Litaliano - Casa editrice Le Lettere · 2013-02-16 · Un italiano per capirsi ... immagini e i...

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L italiano dalla nazione allo Stato Le Lettere a cura di Vittorio Coletti con la collaborazione di Stefania Iannizzotto

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L’italianodalla nazione allo Stato

Le Lettere

a cura diVittorio Coletti

con la collaborazione diStefania Iannizzotto

V CPremessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 7

La lunga storia dell’italianoF SStoria illustrata dell’italiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 9

L’italiano prima dell’Italia unitaC SLingua letteraria, lingua nazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 57P FLingua e lingue d’atti ufficiali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 65M PLe scritture private: gli affari, le memorie, gli affetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 75E TUn italiano per capirsi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 83M L A BLa lingua della scienza nell’Italia pre-unitaria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 91M TUna lunga questione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 101

L’italiano quando si fa l’ItaliaS MFare l’italiano per fare l’Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 113T P SVerso una lingua comune . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 121V CApogeo e fine della lingua poetica nazionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 129F BLa «patria» e i patrioti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 137

Indice

6 INDICE

L’italiano dell’Italia unitaG L BStoria linguistica dell’Italia unita e disunita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 147M A. CLa lingua dello Stato . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 155N MLe nuove fonti della lingua: radio e televisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 161P D’AI molti italiani e la nuova norma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 173A SIl vuoto della lingua italiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 181C MMappe e questioni linguistiche dell’Italia unita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 203B M GL’italiano della Repubblica: caratteri linguistici della Costituzione . . . . . . . . . . . . . . » 211C GL’italiano e le altre lingue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 219L SL’italiano nel mondo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 227

L’Accademia della Crusca per l’italianoD RLa Biblioteca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 235E B, D D ML’Archivio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 243P G. BIl Vocabolario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 257R SLa consulenza linguistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 263M BLa Crusca in rete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 275N MLa Crusca oggi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . » 293

Quando, 150 anni fa, è nato lo Stato italiano, l’Ac-cademia della Crusca lavorava già da quasi tre secoli per dotarlo di una lingua unica e nobile. Poiché di questa coltivava soprattutto le origini più pure e re-mote, aveva operato con i suoi studi e il suo Vocabo-lario ad annodare il filo rosso della storia linguistica del nuovo Stato a tempi ancora più antichi, ad altri tre secoli prima, quando era nata di fatto la lingua letteraria italiana. Poche iniziative come quella del-la Crusca testimoniano in concreto quel ruolo di surrogato della funzione unificante delle istituzioni politiche comuni, che, come aveva subito intravi-sto Dante, è toccato per tanto tempo, in Italia, in assenza di Stato unitario, alle imprese culturali. Se l’Italia non è stata per secoli, come sprezzantemente si disse, una semplice espressione geografica, ma, come fieramente si oppose, un’espressione letteraria e meglio: culturale, è perché l’unità e l’identità di uno Stato che non c’era sono state coltivate e difese a lungo dall’arte, dalla letteratura, dalla cultura, e quindi, massimamente, dalla lingua. Una lingua è un tratto importante, in passato essenziale e ancor oggi, in tempi di globalizzazione, indispensabile, nella costruzione e manutenzione di unità socio-politiche complesse. L’Accademia della Crusca ha dato il suo contributo perché l’italiano fosse lingua non solo della nazione, ma anche dello Stato, ovvero perché lo Stato, appena nato, 150 anni fa, si ricono-scesse subito e spontaneamente in un patrimonio linguistico e intellettuale che era già nazionale. Persino con il lato più pedantesco delle sue nor-me, col purismo toscanistico e arcaizzante di certi momenti, la Crusca, perorando la causa dell’unità e della riconoscibilità linguistica italiana, ha assi-curato nel più autorevole, completo e palpabile dei luoghi (un grande Vocabolario) che l’italiano aveva cominciato ad esistere come strumento ricco e va-rio di uso assai prima di diventare la lingua ufficiale di uno Stato; anzi ha dimostrato che esisteva anche quando dello Stato non era possibile intravedere neppure l’ombra.

Di qui il modo con cui, in questo libro, l’Acca-demia ha voluto partecipare alla celebrazione dei

Premessa

Centocinquant’anni dell’Unità. Mostrando innanzi-tutto un disegno complessivo e illustrato della storia della nostra lingua, e poi seguendo le tappe e le vie principali del suo farsi prima di diventare lingua di Stato; quindi le sue vicende negli anni stessi dell’edi-ficazione nazionale; infine la sua evoluzione fino ad oggi. Gli accademici hanno dato il loro contributo a un’opera, come le più importanti della storia della Crusca, davvero collettiva, portando ognuno il con-tributo della propria specialità e dei propri studi.

Ricostruendo la vicenda secolare dell’italiano si vedono i cambiamenti non meno che la continuità della nostra lingua. Quasi sempre inscindibili gli uni dall’altra, ma più rimarchevoli nell’italiano di oggi i primi, proprio perché la seconda è tuttora netta e visibile come in poche altre lingue moderne.

Continuità e cambiamenti caratterizzano anche l’odierna attività dell’Accademia della Crusca, che si è aperta ai nuovi strumenti informatici di ricerca e catalogazione delle parole e si è dedicata a un’at-tività di consulenza e assistenza linguistica con cui si è messa al servizio della scuola, delle istituzioni, dei privati cittadini, che sempre più numerosi si rivolgono ad essa per pareri, chiarimenti, informa-zioni, curiosità. Accanto alle tradizionali imprese filologiche, grammaticali e lessicografiche con cui si prende cura della nostra lingua, la Crusca svolge così, ora, anche un’opera di promozione del suo uso e del suo studio, persino in ambito internazionale, e si è fatta paladina degli interessi e delle ragioni dell’italiano nella Comunità europea, in particolare con la fortunata, annuale iniziativa della Piazza delle lingue. Non a caso, l’ultima parte di questo volume, dedicata proprio all’Accademia, è conclusa dalla Presidente, a rimarcare come la “Crusca oggi” – il momento e il modo con cui la Crusca risponde alle domande e alle esigenze di scuole, enti, aziende, per-sone – sia ormai non meno importante delle ricerche scientifiche, filologiche e linguistiche sull’italiano che ovviamente continuano, approfondendo (nelle riviste, nei volumi pubblicati, nei convegni organiz-zati) aspetti e momenti della nostra storia linguistica dalle origini preduecentesche fino ad oggi.

8 PREMESSA

Questo volume, che ho curato, con la collabora-zione di Stefania Iannizzotto, per gradito incarico della Presidente, è frutto del libero apporto di acca-demici, soci e giovani collaboratori della Crusca, e si aggiunge alle tante manifestazioni culturali organiz-zate dall’Accademia, anche in collaborazione con la Dante Alighieri e l’ASLI (Associazione degli Storici della Lingua Italiana), in occasione del Centocin-quantenario dell’Unità: ricordo solo la mostra Una di lingua. La lingua negli anni dell’Unità d’Italia, il convegno Storia della lingua italiana e storia dell’Ita-lia unita. L’italiano e lo Stato nazionale, il volume

Italia linguistica: gli ultimi 150 anni. Ma soprattutto piace qui menzionare la partecipazione alla giornata di studio su La lingua italiana fattore dell’identità nazionale che si è tenuta al Quirinale il 21 febbraio 2011, in occasione della quale l’Accademia ha aperto il cantiere di questo libro, che è ora onorata di dedi-care al Presidente della Repubblica Giorgio Napoli-tano, grata per la passione intellettuale e civile con cui ha voluto che la lingua avesse nelle celebrazioni dei 150 anni un rilievo pari all’importanza del con-tributo da essa dato al raggiungimento dell’Unità quest’anno felicemente festeggiata.

Vittorio Coletti

RQuesto volume si è giovato di tante generose collaborazioni. Prima di tutte quella, già ricordata, di Stefania Iannizzotto che ha seguito il libro con passione e competenza, quella di Giulia Stanchina che ha curato l’indice dei nomi e quella di Elisa Tonani che ha rivisto le bozze. Molti amici, studiosi e centri culturali hanno cercato e messo a disposizione le immagini e i documenti fotografici qui riprodotti. In particolare si ringraziano la contessa Olimpia Leopardi (Casa Leo-pardi), Amadeo Lombardi (Associazione Culturale Dante Alighieri, Rosario - Argentina), Giovanni Cordoni (CLIEO - Centro di Linguistica Storica e Teorica: Italiano, Lingue Europee, Lingue Orientali), Chiara Antonelli (Fototeca Rai) e Stefano Nespolesi (Rai Biblioteca Centrale). Un ringraziamento anche all’Archivio dell’Abbazia di Montecassino, all’Archivio di Stato di Prato, all’Archivio di Stato di Roma, all’Archivio di Stato di Siena, all’Archivio Fotografico dei Musei Capitolini, alla Biblioteca Capitolare di Verona, alla Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, alla Biblioteca del Museo teatrale - Teatro alla Scala, alla Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, alla Biblioteca Na-zionale Centrale di Firenze, al Centro Nazionale Studi Manzoniani, alle Civiche Raccolte Storiche - Comune di Milano, all’Istituto Mazziniano - Museo del Risorgimento di Genova, al Museo di Firenze com’era - Musei Civici Fiorentini, al Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”.

1. Un po’ di storia

L’Accademia della Crusca si è sempre contraddi-stinta, fin dalla sua fondazione, per una spiccata attenzione alla tecnologia (lo testimonia la scelta di un simbolo come il buratto, o frullone, che alla fine del Cinquecento era una macchina d’avanguardia) e per una vocazione alla progettazione e realizza-zione di strumenti fortemente innovativi (come di fatto è stato il Vocabolario). Non stupisce quindi che questa propensione dell’Accademia nel Novecento trovi precoce applicazione nel campo di intersezio-ne tra informatica e linguistica, in particolare, tra informatica e lessicografia. La linguistica compu-tazionale stava muovendo i suoi primi passi quan-do, agli inizi degli anni Sessanta, l’Accademia della Crusca si orientò con grande lungimiranza verso l’impiego degli strumenti che in questo ambito si stavano mettendo a punto. Sotto la presidenza di Giacomo Devoto e la direzione di Aldo Duro si cominciò infatti a realizzare un grande dizionario storico basato su un corpus di testi informatizzati. Questo avrebbe permesso ai lessicografi di effet-tuare con maggiore celerità e precisione lo spoglio delle fonti, vale a dire la tradizionale operazione di schedatura di ogni singola parola di un testo per rac-coglierne sistematicamente i contesti d’uso al fine di compilare la voce di un dizionario che tenga conto dell’evoluzione dei significati nel corso del tempo. I computer erano all’epoca quelle apparecchiature di grandi dimensioni che si vedono ormai soltanto nei film di spionaggio degli anni Sessanta, i dati andavano inseriti in schede perforate e i risultati si radunavano in lunghissimi tabulati cartacei, ma l’Accademia già perseguiva tenacemente la strada dell’informatizzazione, con un metodo innovativo e anticipatore di quella che oggi può dirsi una prassi diffusa: l’impiego di corpora rappresentativi come base per la compilazione di strumenti lessicografici, storici e sincronici.

La progettazione di un dizionario storico era ini-ziata sotto la presidenza di Bruno Migliorini negli anni Cinquanta. Tra il 1953 e il 1954 Giovanni

Nencioni preparò una Relazione dell’Accademia della Crusca sul Vocabolario della lingua italiana, che fu presa in esame e discussa dal corpo accademico il 21 gennaio 1954 (e poi pubblicata negli «Studi di Filologia Italiana»); e nel 1957 Migliorini presentò il progetto al colloquio internazionale Lessicologia e lessicografia francesi e romanze. Orientamenti ed esigenze attuali. All’interno del convegno, organiz-zato dal CNR francese come punto di partenza per l’avvio ai lavori del proprio dizionario storico mo-derno, i partecipanti, provenienti dalle istituzioni accademiche europee di eccellenza, si scambiarono notizie sulle principali imprese lessicografiche in corso e condivisero l’idea di usare tecniche di spo-glio e inventariazione meccanografici (che furono a breve seguiti da quelli elettronici). Così nel 1964 Devoto affidò la direzione dei lavori ad Aldo Duro, nel quadro di una fitta rete di contatti col Trésor de la langue française che consolidò e migliorò l’approccio informatico alle fasi di spoglio per la stesura delle voci del dizionario.

Per respirare quell’aria di novità, di entusiasmo e di fiducia in questo metodo, è di grande effetto “ascoltare in diretta” proprio la voce Aldo Duro, a lavori ormai iniziati e anzi nel momento della pre-sentazione dei primi parziali frutti, nella Prefazione alle Concordanze degli Inni Sacri di A. Manzoni:

Questa che presentiamo è una “lista di concordanze” degli Inni sacri del Manzoni: un elenco alfabetico cioè di tutte le parole che compongono i cinque inni, se-guite ciascuna dalla trascrizione di tutti i contesti nei quali ricorre. […] È stata la nostra generazione che ha riscoperto la grande utilità che questi repertori posso-no recare agli studi, e che ne ha promosso la compi-lazione per altri autori e per altre opere. Si tratta però di compilazioni lentissime, faticose e ingrate, quasi anacronistiche rispetto all’epoca nella quale viviamo, incalzata dalla fretta di fare e di concludere. Poche perciò se ne vedrebbero pubblicate, se una macchina modernissima e divenuta quasi un simbolo del nostro tempo, il calcolatore elettronico, non si fosse rivelata velocissimo strumento dell’uomo nelle operazioni di

La Crusca in reteMarco Biffi

276 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

analisi, selezione, elaborazione che bisogna compiere sui dati linguistici per la formazione di liste di concor-danze. A queste macchine ha fatto ricorso il Centro di lessicografia dell’Accademia della Crusca – così come molti altri centri e istituti di ricerca linguistica e lessicografica in quasi tutti i Paesi del mondo – per averne valido aiuto negli immensi spogli che esso ha predisposto per la redazione del grande Vocabolario storico della lingua italiana.

Nell’ambito dei lavori preparatori alla banca dati informatizzata che doveva costituire la base di par-tenza per la compilazione delle voci del diziona-rio, si contano alcuni prodotti collaterali parziali, come le appena citate Concordanze degli Inni Sacri di A. Manzoni (tra le prime concordanze per testi di lingua italiana), le concordanze della Novella del grasso legnaiuolo, le Concordanze del «Decameron» di Giovanni Boccaccio e le Concordanze del Canzoniere di Francesco Petrarca. Ma il progetto del dizionario storico non arrivò a compimento in seno all’Acca-demia: nel gennaio del 1983 il CNR assunse in pro-prio l’impresa (nel 1985 venne costituito il Centro di Studi Opera del Vocabolario Italiano del CNR in convenzione con l’Accademia della Crusca, diretto da Carlo Alberto Mastrelli fino al 1992, poi da Pie-tro G. Beltrami, al cui contributo in questo volume si rimanda per la storia del vocabolario da questo punto in poi).

L’interruzione del progetto segnò una battuta d’arresto nell’attività informatica dell’Accademia, che fu ripresa successivamente nel quadro comple-tamente diverso della valorizzazione del patrimo-nio, con la realizzazione della versione elettronica del Vocabolario degli Accademici della Crusca, nella prima edizione del 1612. Fu subito chiaro, infatti, all’allora presidente Giovanni Nencioni e a Severi-na Parodi (Accademica segretaria, archivista e sto-rica dell’Accademia) che una versione elettronica avrebbe consentito un “rovesciamento” del testo, vale a dire un accesso alfabetico non solo al lemma ma anche al suo contenuto, così da far cadere nel setaccio della ricerca anche quelle parole (moltis-sime, lo si sapeva e percepiva, ma non si poteva numerarle ed elencarle) che, nascoste tra le pieghe delle definizioni e dei commenti degli Accademici, sfuggivano al lemmario legato al modello fiorentino trecentesco. In realtà l’idea di un’informatizzazione della prima edizione del Vocabolario aveva già co-minciato a delinearsi negli anni Settanta, quando ancora erano in essere i lavori del dizionario storico. Sotto la guida e per impulso di Giovanni Nencioni,

Scheda perforata relativa al lemma contento.

Le Concordanze degli Inni Sacri di A. Manzoni, 1967.

Scheda perforata relativa al lemma piacere.

LA CRUSCA IN RETE 277

da un lato furono portate a compimento nuove ricerche sulla prima edizione del Vocabolario (Gli atti del primo Vocabolario a cura di Severina Parodi), accompagnate dalla ristampa anastatica del 1974; e dall’altro si formularono i primi approcci per una schedatura elettronica, resi pubblicamente noti fra il 1979 e il 1983 in vari convegni (in particolare il “rovesciamento” divenne uno dei punti di discus-sione di rilievo all’interno delle celebrazioni per il quarto centenario dell’Accademia nel 1983). Con il coordinamento di Mirella Sessa iniziò dunque, in collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa, un ventennale progetto di informatizzazio-ne del dizionario, che, dopo fasi alterne (legate al rapido e continuo cambiamento delle procedure di indicizzazione e gestione dei dati), è approdato nel 2001 alla versione web del Vocabolario del 1612, consultabile dal sito dell’Accademia oltre che da quello della Scuola Normale.

Nel frattempo l’attività informatica era riemersa quasi carsicamente nel 1993 con la precoce adesione

Una pagina delle Concordanze (con il lemma contento).

dell’Accademia ai progetti di catalogazione in linea delle biblioteche. E l’informatica umanistica aveva avuto in Accademia un impulso molto forte sul finire degli anni Novanta, quando la rivoluzione digitale e il successo del web avevano favorito la realizzazione di numerosi strumenti, grazie anche ai vari finanziamenti pubblici e privati che sempre più frequentemente e insistentemente avevano come og-getto la costruzione di banche dati e più in generale la fruizione dell’informazione attraverso la rete. Nel 2001, dopo un primo esperimento minimale rea-lizzato nel 1996, si stava già attivamente lavorando alla realizzazione del nuovo sito web dell’Accademia, che fu inaugurato il 30 settembre 2002 e che ora, dopo dieci anni di intensa frequentazione da parte degli utenti della rete, si avvia a essere ulteriormente rinnovato; e si stava portando a termine la Fabbrica dell’Italiano, all’interno del progetto “Biblioteche speciali”. Infine, proprio mentre si stavano conclu-dendo i lavori dell’edizione elettronica del Vocabo-lario del 1612, in seno all’Accademia era già stato

Una pagina delle Concordanze (indice di frequenza decre-scente).

278 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

elaborato il progetto per il “rovesciamento” di tutte e cinque le edizioni, completato nel 2004 con la rea-lizzazione della Lessicografia della Crusca in rete.

Nei primi anni del nuovo millennio l’attività in-formatica dell’Accademia è cresciuta in volume e in ambiti applicativi, spaziando dalla valorizzazione del patrimonio librario e archivistico, alla proget-tazione di strumenti linguistici. Da qui la decisione di puntare sulla formazione di un gruppo di lavoro informatico interno che sovraintendesse in modo organico alla realizzazione dei vari progetti. Nel 2004 è stato così costituito il Centro Informatico dell’Accademia della Crusca, all’interno del quale collaborano informatici e linguisti, con l’intento di offrire un supporto e un coordinamento a tutta l’attività informatica, ma anche di condividere con altre istituzioni ed enti di ricerca le esperienze e le competenze maturate. Un’importante linea strate-gica del Centro è anche quella della formazione di giovani laureati preparati ad affrontare i problemi legati all’applicazione di procedure informatiche allo studio della lingua italiana e alla linguistica in generale.

2. Un biglietto da visita digitale: il sito web dell’Ac-cademia

Il sito web dell’Accademia si configura come un por-tale della lingua italiana e mette a disposizione degli utenti una grande quantità di informazione altamen-te qualificata, rivolgendosi tanto al largo pubblico quanto agli specialisti. È stato progettato e realizzato per essere una stazione di lavoro che divenisse un punto di riferimento per gli studi di lingua italiana, con un servizio di consulenza linguistica, un archivio bibliografico, una biblioteca virtuale di contributi scientifici e l’accesso alle banche dati e agli strumenti informatici realizzati, una centrale di smistamen-to dell’informazione sulla lingua italiana nel vasto oceano del web.

Particolare attenzione è stata posta alla modalità di accesso alle informazioni, che avviene secondo un duplice binario: da un lato il materiale è disponibile per essere consultato liberamente (come quando si cerca un libro fra gli scaffali di una biblioteca, lasciandosi tentare da legami impensati suggeriti da libri vicini che non avremmo mai preso in con-siderazione), dall’altro è indicizzato in modo da consentire una ricerca veloce a chi abbia qualcosa di specifico da trovare (e per questo sono previsti non soltanto un motore di ricerca globale, per rin-

tracciare parole all’interno di tutto il sito web, ma anche strumenti più raffinati studiati per le sezioni più specifiche).

Il sito web si articola in otto sezioni: L’Accademia, Storia, Attività, Pubblicazioni, Notiziario, Biblioteca virtuale, Lingua in rete, Crusca in gioco. La prima sezione unisce la necessità di presentare l’istituzione a quella di raccogliere in maniera ordinata varie in-formazioni di carattere pratico legate all’Accademia e alle sue strutture (tra cui Biblioteca e Archivio, le cui sottosezioni sono predisposte in modo da co-stituire di fatto delle pagine web autonome). Nella sezione Storia si ripercorrono le tappe fondamentali del lungo cammino dell’Accademia, dal 1583 (anno della sua stabile costituzione) fino a oggi. Le vicende contemporanee invece sono state meglio delineate nella sezione Attività, in cui vengono illustrate le va-rie collaborazioni che l’Accademia ha con università e istituti di cultura italiani ed esteri, e in cui ampio spazio è dedicato a illustrare i progetti attualmente in via di realizzazione. Fra le varie attività dell’Acca-demia va inserita anche quella editoriale, che ha un accesso specifico nella sezione delle Pubblicazioni, con un quadro sistematico sulle riviste (alla «Crusca per Voi», rivolta al largo pubblico, si affiancano tre riviste specialistiche «Studi di Filologia Italiana», «Studi di Grammatica Italiana» e «Studi di Lessico-grafia Italiana», per le quali si fornisce uno spoglio dettagliato degli articoli) e sui volumi (il Catalogo costituisce una guida al mondo editoriale dell’Ac-cademia, con le informazioni necessarie all’acquisto dei libri, un catalogo interrogabile per autore, titolo, anno, collana). La sezione Crusca in gioco propone una raccolta di curiosità relative all’Accademia: dai suoi simboli alle imprese editoriali dal Seicento a oggi, dalle sue figure più illustri alle più recenti presenze televisive.

È nelle sezioni del Notiziario, della Biblioteca vir-tuale e della Lingua in rete che il sito web diventa portale della lingua italiana: nel Notiziario sono raccolte le indicazioni sui convegni e congressi, così come su qualunque iniziativa di interesse linguisti-co; dalla Biblioteca virtuale si entra nello spazio dedi-cato ai progetti informatici dell’Accademia; mentre la sezione Lingua in rete, senza dubbio quella più dinamica del sito, è proiettata sul fronte di una con-sulenza diversificata, con risposte ai quesiti lingui-stici, articoli, schede lessicografiche sui neologismi, informazioni sulla lingua italiana nel web.

Il primo e principale livello di servizio è offer-to dalla Consulenza linguistica (sulla cui attività si rimanda per maggiori dettagli al contributo di Raf-

LA CRUSCA IN RETE 279

La “copertina” del sito web dell’Accademia.

La Biblioteca virtuale.

faella Setti in questo volume). La sezione relativa del sito è dedicata alle risposte sui dubbi linguistici proposti dai lettori e diventa quindi una stanza di in-contro virtuale tra l’Accademia e un pubblico vasto ed eterogeneo. In essa è possibile porre un quesito linguistico, attraverso un modulo elettronico; e con-sultare le risposte già date su temi più generali (su cui si appunta l’attenzione del maggior numero di richiedenti), ma anche su argomenti più circoscritti o specifici (che soddisfano la curiosità o la necessità di un pubblico più limitato). Fin dai primi giorni d’apertura del sito web le pagine di consulenza sono quelle di gran lunga maggiormente consultate: i quesiti che hanno raggiunto la redazione dal set-tembre 2002 al 2011 sono oltre 36.000: una media di quasi 4.000 quesiti l’anno (considerando che nel 2002 il sito è stato attivo solo due mesi), in media 11 quesiti al giorno. E va notato che il loro numero è cresciuto enormemente negli ultimi anni: 2.353 nel 2006, 2.463 nel 2007, 3.333 nel 2008, 5.415 nel 2009, 7.693 nel 2010, 6.631 nel 2011; e la media giornaliera supera ormai da tempo i 30 quesiti, con punte di 40-50. Tra il 2002 e il novembre 2011 è stato possibile rispondere a oltre 6.000 persone, un numero considerevole tenuto conto delle esigue risorse disponibili per la consulenza: attraverso la pubblicazione sul sito di 337 schede sono state sod-disfatte richieste su dubbi sollevati da più di 2.000 persone (negli altri casi si è provveduto con una risposta via mail).

Il sito web dall’ottobre 2002 al dicembre 2011 ha avuto un totale di circa 7.500.000 visite con oltre 200 milioni di contatti. L’attuale media mensile è di circa 222.000 visite (oltre 7.000 al giorno) con 6 milioni di contatti. Visto il volume di consultazio-ne, all’interno di un mondo informatico e di una comunicazione web in continua e rapida evoluzione, nel 2011 l’Accademia, come si accennava più sopra, ha avviato la progettazione e la realizzazione di una nuova versione del suo sito web, che entrerà in fun-zione nel 2012, nel quarto centenario dell’uscita della prima edizione del Vocabolario.

3. Scaffali digitali: manoscritti e libri in rete

Molti dei progetti informatici sono dedicati alla valorizzazione del patrimonio archivistico e librario dell’Accademia. A questo filone vanno ricondotte tutte le banche dati che possono essere riunite sotto l’etichetta di “Biblioteca Digitale” e di “Archivio Di-gitale”, vale a dire quelle banche dati bibliografiche La pagina d’entrata del nuovo sito web dell’Accademia.

280 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

e archivistiche che forniscono l’accesso diretto alla riproduzione digitale dei materiali schedati.

Al passaggio in digitale del patrimonio librario è stata posta particolare attenzione negli ultimi anni sia a livello pubblico (ad esempio con varie iniziative del Ministero dei Beni e le Attività Culturali e della Regione Toscana che hanno coinvolto direttamente l’Accademia) sia a livello privato (si pensi a Google Libri). L’Accademia ha iniziato molto precocemente il suo rapporto con l’idea di biblioteca digitale, ed esattamente durante la progettazione (nel 1998) della Fabbrica dell’Italiano, che ha rappresentato un’inte-ressante novità anche dal punto di vista metodologi-co. Due delle banche dati della Fabbrica sono infatti dedicate ai dizionari e alle grammatiche possedu-te dalla Biblioteca dell’Accademia: alle schede del catalogo in linea sono associate immagini ritenute rappresentative, perché funzionali a una più precisa descrizione del volume. L’idea sottesa è che, volendo conoscere le caratteristiche e gli scopi di un dizionario o di una grammatica senza prendere i volumi dallo scaffale, serve in particolar modo considerare alcune pagine specifiche: il frontespizio, la prefazione e/o l’introduzione (dove l’autore espone i criteri adotta-ti), alcuni campioni della trattazione e, nel caso delle grammatiche, gli indici. Per i dizionari sono state scelte alcune pagine del lemmario all’inizio della let-tera M, in modo da rendere disponibili informazioni sulla struttura della voce e sulla “densità” del reper-torio (per capire quanto il dizionario vada in profon-dità e quali settori del lessico tratti). Per entrambe le sezioni è stato realizzato un “approfondimento” sui dizionari anteriori al 1738 (anno in cui si conclude la quarta edizione del Vocabolario degli Accademi-ci) e sulle grammatiche edite tra e secolo. Questa parte prevede un arricchimento dei dati: si tracciano agili biografie degli autori, si ricostruisce la storia editoriale di ciascuna opera, allargando il cam-po delle informazioni agli esemplari non posseduti dalla Biblioteca. Per quanto riguarda poi gli esemplari posseduti si infittisce l’apparato delle immagini (nella sezione grammatiche sono incluse le pagine del testo dedicato ai pronomi personali soggetto di terza per-sona) e le si accompagnano con trascrizioni messe in parallelo. Su questa grande massa di dati (2.374 opere lessicografiche e 376 opere grammaticali per un totale di circa 35.000 immagini; con approfondimento su 43 dizionari, per un totale di 67 edizioni, e su 16 grammatiche in 34 edizioni) sono state messe a punto strategie di ricerca informatica differenziate: da un lato, con maschere puntuali e dettagliate, si offre la possibilità di effettuare indagini molto precise;

La Fabbrica dell’italiano.

Scheda “opera” dei dizionari della Fabbrica dell’Italiano.

Scheda di approfondimento delle grammatiche della Fabbrica dell’Italiano.

LA CRUSCA IN RETE 281

La Biblioteca Digitale dell’Accademia della Crusca.

Lo scaffale digitale della Biblioteca.

dall’altro, chi sfogli gli scaffali virtuali può recuperare il ruolo della biblioteca come “suggeritrice” di infor-mazioni e legami insospettati.

La scelta della riproduzione di alcune pagine rap-presentative del libro comportava la realizzazione di una biblioteca digitale “parziale” che, a fronte dei costi della riproduzione digitale assai elevati in quegli anni, costituiva una buona soluzione di com-promesso e gettava le fondamenta per la futura rea-lizzazione di una vera e propria biblioteca digitale integrale, in cui i libri sono consultabili per intero in rete; una possibilità che di lì a poco il progres-so tecnologico avrebbe consentito grazie a nuovi strumenti web e all’abbassamento del costo della riproduzione digitale.

La Fabbrica contiene anche due sezioni archivi-stiche: una è dedicata all’Archivio storico e in essa sono consultabili la schedatura informatizzata dei Diari e Verbali effettuata da Severina Parodi, quella dei manoscritti relativi ai concorsi letterari promossi dall’Accademia fra il 1810 e il 1835, e infine lo sche-dario degli Accademici; l’altra, intitolata Lessico tec-nico (sottotitolo Banca dati del lessico tecnico enciclo-pedico nelle carte del Cardinale Leopoldo de’ Medici), è una schedatura informatizzata del materiale lessicale raccolto a partire dal 1650 dal principe cadetto me-diceo e ora pubblicato dall’Accademia per cura di Raffella Setti (Le parole del mestiere). Le due sezioni dedicate all’Archivio costituiscono la preistoria di un archivio digitale, in cui la catalogazione fornisce l’accesso ai materiali in riproduzione digitale.

Alla Fabbrica è seguita la realizzazione di un’al-tra biblioteca digitale parziale, Il Fondo dei citati, una banca dati dedicata al fondo librario usato per la compilazione del Vocabolario e che quindi, per quanto riguarda le immagini, punta l’attenzione sui frontespizi e sui fogli di guardia (che registrano la storia del libro e delle sue collocazioni consentendo quindi di tracciarne la storia) e sulle pagine postillate dagli Accademici (per ricostruire la delicata attività preparatoria delle schede di spoglio poi alla base delle voci lessicali).

Nel 2007 l’Accademia è riuscita a mettere a di-sposizione del largo pubblico anche i primi scaffali di una sua biblioteca digitale di volumi riprodotti integralmente. La banca dati, che prende il nome di Biblioteca Digitale dell’Accademia della Crusca, contenente circa 60.000 immagini, è stata succes-sivamente ampliata nel 2008 e comprende così 121 edizioni per un totale di circa 111.000 immagini. Il suo primo “fondo digitale”, dal titolo Fonti descrittive e normative dell’italiano: corpus digitale di testi dal XVI Schermata dei risultati di una ricerca nella Biblioteca Digitale.

282 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

al XIX secolo, si snoda su 4 nuclei fondamentali: 1) le grammatiche dell’italiano pubblicate dal al secolo; 2) i testi di discussione linguistica intorno alla polemica anti-Crusca; 3) le edizioni non ufficiali del Vocabolario degli Accademici della Crusca; 4) la lessicografia ottocentesca.

I volumi digitali possono essere sfogliati pagina dopo pagina, e possono essere “navigati”, parzial-mente, attraverso un indice che propone una strut-tura molto articolata. Questo è forse uno degli aspetti più degni di nota della biblioteca digitale dell’Acca-demia, perché si è posta particolare attenzione alla descrizione delle strutture, che consentono un’ampia fruizione delle opere: da un lato sono messi in eviden-za i luoghi di interesse librario (coperta e tagli, carte di guardia, frontespizio, note tipografiche ecc.), dall’al-tro la dettagliata scansione dei capitoli e dei paragrafi pone a esponente gli argomenti trattati e guida il lettore nella consultazione. L’accesso ai volumi segue la doppia impostazione consueta per gli strumenti dell’Accademia: quella per il visitatore e quella per il ricercatore. Quest’ultimo può accedere a un motore di ricerca libera o avanzata (con possibilità di filtro sui campi descrittivi previsti e sulle strutture). Nel caso di una “visita” è possibile scorrere una lista di autori e una di opere; ma l’accesso più bello è sicuramente quello dello Scaffale digitale, che proietta il lettore in uno scaffale virtuale su cui tutti i volumi sono appoggiati e visibili di costola: passando il puntatore del mouse sopra il dorso di ciascun libro, un’etichetta mostra il titolo dell’opera e il consultatore può con un semplice clic estrarre il volume dalla libreria e iniziare la lettura.

Un ulteriore scaffale della Biblioteca Digitale di Crusca è costituito dalla banca dati dedicata all’«An-tologia» di Gian Pietro Vieusseux (Antologia Vieusseux 1821-1832), con i suoi 48 volumi resi disponibili in versione digitale (per un totale di 26.000 pagine). Gli articoli della rivista sono stati schedati e questo permette la consultazione di uno spoglio digitale con l’accesso diretto al testo ricercato. Un moto-re di ricerca consente di selezionare gli articoli in base all’autore, al titolo, alla data di pubblicazione, all’argomento trattato (un filtro di particolare utilità nell’ampio spettro di varietà di lingua, anche tecnica, presente nell’«Antologia»).

All’interno di specifiche esigenze progettuali ha continuato a essere impiegata anche la strategia della biblioteca digitale “parziale”, come avviene in due recenti progetti realizzati dall’Accademia. La prima, Le Cinquecentine della Crusca, è una banca dati che mette a disposizione degli studiosi la raccolta di ope-

Antologia Vieusseux 1821-1832.

Le Cinquecentine della Crusca.

Scheda della Biblioteca Digitale con riproduzione del facsimile del documento.

LA CRUSCA IN RETE 283

Dalla Scuola senese all’Accademia della Crusca.

re del secolo conservate nella Biblioteca (per un totale di 1.132 edizioni). Per i volumi di specifico interesse linguistico si è scelta la via della riproduzione integrale, mentre per gli altri si è optato per una ripro-duzione parziale di pagine significative (frontespizio, colophon e pagine con note di provenienza), per un totale di circa 52.400 immagini. La seconda, Dalla Scuola senese all’Accademia della Crusca, è incentrata sulle opere legate alla “Scuola senese” che, dal Cin-quecento, per due secoli, ha posto al centro della sua attività la difesa del primato della lingua senese su quella fiorentina (fra i suoi rappresentanti principali si ricordano Claudio Tolomei, Bellisario Bulgarini, Adriano Politi, Celso Cittadini, Scipione Bargagli e Girolamo Gigli). La banca dati prevede un percorso virtuale di navigazione fra i testi, con una bibliografia delle fonti (i testi editi a partire dal 1525, in parte acquisiti in versione digitale per un totale di circa 14.000 immagini), biografie relative agli esponenti della Scuola, schede critico-informative sulle princi-pali opere e una bibliografia critica.

Il percorso di digitalizzazione si è svolto in modo del tutto parallelo per quanto riguarda il materia-le d’archivio. Dopo i primi passi legati alla pri-ma catalogazione del materiale di archivio con il programma ISIS (a cura di Severina Parodi, ne-gli anni Novanta del secolo scorso) e i primi saggi presenti nella Fabbrica dell’Italiano, a partire dal 2006 l’Accademia ha progettato un vero archivio digitale dei materiali conservati, in linea dal 2007. Se le biblioteche digitali hanno potuto avvalersi di un’esperienza decennale (per altro consolidatasi sulle ampie ricerche e metodologie degli OPAC), per gli archivi gli strumenti digitali si sono presentati sul web piuttosto recentemente. Anche sul fronte dell’inventariazione e della catalogazione informa-tica si era ben lontani dall’aver individuato modelli condivisi, e così il Centro Informatico ha realizzato in proprio il programma di gestione dell’Archivio Digitale dell’Accademia della Crusca. La piattaforma, chiamata Archeotheke, è uno strumento di cataloga-zione e inventariazione di materiali di archivio, alle cui schede descrittive possono essere collegate le ri-produzioni in facsimile dei documenti e l’eventuale trascrizione. Le schede informatiche sono basate sugli standard internazionali di archiviazione ISAD (Ge-neral International Standard Archival Description) e sono differenziate a seconda dell’oggetto logico che descrivono (archivio, fondo, serie, sottoserie, fascicolo, sottofascicolo); quelle relative ai documenti (le schede “unità documentaria”) presentano un’articolazione in campi che, a partire dalla base standard comune, si

L’Archivio Digitale dell’Accademia della Crusca.

Gli “armadi virtuali” dell’Archivio.

284 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

Scheda dell’Archivio Digitale con riproduzione del facsimile del documento.

Schermata dei risultati di una ricerca nell’Archivio Digitale.

LA CRUSCA IN RETE 285

allarga in funzione dello specifico contenuto (così, ad esempio, la scheda di un’unità documentaria carteggio presenta il campo “mittente” e quello “destinatario”). Le schede descrittive sono raggiungibili sia visitando virtualmente gli armadi dell’Archivio, sia compiendo ricerche mirate con strumenti linguisticamente raf-finati. Il sistema di gestione prevede per altro accessi controllati e personalizzati a seconda dei materiali e dei permessi degli utenti. L’Archivio Digitale rende a oggi consultabili oltre 3.670 schede di unità documen-tarie (manoscritti, lettere, dattiloscritti ecc.), a cui si aggiungono le schede dei livelli di articolazione supe-riore (fondo, serie, sottoserie, fascicolo, sottofascicolo) per un totale complessivo di 7.644 schede, con oltre 19.000 immagini e varie trascrizioni a esse associate (sui materiali si veda più dettagliatamente il contributo di Elisabetta Benucci in questo stesso volume). L’Ar-chivio Digitale conta circa 500 visite mensili, con oltre 2.000 visualizzazioni di pagina e con una percentuale di nuove visite pari al 91%.

4. I vocabolari elettronici

Tra le banche dati realizzate, di particolare impor-tanza è, senza dubbio, la Lessicografia della Crusca in rete, con cui l’Accademia ha reso disponibile sul web, per immagini, tutte le edizioni del suo Vocabo-lario (1612, 1623, 1691, 1729-1738, 1863-1923) e ha realizzato la versione elettronica delle prime quattro edizioni, con marcatura di macrocontesti e microcontesti. I numeri riassunti nella pagina di presentazione del sito sono già di per sé indicativi dell’importanza dello strumento: 20.000 pagine in fac-simile, 11 milioni di occorrenze, più di 200.000 forme, 142.000 voci complessive, più di 400.000 esempi d’autore, circa 6.443 espressioni dell’uso vivo, 2.658 proverbi, 35.779 locuzioni, oltre 32.000 forme latine e oltre 26.000 forme greche.

La trascrizione e la marcatura degli undici volumi sei-settecenteschi (in base agli standard XML/TEI) consentono di consultare le prime quattro edizioni in modo sistematico e rapido, sia con una ricerca semplice, sia con modalità di interrogazione più avanzate, così da rispondere alle diverse esigenze di un pubblico variegato. È sufficiente digitare una qualunque parola per ottenere istantaneamente i contesti in cui questa è usata, non soltanto a lemma, ma anche all’interno delle voci; risultato, questo, di non secondaria importanza per i Vocabolari, che si sono così rivelati ricche miniere di lessico nasco-sto fra le pieghe delle definizioni. Il consultatore

La Lessicografia della Crusca in rete.

La Lessicografia in numeri

– 20.000 pagine in facsimile– 209.547 forme– 11.605.463 occorrenze– 142.169 voci complessive– 400.715 esempi d’autore– 6.443 espressioni dell’uso vivo– 2.658 proverbi– 35.779 locuzioni– 32.614 forme latine– 26.076 forme greche

Riproduzione del facsimile del documento d’archivio e relativa struttura.

286 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

Lessicografia: la voce senape.

Schermata dei risultati di una ricerca nella Lessicografia.

LA CRUSCA IN RETE 287

più esigente può del resto anche selezionare sezioni specifiche di ogni edizione del Vocabolario: defini-zioni, esempi, parole greche e latine, forestierismi, locuzioni, proverbi, parole dell’uso vivo, fonti. E può costantemente confrontare le diverse edizioni, in modo da seguire con precisione le tappe evo-lutive del lavoro lessicografico degli Accademici e insieme cogliere i cambiamenti dell’italiano da loro registrati nel corso dei secoli. Il motore di ricerca e di consultazione della Lessicografia è stato battezzato dai programmatori Cruscle, un nomignolo che è piaciuto a molti e che lo ha reso famoso nel tam tam della rete.

La Lessicografia comprende anche una banca dati per immagini di tutte e cinque le edizioni: le circa 20.000 pagine complessive possono essere così “sfo-gliate” in rete come veri e propri volumi virtuali; ma si può anche accedere ai vari lemmi con un apposito motore di ricerca che individua automaticamente la

Cruscle: la ricerca “esperta” della Lessicografia.

pagina relativa alla parola ricercata, in una specifica edizione o in tutte, estendendo così l’analisi sull’evo-luzione delle singole voci anche all’ultima edizione parziale pubblicata fra il 1863 e il 1923.

A settembre 2011 per la Lessicografia le statisti-che indicavano 73.955 visitatori mensili (152.487 pagine consultate), con un “nocciolo duro” di quasi 5.436 consultatori ricorrenti.

Tra i dizionari in rete dell’Accademia va ricor-data anche la versione elettronica del Vocabolario del Fiorentino Contemporaneo. Nato come progetto “cartaceo” nel 1994 per volontà di Giovanni Nen-cioni, allora Presidente dell’Accademia della Crusca, ha lo scopo di «documentare tutta quell’area del repertorio in cui si verifica al giorno d’oggi una mancata, o parziale, sovrapposizione, fra “lessico fiorentino” e “lessico italiano”» (come si legge nella pagina d’entrata del sito). La sua versione elettro-nica prevede un ampio spettro di filtri applicabili

288 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

La pagina d’entrata del Vocabolario del Fiorentino Contemporaneo.

Vocabolario del Fiorentino Contemporaneo: la voce acquaio.

LA CRUSCA IN RETE 289

nell’interrogazione: l’ambito semantico, la categoria grammaticale, la localizzazione fiorentina, le fonti, la vitalità d’uso e il registro all’interno dell’italiano, per citare i principali. Il Vocabolario è uno strumento aperto: attualmente conta 1.064 schede lessicali su un totale previsto di circa 7.000 (a partire da circa 20.000 entrate di partenza, ricavate con un’indagi-ne sul campo con registrazioni per oltre 250 ore di parlato raccolto nei quartieri di Santa Croce, Rifredi e San Frediano).

5. Sotto le onde del web

Sotto le onde del web, in quel mare in cui gli inter-nauti della rete amano surfare, numerosi sono gli strumenti informatici che l’Accademia ha realizzato per un uso interno o che sta tuttora mettendo a punto in vista di una pubblicazione in linea.

Alcuni strumenti sono strettamente legati all’atti-vità di consulenza dell’Accademia e sono stati pen-sati per una fruizione interna. Tra questi grande im-portanza ha la Banca dati della consulenza linguistica, una piattaforma informatica che raccoglie e convo-glia i vari quesiti provenienti dal sito, organizza lo smistamento ai redattori e raccoglie tutte le risposte inviate. Le risposte sono archiviate e affiancate da alcuni marcatori di classificazione (grafia, morfolo-gia, sintassi, lessico, neoformazioni ecc.) e da parole chiave. Nel tempo si è in questo modo formata una ricca raccolta di oltre 6.000 schede che i redattori della consulenza possono interrogare in modo siste-matico, grazie a un motore che le rende consultabili con un accesso per parole chiave o con una ricerca libera (di una o più forme), con la possibilità di ap-plicare un filtro per classificazione, data, provenien-za del quesito, redattore, stato di completamento della risposta. In questo modo è a volte possibile ridurre i tempi di risposta ad alcuni quesiti, recu-perando un testo già pronto e limitandosi soltanto al suo eventuale aggiornamento. Sempre di grande importanza per il lavoro di consulenza è poi la Banca dati del «Corriere della Sera» per gli anni 1992-2005, realizzata grazie a una collaborazione con il Gruppo Editoriale Rizzoli-Corriere della Sera: i materiali messi a disposizione direttamente dall’editore sono stati organizzati in un corpus elettronico che riuni-sce 3.338.757 articoli di giornale opportunamente schedati, da cui è stata estratta una banca dati di potenziali neologismi composta da 4.790 schede interrogabili in base al lemma, all’anno di ingresso, all’anno di eventuale scomparsa, all’ambito d’uso.

Fra gli strumenti a uso interno va ricordato anche l’Archivio Iconografico Digitale gestito da Photocru-sca, uno strumento realizzato dal Centro informa-tico che consente la catalogazione delle immagini sulla base di ontologie descrittive affiancate anche da una folksonomy (cioè una classificazione in base a parole chiave assegnate dagli utenti), con un sistema di ricerca che prevede una ricca gamma di filtri. Attualmente la banca dati, che intende raccogliere tutte le immagini presenti in Accademia in modo da renderle disponibili ai vari servizi in modo centraliz-zato, contiene 6.490 schede e 7.709 immagini e fun-ziona da raccordo anche per le immagini di alcune banche dati pubblicate, per un totale di circa 40.000 immagini catalogate e interrogabili globalmente.

Nascosta invece solo in via provvisoria, in vista del suo completamento e della messa a punto del-le procedure informatiche di interrogazione, è la raccolta dei Proverbi italiani. Il progetto globale è teso a costituire un vasto corpus, comprendente testi manoscritti e opere a stampa, in collegamento con altre banche dati esistenti: si spazia dalle prime raccolte cinquecentesche sistematiche di Francesco Serdonati e Lionardo Salviati a quelle ottocentesche, in particolare di Giusti e di Capponi. Si prevede l’arricchimento con i proverbi contenuti nelle cin-que edizioni del Vocabolario degli Accademici della Crusca (raggiungibili in modo automatico grazie alla Lessicografia della Crusca in rete) e con le componenti proverbiali emergenti dal Vocabolario del Fiorentino Contemporaneo. La banca dati offrirà un facile acces-so a una porzione significativa del ricco patrimonio paremiologico italiano, permettendo vari tipi di interrogazione (tanto per argomenti quanto per pa-role) e consentirà di visualizzare immediatamente, in parallelo, lo stesso proverbio nelle sue varianti minime o sostanziali. Per ora è stata realizzata la piattaforma di gestione e interrogazione, mentre

Il Vocabolario del Fiorentino Contemporaneoin numeri

– circa 20.000 entrate nel corpus di partenza– 1.064 schede realizzate– 7.000 schede stimate– 300 ore di parlato registrato nelle indagini

di verifica

290 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

la banca dati è stata popolata con alcune raccolte: i Proverbi toscani di Giuseppe Giusti (sia quelli ri-portati alla forma originale secondo gli autografi, sia quelli riuniti nelle edizioni di Gino Capponi: risul-tano così consultabili 2.630 proverbi del manoscritto A, 2.888 del manoscritto B, circa 9.000 dell’edizione Capponi 1853, circa 11.500 dell’edizione Capponi del 1871); i proverbi di Lionardo Salviati (tenendo conto delle varianti emergenti dai manoscritti, per un totale di 3.136 proverbi); i proverbi di Serdonati (10.764 proverbi, per le lettere A-E).

Proprio nell’ambito della celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia è stata avviata nel 2011 una campa-gna di acquisizione digitale dei materiali preparatori alla quinta edizione del Vocabolario e dei neologismi raccolti da Cesare Donati nella seconda metà dell’Ot-tocento e conservati nell’Archivio, in vista della rea-lizzazione di uno scaffale digitale che sarà pubblicato entro l’anno (per un totale di 35.000 immagini relative alle schede di circa 30.000 lemmi).

6. Oltre le colonne d’Ercole

L’obiettivo principale per il prossimo futuro è quello di omogeneizzare gli strumenti esistenti, in modo da creare una banca dati centralizzata dei materiali e degli strumenti informatici esistenti e di quelli in via di completamento.

Un primo elemento di aggregazione è stata la cen-tralizzazione della procedura di registrazione necessa-ria per consultare le banche dati dell’Accademia: tutte infatti, a eccezione della Lessicografia della Crusca in rete e della Fabbrica dell’Italiano, prevedono un in-gresso controllato attraverso un nome identificativo e una password, con vari livelli di accesso. Da tempo ormai la registrazione consente l’accesso base a tutte le banche dati dell’Accademia, mentre per una con-sultazione più articolata (ad esempio per accedere alle riproduzioni delle immagini di qualità maggiore e senza marcatura) sono richiesti specifici permessi a tempo che l’amministratore può attribuire in modo differenziato.

Ma la vera nuova frontiera è la creazione di un “metamotore” di ricerca che consenta di interrogare globalmente tutto l’insieme delle banche dati realiz-zate, rendendo comunicanti le diverse piattaforme, le diverse strutture dei dati, i diversi e specifici motori di ricerca.

Il primo passo verso questa nuova modalità inte-grata è stata la creazione di AFLI (un Authority File per la Linguistica Italiana), che unisce l’archivio di

Le domande alla Consulenza linguistica

Anno Quesiti2002 1.3332003 2.3072004 2.0852005 2.6802006 2.3532007 2.4632008 3.3332009 5.4152010 7.6932011 6.631

36.293

La pagina di smistamento dei quesiti nella Banca dati della consulenza linguistica.

LA CRUSCA IN RETE 291

autorità della Biblioteca e dell’Archivio dell’Acca-demia della Crusca in un organico strumento di controllo sia della forma del nome degli autori che dell’accesso ai dati. L’architettura delle schede di registrazione è basata su un tracciato comune che tiene conto degli standard internazionali di archivi e biblioteche. La piattaforma informatica consen-te un allineamento sincrono con i record di auto-rità provenienti dai programmi di catalogazione dell’Archivio e dall’OPAC della Biblioteca e una loro corretta e costante integrazione nel record di autorità comune. La base di dati è per ora popolata con un primo campione di 2.200 schede, limitato a un gruppo di autori significativo nell’ambito della storia della lingua italiana e di quella dell’Accademia (941 registrazioni d’autorità sono state create a par-tire dagli autori dei lessici presenti nella sezione DIZ della Biblioteca; 1.265 sono relative agli Accademici e ai Soci corrispondenti dell’Accademia). Di ognuno dei nominativi è stata indicata la corretta intestazio-ne (secondo le norme stabilite e la verifica di 10 repertori di riferimento internazionale), le date di esistenza comprensive dei luoghi, una breve biogra-fia e le “qualifiche” che individuano l’attività.

AFLI costituirà la base di accesso normalizzato a tutti i nomi presenti nella galassia digitale dell’Ac-cademia della Crusca, ma si sono anche sviluppati i primi stadi del “metamotore” generale. La versione beta finora realizzata consentirà di testare le criticità dello strumento in vista di un suo perfezionamento e della sua estensione a tutti i materiali presenti nelle banche dati dell’Accademia.

7. Le pubblicazioni digitali

Tra gli strumenti informatici realizzati dell’Accade-mia vanno ricordate anche numerose pubblicazioni su supporti ottici.

All’interno della collana “Testi e strumenti digitali” sono raccolti alcuni CD e DVD, fra cui numerosi ti-toli sono legati ai corsi di aggiornamento per insegnati svolti all’interno dell’iniziativa “Insegnare italiano”:

Insegnare italiano. Modelli per lo studio della lin-gua, 2006.

Francesco di Giorgio Martini, Il Vitruvio maglia-bechiano in versione elettronica, 2006.

Insegnare italiano. Il lessico tra grammatica e di-zionari, 2008.

Insegnare italiano come lingua materna e come L2, 2009.

Insegnare italiano nelle classi multilingui, 2010.

AFLI, un Authority File per la Linguistica Italiana.

Il DVD Insegnare italiano nelle classi multilingui, 2010.

Il DVD La Fabbrica dell’Italiano, 2011.

292 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

La fabbrica dell’italiano. Dizionari e grammatiche, 2011.

Nel 2008 è uscita la versione elettronica del Voca-bolario del 1612, realizzata per la parte informatica insieme all’Istituto dell’Opera del Vocabolario, di corredo alla ristampa anastatica del volume: Voca-bolario degli Accademici della Crusca. Riproduzione anastatica della Prima Edizione, Venezia 1612, pro-mossa dall’Accademia della Crusca in collaborazione con ERA Edizioni, 2008, Firenze-Varese, Accademia della Crusca-ERA, 2008.

8. La galassia della Crusca esplorabile in rete

Sito web: <http://www.accademiadellacrusca.it>

Dizionari elettronici- La Lessicografia della Crusca in rete: <http://

www.lessicografia.it>

Nota bibliografica

Nel testo si è fatto riferimento ad alcune concordanze uscite a stampa: Concordanze degli Inni Sacri di A. Manzoni, Firenze, Accademia della Crusca, 1967 (alle pagine 7-15 è contenuta la Prefazione di Aldo Duro, citata per le pp. 7-8); Novella del grasso legnaiuolo nella redazione del codice Palatino 200, con testo, frequenze e concordanze, Firenze, Accademia della Crusca, 1967; Concordanze del «Decameron» di Giovanni Boccaccio, a cura di Alfredo Barbina, sotto la direzione di Umberto Bosco, Firenze, Giunti-Barbèra, 1969; Concordanze del Canzoniere di Francesco Petrarca, Firenze, Accademia della Crusca-Opera del Vocabolario, 1971.

Altri contributi e volumi citati sono: Giovanni Nencioni, Relazione dell’Accademia della Crusca sul Vocabolario della lingua italiana, in «Studi di Filologia Italiana», , 1955, pp. 395-420; Gli atti del primo Vocabolario a cura di Severina Parodi, Firenze, Sansoni, 1974 (ristampa con aggiunta di indici: Firenze, Accademia della Crusca, 1993); Vocabolario degli Accademici della Crusca, Firenze, Le Lettere, 1974 (con un’Avvertenza scritta da Giovanni Nencioni); Raffaella Setti, Le parole del mestiere. Testi di artigiani fiorentini della seconda metà del Seicento tra le carte di Leopoldo de’ Medici, Firenze, Accademia della Crusca, 2010.

La Crusca digitale del 2011 in numeri

Banche dati Immagini Schede Opere Lemmi/Voci SpogliArchivio Digitale 19.150 7.644 0 0 0Fabbrica dell’italiano 33.104 4.000 2.750 0 0Fondo dei citati 12.908 3.163 1.684 0 0Cinquecentine di Crusca 52.885 1.132 1.132 0 0Biblioteca Digitale 110.086 119 121 0 0Scuola senese 10.522 75 47 0 0Neologismi di secondo Ottocento 35.000 0 0 32.000 0Archivio Iconografico 7.709 6.490 0 0 0Antologia Vieusseux 26.585 0 0 0 6.040Lessicografia 20.490 0 0 142.169 0Vocabolario Fiorentino Contemporaneo 0 0 0 1.064 0AFLI Authority File 0 2200 0 0 0Totale 328.439 24.823 5.734 175.233 6.040

- Il Vocabolario del Fiorentino Contemporaneo: <http://www.vocabolariofiorentino.it>

Biblioteche e archivi digitali- La Fabbrica dell’Italiano: <http://www.fabbri-

cadellitaliano.it>- Il Fondo dei Citati: <http://www.citatinellacru-

sca.it>- Biblioteca Digitale dell’Accademia della Crusca:

<http://www.bdcrusca.it>- Archivio Digitale dell’Accademia della Crusca:

<http://www.adcrusca.it>- Le Cinquecentine della Crusca: <http://www.

cinquecentine-crusca.org>- Dalla Scuola senese all’Accademia della Crusca:

<http://www.opere-senesi.org>- Antologia Vieusseux 1821-1832: <http://www.

antologia-vieusseux.org>

Nell’attuale momento storico, caratterizzato da un’evidente accelerazione delle trasformazioni socia-li e culturali che investono ogni settore della nostra convivenza e interessano in particolar modo la scuola e l’università, le grandi accademie nazionali possono essere punti di riferimento utili per orientarsi nel presente e per progettare il futuro. Tutti i più signi-ficativi temi della contemporaneità, a cominciare da quello linguistico, trovano nelle accademie un ambiente particolarmente adatto per essere affron-tati criticamente e in modo approfondito. Grazie alla lunga durata, all’autorevolezza della loro storia e alla rete di rapporti nazionali e internazionali nella quale sono inserite, le accademie riescono infatti a collocarsi un po’ al di sopra del movimento, talvolta convulso, del presente e avere perciò un ruolo rilevan-te nel campo della ricerca e della formazione di nuove generazioni di studiosi.

Al pari di analoghe istituzioni europee che hanno come finalità statutaria quella di tutelare e valo-rizzare, anche attraverso un confronto interlingui-stico e interculturale sempre più esteso, la lingua nazionale, l’Accademia della Crusca è attualmente impegnata in un’intensa attività editoriale, di ricer-ca, formazione e consulenza, volta a diffondere in Italia e all’estero una conoscenza quanto più am-pia possibile dell’italiano, della sua storia, delle sue strutture e delle sue attuali potenzialità di sviluppo. L’Accademia è un moderno centro specializzato, in cui si formano e lavorano molti giovani studiosi e si incontrano studiosi di tutto il mondo per discutere problemi linguistici di diverso tipo. L’Accademia pubblica, oltre a quattro riviste («Studi di filologia italiana», «Studi di grammatica italiana», «Studi di lessicografia italiana» e «La Crusca per voi»), nume-rose monografie dedicate a argomenti linguistici e filologici. La biblioteca, continuamente aggiornata e l’archivio antico e moderno conservano patrimoni di grande valore e rappresentano importanti stru-menti per lo studio della nostra lingua (come illu-strano in questo libro Delia Ragionieri, Elisabetta Benucci e Domenico De Martino).

All’interno dell’Unione europea, l’Accademia del-la Crusca collabora sia con la REI (Rete di Eccellen-za dell’Italiano istituzionale, creata dai traduttori di Bruxelles), sia con l’EFNIL (Federazione Europea delle Istituzioni Linguistiche Nazionali) per difende-re il rigoroso rispetto del principio del multilingui-smo, inteso come elemento fondante di un’Europa unita nella diversità. Mentre con la Settimana della lingua italiana (ideata da Francesco Sabatini) con-tribuisce a richiamare ogni anno, in tutto il mondo, l’attenzione sulla nostra lingua.

In Italia una significativa attività di sensibiliz-zazione e di alta divulgazione è svolta dalla Crusca attraverso l’annuale manifestazione fiorentina della Piazza delle lingue e il festival ravennate Dante2021. Mentre sul fronte formativo e dell’aggiornamento l’Accademia ha da tempo un rapporto sistematico con la scuola, soprattutto attraverso il progetto Inse-gnare italiano, nel quale linguisti e insegnanti svilup-pano insieme itinerari di riflessione sulle strutture della nostra lingua e sulle abilità linguistiche.

Ma l’Accademia si è anche sempre più orien-tata a un dialogo fecondo con altri settori della società e con molti ambiti professionali, da quello dei giuristi a quello degli scienziati, fino a quello degli storici dell’arte, soprattutto intorno al tema dei linguaggi speciali e settoriali. Il suo interesse ai problemi della contemporaneità e a un colloquio quanto più ricco e intenso con interlocutori diversi trova una delle espressioni più chiare nel servizio di consulenza, svolto attraverso il sito web e «La Crusca per voi», il periodico semestrale creato nel 1990 da Giovanni Nencioni e attualmente diretto da Francesco Sabatini (ne parla in questo libro Raf-faella Setti).

Lo sviluppo delle nuove tecnologie applicate alla ricerca umanistica, la creazione di ampi corpora te-stuali del passato e del presente, la digitalizzazione e la messa in rete di alcune opere che stanno alla base della nostra storia linguistica e culturale si iscrivono su un altro versante in cui l’Accademia della Crusca è oggi fortemente impegnata. Nelle pagine prece-

La Crusca oggiNicoletta Maraschio

294 L’ACCADEMIA DELLA CRUSCA PER L’ITALIANO

denti sono stati descritti (da Marco Biffi) i numerosi progetti digitali realizzati o in corso di completa-mento. Si tratta di un’attività che vede collaborare linguisti e informatici e che risponde all’obiettivo istituzionale dell’Accademia della Crusca di tutelare e valorizzare il proprio patrimonio archivistico e bibliografico e nello stesso tempo di favorire la co-noscenza della lingua italiana attraverso strumenti di ricerca innovativi e facilmente accessibili al pubblico di tutto il mondo.

Il sito web, nel quale molte di tali realizzazioni sono inserite, a cominciare dal catalogo on line della biblioteca, rappresenta quindi il portale abitual-mente frequentato, oltre che dagli specialisti, da qualunque “amatore” della lingua italiana. Nel 2012 esso sarà notevolmente arricchito da un “Archivio digitale di strumenti didattici, testi e materiali ico-nografici” (VIVIT), pensato soprattutto per la cono-

scenza all’estero della lingua e della cultura italiane. La nostra lingua sarà infatti presentata da molteplici prospettive: non solo quella propriamente didattica (in chiave comparativa-contrastiva, con particolare attenzione alla grammatica valenziale), ma quelle socioculturale (in riferimento all’ambiente sociale e alle sue stratificazioni e al tema centrale dell’emi-grazione), interlinguistica (confronti e collegamenti con le altre lingue europee, con i dialetti e con la lingua madre, il latino) e storico/culturale (arte, letteratura, mezzi di comunicazione di massa). Il VIVIT conterrà anche numerosi corpora dell’italiano contemporaneo, da quello radiofonico LIR1/LIR2 a quello televisivo LIT, a quello dell’italiano scritto novecentesco LIS. La Crusca si propone così come la sede più adatta alla costruzione di quel grande corpus di riferimento dell’italiano contemporaneo che ancora manca al nostro Paese.