LL INTERNO - Varallo Pombia; Pombia · 2017-01-07 · BOLLETTINO DELLE PARROCCHIE DEI SANTI...

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BOLLETTINO DELLE PARROCCHIE DEI S ANTI V INCENZO E A NASTASIO E DI S AN V INCENZO E S ANTA MARIA Anno I N.1 ALLINTERNO Don Giorgio Nobile a 30 anni dalla morte pag. 2 Franco Giulio, il nuovo vescovo pag. 3 Appuntamenti verso la Pasqua pag. 5 Gli avvenimenti dei primi tre mesi pag. 8-9 La Via Crucis vivente pag. 11 “Le Campane” di Varallo e Pombia: è questo il titolo del nuovo bollettino delle nostre due comunità parrocchiali. In realtà don Giorgio No- bile più di trent’anni fa, ave- va intitolato il bollettino par- rocchiale “La Campana”, noi oggi l’abbiamo messo al plurale per indicare un cam- mino unitario tra le due par- rocchie di Varallo e Pombia. Questo cammino chiama in causa tutti noi, dai più piccoli ai più grandi, da quel- li che da sempre partecipano alla vita parrocchiale a quelli che iniziano solo adesso. Nessuno deve sentirsi e- scluso, nessuno deve pensare che la sua presenza non è importante: Cristo conta anche su di te! Ciascuno di noi in quanto battezzato è chiamato a co- struire il Regno di Dio in comunione con la Chiesa. Le campane sono sicura- mente evocative di tante co- se, liete e tristi, ma in modo particolare richiamano il mistero centrale della vita cristiana: la Pasqua. La resurrezione di Cristo ha segnato e vuole segnare ancora oggi la vita di tante persone che a Lui si affida- no. Un certo pessimismo, a volte, non ci permette di guardare avanti con speran- za, facciamo fatica vedere che la luce di Cristo ha vinto le tenebre e la morte e ci par- la di vita, pace e gioia. Questo semplice strumento entrando nelle vostre case vi darà la possibilità di avere delle informazioni, ma anche delle occasioni per riflettere, pensare e meditare. L’augurio che vi rivolgo, a nome anche dei miei più stretti collaboratori, è che possiate sentire dentro di voi la presenza vivificante del Signore Risorto. In attesa di incontrarci per- sonalmente per la benedizio- ne delle famiglie vi auguro una Santa Pasqua. padre Matteo Particolare del tabernacolo dell’altare della Madonna Addolo- rata L’intervento è stato mi- rato alla valorizzazione degli elementi storici inter- ni andando a sostituire gli interventi degli anni Set- tanta riproponendo gli antichi materiali preesi- stenti. Gli esterni, pur bi- sognosi anch’essi di un risanamento, saranno og- getto di un futuro lavoro, quando i fondi parrocchia- li lo permetteranno. Alle pagine 6 e 7 Aprile 2012

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BOLLETTINO DELLE PARROCCHIE DEI SANTI VINCENZO E ANASTASIO

E DI SAN VINCENZO E SANTA MARIA

Anno I N.1

ALL’INTERNO

Don Giorgio Nobile a 30 anni dalla morte pag. 2 Franco Giulio, il nuovo vescovo pag. 3 Appuntamenti verso la Pasqua pag. 5

Gli avvenimenti dei primi tre mesi pag. 8-9 La Via Crucis vivente pag. 11

“Le Campane” di Varallo e Pombia: è questo il titolo del nuovo bollettino delle nostre due comunità parrocchiali.

In realtà don Giorgio No-bile più di trent’anni fa, ave-va intitolato il bollettino par-rocchiale “La Campana”, noi oggi l’abbiamo messo al plurale per indicare un cam-mino unitario tra le due par-rocchie di Varallo e Pombia.

Questo cammino chiama in causa tutti noi, dai più piccoli ai più grandi, da quel-li che da sempre partecipano alla vita parrocchiale a quelli che iniziano solo adesso.

Nessuno deve sentirsi e-scluso, nessuno deve pensare che la sua presenza non è

importante: Cristo conta anche su di te!

Ciascuno di noi in quanto battezzato è chiamato a co-struire il Regno di Dio in comunione con la Chiesa.

Le campane sono sicura-mente evocative di tante co-se, liete e tristi, ma in modo particolare richiamano il mistero centrale della vita cristiana: la Pasqua.

La resurrezione di Cristo ha segnato e vuole segnare ancora oggi la vita di tante persone che a Lui si affida-no.

Un certo pessimismo, a volte, non ci permette di guardare avanti con speran-za, facciamo fatica vedere

che la luce di Cristo ha vinto le tenebre e la morte e ci par-la di vita, pace e gioia.

Questo semplice strumento entrando nelle vostre case vi darà la possibilità di avere delle informazioni, ma anche delle occasioni per riflettere, pensare e meditare.

L’augurio che vi rivolgo, a nome anche dei miei più stretti collaboratori, è che possiate sentire dentro di voi la presenza vivificante del Signore Risorto.

In attesa di incontrarci per-sonalmente per la benedizio-ne delle famiglie vi auguro una Santa Pasqua.

padre Matteo

Particolare del tabernacolo dell’altare della Madonna Addolo-rata

L’intervento è stato mi-rato alla valorizzazione degli elementi storici inter-ni andando a sostituire gli interventi degli anni Set-tanta riproponendo gli antichi materiali preesi-stenti. Gli esterni, pur bi-sognosi anch’essi di un risanamento, saranno og-getto di un futuro lavoro, quando i fondi parrocchia-li lo permetteranno.

Alle pagine 6 e 7

Aprile 2012

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2 Le campane di Varallo e Pombia

“Ci ha lasciati don Giorgio”: così trent’anni orsono veniva data notizia della scomparsa di don Giorgio, spentosi in modo piuttosto repenti-no, dopo pochi giorni di ricovero, alle prime luci dell’alba del 1° aprile 1982.

Ma chi era don Giorgio? Per chi ha qualche filo bianco tra i capelli e da sempre o quasi è vissuto a Varallo non servono promemoria, ma chi è un po’ più giovane o a Varallo è giunto solo in tempi più recenti forse non conosce la figura di questo sa-cerdote. Don Giorgio Nobile nacque ad Agrate Conturbia il 10 maggio 1916 e fu ordinato sacerdote nel ‘41; subito venne mandato a Varallo co-me coadiutore dell’allora arciprete don Giuseppe Vallana e alla morte di questo, nel 1949, divenne parroco.

Al di là di queste aride cifre, si può dire che don Giorgio fu una presen-za costante e viva in paese per oltre quarant’anni: battezzò generazioni di varalpombiesi, li fece crescere nel-la Fede, li vide farsi uomini e donne, benedisse le loro nozze e battezzò i loro figli, fu loro vicino nei momenti della malattia o della sofferenza per la perdita delle persone care.

Visse e condivise con loro gli anni della guerra (era a Varallo quando a Castiglione Ossola veniva trucidato l’amico don Giuseppe Rossi), poi quelli della ricostruzione, del boom economico, delle migrazioni interne (dal Veneto e dal Meridione) con tutti i problemi connessi, del Conci-lio Vaticano II, della contestazione giovanile, del terrorismo, dello scon-tro ideologico (anche nell’ambiente

della comunità cristiana), dei mo-menti difficili per il lavoro (celebrò, insieme agli operai, la Messa nella fabbrica ‘Aprilia’ occupata), facen-dosi sempre compagno di viaggio, portando la Parola e la presenza del Signore e restando vicino ai bisogni della sua gente.

Attento alle esigenze dei giovani, risistemò l’oratorio, il salone ed il cortile e fece costruire i campi da tennis, convinto che anche lo sport in un ambiente sano contribuisca alla crescita umana e religiosa. So-stenne anche attività culturali: grazie alla sua “generosità” (concesse ad un gruppo di giovani, amanti dell’arte e della pittura, la soffitta sopra la casa del coadiutore per le loro riunioni) nacque l’E.M.A.V. (Ente manifestazioni artistiche varal-pombiesi) che realizzò iniziative arti-stiche di livello internazionale, con-corsi canori nazionali e internazio-nali e dal quale derivò il Gruppo Archeologico e Storico Varalpom-

biese, a cui don Giorgio collaborò fattivamente.

Altra sua iniziativa fu la creazione del bollettino parrocchiale “La Cam-pana” poi divenuto “La Fonte” e infine “La Eco”. Nel 1978 diede vita alla Consulta parrocchiale, organi-smo che riuniva i Gruppi parroc-chiali “per inserire meglio i laici nel-la vita e nella gestione della Chiesa” secondo lo spirito del Concilio Vati-cano II, e che può essere considerato il precursore dell’attuale Consiglio Pastorale.

L’opera che certamente più ci parla di lui è la Casa di riposo che porta il suo nome e che don Giorgio deside-rò fortemente, per la quale profuse le sue energie, ma che non riuscì a ve-dere realizzata perché venne inaugu-rata nel 1986.

Dunque tutta la sua vita di prete è stata spesa in Varallo e tutto il suo ministero sacerdotale donato a que-sta gente ed ora la Parrocchia, a trent’anni dalla sua scomparsa, lo ha ricordato con una meditazione cora-

Nato nel 1916 ad Agrate Conturbia, parroco dal 1949, si spegneva nelle prime ore del 1° aprile 1982. Fu una presenza costante e viva, attento alle esigenze dei giovani e sempre vicino ai bisogni della comunità

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Le campane di Varallo e Pombia 3

Succede, dopo oltre venti anni, a monsignor Renato Corti

Franco Giulio Brambilla, il nuovo Vescovo Prima visita al Vicariato dell’Aronese il 26 ed il 28 marzo

La diocesi di Novara ha

un nuovo pastore, il 124°

successore di san Gauden-

zio. Dopo oltre vent’anni in

mezzo a noi, per raggiunti

limiti di età, monsignor Re-

nato Corti aveva negli scorsi

mesi rassegnato le dimissio-

ni.

Al suo posto, Benedetto

XVI ha nominato il succes-

sore lo scorso giovedì 24

novembre: monsignor Fran-

co Giulio Brambilla, nato a

Missaglia, località in provin-

cia di Lecco il 30 giugno

1949. Si rafforza così il lega-

me tra la diocesi novarese e

la terra ambrosiana: anche

Corti, infatti è brianzolo di

nascita.

Ordinato presbitero il 7

giugno 1975 dal cardinal

Colombo (arcivescovo di

Milano dal 1963 al 1979),

Franco Giulio Brambilla ha

perfezionato i suoi studi alla

Pontificia Università Grego-

riana di Roma. Ha insegna-

to Sacra Scrittura, Teologia

spirituale e Antropologia

teologica nel Seminario di

Seveso fino al 1985. Nella

Sezione Parallela del Semi-

nario di Venegono Inferiore

(Varese), ha insegnato Cri-

stologia e Antropologia teo-

logica. È stato direttore della

stessa Sezione del Seminario

dal 1993 al 2003 e direttore

del Ciclo Istituzionale della

Facoltà Teologica fino al

2006. Al

m o m e n t o

della nomina

era professo-

re ordinario

di Cristologi-

a e Antropo-

logia Teolo-

gica alla Fa-

coltà Teolo-

g i c a

d e l l ’ I t a l i a

Settentriona-

le e preside

della stessa

Facoltà. Da sempre è vicino

al mondo della disabilità

con particolare attenzione

per le famiglie che vivono

questa sofferenza per un

loro caro. Eletto vescovo

titolare della diocesi di Tul-

lia (Algeria) il 13 luglio

2007, il 23 settembre dello

stesso anno è stato consacra-

to dal cardinale Dionigi Tet-

tamanzi, arcivescovo di Mi-

lano, avendo come concon-

sacrante lo stesso monsignor

Corti. È stato, fino al 24

novembre 2011, ausiliare di

Milano e vicario per la Cul-

tura della stessa diocesi. A

livello italiano è membro

della Commissione episco-

pale Cei per la dottrina della

fede, l’annuncio e la cate-

chesi e presidente del Comi-

tato per gli studi superiori di

teologia e di scienze religio-

se. Non è nuova la sua pre-

senza nella nostra diocesi in

cui, fra l’altro, per trentasei

anni ha fatto da aiuto parro-

co estivo a Rima (in alta

Valsesia), una tra le parroc-

chie più piccole della terra

gaudenziana. Nella sua pri-

ma lettera ai novaresi, appe-

na dopo la nomina: «Una sola parola desidero dirvi come primo saluto. Viene dal mio motto episcopale c h e h o p r e s o d a Sant’Ambrogio: Loquamur Dominum Iesum!, Raccon-tiamo il Signore Gesù!. Que-sto è il mio saluto (…) alle famiglie che camminano nell’amore e educano con generosità e pazienza, alle coppie dal cuore ferito che attendono la nostra prossi-mità, ai laici che si dedicano al servizio degli altri. (…) Una carezza particolare ai bimbi, ai ragazzi, perchè sono il nostro tesoro più grande, (…) agli anziani e

agli ammalati, ai disabili e alle persone sole il nuovo vescovo dice che nella co-munità cristiana hanno la loro casa, per trovare affetti che guariscano la desolante solitudine della nostra socie-tà».

Lunedì 23 gennaio mon-

signor Brambilla ha preso

possesso della diocesi

(costituita da 346 parroc-

chie per oltre mezzo milio-

ne di abitanti) con il passag-

gio di consegne fra lui ed il

vescovo uscente Corti. Nel

pomeriggio di domenica 5

febbraio si è invece svolto

l’ingresso ufficiale a cui

tutte le parrocchie hanno

partecipato.

Il primo incontro con il

vicariato dell’Aronese è

avvenuto lunedì 26 al cine-

ma San Carlo di Arona;

mercoledì 28 celebrazione

con tutti i sacerdoti nella

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4 Le campane di Varallo e Pombia

A i carissimi cristiani della Diocesi di Novara e a tutti coloro che cercano Dio con cuore sincero e amano gli uomini, dopo il solenne ed emozionante ingresso con cui mi avete accolto a Novara desidero incontrare le nostre comu-nità cristiane, le nostre famiglie e le realtà più importanti della vita civile e sociale, visitando ogni vicariato della

Diocesi per due giorni interi. Fare l’ingresso in una Chiesa locale è come entrare in una casa: bisogna abitarvi un po’ per conoscere le persone, ascoltarle

ed entrare nel loro cuore. Dedicherò un lungo tempo fino a maggio per incontrare tutti i vicariati e toccare l’anima della Chie-sa di Dio che è in Novara. Vorrei, anzitutto, ringraziarvi per la calorosa ed entusiasta accoglienza che mi avete riservato. Ho iniziato nella casa

“Shalom” per visitare il volto della sofferenza e per mettere all’inizio del mio ingresso i piccoli. Nella Basilica di S. Gauden-zio ho ascoltato le incoraggianti parole di saluto dei rappresentanti della vita civile, sociale e religiosa della città e delle pro-vince della Diocesi, dopo aver venerato le reliquie del nostro amato patrono San Gaudenzio. Partendo dalla cattedra, che proviene dalla gloriosa storia dei Vescovi di Novara, ho iniziato il cammino per giungere al Duomo, accompagnato dalla spontaneità dei ragazzi, adolescenti e giovani, insieme a molta gente che voleva vedere il nuovo vescovo. Nel Duomo stracol-mo, collegato con la vicina Chiesa del S. Rosario, ho visto tanti volti di coloro che mi hanno accompagnato dalla Brianza e da Milano e i molti sguardi pieni di emozione delle nuove persone che il Signore mi affidava: attenti, gioiosi, pieni di ascolto e di desiderio per iniziare un nuovo tratto di cammino insieme. Abbiamo salutato con un grande abbraccio la venerata figura di mons. Corti. Poi vi ho detto cinque parole di ospitalità, per far circolare tra noi il soffio tonificante dello Spirito che dà la vita. Ringrazio di cuore coloro che hanno preparato, favorito, reso bello e spontaneo il nostro primo incontro, tutti quelli che mi

hanno scritto, parlato, sussurrato parole di fiducia e speranza. In particolare, tutti gli otto vicariati che mi hanno toccato il cuore con i loro doni, pieni di creatività e sapore, che ho condiviso con il seminario e i poveri. Vengo ora per incontrare le comunità cristiane, i sacerdoti e i laici, i religiosi e le realtà più rappresentative del territorio di

ogni vicariato. Voglio veramente sentire pulsare il cuore della Chiesa di Novara! Ogni vicario, con i sacerdoti e i laici responsabili, sceglierà chi e che cosa far incontrare al vescovo. Io vi dico: vorrei stringe-

re la mano al maggior numero di persone, per ascoltare il racconto della loro vita, le gioie e le speranze, le tristezze e le paure della gente, delle famiglie, del lavoro, della crisi che ci attanaglia e che prima di tutto è una crisi di speranza. Abitiamo una regione straordinaria, per storia, memoria, bellezze naturali, risorse umane, creatività, generosità e laboriosi-

tà. Dobbiamo liberare tutte queste energie prima dentro di noi e attorno a noi. Poi occorre chiedere agli operatori della vita civile, alle forze del volontariato, del lavoro, dell’imprenditoria, alla Chiesa stessa, di credere che si può e si deve tornare a lottare per una vita degna e serena per la storia delle famiglie, per la crescita dei ragazzi, per dare futuro ai giovani. Gli adulti, nelle scelte personali e nella vita professionale, devono dire con i fatti che questo è il senso della vita dell’uomo e della donna: dare il loro contributo singolare alla vita comune. Il vescovo viene per raccontare il Signore Gesù e per sentire il polso della vita di fede delle comunità cristiane: come ascoltia-

mo la Parola, preghiamo la liturgia, viviamo la domenica, sperimentiamo la fraternità, serviamo i piccoli e bisognosi. Come Gesù, però, il pastore della Chiesa non può raccontare il volto del Padre, il Suo farsi prossimo a noi, se non curando le ferite, sanando i corpi e i cuori, ascoltando il battito della vita quotidiana delle persone. Il Vangelo è il lievito da gettare nella pasta del mondo, il seme che deve essere nascosto nella terra e marcire per portare mol-

to frutto. Non aspettatevi cose strabilianti o miracolose. Nei prossimi anni saremo posti dinanzi a sfide forti e coraggiose. La Chiesa cattolica è antica, ma non deve essere vecchia. Perciò dev’essere affascinante e attraente, libera e a servizio della

gente. A tutti deve richiamare la regola d’oro del Vangelo: amare Dio per amare il prossimo perché, come amo il prossimo, amo anche Dio. Vorrei che i nostri incontri fossero semplici, spontanei, senza nessuna barriera.

Desidero incoraggiare i sacerdoti, spronare i laici, pregare con i religiosi, toccare il cuore delle persone. (Continua a pagina 10)

L’APPROFONDIMENTO La prima Lettera di mons. Brambilla dopo l’entrata in Diocesi

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Le campane di Varallo e Pombia 5

A Pombia e Varallo le tradizionali processioni con il Cristo Morto

Giovedì Santo 5 aprile Ore 9 Messa degli Olii in Cattedrale a Novara. Ore 18.30 Pombia (Santa Maria) e Varallo (Parrocchiale) ore 21 Messa con lavanda dei piedi ai ragazzi che riceveranno la Prima Comunione. A Varallo seguirà l’Adorazione Eucaristica.

Venerdì Santo 6 aprile Ore 15 Varallo (Parrocchiale) Passione del Signore; ore 21 proces-sione. Ore 20.30 Pombia (Santa Maria) Passione del Signore e, a seguire, processione fino a San Vincenzo.

Sabato Santo 7 aprile Ore 22 Varallo (Parrocchiale) solenne Veglia Pasquale durante la quale verranno amministrati Battesimi e Cresime.

Domenica di Risurrezione 8 aprile Ore 8 Pombia (Santa Maria); ore 9 Cascinetta; ore 10 Pombia (San Vincenzo); ore 11 e 18 Varallo (Parrocchiale).

Lunedì dell’Angelo 9 aprile Ore 10 Pombia (San Vincenzo); ore 11 Varallo (Parrocchiale); ore 18 (Santuario della Madonna).

La Pasqua a Varallo

Nella tradizionale celebrazione del lunedì, don Pierangelo

ricorderà il 35° di sacerdozio

Lunedì di Pasquetta, nel Santuario della Madonna, solenne Concelebrazio-ne con i sacerdoti originari di Varallo o che a Varallo hanno svolto alcuni anni del loro ministero. Presiede don Pieran-gelo Cerutti ricordando i 35 anni di ordi-nazione sacerdotale.

Martedì 10 aprile alle 16, nel Santuario della Madonna, celebrazione della Mes-sa e, a seguire, Processione Eucaristica.

Nel periodo pasquale sarà aperto, nel

salone dell’oratorio, il Banco di benefi-cenza il cui ricavato contribuirà al finan-ziamento delle opere parrocchiale

Cascinetta si prepara alla festa Nel mese di maggio, ogni mercoledì alle 20.45, si reci-terà il Rosario nei cortili della frazione. Domenica 3 giugno, Celebrazione solenne alle 10.30 a cui seguirà la Processione Eucaristica. Al termine, in-canto delle offerte, pranzo sotto il tendone, lotteria e spettacolo finale. Il ricavato della giornata andrà a favore dei lavori di rifacimento del sagrato della chiesa della SS Trinità.

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6 Le campane di Varallo e Pombia

NOTE STORICHE L’impianto della casa parrocchiale, così come la vedia-mo noi oggi, è il risultato della grande ristrutturazione avvenuta sul finire del XVII secolo per volontà dell’Arciprete Pietro Giuseppe Terrini; successivamente, a parte piccoli adeguamenti interni, non sono state ap-portate sostanziali modifiche. Le prime notizie dell’edificio risalgono all’inventario del 1641 dell’Arciprete Aurelio Visconte; la casa occupava la posizione attuale, confinan-do a nord con il coro della chiesa e col cimitero e a sud con la strada mediana del paese. Rivolto verso occidente si trovava il giar-dino (posizione mantenuta ancora oggi) e l’abitazione era composta da sei locali al piano terra e cinque locali al piano superiore di cui soltanto quattro soffitta-ti. Un piccolo portico antistante terminava con un pollaio. L’intero complesso era recintato da un muro per separarlo dal sagrato, dalla strada e dalle vigne dispo-ste verso est. L’impianto volumetrico doveva rispecchiare la situazione attuale, con lo stesso numero di locali e piani fuori terra. Le stanze dovevano essere piccole, anguste e poco con-fortevoli se il Vescovo ordinava di ricondurre la casa par-rocchiale in forma e stato decente in quanto gli ambienti erano troppo scomodi e ristretti per poter alloggiare l’Arciprete Curato in modo consono. Infatti l’arciprete Pietro Giuseppe Terrini sul finire del XVII secolo, trovando la casa in pessimo stato, decise di rifabbricarla e restaurarla nuovamente a sue spese. Tutte le migliorie apportate sono chiaramente ricordate da scritte ed emblemi che si ritrovano sia all’esterno che all’interno della casa parrocchiale. La testimonianza più evidente è la frase (ora quasi completamente cancellata) che campeggia sul lato occidentale dell’edificio, a lato del sagrato e visibile da tutti i parrocchiani che si recavano in chiesa. Le lettere scure su fondo chiaro alte circa 50 cm per una lunghezza di sette metri campeggiavano trionfal-mente sulla facciata: “PETRUS JOSEPH TERRINUS ARCHIPRESBYTER S…BI ET ..” il tutto sormontato dallo stemma di famiglia con la data 1697. L’intervento edilizio operato non si limitò unicamente a migliorare l’impianto architettonico, ma anche l’apparato decorativo trasformando gli ambienti da locali

rustici a “signorili”. L’apparato decorativo che orna il salone di rappresentanza al piano terreno è giunto fino a noi completamente intatto. Sulla parete rivolta a sud, al di sopra del camino, trionfa lo stemma araldico della fa-miglia Terrini: un triangolo con il vertice rovesciato che punta verso il basso e interseca la linea orizzontale del fuoco; è il simbolo della terra, uno dei quattro elementi, e richiama il cognome Terrinus. Il soffitto a cassettoni li-gneo è completamente decorato e dipinto con pitture a

calce e tempere stese diretta-mente sull'es-senza legnosa, utilizzando le tonalità delle terre colorate. La fascia deco-rativa che corre a ridosso del soffitto è ornata con dieci scene emblematiche, ambientate in paesaggi bucoli-ci. Ogni singola immagine è sormontata da una scritta im-

pressa su un nastro chiaro che si avvolge mollemente intorno alla scena; ognuno dei dieci emblemi è contorna-to da elementi architettonici quali cornici e mensole ar-ricchite da volute e ghirlande floreali e frutti. Le frasi si basano su una serie di epigrammi di contenuto morale di ispirazione a volte mitologica e, a volte, a carattere reli-gioso che commentano le scene. Il ciclo di affreschi non si presenta in pessimo stato, ma necessiterebbe un restau-ro mirato di pulitura, che riporti le scene al loro splendo-re originario. Alla metà dell’ottocento la cucina venne spostata nella posizione attuale, mentre precedentemente occupava lo spazio ora adibito a cantina. Durante il XX secolo sono stati realizzati alcuni lavori interni che hanno portato alla creazione di alcuni corri-doi e stanze più piccole: il salone è stato diviso da una tramezza ricavando lo studio, la camera contigua, ora cucina, è stata ridotta dal corridoio che conduce alla sca-la interna. Le camere al piano superiore sono state ridimensionate dal nuovo corridoio parallelo al poggiolo esterno in legno e la rampa della scala interna è stata allungata di sette

La relazione dell’architetto Silvia Angiolini che ha curato la r

Il salone di rappresentanza con il soffitto a cassettoni e lo stemma araldico della famiglia Terrini.

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Le campane di Varallo e Pombia 7

gradini per permettere l’accesso al piano superiore senza fuoriuscire sulla loggia esterna.

L’INTERVENTO DI RISTRUTTURAZIONE L’intervento realizzato mirava alla valorizzazione degli elementi storici interni alla casa parrocchiale andando a sostituire gli interventi degli anni Settanta ripropo-nendo gli antichi materiali preesistenti, per un adeguato restauro e un risanamento della struttura architettonica. Gli esterni, pur bisognosi anch’essi di un risanamento saranno oggetto di un futuro lavoro, quando i fondi parrocchiali lo permetteranno. I lavori realizzati si sono concentrati esclusivamente sul corpo di casa dove ha la residenza il parroco.

Piano terra. L’intervento ha previsto la rimozione dei pavimenti in piastrelle di ceramica e il rivestimento in perlinato plastico finto legno sulle pareti verticali. Il sottostante zoccolo di intonaco, ammalorato dalla pre-senza di umidità di risalita e sali, è stato sostituito (previa indagine stratigrafica) con intonaco di calce macroporoso e traspirante in modo da risanare le mu-rature esistenti. Come pavimentazione è stato ripropo-sto il cotto, disposto a spina pesce, in quanto ne è stato ritrovato una porzione originale al di sotto del mobile archivio posto nel salone. Anche dalle descrizioni stori-che ottocentesche veniva annotata la presenza di cotto al piano terreno. E’ stato inoltre rimosso il controsoffitto in quadrotti bianchi che occludeva il cassettonato ligneo perlinato del corridoio di disimpegno e della cucina. Il soffitto sottostante, ricoperto da uno strato di pittura bianca-stra, è stato conservato e tinteggiato. I serramenti e le porte interne sono state tinteggiate ri-proponendo la colorazione originale ottocentesca. Le porte della cucina e del passaggio verso le scale sono state sostituite prendendo come campione le porte ori-ginali esistenti. L’impianto elettrico e l’impianto di ri-scaldamento sono stati adeguati alla normativa, sosti-tuendo la caldaia ormai vecchia e dispendiosa. In parti-colare è stato predisposto un sistema di riscaldamento a pavimento in modo da contrastare l’umidità di risalita presente nelle pavimentazioni a contatto con il terreno. Il bagno per gli ospiti è stato ristrutturato, sostituendo il pavimento e il rivestimento e i relativi sanitari. Le pare-ti interne sono state tinteggiate con tinte a calce ripro-ponendo le coloriture esistenti. Il corpo scala che porta al piano superiore ha subito un intervento di recupero, eliminando tutte le superfeta-

zioni e le aggiunte recenti, riproponendone l’aspetto originario. Primo piano. L’intervento al primo piano ha previsto in primo luogo la rimozione dello strato di linoleum che ricopriva la pavimentazione originale. Nella porzione più a sud, che sovrasta il salone, è venuto alla luce un bellis-simo pavimento in listoni di legno di larice di origi-ne ottocentesca, che è stato re-staurato e ripro-posto in tutto il suo splendore: ha subito un trat-tamento di levi-gatura con suc-cessivo consoli-damento su tutta la superficie. E’ stato successiva-mente integrato nelle lacune e nei giunti aperti con materiale analo-go; successiva-mente è stato stuccato, leviga-to e poi trattato con finitura a cera. Il pavimento originale in cotto della prima stanza e del corridoio si trovava ad una quota inferiore, ricoperto da uno strato di sottofondo di calce; purtroppo non si è po-tuto recuperarlo in questa fase per limitare i costi già no-tevolmente alti dell’intero intervento. Sarà oggetto di un futuro intervento di recupero. E’ stato infatti messo in opera un pavimento tipo legno ad incastri di recupero, in modo che in futuro si possa rimuoverlo senza grossi pro-blemi. Le pareti sono state tinteggiate con colori a calce, i serra-menti e le porte interne sono stati ripresi con il colore grigio ottocentesco. Il bagno è stato completamente rifat-to nei pavimenti e rivestimenti e nei sanitari. L’impianto

ristrutturazione per conto della Sovrintendenza alle Belle Arti

Martedì 10 aprile, dopo la Messa e la processione per le vie del paese, sarà possibile visitare la casa parrocchiale per vedere da vicino i lavori effettuati durante questi mesi.

Il corridoio al piano terra con il pavimento in cotto.

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8 Le campane di Varallo e Pombia

V VITA PARROCCHIALE

6 gennaio Chiesa di Varallo Benedizione dei bambini e bacio alla statua di Gesù Bambino, poi sul sa-grato arrivo dei Re Magi e in oratorio merenda in compa-gnia.

7 gennaio Pellegri-naggio al Santuario della Santissima Pie-tà di Cannobio nel ricordo del 490° an-niversario del mira-colo della Santa Pietà per la festa tradizio-nalmente detta dei Lumineri

21 gennaio Inizio del Catechismo per i bambini di prima elementare di Varallo e Pombia perché possano diventare “amici di Gesù”.

22 gennaio Festa patronale di San Vincenzo: sabato 21 recita della

Compagnia dialettale novarese del Gelindo in oratorio a Varallo. A Varallo festeggiati i lustri matri-moniali. Hanno ricordato i 60 anni

Leonardo Iampietro e Luisa Assabi-no; 55 anni: Lorenzo Bontempi e Battistina Bonasio, Luigi Silvestri e Piera Favini; 50 anni: Giuseppe Fan-

chini e Annarosa Iuli-ta, Claudio Lazzaro e Sira Gheller, Sereno Montini e Santina Nicolosi; 45 anni: Ce-sare Badanelli Donati e Giulietta Chiappini, Remigio Raffaele Ad-damo e Graziella Sar-tori, Fiorenzo Terazzi e Graziella Fanchini; 40 anni: Fernando Antonello e Alida Agazzone, Mario Caccialanza e Anita Corradini, Italo Carli e Franca Bezzon, Bruno Faedo e Fran-cesca Favini, Carlo Pistochini e Marina Leonardi; 25 anni: Massimo Parachini e Barbara De Galeazzi, Le coppie varalpombiesi che hanno festeggiato gli anniversari di matrimonio (22 gennaio)

I partecipanti al pellegrinaggio a Boca che ha aperto la Quaresima (26 febbraio)

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Le campane di Varallo e Pombia 9

Roberto Pisani e Laura Cavraro; 20 anni: Michele Andolfo e Laura Bif-fi, Luca Giuliano e Nadia Grava, Paolo Pavanello e Patrizia Giacob-be; 15 anni: Andrea Bighinzoli e Claudia Faccin, Riccardo Franchini e Cinzia Tosi, Paolo Fumagalli e Monica Stoppa, Tiziano Rosalia e Barbara Frascà; 10 anni: Antonio Pistochini e Claudia Faccin, Andre-a Rossi e Marta Bighinzoli; 5 anni: Lorenzo La Capria e Maria Carla Baù. A Pombia riaperta per l’occasione la chiesa di San Vincenzo, dopo la Messa incanto delle offerte. Poi pranzo comunitario per pombiesi e varalpombiesi presso il ristorante il Monticello e al termine grande tom-bolata. 30 gennaio A Varallo inizio del Cor-so in preparazione al Matrimonio per quindici coppie, seguite da pa-dre Matteo, da alcune coppie ani-matrici e da esperti delle varie pro-blematiche affrontate. 19 febbraio Varallo, vestizione dei nuovi chierichetti: Roman Kva-snyuk, Lorenzo Silvestri, Stefano Silvestri e Riccardo Terazzi.

26 febbraio Pombia, vestizione dei nuovi chierichetti Mattia Cardani e

VITA PARROCCHIALE

Vittorio Scirli. Pellegrinaggio di ini-zio Quaresima al santuario del San-tissimo Crocifisso di Boca. Nella Via Crucis ricordato don Giuseppe Rossi, di cui proprio quel giorno ricorreva il 67° anniversario della morte; dopo le confessioni celebrazione della Messa con omelia di padre Fiorenzo Forna-ra.

29 febbraio, 7 e 21 marzo A Pombia Catechesi sul Vangelo di Luca tenute da suor Luisa delle Figlie di San Pao-lo.

4 marzo Concerto della pianista Chiara Bertoglio nella chiesa par-rocchiale di Va-rallo “Le ultime sette Parole del Nostro Redento-re in Croce” di H a y d n nell’ambito di Passio 2012 14 marzo cate-chesi in chiesa parrocchiale a Varallo tenuta da don Giorgio Bor-roni sul Padre Nostro: “Dacci oggi il nostro pa-

ne quotidiano”. 2, 9, 16 e 30 marzo chiesa di Santa Maria a Pombia Via Crucis animate di volta in volta dai catechisti, dal Gruppo Vin-cenziano, dai cresimandi, dal Gruppo liturgi-co. 15-17 marzo Pombia, Gior-nate Eucaristi-che con esposi-zione del Santis-

simo, Adorazione, Confessioni e pre-dicazione di padre Walter Corsini, missionario dei Servi dei Poveri del Terzo Mondo.

18 marzo a Varallo nella Messa delle 11 festeggiati i papà in occasio-ne della festa di San Giuseppe, poi pranzo in oratorio e pomeriggio in allegria.

22-24 marzo Varallo, Giornate Eu-caristiche con Esposizione del San-tissimo, Adorazione, Recita delle Lodi, dell’Ora Media, del Vespro, Confessioni e predicazione di padre Agostino Delouvroy, missionario dei Servi dei Poveri del Terzo Mondo.

23 marzo Varallo Via Crucis viven-te per le vie del paese.

25 marzo Conclusione del Corso in preparazione al Matrimonio e del catechismo per i bambini di prima elementare con la Messa alle 11 e momento di festa e aperitivo per tut-ti.

31 marzo Meditazione corale in chiesa parrocchiale a Varallo nel ri-cordo del trentesimo anniversario della morte di don Giorgio Nobile (1982-2012) con la partecipazione della Schola Cantorum SS. Giulio e Amatore di Cressa diretta dal mae-stro Renzo Ferrari.

Le mamme ed i chierichetti appena dopo la vestizione avvenuta in Santa Maria (26 febbraio).

I nuovi chierichetti di Varallo Pombia con don Sabino e suor Isabel-la (19 febbraio).

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10 Le campane di Varallo e Pombia

I pellegrinaggi dei prossimi mesi

4-9 giugno pellegrinaggio a Medjugorje organizzato dal Gruppo di Volontariato Vincenziano. Iscrizioni presso Barbara (Tel 0321 908445) e Luciana (Tel 0321 957619)

25-31 luglio pellegrinaggio diocesano a Lourdes in treno con il vescovo Franco Giulio Brambilla “Pregare il Rosario con Bernadette”. Per informazioni e prenota-zione segreteria dell’Oftal Diocesana Tel. 0321 626106. In aereo dal 26 al 30 luglio.

20-26 agosto gita parrocchiale in Basilicata: Matera, la città dei “Sassi”; Venosa, la patria di Orazio; le Dolomi-ti Lucane; Tricarico; Montescaglioso; Metaponto ed il Parco del Pollino; la bellissima Maratea, perla del Tirre-no; Pietrelcina, alla scoperta dei luoghi di Padre Pio; il Santuario della Madonna del Rosario di Pompei e... la tipica gastronomia regionale.

BATTESIMI 8 gennaio a Pombia Ludovico Giorgio Fogliani di Saul e di Loredana Floridia Giorgia Rosalia di Tiziano Marcello e di Barbara Frascà Zoe Simone di Francesco e di Monja Santa Carlomagno 5 febbraio a Varallo Luca Angelino di Marco e di Sabri-na Benato Claudia Elena Somaschini di Paolo Alberto e di Elisabetta Giammatteo

MATRIMONI

Varallo (dal 2012) Emanuele Tommasini e Daniela Pe-rico

I NOSTRI MORTI Varallo (da dicembre 2011) Natalino Ceresa, anni 89 Guido Terazzi, anni 92 Angelo Pauletto, anni 68 Giuseppina De Cesari, anni 95 Fabio Tagliapietra, anni 46 Maria Clara Boggio, anni 100 GianCarlo Fumagalli, anni 88 Luigina Binda, anni 90 Giacinta Boggio, anni 89 Leonardo Cocca, anni 66 Antonio Fontana, anni 75 Clelia Melchioni, anni 86 Roberto Favini, anni 81 Cosmo Cirillo, anni 78 Ermenegildo Terenzi, anni 77 Giovanni Panzuti Bisanti, anni 78 Luigia De Nardi, anni 91 Alessandro Solbiati, anni 23

Pietro Mina, anni 88 Lina Peron, anni 64 Lorenzo Zaccarella, anni 74 Pierina Zucca, anni 89 Catia Piovan, anni 46 Pombia (dal 2012) Pietro Giacomo Silvestri, anni 89. Ermenegilda Bonetto, anni 89.

Vorrei che le nostre parole fossero sincere, senza offen-dere nessuno, che fossero vere e piene di stima nelle per-sone. Quando viene un vescovo nuovo si liberano molte ener-

gie e si fanno avanti volti diversi, ma tutto deve essere fatto con sincerità e scioltezza, sempre con linguaggi che aprano alla fiducia. Temo soprattutto chi, per mettersi in mostra, pone in

cattiva luce gli altri. Solo parole che aprono prospettive per il domani possono edificare una Chiesa senza mac-chia né rughe. Così voglio che siano i nostri incontri: desidero ascolta-

re e farmi conoscere, attendo di incontrarvi per trasmet-tervi che la cosa più grande è la prossimità di Dio, la fra-ternità della vita comune, la vita buona del Vangelo. Non dimenticate: non abbiamo né oro, né argento da

dare, ma solo il balsamo della consolazione e l’ossigeno della fiducia, perché siamo testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo! Vi saluto con viva gioia nel Signore Gesù.

+ Franco Giulio Vescovo di Novara

Novara, 12 febbraio 2012

La prima Lettera del Vescovo dopo l’entrata in Diocesi

(Continua da pagina 4)

LE CAMPANE DI VARALLO E POMBIA Bollettino parrocchiale

Direttore responsabile padre Matteo Borroni

Redazione c/o casa parrocchiale

Impaginazione e stampa in proprio

mail: [email protected]

In copertina: la chiesa di San Vincenzo in Castro di Pombia (a sinistra) e quella dei Santi Vincenzo

e Anastasio di Varallo Pombia (a destra).

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Le campane di Varallo e Pombia 11

Grande partecipazione nella serata di venerdì 23 marzo alla Via Crucis vi-vente che si è svolta nel centro di Va-rallo. Una occasione di preghiera, me-ditazione e riflessione offerta grazie all’impegno di più di centocinquanta persone (attori, figuranti, costumisti, tecnici, volontari dell’oratorio) che hanno preparato con cura, spesso nel nascondimento, questo sentito momen-to del percorso quaresimale. Sul sagrato della chiesa parrocchiale è stata riprodotta la penombra dell’orto degli ulivi e, con l’arrivo di Gesù e degli apostoli, è iniziato il percorso seguito da tante persone, giunte anche dai paesi vicini, che hanno rivissuto i momenti salienti della Passione. Un clima di raccoglimento ha accompa-gnato lungo tutta la serata questo atto di devozione; diverse centinaia di fede-li si sono mossi precedendo e seguendo i figuranti che hanno rappresentato i quadri della Via Crucis incorniciati dal commento, dalla preghiera e dal canto guidato dal coro. Ecco quindi susse-guirsi l’intensa preghiera di Gesù con i discepoli, il tradimento di Giuda e l’arresto di Gesù nell’orto degli ulivi sul sagrato; Gesù accusato al sinedrio nel cortile della casa parrocchiale; nell’area dell’oratorio, il rinnegamento di Pietro, il rimorso di Giuda che si toglie la vita e la scena di Gesù e Pilato al pretorio. Qui Pilato dialoga con Ge-sù, lo fa flagellare e lo condanna a morte, per voce del popolo, liberando Barabba. Ci si è quindi spostati nel parco di Villa Soranzo dove sono state rappresentate le scene di Gesù che, caricato della croce, cade una prima volta, incontra la madre e viene aiutato

da Simone di Ci-rene a portare la croce; lungo la strada l’incontro con la Veronica, la seconda cadu-ta, l’incontro con le pie donne, e la terza caduta; da-vanti alla chiesa della Madonna ecco il calvario, dove sono già in croce i due ladro-ni mentre Gesù va verso il suo supremo atto d’amore per noi. E’ il momento più intenso: Gesù spogliato delle vesti viene inchiodato e quindi innalzato sulla croce; in un silenzio carico di preghiera e di devozione tutti gli occhi guardano Gesù che muore in croce e compie la volontà del Padre per la nostra salvezza. La deposizione di Gesù dalla croce consegnato alla ma-dre trafitta dal dolore, la riposizione nel sepolcro del Cristo morto, affidato a Giuseppe d’Arimatea, e la preghiera e benedizione finale hanno concluso la Via Crucis. Piero Marini, Maestro delle Celebra-zioni Liturgiche Pontificie, afferma che “partecipando alla Via Crucis, ogni discepolo di Gesù, deve riaffermare la propria adesione al Maestro: per pian-gere il proprio peccato come Pietro; per aprirsi come il Buon Ladrone alla fede in Gesù, Messia sofferente; per restare presso la Croce di Cristo, come la Madre e il discepolo, e lì accogliere con essi la Parola che salva, il Signore che purifica, lo Spirito che dà vita”. E’

questo il senso più bello e più vero del-la serata che le nostre comunità hanno potuto vivere insieme a padre Matteo e don Sabino, avvicinandosi al mistero della Settimana Santa.

Lorenzo La Capria

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12 Le campane di Varallo e Pombia

VARALLO (da dicembre 2011) Per la Chiesa Parrocchiale Per Battesimo di Sergio Marco 100 euro – I coscritti del ’44 50 – Famiglia Cannone 30 – N.N. 30 – Per funerale di Natalino Ceresa 100 – N.N. 950 – Per Battesimi 150 – N.N. 50 – N.N. 120 – Coscritti del 1966 25 – Per le campane 50 – N.N. 300 – Per funerale di Guido Terazzi 200 – N.N. 150 - N.N. 40 – Famiglia Para-chini 100 – Le amiche di Varallo e Divignano in memoria di Natalino Ceresa 90 – Per funerale di Angelo Pauletto 150 – Artiglieri e genieri 100 - N.N. 50 – Per funerale di Giuseppina De Cesari 200 – Funerale Celestina 100 – N.N. 1.000 - N.N. 60 – Famiglia Uboldi 480 - N.N. 100 - N.N. 150 - N.N. 100 - N.N. 150 - N.N. 1.000 - N.N. 20 - N.N. 500 – La mamma e il fratello per funerale di Fabio Tagliapietra 200 – I cugini in memoria di Fabio Tagliapietra 200 – Per funerale di GianCarlo Fumagalli 50 – Azione Cattolica e Terza Età per restauro Madonna 200 – Per funerale di Maria Clara Boggio 50 - Per funerale di Luigina Mina 120 - N.N. 60 – Per Battesimo di Edoardo Bonomi 50 – N.N. 150 - N.N. 100 – Per funerale di Leonardo Cocca 120 - N.N. 250 - N.N. 150 – Per restauro Madonna 50 – Per funerale di Antonio Fontana 200 - N.N. 30 - N.N. 80 - N.N. 60 – Per restauro statua Madonna 50 – Per restauro statua Madonna 20 – N.N. 100 – Battesimi 70 - N.N. 190 – N.N. 50 – Per funerale di Clelia Melchioni 100 – Per restauro statua Madonna 200 – I figli in memoria di Silvana Pistocchini 50 – Per funerale di Cosmo Cirillo 100 - Matrimonio Tommasini 200 – Per funerale di Roberto Favini 200 - N.N. 500 – N.N. 20 – N.N. 70 – Per funerale di Alessandro Solbiati 200 - N.N. 50 – Per funerale di Pietro Mina 100 – Famiglia Bruno Agazzi in ricordo di zia Ade-lina 50 - N.N. 50 – Per funerale di Lina Peron 50 – Per funerale di Lorenzo Zaccarella 100 - N.N. 30 – Per funerale Boggio 900 - N.N. 120 - N.N. 1500 – Per funerale di Pierina Zucca 100 – Per funerale di Catia Piovan 100. Per la Chiesa della Madonna In memoria di Guido Terazzi 100 – N.N. 900 – Gli amici di via Madonna in memoria di Luigina Mina Binda 100 – N.N. 100 – Luigi, Donatella, Mariangela e Anna in memoria di Giuseppina De Cesari 90 - N.N. 100 – In memoria di Pacifica Rostiti 50 – Per funerale di Ermenegildo Terenzi 50 – Per funerale di Gio-vanni Panzuti Bisanti 200 - N.N. 50. Per la Chiesa di Cascinetta N.N. 550 – Mercatino di Natale 540 – N.N. 100 – Offerta cioccolata dopo Messa Natale 45 – Gli amici del bar Mad Colt in memoria di Fabio Tagliapietra 40 – Benedizione case 430. Per ristrutturazione Casa parrocchiale N.N. 300 – Famiglia Vitale in memoria di Antonio Fontana 50. Per la Casa di Riposo In memoria di Angela Migliorini 200 – Operatori e volontari in ricordo di Angela Migliorini 150 – In memoria di Clelia Melchioni 500 - N.N. 559 - In memoria di GianCarlo Fumagalli 150 – Per prestito letto 100,00 – Istituto Comprensivo Varallo Pombia in memoria di Luigia De Nardi 150. Per Bollettino parrocchiale 290. Pert la Giornata del Seminario 565. Per il Cav (Centro aiuto alla vita) 1021,90. Questue Messe 14435 (di cui 1028 raccolti in occasione del funerale di Alessandro Solbiati e devoluti all'Associazio-ne Andrea Valentini di Oleggio). Candele 3.678. Fiori 110.

POMBIA (da gennaio 2012) Questue 2920,30 euro Candele 1002,70. Per la Chiesa N.N. 170 - Incanto offerte e buste per festa patronale San Vincenzo 1090 - Ammalati 60 - Funerale Giacomo Silvestri 300 - In memoria di Pierina Negri 100. Per la Giornata del Seminario 232. Per il Cav (Centro aiuto alla vita) 426,78.