L’ITALIA MISSIONARIA DA 25 ANNI - Prospettive · del Sinodo dei Vescovi, voluto da Papa Paolo VI,...

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S e un tempo per incontrare i popo- li era necessario partire ed andare lontano, oggi i popoli ci vengono incontro. La missione ad gentes si estende a tutti e nessun cristiano può evitare di sentirsi interpellato dagli odierni esodi forzati di massa che attraversano l’intero globo. Le cause delle migrazioni sono quelle di sempre (ma fra di esse ora prevale l’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta), tuttavia la misura oggi è più ampia, poiché tutto è più grande: il numero degli abitanti del pianeta, le guerre, le aree di pover- tà, le possibilità di comu- nicare e di viaggiare. Con le migra- zioni bisogna convivere, come un evento inevitabile da valorizzare anziché demonizzare. Al cristiano si offre oggi la possibilità di mostra- re ad un’umanità inattesa, soffe- rente e bisognosa, il volto miseri- cordioso del proprio Dio, di dare testimonianza vissuta del Vangelo in cui crede, senza ipocrisie e falsa coscienza. Spesso l’Italia ha per i migranti un volto ben diverso. Ha il volto dello sfruttamento della prostituzione, dove mafia, camorra e trafficanti di uomini prosperano al servizio dei gusti perversi di clienti insospettabi- li. Il volto delle industrie agroali- mentari a caccia di tutto ciò che costa meno anche sapendo di sfrutta- re migliaia di lavoratori schiavizzati da caporalati criminali. Ha il volto di politici e giornalisti che cavalcano e alimentano le paure della gente e con godimento morboso dicono di “inva- sioni, furti, violenze, contagi” e poi omettono di compiere il loro dovere al servizio del bene comune; politici e giornalisti i quali scordano che Paesi ben più poveri del nostro han- no accolto centinaia di migliaia di fuggitivi, rifugiati e migranti, men- tre noi abbiamo tantissi- mi alloggi sfitti, interi paesi disabitati e abban- donati e un gran numero di posti di lavoro nell’a- gricoltura, nei servizi e nell’artigianato rifiutati dai più. Spesso l’Italia ha il volto di una burocrazia lenta a punire i reati dei potenti, ma sollecita a colpire i deboli, come i figli dei clandestini nati in Italia e senza alcun diritto, neppure il ricono- scimento all’anagrafe (legge 94 del 2009 del- l’allora ministro dell’In- terno Maroni, per cui questi bimbi si vedono, ma non esistono per nes- suno!). Ancora, spesso ha il volto di “super cristiani” che nella difesa del- la purezza della religione vogliono insegnare il mestiere al Papa che osa mettere in discussione il loro perbe- nismo affumicato d’incenso e di Quale Vescovo di Roma, so bene che la comunio- ne piena e visibile di tutte le comunità, nelle qua- li in virtù della fedeltà di Dio abita il suo Spirito, è il desiderio ardente di Cristo. Sono convinto di avere a questo riguardo una responsabilità parti- colare, soprattutto nel constatare l’aspirazione ecumenica della maggior parte delle Comunità cristiane e ascoltando la domanda che mi è rivol- ta di trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all’es- senziale della sua missione, si apra ad una situa- zione nuova forma di esercizio del papato”. Q ueste espressioni di Papa Francesco in occasione del 50° anniversario del Sinodo dei Vescovi, voluto da Papa Paolo VI, quale luogo privilegiato d’interpretazione e di applicazione delle riforme volute dal Concilio Vaticano II, hanno tracciato il percorso della Chie- sa del terzo millennio, proiettata verso una dimen- sione “sinodale”, adottando una maggiore e ampia collegialità nel governo della Chiesa. Sono forti e decise le espressioni usate da Papa Francesco, “persuaso che in una Chiesa sinodale “anche l’esercizio del primato petrino potrà rice- vere maggiore luce” e l’affermazione: “Il Papa non sta, da solo, al di sopra della Chiesa, ma den- tro di essa come Battezzato tra i Battezzati e den- tro il Collegio episcopale come Vescovo tra i Vescovi, chiamato al contempo, come Successore dell’apostolo Pietro, a guidare la Chiesa di Roma che presiede nell’amore tutte le Chiese”, segna un passaggio epocale nella storia della Chiesa, catto- lica, apostolica e romana. Una Chiesa sinodale, “cornice interpreta- tiva per comprendere il ministero gerar- chico”, connota il “Camminare insieme(sinodo) di laici e di pastori con il Vesco- vo di Roma ed “il servizio di colui che presiede offrirà un contributo significati- vo al progresso delle relazioni tra le Chiese”. Si propone così un modello, quasi “un nuovo vessillo tra le nazioni” in un mon- do in cui si proclama la partecipazione, la solidarietà e la trasparenza nell’ammini- strazione della cosa pubblica, mentre si consegna il destino di intere popolazioni “nelle mani avide di ristretti gruppi di potere”. Così all’apice dell’azione della Chiesa di Roma si riscopre l’esercizio di un servizio-mini- stero compiuto dal “servus servorum Dei. Il temine “ministro” trova così una coerente espli- citazione nei compiti e nelle funzioni di Pastore, attento al fiuto del Gregge”. La Chiesa sinodale è, infatti “una Chiesa dell’a- scolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da imparare” e ripensando al Sinodo sulla famiglia, ancora in corso ha detto: “Come sarebbe stato possibile parlare della famiglia senza interpellare le famiglie, ascoltando le loro gioie e le loro spe- ranze, i loro dolori e le loro angosce? Attraverso le risposte ai due questionari inviati alle Chiese Una chiesa di prossimità Catania - anno XXXI - n. 38 - 25 ottobre 2015 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it settimanale regionale di attualità (conv. in L. 27/02/ 2004 n o 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881 “Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 “In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente” SERRA CLUB DA 25 ANNI A CATANIA a pagina 8 SETTIMANA dell’alimentazione. INCONTRO al “KAROL WOJTYLA” a pagina 12 LE FMA nella PARROCCHIA BEATO CARDINALE DUSMET a pagina 9 A PAG. 7 3 NUOVE IMPRESE CON IL PRESTITO DELLA SPERANZA La collegialità: il segreto del ministero petrino (segue a pag. 2) L’ITALIA MISSIONARIA (segue a pag. 2) Nell’accoglienza dei migranti si scopre il volto misericordioso di Dio Giuseppe Adernò Salvatore Cardile Ufficio Missionario Diocesano Anniversario 50 anni Sinodo (Foto Siciliani-Gennari/SIR)

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Page 1: L’ITALIA MISSIONARIA DA 25 ANNI - Prospettive · del Sinodo dei Vescovi, voluto da Papa Paolo VI, quale luogo privilegiato d’interpretazione e di ... Sono forti e decise le espressioni

Se un tempo per

incontrare i popo-

li era necessario

partire ed andare

lontano, oggi i popoli ci

vengono incontro. La

missione ad gentes si

estende a tutti e nessun

cristiano può evitare di

sentirsi interpellato dagli

odierni esodi forzati di

massa che attraversano

l’intero globo.

Le cause delle migrazioni

sono quelle di sempre (ma

fra di esse ora prevale

l’ingiusta distribuzione

delle risorse del pianeta),

tuttavia la misura oggi è

più ampia, poiché tutto è

più grande: il numero

degli abitanti del pianeta,

le guerre, le aree di pover-

tà, le possibilità di comu-

nicare e di viaggiare. Con le migra-

zioni bisogna convivere, come un

evento inevitabile da valorizzare

anziché demonizzare. Al cristiano si

offre oggi la possibilità di mostra-

re ad un’umanità inattesa, soffe-

rente e bisognosa, il volto miseri-

cordioso del proprio Dio, di dare

testimonianza vissuta del Vangelo

in cui crede, senza ipocrisie e falsa

coscienza.

Spesso l’Italia ha per i migranti un

volto ben diverso. Ha il volto dello

sfruttamento della prostituzione,

dove mafia, camorra e trafficanti di

uomini prosperano al servizio dei

gusti perversi di clienti insospettabi-

li. Il volto delle industrie agroali-

mentari a caccia di tutto ciò che

costa meno anche sapendo di sfrutta-

re migliaia di lavoratori schiavizzati

da caporalati criminali. Ha il volto di

politici e giornalisti che cavalcano e

alimentano le paure della gente e con

godimento morboso dicono di “inva-

sioni, furti, violenze, contagi” e poi

omettono di compiere il loro dovere

al servizio del bene comune; politici

e giornalisti i quali scordano che

Paesi ben più poveri del nostro han-

no accolto centinaia di

migliaia di fuggitivi,

rifugiati e migranti, men-

tre noi abbiamo tantissi-

mi alloggi sfitti, interi

paesi disabitati e abban-

donati e un gran numero

di posti di lavoro nell’a-

gricoltura, nei servizi e

nell’artigianato rifiutati

dai più. Spesso l’Italia ha

il volto di una burocrazia

lenta a punire i reati dei

potenti, ma sollecita a

colpire i deboli, come i

figli dei clandestini nati

in Italia e senza alcun

diritto, neppure il ricono-

scimento all’anagrafe

(legge 94 del 2009 del-

l’allora ministro dell’In-

terno Maroni, per cui

questi bimbi si vedono,

ma non esistono per nes-

suno!). Ancora, spesso ha il volto di

“super cristiani” che nella difesa del-

la purezza della religione vogliono

insegnare il mestiere al Papa che osa

mettere in discussione il loro perbe-

nismo affumicato d’incenso e di

“Quale Vescovo di Roma, so bene che la comunio-

ne piena e visibile di tutte le comunità, nelle qua-

li in virtù della fedeltà di Dio abita il suo Spirito,

è il desiderio ardente di Cristo. Sono convinto di

avere a questo riguardo una responsabilità parti-

colare, soprattutto nel constatare l’aspirazione

ecumenica della maggior parte delle Comunità

cristiane e ascoltando la domanda che mi è rivol-

ta di trovare una forma di esercizio del primato

che, pur non rinunciando in nessun modo all’es-

senziale della sua missione, si apra ad una situa-

zione nuova forma di esercizio del papato”.

Queste espressioni di Papa Francesco

in occasione del 50° anniversario

del Sinodo dei Vescovi, voluto da Papa Paolo VI,

quale luogo privilegiato d’interpretazione e di

applicazione delle riforme volute dal Concilio

Vaticano II, hanno tracciato il percorso della Chie-

sa del terzo millennio, proiettata verso una dimen-

sione “sinodale”, adottando una maggiore e ampia

collegialità nel governo della Chiesa.

Sono forti e decise le espressioni usate da Papa

Francesco, “persuaso che in una Chiesa sinodale

“anche l’esercizio del primato petrino potrà rice-

vere maggiore luce” e l’affermazione: “Il Papa

non sta, da solo, al di sopra della Chiesa, ma den-

tro di essa come Battezzato tra i Battezzati e den-

tro il Collegio episcopale come Vescovo tra i

Vescovi, chiamato al contempo, come Successore

dell’apostolo Pietro, a guidare la Chiesa di Roma

che presiede nell’amore tutte le Chiese”, segna un

passaggio epocale nella storia della Chiesa, catto-

lica, apostolica e romana.

Una Chiesa sinodale, “cornice interpreta-

tiva per comprendere il ministero gerar-

chico”, connota il “Camminare insieme”

(sinodo) di laici e di pastori con il Vesco-

vo di Roma ed “il servizio di colui che

presiede offrirà un contributo significati-

vo al progresso delle relazioni tra le

Chiese”.

Si propone così un modello, quasi “un

nuovo vessillo tra le nazioni” in un mon-

do in cui si proclama la partecipazione, la

solidarietà e la trasparenza nell’ammini-

strazione della cosa pubblica, mentre si

consegna il destino di intere popolazioni

“nelle mani avide di ristretti gruppi di

potere”.

Così all’apice dell’azione della Chiesa di

Roma si riscopre l’esercizio di un servizio-mini-

stero compiuto dal “servus servorum Dei”.

Il temine “ministro” trova così una coerente espli-

citazione nei compiti e nelle funzioni di Pastore,

“attento al fiuto del Gregge”.

La Chiesa sinodale è, infatti “una Chiesa dell’a-

scolto reciproco in cui ciascuno ha qualcosa da

imparare” e ripensando al Sinodo sulla famiglia,

ancora in corso ha detto: “Come sarebbe stato

possibile parlare della famiglia senza interpellare

le famiglie, ascoltando le loro gioie e le loro spe-

ranze, i loro dolori e le loro angosce? Attraverso

le risposte ai due questionari inviati alle Chiese

Una chiesa di prossimità

Catania - anno XXXI - n. 38 - 25 ottobre 2015 - Euro 0,60 - www.prospettiveonline.it

settimanale regionale di attualità

(conv. in L. 27/02/ 2004 no 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: 1720-0881“Poste Italiane s.p.a.” - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003

“In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente”

SERRA CLUB

DA 25 ANNI

A CATANIA

a pagina 8

SETTIMANA

dell’alimentazione.

INCONTRO al

“KAROL WOJTYLA”

a pagina 12

LE FMA nella

PARROCCHIA

BEATO

CARDINALE

DUSMET

a pagina 9

A PAG. 7

3 NUOVE IMPRESECON IL PRESTITODELLA SPERANZA

La collegialità: il segreto del ministero petrino

(segue a pag. 2)

L’ITALIA MISSIONARIA

(segue a pag. 2)

Nell’accoglienza dei migranti si scopre il volto misericordioso di Dio

Giuseppe Adernò

Salvatore Cardile

Ufficio Missionario Diocesano

Anniversario 50 anni Sinodo(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

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“L’Italia è pronta da

molto tempo a que-

sto passo, anzi sono gli italiani a

chiedercelo. Quindi registro un certo

ritardo da parte della politica e del-

le istituzioni e mi auguro che noi si

riesca a colmarlo quanto prima”. ha

dichiarato la Presidente della Came-

ra Laura Boldrini in merito alla leg-

ge sulle “unioni civili” proposta dal

PD e salutata come “conquista di

civiltà e di progresso”.

Il ministro Angelino Alfano e molti

parlamentare di Forza Italia si

dichiarano contrari ed in particolare

all’adozione dei figli.

“Sulla stepchild adoption ci sono

opinioni diverse e trasversali, su

questo tema probabilmente il Pd

lascerà libertà di coscienza. Non ci

sarà nessuna rottura del governo e

di maggioranza, ci confronteremo ed

è possibile trovare un accordo”, ha

dichiarato il ministro delle riforme

Maria Elena Boschi.

I nostri parlamentari, esercitando la

loro libertà di coscienza e non la

voce dei cittadini, approveranno una

legge che prevede il riconoscimento

di diritti e doveri alle coppie, con un

nuovo istituto giuridico che non può

essere equiparato al “matrimonio”.

Con tanti problemi emergenti che

affliggono l’Italia: il lavoro,

le frane, le alluvioni, le strade

e i ponti che crollano, il Parla-

mento si preoccupa delle

“unioni civili” e non fa le leg-

gi giuste per custodire e aiuta-

re le famiglie, «società natu-

rali fondate sul matrimonio»,

come è scritto all’art. 29 della

Costituzione Italiana.

Sono, infatti, molte le fami-

glie senza lavoro e che vivono

in ristrettezze, senza il neces-

sario per i mantenimento dei

figli.

Il segretario della Cei, Mons. Nunzio

Galantino, a proposito del ddl Cirin-

nà sulle unioni civili, ha detto

“Chiedo che la politica non sia stra-

bica. Non si può pensare a un gover-

no che sta investendo tantissime

energie per queste forme di unioni

particolari e di fatto sta mettendo

all’angolo la famiglia tradizionale

che deve essere un pilastro della

società”.

L’appello ai parlamentari cattolici è

quello di sostenere la famiglia costi-

tuita da un padre e una madre e nel-

lo stesso tempo il “Governo stia

attento anche ad altre realtà che han-

no bisogno di essere accompagnate”.

Con il sostegno del Movimento Cin-

que stelle la legge sulle unioni civili

saranno approvate, anche perché dal

1993 ad oggi 319 Comuni hanno

istituito i registri delle unioni civili e

tra questi comuni anche Catania il 13

marzo 2014 ha deliberato in merito e

nel mese di giugno sono state cele-

brate al Castello Ursino le “nozze”

tra due donne.

Altri Comuni, invece, hanno preferi-

to la strada del certificato di attesta-

zione anagrafica; 29 Comuni si sono

dichiarati contrari e due

comuni: Desio (Milano) e

Gubbio (Perugia) dopo

aver approvato il registro

delle unioni civili hanno

deliberato di annullare

l’approvazione.

La società italiana è cam-

biata ed anche la televi-

sione diffonde sistemati-

camente filmati. trasmis-

sioni e fiction che pro-

pongono separazioni,

divorzi, famiglie allarga-

te, ragazze madri e rara-

mente si incontrano modelli di fami-

glie unite e regolari.

Il dibattito giuridico sugli articoli 2 e

29 della Costituzione ha consentito

alla Magistratura di sostenere una

libera interpretazione circa quanto

non espressamente esplicitato nella

Carta Costituzionale, equiparando le

unioni civili a “formazione sociale”,

come si legge nella sentenza della

Corte di Assise.

“L’art. 2 Cost. dispone che la

Repubblica riconosce e garantisce i

diritti inviolabili dell’uomo, sia

come singolo sia nelle formazioni

sociali ove si svolge la sua persona-

lità e richiede l’adempimento dei

doveri inderogabili di solidarietà

politica, economica e sociale. Orbe-

ne, per formazione sociale deve

intendersi ogni forma di comunità,

semplice o complessa, idonea a con-

sentire e favorire il libero sviluppo

della persona nella vita di relazione,

nel contesto di una valorizzazione

del modello pluralistico. In tale

nozione è da annoverare anche l’u-

nione omosessuale, intesa come sta-

bile convivenza tra due persone del-

lo stesso sesso, cui spetta il diritto

fondamentale di vivere liberamente

una condizione di coppia, ottenendo-

ne – nei tempi, nei modi e nei limiti

stabiliti dalla legge – il riconosci-

mento giuridico con i connessi dirit-

ti e doveri”.

“Obtorto collo” anche la bella e

onesta Italia avrà una legge di appa-

rente “civiltà, ma i danni sociali

saranno manifesti negli anni, quando

verranno meno i presupposti della

vitalità della cellula madre della

società che è proprio la famiglia.

Il futuro raccoglie frutti seminati

oggi. Pertanto lo sfaldamento e l’in-

debolimento della famiglia, l’istitu-

zione naturale più antica al mondo

che ha garantito l’evoluzione di vita

di relazione in modelli di società

civili complesse ben strutturate,

comporterà lo spegnimento di quella

fonte autorigenerante fondamento di

ogni consorzio umano degno di una

nazione in crescita.

Si comprenderà (ahimè troppo tardi)

che si stanno commettendo errori

sociali con conseguenze che rica-

dranno sulle generazioni future.

Non è tanto la Chiesa che si oppone

alle unioni omosessuali, ma la legge

naturale che ha differenziato i generi

maschile e femminile che sollecita

rispetto e non violenza.

Il condottiero

Prospettive - 25 ottobre 20152

PRIMO PIANOI beati Beltrame Quattrocchi

“copatroni” del Sinodo

sulla famiglia_____________3

Messaggio dei vescovi

per il IV Convegno

regionale dei presbiteri _____4

Belpasso raccolta fondi

a favore della LILT ________4

Legge di Stabilità,

via libera a 22 sale giochi ___5

INFORMADIOCESINotizie in breve___________6

Dalla Cancelleria: Nomine

dell’Arcivescovo __________6

DIOCESIIncontro giovani coppie

a Misterbianco____________7

Santa Maria degli Ammalati

Festa Liturgica Titolare _____8

Al Palazzo Platamone

il Buk festival della piccola

e media editoria__________11

A rischio a Melilli

un importante

sito preistorico___________11

sommario al n. 38

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(Federazione Italiana Settimanali Cattolici)

Questo numero è stato chiuso

alle ore 13.00 di mercoledì 21 ottobre 2015

esteriorità. Il volto di benpensanti

dimentichi delle umiliazioni subite

dagli stessi italiani quando si trattò

di essere accolti da gruppi che si rite-

nevano superiori in America e

Australia.

Il volto dell’Italia missionaria è

quello di milioni di volontari impe-

gnati in migliaia di onlus, degli

“angeli del fango”, dei benefattori

che in mille modi diversi sostengono

le iniziative di gruppi e associazioni

laiche e religiose sparsi sul territorio,

di chi lotta per la pace e la giustizia,

di chi accoglie senza se e senza ma.

Il primo soccorso ai profughi è

obbligatorio: sempre e comunque;

siano essi rifugiati politici o migran-

ti economici. Poi deve subentrare la

scelta preferenziale per i poveri,

scelta che per il cristiano non è

opzionale, che non può avere confini

geografici e che non riguarda solo

l’aiuto economico, ma soprattutto

uno stile di vita che sia secondo il

progetto d’amore di Dio.

Nel Messaggio dal titolo Migranti e

rifugiati ci interpellano. La risposta

del Vangelo della misericordia, il

Papa ricorda che “ognuno di noi è

custode del proprio fratello”; che “il

Vangelo deve impedirci di abituarci

alle sofferenze degli altri”, ed anzi

spingerci a “mettere in atto opere di

misericordia spirituale e corporale”.

“Il silenzio e l’indifferenza di fronte

alle morti per violenza e naufragi ci

rendono complici delle tante storie

drammatiche cui assistiamo ogni

giorno”.

“Quando il Figlio dell’Uomo verrà

nella sua gloria…davanti a Lui ver-

ranno radunati tutti i popoli… Veni-

te, benedetti dal Padre mio…perché

ho avuto fame e mi avete dato da

mangiare, ho avuto sete e mi avete

dato da bere, ero straniero e mi ave-

te accolto…” (Mt 25, 31-46). E

ancora: “Beati i misericordiosi, per-

ché troveranno misericordia… Beati

gli operatori di pace, perché saranno

chiamati figli di Dio… (Mt 5, 7-9).

Stare dalla parte dei poveri ci aiuta a

rimanere umani, a mantenere il cuo-

re limpido, ad avere le mani libere

per abbracciare, accarezzare, conso-

lare, aiutare, ricevere. Stare dalla

parte dei poveri fa bene a noi, fa

bene alla Chiesa, fa bene alla socie-

tà.

La sorte più bella che può capitare

anche a noi è di mantenerci sempre

con il cuore povero. Racconta padre

Cantalamessa: “Tra i pastori che

accorsero la notte di Natale ad ado-

rare il Bambino ce n’era uno tanto

poverello che non aveva proprio nul-

la da offrire e si vergognava molto.

Giunti alla grotta, tutti facevano a

gara a offrire i loro doni. Maria non

sapeva come fare per riceverli tutti,

dovendo reggere il bambino. Allora,

vedendo il pastorello con le mani

libere, prende e affida a lui, per un

momento, Gesù. Avere le mani vuo-

te fu la sua fortuna”.

Ricordo che i volontari del CMD

sono sempre disponibili per testi-

monianze, corsi di formazione mis-

sionaria soprattutto nei tempi forti di

Avvento-Natale e Quaresima-Pas-

qua.

L’Ufficio Missionario che si trova in

curia è aperto il lunedi e venerdi dal-

le ore 10,00 alle ore 12,00. Siamo

sempre disponibili per chiarimenti e

informazioni: p. Salvatore Cardile

3494949215 – Rosalba Tazzer

3402991845.

®

(continua da pag. 1)

L’ITALIA...

particolari, abbiamo avuto la possi-

bilità di ascoltare almeno alcune di

esse intorno a delle questioni che le

toccano da vicino e su cui hanno

tanto da dire”.

Attraverso i Padri sinodali - i Vesco-

vi agiscono come autentici custodi,

interpreti e testimoni della fede di

tutta la Chiesa, che devono saper

attentamente distinguere dai flussi

spesso mutevoli dell’opinione pub-

blica. Nel suo discorso Papa Bergo-

glio, ribadendo la necessità e l’ur-

genza di pensare ad una “conversio-

ne del papato” ha inoltre esplicitato i

tre livelli di esercizio della sinodali-

tà: Il primo si realizza nelle Chiese

particolari, a partire dal Sinodo dio-

cesano nel quale “presbiteri e laici

sono chiamati a collaborare con il

Vescovo per il bene di tutta la comu-

nità ecclesiale”; il secondo si realiz-

za nelle regioni con le Conferenze

Episcopali ed infine nel Sinodo di

Roma dove si celebra l’epifania del-

la collegialitas “che congiunge i

Vescovi fra loro e con il Papa nella

sollecitudine per il Popolo di Dio”.

La speranza è, perciò, che questa

“Chiesa che cammina insieme agli

uomini, partecipe dei travagli della

storia” possa coltivare il bello e

incantevole sogno di Papa Francesco

“che la riscoperta della dignità

inviolabile dei popoli e della funzio-

ne di servizio dell’autorità potranno

aiutare anche la società civile a edi-

ficarsi nella giustizia e nella frater-

nità, generando un mondo più bello

e più degno dell’uomo per le genera-

zioni che verranno dopo di noi”.

Si è pronti a tale transizione?

Occorre, comunque, che la Chiesa

conservi il “primato” di un Pastor et

Nauta, che secondo la profezia di

San Malachia, come “pastore e noc-

chiero”, guidi il gregge e la barca di

Pietro verso terre e mari lontane,

dove s’incarna l’avventura dell’uo-

mo.

®

(continua da pag. 1)

UNA CHIESA...

Con le famiglie all’angolo

LA SOCIETÀ È IN DECLINO

Unioni civili altolà della CEI

Foto

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Sabato 3 Ottobre 2015, in

occasione dell’apertura

del Sinodo ordinario sulla Famiglia,

la Chiesa di Catania ha pregato insie-

me a Papa Francesco affinché “il

prossimo Sinodo dei Vescovi possa

ridestare in tutti la consapevolezza

del carattere sacro e inviolabile della

Famiglia, la sua bellezza nel progetto

di Dio”, così come leggiamo nella

preghiera di Papa Francesco indiriz-

zata alla Santa Famiglia di Nazareth

per il Sinodo sulla Famiglia. Presso

la casa dei Padri missionari del Pime,

a Mascalucia, si è tenuta così una

Veglia missionaria di preghiera cui

ha partecipato numerosa la comunità

della Diocesi di Catania, convogliata

dall’Ufficio per la Pastorale della

Famiglia e dalla Pastorale Giovanile,

dall’Ufficio Missionario e dai Padri

del Pime. Con la lettura della Parola

sono stati meditati i temi dell’immi-

grazione e della povertà, e attraverso

i tre passaggi di tre parole-chiavi,

“Indifferenza”, “Alibi” e “Compas-

sione”, è stata resa evidente l’estrema

attualità della parabola del Buon

Samaritano rispetto al contesto

socio-culturale in cui stiamo vivendo

oggi. E proprio sul tema dell’indiffe-

renza verso il prossimo, verso il fra-

tello bisognoso, è stato proiettato il

video dell’omelia di Papa Francesco

durante la celebrazione in occasione

della sua visita a Lampedusa, mentre

un emozionante filmato dei missio-

nari catanesi, religiosi e laici, impe-

gnati nelle periferie del mondo in

rappresentanza dell’amore di Dio, ha

espresso la compassione di chi spen-

de la propria vita per il servizio nel

volontariato. L’importanza della

testimonianza missionaria della

famiglia come nucleo sacro ed invio-

labile nelle azioni di tutti i giorni è

stato il messaggio forte emerso

durante la celebrazione della veglia:

ogni famiglia, si è detto, dovrebbe

essere testimone del progetto di Dio

sia aprendosi all’accoglienza nelle

proprie case che offrendosi al servi-

zio verso i poveri ed i bisognosi

uscendo dalle stesse case, con l’o-

biettivo di seguire l’esempio del

Padre ogni giorno sia nei territori più

prossimi a noi che in quelli più lonta-

ni. Dopo la testimonianza di una cop-

pia del gruppo del Pime “Adulti e

Missione”, è stato consegnato ad

ogni nucleo presente, come “segno”

della missionarietà della famiglia, un

mandato simbolico rappresentato da

una candela, segno della Luce che

Dio porta nelle nostre famiglie ed in

ogni cuore aperto a Lui, e da una per-

gamena con la preghiera per la Santa

Famiglia di Nazareth di Papa France-

sco recitata coralmente da tutta la

comunità. Un momento di particola-

re intensità è stato vissuto durante la

processione di esposizione per l’ado-

razione del Santissimo. Tutta la

Veglia è stata presieduta da Padre

Salvatore Cardile, e animata dai

significativi canti scelti da Sergio

Amantia che ha diretto un appassio-

nato coro del gruppo di Rinnova-

mento nello Spirito. Alla Veglia di

apertura del 3 Ottobre stanno

seguendo diverse altre veglie che si

svolgono nel territorio della Diocesi

per tutto il mese di Ottobre. L’elenco

completo di tutti gli eventi può esse-

re visionato sul sito dell’Ufficio Dio-

cesano per la Pastorale della Fami-

glia.

Simona e Giuseppe Galvagna

Prospettive - 25 ottobre 2015 3

Domenica 18 ottobre, in

piazza San Pietro,

sono stati canonizzati da Papa Fran-

cesco i beati coniugi Louis e Zelia

Martin, genitori di santa Teresa del

Bambino Gesù, con la partecipazio-

ne di tutti i partecipanti della XIV

Assembla Generale ordinaria del

Sinodo dei Vescovi avente per tema

“La vocazione e la missione della

famiglia nella Chiesa e nel mondo”.

Il cardinale salesiano Angelo Amato,

prefetto della Congregazione per le

cause dei Santi, nell’annunziare in

occasione del concistoro della scorsa

primavera la notizia della canonizza-

zione della coppia di sposi francesi,

aveva precisato che i santi non sono

solo i preti e le suo-

re, ma anche laici

che hanno testimo-

niato l’amore di

Dio. Un’altra cop-

pia, italiana, dovreb-

be seguirli nel cam-

mino verso la santi-

tà: si tratta dei

coniugi Luigi e

Maria Luisa Beltra-

me Quattrocchi,

proclamati beati il

21 ottobre 2001, in

occasione della

Giornata delle

Famiglie: Papa San

Giovanni Paolo II

additò la coppia

quale modello di

vita coniugale ispirata al Vangelo e

di storia “normale” di virtù cristiana.

Anche loro si possono considerare

“compatroni” del sinodo.

La data liturgica dei coniugi beati, il

25 novembre, si riferisce all’anniver-

sario delle loro nozze, sacramental-

mente celebrate nel 1905 nell’Arci-

basilica Liberiana, la parrocchia

romana del quartiere di residenza. I

due giovani sposi non erano, però,

nati nell’Urbe perché provenivano,

come tanti altri residenti nella città

eterna, da altre parti d’Italia.

La Provvidenza dispose che Luigi

nascesse a Catania il 12 gennaio

1880 e che lo stesso giorno fosse

battezzato nella chiesa sacramentale

(scomparsa) di S. Maria della Mer-

cede in via delle Fosse (S. Euplio).

Suo padre era il dottor Carlo Beltra-

me, consigliere di Prefettura e nativo

di Tarcento (Udine). Sua madre si

chiamava Francesca Vita, originaria

di Palermo e figlia del principe Ema-

nuele Valguarnera, il quale aveva

rinunziato al suo rango con relative

rendite, cambiando perfino il cogno-

me, pur di sposare una ragazza non

nobile, Marianna Ferro.

I genitori di Luigi si erano sposati a

Catania mettendo al mondo altri tre

figli: Gregorio, Marianna ed Ettore.

La zia materna di Gino -così veniva

chiamato in famiglia il futuro beato-

Stefania, detta Fanny, aveva sposato

il dottor Luigi Quattrocchi, origina-

rio di Ceprano (Frosinone) e cassie-

re presso la Dogana di Catania. Essi,

privi di prole, desiderarono adottare

il piccolo Gino, che aveva avuto

imposto tale nome in onore dello

zio, assumendone poi legalmente

anche il cognome. Trascorsa l’infan-

zia a Catania, nel 1880 le famiglie

Beltrame e Quattrocchi si trasferiro-

no altrove; gli zii risiedettero per un

anno ad Ancona per sistemarsi defi-

nitivamente a Roma, dove Gino poté

frequentare il Liceo-ginnasio

“Umberto”. Giovane serio ed onesto,

non aveva però se non qualche

nozione di dottrina cristiana. La bea-

ta Maria era una Corsini di Firenze,

dove era nata il 24 marzo del

1884 da Angiolo, colonnello

dei Granatieri di Sardegna, e

da Giulia Salvi, sposata in

seconde nozze. Anche la

famiglia Corsini approdò

nella capitale. La giovane

aveva una fede salda e fervi-

da, ben fondata ed impegna-

ta nella testimonianza cri-

stiana.

Gino si laureò in legge nel

1902, divenendo avvocato.

Dopo la morte degli zii, egli

rientrò nella famiglia d’origi-

ne che era molto amica dei

Corsini; in tal modo il giova-

ne ebbe occasione di cono-

scere Maria. Per due anni, tra

i due furono più gli “scontri”

che gli incontri in materia di Fede.

Caduto gravemente ammalato, Gino

guarì miracolosamente sostenuto

dalle preghiere incessanti della

ragazza innamorata con la quale si

fidanzò nel marzo del 1905, impe-

gnandosi a sposarla entro otto mesi.

In viaggio di nozze gli sposini si

recarono a Catania e a Palermo per

conoscere i parenti. Il loro fu un

matrimonio cristiano, dove la vita

familiare era intesa come scala al

Paradiso, nella santificazione perso-

nale e coniugale.

I due sposi, che si sarebbero amati

con struggente tenerezza per tutta la

vita anche quando avrebbero deciso

di vivere come fratello e sorella, rag-

giunsero nel matrimonio la perfezio-

ne della carità. Essi si sistemarono

nella casa della famiglia di Maria, in

via Agostino De Pretis n. 86, al

Viminale, dove nacquero i loro 4

figli e fino a qualche anno fa è stata

residenza del primogenito Filippo,

già benedettino col nome di dom

Tarcisio, poi sacerdote diocesano

romano, e dell’ultimogenita, Enri-

chetta (1914), consacrata laica,

sopravvissuta prodigiosamente al

drammatico parto della madre, la

quale fu pure essa in gravissimo

pericolo di vita; nonostante il parere

negativo dei medici, Maria, affidan-

dosi all’intercessione della Santa

Madre di Dio e d’accordo con il

marito, decise di mettere al mondo la

sua creatura. Dal matrimonio nac-

quero Stefania (1908), monaca bene-

dettina col nome di Maria Cecilia e

Cesare (1909), monaco trappista alle

Frattocchie, col nome di Paolino.

Luigi divenne avvocato generale del-

lo Stato, consulente legale dell’IRI,

della Banca d’Italia, della Banca

Commerciale, ecc.. Pur dimostrando

molta simpatia per don Luigi Sturzo,

non accettò una candidatura “sicura”

al Senato e si astenne dalla vita poli-

tica attiva. Nel primo decennio del

Novecento, ebbe modo di ritornare a

Catania diverse volte per definire

delicate questioni ereditarie con i

parenti, riuscendo legalmente ed

amorevolmente a pacificare gli ani-

mi ed avere giustizia. Maria rimase

casalinga per accudire gli anziani

nonni e genitori, rimanendo nel con-

tempo mamma energica, esigente e

tenera. Pur essendo una scrittrice

molto colta e qualificata in campo

pedagogico, s’impegnò solo in casa

e in parrocchia. Durante la Grande

Guerra i due sposi furono in primo

piano nell’assistenza ai soldati, ai

feriti, ai reduci, alle famiglie dei

caduti. Lei fu infermiera crocerossi-

na ed autista delle ambulanze milita-

ri. I coniugi frequentavano assidua-

mente i Sacramenti e la S. Messa

quotidiana, che divenne regola di

vita all’alba di ogni mattina. Gino

all’uscita dalla chiesa salutava con

un sorridente “buon giorno!” l’ama-

ta Maria e la prendeva a braccetto.

Essi conobbero l’apostolo della ripa-

razione al S. Cuore di Gesù, padre

Matteo Crawley, il quale lasciò loro

un mandato: “Siate santi!”. E così

sarebbe stato.

La grazia di Dio si diffuse in quella

casa, dove nacque contemporanea-

mente, all’insaputa l’uno dall’altro,

la vocazione religiosa dei figli. Con

trepidazione il 5 novembre 1924 tut-

ta la famiglia si recò in udienza da

Pio XI, dal quale fu benedetta ed

esortata alla santità. Il giorno dopo,

Filippo entrò all’Almo Collegio

Capranica, nel quale sarà mandato -

ad appena 16 anni- Cesare da dom

Idelfonso Schuster (futuro beato car-

dinale arcivescovo di Milano), abate

di S. Paolo fuori le mura. Nel 1927

Stefania entrerà in un convento a

Milano. Enrichetta seguirà la voca-

zione alla vita consacrata in un Isti-

tuto secolare salesiano “Testimoni

del Risorto”. Anche durante il secon-

do conflitto mondiale Gino e Maria

furono eroici nell’esercizio della

carità e dell’ospitalità, riuscendo a

nascondere e a salvare centinaia di

ricercati. In seguito divennero ani-

matori dei gruppi di “Rinascita cri-

stiana” del gesuita p. Lombardi. Il 5

Storia “normale” di virtù cristiana

Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, sposi e beati, “copatroni” del Sinodo sulla famiglia

A Catania si prega in reteCON PAPA FRANCESCO

Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia: Sinodo sulla Famiglia

(segue a pagina 4)

Antonino Blandini

Page 4: L’ITALIA MISSIONARIA DA 25 ANNI - Prospettive · del Sinodo dei Vescovi, voluto da Papa Paolo VI, quale luogo privilegiato d’interpretazione e di ... Sono forti e decise le espressioni

Ipresbiteri di Sicilia si riuni-scono per celebrare il IV

Convegno regionale organizzato dallaCommissione presbiterale siciliana(Cps). Ne danno annuncio i vescovi del-le diciotto Diocesi siciliane con un mes-saggio inviato a tutti i sacerdoti che svol-gono il loro ministero nell’isola. Temadell’appuntamento, in programma dal23 al 26 novembre 2015 presso l’HotelCosta Verde, a Cefalù, è “Ordinati al

Presbiterio per una Chiesa in uscita. A50 anni dalla Presbyterorum Ordinis”.Ecco il testo a firma della ConferenzaEpiscopale Siciliana.

Carissimi Presbiteri delle Chiese di

Sicilia,

a 50 anni di distanza, il Concilio Vatica-

no II è un evento ecclesiale con ricadu-

te spirituali che continua a segnare la

vita della comunità cristiana e il suo

cammino nella storia. La Chiesa tutta,

dopo mezzo secolo, continua a scoprire

nei diversi documenti conciliari la fre-

schezza degli insegnamenti e l’anelito

missionario in essi contenuto, che spin-

gono verso una nuova primavera di

evangelizzazione.

Il prossimo 7 dicembre 2015 ricordere-

mo il 50° della promulgazione del

Decreto conciliare Presbyterorum

Ordinis, sul ministero e la vita dei pre-

sbiteri, i quali “in virtù dell’Ordinazio-

ne e della missione che ricevono dai

Vescovi, sono promossi al servizio di

Cristo maestro, sacerdote e re. Essi par-

tecipano al Suo ministero, per il quale la

Chiesa qui in terra è incessantemente

edificata in popolo di Dio, corpo di Cri-

sto e tempio vivo dello Spirito Santo”

(Proemio).

Volendo commemorare quel felice anni-

versario, è stato avviato un percorso di

riflessione e di studio del documento

promosso dalla Commissione Presbite-

rale Siciliana durante l’anno pastorale

in corso. Attingendo anche alla nostra

tradizione convegnistica, si è scelto di

svolgere cinque seminari di studio nelle

Metropolie della nostra Regione Eccle-

siastica, con il coinvolgimento dei Con-

sigli presbiterali. Così facendo si è volu-

ta tracciare una pista condivisa, allo

scopo di facilitare il cammino sinodale,

per giungere alla celebrazione del IV

Convegno Regionale dei Presbiteri di

Sicilia.

Anche i presbitèri delle singole Chiese

sono stati impegnati in questi mesi a

riflettere su alcuni temi della Presbyte-

rorum Ordinis: fraternità presbiterale;

rapporto vescovo presbiteri; presbitero

e presbiterio; presbiteri e laici; munera

presbiterali.

Siamo consapevoli della grave respon-

sabilità che incombe su di noi in ordine

al cammino di santità da percorrere nel-

le Chiese affidate alle nostre cure pasto-

rali, in particolar modo insieme con i

nostri presbiteri, “saggi collaboratori

dell’Ordine episcopale” (LG 28), con i

quali formiamo l’unico presbiterio.

Infatti è evidente che “nessun presbitero

è in condizione di realizzare a fondo la

propria missione se agisce da solo e per

proprio conto, senza unire le proprie for-

ze a quelle degli altri presbiteri sotto la

guida di coloro che governano la Chie-

sa” (PO 7). L’amore paterno e la volon-

tà di servire con gioia le persone che

sono state affidate alla nostra cura

pastorale ci spinge a essere attenti,

docili, vigili, umili, disponibili a moti-

vare con entusiasmo e generosità il

nostro ministero.

In questo contesto, accogliendo le tante

sollecitazioni che ci sono giunte, abbia-

mo pensato come tema del IV Convegno

dei Presbiteri di Sicilia: “Ordinati al Pre-sbiterio per una Chiesa in uscita. A 50anni dalla Presbyterorum Ordinis”. I

lavori si svolgeranno dal 23 al 26

novembre 2015 presso l’Hotel Costa

Verde a Cefalù.

Siamo convinti che da questo evento di

grazia, dono dello Spirito alle nostre

Chiese, possa scaturire una stagione di

frutti abbondanti di santità e di comu-

nione per i nostri presbitèri e attraverso

di essi per il popolo di Dio che Gesù Cri-

sto, pastore bello e buono, ha affidato al

nostro ministero episcopale.

Ci rivolgiamo, pertanto, a tutti i presbi-

teri diocesani e religiosi e li invitiamo

personalmente a prendere parte al Con-

vegno, occasione per stare insieme, cre-

scere nella fraternità, riflettere sulla

nostra identità e sulla nostra missione al

servizio del popolo di Dio con cuore

semplice e gioioso.

Chiedendo l’intercessione della Beata

Madre di Dio e dei Sacerdoti, invochia-

mo su tutti la benedizione della Santa

Sede del Convegno:Hotel Costa Verde,Viale dell’Imprenditoria-Via del Com-mercio Cefalù (PA)Segreteria organizzativa: SegreteriaPastorale della CESi Tel. 091.6685491 -

Fax 0916685492 Email: [email protected]:Con la compilazione e l’inviodella Scheda (reperibile su www.chie-sedisicilia.org) unitamente alla ricevutadel bonifico entro il 30 ottobre 2015.Programma

Lunedì 23

ore 15:00 Arrivi e sistemazioneore 17:00 Apertura del convegno; litur-gia d’inizio S.E.R. Mons. VincenzoManzellaore 17:30 Saluti S.E.R. Card. PaoloRomeo e S.E.R. Mons. Carmelo Cuttit-taore 18:00 Memoria grata: i tre convegniregionali dei presbiteriore 18:30 Presentazione del convegno:Don Salvatore Priola e Don CalogeroCeramiore 19:30 Organizzazione dei lavoriore 20:00 Cenaore 21:30 Serata in fraternitàMartedì 24

Ordinati al Presbiterio

ore 08:00 Lodi e meditazione DonAngelo Passaroore 09:00 Colazioneore 10:00 Relazioni: Prof.ssa Bruna

Costacurta, Non è bene che il prete sia

solo…. Il carattere sponsale del ministe-

ro ordinato nella Scrittura.Prof. P. Innocenzo Gargano, Non è

bene che il prete sia solo…. Il caratteresponsale del ministeroordinato nella Tradizione ecclesiale.ore 11:00 Intervalloore 11:30 Relazione: Prof. Don Rober-

to Repole, Il Presbiterio nella sua veri-

tà piena è un mysterium. L’identità rea-le della fraternità presbiterale.ore 12:15 In dialogo con i relatoriore 13:00 Pranzoore 15:30 Laboratori: proposte e propo-sizioniore 17:00 Intervalloore 17:30 Laboratori: proposte e propo-sizioniore 18:30 Celebrazione Eucaristica pre-siede S.E.R. Card. Beniamino Stella Pre-fetto della Congregazione per il Cleroore 20:00 Cenaore 21:30 Serata in fraternitàMercoledì 25

Per una Chiesa in uscita

ore 08:00 Lodi e meditazione DonAngelo Passaroore 09:00 Colazioneore 10:00 Relazioni: Prof. Franco

Miano, La diversa corresponsabilità di

laici e presbiteri nell’unica missione del-

la Chiesa. Per un’assunzione consape-vole del servizio ecclesiale.

S.E.R. Mons. Luciano Monari, La

carità pastorale, amore indiviso di Cri-

sto e della Chiesa. La perenne sorgentedel ministero e della vita dei presbiteriuniti nel Presbiterioore 11:30 Intervalloore 12:00 In dialogo con i relatoriore 13:00 Pranzoore 15:30 Laboratori: proposte e propo-sizioniore 17:00 Intervalloore 17:30 Vincenzo Morgante intervistaS.E.R. Mons. Nunzio Galantino, Segre-tario generale della CEIore 18:30 Celebrazione Eucaristica pre-siede S.E.R. Mons. Nunzio Galantinoore 20:00 Cenaore 21:30 Serata in fraternitàGiovedì 26

ore 08:00 Lodi e meditazione DonAngelo Passaroore 09:00 Colazioneore 10:00 Relazione di chiusura Prof.Don Dario Vitaliore 11:00 Conclusione S.E.R. Mons.Carmelo Cuttittaore 11:30 Celebrazione Eucaristica pre-siede S.E.R. Card. Paolo Romeoore 13:00 Pranzoore 14:30 Partenze

®

Musica, gusto e preven-zione. È stato questo il

mix della serata di raccolta fondi asostegno della attivitàdella LILT (Lega perla Lotta contro iTumori) di Catania“A Scacciata per

scacciare il cancro”che ha avuto luogodomenica 11 ottobre,per l’intera giornata,nel Giardino Marto-glio di Belpasso, suiniziativa della localedelegazione LILT in collaborazionecon il Comune di Belpasso.L’iniziativa, che rientra nel programmadella Campagna Nastro Rosa 2015“LILT for Women”, che si svolge ognianno a ottobre con l’obiettivo di sensi-bilizzare sulla prevenzione del cancroal seno, ha visto, in mattinata, l’apertu-ra degli stand di hobbistica e artigiana-to domestico; nel pomeriggio l’esibi-zione degli sbandieratori del “Rione

Panzera” di Motta Sant’Anastasia; e,in serata, la degustazione, con un pic-colo contributo, della “scacciata” pre-parata da pasticcieri e panificatori bel-passesi, e lo spettacolo con protagonistidiversi artisti che hanno voluto lancia-

re, anch’essi, un messaggio a favoredella prevenzione oncologica.Nel Giardino Martoglio, all’imbrunire,è stato come celebrare un Natale anti-cipato, visto che la “scacciata”, piattonatalizio per eccellenza sia di Catania,sia di Belpasso, è stata proposta agliintervenuti nei gusti della tradizioneetnea. Lo spettacolo, presentato daAnna Giarratana, ha visto l’esibizio-ne della band belpassese dei Leakers,dei Lautari, di Rita Botto e dell’Or-chestra a plettro “Città di Taormina”.Da parte degli artisti un convinto soste-gno alla campagna LILT ricordataanche dalla fontana del Giardino Mar-toglio, appena restaurata e illuminata dirosa, per lanciare un messaggio alledonne presenti: la prevenzione è l’armapiù efficace nella battaglia contro il can-cro al seno.Intervenendo, l’Assessore belpassese aiServizi Sociali, Bianca Prezzavento,ha detto che l’Amministrazione Comu-nale è al fianco della LILT e che conti-nuerà a sostenere le diverse visite diprevenzione che si svolgono durantel’anno nel centro pedemontano.Claudia Doria, responsabile provin-ciale LILT per il volontariato haaggiunto: “Questa serata, oltre adessere una vera e propria festa, è ancheun mezzo per promuovere prevenzione

e volontariato. E da qui lanciamo unappello affinché in tanti si accostino alvolontariato al fianco della LILT,donando anche poco del proprio tempolibero negli ospedali catanesi per unaesperienza che arricchisce chi la com-pie”.Una convinta adesione alle campagneLILT da parte della cantante folk sici-liana Rita Botto, che ha parlato anchedella sua battaglia contro il cancro: “Èuna questione che mi riguarda da vici-no, in quanto sono stata anche io toc-cata da questo male e sono sensibilealla battaglia a favore della prevenzio-ne. Come artisti siamo chiamati a dareun nostro contributo. Ognuno lo facome può e noi siamo qui per chiama-re tutti a raccolta con la nostra voce”.Infine il Presidente provinciale dellaLILT, Carlo Romano: “Siamo moltosoddisfatti per questa serata allestitadalla delegazione di Belpasso che hafatto incontrare i gusti siciliani, la pre-venzione e lo spettacolo. Siamo grati aibelpassesi che hanno risposto conentusiasmo a questa iniziativa, e daparte nostra non posso che confermarel’impegno per una attività continua cheabbia come obiettivo la prevenzioneoncologica”.

Pietro Nicosia

Sensibilizzare con gustoBelpasso serata di raccolta fondi a favore della LILT di Catania

Prospettive - 25 ottobre 20154

PRIMOPIANO

novembre -in questo mese datano lepiù importanti tappe della loro vita-del 1951 si riunì per l’ultima volta lafamiglia al completo nella casaromana. Papà Luigi transitò al cieloil 9, giorno della Dedicazione dellaCattedrale del Papa, da loro tantoamato. Maria, trascorsi gli ultimianni della sua vita in preghiera e inspirituale unione col suo Gino, loraggiunse nella patria beata il 25agosto 1965, mentre si trovava a Ser-

ravalle, presso Camaldoli, dopo ave-re rivolto l’ultimo saluto alla BeataVergine all’Angelus di mezzodì.Anche lei fu sepolta al Verano accan-to al marito; sul finire degli anniOttanta i loro corpi furono traslatinel cimitero delle claustrali trappistedi Vitarchiano, per essere in seguitosistemati nella Cappella dell’Unitàdei cristiani del medesimo monaste-ro. Da alcuni anni le venerate reli-quie degli sposi beati sono state col-locate nella Cappella della cripta delsantuario romano della Madonna

Divino Amore.San Giovanni Paolo II fu felice diaver potuto beatificare, quale fruttodel Grande Gubileo, i coniugi Bel-trame Quattrocchi. Fu dom Paolino achiedere l’introduzione del processocanonico dei genitori; non per nullaa partire dal 1977, fu postulatore ditante cause, tra cui quelle relative aibeati Gabriella Sagheddu, IdelfonsoSchuster e Giuseppe BenedettoDusmet.

®

(continua da pag. 3)STORIA...

Ordinati al presbiterioper una chiesa in uscita

Da sx Gino Asero (LILT Belpasso);l’Assessore Comunale ai Servizi Sociali,Bianca Prezzavento; la presentatriceAnna Giarratana; il vicepresidente delConsiglio Comunale di Belpasso,Fiorella Vadalà; la Dott.ssa MilenaMotta (volontaria LILT); Claudia Doria(Responsabile volontariato LILTCatania)

Trinità.

Il messaggio dei Vescovi per il IV Convegno regionale dei presbiteri

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Nella recente legge diStabilità, approvata la

scorsa settimana in Consiglio deiMinistri, è stato inserito un bandoche ha lasciato molto perplessi,ovvero l’apertura di 22mila salegiochi. Si tratta di concessioni delladurata di nove anni per15mila nuove agenziedi scommesse e 7milacorner, cioè gli angolinei bar e negli esercizidi altro tipo, anche nelleedicole, dove gli eser-centi possono installareslot e video-lottery. Conquesto sistema il gover-no prevede di incassareentrate pari ad un mil-iardo di euro. In partericavato dall’aumentodella tassazione e dallegare che partano da unabase d’asta di 30milaeuro per le agenzie e

15mila euro per i corner. Aumenterà,però, anche il Prelievo erariale del

2% sulle slot, arrivando al 14,5%, edello 0,5% sulle vlt, che così salireb-

be al 5,5%. Sarannocolpite esclusiva-mente le modalità digioco con la tassa-zione più elevatamentre quelle sullescommesse rimanefissa, (0,2% onlinee 2% in agenzia).Lo Stato incassereb-be 506 milioni perle slot e 107 milioniper le Vlt, in totale613 milioni. Conl’ingresso dellenuove sale giochiaumenterà cosi ilnumero dei locali

dedicati all’intrattenimento ma conuna forte vocazione al gioco d’azzar-do. Al momento sul territorio nazio-nale sono presenti 5mila agenzie, dicui 2.200 sanate dalla legge di stabi-lità dello scorso anno per un incassoda 117 milioni di euro e 6.500 cor-ner. Numeri che ovviamente non ten-gono conto del mercato nero del gio-co. E non è da escludere che tra lepieghe della Legge di Stabilità siaprevista una nuova sanatoria per iCtd, i centri di trasmissione dati, ille-gali in Italia, molte volte finiti nelmirino delle Fiamme Gialle per laconnivenza con la criminalità orga-nizzata. Quello che più sorprende èche il bando è uscito fuori pochigiorni dopo la nomina del sociologoMaurizio Fiasco ad Ufficiale del-

l’Ordine al Merito della RepubblicaItaliana per “la sua attività di studioe ricerca su fenomeni quali il giocod’azzardo e l’usura”. Una vera con-traddizione: “È un’ulteriore coloniz-zazione del territorio – ha spiegato ilsociologo - E poi si sceglie di nonaumentare la tassazione sulle scom-messe per evitare che la gente nonvada a giocare. Insomma è un nuovoincentivo al dramma dell’azzardo.L’aumento della tassazione su slot eVlt poi sarà sulla filiera o sul monte-premi? Sarebbe ovviamente moltodiverso”. Severo anche il giudizio diFilippo Torrigiani, coordinatore delgruppo di lavoro sull’azzardo diAvviso pubblico, l’associazione tra icomuni suoi temi della legalità:“Sono anni che ci danniamo perarginare il fenomeno dell’azzardo einvece lo si aumenta continuamente.Lo Stato sembra solo alla ricerca delprofitto sul mercato della miseria”.Dello stesso avviso don Ciotti del-l’Associazione Libera che parla diipocrisia: “È inaccettabile che di quasi denunci la crescita delle ludopatiee di là si continui a spingere il gioco.È una ipocrisia. E lo sanno”. Mentreva segnalato poi l’ennesimo rinvio diun disegno di legge che vieta la pub-blicità sulle scommesse. Capofila diquesta battaglia è stato il Movimen-to 5 Stelle appoggiato da numeroseassociazioni che si battono controquello che è stato definito l’azzardodi Stato. “Un gioco sporchissimoche punta solo al rinvio”, hannoaccusato i parlamentari pentastellati.Si preannuncia cosi un’invasionecontro ogni politica sociale di con-trasto alla ludopatia. Una male sub-dolo che coinvolge tre milioni di ita-liani, dati ufficiali e approssimativiche non tengono conto del sommer-so, e costa alla Sanità pubblica oltre2 miliardi di euro.

Filippo Cannizzo

Prospettive - 25 ottobre 2015 5

PRIMOPIANO

5555

L’azzardo della finanziaria

Legge di Stabilità, via libera a 22 sale giochi

Lunedì 12 ottobre si sonocompiuti 120 anni dalla

morte di mons. Antonino Caff, chefu dal 1882 vescovo titolare di Dio-cesarea di Cicilia e ausiliare del bea-to cardinale arcivescovo di Catania,Giuseppe Benedetto Dusmet, vicariocapitolare dell’arcidiocesi alla suamorte ed anche ausiliare del nuovoarcivescovo Giuseppe FrancicaNava, governando l’arcidiocesi pri-ma del rientro in sede del nunzioapostolico e futuro cardinale catane-se. Caff era stato anche rettore delseminario arcivescovile dei chierici,promotore a sue spese della costru-zione del seminario estivo di villeg-giatura di San Giovanni la Punta, dal1878 priore del capitolo canonicaledella Cattedrale, dopo essere stato,ancora diacono, canonico della chie-sa Collegiata Santa Maria dell’Ele-mosina di Catania assieme a suo fra-tello sac. Giuseppe fondatore del-l’associazione dei bambini detta LaMadonna dei bambini” in Sant’Aga-ta la Vetere.Il presule catanese fu un generosomecenate (finanziò con lungimiran-za le opere del prete scienziato padreSalvatore Franco di Biancavilla) e sidistinse per la carità verso il prossi-mo. Nel 1867 aveva ospitato in unasua casa di città l’abate e poi arcive-scovo mons. Dusmet, diventata pic-cola sede di monastero e di episco-pio, in attesa di poter disporre delpalazzo arcivescovile in corso diristrutturazione dopo essere statooccupato dal comando militare.Era stato il Caff -come sottolineamons. Gaetano Zito, docente di Sto-ria della Chiesa nello Studio teologi-co San Paolo, nel volume “La curapastorale a Catania negli anni dell’e-piscopato Dusmet (1867-1894)Galatea editrice 1987- a comunicareal Dusmet da Roma, dove si trovavaper una pendenza giudiziaria dellamensa arcivescovile, le lettere delcardinale segretario di Stato MarianoRampolla e dell’uditore Giulio Boc-cali circa la sua elezione al cardina-lato, datata il giorno di Natale del1888.Antonino Caff, figlio di Giuseppe edi Giuseppa Caruso, nacque il 9luglio 1833 a Catania nel cui semi-nario arcivescovile ricevette, duranteil rettorato di mons. Giovanni Gutta-dauro, la formazione al sacerdoziofino all’ordinazione avvenuta il 19dicembre 1857 per le mani delvescovo Felice Regano il quale due

anni dopo lo nominò vice rettore,carica che mantenne fino al 15 apri-le 1867 allorché il novello arcivesco-vo Dusmet lo nominò reggente prov-visorio in sostituzione del dimissio-nario Gioacchino Russo. Dal 16luglio 1868, anno in cui divennecapitolare del Duomo e poi tesoriere,sino alla sua morte resse il semina-rio, anche quando le sue condizionidi salute, sempre malferme, sarebbe-ro decisamente peggiorate.Tra le rilevanti cariche ecclesiastichericoperte, ricordiamo: moderatore econsigliere di diversi ospizi di bene-ficenza e opere pie. Per la solerzia ela capacità, scrive il prof. Zito, dimo-strate nel guidarle con diligenza,tenacia e dedizione, si fece ben vole-re dal popolo “il quale ebbe modo diapprezzarlo anche per la sua carità,ampiamente elargita sull’esempiodel suo arcivescovo”. In un rapportodella Polizia fu segnalato per lo zelo,l’amore e la filantropia con la qualeamministrava le istituzioni religiose,doti che ebbero l’effetto di esserepromosso all’episcopato tra l’esul-tanza generale dei catanesi e suespresso desiderio del Dusmet chevoleva gratificarlo per la sua irre-prensibile condotta e per essere mol-to stimato dal popolo. Fu anche rite-nuto un possibile successore delDusmet, di cui fu fedelissimo colla-boratore.Caff fu consacrato vescovo in Catte-drale, dove era stato anche ordinatosacerdote, nella solennità dell’As-sunzione del 1882 dallo stesso arci-vescovo assistito da mons. GiovanniGuttadauro, ormai vescovo di Calta-nissetta, e mons. Giovanni Blandinivescovo di Noto, suo compagno distudi in seminario. C’è da precisareche Caff per 7 anni rimase giuridica-mente un semplice vescovo “titola-re” per diventare ufficialmente ausi-liare del Dusmet solo l’11 febbraio1889 durante la sua permanenza aRoma in occasione della promozionecardinalizia dell’arcivescovo diCatania.Alla morte del cardinale arcivescovoDusmet Caff, da uomo prudente,operoso e zelante, resse la diocesi inquanto priore eletto vicario capitola-re, stimato e ritenuto da tutti idoneoalla successione del compianto santocardinale. Le autorità civiche, la

nobiltà cittadina e il popolino lo sti-mavano nonostante fosse di “bassinatali”, anche se erano arrivate daCatania alla Santa Sede numeroselettere anonime contro l’operato delDusmet e del suo ausiliare.Un sostenitore di tale promozioneera stato l’arcivescovo di Messina, ilcardinale Giuseppe Guarino, mentremons. Guttadauro aveva espressoampie riserve. Anche le peggioratecondizioni di salute contribuirono anon prendere più in considerazionela nomina del Caff, il quale, colpitoda apoplessia, non fu più in grado digovernare l’arcidiocesi e nel maggio1895 nominò mons. Rosario Riccio-li vicario capitolare sostituto.Cinque mesi dopo il vescovo Caffsarebbe morto tra il rimpianto gene-rale di un ecclesiastico che era vissu-to all’ombra benefica di un santoarcivescovo, aveva ben difeso i dirit-

ti della chiesa catanese e aveva cer-cato di mantenere unito il clero cata-nese nell’impegno pastorale attentoalle necessità del popolo.

A.B.

Uomo prudente, operoso e zelante

120 anni dalla morte di Antonino Caff, Vescovo ausiliare del Dusmet

Corso per ministri straor-dinari della distribuzionedella S. Comunione evolontari operanti nel set-tore della salute

Sabato 7 novembre 2015

La pastorale della salute:

dalle origini alle note

CEI.

Le Cappellanie Ospeda-

liere: nuove frontiere per

una pastorale della salute

efficace.

Don Mario Torracca

Domenica 8 Novembre

La malattia nell’AT e nel

NT.

Don Giuseppe Bellia

Sabato 14 Novembre

La malattia e la sofferen-

za nel Magistero della

Chiesa.

Don Antonino Sapuppo

Il ministero della conso-

lazione.

P. Salvatore Russo

Domenica 15 Novembre

I sacramenti di guarigio-

ne.

I ministeri nella Chiesa.

Don Pasquale Munzone

Sabato 21 Novembre

La Celebrazione Eucaristi-

ca.

Don Vincenzo Branchina

Domenica 22 Novembre

L’approccio al malato e la

relazione d’aiuto.

Dott.ssa Silvia Alaimo

Sabato 28 Novembre

I compiti specifici del

ministero straordinario

della distribuzione della

S.Comunione.

Don Giovambattista Zappa-là

Domenica 29 Novembre

Le opere di misericordia

corporali nell’anno giubi-

lare.

Don Pietro Longo

®

Uffici Liturgico e Pastorale della Salute

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Prospettive - 25 ottobre 201566

Dall’Agenda dell’Arcivescovo

Notizie in breve dal 26 al 31 ottobre

Lunedì 26

•• Ore 9.00 Maniace, parrocchia S.Sebastiano: Visita pastorale.

Martedì 27

•• Ore 9.00 Maniace, parrocchia S.Sebastiano: Visita pastorale.

Mercoledì 28

•• Ore 9.00 Arcivescovado: udienze.

•• Ore 19.00 Catania, Basilica Col-legiata: celebra la S. Messa.

Giovedì 29

•• Ore 10.00 Viagrande, ResidenzaSS. Salvatore: incontra i sacer-doti del II Vicariato.

Venerdì 30

•• Ore 16.00 Catania, Istituto Teo-

logico S. Paolo: prende parteall’inaugurazione del nuovoanno accademico.

Sabato 31

•• Ore 19.00 Paternò, parrocchiaCristo Re: celebra la S. Messa epresenta il nuovo parroco DonNuccio Puglisi.

®

CancelleriaS.E. Mons. Arcivescovo ha nominato:

- in data 20 aprile 2015, il Rev.do Sac. GIO-VANNI ROMEO Assistente Ecclesiasticodei Cavalieri della Mercede, Commenda diS. Tommaso in Catania;

- in pari data, il Rev.do Mons. AGATINOCARUSO Assistente Spirituale dell’Asso-ciazione Comunità Laicale MissionariaMariana in Mascalucia;

- in data 11 maggio 2015, la Dott.ssa GRA-ZIA SPAMPINATO Commissario Arcive-scovile della confraternita Circolo Operai inCatania;

- in data 19 maggio 2015, il Rev.do Sac.ANTONINO DE MARIA AssistenteEcclesiastico della confraternita Associa-zione Cattolica Gesù Giuseppe e Maria inCatania;

- in data 26 maggio 2015, il Rev.do Sac.AGRIPPINO SALERNO CommissarioArcivescovile della confraternita S. Antoniodi Padova in Biancavilla;

- in data 29 giugno 2015, il Rev.do Sac.AGRIPPINO SALERNO Rettore dellachiesa Madonna del Rosario in Biancavilla;

- in pari data, il Rev.do P. GAETANOCOSTA C.P. Consigliere Spirituale dellaComunità Liberi in Cristo in Mascalucia;

- in data 14 luglio 2015, il Rev.do P. FRAN-CESCO LUPO S.J. Cappellano dell’Istitu-to Penitenziario di Catania-Bicocca;

- in 23 luglio 2015, il Rev.do Sac. GIUSEPPEMAIELI Organista della Basilica Catte-drale S. Agata V. e M. in Catania;

- in data 24 luglio 2015, il Rev.do Sac. SAL-VATORE ALÌ Amministratore Parrocchia-le della parrocchia S. Maria dell’Alto inPaternò;

- in data 08 agosto 2015, il Rev.do Mons.BARBARO ANTONIO SCIONTI Parrocodella parrocchia della Basilica Cattedrale S.Agata V. e M. in Catania;

- in data 27 agosto 2015, il Rev.do Mons.SALVATORE GENCHI Rettore dellachiesa S. Chiara in Catania;

- in pari data, il Rev.do Don FRANCESCOBONTA’ S.d.B. Cappellano dell’IstitutoPenale per i Minorenni di Catania-Bicocca;

- in data 1° settembre 2015, il Rev.do Sac.PIETRO GALVANO Parroco della parroc-chia Beato Padre Pio da Pietrelcina in Cata-nia;

- in pari data, il Rev.do Sac. GIOVANNIROMEO Parroco della parrocchia Imma-colata Concezione della B.M.V. dei Mino-ritelli in Catania;

- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREFABIO VASSALLO Parroco della parroc-chia S. Maria Ausiliatrice e S. DomenicoSavio a Fossa Creta in Catania;

- in pari data, il Rev.do Sac. ROSARIOMAZZOLA Parroco della parrocchia S.Cuore di Gesù al Fortino in Catania;

- in pari data, il Rev.do Sac. IGNAZIOCOCO Parroco della parrocchia S. Mariadegli Ammalati in S. Gregorio di Catania;

- in pari data, il Rev.do Sac. ALFIO CAR-CIOLA Parroco della parrocchia Santi Pie-tro e Paolo in Catania;

- in pari data, il Rev.do Sac. ANTONINOD’EMANUELE Parroco della parrocchiaCristo Re in Catania;

- in pari data, il Rev.do Sac. DOMENICOGUERRA Parroco della parrocchia S.Chiara in Librino in Catania;

- in pari data, il Rev.do Sac. FRANCESCOLEONARDI Parroco della parrocchia S.Maria del Carmelo al Canalicchio in Cata-nia;

- in pari data, il Rev.do Sac. SEBASTIANOCRISTALDI Parroco della parrocchia S.Caterina A.V. e M. in Pedara;

- in data 14 settembre 2015, il Rev.do Sac.DUILIO ANTONIO MELISSA Respon-sabile del Corso Propedeutico del Semina-rio Arcivescovile dei Chierici di Catania;

- in pari data, il Rev.do Don AGRIPPINOBELLINO S.d.B. Vicario Parrocchiale del-la parrocchia S. Maria della Salette in Cata-nia;

- in pari data, il Rev.do Don SALVATORECULTRERA S.d.B. Vicario Parrocchialedella parrocchia S. Cristoforo alle Sciare inCatania;

- in pari data, il Rev.do Don PAOLO FICHE-RA S.d.B. Rettore della chiesa S. GiovanniBosco in Catania;

- in data 21 settembre 2015, il Rev.do Sac.ANTONIO COTZA Correttore Spiritualedella Misericordia di S. Pietro Clarenza;

- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREGULISANO Parroco Moderatore e ilRev.do Mons. ALFIO SALEMI Parroco insolido della parrocchia S. Luigi Gonzaga inCatania;

- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREALÌ Parroco della parrocchia Spirito Santoin Paternò;

- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREPATANÈ Parroco della parrocchia S. Mariadell’Alto in Paternò;

- in pari data, il Rev.do Sac. GAETANOROBERTO PUGLISI Parroco della par-rocchia Cristo Re in Paternò;

- in data 23 settembre 2015, il Rev.do Sac.ANTONINO SAPUPPO AmministratoreParrocchiale della parrocchia S. Nicolò daBari in Trecastagni;

- in pari data, il Rev.do Sac. ALFIO TORRI-SI Amministratore Parrocchiale della par-rocchia Santi Martiri Alfio Filadelfo e Ciri-no in Trecastagni;

- in data 30 settembre 2015, il Rev.do DonCRISTIAN SCUDERI S.d.B. Incaricatodell’Oratorio S. Francesco di Sales in Cata-nia;

- in data 1° ottobre 2015, il Rev.do Mons.ANTONINO VITANZA Parroco dellaparrocchia S. Maria di Nuovaluce in Cata-nia;

- in data 05 ottobre 2015, il Rev.do P. SILVA-NO CONTRONE C.S.S. Vicario Parroc-chiale della parrocchia S. Marco in Treme-stieri Etneo;

- in 07 ottobre 2015, il Rev.do Sac. ALDOMIGNEMI Parroco della parrocchia S.Maria del Rosario in Catania;

- in data 08 ottobre 2015, il Rev.do P. CLAU-DIO CICCHELLO O.F.M. Vicario Foraneodel V° Vicariato;

- in pari data, il Rev.do Sac. IGNAZIOCOCO Rettore della chiesa ImmacolataConcezione di Maria Santissima in S. Gre-gorio di Catania;

- in data 09 ottobre 2015, il Rev.do P. GIAN-LUCA CAPELLO P.I.M.E. Vicario Par-rocchiale della parrocchia S. Maria dellaSalute in Catania;

- in pari data, il Rev.do Sac. SALVATOREPATANÈ Rettore della chiesa S. Domenico,della chiesa S. Margherita e della chiesa S.Maria di Valle Giosafat in Paternò;

- in pari data, il Rev.do Sac. VINCENZOBRANCHINA Direttore Spirituale delCorso Propedeutico del Seminario Arcive-scovile dei Chierici di Catania;

- in pari data, il Rev.do Mons. SALVATORESCRIBANO Membro della CommissioneDiocesana per il Diaconato Permanente eDirettore per la Formazione Spirituale deiCandidati.

Si comunica, altresì:

- con decreto dello 04 giugno 2015, Reg. n.63, fol. 169, S.E. Mons. Arcivescovo haapprovato, ad quinquennium, il nuovo Sta-tuto e il nuovo Regolamento della Consul-ta Diocesana per i Beni Culturali Ecclesia-stici;

- con decreto, in pari data, Reg. n. 64, fol. 170,S.E. Mons. Arcivescovo ha costituito, per ilquinquennio 2015-2020, la Consulta Dio-cesana per i Beni Culturali Ecclesiastici, cherisulta così composta:

- Sac. CARMELO SIGNORELLO, Presi-dente, Diac. ALFIO DAQUINO, Segreta-rio, Dott.ssa GRAZIA SPAMPINATO,Prof. Arch. EUGENIO MAGNANO DISAN LIO, Ing. MAURIZIO ERBICELLA,Arch. GIUSEPPE SCIACCA, Sac. GIO-VANNI SCIUTO, Sac. GIOVAMBATTI-STA ZAPPALÀ, P. ILDEBRANDO SCI-COLONE O.S.B., Membri;

- con decreto del 29 giugno 2015, Reg. n. 69,fol. 173, S.E. Mons. Arcivescovo ha rico-stituito il Tribunale Diocesano per la Causadi Beatificazione e Canonizzazione dellaServa di Dio Giuseppina Faro, laica, e laCommissione Storica, che risultano cosìcomposti:

- S.E. Mons. SALVATORE GRISTINA,Arcivescovo, Presidente, Sac. GIUSEPPEPUTRINO, Giudice Delegato, Sac. CAR-MELO SALVATORE ASERO, Promoto-re di Giustizia, Sig. GIUSEPPE BARBA-GALLO, Notaio Attuario, Sig. FRANCOBENINATO, Notaio Attuario Aggiunto,Sig. GERARDO TURCHETTI, Cursore,Mons. GAETANO ZITO, PresidenteCommissione Storica, Sac. GIUSEPPEGULITI e Dott. SALVO DE LUCA,Membri.

Domenica, 25 ottobre,alle ore 19:30, presso il

Santuario San Francesco d’Assisiall’Immacolata di Catania, si svolge-rà un incontro sul tema: “Ero fore-

stiero e mi avete ospitato”, promos-so dall’Ordine Francescano Secolaredi Catania in collaborazione con laConsulta delle Aggregazioni Laicalidella Diocesi. Relatori: don Piero

Galvano, Direttore Caritas Diocesa-na, don Giuseppe Cannizzo, Diretto-re Ufficio Migrantes di Catania e donSantino Tornesi, Direttore UfficioMigrantes di Messina.L’iniziativa vuole ricordare lo ‘Spiri-to di Assisi’, l’incontro di preghieraper la pace tra leader di diverse reli-gioni voluto ad Assisi nel 1986 da S.Giovanni Paolo II, del quale que-

st’anno ricorre il 29° anniversario.Come gesto concreto per la pace,durante l’incontro sarà effettuata unaraccolta straordinaria di olio extra-vergine di oliva da destinare allaCaritas Diocesana per le esigenzedella mensa dell’Help Center.

®

INCONTRO SUL TEMA:“Ero forestiero e mi avete ospitato”

Ordine Francescano Secolare e Consulta delle Aggregazioni Laicali

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Domenica 11 Ottobre si è

svolto il primo incontro

del gruppo di giovani coppie delle par-

rocchie S. Angela Merici e Divina

Misericordia di Misterbianco, con la

guida di Don Salvatore Reina e Don

Salvo Bucolo. Tale gruppo è indirizza-

to a far sperimentare e a far vivere alle

coppie una spiritualità di tenerezza

nuziale, allo scopo di rendere gli sposi

consapevoli del mistero grande che

essi vivono, e di farli crescere nella

dimensione dell’affettività, intesa

come tenerezza, per giungere alla reci-

procità del dono, dell’accoglienza e del-

la condivisione. Per raggiungere tale

obiettivo, si è sviluppato un itinerario

che parte dalle fragilità della coppia,

considerandole non come un difetto,

ma come un potenziale, una risorsa

importante, perché consentono ai

coniugi di rendersi reciprocamente

recettivi di amare senza la pretesa di tra-

sformare l’altro. La coppia è così posta

in cammino, facendo diventare la fra-

gilità una forza di cambiamento verso

una rinnovata capacità di tenerezza e

d’amore. La prima fragilità da cui sia-

mo partiti (che è anche stato il tema del

primo incontro) è stata la differenza di

genere, maschile e femminile, che

spesso genera molti conflitti di coppia.

Partendo dalla proiezione di un video

che ha mostrato ai ragazzi come dinan-

zi a una stessa situazione l’uomo e la

donna reagiscono in modo diverso, si è

evidenziato come la differenza di com-

portamenti, di immaginazione emotiva

e di azioni, è tipica dei due sessi. Spes-

so non si prende consapevolezza o si

sottovaluta questo elemento. Gli ani-

matori hanno così stimolato le coppie a

esternare i loro pensieri e le loro idee,

ponendo loro delle domande e riflet-

tendo insieme che il

maschile e il femminile,

proprio per la bellezza del-

la loro differenza, comple-

tano una ricchezza straor-

dinaria che alimenta la

reciprocità. Fondamenta-

le, pertanto, rifarsi alla

volontà buona del Creato-

re, Che «maschio e femmi-

na li creò». La donna deve

finalmente dire: «è bene

che io sia femmina»; e

l’uomo deve finalmente

dire: «è bene che io sia

maschio». Alla fine dell’incontro,

come simbolo, sono state date a ciascu-

na coppia due candele, una rosa e l’altra

azzurra attraverso una piccola dinami-

ca. Ciascun marito ha preso la candela

azzurra (segno della propria identità) e

l’ha consegnata alla pro-

pria moglie a significare

che nella loro promessa

nuziale di amore egli si è

affidato totalmente alla

propria consorte. Subito

dopo la moglie accende la

candela azzurra affidata-

gli dal proprio marito,

attingendo la fiamma da

una lucerna posta davanti

a un’icona nella Divina

Misericordia. Tutto que-

sto sta ad indicare che la

moglie accoglie il marito

non sminuendo la propria mascolinità,

ma anzi conducendolo alla propria bel-

lezza e dandogli luce soprattutto attin-

gendo dalla Luce di Cristo Sposo pre-

sente nel loro sacramento nuziale.

Viceversa, ciascuna moglie fa lo stesso,

consegnando la candela rosa al proprio

marito, che l’accende dal lucerniere

posto davanti all’immagine di Gesù,

indica che sarà lui a rendere più bella e

più luminosa la sua femminilità. Solo

accogliendo e amando la loro differen-

za sessuale, non solo le fragilità di cop-

pia diventano una risorsa e una ric-

chezza per la vita coniugale e familiare,

ma soprattutto genera un’effusione

grande di tenerezza che rende presente

sacramentalmente la bellezza della

tenerezza infinita di Dio.

Rosaria e Mario Zuccarello

Incontro giovani coppie nelle Parrocchie S. Angela Merici e Divina Misericordia - Misterbianco

La complementarietà rafforzal’identità del marito e della moglie

Prospettive - 25 ottobre 2015 77

Un punto mobile per la

vendita di prodotti tipi-

ci locali, un risto-bar ed una pastic-

ceria. Sono queste le tre startup

avviate dalla Caritas Diocesana di

Catania nel 2015 grazie al Prestito

della Speranza: strumento di micro-

credito promosso dalla Cei e realiz-

zato in collaborazione con il gruppo

Intesa-San Paolo, rivolto a famiglie

e soggetti che desiderano avviare

attività commerciali e imprenditoria-

li per un importo massimo di 25 mila

euro. Nell’anno in corso sono stati

finanziati complessivamente 60mila

euro per tre differenti prestiti. Il

primo di 15mila euro ha permesso

ad un giovane agente di commercio

dall’esperienza decennale di diven-

tare ‘agente’ di se stesso e scommet-

tere sulla vendita e la promozione

dei prodotti tipici siciliani. Con i sol-

di ricevuti dal Prestito della Speran-

za ha potuto aprire la par-

tita Iva, acquistare una

vettura per la vendita dei

prodotti e le materie prime

da immettere sul mercato.

Il secondo prestito di

25mila euro è servito per

l’avvio di un’impresa

familiare. Marito e moglie

insieme ai tre figli apri-

ranno un risto-bar con

laboratorio di tavola calda

e gastronomia. Il finanzia-

mento erogato ha permes-

so di coprire le spese per

la ristrutturazione dei

locali e per l’acquisto di arredamen-

ti e macchinari.

“Il risto-bar si chiamerà ‘Heaven’:

– ha dichiarato la sig.ra Santina

Quattrocchi beneficiaria del prestito

- un nome che non abbiamo scelto a

caso. L’avvio dell’attività

rappresenta il ‘paradiso’,

visto che eravamo disperati

e in famiglia non avevamo

neanche i soldi per man-

giare”. Poi, mi è stato con-

sigliato di rivolgermi alla

Caritas e grazie a tante

persone che hanno creduto

in noi cominciamo una

nuova vita dopo anni di

lavoro precario nel campo

della ristorazione”. Il terzo

prestito dall’ammontare di

20mila euro ha permesso,

invece, ad una donna sola

con figli a carico in età scolare di

realizzare il sogno di aprire una

pasticceria a Misterbianco. In questo

caso il Prestito della Speranza è ser-

vito per sostenere il costo di gestione

dell’attività, per il pagamento inizia-

le delle utenze e per l’acquisto delle

materie prime. “Proprio la Caritas -

ha dichiarato don Piero Galvano,

Direttore Caritas – aiuta a non

perdere la speranza a chi ha perso il

lavoro in tempo di crisi”.

Il servizio di Microcredito in Cari-

tas è attivo dal 2010, quattro gli stru-

menti: Microcredito etico-sociale;

Microcredito regionale; Prestito

della Speranza, famiglie e imprese;

Microcredito per sovra-indebita-

mento e lotta all’usura. “Come

Caritas - ha spiegato infine Salvo

Pappalardo, referente servizio

Microcredito - seguiamo passo dopo

passo i soggetti che intendono

avviare l’impresa attraverso l’as-

colto, lo studio di fattibilità, la

stesura del business plan, e nel pre-

disporre l’istruttoria da sottoporre

agli enti di valutazione, quali

VO.B.I.S, (Volontari Bancari per le

Iniziative per il Sociale) e Intesa-

Sanpaolo. Il Prestito della Speranza

permette a soggetti che non hanno

credibilità creditizia e finanziaria di

ottenere un finanziamento che altri-

menti sarebbe negato”.

®

La mattina di giovedì 13

ottobre 1955 veniva

collocata nell’ingresso principale

dell’androne del grandioso Palazzo

di Giustizia, di piazza Giovanni Ver-

ga a Catania, opera postuma d’impo-

stazione razionalista con sotti-

li richiami al Settecento sici-

liano dell’arch. ing. prof.

Francesco Fichera ed inaugu-

rato due anni prima, la statua

coronata bronzea della Giusti-

zia del noto scultore catanese

m° Domenico Maria Lazzaro

detto M.M. Lazzaro, alta 7

metri e mezzo, pesante 5 ton-

nellate, rappresentata in piedi

nella monumentale figura

mitologica muliebre della pro-

fetessa Temi, la dea del Dirit-

to e della Giustizia che, invece degli

attributi abituali -la classica e tradi-

zionale bilancia e la spada o anche il

fascio littorio- reca nella palma della

mano destra il reo e nella sinistra

l’innocente, con l’ardito significato

artistico, anche se un po’ manicheo,

che aveva ispirato Giotto nel decora-

re la medievale e notissima Cappella

degli Scrovegni a Padova, dove

affrescò al centro della parete di

destra in monocromo, tra le Virtù e i

Vizi, anche l’allegoria della Giusti-

zia.

L’emblematica figura femminile

coronata, regale sull’imponente tro-

no gotico, regge i due piatti della

bilancia dove si ergono due angeli:

uno a sinistra che premia un saggio

ovvero incorona un giusto, mentre

l’altro con la spada sguainata sta per

colpire un malfattore.

L’opera catanese, prima di essere

installata, non aveva avuto una buo-

na accoglienza da parte dell’opinio-

ne pubblica nonostante la buona

fama che godeva il noto, anti-

conformista ed estroso artista

pieno di fantasia, che era

pure un apprezzato scrittore e

poeta, già prestigioso espo-

nente del movimento futuri-

sta catanese siciliano e che

con i colleghi artisti Nunzio

Sciavarello, Francesco Ran-

no e Pippo Giuffrida aveva

fondato l’Istituto statale d’ar-

te di cui fu direttore.

Tanti gridavano allo scandalo

e ripudiavano in toto l’opera

ritenendola offensiva per la Giustizia

e per la città; l’innata vena polemica

dei catanesi si esprimeva negativa-

mente in tanti modi: chi voleva il

simulacro, dal volto severo e assente

e dal ricco manto a pieghe per into-

narsi allo stile dell’immenso edifi-

cio, liberata dai due “pupi” nudi che

rappresentano “la legge è uguale per

tutti”, l’uno con le braccia aperte e a

viso scoperto e l’altro con le mani

che nascondono gli occhi e il viso

per la vergogna dei delitti compiuti.

In tal modo, nell’imbarazzante

incertezza sul da farsi, la statua era

rimasta nel cortile del palazzo del

Genio Civile, fin quando, dopo

diversi mesi di silenzio, il sindaco

Luigi La Ferlita decise di procedere

alla sua naturale destinazione, senza

trovare più alcuna opposizione.

L’imponente statua della dea del

Diritto e della Giustizia fu posta

all’ingresso, a ridosso e in composi-

zione ritmica con i pilastri della fac-

ciata principale, nell’ombrosa “cel-

la” centrale.

Quella mattina autunnale, dimenti-

cate le iniziali perplessità, non man-

carono gli applausi al momento del-

l’inaugurazione della nuova opera

d’arte.

A.B.

Nessuna disuguaglianza davanti alla legge

3 nuove realtà imprenditoriali avviate con il Prestito della Speranza

La Caritas di Catania fa impresa

60 anni fa. La statua della Giustizia nel nuovo Palazzo dei Tribunali

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Prospettive - 25 ottobre 20158

Opera da 25 anni a

Catania il “Serra

International club 717”, un club ser-

vice che ha scelto come campo di

azione e di intervento privilegiato la

cura ed il sostegno delle vocazioni

religiose, nel nome di San Junipero

Serra, francescano, missionario del-

la California, recentemente canoniz-

zato.

Fondato nel 1934 a Seattle, per ini-

ziativa di quattro illuminati cattolici

americani si è man mano diffuso nel

mondo e nel 1959 sorse a Genova il

primo Serra Club d’Italia.

Fortemente voluto da Mons. Luigi

Bommarito, arcivescovo di Catania

nel 1990, come aggregato al Serra

club di Palermo nasce a Catania il 7

ottobre 1990 il primo sodalizio e tra

i primi soci fondatori figura l’ing.

Angelo Magrì, che è stato nel tempo

più volte presidente, memoria stori-

ca della vita del Club che insieme

alla formazione religiosa, valorizza

la presenza, la preghiera, la prepara-

zione e la professionalità, a servizio

delle vocazioni al

Sacerdozio.

Una presenza silenzio-

sa, ma zelante e operosa

ha caratterizzato la vita-

lità del Serra club cata-

nese che ha promosso

alcuni soci nelle cariche

nazionali e internazio-

nali, divenendo a sua

volta diffusore del cari-

sma del Serra nella

regione Calabria, dove

sono sorti altri club

associati.

La manifestazione ha avuto inizio

con la celebrazione della Santa Mes-

sa, officiata dall’Arcivescovo Mons.

Salvatore Gristina, come lode e rin-

graziamento per la canonizzazione

di San Junipero Serra e nel corso

dell’omelia è stato commentato il

discorso pronunziato da Papa Fran-

cesco a Washington in occasione

della canonizzazione.

Il nuovo Santo “ha saputo vivere

quello che è ‘la Chiesa in uscita’,

questa Chiesa che sa uscire e andare

per le strade, per condividere la

tenerezza riconciliatrice di Dio”.

Egli “ha saputo lasciare la sua terra,

le sue usanze, ha avuto il coraggio di

aprire vie, ha saputo andare incontro

a tanti imparando a rispettare le loro

usanze e le loro caratteristi-

che”. “Ha imparato a gene-

rare e ad accompagnare la

vita di Dio nei volti di colo-

ro che incontrava rendendo-

li suoi fratelli, cercando di

difendere la dignità della

comunità nativa, proteggen-

dola da quanti ne avevano

abusato.”

Il messaggio di gioia cristia-

na è risuonato come auguri

ai soci del Serra club per

essere sempre testimoni dei

valori e seguendo il motto del santo

americano “Avanti. Sempre avanti”

per annunciare il Vangelo.

Nel corso della manifestazione il

presidente, prof. Giuseppe Burrafato

ha elencati i nomi dei presidenti che

dal 1990 sono succeduti con caden-

za biennale: Rag. Orazio Torrisi;

Ing. Angelo Magrì; Dott.ssa Jolanda

Randazzo Salanitro; Ing. Domenico

Spampinato; Dott. Giuseppe Valen-

ti; Avv. Matteo Licari; Prof.ssa Cet-

tina Molè Ventura; Dott. Francesco

Ortisi; Prof.ssa Marinella Cocuzza

Ferlito; Avv. Ugo. Monterosso;

Dott. Armando Fontana; Avv.

Michele Montalto; Dott. Pier Luigi

Motta; Dott. Nicola Gangemi.

Il presidente Burrafato ha altresì

illustrato le molteplici iniziative cul-

turali e formative che hanno reso

presente e attivo nella città di Cata-

nia il club che cura e sostiene il

seminario e si prende cura della for-

mazione dei seminaristi che si pre-

parano al Sacerdozio.

Mons Caruso, Mons. Algeri e don

Nunzio Capizzi sono i sacerdoti che

seguono le iniziative spirituali del

Serra.

Tra le iniziative elencate figura

anche il concorso annuale promosso

per gli studenti delle scuole, al fine

di sensibilizzarli alla trattazione di

temi che afferiscono ai valori educa-

tivi e morali e far loro prendere

coscienza e consapevolezza delle

scelte etiche e religiose.

Spesso i ragazzi parlano di libertà,

di umanità, di dignità, ma non sem-

pre hanno l’occasione di mettere in

ordine i loro pensieri e di formularli

in maniera organica e sistematica. Il

concorso ha loro consentito di mani-

festare idee e pensieri personali,

frutto di riflessioni e di convinzioni

maturate anche attraverso lo studio.

A tutti i partecipanti e agli insegnan-

ti promotori del coordinamento nel-

le singole scuole viene consegnato

un attestato di partecipazione spen-

dibile come credito formativo per la

carriera scolastica e i lavori selezio-

nati a livello distrettuale partecipano

inoltre ad una seconda selezione

nazionale, riservata agli studenti

dell’ultima classe di ciascun corso.

La presenza del presidente del Serra

International Dante Vannini ha dato

una particolare rilevanza alla ceri-

monia catanese alla quale hanno

partecipato anche i soci dei Clubs di

Acireale, Caltagirone, Piazza Ame-

rina, Reggio Calabria e Rossano

Calabro, collegati al Distretto 77.

GiAd

DIOCESI

8

Sostenere gli araldi del VANGELOSerra Club da 25 anni una presenza viva nella diocesi di Catania

Al vespro di sabato 17

ottobre, nella chiesa San-

ta Maria degli Ammalati di piazza

Bovio, sede provvisoria della parroc-

chia San Berillo vescovo, numerosissi-

mi fedeli dell’antico e vasto rione dei

Malati hanno partecipato, l’ultimo

giorno del triduo di preparazione,

all’annuale festa liturgica, patronale e

titolare, in onore di Maria Santissima

Salute degli Infermi, da secoli venerata

anche in questa storica contrada della

città, luogo preferito e beneficato dal

vescovo Salvatore Ventimiglia che ivi

aveva fatto edificare un’accogliente e

riposante residenza di campagna,

nucleo originale dell’edificio della

Casa di riposo Mons. Ventimiglia e Isti-

tuto San Benedetto.

Dopo l’adorazione eucaristica comuni-

taria, la recita dei misteri gaudiosi del s.

rosario e il canto dei vespri della Beata

Vergine Maria introdotti dal dolce inno

dell’<Ave maris stella>, mons. Rosario

Currò, canonico della Cattedrale e

vicario parrocchiale della parrocchia

San Giuseppe di Pisano in Zafferana

Etnea, ha presieduto la solenne cele-

brazione della s. messa votiva di Maria

Santissima Salute degli Infermi, con

l’assistenza liturgica dell’amministra-

tore parrocchiale sac. Elìa Cannavà e

del ministrante Luigi Ingrasciotta.

Dopo un’ispirata e toccante omelìa sul-

la cara ricorrenza religiosa e sul signi-

ficato cristiano del dolore e della soffe-

renza vissuti in unione con Cristo cro-

cifisso e risorto e con l’amorevolissima

Madre sua e nostra, mons. Currò ha

proceduto al commovente e antichissi-

mo rito liturgico dell’incoronazione

del venerato simulacro processionale

della santa e gloriosa Madre di Dio, effi-

giata col divin Figlio in braccio. Eleva-

ta a Dio la supplice preghiera di bene-

dizione, ha incoronato la sacra imma-

gine di Gesù Bambino e poi quella del-

la Madonna Salus Infirmorum; il popo-

lo dopo un applauso di consenso e di

gioia ha cantato l’antifona “Gloriosa

regina del mondo Maria, sempre vergi-

ne, tu che hai generato Cristo Signore,

sal-

vatore di tutti gli uomini, intercedi per la

nostra pace e salvezza”.

Al momento dell’offertorio diversi par-

rocchiani, processionalmente, hanno

portato all’altare ceste di frutta, di pane

e di altri generi alimentari per i poveri

della città, donati

da alcuni fedeli e

commercianti della

piazza e offerti alle

suore missionarie

della Carità della

beata Madre Tere-

sa di Calcutta della

limitrofa Casa

“Dono di Gioia”.

Dopo l’incensazio-

ne dei doni, dell’al-

tare e della croce, il

celebrante ha

incensato anche

l’immagine della beata Vergine Maria.

Terminata la Comunione sacramentale

dei fedeli, tutta l’assemblea, in segno di

ringraziamento, ha cantato coralmente

l’inno del Magnificat e la preghiera

mariana della Salve Regina, mentre le

campane suonavano a festa per onora-

re anche all’esterno la Madre del

Signore.

Blanc

Santa Maria degli AmmalatiFesta Liturgica Titolare

La Caritas Diocesana

ha incontrato il gruppo

della Fraternità Francescana ‘San

Luigi’ di Catania (Araldini, Gioven-

tù Francescana, Ordine Francescano

Secolare) in occasione del triduo di

preparazione alla festa di

San Francesco d’Assisi di

domenica 4 ottobre. L’in-

contro si è svolto, giovedì 1°

ottobre, nella Parrocchia San

Luigi Gonzaga al fine di sen-

sibilizzare la comunità par-

rocchiale ai temi dell’acco-

glienza e del volontariato.

Presenti, i Parroci, Mons.

Alfio Salemi, don Salvo

Gulisano, don Piero Galva-

no, Direttore Caritas, Salvo

Pappalardo, responsabile

mensa Help Center, suor

Imma, Figlia della Carità, e i rappre-

sentanti dell’Ordine Francescano

Secolare della Parrocchia.

Al termine della Messa si sono sus-

seguiti gli interventi sul valore del-

l’accoglienza da parte di don Piero e

suor Imma, nonché la testimonianza

operativa dei servizi presenti in Cari-

tas a cura di Salvo Pappalardo.

Il gruppo della Fraternità Francesca-

na ‘San Luigi’ conta un centinaio di

aderenti e si riunisce nei locali della

Parrocchia. Nei prossimi

mesi nascerà una collabora-

zione al volontariato con i

giovani della Gi.Fra che si

sono resi disponibili per il

servizio in Caritas.

Inoltre su sollecitazione dei

due parroci, l’intera Comuni-

tà, recependo l’invito di Papa

Francesco ad accogliere i

migranti nelle parrocchie, si

interrogherà sulla possibilità

delle famiglie di accogliere i

profughi.

®

I giovani della Gi.Frapresteranno servizio in Caritas

Incontro Caritas e Fraternità Francescana ‘San Luigi’ di Catania

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Prospettive - 25 ottobre 2015 9

DIOCESI

Nell’anno della VitaConsacrata indetto dal

Papa Francesco, e del decimo anni-versario della fondazione della par-rocchia Beato Cardinale GiuseppeBenedetto Dusmet oggi 30 settembre2015, per rispondere alla richiestadell’Arcivescovo Mons. SalvatoreGristina e del parroco Don AmbrogioMonforte, alla presenza della supe-riora regionale delle Figlie di MariaAusiliatrice (FMA) Sr. MariaPisciotta, delle autorità civili del ter-ritorio, dei rappresentanti della Fami-glia salesiana e di moltissimi parroc-chiani, viene aperta, per decreto dierezione canonica della Madre Gene-rale, Sr Yvonne Reungoat la casa perle FMA presso la suddetta parrocchiain Via Genova, 58.La nuova casa è affidata alla prote-zione della missionaria Beata MariaTroncatti. In essa le tre Suore affian-cano le seguenti opere: attività diOratorio Centro Giovanile, catechesiparrocchiale per giovani e adulti,visite agli ammalati, formazione deicatechisti, laboratorio di lavori fem-minili per le mamme, formazione deiMinistranti.Le suore chiamate a questa missionesono: Sr. Giuseppina Bonaccorsi

(Direttrice), Sr. Maria Virzì e SrRosaria Ventura.Il parroco e le persone della parroc-chia hanno accolto con grande gioiaed entusiasmo le Suore; infatti hannocollaborato, con passione e grandecelerità, alla preparazione degliambienti destinati alla piccola comu-

nità. Hanno provveduto, insiemeall’Istituto delle FMA, all’arredo esistemazione del piccolo apparta-mento loro destinato, in modo da ini-

ziare immediatamente insieme leattività parrocchiali.Il giorno dell’accoglienza delle treSuore, destinate alla nuova casa, haavuto inizio con una solenne e senti-ta processione, i giovani hanno porta-to a spalla il simulacro della VergineAusiliatrice seguito da circa un centi-

naio di FMA proveniente da quasitutta la Diocesi, dal nostro Arcive-scovo e dal Parroco, dalle autoritàcivili, dai giovani e da moltissimi

parrocchiani.La Celebrazione Eucaristica è stata lapiù bella espressione del grazie alSignore e alla Vergine Ausiliatrice,per la nuova presenza della vita con-sacrata in parrocchia. La gioia e l’en-tusiasmo aleggiava per tutta la chie-sa, la corale della Parrocchia ha cura-to bene il canto, le ragazze hannoaccompagnato la processione offer-toriale con una delicata danza, lemamme e i papà hanno curato gliaddobbi dell’altare e di tutta la chie-sa, i ministranti hanno accompagna-to tutta la liturgia con serietà e preci-sione. Tutto ha contribuito ad unapartecipazione intensa ed entusiastanon solo della celebrazione Eucari-stica, ma anche del buffet preparatoda loro e offerto a tutti i partecipanti.L’Arcivescovo durante l’omelia haespresso gioia e compiacimento perla presenza delle FMA in questa gio-vane parrocchia di periferia, ha sot-tolineato la collaborazione che c’èstata fra tutte le componenti dellaparrocchia e la bella relazione sulleattività fatta dal segretario del Consi-glio pastorale parrocchiale, si è augu-rato di vedere progredire sempre piùla collaborazione fra i diversi gruppiche lavorano per la parrocchia e, per-

ché no, vedere fiorire anche dellescelte tra i giovani di una vita consa-crata a Dio. Il parroco, ringraziandol’Arcivescovo e la superiora Sr.Maria Pisciotta, ha ricordato di averricevuto anni fa in dono, dalla MadreGenerale delle FMA, la statua diMaria Ausiliatrice. All’arrivo dellastatua in parrocchia si è rivolto a Leidicendole “ Per adesso sei arrivata tuMaria Ausiliatrice, ora però manda alpiù presto le tue figlie. Oggi tra lacommozione di tutti posso dire che lamia preghiera è stata esaudita”. È sta-to così anche nel 1876 quando aChieri Don Bosco manda una statuadella Madonna ai cittadini, dicendoloro: “per ora mando la madre, poiverranno le figlie.” La venuta dellesuore in questa parrocchia intitolataal Cardinale Dusmet è molto signifi-cativa in quanto, si legge nella nostracronistoria, era stato lo stesso Cardi-nale Dusmet a chiedere alla fondatri-ce Suor Maria Mazzarello le suoreper la sua diocesi.L’Ispettrice, alla fine della celebra-zione Eucaristica, ha ringraziatol’Arcivescovo, le autorità civili, ilparroco, i rappresentanti della fami-glia salesiana, venuti per l’occasione,e tutta l’assemblea dei parrocchianiper la calorosa accoglienza riservataalle suore, infine per mano di Sr Giu-seppina Bonaccorsi ha donato all’Ar-civescovo, in segno di gratitudine, unbel quadro della Madonna.La fraternità fra tutti i partecipanti haconcluso la giornata, ma ha apertoimmediatamente la collaborazione atutte le attività parrocchiali. Il giornodopo, a sera, abbiamo visto le fami-glie impegnate per una cena di soli-darietà, mentre nel pomeriggio haavuto subito inizio la catechesi aibambini con sette-otto classi al gior-no, dal primo al quarto anno, più leclassi dell’accoglienza (anno zero)per i più piccoli e la classe per i bat-tesimandi o cresimandi adulti.La settimana seguente il giovedì mat-tina ha avuto inizio l’anno della cate-chesi per le mamme: il primo argo-mento affrontato “perché il Papa haindetto l’Anno della Misericordia”.A seguire i gruppi dell’Oratorio Cen-tro Giovanile: Smile e Open, i gruppisportivi e il gruppo dei ministranti(Savio Club).Il lavoro non manca, né per i catechi-sti né per i vari responsabili di setto-re, né per il parroco, che oltre gliimpegni scolastici, cura in particola-re le celebrazioni dei sacramenti, lacatechesi ai genitori in prossimità delbattesimo del loro figlio, e la prepa-razione dei fidanzati al matrimonio.Per le visite agli ammalati si è inizia-to ad andare insieme al parroco, inmodo da collaborarlo anche in questaopera di misericordia.La presenza delle Figlie di MariaAusiliatrice presso la parrocchia vuo-le essere una risposta del nostro Isti-tuto all’invito del Papa di uscire perraggiungere le periferie esistenziali,e lì portare il Vangelo di Cristo. Spe-riamo con tutto il cuore di portare ilnostro carisma missionario in questoterritorio e collaborare, con la testi-monianza di vita, all’avvento delregno di Dio, per questo ogni giornoci affidiamo a Maria e rinnoviamo lanostra consacrazione a Dio.

A cura delle tre Figlie di Maria

Ausiliatrice della nuova missione

9

Raggiungere le periferie esistenzialiPresenza apostolica delle Figlie di Maria Ausiliatrice nella parrocchia Beato Cardinale Dusmet

Un Grest straordinario,ogni anno sempre

meglio dell’anno precedente! è bellopoterlo dire: il Segreto? ... sono cre-sciuti gli Animatori, di numero e diqualità ! Oltre 250 ragazzi dal Mini-Grest al Grest-Ragazzi, con oltre120 animatori tra adolescenti, giova-ni e adulti!Dai primi giorni con la sfilata riusci-tissima e ormai tradizionale per levie di Barriera e Canalicchio... all’i-naugurazione olimpica, dalle molte-plici attività sportive ai vari laborato-ri, dal mare alle gite, dall’acquaparkagli spettacoli, dalle celebrazionieucaristiche alle preghiere della seracon tutti i ragazzi, animatori e mol-tissimi genitori, dai giochi ben orga-nizzati in cortile alle Mini-Olimpia-di, dalla festa Grest cittadina ai gio-chi d’acqua per animatori e per igenitori, dall’educazione alimentareal Pilates, dal Canta-Grest sino allaFesta finale, con relativa premiazio-ne, dalla verifica alla gita animatori,dalla SYM don Bosco 200 a Torino(14 giovani animatori di Barriera

sono stati presenti nei luoghi di don

Bosco) ai campi-scuola (8 animatori

hanno partecipato al campo anima-

tori di Montagna Gebbia dal 25 al

28 agosto).

Tutti i ragazzi, divisi nelle quattrosquadre i cui nomi “Farina, Acqua,

Lievito, Sale” richiamano simbolica-mente il Pane quotidiano e quelloEucaristico, tema tanto caro nella

pedagogia religiosa di don

Bosco... Accanto al tema del <dono

del pane ... quotidiano> il temadella <vita>, che sprizza da tutti ipori dei nostri ragazzini e animato-ri: nella manica destra dellemagliette abbiamo voluto scriverea chiare lettere il nostro <Sì alla

Vita>!Mini-Grest, Grest-Ragazzi, Grest-Animatori e Grest-Famiglie hannovissuto intensi momenti di gioia efesta salesiana, di incontro e amici-zia, di valori e divertimento … chehanno fatto volare via come un raz-zo i 40 giorni del Grest 2015.E ai primi di settembre ci siamorivisti con gli animatori per lancia-re, anche quest’anno, il Grest set-tembrino: un programma snello,ma intenso, che ha visto oltre 120grestini e circa 40 animatori pre-senti tutti i giorni dal 7 al 13 set-tembre con momenti di animazione efesta, di giochi organizzati e preghie-re conclusive della sera, con tantiragazzi e familiari. Un momentocommovente è stato l’annuale ricor-do di Luca Natoli, un grestino vola-

to via troppo in fretta, ad appena 15anni: oggi, sarebbe stato un validoanimatore, con gli occhi pieni distelle e allegria... Luca aveva unsogno, portare la fiaccola olimpica eogni anno, in silenzio, si esaudisce il

suo desiderio; non c’è stato spazioper le lacrime, perché la gioia e lavoglia di vivere che Luca ha donatoè rimasta nel cuore di quanti lo han-no conosciuto e ricordarlo in allegriaè la cosa più bella che noi tutti pos-siamo fare.Il Grest settembrino si è conclusocon la festa attorno all’altare, ladomenica 13 settembre, tutti a Mes-sa prima, e poi con la gioia di sem-pre tutti a giocare (bravi gli anima-

tori per i tantissimi giochi che hanno

tenuto impegnati per questi altri 7

giorni i nostri Grestini, alla vigilia

dell’inizio della scuola... e stimolato

genitori e ragazzi all’iscrizione alle

attività oratoriane per il nuovo anno

2015-2016 ormai in fase di rilancio

(catechesi, sport, laboratori, grup-

pi...) nel nome del Signore della vitacon lo stile di don Bosco !”

Don Gaetano Urso

Il Grest ... settembrino a Barriera

Lutto nel volontariatocatanese. Il Direttore

della Caritas Diocesana, don PieroGalvano, a nome di tutti gli operato-ri e i volontari, esprime cordoglioper la scomparsa a 71 anni di PippoMaccarrone. Volontario storico cheper anni ha collaborato con la Cari-tas, tra i primi a svolgere a Catania ilservizio di Unità di Strada al fianco

dei senza tetto.“Ci stringiamo alla famiglia e alle

persone a lui care in questo momen-

to di dolore - ha dichiarato don Pie-ro Galvano – il suo impegno al ser-

vizio dei senza tetto sia d’esempio

per tutta la comunità cittadina”.

Unanime anche il ricordo dei volon-tari: “Il nostro amico Pippo, è salito

in cielo. La persona più buona che

abbia mai conosciuto - cosi Gugliel-ma volontaria alla mensa dell’HelpCenter - l’amico di tutti i più bistrat-

tati e diseredati, non c’è più. I fune-rali si sono svolti mercoledì 21, alleore 16, presso la Chiesa Madre diGravina, Parrocchia Sant’Antonio diPadova.

®

Morto Pippo Maccarrone storico volontario Caritas

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Tenerezza

Non celebriamo un tempio di pietre,ma la casa grande di un Dio che persua dimora ha scelto il libero ventodi sempre, e si è fatto dell’uomo lasua casa, e della terra intera la suachiesa.Nel Vangelo, Gesù con una frusta inmano. Il Gesù che non ti aspetti, il corag-gioso il cui parlare è sì sì, no no. Ilmaestro appassionato che usa gesti eparole con combattiva tenerezza.Gesù mai passivo, mai disamorato,non si rassegna alle cose come stan-no: lui vuole cambiare la fede, e conla fede cambiare il mondo. E lo facon gesti profetici, non con un gene-rico buonismo.Ritorniamo alla scoperta della Paroladi Dio. Bisogna sottolineare subitoche il concetto di adempimento delleScritture è complesso, perché compor-ta una triplice dimensione: un aspettofondamentale di continuità con la rive-lazione dell’Antico Testamento, unaspetto di rottura e un aspetto di com-pimento e superamento.In continuità

Il mistero di Cristo sta in continuitàd’intenzione con il culto sacrificaledell’Antico Testamento; si è attuatoperò in modo molto differente, checorrisponde a parecchi oracoli deiprofeti, e ha raggiunto così una per-fezione mai ottenuta prima. L’Antico Testamento, infatti, è pienodi tensioni tra i suoi aspetti istituzio-nali e i suoi aspetti profetici. Il miste-ro pasquale di Cristo è pienamenteconforme – in un modo però che eraimprevedibile – alle profezie e all’a-spetto prefigurativo delle Scritture;

tuttavia, presenta evidenti aspetti didiscontinuità rispetto alle istituzionidell’Antico Testamento.Queste considerazioni mostrano cosìl’importanza insostituibile dell’Anti-co Testamento per i cristiani, ma nel-lo stesso tempo evidenziano l’origi-nalità della lettura cristologica. Findai tempi apostolici e poi nella Tra-dizione viva, la Chiesa ha messo inluce l’unità del piano divino nei dueTestamenti grazie alla tipologia, chenon ha carattere arbitrario ma èintrinseca agli eventi narrati dal testosacro e pertanto riguarda tutta laScrittura. La tipologia «nelle operedi Dio dell’Antico Testamento ravvi-sa delle prefigurazioni di ciò cheDio, nella pienezza dei tempi, hacompiuto nella Persona del suoFiglio incarnato». I cristiani, quindi,leggono l’Antico Testamento allaluce di Cristo morto e risorto. Se lalettura tipologica rivela l’inesauribilecontenuto dell’Antico Testamento inrelazione al Nuovo, non deve tuttaviaindurre a dimenticare che esso stessoconserva il valore suo proprio diRivelazione che lo stesso nostroSignore ha riaffermato. Pertanto,«anche il Nuovo Testamento esiged’essere letto alla luce dell’Antico.La primitiva catechesi cristiana vifarà costantemente ricorso ». Perquesto motivo i Padri sinodali hannoaffermato che la comprensioneebraica della Bibbia può aiutare l’in-telligenza e lo studio delle Scrittureda parte dei cristiani.

«Il Nuovo Testamento è nascostonell’Antico e l’Antico è manifestonel Nuovo», così si esprimeva conacuta saggezza sant’Agostino suquesto tema. È importante che sianella pastorale che nel-l’ambito accademicovenga messa bene in evi-denza la relazione intimatra i due Testamenti,ricordando con san Gre-gorio Magno che quanto«l’Antico Testamento hapromesso, il NuovoTestamento l’ha fattovedere; ciò che quelloannunzia in manieraocculta, questo proclamaapertamente come pre-sente. Perciò l’AnticoTestamento è profezia delNuovo Testamento; e ilmiglior commento dell’AnticoTestamento è il Nuovo Testamento». Le pagine «oscure» della Bibbiaquali sono? Nel contesto della rela-zione tra Antico e Nuovo Testamen-to, il Sinodo ha affrontato anche iltema delle pagine della Bibbia, cherisultano oscure e difficili per la vio-lenza e le immoralità in esse talvoltacontenute. In relazione a ciò si devetenere presente innanzitutto che larivelazione biblica è profondamenteradicata nella storia. Il disegno diDio vi si manifesta progressivamentee si attua lentamente attraverso tappesuccessive, malgrado la resistenzadegli uomini. Dio sceglie un popolo

e ne opera pazientemente l’educazio-ne. La rivelazione si adatta al livelloculturale e morale di epoche lontanee riferisce quindi fatti e usanze, adesempio manovre fraudolente, inter-

venti violenti, sterminio di popola-zioni, senza denunciarne esplicita-mente l’immoralità; il che si spiegadal contesto storico, ma può sorpren-dere il lettore moderno, soprattuttoquando si dimenticano i tanti com-portamenti «oscuri» che gli uominihanno avuto sempre lungo i secoli,anche ai nostri giorni. Nell’AnticoTestamento, la predicazione dei pro-feti si erge vigorosamente controogni tipo d’ingiustizia e di violenza,collettiva o individuale, ed è così lostrumento dell’educazione data daDio al suo popolo in preparazione alVangelo. Pertanto, sarebbe sbagliatonon considerare quei brani della

Scrittura che ci appaiono problemati-ci. Piuttosto, si deve essere consape-voli che la lettura di queste paginerichiede l’acquisizione di un’adegua-ta competenza, mediante una forma-

zione che legga i testinel loro contesto stori-co-letterario e nellaprospettiva cristiana,che ha come chiaveermeneutica ultima «ilVangelo e il comanda-mento nuovo di GesùCristo compiuto nelmistero pasquale».Perciò vengono esor-tati gli studiosi e iPastori ad aiutare tuttii fedeli ad accostarsi aqueste pagine median-te una lettura che fac-cia scoprire il loro

significato alla luce del mistero diCristo.Cristiani ed ebrei come si pongonorealmente in riferimento alle sacreScritture? Considerando le stretterelazioni che legano il Nuovo Testa-mento all’Antico, viene spontaneovolgere l’attenzione al legame parti-colare che ne deriva tra cristiani edebrei, un legame che non dovrebbemai essere dimenticato. Agli ebrei, ilPapa Giovanni Paolo II ha dichiarato: siete i «nostri “fratelli prediletti”nella fede di Abramo, nostro patriar-ca».

P. Angelico Savarino

Prospettive - 25 ottobre 201510

Riflessioni sul Vangelo

L’essere nudi di fronte a Dio non cideve allontanare ma anzi con mag-giore fiducia dobbiamo avvicinarcia lui perché abbiamo un sommosacerdote, Gesù Cristo, che haattraversato i cieli. E’ sceso tra noiper stare con noi ed esercitare l’uf-ficio sacerdotale, Manteniamo fer-ma la nostra professione di fede.Questo sommo sacerdote infatti,sa prendere parte alle nostre debo-

lezze. Egli stesso infatti è statomesso alla prova in ogni cosacome noi, escluso il peccato. Daqui discende la fiducia che dob-biamo avere per accostarci al tro-no della grazia per ricevere miseri-cordia e trovare grazia, così daessere aiutati al momento oppor-tuno.

L.C.

San Paolo in briciole

CORAGGIO! ALZATI, TI CHIAMA

Accostiamoci dunque con piena fiducia Eb 4,14-16

Nella Chiesa fuori i mercanti e dentro i poveri

Gesù sta per partire da Gerico. Un cieco,Timeo, figlio di Bartimeo, strepita per far-si sentire da Gesù e attirare la sua atten-zione. Chiede che abbia pietà di lui. Ilrimprovero degli altri che desiderano chetaccia e non faccia strepiti è inevitabile.Reagisce negativamente e anziché taceregrida più forte il suo bisogno di essereascoltato da Gesù.Questi ordina di chiamarlo. “Coraggio!Alzati, ti chiama!”. La gioia di Timeo è

incontenibile: “Egli, gettato via il suomantello, balzò in piedi e venne da Gesù”.Il colloquio tra Gesù e Timeo è eloquente.“Che cosa vuoi che io faccia per te”, larisposta è semplice: “Maestro che io vedadi nuovo”. Quest’uomo desidera riavere lavista.E Gesù concede non solo la vista, maqualcosa in più: “La tua fede ti ha salva-to”. Il nostro rapporto con Gesù deveessere diretto, non bisogna avere timore diquelli che vogliono impedire questo rap-porto diretto, da Gesù possiamo ottenerenon solo ciò che chiediamo, ma molto dipiù. Con l’occhio della fede possiamo

vedere altro. La lettera agli Ebrei dice:“Egli è in grado di sentire giusta compas-sione per quelli che sono nell’ignoranza enell’errore, essendo anche lui rivestito didebolezza. A causa di questa egli puòoffrire sacrifici per i peccati anche per sestesso, come fa per il popolo.Questo onore è attribuito da Dio a coloroche egli chiama”. È importante la chiama-ta di Dio perché ci apre agli altri, facendo-ci superare le nostre angustie di superbiae di orgoglio, essa fa scoprire la presenzadegli altri come fratelli e non come ogget-to di dominio o peggio di schiavizzazione.Timeo non può gridare il suo bisogno a

Gesù, essere liberato dalla sua cecità per-ché dà fastidio. Credo che tutti siamochiamati da Dio e tutti dobbiamo essereliberati dalla cecità nei confronti deinostri fratelli.Noi siamo strumenti perché tutti gli uomi-ni siano ricondotti a Dio: “… erano nelpianto, io li riporterò tra le consolazioni;li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua peruna strada dritta in cui non inciamperan-no, perché sono un padre per Israele,Efraim è il mio primogenito”. Questa lafunzione di noi Chiesa.

Leone Calambrogio

XXX DOM T.O / B - Ger 31,7-9; Sal 125/126, 1-6; Eb 5,1-6; Mc 10,46-52

DIOCESI

Fuori i mercanti, dentro i poveri: embiulee questo se la Chiesa è con il gr

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AMelilli, comune dellaprovincia di Siracusa,

un sito preistorico di rilevante inte-resse archeologico riferibile allaCultura di Castelluccio rischia, perla realizzazione di una discarica perrifiuti industriali a meno di 600metri da esso, di essere deturpato ecompromesso. Situato in un piano-ro ai margini d’uno strapiombo altocirca 100 metri, il sito - che gliarcheologi fanno risalire all’anticaetà del Bronzo, quindi al 1800-1600 a.C. - si trova in contradaPetraro, nei pressi di Villasmundo.A rendere unico questo insedia-mento - dove tra l’altro è presenteanche una necropoli con tombe deltipo “a grotticella” - è l’unico vil-laggio fortificato preistorico, conun’estensione di quasi 2.600 mq,esistente in Italia: benché la suaesecuzione richiama quella diThapsos (sulla penisoletta diMagnisi, nel comune di Priolo Gar-gallo, in provincia di Siracusa) lacui datazione non è però ancoracerta, analogie di costruzione simi-li sono state riscontrate dagliarcheologi, per quanto concerne lasua caratteristica strategico-difensi-va e la datazione, solo a Malta, inun’isola dell’Egeo e in Spagna.Proprio per la sua unicità dovutaalla cinta muraria ad andamento

quasi trapezoidale realizzata a dife-sa dell’abitato, il sito neolitico,citato anche nell’opera “Voyagepittoresque des isles de Sicile, deMalte et de Lipari” pubblicata daJean Houel e oggetto nell’ultimotrentennio di una serie di pubblica-zioni di carattere scientifico, è statotra gli argomenti precipui, nel2008, al V Congresso Nazionale diArcheometria svoltosi a Siracusa eal Convegno di archeologia preisto-rica che si è tenuto nel 2011, coin-volgendo studiosi di fama interna-zionale, a Musta (Malta). Un ulte-riore elemento importante dell’abi-tato castellucciano è la TimpaDdieri (che è sottostante al pianoroe a una cava naturale), dove nellaroccia calcarea sono state scavatecon fatiche immani - in pareti spes-so scoscese - un numero considere-vole di costruzioni diverse per tipo-logia e dimensioni (soprattuttogrotte, grottoni, cuniculi, cammina-

menti, finestre, pozzetti destinati acontenere acqua o altri liquidi, pia-ni d’appoggio, nicchie destinate adaccogliere forse manufatti e lucer-ne, gradinate e canalette destinatealla raccolta dell’acqua piovana;che evidenziano l’elevato grado diabilità raggiunta dagli esecutori,che sfruttarono perfino faglie eavvallamenti, nell’àmbito delle tec-niche costruttive) utilizzate comeluogo abitativo e, forse, anche perfini cultuali e funerari. Poiché sonomolti i motivi ostativi alla realizza-zione della discarica, la Regionesiciliana dovrebbe negare il con-senso attuativo; prendendo in con-siderazione, oltre a quanto suddet-to, che la cava naturale situata al disotto del pianoro - una valle sugge-stiva per la rigogliosa vegetazionedove scorre il fiume Mulinello - èimportante anche dal punto di vistageomorfologico, nonché per lamacchia mediterranea (una varie-gata aggregazione di specie arbo-ree, erbacee e arbustive), la faunaselvatica e l’avifauna presente nel-l’area.È evidente, dunque, che la realizza-zione della discarica risulta, decisa-mente incompatibile - poiché ver-rebbe compromesso nelle sue pecu-liari caratteristiche - con un luogoche va, invece, salvaguardato e pro-tetto.È fortemente dubbia, pertanto, lalegittimità della realizzazione -considerato che interferisce concontesti archeologici, storici (legrotte, che furono utilizzate anchein epoca bizantina, nel periodo ditransizione tra la dominazionebizantina e quella araba divennero

abitazioni temporanee e, nel XIXsecolo, rifugio - essendo non facil-mente accessibili - di briganti) eambientali notevoli da salvaguarda-re - di una discarica nel pianoro;poiché comprometterebbe definiti-vamente - se venisse realizzata -quest’area archeologica dove sonovenuti alla luce, tra l’altro, oltre aceramica vascolare risalente allafacies castellucciana e utensili liticiin selce e quarzite, pure le 2 plac-chette di osso esposte al Museoarcheologico regionale “PaoloOrsi” di Siracusa, ormai note in let-teratura come gli “ossi a globuli”per i globuletti in esse intagliate,per le quali è stato ipotizzato che sitratti - perché estremamente stiliz-zati - di idoletti di “tipo schemati-co”.Considerata l’importanza che haquesto insediamento preistorico,per la sua salvaguardia sarebbeopportuno, intanto, l’interventodella Soprintendenza ai Beni cultu-rali e ambientali di Siracusa; ancheperché per realizzare la discarica,nel piano regolatore generale A.S.I.del 2002 sembra sia stato omessod’inserire, commettendo una graveleggerezza, pure l’area del pianorodove è presente il villaggio fortifi-cato castellucciano; che pare siastato costruito - a tal propositosarebbe opportuno, considerato chela ricerca archeologica ha interes-sato prevalentemente la zona inter-na alla cinta muraria, una più orga-nizzata e completa esplorazionedell’area e uno scavo archeologicovolto ad acquisire altre conoscenzesulla frequentazione antropica, rin-venire reperti archeologici e adavere informazioni ancora piùattendibili relativi alla sua datazio-ne correlata alla stratigrafia - su unprocedente insediamento stentinel-liano.Non bisogna assolutamente tempo-reggiare e occorre intervenire soler-temente per poter impedire pertempo lo scempio che si apprestanoa compiere - non tenendo contoinoltre dell’impatto ambientale cheverrà causato per lo stravolgimentoche sarà determinato dagli scavi edallo spostamento del materialescavato e anche per l’inquinamentorelativo ai noti processi fisico-chi-mici inquinanti che si verificanoall’interno delle discariche - pur direalizzare la discarica nell’ambitodi un vecchio progetto previsto dalpiano regolatore dell’allora consor-zio A.S.I.

Fortunato Orazio Signorello

Appuntamento al sugge-stivo cortile Platamone

per il “Buk festival della piccola emedia editoria”, un’occasione per inumerosi visitatori di partecipareall’incontro con l’autore Emilio

Sarli che ha presentato il libro: Ladea di Morgantina, il ritorno dellaMadre Terra - Bonfirraro casa editri-ce siciliana, che si è presentata aisuoi lettori con un’ampia offerta cul-turale. “È narrazione di un nòstossingolare, il ritorno a casa della Deadi Morgantina, di una mitica gemmasganciata dal castone di terra,costretta in mani furtive, peregrinaper le botteghe d’oltralpe espostaoltreoceano per il piacere degliocchi”. Dopo aver vagato per ilmondo come Démetra per ritrovarela sua kòre, accende il cuore di Sici-lia e attraverso un percorso intro-spettivo del protagonista Alfeo Ros-

so, si dipana la vicenda della dea dipietra, che nel mito spiega il princi-pio dell’universo, raggiunge l’età delpiombo e del ferro, si colora di poe-sia nei versi di Omero e Ovidio, sistoricizza e sbarca il lettore nell’epo-ca di Ducezio e del sogno di indi-pendenza dei Siculi, tra guerre delPeloponneso e battaglie puniche.Uno scrittore alla specchio tranostalgie epiche in un viaggio miste-rioso e necessario. Hanno partecipa-to alla presentazione del libro le Pre-sidenti dell’Archeoclub Alessandra

Mirabella di Aidone e Giusy Liuz-

zo Catania. A seguire lo spettacolotra mito e storia … Morgantina rivi-ve, in scena “Metamorfosi, mitid’acqua e di fuoco” della compagniateatrale Kalòs di Aidone, direttamagistralmente dall’eclettico regista

favarese d’adozione catanese Calo-

gero Matina. Una performance sul-la dea di Morgantina su tema di Ovi-dio, con un cast pluridisciplinare ebrillante che attraverso i loro lin-guaggi del corpo risvegliano l’ance-stralità di ogni essere umano: lacapacità di sognare, il futuro proprioe altrui, nella cornice di un passatoche crea l’incontro tra passioni vir-tuali navigando nel cuore delle gran-diose civiltà. Costumi sensuali cro-

matici dalle infinite tonalità dei peta-li di un fiore, accompagnati daaccessori dorati dai raggi del sole.Le movenze simboliche dei corpicreano un’esplorazione di segni sug-gestioni offrendo un piccolo atlantedi identità ed emozioni stimolando ilcorpo e la mente per un equilibrioemozionale. Spettacolo applauditis-simo e tra il pubblico una delegazio-ne di giovani studenti del team Expoe Territori dell’Ipsseoa “Karol

Wojtyla” di Catania e il Dirigentescolastico Dott.ssa Daniela Di Piaz-

za. Hanno accompagnato il registaMatina, Sara Minincleri aiutoregia, scenografo Vincenzo Camio-

lo, foto video Erminio Gattuso, ser-ver Lorenzo Calcagno, costumiMarianna Guastella; gli attori:Andrea Rissignolo, Alfredo Red

Calcagno, Alfredo Wolf Calcagno,Gaetano Calcagno, Carmelo

Castagna, Rasheed Olayiwol,

Filippo Giustra, Fernanda Rinal-

do, Enza Gisabella, Giusy Di Pri-

ma, Filippa D’Itria, Giusy Chiara-

monte, Melania Cagno, Cristina

Paternicola, Valentina Fallea,Filippa Castagna, Lina Alù, Car-

men Di Grazia, Maria Elena

Monachino. Alla chitarra Filippo

Silvestre, Angela Randazzo, Gio-

vanni Giagardo.

L.B.

Prospettive - 25 ottobre 2015 11

Un “unicum” per proprietàA rischio a Melilli un importante sito preistorico

strategico-difensiva

Scorcio di Timpa Ddieri,sotto il pianoro del sito preistoricoin pericolo

Atmosfere suggestive

È possibile consultare l’archivio completo dei numeri precedenti diProspettive inerenti all’intero anno 2012, 2013, 2014 e parte del 2015direttamente sul sito del settimanale diocesano www.prospettiveonline.it.Mentre l’acquisto di copie in archivio avviene solo nella sede delperiodico. Inoltre l’abbonamento può effettuarsi anche online.

Archivio ProspettiveAvviso ai lettori

Al Palazzo Platamone il Buk festival della piccola e media editoria

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Nell’Aula Magna di viaLizio Bruno dell’Istitu-

to Alberghiero “Karol Wojtyla” diCatania, dirigente Dott. Daniela Di

Piazza, si è tenuta una conferenza disensibilizzazione sul tema: la dietavegetariana, nell’ambito delle attivitàlegate alla “Settimana dell’alimenta-zione” indetta dal MIUR, in occasionedella “Giornata mondiale dell’ali-mentazione”; relatrice l’esperta Dott.Rosanna La Carruba Asp Catania,dirigente medico del SIAN (Servizioigiene alimenti e nutrizione), in segui-to alla sinergia tra Asp e scuola. All’in-contro hanno partecipato gli alunnidell’indirizzo enogastronomico, chehanno dimostrato notevole interesse,insieme ai docenti di cucina Alfio

Galati, Craparo Michele, Angelo

Papotto e di alimentazione Fiorenti-

no Grazia, Barini Francesca e Pri-

vitera Francesco. L’attività oltre alvalore informativo ha avuto valore dialternanza scuola-lavoro. Sono statipresentati ai ragazzi, in maniera chia-ra ed esaustiva, attraverso slides, glistili alimentari: dieta vegetariana,mediterranea, vegana, fruttariana, cru-dista, paleo, con informazioni detta-gliate, importanti per approfondire ilpercorso di settore per “futuri cuochi”e avere una marcia in più nel mondo

del lavoro, presentando rischi e positi-vità delle diete, che spesso si fa permoda, salute e motivi etici. Lo statuni-tense Dott. Ancel Keys, è stato padre einventore della dieta mediterranea,ritenuta ormai la più completa, dichia-rata dall’Unesco “Patrimonio orale eimmateriale dell’umanità”. La ragionedell’onorificenza è la ricaduta positivache la Dieta Mediterranea possiede neiconfronti della salute. Keys, nato nel1904 a Colorado Spring, fu biologo,fisiologo e nutrizionista presso l’Uni-versità del Minnesota. Inviato alseguito delle truppe durante la Secon-da guerra mondiale si occupò, perconto del Ministero, di un ampio pro-gramma sull’alimentazione. Durante ilsuo soggiorno italiano partecipò alprimo “Convegno sull’Alimentazio-ne” che si tenne a Roma nei primi anni‘50. Alla presenza dei massimi esper-ti, rimase affascinato dal dato dellabassa incidenza delle malattie cardio-vascolari e dei disturbi gastrointesti-nali della regione Campania e dell’i-sola di Creta. Una correlazione chedoveva in qualche modo essere spie-gata scientificamente. Per questaragione fu il promotore del primo stu-dio pilota volto a chiarire il mistero. Adessere sottoposta alle analisi fu lapopolazione di Nicotera, in Calabria.

Pochi anni più tardi, più precisamentenel 1962, si trasferì a Pioppi, una fra-zione del comune di Pollica, nelCilento, dove rimase per oltre 20 annisino alla morte nel 2004 all’età di 100anni, quartier generale dei suoi studiche vennero tradotti, in forma divul-gativa, nel famosissimo libro “Eatwell and stay well”, ovvero Mangiarbene e Stare bene. Un volume che fecerivoluzione a partire dagli Stati Uniti,suo paese d’origine.L’esperta dell’Asp, ha spiegato edelencato i prodotti protagonisti delmodello alimentare mediterraneo:olio evo, pasta, pane, cerali, vino,legumi, frutta, pesce, poca carne etutta la vasta gamma di ortaggi fra cuiprimeggia il pomodoro; un’alimenta-zione valida, equilibrata per un corret-to stile di vita, adatta a qualsiasi età e ingrado di ridurre il rischio che insorga-no malattie tipiche della nostra epocadisturbi cardiovascolari, tumori e obe-sità.Dai dati statistici emerge che i popoliche usano la dieta mediterranea siammalano meno (Italia) invece ipopoli più malati sono Gran Bretagna,Stati Uniti, Olanda. “È necessarioorganizzare la ripartizione dei nutrien-ti per il fabbisogno energetico giorna-liero” come sottolinea La Carruba

riportando le tabelle di orientamentodell’Organizzazione del MinisteroPolitiche Agricole e Ministero dellaSalute, con strategia di educazionealimentare.È già operativo il progetto FED (for-mazione educazione dieta), che ini-zierà a breve i corsi di formazione disecondo livello, dopo il tavolo tecnicoche ha prodotto formatori di primolivello, per creare fra primo e secondolivello una rete sul territorio, per la pro-mozione della dieta mediterranea eformazione per i docenti, come spiegaLa Carruba. L’obiettivo della gior-nata è stato raggiunto, aggiornando eoffrendo competenze necessarie sulvalore della prevenzione, per una vitasana e una corretta alimentazione. La“Giornata mondiale dell’alimentazio-ne 2015”, celebrata a Milano alla pre-

senza del Segretario Generale delleNazioni Unite, Ban Ki-moon, e delDirettore Generale della FAO insiemeal Presidente della Repubblica Italianae dei Ministri italiani dell’Agricolturae degli Affari Esteri, ha rappresentan-do un’opportunità unica per inviare unforte messaggio alla “GenerazioneFame Zero” e renderla protagonistanella sfida per eliminare la fame e lapovertà nei prossimi 15 anni. Peraffrontare le sfide dell’alimentazione èstata creata la “Carta di Milano” con loslogan “Nutrire il pianeta, Energia perla vita” per dar voce a questo bisognodi cambiamento, ridurre lo spreco dicibo del 50%, unendo cittadini e isti-tuzioni per la sostenibilità agricolaalimentare.

Lella Battiato

Prospettive - 25 ottobre 201512

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ed evitare lo spreco

Settimana dell’alimentazione. All’Alberghiero “Karol Wojtyla” incontro sulla dieta vegetariana

Ottimizzare le risorse alimentari