Lo sai come superare le incomprensioni in azienda?
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Transcript of Lo sai come superare le incomprensioni in azienda?
“… sono felice che tu sia a casa. Purtroppo non sono riuscito a finire il lavoro che volevo fare,
e mi dispiace di non poterlo portare a termine ora che sei tornato…”
Come scegliereste di rispondere a questa comunicazione? Con gioia o con disappunto?
Spesso le incomprensioni nascono da ambiguità e queste sono da ricercare nelle modalità di emissione del
messaggio.
A scuola l’efficacia della comunicazione
dell’insegnante è definita dalla
comprensione dell’alunno: se l’alunno
è confuso probabilmente la comunicazione
dell’insegnante è stata inefficace.
La comunicazione è definita dal risultato che essa ottiene.
È necessario quindi imparare a fare attenzione alle
reazioni del nostro interlocutore e
variare di conseguenza il nostro
comportamento.
La miglior capacità di ogni individuo, nella comunicazione, è la flessibilità, cioè la
capacità di orientare il proprio comportamento verso il ricevente per
ottenere l’obiettivo voluto.
Il significato della nostra comunicazione è la risposta che se ne ottiene. La risposta non è mai sbagliata, siamo noi a sbagliare la comunicazione. In questo
caso, se ciò che stiamo facendo non funziona, cambiamolo!
Ma fammi capire una cosa: tu sei un professionista,
giusto? O comunque hai la responsabilità
di guidare e di influenzare altre persone. Esatto?
E per fare questo hai bisogno di costruirti un vantaggio competitivo, che ti aiuti a
distinguerti e a fare la differenza. Non è forse così?
In modo che tua possa aiutare, guidare e influenzare - clienti, collaboratori e le persone
che ti stanno più vicino.
Pensaci bene, per ottenere tutto questo hai bisogno di sapere:
> La Comunicazione;> Come Creare Relazioni Produttive Professionali;
…così come devi saper dire la cosa giusta al
momento giusto e nel modo giusto a
seconda di colui che hai di fronte e non
solo per te ma anche per quelle persone che
si aspettano da te decisioni e risposte.
E questo vuol dire essere un esempio di COMUNICAZIONE e di INTERAZIONI
comunicative adeguate.
Parlare non vuol dire comunicare.
E parlare tanto per parlare e non comunicare o non avere a disposizione adeguati strumenti comunicativi ti fa rischiare di cadere in una di
queste due categorie: gli ESECUTORI e i PRESUNTUOSI.
1. I POLITICI: sono quelli che la raccontano. Spesso hanno molte parole a disposizione e
parlano, parlano, parlano e non arrivano mai o di rado al nocciolo della questione.
E per questo poi riescono a raccontarsela pure quando si tratta di prendersi la responsabilità.
Non ci provano più ad essere sinceri con se stessi e utilizzano in modo smisurato e continuo parole
astratte. In momenti di difficoltà tirano in
causa gli altri per poter prendere forza
dalle parole degli altri.
Così facendo sminuiscono anche la loro figura. Si sono convinti che coloro che ascoltano siano dotati di ignoranza a tal punto che possono dire qualsiasi cosa che in ogni caso hanno il
potere sugli altri.
Per cui sono mossi dal desiderio di comandare e utilizzano la comunicazione a titolo di
cartomanti saccenti. Il loro unico obiettivo è il tornaconto personale.
Abili manipolatori non sanno più distinguere la realtà manipolata dalla realtà. Continuano
imperterriti in questo meccanismo perché si accontentano di niente di meglio che il minimo.
In altre parole: eseguono un copione scritto su misura da qualcun altro. Sono prigionieri di pensieri come: è meglio avere potere, il mio
potere è in pericolo, gli altri sono stupidi, non capiscono niente, io so come si fa…
Pregiudizi che li hanno portati a creare dei grandi giri di parole. Vivendo una vita inseguendo il potere sugli altri attraverso il controllo degli altri ed in una
posizione di presunzione.
Conoscete qualcuno così? magari qualcuno nel vostro team o tra le persone di cui avete la
responsabilità.
?
2. Poi ci sono i PRESIDENTI: quelli che di solito, titolari d’azienda o presidenti della proloco
paesana, vorrebbero ma non sanno come fare ma che grazie al potere di ruolo hanno una
comunicazione urlata ed impositiva.
Mascherano la loro insicurezza dietro al loro tono sia personale che comunicativo
sostenuto. Prigionieri di questo ruolo, sono sempre così: a casa come con gli amici o si fa ciò che dicono loro oppure la loro reazione
può suscitare perplessità.
Ma, sotto sotto serve per nascondere i loro limiti. A volte tuttologi e saccenti, hanno una
risposta a tutto. Suscitano poca voglia di condividere perché il rapporto che si crea è
che…
“Io vinco” E
“Tu perdi”
E con i propri collaboratori, per loro non c’è spazio. Si mettono al centro dell’attenzione perché dimostrano e ostentano sicurezza.
All’inizio ti sembrano modelli da seguire ma, poco a poco che il tempo passa, la loro
insicurezza viene percepita e la considerazione di loro risulta finire ai minimi storici.
Poco inclini alle relazioni umane e molto concentrati sulla propria persona e sui propri successi, non
vedono gli altri. Anzi, non si accorgono proprio degli altri e dei loro bisogni.
Parlano come persone di successo ed a volte la frase “Io so cosa vuol dire ” esce dalla loro
bocca sotto forma di protezione di se stessi. È frequente che si nascondano sotto forma di
comunicazioni mascherate da incontrovertibili verità come “Si è sempre fatto così …”,
“Ognuno fa quello che si sente …”, “Ogni cosa a suo tempo …”, modi di dire che non
permettono all’interlocutore di entrare in sintonia.
In altre parole oltre all’umiltà sono prigionieri di se stessi e di ciò che rappresentano. Hanno
anche fatto cose importanti, ma gli manca la strategia per valorizzarli e non vengono
percepiti come un esempio.
Ci mettono vigore, energia e forza ma non sanno come fare, per cui si agitano, si danno un gran da fare, corrono a destra e a sinistra, fanno una gran fatica... ma vanno d’accordo solo con coloro che
sono come loro oppure con coloro che hanno accettato il ruolo di sudditi in stato di pronazione.
Hanno la sensazione di essere circondati da persone che li amano e per i quali sentono di
essere importanti, ma in realtà stanno facendo il deserto intorno a sé.
E tu vuoi essere un manager che padroneggia la sua comunicazione?
http://www.sipuocambiare.it/prodotto/la-comunicazione-del-management/