Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL...

73
Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra 1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università degli Studi di Torino Facoltà di Scienze Politiche Sede di Biella

Transcript of Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL...

Page 1: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

1

1. LO SVILUPPO COGNITIVO

2. L’INTELLIGENZA

3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET

Psicologia dello sviluppoPsicologia dello sviluppo

Università degli Studi di TorinoFacoltà di Scienze Politiche

Sede di Biella

Page 2: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

2

LO SVILUPPO COGNITIVO

Processi cognitivi?Quali attività sono considerati di

tipo cognitivo, quali di tipo affettivo, sociale, emotivo?

Page 3: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

3

ATTIVITA ‘ MENTALE

Sfera cognitiva (percezione, intelligenza, ecc.)

Sfera socio-affettiva (affettività, socialità, emotività)

Page 4: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

4

Processi cognitivi

RagionamentoPensiero

Formazione di concettiEcc.

PercezioneMemoria

Apprendimento (anche sequenze motorie)Ecc.

Page 5: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

5

Processi cognitivi

Emotivo

Cognitivo

Sociale

Page 6: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

6

Processi cognitivi

Interdipendenza con processi •emotivi•affettivi•sociali

?

Page 7: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

7

 La misurazione dell’intelligenza

 

1.     L’approccio “molecolare” di Francis Galton: •I primi reattivi-test di intelligenza;

•Le caratteristiche individuali si distribuiscono secondo la Curva normale o di Gauss;•Introduce il concetto di coefficiente di correlazione  

2.     L’approccio “molare” di Binet e Simon: •Studio-misurazione diretta delle funzioni superiori (prove simili a quelle dei contesti di vita);•Il concetto di età mentale (limiti)

Page 8: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

8

La curva normale (“campana” di Gauss)

Page 9: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

9

Atto di intelligenza 3/13

Ristrutturazione:deve avere luogo a partire da una situazione problemicadeve togliere il carattere di problematicità alla situazione

Una particolare forma di comportamento (quindi osservabile) e processo mentale (riferibile) che si sostanzia in una ristrutturazione - modifica di una parte o dell’insieme di un campo cognitivo (mutamento dei rapporti fra i vari elementi considerati); a seguito della quale ristrutturazione si toglie il carattere di problematicità a una situazione

Page 10: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

10

Atto di intelligenza 3 bis /13

Ristrutturazione:deve avere luogo a partire da una situazione problemicadeve togliere il carattere di problematicità alla situazione

Un atto mediante il quale, di fronte ad un problema , si cerca e si trova una soluzione adeguata (cessa il problema)

PROBLEMA ?

Page 11: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

11

Atto di intelligenza 8/13

FASE DELLA PROBLEMATIZZAZIONE

posto da altri, dalle circostanze, da sé stessi (atteggiamento critico

esplorativo).

Page 12: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

12

Atto di intelligenza 9/13

Tipologie di problemi

Grado definizione dell’ obiettivo Grado definizione dei dati; Sufficienza o meno dei dati

disponibili.

Page 13: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

13

Atto di intelligenza 10/13

FASE DELLA RISTRUTTURAZIONE

Ristrutturazione simultanea; Ristrutturazione graduale

(ristrutturazioni successive)

Page 14: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

14

Atto di intelligenza 13/13

Si può parlare di intelligenza per gli animali?

Come costituire una situazione

problemica?

E di che tipo?

Page 15: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

15

Atto di intelligenza 13/13

Si può parlare di intelligenza per gli animali?Kohler e le scimmie antropoidi

Come costituire una situazione problemica? E di che tipo?

Animale in gabbia con cibo visibile, nelle sue vicinanze, ma non raggiungibile direttamente

Ristrutturazione=oggetti vissuti senza rapporti con l’obiettivo

vengono considerati per le loro proprietà funzionali

Page 16: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

16

INTELLIGENZAIntelligenti si nasce o si diventa?

Intelligenti si nasce o si diventa?

Quanto contano i giudizi affrettati e i pre-giudizi nella valutazione dell’intelligenza?

Esiste un unico tipo di intelligenza?

Page 17: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

17

JEAN PIAGET

GLI STADI DI SVILUPPO E LA TEORIA

Page 18: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

18

CENNI INTRODUTTIVI e BIOGRAFICI 1/2

Pur essendo il più famoso psicologo dello sviluppo la sua formazione fu soprattutto biologica e filosofica

Si dedicò allo studio dello sviluppo cognitivo con l’intento di costruire un ponte tra biologia ed epistemologia (quel ramo della filosofia che affronta i problemi della conoscenza)

A tal proposito, infatti, si propose di fondare una nuova disciplina: l’epistemologia genetica

Page 19: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

19

CENNI INTRODUTTIVI e BIOGRAFICI 2/2

Ricerca empirica: osserva sistematicamente i suoi tre figli

Le sue ricerche coprono il periodo che va dalla nascita all’adolescenza

Le tesi dello sviluppo piagettiane rimangono comunque un riferimento dal quale partire

Page 20: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

20

LO SVILUPPO AVVIENE ATTRAVERSO QUATTRO STADI :

1. STADIO SENSOMOTORIO (dalla nascita ai 2 anni circa)

2. STADIO PREOPERATORIO (dai 2 ai 7 anni)

3. STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE (dai 7 agli 11 anni)

4. STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11 – 12 anni)

Page 21: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

21

LA NOZIONE DI STADIO 1/2

La nozione di STADIO: sinonimo di fase, momenti o periodi successivi in cui si può suddividere un processo

Il termine suggerisce, discontinuità dei cambiamenti

Page 22: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

22

LA NOZIONE DI STADIO 2/2

Totalità o strutture coerenti secondo una o più caratteristiche comuni;

Integrazione gerarchica; Sequenza invariante (non si

possono saltare stadi); Sequenza universale;

Page 23: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

23

STADIO SENSOMOTORIO 1 (dalla nascita ai 2 anni circa)

Durante i primi 18 mesi il bambino (b.) non è in grado di evocare (mediante il ricordo, l’immaginazione, il linguaggio) oggetti o eventi non presenti percettivamente

B. progressivamente acquisisce un ricco repertorio di schemi sensomotori

Le capacità intellettive durante la prima infanzia si manifestano solo nelle azioni (b. 1 anno tira la coperta sulla quale è posato il giocattolo desiderato=schema d’azione);

Bambino passa progressivamente dall’esecuzione di azioni alla rappresentazione delle medesime

Page 24: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

24

STADIO SENSOMOTORIO 2 (dalla nascita ai 2 anni circa)

La possibilità di percepire le proprietà materiali (durezza, rigidità, flessibilità, ecc.) e funzionali rende possibile fra il primo e il secondo anno di vita lo sviluppo dell’intelligenza percettivo-motoria

Diversi studi hanno indagato sui rapporti fra percezione e comportamenti intelligenti nei bambini

Page 25: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

25

STADIO SENSOMOTORIO 3 (caratteristiche della percezione infantile e atto di intelligenza – K. Gottschaldt)

Page 26: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

26

STADIO SENSOMOTORIO 4 (caratteristiche della percezione infantile e atto di intelligenza – Mayer e b.2 anni)

B

T S

B= bambinoS= schermoT = traiettoriaP = pareteA = adultoG = gioco

P

A G 1

G 2

Page 27: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

27

STADIO SENSOMOTORIO 5 (caratteristiche della percezione infantile e atto di intelligenza – Piaget)

Cartoncini: da ordinare in una scatola:

?

??

? ?

Page 28: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

28

STADIO SENSOMOTORIO 6 (i limiti dell’intelligenza percettivo-motoria)

Ristrutturazioni:• Oggetti presenti percettivamente (se oggetti non

visibili o risultanti dalla combinazione di più oggetti visibili non si ha ristrutturazione)

• Azioni semplici (non sequenze problemiche)

Negli animali (scimpanzè) e nei bambini di età inf. a 15-18 mesi, manca capacità di evocare un oggetto

non più presente (presenza rappresentativa) mettendolo in relazione con oggetto presente (presenza percettiva)

Page 29: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

29

IL SUPERAMENTO DELLO STADIO SENSOMOTORIO 1/3 (Le tre forme di attività simbolica)

DOPO 18 MESI:

Imitazione differita (senza “modello”)Gioco a carattere simbolico (non p-

m)Linguaggio verbale (parola frase-

frase semplice, nomi, nomi per oggetti non presenti, domande)

ATTIVITA’RAPPRESENTATIVA

Page 30: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

30

L'EVOLUZIONE DELL’ IMITAZIONE -

0-3 mesi. Prima, "contagio vocale".

Poi, ripetizione di un suono già imitato dall'adulto.

3-9/10 mesi. Imitazione di modelli conosciuti, legati a parti visibili del corpo.

9/10-12 mesi. Imitazione di modelli conosciuti, legati a parti invisibili del corpo.

12-18 mesi. Imitazione di modelli nuovi e imitazioni verbali (NO a pappagallo).

18-20 mesi. IMITAZIONE DIFFERITA = riproduzione di modelli assenti (acquisizione della funzione simbolica e del valore semantico del NO).

Page 31: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

31

IL SUPERAMENTO DELLO STADIO SENSOMOTORIO 2/3

Intorno ai 18-24 mesi lo sviluppo dell’intelligenza sensomotoria raggiunge il culmine.

Il B. non procede più solo per tentativi ed errori, è in grado di prefigurarsi mentalmente il risultato delle sue azioni e i modi di operare per raggiungerlo.

E’ cioè in grado di rappresentare mentalmente situazioni nuove (è capace di immaginare una realtà possibile partendo da una situazione reale)

Page 32: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

32

IL SUPERAMENTO DELLO STADIO SENSOMOTORIO 3/3

La fine di questo stadio e la transizione a quello successivo è determinata dall’emergere della funzione simbolica (o semiotica), basata su schemi mentali, che rappresentano azioni ed oggetti, manipolati mentalmente. Dopo i 18 mesi (soprattutto dopo i 24 mesi) bambino capace di rievocare mentalmente il contenuto di percezioni e mettere dette rappresentazioni in relazione con i dati della percezione del momento.

Si parla di

Intelligenza rappresentativa

Page 33: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

33

STADIO PREOPERATORIO 1/5 (dai 2 ai 7 anni)

I dati considerati non sono solo quelli percettivamente presenti

Il numero degli elementi e i loro rapporti si ampliano

Permane comunque ancora la tendenza a farsi guidare dai dati percettivi: è ancora l’aspetto esteriore più evidente della realtà a determinare le valutazioni infantili, ovvero c’è l’ incapacità di prescindere dai dati percettivi più vistosi.

Page 34: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

34

STADIO PREOPERATORIO

Cartoncini: da ordinare in una scatola:

Page 35: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

35

Cartoncini: 2 Colori, 2 Forme, 2 Dimensioni; da ordinare in una scatola

• a 5 anni ¾ dei B. nessun criterio• a 6 anni 1/3 dei B. 3 criteri• a 8 anni 2/3 dei B. 3 criteri tutti almeno 2 criteri

Rigidità percettiva, solo verso i 6 anni cominciano a far valere impostazione scevra da vistosità percettiva

STADIO PREOPERATORIO (dai 2 ai 7 anni)

Page 36: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

36

STADIO PREOPERATORIO (dai 2 ai 7 anni)

Operazioni logiche Classe e sottoclasse (perle o perle verdi?)

Seriazione

3-4 anni 4-5 anni 5-6 anni

Page 37: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

37

STADIO PREOPERATORIO 4/5 (dai 2 ai 7 anni)

Il bambino inizia ad utilizzare strumenti semiotici come il linguaggio e il gioco di finzione, ai quali si aggiungono il disegno e poi la scrittura

Le condotte dei bambini presentano però una serie di limiti: fino ai 4-5 anni sembra essi non possiedano ancora dei concetti veri e propri, ma dei pre-concetti, che tengono conto solo di quegli aspetti delle cose e degli eventi che di momento in momento attirano la loro attenzione (ad es. semplici cambiamenti di forma vengono presi per cambiamenti di quantità,…)

Page 38: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

38

STADIO PREOPERATORIO 5/5 (dai 2 ai 7 anni)

Es. di Pre-concetti Capace di riunire insieme un gruppo di oggetti sulla

base di influenze percettive ma ciò non è un comportamento concettuale

Non possiede una rappresentazione mentale di una serie di azioni (sa fare un percorso di 4 isolati ma non fare una mappa)

Non possiede il concetto di numero (è percettivamente influenzabile)

Non capisce i termini relativi (parentele, comparativi) Non compie correttamente classificazione e seriazioni

Page 39: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

39

OPERAZIONI CONCRETE

Operazioni spazio temporali

Quantità

Peso

Page 40: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

40

Operazioni spazio temporali

Lunghezza --------------------

--------------------

Volume

OPERAZIONI CONCRETE

Page 41: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

41

STADIO PREOPERATORIO 1/5 (dai 2 ai 7 anni)

Atteggiamento pre-operatorio, il b. si relaziona con l’ambiente attraverso le sue azioni e non attraverso le rappresentazioni mentali delle sue azioni, non attraverso cioè le “operazioni” (incapacità di compiere attività mentali-operazioni=riprodurre col pensiero eventi, identificare somiglianze, fare progetti, ragionamenti)

Incapacità di tenere conto di più prospettive contemporaneamente, di avere contemporaneamente presente la fase iniziale e finale di un evento (reversibilità), pensa ad una cosa alla volta (irreversibilità)

Page 42: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

42

STADIO PREOPERATORIO 3/5(dai 2 ai 7 anni)

Irreversibilità impedisce l’acquisizione di molte nozioni e solo dopo i 6 – 7 anni il bambino padroneggia concetti

come:

Equivalenza di due durate temporali Quantità Peso Sostanza Lunghezza Superficie Volume

Page 43: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

43

Altri caratteri del pensiero infantile (realismo, egocentrismo, animismo e

finalismo) 1/2

Egocentrismo: Carattere oggettivo del proprio punto di

vista. Primato dei dati percepiti dal punto di vista del soggetto sui dati rappresentativi (esperimento del plastico)

Comunicazione linguistica “egocentrica” (es.nel racconto di storie i b. fino a 5-6 anni presuppongono che adulto già conosca ciò che loro conoscono)

Page 44: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

44

Altri caratteri del pensiero infantile (realismo, egocentrismo, animismo e

finalismo) 2/2

Animismo e finalismo dei fenomeni fisici (dare coscienza e volontà al mondo inanimato)

Limitata capacità di cooperare con altri, non rispetto-riconoscimento delle regole (di un gioco, ecc.). Da tenere presente nella pratica sportiva, nelle attività ludiche, nelle raccomandazioni educative, ecc..

Eteronomia: le regole hanno valore perché dettate da un adulto

Page 45: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

45

STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 1/6 (dai 7 agli 11 anni)

A partire dai 6, 7 anni matura sia la capacità di tenere mentamente presente più rappresentazioni sia quella di metterle in rapporto fra loro anche quando non si richiamano l’una con l’altra

Graduale passaggio al livello del pensiero reversibile e operatorio (il b. si relaziona con l’ambiente attraverso “operazioni” ovvero “rappresentazioni mentali delle azioni” )

Page 46: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

46

STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 2/6 (dai 7 agli 11 anni)

La reversibilità e operatorietà permette dopo i 6 – 7 anni padroneggiare nozioni e concetti come:

Quantità Equivalenza di due durate temporali Peso Sostanza Lunghezza Superficie Volume

B. ragiona in termini logici quando si trova di fronte a problemi concreti

Page 47: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

47

STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 3/6 (dai 7 agli 11 anni)

Operazioni spazio temporali

Quantità

Peso

Page 48: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

48

STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 4/6 (dai 7 agli 11 anni)

Operazioni spazio temporali

Lunghezza --------------------

--------------------

Volume

Page 49: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

49

STADIO DELLE OPERAZIONI CONCRETE 6/6 (dai 7 agli 11 anni)

Molti limiti dello stadio precedente vengono superati I bambini ragionano in termini logici quando si trovano

di fronte a problemi concreti, cioè riguardanti oggetti visibili e manipolabili

Tuttavia, se un problema viene presentato in forma soltanto verbale, i bambini di questo stadio commettono errori simili a quelli del pensiero preoperatorio

Nell’interazione con i coetanei sanno cooperare in giochi complessi, come ad es. in quelli con il pallone

Si passa dall’eteronomia all’autonomia morale Comunicazione attenta all’interlocutore, ai suoi feedback

Page 50: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

50

STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

(es tavoletta rotante con matita fissa) Prima di questa fase un bambino è capace di immaginare una

realtà possibile partendo da una situazione reale ; ;

(es tavoletta rotante con movimento mano) Fra la fine della fanciullezza e la preadolescenza (fra i 9-10 e i

12-13 anni) acquista sempre più rilievo la capacità di immaginare una realtà possibile partendo da una situazione possibile ovvero rappresentare realtà o situazioni che non hanno avuto e non hanno esistenza percettiva (realtà possibili) partendo da altre realtà o situazioni che non hanno avuto e non hanno esistenza percettiva (realtà possibili);

Page 51: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

51

STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

“Partendo dal possibile si arriva ad un possibile sensato-coerente-logico”

Piaget parla di “pensiero ipotetico-deduttivo”

Elaborando certi dati, di cui alcuni hanno carattere ipotetico si traggono conclusioni

coerenti e formalmente rigorose

Page 52: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

52

STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

Es. “Un uomo trovato morto sul sedile posteriore di un’auto contro un palo con una banconota da 100 € nel taschino della giacca ”.

Cosa vuol dire? Cosa è successo?

Page 53: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

53

STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

Es. “Un uomo trovato morto sul sedile posteriore di un’auto contro un palo con una banconota da 100 € nel taschino della giacca” cosa vuol dire?

Bambino di 7-8 anni pensa ad una ragione che lo soddisfi

Un preadolescente formula tutte le ipotesi possibili e non scarta quelle formalmente corrette (è capace di giocare con l’assurdo)

Page 54: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

54

STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

Generare ed esplorare sistematicamente tutte le ipotesiEs. “Un uomo trovato morto sul sedile posteriore di un’auto contro un palo”

Pensare in termini di situazioni ipotetiche proiezioni ideali e progettuali nel futuro, ecc.; età delle scelte di vita…

Pensare in termini di situazioni ipotetiche (anche non verosimili)

(cosa accadrebbe se una legge ci obbligasse a camminare all’indietro, se i soldi ognuno se li stampasse, ecc.), Fantasticherie anche da “spirito da collegiale”

Organizzare operazioni di operazioni Un preadolescente può operare con l’algebra…, riflettere sulle proprie riflessioni,

meditare su Sé stesso, ecc.

Page 55: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

55

STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

Pensiero ipotetico-deduttivo ha profonde ripercussioni in ambito cognitivo e scolastico (algebra, metodo sperimentale, ecc.) ma anche sulla personalità del giovane (progettualità futuro, indipendenza da adulti, convinzioni e idealismo, ecc.)

Page 56: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

56

STADIO DELLE OPERAZIONI FORMALI (dopo gli 11-12 anni)

Costituisce per Piaget la tappa più avanzata dello sviluppo dell’intelligenza

I ragazzi sono ora capaci di risolvere problemi su classi e relazioni anche senza supporto di materiali visibili o manipolabili ovvero presentati in forma astratta (es. algebra)

Possono fare, sui risultati delle operazioni effettuate, nuove operazioni che sono perciò operazioni su operazioni

Page 57: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

57

Obiettivi dello sviluppo per Piaget

Ragionare in maniera astratta;

Pensare a situazioni ipotetiche in modo logico;

Organizzare regole (operazioni) in strutture complesse di ordine superiore.

Page 58: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

58

CONCETTI FONDAMENTALI DELLA TEORIA DI PIAGET

La conoscenza è una forma di attività Lo sviluppo avviene attraverso una

sequenza di stadi I processi che lo provocano sono: gli

scambi sociali e l’equilibrazione o adattamento

Page 59: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

59

PIAGET SOSTIENE CHE:

La conoscenza è una forma di attività La conoscenza deriva dall’azione (motoria o mentale)

e non da una passiva ricezione di stimoli, dalla percezione.

Esistono due principali tipi di azioni: quelle motorie (movimenti del corpo come quelli coinvolti nel

manipolare oggetti, interagire con delle persone,… e sono manifeste

quelle mentali (esperienze e operazioni) quali: riprodurre col pensiero degli eventi, identificare somiglianze, fare progetti, ragionamenti, eseguire dei calcoli… e sono interiorizzate

Page 60: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

60

PIAGET SOSTIENE CHE:

AZIONI

MOTORIE(manifeste)

MENTALI(interiorizzate)

ESPERIENZE(immagini di azioni)

OPERAZIONI

Page 61: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

61

PIAGET SOSTIENE CHE:La conoscenza è una forma di attività

IL B. nel primo anno e mezzo di vita sa eseguire solo azioni motorie, successivamente anche mentali.

Man mano che si cresce le azioni sia motorie che mentali diventano più differenziate e coordinate.

Page 62: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

62

LE ESPERIENZE MENTALI

Compaiono per prime, tra i 18 e i 24 mesi

L’attività intellettuale dei bambini in età prescolare consiste in buona parte di azioni mentali di questo tipo

Consistono nell’immaginare un’azione (aprire una porta, gettare una palla,…), invece che eseguirla effettivamente

Page 63: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

63

LE OPERAZIONI MENTALI

Compaiono verso i 6-7 anni

Reversibile: ogni operazione ha un suo contrario logico (es. rendersi conto della invarianza della massa);

Sono astratte Sono generali, applicabili

a contenuti diversi Sono reversibili, poiché

i loro risultati possono essere invertiti, compensati o annullati da altre operazioni ad esse collegate

Fanno parte di totalità o strutture

Page 64: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

64

ORGANIZZAZIONE ED ADATTAMENTO

Lo sviluppo di un essere vivente avviene attraverso progressive organizzazioni e adattamenti.

Organizzazione = tendenza a formare totalità costituite da un numero crescente di parti differenti e interconnesse; interdipendenza che c’è tra i vari elementi di un organismo biologico.

Adattamento (o equilibrazione) =, viene da Piaget spiegato mediante due processi complementari: assimilazione e accomodamento

Page 65: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

65

ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO

Assimilazione riguarda l’azione dell’organismo sull’ambiente e consiste nell’incorporare, assorbire qualcosa a livello materiale o organico (come quando si mangia o si respira) o cognitivo (come quando si applica a un oggetto uno schema motorio o mentale; ad esempio prendere in mano un oggetto, considerarlo appartenente ad una classe).

Page 66: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

66

ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO

L’accomodamento riguarda l’azione con cui l’ambiente costringe l’organismo a modificare le azioni ad esso indirizzate (adeguamento dei movimenti della mascella alle caratteristiche di un certo cibo, secrezione di saliva e succhi gastrici in relazione alle caratteristiche del cibo)

Page 67: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

67

ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO

Assimilazione = cambiamento dell’ambiente (campo cognitivo) inserimento in uno schema motorio o mentale

Accomodamento = cambiamento dell’organismo (schemi di attività motorie e mentali)

Page 68: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

68

ASSIMILAZIONE E ACCOMODAMENTO

L’assimilazione incorporazione di un oggetto (prima) e di un’ idea (successivamente) in uno schema che il bambino possiede già;

Assimilazione: applicare idee e abitudini vecchie a oggetti e eventi nuovi, eventi nuovi come parte di schemi esistenti

Es. b. 1 anno ha schema oggetti piccoli (li scuote e li morde) e applica questo schema a tutti gli oggetti;

L’accomodamento: modificazione dello schema posseduto per renderlo compatibile con l’oggetto-idea nuovo;

Es. b. 2 anni prima sbatte, tira, mette in bocca una calamita, poi scoperta la sua proprietà applica il nuovo schema e cerca oggetti da attrarre;

Page 69: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

69

ADATTAMENTO (equilibrio dinamico fra assimilazione e accomodamento)

Ogni volta che nel bambino in relazione a un evento o problema nuovo si ha accrescimento intellettivo-maturazione, generazione di uno schema più adattivo si ha accomodamento;

Il repertorio di schemi, idee e soluzioni vengono così proposte per far fronte a situazioni nuove (assimilazione) fino a quando non si genera un nuovo disequilibrio, ecc.

Page 70: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

70

ADATTAMENTO (equilibrio dinamico fra assimilazione e accomodamento)

L’adattamento c’è quando assimilazione ed accomodamento sono in equilibrio (dinamico). Quando si verifica tale equilibrio, “l’organismo si trasforma in funzione dell’ambiente e questa variazione ha per effetto un accrescimento degli scambi tra ambiente ed organismo favorevole alla conservazione di quest’ultimo”

Page 71: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

71

L’Asilo nido:

risorsa o problema?

(coerentemente con il pensiero di Piaget)

Page 72: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

72

IL RUOLO DELLA COOPERAZIONE TRA PARI Le interazioni sociali soprattutto con coetanei

promuovono lp sviluppo cognitivo, non tanto per una trasmissione di conoscenze e abilità quanto soprattutto perché costringono il B. a confrontarsi con desideri e credenze diverse dalle sue.

Il B. passa da un pensiero che Piaget chiama

autistico e poi egocentrico (questo per sottolinearne la soggettività e la sua finalità di soddisfazione dei desideri attraverso il gioco, la fantasia) refrattario sia al confronto con la realtà sia ai

principi della logica a un pensiero socializzato. Da ciò deriva l’importanza del confronto con i coetanei,

Page 73: Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra1 1. LO SVILUPPO COGNITIVO 2. L’INTELLIGENZA 3. IL CONTRIBUTO DI PIAGET Psicologia dello sviluppo Università.

Psicologia dello Sviluppo Prof. V. Alastra

73

PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELLA TEORIA La teoria di Piaget ha esercitato un forte richiamo

anche nel campo dell’educazione, ad essa si sono appellati sia pedagogisti che psicologi

Diversi studi, tuttavia, hanno lamentato la scarsa chiarezza dei concetti formulati ed hanno posto in dubbio il loro potere esplicativo

Sebbene siano effettivamente riconosciute delle sequenze di sviluppo universali, molte ricerche, recenti, hanno mostrato che i bambini in età prescolare possiedono numerose conoscenze ed abilità che i compiti di Piaget non mettono in luce; analoghe osservazioni riferite per le competenze relative ad altri stadi