in via sperimentale, nelle IV ginnasio. In Consiglio la discussione è stata piuttosto accesa, ed è stato proposto di aspettare che il sito entri in funzione regolarmen-te. “Anche perché”, dice il prof. Farina, “il vecchio sito è mor-to, perché non era sentito come proprio dalla comunità scola-stica.” Nella gestione di questo nuovo sito è, dunque, auspica-ta maggiore collaborazione, da parte di tutti. A buon intendi-tor… A conclusione di questo articolo, riportiamo una riflessione proposta da uno dei rappresentanti dei genitori in Consiglio di Istituto, la sig.ra Pellarin: da qualche anno, i voti di maturità dei Carducciani sono in costante calo. L'anno scorso non c'è stato nemmeno un cento e lode. I ragazzi studiano meno? La preparazione offerta dagli insegnanti è peggiorata? I commis-sari e i presidenti di commissione esterni sono troppo severi nelle loro valutazioni? Di questi e di altri problemi, al Carducci si parla poco. Molto si è detto e si è fatto contro la riforma Gelmini e i tagli alla scuo-la. Ma quanto al nostro liceo, nulla. Forse è un problema di mancanza di informazione. Speriamo che queste righe abbiano fatto un po' di luce su un mondo che, forse, presumiamo di conoscere molto bene: la scuola, la NOSTRA scuola. Mattia Serranò

L’Agonia sul Cortile Vero è che, in una certa misura, il conflitto interno è fisiolo-gico per l’Oblò. Nell’era internet, in cui dare libero sfogo alla propria voce è facile quanto mai prima, il giornalino scolastico non ha più per gli studenti il sacro valore di mez-zo fondamentale per esprimere le proprie idee, ma diventa un corso di responsabilità e collaborazione nel realizzare con altri qualcosa che è frutto di un impegno collettivo. Tuttavia l’Agonia sul Cortile di questo autunno non è venu-ta in seguito a una serie di discussioni costruttive, ma, anzi, è stata frutto di una mancanza di discussione. Questa sepa-razione è il culmine di un periodo in cui si ha comunicato ben poco nella redazione dell’Oblò, quasi sempre per pre-giudizio nei confornti dell’interlocutore, perché non si rite-neva che l’altro fosse in grado di capire; pare quasi para-dossale che dei “giornalisti” credano così poco nelle possibi-lità della comunicazione. C’è comunque un merito che va riconosciuto alla scelta degli undici secessionisti: il romanticismo. Il dialogo sareb-be indubbiamente stato un percorso più faticoso e cervello-tico per risolvere la questione, pieno di sbavature, mentre con lo scisma abbiamo potuto assistere ad un gustoso col-po di teatro, limpido e ben orchestrato: chapeau! Comunque siano andate le cose, la sfida è tutta a venire; la redazione superstite dell’Oblò sul Cortile augura agli ex-colleghi tutta la fortuna possibile per il loro nuovo progetto editoriale, nella speranza di un’ottima intesa in regime di amichevole concorrenza, dopo la sanguinosa Oblomachia che ha inutilmente tenuto impegnata così a lungo la gene-rale creatività. Ottavia Amato

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Numero 2

Dopo anni e anni finalmente anche il Carducci si fa sentire. Ed è AUTOGESTIONE! Dal 18 al 20 novembre la nostra scuola inizia la sua protesta contro la riforma scolastica Gelmini. “NO A QUESTA POLITICA DI TAGLI E DISTRUZIONE PER GARANTIRE UN FUTURO ALLA SCUOLA PUBBLICA”. Questa è la vox populi. Gli studenti, uniti da una causa comune, “propongono una scuola alternativa”- proprio come scritto nel pro-gramma dell’autogestione. Ma diamogli un’occhiata più da vicino! Sono state, infatti, organizzate interessan-tissime assemblee sui problemi più vicini a noi stu-denti come “I sistemi scolastici nei diversi Paesi Euro-pei”, “Storia della scuola Italiana dalla riforma Gentile a Maria Stella” e “ Le mobilitazioni nelle altre città italiane”. Deve essere stato soddisfacente per gli organizzatori sapere che la maggior parte delle assemblee hanno coinvolto i partecipanti. Il che dimostra, ovviamente, che anche noi studenti siamo in grado di autogestirci! Tant’è che addirittura, per chiedere spiegazioni e chiarimenti sulla nuova riforma Gelmini (che non solo è vicina a negarci l’istruzione, ma sta anche contri-buendo pesantemente al deterioramento della strut-tura scolastica!) ci siamo anche prodigati per tentare un contatto diretto col nostro caro (!) e amatissimo (!!!) ministro…Guarda un po’, però, PROPRIO ALL’UL-TIMO MOMENTO non si è fatto trovare… eppure do-vevamo solo porre alla Gentile Maria Stella, Beata Innocenza, una semplice domanda! (Pazienza, tanto qui al Carducci ci siamo abituati: è uso comune, infat-ti, non farsi trovare mai!…).

AUTOGESTIONE: Il Carducci si risveglia!

Comunque, nonostante le difficoltà di percorso, l’au-togestione è servita al suo scopo: la mobilitazione degli studenti. Tutti, infatti, sappiamo perfettamen-te (o quasi!) almeno i punti principali della riforma e la presenza media giornaliera di 200 carducciani all’autogestione fa riflettere: non lasciamo che le cose ci scivolino addosso ma lottiamo tutti insieme per i diritti degli studenti. Serena Garavaglia

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Dicembre 2008

Questo mese vi parliamo di Francesco Guccini, gran-de icona della musica italiana. E’ chiamato “Il Mae-strone” per la sua imponenza e la sua sapienza. Fran-cesco nacque nel 1940 a Modena e, a causa della guerra visse la sua infanzia a Pavana, sull’Appennino Tosco-Emiliano. Ha vissuto poi per molti anni a Bolo-gna in Via Paolo Fabbri 43, in una casa acquistata proprio con i guadagni di “Via Paolo Fabbri”, uno dei suoi dischi più famosi, la cui copertina è diventata il manifesto sempre uguale dei suoi concerti. Ormai non sta più in città ma è ritornato nei luoghi del passato, a Pavana, in una dimensione più tran-quilla, più consona al suo carattere e al suo stile di vita. Della sua carriera musicale ricordiamo il mitico “Folk Beat n°1” (1967) suo primo album, nel quale sono contenute “Canzone per un’amica”, famosa or-mai per essere l’incipit di ogni suo concerto, dedicata alla sua amica Silvana F., morta in un incidente stra-dale e “Canzone di un bambino nel vento”, più cono-sciuta come “Auschwitz”, che, come esprime il titolo, manifesta il risentimento per ciò che è successo du-rante il Nazismo. Nel 1972 esce “Radici” in cui è con-tenuta la celebre canzone “La locomotiva”. Questa canzone è una delle ballate più belle mai scritte, in essa è racchiusa la sintesi del XX secolo: il mito del progresso, l’anarchia, l’urgenza di un epoca pulsante.

LA COMPOLIETION (le canzoni che hanno fatto, fanno e faranno la storia della musica da scaricare)

Across the Universe

L’11 novembre, France-sco è venuto al Datchfo-rum.Nel concerto ha ese-guito le sue più famose canzoni. Oltre alle onni-presenti “Canzone per un’amica” e “La locomoti-va”, rispettivamente all’i-nizio e alla fine dello spettacolo, del suo re-pertorio ha scelto grandi classici come “Eskimo”, “Il vecchio e il bambino”, “Cyrano”, “Auschwitz”, “Dio è morto” e alcuni inediti come la sua nuova canzone sulla Resistenza. Guccini è sempre generoso nei suoi concerti, canzoni, battu-te, monologhi legati all’attualità che il pubblico racco-glie e ricambia, dai quindicenni ai sessantenni uniti nel cantare all’unisono la stessa canzone. Giacomo Damiani Da Ascoltare: - La Locomotiva -Dio è morto - Il vecchio e il bambino - Eskimo - Il vecchio e il bambino -Cyrano - Shomèr Ma-mi Llailah? - Auschwitz -Don Chisciotte

Eagles - I Can’t Tell You Why. Tratta da “The Long Run”, è una delle canzoni di maggior successo della band californiana che ha dominato e continua a dominare le classifiche mondiali (91 milioni di copie vendute solo negli States). Ritmo dolce e sofisticato, voce angelica, assolo di pregevole fattura rendono questa canzo-ne indimenticabile. Vi do un consiglio, non perde-tevi il loro concertone al Dutchforum di Assago il 13 giugno.

The Alan Parson Project – I Robot. Produttore discografico dei leggendari “Abbey Road” (Beatles) e “Dark Side of the Moon” (Pink Floyd), due tra i dischi più importanti della storia musicale recente, decise nel 1977 di tentare la carriera da solista. L’album “I Robot” è un puro capolavoro di elettronica e, considerando il fatto che è stato composto a fine degli anni ‘70, è total-mente stupefacente!!!!

King Crimson – 21st Century Schizoid Man. I King Crimson sono uno tra i gruppi più rappresen-tativi del rock progressive, insieme a Genesis, Yes, ELP. La loro musica è molto particolare e psichedeli-ca e, ad un primo ascolto, è molto facile che non piaccia, ma più si ascoltano e più si apprezzano il loro stile e il loro talento. Questo brano riflette be-nissimo le varie contraddittorietà e stranezze che caratterizzano gli uomini moderni. Consiglio di scari-care anche la versione jazz dei The Crimson Jazz Trio che è veramente sofisticata. Provate a confron-tarla con l’originale tratta dall’album “In the Court of the Crimson King”, uno dei loro capolavori…

Radiohead – Creep. È Il primo singolo di una del-le band più innovative e importanti degli ultimi de-cenni. “Creep” racconta la fragilità e la delusione di un uomo che si accorge che il proprio amore non è ricambiato dalla propria amata. I Radiohead voglio-no distaccarsi, come il cantante Thome Yorke disse in un intervista, dallo stereotipo e dalla sicurezza delle rock band e sottolineare l’aspetto più sensibile e comune dell’uomo. Andrea Poli

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Numero 2

Come ogni anno, con il Natale, si ripresenta puntuale il problema del regalo da fare ai vari conoscenti. Quest’anno non andranno più di moda i soliti regali: bagnoschiuma e profumi (che peraltro suggeriscono al ricevente un messaggio non proprio gradevole), anelli, collane e monili di vario genere, capi di abbi-

gliamento, libri… Il regalo più in voga sarà l’anima-le da fattoria. Ebbene sì: perché non regalare una gallina, una capretta, o una corpulenta muc-ca? Certo, confezionare un regalo simile non è un granchè agevole,

ma il risultato sarà sbalorditivo. Inoltre quale regalo più utile per risparmiare sul cibo (uova, latte…), in tempi di crisi? Ovviamente però l’animale non è un regalo adatto da farsi ad un compagno o ad una compagna di classe, per i quali si preferisce spendere di meno. In tal caso bisogna stare attenti a scegliere il prodotto giusto. Per le ragazze è consigliato un set da cucito, per far riscoprire loro le antiche buone tradizioni, quando le donne si facevano i vestiti da sé, e non andavano ogni settimana a fare shopping. Per i ragazzi invece si consiglia un’ enciclopedia della storia economica, dal baratto fino ad oggi, che, consultata quotidianamen-te, li aiuterà a dare consigli ai propri genitori sugli investimenti più opportuni in un periodo di crisi come questo. A qualche classe potrebbe venire in mente di fare un regalo ad un professore. Saggia scelta! Sconsiglio però oggetti che in qualsiasi cultura (perfino in quella Irochese) siano stati considerati simbolo di nobiltà, di regalità o di divinità: alcuni insegnanti potrebbero infatti, attribuirsi vari titoli nobiliari, poteri politici o origini semidivine e lì sarebbe la fine degli imprudenti studenti. Meglio anche non regalare ai prof. oggetti acuminati, cuneiformi o contundenti, e, in generale, oggetti utilizzabili per torture, a cui sono largamente preferibili palline o pupazzi antistress, se non un ab-bonamento per una serie di massaggi rilassanti, che durino fino al periodo degli scrutini (per ricavarne pure un certo vantaggio pratico). Ai genitori invece, dato che in tal caso si tende a spendere un po’ di più, regalate un bel set da giardinaggio (sostituendo però le cesoie con forbici dalla punta arrotondata),

SUGGERIMENTI PER I REGALI DI NATALE cosicché vostro padre e vostra madre, tornando a casa stressati dal lavoro, dedicandosi a piante ed arbusti, si tranquillizzino, e non reagiscano troppo violentemente alla notizia di un 2/3 in greco… A quei nonni che, nonostante i 75 anni, si piazzano costantemente tra i primi 20 classificati nelle princi-pali maratone d’Europa, e che almeno una volta al mese vi invitano a correre con loro per avere com-pagnia - mentre poi, quando accettate l’invito, senti-te che avreste bisogno di un terzo polmone per sta-re loro dietro - regalate una radiolina, simile a quelle del tempo della Seconda Guerra Mondiale (dato che gli anziani, logicamente, non hanno un gran bel rap-porto con l’attuale tecnologia), ma portatile, per cacciar via la solitudine dalle loro corse. Per i nonni, invece, che tendono a uscire raramente di casa, consiglio un contapassi, il quale li invoglierà a camminare il più possibile, per battere il record di passi fatti, fino a farli diventare dei veri e propri camminatori. Nei confronti del vostro partner, siate romantici in grande stile: non regalate orologi (che tra l’altro potrebbero essere interpretati come un invito, di gusto opinabile, alla puntualità), cyclettes (pensabili come un ultimatum del tipo: “se non perdi un po’ della tua trippa, ti mollo”). Regalate una mongolfie-ra, un deltaplano o un idrovolante, per dimostrare tutto il vostro amore! Se invece il vostro rapporto è in crisi, potete ricorre-re ad una tecnica infallibile, per cui, oltre a non per-mettere che il rapporto si sfaldi, renderete questo veramente duraturo: comprate un set di 80 matite colorate di ottima marca e regalatene solo una. O-gni Natale regalerete un colore diverso e, anche se la vostra coppia starà per scoppiare, per 80 anni il partner desisterà dal lasciarvi, pensando che a Nata-le dovrà ricevere ora la matita azzurra, ora quella viola e via dicendo… Ovviamente sarà meglio tenere i colori più importanti per le grandi occasioni, ma a ciò penserete voi. Insomma, per questo Natale, siate creativi, e non esitate a regalare anche fili interdentali, porta cerot-ti, giubbotti catarifrangenti, torce, candele, trapani, sottobicchieri, misuratori laser di distanze e bonghi (per scoprire l’Etiope che è in voi).

Dario Elio Pierri

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Dicembre 2008

Il Sudoku è composto da una griglia di 9 riquadri (3x3), ognuno dei quali contiene 9 caselle (3x3). Dovrete inserire nella griglia i numeri mancanti, da 1 a 9, in qualunque ordine, osservando le seguenti regole: • Ogni riga del puzzle (linea orizzontale) deve contenere, una sola volta, tutti i numeri da 1 a 9. • Ogni colonna del puzzle (linea verticale) deve contenere, una sola volta, tutti i numeri da 1 a 9. • Ogni riquadro 3x3 deve contenere, una sola volta, tutti i numeri da 1 a 9. Prendete matita e gomma e affrettatevi, il primo che consegnerà il Sudoku finito a Dario Pierri di I B avrà l’onore di essere menzionato nel prossimo numero come miglior sudokista della scuola nel mese di Dicembre!

E’ da qualche mese che nessuno parla più dei Sette Savi, sette statue tra loro identiche, situate nel box della scuola, che, come saprà chi l’anno scorso era al Carducci, raffigurano in modo stilizzato sette sapienti di Grecia, detti appunto Savi. Indagando oltre questo inquietante silenzio, nelle mie ricerche, mi sono im-battuto in un tale (per questioni di anonimato, lo chiameremo Asdrubale) che mi ha confessato di esse-re stato testimone oculare di un atto (incredibile): L’EVASIONE DEI SAVI! Era una calda e deserta notte di Luglio, quando A-sdrubale, camminando per via Beroldo, notò dei ru-mori inusuali provenienti dal Carducci. Avvicinatosi alla fonte dei rumori, vide che c’era un box, (quello appunto dove erano contenute le statue) che qualcu-no stava sfondando dall’interno. Dopo alcuni violenti colpi, il box si aprì e uscirono fuori le sette statue (alcune con le teste sottobraccio). Dopo essersi sus-surrati qualcosa, scavalcarono con leggiadria la can-cellata del liceo. Erano in libertà! Si diressero così verso viale Monza e fingendo di essere donnine alle-gre, si fecero dare un passaggio dal primo camionista che transitava di lì, e da quel momento sono scom-parsi per un po’. Della loro attività nei mesi di Agosto, Settembre e Ottobre ci sono infatti solo informazioni imprecise e poco attendibili: sarebbero stati avvistati a spacciare al parco Lambro, a fare shopping in un negozio di Dolce&Gabbana, a vendere trote e merluzzi in un mercato rionale, a protestare in un corteo contro la Riforma Gelmini, a rapinare una banca nel Comasco. Qualcuno addirittura li avrebbe visti sfregiare altre statue. Certi carducciani inoltre, assicurano di averli individuati tra coloro che il giorno dell’occupazione facevano picchetto.

Che fine hanno fatto i 7 Savi?

A Novem-bre invece sono stati avv i s ta t i da un al-tro tale (sempre per motivi di anonimato, lo chiameremo Anni-bale) che sostiene di aver visto, una sera, in una via del centro di Milano, le sette statue che tenevano sol-levato un uomo come se fosse il loro re. Avvicinandosi, scoprì che l’uomo era Gerry Scotti. Indagando meglio, Annibale capì che in qualche modo erano finiti schiavi di colui che l’anno scorso aveva promesso di finanziare il loro restauro. Non si sa come, ma, liberatisi, hanno nuovamente fatto perdere le proprie tracce.

C’è chi dice che abbiano fondato un gruppo heavy-metal e poi, per contrasti interni alla band, si siano assassinati a vicenda; chi dice che abbiano messo su una fabbrica di armi, grazie alla quale ora avrebbero il primato mondiale in questo mercato; chi dice che addi-rittura siano stati loro i responsabili della crisi economi-ca mondiale.

Infine girano voci di corridoio secondo le quali, essen-do tutti e sette innamorati di Annarita, (che l’anno scorso si era occupata amorevolmente di loro) quando le avrebbero confessato il sentimento che provavano per lei, questa avrebbe scelto un Savio in particolare, per cui, gli altri sei, affranti per l’amore non corrispo-sto, ora starebbero facendo di tutto per renderle la vita impossibile. Quindi attenzione Carducciani, i Savi potrebbero essere tra voi! Dario Elio Pierri

Sudoku

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Numero 2 Dicembre 2008

La Redazione dell’Oblò sul Cortile

Capo Redattore Vittorio Riva III F Vignettista Roberta Priolo III A Impaginatore Chiara Compagnoni V G

Verso la fine dell'anno per gli appassionati di moda la domanda sorge spontanea : Che cosa indossare per l'anno 2009 e cosa an-drà di moda ??? E la risposta da parte nostra sarà : Nulla !!! Uscite nudi !!!!

Esattamente come direbbe una mia amica davanti ad una vetrina di moda, se potessi uscirei di casa sempre nuda ...questa volta DéMoDé vi provoca con una rispo-sta antifashion alla domanda più fashion che c'è. Per-chè ? Perchè DèMoDé vuole lanciarvi una sfida : DI-MENTICARSI DELLA MODA. Già è difficile oggi fregar-sene della moda, del bisogno di presentare un'immagi-ne bella di noi stessi, ma DéMoDè essendo anticofor-mista vi propone questa sfida per una serie di ragioni che comprendono l'attuale crisi economica , l'attuale vade retro della moda, l'attuale precarietà della vi-ta ,l'attuale mancanza di sicurezza che la moda vuole ostentare quest'autunno attraverso collezioni che si ricollegano all'eleganza classica( quindi tweed , tartan , e il ritorno delle cravatte e delle pellice...) , attraverso un'eleganza solida e rassicurante...eccetera eccetera...

A U G U R I

dèModé-Fine anno 2008 Ma la ragione principale è la seguente, che in verità esiste un vero momento di eleganza su cui vale la pena soffermarsi, un momento affascinate in cui l'ele-ganza non si trasmette con un abito ma con uno sguardo, un sorriso , un gesto e un modo di cammi-nare ...un'eleganza senza i vestiti che parte dalla per-

sona, dal suo portamento, in pratica un 'eleganza nuda ! Proprio come direbbe anche Yves saint Lau-rent : la moda serve solo a valorizzare la persona e non vicerversa.. Eppure camminando per le strade ci si accorge che c'è una grande voglia di moda, di mascherarsi e di nascondersi dietro l'apparenza di un vestito o di un'immagine elegante attraverso anche l'imitazione sperando in qualche modo di risultare stilosi ,così si spiega anche il ritorno delle icone glamour come Grace kelly , Audrey Herburn, Gary Grant, Hum-phrey Bogart, Marlene Dietrich....Ed ecco in questo modo che si riconferma il detto di Mademoiselle Chanel per cui la moda passa e lo stile resta; infatti queste persone sono diventate icone di moda non perchè avevano indossato un abito di Balenciaga o di Christian Dior ma semplicemente perchè hanno saputo distingersi dalla massa attraverso certe scelte che possono essere compiute solo di fronte

ad una vera consapevolezza di se stessi. Quindi L'in-vito di DèMoDé è si riassume in un detto greco Cono-sci te stesso, chiedendovi di togliervi della maschera , di riscoprire voi stessi, essere consapevoli della vostra persona e poi di vestirvi con ciò che si sceglie perso-nalemente di vestirvi, magari chi con un libro , maga-ri chi con una canzone, magari chi con un quadro, chi con un maglioncino, chi con un profumo o magari chi semplicemente sceglie di vestirsi con se stessi, nudi .... Buon anno nuovo a tutti !!!! DéMoDé ! Alessio Lu

Redattori Ottavia Amato II G Giorgio Berti IV B Chiara Compagnoni V G Dario Pierri I B Serene Garavaglia III A Roberta Priolo III A Alessio Lu II B Mattia Serranò I B Giacomo Damiano IV C Francesca Mariani