Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
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8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
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Eugenio
Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazione
Il
concetto
di
progetto
Tutti
noi
facciamo
tanti
progetti:
progettiamo
le
pros-
sime
vacanze,
gli
esami da
preparare,
il
matrimonio,
lo sviluppo di carriera,
la
serata
in
compagnia. Così
come
progettiamo
un edificio, un
impianto
o
I'arredamento
di
lurl''abitazione,
lapreparazione
di
una
cena
o
il
percorso
per
recarci
al lavoro.
Cosa
accomuna
queste
ed altre innumerevoli attività
che
possiamo
raggruppare nella
categoria
"progetto"?
L
etimologia ci
suggerisce che
la parola
venga dal
la-
tino
e
sia
composta da
pro
(avanti)
e
jàcere
(gettare),
gettare
avanti, stessa etimologia
di
"proiettare".
Nel
nostro
caso
rI
pro
è
I'avanti
nel
tempo,
quello
che
ca-
r
attenzza
il
progetto
come
ATTIVITÀ
PREDITTIVA.
In
un
progetto,
infatti, noi
cerchiamo
di
"prevedere
il
fu-
turo",
non in
senso magico,
owiamente,
anche
perché
I'iscrizione
all'Ordine
degli
Psicologi
non dà
diritto
a
ri-
cevere
come
gadget
I'apposita
sfera
di cristallo.
La
preditti-
vità
di
un
progetto
consiste
I
\
11
-
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nella
valutazione delle
variabili che
possono
interve-
nire nel
condizionare
il
verificarsi
di
un
evento
desi-
derato e
attivare
le
azioni opportune
per
raggiungere
un obiettivo
posto,
con la maggiore
probabilità possi-
bile.
Da
alcuni
il
bisogno
di
progettare
è visto con sospetto,
come
un
bisogno
di
pre-occupazione,
di
progranìmare
la
vita e
sfidare il
fato. Thlvolta dietro
questo
atteg-
giamento
c'è
però
la
pignzi4
mentale e
anche un
po'
fisica, di
mettersi alla
prova,
la
paura
di essere smqrfti-
ti
dai fatti nelle
proprie
previsioni.
I
Un
altro
approccio
interessante
è
stato
recentenlente
espresso
da
Eugenio
Scalfari,
oggi vivace
ultraottan-
tenne, che
considera il
bisogno
di
progettare
come
un
esorcismo
(positivo)
dell'angoscia di morte:
"Incertezza,
angoscia,
paura.
Sono
queste
Ie
tre
parole-chiave
radicate
nella
nostra
mente al cospetto
della
morte,
del suo
incombere
lungo
tutto l'arco
deglí anni
che
ci
sovrasta.
Per
sfuggire
a
quell'incubo
la sola consolazione,
il
solo
ristoro
è
quello
di
dare
uno
sfondo
al
mondo-di-qua,
dí
poter
ímmagi-
nare
un
mondo-di-là,
una
luce
in
fondo aI
tunnel,
un
senso
ul-
timo
in
mancanza del
quale
non ci resterebbe
altro
che
Ia
ri-
mozione del
problema
e
la sua sublimazione."
(Scalfari
E.,
L'uomo
che non credeva
in Dio, Einaudi,
Torino 2008,
p.
71)
La reazione
è
quindi
di
proiettare
se stessi
nel futuro,
continuarsi
nell'immaginarsi
vivi
anche domani,
fino
al
paradosso
di
considerare
le
persone
più
vitali
come
maggiormente
partecipi
dell'idea
di
morte:
"Il
vero
antidoto alla
paura
della morte non
può
che
provenire
dalla
vita.
Essa
è
un
formidabile
diversivo,
un
antidoto
che re-
12
-
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{il
Eugenlo
Rollo
Lo
pslcologo
e
la
progettazione
spinge
indietro
quel pensiero
e
quella
paura.
Le
persone più
vitali
sono
quelle
che
hanno
maggior
terrore della
morte, e
percíò
costrette a sfuggirla
e a
rimuoveme l'incubo
moltiplica-
no
gli
atti
di
vita
e collocano
in
essi
il
senso
del
quale
hanno
bisogno.
Un
senso
che
occupa tuttavia
solo
un
segmento della
nostra
esistenza,
il tempo di
concentrare
lo
sforzo
su un risul-
tato, su
un
obiettivo, su
una
persona,
su
un
progetto.
"
(Ibidem,
p.72)
Chiedo
scusa
per
la digressione,
ma mi
piaceva
acco-
stare
un
approccio
filosofico
intrigante con
la
pratica
di chi,
come
me, lavora
per progetti
da
lungo
tempo
e,
pur
non
riconoscendosi
nei
concetti
espressi
da
Scal-
fari,
ne
viene
utilmente stimolato,
anche
per
far
uscir2--'-'----
la
tecnica
della
progettazione
dall'eccessivo
distacio
che la consuetudine
inevitabilmente
porta
con sé.
Tornando
ad un
approccio
pragmatico,
la
definizione
classica
identifica
il
progetto
come
il complesso
di
attività correlate
tra
loro
e frnalizzate
a
creare
prodotti
o
a
rilasciare servizi rispondenti a obietti-
vi
specifici
determinati.
I
criteri
di
esecuzione,
con-
trollo e
completamento
in termini di tempi,
costi
e
qualità,
sono definiti
in
un
contratto.
Questa
definizione
pone
I'accento sugli elementi co-
stitutivi
e sulla
gestione
del
progetto,
citando obiettivi
e
criteri
esecutivi, senza
tralasciare un elemento
fon-
damentale: il
rapporto
tra
il
progettista
ed il
commit-
tente.
Se, infatti,
per
progetti
che
riguardano
esclusi-
vamente
noi
stessi
il
committente, il beneficiario, il
progettista
e
I'esecutore
sono
figure
che
si identifica-
73
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)
no in noi,
nel
momento
in cui
sviluppiamo
un
proget-
to
per
un'Organizzazione
dobbiamo
tener
conto dei
diversi attori che entrano in
gioco.
Un'altra
definizione,
infatti,
pone
proprio
I'accento
sull'aspetto
del rapporto tra committente
ed esecutore:
il
progetto
è
un insieme
di attività coordinate,
ese-
guite
da
un
6îornitore"
per produrre
un
risultato
atteso da un
"cliente"(esterno
o
interno).
Un'ulteriore
definizione, certamente di carattere
più
generale,
è
quella proposta
dal PMI, Project
Management Institute: un
progetto
è uno
sforzo
temporaneo
intrapreso per sviluppare un prodotto
od un servizio
unico.
In
questo
caso viene
posto
I'accento su una
caratteri-
stica
fondamentale di tutti i
progetti:
la
temporanei-
tà. Accade
di
frequente,
purtroppo,
che
tale
aspetto
venga trascurato
ed
un
progetto
si
trasformi
piuttosto
in un
processo.
La
differenza è sostanziale:
jl-prcrc.e.sso
èrrn
rasieme
ai azloni.
í, operazlonr
per
svilge-
attività
e
lq
uZioÈi
fu
r"t-
stione;
un
progetto
invece
ha caràttere
mmai
îGlolidati,
ha
obiettivi definiti
nato. ha un ci
Tfta con
un
inizio
ed una fine cer-
óTéno)
del
risultato
atte-
ità
non
vuol dire che
il
progetto
debba
essere
necessariamente
breve,
può
durare
anche diver-
si anni, ma tale durata temporale va
definita
a
priori.
14
tificata
dal
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Eugenio Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazione
Pertanto
dalle
definizioni
citate emerge
I'articolazione
tipica
di
un
progetto,
i
cui
punti
fondamentali
sono:
.
obiettivi:
rappresentano le
motivazioni
fonda-
mentali
che
stanno
alla
base
del
progetto,
ne
costituiscono
la
ragion
d'essere
e
definiscono
i
risultati
finali da raggiungere, il PERCTIE
del
progetto
stesso.
Questo
aspetto appare scontato
e
banale, ma
mi
è capitato
non
di
rado
di vedere
sedicenti
progetti in cui non
era
definito alcun
obiettivo;
o
vincoli:
sono
le inevitabili
restrizioni
imposte
dal
contesto
in
cui
il
progetto
si
svolge
ed han-
no
carattere
temporale, economico, organizzatr-
vo,
logistico,
normativo.
I
vincoli
vengono
evi-
denziati
da un'analisi
preliminare
della situa-
zione: se, ad
esempio, vogliamo
realtzzare
un
progetto
di
prevenzione
dell'alcoolismo
in
una
scuola,
non
possiamo
prescindere
dalla
struttura
organizzativa
della
scuola,
dagli orari e
dalla
disponibilità
del
personale
docente e non;
responsabitità: è
indispensabile
che
siano
ben
chiare
le figure
di
riferimento
delle
diverse
fun-
ziom all'interno
di
un
progetto,
il
loro
ruolo e
le
rnterazioni
tra
le
diverse
responsabilità.
Defini-
re
o'chi
fa
che cosa e
come",
soprattutto
nei
progetti
ad elevata
complessità agevola
la
chia-
rezza e
I'efficace
comunicazione
tra le
figure
responsabili,
evita
lo
scarico
di
responsabilità e
favorisce
l'orientamento
alla soluzione;
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lll
metodi
e strategie:
occorre chiarire
quale
ap-
proccio
verrà utrlizzato nell'attuazione
del
pro-
getto,
non
solo dal
punto
di
vista teorico, ma
anche e
soprattutto dal
punto
di
vista
operativo,
in stretta
connessione con
i vincoli
rilevati
e
le
risorse disponibili.
Dal
metodo
(come
si fa) de-
rivano
poi
i contenuti
delle attività
(cosa
si
fa)
e
la
conseguente suddivisione
del
progetto
in fa-
si;
pianifîcazione:
definizione dei
tempi,
delle
at-
tività e delle
fasi
per
raggiungere i risultati.
I
progetto
va
scomposto
in diversi segmenti, cia-
scuno
con
un obiettivo
intermedio, una
data
di
inizio e fine,
la
descrizione
delle attività
neces-
sarie
a
raggiungere l'obiettivo intermedio
e
i
ri-
sultati
attesi
(deliverables)
per
ogni fase. La
pianificazione
permette
di
effettuare
le
verifi-
che
sugli
stati
di avanzamento del
progetto;
risorse:
assegnazione
di
quanto
è
necessario
al-
lo svolgimento delle attività. Sono
pertanto
raggruppati
i
costi,
i
tempi,
le
persone,
le
at-
trezzature,
i materiali e
gli
strumenti
che
servo-
no
per il
completamento
delle
attività.
È
un
da-
to
fondamentale
che
determina il
successo
di
un
progetto:
sottostimare o sovrastimare
l'impiego
di
risorse
può
portare
al
fallimento o al rifiuto
del
progetto
da
parte
del committente;
rischi: vanno
definiti a
priori
quali
rischi
si
in-
travedono
all'atto
della
progettazione.
Più
fre-
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Eugenio Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazione
quentemente
essi sono legati
alla disponibilità
di risorse,
all'organizzazione,
alla necessità
di
coordinare
più
attori,
alla nascita di imprevisti
ed
emergenze,
all'influenza
di
fattori
esterni.
Riflettere sui rischi
aumenta le orobabilità di
iflettere sui rischi
aumenta le
orobabilità
di
suqlg*
del
progetto,
ignorarli
no_n
serve ad
.
verifîca
e valutazione: all'inizio del
progetto
occorre
anche stabilire con
quali
metodi
e stru-
menti sarà verificato il
raggiungimento
dei
ri-
sultati attesi, sia durante 1o
svolgimento del
progetto
(stati
dr avanzamento
e deliverables),
sia
al termine.
I
criteri di
verifica
e
valutazione
dovranno
essere il
più
possibile
oggettivi
e mi-
surabili
quantitativamente.
Questi
principi
generali
sulla struttura dei
progetti
so-
no naturalmente applicabili anche
alle
materie
psico-
logiche,
sia
pur
con
le
dovute specificità.
Non bisogna
dimenticare
che
spesso
i
progetti
in
psi-
cologia
riguardano
realtà
complesse
ed estese,
spesso
si
svolgono
in
ambito pubblico,
quindi
I'attenzione
ai
vincoli
e alle risorse non va sottovalutata.
Così come va
sempre tenuta in considetazione la mol-
teplicità
di
attori
che
intervengono nello
svolgimento
di
un
progetto.
Dal
committente
al
project
manager,
dal cliente al
team di
sviluppo del
progetto,
dal
bene-
ficiario
al
responsabile dell'organizzazione, tutta
una
complessa
rete di idee,
personalità
e
relazioni
si
in-
treccia
in
un unico
contenitore che
a
sua
volta
è stret-
17
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tamente
correlato con
altri contenitori ed
organizza-
zioni
altrettanto complessi.
Nel
progettare,
dunque, abbiamo bisogno
di
adottare
un'ottica
sistemica,
in
grado
di
analizzare
i
diversi
punti
di
vista,
di
integrare esigenze,
attività, ritmr, n-
sorse che
appartengono
ad
esperienze e funzioni di-
verse.
Guai
a considerare il
nostro
obiettivo ed il no-
stro
progetto
come
primari
e dominanti: sarebbe un
fallimento
certo, in
quanto
le variabili
incontrollate
getterebbero
le
aziont
in balia
dell'emeîgenza conti-
nua.
Un
progetto
va
invece
pensato
come
armonica-
mente inserito
in
un
contesto
più
ampio,
di
cui
può
e
deve
essere
parte integrante,
con
obiettivi
realistici
e
non confliggenti con
il
sistema cui appartiene.
18
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Eugenio Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazlone
Progettazione
e
proj
ect
management
Abbiamo
già
definito
il
progetto
come
una
serie
di
at-
tività
finalizzate
al
raggiungimento
di
determinati
o-
biettivi
che
tenga
conto del sistema e dei
vincoli
pre-
senti,
soprattutto
in termini di tempi e risorse.
Se
un
progetto
è semplice ed implica
l'operatività
di
una
sola persona
(ma
questo
è
raro)
senza
coinvolgere
altre
strutture, la sua
gestione
è semplice. Più
spesso,
tuttavia,
il
progetto
implica la
collaborazione
e
I'interfacciamento
di
più
persone,
settori,
risorse,
per
cui
la
sua
gestione
è
complessa ed emerge la necessità
di
coordinamento e di
strumenti
organizzatli adegua-
ti.
Il
project
management
(utilizzo
il
termine inglese
non
per
anglofilia
ma
perché
è
il
termine
più
frequen-
temente
utilizzato
nelle
otgatxzzazioni)
non
è
altro
che
una
serie
di
metodologie
e
strumenti
per
la
ge-
stione
di
un
progetto,
principalmente
in
ambito a-
ziendale;
molti
criteri del
project
management sono
trasferibili
nella
pratica
di diverse discipline,
incluse
quelle psicologiche.
In
questo
testo
non
tratteremo approfonditamente
le
tecniche
di
project
management,
non
è
questo
1o sco-
t9
-
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po.
Tuttavia
è
importante t€ner
cmto
di
cosa voglia
dire
gestire
un
progetto,
in
modo
da
tener
conto
delle
variabili
necessarie
nel
momento
in
cui
si
pianificano
le
attività. I-a pianificazione (o
progettazione)
è
il
no-
stro
oggetto
di
surdio:
essa
costihrisce solo una
delle
fasi
del
project
menagement,
ma se noi
siamo consa-
pevoli
delle
altre
fasi
e
di
cosa il
gestore
di un
proget-
to
sarà
chiamato a
fare,
la
pianificazione
sarà
di
mi-
gliore
qualità
e si
abbasseranno
i rischi di errore.
Classicamente
il
project
management
si
articola
in di-
versi tipi di
attività:
1.
Analisi
e
definizione
degli
scopi
e
degli obietti-
vi;
2. Pianificazione
del lavoro
in funzione
degli
o-
biettivi;
3.
Individuazione
e
controllo
dei
rischi;
4.
Valutazione
e
pianificazione
delle
risorse ne-
cessarie;
5.
Allocazione/disallo
cazione
delle risorse;
6.
Organizzazione
del lavoro
e
dei
processi;
7.
Acquisizione
delle risorse
umane e
dei
materia-
li
necessari;
8.
Assegnazione
dei
task;
9.
Direzione
e coordinamento
delle
attività;
1
0.
Mi
sur
azione
dell'
av
anzamento
del
progetto
;
1
l.Analisi
dei risultati ottenuti
sulla
base dei fatti
e
delle
informazioni
raccolte;
20
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Eugenlo Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazione
l2.Definizione
e controllo
delle azioni
coffettive
necessarie
e
rimettere
il
progetto in assetto con
gli
obiettivi;
13.(Ri)previsioni tempi, costi
e
altri
indicatori
del
progetto;
l4.Gestione
della
qualità;
l5.Gestione
e soluzione
dei
problemi;
l6.Assicurazione
della
qualità
(riduzione
al
mini-
mo delle
non conformità);
lT.Identiftcazione,
gestione e
controllo
delle va-
riazioni
di
scopo;
l8.Chiusura
del
progetto
e
disallocazione
delle
ri-
sorse;
l9.Gestione
della accettazione
dei risultati
prodot-
ti;
2O.Comunicazione
dei risultati
ottenuti ai
commit-
tenti.
Solo i
primi
quattro
punti
costituiscono
I'oggetto
della
progettazione,
gli
altri
sono competenza
di
chi effetti-
vamente
gestirà
il
progetto,
cioè
del
project
manager.
Ma,
ancora
una volta,
vanno
definite
in
fase
proget-
tuale
i
criteri
e i metodi
con
cui le
attività
dovranno
essere
svolte,
nonché
gli
strumenti
di
verifica
e
valu-
tazione.
Analizziamo più
in
dettaglio
alcuni
punti
della
gestio-
ne
di
progetto.
Nel
punto L
abbiamo
distinto scopi ed
obiettivi.
È
21,
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un'attività
pro
utile chiarire meglio
questi
senta
il fine
ultimo
di
il
prin-
.\
lnvece e
un
da
to.
armonico
rispetto
allo scopo.
Facciamo
un
esempio:
un'azienda sanitaria
ha
tra
i
suoi scopi
quello
di
migliorare
i
servizi
offerti
agli
u-
tenti. All'interno
di
questo
scopo
individua
un obietti-
vo
(dimensionare
correttamente
un
servizio
psichiatri-
co
tramite
la
valutazione
dell'incidenza
della
depres-
sione
nella
popolazione
di
riferimento)
che
attua tra-
mite
uno
specifico progetto.
Non fondere
Anche
questo
libro è frutto di un
progetto.
Lo
scopo
è
di
contribuire alla
professionalità
degli
psicologi;
gli
obiettivi
sono
di
diffondere
la cultura del lavoro
per
progetti
e
far
accrescere
la capacità
di
progettazione
dei
lettori.
Nel
punto
2 si
definiscono
le
fasi
del
progetto,
in
ba-
se agli
obiettivi definiti.
Pianificare
significa
indivi-
duare,
definire e valutare
diversi
aspetti:
.
il
contesto:
come
detto in
precedeÍrza, nessun
progetto
va visto
in maniera isolata, occorre
te-
ner conto del sistema
co{uples$ifo ffint"*o
del
quale-òi
si
-uffitto
riguarda
la
formazióneHfTffirno
di
unlazienda, occorre
22
[o scono raDDre-
'
tl
nzzazione o di
pro-
Jivi,
volto
al
rasgiun
nell'ambito
-
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Eugenio Rollo
Lo
pslcologo
e
la
progettazione
tener conto, ad
esempio,
degli orari
di lavoro
aziendali,
dei
turni, del ciclo
di
vita nella
pro-
duzione e
via
dicendo,
per
fare in modo
che
il
progetto
abbia
il
minor
impatto
possibile
sull'organizzazione,
anche
per
evitare resisten-
ze e
defezioni.
Così
come nelle
scelte
metodo-
logiche
non
si
pdd pféscrruleié
clalla
tipologia
dell'orsanúmîe e dalla sua mission: è caoi-
-l
tato, ad esempio, che un
progetto
di formazione
outdoor di
team building
basato sulla
fiducia
tra
i
partecipanti,
che in alcune
realtà
aveva avuto
un
buon successo e ottimi
risultati,
si
sia mo-
strato
fallimentare
in
un
tipo
di
organizzazione
(istituto
finanziario) i
cui criteri
normativi era-
no invece basati sul sospetto ed
in
cui la fiducia
era
assolutamente
bandita
per
scelta
aziendale,
per
quanto
discutibile
potesse
essere.
Pertanto
un-plqg
izio
astrat-
to basato
esclgsMposti teorici,
ma UWtt
-ès.e
hcando
i
al
sistema.
Un
ul-
__-E_*
timo'éSéinpio:
se
devo
progettaFtn-intervento
scolastico, eviterò
di occupare il
secondo
qua-
drimestre
della
classe che
si
prepara
agli esami,
in
cui
gli
studenti sono concentrati sulla
prepa-
razione
e
gli
insegnanti
sono
"indietro
col
pro-
gramma"
e
si
affannano
a
far
divorare
pagine
e
pagine
di
testi
(a
meno
che
non
voglia
fare un
progetto
per
la
gestione
dell'ansia...);
o
il
campo dtazione,
ovvero
ciò
che è
compreso
23
'wil|.
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
14/235
o meno
nel
progetto.
Sembra
banale,
ma
è faci-
le
uscire
dal
seminato,
tanto
più
in
ambito
psi-
cologico.
La nostra
disciplina,
per quanto
si
cerchi
il
più
possibile
di
dare
una struttura pre-
cisa,
è complessa ed interconnessa
con
altre
materie e nella
pratica
si rischia spesso di anda-
re
fuori
tema o di
disperdersi in
un
nugolo
di at-
tività
trasversali
e di
competenza di altre
figure
professionaH.
È
pertanto
indispensabile
definire
con
precisione
il
'tampo
di
gioco",
le cui
linee
di demarcazione
non
devono
essere
oltrepassa-
te.
Se,
ad esempio,
il
committente è un servizio
psichiatrico
che
richiede
di
sviluppare
un
pro-
getto
per
la
diagnosi
precoce
delle
psicosi
in-
fantili
nell'ambito di
tale
servizio, devo
limi-
tarmi
a
definire
attività
che
rientrino nelle com-
petenze
del servizio,
non
posso
a
priori
proget-
tare
di
coinvolgere,
ad
esempio,
il
Comune
o
i
medici di base,
perché
uscirei
fuori
dal
campo
d'azione
del
progetto;
tale
approccio
sarebbe
invece
possibile
se il
committente
fosse un ente
con
competenze
al
di
sopra
del
servizio
e
met-
tesse a disposizione
le
necessarie
strutture
di
coordinamento.
I1
discorso
è
necessariamente
semplificato in
questa
sede,
perché
in
realtà un
progetto può
nascere
anche
dalf input di una
singola
struttura
per
poi
essere
esteso
ad alri
enti,
ma
qui
mi
preme
sottolineare
che
nell'elaborazione
di un
progetto
non
dobbiamo
lasciarci
prendere
la mano
dall'entusiasmo,
oc-
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
15/235
Eugenio Rollo
Lo
pslcologo
e
la
progettazione
corre sempre mantenere
un
forte
senso
di
realtà;
o
i
vincoli: abbiamo
già
detto come i
progetti
debbano
tener
conto
dei vincoli
imposti
dall'Organizzazione.
In
realtà
nei
due
punti
precedenti, parlando
del
contesto
e del
campo
d'azione, abbiamo
già
rilevato una
serie
di vin-
coli. Riepilogando, dobbiamo fare
i conti con
diversi
tipi
di vincoli:
o temporali:
generalmente
il
committente
definisce
i tempi
entro
i
quali
il
progetto
deve
avere
termine
o i
periodi
e le
fasce
orarie
in
cui
è
possibile
svolgere
le
attivi-
tà;
o
economici: le risorse finanziarie
sono il
più
delle volte
il
punto più
critico
ed
il
vincolo
più
pesante.
La
valutazione
dei
costi
rappresenta
un
punto
estremamente
delicato
in
tutti
i
progetti,
dai
più
sempli-
ci ai
più
complessi. Il tetto di spesa defi-
nito
dal committente
deve
garantire
il
raggiungimento
del
risultato:
in
fase di
elaborazione
progettuale
occoffe trovare
il
modo di
far
quadrare
i conti
o,
qualora
non
sia
possibile,
certificare
il
progetto
come
irrealizzabrle;
o
organizzativi:
come
citato in
preceden-
za,
molto spesso
un
progetto
si
inserisce
in
un'organizzazione definita e deve in-
tegrarsi
armonicamente
in
tali
sistemi,
-li
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
16/235
non
si
può
stravolgere l'organrzzazione
(cioè
I'insieme
dei
processi)
per
attuare
un singolo
progetto;
o
logistici:
nel
caso
un
progetto
si
svolga
presso
una
sede definita e
vicina alla
re-
sidenza
dei
partecipanti
al
team di
pro-
getto,
non
ci
sono
problemi;
accade
spes-
so
però
che il
progetto
si
svolga in
diver-
se
sedi, anche lontane
tra
loro,
costrin-
gendo
le
persone
a muoversi
sul
territorio
o
a
scambiarsi
materiali
e
documenti.
Pertanto
I'aspetto
logistico
può costituire
un
vincolo
rilevante,
anche
perché
in
ca-
so di spostamenti
fisici ha
una
forte
inci-
denza sui tempi
e
sui
costi.
Diverso
è
in-
vece
per
lo
scambio
di
materiali
che
pos-
sono
essere
inviati
senza difficoltà
per
via
telematica, ma occorre comunque
de-
finire le
modalità
di tali
trasferimenti;
o
normativi:
è un
terreno
minato
entro
il
quale
è
difficile
muoversi.
Spesso siamo
presi
dall'entusiasmo
e dall'interesse
professionale,
abbiamo
una
visione o-
rientata
al risultato
da
un
punto
di
vista
psicologico
e
tendiamo a
trascurare
il
mondo
intricato
della normativa.
Peraltro
il complesso delle leggi in
Italia è un
groviglio
inestricabile,
spesso
poco
chia-
ro
agli
stessi
specialisti
del
settore.
Pur-
tuttavia
nella
stesura
di
un
progetto
oc-
26
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
17/235
Eugenio Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazlone
corre accertarsi
di
essere
nel rispetto
del-
le diverse
gerarchie
normative,
a
partire
dalle
leggi
dello
Stato,
fino
alle circolari
ministeriali, alle leggi regionali, alle
de-
libere degli enti locali,
ai
regolamenti...
Al
di 1à
della
complessità della
materia,
comunque, basta
farsi
aiutare dalle
per-
sone
che
operano
nel
sistema all'interno
del
quale
si
svolgerà
il
problema:
ciascu-
no conosce
i vincoli normativi
della
pro-
pria
specifica realtà;
culturali:
altro
aspetto da
non
trascurare
sono
i
vincoli
di
carattere
culturale.
Ge-
neralmente si
tratta
di
resistenze al
cam-
biamento
(ogni
progetto
implica
un
im-
patto
anche
minimo
sulla
quotidianità
e
I'abitudine),
pignzia
intellettuale
o
posi-
zioni
preconcette.
Per fare un esempio,
se
dobbiamo
svolgere
un
progetto
di
psico-
logia sociale all'interno di un
gruppo
i-
slamico
integralista,
sarà
"preferibile"
prevedere
che
a svolgere
le
attività di
progetto
siano
operatori
maschi...
fare,
ma
pos'
.
le
attività
da
svolgere:
a
questo punto,
dopo
aver
tenuto conto
dei vincoli
presenti
o
posti
dal committente,
si
passa
ad
esaminare
cosa fa-
re e come.g
"Wi,
perché
le
atttr,trì,eei*silnunto
@ffi
gli
obiet-
tivi
e
i vi
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
18/235
sibile fare. In
genere
la
scelta delle
attività è
----
s
oggetto
di conflittualità
alf interno
del team di
progetto
(e
dove
il
professionista
è
da solo a
progettare
è
comunque oggetto
di conflitto
inte-
riore),
proprio
perché
siamo orientati a
scelte
che
in
teoria sarebbero le migliori,
ma non
sempre
risultano
concretamente
applicabili.
Magari in una ricerca
o in una sperimentazione
si
può
(forse
si
deve
addirittura)
adottare
una
scelta
di eccellenza, ma nella
pratica,
proprio
perché
viviamo in un sistema
complesso, non
si
può
fare
la scelta
migliore
in
assoluto,
ma
la
migliore
scelta
possibile
tenuto conto del conte-
sto.
Sono
consapevole
che
questo
approccio
di-
sincantato
può
far
storcere
il
naso
a
qualche
let-
tore, ma
provate
solo
a
pensare
ad
un
piccolo
esempio, abbastanza
neutro:
un
servizio
psi-
chiatrico
può
avere
nelle
proprie
intenzioni la
creazione
di
una cartella
psicologica
informa-
lzzata,
ma
può questa
intenzione
uscire
dalla
sfera
del
desiderio
e
diventare
un
progetto
se
mancano
le
risorse tecniche,
le
competenze,la
disponibilità,
la
formazione
e
quant'altro?
Cer-
to,
un
progetto
può
prevedere
anche
di creare
tali
condizioni di
base,
ma ci
sono
le risorse
e-
conomiche
per
poterlo
sostenere?
Queste
do-
mande concrete devono
guidare
il modo
di
pen-
sare il
progetto,
proprio
per
aver chiari i termini
di
riferimento e
scegliere
le attività
da
realizza-
re
effettivamente
attuabili
ed
orientate
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
19/235
Eugenio
Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazione
all'obiettivo;
o
le responsabilità:
{i@
definire
chi;hcbe"cosa.
Mi
sono
spesso
imbattuto
in
si-
tuazioni
di
progetto
in
cui
c'erano
duplicazioni
di attività e aree scoperte,
in cui non era
affatto
chiaro
chi
avesse
il
ruolo
di decidere o sempli-
cemente
rispondere
alle
domande.
In
molti
ser-
vizi, soprattutto
in
quelli
distribuiti territorial-
mente
o
con competenze
non chiaramente
defi-
nite in
cui le
attività si accavallano
su
più
figure
professionali,
anche i
progetti
risentono
di una
mancanza
di
chiuezza
di
ruoli.
Proviamo
a
pensare ad
un
servizio
sociale,
in
cui
spesso
il
ruolo dello
psicologo,
dell'assistente
sociale
e
dell'educatore
sono
talmente
contigui
da
risul-
tare confusi e
qualche
volta
indistinguibili.
Come si
fa
a
costruire e a
gestire
un
progetto
in
cui
non si
sa bene
a
chi
sono
attribuite
determi-
nate competenze?
Certo,
ci
sono
riunioni
e
con-
fronti,
ma
tali
occasioni
dovrebbero essere im-
pegnate
per
dedicarsi
alle
attività
di
progetto,
non
per
ridiscutere
costantemente funzioni
e
metodologie.
ne fac-
non
di
re-
spoqpgp1til[e_-c*o-4.fl;{L4ll:iut_e"gro,dellastruttu-
ra-d;buntuatà definizione
di
"iitTfirnzioni
e
responsabilità
consente una
gestione
del
proget-
to
chiara
e
lineare,
accresce
I'efficacia
e
29
pensa
che
siano
altri
q7
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
20/235
I'efficienza,
soprattutto aumenta
la
qualità
degli
interventi
e favorisce il raggrungimento
degli
obiettivi;
la
suddivisione
in
fasi:
soprattutto
nei progetti
complessi o di lunga durata,
le
attività
vanno
scomposte
in
segmenti delimitati nel
tempo,
in
modo da
permettere
verifiche dello
stato di
a-
vanzamento
del
progetto
in itinere ed
even-
tualmente attivare le necessarie correzioni e
modifiche. Per
quanto
un
progetto
sia
stato ela-
borato con accutatezza,
ci sono sempre variabili
incontrollate
e
imprevisti
per
cui,
anche se
le
stime sono state
prudenziali
e
si
è
cercato
di
te-
ner conto di una
quota
di
imprevisto, capita
di
dover
apportare
modifiche in
corso
d'opera.
Accorgersi di difetti di
progettazione
solo al
tenffié-
-ilélle""
"dtiíVitT-ffi"*ai
vanificare
lnvece,
aiuta a
tenere sotto controllo le attività e
a cor-
regge
ddivisione
in
fasi
deve
anche prevedere
i
tempi
in
cui
si
prevede
che le attività devono
essere realizzate.
In
particolare,
occorre
stimare:
o
La
durata
di
ogni
fase
o La data di inizio
o
La data di termile..
o
La sequenza delle
fasi
o
La
contemporaneità delle
fasi
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
21/235
Eugenlo
Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazlone
La
valutazione
del
tempo
può
essere
fatta
solo
da
chi ha
esperienza
nelle
attività
considerate
o
in
attività
similari
a
quelle
citate
nel
progetto.
A
tale proposito,
val la
pena
di
citare due
stru-
menti
cl as sic
amente
utiliz
zati
nella
progettazio
-
ne
per
rappresentare
lo
svolgimento
delle
attivi-
tà
di
progetto:
il
grafico
di
Gantt e
quello
di
Pert.
Nel
Gantt
viene
riportata
la
durata
delle
diverse
attività
come
un
segmento
in corrispon-
denza
del
tempo
indicato
onzzontalmente.
In
tal
modo
il
grafico
rappresenta
la
variabile
tempo
ed
illustra
la
suddivisione
in
fasi,
evidenzia la
sequenza
e
la
contemporaneità
delle
attività
e
Esempio
di un
grafico
di
Gantt
;'---t--TemPo
morto
r_r___Ir
-f
-
Tempo
morto
U
F-l-
-L_
{
l---{
10 15
20
Tempo
{in
giorní)
5t
25
30,
35
1
2
3
4
5
6
7
I
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
22/235
permette
di
mettere in
luce
i
tempi morti: Tra-
mite
questo
strumento si
può
fare
facilmente
un
confronto tra
previsione
ed
esecuzione.
Il
Pert
(acronimo
di
Program
Evaluation
and Review
Tecnique) ha invece
la
caratteristica di
indivi-
Diagramma
PERT
disegnato
in scala
in
funzlone
del
tempo
Tempo (in giorni)
duare
le
attività
non
tanto
nella loro singola du-
rata,
quanto piuttosto
nella
collocazione
tempo-
rale all'interno
del
progetto
e
soprattutto
nella
relazione
gerarchica
e concatenazione
tra
di
es-
se.
In
altri
termini
il
Pert
descrive
le
interazioni
tra
attività
ed
eventi e
Permette di identificare
il
percorso
critico
(le
fasi
essenziali
che devono
essere
completate
assolutamente
alle
scadenze
indicate per
evitare
un
ritardo
nel portare
a
ter-
32
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
23/235
Eugenlo Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazione
mine
il
progetto);
o
gli
obiettivi
intermedi:
in
relazione
alla
suddi-
visione
in
fasi
occoffe individuare
i relativi
o-
biettivi
che
si
intende raggiungere.
La
verifica
delle fasi
sarà orientata
a valutare se
i risultati
previsti
per
ogni
fase
(deliverables)
sono
stati
raggiunti o meno;
o
i risultati
che
si
vogliono raggiungere: al
ter-
mine del
progetto
si effettuerà
una
verifica
e
valutazione
finale. Ma
su cosa?
Come
si misu-
rano
gli
obiettivi? Al
di
là
degli
obiettivi
occor-
re
dunque
dichiarare
i
risultati
concreti
e
misu-
rabili da
raggiungere.
Poniamo
che
voglia
at-
tuare
un
progetto
di
intervento
per
accrescere
il
livello di motivazione degli operatori
in
un'azienda:
questo
sarà
definito come
obiettivo,
ma come
posso
riconoscere
di
aver raggiunto
tale obiettivo?
Dovrò
quindi
fissare
criteri
che
mi
permettano
di
misurare
una variabile con-
nessa alla
motivazione,
ad
esempio
la
vanazio-
ne
del
livello
di
assenteismo,
la
percentuale
di
etrore
o
di
scarto dei materiali,
la
misurazione
del
clima
aziendale tramite
un
questionario
somministrato
prima
e
dopo
I'intervento,
ecc.
La
pianificazíone
rappresenta la
parte più
corposa
del-
la
progettazione
e certamente
quella
più
difficile,
in
cui occorre esercitare la capacità
di
analisi
e di visione
di chi
progetta.
Per
quanto
una
pianificazione possa
essere
accurata,
tuttavia,
è
sempre
esposta
a
rischi
che
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
24/235
vanno il
più possibile
individuati a
priori,
come indi-
cato
al
punto
3: no3 è sufficiente
ignorare
un rischio
oer evitare che
si
m le
cause
r
più
frequenti
di
nEffiono
legate alla
variazione
elo
all'indisponibilità
di
risorse
economiche
inizialmente
previste, a
variabili
legate
alle
risorse umane,
al
man-
cato
rispetto
dei
tempi,
owiamente ad
imprevisti o
a
variabili
ritenute
durante
la
progettazione
meno
rile-
vanti o con
livello
di
rischio accettabile.
l,]ultimo
aspetto
relativo
alla
progettazione
è
quello
citato
nel
punto
4, valutazione
e
pianificazione
delle
risorse
necessarie.
Stimare
un
progetto
significa
attribuire
un valore alle
risorse
richieste
(ore
di
lavoro, costi)
e
organizzare le
attività
tenendo
conto
di
interdipendenze e
priorità
economiche,
risorse disponibili,
scadenze
previste. La
previsione
deve
essere
realistica e basata su dati
ed
informazioni
attendibili,
per
evitare
rischi di
sottosti-
mare
e
sovrastimare
il
budget.
Le
componenti
tipiche
dei
costi
sono:
.
Lavoro:
i
compensi
pagati
al
personale
che
la-
vora
al
progetto;
.
Spese
accessorie:
oneri sociali
e indennità
ac-
cessorie
per
i
lavoratori.
Generalmente
sono
calcolate
in
percentuale
sul
costo
del
lavoro;
.
Materiali:
il
costo
di
quanto
deve
essere acqui-
stato
espressamente
per
essere
usato
nel
proget-
to;
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
25/235
Eugenio
Rollo
Lo
pslcologo
e
la
progettazlone
.
Forniture:
costo
di
strumenti, attrezzature,
macchine
per
ufficio.
Di
solito sono
già
in uso
presso
I'Organizzazione
ed
utilizzate
parzial-
mente
per
il
progetto, pertanto
seno computate
in
proporzione;
.
Affitti e
noleggi:
costi di attrezzature e locali
utilizzati
per
il
progetto;
.
Spese
generali
e
amministrative: costo della
direzione del
progetto
e dei servizi
di
supporto
e amministrazione,
spesso computato
come
una
percentuale
sul costo del
progetto;
.
Profîtto:
se
è
previsto
un profitto,
il
relativo
importo
va
computato nei
costi,
generalmente
con
una
percentuale
sul
costo
del
progetto.
Diversamente
da
quanto
comunemente
si
valuta,
la
voce
più
significativa
dei
costi non è
costituita da
ma-
teriali e attrezzature, bensì
dal lavoro,
quindi
il budget
deve
partire
dalla stima
del
tempo
di lavoro
(ancora
una
volta
si sottolinea
f
importanza di un'attenta
pro-
gr
amn:m;zione
dei
tempi).
Come
osservato
in
precedenza,
i
punti
dal 5 al
20 so-
no invece specifici dell'attività di
gestione,
pertanto
sono da tenere
in
considerazione
per
le stime adeguate
in
fase di
progettazione,
ma non
saranno
trattati
anali-
ticamente
in
questa
sede.
Vorrei
limitarmi a
citare
brevemente
quelle
che
sono
le
funzioni
fondamentali
del
project
management,
nonché il ruolo e
le caratteristiche del
project
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
26/235
manager.
Per
quanto
concerne le
funzioni,
possiamo
riassumere
le attività di
gestione
in tre
categorie:
.
conoscenza;
il
capo
progetto
deve
avere com-
petenze
specifiche
sulle
attività del
progetto
e
deve
conoscere
dettagliatamente
ed approfondi-
tamente
il
progetto
stesso;
o
applicazione:
il capo
progetto
deve essere in
grado
di
gestire
diversi
aspetti:
o direzione:
organizzazione
delle
attività
e
delle
fasi di
progetto;
o
coordinamento: armonizzazione delle
competenze e dell'operatività delle diffe-
renti
professionalità
coinvolte
;
o
controllo:
verifica degli stati di
avanza-
mento,
degli obiettivi e risultati interme-
di,
dell'utrlízzo
dei tempi
e
costi
previsti;
o
relazione:
il
capo
progetto
deve altresì essere
in
grado
di
gestire una
serie
di
comunicazioni ver-
so
il
team di
progetto,
il
committente,
gestire
i
flussi di relazione,
negoziare
su
forniture
e
ser-
vizi,
risolvere
le
divergenze, relazionare
sull'
andamento del
progetto.
In
questo
contesto
appare
chiaro
come la
funzione
di
un
capo
progetto
sia
fondamentale
per
il
successo,
so-
prattutto
nelle realtà complesse.
36
fsilIiltw-"
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
27/235
Eugenio Rollo Lo
psicologo
e la
progettazione
Si
ritiene che
il
capo
progetto
debba avere
doti da
Su-
perman...
Gli
si richiede
competenza, capacità tecni-
che ed applicative, visione
d'insieme,
doti
di
leadership, capacità
di
decidere,
comunicare,
motivare
e coinvolgere,
deve essere un
buon mediatore, mostra-
re
apertura
verso le nuove
idee
e
flessibilità ai
cam-
biamenti,
avere
capacità di sviluppare
il team e le
po-
tenzialità
dei
singoli
e di delegare.
Pertanto
il
project
manager si trova al centro
di
un
si-
stema
di
rclazioni, attività,
termini
di riferimento e
vincoli
di cui occoffe
tener
conto in
fase di
progetta-
zione,
proprio per
facilitare
il
più possibile
il suo
compito
e
non lasciarlo
in
balia
delle
emergenze.
Per
finire, citiamo
la
possibilità
di ricorrere,
per
la
progettazione e la
gestione,
a
software dedicati,
primo
ira tutti Microsoft
Project@.
Termini
di
riferimento
nsorse
?meédm
lqslqdllt
DIRSMfi
37
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
28/235
Eugenlo
Rollo Lo
psicologo
e
la
progettazione
L'elaborazione
di
progetti
in
ambito
psicologico
Quanto
esposto
finora riguarda
la
progettazione
in
ge-
nerale,
ma ogni disciplina
ha le
sue
specificità,
così
la
struttura del
progetto
privilegerà
alcuni aspetti
piutto-
sto
che
altri a seconda
del campo
di applicazione.
Un
progetto
in
edilizia
piuttosto
che in astronomia
o
in
organi
zzazione
industriale
avrà
caratteristiche
diffe-
renti da un
progetto
di
riabilitazione.
Quindi,
restando
valido
l'impianto
generale
dei
progetti
così
come
de-
scritti nel
capitolo
precedente, occoffe
evidenziare
la
metodologia
applicabile
in ambito
psicologico.
Il
primo
aspetto
fondamentale è
di
carattere
deontolo-
gico:
quale
che sia la
struttura del
progetto,
abbiamo
a
che fare con
persone
e
dobbiamo
avere
piena
consa-
pevolezza
che
qualunque
intervento potrebbe
avere
ripercussioni
in
positivo
o in negativo.
Già
nella
fase
preliminare
di
analisi,
dunque,
abbiamo
la responsabilità
di svisceîare
a
fondo
i diversi
aspetti,
per
abbassare
il
più
possibile
la
probabilità
di errore.
Sviluppiamo
allora uno
schema
di
progetto
che tenga
conto dei
principi
generali
e dei
dettagli da
esplorare
e
che
sia
più
pertinente
all'ambito
del
progetto in
psico-
logia.
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
29/235
SCHEMADI
PROGETTO
1,.
II
titolo
Sembra
banale,
ma anche
il
titolo
riveste
una
sua
im-
portanza.
Soprattutto con
la
diffusione
dei
progetti
eu-
ropei, è invalsa la consuetudine
di elaborare
titoli che
avessero
una
buona
dose di
sintesi
e
creatività,
un
ri-
chiamo mnemonico
ai
contenuti,
spesso
un
acronimo
di
senso
compiuto.
Naturalmente non è il
titolo
che dà
qualità
al
progetto,
ma contribuisce
a
dare
immagine
e
ad
intuire
e
ricor-
dare meglio
I'argomento.
Queste
considerazioni ri-
guardano
ovviamente i
progetti
di ampio
respiro, non
certo la stesura
del
progetto
per
l'Esame
di
Stato...
2. Premessa
e
analisi
del
contesto
Nella
progettazione
occorre pragmatismo
e
sintesi,
tuttavia
è necessario
inquadrare I'ambito
nel
quale
ci
si muove. È
qulasllutilp-.11g:i
rale sul-
la
tematica del
progeltp
con diqhilsazienodegli
scopi,
i
rifegmq:qli"Jpgricj
e
oualc.he
dafnrl
ove
possi-
bile.
La
premessa
riferimento,
non fondita,
altri-
menti si
rischia
che
il
lontani dal
concreto.
Non
dobbiamo
mai
dimenticare
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
30/235
Eugenio Rollo Lo
psicologo
e la
progettazione
che
un
progetto
deve
essere
realizzabile,
non
deve
es-
sere
un
esercizio accademico;
deve essere orientato
sul
piano pratico,
con
poche parole,
con
risultati
attesi
e
facilmente
rilevabili.
Per
qpanlo
Spncefne
1'
a4plisi,
flnl;rnntesto,
come
detto
in preg
e
reale
in
cui.?Ipl9v€ds'*shs#ika[gggfi
gJs,gs,?.fl
tJqata-rÎepossi-
bile,
si
guilanche
prevedere
un
rilevamento
p{4ra
del
ili da confrontare
poi
c
e"uiffi"
if .ont"tto
significa
ottenere
quelle
infor-
mazioni
che consentono
di
cogliere
una
serie
di
carat-
teristiche dell'ambiente
e
delle
persone
appartenenti
a
quel
sistema.
Dalla
lettura del
contesto si
possono
co-
gliere
vari aspetti
che servono
mettere a fuoco varia-
bili
importanti
per
la
definizione
degli
obiettivi
e
a
contestualizzare
le conseguenti azioni.
La lettura del
contesto,
poi,
rende
maggiormente sensibili verso
quegli
elementi
e
quegli
aspetti che
possono
facilitare
o ostacolare
la nostra attività.
L'analisi
del
contesto
è un
processo
conoscitivo
che
un'organizzazione
dovrebbe
compiere
nel
momento in
cui
si
accinge arcalizzare
un
intervento
che
va
ad
im-
pattare
sull'ambiente
socio-economico
e territoriale di
riferimento
nonché sul
proprio
contesto
organrzzativo,
dai
quali
dipende
in
modo cruciale
il risultato
finale
che
I'intervento
è
in
grado
di
produrre.
L'analisi
del
contesto
di
riferimento, infatti, consiste
in
un processo
conoscitivo
che
ha
1o
scopo
di:
4l
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
31/235
tuazione
in
cpstxaad operare;
.
stlnqÍgJtsEuúqarnagnte
le p.qtg+gl*li
interazio-
nl esl
Inel
proget-
to
che si
intende realizTalffigg*$tolo
diretto
sia
a
titolo in4iretto.
-*-*é
L'analisi
del
contesto
non
deve dare
origine
ad
un
quadro
informativo
generico
e indistinto,
bensì
ad
un
quadro
conoscitivo
direttamente
dipendente dalla
stra-
tegia
generale
del
progetto
da
realizzare.
L'analisi
del
contesto, infatti,
costituisce
uno
dei
principali
stru-
menti
che
consente
una
corretta
declinazione
degli
o-
biettivi strategici
dell'organizzazione
in
obiettivi
ope-
rativi,
pertanto
deve
essere
strettamente
correlata
a
ta-
li obiettivi strategici
del
progetto.
Gli
ambiti
e
profili
di un
processo
di
analisi
del
conte-
sto sono
molteplici e molto
differenti
tra
loro:
infatti,
le forue
e le tendenze
che
sono
in
grado
di influenzare
le attività o
i
risultati
del
progetto
sono numerose.
Un
strumento
utile
di
supporto
all'analisi
dello
scenario
interno ed
esterno
è
costituito
dall'Analisi
SWOT
che
consente
di
ottenere
una
visione
integrata
degli
esiti
delle
due fasi
in
cui
è
possibile
scomporre
I'analisi
del
contesto:
L'Analisi
SWOT è
un utile
strumento
di
supporto
all'analisi del
contesto
(interno
ed
esterno) entro
cui si
colloca un
progetto/intervento.
Essa, infatti,
consente
di
visuali zzaîe
contemporaneamente:
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
32/235
Eugenio Rollo
Lo
pslcologo
e la
progettazione
punti
di
forza
(Strenght)
;
punti
di debolezza
(Weakness);
opporhrnità
(Opportunities)
;
.
rischi
(Threats)
In
questo
modo è
possibile,
in
base
ad
un'ottica
si-
stemica, evidenziare in
modo chiaro
e sintetico
le
va-
riabili
che
possono
agevolare
oppure ostacolare
il
raggiungimento
degli obiettivi del
progetto,
distin-
guendo
tra
fattori
legati all'ambiente
esterno e
fattori
legati
invece
all'organizzazione
interna, e
consenten-
do di
orientare in
modo
più
efficace le
successive
scelte strategiche ed
operative:
.
analisi
del
contesto
esterno,
costituito dall'in-
sieme diforze,
fenomeni
e
tendenze dí carattere
generale,
che
possono
avere natura
economica,
politica
e
sociale
e
che
condizionano e
influen-
zaîo le
scelte e
i
comportamenti
di
un'organiz-
zazione
e
indistintamente
tutti
gli
attori del si-
stema
in
cui
tale
organizzazione si
colloca.
.
analisi
del
contesto
interno,
costituito da
tutti
quegli
elementi
che
compongono
la
struttura in-
terna della stessa otganizzazione.
A titolo di
esempio,
in
Appendice
è
riportato
uno
schema utilizzabrle
per
l'
analisi
dell'
organizzazione,
che
costituisce un'utile supporto
operativo
per
la
gui-
da alla comprensione del
contesto.
43
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
33/235
3.
Destinatari
del
progetto
Una
peculiarità
che
distingue
i
progetti
\n
psicologia
dalle
altre discipline
è, come abbpmo
detto,
l'attenzione alla
persona.
Massima
cura
q\indi
va
de-
dicata all'individuazione
dei destinatari, cidè
coloro ai
quali
è rivolto I'intervento. Generalmente
sp opera
la
distinzione tra o be-
incremento della
spesa
nell'educazione
e
nella
salute)
e
:k[gEg"
(Il
g_
nte e
direttamente
influenzato dal
prggetto
a
livello
di o-
biettivo spec.ifigo)
in_qWglp.gy
idiun
Nell'individuazione
dei
destinatari del
progetto
occor-
re tener
ben
presente
le caratteristiche
del
nostro
target
e
valutare
i
suoi
reali bisogni
espliciti
ed
impli-
citi. Ho
visto
sovente
progetti
basati
non sulle
effetti-
ve
necessità dei
destinatari,
ma
sui
bisogni
del
proget-
tista
Può
accadere
infatti di
umere Ia conosceîza
del non su una
osserv
cialpg-addiriltrua*{uqiraai0np"".di"Jlp.frgBs0*bisogno.
Ciò
che dobbiamo
fare è metterci dal
punto
di vista
del
destinatario
e contemporaneamente
guardare
in
termini di
sistema
la tematica del progetto.
termine
a livello
più
am-
intervento
non
ne
beneficiano direttamente, ma
servo-
di
rilevamento
ed
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
34/235
Eugenio Rollo
Lo
psicologo
e la
progettazione
Alcune
domande
di riferimento
ci aiutano
a concen-
trare
meglio l'attenzione
sulle
variabili legate
al desti-
natario
(Leone
L.,
Ptezza
M.,
Costruire
e
valutare i
progetti
nel
sociale,Franco
Angeli,
Milano
1999):
."Q
èla one,
il nel
quale
ci si
numeroso?
socro-
itudini
ble-
pro-
i va-
'
co3:,
::-.P,:9.Iq:qTil-qgilsspvelsi
sntot
.
Come
si
o
c'è
Jg*g*rrRg"i.g.L+Jgljg.J#k*g*i*
uno
coinvolto
indirettamente?Owero il
srupóó
nel
quale
si desidera
ottenere
il
cambiamento stes-
so a't"
Questo
approccio,
nato in ambito sociologico e
più
applicato
nei progetti
di
intervento
sociale,
è tuttavia
estendibile alle
diverse
tipologie
progettuali
in
ambito
psicologico,
con
gli
opportuni
adattamenti.-n
concetto
fondamentale
iori
di sapere
tutto sui
destinatan
consapevol
45
il
cambi
sono le
sue
uali
caratteristiche
de
lo
ma
i
cambiamenti ausoicati
ge
V
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
35/235
4.
Obiettivi
generali
e specifici
e
risultati
attesi
Nel
capitolo
precedente
si
è
già
trattato
della
differen-
za
$a
scopo
ed
obiettivo.
Nel
nostro
caso
lo
scopo
è
definito
in
premessa,
mentre
in
questa
fase
occorre
definire
uno
o
più
obiettivi
generali
ed eventualmente
i
subobiettivi
od
obiettivi
specifici
che
generalmente
individueranno
anche
le fasi
operative
del
progetto.
In realtà
la
definizione
di obiettivi,
metodologia
e at-
tività
procede
in
genere
di
pari
passo, proprio
perché
sono elementi
strettamente
interconnessi.
Nel definire
gli
obiettivi
dobbiamo
tener
presente
al-
cuni
aspetti:
li
obiettivi
devono
discendere
direttamente
i
sui
quali
verrà effettuata
la
ve-
getto;
occoffe
distinguere
obiettivi
a lungo
e a
breve
termine;
tipicamente gli
obiettivi
a
breve
ven-
gono
classificati
come
obiettivi intermedi;
gli
obiettivi
possono
essere
di
natura
diversa,
alcuni
di
carattere
tecnico,
altri
legati
a
variabili
di
visibilità
(politici
o d'immagine)
o
di
comu-
nicazione: questi
aspetti
vanno
distinti
anche
per
vedere
quali
effettivamente
hanno
impatto
sui destinatarr;
nella
suddivisione
degli
obiettivi,
occorre
ac-
certarsi
che
esista
una
coerenza
interna,
cioè
che
gli
obiettivi
specifici
non contraddicano
gli
obiettivi
generali
e
viceversa;
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
36/235
Eugenio
Rollo
Lo
psicologo
e la
progettazione
non
confondere obÍettivo
con
attività
Sem-
bra banale
ma non è un'eventualità
remota.
O-
biettivo è ciò che
si vuole
iungere, attività
è
il
mezzo
li
obiettivi
derivano
devono
essere
ibile.
\
ws-'_*
E fondamentale
che tali risultati
possano
essere
poi
rilevati
in
modo
oggettivo, il
più
possibile
in modo
quantitativo, per
consentire una
coffetta valutazione
finale.
La domanda è:
come
faccio
a
sapere e a dimo-
rnale. La oomanoa e:
come
laccro
o
saDefe
e a
r
srrare che l'obierrivo
c sffiqi
,l
sernpre
tutto
è
misurabile,
a
volte
dobbiamo
ricorrere
a
variabili
osservabili
ma
non misurabili e
questo
complica I'aspetto
della
defi-
nizione dei risultati
attesi.
Riprenderemo
questo
tema
nella
sezione
dedicata
alla
valutazione.
Ultimo aspetto: ancora
una
volta
è
bene
ribadire
che
I'obiettivo
non
va confuso con un sogno o un
deside-
rio:
quanto
ci
proponiamo
deve essere
concretamente
e con
buona
probabilità,
realizzabile
per
conservare la
dignità
di
obiettivo.
@ Stephan Pastis,
pubblicato
su Linus anno
XLIV,
n.
8
(521)
agosto 2008,
p.
Riportato
per
gentile
concessione
di Baldini
Castaldi Dalai Editore,
Milano
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
37/235
5.
Vincoli
La
vignetta
precedente
collega
I'argomento
degli
o-
biettivi
a
quello
dei
vincoli. Abbiamo
già
ampiamente
trattato
il
tema
nel
capitolo
precedente
e
ben
poco
re-
sta a aggiungere.
tano
vincoli
di
progetto
le
scadenze,
il
budget,
i
ifforse limitate,
nonché
i
rW
cordiamo
distinto
sei
categorie
di
,
economlct
i)
che sono
tutte
presenti
nei
progetti
in
Eugenio
Rú
6.
L
aspetto
della
logiche:
i[
In ambio
diversi
fermare
tr
to di
dame
Uno
psicologia.
In
particolare,
rispetto
ai
vincoli
temporali, riscon-
brffitasereffioleatd-
vità
;*
"
nel
complélàmèlitó
di
ufà-Tase Sí*fíp-ercuote
su
quelle
x-"@*iè^Ewuh
úd'#+'H
""'
+-'
"
successive. Ma
sono
frequenti
anche
i
vincoli
di carat-
'''
ry{arqftil*f
=:_'i':W*1'{'rò_1
r
":
r
L i__ s+
r{r'riiq
È
q
-'_xt+
'"'+{'
'
tereoîgan'zilttYg. -ópfe$.1Íg.SleIìCpi_pqgge,t$*vanno
r
ealizzatr
nell'
amb
i
to
de
ll
a
pubb
li
c
a
ammini
str
azione
Il
vincolo
maggiore,
tuttavia, resta
quello
economico.
Intutte1é-ièalffi
'sTvildlEîf
?ilàSsíino-sd&dúdopoco,
ma
è un atteggiamento estremamente
rischioso:
il ri-
sparmio è
sacrosanto e
gli
sprechi vanno
combattuti,
ma non si
può
correre al
ribasso,
va rispettato il
rap-
porto
qualità/prezzo.
Riprenderemo
più
avanti
il
tema
dei costi.
isti.
Ri-
vincoli
norma-
48
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
38/235
Eugenio Rollo Lo
pslcologo
e la
progettazione
6.
Metodologia, attività e responsabitità
L'aspetto metodologico
rappresenta
un
punto
dolente
della
progettazione
in
psicologia,
a causa
di un vizio
strutturale
che da sempre
affligge
le
discipline
psico-
logiche: il conflitto tra
posizioni
teoriche.
In ambito accademico
i
promotori
e
i
supporter
dei
diversi
approcci
teorici
duellano spietatamente
per
af-
fermare
la
bontà
delle teorie
proprie
o
che
hanno
scel-
to
di sposare,
ma
nella
quotidianità
il discorso è fon-
damentalmente
diverso.
Uno
psicologo
deve
avere
la
capacità di
non
farsi
rin-
chiudere
nella
gabbia
di
un
singolo
approccio.
Può
avere
certamente
un
riferimento
teorico
in
cui
meglio
si
riconosce,
ma non
può
limitarsi ad esso
o ritenere di
possedere
la verità rilevata.
Solo
in
questo
modo si acquisisce
la necessaria flessi-
bilità che
consente
una
migliore
visione
di
un sistema
nella sua complessità
e,
contemporaneamente, molti-
plica
le
risorse
professionali
e
consente
l'integrazione
delle
parti
migliori
e
soprattutto
più
adeguate
alla
spe-
cifica
realtà
delle
diverse
teorie.
Si
badi bene,
non sostengo
la
necessità
che 1o
psico-
logi
sia un tuttologo,
mene
guardo
bene.
Ritengo
però
che
una molteplicità
di
strumenti
di cono
scenza, ana-
lisi
ed intervento
permetta
di essere
più
efficace e
rea-
listico.
Do
ità
di
ricercare
non
gli
,
ma
quelli
avere
la
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
39/235
più.
adeeuatt
aila
realtà
con
in
cui
dobbiamo
ope-
rar"-
*""t"
t""""
el'appfOa"ìO,
naturalmente.
Occorre sempre
partre
daTl'analisi che
abbiamo effet-
tuato
e metterlainrelazione
agli obiettivi
che
ci
siamo
posti,
ai
destinatari ed
ai vincoli rilevati.
Creeremo
allora
un
modello
di
intervento
generale,
di
stile
teorico
ed operativo
del
progetto,
all'interno
del
quale
sceglieremo
le attività
da svolgere,
ciascuna
correlata
agli
obiettivi
che abbiamo
precedentemente
definito.
Leone
e Prezza,
nel
testo
citato
in
precedenza, sugge-
riscono
alcune
questioni
guida
nell'individuazione
delle attività
e
la
suddivisione
in fasi:
.
"Q
rag-
siuggglggli
qpi"ttiyi
p.t"
ati?
che.
e
o
e_1_e4ss"g:à"1Ig"
]"e_
gix::gffi
pro g
et-
to?
.
Perché
o
Si
sono
scelt
:J'.d*|'} fr:'r ,1+fF
probabi-
lità
di
raggi;"9,F91*q
glr**t"gJtift
pggti?
-9"'l.1s"gl'"9r99.{9911-991-eJI1Il.PP-:"'
Si
sono
scelte
attività che
o
essere
accet-
tet
ncoli
e
50
si scel
.
Le
attività
sono
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
40/235
Eugenio Rollo
Lo
psicologo
e la
progettazlone
le risorse considerate nella
scelta
delle
attività
(costito
?
o
Quali
.
Che grado
di
legittimazione
"sociale"
ha
il
pro-
come cu
Operati
nte è bene mettere in relazione univoca
I'obiettivo
con
il risultato
atteso,
I'attività
e
la
fase
in
cui deve
essere svolta, secondo
uno
schema simile al
seguente:
Dal
punto
di vista concreto, si suggerisce di consulta-
re
gli
esempi
riportati nel capitolo successivo,
in
mo-
do da
contestualizzare
i
criteri
qui
esposti.
Della
suddivisione
in
fase e
delle
responsabilità
ab-
biamo
ampiamente
trattato
nel
capitolo
precedente,
quindi
ci limitiamo ad osservare
che
quanto
espresso
si applica
pienamente
ai
progetti in
psicologia.
7.
Tempi
Il
tempo è una variabile
molto
particolare,
indipen-
dente da
noi. Alcuni
parlano
di time
management,
cioè
gestione
del
tempo, ma
noi
non
possiamo gestire
il
tempo,
dilatarlo
o
restringerlo,
possiamo
piuttosto
51
Obiettivo
generale
Obiettivo
specifico
Risultato
atteso
Fase /
attività
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
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gestire
noi
stessi
e
le nostre
attività
nel
tempo...
Il tempo
ha
un elevato
valore
sia
per
la nostra
vita
che
per
i
progetti.
Abbiamo
detto
sin dall'inrzio
che
pro-
gettare
vuol dire
eseguire
un'attività
predittiva
che
proietta
nel
futuro
una serie
di
nostre
volontà ed in-
tenzioni
che
poi
formalizziamo
in modo
strutturato.
Peraltro
il tempo ha un
costo
molto
elevato
ed
è una
risorsa limitata,
se teniamo
conto che la nostra
stessa
vita
ha
un
inizio
e una fine.
Lothar
Seiwert
è uno
studioso
del
time
management
ed
esprime
molto
bene
alcuni
concetti sul
tempo
come
risorsa (Seiwert,
L.J.,
Gestisci
il
tuo
tempo,
Franco
Angeli,
Milano
2007):
"Il
tempo
è
il
capitale
più
grande:
.
Il
tempo non è una risorsa
abbondante
.
Il
tempo non si
può
comprare
o
Il tempo non
si
può
mettere
da
parte
o
imma-
gazzinare
.
Il
tempo non ha
minuti
con
61
secondi
o
giorni
con
25
ore
.
Il
tempo
passa:
non
è
possibile
fermarlo
.
Il
tempo
è
vita"
Peraltro
spesso
non
abbiamo
la
capacità di
dare
un
re-
ale valore al tempo: il nostro
tempo è
prezioso, quello
degli
altri
no;
mi
disturba
se mi
interrompono,
ma mi
arrabbio
se
qualcun
altro non
vuol essere disturbato.
-
8/17/2019 Lo Psicologo e La Progettazione-Rollo
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Eugenio Rollo
Lo
psicologo
e
la
progettazlone
hiamo
I'attività,
non
al ra
aenza
di
pe"rdPJe
effisjggfl
pAÀrL,@
effica-
c[
Sempre
Seiwert
sostiene:
"Tendiamo
a
confonde-
re
attività
con
risultati,
il movimento
e
I'operatività
quotidiana
con
larcalizzazione
final