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Lo stato di attuazione della bonifica Lo stato di attuazione della bonifica delle aree marine e di transizione delle aree marine e di transizione interne ai SIN interne ai SIN Elena Romano, Antonella Ausili & Massimo Gabellini Elena Romano, Antonella Ausili & Massimo Gabellini [email protected] [email protected] AGRIPORT Workshop 2012 - I sedimenti dei porti sono una risorsa AGRIPORT Workshop 2012 - I sedimenti dei porti sono una risorsa Livorno, 31 maggio 2012

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Lo stato di attuazione della bonifica Lo stato di attuazione della bonifica delle aree marine e di transizione delle aree marine e di transizione

interne ai SINinterne ai SIN

Elena Romano, Antonella Ausili & Massimo GabelliniElena Romano, Antonella Ausili & Massimo Gabellini

[email protected]@isprambiente.it

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AGRIPORT Workshop 2012 - I sedimenti dei porti sono una risorsaAGRIPORT Workshop 2012 - I sedimenti dei porti sono una risorsa

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è un Ente pubblico L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, è un Ente pubblico vigilato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, nato dalla vigilato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, nato dalla fusione di:fusione di:

- APAT, Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici- APAT, Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici

- INFS, Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica- INFS, Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica

- ICRAM, Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare - ICRAM, Istituto Centrale per la Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare

Svolge attività di:Svolge attività di:

- Ricerca scientifica e applicata a tutte le tematiche di carattere ambientale e supporto- Ricerca scientifica e applicata a tutte le tematiche di carattere ambientale e supporto tecnico-scientifico alle amministrazioni centrali e locali. tecnico-scientifico alle amministrazioni centrali e locali.

In particolare, nello studio dell’ambiente marino si occupa di: In particolare, nello studio dell’ambiente marino si occupa di: - Salvaguardia e valorizzazione della fascia costieraSalvaguardia e valorizzazione della fascia costiera- Prevenzione e mitigazione degli impatti, controllo, bonifica e ripristino di ambientiPrevenzione e mitigazione degli impatti, controllo, bonifica e ripristino di ambienti marini e di transizione contaminati marini e di transizione contaminati- Attività di movimentazione dei sedimenti marini (dragaggi portuali, ripascimenti, ecc)Attività di movimentazione dei sedimenti marini (dragaggi portuali, ripascimenti, ecc)- Studio e tutela degli habitat, della biodiversità, delle aree marine e specie marineStudio e tutela degli habitat, della biodiversità, delle aree marine e specie marine protette e uso sostenibile delle risorse marine protette e uso sostenibile delle risorse marine

ISPRAISPRA

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Sono presenti numerose attività Sono presenti numerose attività antropiche lungo le coste italiane:antropiche lungo le coste italiane:

insediamenti urbani, attività industriali, insediamenti urbani, attività industriali, agricole, estrattive. agricole, estrattive.

In particolare, nelle aree portuali sono In particolare, nelle aree portuali sono presenti numerose attività altamente presenti numerose attività altamente inquinanti (poli chimici e petrolchimici, inquinanti (poli chimici e petrolchimici, cantieri navali, aree militari, ecc.)cantieri navali, aree militari, ecc.)

Aree marino-costiere e salmastre:il recettore finale Aree marino-costiere e salmastre:il recettore finale dell’inquinamentodell’inquinamento

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AGRIPORT Workshop 2012 - I sedimenti dei porti sono una risorsaAGRIPORT Workshop 2012 - I sedimenti dei porti sono una risorsa

I Siti di Interesse Nazionale (SIN) con I Siti di Interesse Nazionale (SIN) con perimetrazione “a mare”perimetrazione “a mare”

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Perimetrazioni di aree marine Perimetrazioni di aree marine interne ai SINinterne ai SIN

Necessità di definire una strategia di caratterizzazione su larga scala, univoca Necessità di definire una strategia di caratterizzazione su larga scala, univoca ma al tempo stesso flessibile, finalizzata a individuare gli opportuni interventi ma al tempo stesso flessibile, finalizzata a individuare gli opportuni interventi di messa in sicurezza di emergenza, bonifica e ripristino ambientaledi messa in sicurezza di emergenza, bonifica e ripristino ambientale

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Tipologia degli ambienti da investigareTipologia degli ambienti da investigare

− Diverse tipologie di aree ed ecosistemi marino-costieri come porti, lagune, Diverse tipologie di aree ed ecosistemi marino-costieri come porti, lagune, zone umide, fondali sabbiosi, fondali rocciosi, foci di fiumi, ecc.zone umide, fondali sabbiosi, fondali rocciosi, foci di fiumi, ecc.

− Aree diverse per estensione, storia e tipologia di contaminazione, Aree diverse per estensione, storia e tipologia di contaminazione, caratteristiche morfologiche, idrodinamiche, geologiche, geochimiche, ecc. caratteristiche morfologiche, idrodinamiche, geologiche, geochimiche, ecc.

− Contestuale presenza di:Contestuale presenza di:− attività industriali ad elevato impatto, discariche incontrollate, aree ad attività industriali ad elevato impatto, discariche incontrollate, aree ad

intensa attività agricola, arsenali militari, cantieri navali, porti con elevato intensa attività agricola, arsenali militari, cantieri navali, porti con elevato traffico marittimo, ecc.traffico marittimo, ecc.

− aree ad elevato pregio naturalistico, aree con risorse biologiche di elevato aree ad elevato pregio naturalistico, aree con risorse biologiche di elevato valore commerciale (acquacoltura) e/o destinate a specifici usi legittimi valore commerciale (acquacoltura) e/o destinate a specifici usi legittimi (balneazione, navigazione da diporto, etc.)(balneazione, navigazione da diporto, etc.)

Strategia di caratterizzazioneStrategia di caratterizzazione

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Riferimenti normativi al momento della definizione della Riferimenti normativi al momento della definizione della strategia d’indaginestrategia d’indagine

− Mancano riferimenti normativi specifici sia relativamente alle strategie di Mancano riferimenti normativi specifici sia relativamente alle strategie di indagine che a criteri di valutazione dei risultatiindagine che a criteri di valutazione dei risultati

− Riferimenti normativi su tematiche analoghe:Riferimenti normativi su tematiche analoghe:

− DM 24 gennaio 1996DM 24 gennaio 1996

− ““Protocollo Fanghi Venezia”Protocollo Fanghi Venezia”

− D. Lgs. 152/99, così come modificato dal D. Lgs. 258/00D. Lgs. 152/99, così come modificato dal D. Lgs. 258/00

− Direttiva Europea 2000/60/CEDirettiva Europea 2000/60/CE

− Direttiva Quadro sulle AcqueDirettiva Quadro sulle Acque

Strategia di caratterizzazioneStrategia di caratterizzazione

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Analisi fisico-chimiche del comparto abioticoAnalisi fisico-chimiche del comparto abiotico

SEDIMENTI (comparto conservativo)SEDIMENTI (comparto conservativo)In alcuni casi, COLONNA D’ACQUAIn alcuni casi, COLONNA D’ACQUA

Analisi ecotossicologicaAnalisi ecotossicologica

Quali sono gli effetti della Quali sono gli effetti della contaminazione sugli organismi?contaminazione sugli organismi?

Indagine biologicaIndagine biologica

Ci sono alterazioni Ci sono alterazioni nelle comunità?nelle comunità?

Approccio integrato alla caratterizzazione Approccio integrato alla caratterizzazione (TRIADE)(TRIADE)

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Definizione del modello concettualeDefinizione del modello concettuale

SEDIMENTISEDIMENTIBIOTABIOTAACQUAACQUA

− Identificazione delle sorgentiIdentificazione delle sorgenti

− Identificazione dei percorsi di migrazioneIdentificazione dei percorsi di migrazione

− Identificazione dei recettori in ambiente marinoIdentificazione dei recettori in ambiente marino

Suddivisione della caratterizzazione in due fasiSuddivisione della caratterizzazione in due fasi

Modello Modello concettualeconcettuale

Fase I - prioritariaFase I - prioritaria Fase II - di dettaglioFase II - di dettaglio

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− Distribuzione orizzontale e verticale dei contaminanti nei sedimentiDistribuzione orizzontale e verticale dei contaminanti nei sedimenti− Possibili correlazioni tra distribuzione dei contaminanti e caratteristiche Possibili correlazioni tra distribuzione dei contaminanti e caratteristiche

granulometriche dei sedimentigranulometriche dei sedimenti− Effetti della contaminazione sugli organismi marini e biodisponibilità degli Effetti della contaminazione sugli organismi marini e biodisponibilità degli

inquinanti individuati e l’eventuale trasferimento alle reti troficheinquinanti individuati e l’eventuale trasferimento alle reti trofiche− Concentrazione dei contaminanti lungo la colonna d’acqua in casi particolari e in Concentrazione dei contaminanti lungo la colonna d’acqua in casi particolari e in

aree sensibili aree sensibili − Contributo naturale ed antropico per metalli ed elementi in tracce (anomalie Contributo naturale ed antropico per metalli ed elementi in tracce (anomalie

geochimiche)geochimiche)− Elementi utili alla progettazione degli interventi di bonificaElementi utili alla progettazione degli interventi di bonifica

Obiettivi della fase di caratterizzazioneObiettivi della fase di caratterizzazioneFase I - Studi per la valutazioni sulla:Fase I - Studi per la valutazioni sulla:

− Caratteristiche chimico, fisiche, microbiologiche e ecotossicologiche di aree Caratteristiche chimico, fisiche, microbiologiche e ecotossicologiche di aree precedentemente non investigateprecedentemente non investigate

− Approfondimenti analitici sui campioni prelevati nella fase precedenteApprofondimenti analitici sui campioni prelevati nella fase precedente− Indagini sulla colonna d’acquaIndagini sulla colonna d’acqua− Indagini sui popolamenti bentonici e necto-bentoniciIndagini sui popolamenti bentonici e necto-bentonici

Fase II - Studi per la valutazioni su:Fase II - Studi per la valutazioni su:

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− maglie di dimensioni variabili (da 450x450 m a 150x150 m, fino a 50x50 maglie di dimensioni variabili (da 450x450 m a 150x150 m, fino a 50x50 m sui fondali; da 100x100 m a 50x50 m nelle aree di spiaggia) nelle aree m sui fondali; da 100x100 m a 50x50 m nelle aree di spiaggia) nelle aree maggiormente critichemaggiormente critiche− con una stazione di campionamento a maglia (carote)

− transetti equidistanti perpendicolari alla linea di costa nelle rimanenti areetransetti equidistanti perpendicolari alla linea di costa nelle rimanenti aree− con numero variabile di stazione di campionamento in funzione della

lunghezza del transetto

Strategia d’indagine sui sedimentiStrategia d’indagine sui sedimenti

− analisi “in continuo” su alcune carote per analisi “in continuo” su alcune carote per discriminare i contenuti antropici da quelli discriminare i contenuti antropici da quelli naturali e evidenziare, ove presenti, eventuali naturali e evidenziare, ove presenti, eventuali anomalie geochimiche dell’areaanomalie geochimiche dell’area

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Strategia d’indagine: l’esempio del SIN Livorno Strategia d’indagine: l’esempio del SIN Livorno (2004)(2004)

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− Prelievo e analisi di specie marine con differenti caratteristiche Prelievo e analisi di specie marine con differenti caratteristiche ecologiche, posizionate a livelli diversi della rete trofica e caratterizzate ecologiche, posizionate a livelli diversi della rete trofica e caratterizzate da permanenza significativa all’interno del sito d’indagine relativamente da permanenza significativa all’interno del sito d’indagine relativamente al proprio ciclo di vita per:al proprio ciclo di vita per:

− valutazione del trasferimento dei contaminanti dal sedimento al comparto biotico e della loro biomagnificazione

− Organismi marini con caratteristiche idonee alla finalità dell’indagineOrganismi marini con caratteristiche idonee alla finalità dell’indagine

− Organismi filtratori (ad esempio, i bivalvi - Mytilus galloprovincialis)

− Specie necto-bentoniche scelte tra quelle a più stretto contatto con il fondale come, ad esempio, triglia di fango (Mullus barbatus), salpa (Salpa spp.), sciarrano (Serranus cabrilla), cefalo (Mugil spp.), ecc.

Strategia d’indagine sugli organismiStrategia d’indagine sugli organismi

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− Definizione di valori di riferimento per la valutazione della qualità dei Definizione di valori di riferimento per la valutazione della qualità dei sedimenti sedimenti sulla base di criteri scientifici e normativisulla base di criteri scientifici e normativi, nazionali e , nazionali e internazionaliinternazionali

− Direttiva 2000/60/CE (obiettivi di qualità)

− Direttiva 76/464/CE e decisione 2455/2001/CE (sostanze pericolose e prioritarie)

− DM 367 del 6 novembre 2003

Criteri di valutazione dei risultati di Criteri di valutazione dei risultati di caratterizzazionecaratterizzazione

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Criteri di valutazione dei risultati di Criteri di valutazione dei risultati di caratterizzazionecaratterizzazioneSQG INTERNAZIONALI

I VALORI INTERNAZIONALI NON POSSONO ESSERE “ASSUNTI” TAL QUALE IN ITALIA PERCHE’:

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Criteri di valutazione dei risultati di Criteri di valutazione dei risultati di caratterizzazionecaratterizzazione

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QUALITA’ DEI SEDIMENTI E OPZIONI DI GESTIONE

DISCARICA

TRATTAMENTO

CASSE DI COLMATAStrutture portuali (banchine, moli, ecc.)

BENEFICIAL USERECUPERO AMBIENTALE E MORFOLOGICO

IMMERSIONE IN MARE

RIPASCIMENTO

Opzioni di gestione in funzione della qualità dei Opzioni di gestione in funzione della qualità dei sedimentisedimenti

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Stato di avanzamento delle attività di Stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione nei SIN caratterizzazione nei SIN

In tutte le aree caratterizzate si evidenzia una diretta correlazione della In tutte le aree caratterizzate si evidenzia una diretta correlazione della contaminazione con le attività antropiche passate o ancora presenticontaminazione con le attività antropiche passate o ancora presenti

L’entità della contaminazione risulta direttamente correlabile con le caratteristiche L’entità della contaminazione risulta direttamente correlabile con le caratteristiche morfobatimetriche, nonché sedimentologiche delle diverse aree, che hanno favorito o morfobatimetriche, nonché sedimentologiche delle diverse aree, che hanno favorito o

meno l’accumulo di contaminanti nei sedimentimeno l’accumulo di contaminanti nei sedimenti

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Stato di avanzamento delle attività di Stato di avanzamento delle attività di caratterizzazione nei SIN caratterizzazione nei SIN

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I risultati della caratterizzazione nei SINI risultati della caratterizzazione nei SIN

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I risultati della caratterizzazione nei SIN I risultati della caratterizzazione nei SIN

SIN Priolo GargalloSIN Priolo Gargallo

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La definizione degli interventi di bonificaLa definizione degli interventi di bonifica

− Finalizzati alla rimozione di sorgenti inquinanti e contenimento della Finalizzati alla rimozione di sorgenti inquinanti e contenimento della diffusione dei contaminanti nelle aree d’intervento (confinamento o diffusione dei contaminanti nelle aree d’intervento (confinamento o rimozione di hot spot, conterminazione di aree di terra, ecc.)rimozione di hot spot, conterminazione di aree di terra, ecc.)

− Gradualità nell’attuazione degli interventi di bonifica in casi di particolare Gradualità nell’attuazione degli interventi di bonifica in casi di particolare complessità per la natura stessa degli interventi o dell’estensione complessità per la natura stessa degli interventi o dell’estensione dell’area interessata dai medesimidell’area interessata dai medesimi

− Priorità d’intervento in funzione di: livello di contaminazione, tipologia Priorità d’intervento in funzione di: livello di contaminazione, tipologia dei contaminanti, potenzialità di diffusione della contaminazione, dei contaminanti, potenzialità di diffusione della contaminazione, specifica destinazione d’uso dell’areaspecifica destinazione d’uso dell’area

− Possono prevedere: avvio di intensa e mirata attività di monitoraggio; Possono prevedere: avvio di intensa e mirata attività di monitoraggio; limitazioni d’uso dell’area e monitoraggio intensivo; interventi di limitazioni d’uso dell’area e monitoraggio intensivo; interventi di trattamento in situ; rimozione di sedimenti contaminati e ricollocamento trattamento in situ; rimozione di sedimenti contaminati e ricollocamento in strutture di confinamento realizzate in ambito portuale o costiero o in strutture di confinamento realizzate in ambito portuale o costiero o invio a opportuno impianto di trattamento o a discaricainvio a opportuno impianto di trattamento o a discarica

− Misure di mitigazione e piano di monitoraggio delle attività in ogni caso Misure di mitigazione e piano di monitoraggio delle attività in ogni caso

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Sulla base dei risultati emersi dalle diverse caratterizzazioni sono stati Sulla base dei risultati emersi dalle diverse caratterizzazioni sono stati predisposti da ISPRA, su richiesta del Ministero dell’Ambiente, per molti SIN, predisposti da ISPRA, su richiesta del Ministero dell’Ambiente, per molti SIN, specifici progetti preliminari di bonifica, mirati a individuare le principali specifici progetti preliminari di bonifica, mirati a individuare le principali criticità ambientali riscontrate in ciascun sito e il relativo ventaglio di soluzioni criticità ambientali riscontrate in ciascun sito e il relativo ventaglio di soluzioni progettuali idonee e efficaci per il risanamento ambientaleprogettuali idonee e efficaci per il risanamento ambientale

Nonostante la predisposizione di progetti preliminari, gli interventi di bonifica Nonostante la predisposizione di progetti preliminari, gli interventi di bonifica attuati sulle aree marine sono, a oggi, estremamente esigui, anche in attuati sulle aree marine sono, a oggi, estremamente esigui, anche in considerazione delle elevate volumetrie e superfici in gioco e dell’assenza di considerazione delle elevate volumetrie e superfici in gioco e dell’assenza di soluzioni sostenibili su larga scala. Da tener presente, inoltre, che la soluzioni sostenibili su larga scala. Da tener presente, inoltre, che la progettazione definitiva richiede ulteriori studi e approfondimenti, volti progettazione definitiva richiede ulteriori studi e approfondimenti, volti all’identificazione delle tecnologie di bonifica più efficaci per la risoluzione all’identificazione delle tecnologie di bonifica più efficaci per la risoluzione della problematica del sito, e alla relativa verifica di sostenibilità economica. della problematica del sito, e alla relativa verifica di sostenibilità economica.

Tra i siti che hanno avviato la fase di progettazione definitiva, anche se Tra i siti che hanno avviato la fase di progettazione definitiva, anche se parziale, ci sono il SIN Priolo (fondali più contaminati della rada di Augusta) e parziale, ci sono il SIN Priolo (fondali più contaminati della rada di Augusta) e il SIN Coroglio-Bagnoli (fondali prospicienti l’impianto industriale)il SIN Coroglio-Bagnoli (fondali prospicienti l’impianto industriale)

Stato di avanzamento degli interventi di bonificaStato di avanzamento degli interventi di bonifica

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Considerando le necessità infrastrutturali e di Considerando le necessità infrastrutturali e di mantenimento dei fondali, all’interno delle mantenimento dei fondali, all’interno delle aree portuali c’è la reale esigenza di dragare aree portuali c’è la reale esigenza di dragare periodicamente i fondali gestendo il materiale periodicamente i fondali gestendo il materiale rimosso indipendentemente dalle attività di rimosso indipendentemente dalle attività di bonifica eseguite o in corso di svolgimentobonifica eseguite o in corso di svolgimento

Dragaggi in aree SINDragaggi in aree SIN

art. 1, comma 996 della L. 296/2006 eart. 1, comma 996 della L. 296/2006 erelativo decreto attuativo (DM 7 novembre 2008)relativo decreto attuativo (DM 7 novembre 2008)

recentemente sostituito da recentemente sostituito da

art. 48 Legge n. 27 del 24 marzo 2012art. 48 Legge n. 27 del 24 marzo 2012(conversione del DL 24 gennaio 2012)(conversione del DL 24 gennaio 2012)

consente il dragaggio all’interno di aree SIN e definisce diverse opzioni di consente il dragaggio all’interno di aree SIN e definisce diverse opzioni di gestione del materiale dragatogestione del materiale dragato

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AGRIPORT Workshop 2012 - I sedimenti dei porti sono una risorsaAGRIPORT Workshop 2012 - I sedimenti dei porti sono una risorsa

Le attività di caratterizzazione eseguite nelle aree marine e lagunari interne Le attività di caratterizzazione eseguite nelle aree marine e lagunari interne ai SIN hanno consentito di:ai SIN hanno consentito di:- definire in maniera dettagliata entità e estensione della contaminazionedefinire in maniera dettagliata entità e estensione della contaminazione delle aree indagate; delle aree indagate;- individuare le principali fonti di inquinamento;individuare le principali fonti di inquinamento;- definire gli elementi necessari alla progettazione degli interventi didefinire gli elementi necessari alla progettazione degli interventi di risanamento ambientale risanamento ambientale

L’intervento di bonifica sulle aree marine è molto più complesso di quello che L’intervento di bonifica sulle aree marine è molto più complesso di quello che si può prevedere a terra e, di conseguenza, è importante il ruolo della ricerca si può prevedere a terra e, di conseguenza, è importante il ruolo della ricerca scientifica e tecnologica nella definizione delle operazioni di bonifica scientifica e tecnologica nella definizione delle operazioni di bonifica applicabili che devono essere specifiche, selettive e poco invasive di ambienti applicabili che devono essere specifiche, selettive e poco invasive di ambienti comunque sensibili a qualsiasi cambiamento.comunque sensibili a qualsiasi cambiamento.

È importante pertanto prevedere adeguati sistemi di controllo e È importante pertanto prevedere adeguati sistemi di controllo e monitoraggio in tempo reale finalizzati alla verifica degli effetti che gli monitoraggio in tempo reale finalizzati alla verifica degli effetti che gli interventi di bonifica possono provocare all’ecosistema marino.interventi di bonifica possono provocare all’ecosistema marino.

ConclusioniConclusioni

Page 26: Lo stato di attuazione della bonifica delle aree marine e di transizione interne ai SIN Elena Romano, Antonella Ausili & Massimo Gabellini elena.romano@isprambiente.it.

AGRIPORT Workshop - Livorno 31 maggio 2012AGRIPORT Workshop - Livorno 31 maggio 2012

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