L!NK Maggio 2012

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Anno II - Num. 16 - Maggio 2012 L!NK - mensile indipendente “riciclato” | Anno II - Num. 15 - Maggio 2012 | www.linkiostro.org Lo sport ha sempre affasci- nato l’uomo di ieri e l’uomo di oggi per il suo modo di essere. Tante, tantissime pratiche, an- che quelle più impensate e delle quali a stento conosciamo i nomi. Sport di cui non siamo neppure a conoscenza... eppure in qualche angolo della terra è praticato. Fonti diverse ci parlano di hobby: un’accorata passione che nasce nell’intimo di ogni bambino, ra- gazzo, giovane o adulto, a pre- scindere dal genere; un forte istinto che muove ogni singola persona a praticarlo o semplice- mente a prendere una posizione di simpatia per una squadra piuttosto che per un’altra. Da un po’ di tempo però si as- siste ad un retroscena dal gusto sgradevole: si guardi, negli sport maggiori, ai numerosi incidenti a fine partita, spesso provocati per “comportarsi come gli altri” in difesa dei propri ideali. Sgrade- voli poiché portano a consegu- enze dannose, se non talvolta di pericolo al comun vivere. Non è di certo questo che vuole essere lo sport: non è questo l’hobby che da sempre affascina l’uomo. Spirito fraterno: è questo il vero significato per cui ogni ti- foso si innamora del suo sport… Forse bisognerebbe guardare alla tenerezza dei bambini per riscoprirsi tifosi di un qualcosa che non sia dannoso, ma costrut- tivo nei rapporti interpersonali. EDITORIALE di Piergiorgio Aquilino Free press di Troia (Fg) | stampato su carta riciclata | registrazione al Tribunale di Lucera n° 147 A bbiamo ascoltato alcuni dei responsabili delle principali associazioni sportive locali in modo da conoscere il grado di soddisfazione delle strutture sportive presenti, il rapporto con l’amministrazione, la risposta dei ragazzi, i malcontenti in generale ed alcune proposte e consigli: Prof. Nino D’Apice. Responsabile tecnico dell’A.S.D. Possenti Troia Come ASD Possenti Troia svolgia- mo la nostra attività dal 1987, rivol- gendoci solo ed esclusivamente agli sportivi locali. Causa i continui cambiamenti, si riesce sempre meno a trovare la disponibilità di giovani (ed anche meno giovani) con i quali affrontare un percorso sportivo che tenga presente in- nanzitutto “lo star bene”, non alla ricerca del risultato a tutti i costi. Le strutture sportive esistenti mancano soprattutto nei servizi (spogliatoi adeguati all’attività che si svolge) e spazi all’aperto dove parcheggiare gli automez- zi. In minima parte le strutture soddisfano le esigenze locali. L’amministrazione non segue alcun criterio nell’assegnare le strutture e la concessione dei contributi. A fronte di precisi regolamenti si cerca di accontentare il “cliente” di turno. Alfonso Bortone. Vice presidente dell’ A.S.D. Atletico Troia Oltre ad avere una categoria un- der 14, con i più grandi siamo impegnati con il campionato re- gionale di calcio a 5 Figc serie e costretti a giocare tutte le partite casalinghe in “trasferta”, data la mancanza di una struttura capace di soddisfare le nostre esigenze, porta ad un notevole dispen- dio economico ed all’essenza di un supporto di tifo casalingo. Per non parlare degli allenamenti che vengono svolti in strutture non idonee alla nostra pratica sportiva, come la palestra della scuola elementare pagando anche una quota al comune per l’utilizzo della struttura. L’Atletico Troia è una società giovane ma con oltre 50 atleti impegnati che portano il nome di “Troia” in tutta la puglia. Se il comune non metterà a dis- posizione il nuovo Palazzetto, terminato da qualche mese, ma fermo per motivi burocratici, la nostra società non avrà futuro. Vito Altobelli. presidente A.S.D. Silver Sun Ecana Le attività sportive del- la mia associazione hanno coinvolto più di 70 atleti. Sarebbe stato ancora bello se avessimo potuto disputare le gare interne nella nostra cit- tà, visto che il palazzetto dello sport è stato ormai completato. Proprio quella del palazzetto è stata la delusione più grande, e che rischia di spegnere gli entusiasmi della dirigenza e degli sponsor. E’ giusto che le società sportive di TROIA si debbano contendere di Anastasio Lombardi Si confrontano sul tema i responsabili delle associazioni e le istituzioni. continua

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Anno II - Num. 16 - Maggio 2012

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� � � � � � � � � � �Lo sport ha sempre a! asci-nato l’uomo di ieri e l’uomo di oggi per il suo modo di essere.Tante, tantissime pratiche, an-che quelle più impensate e delle quali a stento conosciamo i nomi.Sport di cui non siamo neppure a conoscenza... eppure in qualche angolo della terra è praticato.Fonti diverse ci parlano di hobby: un’accorata passione che nasce nell’intimo di ogni bambino, ra-gazzo, giovane o adulto, a pre-scindere dal genere; un forte istinto che muove ogni singola persona a praticarlo o semplice-mente a prendere una posizione di simpatia per una squadra piuttosto che per un’altra.Da un po’ di tempo però si as-siste ad un retroscena dal gusto sgradevole: si guardi, negli sport maggiori, ai numerosi incidenti a % ne partita, spesso provocati per “comportarsi come gli altri” in difesa dei propri ideali. Sgrade-voli poiché portano a consegu-enze dannose, se non talvolta di pericolo al comun vivere.Non è di certo questo che vuole essere lo sport: non è questo l’hobby che da sempre a! ascina l’uomo. Spirito fraterno: è questo il vero signi% cato per cui ogni ti-foso si innamora del suo sport… Forse bisognerebbe guardare alla tenerezza dei bambini per riscoprirsi tifosi di un qualcosa che non sia dannoso, ma costrut-tivo nei rapporti interpersonali.

EDITORIALE

di Piergiorgio Aquilino

F r e e p r e s s d i Tr o i a ( F g ) | s t a m p a t o s u c a r t a r i c i c l a t a | r e g i s t r a z i o n e a l Tr i b u n a l e d i L u c e r a n ° 1 4 7

Abbiamo ascoltato alcuni dei responsabili delle principali associazioni sportive locali

in modo da conoscere il grado di soddisfazione delle strutture sportive presenti, il rapporto con l’amministrazione, la risposta dei ragazzi, i malcontenti in generale ed alcune proposte e consigli:

Prof. Nino D’Apice. Responsabile tecnico

dell’A.S.D. Possenti TroiaCome ASD Possenti Troia svolgia-mo la nostra attività dal 1987, rivol-gendoci solo ed esclusivamente agli sportivi locali. Causa i continui cambiamenti, si riesce sempre meno a trovare la disponibilità di giovani (ed anche meno giovani) con i quali a! rontare un percorso sportivo che tenga presente in-nanzitutto “lo star bene”, non alla ricerca del risultato a tutti i costi. Le strutture sportive esistenti mancano soprattutto nei servizi (spogliatoi adeguati all’attività che si svolge) e spazi all’aperto dove parcheggiare gli automez-zi. In minima parte le strutture soddisfano le esigenze locali.L’amministrazione non segue alcun criterio nell’assegnare le strutture e la concessione dei contributi. A fronte di precisi regolamenti si cerca di accontentare il “cliente” di turno.

Alfonso Bortone. Vice presidente dell’A.S.D. Atletico Troia

Oltre ad avere una categoria un-der 14, con i più grandi siamo impegnati con il campionato re-

gionale di calcio a 5 Figc serie e costretti a giocare tutte le partite casalinghe in “trasferta”, data la mancanza di una struttura capace di soddisfare le nostre esigenze, porta ad un notevole dispen-dio economico ed all’essenza di un supporto di tifo casalingo.Per non parlare degli allenamenti che vengono svolti in strutture non idonee alla nostra pratica sportiva, come la palestra della scuola elementare pagando anche una quota al comune per l’utilizzo della struttura. L’Atletico Troia è una società giovane ma con oltre 50 atleti impegnati che portano il nome di “Troia” in tutta la puglia. Se il comune non metterà a dis-posizione il nuovo Palazzetto, terminato da qualche mese, ma fermo per motivi burocratici, la nostra società non avrà futuro.

Vito Altobelli.presidente A.S.D.

Silver Sun EcanaLe attività sportive del-la mia associazione hanno coinvolto più di 70 atleti.Sarebbe stato ancora bello se avessimo potuto disputare le gare interne nella nostra cit-tà, visto che il palazzetto dello sport è stato ormai completato.Proprio quella del palazzetto è stata la delusione più grande, e che rischia di spegnere gli entusiasmi della dirigenza e degli sponsor.E’ giusto che le società sportive di TROIA si debbano contendere

di Anastasio Lombardi

Si confrontano sul tema i responsabili delle associazioni e le istituzioni.

continua

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tra di loro i pochissimi spazi?Ha senso investire tanti soldi e tanta energia in un progetto se poi non si ha nemmeno la possibilità di avere la ben che minima visibilità?Si è fatto davvero tutto quanto si poteva, per mettere a dispo-sizione da subito (!!!) la struttura ormai completa da diversi mesi???Da parte sua l’amministrazione ha cercato il confronto con tutte le associazioni in più occasioni. Ma quali sono stati i risultati rag-giunti? Fino ad ora nessuno.Sia chiaro il mio intento non è quello di fare polemica. Tutto il movi-mento sportivo di troia (che forse non è mai stato così in fermento),ha bisogno di un segnale forte e concreto. L’entusiasmo dei giovani per lo sport, alimentato dal lavoro delle associazioni sul territorio,non può continuare ad essere visto solo come “RICREATIVO”. Di fatto le associazioni spor-tive devono essere considerate come una componente fonda-mentale per le politiche gio-vanili del nostro paese e pertanto devono es-sere messe in condizioni di funzionare al meglio.

Vincenzo D’Angelo. responsabile tecnico G.S. Troia

L’amministrazione comunale locale è vicina alle associazioni sportive, mettendo a dispo-sizione le strutture sportive pubbliche, per poter svolgere egregiamente la nostra attività. Anche se con la continua nascita di nuove associazioni, il tempo a disposizione per l’utilizzo degli im-pianti si riduce considerevolmente.Ma con il prossimo utilizzo del palazzetto e delle aree sportive ad esso annesse, magari si potreb-be al meglio lo stesso ed essere più 2 essibili con le ore a dispo-sizione per ciascuna associazione.

Abbiamo anche intervistato il consigliere Urbano Maddalena.

Quali sono le problematiche sol-levate dalle varie associazioni e qual è il rapporto con esse?

E’ chiaro che per le associazioni i problemi sono tanti e sempre gli stessi e cioè strutture, contributi, preferenze ecc, però nonostante tutto i rapporti sono buoni e c’è sempre stato un confronto molto costruttivo e siamo sempre riusciti a risolvere le problematiche che man mano si venivano a creare.

L’ex campo sportivo (via Lu-cera) perché non è utilizzato? Perché i lavori non sono stati terminati? Quale sarà la sua destinazione d’uso? Quando sarà possibile riutilizzarlo?Le idee per il campo sportivo di via Lucera sono tante su come sistemarlo e cosa ci si può fare l’unico intoppo, purtroppo, sono sempre i fondi a dispo-sizione, che assicuro per le opere da fare sono veramente pochi. In ogni modo l’utilizzo dell’impianto è stato e resterà di natura sportiva, la nostra idea che più ci piace è quella di creare in-sieme al pallazzetto e tutta l’area circostante un “villaggio spor-tivo” dove per assurdo possano trovare posto e ospitalità anche società blasonate di categorie su-periori e di tutti gli sport per fare i famosi ritiri. Sul quando potrà essere disponibile non mi sento di azzardare una data ma spero che si possa fare prima della % ne del mandato amministrativo.

E per il palazzetto del-lo sport (via Lucera)?Come già detto prima fa parte di un bel progetto comunque il palazzet-to è quasi terminato anzi all’interno è completamente terminato manca qualche dettaglio burocratico ma spero che possa essere utilizzato già nel prossimo anno sportivo.

Dai qualche proposta e/o consiglio ai giova-ni e alle associazioni.Ai giovani non ho molti consigli da dare posso solo dire di vivere lo sport nel senso “vero” del termine e cioè aggregazione, amicizia ma an-che sacri% cio, impegno e tanta tan-ta voglia di fare bene, tutto questo è

contraddistinto da un solo termine: PASSIONE. Alle associazioni chiedo di lavorare bene con i giovani con la massima professionalità poichè gli errori che vengono commessi alla % ne si pagano, poi posso an-che dire che nell’amministrazione troveranno sempre qualcuno che li ascolterà e si farà carico dei loro problemi, ovviamente nel limite del possibile, di sicuro non sarà sicuramente l’esecutivo a mettere il bastone tra le ruote.

Conosci tutte le associazioni sportive locali? Se si quali?

L’importanza e partecipazi-one dello sport a Troia?

Ritieni che l’amministrazione sia vicina allo sport locale?

Quali sono le strutture su cui possono contare le associazioni sportive?

Ritieni che queste siano adeguate in termini di spazio, attrezzature, equa distribuzione degli orari?

Quali sono i contributi che ricono-scete ad ogni associazione e qua-li sono i criteri di attribuzione?

In prospettiva cosa vi sentite di promettere e cosa avete in can-tiere per giovani e le associazioni?

puoi leggere

l’intervista integrale su

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Per commenti, richieste, idee e storie manda

un messaggio a:

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I N T E R V I S TA

Qualche giorno fa mi capita di leggere una brillante in-tervista ad un signore di

nome Simone sul settimanale ‘D la Repubblica’. Incuriosita dalle sue interessanti risposte vado a cercare il suo nome su Google. Scopro molte cose interessanti. Simone Regazzoni, classe 1974, % losofo e allievo di Jaques Der-rida. Ha insegnato all’Università di Parigi e pubblicato diversi libri tra cui ‘Harry Potter e la % loso% a’ e ‘La % loso% a di Lost’. Nel 2007 ot-tiene una cattedra all’Università Cattolica di Milano. Nel 2010 pub-blica ‘Pornoso% a. Filoso% a del pop Porno’, volume che analizza il porno da un punto di vista % los-o% co. Il libro gli costa caro perché la Cattolica lo caccia. Come potevo non contattarlo per un’intervista?

Da dove parte la tua ri$ es-sione % loso% ca sul porno?Per diversi anni ho vissuto a Parigi, prima per il mio dottorato poi per insegnare all’Università di Pari-gi VIII. E’ qui che ho letto una serie di interessanti studi % loso% ci sulla pornogra% a, che mi hanno spinto ad approfondire il tema. Preciso che in Francia, come negli Stati Uniti, gli studi sulla pornogra% a non sono guardati come una pro-vocazione, ma sono considerati

molto importanti per compren-dere l’orizzonte culturale, sociale e anche politico del nostro tempo. La più prestigiosa casa editrice ac-cademica francese (Presses Univer-sitaires de France)ha pubblicato un dizionario della pornogra% a di più di 500 pagine e negli USA esis-tono i Porn Studies. Poiché il porno mi piace (al di là delle mo-tivazioni intellettuali non scrivo niente che non risponda a una qualche pulsione) ho provato a confrontarmi % loso% camente con questo piacere che, al di là di tante denegazioni perbeniste, è una forma di godimento di massa. Qual è l’obiettivo del libro?Mostrare che la pornogra% a è l’unica forma di % ction audio-visi-va (che è al contempo reale, una re-al-% ction) capace di mettere in scena la dissoluzione del soggetto e l’apparire del corpo carnale come corpo che si espone al godimento. Il porno non ha nulla a che fare con l’erotismo, che è lo spazio in cui i soggetti, senza mai perdere il con-trollo del proprio corpo, giocano con il corpo dell’altro. Il porno si spinge oltre: ci mostra l’entrata in scena del godimento che ci es-propria violentemente del nostro corpo, e lascia emergere quella cosa impersonale che chiamiamo

“carne”. Questo è uno degli aspet-ti più perturbanti dell’esperienza sessuale – almeno se è su6 cien-temente buona da farci “perdere la testa” (cioè il nostro statuto di soggetti). Ed è questo aspetto, che a! ascina e spaventa al contempo, che il porno mostra su una scena dove non ci sono né persone né cose, ma composizioni di corpi carnali simili a quelle dei quadri di Bacon. Ora, la forza del porno dipende dal fatto che, mentre mette in scena questa esperienza, la produce nel fruitore: nessuno, nemmeno chi guarda un porno per studiarlo, può restare indi! erente. In molti paesi esiste già un am-pia bibliogra% a sulla % loso% a del porno. In Italia questo non accade. Perché secondo te?In molti paesi si può arrivare in cat-tedra con saggi sul porno. I mag-giori % loso% viventi hanno scritto di porno: da Martha Nussbaum a Sla-voj Zizek a Judith Butler. A novem-bre dello scorso anno il Collège International dePhilosophie mi ha invitato a tenere una conferenza sul porno a Parigi. In Italia invece c’è ancora la vecchia e pessima idea che lo statuto scienti% co e l’importanza di un libro dipendano dal valore sociale attribuito al prop-rio oggetto. In questo senso se scrivi

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“ ” Simone Regazzoni pubblica un libro sulla ! loso! a del porno

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I N T E R V I S TA 5

libri su Dio, anche mediocri, come fa Vito Mancuso, sei uno studioso serio; se scrivi sul porno sei una sor-ta di perverso che si occupa di cose di cui sarebbe meglio tacere. Devo però dire (chiunque può veri% carlo) che dopo la pubblicazione del mio libro anche in Italia i % loso% hanno incominciato a occuparsi di porno. Si parla della ‘doppia mo-rale’ per quanto riguarda l’Inghilterra Vittoriana. At-tualmente la situazione nel nostro Paese è tanto diversa?Il nostro paese è un paese dove i soggetti hanno seri problemi con l’etica proprio perché vivono con una doppia morale. Avere una doppia morale signi% ca usare i principi etici non come fondamen-to per le proprie azioni ma come copertura delle proprie azioni. Basta pensare ai dati sul consumo di porno in Italia: siamo di fronte a un consumo di massa. Però quando si parla pubblicamente di porno abbiamo tutti imparato la lezioncina politicamente corretta per cui lo condanniamo perché ridurrebbe le donne a oggetto. Cos’è tabù oggi?Rivendicare il proprio desiderio senza compromessi e senza pre-occuparsi di cosa pensano gli

altri. Passiamo la vita a costru-irci una % gura sociale, e spesso anche intima, che ci renda bene accetti agli altri senza preoccu-parci, per dirla con Nietzsche, di diventare ciò che siamo. In termini pop potremmo dire che abbiamo molto da imparare da Dr. House. Il tuo libro ti ècostato il posto alla Cattolica. Perbenismo bigotto?Direi piuttosto: problema con la libertà di espressione che dovreb-be tutelare anche la Cattolica. Nes-suno può essere allontanato da un’Università per aver pubbli-cato un libro, anche scomodo. E’ questo il punto. Ma non è la prima volta che la Cattolica allontana un docente per quello che scrive o dice. Non a caso la Corte europea dei diritti dell’uomo ha senten-ziato nel 2005 che la Cattolica ha leso il diritto alla libertà di espres-sione nel caso dell’allontanamento del prof. Luigi Lombardi Val-lauri. E’ un peccato, perché la Cattolica è un’ottima università. S e H e i d e g g e r i n c o n t r a s s e Moana Pozzi cosa le direbbe?Conoscendo il tipo, prover-ebbe a portarsela a letto. Come dargli torto?

Una % loso% a circoscritta al contesto accademico % nisce per diventare un qualcosa di sterile, limitato a pochi elet-ti: quali sono le soluzioni?Ria! ermare l’idea, propria a certi % loso% dell’antichità e dell’illuminismo, che la % loso% a è una sapere che deve circolare nello spazio pubblico e deve tro-vare le forme di scrittura in grado di raggiungere il vasto pubblico. Si tratta,in altri termini, di de-mocratizzare la % loso% a, senza farle perdere forza e rigore. Oggi questo signi% ca imparare a us-are generi di scrittura di! erenti, far circolare la % loso% a sui nuovi media e occuparsi anche di cul-tura di massa. Quella che chiamo “% loso% a pop” è una % loso% a che prova a rispondere a questa s% da. Prossimi progetti letterari?Un libro sull’etica dell’eroismo che uscirà in autunno. E che si occuperà, usando esempi tratti dalla cultura pop, dell’idea che l’etica dell’eroismo è l’etica di un soggetto che ha il coraggio di non cedere sul proprio desiderio.

Un grandissimo grazie alla disponi-bilità di Simone e alla pazienza con cui ha risposto alle mie domande!

’del porno, ma insegna alla Cattolica. E questo, pare, è un problema.

di Iolanda Bronzoni

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I N I Z I AT I V E6

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Un piccolo paesino di grandi sportivi e di grandi sostenitori ha visto nascere l’iniziativa

del Gruppo Sportivo Troia “Tesse-ra del Tifoso” (la prima in assoluto del calcio dilettantistico) per coin-volgere tutti i supporter a soste-nere la squadra di calcio cittadina non solo attraverso la loro fonda-mentale e incoraggiante presenza, ma anche con il loro piccolo con-tributo per acquistare il materiale sportivo. Quest’anno la società sportiva è stata impegnata nel campionato di seconda categoria e in quello “allievi giovanile”, lo scor-so anno vincitori del campionato.L’iniziativa è partita a settembre e ha visto crescere nel tempo il consenso % no a raggiungere la buonissima quota di 124 tessere.La tessera del tifoso % no al mese di marzo è stata sottoscritta dietro contributo libero consentendo di avere innumerevoli vantaggi: scon-ti presso dieci attività % delizzate (bar, pizzerie, forni, abbigliamento, elettronica..); calendario u6 ciale della squadra del campionato di seconda categoria regionale girone A, stagione 2011-2012; ingresso a tutte le partite casalinghe della prima squadra e della squadra al-lievi; estrazioni mensili con almeno tre premi ( già assegnati 26 premi), l’ultima nel mese di maggio quan-

do sarà terminata la prima edizione della tessera del tifoso; inviti di pri-mo piano in tutte le attività che ha visto coinvolta la società sportiva.Forza trainante dell’iniziativa è stata la “Sinergia” tra il Gruppo Sportivo Troia, (promotore) i ti-fosi contribuenti e le attività % -delizzate (quali cooperatrici). Il reciproco impegno ha portato alla nascita della Tessera del Tifoso. I risultati dell’iniziativa sono tangibili: sono stati acquistati 12 palloni, una palestra mul-tifunzione e altro materiale.“La tessera del tifoso” è stata an-che una presenza attiva a6 anco delle iniziative dei giovani troi-ani, quali “I CARE: GIORNATA DELL’IMPEGNO CIVILE E SOCIALE”; SPORTIVA…MENTE, l’integrazione sociale attraverso gli scambi; pre-senti come punto info-adesioni in largo villa e in piazza Giovanni XXIII.Entrare nel mondo gialloverde signi% ca entrare in campo con tutti noi, siamo pronti a “darti una maglietta”! Ti aspettiamo “per dare l’inizio…” alla pros-sima stagione sportiva 2012-2013. Diventa anche tu un tifoso gialloverde!Per info o aggiornamenti sull’iniziativa, sulla squadra etc. i canali di riferimento sono: sito internet www.gstroia.it.gg;

pro% lo facebook GStroia Tesse-radeltifoso; indirizzo e-mail: tesse-radeltifosogstroia@hotmail. it .I ringraziamenti vanno a tutti per quanto di buono è stato fatto. Sicuri di quanto potremo ancora fare, più uniti e numer-osi, desiderosi di costruire sem-pre più ” Sinergie Rinnovabili”.

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di Michele Lombardi

Il G.S. Troia promuove la tessera del tifoso e numerose agevolazioni

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Venerdi 18 maggio ha fatto tappa nel nostro paese il tour organizzato da ZEROGAS

che alcuni di noi aspettavano da tempo. L’invito a quest’incontro, tenutosi in una sala dell’ex con-vento di S.Domenico intorno alle 20, non ha riscosso molti consensi nell’ambito cittadino, nonostante ciò, e considerato anche qualche piccolo problema tecnico veri% -catosi nel mentre della serata, chi ha preso parte all’evento ha oggi la consapevolezza che esistono delle alternative al petrolio e a tutto ciò che da esso deriva, che oggi ci ha reso schiavi. ZEROGAS vuole dire appunto zero combus-tibili fossili: petrolio, gas, benzina, etc.. e nasce proprio da una rete di persone consapevoli di soluzioni e tecnologie che possano rendere la vita del tutto indipendente da essi. Sebbene ad alcuni quest’idea possa sembrare del tutto assurda, loro ci hanno mostrato delle valide alternative a tutto quello che per noi oggi sembra normale e scon-tato. Ad esempio spostarsi con una macchina a benzina, oppure avere una casa fatta di mattoni, o magari andare a comprare il den-tifricio, sono tutti atteggiamenti che ormai fanno parte della nostra quotidianità, eppure, inconsape-volmente o meno, sono gesti che ci hanno resi schiavi delle multinazi-onali e del petrolio, senza contare la cosa più importante e cioè che in questo modo riusciamo ogni giorno a distruggere quell’unico, stupendo pianeta sul quale ci è dato vivere. Con ZEROGAS invece abbiamo la possibilità di scoprire

che non è necessario comprare un dentifricio al supermercato perché è semplicissimo farlo in casa ed ef-% ciente allo stesso modo! Abbiamo visto, attraverso dei video, come il mattone o il cemento non sono le uniche soluzioni per creare la casa dei nostri sogni perché esis-tono case bellissime interamente in legno, ignifughe, antisismiche, completamente autosu6 cienti, che non inquinano e costano la metà! In% ne abbiamo visto come è possibile fare a meno della benzina e anche dell’elettricità per spostarsi con un mezzo, perché basta l’aria! Non una fonte destinata a % nire,ma aria pura, aria di cui nessuno può appropriarsi perché appartiene già a tutti! “La tecnologia AIR per-mette di utilizzare degli speciali motori in grado di trasformare l’aria compressa in energia cinetica (movimento) annullando quasi del tutto la spesa economica. Utilizza-re l’aria che respiriamo, e quindi inerte, permette di escludere tutti gli intermediari produttori delle risorse fossili inquinanti che ci han-no % no adesso letteralmente schi-avizzato”. È qualcosa di rivoluzion-ario, ma basta crederci per poter vedere tutto questo realizzarsi, perché la vera rivoluzione è quella che dobbiamo creare nelle nostre menti per poter dare energia alle nostre azioni! L’auspicio, dunque, è quello di poter indirizzare il nos-tro futuro verso una strada in cui la tecnologia si fonda con la natura in armonia e soprattutto nel rispetto di essa. Un altro mondo non solo è possibile, ma necessario, ora!

Info su : www.zerogas.it

Il tour che parte dalla rete arriva in città.

di Giulia Beccia

� � � � � � � � � �� � � � � � � �Lo sport per lo sviluppo e la pace: verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millen-nio”. Cosi recita il rapporto del 2003 delle Nazioni Unite che manifesta le potenzialità dello sport ancora nascoste dietro una nebbia di rivalità e interessi.Se da una parte ci sono violenza e razzismo, dall’altra c’è lo slogan dei mondiali di Rugby del 1995 in Sudafrica, il cui motto era: “ Una squadra, un Paese”, a indicare che l’unità nello sport è la mani-festazione dell’unità interna al Paese dopo l’orrore dell’apartheid. Ed è ancora grazie al Sudafrica se, ai mondiali di calcio nel 2010, di-etro al rumore delle vuvuzelas, di-etro alle gioie e ai dolori di miliardi di tifosi, lo sport è diventato ancora una volta terreno di incontro fra culture diverse e mezzo attraverso il quale avvicinarsi a temi come i diritti umani, le società solidali e la esistenza di comunità diverse.Lo sport diventa punto fermo in un mondo in cui tutto si muove; esso è mezzo di rivendicazione sociale per smuovere le coscienze, perché attraverso di esso si rivolga l’attenzione alle problematiche dei diritti umani, di solidarietà, di inte-grazione, attraverso quella passione e quelle emozioni che è in grado di suscitare e che troppo spesso tro-vano la scorciatoia della violenza e dell’intolleranza; lo sport diventa veicolo per la promozione di pace e riconciliazione, basti pensare alla diplomazia nel Ping Pong fra USA e Cina durante la guerra fredda, le partite di calcio tra squadre israeli-ane e palestinesi, sintomo di un im-pegno concreto, della possibilità e della volontà di trovare nello sport quella pace, quella fratellanza che la politica non riesce a trovare.Basterebbe iniziare a credere che i vantaggi sociali e i diritti umani sono più importanti dei punteggi. Basterebbe iniziare a sperare e a lavorare per far si che ai pros-simi mondiali lo slogan sia: “Un’unica Terra, un unico popolo, un’unica famiglia=tutti Fratelli!

di Antonino Roseto

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