l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

25
Baku non intende sedersi sugli allori di anni di crescita economica sostenuta. Consapevole del fatto che l'attuale benessere deriva in gran parte dallo sfruttamento delle risorse del sottosuolo - in particolare gas naturale e petrolio destinate però a esaurirsi nel tempo - il Governo intende puntare sulla diversificazione delle fonti che compongono il Pil. Logistica (è prevista la realizzazione di nuove zone economiche speciali), agricoltura (si va verso un sistema di coltivazione maggiormente intensivo che imporrà un ammodernamento del parco macchinari) e più in generale l'industria (il settore non-oil negli ultimi anni ha fatto registrare un apprezzamento costante a due cifre) sono i tre ambiti in cui il Paese intende rafforzarsi per confermare la crescita anche nel medio termine. Le maggiori opportunità sono state riassunte nel corso di un Business Forum Italia- Azerbaijan che si è svolto il 13 giugno scorso alla Farnesina e i cui lavori sono stati aperti dal Sottosegretario Benedetto Della Vedova. L’ITALIA È PRONTA AD AFFIANCARE BAKU NELLA SVOLTA POST PETROLIO Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Newsletter online a cura di 7 /16 ANNO XI - 3 AGOSTO 2016 MESSICO Auto e IDE trainano la crescita messicana BOLIVIA Morales a caccia di IDE è sempre più vicino alla UE CONFERENZA ITALIA-AFRICA Country Presentations su Energia, infrastrutture e agroindustria STUDI & ANALISI Qualità e bellezza italiane alla conquista di nuovi mercati COMMESSE 24 PORTOGALLO C’è un’Italia che innova nei cibi gluten-free 8 Articolo a pag. 3 UZBEKISTAN Green Energy e IDE, binomio vincente di Tashkent GIORDANIA La Giordania punta sul green con un corridoio da 146 mln euro INDONESIA Jokowi guarda all’estero per far crescere l’Indonesia MONGOLIA Il Sistema Italia si rafforza con la nuova Ambasciata d’Italia a Ulaanbaatar FOCUS AZERBAIJAN CANADA Il design automobilistico italiano alla conquista del Canada PAESI BASSI Roma e Amsterdam Unione a valore aggiunto INTERVISTA a Giampaolo Cutillo, Ambasciatore d’Italia a Baku 2 8 6 IN QUESTO NUMERO... 5 3 UZBEKISTAN UE e Uzbekistan viaggiano uniti sulla strada dello sviluppo idrico sostenibile 12 Indice 10 11 13 16 15 17 22 9 COSTA D'AVORIO La Costa d’Avorio presenta 21 progetti nel settore dei trasporti CUCINA ITALIANA Enogastronomia pilastro italiano nel mondo TAVOLO FERROVIARIO Africa sub-sahariana: calamita per le imprese italiane del settore ferroviario 19 20 21

Transcript of l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

Page 1: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

Baku non intende sedersi sugli allori di anni di crescita economica sostenuta. Consapevole del fatto che l'attuale benessere deriva in gran parte dallo sfruttamento delle risorse del sottosuolo - in particolare gas naturale e petrolio destinate però a esaurirsi nel tempo - il Governo intende puntare sulla diversificazione delle fonti che compongono il Pil. Logistica (è prevista la realizzazione di nuove zone economiche speciali), agricoltura (si va verso un sistema di coltivazione maggiormente intensivo che imporrà un ammodernamento del parco macchinari) e più in generale l'industria (il settore non-oil negli ultimi anni ha fatto registrare un apprezzamento costante a due cifre) sono i tre ambiti in cui il Paese intende rafforzarsi per confermare la crescita anche nel medio termine. Le maggiori opportunità sono state riassunte nel corso di un Business Forum Italia-Azerbaijan che si è svolto il 13 giugno scorso alla Farnesina e i cui lavori sono stati aperti dal Sottosegretario Benedetto Della Vedova.

L’ITALIA È PRONTA AD AFFIANCARE BAKU

NELLA SVOLTA POST PETROLIO

Ministero degli Affari Esterie della Cooperazione Internazionale

Newsletter onlinea cura di

7/16ANNO XI - 3 AGOSTO 2016

MESSICO Auto e IDE trainano la crescita messicana

BOLIVIA Morales a caccia di IDE è sempre più vicino alla UE

CONFERENZA ITALIA-AFRICA Country Presentations su Energia, infrastrutture e agroindustria

STUDI & ANALISI Qualità e bellezza italiane alla conquista di nuovi mercati

COMMESSE 24

PORTOGALLO C’è un’Italia che innova nei cibi gluten-free 8

Articolo a pag. 3

UZBEKISTAN Green Energy e IDE, binomio vincente di Tashkent

GIORDANIA La Giordania punta sul green con un corridoio da 146 mln euro

INDONESIA Jokowi guarda all’estero per far crescere l’Indonesia

MONGOLIA Il Sistema Italia si rafforza con la nuova Ambasciata d’Italia a Ulaanbaatar

FOCUSAZERBAIJAN

CANADA Il design automobilistico italiano alla conquista del Canada

PAESI BASSI Roma e Amsterdam Unione a valore aggiunto

INTERVISTA a Giampaolo Cutillo, Ambasciatore d’Italia a Baku

2

8

6

IN QUESTO NUMERO...

5

3

UZBEKISTAN UE e Uzbekistan viaggiano uniti sulla strada dello sviluppo idrico sostenibile 12

Indice

10

11

13

16

15

17

22

9

COSTA D'AVORIO La Costa d’Avorio presenta 21 progetti nel settore dei trasporti

CUCINA ITALIANA Enogastronomia pilastro italiano nel mondo

TAVOLO FERROVIARIO Africa sub-sahariana: calamita per le imprese italiane del settore ferroviario

19

20

21

Page 2: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

IN QUESTO NUMERO...

Da qualche anno l'Azerbaijan ha avviato un processo per ridurre la propria dipendenza da petrolio e gas. Per attrarre nuovi capitali sono stati creati porti franchi e introdotti

sgravi fiscali per le aziende internazionali, mentre il Governo ha inve-stito per ammodernare macchinari e processi produttivi.

La gestione delle acque rappresenta uno dei settori in cui i Paesi Bassi sono tradizionalmente all’avanguardia e dove sarà possibile individuare formule di cooperazione con l’Italia. Al pari dell’ Infor-mation Technology, della produzione di energie da fonti rinnovabili e delle nanotecnologie.

Due ricercatrici di un’azienda altoatesina, Dr. Schar Spa, sono state selezionate tra i finalisti dell’European Inventor Award, premio all’in-novazione che si è recentemente tenuto in Portogallo, organiz-zato dall’European Patent Office. Hanno messo a punto un nuovo metodo per la produzione di alimenti per celiaci.

Giorgetto Giugiaro e il design italiano sono stati protagonisti del secondo appuntamento di ‘Italy Inspires You’, la serie di incontri or-ganizzati in Canada per presentare al pubblico canadese i perso-naggi italiani che si sono contraddistinti per creatività e capacità nella scienza, nell’arte e nella tecnologia.

La nuova ‘Lista Negativa degli Investimenti’, recentemente approvata dall’Indonesia, apre la strada ai capitali internazionali con l’obiettivo di stimolare la crescita economica, migliorare il clima degli investi-menti, favorire l’occupazione, aumentare le esportazioni e sostenere lo sviluppo delle PMI.

Con l’apertura dell’Ambasciata d’Italia a Ulaanbaatar la coopera-zione tra Italia e Mongolia è destinata a rinsaldarsi. La tecnologia e il know-how italiani potrebbero dare un contributo significativo ai settori tessile-conciario, delle infrastrutture e dell’edilizia, agro-alimentare e delle energie rinnovabili.

Lo sviluppo delle energie rinnovabili è uno dei pilastri dell’agenda politica del Governo dell’Uzbekistan che punta a generare il 50% dell’energia da centrali solari, eoliche e idroelettriche entro il 2030. Know-how e capitali internazionali sono attesi nel Paese per la rea-lizzazione di nuovi impianti.

La cooperazione tra l’Uzbekistan e l’Unione Europea si sta pro-gressivamente rafforzando anche grazie al progetto a finanziamento europeo - del valore di 20 milioni di euro e durata quadriennale

- che punta alla crescita inclusiva e alla gestione sostenibile delle risorse idriche nelle aree rurali del Paese.

Efficienza e diversificazione energetica sono le linee guida del Go-verno di Amman che, durante il Summit Internazionale sull’Energia, tenutosi in Giordania, ha illustrato gli obiettivi futuri e gli accordi già conclusi nei settori delle energie rinnovabili, del gas naturale, del petrolio e del nucleare.

Il rafforzamento della cooperazione con l’UE in settori strategici come acqua, energia, riforestazione e ambiente è una delle priorità del Governo per lo sviluppo della Bolivia. Un treno bi-oceanico di collegamento tra l’Atlantico e il Pacifico faciliterà il trasporto delle merci in Sudamerica.

L’automotive è uno dei settori di punta dell’economia del Messico. La crescita straordinaria registrata nell’ultimo anno - non solo per quel che riguarda le vendite di veicoli tradizionali ma anche auto elettriche e ibride - apre ulteriori spazi nel Paese alle aziende italiane del comparto.

Riforme e sviluppo sono gli assi portanti delle politiche dei Gover-ni della Repubblica Democratica del Congo, della Guinea Conakry e del Rwanda. In occasione della prima conferenza interministeriale Italia-Africa sono state organizzate Country Pre-sentations e incontri con aziende italiane per favorire una maggiore cooperazione bilaterale soprattutto in settori chiave per lo sviluppo dei Paesi africani, come energia, infrastrutture e agroindustria.

La modernizzazione del settore dei trasporti è al centro del Piano di Sviluppo 2016-2020 della Costa d’Avorio. Il Governo ha recen-temente presentato agli investitori europei una lista di 21 progetti che puntano a promuovere l’industrializzazione e la crescita econo-mica e a potenziare le reti stradale e ferroviaria.

Un protocollo sottoscritto da Maeci, Mipaaf e Miur dà il via libera alla prima Settimana della Cucina Italiana nel mondo che si terrà a fine novembre coinvolgendo la rete diplomatico-consolare e gli istituti di cultura con l’obiettivo di valorizzare all’estero le eccellenze italiane dell’enogastronomia.

L’Africa sub-sahariana - con scarse linee ferroviarie, non elettrificate e a binario singolo - potrebbe presentare interessanti opportunità per le imprese italiane, come è stato illustrato durante la terza ri-unione del Tavolo Ferroviario, organizzato dalla Farnesina per sostenere l’internazionalizzazione delle imprese italiane del settore.

Le vendite di beni di qualità del Made in Italy (Bello e Ben Fatto) continuano a crescere in trenta mercati emergenti. Nel 2021 - se-condo il rapporto ‘Esportare la dolce vita’ - 212 milioni di nuovi ricchi, concentrati soprattutto in Cina, Emirati Arabi Uniti e Russia, acquisteranno prodotti di qualità italiani per 2,8 miliardi di euro.

2Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 20162

Page 3: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

AZERBAIJAN

FOC

USL a forte flessione dei corsi del petrolio registrata lo

scorso anno non ha colto di sorpresa l’Azerbaijan. Da anni, il Paese si sta adoperando per diversificare

la propria economia e affrancarsi - o per lo meno ridurre for-temente la dipendenza - da gas e greggio. I risultati sono fin qui incoraggianti, considerando che tra gli ex Paesi satelliti dell’U-nione Sovietica è tra quelli che possono vantare uno dei mag-giori tassi di crescita.

Lo dimostra il fatto che la marcia della locomotiva azera è avve-nuta per anni ‘a tassi cinesi’, ossia con una progressione media del 20% registrata fra 2006 e 2008 e con punte del 34%. Per quanto concerne dati congiunturali più recenti, nel 2014 il Pil è aumentato del 2,3% e dell’1,9% l’anno successivo attestandosi a 64 miliardi di euro. Le stime di crescita per il 2016 sono sta-te riviste al ribasso e l’inflazione per quest’anno è attesa intor-no al 5,5%, sostenuta anche dalla svalutazione della moneta nazionale, il manat. Nella prima metà del luglio scorso, l’Istituto nazionale di statistica ha reso noto che nella prima metà dell’an-no il Pil è diminuito del 3,4%, dato che si raffronta con una cre-scita del 5,7% registrata nel primo semestre dello scorso anno. La previsione del Governo per l’anno in corso è tuttavia anco-ra con il segno più: a Baku si aspettano infatti un Pil positivo dell’1,8%.

Anche nei prossimi anni l’economia nazionale dovrebbe mar-ciare a tassi di crescita vicini al 2%, per poi tornare a progredi-re gradualmente. In questo senso, a metà aprile sono arrivate le previsioni piuttosto positive tracciate dall’agenzia di rating internazionale Fitch, che vede il Pil attorno all’1,5% nel 2017. “Dovrebbe salire attorno al 4% entro un paio d’anni”, si legge nel report firmato dal senior director Paul Gamble. La casa sta-tunitense vede anche “un’inflazione in crescita a due cifre nel 2016, attorno all’11%, per poi flettere l’anno successivo a circa

il 7%”. Il tutto presupponendo un prezzo di vendita del greggio tra 35 e 45 dollari al barile tra quest’anno e il 2017, valori poi attesi a 65 dollari in un orizzonte più a lungo termine.

Altro aspetto da considerare è rappresentato dalla posizione geografica estremamente favorevole. Il Paese rappresenta infat-ti uno snodo strategico fra Europa e Asia, collocamento ideale per proporsi come ponte di passaggio fra due continenti, lun-go quella che un tempo era la via della seta. Senza contare che il territorio è percorso da diversi corridoi regionali e interna-zionali tra Europa e Asia, ritenuti strategici da entrambe le par-ti.

Segue da pag. 1

Baku nel luglio scorso ha ospitato per la prima volta il Circuit della Formula 1

Il Quartier generale di Sofaz, a Baku. Il fondo sovrano dell'Azerbaijan ha investimenti in Italia per circa 700 milioni di euro

Una guida per fare affari in Azerbaijan

Negli ultimi anni, il Governo è poi riuscito ad aggiudicarsi l’or-ganizzazione di manifestazioni, in prevalenza di carattere spor-tivo, che a livello mediatico promettono di portare ritorni signi-ficativi sotto il profilo dell’immagine, innescando di conseguen-za possibili effetti domino virtuosi anche sull’economia nazio-nale. Ne sono un esempio la realizzazione del circuito cittadi-no di Baku - che poche settimane fa per la prima volta nella sua storia ha ospitato il Gran Premio d'Europa d’automobilismo, evento che si ripeterà a cadenza annuale - oppure i Giochi Olim-pici Europei, che si sono disputati l’estate scorsa nella capitale azera. E sempre a proposito di Governo, va segnalata anche la sostanziale stabilità politica che si registra da tempo: il Presiden-te Aliyev è ininterrottamente al potere dal 2003, rieletto nel 2013 al terzo mandato e manterrà verosimilmente la carica nei prossimi anni.

Proprio Aliyev ha spesso ripetuto nei mesi scorsi che il 2016

3Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 4: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

AZERBAIJAN

FOC

USte caratterizzato da un forte disavanzo - possa riequilibrarsi pro-

gressivamente. Nel 2015, infatti, l’interscambio è ammontato a circa cinque miliardi di euro, solo 660 milioni dei quali rappre-sentato dalle esportazioni dall’Italia. In questo senso sono subi-to arrivate rassicurazioni da parte azera ed è stata espressa l’in-tenzione di aumentare le esportazioni nei settori tradizional-mente associati all’eccellenza del Made in Italy.

Il rendering del nuovo gateway del porto di Alyat

Il portale dell’Azerbaijan Investment Company (Aic)

Quaderno di approfondimenti sull’Azerbaijan

Il sito del nuovo porto di Alyat

verrà ricordato come un anno di svolta dal punto di vista delle riforme, in particolare quelle attese nei trasporti e nella produ-zione di energia elettrica. In questa direzione va anche apprez-zato lo sforzo ingente sostenuto dal Governo che ha iniettato 6,3 miliardi di dollari per sostenere l’economia e attrarre capi-tali internazionali. Sforzi che hanno già prodotto 78.000 nuovi posti di lavoro stabili. Alla luce dei rilevanti programmi di inve-stimento finanziati non solo dal Governo azero ma anche dal fondo sovrano Sofaz (soltanto in Italia, il veicolo ha effettuato investimenti per 0,51 miliardi di euro in titoli a reddito fisso, e ha puntato 100 milioni nel settore immobiliare e altri 45 milio-ni in titoli azionari) ci sono notevoli opportunità per le impre-se italiane in diversi settori: da quello infrastrutturale alle costru-zioni, dall’ingegneria civile ai trasporti, dalle attrezzature per l’in-dustria chimica e petrolchimica all’industria metalmeccanica, pas-sando per i comparti tessile, prodotti di illuminazione, industria metallurgica, agricoltura, tecnologie per la salvaguardia dell’am-biente, materiali per il settore delle costruzioni e sanità.

In campo energetico, in futuro il Paese avrà un ruolo chiave per le rotte degli approvvigionamenti sia nel settore petrolifero sia del gas (Tap e Tanap): questo fronte è ritenuto strategico per le relazioni tra Italia e Azerbaijan e potrebbe creare per le nostre imprese importanti occasioni di partenariato anche in ambito infrastrutturale, considerando che Baku è attivamente coinvol-ta nella progettazione e nella realizzazione di mega-progetti lega-ti all’estrazione e al trasporto del gas. Non di meno, l’Azerbai-jan intende accrescere la capacità produttiva da fonti rinnova-bili - in particolare solare, eolico e geotermico - fronte su cui l’Italia è già oggi il principale partner economico. Se petrolio e gas assicurano la parte preponderante degli introiti del Paese, l’impegno per diversificare l’economia nazionale è sotto gli occhi di tutti e sta iniziando a produrre risultati tangibili, come dimo-stra il fatto che negli ultimi sette anni il settore ‘non oil’ ha regi-strato un tasso di crescita del 9-10%.

In questo senso, opportunità importanti per aziende interessa-te a internazionalizzarsi verso il Caspio potrebbero nascere sul fronte della logistica, dal momento che nel nuovo porto di Alyat è prevista la realizzazione di una zona economica speciale, sog-getta a uno specifico regime normativo più leggero. Lo svilup-po del nuovo porto e della ferrovia Baku-Tbilisi-Kars contribu-iranno a fare di Baku uno snodo importante nel più generale quadro che punta a ridurre del 70% i tempi di trasporto mer-ci fra Cina ed Europa e del 60% quelli fra India ed Europa.

In ambito agricolo, infine, da diversi anni il Paese sta affrontan-do una trasformazione cruciale verso un modello di coltivazio-ne intensivo, fronte su cui è previsto anche un intervento da parte del Governo che contribuirà - sotto forma di incentivi - alla fornitura di materiale più moderno e di semenze di qualità. L’obiettivo è di riuscire a sviluppare condizioni di mercato più competitive, anche attraverso la creazione di un sistema di e-agri-coltura in collaborazione con l’Unione Europea.

[email protected]

Le principali opportunità offerte dal Paese caucasico sono sta-te passate in rassegna il 13 giugno scorso nell’ambito di un Busi-ness Forum Italia-Azerbaijan che si è tenuto nella sede della Far-nesina, manifestazione a cui hanno preso parte oltre 200 impre-se. In coda all’evento sono stati organizzati circa 100 incontri B2B a cura di ICE-Agenzia. I lavori del Forum sono stati aperti dal Sottosegretario Benedetto Della Vedova che si è sofferma-to in particolare sul contributo che l’Italia sta apportando in Azerbaijan in termini d’investimenti e di trasferimento tecnolo-gico e si è auspicato che l’interscambio con Baku - attualmen-

4Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 5: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

AZERBAIJAN INTERVISTA

FOC

US

he cosa sta facendo in concreto l'Azerbai-jan per affrancare l'economia dalla presso-ché totale dipendenza dalle materie prime

estrattive? In quali settori pensa di attuare una diversificazione e in che modo le aziende italiane potrebbero beneficiarne.Negli ultimi mesi, la crisi economica innescata dal calo delle quotazioni petrolifere ha determinato una forte accelera-zione politica, in direzione di processi di riforma e diversifi-cazione dell'economia. Ciò che fino a pochi anni fa si crede-va di poter riuscire a realizzare in un orizzonte temporale di lungo periodo, adesso è diventato una priorità assoluta e immediata. Le riforme in via di elaborazione riguardano alcuni settori cruciali come fisco, dogane o burocrazia e un quadro sistemico di incentivi agli investimenti e alle imprese. Quanto ai settori, oltre a quello energetico - che reste-rà comunque cruciale, spostandosi semmai nel tempo dal petrolio al gas - citerei innanzitutto il petrolchimico e, a se-guire, agricoltura, infrastrutture e logistica, in un più ampio potenziale di opportunità legate alla posizione strategica dell'Azerbaijan, crocevia tra Europa e Asia lungo la cosid-detta 'nuova Via della Seta'. Le aziende italiane sono già ben posizionate nel Paese (nei settori energia e petrolchimico, soprattutto), ma si aprono opportunità decisamente inte-ressanti anche in altri settori, come è emerso ad esempio il 13 giugno scorso durante la Commissione mista e i Business forum bilaterali che si sono svolti alla Farnesina, con un'am-pia partecipazione governativa e di imprese da entrambe le parti.

Nel corso di una recente visita a Baku, Federica Mogherini aveva affermato che l'UE punta a rin-novare gli accodi bilaterali con l'Azerbaijan e ave-va anche sottolineato la necessità di espandere le aree di cooperazione dell'ENP (European Nei-ghbourhood Policy). Quali passi avanti sono stati fatti, nel frattempo?L'Alto Rappresentante Mogherini è venuta a Baku lo scorso 29 febbraio ed è intervenuta, con il Vice Presidente del-la Commissione, Sefcovic, a una riunione di alto livello a cui hanno partecipato i Paesi (tra cui naturalmente l'Italia) impegnati nella realizzazione del Corridoio meridionale del gas, il gasdotto strategico che a partire dal 2020 collegherà il Caspio al nostro Paese e da lì al resto d'Europa. Mi sembra che gli incontri bilaterali che l'AR Mogherini ha avuto con il Presidente Aliyev abbiano creato le premesse necessarie a negoziare una più ampia cornice di relazioni tra Azerbaijan e

L'Ambasciatore d'Italia a Baku, Giampaolo Cutillo

INTERVISTA all'Ambasciatore d'Italia a Baku, Giampaolo Cutillo

C

UE, non solo attualizzando i contenuti del vecchio accordo di cooperazione che risale al 1996, ma anche rafforzando la collaborazione in una pluralità di settori di reciproco in-teresse (trasporti, infrastrutture, educazione, sicurezza, etc). Con il risultato che il negoziato potrà svilupparsi a breve, non appena sarà reso noto il mandato negoziale affidato alla Commissione dagli Stati membri.

Come definirebbe i rapporti diplomatici tra Italia e Azerbaijan?In una sola parola, strategici. Per motivi connessi prima di tutto all'energia e alla cooperazione economica, ma anche per il ruolo equilibrato e il contributo di stabilità che Baku assicura in una regione caratterizzata da dinamiche quan-to mai complesse e delicate. L'Azerbaijan, Paese di antica tradizione islamica, è inoltre uno Stato tollerante e laico, impegnato a contrastare ogni forma di radicalismo ed estre-mismo violento. Ritengo pertanto che Italia e UE siano le-gate al Paese da interessi molto importanti e concreti e che esistano ulteriori margini per rafforzare la cooperazione bilaterale in tutti i settori, tenuto anche conto del capitale di simpatia e ammirazione di cui l'Italia gode in questa parte del mondo da lunga data.

5Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 6: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

PAESI BASSI

PAES

I E M

ERC

ATI

La gestione delle acque rappresenta uno dei settori in cui i Paesi Bassi sono tradizionalmente all’avanguardia e dove sarà possibile individuare formule di cooperazione con l’Italia. Al pari dell’Ict, della produzione di energie da fonti rinnovabili e delle nanotecnologie

ROMA E AMSTERDAMUNIONE A VALORE AGGIUNTO

ei Paesi Bassi ci sono numerosi comparti economi-co-commerciali e scientifico-tecnologici considerati a valore aggiunto, che offrono notevoli possibilità di

sviluppo e rafforzamento delle relazioni bilaterali già in essere con l’Italia.

Un esempio concreto è quello della gestione delle acque. Su questo fronte, gli olandesi hanno sviluppato nei secoli una notevole capacità nel convogliare e gestire l’ac-qua del mare o dei fiumi: basti pensare che i due terzi dei Paesi Bassi sarebbero sommersi se non vi fossero grandi opere di ingegneria idraulica, dighe, pompe idrovore, progetti di sviluppo co-stiero integrato e un’accurata gestione dei bacini idrografici. Grandi opere che, oltretutto, sono in continua evoluzione, come testimoniano i lavo-ri per l’incremento della sicurezza dell’Afsluitdijk che inizieranno l’anno prossimo. Si tratta di una diga di 32 chilometri, progettata nel XVII secolo ma finalizzata solo nel 1932: un’opera monumen-tale che protegge le coste di quattro province dalle inondazioni marittime e che crea il grande lago interno di Ijsselmeer, bacino d'acqua dolce che viene utilizzato nei periodi di siccità. Con l'in-tegrazione di alcune pompe sul lato della città di Den Oever, la diga avrà anche la funzione di pro-durre elettricità.

Altro segmento su cui i Paesi Bassi sono all’avan-guardia è quello delle energie rinnovabili, non tanto per gli obiettivi (entro il 2023 si punta al 16% di energia elettrica prodotta attraverso risorse rinnovabili, oggi siamo all’11,1%), quanto per il mix con cui si cercherà progressivamente di sostituire il gas come primaria fonte d’approvvigionamento e che comprende biomasse, bioenergia, solare, idroelettrico, eolico, biogas e geotermico. In particolare, il Paese punta con decisione sui parchi eolici off-shore, per i quali solo nel 2015

Nsono stati stanziati 62,4 milioni con l’obiettivo di portare la capacità a 4.450 Mw entro il 2023. Tra quelli in fase di costru-zione spiccano Luchterduinen (lo gestirà Eneco) e Gemini, progetto che a sua volta include i parchi di Buitengaats e Zee-Energie destinati a produrre 600 Mw di energia e finanziati da un pool di imprese internazionali guidato dalla canadese Northland Power. Sul fronte on-shore, sono in costruzione due parchi (per altri cinque si è invece alla fase autorizzativa):

I lavori per la realizzazione del parco eolico off-shore di Luchterduinen

Il sito della Direzione Generale dei Lavori Pubblici e Gestione delle Acque

Zuidlob e Nop. Quest’ultimo punta a soddisfare il fabbisogno elettrico di circa 400.000 famiglie. Nel 2015 i Paesi Bassi han-no importato energia per un valore di circa 64,57 miliardi di euro, contro 58,46 mld di esportazioni, con un saldo negativo - quindi - di oltre sei miliardi.

Risultati ragguardevoli sono anche quelli ottenuti sulle politi-che per il riciclo dei rifiuti, dove la carenza cronica di superfici del territorio da destinare a discariche hanno spinto per ne-cessità gli abitanti a portare ai vertici europei le percentuali di riciclo, con punte del 94% per i metalli, 82% per carta e cartone e 79% per il vetro. Contestualmente, entro il 2022 si punterà a dimezzare incenerimento e discarico dei rifiuti pro-

6Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 7: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

PAESI BASSI

PAES

I E M

ERC

ATI

dotti nel Paese, passando da 10 a 5 milioni di tonnellate/anno. Sul fronte del gas, si prevede che le riserve naturali si esauri-ranno entro 10/15 anni, trasformando il Paese da esportato-re a importatore. Il dicembre 2015 da questo punto di vista è stato uno spartiacque, poiché per la prima volta l’import di gas ha superato l’export. Il Governo si è comunque mosso per tempo incentivando la produzione di gas da biomasse attraverso la fermentazione o rigassificazione. E’ inoltre in fieri uno studio sugli impatti legati all’estrazione del gas da scisti, che non sarà comunque consentita prima del 2020.

to della più tradizionale birra. Dal 2005, la crescita è costante di 0,1 litri/anno pro capite e nel 2014 ha raggiunto i 20,3 litri (rispetto ai circa 35 che vengono consumati in Italia). Negli anni ’90 la produzione di vino autoctona - in precedenza ine-sistente - ha visto un discreto sviluppo con nuove tipologie di vitigni resistenti al clima locale. La produzione resta comun-que di nicchia, su 300 ettari complessivi, e il consumo riguarda per lo più la produzione dall’estero. In questo contesto, l’Italia è quinto Paese d’importazione, con una quota del 9,1% in calo dall’11,43% del 2011. La ragione di tale difficoltà è legata alla forza del canale Gdo, dove la presenza di vini di qualità è piuttosto carente.

Sul fronte dell’information technology, i Paesi Bassi sono poi tra gli Stati europei con la più ampia diffusione e occupano addirittura il primo posto in termini di connettività nelle reti a banda larga. Tra 2008 e 2014, le vendite attraverso internet sono cresciute del 134%. Per il biennio 2016-17, il Governo ha stanziato 61,7 milioni per ricerca e sviluppo Ict, di cui 38,72 milioni di fondi pubblici e 23 da privati. Una via pressoché obbligata, considerando che circa il 70% dell’innovazione nei Paesi Bassi è strettamente legata proprio all’Ict e consente sviluppi ritenuti cruciali in aree come la gestione delle acque, i trasporti, la meccanica e l’agricoltura. Importanti fonti di oc-cupazione e di sviluppo tecnologico sono infine le micro e le nanotecnologie, basate principalmente su iniziative di Pmi. In particolare, le nanotecnologie vengono utilizzate nell’indu-stria aerospaziale, ambito in cui l’interesse nel Paese è segna-lato in crescita costante.

[email protected]

Lungo i 32 chilometri della diga Afsluitdijk nel 2017 inizieranno importanti lavori per incrementare la sicurezza

Il portale della Nederlands Olie en Gasportaal

Il sito di Bionext

In decisa salute è anche lo stato del comparto agroalimenta-re, dove operano 636.000 lavoratori per un valore aggiunto di 43,9 miliardi registrato nel 2015. In particolare, la parte del leone la fa l’agricoltura biologica, segnalata in crescita ten-denziale del 10% a fine 2014 per un fatturato complessivo di 1,14 miliardi. Un trend che non si è interrotto neppure l’anno successivo, considerando che nei primi otto mesi del 2015 le vendite al dettaglio hanno fatto segnare un ulterio-re progresso del 15%. Secondo una rilevazione effettuata da Bionext, il consumo olandese di cibi sostenibili sarebbe del 2,7%. Il numero di aziende biologiche certificate nel Paese ammontava lo scorso anno a 1.600 e l’area coltivata a bio è stata di 58.645 ettari, pari a una crescita del 12,8% rispetto a cinque anni prima.

Il progressivo affermarsi di una ristorazione di alto livello ha poi portato a una crescita costante del vino di qualità a scapi-

Nei Paesi Bassi, il consumo anno pro capite di vino di qualità ha raggiunto ha raggiunto i 20,3 litri, a scapito della birra

7Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 8: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

PORTOGALLO-CANADA

C’È UN’ITALIA CHE INNOVA NEI CIBI GLUTEN-FREE

C’era anche un’azienda italiana tra le quindici finaliste dell’undicesima edizione dell’ European Inventor Award, premio all’innovazione organizzato a Lisbona dall’European Patent Office (Epo) all’inizio dello scorso giugno. Si tratta di Dr. Schar Spa, società che ha sede a Postal (Bolzano) e che - come recita il sito corporate del gruppo - si occupa fin dal 1922 di produrre e commercializzare prodotti per un’alimentazione sana. In questo senso, già agli inizi degli anni ’80 la società è stata apripista nell’avviare strette collaborazioni con medici e associazioni di celiaci per creare una linea completa di prodotti senza glutine, ambito in cui ha via via conquistato negli anni successivi un ruolo di assoluta leadership a livello nazionale: è infatti ascrivibile all’azienda e alle sue controllate il 47% delle vendite di settore sul territorio italiano, il 40% in Europa e una fetta crescente negli Stati Uniti. Il gruppo altoatesino impiega oggi più di 1.070 risorse e, oltre a varie acquisizioni internazionali, ha trasferito il proprio laboratorio di ricerca presso il Distretto Scientifico di Trieste.

L’Impresa - ancora oggi in mano al fondatore altoatesino, Ulrich Ladurner - conserva tuttora il proprio carattere familiare; unisce business e ricerca focalizzando la strategia sull’estensione del brand tramite i nuovi canali dell’alimentazione e della distribuzione moderna e dell’Horeca, creando linee dedicate per pizzerie e ristoranti e alberghi. Attorno al marchio ruota oggi una filiera integrata che dalla materia prima arriva fino allo ‘chef online’

che dispensa consigli e ricette. Il brevetto sviluppato da Virna Cerne e Ombretta Polenghi, due ricercatrici che si sono formate entrambe all’Università di Udine, riguarda un nuovo metodo per la produzione di alimenti senza glutine che consiste nell’isolare ed estrarre dal granoturco proteine con una struttura molecolare simile a quella del glutine, replicando sapore, consistenza e complesso chimico dei prodotti da forno realizzati con autentica farina di grano e rendendoli pertanto più appetibili in quanto simili per gusto e consistenza ai prodotti a base di cereali. Il processo di estrazione scoperto dalle due ricercatrici costituisce dunque un importante contributo alla qualità della vita di tutte le persone che soffrono di disturbi di celiachia e di intolleranza al glutine, oggigiorno sempre più numerosi e stimati in circa l’1% dell’intera popolazione mondiale.

Secondo alcuni dati riportati nelle riviste specializzate, nel 2015 i consumatori in tutto il mondo hanno speso oltre quattro miliardi di euro in alimenti senza glutine e si prevede che entro il 2020 il giro d’affari possa crescere di oltre il 70% sfiorando i sette miliardi. Per quanto riguarda l’Italia, la diffusione dei test per la diagnosi precoce ha fatto emergere negli ultimi anni casi di celiachia in continua crescita, di pari passo con l’aumento della richiesta di prodotti privi di glutine.

[email protected]

IL DESIGN AUTOMOBILISTICO ITALIANO ALLA CONQUISTA DEL CANADA

Il design italiano è stato celebrato nel secondo appuntamento di ‘Italy Inspires Canada’, la serie di conferenze - due all’anno - dedicata al professor Emilio Goggio, storico capo di italianistica presso la University of Toronto, e promossa dal Consolato Generale d’Italia, dall’Istituto Italiano di Cultura, dalla Goggio Chair in Italian Studies della University of Toronto e dall’Altra Italia-ARIO (la recente unione tra l’associazione culturale della comunità italiana a Toronto e l’associazione dei ricercatori italiani in Ontario). L’obiettivo degli incontri, inaugurati nel mese di novembre 2015 con il Capitano Samantha Cristoforetti, - la prima donna italiana entrata negli equipaggi della Stazione Spaziale Internazionale - è quello di presentare al pubblico canadese i personaggi italiani che si sono contraddistinti per creatività e capacità nei settori della scienza, dell’arte e della tecnologia.

A fine maggio è stata la volta di Giorgetto Giugiaro, uno dei designer di automobili più prolifici e noti al mondo (ha disegnato circa 200 modelli in oltre 60 anni di carriera) che è stato insignito, nel 1999, del titolo di ‘Car Designer of the Year’ e inserito, nel 2002, nella Automotive Hall of Fame. Oltre al design automobilistico Giugiaro è conosciuto anche per i progetti sviluppati con Italdesign, le macchine fotografiche per Nikon, i prototipi di computer per Apple, il lungomare dei navigatori di Porto Santo Stefano, lo Juventus Stadium, i mobili per gli uffici di Okamura Corporation, gli orologi per Seiko e addirittura la pasta ‘Marille’ per il pastificio Voiello.

Giugiaro, intervistato dal designer canadese, Paul Deutschman, presso la Walter Hall della University of Toronto, ha ripercorso le tappe più importanti della sua lunga carriera, illustrando particolari aspetti della progettazione di vetture che hanno fatto la storia del design automobilistico: dalla Ferrari 250 Gt alla Fiat Panda, dalla Lotus Elite alla Volkswagen Golf, dalla Maserati Quattroporte alla Fiat Punto. L’evento ha attratto un pubblico di oltre 500 appassionati e ha suscitato l’interesse dei principali media canadesi (Toronto Star e National Post), nonché delle maggiori riviste del settore (Wheels, Driving e Autos).

[email protected]

Il designer italiano, Giorgetto GiugiaroPA

ESI E

MER

CAT

I

8Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 9: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

INDONESIA

JOKOWI GUARDA ALL’ESTEROPER FAR CRESCERE L’INDONESIA

L e relazioni economiche tra Italia e Indonesia si stan-no consolidando nel corso degli anni e le numerose imprese italiane già presenti nel Paese stanno pro-

gressivamente acquistando fette maggiori di mercato. L’inter-scambio commerciale nel 2014 ha registrato un aumento del 2,1% rispetto all’anno precedente, attestandosi a 3,69 miliar-di di euro. Le esportazioni italiane - prevalentemente di beni strumentali - sono cresciute del 5,5% passando da 1,13 miliar-di di euro nel 2013 a 1,20 miliardi nel 2014 e le importazio-ni - soprattutto di materie prime naturali (olio di palma) o minerali (carbone) - hanno registrato un incremento del 4,2%, toccando quota 2 miliardi di euro.

Per stimolare ulteriormente la crescita del Paese e far fron-te alla diminuzione dell’export di materie prime e alla fles-sione dei consumi interni, il Presidente indonesiano Joko Widodo ha dato avvio a un processo di apertura e moder-nizzazione dell’economia che ha portato all’adozione - a par-tire dallo scorso mese di settembre - di dodici pacchetti di misure. Inoltre, il Governo ha recentemente adottato, con il Decreto Presidenziale 44/2016, una nuova ‘Lista Negativa degli Investimenti’ (negativa perché non elenca i settori aper-ti a una quota di investimenti esteri pari al 100%) con gli obiettivi di migliorare il clima degli investimenti, introdurre aperture per attrarre più capitali internazionali, creare nuo-ve opportunità occupazionali, aumentare le esportazioni e sostenere lo sviluppo delle PMI.

La normativa, che è stata approvata in sostituzione della pre-cedente lista del 2014 dopo un lungo dibattito interno a cui hanno partecipato anche associazioni di categoria, istituzio-ni e camere di commercio straniere, ha posto par ticolare attenzione allo sviluppo della rete infrastrutturale tramite investimenti sia nazionali che stranieri. Nel dettaglio, il decre-to (che non può essere applicato nelle Zone Economiche Speciali) distingue tra i settori chiusi agli investimenti stranie-ri, quelli riservati alle micro, piccole e medie imprese o aper-ti a partnership con le PMI (145 comparti che includono, per

La nuova ‘Lista Negativa degli Investimenti’, recentemente approvata dal Governo indonesiano, apre il Paese ai capitali internazionali con l’obiettivo di stimolare la crescita economica, migliorare il clima degli investimenti, favorire l’occupazione, aumentare le esportazioni e sostenere lo sviluppo delle PMI

Il Presidente dell'Indonesia, Joko Widodo

esempio, i servizi di consulenza e design architettonico nel-le opere di costruzione) e settori in cui l’investimento stra-niero è consentito con delle limitazioni. Per tutti gli altri com-parti non elencati nel provvedimento sono invece ammessi IDE senza alcuna restrizione.

Rispetto al passato la nuova lista rappresenta senza dubbio un passo in avanti per le aziende internazionali che intendo-no investire in Indonesia, grazie a norme più chiare che pre-vedono tre quote massime di proprietà straniera (49%, 67% e 95% in base ai settori), procedure più semplici e tempi più brevi per il rilascio delle licenze. E’ aumentato, per esempio, il numero di settori in cui è ammesso un investimento del 100% di capitale straniero. I 35 nuovi compar ti includono ambiti di interesse anche per le imprese italiane: farmaceu-tico, commercio online, industria cinematografica, turismo, distribuzione, ristorazione, logistica del freddo, materie pri-me per l’industria farmaceutica, servizi ospedalieri, gestione delle autostrade e trattamento dei rifiuti (che nella norma-tiva del 2014 prevedevano una quota massima di investimen-ti esteri pari al 95%).

Inoltre, sono diminuiti (da 664 a 515) i settori aper ti con limitazioni. I comparti dei trasporti, delle infrastrutture e dei servizi di supporto (per esempio la movimentazione marit-tima delle merci), così come il settore dell’energia geotermi-

PAES

I E M

ERC

ATI

I dettagli della nuova ‘Lista Negativa degli Investimenti’

9Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 10: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

MONGOLIA

ca, hanno visto aumentare al 67% la quota di investimenti stranieri consentita (precedentemente fissata al 49%). Per gli investitori dell’Asean, è invece prevista un’eccezione che pre-vede limiti di investimento più elevati (al 70%) in determina-ti settori che includono i servizi di consulenza nelle attività di costruzione ad alto rischio o a elevata tecnologia. Sono infine stati ridotti i settori totalmente chiusi ai capitali inter-nazionali che precedentemente riguardavano, per esempio, la costruzione di una rete elettrica ad alta tensione, il tra-sporto via terra e la gestione di porti marittimi e fluviali.

Sotto il profilo regolamentare, un segnale positivo - che va incontro alle richieste avanzate anche da parte europea - e' rappresentato dall'introduzione di un meccanismo di moni-toraggio, valutazione e risoluzione delle controversie, rego-lato dal Ministero per gli Affari Economici. Questo nuovo sistema, sebbene ancora lontano dalla terzietà di un foro giu-risdizionale, è però un passaggio fondamentale che garanti-sce la maggiore efficienza auspicata dagli investitori.

[email protected]

IL SISTEMA ITALIA SI RAFFORZA CON LA NUOVA AMBASCIATA D’ITALIA A ULAANBAATAR

Lo scorso 17 giugno sono state presentate al Presidente mongolo, Tsakhiagiin Elbegdorj, le lettere credenziali per l’accreditamento dell’Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario d’Italia a Ulaanbaatar, Andrea De Felip, in occasione dell’apertura della nostra Ambasciata in Mongolia. Durante il colloquio sono state illustrate le potenziali partnership tra i due Paesi in particolare nei settori tessile-conciario, delle infrastrutture e dell’edilizia, agro-alimentare e delle energie rinnovabili, in cui la tecnologia e il know-how italiani potrebbero apportare miglioramenti significativi alla catena produttiva mongola. Inoltre, il Presidente ha auspicato l’intensificazione della collaborazione bilaterale nel campo dell’istruzione, attraverso la promozione di scambi studenteschi e accademici che permetteranno agli studenti mongoli di perfezionare la propria formazione in Italia, in particolare nelle discipline artistiche e musicali.

Gli interessi attuali e potenziali dell’Italia nei confronti della Mongolia sono anche stati alla base della visita ufficiale del Presidente del Senato, Pietro Grasso, in occasione del ‘IX Meeting del partenariato parlamentare Asia-Europa’ che si è tenuto a Ulaanbaatar nello scorso mese di aprile. La missione - quella di più alto livello mai effettuata nel Paese da parte italiana - si è posta il duplice obiettivo di rinsaldare la cooperazione bilaterale e di assicurare continuità tra le Presidenze italiana e mongola del dialogo parlamentare Asia-Europa. Il Presidente Grasso ha anche avuto la possibilità di visitare lo stabilimento produttivo dell’azienda Gobi, il principale marchio locale per la lavorazione e la produzione di cashmere, che è dotato per il 40% di macchinari italiani.

www.esteri.it

Il Presidente del Senato, Pietro Grasso, con il Ministro degli Esteri mongolo, Lundeg Purevsuren, durante la visita di stato in Mongolia

PAES

I E M

ERC

ATI

Il Parlamento indonesiano a Jakarta

Il portale del Governo dell’Indonesia

Il portale del Presidente della Mongolia

10Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 11: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

UZBEKISTAN

GREEN ENERGY E IDEBINOMIO VINCENTE DI TASHKENT

L' Uzbekistan è da sempre conosciuto per la grande disponibilità di combustibili fossili. Secondo recenti stime le riserve di gas naturale sono pari a 1,8 mila

miliardi di metri cubi, il petrolio ha toccato quota 0,6 miliar-di di barili e il carbone fossile 1,9 miliardi di tonnellate, volu-mi che collocano il Paese al quarto posto in Eurasia e al ven-tesimo a livello globale. Il Governo uzbeko, nonostante la gran-de disponibilità di materie prime standard, sta manifestando sempre più la volontà di sostenere soluzioni energetiche alter-native, che utilizzino fonti rinnovabili, in particolare energia solare. Il potenziale di sviluppo dell’energia green è enorme e l’utilizzo di pannelli solari, biomasse e turbine eoliche potreb-be risolvere molti dei problemi legati all’isolamento di quel 65% della popolazione che abita nelle zone rurali del Paese e che non ha accesso alla rete elettrica nazionale.

Lo sviluppo delle energie rinnovabili è uno dei pilastri dell’agenda politica del Governo dell’Uzbekistan che punta a generare il 50% dell’energia da centrali solari, eoliche e idroelettriche entro il 2030. Know-how e capitali internazionali sono attesi nel Paese per la realizzazione di nuovi impianti

Il tavolo di lavoro del seminario sullo sviluppo delle energie rinnovabili in Uzbekistan

Il portale del Movimento Ecologico e l’Ambiente dell’Uzbekistan

La priorità attribuita al settore dal Governo è dimostrata dal seminario sullo sviluppo delle energie rinnovabili dal titolo 'Legislative and Practical Support for the Development of Renewable Energy: National and Foreign Experience', che si è tenuto a inizio giungo a Tashkent. L’evento, organizzato dal Consiglio Centrale per il Movimento Ecologico e l’Ambiente dell’Uzbekistan, dal Parlamento e dall’Osce, ha visto la parte-cipazione di Undp, Ambasciata di Germania, Ambasciata di

Una stazione a energia solare nell'area di Bukhara

Gran Gretagna e di membri del governo uzbeko, dirigenti di strutture statali e responsabili di alcune aziende locali e stra-niere, riuniti con l’obiettivo di portare il tema dell’energia gre-en in primo piano nell’agenda politica nazionale e attrarre così maggiori IDE nel Paese. Una tavola rotonda sulle idee e le esperienze dei partecipanti nel settore dello sviluppo del-le energie rinnovabili è stata preceduta dalla visita alla stazio-ne solare dell’Accademia delle Scienze dell’Uzbekistan - ubi-cata nell’area di Parkent, all’interno della regione di Tashkent - che produce un megawatt di elettricità.

Tra i punti analizzati durante il seminario, sia la parte uzbeka sia gli interlocutori internazionali, hanno attribuito priorità assoluta all’elaborazione di una disciplina adeguata al settore che si basi su una normativa moderna per lo sviluppo delle energie rinnovabili nel Paese, in grado di attrarre maggiori capitali internazionali, know-how ed esperti per la realizzazio-ne di nuovi impianti. Il Governo prevede, per esempio, l’intro-duzione di speciali agevolazioni - da studiare caso per caso - per assicurare agli investitori esteri speciali diritti, tutele e benefici per quanto riguarda gli aspetti doganali e la tassazio-ne.

Al momento sono già in fase di realizzazione alcune stazioni a energia solare nelle città di Samarcanda e Bukhara. E’ pre-vista inoltre la costruzione di 6 nuovi impianti da 100 Mw cia-scuno, l’ammodernamento di quelli già in uso e la realizzazio-ne di stazioni di minore entità destinate ad alimentare singo

PAES

I E M

ERC

ATI

11Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 12: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

UZBEKISTAN

Il sito del Governo dell’Uzbekistan

La necessità di approfondire la cooperazione tra Unione Europea e Uzbekistan trova conferma nel Multi-Annual Indicative Program elaborato dalla UE che, per il periodo 2014-2020, ha destinato 168 milioni di euro al supporto dello sviluppo rurale nel Paese. Il progetto a finanziamento europeo ‘Gestione sostenibile delle risorse idriche nelle aree rurali dell’Uzbekistan’, che è stato recentemente avviato, riflette le priorità già individuate dalla Welfare Strategy uzbeka che mira a introdurre migliorie a livello tecnico e istituzionale nel settore della gestione delle acque per favorire al tempo stesso efficienza e utilizzo consapevole.

L’iniziativa europea contribuirà alla crescita inclusiva e sostenibile del settore rurale uzbeko in un contesto di continuo cambiamento climatico, avrà una durata quadriennale e un valore di 20 milioni di euro. Dodici milioni saranno gestiti dalla cooperazione tedesca GIZ in cooperazione con l’International Water Management Institute (Inwi), l’agenzia per l’ambiente austriaca (UmweltBundesamt) e l’agenzia del Ministero dell’Agricoltura italiano (Crea) e saranno in gran parte utilizzati per la definizione degli aspetti legislativi locali. Ulteriori 5 milioni di euro sono stati invece assegnati allo United Nations Development Program (Undp) per realizzazioni tecniche nell’ambito del water management (training, irrigazione e water code) da

implementare nel settore rurale in sei regioni del Paese. I restanti 3 milioni saranno infine gestiti direttamente dalla Rappresentanza europea per attività di ordine amministrativo. Il ruolo italiano nel progetto sarà limitato inizialmente a una consulenza del valore di 300 mila euro ma, se gestito come Sistema Paese, potrebbe favorire ulteriori coinvolgimenti. Per esempio nei prossimi mesi dovranno essere acquistati materiali e macchinari per l’irrigazione e la GIZ ha già richiesto informazioni circa aziende operanti nel settore. Si profilano quindi opportunità interessanti anche per il Made in Italy.

[email protected]

UE E UZBEKISTAN VIAGGIANO UNITI SULLA STRADA DELLO SVILUPPO IDRICO SOSTENIBILE

I problemi connessi all'irrigazione sono tra le priorità del pro-gramma finanziato dall'UE per preservare la produzione agricola del Paese

larmente gli agglomerati urbani, industriali, agricoli e terziari di tutto il Paese. L’obiettivo del Governo è quello di genera-re - entro il 2030 - il 50% dell’energia totale necessaria quo-tidianamente al Paese attraverso l’uso di fonti rinnovabili, con un notevole passo in avanti rispetto alla situazione attuale che vede soltanto il 15% della produzione da centrali solari, eoli-che o idroelettriche.

E’ importante infine sottolineare che gli sforzi delle Autorità si concentreranno soprattutto sul settore eolico e solare, dato che il Paese gode di circa 320 giorni di sole all’anno - di cui oltre 280 privi di pulviscolo e nuvole - mentre sono minori le potenzialità del settore idroelettrico che si basa (ad ecce-

zione della centrale di Charvak, una delle più grandi di tutta l’Asia centrale) su una rete di piccoli impianti creati sfruttan-do i limitati canali di acque che attraversano l’Uzbekistan.

[email protected]

La gestione sostenibile delle risorse idriche, soprattutto nelle aree rura-li, è una delle priorità dell'Uzbekistan

Il Multi-Annual Indicative Program 2014 - 2020 dell’UE per l’Uzbekistan

La centrale idroelettrica di Charvak, a 70 Km da Tashkent, ha una capa-cità di 600 Mw ed è una delle più grandi dell'Asia centrale

PAES

I E M

ERC

ATI

12Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 13: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

GIORDANIA

PAES

I E M

ERC

ATI

I l settore energetico è al centro della Strategia Nazio-nale 2007-2020 della Giordania che punta a incremen-tare l’efficienza e a diversificare il mix energetico nazio-

nale per ridurre l’elevata dipendenza dall’estero (attualmente il 97% del fabbisogno dipende dalle importazioni), a fronte di un aumento della domanda di energia elettrica che, nel 2015, è cresciuta del 5,1% rispetto al 2014, attestandosi a 18,7 GWh contro i 17,7 dell’anno precedente. Il Summit Internazionale sull’Energia, che si è tenuto nello scorso mese di maggio ad Amman e a cui hanno partecipato i Ministri competenti di Gior-dania, Egitto e Palestina, insieme ad alti funzionari governativi, rappresentanti del settore privato e delle principali istituzioni finanziarie internazionali, è stato l’occasione per fornire un qua-dro generale delle iniziative che il Governo giordano ha in pro-gramma in ambito energetico.

In apertura del summit, la società elettrica nazionale Nepco ha firmato due memorandum d’intesa: il primo con l’azienda sta-tale algerina Sonatrach che, a partire dal prossimo mese di set-tembre, fornirà gas naturale e petrolio alla Giordania e il secon-do con la società giordano-egiziana Fajr for Natural Gas Transmis-sion and Supply (partecipata al 25% dal Ministero delle Finan-ze egiziano) per forniture di gas naturale rivolte soprattutto al settore industriale. Il Ministro egiziano del Petrolio e delle Risor-se Minerarie, Tariq El Mola, ha previsto il ripristino delle forni-ture di gas naturale verso la Giordania a partire dal 2021, ponen-

Efficienza e diversificazione energetica sono le linee guida del Governo di Amman che, durante il Summit Internazionale sull’Energia che si è tenuto nel Paese, ha illustrato gli obiettivi futuri e gli accordi già conclusi nei settori delle energie rinnovabili, del gas naturale, del petrolio e del nucleare

LA GIORDANIA PUNTA SUL GREENCON UN CORRIDOIO DA 146 MLN EURO

do così fine alla sospensione iniziata nel 2011 a causa dei ripe-tuti attacchi terroristici nella regione del Sinai. La Giordania ha inoltre firmato un MoU con l’Autorità per l’Interconnessione dei Paesi del Golfo, che permetterà di connettere le reti elet-triche degli stati dell’area con il sistema nazionale giordano, pas-sando attraverso l’Arabia Saudita. L’interconnessione è infatti considerata tra i metodi più efficienti per tagliare i costi del car-burante e ridurre l’inquinamento ambientale, favorendo così uno sviluppo energetico sostenibile.

Per quanto riguarda le energie rinnovabili la Giordania punta a raggiungere il 20% di produzione elettrica green entro il 2020, contro il 3-4% attuale. Il Governo ha annunciato che a breve definirà le imprese pre-qualificate per la partecipazione al pro-getto ‘Green Corridor’, nato con l’obiettivo di estendere la rete elettrica nella regione centro-meridionale della Giordania. Il contratto per l’avvio dei lavori (previsto per il 2018) dovrebbe essere assegnato entro la fine dell’anno. Il progetto avrà un costo complessivo di 146 milioni di euro, di cui 88 milioni saran-

La firma del Mou tra Abdel Fattah Al-Daradkeh, General Manager di Nepco e Fouad Rashad, Presidente della società giordano-egiziana Fajr

Il portale del Jordan International Energy Summit 2016 Il giacimento di Tamar in Israele

13Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 14: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

GIORDANIA

PAES

I E M

ERC

ATI

Il terminal per il trasferimento di gas naturale nel porto di Aqaba

no finanziati dalla European Investment Bank. I principali finan-ziatori (tra cui figurano anche UE e Agence Francaise de Deve-loppement) hanno presentato al Ministero dell’Energia la richie-sta di diramare nuovi bandi di gara nei settori eolico e solare nel prossimo autunno, dato che i precedenti sono stati annul-lati nel 2014 a causa dell’incapacità di assorbimento della rete attuale. A oggi i progetti assegnati nel settore delle rinnovabili sono 12 per l’energia solare e 5 per quella eolica - tra questi spicca la Tafileh Wind Farm, il parco eolico composto da 38 tur-bine per una capacità installata complessiva di 117 Mw, che è stato finanziato dalla Cassa Depositi e Prestiti tramite il fondo InfraMed - e generano nel complesso 1.000 Mw di elettricità, di cui 500 connessi alla rete nazionale entro la fine dell’anno.

I dettagli della Strategia Energetica Nazionale 2007-2020

nire gas naturale per 15 anni (per un valore totale di 15 miliar-di di dollari) anche se l’accordo non è ancora stato siglato in attesa che la Commissione Antitrust definisca il regime di con-correnza all’interno del mercato israeliano. Inoltre, la Giordania ha recentemente concordato di acquistare gas naturale lique-fatto a prezzi agevolati dal colosso russo Gazprom mentre rima-ne forte l’interesse del Paese a realizzare - in collaborazione con l’Iraq - un gasdotto e un oleodotto di oltre 1.600 Km che colleghi Bassora e Aqaba e permetta la fornitura di oltre 250 milioni di piedi cubici di gas e di un milione di barili di petrolio al giorno. Proseguono infine le trattative tra i Governi giorda-no e cipriota per rafforzare la collaborazione energetica, in par-ticolare in relazione al giacimento di gas naturale Afrodite.

Sul fronte petrolifero la Jordan Petroleum Refinery Company sta continuando la ricerca di finanziatori e partner strategici per ampliare l’unica raffineria del Paese. Il piano di espansione ela-borato dal Governo ha un valore di 1,6 miliardi di dollari per 4 anni e dovrebbe consentire all’impianto di incrementare la propria capacità produttiva da 70 mila a 12 mila barili al gior-no.

Lo sviluppo del nucleare è un altro dei pilastri del quadro ener-getico giordano. Il Primo Ministro, Abdullah Ensour, durante il summit ha sottolineato gli sforzi che il Governo sta compien-do per l’attuazione del progetto di costruzione della prima cen-trale nucleare del Paese - ad Amra, nella regione di Zarqa - in collaborazione con la società russa Rosatom, che sarà proprie-taria del 49,9% del progetto, mentre la parte restante pari al 50,1% sarà detenuta dal Governo giordano. L’impianto, che ha un costo stimato di circa 10 miliardi di dollari, sarà composto da due reattori con una capacità di 1.000 Mw ciascuno, il pri-mo dei quali dovrebbe essere operativo entro il 2023 mentre il secondo entro il 2025. Una volta terminata, la centrale pro-durrà il 48% del fabbisogno energetico giordano. Inoltre, sta per essere ultimata la costruzione di un reattore di ricerca, con una capacità di 5 Mw, alla Jordan University for Science and Techno-logy. Il reattore - realizzato da una società coreana - sarà utiliz-zato come centro di formazione per i responsabili della futura centrale nucleare.

Infine, Nepco - nell’ambito della strategia di diversificazione energetica nazionale - ha espresso la volontà di incrementare l’utilizzo di shale oil che dovrebbe arrivare a coprire il 16% del fabbisogno nazionale entro il 2020. La società estone Eesti - che si era aggiudicata la gara per la realizzazione (entro il 2019) di un impianto da oltre 500 Mw con un investimento da 2,2 miliardi di dollari - ha recentemente ceduto le quote di mag-gioranza del progetto alla cinese Yudean che ha già siglato un accordo di finanziamento con la China Industrial Commercial Bank

[email protected]

Nel settore del gas naturale, la Giordania nel 2015 ha siglato un’intesa quinquennale con Shell per l’importazione di circa 150 milioni di piedi cubici di gas al giorno (pari a un terzo del fabbisogno nazionale) tramite il terminal realizzato nel porto di Aqaba. Inoltre, la società inglese Ipg si è da poco aggiudicata i diritti per l’esplorazione di giacimenti di gas e petrolio nella riserva di Al Risheh e nella regione di Al Safawai, al confine con l’Iraq, con l’obiettivo di incrementare la produzione di gas da 12 a 50 milioni di piedi cubici al giorno nel primo anno di atti-vità. Nel 2017 dovrebbe poi entrare in funzione il gasdotto di 15 Km che, dal giacimento di Tamar in Israele, si estenderà lun-go la costa meridionale del Mar Morto. Per quanto riguarda invece il gasdotto proveniente dal giacimento Leviathan, la mul-tinazionale americana Noble Energy - sulla base della lettera di intenti firmata con Nepco nel settembre 2014 - dovrebbe for-

14Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 15: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

BOLIVIA

PAES

I E M

ERC

ATI

A partire dal 2009 la Bolivia ha avviato un importante pro-cesso di cambiamento politico e sociale, accompagnato da una crescita economica sostenuta: secondo alcune rileva-

zioni della World Bank il Pil del Paese si è attestato a 33,20 miliardi di dollari nel 2015 con un incremento del 4% rispetto all’anno pre-cedente. Inoltre, la quota di popolazione in una situazione di pover-tà estrema è scesa dal 38% nel 2005 al 22% nel 2012 portando il Paese tra le economie a basso/medio reddito.

L’attività economica boliviana si concentra principalmente su agri-coltura, riforestazione dei boschi amazzonici, pesca e manifattura (in particolare nei settori del tessile, dell’abbigliamento, della raffinazio-ne di metalli e petrolio). Il Governo sta però cercando di dar vita a una nuova Bolivia che ponga in primo piano il rafforzamento del rapporto strategico con l’Unione Europea - che continua a essere alla base dello sviluppo del Paese - soprattutto per quanto riguar-da acqua, energia, riforestazione e lotta al cambiamento climatico. Nel programma presentato alle Nazioni Unite il Governo bolivia-no si è posto l’obiettivo di riforestare, con il supporto della UE, 4 milioni di ettari di terreno nei prossimi 15 anni iniziando con 750.000 ettari entro il 2025.

L’Unione Europea già nel periodo 2007-2013 ha destinato 249 milioni di euro a programmi di assistenza in Bolivia soprattutto per quanto riguarda la gestione sostenibile delle risorse naturali, la lotta contro la coltivazione di droga e la generazione di nuove opportu-nità economiche. Grazie al sostegno comunitario, infatti, 250 mila persone hanno avuto accesso all’acqua potabile e 100 mila a strut-ture igienico-sanitarie, la quota di popolazione sotto la soglia della povertà è scesa e la produzione di coca è diminuita del 26% in 5 anni.

Nel periodo 2014-2020 i contributi europei allo sviluppo della Boli-via ammontano invece a 281 milioni di euro e si concentrano su tre settori prioritari: la riforma della giustizia, la lotta contro il traffico ille-cito di sostanze stupefacenti e la gestione integrata delle risorse idri-che (acqua potabile e irrigazione). Tra i programmi di cooperazio-ne spicca il piano ‘Mi Agua, Mi Luz’ - da definire e perfezionare con l’Italia - per cui il Ministro per la Pianificazione allo Sviluppo, Renè Orellana, sta cercando di ottenere un finanziamento dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei). L’obiettivo è quello di favorire la costruzione di opere per l’irrigazione in modo da incrementare la produzione agricola e creare nuovi posti di lavoro.

Il rafforzamento della cooperazione con l’Unione Europea in settori strategici come acqua, energia, riforestazione e ambiente è una delle priorità del Governo boliviano per lo sviluppo del Paese. Un treno bi-oceanico di collegamento tra l’Atlantico e il Pacifico faciliterà il trasporto delle merci in Sudamerica.

MORALES A CACCIA DI IDE È SEMPRE PIÙ VICINO ALLA UE

Per quanto riguarda gli investimenti stranieri, secondo il piano quin-quennale del Governo gli IDE dovranno arrivare a generare l’8% del Pil entro il 2020. La Bolivia gode infatti di un clima favorevole per gli investitori internazionali grazie alla presenza di incentivi alla pro-duzione, alla costruzione di infrastrutture e alla fornitura di nuovi servizi. Una legge recentemente approvata dal Governo ha inoltre introdotto la possibilità di creare zone franche industriali per le impre-se che potranno così beneficiare di una flessibilità assoluta in tema tributario.

Tra le opere che potrebbero contribuire maggiormente allo svilup-po economico e sociale (anche dal punto di vista dell’integrazione regionale) e che potranno attrarre più capitali internazionali, il Pre-sidente Evo Morales ha illustrato il mega progetto del treno bi-oce-anico che collegherà gli oceani Atlantico e Pacifico passando attra-verso il Sudamerica. La costruzione della nuova linea ferroviaria sta però generando un dibattito tra l’opzione brasiliana e quella bolivia-na. La prima, con un costo stimato di 50 miliardi di dollari, prevede un tragitto di circa 5.000 Km attraverso Perù e Argentina mentre, nel secondo progetto, la linea sarebbe più breve - e quindi più eco-nomica (circa 10-12 miliardi di dollari) e dal minor impatto ambien-tale - e passerebbe anche per la Bolivia. In ogni caso il treno, che dovrà essere finanziato con investimenti pubblici e privati e gestito da una società mista creata ad hoc, ha una straordinaria rilevanza sul fronte del trasporto merci: unire i porti di Ilo, in Perù, e Santos, in Brasile, consentirebbe infatti di far transitare le merci, attraverso la via fluviale, anche in Argentina, Paraguay e Uruguay.

[email protected]

Il tracciato ipotizzato per la realizzazione della ferrovia bi-oceanica

15Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 16: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

MESSICO

L’automotive è uno dei settori di punta dell’economia messicana. La crescita straordinaria registrata dal Paese nell’ultimo anno - non solo per quel che riguarda le vendite di veicoli tradizionali ma anche auto elettriche e ibride - apre ulteriori spazi alle aziende italiane del comparto

AUTO E IDE TRAINANO LA CRESCITA MESSICANA

l Messico è tra i leader mondiali per quanto riguarda il settore automobilistico che, negli ultimi anni, ha regi-strato tassi di crescita significativi (+5,6% nel 2015 con

oltre 3,2 milioni di autovetture prodotte). Entro la fine dell’anno il Paese dovrebbe infatti passare dal settimo al sesto posto nel-la classifica mondiale dei produttori di automobili, superando così il Brasile. Inoltre, secondo l’Organizzazione Internazionale di Costruttori di Veicoli a Motore (Oica) alla fine dello scorso anno il Messico occupava il quinto posto a livello globale come esportatore di veicoli leggeri e il quindicesimo per quanto ri-guarda le vendite. Le automobili messicane, sebbene destinate in larga parte ai mercati internazionali - Stati Uniti (71,7%), Ca-nada (10,8%), Germania (3,5%), Brasile (2,4%) e Cina (1,6%) -, nel 2015 hanno visto una crescita consistente anche sul fronte domestico (+14,6% rispetto all’anno precedente).

Secondo i dati forniti dalla Asociación Mexicana de la Industria Automotriz (Amia), grazie alle misure messe a punto dal Go-verno per affrontare l’emergenza ambientale (che prevedono lo stop alla circolazione per tutte le auto senza distinzione di emis-sioni), il Messico ha registrato un incremento delle vendite anche di auto elettriche e ibride. Nel mese di marzo sono state infatti vendute 632 unità (+354% rispetto al mese precedente) con una netta predominanza delle auto ibride (586) a fronte delle elettriche (46). Città del Messico (45,1%), Nuevo León (10,4%), Estado de México (8,3%), Jalisco (6,1%), Puebla (3,9%), Veracruz (2,8%), Guanajuato (2,6%) e Chihuahua (2%) sono state le zone con maggiore richiesta di queste tipologie di veicoli.

La mappa degli stabilimenti automobilistici presenti in Messico

I

contro è stato quello di fornire alle imprese italiane una piatta-forma di confronto e dialogo che permetta di trovare soluzioni congiunte alle principali criticità e opportunità che si trovano ad affrontare in Messico.

Durante la riunione sono state analizzate, nel dettaglio, la situa-zione attuale del mercato automobilistico messicano, le poten-ziali opportunità per l’industria italiana e anche le varie strategie adottate nel Paese da ciascuna società del comparto. In partico-lare, i partecipanti si sono concentrati sulle modifiche da mette-re in atto per far sì che le imprese fornitrici (Tier 1, Tier 2, Tier 3) riescano a offrire un servizio migliore alle case automobilistiche. In Messico sono presenti con stabilimenti produttivi nove dei dieci maggiori produttori di auto a livello internazionale (Gene-ral Motors, Ford, Fiat-Chrysler, Nissan-Renault, Honda, Toyota, Volkswagen, Bmw e Mazda) e questo potrebbe offrire ampi margini di inserimento alle imprese fornitrici di autoparti (oggi infatti su 17 miliardi di dollari di prodotti acquistati dalle case automobilistiche solo 6 miliardi sono prodotti in Messico). Tra le criticità riscontrate dai partecipanti emergono invece la necessi-tà di integrazione nella catena di produzione delle imprese T1, T2 e T3 (spesso poco formate e professionalizzate), gli elevati costi di entrata nel mercato, l’accesso al credito, la concorrenza internazionale e la presenza di barriere di tipo legale.

[email protected]

La straordinaria crescita del settore automotive è alla base del primo incontro settoriale organizzato nel mese di giugno dall’Ambasciata italiana in Messico in collaborazione con l’ufficio locale di ICE-Agenzia e il desk Italia di PricewaterhouseCoopers (Pwc). All’evento hanno preso parte una decina di imprese ita-liane del comparto automobilistico operanti nel Paese (tra cui Fca, Pirelli, Brovedani Reme, Vimercati, Olsa, Mastrotto e Tecno-stamp Triulzi) oltre ai rappresentanti di ICE-Agenzia, Sace, Pwc e Camera di Commercio italiana in Messico. L’obiettivo dell’in-

PAES

I E M

ERC

ATI

Il portale dell’Asociación Mexicana de la Industria Automotriz

16Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 17: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

CONF. ITALIA-AFRICA

L' Africa rappresenta un continente di opportunità, è una delle regioni a maggior crescita a livello mondiale e aspira a diventare un attore centrale nelle sfide globali. Nel quin-

quennio 2011-2015 sette delle dieci economie che hanno registra-to i più elevati tassi di crescita appartenevano a Paesi sub-saharia-ni. Le prospettive positive sul piano economico e i progressi com-piuti anche sul fronte della pace, della sicurezza e della democra-zia fanno sì che il rafforzamento delle relazioni con l’Italia rivesta un ruolo strategico per proseguire sulla strada dello sviluppo. In que-sta direzione, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con Ispi, ha lanciato la prima Con-ferenza Ministeriale Italia-Africa, che si è tenuta alla Farnesina lo scorso 18 maggio. All’evento, inaugurato dal Presidente della Repub-blica Sergio Mattarella, hanno partecipato 40 Ministri e oltre 300 rappresentanti provenienti da 50 Paesi africani, nonché i loro Rap-presentanti Permanenti alle Nazioni Unite e i responsabili di 15 organizzazioni internazionali. La conferenza ha fornito ai parteci-panti l’occasione per affrontare le questioni più urgenti attraverso quattro panel tematici. Nel primo, concentrato sulla sostenibilità economica, sono state discusse le strategie comuni da mettere in campo in Africa per facilitare lo sviluppo infrastrutturale, la diversi-ficazione economica e la promozione del commercio transnazio-nale, mentre il secondo ha affrontato il tema della crescita sosteni-bile. La sostenibilità del fenomeno migratorio, attraverso un’analisi delle sue dimensioni (demografica, politica ed economica), è stato invece il tema centrale della terza sessione, mentre il quarto panel ha affrontato i temi di pace e sicurezza. Inoltre, parallelamente alla conferenza, la Repubblica Democratica del Congo, la Guinea Conak-ry e il Rwanda hanno avuto modo di presentare singolarmente le opportunità di business e i progetti di investimento già avviati nei rispettivi Paesi per dar vita a una partnership più paritaria e soste-nibile tra Italia e Africa.

REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGOA margine della Conferenza Italia-Africa ha avuto luogo la count-ry presentation sulle opportunità di investimento nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc). All'incontro, co-presieduto dal Mini-stro degli Esteri congolese, Raymond Tshibanda, e dal Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Mario Giro, hanno partecipato circa cinquanta rappresentanti di imprese e asso-ciazioni di categoria italiane, a cui è stato fornito un quadro aggior-nato sulle opportunità che la Rdc presenta per gli operatori italia-

Riforme e sviluppo sono gli assi portanti delle politiche dei Governi della Repubblica Democratica del Congo, della Guinea Conakry e del Rwanda. In occasione della prima conferenza interministeriale Italia-Africa sono state organizzate Country Presentations e incontri con aziende italiane per favorire una maggiore cooperazione bilaterale soprattutto in settori chiave per lo sviluppo dei Paesi africani, come energia, infrastrutture e agroindustria.

COUNTRY PRESENTATIONS SU ENERGIA, INFRASTRUTTURE E AGROINDUSTRIA

ni, nei settori dell'energia, delle infrastrutture e dell'agroindustria. Le tecnologie e il know-how italiani potrebbero fornire un contribu-to prezioso alla crescita del Paese, soprattutto per quanto riguar-da il miglioramento della rete dei trasporti e l’accesso all’energia. Il Ministro Tshibanda ha evidenziato inoltre l’impegno di Kinshasa per consolidare la sicurezza e la stabilità politica, sociale ed economica con l’obiettivo di migliorare il clima degli investimenti e attrarre così maggiori capitali internazionali. A questo proposito, la Direttrice Generale dell’Agenzia Nazionale per la Promozione degli Investi-menti congolese (Anapi), Wivine Mumba Matipa, ha illustrato i pun-ti di forza del Paese tra cui spiccano la dimensione del mercato (70 milioni di consumatori), la crescita dell’economia (+7,2% Pil nel 2015), la disponibilità di manodopera giovane e a costi contenuti e un sistema infrastrutturale in fase di riabilitazione.

Per quanto riguarda le opportunità di investimento, il settore ener-getico riveste un ruolo di primo piano grazie soprattutto al poten-ziale idroelettrico - valutato in 100.000 Mw (pari al 23% del poten-ziale mondiale) per la presenza nel Paese del 52% di risorse d’ac-qua dolce di tutta l’Africa - ai biocarburanti e alle energie rinnova-bili (solare, eolico, biomasse e geotermico). Tra i progetti idroelet-trici in fase di avvio spicca quello per la realizzazione della diga di ‘Grand Inga’, che sarà costruita sul fiume Congo in 6 fasi - la prima delle quali da 4,8 Gw con un costo di 12 miliardi di dollari é in fase di avvio - e genererà, una volta completata, 40.000 Mw di energia.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni

PAES

I E M

ERC

ATI

17Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 18: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

CONF ITALIA-AFRICA

Il tavolo di lavoro della Country Presentation della Repubblica Demo-cratica del Congo

Inoltre, nel settore primario, la grande disponibilità di 80 milioni di ettari di terreni arabili, di 4 milioni di ettari di terreni irrigabili e di pascoli, così come le enormi potenzialità della pesca, con 700.000 tonnellate di pescato all’anno, creano le premesse per lo sviluppo di un’industria di trasformazione collegata a colture perenni, alleva-mento e pesca che potrebbe beneficiare del know-how italiano.

Sul fronte delle infrastrutture, invece, è stata illustrata la necessità di modernizzare la rete dei trasporti, caratterizzata da una forte arretratezza. Nel Paese ci sono infatti solo 3.000 Km di strade asfal-tate (su un totale di 145 mila), una rete ferroviaria di 5.033 Km e due porti marittimi da riabilitare, 16.238 Km di vie d’acqua poten-zialmente navigabili e 270 aeroporti da ricostruire, che richiedono investimenti privati. Per facilitare questo tipo di interventi è in cor-so di approvazione una legge sul partenariato pubblico-privato. Infi-ne, opportunità rilevanti per le imprese italiane sono emerse anche nel settore minerario, dato che il Paese punta a costruire impianti industriali per trasformare in loco i minerali estratti, e in quello turi-stico (il 12% del territorio congolese è superficie protetta e ospi-ta 7 parchi nazionali e 57 riserve).

www.esteri.it

Hadja Makalè Camara, durante l’incontro ha evidenziato i princi-pali fattori di attrazione del Paese per gli investitori internaziona-li: la Guinea è la prima riserva al mondo di bauxite, gode di impor-tanti risorse energetiche idriche e solari ed è una potenza agri-cola regionale. Inoltre, la stabilità politica in un contesto regiona-le complesso e la posizione strategica in Africa la rendono un hub per tutta l’area occidentale e sub-sahariana del continente.

Tra i settori in primo piano numerosi progetti riguardano quello energetico. Nel dettaglio, il Ministro ha illustrato il piano di svilup-po che punta ad aumentare la capacità di produzione elettrica - già passata dal 2012 a oggi da 105 a 553 Mw (proveniente per il 67% da impianti idroelettrici e per il restante 33% dal termoelet-trico) - e a riabilitare e potenziare la rete di trasporto e distribu-zione. E’ prevista la creazione di tre linee di interconnessione inter-nazionale (tra Guinea, Liberia e Costa D’Avorio, tra Senegal, Gui-nea e Gambia e tra Guinea e Mali) che trasformeranno il Paese in un centro sub-regionale di distribuzione di energia, dato che tutte le linee passeranno dal più grande impianto idroelettrico della Guinea.

Inoltre il Paese, con 6 milioni di ettari di terre arabili, presenta un enorme potenziale anche in campo agricolo. In questo senso il Governo prevede di basare lo sviluppo su un approccio di filie-ra e di specializzazione delle varie regioni del Paese e punta a incentivare gli investimenti esteri nel settore della trasformazio-ne agroalimentare. Sono già stati definiti vari interventi strategici con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza alimentare per il riso entro il 2017 e la sicurezza alimentare nel 2020.

Per quanto riguarda il settore infrastrutturale, durante la presen-tazione è stata posta grande enfasi sul programma elaborato dal Governo per sviluppare l’edilizia sociale - che prevede la costru-zione di oltre 400.000 nuove unità abitative e la riabilitazione di un milione di case - con un primo progetto per circa 40.000 nuo-ve abitazioni popolari a Conakry. Gli investitori stranieri saranno coinvolti sia nella fase di progettazione degli alloggi sia per quan-to riguarda la produzione e distribuzione dei materiali edili.

La Guinea Conakry è la prima riserva al mondo di Bauxite

GUINEA CONAKRYUna trentina di rappresentanti di aziende, associazioni imprendi-toriali e Ong italiane hanno partecipato - a margine della confe-renza Italia-Africa - alla presentazione delle opportunità di inve-stimento, nei settori dell’energia, dell’agroindustria e delle infra-strutture in Guinea. L’accordo bilaterale di conversione del debi-to recentemente concluso con l’Italia, inoltre, permetterà al Pae-se africano di destinare risorse per circa 19 milioni di euro alla realizzazione di progetti per lo sviluppo e la protezione dei dirit-ti umani. Il Ministro degli Affari Esteri e dei Guineani all’estero,

PAES

I E M

ERC

ATI

Il portale dell’Agenzia per la Promozione degli Investimenti Privati della Guinea

18Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 19: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

COSTA D'AVORIO

Infine, il Direttore Generale dell'Agenzia per la Promozione degli Investimenti Privati (Apip), Gabriel Curtis, ha tracciato un quadro dei piani di sviluppo e delle riforme in ambito economico e socia-le per il rilancio del Paese, soffermandosi soprattutto sulle misu-re per migliorare il clima degli investimenti - in particolare nel set-tore fiscale, della pubblica amministrazione e della giustizia - e sul-la recente adozione di un nuovo codice per gli investimenti.

www.esteri.it

Il Ministro degli Affari Esteri del Rwanda, Louise Mushikiwabo

RWANDAIn occasione della conferenza Italia-Africa si è tenuto anche un incontro tra la Ministra degli Affari Esteri del Rwanda, Louise Mushikiwabo, e un gruppo di imprese italiane che hanno già dimo-strato interesse o definito progetti di investimento nel Paese, in particolare nei settori delle telecomunicazioni e delle infrastrut-ture. Le autorità rwandesi hanno illustrato le priorità del Paese, anche in considerazione del documento "Vision 2020 - Rwanda to the Coast" sullo sviluppo della rete di trasporto ferroviario. Nel det-taglio, il Rwanda sarà attraversato dal corridorio settentrionale, che passerà anche per Sud Sudan, Uganda e Burundi e da quel-

lo centrale che includerà Rwanda e Tanzania - e del fatto che il Rwanda è il centro direzionale del piano di digitalizzazione “Smart Africa”.

www.esteri.it

La modernizzazione del settore dei trasporti rappresenta un obiettivo prioritario del Governo della Costa d’Avorio nel quadro del Piano Nazionale di Sviluppo 2016-2020, approvato alla fine dello scorso anno con l’obiettivo di portare il Paese tra le economie emergenti nell’arco di 5 anni. Nel dettaglio, il programma prevede interventi volti a promuovere l’industrializzazione e la crescita economica e a creare un sistema di trasporto pubblico multimodale attraverso il potenziamento sia della rete stradale sia di quella ferroviaria. Inoltre, data l’attuale carenza di acqua potabile, anche il potenziamento della rete idrica nazionale rappresenta una priorità per il Governo che ha già definito vari progetti di investimento tra cui lo stanziamento di circa 165 miliardi di franchi CFA (circa 250 milioni di euro) per l’approvvigionamento della città di Abidjan.

Sul fronte delle riforme, nello scorso mese di maggio il Ministero dei Trasporti ivoriano ha organizzato un workshop sul tema del trasporto urbano nel distretto di Abidjan a cui hanno partecipato circa 250 esperti (provenienti da Francia, Italia, Canada, Paesi Bassi, Svezia e Senegal) e rappresentanti di istituzioni pubbliche e private. L’evento ha fornito l’occasione per discutere sulle possibili strategie di miglioramento del servizio, attualmente carente sia in termini di efficienza che di sicurezza. Nel dettaglio, il Ministro dei Trasporti, Gaoussou Tourè, ha illustrato il programma quinquennale di modernizzazione del sistema dei trasporti

per cui è previsto un investimento complessivo di 750 miliardi di franchi CFA (circa 1,14 miliardi di euro). Il Governo intende erogare, per l’anno corrente, 100 miliardi di franchi CFA (circa 152,5 milioni di euro) per il rinnovo del parco veicoli che si aggiungono al contributo di 50 miliardi di CFA (circa 75,5 milioni di euro) già messo a disposizione dai partner finanziari.

Inoltre, durante la missione del Gruppo Consultivo per il Finanziamento del Piano Nazionale di Sviluppo 2016-2020 - che si è tenuta a Parigi il 17 e 18 maggio scorsi - il Ministro Tourè ha presentato agli investitori europei 21 progetti di investimento nel settore dei trasporti. Dopo quattro anni consecutivi di forte crescita, la Costa d’Avorio si è guadagnata la posizione di principale hub di sviluppo dell’Africa occidentale e la fiducia degli investitori internazionali. Il Paese è infatti riuscito a raccogliere un totale di 13,9 miliardi di euro di finanziamenti, di cui 1,3 mld saranno stanziati dalla Francia.

[email protected] Ministro dei Trasporti della Costa d'Avorio, Gaoussou Tourè

LA COSTA D’AVORIO PRESENTA 21 PROGETTI NEL SETTORE DEI TRASPORTI

PAES

I E M

ERC

ATI

19Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 20: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

ITALIA

PAES

I E M

ERC

ATI

ENOGASTRONOMIA PILASTRO ITALIANO NEL MONDO

Italia è il primo Paese in Europa per numero di prodotti di qualità certificata (280 nel comparto food e 523 in quello wine), il secondo per numero di ristoranti stellati

(334) e tra i primi produttori di vino a livello globale con 48,9 milioni di ettolitri nel 2015. L’export agroalimentare italiano ha registrato il record di 36,8 miliardi di euro nel 2015 (+7,4% rispetto all’anno precedente) e punta a raggiungere i 50 miliardi entro il 2020. Inoltre, il piano di internazionalizzazione del Go-verno prevede 70 milioni di euro di investimenti per il potenzia-mento del comparto agroalimentare e gli accordi conclusi tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (Mipaaf), eBay e Alibaba puntano a proteggere il Made in Italy grazie alla rimozione di falsi prodotti Dop e Igp dagli scaffali virtuali.

Nello scorso mese di marzo Maeci, MIpaaf e Miur hanno sot-toscritto un protocollo d’intesa per la valorizzazione all’estero della cucina italiana di alta qualità che si inserisce nel quadro del Food Act, il piano d’azione promosso dal Governo a sostegno delle eccellenze enogastronomiche italiane, lanciato dal MIpaaf durante Expo Milano 2015. Oltre ai tre dicasteri firmatari sono coinvolti nel programma anche il MiSE, l’ICE-Agenzia, il Coni, Unioncamere e Assocamerestero. Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, ha sot-tolineato il ruolo di potenza culturale dell’Italia - Paese in cui si legano qualità culinaria e tradizione dei territori - e ha rimar-cato il ruolo che la Farnesina rivestirà per il coordinamento

Un protocollo recentemente sottoscritto da Maeci, MIpaaf e Miur dà il via libera alla prima settimana della cucina italiana nel mondo che si terrà a fine novembre coinvolgendo la rete diplomatico-consolare e negli istituti di cultura con l’obiettivo di valorizzare all’estero le eccellenze enogastronomiche del nostro Paese.

Una fotografia dell'export agroalimentare italiano nel 2015

Lo chef stellato Davide Oldani alla presentazione del protocollo d'intesa per la valorizzazione all'estero della cucina italiana di alta qualità alla Farnesina

L'

delle attività promozionali all’estero attraverso la propria rete diplomatico-consolare e culturale. Le iniziative di promozione integrata tra economia, cultura, comunicazione e formazione sull’alta cucina e i prodotti di qualità saranno indirizzate in pre-valenza ai Paesi definiti come prioritari: Stati Uniti, Federazione Russa, Repubblica Popolare Cinese, Giappone, Emirati Arabi Uniti, Brasile e Canada. Inoltre, il Miur si è impegnato a finanzia-re, con un milione di euro, 50 borse di studio per giovani chef under 30 che potranno così completare la loro formazione e portare la loro esperienza all’estero, nei Paesi in cui c’è grande domanda di Italia.

Durante la prima riunione del gruppo di lavoro per la valoriz-zazione all’estero della cucina italiana di qualità, a inizio maggio, è stato definito l’evento centrale del protocollo: la ‘Prima set-timana della cucina italiana nel mondo’ che si terrà nella rete diplomatico-consolare e negli Istituti Italiani di Cultura dal 21 al 27 novembre prossimi. La settimana sarà identificata dal logo ‘The Extraordinary Italian Taste’, scelto per coordinare tutte le iniziative di promozione e comunicazione a livello internaziona-le e per contrastare con maggior forza il fenomeno dell’italian sounding.

Tra gli eventi proposti gli Istituti Italiani di Cultura si impegne-ranno nell’organizzazione di incontri tematici (su storia, tradi-zione, territori, cibo e salute, dieta mediterranea, educazione

20Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 21: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

TAVOLOFERROVIARIO

Nelle scorse settimane si è tenuta alla Farnesina la terza riunione del ‘Tavolo Ferroviario’, finalizzato all’identificazione di strategie e azioni comuni a sostegno dell’internazionalizzazione della filiera delle imprese italiane del settore. All’incontro hanno partecipato oltre 30 rappresentanti di aziende attive nell’ambito ferroviario e rappresentanti di Ance, Oice, Assifer, Sace e Simest. Ferrovie dello Stato (Fsi), in qualità di coordinatore e capofila delle imprese partecipanti, ha presentato uno studio che evidenzia le principali opportunità internazionali per le aziende della filiera. L’Africa sub-sahariana - con scarse linee, non elettrificate e a binario singolo - si posiziona in testa alla classifica per i tre principali segmenti della filiera (ingegneria, costruzione e tecnologia) grazie agli elevati tassi di crescita demografica, all’espansione delle aree urbane, al costo elevato del trasporto delle merci su gomma e alla necessità di riqualificare e integrare le reti esistenti. Lo sviluppo del settore ferroviario in Africa è anche uno degli obiettivi dell'Agenda 2063 dell'Unione Africana - che prevede la realizzazione di una rete panafricana ad alta velocità di collegamento tra le principali città del continente, con link verso porti e aeroporti - e del Programme for Infrastructure Development in Africa (Pida), promosso dall’Unione Africana, dalla Banca Africana di Sviluppo e da altre organizzazioni, che prevede la costruzione di 30.000 km di linee ferroviarie sui principali corridoi di collegamento transnazionale. Tra i Paesi che, secondo lo studio di Fsi, presentano le opportunità più interessanti dal punto di vista della sostenibilità finanziaria emergono Senegal e Kenya, selezionati da Sace e considerati prioritari anche per la Cooperazione allo Sviluppo.

Inoltre, è stata attirata l’attenzione sul vasto programma di ammodernamento della rete ferroviaria in Svezia che prevede 128 milioni di euro di investimenti all’anno per interventi di manutenzione straordinaria e la costruzione di un collegamento ad alta velocità tra Stoccolma, Malmo e Goteborg. Infine, possibilità di investimento per le imprese italiane si profilano anche in Nigeria, all’interno del progetto per la costruzione, entro i prossimi 3 anni, della ferrovia costiera di 1.400 Km tra Lagos e Calaba e in Argentina grazie al Piano Belgrano, che punta a realizzare reti infrastrutturali di collegamento tra le 10 province settentrionali e il resto del Paese.

www.esteri.it

I corridoi transnazionali di collegamen-to previsti dal Pida

AFRICA SUB-SAHARIANA: CALAMITA PER LE IMPRESE ITALIANE DEL SETTORE FERROVIARIO

PAES

I E M

ERC

ATI

alimentare, sostenibilità e scienza dell’alimentazione, innovazio-ne tecnologica nell’agroalimentare e agricoltura biologica) e nella proiezione di film italiani legati al cibo e alla cucina. La rete diplomatico-consolare organizzerà eventi di degustazione eno-gastronomica e di presentazione della cucina dei territori, con la collaborazione di ICE-Agenzia, di Assocamerestero, di Enit e degli uffici esteri delle regioni. I ristoranti del marchio ‘Ospitalità Italiana’ (certificazione promossa dall’Istituto Nazionale Ricer-che Turistiche e dalle Camere di Commercio per stimolare l’of-ferta di qualità in Italia) dedicheranno alla settimana un menù specifico preparato unicamente con prodotti italiani di qualità e facilmente reperibili (olio extravergine di oliva, pomodori, pasta, vino, parmigiano reggiano e grana padano, prosciutto dop ecc.). L’Accademia della Cucina Italiana organizzerà una cena a tema nelle sue 72 sedi all’estero (coinvolgendo i 745 ristoranti ac-creditati) e verranno anche organizzati seminari e master class sull’alta cucina italiana, diretti a cuochi stranieri e italiani all’este-ro. Infine, sarà coinvolta negli eventi della settimana anche la rete delle scuole italiane all’estero.

Durante la seconda riunione del gruppo di lavoro, a fine giugno, è stato presentato il palinsesto delle iniziative per la settimana della cucina italiana nel mondo. Innanzitutto l’Associazione degli Ambasciatori del Gusto - che riunisce circa cinquanta grandi chef/imprenditori del settore dell’enogastronomia e della risto-

razione italiana - e la Federazione Italiana Cuochi coordineran-no la presenza dei cuochi per le iniziative in programma nei vari Paesi mentre Alma, che collabora con una ventina di scuole di cucina internazionali, si occuperà della mobilitazione di allievi e giovani chef. Il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact) ha inoltre previsto di estendere il circuito dei ristoranti italiani aderenti al marchio ‘Ospitalità Italiana’ a Paesi ancora esclusi da questo tipo di certificazione. Inoltre il Coni - in occasione delle prossime Olimpiadi e Paraolimpiadi di Rio de Janeiro - ospiterà in Casa Italia una serata enogastronomica che contribuirà alla promozione dei prodotti italiani di qualità in Bra-sile.

www.esteri.it

A sinistra: Il marchio Ospitalità Italiana, a destra: Il logo 'The Extraordinary ItalianTaste'

21Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 22: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

STU

DI E

AN

ALI

SI

Le vendite di beni di qualità del Made in Italy (”Bello e Ben Fatto”) continuano a crescere in trenta mercati emergenti. Nel 2021 - secondo il rapporto ‘Esportare la dolce vita’ - 212 milioni di nuovi ricchi, concentrati soprattutto in Cina, Emirati Arabi Uniti e Russia, acquisteranno prodotti di qualità italiani per 2,8 miliardi di euro

QUALITÀ E BELLEZZA ITALIANEALLA CONQUISTA DI NUOVI MERCATI

urante la crisi la diminuzione della domanda di pro-dotti dai mercati maturi ha portato le PMI italiane a puntare sulle economie emergenti. Ora la situa-

zione è cambiata - i Paesi avanzati sono tornati a crescere mentre i nuovi mercati sono in rallentamento - ma le re-lazioni economiche tra le imprese italiane e i consumatori benestanti dei Paesi emergenti continuano a consolidarsi. La loro domanda di bellezza e di qualità è infatti ancora rivolta all’Italia, in par ticolare ai prodotti del 'Bello e Ben Fatto' (BBF): i beni di consumo di fascia medio-alta che si contraddistinguono per il design e la qualità dei materiali e delle lavorazioni e che valgono il 18% dell’export manifat-turiero italiano.

Analizzare le potenzialità di crescita delle vendite di beni BBF dal 2016 al 2021 nei trenta nuovi mercati più promet-tenti per l’Italia - che assorbono il 21,3% dell’export italiano di beni di qualità - è il tema principale di ‘Esportare la dolce vita’, il rapporto realizzato dal Centro Studi di Confindustria e da Prometeia con l’apporto di Anfao, Assica, Assocalzatu-rifici, Confindustria Alberghi, FederlegnoArredo, Federorafi, Smi e Ucina. Il rapporto si concentra, in par ticolare, sui pro-dotti BBF dei settori alimentare (con focus su salumi e VSA: vini, bevande spiritose e aceti), arredamento, abbigliamento, tessile casa, calzature, occhialeria e oreficeria-gioielleria e si pone l’obiettivo di fornire alle imprese dei comparti interes-sati uno strumento in più per orientare le scelte strategiche.

me, la domanda dei nuovi ricchi porterà le vendite italiane nei mercati emergenti (soprattutto di Eau, Cina e Russia) a raggiungere i 15 miliardi di euro nel 2021 (4,5 miliardi in più rispetto ai livelli del 2015 con un aumento del 43% in sei anni). Questo risultato però potrà essere conseguito soltanto se l’Italia saprà difendere il posizionamento com-petitivo conquistato nei Paesi emergenti (con una quota di mercato sulle importazioni di BBF pari al 7% nel 2014) e se le politiche commerciali dei nuovi mercati non muteranno.

Secondo le stime nel 2021 le importazioni di prodotti ali-mentari italiani di qualità da parte dei Paesi emergenti arri-veranno a 2,8 miliardi di euro (598 milioni in più rispetto al 2015). I salumi passeranno da 37 a oltre 42 milioni e la Po-lonia continuerà a essere il primo mercato, seguita da Bra-sile, Russia ed Eau. Le importazioni di VSA, invece, tocche-ranno i 488 milioni di euro (in crescita di 107 mln rispetto al 2015) e saranno concentrate in Russia e Cina. Sul fronte dell’arredamento le vendite nei mercati emergenti saliranno a 3,3 miliardi di euro (dai 2,1 mld del 2015) e vedranno Russia, Cina ed Eau al ver tice. Anche l’import di abbiglia-mento registrerà una crescita sostenuta, passando da 2,6 a 3,5 miliardi (con metà della domanda proveniente da Russia e Cina, seguite da Eau, Turchia e Polonia), l’import di calzatu-re raggiungerà quota 1,7 miliardi - con un aumento di 582

D

La mappa dei 30 nuovi mercati suddivisi in 5 cluster sulla base della politica economica adottata

Il link allo studio

Secondo lo studio la classe benestante dei nuovi mercati che domanda i beni di qualità del Made in Italy è costituita da un gruppo sempre più folto: nel 2021 in tutto il mondo ci saranno infatti 212 milioni di nuovi ricchi (persone con un reddito lordo pro-capite di almeno 35mila dollari) in più rispetto al 2015. La metà risiederà nei principali centri urbani di Cina e India ma la classe benestante si sta amplian-do anche in Paesi vicini all’Italia, come la Polonia. È proprio grazie a loro che l’export è salito da 7,6 miliardi nel 2010 a 10,4 miliardi nel 2015 e, secondo le previsioni, questa tendenza è destinata a proseguire. Inoltre, secondo le sti-

22Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 23: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

STU

DI E

AN

ALI

SI

milioni rispetto al 2015 -, quello di occhiali salirà da 608 a 934 milioni (nel 2021 i primi tre importatori saranno Cina, Eau, Turchia) e anche le importazioni di oreficeria-gioielleria toccheranno quota 2,7 miliardi di euro (904 milioni in più rispetto al 2015).

Oltre ai dati relativi alle importazioni, il report ha analiz-zato il ruolo delle strutture alberghiere e della nautica da diporto nella promozione dei beni di qualità italiani. Nel processo di conoscenza dei nostri prodotti, gli alberghi spesso rappresentano per il visitatore straniero la porta di accesso al Made in Italy e per questo assumono il ruolo di vetrina. Dall’indagine svolta sulle catene alberghiere di ca-tegoria elevata associate a Confindustria Alberghi emerge però che il potenziale di vetrina è poco sfruttato; le sinergie tra strutture ricettive e imprese produttrici di beni di qua-lità del Made in Italy andrebbero rafforzate per valorizzare al meglio l’offer ta di entrambe le parti. An-che le produzioni della nautica da diporto - che trasportano al loro interno i prodotti del made in Italy (soprattutto arredi e tes-sili) - rappresentano un’importante vetrina dell’alta qualità italiana nel mondo. In molti paesi emergenti, la nautica è infatti consi-derata soprattutto come un’opportunità di ostentazione del proprio status: le imbarca-zioni vendute in questi mercati sono il pal-coscenico perfetto per mettere in scena le eccellenze italiane.

Gli stili di consumo nei nuovi mercati evol-vono rapidamente e in direzione favorevo-le per i beni del Bello e Ben Fatto italiano: le forze che trasformano i consumi hanno

intensità diverse nei trenta Paesi ma incidono sia sul potere di acqui-sto sia sulle preferenze di spesa dei consumatori. Le politiche economi-che dei Governi (di bilancio e mo-netarie), inoltre, possono sostenere la domanda nel breve periodo e in-fluenzare il potere di acquisto e la propensione al consumo nel medio termine. Alla luce delle diverse policy nazionali i nuovi mercati sono stati suddivisi in cinque gruppi omogenei che condividono simili orientamenti di politica economica. Il primo clu-ster (vir tuosi) è formato da 13 Paesi caratterizzati da politiche economi-che a sostegno dei consumi, il secon-do (relativamente vir tuosi) include i

mercati con alcuni margini per le politiche economiche ma soggetti a regimi di cambio fissi o amministrativi. Il terzo cluster (pochi spazi di policy) è formato invece da Paesi con un basso debito estero e pubblico ma con saldi di bilancio in deterioramento a causa del calo degli introiti petroliferi, il quarto gruppo (rischiosi) include i mercati caratterizzati da elevati squilibri macroeconomici e il quinto raggruppa infine i Paesi più vulnerabili.

Tra i principali importatori, il Paese più promettente nel lungo periodo è la Cina grazie a un quadro di policy favore-vole e a una crescita sostenuta dei nuovi ricchi ma anche gli Emirati Arabi Uniti offrono ottime prospettive grazie a con-ti pubblici in equilibrio e for te presenza di infrastrutture digitali. Russia e Brasile, nonostante le enormi criticità, con-servano una buona propensione al consumo di beni di qua-lità italiani.

L'Italia è il primo esportatore al mondo di cantieristica nautica

Una stima delle importazioni dall'Italia dei prodotti BBF nel 2021

23Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 24: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

COMMESSE

COM

MES

SE

Le maggiori aggiudicazioni delle imprese italiane all'estero nel mese di giugno

Paese Gara Azienda Valore

Cina Costruzione di un impianto dual use per la produzione di

2,1 mln ton/anno di nastro a caldo di alta qualitàDanieli ca. 300 mln usd

Arabia Saudita Espansione dell'impianto petrolchimico di Rabigh Saipem 208 mln usd

ZambiaSviluppare, finanziare, costruire e gestire il progetto per la realizzazione di un impianto solare fotovoltaico da 34 Mw

Enel Green Power ca. 40 mln usd

QatarRealizzazione e fornitura di 7 navi di nuova generazione

per il Ministero della DifesaFincantieri 3,8 mld euro

GermaniaAssemblaggio di generatori fotovoltaici destinati a due

missioni spazialiLeonardo nd

KuwaitCostruzione di un nuovo insediamento residenziale su un'area di 12 mila ettari a nord ovest di Kuwait City

Salini Impregilo 955 mln usd

Zambia Realizzazione di un impianto solare fotovoltaico da 34 Mw TerniEnergia 8 mln usd

GiapponeFornitura di due elicotteri leggeri bimotore Aw 109 alla

Polizia Metropolitana di TokyoLeonardo nd

RussiaFornitura di due payload per i satelliti di telecomunicazione

Express-80 ed Express-103Leonardo (jv Thales) nd

IndiaServizio di noleggio e lavaggio di biancheria ospedaliera in

strutture sanitarie del gruppo Fortis Healthcare a Nuova Delhi

Servizi Italia ca. 17 mln euro

TaiwanFornitura della tecnologia Cbtc e dei sistemi

elettromeccanici per la metro di Nuova TaipeiAnsaldo Sts 219,8 mln euro

Brasile Servizio di noleggio e lavaggio della biancheria ospedaliera

per il gruppo Sao Camilo, nello Stato di San PaoloServizi Italia 20 mln euro

RussiaFornitura di una soluzione chiavi in mano per

l'automatizzazione dell'hub postale di Novosibirsk, nell'aeroporto internazionale di Tolmachevo

Leonardo nd

SlovacchiaSviluppo e realizzazione di nuovi sistemi Hvac per la

costruzione dei gruppi 3 e 4 della centrale nucleare di Mochovce

Demont nd

Fonte: elaborazione MF DowJones su dati comunicati dalle società e dal MAECI

24Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016

Page 25: l'italia è pronta ad affiancare baku nella svolta post petrolio

COMMESSE

MF-DowJones NewsVia Burigozzo, 520122 Milano Tel. +39 - 0258.21.97.15

Direttore Responsabile:

Collaboratori di redazione del MAECI:

Redazione:

Grafica:Responsabile della linea editoriale:

Paolo Panerai

Oscar BodiniFrancesca Costantini

Nicola Lener

Cristiana Alfieri Federico BernardiPaola ChiappettaDavide ColomboVeronica FerrucciSonia Lombardi

Arianna CerriElena Capelli

Newsletter online realizzata da MF Dow Jones News in collaborazione con la Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese. Ufficio I (Promozione e Coordinamento delle iniziative di internazionalizzazione del Sistema Economico) del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Per contattarci: [email protected] riproduzione delle informazioni è consentita per fini esclusi-vamente non commerciali purché sia citata obbligatoriamente la fonte e non ne sia modificato il significato.

Sede legale-contatti: Pubblicazione in formato elettronico.

COM

MES

SE

Le maggiori aggiudicazioni delle imprese italiane all'estero nel mese di giugno

Azerbaijan Erogazione di servizi di ingegneria e architettura per

piattaforme telematiche di automazione nel nuovo porto di Alyat

Dba 2 mln euro

RussiaRealizzazione di un sistema in cavo ad alta tensione

per il collegamento alla rete elettrica di una centrale di RusHydro tra Vladivostok e Khabarosk

Prysmian nd

RussiaFornitura di cavi ad altissima tensione, sviluppo di nuove

tecnologie per migliorare sicurezza ed efficienza energetica Prysmian nd

QatarFornitura di impianti meccanici, elettrici e antincendio per

la linea verde della metropolitana di DohaPsc 65 mln euro

RomaniaRealizzazione della tratta ferroviaria di 40,8 Km tra

Gurasada e SimeriaAstaldi 580 mln euro

CileCollaborazione con Enel Green Power per la realizzazione

della prima centrale geotermica del Sudamerica Pes 30 mln euro

Albania Servizi di sterilizzazione e fornitura di materiale medicoSaniservice (Consorzio

italo-albanese)91 mln euro

Zimbabwe Fornitura di due turbine Ansaldo Energia 50 mln usd

KenyaFornitura di un sistema di comunicazione

radiotrasmittenteSelex Es 3 mln euro

Fonte: elaborazione MF DowJones su dati comunicati dalle società e dal MAECI

25Diplomazia Economica Italiana 3 Agosto 2016