L'Insegnamento Della Lingua Inglese Attraverso Le Canzoni

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI OSIO SOPRA A.S. 2013/2014 L'INSEGNAMENTO DELLA LINGUA INGLESE ATTRAVERSO LE CANZONI Relazione sull'anno di prova DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof. Lucio Marinelli TUTOR: Prof.ssa Pierangela Biffi INSEGNANTE: Prof. Davide Puglielli

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L'Insegnamento Della Lingua Inglese Attraverso Le Canzoni Un elenco di canzoni e di link attraverso i quali è possibile ascoltare song e lyrics.

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI OSIO SOPRA

A.S. 2013/2014

L'INSEGNAMENTO DELLA LINGUA INGLESE

ATTRAVERSO LE CANZONI

Relazione sull'anno di prova

DIRIGENTE SCOLASTICO: Prof. Lucio Marinelli

TUTOR: Prof.ssa Pierangela BiffiINSEGNANTE: Prof. Davide Puglielli

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Premessa

All'inizio di questo scritto mi sono posto una domanda “semplice”: come insegnare la

lingua Inglese ai ragazzi della Scuola Secondaria Inferiore? Ciò che segue è il

racconto di varie ipotesi, tentativi e riflessioni per trovare una risposta.

Il punto di partenza di ogni possibile strada era che l'insegnamento/apprendimento

avrebbe dovuto procurare a chi ne era coinvolto, sia come alunno che come insegnante,

una forma di “piacere”: l'Inglese doveva suscitare emozioni.

Questo proposito sembra quasi ovvio e scontato: tutto ciò che normalmente si fa

provoca, in un certo senso, emozioni, tanto che per assurdo, all'opposto, si potrebbe

“detournare”, ribaltare la situazione, dicendo che non è possibile imparare l'Inglese

restando nell'apatia. Anche quest'ultima, l'apatia, è di per sé uno stato emotivo, anche

se negativo... insomma alle emozioni, negative, positive o neutre che siano, non si

sfugge.

Aggiungo allora qualcosa in più, e finalmente l'assunto di prima suona nel seguente

modo: “insegnare l'Inglese partendo dalle emozioni del racconto”.

Certo, ora è il caso di dire qualcosa sul “racconto”. Innanzitutto di quale racconto si

tratta? E poi, cosa vale la pena raccontare?

Prima di proseguire il “racconto” voglio “liberarmi” di un racconto personale, come di

un sassolino nella scarpa.

Breve storia di un errore

Spesso, per divertirsi, la gente di mare cattura albatri...

La conosco questa poesia!

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Mi dispiace, non è una poesia, non si parla di un poeta: è la storiella di un precario

questa, e spesso, per divertirsi, i precari hanno comunque qualcosa da raccontare.

E ci vorrebbe proprio una frase così, per dire che dopo quasi 17 anni da insegnante

precario di Tedesco, la sorte mi ha insperatamente graziato e ha corretto un errore

che avevo commesso nel 1999, mandandomi dalla “Germania” alla “Gran Bretagna”!

A quel tempo, preparando la domanda per il concorso di Inglese, avevo dimenticato di

allegare il certificato di laurea, o meglio, avevo scritto che avrei prodotto detto

documento, nel caso in cui avessi passato la prima prova e fossi stato convocato per

l'orale. Cosa, quest'ultima, che avvenne.

Qualche mese dopo il Provveditorato mi scrisse una raccomandata e mi informò della

data per la prova orale, e mi chiese di nuovo - se non l'avessi già presentato - il

certificato di laurea....

Erano passati diversi mesi tra l'invio della domanda di partecipazione al concorso, la

prova scritta e, infine, la convocazione per la prova orale. Risposi al provveditorato

con una lettera sostenendo (ecco l'errore!) che avevo già presentato la

documentazione necessaria... (ma non era così, il certificato di laurea mancava).

Nel frattempo passai anche l'orale, uscirono le graduatorie, ma caspita: il mio nome

non c'era, o meglio, era in fondo in fondo. Ero il 997 della graduatoria.

Ma come? dovevo collocarmi, in base al punteggio delle prove e ai miei calcoli, al 400°

posto? A nulla valse un ricorso, ormai la graduatoria era stata pubblicata, ed era

quella.

Il non aver presentato la laurea, non mi aveva dato diritto ai punti aggiuntivi oltre a

quelli delle prove. Nella graduatoria finale mi collocai molto indietro, e l'attesa per il

ruolo sfumava e svaniva. Un errore da prendersi a schiaffi, cosa che ho fatto.

Rimasi basito quando vidi in provveditorato quel che avevo scritto sulle mia domande:

“lo presenterò”, e poi: “l'ho già presentato”, ma il certificato non c'era, sarò mica uno

di quelli che fa il dottore senza la laurea??

Tra il 2000 e il 2001 iniziarono a immettere in ruolo. Se avessero conteggiato tutti i

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punti della laurea, che non avevo allegato, sarei stato immesso in ruolo intorno al 2004,

ogni anno in Lombardia immettevano circa 100 insegnanti di Inglese in ruolo.

E invece ho aspettato fino a gennaio del 2013, quando l'ultimo colpo di coda, prima

della chiusura del vecchio concorso per il nuovo (al quale ormai “riaprendo le giostre”

mi ero reiscritto, e dove avevo passato anche l'assurda prova preselettiva, che mi

vedeva fare calcoli su equazioni, logica, peso di leve e distanze, ecc.) mi ha per

l'appunto graziato.

L'ultimo nominato fu il n° 1012. Diciamo che ci sono rientrato per un pelo, col mio

numero 997! Ricordo che alle nomine venne una ragazza, o dovrei dire una collega

precaria, ormai sulla quarantina e oltre, mamma di figli quasi adulti, precaria da un

ventennio, era la n° 1028. Quando seppe che tutti i posti erano quasi esauriti e che le

nomine stavano per concludersi dichiarando terminato il concorso e le operazioni di

nomina, scoppiò a piangere. E che dire del povero n° 1015? Al quale di primo acchito fu

dato un posto, risultando l'ultimo dei nominati, salvo poi vedersi levare l'agognato

ruolo, dacché vi era stato un errore tecnico. Storie di precari...

Tornando al mio errore, se non fosse arrivata la nomina, sarei stato un precario a vita,

dacché lavorare con la Lingua Tedesca (purtroppo la Cenerentola delle lingue

straniere) era diventato negli anni sempre più difficile. O comunque avrei dovuto

ripetere i concorsi. Ma nel tempo sono cambiate le regole e l'assurdo è che nei

concorsi di oggi anche gli idonei non sono vincitori, non ricevono il posto e non

prendono nemmeno l'abilitazione! La situazione è fluida , è mobile, ci vuole flessibilità

– sostiene qualcuno. No comment.

Cosa ho fatto nel frattempo in questi anni?

Ho lavorato come insegnante precario di Tedesco, lingua per la quale avevo preso

comunque l'abilitazione con un concorso riservato, ma la mia disciplina specialistica era

l'Inglese.

Insegnare Tedesco per me è stata una bella avventura, ho approfondito la conoscenza

di una lingua dura ma affascinante.

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Chiedo venia se mi sono dilungato in questo “racconto di un errore”. A me serviva per

buttarmi una storia alle spalle e andare avanti, ora che sto insegnando Lingua Inglese

son contento che le cose siano andate, per grazia di Dio, a buon fine. E comunque negli

anni ho saputo trovare di riffa o di raffa una spiegazione all'errore: era il destino. Se

non fossi stato per circa 17 anni precario di Tedesco, sempre in movimento da una

scuola a un'altra, date le ore risicate e le cattedre scomode, probabilmente non avrei

incontrato quella collega che poi è diventata mia moglie, anche lei precaria a quei

tempi.

L'unica esperienza lavorativa in Inglese che ho fatto, è stata come commissario

d'esame durante la maturità dell'a.s. 1995/96. E quest'anno, 2013/14, nella Scuola

Media di Osio Sopra.

L'insegnamento delle lingue straniere

Il passato non posso cancellarlo, il Tedesco mi ha insegnato tante cose, quando lo

insegnavo cercavo sempre di trovare un punto di contatto con l'Inglese (il chiodo fisso

che premeva). Mostravo ai ragazzi alcune parole, che già sapevano, dacché le avevano

imparate in Inglese. E sorpresi realizzavano che spesso erano uguali, o almeno molto

simili al Tedesco:

father ~ Vater

mother ~ Mutter

son ~ Sohn

daughter ~ Tochter

Spiegavo che si trattava di lingue Germaniche. Poi arrivava una bella “chicca”: la parola

Bergamo è una parola che derivava dal Germanico:

Bergamo ~ Bergheim,

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dove “Berg” significa montagna e “-heim” sta per casa e (chiedevo di osservare, ancora

una volta, le due lingue: Heim ~ home) Bergamo, “casa di/sulla montagna”.

“Ragazzi, pensate a come si vede Bergamo dalla Bassa, sembra di vedere delle case sui

primi rilievi delle colline che spuntano da un paesaggio pianeggiante, sembrano: “case

di montagna!”

Cercavo di prendere, di “acchiappare”, di catturare delle storie, degli aneddoti,

facendo presa sul lato emotivo, sul racconto, sulla narrazione, che mi ha sempre

affascinato.

Ma il confronto tra Tedesco e Inglese è un confronto impari, nel senso che il Tedesco

ha delle sue difficoltà, talvolta radicate anche nella storia. Forse è una semplice

banalità, ma i racconti di mio nonno, partigiano della IIa Guerra Mondiale, o i film dove

i “Tedeschi” erano sempre i cattivi e urlavano sempre “schnell, schnell!” puntando il

mitra, aihmè, non aiutavano a creare un substrato di accettazione, fiducia e simpatia.

Aver conosciuto due belle ragazze bionde di Berlino Ovest, quando ero al mare, all'età

di 13-14 anni, mi ha aiutato a fugare tutti i luoghi comuni, certo, però: non conoscevo

la Lingua Tedesca, avrei dovuto studiarla. (E così un giorno mi sono ritrovato a

insegnarla).

Era il 1984, 30 anni fa, in quell'anno mi avvicinai alla musica, acquistai la prima

musicassetta della mia vita (The Number of The Beast, di un gruppo Heavy Metal

Inglese, gli Iron Maiden). Mi avvicinai alla chitarra, la prima che ho avuto la presi da

una cugina. Nacque un interesse che legava la musica – la chitarra e l'Inglese.

Quando mi è capitata l'occasione di pensare a cosa fare per la “tesina” dell'anno di

prova ho abbozzato subito un'idea: l'insegnamento dell'Inglese tramite le canzoni. In

soldoni questo è il tema, che poi ho cercato di espandere, guardando un po' a tutto

tondo: la canzone è un concentrato di emozioni, in forma di musica e poesia, vale la

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pena raccontare le canzoni.

Il Dirigente Scolastico interpellandomi riguardo alla Tesina che avrei dovuto

presentare per l'anno di prova, mi chiese: “Beh! Ha pensato cosa fare?” Messo al

corrente della mia idea pedagogico-canora, dell'insegnamento dei testi, ecc. ecc. ha

aggiunto: “va bene... purché non siano solo canzonette!”

In effetti spero che non siano solo canzonette. (In quel momento mi è venuto in mente

un frammento: “...non mettetemi alle strette, sono solo, sono so..., sono

solo...canzonette, aih! Aih! Aihà!”)

Speriamo che non siano solo canzonette. Speriamo che ci sia anche qualcosa di più.

Tutto era contestualizzare, trovare agganci, riferimenti anche a sistemi collaudati,

questo dovevo fare.

Esistono molteplici orientamenti e approcci, tutti degni di considerazione, tutti rodati

e ben definiti. Il principio generale è che ogni metodo d'insegnamento ha una propria

valenza. Alcuni funzionano di più in certi ambiti, ad esempio l'approccio funzionale-

comunicativo è l'orientamento principe per coinvolgere gli alunni nelle dinamiche

interattive della lingua parlata di ogni giorno. Il quadro comune europeo di riferimento

per l'insegnamento delle lingue è proprio articolato in una serie di step A1, A2, B1,

B2... che rappresentano una sorta di scala graduata delle capacità di fare/interagire

con la lingua in contesti molteplici.

L'ideale sostanziale è quello di fare un confronto tra i programmi delle varie classi

cercando punti, di contatto con parole, funzioni comunicative, espressioni idiomatiche

e temi che ricorrono nelle canzoni Inglesi, redigendo una sorta di “compilation” da

accostare a ogni capitolo del libro di Testo “Smart English” della Oxford University,

in adozione nelle classi in cui insegno.

Qualcosa di simile è già presente in questo libro. In ogni capitolo si pone l'accento

sulla pronuncia, presentando delle incisioni musicali ad hoc (songs) dando rilievo al

suono-pronuncia, al ritmo e all'intonazione. Sono spesso brevi canzoni ritmate (della

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durata di un minuto) di solito “rappate”, accattivanti. Sono un passaggio obbligato. In

classe le ascoltiamo una prima volta e al secondo ascolto cantiamo/ripetiamo tutti

insieme col sistema (sing along) “cantiamo insieme”.

Spesso, però, questi testi non risultano spontanei. C'è qualche limite dovuto al fatto

che le canzoni appaiono talvolta forzate. I ragazzi sono quasi sempre entusiasti, o

almeno accettano di buon grado di cantare e ripetere. Questi momenti vengono

percepiti come se fossero più leggeri, più “easy”, per usare un termine Inglese. In

queste occasioni anche i più timidi fanno qualcosa, provano a cantare.

Su questo aspetto ho insistito spiegando che la voce è una bella conquista. Ho

presentato il “rap” spiegando che rap (to rap) in Inglese sta a significare qualcosa che

viene pronunciato subito, qualcosa che viene detto, sPARato fuori, senza stare tanto a

pensare. Nelle classi prime ho utilizzato proprio l'interesse o la curiosità che si legge

negli occhi e nei sorrisi dei ragazzi quando già si parla di rap music. Ho chiesto un

giorno di scrivere sul quaderno delle frasi, estrapolate da un dialogo, di incolonnarle,

come se fossero una poesia, una filastrocca o il testo di una canzone:

Have you got a sister?

Have you got a brother?

Yes, I have.

No, I haven't.

Have you got any brothers or sisters?

Yes, I have.

I've got one brother.

I've got two sisters.

Poi ho chiesto ai ragazzi di “rappare”, di leggere a ritmo continuo, ad alta voce, di

cercare un ritmo, una scansione, all'interno di quel testo, di leggere come se fosse un

“loop”, cioè un ritmo che riparte sempre daccapo quando giunge alla fine. Ho chiesto

(proprio a livello di Homework) di fare altrettanto a casa, di scrivere loro stessi

alcune frasi, cercando di leggerle come se fossero il testo di una canzone che

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dovevano presentare. E così hanno fatto. Ognuno è stato entusiasta di lavorare in

questo modo.

Dal canto mio ho arricchito le “performance” con qualche trucco tecnico. Ho portato in

classe un piccolo amplificatore portatile, collegato a un microfono senza fili e li ho

fatti cantare (1C-1D). I ragazzi erano esaltati, anche se poi davanti al microfono ho

potuto vedere che alcuni si inibivano, o meglio: la voglia di fare subiva una brusca

frenata. Forse dovuta all'emozione, al timore di essere giudicati, in un ruolo, “quello

del cantante”, che improvvisamente trasformava tutti in pubblico. Alcuni hanno

lavorato bene e con entusiasmo; altri hanno un po' stentato, qualcuno si è negato, e ha

preferito passare subito il microfono ai compagni.

Quest'esperienza mi ha fatto un po' riflettere:

1. non ci si improvvisa cantanti o declamatori o lettori;

2. è necessario un lavoro per arrivare all'azione;

3. il filtro “affettivo” gioca qui un ruolo preponderante.

Sono tornato quindi spesso a insistere sull'importanza della lettura a voce alta,

soprattutto a casa, dicendo ai ragazzi (ma anche a tutti i genitori che sono venuti ai

colloqui durante l'anno) di leggere molto i testi, e anche gli esercizi di grammatica,

(es. fill in the gaps) dopo averli fatti per iscritto.

Quando insegnavo Tedesco insistevo proprio sulla lettura per un motivo semplice: dalla

musicalità si capiva se la frase era costruita bene. Nella lingua Tedesca, dove la

costruzione è rigida, “sgarrare” il posto di una parola è un errore, e forse come in

nessuna altra lingua si riesce a capire dalla “musica”, da quel qualcosa che la lingua di

per sé emana, a livello sonoro, se la frase è “musicale”, scorrevole, corretta o meno.

Un ulteriore passo (forse posso anche dire esperimento) l'ho fatto nell'aula LIM, dove

ho portato tutte e sei le mie classi.

Qui ho naturalmente differenziato la tipologia di “canzone”. Ciò che avevo fatto nelle

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classi prime era sostanzialmente un tentativo di prendere confidenza con un testo, da

leggere più e più volte, cercando di volta in volta di fare una lettura

• veloce

• più lenta

• cercando di seguire ( o quanto meno di dare un ritmo noi stessi alle parole).

Nell'aula LIM ho utilizzato il computer e Youtube per ascoltare dei video. Prima di

parlare di quanto fatto nelle classi terze (e in particolare in 3C) è necessario dire che

già i ragazzi, quasi a inizio anno, avevano espresso l'intenzione di ascoltare una

canzone in Inglese. Su stimolo della Prof.ssa di Italiano, che aveva affrontato temi

relativi alla violenza, parlando anche di alcuni testi di canzoni, citando anche il rap, i

ragazzi volevano mostrare che non tutte le canzoni sono poi di contenuto violento o

border line. Mi sottoposero allora una canzone di un discusso rapper americano:

Eminem. Ho fatto un po' di ricerche, ho ascoltato il brano che i ragazzi proponevano:

Mockinbird, ho cercato il testo, l'ho stampato, fotocopiato e insieme ai ragazzi lo

abbiamo ascoltato e analizzato in classe. Il testo di per sé non era poi così malvagio.

Forse è una delle canzoni più “tranquille”, con un ritmo un po' ipnotico e un testo molto

lungo (del resto una canzone rap può avere un testo quasi “chilometrico”) che racconta

dell'esperienza personale di questo cantante, delle sue difficoltà nello “sbarcare il

lunario”, del fallimento del proprio matrimonio, del rapporto con la figlia, fino a che la

“fortuna” non è andata nel verso giusto. Una canzone un po' triste, che in particolare

racconta anche di un episodio, un Natale, dove il papà (Eminem), al tempo “sguattero”

in un ristorante, non aveva nemmeno i soldi per un regalo alla figlia (nel titolo

mockingbird è singolare la parola mocking – che vuol dire anche prendere in

giro/scimmiottare, imitare). Qualche espressione colorita qua e là un rapper la butta

sempre dentro, forse l'unico punto forte è proprio alla fine della canzone (il padre

regala un uccellino alla figlia, ma se il “canarino” non dovesse cantare... insomma,

minaccia chi glielo ha venduto).

Una canzone con un testo lungo e anche non semplice, con un andamento ipnotico, che a

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mio avviso non è il massimo per apprendere la lingua Inglese. Ma ai ragazzi piace.

Evidentemente sarà la musica che esercita un fascino particolare. Quest'ultimo

elemento, il fascino, l'interesse per qualcosa che non è direttamente comprensibile (a

detta dei ragazzi loro, prima dell'analisi, afferravano solo qualche parola) porta a

farsi una domanda: come mai i ragazzi sentono il richiamo di alcuni testi, dei quali non

sembrano capire il significato? E' necessario quindi mettersi in condizione di capire i

testi che si ascoltano.

E' stato allora il momento, anche per ammissione di tanti, dove concretamente si è

andati a vedere il significato di una canzone in lingua, data l'abitudine piuttosto

comune di ascoltare senza capire, senza andare a vedere fino in fondo quel che il

cantante dice, talvolta si afferrano dei frammenti, delle parole qui e là, qualche volta

parte del refrain, ma il senso generale spesso sfugge. Ci si è soffermati su alcune

espressioni “slang”, al fine di comprenderle, ed eventualmente fissare alcune

espressioni idiomatiche. I ragazzi durante questa lezione sono stati attenti, anche se

non tutti sembravano molto convinti, forse per qualche forma di prevenzione nei

confronti del genere rap.

Mockingbird (Eminem)

Yeah I know sometimes things may not always make sense to you right now But hey, what daddy always tell you? Straighten up little soldier Stiffen up that upper lip What you crying about? You got me

Hailie I know you miss your mom and I know you miss your dad When I'm gone but I'm trying to give you the life that I never had I can see you're sad, even when you smile, even when you laugh I can see it in your eyes, deep inside you want to cry Cuz you're scared, I ain't there? Daddy's with you in your prayers No more crying, wipe them tears Daddy's here, no more nightmares

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We gon' pull together through it, we gon' do it Laney uncles crazy, aint he? Yeah but he loves you girl and you better know it We're all we got in this world When it spins, when it swirls When it whirls, when it twirls Two little beautiful girls Lookin' puzzled, in a daze I know it's confusing you Daddy's always on the move, mamma's always on the news I try to keep you sheltered from it but somehow it seems The harder that I try to do that, the more it backfires on me All the things growing up his daddy that he had to see Daddy don't want you to see but you see just as much as he did We did not plan it to be this way, your mother and me But things have gotten so bad between us I don't see us ever being together ever again Like we used to be when we was teenagers But then of course everything always happens for a reason I guess it was never meant to be But it's just something we have no control over and that's what destiny is But no more worries, rest your head and go to sleep Maybe one day we'll wake up and this will all just be a dream

[Chorus] Now hush little baby, don't you cry Everything's gonna be alright Stiffen that upper lip up little lady, I told ya Daddy's here to hold ya through the night I know mommy's not here right now and we don't know why We feel how we feel inside It may seem a little crazy, pretty baby But I promise momma's gon' be alright

It's funny I remember back one year when daddy had no money Mommy wrapped the Christmas presents up And stuck 'em under the tree and said some of 'em were from me Cuz daddy couldn't buy 'em I'll never forget that Christmas I sat up the whole night crying Cuz daddy felt like a bum, see daddy had a job But his job was to keep the food on the table for you and mom And at the time every house that we lived in Either kept getting broke into and robbed Or shot up on the block and your mom was saving money for you in a jar

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Tryna start a piggy bank for you so you could go to college Almost had a thousand dollars till someone broke in and stole it And I know it hurt so bad it broke your momma's heart And it seemed like everything was just startin' to fall apart Mom and dad was arguin' a lot so momma moved back On the Chalmers in the flat one bedroom apartment And dad moved back to the other side of 8 Mile on Novara And that's when daddy went to California with his CD and met Dr. Dre And flew you and momma out to see me But daddy had to work, you and momma had to leave me Then you started seeing daddy on the T.V. and momma didn't like it And you and Laney were to young to understand it Papa was a rollin' stone, momma developed a habit And it all happened too fast for either one of us to grab it I'm just sorry you were there and had to witness it first hand Cuz all I ever wanted to do was just make you proud Now I'm sittin in this empty house, just reminiscing Lookin' at your baby pictures, it just trips me out To see how much you both have grown, it's almost like you're sisters now Wow, guess you pretty much are and daddy's still here Laney I'm talkin' to you too, daddy's still here I like the sound of that, yeah It's got a ring to it don't it? Shh, momma's only gone for the moment

[Chorus]

And if you ask me too Daddy's gonna buy you a mockingbird I'mma give you the world I'mma buy a diamond ring for you I'mma sing for you I'll do anything for you to see you smile And if that mockingbird don't sing and that ring don't shine I'mma break that birdies neck I'd go back to the jewler who sold it to ya And make him eat every carat don't fuck with dad (haha)

Ebbene, fatta questa premessa ho portato i ragazzi in aula LIM e ho presentato il

testo di una canzone di Bob Dylan (A hard rain's gonna fall!). Anche questa una

canzone lunghissima, e certo non semplice.

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Il primo step è stato presentare visivamente solo il testo. (Presentavo a fianco anche

la traduzione in Italiano).

Il secondo step è stato l'ascolto della canzone originale (solo chitarra e voce; la

canzone è del 1962).

A questo punto, dopo che i ragazzi hanno visto e sentito ho fatto loro una domanda:

che vuol dire il titolo? Ho chiesto in Inglese, ma abbiamo, durante la lezione,

mescolato/alternato spesso anche l'Italiano, per capirci e avvicinarci sempre più al

testo e al suo significato.

Le risposte sono state un po' vaghe. Certo la domanda non è affatto semplice. (Io

stesso ho faticato a capire la canzone, fino a che non ho trovato su un libro una

interpretazione).

Perché la pioggia è dura? La pioggia è dura perché si rifà al “fall out radiattivo”. La

parola fall è anche nel titolo. La canzone del 1962 parla, in un modo molto narrativo,

poetico, della paura di una guerra nucleare, ma facendolo in modo implicito. Elemento

questo che è un po' la cifra del poeta. E' stato necessario accennare a Cuba, alla crisi

missilistica, la Baia dei Porci, al rischio sfiorato di una Terza Guerra Mondiale,

all'America e all'URSS. Insomma il testo era denso di richiami.

La canzone, così presentata: (testo in lingua col video proiettore, la voce nasale, di

Bob Dylan, accompagnato da una semplice chitarra folk, non sembrava entrare tanto

nelle simpatie dei ragazzi. Forse aveva contribuito anche il fatto che parlando di

Dylan, avevo detto che era una sorta di menestrello, poeta (il nome stesso “Dylan”, il

cantante se l'era scelto per ricordare il famoso poeta Gallese Dylan Thomas). Tutta

“quest'aura” di poeta/letterato non aveva fatto presa sui ragazzi, che spesso al primo

entusiasmo per una canzone fanno seguire qualche mugugno quando percepiscono che,

anche in queste occasioni, ci si ritrova davanti a un testo scritto, un “testo poetico”,

con l'aggravante che era stato necessario anche fare qualche riferimento storico per

intendere la canzone.

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A questo punto non era finita, e ho mostrato ai ragazzi un video, preso da youtube.

http://www.youtube.com/watch?v=Uam8Wcqxkks

Si trattava della stessa canzone, però cantata da una giovane cantante Britannica Edie

Brickell. Il video non era direttamente legato ai fatti o al periodo storico di cui s'è

detto in precedenza. In questo video la canzone, con tanto di testo in

sovraimpressione, accompagnava una sequenza di foto riguardanti le guerre dell'Irak e

dell'Afghanistan, in particolare sulla vita dei soldati Americani al fronte.

Il video, con la voce armoniosa e graffiante della cantante è stato accolto in modo ben

diverso; la forza delle immagini, scelte quasi per rinforzare le parole del testo, ha

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emozionato i ragazzi, cosa comprensibile davanti a scene di guerra.

In questa occasione abbiamo evidenziato l'importanza del testo. Tutta la canzone

ruota intorno alla parola scritta, che evoca l'incontro di un padre e un figlio, che è

stato lontano e che racconta il mondo che ha visto per rispondere al padre. Dal punto

di vista grammaticale la canzone ha riguardato l'approfondimento della forma verbale

del present perfect, sia nelle forme affermative che interrogative:

Where have you been? - I've walked (…) I've stumbled (…) I've stepped (…).

Ma anche di altre forme verbali che riguardano il racconto: il past simple:

Who did you meet? - I met a young child (…)

Nella stessa canzone si trova anche il tempo presente e il tempo futuro, quasi in

conclusione, elementi questi che fanno percepire una sorta di durata, una spazialità

del tempo:

What'll you do now?

E quasi la volontà di combattere contro una situazione, prendendo coscienza di una

problematica che, bisogna pensare al tempo (1962) pervadeva, minacciava e rischiava

di schiacciare l'umanità: l'olocausto nucleare.

Mettere in relazione canzoni e grammatica, farlo senza dare però troppo peso al

secondo aspetto, cioè alla grammatica, ma piuttosto puntando sul “piacere”

dell'ascolto e sulla consapevolezza/conoscenza di che cosa si sta ascoltando, è la via

da seguire.

Quest'anno purtroppo le occasioni di ascolto, o meglio: le “songs” ascoltate non sono

state molte. Di Bob Dylan ho fatto ascoltare la famosa Blowin' in the wind (ascoltata

in tutte le classi). La canzone offre vari spunti: la pace, l'uguaglianza, e per contrasto

la guerra e la mancanza dei diritti civili. Per quanto riguarda la grammatica si pone

l'accento sulle domande, sul verbo must, sul present continuous.

How many roads must a man walk …?

The answer, my friend, is blowin' in the wind.

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In altre occasioni (classi terze) ho fatto ascoltare sempre una canzone di Bob Dylan,

Hurricane, legata alla storia di un pugile accusato ingiustamente di omicidio e del suo

riscatto. Questa canzone si presta molto per eventuali collegamenti con temi razziali.

Nelle classi prime ho fatto ascoltare una canzone orecchiabile, Happy Days, dove i

ragazzi possono prendere confidenza con i giorni della settimana e con espressioni

della routine quotidiana.

Ciò che servirebbe in ogni classe dovrebbe essere un computer, acceso e collegato in

internet e che permetta di poter accedere a un vasto repertorio di canzoni, tramite

YouTube, e un video proiettore. E' così possibile accedere a molte canzoni

interessanti. E' importantissimo presentarle con le “LYRICS”, vale a dire con il testo

in sovraimpressione. Ai ragazzi va spiegata proprio la modalità con cui accostarsi alle

canzoni, cioè tramite il testo.

Per concludere: “la Compilation”

In classe abbiamo ascoltato le canzoni presenti sia nei libri di testo che quelle

accennate in precedenza e reperibili sulla rete.

Relativamente alle prime sono state svolte attività di listening in prima battuta.

Successivamente sono stati svolti gli esercizi proposti dal testo, in particolare di

reading/writing (fill in the gaps) i ragazzi dovevano inserire le parole che mancavano.

E' stato il caso di un esercizio fatto (classi seconde) con le canzoni New York, New

York o I'm going to Barbados. Da qui nascono poi passi successivi, esercizi di speaking.

L'unico appunto da fare è che appena due canzoni proposte dal libro di testo (classi

seconde) non sono molte.

E' necessario allora integrare con qualcosa che possa essere più stimolante. La

19

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“compilation” che segue è stata pensata come strumento per l'insegnante ma anche

come proposta possibile di approfondimento da offrire agli alunni, per attività di

ascolto da svolgere soprattutto a casa. Gli alunni in questo senso possono ricevere

un'indicazione operativa. Magari la scuola del futuro (in alcuni posti accade già) può

prevedere una sorta di collegamento (Dropbox di classe) dove gli alunni a casa possono

ricevere le indicazioni operative tramite file (come per esempio “la compilation”). In

tal caso studiare/ascoltare musica diventa un legame forte che porta alla conoscenza

di nuovi contesti.

La “compilation” che segue è una serie di canzoni selezionate dal web ed è intesa come

uno strumento attivo e di aiuto all'insegnamento della lingua. Vi si trovano, dove è

stato possibile inserirle, informazioni su: autore, titolo, tema trattato e argomenti

grammaticali/funzioni linguistiche di rilievo.

Per ogni canzone è disponibile, naturalmente, il relativo link. Tale documento è anche

nel cd allegato alla presente relazione. Cliccando sull'indirizzo web è possibile avviare

la riproduzione del video con le lyrics su YouTube. Alcune canzoni possono essere

direttamente ascoltate nel cd allegato, vi sono presenti in traccia audio (mp3).

Nella lista si va dalla filastrocca ai testi impegnati o anche più leggeri.

L'idea è nata cammin facendo, ma ricercando tra i miei libri ho trovato un testo molto

importante che redatto quasi 40 anni fa venne poi pubblicato nel 1977:

− A Song-book of Folk and Pop Music, di Mario Papa e Giuliano Iantorno, edizione

Zanichelli.

Lo acquistai per mia curiosità oltre 10 anni fa, trovandolo tra i remainders di una libreria,

purtroppo era sprovvisto delle due cassette che vi erano allegate originariamente.

Oggi questo libro non è più pubblicato, ve ne sono comunque tanti di quel genere,

spesso però le leggi del copyright limitano la scelta delle canzoni e dei testi.

Mi è sembrato utile, al fine di documentare questa relazione, inserire alcune proposte

che venivano fatte dai due autori. L'opera è più centrata sulla cultura folk

tradizionale del mondo Anglosassone, anche se non mancano canzoni e testi moderni

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Page 22: L'Insegnamento Della Lingua Inglese Attraverso Le Canzoni

(1977) e proposte di metodo e contesti di sviluppo ed espansione.

Per una di queste canzoni (Little Boxes) ho inserito anche l'indirizzo web di una

possibile interpretazione nella mia compilation, oltre che la trattazione che viene

fatta dagli autori Mario Papa e Giuliano Iantorno sul loro libro. E' un peccato che un

tale libro non sia più in circolazione.

Gli spunti, le canzoni, gli esercizi possibili possono essere tanti: dal già citato fill in

the gaps alla lettura con espressione, piuttosto che alla parafrasi o alla sintesi, che

possono essere più complesse.

Un sito relativo all'insegnamento/apprendimento della lingua Inglese arriva

addirittura a proporre 50 possibili esercizi (50 ways to use music and song in the classroom)

http://community.eflclassroom.com/profiles/blogs/50-ways-to-use-music-and-song-in-the-

classroom

C'è solo l'imbarazzo della scelta. Le possibilità si sono moltiplicate. L'ideale sarebbe che ognuno dei

ragazzi possa un giorno essere in grado di afferrare, comprendere, modulare e creare i messaggi in

lingua. Fino ad allora, ma anche dopo, si è sempre in cammino e la musica e l'Inglese ci possono

accompagnare lungo la strada.

(Su questo scrittonon vi è alcun dirittodi copyright)

Davide Puglielli

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Page 23: L'Insegnamento Della Lingua Inglese Attraverso Le Canzoni

Bibliografia:

− Bob Dylan (Blues, Ballate e Canzoni), a cura di Fernanda Pivano e Stefano Rizzo,

ed. Grandi Tascabili Economici Newton, Roma, 1992.

− A Song-book of Folk and Pop Music (British and American Culture Through

Famous Tunes), di Mario Papa e Giuliano Iantorno, ed. Zanichelli, Bologna, 1977.

Sitografia:

− http://youtube.com

− http://community.eflclassroom.com

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Autore Titolo Temi Grammatica Link1 Bob Dylan Blowin' in the wind Pacifismo Wh-questions;

present continuoushttp://www.youtube.com/watch?v=IrNYBWRtMp8

2 Bob Dylan A hard rain's gonna fall Pacifismo (minaccia nucleare)

Present perfect; past simple

http://www.youtube.com/watch?v=Uam8Wcqxkks

3 Bob Dylan Like a rolling stone Disagio giovanile Negazione don't; http://www.youtube.com/watch?v=lpkthe4wp8w

4 Bob Marley Get up, stand up! Razzismo, attivismo Imperativo, negazione http://www.youtube.com/watch?v=BiPwCMlghhQ

5 Bob Marley I shot the sheriff Razzismo, libertà Simple past, affermativo e interrogativo

http://www.youtube.com/watch?v=GLUNu9zOLfM

6 Bob Marley Redemption songs Schiavitù forma linguistica pidgin delle popolazioni Caraibiche; won't

http://www.youtube.com/watch?v=pG-QxB6yuC0

7 Bob Dylan Hurricane Diritti civili, razzismo (la forma “racconto”/cronaca)

http://www.youtube.com/watch?v=gGMSfiH850o

8 Neil Young The Needle and the damage done

Il mondo della droga gone http://www.youtube.com/watch?v=Lo7L7c53WMQ

9 Happy Days I giorni della settimana http://www.youtube.com/watch?v=Ny_6W8buvvA

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10 John Lennon Imagine Pacifismo hope/need/may/join http://www.youtube.com/watch?v=RwUGSYDKUxU

11 The Beatles Yesterday Have to/ had to http://www.youtube.com/watch?v=X2KLHU-_XSk

12 Bob Marley Jammin' Forme slang e pidgin http://www.youtube.com/watch?v=2QdwYY9rZL4

13 Peter, Paul & Mary Puff, the magic dragon Il racconto (siple past) http://www.youtube.com/watch?v=Y7lmAc3LKWM

14 Billie Holiday Strange fruit Persecuzione dei neri negli USA, KKK.

(La descrizione) http://www.youtube.com/watch?v=z1hm5fxJEkY

15 Clash Should I stay or should I go

Should, if, futuro http://www.youtube.com/watch?v=VkzG3xyZYLA

16 Queen The show must go on must http://www.youtube.com/watch?v=uKLMYZlbIb8

17 Bob Marley No woman, no cry La vita in un ghetto di Kingston

http://www.youtube.com/watch?v=AWjEysuEQaY

18 Cat Stevens Father and son Conformismo/ribellione http://www.youtube.com/watch?v=Ml0Mtgw0mQk

19 The Beatles Here comes the sun Espressioni di tempo http://www.youtube.com/watch?

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atmosferico (pronome it)

v=_7DylPxNwYQ

20 Lou Reed Heroin La droga / la morte / la città

Il verbo wish http://www.youtube.com/watch?v=skxi4NTqFlw

21 Lou Reed Perfect day Alienazione / vita quotidiana

Il futuro “going to...” http://www.youtube.com/watch?v=EaS_ZVJOVyY

22 Pink Floyd Wish you were here L'amicizia Wish / were / forma interrogativa con did

http://www.youtube.com/watch?v=L-rnmSQXE9Q

23 The Troggs Wild thing Il verbo make http://www.youtube.com/watch?v=r7yjecrcb_c

24 James Brown I feel good Would / can't http://www.youtube.com/watch?v=kfA9jNZ79YE

25 Rolling Stones Ruby Tuesday Amore / libertà Would / gonna / ain't http://www.youtube.com/watch?v=NtQFvu7gVXM

26 Rolling Stones (I can't get) no satisfaction

Critica della società dei consumi/ frustrazione

Can't /get http://www.youtube.com/watch?v=h7pb1iGcmc4

27 Otis Redding I've been lovin' you too long

Present perfect continuous (duration form)

http://www.youtube.com/watch?v=6PBjjiuHJYE

28 U2 With or without you La pronubcia di “th” http://www.youtube.com/watch?v=0zyvvRjT2zU

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29 U2 I still haven't found what I'm looking for

http://www.youtube.com/watch?v=fmxOUIddBm0

30 Simple Minds Mandela Day Apartheid http://www.youtube.com/watch?v=J1SWKumsKNo

31 U2 Sunday bloody sunday Lotta indipendentista dell'Irlanda

How long http://www.youtube.com/watch?v=LQZLPV6xcHI

32 Police Every breath you take http://www.youtube.com/watch?v=_wsMEj2ZfW8

33 Police Message in a bottle La solitudine Il futuro (will: 'll) / should

http://www.youtube.com/watch?v=ZRRSRNDuu98

34 Sting Englishman in New York L'alienazione, l'appartenenza, il conformismo

http://www.youtube.com/watch?v=hrFY7aTV1e8

35 Police Roxanne La condizione femminile (la mercificazione del corpo)

Have to / don't have to http://www.youtube.com/watch?v=Nb-ABuRa9Qw

36 Andrew Lloyd Webber / Tim Rice

Jesus Christ Superstar Wh-questions http://www.youtube.com/watch?v=xHwAa3lVZYY

37 Cranberries Zombie Questione Irlandese http://www.youtube.com/watch?v=Uv5wF-E9D8Y

38 The Who My Generation La contestazione giovanile

http://www.youtube.com/watch?v=nAD1xFaRhm0

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Page 28: L'Insegnamento Della Lingua Inglese Attraverso Le Canzoni

39 Thin Lizzy Jailbreak Up / down / left / right http://www.youtube.com/watch?v=UbdM7dFk6sc

40 Thin Lizzy Whiskey in the jar La storia di un ladro assassino

Simple past http://www.youtube.com/watch?v=6lCcdDwDdd4

41 Elton John Rocket man Scienza / tecnologia e solitudine

gonna http://www.youtube.com/watch?v=oIMVz4_tflI

42 Beach Boys Wouldn't it be nice Wouldn't / when / might / wish

http://www.youtube.com/watch?v=kOElUQjADbo

43 Bruce Springsteen Born in the U.S.A. Vietnam e storia della provincia americana

was born http://www.youtube.com/watch?v=yhwROO2M6lw

44 Frank Sinatra Strangers in the night L'amore Something / somewhere

http://www.youtube.com/watch?v=qhV9bTNsq4I

45 Frank Sinatra New York, New York Il sogno americano, il successo

http://www.youtube.com/watch?v=i-ZUXQuFcnw

46 Righteous Brothers Unchained melody (Un brano sull'amore accostato a immagini di soldati al fronte)

http://www.youtube.com/watch?v=UyqGfGBs3mc

47 Louis Armstrong What a wonderful world Un mondo di pace e armonia

I colori http://www.youtube.com/watch?v=A3yCcXgbKrE

48 Talking Heads Heaven Una canzone tra The name is / called... http://www.youtube.com/watch?v=tz0MiuhivT8

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l'assurdo e il minimalista

nothing ever happens

49 Talking Heads Life during wartime Ought to / ain't http://www.youtube.com/watch?v=ER0vQssXUrg

50 Iggy Pop The Passenger http://www.youtube.com/watch?v=Iv7Ac_E9Tmo

51 Joy Division Love will tear us apart La solitudine, le difficoltà, l'estraniamento

http://www.youtube.com/watch?v=0957xUwf-JQ

52 Boy George Do you really want to hurt me?

Do / want to http://www.youtube.com/watch?v=8MoXSjjERBk

53 Paul McCartney Ebony and Ivory Razzismo http://www.youtube.com/watch?v=LajppsE2_LY

54 Blues Brothers I need you Need / pronomi http://www.youtube.com/watch?v=75k4vpNWHWw

55 Wham Wake me up before you go go

Imperativo http://www.youtube.com/watch?v=hignzKHphvQ

56 Prince Kiss Have to http://www.youtube.com/watch?v=krDEYuU1gPE

57 Queen Bycicle race Want to http://www.youtube.com/watch?v=gWJ8_B9BVxo

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58 Queen Under pressure I conflitti e l'amore http://www.youtube.com/watch?v=BWdLt3Afjrg

59 Queen I want to break free Canto di libertà Get used to http://www.youtube.com/watch?v=WUOtCLOXgm8

60 Cyndi Lauper Girls just wonna have fun

Libertà femminile Azioni quotidiane / wonna / just

http://www.youtube.com/watch?v=cMWWBigvbkY

61 R.E.M. Losing my religion Perdere la bussola Comparativo http://www.youtube.com/watch?v=krSNPhsnJEw

62 Pink Floyd Another brick in the wall Distopia / sfiducia nella società

Need http://www.youtube.com/watch?v=XGVNE8nNzPY

63 Bob Geldof Great song of indifference

L'indifferenza La negazione (don't) http://www.youtube.com/watch?v=EQuVvbJ6aPw

64 Gnarls Barkley Crazy La follia Maybe http://www.youtube.com/watch?v=WMO72KRoL4Y

65 Deep Purple Soldier of fortune Guess / past perfect / simple past

http://www.youtube.com/watch?v=K1TUlNZd10s

66 Frank Sinatra My way Considerazioni sulla vita

Past simple http://www.youtube.com/watch?v=6E2hYDIFDIU

67 Malvina Reynolds Little Boxes Omologazione / critica della società

Colori / present simple http://www.youtube.com/watch?v=6Lkx4hpDcKI

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PER UNA INTERPRETAZIONE:

https://answers.yahoo.com/question/index?qid=20090510184816AAi8G19

68 (Canto tradizionale Gospel)

Go Down Moses La Bibbia (fuga dall'Egitto)

Could http://www.youtube.com/watch?v=vf6jBP4YXwo

69 Ben E. King Stand by me L'amicizia as long as / won't http://www.youtube.com/watch?v=Gx0Mkq1TZzo

70 London Beat I've been thinking about you

Forme di durata (present perfect continuous)

http://www.youtube.com/watch?v=r4x9A1cZnbc

71 Bob Dylan Knockin' on heaven's door

Imperativo / present continuous

http://www.youtube.com/watch?v=Dsg77JsgodU

72 John Denver I'm leaving on a jet plane http://www.youtube.com/watch?v=H9qvjRVty7Q

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