L’ingegnere: dalla formazione alla professione Aperto/200805_anno0... · indubbiamente la sfida...

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Il giornale degli Ingegneri della provincia di Lecce L’ingegnere: dalla formazione alla professione MAGGIO 2008 ANNO 0

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Il giornale degli Ingegneri della provincia di Lecce

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SPAZIO APERTO, IL GIORNALE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI LECCEANNO 0 - Numero 0 - MAGGIO 2008

Aut. Trib. Lecce n. 338

DIRETTORE RESPONSABILE: Daniele L. De Fabrizio

DIRETTORE EDITORIALE: Donato Giannuzzi

COORDINAMENTO REDAZIONALE E CONSULENZA GIORNALISTICA:Fabiana Pacella

COMITATO DI REDAZIONE: L. Daniele De Fabrizio, CosimoFonseca, Donato Giannuzzi, Bruno Todisco

CONSIGLIERE DELEGATO COMMISSIONEINFORMAZIONE ED INTERNET: Donato Giannuzzi, Loredana Verardi

SEDE LEGALE ED EDITORE:Ordine degli Ingegneri della Provincia di LecceViale De Pietro, 23/A - Tel. 0832.245472 - Fax: 0832.304406

IMPAGINAZIONE E STAMPA:Carra Editrice - Z.I. 73042 Casarano (Le)Tel. 0833.502319 - Fax 0833.591634www.carraeditrice.it - [email protected]

INTERNO:Le immaggini a corredo sono di Ercole Pignatelli

Chiuso in tipografia il 30 maggio 2008 - Tiratura 3.100 copie

Questa pubblicazione inviata agli ingegneri della Provincia di Lecce, ai Presidenti degliOrdini degli Ingegneri delle province dItalia, ai componenti del CNI, ai Sindaci e agliuffici tecnici dei Comuni della Provincia di Lecce e a quanti ne abbiano fatto richiesta.

Gli articoli e le note firmate esprimono solo lopinione dellautore e non impegnanoil Consiglio n la redazione del periodico. I manoscritti anche se non pubblicati,non si restituiscono.

4Editoriale del Presidentedi Daniele De Fabrizio

7Il nuovo progetto editorialedi Fabiana Pacella

24Deingegnerizzazionedei processi

di Cosimo Mazzotta

Information and CommunicationTechnology

49 Indici ISTAT

62 Variazioni allAlboa cura di Orazio Manni

50 Attivit del consiglioa cura di Sergio Sozzo

65 Gli Autori

6Editorialedi Donato Giannuzzi

Ambiente

10Energia, quale futuro?Gli scenari possibili

di Paolo Stefanelli

Infrastrutture e Logistica

34 Rinforzo sismico con FRPdi elementi in c.a. esistentidi Rossella Modarelli, Paolo Corvaglia, Orazio Manni,Giovanni Fabbrocino, Nicola Ranieri,Gerardo De Canio, Massimo Acanfora, Antimo Fiorillo

61 Notizie dallOrdine

8Lintervistadi Fabiana Pacella

12Un Eco-Master-Planper la AUSL/Le

di Giacomo De Vito

30Infrastrutture di trasportoa larga banda nelle citt

di Antonio Campa

46 La Tesidi Elisa Vincenti

La qualit dei corsi di laurea

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* PresidentedellOrdinedegli Ingegneridella Provinciadi Lecce

Rivolgo un cordiale saluto ai presenti,al Magnifico Rettore ed al Preside dellaFacolt di ingegneria prof. Dattoma, peril gradito invito.

Oggi un disposto legislativo chiedealle Universit italiane, una consultazionecon le varie organizzazioni sociali territo-riali, per meglio definire i fabbisogniformativi e sbocchi professionali. Va perriconosciuto che, oramai da diversi anni,il nostro Ordine e la facolt di Ingegneriahanno intrapreso e instaurato un percorsocomune, formalizzando un protocollodintesa finalizzato a soddisfare sia lenecessit dei soggetti da formare, sialaggiornamento post laurea e sia a dareadeguate risposte alle necessit del terri-torio.

Il nostro Paese, oggi, ha compiutoun importante processo di trasformazione,passando, come lo definiscono i sociologi,da un paese produttore di Beni a unpaese produttore di Idee, pertanto sempre pi sentita la necessit che leprofessionalit locali abbiano una prepa-razione tecnica e scientifica sempre picompleta e competitiva.

Lobiettivo deve essere quello di dareal soggetto che ha conseguito la laureanella nostra Universit, un biglietto davisita che gli conferisca credibilit sututto il territorio nazionale e sia certezzadi una qualit certificata, e nel nostroterritorio rappresenti una risorsa aggiuntivain grado di dare il proprio contributo allacrescita sociale locale. Non deve dunqueaccadere che il laureato a Lecce si vedanon riconosciuti i propri crediti formativi,da parte di unaltra universit italiana, nche la propria formazione non tengaconto delle specificit territoriali.

Il nostro territorio ha una propriapeculiarit: assente o quasi assente lagrande industria e le grandi imprese diservizi, entrambe in grado di assorbirenel proprio organico i giovani laureati.Poco incoraggiante anche il volume diinvestimenti economici, destinati nellaricerca, da parte delle imprese.

La difficolt di un immediato lavorosubordinato, porta i giovani laureati indiscipline proprie del lavoro dipendente,ad iniziare lattivit di libera professione, con risultati che se nellimmediato sco-raggiano il giovane, a distanza di alcunianni lattivit libera offre di fatto uninteressante sbocco professionale.

Ma il nostro territorio per nel con-tempo caratterizzato dalla presenza diun fitto numero di microimprese, che seda un lato non possono permettersi, nelproprio bilancio, la spesa di un ingegnerein pianta stabile, dallaltra hannolindispensabile necessit di avvalersi, conuna certa continuit, della consulenzaspecialistica dellingegnere: questa neces-sit, indispensabile per la sopravvivenzadella stessa azienda, sentita in tutti etre i settori dellingegneria ed conse-guenza di diversi fattori che possonoriassumersi in:

complessit del quadro legislativoe normativo che ha introdotto nuovi ecomplessi adempimenti per le imprese;

innovazione tecnologica, che hacomportato lutilizzo di macchine sem-pre pi complesse e tecniche costruttiverealizzabili necessariamente sotto la sor-veglianza specialistica di un professionista.

Questi grandi progressi innovativi, han-no messo in evidenza i limiti delle figureprofessionali dei tecnici diplomati, richie-

di Daniele De Fabrizio*

Lincontro rispondeva alle indicazioni riportatenellart. 11 del decreto n. 270 del 22.10.2004.Ai lavori ha partecipato il nostro Ordine,con una relazione del Presidente che di seguitosi riporta

Si tenuto il 17 aprile u.s. presso laula magna della Facolt di IngegneriadellUniversit del Salento, un incontro tra Universit e le Organizzazionidel mondo delle Professioni, della produzione e dei servizi.Il tema dellincontro stato:

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dendo sempre pi frequentemente il ri-corso a professioni di alta specializzazione.

Esempi se ne possono fare tanti: dagliEnti Pubblici che in conseguenzadellinformatizzazione degli uffici e dellacomplessit dei software utilizzati, hannola necessit della consulenza dellinge-gnere informatico, alle imprese di impiantitecnologici che operano in costante col-laborazione con lingegnere industrialee infine, alle imprese del settore civileche, anche in conseguenza delle nuoveprocedure di appalto dei lavori pubblici,vivono unattivit imprenditoriale in strettacollaborazione con lingegnere civile.

E evidente, oltre che fondamentale,la necessit che sul territorio sia presenteuna figura professionale di un ingegnereinterdisciplinare, altamente specializzato,in grado di garantire al mondo delleimprese, una adeguata consulenza spe-cialistica, capace di fronteggiare adegua-tamente la forte concorrenza che provienedalle altre realt economiche territoriali,in particolare dalle Regioni del Nord.

Il corso di laurea cosiddetto 3+2, for-temente criticato dagli Ordini, non statouna risposta adeguata a queste necessitterritoriali, n un aiuto ai giovani, se nonforse un danno.

La riflessione deve essere univoca.Pertanto,lincontro odierno non devecostituire un formale adempimento adun obbligo di Legge, ma deve essere unmodo di operare istituzionalizzato, unmomento di grande cooperazione siner-gica tra i vari soggetti pubblici, che nelprocesso di crescita sociale del territoriosono chiamati a svolgere il ruolo piimportante.

Per questo ritengo necessario che ipercorsi formativi delle future figure pro-fessionali, siano costruiti insieme, in mododa saper trasferire in essi, i contenuti diqualit, di alta specializzazione e di unaadeguata preparazione interdisciplinare,capace di trasmettere al giovane laureato,un bagaglio culturale e scientifico che gliconsenta un corretto approccio, sia nellametodologia che nella tecnica, delle varieproblematiche dellingegneria, con parti-colare riferimento alle necessit del pro-prio territorio.

Questo certamente un compito am-bizioso che dobbiamo saper svolgere concompetenza ed entusiasmo, perch dallenostre istituzioni il territorio attende ri-sposte concrete ed i nostri giovani in esseripongono grandi aspettative.

Buon lavoro a tutti.

E oramai da diversianni che il nostroOrdine e la facoltdi Ingegneria,hanno intrapresoe instaurato unpercorso comune,formalizzando unprotocollodintesa finalizzatoa soddisfaresia le necessit deisoggetti da formare,sia laggiornamentopost laureasia a dare adeguaterisposte allenecessitdel territorio.

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Ambiente ed energia rappresentanoindubbiamente la sfida evolutiva del fu-turo prossimo, baricentro attorno al qualeruotano pensieri, opinioni, incontri , pro-getti. Lecce e la sua provincia diventanoterreno fertile dove far attecchire al megliotali tematiche e dare forma e poi sostanzaad un ampio dibattito anche in una duegiorni a carattere internazionale ospitataproprio dalla nostra citt ,come enucleatonelle pagine di questo numero di SpazioAperto dal presidente nazionale dellOrdine degli Ingegneri Paolo Stefanelli.Ma questo momento storico vede anchela nostra categoria assoggettata a logichedi mercato i cui tempi sono scanditi dalleconomia con la E maiuscola, una riforma,la Bersani, che ha un po amalgamatointellettuali e non quasi in un unico am-bito con gli ovvii scompensi che ne deri-vano.A tal proposito ci chiediamo e ab-biamo girato il quesito al neo ministroRaffaele Fitto, quale ruolo possano rico-prire le istituzioni nell ascolto delle istanzeche vengono dal nostro ordine, cosaeffettivamente in cantiere. E al di ldelle domande prettamente tecniche nonpu mancare un parere sul ruolo che

vogliamo dare a Spazio Aperto, raccogli-tore s ma anche fucina d idee e incontrodi pensieri. Un progetto editoriale nuovoe discretamente ambizioso perch condiscrezione, passo dopo passo, la nostradiventer una rivista non prettamente disettore ma in evoluzione, aperta - ilcaso di dire- al contributo di enti, istitu-zioni, associazioni, studenti, singoli chevogliano dire la loro ed interagire connoi. Interviste, forum, spazio ai nuoviingegneri con tesi di laurea e percorsidi studio. E a tal proposito in questonumero seguiremo il processo che portadalle aule dell universit alla professione,dai libri di testo allesperienza sul camposenza tralasciare la ricerca che da semprealla base del lavoro e dell impegno co-stante di tutti noi, la sperimentazione chein queste pagine focalizzer lattenzionesui sistemi di rinforzo sismico. Ed ancorala solita finestra sullattivit del consiglio,le novit legislative e gli indici istat. Insom-ma un vero coacervo di argomenti tuttiindissolubilmente legati dal denominatorecomune dell attualit, in linea con il nostrointento di creare massa critica, diventareinterlocutori del territorio e col territorio.

* Direttore editoriale

di Donato Giannuzzi*

Spazio Aperto,raccoglitores ma anche fucinadidee e incontrodi pensieri.Un progettoeditoriale nuovoe discretamenteambizioso perchcon discrezione,passo dopo passo,la nostra diventeruna rivistanon prettamentedi settore main evoluzione,al contributo di enti,istituzioni,associazioni,studenti, singoliche voglianodire la loroed interagirecon noi

Spazio Aperto alla sfidadella comunicazione

di Fabiana Pacella*

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Spazio Aperto porta gi nelnome la sua storia e la sua evolu-zione.

Un cammino sicuramente fattodi piccole tappe perch un pocome stravolgere canoni predeter-minati pur lasciandoli fondamen-talmente uguali a se stessi e cheadesso guarda ancora oltre. Mispiego. Guardare al mondo degliingegneri con occhio da profanoo da non addetto ai lavori, portaad immaginare una sorta di micro-cosmo a s in cui la figura delprofessionista, secondo stereotipiconsolidati nel tempo, appare di-staccata dal resto, ingessata, ec-cessivamente formale quasi comenon ci fosse possibilit di creareinterazione con tutto ci che inquegli schemi non rientra. E proprioqui trova invece terreno fertile ilprogetto ambizioso, non impossi-bile per, di Spazio Aperto. Unasfida molto attuale se vogliamoperch al passo con i tempi scanditidalla comunicazione in tutte le sueforme.Comunicare il vettore at-traverso cui questo progetto sisnoda, un tentativo paziente ediscreto di utilizzare proprio la pa-rola ed un giornale, storicamenteacquisito come patrimonio comu-ne simbolo per eccellenza dellacomunicazione e dell informazio-ne, per aprire diverse finestre suci che altro, che sta attorno,con la finalit in parte raggiunta-di creare attraverso pagine e righe, vasi di connessione, interessi co-muni, punti d incontro e di dialo-go, spunti di riflessione. Lo si far

tappa dopo tappa, preannunciavoall inizio. Perch non impresaproprio facile modellare con meto-do nuovo,anzi innovativo, conce-zioni granitiche e forse un po cri-stallizzate nella memoria e nelpensiero comune. L ingegnere nellimmaginario dei pi ancora unafigura formale in giacca e cravattacome formale il suo linguaggioper soli addetti ai lavori, ingessata,una sorta di azzeccagarbugli perpochi eletti o per altri ingegneri.

Questo il baricentro dellapiccola svolta rappresentata daSpazio Aperto. In queste paginelingegnere pur conservando ilsuo ruolo e la propria figura daprofessionista, si rivela innanzituttocomunicatore di un messaggio chenon circoli solo allinterno del ri-stretto ambito dellOrdine ma arrivinelle case della gente, sui tavolidelle Istituzioni, chiss magari abreve anche nelle edicole, ovunqueinsomma ci sia voglia, necessit diinterfacciarsi e comunicare attra-verso un linguaggio comune, scor-revole, molto pi semplice di quan-to si immagini.

Spazio Aperto dimostra e lofar ancora di pi in futuro, che ilmondo degli ingegneri si apreallesterno, creando un front officeche racchiuda in s pi componen-ti.In queste pagine troverete infattiargomenti tecnici s, ma non soloquello. Ed ecco la novit. Dagliaggiornamenti legislativi e statisticialle attivit del Consiglio fino adun forum col lettore che potr direla sua, uno spazio per gli studenti

di ingegneria e le loro tesi, un veroe proprio periscopio su argomentid interesse generale e di attualitparticolarmente dibattuti dai media,interviste a personaggi della societcivile, politica e non solo, una ba-checa con tutti gli appuntamentiin calendario e le iniziative rivoltealle varie fasce sociali messe incantiere proprio dallOrdine, curio-sit a 360, foto e didascalie emolto altro ancora. Non una rivistadi settore insomma, assolutamentenon solo quello, ma un altro gior-nale che circoler sul territorio cre-ando massa critica e facendo par-lare di s.Un progetto questo giavviato da tempo e che ora si rin-vigorisce di linfa nuova, attraversocambiamenti che potrete notare inqueste pagine numero dopo nu-mero e che ci auguriamo possanoincontrare il vostro consenso.

Le sfide hanno sempre un gu-sto particolare, costituiscono unpungolo per mettersi alla provaed proprio perci che ho accet-tato la proposta di far parte diquesto gruppo e di questo cam-mino.

Conosceremo il mondo degliingegneri da un ottica diversa oda pi ottiche insieme, toglieremoloro giacca e cravatta quando sarpossibile e ne faremo dei comuni-catori, anello fondamentale dellagor del dialogo che ci vede tuttia pi livelli coinvolti.

Una sfida impossibile? Credoproprio di no!

* Giornalista TeleRamae Nuovo Quotidiano di Puglia

Linterazione come evoluzionee fattore di sviluppo

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Qual a grandi linee il pro-gramma del ministro Fitto per ilMezzogiorno?

Il tema allattenzione del Pre-sidente del Consiglio e dellinteroGoverno, non di un singolo ministe-ro e su questo siamo stati tuttidaccordo fin dalla campagna elet-torale: un ministero per i lMezzogiorno sarebbe stato inutileperch il Sud, come il Nord, deveessere trattato con le sue peculiaritma in un discorso di crescita e disviluppo organico e strutturale. Que-sta legislatura sicuramente quelladecisiva per riprogettare le politichein favore del Mezzogiorno e perportare avanti quella che in moltihanno definito una rivoluzioneculturale che porti ad una maggioreresponsabilizzazione delle classi di-rigenti meridionali e ad una efficaciaed efficienza della spesa dei cospicuifondi che sono arrivati negli ultimianni ma che purtroppo non hannomigliorato sensibilmente la qualitdella vita dei cittadini n delle im-prese.

Lei ministro per i Rapporticon le Regioni, la Regione Puglia in ritardo con i fondi strutturali2007 2013.

Il ritardo della Regione Pugliae di molte altre Regioni, perch ilritardo originario del GovernoProdi. Ma di questo ritardo, che pure clamoroso perch di fatto abbiamogi perso un anno senza spendereun solo euro, possiamo quasi appro-fittare per individuare insieme conle Regioni i grandi temi e le prioritdello sviluppo e per cambiare queimeccanismi di spesa che si sonorivelati spesso troppo farraginosi edhanno pregiudicato lefficacia.

La categoria degli ingegneriha sofferto molto gli effetti deldecreto Bersani che ha avviatouna liberalizzazione delle profes-sioni, tale da assoggettare anchegli intellettuali a logiche di im-presa. Occorre una legislazione

a s o si deve sottostare a questoindirizzo?

Abbiamo detto spesso, nei dueanni di Governo Prodi, che nel casodelle liberalizzazioni mancata lanecessaria concertazione con le ca-tegorie interessate e che ha prevalsopurtroppo la logica di essere forticon i deboli e deboli con i forti. Ilnostro Governo intende avviare unadiscussione serena su questi temicoinvolgendo Sindacati, associazionidi categoria e tutto il mondo pro-duttivo per addivenire ad una pro-posta che sia davvero di sostegnoper il ruolo dei professionisti e perlo sviluppo del Paese.

In provincia di Lecce ci sonocirca 2.500 ingegneri. Quale mes-saggio si sente di dare a questacategoria che va avanti con gros-si sacrifici e difficolt?

I segnali che abbiamo dato coni primi provvedimenti approvati inConsiglio dei ministri sono moltochiari: questo un Governo chedecide e si assume le proprie respon-sabilit. Certo non potevamo checominciare dalle emergenze, ossiai rifiuti in Campania, la pressionefiscale e la sicurezza. Sono provve-dimenti grazie ai quali tutto il Paesesta gi cominciando a tirare un so-spiro di sollievo. Cos come avercreato un ministero per ladelegificazione certamente unsegnale che va nel senso della sbu-rocratizzazione delle procedure so-prattutto nel settore delle operepubbliche. Ma voglio ricordare ancheil lavoro di ottimizzazione e raziona-lizzazione delle risorse della PubblicaAmministrazione che certamenteavr impatti benefici sulle famigliee sulle imprese.

Le Regioni dItalia viaggianonotoriamente a ritmi diversi mai professionisti vengono sotto-posti allo stesso trattamentoovunque. Come vuole risolverequesto gap?

Dobbiamo fare tutti insieme

uno sforzo per arrivare a correretutti alla stessa velocit. Non pen-sabile che tutto il Paese rallenti e sifermi in attesa di chi cammina pipiano, n ipotizzabile che chicammina pi veloce continui a guar-dare solo avanti senza curarsi di chic dietro. La logica che intendiamoseguire quella di aiutare chi cam-mina piano ad andare pi veloce,avvalendosi dellesperienza di chicammina pi veloce. Tradotto inuna sola espressione utilizzata neigiorni scorsi anche dal Capo delloStato: il federalismo fiscale solidale diventato ineludibile. Maggioreresponsabilit, maggiore consape-volezza, premi per chi in gradodi ben amministrare, sanzioni perchi non lo . E una logica merito-cratica che lo Stato applica da sem-pre ai singoli cittadini e che arri-vata lora di applicare anche alleAmministrazioni decentrate ad essosottoposte.

Lordine degli ingegneri del-la provincia di Lecce ha deciso dicreare uno spazio aperto nonsolo al mondo della professione,ma a tutte le categorie ed i sin-goli che vogliano confrontarsi erapportarsi attraverso un appun-tamento periodico e fruibile datutti, una rivista che non sia peri soli addetti ai lavori. La ritieneuna sfida possibile?

Certamente si e mi complimen-to con lOrdine degli Ingegneri perquesta bella iniziativa. E un mo-mento delicato e importante dellavita economica e sociale del nostroPaese. Finalmente si respira unariadi ottimismo e di condivisione. Inquesta ottica ritengo utili tutte leiniziative atte al massimo coinvolgi-mento dellopinione pubblica nellescelte per lo sviluppo dei territori ealla massima collaborazione tra lecategorie professionali per raggiun-gere lobiettivo della crescita delSalento, della Puglia e dellinteroPaese.S

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per gli Affari RegionaliRaffaele Fittodi Fabiana Pacella

SERVIZI DI CONSULENZA, PROGETTAZIONE E REALIZZAZIONEDI IMPIANTISTICA CIVILE E INDUSTRIALE, RISCALDAMENTO

CLIMATIZZAZIONE E COGENERAZIONE

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Energia, quale futuro?Gli scenari possibili

necessarioper gli annia venireun grandissimosforzo da partedi tutti, ricercapubblica e ricercaprivata, al finedi allocarele risorse scarseverso le fontialternativepi promettenti

* Presidenteconsiglio nazionaleIngegneri

di Paolo Stefanelli*

Il tema dellenergia tornato prepo-tentemente alla ribalta sulla scena mon-diale per numerose ed intrecciate ragioni,economiche, ambientali e politiche. Daquesto complesso intreccio di aspetti nascela necessit di comprendere e analizzarea fondo il fenomeno iniziando a delineareuna nuova strategia energetica per lItalia.Questi i temi dellopen space organizzatodal Consiglio Nazionale degli IngegneriGli obiettivi del millennio. Lingegneriaitaliana si confronta sui temi energetici esul contributo dellurbanistica per lo svi-

luppo sostenibile del Paese ospitato aLecce il 30 e 31 maggio. Il sistema ener-getico del nostro Paese si caratterizza peressere fortemente dipendente dalle im-portazioni e dalle fonti fossili e quindi pioneroso per i consumatori finali. Al di ldi problemi ed entusiasmi per le energiedel futuro, il mondo e lItalia in particolarecontinuer a soddisfare il proprio fabbiso-gno ricorrendo essenzialmente al petrolioe alle fonti fossili ancora per un lungoperiodo. Certamente occorre trovareunalternativa. Per arrivare a questo

Gli ingegneri e lenergianella due giorni di open space

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necessario per gli anni a venire un gran-dissimo sforzo da parte di tutti, ricercapubblica e ricerca privata, al fine di allocarele risorse scarse verso le fonti alternativepi promettenti ossia quelle che hannomaggiori possibilit di sviluppo in terminidi densit e potenza ed in termini di eco-nomicit. Nel medio termine, 15 o 20anni, la risposta pi ovvia a questa esigenzasembra quella del ritorno al nucleare, nellungo periodo invece lenergia solare adevidenziare le maggiori potenzialit disviluppo.

Tutti quanti dovremmo essere favore-voli al nucleare, chi contro vuol fare unaguerra di religione, ad una religione si puessere contrari, ad una fonte energeticano perch con essa si risolverebbero pro-blemi seri. Il punto reale non essere proo contro questa forma di energia maaffrontare al meglio le problematiche re-lative agli alti costi di costruzione e sman-tellamento delle centrali, la necessit ditrovare soluzioni certe per lo stoccaggiodelle scorie ad alta radioattivit ed i tempilunghi per la messa a regime delle centrali.Per fare un esempio immediato, se pro-durre un KW con uranio costa un centesi-mo rispetto alleolico, nel costo reale vacalcolato anche il costo di smantellamentodella centrale. Il ministro Scajola ha antici-pato che le procedure necessarie ad aprireil paese al nucleare inizieranno entro 5anni, limpegno s apprezzabile ma itempi sono troppo stretti e forse ci vorran-no 10 anni per una centrale funzionante.

In 10 anni lItalia potrebbe andar fuoridallelenco dei paesi industrializzati, chidice NO non si pone il problema di dareuna risposta al crescente fabbisogno dienergia, chi invece dice SI senza rifletterenon si pone forse il problema di comegestirlo ed altrettanto pazzo. Noi diciamos con cognizione di causa. Spero che ilSalento non faccia la fine di Napoli, guardocon pena le scene dei cittadini che sioppongono alle discariche. Tutti vogliamopi energia ma poi preferiamo avere riper-cussioni negative usando fonti a piccoledosi certamente dannose o vogliamo af-frontare il problema di una fonte che lapi pulita che ci sia? L importante saperlautilizzare in maniera razionale, ci teniamoCerano e consideriamo un impianto nu-cleare rischioso? Quanto alle notizie circauna centrale nel Salento, ad Avetrana, varicordato che i siti non sono stati individuati,occorrono 5 anni per farlo, si fanno circo-lare voci per fare puro terrorismo. E unfatto legato ad interessi di chi non vuoleneppure che si parli di nucleare. Bastipensare al discorso delle auto che ancoradi muovono con gasolio e benzina e nonsi capisce perch non ci si possa muoverecon fonti diverse gi peraltro testate. Que-ste sono banderuole politiche, noi siamotecnici ed ideologicamente non ci leghiamoad alcun cartello.

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Un Eco-Master-Planper la AUSL/Le

LEMP, ponei riferimenti,contestualizzatialle strutturesanitariedi competenzadellAUSL/Le,per unaprogettazionea basso consumoenergetico, idricoe in generale,a basso impattoambientale

di Giacomo De Vito

PERCH UN ECO-MASTER-PLAN(EMP)

LArea Tecnica dellAUSL Lecce, do-tandosi di un Eco-Master-Plan (EMP), sullabase di quelle organiche indicazioni delleDirezioni Generali che si sono avvicendatenegli ultimi cinque anni e a cura delSettore Energy Manager-sistemi e mate-riali Ecologici, persegue lobiettivo diavvalersi di uno strumento guida perlinsieme delle attivit relative allEdiliziaSanitaria di propria competenza, allargan-do lo sguardo ad una gestione ecologicageneralizzata dellAUSL/Le.

Tale lavoro stato riportato sotto formadi un documento coerente con le politicheregionali, nazionali ed europee e contenen-te, nellambito degli appalti pubblici, forni-ture e servizi, sempre con riferimento allestrutture dellAzienda, considerazioni elinee operative per il miglioramento dellaqualit della vita e ambientale.

LEMP, infatti, pone i riferimenti, con-testualizzati alle strutture sanitarie di com-petenza dellAUSL/Le, per una progetta-zione a basso consumo energetico e idrico,a basso impatto ambientale in generale,con particolare riferimento a standardmigliorativi rispetto alle politiche di salubrited umanizzazione della sanit, rapportan-dosi a materiali e tecniche a basso - nulloimpatto sulla salute e a strumenti di ge-stione e comunicazione ambientale perinformare correttamente e sensibilizzaresulle attivit poste in essere.

LA COERENZA DELLECO-MASTER-PLAN CON LE POLITICHE EURO-PEE, NAZIONALI E REGIONALI

Lo studio del presente EMP ha dovuto,in particolare, ricercare il supporto politico,economico e normativo dei vari livelli,Europeo, Nazionale, Regionale e locale inmateria di sostenibilit ed energia conparticolare riferimento a: La Direttiva Europea 18/2004/CE sug-

gerisce agli Stati Membri di definire leproprie politiche sugli appalti dei lavori,servizi e forniture inserendo criteri eco-logici ed etico-sociali, in parte recepitedal D.Lgs 163/06. In particolare la Com-missione Europea ha attribuito partico-lare rilievo alle Politiche Integrate diProdotto( IPP), definite come un ap-proccio integrato alle politiche ambien-tali rivolto al miglioramento continuodella prestazione ambientale dei pro-dotti (merci e servizi). In considerazionedellingente potere di spesa aggregato(circa il 18% del PIL italiano), la PubblicaAmministrazione pu cos svolgere unruolo s ignif icat ivo attraversolintegrazione di considerazioni ambien-

Salute e Ambiente per una migliorequalit della vita

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tali nellambito dei propri approvvigio-namenti anche attraverso la buonapratica definita come Green PubblicProcurement (GPP) ossia appalti pub-blici verdi.E recentissima lentrata in vigoredellaprile 2008 e previsto nella finan-ziaria 2007, del Decreto Interministerialesul Piano dazione per la sostenibilitnella Pubblica Amministrazione (Pianodazione nazionale sul Green PubblicProcurement), predisposto dal MinisterodellAmbiente di concerto con i Ministeride l lo Sv i luppo Economico edellEconomia. Verranno cos emanatiprovvedimenti attuativi con veri e propricriteri ambientali minimi cui la PA siatterr nelle proprie spese e cos per laPubblica Amministrazione, la CONSIP,la societ del Ministero dellEconomiache cura gli acquisti, introdurr talicriteri nelle gare di appalto per la forni-tura di beni e servizi. Entreranno cos apieno titolo le fonti energetiche rinno-vabili, i prodotti meno energivori o checonsentono una minore produzione dirifiuti e il ricorso a materiali riciclati.

Il D.Lgs 192/2005, integrato con il D.Lgsn 311/2006, che ha recepito la DirettivaComunitaria 2002/91/CE sullefficienzaenergetica degli edifici, prevede tralaltro, che lenergy manager procedaa verificare, rilasciando una specificaattestazione, che progetti presentati aisensi della legge 10/91 nellambito dinuove costruzioni o ristrutturazioni,rispondano agli obblighi imposti inmerito allutilizzo delle energie rinnova-bili dallart.26 della medesima legge;

Nelle ultime dichiarazioni programma-tiche per il Governo della Regione Puglia stata lanciata una sfida cercando didare senso alle nuove politiche regio-nali, con la sperimentazione di nuoveimpostazioni e complesse sinergie perimplementare la qualit sociale attra-verso la costruzione di una nuova cul-tura di governo del territorio, partecipatae democratica che guardi alla qualitdella vita e ambientale come tema cen-trale: ..appare indilazionabile superareil deficit oramai tradizionale di program-mazione regionale in campo ambienta-le, andando molto oltre quel ruolo dimero dispensatore dei regolamenti eu-ropei e delle leggi nazionali o di eroga-tore inerte delle risorse comunitarie,per assumere finalmente i compiti de-cisivi di una complessiva cabina di regia.Fra le priorit: avvio della concertazionecon tutte le parti interessate alla difesa

del suolo e alla gestione delle risorsenaturali, allo scopo di innescare unprocesso di riorganizzazione legislativa,amministrativa e funzionale..

Con Legge numero 23 del 1 agosto2006 recante Norme regionali per lapromozione degli acquisti pubblici eco-logici e per lintroduzione degli aspettiambientali nelle procedure di acquistodi beni e servizi delle amministrazionipubbliche la Regione Puglia, indirizzale pubbliche amministrazioni al GPP-gli appalti pubblici verdi, cos comeauspicato dalla Comunit Europea;

Lart.25 della legge della Regione Pugliadel 9 agosto 2006 n.26 Interventi inmateria Sanitaria cos recita: (Fonti ener-getiche rinnovabili e contenimento deicosti per lenergia)1) La Regione promuove e incentiva

limpiego di tecnologie utilizzatricifonti energetiche rinnovabili ancheai fini del contenimento dei costienergetici mediante lutilizzo di:a) impianti fotovoltaici per la produ-

zione di energia elettrica;b) impianti solari per la produzione

di acqua a uso sanitario;c) impianti di cogenerazione per la

produzione di energia;d) adeguate opere di isolamento

per il contenimento delle disper-sioni termiche.

2) Ai fini della realizzazione delle finalitdi cui al comma 1, la Giunta regio-nale individua modalit e procedureanche centralizzate o mediante co-stituzioni di Unioni di acquisto ov-vero sperimentazioni gestionali;

Il Piano Energetico Ambientale Regio-nale (PEAR), cos come il Documentopreliminare per la discussione del22/02/2006, attribuisce ampio respiroa l r i spa rmio energe t i co edallintroduzione di fonti rinnovabili perla produzione di energia;In particolare per gli edifici pubblicisottolinea limportanza di condurre..diagnosi energetiche in modo daricostruire un censimento degli edificidi propriet dellAmministrazione, fina-lizzato al monitoraggio dei consumienergetici, allindividuazione di indici diqualit energetico prestazionale degliedifici ed alla elaborazione di linee diintervento.

Sono in dirittura darrivo le normesullAbitare sostenibile previste nel disegnodi legge approvato dalla Giunta e attesoper il passaggio definitivo in Consiglio

Lo studiodel presente EMPha dovuto, ricercareil supporto politico,economicoe normativodei vari livelli,Europeo, Nazionale,Regionale e localein materiadi sostenibilited energia

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la PubblicaAmministrazionepu cos svolgereun ruolosignificativoattraversolintegrazionedi considerazioniambientalinellambitodei propriapprovvigionamenti ancheattraversola buonapratica definitacome GreenPubblicProcurement(GPP) ossiaappalti pubbliciverdi

della Regione Puglia a cura dellAssessoratoRegionale allAssetto del Territorio.

Tale lavoro, inteso come leggesistemica, prende le mosse dallo schemaredatto da ITACA (lIstituto nazionale chesi occupa della trasparenza degli appaltie della compatibilit ambientale) ed haavuto carattere interdisciplinare ed inter-settoriale con gli Assessorati dellEcologia,delle Opere Pubbliche e dello SviluppoEconomico, con un forte coinvolgimentodel partenariato sociale ed economico adampia trasversalit. Estato inoltre postolaccento sulle risorse identitarie,lattuazione del PEAR, ed il problema idricocon particolare attenzione al risparmio, alrecupero, al riuso; inoltre, sono in fase diavviamento i regolamenti attuativi sempresul problema idrico, sulla base del lavorosvolto dalla Provincia di Brindisi nellambitodellINTERREG III Grecia- Italia che verrutilizzato nelle linee guida Regionali.Infinetale lavoro prelude alla costituzione di undistretto produttivo sulledilizia sostenibile,per una filiera che vada dallestrazione deimateriali, fino allimpiantistica e alle im-prese di costruzione, con la collaborazionedellANCE, della Lega delle Cooperative,della Confcooperativa, delle Piccole Indu-strie, dellUniversit, della Ricerca, degliOrdini Professionali ecc.

Il Programma dintervento per la pro-mozione delle fonti rinnovabili e delrisparmio energetico della Provincia diLecce , curato dallAgenzia dellEnergiae concluso nel 2004, ribadisce la neces-sit di affrontare in maniera strutturatala questione energetica, evidenziandoa livello territoriale i consumi, il trend,gli scenari ipotizzabili e dando forzaalle azioni di sistema inerenti il risparmioe lefficienza energetica, nonchallintroduzione a tutte le scaledellenergia rinnovabile.

OBIETTIVI E SETTORI DELLEMP

LEMP strutturato in 10 capitoli ha,quindi, lobiettivo di fornire un quadro dianalisi sintetica e di approccio alla gestionesostenibile nelle strutture dellAUSL/Le.

Linsieme delle soluzioni proposte miraa definire un contesto omogeneo,allinterno di politiche per la sostenibilitambientale che includono vari e differen-ziati strumenti e approcci, dalla tutela dellasalute (degli ospiti delle strutture sanitariee degli operatori, ma anche delle mae-stranze chiamate ad eseguire i lavori ediliziavvalendosi di materiali non dannosi alla

salute), alla tutela dellambiente, alla co-municazione sociale delle proprie attivit,rivolta allutenza ed allesterno; in questomodo lEnte diventa esso stesso strumentodi diffusione della sostenibilit ambientalepresso la comunit locale, ed orientandose stesso orienta ecologicamente ancheil complesso mondo dei suoi fornitori esub fornitori.

Nello scenario contemporaneolurgenza di definire alternative energetichealla dipendenza dalle fonti fossili (petrolio,carbone etc.), anche in relazione alle di-namiche internazionali in atto, si innestanella ricerca di politiche e azioni volte amigliorare la qualit della vita, della salute,dellambiente, secondo quei parametri,ormai largamente diffusi, propri di unnuovo senso di cittadinanza che coinvolgegli utenti delle strutture sanitarie e i cittadinitutti pi diffusamente.La qualit della vita,che passa attraverso le sfere del sociale,delleconomia e dellambiente, la sfidadelle societ avanzate ed ogni attore, adiniziare dagli Enti Pubblici, ha lobbligo ditendere in questa direzione.

Si ritenuto particolarmente utileimpostare il lavoro seguendo perquanto possibile le fasi richiesteper ladesione volontaria al Regola-mento EMAS, percorso cui dedicatoil capitolo 8.

Nel complesso, quindi descritto: Un quadro sintetico delle politiche re-

gionali e locali in atto in materia sanitariarispetto alla sostenibilit ambientale;ci prelude alla possibilit per lEnte didotarsi di una propria politica ambien-tale;

Un inquadramento conoscitivo dellestrutture dellAUSL/ Le- Area Sud;

La verifica di conformit normativa inmateria ambientale, trattata per gliambiti applicativi proposti;

Lindividuazione delle criticit ambientali,in relazione ai settori: energia, acqua,rifiuti;

Lindividuazione degli obiettivi ambien-tali e delle opzioni di miglioramento,attraverso la definizione di propostecontestualizzate allAUSL/Le.

I PRINCIPALI SETTORI ANALIZZATINELLECO-MASTER-PLAN,ALLINTERNO DELLA LOGICA DISOSTENIBILIT AMBIENTALE, SO-NO QUINDI :

La sostenibilit architettonica focusdei primi 5 capitoli su: larchitetturabiologica e bioclimatica, il risparmio

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energetico e la certificazione energeticadegli immobili, il bilancio energeticodelle strutture ospedaliere con riferi-mento allArea Sud dellAUSL/ Le al2007 completo di indici di prestazioneenergetica, la progettazione oltre lebarriere architettoniche, la gestionesostenibile della risorsa idrica;

La sostenibilit gestionale: - focusdei capitoli da 6 a 9 su: alimentazionee ristorazione bio, gestione igienico -sanitaria dei locali bio, gestione soste-nibile dei rifiuti assimilabili ai rifiutiurbani (non sono trattati i rifiuti sanitari,per i quali la normativa estremamentedettagliata e naturalmente attuatadallEnte di riferimento), gestione degliinerti da costruzione e demolizione,appalti e servizi verdi con il GreenPublic Procurement, con estensione alrispetto dei requisiti etici con la certifi-cazione SA8000 (Social Accountability),percorso di adesione al RegolamentoEMAS, azione quadro per la sistemati-cit con cui si relaziona alle problema-tiche ambientali, e coinvolgimentodella comunit locale attraverso il Bi-lancio Ambientale.

E importante sottolineare che a com-plemento dellEco Master Plan (pp.167con contributi ing. Fiorenzo Pisanello, ing.Claudio Forte, ing. Luisella Guerrieri, arch.Mina Piazzo, arch.Roberta Amato), sonostati realizzati:1) Il Bilancio Energetico delle strutture

dellAUSL/Le Area Sud per lanno 2007di prossima pubblicazione con il relativoaggiornamento 2008;

2) Eco Master Plan dellAUSL/LE, AreaSud IL TERRITORIO, aggiornamentoanno 2007. Eun documento elaborato a comple-tamento dell Eco Master PlandellAUSL LE e consiste nella scheda-

tura conoscitiva di tutte le struttureutilizzate dallAUSL per erogare i suoiservizi, nellarea sud del suo territoriodi competenza (area ex Le/2).La suddetta schedatura permette diavere un dato iniziale di base sul qualeavviare azioni migliorative a caratteresistematico. In questo lavoro si intrec-ciano i dati dimensionali, con i dati utiliai fini della Certificazione energeticadegli edifici ad integrazione del data-base del Bilancio energetico dellestrutture dellASL LE Area Sud, Anno2007

3) Certificazione energetica dello stabi-limento Ospedaliero di Gagliano delCapo. Questo primo elaborato, unesempio di attuazione di quanto pre-visto dal D.Lgs n. 311, in vigore dal02.02.2007 Disposizioni correttiveed integrative al D.Lgs n.192, recanteattuazione della direttiva europea2002/91/CE relativa al rendimentoenergetico nelledilizia. E dal 1991 chele fonti energetiche rinnovabili ed ilrisparmio energetico sono stati dichia-rati interventi di pubblica utilit,indifferibil i ed urgenti ai finidellapplicazione delle norme sugliappalti pubblici. Per la certificazione stata usata la procedura di classifica-zione messa a punto da SACERTSistema per laccreditamento degliorganismi di certificazione degli edifici.La procedura per la classificazione SA-CERT un modello danalisi semplifi-cato basato sulle norme UNI EN 832e UNI EN ISO 13790 e validato dalPolitecnico di Milano mediante com-parazione con un software di simula-zione dinamica (236 casi simulati conTRNSYS);

4) Elenco voci bioedili e Capitolato Spe-ciale dAppalto per opere Bioedili.La redazione di entrambi gli elaborati

Entrerannocos a pieno titolole fontienergeticherinnovabili,i prodotti menoenergivorio che consentonouna minoreproduzionedi rifiuti

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Costruzionedi una nuovaculturadi governodel territorio,partecipatae democraticache guardialla qualitdella vitae ambientalecome temacentrale

ha lobiettivo di fornire degli strumentioperativi per un mutamento delle mo-dalit di progettazione e consente unnotevole miglioramento delle presta-zioni ambientali, affrontando soprat-tutto gli interventi edilizi in edifici sa-nitari, per una migliore salubrit peri fruitori finali.La scelta di materiali da costruzionebio-edili, quindi, si caratterizza comescelta di maggiore qualit e non soloin un investimento per il benessere ela salute, ma anche in una maggioreefficienza intesa come impiego ottimaledelle risorse, dando luogo a beneficia lungo termine quali ad esempio iminori costi di manutenzione, di ge-stione e la maggiore durata; un realevantaggio economico, non trascurabilenelledilizia sanitaria se si aggiungeanche che in media la manutenzionedi un edificio lungo tutta la sua vitautile costa fino a 10 volte pi del costodi costruzione;

5) La schedatura degli edifici di proprietdellAUSL/LE-Area Sud, completa didati storici, tipologici, strutturali e do-cumentazione fotografica;

6) Calcolo del rapporto di forma dellestrutture AUSL-Area Sud, dati finalizzatialla Certificazione energetica (pp.85);

I RISULTATI

Di seguito si riporta una tabella delleproposte e progetti emersi nel presenteEMP, raggruppati per i Settori:

energia acqua rifiuti inclusione sociale gestione, che include gli ambiti delle

forniture e della comunicazione.Nella tabella sono riportate 1) le prio-

rit in relazione ad azioni consideratedi sistema, ovvero di monitoraggio inizialevolto a definire il quadro degli obiettivi e2) di pianificazione integrata delle varieprogettualit che concorrono alla sosteni-bilit dellEnte sanitario.

Sono poi individuate le azioni a ca-rattere formativo specifico, fermo re-stando che azioni formative sono consi-derate come propedeutiche, necessarie edi supporto ad ogni settore trattato, e pertale motivo sono inserite nella tabella convoce F. E opportuno, infatti, che alladefinizione degli obiettivi, che dovr essereverificata puntualmente per ogni propostain forma di analisi costi/benefici, sia sem-pre affiancata unazione formativa disensibilizzazione dei tecnici e degliaddetti con la valorizzazione delle risorseumane, al fine di assicurare reale efficaciaalle azioni proposte.

Infine nella tabella sono segnalate leazioni a costo zero, ottenibili immediata-mente grazie ad una differente organiz-zazione gestionale.

Lultima parte della tabella mette inevidenza i progetti, ovvero quelle propo-ste emerse nellambito dellEMP nel settoreenergetico valutate anche in termini pre-liminari di fattibilit dellintervento (metaprogetti).

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N. PROPOSTA PRIORITA COSTO ZERO AZIONEFORMATIVA

SETTORE ENERGIA - TOTALE PROPOSTE: 10

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Sensibilizzazione e formazione dei tecnici e degli addetti sul tema del risparmioe dellintroduzione delle forme rinnovabili di energia nel sistema sanitariodellAUSL/Le

Progettazione bioglimatica sistematica per le strutture dellUSL/Le

La certificazione energetica degli edifici dellAUSL/Le

Cambiare la contrattualistica elettrica dellAUSL/Le a favore dellenergia verde

Valutare le potenzialit generali di risparmio ed efficienza energetica

Realizzazione di uno studio di fattibilit per la definizione delle copertureverdi per le strutture dellAUSL/Le

Applicazione immediata della L.R. n. 15/2005 sullinquinamento luminosoalle aree esterne delle strutture dellAUSL/Le

Investire in fotovoltaico e reinvestire in guadagni in progetti di sostenibilitambientale

Installazione eolica sulla struttura sanitaria di Ln Marconi, a Gallipoli

Installazione eolica sullOspedale nuovo di Gallipoli

Studio di fattibilit per lintroduzione del sistema di cogenerazione nellestrutture ospedaliere dellAUSL/Le

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N. PROPOSTA PRIORITA COSTO ZERO AZIONEFORMATIVA

SETTORE INCLUSIONE SOCIALE - TOTALE PROPOSTE: 2

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2

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Sensibilizzazione e formazione dei tecnici e degli addetti sul tema dellaprogettazione oltre le barriere architettoniche e sulla progettazione partecipata

La progettazione universale per le strutture sanitarie - lapproccio per i tecnicidellAUSL/Le

La progettazione partecipata applicata alla gestione delle strutture sanitariedellAUSL/Le

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N. PROPOSTA PRIORITA COSTO ZERO AZIONEFORMATIVA

SETTORE ACQUA - TOTALE PROPOSTE: 7

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Sensibilizzazione e formazione dei tecnici e degli addetti sul tema del risparmio,del recupero e del riutilizzo della risorsa idrica

Revisione contrattualistica e monitoraggio dei consumi idrici

Inserimento di sotto contatori per il monitoraggio dei consumi idrici

Sostituzione delle cassette tradizionali di scarico dei wc con cassette a bassoconsumo e inserimento frangiflutto agli erogatori

Realizzazione o riattivazione delle cisterne per le piccole strutture dellAUSL/Le

Pavimentazione permeabili per le aree parcheggio

Impianto di fitodepurazione presso lOspedale di Gallipoli

Impianto di living machine presso lOspedale di Casarano

XXAlta

Alta

N. PROPOSTA PRIORITA COSTO ZERO AZIONEFORMATIVA

SETTORE RIFIUTI - TOTALE PROPOSTE: 5

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Sensibilizzazione e formazione dei tecnici e degli addetti sul tema dellagestione sostenibile dei rifiuti nellAUSL/Le

Raccolta differenziata spinta presso tutte le strutture dellAUSL/Le

Favorire le forniture di prodotti riciclati

Favorire i prodotti a minore volume di imballaggio o a imballaggio biologi-co/recuperabile

Raccolta differenziata del rifiuto verde per la produzione di compost

Applicazione del Regolamento regionale n. 6/2006 per la gestione degli inertida costruzione e demolizione

XAlta

N. PROPOSTA PRIORITA COSTO ZERO AZIONEFORMATIVA

SETTORE GESTIONE - TOTALE PROPOSTE: 8

F

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Sensibilizzazione e formazione dei tecnici e degli addetti sul tema delleforniture e applati verdi

Mensa e pasti biologici per le strutture sanitarie dellAUSL/Le

Servizio di pulizia con prodotti biologici per le strutture sanitarie dellAUSL/Le

Redigere bandi di gara e di affidamento di servizi verdi: adesione dellAUSL/Leal GPP

Formare i responsabili degli acquisti; informare i fornitori di beni e servizi

Sensibilizzazione e formazione dei tecnici e degli addetti sul tema delRegolamento EMAS, della SA8000 e del bilancio ambientale

Adesione dellAUSL/Le al Regolamento EMAS

Certificazione SA8000 dellAUSL/Le

Redazione del Bilancio Ambientale dellAUSL/Le

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Alta

Alta propostaquadro

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N. PROPOSTA PRIORITA COSTO ZERO AZIONEFORMATIVA

SETTORE ENERGIA - TOTALE PROGETTI: 5

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2

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5

Sensibilizzazione e formazione dei tecnici e degli operatori chiamati allagestione delle soluzioni progettuali

Soluzioni passive per lOspedale di Casarano

Il solare termico applicato allOspedale vecchio di Gallipoli (Cittadella dellasalute)

Copertura del fabbisogno di acqua calda sanitaria con il solare termico perlOspedale di Maglie

Copertura del fabbisogno di acqua calda sanitaria con il solare termico perlOspedale di Gallipoli

Il solare fotovoltaico applicato al Plesso D dellOspedale vecchio di Galllipoli(Cittadella della Salute)

NellEMP sono emerse un totale di31 proposte e 5 progetti, cui aggiugerele azioni formative e di sensibilizzazione(in tabella voce F) delle risorse umaneevidenziate per ogni settore.

Il lavoro ha consentito di segnalare: n. 10 proposte per il settore energia,

oltre a n. 5 progetti n. 7 proposte per il settore acqua n. 5 proposte per il settore rifiuti n. 2 proposte per il settore inclusione

sociale n. 7 proposte per il settore gestione.

Dalla tabella evidente che il settoreenergetico, tra quelli analizzati nellEMP, senzaltro quello a maggiori possibilitdi intervento; come gi rilevato nel BilancioEnergetico, il particolare alto valore diconsumo annuo per posto letto (almenodoppio rispetto allo standard nazionale)della struttura ospedaliera di Gallipoli, haportato ad impostare un piccolo progettodi applicazione del solare termico perlOspedale di Gallipoli (progetto n. 4). Ingenerale, comunque, si rilevano ampi mar-gini di intervento per il risparmio energeticoe per lintroduzione di energia rinnovabile.La proposta n. 6 Valutare le potenzialitgenerali di risparmio ed efficienza energe-tica, sicuramente unazione ad alta prio-rit, in quanto rimanda ad uno studio difattibilit mirato allapprofondimento spe-cifico di tutte le singole attivit di conteni-mento e monitoraggio energetico nellesingole strutture (dal recupero dei cascamicaldi, alla installazione di sotto contatoriper reparti / settori di attivit ecc.).

Sempre nel settore energetico, le re-centi disposizioni normative (tra le quali ilD.lgs 192/2005, 311/2006 ecc.), offronolopportunit di mettere a regime la pro-gettazione bioclimatica dellarchitettura,anche approfittando dellopportunit degli

interventi di manutenzione. La normativa,infatti, spinge ad avviare la certificazioneenergetica degli edifici, azione considerataad alta priorit (proposta n. 4) e che puessere intrapresa per ogni singola strutturadellAUSL/ Le, in concomitanza la necessitdi intervenire con opere edilizie.

E importante sottolineare che le re-centi disposizioni normative in tema diliberalizzazione del mercato energeticooffrono nuove e diversificate opportunitnel campo delle rinnovabili, in particolarecon il fotovoltaico. Infatti lopzione ContoEnergia consente di investire in fotovoltai-co, oltre la logica dellintervento per lacopertura del proprio fabbisogno energe-tico, aprendo scenari che gi altre Ammi-nistrazioni Pubbliche stanno sperimentan-do (tra queste, significativa lesperienza,riportata, della Provincia di Milano). Allostesso modo importante anche la recentedisposizione regionale in materia di im-pianti eolici (Regolamento n. 16/2006),che offre lopportunit di installare impiantidi mini eolico anche sulle coperture degliedifici, possibilit segnalata nellEMP conla predisposzione di 2 proposte (la n. 10e la n. 11), valutate in forma preliminareanche in termini di fattibilit.

Ulteriore opportunit di sostenere lasostenibilit offerta dalla possibilit dicambiare la propria contratualistica elettrica(opzione possibile per tutti i soggetti titolaridi partita IVA) a favore dellacquisto dienergia verde (proposta n. 5), azione con-siderata ad alta priorit perch consentedi interferire significativamente con il mer-cato delle rinnovabili, andando ad incideresul finanziamento delle stesse. Questa, adesempio, una proposta a costo zero chelAUSL/Le pu immediatamente attivaree, previo studio condotto dallEnte forni-tore, possibile anche un risparmio eco-nomico immediato.

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Quanto sopra detto valido in ognisettore di pressione ambientale; anche perquello dellacqua, ad esempio, sono stateevidenziate 7 proposte che vanno dalmonitoraggio, al risparmio, al recuperoed al riutilizzo della risorsa idrica, azioniche incidono sul consumo dellacqua eche consentono un risparmio economicodi gestione allEnte.

Per il settore acqua necessario veri-ficare lo stato di monitoraggio dei consumi,valutando la possibilit di inserire sottocontatori per settori di attivit (propostan. 14), nonch di revisione contrattualistica(proposta n. 13), azione, questultima, acosto zero e che potrebbe portare gisignificativi margini di economia. Sono poistate segnalate azioni per il risparmio dellarisorsa idrica (proposta n. 15) e di recuperodelle acque reflue (proposte n. 16, 18 e19), per il loro riutilizzo per gli usi nonpotabili (irrigui e per lalimentazione dellecassette dei wc); in ultimo stata sottoli-neata lopportunit di sostituire gradual-mente le superfici pavimentate con asfaltodelle aree parcheggio interne alle strutturesanitarie con pavimentazioni permeabili,al fine di consentire la naturale ricaricadella falda.

Per il settore rifiuti, stante che il pre-sente lavoro ha preso in considerazione irifiuti assimilabili agli urbani, linea guida stata la considerazione di potere incideresignificativamente sulla diminuzione dellaquantit di rifiuti da conferire in discarica.E stata evidenziata lopportunit di operarenellambito della raccolta differenziata sottoforma spinta (proposta n. 20) e di recupe-rare il rifiuto verde, unitamente allumidodi natura alimentare, per la produzione dicompost (proposta n. 23), ambito la cuigestione prevederebbe eventuale conven-zione con azienda interessata al prodotto.Lalleggerimento della quantit di rifiuti daconferire in discarica si completa conunazione di scelta di prodotti a minorecontenuto di imballaggio (proposta n. 22),mentre con la proposta n. 21, Favorire leforniture di prodotti riciclati, si promuoveil mercato dei prodotti ottenuti da materierecuperate e riciclate. Un discorso a parte stato poi sviluppato per gli inerti dacostruzione e demolizione, settore per ilquale stata elaborata la proposta n. 24inerente lapplicazione del recente regola-mento regionale n. 6/2006. E evidente chetutte queste azioni necessitano di adeguatisupporti formativi del personale e degliaddetti, ma potrebbero anche essere intra-prese attivit di sensibilizzazione degli utenti.

Sul piano progettuale stata eviden-ziata lopportunit di favorire linclusionesociale attraverso lestensione dei principidi accessibilit oltre le barriere architetto-niche (proposta n. 2, la progettazioneuniversale), ci in relazione al fatto che ilnumero di persone con disabilit nella UEsta aumentando, ma soprattutto perch cambiata lottica con cui si guarda alladisabilit. Infatti la tendenza in atto, comesottolineato anche dal Consiglio dei Ministridella UE con la Risoluzione AP (2001) 1, quella di consentire a varie tipologie dipersone maggiori condizioni di fruibilitdelle strutture, con particolare riguardoad anziani e donne in gravidanza, oltrenaturalmente alle persone diversamenteabili per attivit motorie e/o psichiche esensoriali in generale.

Ancora, sul piano dellinclusione so-ciale emersa lopportunit di favorire laprogettazione partecipata (proposta n. 3),quale strumento per acquisire patrimoniodi progetto e per garantire efficacia alleazioni poste in essere.

Il settore gestione/ comunicazioneconsente di orientare direttamente il mon-do dei fornitori e sub fornitori attraversole scelte operate dallEnte; lapplicazionedi norme per la sostenibilit ambientaleattraverso singoli progetti in questi ambitipermette, quindi, di incrementare il mer-cato che ruota intorno alle produzioniecologiche / biologiche/ eticamente cor-rette / ambientalmente sostenibili in sensogenerale.

Tale opportunit principalmentecolta attraverso la proposta n. 27, adesioneal Green Public Procurement (GPP) for-niture ed appalti verdi, a priorit alta,azione che, nel rispetto della recente L.R.n. 23 del 1/08/2006, sottolinea la necessitdi introdurre criteri ambientali almeno peril 30% delle proprie forniture. La L.R. n.26 prevede che venga redatto un PianodAzione di riconversione, allinterno delquale possono trovare spazio almeno altre5 proposte sinergiche con ladesione alGPP ed elaborate nel presente EMP, chesono: applicazione del Regolamento regionale

n. 6/2006 per la gestione degli inertida costruzione e demolizione (propostan. 24);

mensa e past i b io logic i perlalimentazione interna alle strutturesanitarie dellAUSL/ Le (proposta n. 25);

prodotti biologici per il servizio di igienesanitaria (proposta n. 26)

favorire le forniture di prodotti riciclati(proposta n. 21);

Il Piano EnergeticoAmbientaleRegionale(PEAR), attribuisceampio respiroal risparmioenergeticoed allintroduzionedi fonti rinnovabiliper la produzionedi energia

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favorire i prodotti a minore volume diimballaggio o a imballaggio biologico/ recuperabile (proposta n. 22)

certificazione SA8000 dellAUSL/ Le(proposta n. 30), per il rispetto deirequisiti etici di produzione e fornitura.

Linclusione delle proposte di cuisopra allinterno del Piano dazione perladesione al GPP consiste nella revisionedelle condizioni di appalto delle forniture,accompagnata dalle necessarie attivitdi sensibilizzazione e formazione delpersonale e degli addetti. Il tutto potrebbenon avere costo zero, ma la messa inatto del sistema GPP allargato alle pro-poste sopra evidenziate ha un costo estre-mamente contenuto rispetto ai vantaggiambientali ottenibili.

Il settore gestionale, infine, evidenziauna proposta quadro, capace di contenereulteriormente luniverso delle progettualitecologicamente orientate: ladesionevolontaria al Regolamento EMAS (pro-posta n. 29), azione che conferisce siste-maticit a tutte le attivit poste in essere,definendo in maniera chiara gli obiettivi,le risorse e i tempi necessari allimplemen-tazione dei vari progetti.

Il lavoro si chiude con la proposta n.31, redazione del Bilancio Ambientale,

strumento di comunicazione interno edesterno capace di informare lutenza inmerito ai traguardi ambientali prefissati econseguiti, azione che potrebbe benefi-ciare dei dati elaborati per le attivit dimonitoraggio annuale del GPP.

LAPPROCCIO METODOLOGICOPER LIMPLEMENTAZIONEDELL EMP

Dalle analisi effettuate, si riscontratoche lAUSL/Le ha gi attivato alcune misureper la sostenibilit, quali esperienze diprogettazione bioedile, linserimento dienergia da fonte rinnovabile ed azioni peril risparmio e la tutela della risorsa idrica.

Ci che emerge, tuttavia, che levarie azioni hanno carattere puntuale(singoli interventi), fatta eccezione per ilsettore della bioedilizia, per lutilizzooramai consolidato di materiali e tecnicheecologiche nella progettazione e riquali-ficazione edilizia delle strutture dellAUSL/LE- Area Sud. In relazione all aspetto dipuntualit sopra detto, ladesione alRegolamento EMAS (citata propostan. 29) sicuramente il canovaccio chepu inquadrare tutte le proposte dellEMPe rendere organica la tendenza dellEnteverso la sostenibilit ambientale elinclusione sociale. Il percorso volontariodi adesione allEMAS, infatti, offre ilsupporto della sistematicit, della pro-grammazione puntuale degli inter-venti in funzione di prefissati obiettiviche si rifanno ad una politica ambientaleiniziale adottata dallEnte e resa manife-sta. Il tutto calendarizzato in funzionedi impegni economici e delle opportunitdi intervento. Per questo la proposta n.29, inquadrata tra gli interventi di carat-tere gestionale, stata definita una pro-posta quadro, allinterno della qualericollocare tutte le azioni utili sottolineatenel presente EMP, oltre a quanto valutatoopportuno nelle varie specificit dai diri-genti e tecnici della stessa AUSL/ LE.

Tutte le proposte elencate nellEMPsono, quindi, da considerarsi quali macroazioni che a loro volta avranno necessitdi interagire con ulteriori e ramificateprogettualit, chiamate coralmente arendere efficace la proposta madre.

Importante supporto metodologicoal l implementazione del l EMP linquadramento iniziale dellEnte;unazione di macro intervento senzaltroquella di verificare lefficacia della

LEMP strutturatoin 10 capitoli ha,quindi, lobiettivodi fornireun quadrodi analisi sinteticae di approccioalla gestionesostenibilenelle strutturedellAUSL/Le

1) Disponibilit deidati di monitorag-gio

2) Definizione degliobiettivi di rispar-mio

3) Definizione delleazioni migliorative

Processi di ottimizza-zione

Azione di supporto(formazione, sensibi-lizzazione, ecc.)

Nuovaprogettazione

Azione di supporto(formazione, sensibi-lizzazione, ecc.)

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scomposizione del sistema sanitariodellAUSL/Le in funzione dei traguardiambientali preposti. La scomposizionedovr avere lobiettivo di garantire ilcontrollo dei dati di pressione ambientaleper ciascuna unit, (distretto, presidio,settore di attivit, ecc.) in modo tale darendere routinario il monitoraggio incontinuo, per le opportune valutazioniin termini prestazionali.

La disponibilit dei dati iniziali ilpunto di partenza per lavvio di azioni acarattere sistematico. Da un punto divista metodologico necessario che leazioni che si intende perseguire seguanoprincipi di razionalit, nel senso che utile stabilire delle priorit, individuate inlinea generale dallo schema.

Anche la redazione del presente EMPha tenuto in conto lo schema sopra pro-posto, mettendo prima in risalto tutte leazioni di monitoraggio e risparmio, perandare poi a tracciare opportunit diintervento grazie a nuova progettualit.

Infine, come gi esposto nel cap. 7,il ciclo PDCA (Plan Do Check Act)si rivela un ottimo strumento di controllodella strategia messa in campo, in quantogarantisce un approccio sistemico allagestione, che consente di identificare,capire e gestire processi tra loro correlatimigliorando lefficacia e lefficienza

dellorganizzazione nel conseguire i propriobiettivi.

Il ciclo PDCA pu essere sintetizzato in:Plan: fase di pianificazione in cui

viene definito il problema ed elaboratoun piano per risolverlo, costituito daobiettivi, azioni e tempi;

Do: fase di attuazione del piano, incui vengono realizzate le azioni definite;

Check: fase di verifica e monitorag-gio, in cui si confrontano i risultati rag-giunti con gli obiettivi preposti;

Act: fase di correzione e migliora-mento delle prestazioni di processo.

In sintesi, e a conclusione del lavoro,si evidenziano le priorit strutturali, o disistema, emerse ed utili ad implementarenel suo insieme lEco Master Plan:1. ladesione volontaria al Regola-

mento EMAS, che comporta la ve-rifica dellefficacia della scomposi-zione del sistema sanitariodellAUSL/LE in funzione dei tra-guardi ambientali preposti;

2. ladesione al GPP, estesa alle pro-poste correlate citate.

Allinterno di tali priorit di sistemasar possibile includere, in forma pianifi-cata di dettaglio, ognuna delle singoleproposte segnalate nellEMP.

All. n. 1 - Regione Puglia, Conferenza regionale sulla disabilit del 14 e 15 gennaio 2005, Documento finaleAll. n. 2 - D.Leg. n. 192 del 19 agosto 2005, cos come modificato dal D. Leg. n. 311 del 29 dicembre 2006All. n. 3 - Allegati tecnici del D. Leg. 192 del 19 agosto 2005, cos come modificati dal D. Leg. n. 311 del 29 dicembre 2006All. n. 4 - Legge Regionale n. 15 Misure urgenti per il contenimento dell'inquinamento luminoso e per il risparmio

energetico, B.U.R.Puglia n. 147 del 28/11/2005; relativo Regolamento Regionale n. 13/2006, pubblicato sul B.U.R.Puglian. 109 del 28/08/2006;

All. n. 5 - Decreto il 6 febbraio 2006, Gazzetta Ufficiale n. 38 del 15 febbraio 2006, Ministero delle attivit produttive. Criteriper lincentivazione della produzione di energia elettrica mediante la conversione fotovoltaica della fonte solare

All. n. 6 - Deliberazione AEEG n. 28 del 10 febbraio 2006, G.U. n. 55 del 7/03/2006, Condizioni tecnico economiche delservizio di scambio sul posto dellenergia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili di potenza nominalenon superiore a 20 kW, ai sensi dellart. 6 del D.Leg. 29 dicembre 2003 n. 387

All. n. 7 - Regolamento Regionale n. 16 del 4/10/2006, B.U.R. Puglia n. 128 del 6/10/2006, Regolamento per la realizzazionedi impianti eolici nella Regione Puglia

All. n. 8 - Elenco degli Organismi di Controllo autorizzati sul territorio nazionale a svolgere il controllo sulle attivit dellaproduzione agricola, della preparazione e dellimportazione dei prodotti ottenuti secondo il metodo dellagricolturabiologica (ai sensi del D.Leg. n. 220 del 17 marzo 1995)

All. n. 9 - Bozza del Capitolato speciale per lappalto del servizio di ristorazione collettiva Emilia RomagnaAll. n. 10 - egione Puglia, Legge Regionale n. 23 del 1 agosto 2006 Norme regionali per la promozione degli acquisti

pubblici ecologici e per lintroduzione degli aspetti ambientali nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazionipubbliche, B.U.R. Puglia n. 99 del 3 agosto 2006

All. n. 11 - GPP Documento orientativo Settore CartaAll. n. 12 - GPP Documento orientativo Settore ArrediAll. n. 13 - GPP Documento orientativo Settore AttrezzatureAll. n. 14 - Regolamento (CE) n. 761/2001 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 marzo 2001 sulladesione volontaria

delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS) G.U. della Comunit Europea, L. 114/1,24.4.2001

All. n. 15 - APAT, 2003, Il Regolamento EMAS Linee guida per lanalisi ambientale iniziale nelle strutture ospedaliereAll. n. 16 - Regolamento Regionale n. 6 del 12/6/2006 Regolamento Regionale per la gestione dei materiali edili

Settore Normativa e Certificazioniwww.ec.europa.euwww.ambientediritto.itwww.regione.puglia.itwww.uni.com/itwww.annoeuropeodisabili.itwww.centrodirittiumani.unipd.itwww.edilio.itwww.reteambiente.itwww.apat.gov.itwww.europaconcorsi.comwww.usl7.toscana.it/www2.minambiente.it

Settore Energia e architettura bioclimaticawww.lifegate.itwww.qualenergia.itwww.fire-italia.itwww.minieolico.itwww.ilsolea360gradi.itwww.provincia.milano.itwww.provincia.mi.ithttp://it.wikipedia.orgwww.findhorn.org/ecovillage/livingmach2_new.phpwww.eurometeo.comwww.contoenergia.itwww.grtn.it

Settore Alimentazione e igiene sanitariabiologicawww.sportellomensebio.itwww.mondobiologicoitaliano.itwww.coldiretti.itwww.coopilgiglio.com

Settore Green Public Procurementwww.compraverde.itwww.gppartners.itywww.acquistiverdi.itwww.ec.europa.eu/environment/gpp

Settore gestionale (EMAS, GPP,Bilancio Ambientale)www.bilanciosociale.itwww.dnv.itwww.sa8000.itwww.emas-ecolabel.itwww.onion.it/rea/www.ambiente.it/impresa/monografie/problematiche/iso14000

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI (Alcuni siti internet)

Si diffusa negli ultimi anni laconvinzione che al fine di raccogliere lasfida della concorrenza verso la conquistadi nuovi mercati, ed essere sempre picompetitivi e meglio organizzati, sianecessario fare SISTEMA, per evitare diassistere ad una morte lenta ed inesorabiledi tutti gli operatori economici delterritorio, con conseguenze nefaste ancheper le famiglie ed i cittadini.

Fare Sistema significa concorrere alraggiungimento non solo dei propri maanche di altri obiettivi finalizzati allosviluppo economico del proprio territorio.

In questo senso la P.A. locale che inmolti casi rappresenta la pi grandeazienda nel proprio territorio, sia perbilancio che per numero di dipendenti,ha il dovere di fare SISTEMA, operandosecondo criteri di efficacia , efficienza edeconomicit. Al suo interno devonoessere valutati nuovi indicatori come,rendimento, produttivit, carico di lavoro, costi ed altre grandezze dipendenti anchedalla tanto temuta variabile tempo.

E necessario allora modificare ilproprio assetto organizzativo, migliorarela qualit dei servizi al cittadino, creareun ambiente di infrastrutture burocratichepi favorevole allo svolgimento delleattivit economiche, assumere unaconfigurazione secondo un modello ditipo Adattativo per adattarsi anchealle condizioni operative di altri sistemi.

Tutte le informazioni in entrata ed inuscita devono essere organizzate dandoorigine ad un vero e proprio CablaggioAmministrativo o Gestione del FlussoDocumentale, seguendo percorsiprestabiliti, indipendenti dal sistemacartaceo o digitale.

Il ruolo dellIngegnere nel passaggioda unamministrazione analogica ad unadigitale, quello di progettare, attuareil Sistema Informativo e trasformarelenorme ammasso di dati in un Flusso

organizzato, nel rispetto della normativavigente.

Non si pu cablare linformazionesenza aver prima rivisto e Semplificatolassetto organizzativo, costituito dafunzioni, procedure, mezzi e personale,questultimo ha un ruolo essenziale inquanto non oggetto ma protagonistadella semplificazione. La semplificazioneamministrativa quindi un intervento diriforma che tocca trasversalmente tuttiquesti elementi, poich ognuno di essipu essere contemporaneamente oggettodi semplificazione. Semplificazioneamministrativa vuol dire anche cercare direndere pi facile e comprensibile ilfunzionamento della Pubblica Am-ministrazione.

Il termine procedimento, ap-partenente al linguaggio del dirittoamministrativo, identifica un insieme diazioni ed atti, di una o pi am-ministrazioni, finalizzato alla emanazionedi un determinato provvedimento. Conla legge 241/90 (la c.d. legge sullatrasparenza) sono stati individuati iconcetti di responsabil it di unprocedimento e definiti i termini diconclusione del procedimento stesso.Mentre il procedimento finalizzatoallemanazione di un provvedimento, ilprocesso di servizio finalizzato a risolvereun problema. Possiamo dire pertanto chei l procedimento amministrat ivoconsiderandolo un processo di serviziosar oggetto di Reingegnerizzazione,consistente nella razionalizzazione esemplificazione mediante limpiegodellInformation & CommunicationsTechnology (I.C.T.).

Listanza diventer un documentoinformatico, la firma autografa verrsostituita dalla firma digitale, laraccomandata con A/R verr sostituitadalla Posta Elettronica Certificata (P.E.C.),la posta tradizionale verr sostituita dalla

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Deingegnerizzazionedei processi

Fare Sistemasignificaconcorrereal raggiungimentonon solodei propri maanche di altriobiettivi finalizzatiallo sviluppoeconomicodel proprioterritorio.

Guida alla semplificazioneamministrativa

di Cosimo Mazzotta

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e-mail, larchivio cartaceo dallarchivioinformatico, tutte le copie diventerannoallegati e cos via. Quando tutto ci sireal izzer e l informazione sarcompletamente smaterializzata si parlerallora di Amministrazione Digitale e nonpi Analogica.

Dal punto di vista pratico vedremocome procedere alla semplificazioneovvero alla reingegnerizzazione deiprocessi di servizio di un ipotetico Settoreo Unit Organizzativa di una genericaP.A. Locale, avendo come riferimento unaserie di leggi di riforma che hannofacilitato il cambiamento. Citiamo:1. Legge 241/90 sul procedimento

amministrativo, tempi certi etrasparenza;

2. Legge 59/97 Bassanini1 - decen-tramento e semplificazione am-ministrativa;

3. Legge 127/97 Bassanini2 sem-plificazione, accelerazione degli attiamministrativi e sulla riorganizzazionedegli uffici;

4. Legge 191/98 Bassanini3 ulteriorisemplificazioni ad integrazione dellalegge 59/97);

5. D.Lgs 267/2000 Testo Unico delle leggisullordinamento degli enti locali;

6. DPR 445/2000 Testo Unico in materiadi documenti amministrativi;

7. Decreto Legislativo 10/2002 FirmaDigitale;

8. Decreto Legislativo 196/2003 Privacy;9. Legge 229 /2003 Legge d i

semplificazione 2001;10. D.P.C.M. del 13-1-2004 Regole

tecniche riguardanti il documentoinformatico;

11. Decreto Legislativo 82/2005 CodicedellAmministrazione Digitale (CAD);

12. D.P.C.M. 2/11/2005 Posta ElettronicaCertificata (PEC).

CHI SEMPLIFICA

E opportuno costituire una Task-Force di semplificatori, uno per ogniSettore, che conosca alla perfezione tuttii procedimenti di propria competenza,costituita dal Consulente, dal CapoSettore e da 2 operatori. Molto spessonel procedimento necessario creare unendo-procedimento coinvolgente altriSettori, e allargare il tavolo anche ai CapiSettore coinvolti. Le nuove metodologiefrutto della semplificazione devono essereratificate dalla politica modificando iRegolamenti. E opportuno quindiprevedere un tavolo costituito dal VerticeIstituzionale, dal Direttore Generale, daiDirigenti e da un consulente, aventefunzioni di regia e di raccolta.

CHI DECIDE LA SEMPLIFICAZIONE

Oltre allorgano di governo, tra glioperatori della P.A il soggetto aventemaggiore interesse alla semplificazionedovrebbe essere il Dirigente. Disporre diun apparato ben organizzato edefficiente, faciliterebbe il raggiungimentodegli obiettivi fissati dagli organi digoverno e consentirebbe di meritare ilpremio di risultato previsto dal D.Lgs.267/2000.

CHI NON VUOLE SEMPLIFICARE

Sicuramente quelli che sono animatida sentimenti di rivalsa nei confrontidellente, i timorosi delle nuove tecnologiee i demotivati.

QUANDO SEMPLIFICARE

Quanto prima, la fase di semplifi-cazione potrebbe richiedere anche tempilunghi e pertanto, la task-force dovrebberiunirsi oltre ai giorni del rientro po-meridiano anche in altri giorni.

QUANTO COSTA

Semplificare ha un costo, pertantola semplificazione dovrebbe rientrare tragli obiettivi assegnati dallorgano digoverno ai Dirigenti e dettagliatominuziosamente nel P.d.O. (Painodettagliato degli Obiettivi).

COSA SEMPLIFICARE

Si semplificano i procedimenti e gliendo-procedimenti di ogni settore conla tecnica del B.P.R. (Business processingReeingineering) ossia reingegnerizzazionedei processi, secondo le seguenti fasi:1. Fase di individuazione del processo

di servizio2. Fase di definizione requisiti di

qualit e obiettivi di performance3. Fase di mappatura del processo

attuale4. Identificazione criticit e rispettive

cause5. Ipotesi di soluzione6. Ridisegno del processo7. Implementazione al cambiamento

e formazione

COME SEMPLIFICARE

Come esempio si considera unservizio al cittadino del Settore ServiziSociali, presupponendo che il cittadinosia a conoscenza dei requisiti e delladocumentazione necessaria per accedervie si procede quindi alla sua mappatura.In una tabella si riportano in modo

Il ruolo dellIngegnerenel passaggioda unammini-strazione analogicaad una digitale, quello diprogettare, attuareil Sistema Informativoe trasformarelenorme ammassodi dati in un Flussoorganizzato,nel rispetto dellanormativa vigente.

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dettagliato tutte le fasi (azioni) dalliniziosino alla conclusione del procedimento,i tempi di attivit richiesti, quelli di latenzatra una fase e la successiva ed il numerodi dipendenti coinvolti.

La tabella seguente costituisce unesempio di mappatura del processo,possono essere adottate altre soluzionialternative aventi per le stesse finalit.

Durante la mappatura, i tempi diattivit riportati dovranno essere quelli

pi vicini al vero, quelli del processosemplificato essere pi vicini a quelli delnon stress, per lavorare in piena armoniacon le altre fasi e dare certezza del tempodi conclusione del processo, anche nelrispetto della L. 241/90.

Durante la semplificazione occorretener conto che con le nuove tecnologiee le relative infrastrutture, chiunquedisponendo di connessione alla reteinternet deve poter ricevere dalla P.A.

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Il cittadino si presenta negli uffici dei S.S. per chiedere un contributo

Allo sportello gli vengono forniti n. 2 moduli da compilare modulo 1 istanza e modulo 2autocertificazione. Il richiedente viene aiutato a compilare il modulo

La domanda viene protocollata con il progressivo interno dellufficio S.S.

La domanda viene portata allUff. Prot. Gen.

latenza

Si trascrive sul prot. delluff. S.S. Il n. di prot. Gen.

Si apre un apposito fascicolo (Mod. 3) inserendo la documentazione.

Si verifica su apposita rubrica se il cittadino ha precedentemente usufruito di contributieconomici ai sensi del Reg. Comun. Vigente. Si registrano gli ultimi eventuali contributi ricevuti(relativi allultimo anno)

latenza

Il Resp. Del Serv. Riceve il Mod. 3 ed appone una firma per ricevuta sul prot. Interno. Se clurgenza si passa alla fase 9bis.

latenza

Si esamina listanza e si redige la relazione sociale. Se il cittadino si rivolto al servizio per la1^ volta viene convocato dallAss. Soc. per un colloquio

Si spedisce la cartolina di convocazione tramite il prot. Generale

latenza

A seguito del colloquio con linteressato lAss. Soc. redige relazione sociale.

latenza

Omissis. Vengono individuate le domande da accogliere e da sottoporre alla GM con i relativiimporti da erogare

latenza

LAss. Soc. predispone la proposta di deliberazione di GM allegando le istanze;

Loperatore predispone la proposta di deliberazione del Resp. Del Serv e stampa la proposta

Il Resp. Del Serv. Verifica e firma la proposta di deliberazione

Il servizio ragioneria esprime il parere contabile

latenza

La G. M. delibera le proposte

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LUff. di Segreteria mette in rete intranet la delibera e comunica agli uffici SS. SS. Il n. delladelibera.

Mediante interrogazione telematica alla procedura Delibere, si stampa la delibera;

Si predispone lelenco dei beneficiari con i relativi importi per i mandati di pagamento;

Il Resp. Del Servizio procede a firmare le delibere approvate

Attivit dellUff. Segreteria

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LUff. Ragioneria predispone i mandati di pagamento relativo ai beneficiari

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Si predispongono le comunicazioni ai beneficiari per la riscossione

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Le comunicazioni vengono spedite dal Prot. Gen.

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informazioni ed interagire con essasecondo le modalit stabilite dalla Legge.

Analizzando la mappa del pro-cedimento possiamo ora calcolare alcunegrandezze significative, i cui valori

confrontati con quelli del procedimentosemplificato costituiranno una misuradella qualit e dellefficienza, espressionedei valori di riferimento futuri.

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Ct = NP x TA carico totale

Ct = 146 x 166 + 12 x 303 minuti = 27.872 minuti carico di lavoro totale

Cp = 27.872/60/146 = 3h 10carico di lavoro richiesto dal procedimento

Calcolo del tempo di latenza (sommatoria dei tempi TL tra 1 fase e la successiva)TL= TL tempo totale di latenza

TL = 31 + 30 + 49 giorni = 110 giorni tempo di Latenza nel procedimento

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Il cittadino si presenta negli uffici dei S.S. per chiedere il contributo. LA.S. dopo il colloquiocompila il modulo informatico, stampa il documento per la firma e protocolla listanza.

Il Dirigente interroga larchivio informatico verificando se ha gi beneficiato di altri contributierogati dal comune(*).

Il Dirigente. redige una relazione sociale approfondita (situazione economica - sanitaria -esistenziale del nucleo di appartenenza) ed esprime parere.

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Se la domanda viene respinta, si predispone la comunicazione al cittadino,, si protocolla esi prepara la spedizione. Si passa alla fase 11.

Se la domanda viene accolta, il Dirigente la include nellarchivio del procedimento. (*)

Si predispone la comunicazione al cittadino di accettazione della domanda e le modalit diriscossione, si protocolla il documento e si prepara la spedizione.

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Spedizione a cura dellUff. preposto

latenza

Ogni fine del mese il Dirigente predispone 1atto dirigenziale di tutte le le domande accoltee lo trasmette allUff. Servizi Finanziari.

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Luff. SS. FF predispone il mandato, annota gli estremi nellatto Dirigenziale e lo restituisceallUff. SS. SS..

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Il Dirigente protocolla la Determina con allegato il mandato.

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(*) Viene previsto un archivio informatico del procedimento

PROCESSO SEMPLIFICATO

Ct = 134 x 100 + 12 x 55 + 12 x 99 minuti = 15.260 minuti carico totale

Cp = 15.260/60/146 = 1h 44 carico di lavoro richiesto dal procedimento

TL = 6 giorni tempo di Latenza nel procedimento

PROCESSO NON SEMPLIFICATO

Calcolo del carico di lavoro (146 procedimenti trattati nellanno di cui 12 domande

respinte)

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DISTURBI NEL PROCESSO

Nel processo non si tenuto contodelle eventuali criticit o varianze chedilatano i tempi di latenza e che in generevengono alla luce durante la mappatura.Quando questo accade, lindividuazionedella causa potrebbe richiedere tempilunghissimi, per questo motivo la lororimozione ha dei costi. Esempio divarianza una domanda errata oincompleta, una mancata corrispondenzatra un dato contenuto nella pratica equello del Data-Base, la prolungataassenza o luscita dallorganico dellapersona che segue una pratica. Levarianze sono da considerarsi dei veri epropri disturbi al processo, varianze chiavesono quelle che pi disturbano ilfunzionamento del sistema poich essetendono a pregiudicare lefficaciaorganizzativa.

WORK-FLOW DEL PROCESSO

Il passo successivo consiste neltracciare il diagramma di flusso o Work-Flow del procedimento rappresenta lostrumento indispensabile al program-matore per la progettazione del SWrispondente alle specifiche tecnicherichieste. Nella rappresentazione di unprocesso attraverso i diagrammi di flussosi fa riferimento allo schema input /trasformazione / output ed ogni attivit rappresentata con tale schema.

Simbologia utilizzataBlocco attivit: viene descritta alsuo interno lattivit del processo.Blocco decisionale: Al suo interno posta una domanda del tipoVero/Falso la cui risposta rappresentaluscita.Blocco di Input: dati in ingresso alprocesso forniti dallutente.

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Una analisi pi approfondita dellalettura dei dati messi a confrontorichiederebbe senza dubbio uno SpazioAperto ancora pi ampio. Non si pucomunque non osservare che in 1 soloprocesso la riduzione del tempo di latenzapassata da 110 giorni a 6 giorni, unariduzione del personale che potrebbe

essere utilizzato in altri processi masoprattutto un risparmio economico perla p.A. dei 39 ore di lavoro equivalenti a6 giorni e 3 ore per un solo procedimento,se si tiene conto che possono essereanche pi di mille il vantaggio economico indiscutibile.

Scheda di riepilogo:

Unit Organizzativa: Servizi Sociali

PROCEDIMENTO N. XXX

Norme ed atti di riferimento

Responsabile del procedimento

Come inizia il procedimento

Requisiti

N. fasi semplificate

Numero endoprocedimenti

Tempo di attivit max

Tempo di Latenza max

Documentazione richiesta

Costo per il cittadino

Atto conclusivo

Competenza atto finale

Termine gg. imposto da norme

Termine gg. auto imposto

Ufficio competente

Indirizzo

Telefono

Orario ufficio

Note

RICHIESTA CONTRIBUTO MANTENIMENTO MINORI

Art. xx del Regolamento di Servizio del xx/xxxx

Dr.ssa xxxxxxxxxxxxx xxxxxxxxxxxxx

Istanza del cittadino

Reddito inferiore a quello stabilito dalla legge; averealmeno 1 minore

10

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175 min

6 gg.

nessuna

nessuno

accoglimento/diniego

Dirigente

30 gg.

30 gg.

U.O. Servizi Sociali

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

Tutti i giorni dalle ore xx.xx alle ore xx.xx

Confornto dei dati:

PROCEDIMENTO ANTE SEMPLIFICAZIONE

PROCEDIMENTO POST SEMPLIFICAZIONE

Contributo a titolo mantenimento minori

Contributo a titolo mantenimento minori

8 25 469 110 464

Processo Risorseumane

Fasi TA(minuti)

TL(giorni)

TL(giorni)

Ct(h)

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Negli ultimi anni sono stati realizzatinotevoli investimenti per garantirecomunicazioni sempre pi veloci verso leautostrade dellinformazione di Internet.

Sui giornali, in TV, sulle rivisteelettroniche ed, in generale, su tutti gliorgani di informazione si parla spesso direte di accesso (local loop) ad Internetbasata su tecnologia wireless (IEEE802.16, 802.11a/b/g/n, ecc.), di Interneta banda larga (xDSL) su doppinotelefonico o coassiale (si veda Tabella 1),di Internet (FTTx Fiber To TheDesk/Building) su fibra ottica, di Internetsu linee elettriche (DPL Digital PowerLines), ecc..

Si pubblicizzano, sempre pi difrequente, progetti che hanno lambiziosoobiettivo di offrire alle imprese, allepubbliche amministrazioni ed ai singolicittadini, direttamente a casa, un puntodi accesso ad Internet, anche, a costicontenuti.

Si parla poco, invece, delle interessantinovit che sono alle porte a livello didorsale (in inglese backbone), cioquella porzione di Internet su cui lavoranogli operatori di rete e le grandi realt chedi Internet stessa fanno intenso uso(come, per esempio, le Universit per gliscopi di ricerca).

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