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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI AUTISTICI Lo sviluppo dell’intersoggettività, del gioco, della comunicazione: il ruolo dei contesti educativi Comunicazione e apprendimenti: le funzioni comunicative e le strategie per l’integrazione funzionale dei diversi canali comunicativi. Strutturazione dell’ambiente e strategie comunicative Dr.ssa Daniela Toccaceli

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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI AUTISTICI

Lo sviluppo dell’intersoggettività, del gioco, della comunicazione: il ruolo dei contesti educativi

Comunicazione e apprendimenti: le funzioni comunicative e le strategie per l’integrazione funzionale dei diversi canali comunicativi. Strutturazione dell’ambiente e strategie comunicative

Dr.ssa Daniela Toccaceli

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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI AUTISTICI

APPRENDIMENTO DELL’USO FUNZIONALE DEL LINGUAGGIO O DI ALTRO STRUMENTO

COMUNICATIVO PER COMUNICARE

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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI AUTISTICI

1 - COMUNICAZIONE

2 - LINGUAGGIO

3 - FUNZIONI LINGUISTICHE

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L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI AUTISTICI

ABILITA’ LINGUISTICHEDESCRIVERE

RICHIEDERE

ESPRIMERE MASSIME GENERALI

CONTROLLARE IL PROPRIO COMPORTAMENTO

COSTRUIRE REGOLE

NARRARE

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L’USO DEL LINGUAGGIO NON SI ACQUISISCE DA SOLI

“le parole ri-operano sulla memoria e costituiscono un elemento forte della nostra identità personale, familiare, sociale, culturale, nazionale” (T. De Mauro, 2002)

Il codice linguistico rappresenta nel suo uso: Le nostre radici Il nostre presente più immediato Le nostre relazioni (capire e farci capire) Le nostre emozioni (paure, ansie, progetti, capire noi

stessi, …) La nostra progettualità, ovvero ci proietta nel futuro

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L’USO DEL LINGUAGGIO NON SI ACQUISISCE DA SOLI

COMUNICAZIONE

COMUNICAZIONE NON VERBALE

COMUNICAZIONE LINGUISTICA

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L’USO DEL LINGUAGGIO NON SI ACQUISISCE DA SOLI

L’azione congiunta tra il bambino e l’adulto forma il contesto sociale in cui i bambini imparano a parlare

I bambini vengono considerati come soggetti attivi che imparano ad influenzare il comportamento e le idee degli

altri attraverso l’uso attivo di segnali

La combinazione della leggibilità dei segnali del bambino e della capacità di risposta sociale contingente dell’adulto

influenzano il successo nell’acquisizione della comunicazione e del linguaggio

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L’USO DEL LINGUAGGIO NON SI ACQUISISCE DA SOLI

L’uso funzionale di una lingua è determinato da: Le competenze linguistiche dell’individuo Le competenze neuropsicologiche della persona Le motivazioni, gli interessi La cognitività dell’individuo La capacità sociale della persona di essere soggetto

partecipe ad un contesto comunicativo linguistico

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L’USO DEL LINGUAGGIO NON SI ACQUISISCE DA SOLI

LO SVILUPPO DELLA COMUNICAZIONE IMPLICA UNA CONTINUITA’ DALLA COMUNICAZIONE PREVERBALE A

QUELLA VERBALE

LA COMUNICAZIONE PREVERBALE E’ PRECURSORE

NECESSARIO ALLO SVILUPPO DELL’USO INTENZIONALE

DEL LINGUAGGIO PER COMUNICARE

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L’USO DEL LINGUAGGIO NON SI ACQUISISCE DA SOLI

UN COMUNICATORE COMPETENTE E’ IL RISULTATO DI UNA INTERAZIONE, NELLO

SVILUPPO, FRA CAPACITA’ COGNITIVE, SOCIOAFFETTIVE E LINGUISTICHE

IL PROFILO DI SVILUPPO DOVREBBE ESSERE ALLA BASE DI TUTTE LE DECISIONI PER MIGLIORARE

LE ABILITA’ DI COMUNICAZIONE DI UN INDIVIDUO

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LE ABILITA’ DI COMUNICAZIONE

Collegato Allo sviluppo del comportamento sociale Alla valutazione per determinare gli obiettivi Correlate alla riduzione dei comportamenti

problema

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BAMBINI AFFETTI DA AUTISMO

Hanno difficoltà: Nella comprensione delle convenzioni

comunicative Nella gestualità comunicativa e nella

comprensione ed uso del vocabolario Nel comportamento comunicativo verbale e

non verbale nei contesti sociali

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BAMBINI AFFETTI DA AUTISMO

“LA FILOSOFIA DOVREBBE ENFATIZZARE E CONCENTRARSI SULLA BASE SOCIOAFFETTIVA

DELLA COMUNICAZIONE NON VERBALE E VERBALE IN CONTESTI REALI, NON SOLO SULLE

DIMENSIONI STRUTTURALI DELL’INSEGNAMENTO DELLA PAROLA E DEL

LINGUAGGIO RICEVUTO IN UN AMBENTE ARTIFICIALE”

(in “Autismo e disturbi generalizzati dello sviluppo” vol. II, D.J. Cohen, F.R. Volmar, 2004)

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ApprendimentoOrganizzazione

del pensiero

Creazione significaticondivisi

Cooperazione tra i soggetti

Processo comunicazione

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LINGUAGGIO

Facoltà umana di associare due ordini di entità

Contenuti mentali (per loro natura interni)

Ordine delle realtà sensoriali

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LINGUAGGIO

L’espressione deve necessariamente esplicitarsi con elementi stabili e condivisi (il numero intermedio tra 4 e 5 deve essere associato all’espressione 4,5 o 4.5)

il messaggio non può essere trasmesso e ricevuto se non avrà una specifica forma che può essere interpretata in modo appropriato

Il contenuto deve essere associato ad una espressione “stabile” in modo che questa espressione possa esplicitare sempre quel contenuto

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LINGUAGGIO

NON IMPORTA PRECISARE LA NATURA DELL’ESPRESSIONE A CUI IL CONTENUTO SI

RIFERISCE E SI ASSOCIA

ESSA PUO’ ESSERE DI QUALUNQUE NATURAMATERIALE SENSORIALE

GESTUALE – MIMICA – POSTURALEVERBALE LINGUISTICO – ICONICO . . .

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AUTISMO E COMUNICAZIONE

Concetti chiave

INTENZIONALITA’

CONVENZIONALITA’

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INTENZIONALITA’

Intento comunicativoComportamento di segnalazione in cui l’emittente è

consapevole a priori dell’effetto che un segnale avrà su chi ascolta, insistendo fino a risposta positiva o riconoscendo che il tentativo è fallito

NON TUTTI I COMPORTAMENTI COMUNICATIVI

SONO INTENZIONALI

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INTENZIONALITA’

LA COMPETENZA COMUNICATIVA VIENE DETERMINATA SOPRATTUTTO DALL’ABILITA’ DI

VALUTAZIONE E MONITORAGGIO

DELLA PROPRIA EFFICACIA

NELLA COMUNICAZIONE

“RIPARARE” I TENTATIVI FALLITI DI COMUNICAZIONE

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CONVENZIONALITA’

CAPACITA’ DI USARE SEGNALI COMUNICATIVI TENENDO PRESENTE CHE IL SIGNIFICATO DEI

SEGNALI COMUNICATIVI è CONDIVISO OPPURE CAPITO DA UNA COMUNITA’ SOCIALE

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COMPORTAMENTO COMUNICATIVO

MEZZO di comunicazione

Ovvero i comportamenti usati per comunicare

FUNZIONE COMUNICATIVA

Nelle prime fasi dello sviluppo gli adulti danno un significato a tutti i comportamenti vocali e non vocali e i mezzi

comunicativi usati diventano sempre più convenzionali grazie a scambi sociali reciproci

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AUTISMO E CONVENZIONALITA’

Le persone Aut. apprendono comportamenti non convenzionali per esprimere intenzioni comunicative in mancanza di mezzi più convenzionali

In una cornice di tipo evolutivo tutti i comportamenti dovrebbero essere considerati in riferimento al relativo livello di funzionamento in tutte le aree

dello sviluppo

MOLTI COMPORTAMENTI DELLE PERSONE AUT. POSSONO ESSERE CONSIDERATI COME TENTATIVI DI

COMUNICAZIONE, SE VENGONO CONSIDERATI SIA IN RELAZIONE ALLE DISCREPANZE DEI LIVELLI DI

MATURAZIONE DELLE VARIE ABILITA’, SIA COME STRATEGIE DI “SOPRAVVIVENZA” IN PRESENZA DI

SIGNIFICATIVE LIMITAZIONI COMUNICATIVE

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AUTISMO E COMUNICAZIONE

Se viene considerato

1. LA NATURA DEL PROCESSO COMUNICATIVO

2. LE CARATTERISTICHE DELLA COMUNICAZIONE

3. IL CONNESSO STILE SOCIOCOGNITIVO DEGLI INDIVIDUI AUT.

LA FORMA DEVE SEMPRE ESSERE SOTTOMESSA ALLA FUNZIONE ED AL SIGNIFICATO

CHE SONO ALLA BASE DEGLI

ATTI COMUNICATIVI

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PROMUOVERE LA COMUNICAZIONE

Per promuovere una comunicazione efficace può essere necessario esplorare mezzi di comunicazione alternativi

Comunicazione oggettuale Comunicazione iconica (foto, PECS, CAA)

Comunicazione con LIS

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MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE

VALUTAZIONE: processo dinamico Cosa comunica Come comunica Quando Dove Contesto e stile dell’interazione

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MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE

STABILIRE COMPORTAMENTI ANTICIPATORI (PREVEDIBILITA’)

SCEGLIERE COMPORTAMENTI INTENZIONALI (COMPORTAMENTI COMUNICATIVI STABILI)

SOSTITUIRE LE COMUNICAZIONI IDIOSINCRATICHE CON GESTI Più CONVENZIONALI

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MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE

COSTRUIRE MODALITA’ DI COMUNICAZIONE Imitare le vocalizzazioni e modificarle in uno scambio

giocoso Introdurre modelli di interazione semplici Usare parole singole o frasi brevi e rilevanti Usare frasi ritualizzate all’interno di routine Fornire un modello di frasi brevi durante i giochi usuali Cantare canzoncine

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MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE

ESPANDERE LA GAMMA DELLE INTENZIONI COMUNICATIVE

SVILUPPARE STRATEGIE PER CONSOLIDARE LA COMUNICAZIONE

SVILUPPARE STRATEGIE PER RIPARARE FALLIMENTI COMUNICATIVI

UTILIZZARE AUSILI, CAA

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LETTURE CONSIGLIATE

S. Baron Cohen, P. Bolton - “Autismo. La conoscenza del problema” Ed. La Nuova Phoenix

L.A. Hodgdon – “Strategie visive per la comunicazione” Ed. Vannini

P. Collins – “Né giusto né sbagliato” Ed Adelphi

H. De Clercq – “Il labirinto dei dettagli” Ed. Erickson

C. Moore – “George e Sam” Ed. Corbaccio