LLee PPaarrrroocccchhiiee ddii LLuuccoollii 2011... · “Se mi sbaglio mi corrigerete” è una...

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www.abbaziaeparrocchiedilucoli.it | [email protected] 1 DOMENICA 5 GIUGNO: Festa Dell’Ascenzione L L e e P P a a r r r r o o c c c c h h i i e e d d i i L L u u c c o o l l i i … e Buone Notizie!!! Un giornalino al servizio dei Cuori di Gesù e di Maria STIAMO CAMBIANDO PER VOI… Da un po’ di tempo ormai abbiamo messo al vostro servizio questo foglietto volante, ma ora vogliamo che serva a noi e a voi per approfondire alcuni temi specifici. Oltre alla centralità di Gesù Cristo, insieme al Padre ed allo Spirito Santo, vogliamo approfondire tematiche che riguardano il rapporto di coppia, l’educazione dei figli, la Liturgia, ma anche tanto altro che possa essere utile alla vostra gioia, ed ecco perché abbiamo aggiunto al titolo “… e Buone Notizie!!!. Sottolineiamo “buone notizie” perché una signora una volta ci chiedeva specificatamente un giornale che portasse buone notizie di cui essere contenti: speriamo possa servire a lei e a tutti noi! I Parroci Il Vangelo Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo». (Mt 28, 18-20) Festa dell’Ascenzione: Noi con Cristo al cospetto di Dio: Dice Benedetto XVI: Cosa ci vuol dire la Festa dell'Ascensione del Signore? Non vuol dirci che il Signore se ne è andato in qualche luogo lontano dagli uomini e dal mondo. L'Ascensione di Cristo non è un viaggio nello spazio verso gli astri più remoti; perché, in fondo, anche gli astri sono fatti di elementi fisici come la terra. L'Ascensione di Cristo significa che Egli non appartiene più al mondo della corruzione e della morte che condiziona la nostra vita. Significa che Egli appartiene completamente a Dio. Egli - il Figlio Eterno - ha condotto il nostro essere umano al cospetto di Dio, ha portato con sé la carne e il sangue in una forma trasfigurata. L'uomo trova spazio in Dio; attraverso Cristo, l'essere umano è stato portato fin dentro la vita stessa di Dio. Cristo non si è allontanato da noi, ma adesso, grazie al Suo essere con il Padre, è vicino ad ognuno di noi, per sempre. Ognuno di noi può darGli del tu; ognuno può chiamarLo. Il Signore si trova sempre a portata di voce. Possiamo allontanarci da Lui interiormente. Possiamo vivere voltandoGli le spalle. Ma Egli ci aspetta sempre, ed è sempre vicino a noi. (OMELIA DI BENEDETTO XVI, 7 maggio 2005. www.vatican.va ) RICORDARE LA PREDICA Una domenica, verso mezzogiorno, una giovane donna stava lavando l'insalata in cucina. Le si avvicinò il marito che, per prenderla in giro, le chiese: “Mi sapresti dire che cosa ha detto il parroco nella predica di questa mattina?”. “Non lo ricordo più”, confessò la donna. “Perché allora vai in chiesa a sentire le prediche, se non le ricordi?” disse il marito. “Vedi, caro: l’acqua lava la mia insalata e tuttavia non resta nel paniere; eppure la mia insalata è completamente lavata”. Non è importante prendere appunti. E’ importante lasciarsi “lavare” dalla Parola di Dio.

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DOMENICA 5 GIUGNO: Festa Dell’Ascenzione

LLee PPaarrrroocccchhiiee ddii LLuuccoollii

… e Buone Notizie!!!

Un giornalino al servizio dei Cuori di Gesù e di Maria

STIAMO CAMBIANDO PER VOI… Da un po’ di tempo ormai abbiamo messo al vostro servizio questo foglietto volante, ma ora vogliamo che serva a noi e a voi per approfondire alcuni temi specifici. Oltre alla centralità di Gesù Cristo, insieme al Padre ed allo Spirito Santo, vogliamo approfondire tematiche che riguardano il rapporto di coppia, l’educazione dei figli, la Liturgia, ma anche tanto altro che possa essere utile alla vostra gioia, ed ecco perché abbiamo aggiunto al titolo “… e Buone Notizie!!!”. Sottolineiamo “buone notizie” perché una signora una volta ci chiedeva specificatamente un giornale che portasse buone notizie di cui essere contenti: speriamo possa servire a lei e a tutti noi!

I Parroci

Il Vangelo

Gesù si avvicinò e disse loro: «A

me è stato dato ogni potere in

cielo e sulla terra. Andate

dunque e fate discepoli tutti i

popoli, battezzandoli nel nome

del Padre e del Figlio e dello

Spirito Santo, insegnando loro a

osservare tutto ciò che vi ho

comandato. Ed ecco, io sono con

voi tutti i giorni, fino alla fine del

mondo». (Mt 28, 18-20)

Festa dell’Ascenzione: Noi con Cristo al cospetto di

Dio: Dice Benedetto XVI: Cosa ci vuol dire la Festa

dell'Ascensione del Signore? Non vuol dirci che il Signore se

ne è andato in qualche luogo lontano dagli uomini e dal mondo. L'Ascensione di Cristo non è un viaggio nello spazio verso gli astri

più remoti; perché, in fondo, anche gli astri sono fatti di elementi fisici come la terra. L'Ascensione di Cristo significa che Egli non appartiene più al mondo della corruzione e della

morte che condiziona la nostra vita. Significa che Egli appartiene completamente a Dio. Egli - il Figlio Eterno - ha condotto il nostro essere umano al cospetto di Dio, ha portato

con sé la carne e il sangue in una forma trasfigurata. L'uomo trova spazio in Dio; attraverso Cristo, l'essere

umano è stato portato fin dentro la vita stessa di Dio. Cristo non si è allontanato da noi, ma adesso, grazie al Suo essere con il Padre, è vicino ad ognuno di noi, per sempre.

Ognuno di noi può darGli del tu; ognuno può chiamarLo. Il Signore si trova sempre a portata di voce. Possiamo allontanarci

da Lui interiormente. Possiamo vivere voltandoGli le spalle. Ma Egli ci aspetta sempre, ed è sempre vicino a noi. (OMELIA DI

BENEDETTO XVI, 7 maggio 2005. www.vatican.va)

RICORDARE LA PREDICA

Una domenica, verso mezzogiorno, una giovane donna stava lavando l'insalata in cucina. Le si avvicinò il marito che, per prenderla in giro, le chiese: “Mi sapresti dire che cosa ha detto il parroco nella predica di questa mattina?”. “Non lo ricordo più”, confessò la donna. “Perché allora vai in chiesa a sentire le prediche, se non le ricordi?” disse il marito. “Vedi, caro: l’acqua lava la mia insalata e tuttavia

non resta nel paniere; eppure la mia insalata è completamente lavata”. Non è importante prendere appunti. E’ importante lasciarsi “lavare” dalla Parola di Dio.

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Un Libro bello da leggere “SE MI SBAGLIO MI CORRIGERETE. La rivoluzione comunicativa di Giovanni Paolo II” Di

Elisabetta Lo Iacono (Ed. OCD)

In questo libro l’autrice ripercorre i principali momenti del pontificato di Papa Wojtyla,

attraverso un’analisi del suo stile comunicativo. “Se mi sbaglio mi corrigerete” è una

delle prime frasi pronunciate da Giovanni Paolo II che segnò l’inizio del suo lungo e

intenso pontificato; ma è anche simbolo di una metodologia comunicativa nuova e

inattesa, quella di un Papa con innate doti comunicative, spontaneità, dinamismo e forte

carisma. Wojtyla è il Papa comunicatore, un uomo che parla al mondo come nessun altro

aveva saputo fare. L’autrice del libro ricostruisce parole e gesti di un pontificato

straordinario, attraverso il contributo di autorevoli testimoni che nel corso della loro vita

sono stati vicino al Pontefice. A parlare sono uomini di fede, agnostici, atei, ma tutti

convergono nel riconoscere la figura del Papa comunicatore.

IL SORRISO DEI SANTI Devozione al Cuore di Gesù: meravigliose promesse…

Quella del Cuore di Gesù è una delle devozioni più diffuse tra il popolo cristiano; non si tratta tuttavia di una devozione fra tante, perché si situa al centro della rivelazione cristiana. In merito l'enciclica di Pio XII, Haurietis aquas (“Attingerete alle acque”), dice: “Questa devozione - contenuta in germe nella S. Scrittura, approfondita dai santi Padri, dai Dottori della Chiesa e dai grandi mistici medioevali - ha avuto un particolare incremento e la sua configurazione odierna in seguito alle apparizioni di Gesù Cristo a S. Margherita Maria Alacoque, nel monastero di Paray-le-Monial, a partire dal 27 dicembre 1673.”

Continua l’Enciclica: “Da allora, superate numerose difficoltà teologiche e liturgiche, si è diffusa rapidamente fra tutte le categorie del popolo cristiano, mentre la Chiesa la ha elevata alla dignità liturgica di «solennità». In effetti essa rappresenta il centro della spiritualità cristiana e.. di tutta quanta la storia della salvezza. Non è un caso che le apparizioni a S. Margherita si situino nel momento cruciale di affermazione del mondo moderno e che il simbolo del S. Cuore sia apparso sempre come il più caratteristico in tutti i movimenti di resistenza alle correnti anticristiane della modernità.”

E' lo stesso Gesù che per primo presenta il suo Cuore come fonte di ristoro e di pace: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero» (Mt 11,28-30).

In san Giovanni si legge come venne trafitto il Cuore di Cristo, l'uscita da esso del sangue e dell'acqua e il particolarissimo significato simbolico (Gv 19,33-37). Anche nell'Apocalisse Gesù è presentato come un Agnello «ucciso», cioè «trafitto» (Ap. 5,6; 1,7). Detto questo, le apparizioni a S. Margherita conservano un'importanza eccezionale. Si dovrebbe anzi dire che nella storia

della Chiesa nessun'altra comunicazione divina - al di fuori della Bibbia - ha ricevuto tante approvazioni e incoraggiamenti dal magistero della Chiesa come le rivelazioni del Cuore di Cristo a Paray-le-Monial.

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QUALUNQUE

SIA IL VOSTRO

BISOGNO, E QUANTUNQUE

GRANDE E

GRAVE, NEL

CUORE DI

GESU’ TROVERETE UN

RIMEDIO

TRABOCCANTE,

ESSENDO QUEL

CUORE DIVINO,

UN ABBISSO IN CUI OGNI COSA

SI TROVA.

S. TERERA VERZERI

Nelle apparizioni a S. Margherita, sono particolarmente famose «le dodici promesse». Come nella Bibbia, Dio lega il suo intervento a delle «promesse». Se l'Alleanza in Gesù Cristo si è fatta definitiva, essa è tuttavia ancora aperta nella storia, perché continuamente offerta alla libertà dell'uomo, finché dura il tempo in cui si può meritare. Al «vero devoto» del Sacro Cuore, cioè a chi è ben convinto di essere, con i propri peccati, colui che ha «trafitto» il Cuore di Gesù e, consapevole del suo amore immenso, vive la propria vita nella prospettiva della riparazione, queste promesse sono di nuovo offerte. E «Dio è fedele» (1 Cor 10,13).

Ecco le dodici promesse, secondo la prima antica lettura:

1. Darò loro (alle persone devote del mio Cuore) tutte le grazie necessarie al loro stato.

2. Metterò la pace nelle loro famiglie. 3. Li consolerò in tutte le loro afflizioni. 4. Sarò il loro rifugio in vita e soprattutto nella loro morte. 5. Benedirò le loro imprese. 6. I peccatori troveranno misericordia. 7. I tiepidi diventeranno ferventi. 8. I ferventi saliranno presto a grande perfezione. 9. Benedirò il luogo dove l'immagine del mio Cuore sarà esposta e onorata. 10. Darò loro le grazie di toccare i cuori più duri. 11. Le persone che propagano questa devozione avranno il loro nome scritto nel mio

Cuore e non sarà mai cancellato. 12. Io prometto nell'eccesso grande di misericordia del mio Cuore che il suo amore

onnipotente accorderà a tutti coloro che si comunicheranno il primo venerdì del mese, per nove mesi consecutivi, la grazia della penitenza finale e non morranno in mia disgrazia né senza ricevere i sacramenti e il mio Cuore sarà per essi un asilo sicuro negli ultimi momenti. (Tratto da:www.floscarmeli.net)

EDUCHIAMOCI ALLA CARITA’

La carità è la regina delle virtù. La carità è la perfezione dell’uomo. La carità è la pienezza della vita cristiana. Perché? Perché “Dio è carità, e chi sta nella carità sta in Dio e Dio in lui” (1 Gv 4,16). Ma che cosa è la carità? E’ l’amore totale di Dio e del prossimo. Non l’amore umano o carnale, ma l’amore divino, l’amore fatto di grazia, che viene dallo Spirito Santo Amore: è “l’amore di Dio diffuso nei nostri cuori dallo Spirito santo che ci è stato dato” (Rm 5,5). Ci si illude di amare Dio o il prossimo quando si ha il peccato mortale nell’anima. Quante mascherate e apparenze di carità facciamo, “distribuire tutti i propri beni ai poveri e dare persino il proprio corpo ad essere bruciato per gli altri”…”non serve a nulla”, se non procede dall’amore di Dio nel cuore (1 Cor 13,3). La sostanza prima della carità è, quindi, la Grazia di Dio nell’anima, è l’amore di Dio nel cuore e nelle intenzioni. Senza di ciò, si parla di carità “battendo l’aria” (1 Cor 9,26). “L’amore di Cristo ci sospinge” (2 Cor 5,14). Un amore da “fuoco divorante” (Dt 9,3), che portò i Santi alla “perdita di sé nell’Amato. “Amatevi come Io vi ho amato”, questo il comandamento nuovo di Gesù, perché da “..questo riconosceranno che siete miei discepoli, se vi amerete l’un l’altro” (Gv 13,34-35 ). La carità più alta ce l’ha solo il Santo, perché solo il santo è trasfigurato in Gesù attraverso la morte mistica dell’io, che fa dire a S. Paolo: “Non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me” (Gal 2,10). Occorre imitare la Carità di Dio. Dio Padre, ha tanto amato gli uomini “da sacrificare il suo Figlio Unigenito” (Gv 3,16). S. Giacomo, nella sua lettera, dice: “ Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede. (2 Gc 14-26) Legato all’amore verso Dio è l’amore verso le creature.

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CRESCIAMO AI PIEDI DELLA SACRA FAMIGLIA

Benedetto XVI affida l’Italia a Maria Nel 150° anniversario dell’unità d’Italia, Benedetto XVI e i vescovi italiani hanno affidato l’Italia a Maria. Accogliendo l’invito del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, Benedetto XVI si è recato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, per presiedere la recita del Rosario, insieme con i vescovi italiani, riuniti in Assemblea generale. Il pontefice ha inoltre affermato: «La fede non è alienazione: sono altre le esperienze che inquinano la dignità dell’uomo! In ogni stagione storica l’incontro con la parola sempre nuova del Vangelo è stato sorgente di civiltà, E da ultimo, di mille forme della carità».

Preghiera di affidamento a Maria: Vergine Maria, Mater Unitatis, questa sera intendiamo specchiarci in te e porre sotto il manto della tua protezione l’amato popolo italiano. Vergine del Fiat, la tua vita celebra il primato di Dio: alimenta in noi lo stupore della fede, insegnaci a custodire nella preghiera quest’opera che restituisce unità alla vita. Vergine del servizio, donaci di comprendere a quale libertà tende un’esistenza donata, quale segreto di bellezza è racchiuso nella verità di un incontro. Vergine della Croce, concedici di contemplare la vittoria di Cristo sul mistero del male, capaci di esprimere ragioni di speranza e presenza d’amore nelle contraddizioni del tempo. Vergine del Cenacolo, sollecita le nostre Chiese a cooperare tra loro, nella comunione con il Vescovo di Roma. Rendi tutti noi partecipi del destino di questo Paese, bisognoso di concordia e di sviluppo. Vergine del Magnificat, liberaci dalla rassegnazione, donaci un cuore riconciliato, suscita in noi la lode e la riconoscenza. E saremo perseveranti nella fedeltà sino alla fine. (“A sua immagine giornale” 22 del 28 maggio 2011)

Sacerdoti, catechisti ed animatori, come uomini e cristiani, crediamo nella famiglia e nel suo ruolo educativo, ed abbiamo pensato questa sezione speciale. Ed allora: “Cercasi famiglia stabile e normale, dove i ragazzi possano crescere nel modo giusto; una casa in cui l’affetto e l’accoglienza reciproca ci siano davvero. I nostri ragazzi vivono oggi una normalità difficile, con papà e mamma presi dal lavoro e dalle cose da fare. Una famiglia disorientata dai cambiamenti sociali, stressata dai problemi economici e dalla difficoltà di garantire a sé e ai propri figli un futuro sicuro...”. (Da “Dossier Catechista” Feb/2011) “Credo che quello che tutti dobbiamo capire, ci dice Madre Teresa, è che l'amore comincia dalla FAMIGLIA. Ogni giorno di più ci rendiamo conto che nel nostro tempo le sofferenze maggiori hanno origine nella famiglia stessa. Non abbiamo più tempo per guardarci in faccia, per scambiarci un saluto, per dividere insieme un momento di gioia, e meno ancora per essere quello che i nostri figli attendono da noi, quello che il marito attende dalla moglie e la moglie attende dal marito. E così i nostri contatti scambievoli diminuiscono sempre più. Credo che l'amore cominci proprio qui: nella FAMIGLIA”, ai piedi della Sacra Famiglia!

LA FRASE:

SE SOLO I GENITORI

FACESSERO TRE COSE

PER I PROPRI FIGLI,

AMARSI, AMARLI E

PREGARE PER LORO,

DIO PENSEREBBE A TUTTO IL RESTO!

Vignetta tratta da “Il Bollettino Salesiano”: