L’intervento domiciliare ed il sostegno all’abitare: indicazioni, obiettivi, metodologia Pirfo.

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L’intervento domiciliare ed il sostegno all’abitare: indicazioni, obiettivi, metodologia Pirfo

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L’intervento domiciliareed il sostegno all’abitare:

indicazioni, obiettivi, metodologia

Pirfo

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L’assistenza domiciliare

L’“assistenza domiciliare” rappresenta l’insiemedegli interventi a casa del paziente che tendonoa fornire cure mediche, infermieristiche e di tipo assistenziale in forma integrata, nel rispetto deidiritti della persona, per ridurre l’ospedalizzazionee la necessità di lungo-degenze

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L’assistenza domiciliare integrata

L’O.M.S. colloca l’A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata) tra le cure primarie che dovrebbero rappresentare la struttura portante dei vari sistemi sanitari nazionali. Questo modello operativo si rivolge a pazienti affetti da patologie acute e croniche, tali da determinare una riduzione dell’autosufficienza

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Gli obiettivi dell’A.D.I.

L’A.D.I. ha tra i suoi obiettivi

il miglioramento della prognosi e della qualità della vita

la riduzione dei ricoveri impropri

la facilitazione delle dimissioni precoci dall’ospedale

la promozione del mantenimento e del recupero dell’autosufficienza

l’adozione di politiche di supporto alle famiglie

l’attuazione di misure atte a favorire l’integrazione interna al S.S.N. e tra questo e l’esterno

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L’intervento domiciliare nel campo della salute mentale è una prassi operativa

consolidatasi sempre più nel corso degli ultimi vent’anni, ed

è un momento fondamentale del programma terapeutico svolto in stretto rapporto con l’attività ambulatoriale, con

la quale necessariamente si integra.

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Il lavoro svolto a domicilio permette di:

conoscere in modo approfondito il contesto di vitadel paziente e le relazioni con i propri familiari

raccogliere elementi nuovi che non possono emergerein un colloquio ambulatoriale

comprendere meglio la storia e la culturadella persona e/o della famiglia

cogliere il modo di abitare del paziente e/o della famiglia (es. casa dove il paziente abita nella sua famiglia, casa dove gli altri abitano e il paziente sta, casa dove tutti abitano, ma ciascuno per conto proprio, etc.)

cogliere i rapporti che si stabiliscono con i vicini

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Visita domiciliare: a chi ? A qualsiasi paziente conosciuto o meno dal servizio,

per il quale l’intervento risulti temporaneamente inattuabilein ambulatorio (scarsa disponibilità del paziente;paziente con scarsa o nulla adesione al trattamento)

A pazienti cronici con gravi disabilità personali, chehanno difficoltà a lasciare il domicilio e/o a rispettarei programmi di cura

A pazienti acuti per i quali la visita domiciliare è solitamente richiesta da familiari o vicini di casa; in questi casi la visita domiciliare riveste la finalità di risolvere uno stato di crisi (interventi sull’emergenza-urgenza che possono portareal ricovero o alla gestione domiciliare della crisi)

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Quale tipologia di intervento ? A carattere sanitario: visita e somministrazione di terapieo cure

A carattere assistenziale: intervento sulla qualità della vita

A carattere istituzionale: intervento in cui prevalgonole posizioni di controllo e dove si fa più elevato il rischiodi intrusività

A carattere relazionale: intervento focalizzato non tanto sull’individuo quanto sulle sue relazioni con i familiario con il vicinato

A carattere riabilitativo: quando appartiene ad un progetto concordato

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Urgente

Rispetto ai tempi

Programmato

Quale tipologia di intervento ?

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Quale tipologia di intervento ?

Rispetto alla committenza

Dal paziente

Dalla famiglia

Dai vicini

Dal medico di base

Da altre istituzioni

Dal servizio psichiatrico

(se rientra in un programma predeterminato)

Richiesta

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Quale tipologia di intervento ?

A carattere sporadico (paziente in crisi, impedimentidi varia natura del paziente)

Inserito in un programma di più visite, in alternativaal ricovero, o per favorire programmi di dimissioni

Rispetto alla frequenza

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È importante limitare nel tempo un ciclodi interventi, per il rischio di trasformare

il lungo-degente in lungo-assistito.

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Esempi di interventi inseriti in un programma

di un ciclo di visite domiciliari

Individuali

Valutare attentamente fattori

Familiari Di équipe

Primo episodio psicotico Kulkani (2001)

importanza del trattamento domiciliare del primo episodioper la riduzione dello stigma e della morbilità secondaria

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Esempi di interventi inseriti in un programma

di un ciclo di visite domiciliari

Intervento sulla crisi

Ciompi (1999) sottolinea l’importanza della gestione tempestiva per favorire un intervento che escluda il ricorso al ricovero. Intervento non solo su un individuo, ma su una situazione complessa, sul contesto

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Esempi di interventi inseriti in un programma

di un ciclo di visite domiciliari

Programmi a medio/lungo termine

Di solito fanno parte di un progetto individualedi intervento con finalità di superare l’isolamentodel paziente e della sua famiglia

Sono progetti mirati al sostegno dell’abitare

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Come si effettua la visita domiciliare ? - 1

Di solito la visita domiciliare è attuata da due operatori:

per espletare meglio le funzioni di osservazione, interazione, contenimento e gestione

per potere, quando opportuno, separare i componenti del nucleo per raccogliere punti di vista differenti

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Come si effettua la visita domiciliare ? - 2

Di solito la visita domiciliare è attuata da due operatori:

in caso di evoluzione (ricovero) per potersi suddividerei compiti relativi alla gestione della situazione e all’attivazione di altri eventuali interventi (ambulanza, forze dell’ordine…)

per avere particolare attenzione nell’intervento domiciliare a persone sconosciute, che è circondato da una notevole dose di imprevedibilità

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Come si effettua la visita domiciliare ? - 3

E’ utile tenere presente la peculiarità del luogo di intervento

… si è in casa altrui …

Evitare di dare una sensazione di invasione, di occupazione,di perdita di diritti e potere in casa propria

Perdita di potere anche per gli operatori, che non hanno il controllo dello spazio come può avvenire per esempio in ospedale o in ambulatorio

Evitare comportamenti voyeuristici (Correale)

La ricerca di verità può diventare violazione del “privato”: bisogna saper porre un limite

Tenere presenti i problemi di sicurezza

Sapersi ritirare, ovvero dosare la propria presenza

Saper sfuggire all’attribuzione del ruolo di giudice

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Altre ragioni e motivi per effettuarele visite domiciliari … - 1

Perché nell’ambito di una relazione difficoltosa, la visita domiciliare può avere il significato di un dono

Segno di interesse, affetto o preoccupazione nei confronti di utenti, familiari o altri

Perché è il paziente ad invitarci, per mostrarci la sua casa, le proprie interazioni con i familiari, la propria capacità o incapacità di prendere parte all’entourage, etc.

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Altre ragioni e motivi per effettuarele visite domiciliari … - 2

Per agire da argine ed elemento di rassicurazionenei confronti di familiari o vicini di casa

Per capire meglio una situazione difficilmente comprensibile attraverso il racconto

Per interagire con i congiunti, raccogliere le lamentele ed il carico emotivo, svolgere attività psicoeducative più o meno formalizzate

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Altre ragioni e motivi per effettuarele visite domiciliari … - 3

Per aiutare a decollare un progetto riabilitativo orientato a sostenere le

potenzialità evolutivee le capacità adattative al disturbo

interventi attivi sulla quotidianità/sostegno all’abitare

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Intervento domiciliarecome sostegno all’abitare

In strutture residenzialicome Gruppi Appartamento,

Case famiglia, etc.che perseguono l’obiettivo

di preparare l’individuoad una vita più autonoma

Dove ?

A casa del paziente

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Intervento domiciliarecome sostegno all’abitare

Infermiera

Chi lavora ?

Educatori Tecnici dellariabilitazione

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Cos’è l’abitare ? - 1

“L’abitare ha a che fare con un grado elevato

di proprietà dello spazio in cui si vive,un grado di contrattualità elevato rispettoalla organizzazione materiale e simbolica

degli spazi e degli oggetti,alla loro condivisione effettiva con gli altri”

Benedetto Saraceno (1995)

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Cos’è l’abitare ? - 2

L’abitare è diverso dallo stare inteso semplicemente come occupare uno spaziosul quale l’individuo non si sente di agire,

di prendere delle decisioni (si “sta” in un ospedale, in un carcere, in un collegio, etc.)

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Cos’è l’abitare ? - 3

La casa è quindi “…un complesso di esperienze concrete di riacquisizione-riapprendimento dell’uso degli spazi, dell’orientamento della scansione del tempo, secondo linee non istituzionali,

della capacità di uso di oggettie opportunità della vita quotidiana…”

Benedetto Saraceno (1995)

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Qual è lo scopo del sostegno all’abitare ?

Rendere l’individuo in grado di sviluppare le potenzialità della padronanza e della responsabilità della propria vita

Promuovere l’autonomia intesa non solo come riacquisizione della capacità di abitare, ma anche come riacquisizione di capacità contrattuali rispetto a tutti gli aspetti della vita extra-domestica

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La capacità - 1

Secondo Castelfranchi, “capacità” non è soltanto saper fare o sapere come si fa, ma anche il senso di essere capaci, finalizzato all’autostima

Per capacità si intende anche la capacità cognitiva,la capacità di risolvere i problemi, di ragionare, di decidere, di recuperare, di costruire piani

L’acquisizione di capacità è strettamente legata allo sviluppo motivazionale e viceversa. Se non si è motivati non si acquisiscono capacità

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La capacità - 2

Con i pazienti che vivono un disagio mentale unodei problemi maggiori che si incontrano è la povertà motivazionale, cioè la loro rinuncia alla vita,l’aver ridotto moventi, interessi, desideri e bisogni

Con quali strumenti e tecniche intervenire ?

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La capacità - 3

Strumento essenziale degli operatori è la “relazione d’aiuto” con la quale, modulando l’intervento sulla quotidianità e con la quotidianità, si crea una possibilità di ripresa della motivazione a riacquisire capacità e, conseguentemente, autonomia

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La capacità - 4

L’operatore ha il compito di promuovere le abilità del paziente, o di sostenerle, o talora anche di supplirle, utilizzando il “fare con” e tecniche eventuali di socialskill training, di problem solving, psicoeducazionali

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L’approccio psicoeducazionale

L’approccio psicoeducazionale può essere rivolto siaal paziente sia ai familiari, soprattutto per quanto concerne l’informazione sulla malattia, sui farmaci,sul come fronteggiare eventuali effetti collaterali della terapia, sul riconoscimento dei sintomi precritici, etc.

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Aree di intervento

Sfera abitativa(pulire, cucinare, fare il bucato, fare la spesa …)

Sfera personale(igiene, cura del sé, cura dell’alimentazione,gestione del denaro …)

Sfera familiare(cura della propria salute fisica e psichica)

Sfera sociale(rapporti con il vicinato, tempo libero, amicizie …)