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Per una TEORIA ECONOMICA del VOLONTARIATOÈ possibile formulare una teoria economica che colga ruolo e impatto dell’azione volontaria?

22 giugno 2015, ore 16.30 Via Salaria, 113 - Roma Aula C4, secondo piano

P R O G R A M M A

ApronoSandro Bernardini, direttore del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche (DiSSE)

Renzo Razzano, presidente di SPES - Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio

IntervengonoMarco Musella, ordinario di Economia politica dell’Università Federico II di Napoli

Saverio Gazzelloni, direttore centrale delle statistiche socio-demografiche e ambientali - ISTAT

Romolo De Camillis, direttore generale della DG del terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

ConcludeGregorio Arena, presidente Comitato scientifico del Centro di documentazione sul volontariato e il terzo settore - Presidente Labsus

Contributi diMarco Accorinti, Ksenija Fonović, Guido Memo

Interventi dal pubblico

Francesco Amati - Marco Musella - Maria Santoro, Per una teoria economica del volontariato, Giappichelli, 2015

Il volontariato è un fenomeno strettamente connesso alla gratuità. Sembra, perciò destinato alla insignificanza in una società strutturata sulla produzione per il mercato e lo scambio di equivalenti. Di lavoro volonta-rio, quindi, non dovrebbero occuparsi gli economisti. Il libro propone, invece, una riflessione a tutto campo sulla diffusione in Italia del volontariato, sulla sua valorizzazio-ne economica e sui modi nei quali la teoria

economica può fornirne chiavi d’interpretazione volte a com-prenderne ruolo e funzioni in un mondo in rapida evoluzione. Un mondo nel quale, oggi più di ieri, c’è bisogno del contributo del volontariato, non solo per la ricostruzione del tessuto sociale, ma anche per uno sviluppo economico dal volto umano.