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17/11/2014 1 Lo sviluppo del linguaggio Cosa significa imparare a parlare Analizzare i suoni di una lingua e rappresentarli nella propria memoria (fonologia in input) Padroneggiare i pattern articolatori (fonologia in output) Acquisire voci lessicali e significati (lessico) Padroneggiare regole morfologiche (di derivazione, declinazione e coniugazione) e sintattiche (di ordine delle parole nelle frasi) per combinare parole in frasi e testi (morfologia e sintassi) Imparare a conversare e produrre discorsi in diverse situazioni comunicative (pragmatica) UN SISTEMA SIMBOLICO PER COMUNICARE Il linguaggio è... Un potente dispositivo culturale: comunicativo (per comunicare pensieri e stati mentali) cognitivo (per rappresentare la realtà e elaborarla nella propria mente) sociale (per condividere e negoziare esperienze) ..il cui sviluppo è complesso e di lunga durata: continua sino ai primi anni di scuola, e per alcuni aspetti non si conclude mai Il bambino impara in poco tempo a padroneggiare una (o più) lingua. Più si cresce più si è lenti ad acquisire una lingua nuova

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Lo sviluppo del linguaggio

Cosa significa imparare a parlare

Analizzare i suoni di una lingua e rappresentarli nella propria memoria (fonologia in input)‏

Padroneggiare i pattern articolatori (fonologia in output)‏

Acquisire voci lessicali e significati (lessico)‏

Padroneggiare regole morfologiche (di derivazione, declinazione e coniugazione) e sintattiche (di ordine delle parole nelle frasi) per combinare parole in frasi e testi (morfologia e sintassi)‏

Imparare a conversare e produrre discorsi in diverse situazioni comunicative (pragmatica)

UN SISTEMA SIMBOLICO PER COMUNICARE

Il linguaggio è...

Un potente dispositivo culturale: comunicativo (per comunicare pensieri e stati

mentali)‏ cognitivo (per rappresentare la realtà e elaborarla

nella propria mente)‏ sociale (per condividere e negoziare esperienze)‏ ..il cui sviluppo è complesso e di lunga durata: continua

sino ai primi anni di scuola, e per alcuni aspetti non si conclude mai

• Il bambino impara in poco tempo a

padroneggiare una (o più) lingua.

• Più si cresce più si è lenti ad acquisire una

lingua nuova

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Le più importanti questioni

sull’acquisizioni del linguaggio • Qual è il peso della componente innata e di

quella appresa nell’acquisizione del linguaggio?

• Quali rapporti il linguaggio intrattiene con le

capacità cognitive e sociali dell’individuo?

• E’ possibile stabilire una relazione tra il

linguaggio e la comunicazione?

Posizione innatista

• Anni ’60, Noam Chomsky, linguista americano

• Posizione innatista il linguaggio infantile non

è una rozza imitazione del linguaggio adulto,

bensì è un processo attivo, creativo e guidato

da regole.

Posizione innatista

• Spiegazione innatista esiste un dispositivo

innato per l’acquisizione del linguaggio:

Language Acquisition Device (LAD)

• Grammatica Universale (GU) sistema

strutturato in modo complesso ma parzialmente

definito: ciascun principio può essere

specificato in alcune modalità diverse.

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Posizione innatista

• Esempio GU: ogni lingua prevede che in una

frase ci sia un soggetto.

• La lingua può prevedere che il soggetto sia

implicito come in italiano in questo caso la

lingua ha un parametro Pro positivo

• La lingua può prevedere che il soggetto sia

sempre esplicito, come in inglese. In questo

caso Pro è negativo.

Posizione innatista

• Tutti i bambini cominciano con un Pro positivo e poi i b. inglesi imparano ad esplicitare sempre il soggetto

• Secondo Chomsky il linguaggio è un insieme di regole che il b. deve scoprire a partire da quelle più generale e semplici per arrivare a quelle più specifiche e complesse.

• L’acquisizione del linguaggio è un processo attivo di scoperta di regole e di verifica di ipotesi.

Posizione innatista

• Secondo Chomsky l’apprendimento per

imitazione e l’insegnamento da parte degli

adulti non hanno alcun ruolo nello sviluppo del

linguaggio

• Poiché il b. è creativo nell’usare il linguaggio, è

capace di produrre espressioni mai sentite

prima, il contesto ambientale e l’insegnamento

dell’adulto non hanno influenze sullo sviluppo

del linguaggio.

La teoria di Chomsky spiega

• Perché i b. imparano a parlare rapidamente

• Perché le tappe di sviluppo sono le stesse in

tutte le culture e le classi sociali

• Perché il b. può produrre espressioni mai

sentite in precedenza (creatività)

• Perché il linguaggio che il b. produce può

essere più ricco di quello a cui è stato esposto

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Critiche alla posizione innatista

• Il linguaggio viene considerato indipendente sia

dall’intelligenza che dalla capacità

comunicativa.

• La competenza linguistica precede

l’esecuzione, ossia il b. possiede le regole della

lingua prima di saperla usare.

• Il contesto è irrilevante, pertanto il modo in cui

gli adulti parlano a bambini non viene

considerato oggetto di indagine e studio.

Spiegazione interazionista

• Ipotesi cognitiva lo sviluppo del L. fa parte dello

sviluppo cognitivo

• Piaget considera il linguaggio come un aspetto del

pensiero simbolico

• Il b. sviluppa il L. nel momento in cui impara a

rappresentarsi l’oggetto distinguendo tra

rappresentazione e cosa rappresentata

• Lo sviluppo cognitivo precede la comparsa del L.

• L’esecuzione viene prima della competenza

linguistica

L’approccio funzionalista e il contesto

sociale • Approcci funzionalisti parlano di competenza

comunicativa

• Tra la comunicazione prelinguistica e la

comparsa del linguaggio c’è una relazione di

continuità

• I b. sanno comunicare prima di saper parlare

L’approccio funzionalista e il contesto sociale

• Austin e Searle le prime espressioni verbali dei bambini sono dei veri e proprio atti linguistici

• E’ importante distinguere il contenuto proposizionale di una frase (significato locutivo) e l’intenzione con cui il parlante pronuncia quella frase (significato illocutivo)

• Es. “fa freddo qui” può essere solo un commento, ma può anche essere usata per chiedere di chiudere la finestra

• Es. “mamma pappa” la mamma che mangia oppure il panino della mamma

• Nelle prime fasi dello sviluppo è importante considerare la relazione tra linguaggio e contesto sociale

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Il contesto sociale e lo sviluppo del L.

• Il linguaggio degli adulti facilita l’acquisizione

da parte del b. (il motherese)

• Il linguaggio è semplificato

• Frasi brevi

• Diverse ripetizione

• Forte enfasi alle frasi

• Lessico concreto

Prima delle parole…

Gesti comunicativi

• Caratteristiche dei gesti comunicativi:

▫ sono usati con intenzione comunicativa

(segnalato dall’uso dello sguardo verso

l’interlocutore)

▫ Sono convenzionali

▫ Si riferiscono ad un oggetto o un evento esterno

Gesti comunicativi

• Gesti deittici (9-12 mesi): esprimono

un’intenzione comunicativa e si riferiscono ad

un oggetto/evento esterno che si può

facilmente individuare osservando il contesto

• Di solito vengono prodotti a distanza e non

implicano nessun contatto con il destinatario

• Differenza con le azioni strumentali: i gesti

deittici sono inadeguati a raggiungere

l’obiettivo in modo diretto

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Gesti comunicativi

• Gesti deittici che esprimono

una richiesta

• vengono utilizzati per

chiedere l’intervento o l’aiuto

dell’adulto

• Esempio: quando un gioco

smette di suonare, il b. lo

prende e lo porge

all’adulto guardandolo

negli occhi richiesta di

far ripartire il gioco

• Gesti deittici che esprimono

una dichiarazione

• per attirare l’attenzione

dell’adulto e condividere

l’interesse per un evento

esterno (e.g. pointing)

Gesti dichiarativi

• L’intenzione dichiarativa sottende capacità

socio-cognitive più evolute rispetto

all’intenzione richiestiva.

• La mancanza o il ritardo di questo tipo di gesto

è considerato un indice di rischio per:

▫ Lo sviluppo comunicativo e linguistico

▫ Per l’autismo

Gesti comunicativi

• Gesti referenziali: gesti non più riferiti a cose/eventi presenti nel contesto immediato, ma “simboli” per rappresentare uno specifico referente (e.g. “ciao”, “no” con la testa, etc.).

• Sono, come le parole, veri e propri veicoli simbolici.

• Non necessitano del contesto per essere interpretati.

• Compaiono spesso assieme alle prime parole e dimostrano che il bambino sà usare simboli per comunicare.

I gesti comunicativi

Relazione tra

repertorio

vocale e

gestuale

nello sviluppo

Periodo in cui

bambino usa

gesti referenziali

Comparsa delle

Prime parole

Periodo in cui

vocabolario si

consolida e

raggiunge 50 parole

Diminuzione dell’

uso dei gesti referenziali

Conclusione: i gesti referenziali sono un fenomeno

caratteristiche del primo sviluppo linguistico e consentono al

b. di comunicare utilizzando come veicoli simbolici schemi

gestuali ben esercitati piuttosto che sequenze vocaliche

ancora incerte.

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I primi suoni: il pianto

• Il pianto importante ruolo comunicativo per

il neonato

• Wolff (1969) ha individuato diversi tipi di

pianto (per fame, per dolore, per irritazione

etc.).

• Le madri sono in grado di riconoscere i diversi

tipi di pianto

I primi suoni: vocalizzazioni

• Vocalizzazioni (i 2 e i 6 mesi) sviluppo del repertorio fonologico

• i suoni vocalici precedono sempre i suoni consonantici

• Vengono prodotti sia in solitudine che in interazione con l’adulto

• Protoconversazioni le vocalizzazioni del b. si inseriscono tra i turni verbali del genitore, come se il b. rispondesse vocalizzando all’adulto che gli parla

I primi suoni: la lallazione

• Lallazione canonica (6-7 mesi) il bambino produce e ripete la sequenza consonante-vocale come delle sillabe ba, ba,

• In questa fase compaiono alcune caratteristiche della lingua materna come la prosodia

• Lallazione variata (10-12 mesi) le strutture sillabiche divengono più complesse, alternando combinazioni CVCV più varie (es. DA-PA)‏

• La stretta somiglianza di queste combinazioni con alcune parole (mamma, papà, pappa) induce l'adulto a sovra-interpretare la produzione del bambino

• Il bambino apprende così che esistono regolarità nella corrispondenza di una sequenza di suoni e un oggetto/evento (inizia a legare le parole ai loro referenti).

I primi suoni: le proto-parole

• Le proto-parole (10-12 mesi) delle

combinazioni di sillabe simili alle parole che

assumono un significato specifico quando

utilizzati in certi momenti, e.g. nanà per

chiedere il biberon

• Da questo momento in poi lo sviluppo

fonologico interagisce con lo sviluppo lessicale

e grammaticale e ne è influenzato

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Lo sviluppo del vocabolario

LO SVILUPPO DEL VOCABOLARIO

Lo sviluppo del lessico è caratterizzato da una elevata variabilità.

Per le prime parole si è soliti indicare una ampia finestra temporale, che si estende tra gli 8 e i 17 mesi.

La crescita del vocabolario è inizialmente lenta

Le prime parole (11-13 mesi), vengono prodotte in contesti specifici (non ancora impiegate in modo astratto, per indicare una classe di oggetti/eventi)

Le prime parole

• Inizialmente hanno un uso non referenziale usate in contesti specifici e ritualizzati (e.g. salutare quando qualcuno va via)

A cosa si

riferiscono?

Persone familiari

Oggetti familiari

Azioni compiute abitualmente

Successivamente assumono un uso referenziale usate in contesti diversi e per varie situazioni.

LA CRESCITA DEL VOCABOLARIO

Il primo vocabolario è di norma composto da nomi, riferiti a oggetti o persone concreti

Solo successivamente compaiono in misura più consistente “verbi” e “aggettivi”

I verbi esprimono significati spesso relazionali, e sono riferiti a variazioni situazionali o cambiamenti/processi nel tempo (es. “dammi la caramella” vs. “prendi la caramella”, “andato”).

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Le prime parole

• La decontestualizzazione del linguaggio si

verifica anche per la comprensione

• 8-10 mesi il b. comprende semplici frasi

soltanto in contesti specifici e all’interno di

routine

• Poi la comprensione aumenta rapidamente e

rimane sempre in posizione avanzata rispetto

alla produzione

Le prime parole

12-16 mesi vocabolario intorno alle 50 parole

A questo punto il bambino ha compreso il principio che ogni oggetto/evento ha un nome e viceversa

La capacità di attribuire piena autonomia simbolica alla parola fa sì che il b. apprenda nuovi vocaboli con grande rapidità e ad usare flessibilmente quelle che conosce già.

Segue una vera “esplosione” del vocabolario, che passa da 50 a circa 300 parole (a 24 mesi)

Grande variabilità individuale

LA VARIABILITA’ DEL VOCABOLARIO

L'esplosione del vocabolario non è un fenomeno universale, ma soggetto ad un’ ampia variabilità

Ampia variabilità caratterizza anche il primo repertorio lessicale di un bambino

Si identificano “stili” diversi nello sviluppo linguistico in queste prime fasi:

▫ nominale e referenziale (bambini che nominano oggetti nei contesti specifici)‏

▫ espressivo (bambini che conoscono meno nomi, ma impiegano meglio vari elementi del linguaggio in routine sociali, usando frasi convenzionali e stereotipate)‏

L’evoluzione del significato delle

parole • Il significato delle parole riflette la

categorizzazione della realtà che il b. padroneggia.

• Errori di sovraestensione il b. chiama cane

qualsiasi animale a 4 zampe

• Errori di sottoestensione il b. usa chiama

bambola solo la sua bambola e non le altre

• Errori di sovrapposizione il b. usa “aprire” per

riferirsi non solo all’azione di aprire la porta ma

anche a quella di accendere la luce etc.

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L’evoluzione del significato delle parole

Livello base di

generalità

Categorie

subordinate

Categorie

sovraordinate

Fiore rosa Piante

In parte ciò dipende dalle strategie che gli adulti adottano nel nominare

gli oggetti quando si rivolgono al b.

L’evoluzione del sistema semantico tende verso la progressiva

convenzionalizzazione nell’uso delle categorie concettuali e dei nomi così che

sia le prime che i secondi coincidano sempre di più con i modi standard di

codificare e nominare la realtà

Lo sviluppo della grammatica

Morfologia e sintassi

• Morfologia suffissi e prefissi che servono per

formare singolare/plurale o

maschile/femminile dei nomi, aggettivi,

pronomi, a coniugare i verbi a derivare un

nome da un altro etc.

• Sintassi capacità di costruire una frase

rispettando la grammatica della lingua madre

(l’ordine delle parole in una frase, regole per

trasformare una frase da attiva a passiva etc.)

DALLE PAROLE ALLE FRASI

La parola-frase o linguaggio olofrastico. Verso la fine del primo anno di vita il bambino usa singole parole per esprimere concetti più complessi (es “oppà!” “Mi fai saltare?”, “Voglio saltare”)‏

Le prime associazioni di due parole. Compaiono verso

i 15-20 mesi, con un'ampia variabilità inter-individuale (14-24 mesi)‏

L'età a cui il bambino comincia a produrre le prime

combinazioni di parole in frasi dipende dall'ampiezza del suo vocabolario più che dall’età (“massa critica”: 50 parole circa)

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LE PRIME FRASI

Linguaggio telegraficoLe prime frasi non hanno una struttura standard. Ad esempio, non comprendono necessariamente verbi, ma due nomi (chiai Chiaia/dai le chiavi a Chiara) o nome e pronome (bau mio/ questo è il mio cane)‏

Frasi a struttura nucleareComprendono un predicato verbale e almeno un argomento (dà mamma/dallo alla mamma/mamma dammi (il gioco)

Frasi a struttura facoltativa Dal secondo al terzo anno la struttura si amplia. Le prime forme di ampliamento del nucleo sono costituite da aggettivi o avverbi (Paola occi ene/ Paola viene oggi)‏

Compaiono quindi nelle frasi i primi elementi di morfologia libera (articoli, pronomi, preposizioni, etc.). Anzitutto gli articoli (“a mamma angia” /la mamma mangia)

La morfologia

• Ogni lingua pone al b. diversi problemi di

acquisizione (Slobin, 1982).

• Il B. acquisirà per primi quegli aspetti della

morfosintassi che sono percettivamente chiari,

salienti e informativi

• Quanto più le forme linguistiche sono irregolari

e ambigue, tanto più tardi verranno

padroneggiate

LA MORFOLOGIA

Verso i 3 anni le strutture divengono più complesse, e compaiono frasi inserite, causali e relative. Lo sviluppo della frase dipende a questo punto anche dallo sviluppo della morfologia

A quest'età il bambino affronta un compito molto impegnativo: imparare a utilizzare tutte le regole morfologiche della sua lingua

Pronomi, articoli, congiunzioni, desinenze, non si riferiscono a elementi esterni al discorso, ma si riferiscono a elementi linguistici “nel discorso”, e possono essere interpretati e compresi solo in riferimento alle relazioni grammaticali che intrattengono con questi altri elementi (verbi, nomi, frasi)

Lo sviluppo morfosintattico

• Accordo soggetto-verbo (in persona e numero) fondamentale per la comprensione della frase

• Es. i cani seguono i gatti (non è l’ordine che ci fa capire il significato ma l’accordo tra soggetto e verbo)

• Se l’accordo sogg. verbo non basta ci affidiamo al significato attribuendo la funzione di soggetto all’essere animato piuttosto che a quello inanimato es. la mela mangia la bambina

• Infine ci affidiamo all’ordine Es. Carlo chiama Mario

Morofologia

Verbale

Accordo soggetto-

verbo

Acquisizione

3 anni circa

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Lo sviluppo morfosintattico

• In particolare l’articolo maschile il e plurale gli compaiono per ultimi

Morofologia Nominale

Genere (m/f) Numero (sing/plur)

3 anni

Articoli > 3 anni

Lo sviluppo morfosintattico

• I primi a comparire sono i pronomi soggetto/oggetto di prima

e seconda persona singolare (io/tu; me/te)

• Inizialmente possono comparire errori nell’uso dei pronomi.

Es. Ho paura me

Morofologia

Pronominale Pronomi personali 3-4 anni

LO SVILUPPO DELLA MORFOLOGIA

Si verificano anche in questo caso “errori di costruzione”: gli ipercorrettismi (“mordato” o “morduto”)

Verso i 6-7 anni i b. passano dalla grammatica della frase alla grammatica del discorso, che fornisce al b. una più ampia esperienza di discorsi in forma orale e scritta

Lo sviluppo linguistico che interessa l'uso della morfologia si estende per un lungo periodo di tempo (dai 3 ai 7 anni circa)‏

Indici di rischio nello

sviluppo del linguaggio

Tappe Età (mesi) Indici di rischio

Lallazione 7-9 Scarsa ed indifferenziata

Prima comprensione parole 8-10 Può risultare normale

Gesti deittici 9-12 Ritardo comparsa

Gesti referenziali 12-15 Ritardo comparsa

Produzione delle prime parole 12-15 Non sempre ritardata ma limitata. Indice grave:

assenza di parole singole a 24 mesi

Vocabolario 50 parole 18-20 <50 parole a 24 mesi

Combinazioni di parole 20-24 Assenza di combinazione di 2 parole a 36 mesi

Prime frasi 24-30 Assente