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Lo sviluppo degli asili come strumento di conciliazione Daniela Del Boca Daniela Del Boca Università di Torino & ChilD-Collegio Carlo Alberto Roma 5 marzo 2008

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Lo sviluppo degli asili come strumento di conciliazione Daniela Del BocaDaniela Del Boca

Università di Torino & ChilD-Collegio Carlo Alberto

Roma 5 marzo 2008

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Outline

• Crucialità e Priorità

• Qualche dato sulla situazione di partenza

• Analisi delle politiche su dati Europei ECHP

• Analisi delle politiche su dati Italiani

• Recenti linee di tendenza

• Conclusioni

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Priorità

• Tre crucialità riguardano la famiglie con figli in Italia

• Troppi pochi bambini (1.3 per donna)• Troppe donne a casa (solo il 46% di donne lavora

(56% al Nord e 27% al Sud)• Troppe famiglie con bambini sotto la soglia di

povertà (il 17% dei minori vive sotto la soglia di poverta’ (6.4 al Nord, 10.9% al centro, e 28.8 al Sud)

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Priorità

• La combinazione di questi fenomeni ha creato • invecchiamento della popolazione con • problemi di sostenibilità finanziaria per il welfare

state, • crescente disuguaglianza tra le famiglie, • spreco di risorse e talento femminili con effetti

negativi sui redditi familiari.e sulla produttivita delle imprese

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Priorità

• Se queste sono le crucialità, gli obiettivi di politica economica dovrebbero concentrarsi su politiche di conciliazione il cui focus principale sia:

• Incentivare il lavoro femminile senza disincentivare la fertilita’ sostenendo le scelte delle famiglie a reddito piu’ basso.

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Situazione di partenza: l’Italia e l’Europa

• Come si possono raggiungere questo obiettivi?

• E’ utile verificare cosa abbiamo imparato dalle esperienze degli altri paesi

• analisi empiriche recenti su dati Europei• E su dati Italiani che hanno simulato vari

scenari di politiche della famiglia e del lavoro.

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Situazione di partenza: l’Italia e l’Europa

• Nei paesi nord-europei, Danimarca Norvegia Svezia, in seguito alla messa in atto di politiche di relativi agli asili nido, di congedi parentali (piu’ equamente distribuiti tra madri e padri) e di varie forme di part time,

• i tassi occupazionali femminili sono cresciuti insieme ai tassi di fertilita’ mostrando un inversione di tendenza dalla relazione negativa precedente.

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Fertility rates(1950-2005)

1

1.5

2

2.5

3

3.5

1950 1960 1970 1980 1990 2000 2005

Italia

Norvegia

Olanda

Svezia

Spagna

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Occupazione femminile e fertilità in Europa (2006)

Svezia

NorvegiaFinlandiaGran Bretagna

Olanda

AustriaPortogalloGermaniaSpagna

Belgio

FranciaIrlanda

GreciaItalia

Danimarca

1

1.2

1.4

1.6

1.8

2

2.2

40 45 50 55 60 65 70 75

% di donne occupate

tass

o di

ferti

lità

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Analisi su dati Europei ECHP

• Un analisi sui dati Europei ECHP periodo 1994-2001

• mostrano come le donne con più bassa istruzione e reddito

• siano quelle che lavorano di meno (e hanno meno figli) particolarmente in Italia

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Women Participation by Education rates

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Denmark France Belgium Netherlands Italy Spain U.K.

Women w ith tertiary education Women w ith less than tertiary education

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Analisi su dati Europei ECHP

Tre risultati

1.Part time, asili nido e congedi hanno un effetto positivo sulla partecipazione senza disincentivare la fertilita’

2.L’offerta di lavoro delle donne meno istruite e’ più sensibile a politiche relative ai congedi e agli asili nidi.

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Analisi su dati Europei ECHP

3.Inoltre per le donne piu’ istruite la correlazione tra partecipazione e fertilita’ e’ positiva e significativa,mentre non e’ significativa per le meno istruite

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Analisi su dati Europei ECHP

• Un incremento del 10 % del numero di lavori part time

• Aumenta la probabilita’ di essere occupata di 5 punti percentuali per le donne piu’ istruite e dal 10 per le donne meno istruite.

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%part time

0

5

10

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20

25

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DenmarkFrance BelgiumNetherlands Italy Spain U.K.

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Analisi su dati Europei ECHP

• L’incremento del numero degli asili nido del 10%,

• fa aumentare la probabilita’ di lavorare dal di 7 punti percentuali per le donne piu’ istruite, e di 14 per le donne meno istruite.

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% child-care availability

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Denmark France Belgium Netherlands Italy Spain U.K.

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Analisi su dati Europei ECHP

• Effetti meno significativi dei congedi dove gli effetti relativi alla durata e alla generosita’ probabilmente si annullano

• Per le donne meno istruite, che non posso verosimilmente usufruire di meno del congedo sia perche sono pagati solo al 30% del salario sia perche’ non disponibili a tutti i tipi di contratto

• la tendenza ad anticipare il rientro al lavoro è tipica delle madri del Mezzogiorno e con bassa istruzione (ISTAT 2007)

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Months of optional leave

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Denmark France Belgium Netherlands Italy Spain U.K.

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Analisi su dati Europei ECHP

• Confrontando i parametri relativi alle varie politiche emerge come

• la disponibilita’ di child care risulta essere la piu’ efficace per sostenere l’offerta di lavoro soprattutto delle meno istruite

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Analisi su dati Italiani

• In Italia il piano del servizi per i bambini in età prescolare, il piano asili nidi 2007-2009 è stato il primo intervento importante di sviluppo del sistema dei servizi dal 1971.

• Include obiettivi di incrementi della copertura media degli asili nido, livelli minimi di copertura regionale, standard di qualità e sviluppo di attività di monitoraggio

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Analisi su dati Italiani

• Alcune simulazioni sono utili per valutarne il potenziale impatto

• Utilizzando i risultati dei nostri studi basati su un matching dei dati Banca D’Italia e Multiscopo (del Boca Locatelli Vuri 2005 e Del Boca Vuri 2007)

• Abbiamo simulato gli effetti di un aumento della disponibilita’ di posti asilo sul suo utilizzo e sull’offerta di lavoro.

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Analisi su dati Italiani

• Le stime mostrano che un aumento dei sussidi ha un effetto positivo:

• sull’utilizzo degli asili pubblici e sull’offerta di lavoro delle madri solo nelle zone dove gli asili nidi sono più diffusi e dove gli orari sono piu’ lunghi

• Un aumento della disponibilità dei posti asilo pubblici fino al 33% fa crescere la partecipazione al lavoro dal 46 al 54%.

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Analisi su dati Italiani

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Analisi su dati Italiani

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Analisi su dati Italiani

• E’ probabile che una proporzione delle famiglie non usi l’asilo perche ha a disposizione risorse familiari o preferisca la maggior flessibilita’ degli asili privati

• E’ utile esplorare che cosa sta dietro questi numeri.

• 1) analisi delle preferenze delle famiglie

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Analisi su dati Italiani

• I dati ISTAT (Essere Madri 2007) indicano che le famiglie non utilizzano gli asili nido per ragioni economiche (troppo costosi) o pratiche (non sono disponibili nella zona o inesistenti) o perche hanno orari troppo rigidi).

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Analisi su dati Italiani

• Vari aspetti degli asili possono essere migliorati• I sussidi agli asili nido pubblici sono più bassi

relativamente a quelli offerti in altri paesi• I posti sono disponibili in numero minore • Offerta disomogenea tra le regioni• Anche gli asili privati sono disponibili in misura

minore.

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Posti nido per regione

0 5 10 15 20 25 30 35 40

Piemonte

Valle d'Aosta

Lombardia

Veneto

Friuli Venezia Giulia

Liguria

Emilia Romagna

Toscana

Umbria

Marche

Lazio

Abruzzo

Molise

Campania

Puglia

Basilicata

Calabria

Sicilia

Sardegna

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Sussidi

Sussidi agli asili pubblici 0-3 anni

0

20

40

60

80

100

120

DK FR SE BE FI GE IT ES LUX NL UK

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Gli Orari

• Gli orari degli asili pubblici sono più limitati di quelli offerti in altri paesi

• poco coerente con i prevalenti orari di lavoro full time in Italia

• I dati mostrano che gli orari variano anche per regione

• Al sud gli orari di apertura sono piu limitati

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Orari di apertura per paeseOrari di apertura per paese 0-3 anni

-1

1

3

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7

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11

13

15

DK FR SE BE FI GE IT ES LUX NL UK

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Orari di apertura per regione

02468

10

Piem

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Val

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Aos

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Bol

zano

Tren

to

Ven

eto

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a

Sard

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Analisi su dati Italiani

• Tuttavia c’ e’ una ampia proporzione che non lo utilizza affatto.

• La fondazione FRDB ha esplorato questo aspetto con un questionario da cui emerge che tra le ragioni del non uso

1. oltre i costi, lo scarsa disponibilità, anche una sfiducia nella qualita degli asili

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In Italia, solo poche famiglie con bambini piccoli (fino a 2 anni) utilizzano i servizi di un asilo nido (pubblico o privato). Secondo lei, quali sono le ragioni di questo fenomeno?

0

10

20

30

40

50

60

Le famiglie preferiscono occuparsidirettamente dei bambini (genitori e

altri familiari)

I genitori preferiscono affidare ibambini a baby sitters a pagamento

L'offerta di asili è scarsa Il costo degli asili è elevato La qualità dell'assistenza ai bambininegli asili è scarsa

Tutti gli intervistati Solo le donne Solo le famiglie con bambini

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La qualitàRapporto Bambini/ Staff 0-3 anni (valore medio)

-1 1 3 5 7 9 11 13 15

DK

IE

UK

FI

AT

LU

NL

PT

FR

IT

SE

GE

BE

ES

EL

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La qualità

• Secondo i rankings europei l’Italia è solo al decimo posto (su 15 paesi Europei)

• L’indicatore è il rapporto numero dei bambini relativamente al numero degli educatori.

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Analisi su dati Italiani

2. Una proporzione rilevante di famiglie sono convinte che i figli piccoli crescano meglio in ambienti familiari

• Esistono dunque importanti resistenze cultural

• Risulta dunque importante incentivare congiuntamente la partecipazione femminile e l’uso dei servizi per l’infanzia

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• Da un lato si tratta di sviluppare servizi diversi per famiglie con esigenze diverse

• Asili con orari flessibili, combinazioni di asili e congedi, (resi piu generosi da un incremento della percentuale retribuita e redistribuiti in modo piu equo tra madri e padri).

• Un altro strumento e’ il credito di imposta per chi lavora e utilizza servizi per la cura dei figli,

• Vedi il caso del Regno Unito dove che si e dimostrato efficace e in cui e’ cresciuta la partecipazione senza disincentivare la fertilità.

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Analisi su dati Italiani

• Anche in Italia il vantaggio in termini di efficienza sarebbe evidente:

• è prevedibile che un maggior numero di donne troveranno più conveniente andare a lavorare acquisendo il diritto a ricevere un credito per la cura dei figli (piu accettabile socialmente)

• Il che avrebbe anche il vantaggio di incentivare nuove forme di lavoro regolare, e di scoraggiare invece gli impieghi nel sommerso (baby sitters).

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Analisi su dati Italiani

• I trend recenti mostrano comunque che nelle regioni dove sono aumentato di piu’ il numero degli asili

• Stanno aumentando sia la partecipazione femminile che la fecondità anche al netto delle migrazioni.

• Nell’ultimo decennio la fertilità è cresciuta dal 1.19 a 1.35

• mentre la partecipazione è aumentata del 7% arrivando agli 57% vicino agli obiettivi di Lisbona

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-0.4 -0.3 -0.2 -0.1 0 0.1 0.2 0.3 0.4

Tassi di attività sopra la mediae fecondità in crescita

Tassi di attività sotto la mediae fecondità in diminuzione

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Analisi su dati Italiani

• Nelle regioni dove la fecondita è in crescita e il tasso di attività e sopra la media, il rapporto tra le due variabili e diventato positivo,

• mentre nelle altre regioni (sud) il rapporto resta negativo (Del Boca e Rosina)

• Quindi si può dire anche tentativamente che la’ dove gli asili aumentano e piu’ facile conciliare lavoro e fertilità.

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Analisi su dati Italiani

Laddove infatti il numero degli asili e’ diffuso esiste anche una maggiore fiducia nella qualita’

Le percentuali in lista d’attesa per regione mostrano che proprio nelle regioni dove ci sono piu’ asili:

• la percentuale di bambini (0-3 anni) in lista di attesa e’ piu’ alta

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Analisi su dati Italiani

Percentuale di bambini in liste d'attesa per regione

0

2

4

6

8

10

12

14

Piemon

te

Valle

d'Aos

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Lom

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ia

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Friuli V

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Puglia

Basilic

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Calabr

ia

Sicilia

Sarde

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Analisi su dati Italiani

• Il legame tra occupazione femminile e servizi e’ importante.

• Non solo perche l’esistenza dei servizi per l’infanzia rendono piu facile l’occupazione femminile

• Ma anche perche’ l’occupazione delle donne contribuisce a creare altro lavoro direttamente e indirettamente:

• se lavorano entrambi i partners si consumano più servizi perché c’e piu’ reddito per acquistarli ma anche perché non se ne puo’ fare a meno.

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Analisi su dati Italiani

• Secondo le stime riportate da Maurizio Ferrera (2008) per ogni 100 donne che entrano sul mercato del lavoro

• si creano fino a 15 posti aggiuntivi nel settore dei servizi: assistenza all’infanzia, agli anziani, ai disabili.

• L’impatto sul sistema economico italiano sarebbe particolarmente rilevante proprio perché il deficit occupazionale riguarda proprio l’area dei servizi (circa il 20% in meno rispetto all’Inghilterra, l’Olanda, la Danimarca).