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1 Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra 1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze Politiche Sede di Biella Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra 2 LO SVILUPPO COGNITIVO Processi cognitivi? Quali attività sono considerati di tipo cognitivo, quali di tipo affettivo, sociale, emotivo?

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Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra 1

1. LO SVILUPPO COGNITIVO

2. L’INTELLIGENZA

3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET

Psicologia dello sviluppo

Università degli Studi di Torino

Facoltà di Scienze Politiche

Sede di Biella

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra 2

LO SVILUPPO COGNITIVO

Processi cognitivi?

Quali attività sono considerati di tipo cognitivo, quali di tipo affettivo, sociale,

emotivo?

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ATTIVITA ‘ MENTALE

Sfera cognitiva (percezione, intelligenza, ecc.)

Sfera socio-affettiva (affettività, socialità, emotività)

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Processi cognitivi

Ragionamento

Pensiero

Formazione di concetti

Ecc.

Percezione

Memoria

Apprendimento (anche sequenze motorie)

Ecc.

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Processi cognitivi

Emotivo

Cognitivo

Sociale

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Processi cognitivi

Interdipendenza con processi •emotivi•affettivi•sociali

?

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La misurazione dell’intelligenza

1. L’approccio “molecolare” di Francis Galton: • I primi reattivi-test di intelligenza;

• Le caratteristiche individuali si distribuiscono secondo la Curva normale o di

Gauss;

• Introduce il concetto di coefficiente di correlazione

2. L’approccio “molare” di Binet e Simon: • Studio-misurazione diretta delle funzioni superiori (prove simili a quelle dei

contesti di vita);

• Il concetto di età mentale (limiti)

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La curva normale (“campana” di Gauss)

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Atto di intelligenza 3/13

Ristrutturazione:deve avere luogo a partire da una situazione problemica

deve togliere il carattere di problematicità alla situazione

Una particolare forma di comportamento (quindi

osservabile) e processo mentale (riferibile) che si

sostanzia in una ristrutturazione - modifica di una

parte o dell’insieme di un campo cognitivo (mutamento

dei rapporti fra i vari elementi considerati); a seguito

della quale ristrutturazione si toglie il carattere di

problematicità a una situazione

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Atto di intelligenza 3 bis /13

Ristrutturazione:deve avere luogo a partire da una situazione problemica

deve togliere il carattere di problematicità alla situazione

Un atto mediante il quale, di fronte ad un problema , si cerca e si trova una soluzione adeguata (cessa il problema)

PROBLEMA ?

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Atto di intelligenza 8/13

FASE DELLA PROBLEMATIZZAZIONE

� posto da altri,

� dalle circostanze,

� da sé stessi (atteggiamento critico esplorativo).

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Atto di intelligenza 9/13

Tipologie di problemi

� Grado definizione dell’ obiettivo

� Grado definizione dei dati;

� Sufficienza o meno dei dati disponibili.

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Atto di intelligenza 10/13

FASE DELLA RISTRUTTURAZIONE

� Ristrutturazione simultanea;

� Ristrutturazione graduale (ristrutturazioni successive)

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Atto di intelligenza 13/13

Si può parlare di intelligenza

per gli animali?

Come costituire

una situazione

problemica?

E di che tipo?

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Atto di intelligenza 13/13

Si può parlare di intelligenza per gli animali?

Kohler e le scimmie antropoidi

Come costituire una situazione problemica? E di che tipo?

Animale in gabbia con cibo visibile, nelle sue vicinanze, ma non raggiungibile direttamente

Ristrutturazione=

oggetti vissuti senza rapporti con l’obiettivo vengono considerati per le loro proprietà funzionali

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INTELLIGENZA

Intelligenti si nasce o si diventa?Intelligenti si nasce o si diventa?

Quanto contano i giudizi affrettati e i pre-giudizi nella valutazione dell’intelligenza?

Esiste un unico tipo di intelligenza?

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JEAN PIAGET

GLI STADI DI SVILUPPO E LA TEORIA

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CENNI INTRODUTTIVI e BIOGRAFICI 1/2

� Pur essendo il più famoso psicologo dello sviluppo la sua formazione fu soprattutto biologica e filosofica

� Si dedicò allo studio dello sviluppo cognitivo con l’intento di costruire un ponte tra biologia ed epistemologia (quel ramo della filosofia che affronta i problemi della conoscenza)

� A tal proposito, infatti, si propose di fondare una nuova disciplina: l’epistemologia genetica

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CENNI INTRODUTTIVI e BIOGRAFICI 2/2

� Ricerca empirica: osserva sistematicamente i suoi tre figli

� Le sue ricerche coprono il periodo che va dalla nascita all’adolescenza

� Le tesi dello sviluppo piagettiane rimangono comunqueun riferimento dal quale partire

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LO SVILUPPO AVVIENE ATTRAVERSO

QUATTRO STADI :

1. STADIO SENSOMOTORIO (dalla nascita ai 2 anni circa)

2. STADIO PREOPERATORIO (dai 2 ai 7 anni)

3. STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE(dai 7 agli 11 anni)

4. STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI(dopo gli 11 – 12 anni)

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LA NOZIONE DI STADIO 1/2

� La nozione di STADIO: sinonimo di fase, momenti o periodi successivi in cui si può suddividere un processo

� Il termine suggerisce, discontinuità dei cambiamenti

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LA NOZIONE DI STADIO 2/2

� Totalità o strutture coerenti secondo una o più caratteristiche comuni;

� Integrazione gerarchica;

� Sequenza invariante (non si possono saltare stadi);

� Sequenza universale;

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STADIO SENSOMOTORIO 1 (dalla nascita ai 2 anni circa)

� Durante i primi 18 mesi il bambino (b.) non è in grado di evocare (mediante il ricordo, l’immaginazione, il linguaggio) oggetti o eventi non presenti percettivamente

� B. progressivamente acquisisce un ricco repertorio di schemi sensomotori

� Le capacità intellettive durante la prima infanzia si manifestano solo nelle azioni (b. 1 anno tira la coperta sulla quale è posato il giocattolo desiderato=schema d’azione);

� Bambino passa progressivamente dall’esecuzione di azioni alla rappresentazione delle medesime

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STADIO SENSOMOTORIO 2 (dalla nascita ai 2 anni circa)

� La possibilità di percepire le proprietà materiali (durezza, rigidità, flessibilità, ecc.) e funzionali rende possibile fra il primo e il secondo anno di vita lo sviluppo dell’intelligenza percettivo-motoria

� Diversi studi hanno indagato sui rapporti fra percezione e comportamenti intelligenti nei bambini

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STADIO SENSOMOTORIO 3 (caratteristiche della percezione infantile e atto di intelligenza – K. Gottschaldt)

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STADIO SENSOMOTORIO 4 (caratteristiche della percezione infantile e atto di intelligenza – Mayer e b.2 anni)

B

T S

B= bambinoS= schermoT = traiettoriaP = pareteA = adultoG = gioco

P

A G 1

G 2

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STADIO SENSOMOTORIO 5 (caratteristiche della percezione infantile e atto di intelligenza – Piaget)

Cartoncini: da ordinare in una scatola:

?

??

? ?

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STADIO SENSOMOTORIO 6 (i limiti dell’intelligenza percettivo-motoria)

Ristrutturazioni:

• Oggetti presenti percettivamente (se oggetti non visibili o risultanti dalla combinazione di piùoggetti visibili non si ha ristrutturazione)

• Azioni semplici (non sequenze problemiche)

Negli animali (scimpanzè) e nei bambini di età inf. a 15-18 mesi, manca capacità di evocare un oggetto non più presente (presenza rappresentativa)

mettendolo in relazione con oggetto presente (presenza percettiva)

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IL SUPERAMENTO DELLO STADIO SENSOMOTORIO 1/3 (Le tre forme di attivitàsimbolica)

DOPO 18 MESI:

Imitazione differita (senza “modello”)

Gioco a carattere simbolico (non p-m)

Linguaggio verbale (parola frase-frase semplice, nomi, nomi per oggetti non

presenti, domande)

ATTIVITA’RAPPRESENTATIVA

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L'EVOLUZIONE DELL’ IMITAZIONE -

0-3 mesi. Prima, "contagio vocale".

Poi, ripetizione di un suono già imitato dall'adulto.

3-9/10 mesi. Imitazione di modelli conosciuti, legati a parti visibili del corpo.

9/10-12 mesi. Imitazione di modelli conosciuti, legati a parti invisibilidel corpo.

12-18 mesi. Imitazione di modelli nuovi e imitazioni verbali (NO a pappagallo).

18-20 mesi. IMITAZIONE DIFFERITA = riproduzione di modelli assenti (acquisizione della funzione simbolica e del valore semantico del NO).

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IL SUPERAMENTO DELLO STADIO SENSOMOTORIO 2/3

� Intorno ai 18-24 mesi lo sviluppo dell’intelligenza sensomotoria raggiunge il culmine.

� Il B. non procede più solo per tentativi ed errori, è in grado di prefigurarsi mentalmente il risultato delle sue azioni e i modi di operare per raggiungerlo.

� E’ cioè in grado di rappresentare mentalmente situazioni nuove (è capace di immaginare una realtà possibile partendo da una situazione reale)

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IL SUPERAMENTO DELLO STADIO SENSOMOTORIO 3/3

� La fine di questo stadio e la transizione a quello successivo èdeterminata dall’emergere della funzione simbolica (o semiotica), basata su schemi mentali, che rappresentano azioni ed oggetti, manipolati mentalmente. Dopo i 18 mesi (soprattutto dopo i 24 mesi) bambino capace di rievocare mentalmente il contenuto di percezioni e mettere dette rappresentazioni in relazione con i dati della percezione del momento.

Si parla di

Intelligenza rappresentativa

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STADIO PREOPERATORIO 1/5 (dai 2 ai 7 anni)

� I dati considerati non sono solo quelli percettivamente presenti

� Il numero degli elementi e i loro rapporti si ampliano

� Permane comunque ancora la tendenza a farsi guidare dai dati percettivi: è ancora l’aspetto esteriore piùevidente della realtà a determinare le valutazioni infantili, ovvero c’è l’ incapacità di prescindere dai dati percettivi più vistosi.

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STADIO PREOPERATORIO

Cartoncini: da ordinare in una scatola:

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Cartoncini: 2 Colori, 2 Forme, 2 Dimensioni; da ordinare in una scatola

• a 5 anni ¾ dei B. nessun criterio• a 6 anni 1/3 dei B. 3 criteri• a 8 anni 2/3 dei B. 3 criteri tutti almeno 2 criteri

� Rigidità percettiva, solo verso i 6 anni cominciano a far valere impostazione scevra da vistosità percettiva

STADIO PREOPERATORIO (dai 2 ai 7 anni)

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STADIO PREOPERATORIO (dai 2 ai 7 anni)

Operazioni logiche

� Classe e sottoclasse (perle o perle verdi?)

� Seriazione

3-4 anni 4-5 anni 5-6 anni

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STADIO PREOPERATORIO 4/5 (dai 2 ai 7 anni)

� Il bambino inizia ad utilizzare strumenti semiotici come il linguaggio e il gioco di finzione, ai quali si aggiungono il disegno e poi la scrittura

� Le condotte dei bambini presentano però una serie di limiti: fino ai 4-5 anni sembra essi non possiedano ancora dei concetti veri e propri, ma dei pre-concetti, che tengono conto solo di quegli aspetti delle cose e degli eventi che di momento in momento attirano la loro attenzione (ad es. semplici cambiamenti di forma vengono presi per cambiamenti di quantità,…)

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STADIO PREOPERATORIO 5/5 (dai 2 ai 7 anni)

Es. di Pre-concetti� Capace di riunire insieme un gruppo di oggetti sulla base di

influenze percettive ma ciò non è un comportamento concettuale

� Non possiede una rappresentazione mentale di una serie di azioni (sa fare un percorso di 4 isolati ma non fare una mappa)

� Non possiede il concetto di numero (è percettivamente influenzabile)

� Non capisce i termini relativi (parentele, comparativi)

� Non compie correttamente classificazione e seriazioni

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OPERAZIONI CONCRETE

� Operazioni spazio temporali

� Quantità

� Peso

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Operazioni spazio temporali

� Lunghezza

--------------------

--------------------

� Volume

OPERAZIONI CONCRETE

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STADIO PREOPERATORIO 1/5 (dai 2 ai 7 anni)

� Atteggiamento pre-operatorio, il b. si relaziona con l’ambiente attraverso le sue azioni e non attraverso le rappresentazioni mentali delle sue azioni, non attraverso cioè le “operazioni”(incapacità di compiere attività mentali-operazioni=riprodurre col pensiero eventi, identificare somiglianze, fare progetti, ragionamenti)

� Incapacità di tenere conto di più prospettive contemporaneamente, di avere contemporaneamente presente la fase iniziale e finale di un evento (reversibilità), pensa ad una cosa alla volta (irreversibilità)

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STADIO PREOPERATORIO 3/5(dai 2 ai 7 anni)

Irreversibilità impedisce l’acquisizione di molte nozioni e solo dopo i 6 – 7 anni il bambino padroneggia concetti come:

� Equivalenza di due durate temporali

� Quantità

� Peso

� Sostanza

� Lunghezza

� Superficie

� Volume

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Altri caratteri del pensiero infantile (realismo, egocentrismo, animismo e finalismo) 1/2

Egocentrismo:

� Carattere oggettivo del proprio punto di vista. Primato dei dati percepiti dal punto di vista del soggetto sui dati rappresentativi (esperimento del plastico)

� Comunicazione linguistica “egocentrica” (es.nel racconto di storie i b. fino a 5-6 anni presuppongono che adulto già conosca ciò che loro conoscono)

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Altri caratteri del pensiero infantile (realismo, egocentrismo, animismo e finalismo) 2/2

� Animismo e finalismo dei fenomeni fisici (dare coscienza e volontà al mondo inanimato)

� Limitata capacità di cooperare con altri, non rispetto-riconoscimento delle regole (di un gioco, ecc.). Da tenere presente nella pratica sportiva, nelle attività ludiche, nelle raccomandazioni educative, ecc..

� Eteronomia: le regole hanno valore perché dettate da un adulto

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STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 1/6 (dai 7 agli 11 anni)

� A partire dai 6, 7 anni matura sia la capacità di

tenere mentamente presente piùrappresentazioni sia quella di metterle in

rapporto fra loro anche quando non si richiamano l’una con l’altra

� Graduale passaggio al livello del pensiero reversibile e operatorio (il b. si relaziona con l’ambiente attraverso “operazioni” ovvero “rappresentazioni mentali delle azioni” )

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STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 2/6 (dai 7 agli 11 anni)

La reversibilità e operatorietà permette dopo i 6 – 7 anni padroneggiare nozioni e concetti come:

� Quantità

� Equivalenza di due durate temporali

� Peso

� Sostanza

� Lunghezza

� Superficie

� Volume

B. ragiona in termini logici quando si trova di fronte a problemi concreti

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STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 3/6 (dai 7 agli 11 anni)

� Operazioni spazio temporali

� Quantità

� Peso

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STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 4/6 (dai 7 agli 11 anni)

Operazioni spazio temporali

� Lunghezza

--------------------

--------------------

� Volume

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STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 6/6 (dai 7 agli 11 anni)

� Molti limiti dello stadio precedente vengono superati

� I bambini ragionano in termini logici quando si trovano di fronte a problemi concreti, cioè riguardanti oggetti visibili e manipolabili

� Tuttavia, se un problema viene presentato in forma soltanto verbale, i bambini di questo stadio commettono errori simili a quelli del pensiero preoperatorio

� Nell’interazione con i coetanei sanno cooperare in giochi complessi, come ad es. in quelli con il pallone

� Si passa dall’eteronomia all’autonomia morale

� Comunicazione attenta all’interlocutore, ai suoi feedback

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STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

(es tavoletta rotante con matita fissa)

� Prima di questa fase un bambino è capace di immaginare una realtàpossibile partendo da una situazione reale ; ;

(es tavoletta rotante con movimento mano)

� Fra la fine della fanciullezza e la preadolescenza (fra i 9-10 e i 12-13 anni) acquista sempre più rilievo la capacità di immaginare una realtàpossibile partendo da una situazione possibile ovvero rappresentare realtà o situazioni che non hanno avuto e non hanno esistenza percettiva (realtà possibili) partendo da altre realtà o situazioni che non hanno avuto e non hanno esistenza percettiva (realtà possibili);

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STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

“Partendo dal possibile si arriva ad un possibile sensato-coerente-logico”

Piaget parla di “pensiero ipotetico-deduttivo”

Elaborando certi dati, di cui alcuni hanno carattere ipotetico si traggono conclusioni coerenti e

formalmente rigorose

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STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

Es. “Un uomo trovato morto sul sedile posteriore di un’auto contro un palo con una banconota da 100 € nel taschino della giacca ”.

Cosa vuol dire? Cosa è successo?

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STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

Es. “Un uomo trovato morto sul sedile posteriore di un’auto contro un palo con una banconota da 100 € nel taschino della giacca” cosa vuol dire?

Bambino di 7-8 anni pensa ad una ragione che lo soddisfi

Un preadolescente formula tutte le ipotesi possibili e non scarta quelle formalmente corrette (è capace di giocare con l’assurdo)

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STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

Generare ed esplorare sistematicamente tutte le ipotesiEs. “Un uomo trovato morto sul sedile posteriore di un’auto contro un palo”

Pensare in termini di situazioni ipotetiche proiezioni ideali e progettuali nel futuro, ecc.; età delle scelte di vita…

Pensare in termini di situazioni ipotetiche (anche non verosimili)(cosa accadrebbe se una legge ci obbligasse a camminare all’indietro, se i soldi ognuno se li

stampasse, ecc.), Fantasticherie anche da “spirito da collegiale”

Organizzare operazioni di operazioni Un preadolescente può operare con l’algebra…, riflettere sulle proprie riflessioni, meditare su

Sé stesso, ecc.

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STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

� Pensiero ipotetico-deduttivo ha profonde ripercussioni in ambito cognitivo e scolastico (algebra, metodo sperimentale, ecc.) ma anche sulla personalità del giovane (progettualità futuro, indipendenza da adulti, convinzioni e idealismo, ecc.)

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STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

� Costituisce per Piaget la tappa più avanzata dello sviluppo dell’intelligenza

� I ragazzi sono ora capaci di risolvere problemi su classi e relazioni anche senza supporto di materiali visibili o manipolabili ovvero presentati in forma astratta (es. algebra)

� Possono fare, sui risultati delle operazioni effettuate, nuove operazioni che sono perciò operazioni su operazioni

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Obiettivi dello sviluppo per Piaget

� Ragionare in maniera astratta;

� Pensare a situazioni ipotetiche in modo logico;

� Organizzare regole (operazioni) in strutture complesse di ordine superiore.

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CONCETTI FONDAMENTALI DELLA TEORIA DI PIAGET

� La conoscenza è una forma di attività

� Lo sviluppo avviene attraverso una sequenza di stadi

� I processi che lo provocano sono: gli scambi sociali e l’equilibrazione o adattamento

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PIAGET SOSTIENE CHE:

La conoscenza è una forma di attività� La conoscenza deriva dall’azione (motoria o mentale) e

non da una passiva ricezione di stimoli, dalla percezione.

Esistono due principali tipi di azioni:

� quelle motorie (movimenti del corpo come quelli coinvolti nel manipolare oggetti, interagire con delle persone,… e sono manifeste

� quelle mentali (esperienze e operazioni) quali: riprodurre col pensiero degli eventi, identificare somiglianze, fare progetti, ragionamenti, eseguire dei calcoli… e sono interiorizzate

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PIAGET SOSTIENE CHE:

AZIONI

MOTORIE

(manifeste)

MENTALI

(interiorizzate)

ESPERIENZE

(immagini di azioni)

OPERAZIONI

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PIAGET SOSTIENE CHE:

La conoscenza è una forma di attività� IL B. nel primo anno e mezzo di vita sa eseguire solo azioni motorie, successivamente anche mentali.

� Man mano che si cresce le azioni sia motorie che mentali diventano più differenziate e coordinate.

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LE ESPERIENZE MENTALI

� Compaiono per prime, tra i 18 e i 24 mesi

� L’attività intellettuale dei bambini in etàprescolare consiste in buona parte di azioni mentali di questo tipo

� Consistono nell’immaginare un’azione (aprire una porta, gettare una palla,…), invece che eseguirla effettivamente

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LE OPERAZIONI MENTALI

� Compaiono verso i 6-7 anni

� Reversibile: ogni operazione ha un suo contrario logico (es. rendersi conto della invarianza della massa);

� Sono astratte

� Sono generali, applicabili a contenuti diversi

� Sono reversibili, poiché i loro risultati possono essere invertiti, compensati o annullati da altre operazioni ad esse collegate

� Fanno parte di totalità o strutture

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ORGANIZZAZIONE ED ADATTAMENTO

� Lo sviluppo di un essere vivente avviene attraverso progressive organizzazioni e adattamenti.

� Organizzazione = tendenza a formare totalitàcostituite da un numero crescente di parti differenti e interconnesse; interdipendenza che c’è tra i vari elementi di un organismo biologico.

� Adattamento (o equilibrazione) =, viene da Piaget spiegato mediante due processi complementari: assimilazione e accomodamento

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ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO

Assimilazione riguarda l’azione dell’organismo sull’ambiente e consiste nell’incorporare, assorbire qualcosa a livello materiale o organico (come quando si mangia o si respira) o cognitivo (come quando si applica a un oggetto uno schema motorio o mentale; ad esempio prendere in mano un oggetto, considerarlo appartenente ad una classe).

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ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO

L’accomodamento riguarda l’azione con cui l’ambiente costringe l’organismo a modificare le azioni ad esso indirizzate (adeguamento dei movimenti della mascella alle caratteristiche di un certo cibo, secrezione di saliva e succhi gastrici in relazione alle caratteristiche del cibo)

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ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO

Assimilazione = cambiamento dell’ambiente (campo cognitivo) inserimento in uno schema motorio o mentale

Accomodamento = cambiamento dell’organismo (schemi di attività motorie e mentali)

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ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO

� L’assimilazione incorporazione di un oggetto (prima) e di un’ idea (successivamente) in uno schema che il bambino possiede già;

� Assimilazione: applicare idee e abitudini vecchie a oggetti e eventi nuovi, eventi nuovi come parte di schemi esistenti

� Es. b. 1 anno ha schema oggetti piccoli (li scuote e li morde) eapplica questo schema a tutti gli oggetti;

� L’accomodamento: modificazione dello schema posseduto per renderlo compatibile con l’oggetto-idea nuovo;

� Es. b. 2 anni prima sbatte, tira, mette in bocca una calamita, poi scoperta la sua proprietà applica il nuovo schema e cerca oggetti da attrarre;

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ADATTAMENTO (equilibrio dinamico fra assimilazione e accomodamento)

� Ogni volta che nel bambino in relazione a un evento o problema nuovo si ha accrescimento intellettivo-maturazione, generazione di uno schema più adattivo si ha accomodamento;

� Il repertorio di schemi, idee e soluzioni vengono così proposte per far fronte a situazioni nuove (assimilazione) fino a quando non si genera un nuovo disequilibrio, ecc.

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ADATTAMENTO (equilibrio dinamico fra assimilazione e accomodamento)

L’adattamento c’è quando assimilazione ed accomodamento sono in equilibrio (dinamico). Quando si verifica tale equilibrio, “l’organismo si trasforma in funzione dell’ambiente e questa variazione ha per effetto un accrescimento degli scambi tra ambiente ed organismo favorevole alla conservazione di quest’ultimo”

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L’Asilo nido:

risorsa o problema?

(coerentemente con il pensiero di Piaget)

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IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE TRA PARI

� Le interazioni sociali soprattutto con coetanei promuovono lpsviluppo cognitivo, non tanto per una trasmissione di conoscenze e abilità quanto soprattutto perché costringono il B. a confrontarsi con desideri e credenze diverse dalle sue.

� Il B. passa da un pensiero che Piaget chiama autistico e poi egocentrico (questo per sottolinearne la soggettività e la sua finalità di soddisfazione dei desideri attraverso il gioco, la fantasia) refrattario sia al confronto con la realtà sia ai principi della logica a un pensiero

socializzato.� Da ciò deriva l’importanza del confronto con i coetanei,

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PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELLA TEORIA

� La teoria di Piaget ha esercitato un forte richiamo anche nel campo dell’educazione, ad essa si sono appellati sia pedagogisti che psicologi

� Diversi studi, tuttavia, hanno lamentato la scarsa chiarezza dei concetti formulati ed hanno posto in dubbio il loro potere esplicativo

� Sebbene siano effettivamente riconosciute delle sequenze di sviluppo universali, molte ricerche, recenti, hanno mostrato che i bambini in età prescolare possiedono numerose conoscenze ed abilità che i compiti di Piaget non mettono in luce; analoghe osservazioni riferite per le competenze relative ad altri stadi